ASCOLTATE TUTTI E COMPRENDETE BENE! - CENACOLO GAM - G.A.M - Gioventù Ardente Mariana - Gioventù Ardente Mariana
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G.A.M. - Gioventù Ardente Mariana ASCOLTATE TUTTI E COMPRENDETE BENE! CENACOLO GAM DOMENICA 29 AGOSTO 2021 XXII DEL TEMPO ORDINARIO
A Gesù per Maria Ave, Mamma, piena di grazia, Madre di Dio e della Chiesa INVOCAZIONE ALLO SPIRITO SANTO Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi. (At 2) Lettura corale 1 Vieni, Santo Spirito, Senza la tua forza, manda a noi dal cielo nulla è nell’uomo, un raggio della tua luce. nulla senza colpa. Vieni, padre dei poveri, Canto vieni, datore dei doni, 4 Lava ciò che è sordido, vieni, luce dei cuori. bagna ciò che è arido, Canto sana ciò che sanguina. 2 Consolatore perfetto Piega ciò che è rigido, ospite dolce dell’anima, scalda ciò che è gelido, dolcissimo sollievo. drizza ciò ch’è sviato. Nella fatica, riposo, Canto nella calura, riparo, 5 Dona ai tuoi fedeli nel pianto, conforto. che solo in te confidano Canto i tuoi santi doni. 3 O luce beatissima, Dona virtù e premio, invadi nell’intimo dona morte santa, il cuore dei tuoi fedeli. dona gioia eterna. Amen. Canto
ASCOLTATE TUTTI E COMPRENDETE BENE! Rosario e Parola di Dio dal Vangelo di San Marco 7,1-8.14-15.21-23 Meditiamo il comandamento dell’Amore a Dio e ai fratelli. Padre nostro... 1ª AVE MARIA Si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni scribi, venuti da Gerusalemme. Al tempo di Gesù, secondo le testimonianze dello storico Giuseppe Flavio, i farisei potevano essere circa seimila. Era un movimento di persone, non solo sacerdoti, di stretta osservanza, un partito di puri, di zelanti della legge. Avevano anche dei cervelloni: gli scribi, gli esperti della Sacra Scrittura, i professori di teologia di quel tempo. I farisei e gli scribi si incaricavano di difendere il popolo di Dio dalla penetrazione del paganesimo, dalla cosiddetta secolarizzazione. Ave, o Maria... Canto: Dov’è il tuo tesor, lì c’è il tuo cuor, dice il Signor! 2ª AVE MARIA Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alle tradizioni degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti. Queste leggine all’inizio esprimevano un sentimento di grande delicatezza verso Dio: lavarsi le mani prima del pasto aveva un carattere sacro, si mangiava alla presenza di Dio. Ma con il passar del tempo era venuto meno il significato religioso ed era rimasto il puro ritualismo senza anima. Ave Maria... - Canto 3ª AVE MARIA Quei farisei e scribi lo interrogarono: “Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo le tradizioni degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?” Impuro, per gli scribi e i farisei, significava “non lavato”, e questa trascuratezza nella pulizia era da loro considerata una trasgressione della legge. Quando si perde l’anima delle tradizioni, rimangono atteggiamenti stereotipati e ignoranti, al punto che ci si scandalizza di cose per cui non è il caso. Gesù diceva: ”Ingoiate il cammello e filtrate il moscerino”. Ave Maria... - Canto 3
4ª AVE MARIA Ed egli rispose loro: ”Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti. Gesù cita il profeta Isaia e definisce i farisei e gli scribi degli ipocriti! Cosa vuol dire ipocrita? Insinceri, non autentici: dicono una cosa e ne pensano un’altra. La loro colpa maggiore sta nel fatto di ritenersi migliori e quindi di poter giudicare o condannare. Ave Maria... - Canto 5ª AVE MARIA Come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Ecco la vera radice: il vero culto nasce dal cuore. Il cuore indica i pensieri, gli affetti intimi dell’uo- mo, delle sue scelte profonde. È là che l’uomo decide la sua vera autenticità; è là che Dio entra, ve- de, approva e condanna. Ave Maria... - Canto 6ª AVE MARIA Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. È un culto inutile, esteriore; non fanno altro che trasmettere insegnamenti umani, ma dell’insegnamento divino non si interessano. Noi oggi diremmo: insegnano dottrine sociologiche, psicologiche, pedagogiche: tutti precetti di uomo. E Dio? Ave Maria... - Canto 7ª AVE MARIA “Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini”. Nel libro del Levitico ci sono le prescrizioni di tutte queste purificazioni. Sono tradizioni, usi e costumi dettati da norme igieniche diventate religiose; norme di culto diventate talmente strapotenti e meticolose da soffocare ciò che era essenziale: il comandamento dell’amore. Ave Maria... - Canto 8ª AVE MARIA Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: “Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro”. Nulla di ciò che è esterno può sporcare e macchiare l’uomo, per- ché tutto ciò che Dio ha creato è buono e puro, ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro perché sono avvelenate dal peccato. Ave Maria... - Canto 4
9ª AVE MARIA E diceva ai suoi discepoli: “Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini escono propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Nel nostro cuore, abitato o non abitato dallo Spirito Santo, nascono i fiori del bene oppure i fiori del peccato. Gesù fa una lista di dodici propositi di male: i primi sei al plurale, gli ultimi sei al singolare. Non i riti, ma la fede, l’ascolto e la pratica della Parola di Dio, purificano il cuore. Ave Maria... - Canto 10ª AVE MARIA Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo”. Cioè, il bene e il male non sono nelle cose; sono in noi, nel di dentro, nel cuore, nei pensieri. Occorre vegliare sulla limpidità della sorgente. Per assicurarne la trasparenza, c’è un solo mezzo: lasciarsi penetrare dalla Parola di Dio e vivere in grazia di Dio. Ave, o Maria... - Canto - Gloria. 5
SALMO 14 CHI È DEGNO DI STARE DAVANTI AL SIGNORE? SPUNTO DI MEDITAZIONE Voi vi siete accostati al monte di Sion, alla città del Dio vivente (Ebrei 12,22). CANTO Chi abiterà nella tua tenda? Chi dimorerà sul monte santo? Colui che cammina, Signore, senza colpa. Una donna Vergin fu la tenda fu la Madre tutta del Signore. Aveva il cuore puro: era l’Immacolata. TESTO DEL SALMO Signore, chi abiterà nella tua tenda? Chi dimorerà sul tuo santo monte? Colui che cammina senza colpa, agisce con giustizia e parla lealmente, non dice calunnia con la lingua, non fa danno al suo prossimo e non lancia insulto al suo vicino. (Canto) - selà - Ai suoi occhi è spregevole il malvagio, ma onora chi teme il Signore. Anche se giura a suo danno, non cambia; presta denaro senza fare usura, e non accetta doni contro l’innocente. Colui che agisce in questo modo resterà saldo per sempre. (Canto) - selà - DOSSOLOGIA Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo... LETTURA CON ISRAELE * Il salmo 14 è un salmo di pellegrinaggio. I Giudei di Palestina «salivano a Gerusalemme» almeno una volta all’anno. Tali pellegrinaggi ritmavano la vita di Gesù: era l’avvenimento dell’anno. Arrivando a Gerusalemme, la prima visita era al Tempio. Il salmo 14 faceva parte della catechesi alle porte. La domanda rituale dei pellegrini era: «Chi può entrare nella casa del Signore?». I leviti davano la risposta con un decalogo di semplici norme umane. * Ecco il piccolo Decalogo dell’ospite di Dio. Lo si potrebbe anche intitolare: «Il cammino che conduce a Dio»: l° Fare il bene («camminare senza colpa») 2° Essere giusto («agire con giustizia») 6
3° Dire la verità («parlare lealmente») 4° Essere riguardoso («non fare danno al prossimo») 5° Essere rispettoso («non lanciare insulti») 6° Discernere i valori divini («onorare chi teme il Signore») 7° Fuggire le cattive compagnie («i malvagi») 8° Essere fedele alla parola data («anche se giura a suo danno») 9° Non idolatrare i soldi («se presta denaro, non fa usura») 10° Non lasciarsi corrompere («non accettare bustarelle»). (Canto) LETTURA CON GESÙ * «Signore, chi abiterà nella tua tenda?». Un giorno ci fu chi pose a Gesù una domanda equivalente: «Maestro, che devo fare per entrare nella vita eterna?». E Gesù rispose: «Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora tuo padre e tua madre» (Marco 10,17.19). Ciò che ci prepara a incontrare Dio è il rispettare la nostra natura umana, creata da Dio. * Nelle prescrizioni concrete del Vangelo, si trova spesso l’eco di questo salmo 14: «Cercate anzitutto il Regno di Dio e la sua giustizia» (Matteo 6,33) - «Il vostro linguaggio sia sì quando è sì, no quando è no» (Matteo 5,37) - «Voi non potete servire Dio e il denaro» (Matteo 6,24). (Canto) LETTURA GAM, OGGI * Giovane Gam, ti accorgi pregando questo salmo 14 dell’importanza che assumono i peccati che toccano le relazioni interpersonali e il denaro? Occorre dominare le nostre parole e le nostre finanze... è qui il luogo decisivo per sapere se si ama il prossimo veramente. * Come cambierebbe la terra se tutti gli uomini conformassero la loro vita alle esigenze di questo salmo di istruzione! * Se agissero «con giustizia» nelle relazioni politiche, economi- che, sociali e vegliassero a un’equa ripartizione dei beni della terra; * Se amassero «la verità», la ricercassero, la difendessero, la rispettassero nei processi, nella stampa, nelle conversazioni quotidiane; * Se mettessero «un freno alla loro lingua»; * Se non facessero «torti» ai loro fratelli, rispettando il diritto alla vita, alla libertà di opinione, all’eguaglianza razziale; * Se mantenessero «fede alla parola data» nel matrimonio, nel sacerdozio o nella vita religiosa e consacrata, negli impegni per Dio e nelle promesse fatte a Dio, nei contratti sociali e nei trattati di pace! (Canto) 7
COME BISOGNA PREGARE del Servo di Dio Don Carlo De Ambrogio Poiché Dio è virtù infinita, la nostra ammirazione e il nostro rispetto per Lui sono illimitati, e il nostro stato d’animo nei Suoi confronti è definito con una parola riservata soltanto a Lui: adorazione. La preghiera di adorazione non chiede nulla. Comincia con un semplice atto di fede nell’esistenza di Dio e passa alla meditazione sulla sua grandezza incommensurabile, sulla Sua assoluta purezza e perfezione, sul Suo amore misericordioso, per riaffermare che Dio viene innanzi tutto. Questa preghiera genera un vivo senso della presenza divina, e per ciò stesso conferisce un nuovo volto a tutto quello che forma la nostra vita. La Madonna fu l’adoratrice perfetta, l’anima più orante. 8
EDUCHIAMO COME DON CARLO DE AMBROGIO INSEGNATEGLI A PRENDERE BUONE ABITUDINI u Don Bosco nella sua azione educativa conquistava le anime così: facendo perno sulla vita sacramentale. «Se avete da dire due parole in una predica raccomandava ai suoi sacerdoti, – una sia sulla confessione. Il primo scopo della nostra missione educatrice è di mettere e conservare i giovani nella grazia di Dio. Se la coscienza non è a posto, è inutile ogni altro sforzo educativo... Peccati e malinconia, fuori di casa mia», u Diceva ancora: «Se un giovinetto si reca volentieri ogni giorno, anche un solo minuto, a pregare dinanzi a Gesù Sacramentato, state certi che non terrà cattiva condotta», u Don Bosco è conosciuto come il santo dell’azione. Eppure, tallonato da un’infinità di urgenze che sembravano mordergli le carni e lo spirito, conservava sempre una tranquillità invidiabile, un assoluto riposo in Dio, e quindi una intensissima e irradiante vita interiore. Il segreto dei suoi successi educativi è tutto qui: preghiera, Confessione e Comunione, e amore alla Madonna. È una formula molto semplice, ma di effetto sorprendente su ogni anima giovanile. 9
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GIOCO 12
LA PAROLA DEL PAPA L’ AUTENTICITÀ DELLA NOSTRA OBBEDIENZA A D IO Nel brano odierno (cfr Mc 7,1-8.14-15.21-23), Gesù affronta un tema importante per tutti noi credenti: l’autenticità della nostra obbedienza alla Parola di Dio, contro ogni contaminazione mondana o formalismo legalistico. Il racconto si apre con l’obiezione che gli scribi e i farisei rivolgono a Gesù, accusando i suoi discepoli di non seguire i precetti rituali secondo le tradizioni. In questo modo, gli interlocutori intendevano colpire l’attendibilità e l’autorevolezza di Gesù come Maestro perché dicevano: “Ma questo maestro lascia che i discepoli non compiano le prescrizioni della tradizione”. Ma Gesù replica forte e replica dicendo: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”» Così dice Gesù. Parole chiare e forti! Ipocrita è, per così dire, uno degli aggettivi più forti che Gesù usa nel Vangelo e lo pronuncia rivolgendosi ai maestri della religione: dottori della legge, scribi… “Ipocrita”, dice Gesù. Gesù infatti vuole scuotere gli scribi e i farisei dall’errore in cui sono caduti, e qual è questo errore? Quello di stravolgere la volontà di Dio, trascurando i suoi comandamenti per osservare le tradizioni umane. La reazione di Gesù è severa perché grande è la posta in gioco: si tratta della verità del rapporto tra l’uomo e Dio, dell’autenticità della vita religiosa. L’ipocrita è un bugiardo, non è autentico. Anche oggi il Signore ci invita a fuggire il pericolo di dare più importanza alla forma che alla sostanza. Ci chiama a riconoscere, sempre di nuovo, quello che è il vero centro dell’esperienza di fede, cioè l’amore di Dio e l’amore del prossimo, purificandola dall’ipocrisia del legalismo e del ritualismo. 13
UN RACCONTO PER TE R EGALARE LA FELICITÀ Un’antica storia mediorientale racconta di un uomo così buono e disinteressato che Dio decide di premiarlo. Chiama un angelo, e gli dice di andare da lui a domandargli che cosa vuole: qualsiasi desiderio sarà esaudito. L’angelo compare all’uomo gentile e gli comunica la buona notizia. Ma l’uomo gentile risponde: - «Io sono già felice. Ho già tutto ciò che desidero». L’angelo gli fa capire che con Dio bisogna avere tatto: se ci fa un regalo, è meglio accettare. Allora l’uomo gentile risponde: - «Va bene: voglio che tutti quelli che entrano in contatto con me si sentano bene. Però non voglio saperne nulla». Da quel momento dove l’uomo gentile passava, le piante avvizzite rifiorivano, gli animali più malandati si riavevano, i malati guarivano, gli infelici venivano sollevati dai loro terribili fardelli, chi litigava faceva la pace e chi aveva un problema riusciva a risolverlo. Ma tutto questo avveniva dietro di lui, nella sua scia, senza che egli ne sapesse niente. Non c’erano da parte sua né orgoglio per il bene compiuto né aspettative di alcun genere. Ignaro e contento, l’uomo gentile camminava per le vie del mondo regalando felicità. 14
IL SANTO ROSARIO M ISTERI DEL DOLORE 1 Primo mistero del dolore: Gesù nell’orto degli ulivi. Gesù cadde con la faccia a terra e pregava, dicendo: «Padre mio, se possibile, passi via da me questo calice!” Però non come voglio io, ma come vuoi tu!» (Mt 26,39). Compio con amore filiale la volontà d’amore del Padre Celeste? Padre nostro - Dieci Ave Maria - Gloria - Canto. CANTO: Le tue piaghe ci han salvato, il tuo amore ci ha redenti. Grazie Signore, grazie Signore! 2 Secondo mistero del dolore Gesù flagellato alla colonna. Pilato dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso (Mt 27,26). Ricambio l’amore che Gesù ha per me o sono indifferente al suo amore? 3 Terzo mistero del dolore: Gesù è coronato di spine. I soldati lo vestirono di porpora, intrecciarono una corona di spine e gliela misero attorno al capo. Poi presero a salutarlo: «Salve, re dei Giudei!». (Mc 15,17-18). Credo in Gesù, Re di giustizia, di amore e di pace? 4 Quarto mistero del dolore: Gesù sale al Calvario. Gesù, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero (Gv 19,17-18). Seguo Gesù prendendo con amore la mia croce ogni giorno? Rinnego me stesso? 5 Quinto mistero del dolore: Gesù muore in croce. Gesù gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo spirò. (Lc 23,46). Credo che il “Signore Gesù è l’unico Salvatore del mondo ieri, oggi e sempre”? Dico grazie a “Gesù che mi ha amato e ha dato se stesso per me”? Ogni volta che recitiamo il Rosario, in qualsiasi luogo, il Vangelo riprende la sua strada nella vita di ognuno, delle famiglie, dei popoli e del mondo. - Papa Francesco - 15
IL PIÙ BEL CANTO DI RINGRAZIAMENTO Alterna a ogni strofa il ritornello: Ave, Mamma, tutta bella sei come neve al sole; il Signore è con te, piena sei di grazia e d’amor. L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore perché ha guardato l’umiltà della sua serva D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele suo servo ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. *********************************** CONSACRAZIONE ALLA MAMMA CELESTE Ave, Mamma, piena di grazia, Madre di Dio e della Chiesa, noi ci consacriamo al tuo Cuore Immacolato e Addolorato. Tienici sempre amorosamente per mano. *********************************** A cura delle Figlie della Madre di Gesù del Movimento G.A.M. - Todocco - www.gamfmgtodocco.it su testi del Servo di Dio don Carlo De Ambrogio (1921-1979)
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