Arpa Piemonte - Analisi sul territorio piemontese degli effetti sulla qualità dell'aria e sulle emissioni in atmosfera dei provvedimenti legati ...

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Arpa Piemonte - Analisi sul territorio piemontese degli effetti sulla qualità dell'aria e sulle emissioni in atmosfera dei provvedimenti legati ...
Analisi sul territorio piemontese
                                               degli effetti sulla qualità
                                               dell’aria e sulle emissioni in
                                               atmosfera dei provvedimenti
                                               legati all’emergenza COVID-19

                                                       Arpa Piemonte
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a cura del Dipartimento Rischi Naturali e Ambientali

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Analisi sul territorio piemontese degli effetti sulla qualità dell’aria e sulle emissioni in atmosfera dei
provvedimenti legati all’emergenza COVID-19
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INDICE
1 PREMESSA....................................................................................................................................................... 4

2. Analisi degli effetti sulle emissioni in atmosfera ........................................................................................... 5

   Dati emissivi................................................................................................................................................... 5

   Determinanti ................................................................................................................................................. 5

   Variazione delle emissioni di particolato primario PM10 ............................................................................. 6

   Variazione delle emissioni di ossidi di azoto ................................................................................................. 7

3 Analisi dei dati di qualità dell’aria .................................................................................................................. 9

   Introduzione .................................................................................................................................................. 9

   POLVERI SOTTILI .......................................................................................................................................... 10

   Biossido di azoto .......................................................................................................................................... 14

   Benzene ....................................................................................................................................................... 18

4 Conclusioni ................................................................................................................................................... 20

Analisi sul territorio piemontese degli effetti sulla qualità dell’aria e sulle emissioni in atmosfera dei
provvedimenti legati all’emergenza COVID-19
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1 PREMESSA
A partire dal mese di marzo si è assistito anche in Piemonte a una complessiva diminuzione delle
concentrazioni degli inquinanti in aria ambiente, in particolare di quelli che presentano la maggiore
criticità nei mesi invernali in tutto il bacino padano, vale a dire PM10 e biossido di azoto. Poiché
nello stesso periodo sono entrati in vigore, a seguito dell’emergenza COVID-19, i provvedimenti di
limitazione degli spostamenti e delle attività produttive - e che agivano quindi indirettamente sulle
emissioni, principalmente quelle legate al comparto trasporti e al comparto industriale - risulta
importante indagare se e in quale misura esista un legame diretto tra i due fenomeni.

Occorre innanzitutto sottolineare che in termini generali non si ha un collegamento diretto tra
emissioni di inquinanti e le loro concentrazioni in aria ambiente, in quanto nel processo
intervengono anche le caratteristiche stagionali dell’atmosfera, le forzanti meteorologiche a grande
scala e a scala locale, nonché le proprietà ed i processi di trasformazione chimico-fisica degli
inquinanti stessi.

In particolare la diminuzione delle concentrazioni di PM10 e di biossido di azoto a partire dal mese
di marzo è un fenomeno a cui si assiste ogni anno nelle regioni del bacino padano grazie al
mutamento delle condizioni meteorologiche, che con l’avvicinarsi della primavera, diventano man
mano sempre più favorevoli alla dispersione degli inquinanti.

Il presente rapporto tecnico prende in esame l’insieme dei dati disponibili (variazioni delle pressioni
emissive, meteorologia e stato della qualità dell’aria) con lo scopo di verificare se è possibile
evidenziare un effetto aggiuntivo dei provvedimenti legati all’emergenza COVID-19 sulla
diminuzione delle concentrazioni degli inquinanti atmosferici rispetto a quanto avviene in di norma
nella stagione primaverile.
Nell’analisi dei dati sullo stato della qualità dell’aria sono stati presi in considerazione innanzitutto il
PM10 e il biossido di azoto (NO2), in quanto, come già ricordato, presentano la maggiore criticità in
termini di superamento dei valori limite di legge, in particolare nel semestre freddo dell’anno; per
entrambi, inoltre, sono in corso due procedure di infrazione delle Direttive dell’Unione Europea in
materia di qualità dell’aria ambiente, a carico dell’Italia ma riguardanti anche il territorio
piemontese.

E’ importante sottolineare che i due inquinanti atmosferici in questione hanno origini e
caratteristiche diverse: per il biossido di azoto, che risponde più rapidamente alle variazioni delle
emissioni, il traffico veicolare è di gran lunga la fonte prevalente, mentre per il PM10 il quadro
emissivo è più complesso: una parte significativa è di origine primaria, emessa principalmente dal
settore del riscaldamento civile (in particolare dalla combustione della biomassa legnosa), un’altra
altrettanto significativa è invece di natura secondaria, in larga parte prodotta dalla trasformazione
in particelle di altre sostanze - quali l’ammoniaca, gli ossidi di azoto, i composti organici volatili-
emesse originariamente in forma gassosa da molteplici fonti.

Per completezza di analisi sono stati inoltre esaminati il benzene e il monossido di azoto (NO). Il
primo di questi due inquinanti rispetta ampiamente e da molti anni il valore limite in tutto il
Piemonte, ma risulta di interesse in quanto tipico tracciante del traffico autoveicolare, in particolare
quello legato ai mezzi alimentati a benzina. Per il monossido di azoto (NO) non sono previsti valori
limite per la protezione della salute umana, ma anche questo inquinante risulta di interesse in
quanto tipico tracciante del traffico autoveicolare, in particolare quello legato ai mezzi con
alimentazione diesel.

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2. Analisi degli effetti sulle emissioni in atmosfera
L’analisi degli effetti sulle emissioni in atmosfera è stata condotta stimando per i vari comparti
emissivi le variazioni settimanali dei determinanti nel periodo di lockdown, rispetto allo stesso
periodo dell’anno in condizioni di normalità (in assenza quindi di provvedimenti di limitazione).

La metodologia di stima è stata messa a punto, concordata ed applicata su tutto il Bacino Padano
dalle Regioni e dalle Arpa coinvolte nel progetto LIFE Integrato PREPAIR
(https://www.lifeprepair.eu/).

Per il Piemonte sono stati considerati i seguenti comparti emissivi: produzione di energia,
riscaldamento (terziario e domestico), industria, trasporti (urbani, extraurbani e autostrade),
trasporti aeroportuali e ferroviari (linee non elettrificate), trasporti “off-road”, distribuzione
combustibili, agricoltura.

Le emissioni di ciascun comparto sono determinate dai fattori di pressione che le diverse sorgenti
emissive esercitano sul territorio (determinanti); i principali determinanti analizzati sono stati:

       −   flussi di traffico su rete urbana, extraurbana, autostrade;
       −   volumi di traffico ferroviario e aereo;
       −   consumi di energia per domestico, terziario, industria;
       −   produzione di energia termoelettrica;
       −   attività agricole e spandimenti di effluenti zootecnici (calendario dei periodi autorizzati).

Dati emissivi
I dati emissivi si basano sull’Inventario Regionale delle Emissioni, ripartito in 208 attività emissive,
con dettaglio comunale: per gli inquinanti particolato primario PM10 e ossidi di azoto (NOx espressi
come NO2) il totale emesso annualmente (dato di Inventario) è stato prima di tutto aggregato su
base regionale a livello di attività SNAP1.

Per ricostruire le emissioni settimanali del periodo di studio sono stati utilizzati i profili di
modulazione temporale in uso nel sistema modellistico di Arpa Piemonte, specifici fino al livello di
attività SNAP: le emissioni totali annuali relative a ciascuna categoria SNAP sono state quindi
moltiplicate per i propri coefficienti mensili (relativi ai mesi di febbraio, marzo, aprile e maggio) in
modo da ottenere le sommatorie mensili per attività emissiva. Con lo stesso livello di dettaglio sono
stati poi ottenuti i giorni-tipo mensili, indispensabili per ricostruire lo step temporale settimanale.

Determinanti
Al dato settimanale è stato applicato un coefficiente di riduzione delle emissioni (proxy), individuato
integrando i dati provenienti da più fonti informative, con diverso dettaglio temporale (mensile,
settimanale o addirittura giornaliero).

Sono state analizzate diverse fonti dati (regionali e nazionali) per individuare le proxy di riduzione
delle emissioni più rappresentative per ciascuna delle 208 attività emissive.

1       Selected Nomenclature for Air Pollution (EMEP/EEA)

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Alle categorie emissive modificate dal lockdown, sono state quindi applicate le proxy individuate (a
livello di attività SNAP, per quanto possibile), mentre le altre sono state lasciate invariate. In
particolare sono state utilizzate le seguenti fonti:

              COMPARTO EMISSIVO                                             FONTE
produzione di energia                                 SNAM e TERNA
riscaldamento terziario                               SNAM
riscaldamento domestico                               SNAM, ISPRA, Università di Padova
industria                                             SNAM e TERNA
distribuzione di energia                              SNAM
trasporti stradali                                    5T, Infoblu
trasporti ferroviar                                   Regione Piemonte
trasporti aeroportuali                                Eurocontrol

Le riduzioni emissive sono state calcolate in modo differenziato a seconda della categoria
emissiva: in alcuni casi rispetto al giorno-tipo dell’anno precedente, in altri rispetto al giorno-tipo o
mese-tipo del periodo pre-Covid19.

Variazione delle emissioni di particolato primario PM10
Per quanto riguarda il particolato primario PM10, il periodo di lockdown ha avuto da una parte un
effetto di riduzione sulle emissioni da trasporto stradale e sulle emissioni industriali, dall’altra un
effetto di aumento complessivo delle emissioni da riscaldamento (circa il 14%) – aumento legato
ad un maggiore fabbisogno energetico in ambito domestico, motivato dalla maggiore permanenza
in casa a causa delle misure di distanziamento sociale - parzialmente bilanciato dalla diminuzione
del fabbisogno energetico del settore terziario e commerciale (Figura 1).

Figura 1 – Emissioni di particolato primario PM10: variazione percentuale settimanale nel corso
della Fase 1

Il fatto che il riscaldamento (in particolare a biomassa) nei mesi in esame rappresenti il contributo
principale alle emissioni di particolato primario PM10 (oltretutto leggermente aumentato dalla
maggiore permanenza in casa), ha determinato una situazione praticamente invariata dal punto di
vista emissivo fino alla prima metà di aprile; a partire dalla seconda metà di aprile, mancando il
contributo del riscaldamento, sono risultate evidenti le riduzioni emissive (-35-40%) legate
principalmente ai trasporti stradali (Figura 2).
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Figura 2 – Emissioni di particolato primario PM10: contributo emissivo settimanale nel corso della
Fase 1

Variazione delle emissioni di ossidi di azoto
Per quanto riguarda gli ossidi di azoto, il periodo di lockdown ha avuto un effetto di riduzione
soprattutto sulle emissioni da trasporto stradale e, in misura minore, sulle emissioni industriali. Non
ha avuto effetti significativi sul comparto agricolo: le riduzioni nel grafico associate al comparto
“Agricoltura + altro” sono riferite alle emissioni degli aeroporti e delle ferrovie non elettrificate, in
quanto classificate come altre tipologie di trasporti. Le misure di distanziamento sociale hanno
avuto un effetto di aumento complessivo delle emissioni da riscaldamento, a causa dell’aumentato
fabbisogno energetico in ambito domestico, anche se parzialmente bilanciato dalla diminuzione del
fabbisogno legato al settore terziario e commerciale.

Figura 3 – Emissioni di ossidi di azoto (NOx): variazione percentuale settimanale nel corso della
Fase 1

Rispetto all’andamento delle emissioni di ossidi di azoto in una situazione normale (Figura 4, linea
tratteggiata in rosso), il contributo emissivo degli ossidi di azoto nella Fase 1 ha visto una evidente
riduzione a partire dal 9 marzo, soprattutto grazie alla netta diminuzione dei trasporti stradali:
l’effetto finale, pur tenendo conto dell’aumento fisiologico delle emissioni legate al comparto

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agricolo nel periodo primaverile, ha raggiunto a inizio maggio una riduzione di oltre il 30% del
contributo emissivo.

Figura 4 – Emissioni di ossidi di azoto (NOx): contributo emissivo settimanale nel corso della Fase
1

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3 Analisi dei dati di qualità dell’aria
Introduzione
L’analisi dei dati di qualità dell’aria è stata condotta su biossido (NO2), monossido di azoto (NO),
PM10 e benzene misurati dalle stazioni del sistema di monitoraggio della qualità dell’aria di ARPA
Piemonte (SRRQA) nel periodo 01 gennaio 30 aprile 2020, quindi sia prima che durante il periodo
di efficacia dei provvedimenti legati all’emergenza COVID-19 (nel seguito periodo di lockdown).
Tra tutte le stazioni disponibili, visualizzabile sull’apposito servizio del Geoportale di ARPA2, sono
state selezionate le stazioni rappresentate in Figura 5 rappresentative delle maggiori aree urbane
(agglomerato urbano torinese, capoluoghi di provincia e maggiori città piemontesi).

Figura 5 - Localizzazione delle stazioni utilizzate, in blu le stazioni di fondo, in rosso quelle di
traffico.

La serie temporale delle concentrazioni di inquinanti in atmosfera è di per sé caratterizzata da un
andamento stagionale, con livelli più alti in inverno, più bassi in estate ed intermedi nelle stagioni
primaverili ed autunnali. Pertanto, per valutare (qualitativamente) gli effetti delle misure di
lockdown sulla qualità dell’aria, le concentrazioni dei primi quattro mesi del 2020 sono state
analizzate confrontandole rispetto a quelle misurate nello stesso periodo dalle stazioni del SRRQA
per gli anni che vanno dal 2012 al 2019.

2
        https://webgis.arpa.piemonte.it/Geoviewer2D/?config=other-configs/SRRQA_config.json)

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Per tutti gli inquinanti i dati sono stati aggregati a livelli giornaliero e per ciascuno sono state
calcolate ed analizzate:

     •     la distribuzione dei valori medi giornalieri su base mensile del 2020 e del periodo di
           confronto tramite boxplot3, considerando l’insieme di tutte le stazioni utilizzate;
     •     gli andamenti giornalieri dell’anno in corso rispetto ai valori giornalieri massimi, minimi e
           medi del periodo di confronto, sulle singole stazioni utilizzate.

POLVERI SOTTILI
Nel grafico a boxplot di Figura 6 è mostrato il confronto tra le distribuzioni dei valori medi giornalieri
di PM10 per i mesi di gennaio, febbraio, marzo ed aprile del 2020 (box in rosso) e del periodo di
riferimento (box in blu). Dall’analisi del grafico innanzitutto è evidente la diminuzione dei livelli di
concentrazione da gennaio ad aprile: questo comportamento è da attribuire innanzitutto al
mutamento delle condizioni meteorologiche che, con l’avvicinarsi della primavera, diventano man
mano sempre più favorevoli alla dispersione degli inquinanti. I valori mediani mensili del 2020 non
hanno, né nel periodo pre lockdown, né in quello di lockdown, variazioni marcate rispetto al
periodo di riferimento, con livelli leggermente superiori a gennaio, e leggermente inferiori a marzo.

Figura 6 - Boxplot delle distribuzioni dei valori medi giornalieri di PM10 su base mensile per il
2020 (rosso) e per il periodo di riferimento (in blu) sull’insieme delle stazioni analizzate

3           Il boxplot è una rappresentazione sintetica dei valori di una distribuzione. Ciascun box è delimitato in alto ed in basso dal
primo e terzo quartile (25° e 75° percentile), la barra orizzontale al centro rappresenta la mediana (50° percentile), mentre le barre
orizzontali fuori dal box sono dei valori soglia calcolati sulla base della differenza tra il primo ed il terzo quartile, che servono ad
identificare gli outlier, vale a dire “valori anomali”, particolarmente alti o bassi che sono indicati come pallini.

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Tuttavia nel periodo di lockdown si nota, rispetto al rifermento, un calo dei valori con
concentrazioni più elevate; i box diventano più stretti, con una sensibile diminuzione del valore del
75° percentile della distribuzione sia nel mese di marzo che nel mese di aprile (si vedano i valori in
Tabella 1).

I grafici da Figura 7 a Figura 10 mostrano gli andamenti giornalieri dell’anno in corso (linea rossa)
rispetto ai valori giornalieri massimi, minimi (banda azzurra nel grafico) e medi (linea blu) del
periodo di confronto per alcune delle stazioni considerate nell’analisi: Torino Lingotto (fondo),
Torino Rebaudengo (traffico), Alessandria Volta (fondo) e Novara Arpa (fondo).

Tabella 1 - Confronto tra i valori (espressi in µg/m3) assunti dalle statistiche riassuntive delle
distribuzioni dei valori medi giornalieri di PM10 su base mensile nel 2020 e nel periodo di
riferimento 2012-2019.

Gli andamenti mostrano chiaramente la variabilità stagionale e la variabilità dovuta alle differenti
condizioni meteorologiche nei differenti anni. In tutte le stazioni nei mesi di gennaio e febbraio le
concentrazioni di PM10 si mantengono su valori leggermente superiori alla media del periodo,
attestandosi in alcuni periodi (metà gennaio e metà febbraio) sui valori massimi del periodo, in
concomitanza con perduranti condizioni di alta pressione sul Piemonte.

Nel mese di marzo e nel mese di aprile le concentrazioni giornaliere si mantengono generalmente
all’interno della variabilità del periodo di riferimento, pur osservando una lieve tendenza alla
diminuzione dei valori rispetto alla media del periodo di riferimento.

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Figura 7 - Andamento della serie temporale di PM10 nella stazione di Torino Lingotto (in rosso) dal
01 gennaio al 30 aprile e confronto con i dati del periodo di riferimento.

Figura 8 - Andamento della serie temporale di PM10 nella stazione di Torino Rebaudengo (in
rosso) dal 01 gennaio al 30 aprile e confronto con i dati del periodo di riferimento.

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Figura 9 - Andamento della serie temporale di PM10 nella stazione di Alessandria Volta (in rosso)
dal 01 gennaio al 30 aprile e confronto con i dati del periodo di riferimento.

Nella prima parte del periodo di lockdown (mese di marzo), le concentrazioni di PM10 mostrano un
andamento che necessita di un approfondimento alla luce delle condizioni meteorologiche occorse
nel mese. Dalla fine del mese di febbraio e nei primi giorni di marzo un aumento generale della
ventilazione nei bassi strati ha provocato una consistente diminuzione dei livelli di PM10;
successivamente le concentrazioni si mantengono generalmente al di sotto della media del
periodo con oscillazioni dovute all’alternanza di periodi con alta pressione e periodi di variabilità
atmosferica.

Figura 10 - Andamento della serie temporale di PM10 nella stazione di Novara Arpa (in rosso) dal
01 gennaio al 30 aprile e confronto con i dati del periodo di riferimento.

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Nella terza settimana del mese, da lunedì 16 a mercoledì 19, si registra su tutta la regione un
marcato aumento delle concentrazioni, che si portano su valori superiori non solo alla media del
periodo, ma, in alcuni casi, anche ai massimi, oltrepassando anche il limite giornaliero di 50 µg/m3
ad Alessandria il 18 ed il 19 ed a Novara il 18. Tale fenomeno è attribuibile ad una iniziale
maggiore attività fotochimica, che ha portato alla formazione di particolato secondario, combinata
con una maggiore stabilità atmosferica, associata ad un’espansione anticiclonica sull’Europa
centrale, con ventilazione bassa o assente, che ha favorito l’accumulo di particolato in atmosfera
fino al 19 marzo. Dalla giornata successiva il progressivo avvicinarsi di una perturbazione all’arco
alpino ha riportato le concentrazioni al di sotto della media del periodo.

Alla fine del mese (28 e 29 marzo) l'anomalo rialzo dei valori di PM10 su tutto il territorio regionale
è stato originato dal trasporto a grande scala di polveri proveniente dall’Est Europa (zona del Mar
Caspio e del Lago d’Aral), che sono dapprima giunte nella giornata di sabato nelle zone orientali
del Piemonte per poi distribuirsi su tutta la regione nella giornata di domenica. Poiché le polveri
desertiche sono particolarmente ricche della frazione “coarse” del particolato (quella compresa tra
PM2.5 e PM10) il fenomeno ha originato una netta diminuzione del rapporto PM2.5/PM10 in tutto il
territorio regionale nelle giornate del 28 e 29 marzo (Figura 11).

Figura 11 - Rapporto tra le concentrazioni di PM2.5 e PM10 misurate dalle stazioni del SRRQA.

Biossido di azoto
Il confronto, mostrato nel boxplot di Figura 12, tra le distribuzioni dei valori medi giornalieri di
biossido di azoto per i mesi di gennaio, febbraio, marzo ed aprile del 2020 (box in rosso) e del
periodo di riferimento (box in blu), evidenzia un netto calo dei livelli di concentrazione nel mese di
marzo ed aprile rispetto ai primi due mesi dell’anno, un comportamento tipico nel passaggio
dall’inverno alla primavera. Tuttavia il calo è molto più marcato nel 2020 rispetto a quanto si può
osservare nel periodo di riferimento: la mediana ed il terzo quartile della distribuzione dei due mesi
di lockdown sono circa dimezzati rispetto a quelle 2012-2019 (si veda la Tabella 2 per i dettagli).

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provvedimenti legati all’emergenza COVID-19
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Figura 12 - Boxplot delle distribuzioni dei valori medi giornalieri di biossido di azoto su base
mensile per il 2020 (rosso) e per il periodo di riferimento (in blu) sull’insieme delle stazioni
analizzate

    Tabella 2 - Confronto tra i valori (espressi in µg/m3) assunti dalle statistiche riassuntive delle
distribuzioni dei valori medi giornalieri di NO2 su base mensile nel 2020 e nel periodo di riferimento
                                               2012-2019.

Gli andamenti giornalieri dell’anno in corso (linea rossa) rispetto ai valori giornalieri massimi,
minimi (banda azzurra nel grafico) e medi (linea blu) del periodo di confronto (nelle Figura 13-16
sono riportati quelli per Torino Consolata (stazione urbana da traffico), Torino Rubino (stazione
urbana di fondo), Alessandria D’Annunzio (stazione urbana da traffico) e Novara Roma (stazione
urbana da traffico) confermano quanto mostrato nel grafico precedente: le concentrazioni medie si
mantengono, dal mese di marzo e fino a fine periodo, sempre al di sotto dei valori medi del
periodo, portandosi spesso su livelli inferiori anche ai minimi di riferimento.

Analisi sul territorio piemontese degli effetti sulla qualità dell’aria e sulle emissioni in atmosfera dei
provvedimenti legati all’emergenza COVID-19
                                                                                                    pag. 15
Anche l’effetto dell’aumento delle condizioni di stabilità atmosferica nei giorni dal 16 al 20 è molto
meno evidente di quanto osservato per il PM10: in generale le concentrazioni giornaliere di
biossido di azoto aumentano rispetto ai giorni precedenti e successivi, ma, tranne che nella
stazione di Alessandria D’Annunzio, si mantengono comunque al di sotto dei valori medi del
periodo 2012-2019 e prossime ai minimi stagionali.

Figura 13 - Andamento della serie temporale di NO2 nella stazione di Torino Consolata (in rosso)
dal 01 gennaio al 30 aprile e confronto con i dati del periodo di riferimento.

Figura 14 Andamento della serie temporale di NO2 nella stazione di Torino Rubino (in rosso) dal
01 gennaio al 30 aprile e confronto con i dati del periodo di riferimento.

Analisi sul territorio piemontese degli effetti sulla qualità dell’aria e sulle emissioni in atmosfera dei
provvedimenti legati all’emergenza COVID-19
                                                                                                    pag. 16
Figura 15 - Andamento della serie temporale di NO2 nella stazione di Alessandria D’Annunzio (in
rosso) dal 01 gennaio al 30 aprile e confronto con i dati del periodo di riferimento.

Figura 16 - Andamento della serie temporale di NO2 nella stazione di Novara Roma (in rosso) dal
01 gennaio al 30 aprile e confronto con i dati del periodo di riferimento.

Il comportamento del biossido di azoto nei mesi di marzo ed aprile 2020 è da attribuire alla
consistente riduzione delle emissioni conseguenti all’adozione dei provvedimenti di lockdown,
come confermato dall’analisi delle concentrazioni del monossido di azoto, inquinante
esclusivamente primario e tipico tracciante delle emissioni veicolari (in Figura 17 l’andamento
temporale per Torino Consolata)

Analisi sul territorio piemontese degli effetti sulla qualità dell’aria e sulle emissioni in atmosfera dei
provvedimenti legati all’emergenza COVID-19
                                                                                                    pag. 17
Figura 17 - Andamento della serie temporale di NO nella stazione di Torino Consolata (in rosso)
dal 01 gennaio al 30 aprile e confronto con i dati del periodo di riferimento.

Benzene
L’analisi dei dati di benzene (Figura 18 e Figura 19), inquinante esclusivamente primario e
tracciante del traffico autoveicolare, evidenzia un marcato calo dei livelli di concentrazione nel
passaggio dai mesi invernali a quelli primaverili. Come per gli ossidi di azoto (monossido e
biossido) questo calo nel 2020 è molto più marcato rispetto a quello osservato nel periodo di
riferimento e la differenza (ben evidente in Tabella 3) è conseguente all’adozione dei
provvedimenti di lockdown.

Figura 18 - Boxplot delle distribuzioni dei valori medi giornalieri di benzene su base mensile per il
2020 (rosso) e per il periodo di riferimento (in blu) sull’insieme delle stazioni analizzate.

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                                                                                                    pag. 18
Figura 19 - Andamento della serie temporale di benzene nella stazione di Torino Rebaudengo (in

         rosso) dal 01 gennaio al 30 aprile e confronto con i dati del periodo di riferimento.

Tabella 3 - Confronto tra i valori (espressi in ug/m3) assunti dalle statistiche riassuntive delle
distribuzioni dei valori medi giornalieri di benzene su base mensile nel 2020 e nel periodo di
riferimento 2012-2019.

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                                                                                                    pag. 19
4 Conclusioni
L’analisi dell’andamento temporale delle emissioni in atmosfera nel periodo marzo-aprile 2020
evidenzia una significativa differenza tra i dati emissivi degli inquinanti PM10 primario e ossidi di
azoto.

Nel primo caso (PM10 primario) le quantità totali emesse fino alla prima metà di aprile sono
rimaste sostanzialmente invariate rispetto a quelle che si sarebbero avute nello stesso periodo in
assenza di lockdown, in quanto la riduzione del contributo da parte dell’industria e del trasporto
stradale è stata compensata dall’aumento complessivo delle emissioni da riscaldamento
domestico, che in Piemonte sono quelle percentualmente prevalenti per questo inquinante anche
in condizioni standard; solo a partire dalla seconda metà di aprile, venendo a mancare il contributo
del riscaldamento, si osserva una riduzione delle emissioni legata principalmente alla diminuzione
del traffico stradale.

Nel caso degli ossidi di azoto, invece, si osserva una netta riduzione delle emissioni - che arriva
sino al 30% - rispetto alla situazione di assenza di lockdown, in quanto per questa tipologia di
inquinante il contributo di gran lunga prevalente è quello del traffico veicolare.

Tale situazione emissiva – unitamente alle diverse caratteristiche dei due inquinanti richiamate in
premessa – si riflette sull’andamento delle concentrazioni in aria ambiente misurate dalle stazioni
di monitoraggio della rete di qualità dell’aria.

In termini generali nel caso del PM10 le concentrazioni medie mostrano una lieve tendenza alla
diminuzione rispetto a quelle rilevate nello stesso periodo degli anni dal 2012 al 2019; nell’ultima
parte del mese di marzo agli effetti del lockdown si sono sovrapposti in alcune giornate fenomeni
contingenti - dapprima di formazione secondaria di particolato e successivamente di trasporto a
grande scala di polveri provenienti dall’Est Europa – che hanno provocato episodicamente un
aumento delle concentrazioni.

Va però sottolineato che nel periodo di lockdown l’analisi statistica evidenzia, rispetto al
riferimento, un calo significativo delle concentrazioni più elevate di PM10, con una sensibile
diminuzione del valore del 75° percentile della distribuzione dei dati sia nel mese di marzo che nel
mese di aprile.

Il biossido di azoto – prevalentemente originato dal traffico autoveicolare – mostra invece nel
periodo di lockdown una netta diminuzione rispetto al periodo di riferimento 2012-2019: le
concentrazioni si mantengono nella quasi totalità dei casi al di sotto dei valori medi del periodo,
portandosi spesso su livelli inferiori, anche ai minimi di riferimento. Dal punto di vista statistico il
calo dei valori con concentrazioni più elevate è ancora più accentuato che per il PM10, in quanto il
75° percentile della distribuzione dei due mesi di lockdown è quasi dimezzato rispetto al periodo di
riferimento 2012-2019.

Considerazioni analoghe valgono anche per benzene e monossido di azoto, anch’essi originati
prevalentemente dal traffico autoveicolare.

Analisi sul territorio piemontese degli effetti sulla qualità dell’aria e sulle emissioni in atmosfera dei
provvedimenti legati all’emergenza COVID-19
                                                                                                    pag. 20
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