APE REGINA "Se l'ape scomparisse dalla faccia della terra, all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita" - Abruzzo Cultura
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APE REGINA “Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”. Albert Einstein 1
Mostra itinerante di arti visive APE REGINA Progetto Giancarlo Costanzo Unione Europea Testi Giancarlo Costanzo Gian Ruggero Manzoni Lorenzo Canova Realizzazione Grafica Publish.it Coordinamento Redazionale Lucia Cialè Maria Pierantozzi Traduzioni Veronica Costanzo Consulenza fotografica Yuri Di Blasio Franca Cauti, Ohmasa foto - Pescara All rights reserved © 2018 Pescara Art Evolution Programmazione mostra © gli autori per i testi Pescara Art Evolution Logistica ed allestimenti Cooperativa Allestimenti Ci.Bi.Erre. © Publish Edizioni Ufficio Stampa / Press Office Piazza Duca d’Aosta, 33 - Pescara P.A.E. (Pescara Art Evolution) ISBN mail: gio.costanzo@tiscalinet.it Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione Stampa, Giugno 2018 dei proprietari dei diritti e dell’editore. Publish.it 2
Giovanni Di Iacovo Assessore alla Cultura del Comune di Pescara Cultural Councilor of Pescara Esiste un modo di creare relazioni tra le diver- There’s a way to create relations between different se realtà che costituiscono il tessuto sociale, ed realities which constitute the social tissue: that’s è l’arte. the art. Per questo motivo l’Assessorato alla Cultura del That’s why the Local Authority arts and Comune di Pescara ha deciso di collaborare con enterteinment department of Pescara has decided l’Associazione Culturale PAE e questo gruppo to cooperate with the PAE cultural association di alto profilo di 16 artisti, mettendo a disposi- and the group of 16 high profile artists, making zione i locali espositivi, del Museo d’Arte Mo- available the exhibition areas of the Vittoria derna “Vittoria Colonna”, per ospitare la mostra Colonna Modern Museum, to host the travelling itinerante dal titolo “Ape Regina”. visual arts called “Ape Regina” (“Queen Bee”). L’evento, di notevole importanza, dopo Pe- The event, of major importance, will leave scara andrà a Roma per poi varcare i confini Pescara for Rome to step over the edge and then e approdare in Giappone, patrocinata dall’I- arrive in Japan, carried out under the auspices of stituto Italiano di Cultura di Osaka. Nobi- the Italian Institute of culture of Osaka. le è lo scopo che ha riunito questi maestri, Noble is the pourpose that reunites these Masters, e cioè portare l’attenzione di chi ammira le loro that is to bring the attention of those who admire opere, realizzate su lati di piramidi, sul rispetto their works, conteined in pyramids faces, on the per l’ambiente e per questo meraviglioso pianeta, respect of the environment and for this wonderful che è la terra. planet that’s the earth. Pertanto salutiamo con ammirazione e rivolgia- We therefore welcome with admiration and give mo il nostro apprezzamento all’iniziativa, ai cu- our appreciation to this initiative, to the curators ratori della mostra e a quanti hanno contribuito a of the exhibition and to all people who have realizzarla. contributed to realize it. La mostra è stata resa possibile grazie alla sensibilità e alla collaborazione: Associazione Culturale 3
Progetto di mostra itinerante The travelling painting exhibit project “Usiamo l’Arte per richiamare il genere umano We use the art to remind the human being and to e istruirlo in modo che di nuovo si intenda dove instruct him so that he intends where the good dimora il buono e dove il cattivo, essendo l’Arte and the bad resides, being the Art one of the few una delle poche realtà rimaste pure”. Il progetto pure realities remained. The Queen Bee project is “Ape Regina” contempla quattro piramidi di le- centred on four wood pyramids whose triangular gno compensato, le cui facce triangolari, aventi faces, having basis of 65 cms and height 152 basi di 65 cm e altezze di 152 cm, ospiteranno le cms, will hold the works of the artists. opere degli artisti invitati. Ogni piramide verrà Each pyramid will be identified with the alphabet montata su basi cubiche dipinte di nero. letters A - B - C - D and their faces from sequences Le piramidi saranno identificate dalle lettere A1 - A2 - A3 ... B1 - B2 ... and so on. dell’alfabeto A - B - C - D e le relative facce dalle The project foresees the realization of an Italian sequenze A1, A2, A3 … B1, B2 … via dicendo. - English catalogue, edited by Publish, with Gian Il progetto prevede la realizzazione di un catalo- Ruggero Manzoni and Lorenzo Canova texts. go Italiano - Inglese, edito da Publish, con testi The exhibit, carried out under the auspices di Gian Ruggero Manzoni e Lorenzo Canova. La of the Local Authority arts and enterteinment mostra, patrocinata dall’Assessorato alla Cultu- department of Pescara, will be introduced to the ra del Comune di Pescara, verrà presentata alla press in the Vittoria Colonna Museum of Pescara. stampa nei locali del Museo Vittoria Colonna di Being an itinerant exhibit, will subsequently Pescara. Successivamente, per il suo carattere iti- reach Rome, carried out under the auspices of the nerante, approderà a Roma prima e, patrocinata Italian Institute of Culture and then to Osaka. dall’Istituto Italiano di Cultura, a Osaka (Giap- For 2019 it’s expected to repeat the exhibit pone) poi. Per il 2019 sono in corso contatti per in some most important Institutional Italian replicare la mostra presso location istituzionali di locations. alcune importanti città italiane. Patrocini: Patronage: www.oipa.org 4
Giancarlo Costanzo Universalità Universality Il pensiero insistente di un solo linguaggio tra po- The insistent thought of an only language among poli è stato il motivo principale che mi ha spinto the people has been the main reason that inspired a realizzare il progetto di una “Mostra di pittura me on realize the “travelling painting exhibit” itinerante” coinvolgendo, consapevolmente, Ma- project involving, consciously masters and estri e artisti più giovani, nei quali è forte l’aspi- younger artists in which is strong the inspiration razione a ricercare e trasmettere, attraverso l’arte, to seek and transmit a common sense of solidarity un messaggio comune di solidarietà. through the art. L’universalità e la globalizzazione sono mete ir- The Universality and globalization will remain raggiungibili se non riusciamo a varcare e a supe- inaccessible goals if we don’t choose to pass over rare, con il sogno e la speranza, le barriere fatte di and go beyond the walls of contradictions, with contraddizioni, non-dialogo e di conseguente sor- the dream and the hope, the non-dialogue and its dità, risentimenti e tutto ciò che di negativo con- consequent deafness, resentments and everything tamina l’essere umano e lo rende un essere fred- bad that contaminates the human being making do, volitivo, fragile, in altre parole individualista. him unsentimental, fragile and strong-willed. In a Creare comunione e comunicabilità in un grup- word: individualist. po è l’inizio di questo mio sogno. Conoscere le The begining of this dream is to create communion qualità recondite di chi è coinvolto nell’arte e il and comunicability in a group. To know the connubio tra “Pittura e Pittore”, mi hanno fatto secluded qualities of those involved in art and riscoprire l’essere umano come creatura sociale the union between “painting and painter”, has e socievole, e l’arte come linguaggio comune e made me rediscover the human being as social universale per risvegliare la curiosità prima e la and sociable creature, and the art as common and contemplazione poi, per riaccendere desideri e universal language to awake first curiosity and speranze in tutti coloro che sono stati cointeres- then contemplation, to relight desires and hopes sati all’iniziativa. in all those who has been also involved to the I colori non hanno accenti, dialetti o altro, ma event. sono creati per essere ammirati, guardati, contem- Colors have no accents, dialects and anything of plati, assimilati, a prescindere dalla lingua che si all this, but are created to be admired, looked, parla; la critica sulla forma o sulla materia, anche contemplated and assimilated regardless of se negativa, è sempre costruttiva, mai disfattista e the language we talk; the critic about form and il confronto con un pubblico esigente porta all’a- material, even if negative, is however always pertura di un dialogo con se stessi volto al miglio- constructive, never defeatist and the comparison ramento del proprio operato. with a demanding public brings to an opennes to Con questi presupposti nasce “Ape Regina”, Mo- dialogue with themselves referred to improve its stra di arti visive itinerante che vuole coinvolge- record. re l’arte in un tentativo di insegnare a conserva- On this basis was born the exhibition called “The re e rispettare il nostro pianeta “Terra”, tutelarlo Queen Bee” (“L’Ape Regina”) a travelling visual dall’inquinamento dell’acqua, del suolo e dell’a- arts show that wants to involve the art in attempt ria e da tutte le alterazioni causate direttamente of teaching how to preserve and respect our planet 8
dall’uomo, creando disagi, patologie o danni per- earth and protect it from the air, heart and water manenti per la vita e per noi stessi oltre a catacli- pollution and also from the all alterations direclty smi. Nel momento che stiamo vivendo abbiamo caused by the human being with its distruption creato un vero e proprio avvenimento, mai neces- patologies or permanent damages, for ouselves sario in altro periodo storico se non questo. Tem- and life, in addition to cataclysm. In the current po in cui ognuno cerca di affermare se stesso e le time we’ve created a real event, never necessary proprie idee a scapito del “cosmo”, inteso proprio in other historical period if not this: the time when come luogo fisico del bello e del sano, con inqui- everyone tries to assert himself and his own ideas namento chimico, verbale, gestuale. against the cosmos, intended as the place of the È attraverso l’arte che si vuole ricreare la cultura beautiful the healthy, with chemical, verbal and del rispetto e della conservazione di questo nostro sign language pollution. pianeta e dell’uomo inteso come umanità, che sta It’s through the art that is intended to recreate the subendo lo stesso degrado del nostro pianeta, so- culture of respect and maintenance of our planet prattutto interiore, perdendo così la sua essenza. and human being who is suffering the same Questo gruppo di 16 artisti sensibili, attraverso le degradation of our planet, especially in wardly opere vuole trasmettere il grido di dolore che sale because is loosing - by this way - his essence. dal cuore della “Terra” e si propaga per tutta la This group, made of 16 sensible artists, wants to natura. transmit throught the works the cry of pain that La speranza di essere compresi è la forza motrice climbs from the heart of the earth and ripples to che creerà l’evento “Ape Regina”. the nature. The hopeness of being understood is the driving force that will create the Queen Bee event. Patrocini: Patronage: sezione di Portobuffolè Art in France 9
Gian Ruggero Manzoni APE REGINA QUEEN BEE “Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, “If the bee disappeared off the surface of the all’uomo non resterebbero che quattro anni di globe then men would only have four years to vita”. live” Albert Einstein Albert Einstein Da una qualche decina d’anni anche l’Arte si From a few decades also the art is hocking in the sta impegnando nel tentativo di neutralizzare attempt to neutralize the increase of land-based l’aumento dell’inquinamento terrestre, promuo- pollution, by promoting, through sensitive artists, vendo, tramite artisti sensibili, progetti simili a projects similar to this one with works that exhort questo, quindi opere che esortino a far diminuire people to make to decrease skies, seas and land l’“avvelenamento” sia dei nostri cieli, sia dei no- pollution. stri mari, sia delle nostre geografie. The art, in this way, tries to teach how to recreate L’Arte, in questo modo, tenta di insegnare come the culture of maintenance and to promote the ricreare una cultura della conservazione e pro- respect towards our planet, in which our origins muove il rispetto nei confronti del nostro pia- reside and from which we depend on. neta, in cui dimora la nostra origine e da cui Using the art, the language results more direct dipendiamo. and it often succeeds in involving people in Usando l’Arte il linguaggio risulta più diretto e such a way that many damaging behaviours can spesso si riesce a coinvolgere l’uomo in maniera change, and that there’s more attention towards che certi comportamenti lesivi mutino, che ci sia the promotion of habitat prevention against its più attenzione nel favorire il mantenimento e non destruction, in order to increase responsibility la distruzione del nostro habitat, così da aumen- towards what’s a common good, with a view of tare la responsabilità nei confronti di ciò che è un hand it over, as intact as possible, to the coming bene comune al fine di consegnarlo, il più integro generations. possibile, ai nostri figli. Perciò usiamo l’Arte per That’s why we use the art to recall humanity to richiamare il genere umano a tale obbligo e per this duty and to instruct him on where the good istruirlo in modo che di nuovo si intenda dove and the bad dwell, being it the one of the few dimora il buono e dove il cattivo, essendo l’Arte pure realities left. una delle poche realtà rimaste pure. 10
Lorenzo Canova Quattro piramidi per salvare il mondo Four pyramids to save the world Una forma simbolica che unisce il cielo e la ter- A symbolic form that joins the sky and the earth ra per parlare del rapporto dell’umanità con la to mention the human relationship with nature, natura, la geometria e il suo rigore che sfidano the geometry and its strictness that challenge il disordine e il caos del mondo, l’ape, creatri- disorder caos of the world and the bee, perfect ce di architetture perfette vista come metafora architectures creative, seen as planetarium degli ecosistemi planetari sempre più a rischio: echosystems metaphor, increasingly at risk: partendo da un celebre aforisma di Einstein: que- starting with a famous Einstein aphorism, this sta mostra lega sedici artisti attraverso le facce exposition connects 16 artists through the faces di quattro piramidi per lanciare un messaggio di of four pyramids to send a message of complaint denuncia contro l’inquinamento e la devastazio- against pollution and systematic devastation of ne sistematica del nostro pianeta, la casa comu- our planet, the common house we share and we ne che condividiamo e che stiamo divorando in are faster and insanely monstering. modo sempre più rapido e insensato. The choice of pyramid is to represent a fusion La scelta della piramide vuole rappresentare in- between the origins of art, architecture and fatti una fusione tra le origini dell’arte e dell’ar- contemporaneity, the hybridization between chitettura e la contemporaneità, l’ibridazione tra a visual archetype and formal and the wish to un archetipo visivo e formale e la volontà di ri- give back a perceptual and existential order to dare un ordine percettivo ed esistenziale a quello everything around us in a close relation between che ci circonda, in un rapporto serrato tra il mo- a rational module of constructional arrangement dulo razionale della struttura costruttiva e la li- and creative liberty of visual arts declined in bertà creativa delle arti visive declinate nelle loro its different forms of expression. The use of diverse forme espressive. pyramid as support fot the 16 different works can L’utilizzo della piramide come supporto per le se- be an eloquent choice of return, in modern view dici diverse opere può costituire allora una scelta to the old human joining relationship with the eloquente di ritorno, in chiave attuale, all’antico planet that host it seen as a big sacred organism rapporto di intreccio dell’umanità con il mondo to respect in view of byological and spiritual che la ospita visto come un grande organismo relationship of affinities between macrocosm and sacro da rispettare, nella chiave del rapporto bio- microcosm. logico e spirituale di corrispondenze tra macro- The pyramid, in that sense, doesn’t take the cosmo e microcosmo. funeral connotation that has characterized In questo senso, la piramide non assume il con- it from the ancient Egypt up to Bernini and notato funerario che l’ha contraddistinta nelle arti Canova. Otherwise it turns in a medium full of dall’antico Egitto fino a Bernini e Canova, ma si sense intended to transmit with effectiveness and trasforma in un medium carico di senso destinato synthesis, an allert message of this project. a trasmettere con efficacia e sintesi il messaggio Here, artists are interconnected and joined in di allarme di questo progetto, dove gli artisti si just one big multiple work destined to move interconnettono e si associano in una sola grande among East and West. In that way the pyramid, opera multipla destinata a spostarsi tra Oriente e symbolic polyhedron that unites multiple landes, 11
Occidente. ages and civilizations, represents a contemporary Così, la piramide, poliedro simbolico che uni- message of alert and hope: a concrete haptic and sce terre, epoche e civiltà diverse rappresenta un chromatic sygnal of fear for the future of the messaggio allo stesso tempo di allarme e di spe- planet earth and our species in the will to use our ranza, il segno concreto, tattile e cromatico di un capability of comprehension, interpretation and timore per il futuro del pianeta Terra e della no- creation to reverse a process that seems to be stra specie, nella volontà di usare le nostre capa- instoppable and the beginning of a global chrisis cità di comprensione, interpretazione e creazione that could be fatal. The pyramids tour between per invertire un processo che appare inarrestabile landes, seas and skies is a kind of utopian but e il principio di una crisi globale che potrebbe powerful letter to the world, a signal of critic essere fatale. reflection where colors and shapes giving rise to Il viaggio delle piramidi attraverso terre, mari e a big collective mosaic with a view of a possible cieli costituisce quindi una sorta di lettera utopica and indispensable reinassance. ma potente al mondo, un segnale di riflessione In the diffeeent faces of pyramid of the “Ape critica dove i colori e le forme danno vita a un Regina” (“Queen Bee”) project, artists of grande mosaico collettivo nel segno di una possi- several generations, using different languages bile e necessaria rinascita. of our contemporaneity approach to give life to Nelle diverse facce delle piramidi del progetto a joint commitment proof: so we meet Sandro Ape Regina si accostano in questo modo artisti Bartolacci that has builted a solar framework, di generazioni diverse attivi con i diversi lin- made of alluminium and copper in relief, similar guaggi della nostra contemporaneità, in un in- to a metal building that hint around a symbolic contro costruito per dare vita a una testimonianza initiation landscape, sign of a conjunction of di impegno comune: incontriamo così Sandro the piece with the energy of the Universe; Toni Bartolacci che ha costruito una struttura solare Bellucci who has saved, with care and attention, di alluminio e di rame sbalzati, quasi un edifi- the ruins of a broken and dismembered world, cio metallico che allude a un passaggio simboli- restoring the last sense through the reconstruction co di iniziazione, segno di congiunzione dell’o- of fragments around a central nucleus, visual pera con l’energia dell’universo; Toni Bellucci and conceptual fulcrum of the work; Tommaso che, con cura e attenzione, salva le rovine di un Cascella who has created an ascensional structure mondo spezzato e smembrato, ripristinandone made of signs and painting, a triangle formed of il senso perduto attraverso la ricostruzione dei three parts, crowned from a vibrant chromatic frammenti intorno a un nucleo centrale, fulcro red that seems to redeem and exhalt the grey and visivo e concettuale dell’opera; Tommaso Ca- black in a deep metaphoric walk of sublimation; scella che ha ideato una struttura ascensionale Cleonice Gioia who has painted an iconic fatta di segni e di pittura, un triangolo inondato work that dialogues through Pop evocations: a dalla vibrante forza cromatica del rosso che sem- feminine face that overflows from the triangle bra redimere ed esaltare il grigio e il nero in un limits, on whose forehead appears a barecode that intenso e metaforico cammino di sublimazione; transforms the woman in some sort of commercial Cleonice Gioia che dipinge un’opera iconica product; Giancarlo Costanzo who issue a scary che dialoga con le evocazioni Pop, un volto fem- reminder through the grey monochrome and the minile che deborda dai limiti del triangolo sulla dominant presence of a chimney that hangs over cui fronte compare un metaforico codice a barre, the all entire work, increasing with its fragments 12
che trasforma la donna in una sorta di prodotto the excruciating sense of a devoured earth commerciale; Giancarlo Costanzo che lancia un distruction; Marjan Fahimi who has painted a monito inquietante attraverso la monocromia del free form wind, full of memories and innuendo, grigio e la presenza dominante di una ciminiera a storm and lights whirlwind evokes the night che sovrasta l’intera composizione, amplificando scent, when the sunset gives out its final fashes, coi suoi frammenti il senso lancinante di distru- scattered in the cobalt sky in a dust of abstracts zione di una terra divorata; Marjan Fahimi che signs; Claudio Fazzini who has composed a dipinge un vento aniconico denso di memorie e work of a refined gestures deeply marked by di allusioni, un turbine di nubi e di luci, evoca a contrast between the red and the gold, in a il profumo della sera dove il tramonto lancia i dialogue with the oriental handwriting where suoi ultimi bagliori disseminati nel cobalto del signs cross the void that dominates the work cielo in un pulviscolo di segni astratti; Claudio with its conceptual presence; Ferruccio Gard, Fazzini che compone un’opera di raffinata ge- with its geometric whirl that leeds the look to stualità marcata profondamente dal contrasto tra the center of the pictorical structure, an Optical il rosso e l’oro, in un dialogo con la calligrafia labyrinth where lines tensions and overlaps get orientale dove i segni attraversano il vuoto che focused in a vibration where black and grey domina il lavoro con la sua presenza concettuale; exhalt the final chromatic exposure; Enrico Ferruccio Gard, con il suo vortice geometrico Manera has played with the Paramount logo, che conduce lo sguardo al centro della struttura renewing with freshness the dialogue between pittorica, un labirinto Optical dove le tensioni e Piazza Del Popolo School, Cinema and media, in le sovrapposizioni delle linee si concentrano in a vibrant sky of signs and colors that comes alive una vibrazione in cui il nero e il grigio esaltano and takes shape through a glad Pop Constellation; l’esplosione cromatica finale; Enrico Manera Pierpaolo Mancinelli has composed an abstract che gioca col logo della Paramount, rinnovando work of a light chromatic happiness, dropped con freschezza il dialogo della Scuola di Piazza in a tick and deep dominated form an overseas del Popolo col cinema e i Mass Media, in un cie- crossed by red, green and yellow lightnings lo vibrante di segni e di colori che si ravviva e launched towards the blue sky; Gian Ruggero prende forma attraverso una felice costellazione Manzoni who represents,with the strenght of a Pop; Pierpaolo Mancinelli che compone un’o- neo expressionist signs, a man and a bug - with a pera astratta di leggera felicità cromatica calata figurative iconic force in the middle of un unreal in uno spazio denso e profondo, dominato da un space, suspended between game and rituality, in a oltremare attraversato da lampi di rossi, di verdi metaphoric dialogue clash between human beeing e di gialli lanciati verso l’azzurro del cielo; Gian and nature; Shuhei Matsuyama has composed Ruggero Manzoni che, con la forza di un segno the chromatic perspective dept, a staircase of neoespressionista rappresenta, con icastica forza lights and blue that starts from the black and iconica, un uomo e un insetto al centro di uno red colors, a landscape between earth and sky spazio irreale, in bilico tra gioco e ritualità, in un walked with a brighting feeling of the absence; metaforico dialogo-scontro tra umanità e natura; Claudio Pantana who has builted up chromatic Shuhei Matsuyama che compone la profondità layers on a support, an existential dust made of time di una prospettiva cromatica, una scala vibrante and seasons, hours, moss and earth, a memories di luci e di azzurri che parte dal nero e dal ros- brushwood where nature wears out, waiting for its so in primo piano, un paesaggio tra terra e cielo perpetual rebirth; Monica Rafaeli overlaps plans 13
percorso dal sentimento luminoso dell’assenza; of subjects, chromatic beat in unison with the Claudio Pantana che accumula strati cromatici earth breath, traces of the macrocosm impressed sul supporto, un pulviscolo esistenziale fatto di on material of things, sorrowfull clumps that tempo e di stagioni, di ore, di terra e di muschio, cloud and rise up looking for a new sublimation in un sottobosco di memoria dove la natura si con- the light of gold; Gualtiero Redivo who extends suma in attesa della sua perenne rinascita; Moni- and optimises his surfaces through a polimateric ca Rafaeli che sovrappone piani di materia, pal- power that goes over the two-dimensional in an piti cromatici che seguono il respiro del mondo, objectivity that takes possesion of the space and tracce del Macrocosmo impresse sul corpo delle transforms it through the rigorous coordinates cose, grumi dolenti che si addensano e si elevano of his constructive method; Franco Summa per cercare una nuova sublimazione nella luce drawings rigorous geometric expanses of colors dell’oro; Gualtiero Redivo che amplia e dilata where chromatic plans create a meaningful le sue superfici attraverso una forza polimaterica effect of formal and chromatic opposition in an che supera la bidimensionalità, in un’oggettua- intense constructivism memory that creates a lità che prende possesso dello spazio e lo tra- glad dynamic and coloristico balance between sforma attraverso le coordinate rigorose del suo the circle and the diagonal. metodo costruttivo; Franco Summa che traccia una rigorosa campitura geometrica, dove i piani cromatici creano un efficace effetto di contrasto formale e cromatico, in un’intensa memoria co- struttivista che crea un felice effetto dinamico e coloristico in bilico tra il cerchio e la diagonale. 14
ARTISTI 15
Sandro Bartolacci nasce a Fermo nel 1964. Frequenta l’Istituto Statale Sandro Bartolacci d’Arte a Fermo diplomandosi nel 1983. Frequenta poi l’Accademia di Bel- le Arti di Macerata nella sezione Scultura laureandosi nel 1987 e attual- mente, è docente di Scultura al Liceo Artistico di Fermo. L’attività artistica di Sandro Bartolacci inizia nel 1985 con mostre regionali, non di altissimo livello, ma importanti per i futuri riconoscimenti. Nel 1986 riceve il secon- do premio per la scultura nella IV Biennale d’arte Sacra Contemporanea di Siena. Nel 1987 gli viene data la possibilità di esporre dieci opere, alla Retrospettiva dedicata ai giovani artisti marchigiani più in vista nel Premio G. B. Salvi di Sassoferrato. Nel 1989 viene invitato a partecipare con due opere al Premio Marche, un importante riconoscimento, visto che questa manifestazione era la più prestigiosa della regione. Nel 1991 partecipa al Festival dei due Mondi di Spoleto con tre opere ed è grazie a questa mo- stra intitolata “Tra figurazione e ricerca” che Sandro Bartolacci comincia ad emergere a livello nazionale iniziando a realizzare mostre personali a Roma, come “Sandro Bartolacci e i suoi Aforismi” nella galleria Pisana e “La forma dell’informale” nella Gleria Nuovo Kipling, ambedue nel ’91. Da quella data in poi ha sostenuto mostre personali e collettive in Italia, in Europa e nel Mondo. Negli ultimi dieci anni, Sandro Bartolacci, ha esposto in mostre personali in Olanda ad Hattem, Utrecht e Heerenveen, in Austria a Innsbruck e Salisburgo, in Spagna in Andalusia, in Messico a Città del Messico, in Romania ad Arad, in Grecia ad Atene, in Inghilterra a Londra nella “Camden Art Gallery”, in Danimarca a Copenaghen, in Francia ad Avignone nel Palazzo dei Papi. In Italia ha esposto in mostre perso- nali e collettive a Roma, Verona, Torino, Pisa, Siena, Montecatini, Modena, Repubblica di San Marino, Bari, Perugia, Reggio Emilia, Catania, Rimini, Trieste, Pisa, Ancona, Pescara, Sabbioneta, Firenze, Rimini, Gubbio, Campobasso. Nel 2011 è stato invitato alla Biennale di Venezia nel Padiglione Italia. Oltre alle mostre, l’artista ha realizzato cinque opere monumentali che abbelliscono alcune città Italiane: Monumento intitolato” Pizzo- munno”, realizzato per la città di Vieste in Puglia nel 1986, costruito in Acciaio Inox; Monumento intitolato “Salvo d’Acquisto”, realizzato in bronzo per la città di Roma nel 1990, collocato a Trastevere per ricordare l’anniversario della morte del celebre eroe; Monumento intitolato “Ar-Maghedon”, realizzato in legno, ferro e plastica per il parco di una villa privata a Siena, nel 1992; Monumento intitolato “Falerio Picenus”, realizzato in travertino, per l’area archeologica di Falerone, nel 2000; Monumento intitolato “The Cleft”, opera in cemen- to bianco, realizzata per il centro medioevale di Smerillo, nel 2007. Opere dell’artista sono presenti in musei di arte contemporanea d’Europa, come il Museo Provincial de Jaen in Andalusia (Spagna), il Museo d’Arte Con- temporanea di Arad (Romania). In Italia possiamo vedere un’opera dell’artista nella Pinacoteca Francescana di Arte Contemporanea di Falconara Marittima, nel Museo Tattile Statale Omero di Ancona, nel Forum Artis Museum di Sabbioneta. Molti sono i critici d’arte che hanno scritto su le opere di Sandro Bartolacci, nazionali e internazionali. I critici Italiani più rappresentativi sono: Nino Gringeri, Armando Ginesi, Loretta Fabrizi, Carlo Cenni, Gloria Gradassi, Achille Pace, Antonello Profita, Mariano Apa, Leo Strozzieri, Stefano Papetti, Federico Bellini, Fabio Tedeschi, Elio Succi, Alfredo Pini, Daniela Simoni, Paolo Sbattella, Walter Scotucci, Ivan D’Alberto, Valeria Fatato, Gian Ruggero Manzoni, Gianluca Marziani, Lorenzo Canova, Massimo Bi- gnardi, Miriam Mirolla. Ricordiamo inoltre gli olandesi Dick Adilaar e Wim van der Beek; gli spagnoli Pedro A. Galera e Miguel Viribay; il rumeno Onisim Colta; la francese Rose Marie Bellemur e la messicana Beatriz Escumedo Perez. 16
HELIODROMOS 2018, alluminio e rame sbalzati a caldo su tavola, cm. 152x62 17
Toni Bellucci è nato a Gubbio il 21 marzo 1953. Si diploma presso l’Istituto Toni Bellucci d’Arte di Gubbio, frequenta i corsi di pittura e scultura presso l’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia, poi lavora come assistente nello studio dello scultore Aurelio De Felice. Nel 1976 viene invitato da Enrico Crispolti alla Biennale d’Arte “Gubbio ‘76”, in quell’occasione incontra Mirella Bentivoglio, con la quale instaurerà una costante collaborazione. Da lei viene definito “né pittore né scultore, ma assemblatore di materiali”. L’artista di sé scrive: “Non sono un vero scultore e nemmeno un pittore. Guardo ciò che succede fuori e intervengo a mia volta. Non ho uno stile. Il mio stile si disegna attraverso azioni, decisioni, oggetti e fatti che insieme costruiscono una storia.” Dalla fine degli anni Settanta si dedica alla ricerca e alla sperimentazione, utilizzando le più svariate tecniche e i più svariati materiali. Si avvale, nella realizzazione delle sue opere, della collaborazio- ne di artigiani, di altri artisti e di amici. Sempre di sé dice: “I manufatti e gli oggetti sono essenzialmente realizzati mediante processi naturali di deterio- ramento fisico. Isolando casi di erosione, di decadimento e di consunzione durante questi processi, si genera un tipo di ordine elementare e linguistico che successivamente si accosta a linguaggi dimenticati o a caratteri miste- riosi in una sorta di Archeologia Fantastica”. Osservando il suo excursus artistico si notano graduali passaggi che l’hanno portato a sviluppare quello che oggi è l’elemento principe del suo lavoro: la scrittura primordiale, inserita in un contesto di sperimentazione materica. L’artista ha partecipato a numerose mostre anche all’estero (Australia, Brasile, Francia, Germania, USA) e tenuto personali in varie città italiane. Le sue opere si trovano presso raccolte pubbliche e collezioni private. Hanno scritto di lui: Mariano Apa, Annaly Bennett, Mirella Bentivoglio, Valentino Biagioli, Giorgio Bonomi, Franca Calzavacca, Antonella Capponi, Maurizio Cesarini, Cesare Coppari, Enrico Crispolti, Aurelio De Felice, Ezio di Grazia, Giancarlo Gaggiotti, Ezio Genovesi, Ar- mando Ginesi, Aldo Iori, Gian Ruggero Manzoni, Gianluca Marziani, Luciano Marziano, Agnese Miralli, John David O’Brien, Bobbie Oliver, Vincenzo Perna, Antonella Sannipoli, Secondo Sannipoli, Ettore A. Sannipoli. Da “L’ARCHEOLOGIA FANTASTICA di TONI BELLUCCI” [...] tra “archeologia oggettiva” e “archeologia intersoggettiva”. Da sempre capace di vedere attraverso la patina e il sedimento nel tempo, Toni Bellucci affida al reperto archeologico il compito di produrre quel distanziamento temporale che ogni scoperta di un oggetto appartenente al passato produce nello scopritore. A venire alla luce è tutta una serie di superfici realizzate in vari materiali e in differenti formati e grandezze, prevalentemente rigidi ma anche flessibili, sulle quali la mano dell’artista, e a volte le mani del pubblico hanno inciso o dipinto un tessuto di caratteri cuneiformi, geroglifici, alchemici, ogamici, etruschi e così via. Si tratta di composizioni o installazioni di reperti con un referente preciso o immaginifico nell’antichità della scrittura. È dunque l’oggetto artistico ad aprire al godimento estetico-archeologico l’osservatore, il quale non ha bisogno di cogliere il riferimento alle tavolette in argilla rinvenute ad Elba o ai tanti codici alchemici dell’Umanesimo per essere trasportato in un mondo lontano dal suo. E tuttavia, a ben vedere, quella “oggettiva” non è la sola modalità messa in opera per reinventare l’archeologia reale. Cesare Coppari 18
FRAMMENTI 02 2018, tecnica mista, stucchi e aniline su tavola, cm. 152x62 19
Tommaso Cascella nasce a Roma nel 1951 dalla pittrice Annamaria Cesa- Tommaso Cascella rini Sforza e dallo scultore Pietro. Attualmente vive e lavora tra Bomarzo e Roma. Con la propria stamperia d’arte, insieme alla sua prima moglie Emma Politi, si è occupato per lungo tempo all’editoria in stretta collabo- razione con artisti e poeti. Nel 1981 fonda la rivista di Arte e Poesia “Cervo Volante”. La direzione dei primi numeri è affidata al poeta Adriano Spatola, in seguito sarà di Edoardo Sanguineti e Achille Bonito Oliva. Cervo Volante chiuderà le pubblicazioni nel 1984. 1985 Prima mostra personale alla Galleria di Luigi De Ambrogi a Milano. 1987 Restaura un grande edificio del 1500 a Bomarzo (Viterbo) dove im- pianta un nuovo studio. 1991 Viaggio in India dove conosce le architetture dell’Osservatorio Astro- nomico di Jodhpur. Prima mostra di scultura alla Galleria Mara Coccia di Roma. 1992 Mostra retrospettiva al Palazzo Crepadona a Belluno. Mostra alla Galleria Civica di Modena. XXI biennale di scultura a Gubbio. 1995 Nominato Accademico per la scultura all’Accademia di San Luca. Collocazione di un’opera in bronzo nel nuovo quartiere “Tachikawa City” di Tokyo. 1996 Presente con la scultura “Cielo” alla XII Quadriennale di Roma. Presente al Kaohsiung Museum of Fine Arts di Taiwan con una selezione di opere grafiche. 1997 Mostra retrospettiva alla Torre del Guevara a Ischia (NA). 1999 “Arte contemporanea, lavori in corso”, Museo Comunale d’Arte Moderna, Roma. 2000 Premiato alla X Biennale della xilografia - Premio Ugo da Carpi, Castello di Carpi. 2002 Mostra retrospettiva al Palazzo dei Priori a Certaldo. 2003 Mostra retrospettiva al Palazzo Orsini a Bomarzo. 2006 Mostra retrospettiva nei Chiostri di S. Agostino a Pietrasanta. 2010 Presente alla Biennale di Venezia con la scultura “Cielo rovesciato”. 2012 Consiglio di Stato, Palazzo Aldobrandini, Roma - Incontro con il Maestro Tommaso Cascella. 2013 Art Karlsruhe, Karlsruhe - con la Galleria Immaginaria. 2014 La Direzione … dell’arte - Direzione Regionale VVF Lazio, Roma. 2015 Nominato Accademico dall’Università Roma Tre. I libri belli - Musei del Palazzo del Pio, Carpi. È presente nei Musei: Kaohsiung Museum of Fine Arts, Taiwan. Galleria Civica di Modena, Modena. Civica Raccolta del Disegno di Salò, Brescia. National Museum of Slovenia, Ljubljana. Civica Collezione di Scultu- ra - Tachikawa City, Tokyo. Pinacoteca Comunale, Ravenna. Galleria Civica di Cento, Cento, Ferrara. Museo della Xilografia, Carpi, Modena. MACRO, Roma. Danubiana Meulensteen Art Museum, Bratislava. Il Museo e la Città, Potenza. Museo B. Cascella, Pescara. Pinacoteca Comunale, Ortona. Pinacoteca del Consiglio di Stato, Roma. Museo Bilotti, Cosenza. Shanghai Baoshan International Folk Arts Museum. Di lui hanno scritto, fra i tanti: Mariano Apa, Paolo Balmas, Luca Beatrice, Giorgio Bonomi, Beatrice Buscaro- li, Luciano Caramel, Claudio Cerritelli, Giorgio Cortenova, Valerio Deho, Antonio Del Guercio, Gillo Dorfles, Walter Guadagnini, Flaminio Gualdoni, Valerio Magrelli, Gerald George Lemaire, Gian Ruggero Manzoni, Marisa Vescovo [...]. 20
BxH:2 2018, tecnica mista su tavola, cm. 152x62 21
Giancarlo Costanzo, nato a Pescara, nel 1949. Scultore, pittore, operatore Giancarlo Costanzo culturale, ha al suo attivo numerose personali e collettive. La sua formazio- ne è avvenuta presso il Liceo Artistico di Pescara a fianco del cugino scul- tore Ferdinando Gammelli e ai tre esponenti del gruppo G3: Elio Di Blasio, Ettore Spalletti e Franco Summa. Come pittore si sono interessati a lui cri- tici e maestri d’arte, per citarne alcuni: Jordi Alcaraz, Sergio Ban, Massimo Bignardi, Margaret Boberek, Carlo Fabrizio Carli, Lorenzo Canova, Alber- to Casiraghi, Franco De Courten, Floriano De Santi, Edoardo Di Mauro, Paolo D’Orazio, Enzo Fabiani, Leonardo Faccioli, Armando Ginesi, Yoko Hono, Gian Ruggero Manzoni, Gianluca Marziani, Vincenzo Mazzarella, Bianca Menna, Achille Pace, Antonio Picariello, Antonio Gasbarrini, Ma- ria Cristina Ricciardi, Benito Sablone, Adelaida Raquel Maddio, Vittorio Sgarbi, Raffaella Soligo, Leo Strozzieri, Duccio Trombadori. Ha cercato, al di fuori della pittura, anche altre attività riconducibili al settore artistico, proponendosi come designer e attuando scenografie per il Piccolo Teatro di Milano. Con l’artista Lucio Spiezia ha organizzato alcune mostre presso la Galleria Mode Art di Pescara, presso la Galleria Il Ponte di Nocera inferio- re e nella Villa Rufolo di Ravello. Ha costituito l’Associazione Culturale P.A.E. (Pescara Art Evolution) con relativa galleria espositiva dove sono state allestite mostre di artisti contem- poranei e di maestri storicizzati, fra questi: Paolo D’Orazio, Michele Cascella, Umberto Mastroianni, Lucio Spiezia, Ferruccio Gard, Giulia Napoleone, Franco Summa, Mimmo Paladino, Elio Di Blasio. Con il Maestro Elio Di Blasio ha partecipato a diverse mostre, è da ricordare in particolare quella presso la Galleria Enrico Lombardi a Roma nell’anno 2003. Ha provveduto anche ad organizzare eventi di importanza internazionale, interessandosi soprattutto del sociale, tra cui va ricordata la mostra di solidarietà per le popolazioni Dayak del Borneo. Nello stesso anno ha curato la mostra itinerante “Eventi d’Arte”, dedicata all’universalità, conclusasi a Roma presso Palazzo Valentini. Ha partecipato alla donazioni delle opere nell’ambito della manifestazione “Contro il traffico di Minori” promossa dall’Associazione di Yoho Ono e ha organizzato anche la II Edizione di “Dialettiche in Campo” (2009) a favore del Rwanda, a fianco del protagonista Paul Rusesabagina. Ha par- tecipato con altri dieci artisti, alla realizzazione, su di una grande tela, di un’opera sul terremoto di L’Aquila nella TendAtelier di L’Aquila (24/6/2009). Ha organizzato, tra le altre, una grande esposizione di beneficenza nel Palazzo della Provincia di Pescara “I nostri Colori per...” a favore dei senza fissa dimora in collaborazione con l’Associazione “On the Road ONLUS” (anno 2013). Da qualche anno organizza l’evento biennale di arti visive con premio PescarArt, frutto di una sua ideazione. In quest’ultimo periodo inoltre, oltre a dedicarsi alla pittura, alla fotografia e a opere installative, lavora come art-director, con la curatela di Gian Ruggero Man- zoni, nell’organizzare le mostre personali di maestri storicizzati. Ad oggi ha realizzato mostre personali per Mimmo Paladino, Matteo Basilé, Omar Galliani, Bruno Ceccobelli, Tommaso Cascella, Giulia Napoleone, Franco Mulas, Ferruccio Gard ed altri. Da “TRAME E SOSPETTI DELLA PITTURA” [...] per Giancarlo Costanzo il segno ha una valenza strutturale, anche se, al primo impatto, esso sembra sper- dersi in campiture verticali che lasciano scivolare pennellate acquose che si scontrano con stesure polimateri- che nere, dense, sature. È quanto testimoniano i dipinti della serie Cantieri, avviata nel 2009, dove l’artista non rinuncia a far affiorare la struttura compositiva, l’architettura di ordinate verticali e orizzontali che tessono la suggestione di spazi tra loro incastrati. [...] Massimo Bignardi 22
ARTE TERRA 2018, intervento su collage, cm. 152x62 23
Marjan Fahimi nasce a Teheran il 1 Marzo 1982, dove a 15 anni inizia a fre- Marjan Fahimi quentare i corsi di pittura presso lo Studio di Hossein Maher. Dopo il diplo- ma intraprende gli studi in Lingua e Letteratura Italiana presso l’Università degli studi di Teheran e nel frattempo partecipa a diverse mostre collettive in alcuni tra le gallerie più importanti della scena artistica di Teheran come Elahe Art Gallery, Centro Culturale Bahman, Robat Art Gallery e realiz- za due mostre personali. Nel 2003 con il progetto “Urban Details” presso Atbin Art Gallery e nel 2004 con la mostra “BIRDS” presso la Seyhoon Art Gallery. Nel 2004 parte per Roma e intraprende gli studi in Architettura, conclusi nel 2013 con la Laurea Magistrale in Architettura e Progettazio- ne Urbana, contemporaneamente partecipa a numerose mostre e concorsi; nel 2007 è tra i finalisti del concorso Martelive e vince il premio L. I. Art, mentre nel 2008 è la vincitrice assoluta del concorso Martelive; nel 2014 è tra gli artisti selezionati per il progetto “Off Site Art” per L’Aquila a cura di Veronica Santi e in collaborazione con l’associazione Art Bridge di New York e nello stesso anno è tra i vincitori del concorso Adrenalina. Nel 2015 realizza la sua prima mostra personale italiana a cura di Vinicio Prizia presso la Sala Orsini del palazzo Chigi in collaborazione con il Comune di Formello; dal 2016 inizia a collaborare con la galleria Honos Art di Roma e nel 2017 e tra gli Special Guest del Festival artistico Nuvola Creativa curata da Antonietta Campilongo presso lo spazio Factory del Museo MA- CRO di Roma dove è rappresentata dalla galleria Honos Art con una mostra personale. Nelle opere di Marjan i soggetti sono caratterizzati principalmente da paesaggi, vedute che evidenziano i principali fenomeni atmo- sferici: aria, vento, nubi, pioggia, acqua, luce, terra. Una ricerca sulla componente naturalistica del paesaggio e della sua poetica; ovvero ciò che rende spettacolare lo stesso agli occhi dell’osservatore; nei suoi ultimi lavori cerca di avvicinarsi all’essenza di questa ricerca usando un approccio più astratto e concentrando la sua atten- zione sugli elementi principali che caratterizzano la poetica del paesaggio come i contrasti tra la luce ed ombra, colori e tessuti creando in questo modo atmosfere che rievocano nel nostro subconscio visioni della natura. “Architetto, urbanista e pittrice, Marjan Fahimi, nata a Teheran, è giunta dall’Iran in Italia per studiare e si è portata dietro le sue radici persiane, quelle dei grandi spazi della natura che si sono sposati con i modi della pittura occidentale. Nascono così i trittici dedicati agli uccelli, dove stormi di volatili solcano il cielo al tra- monto, oppure, si posano, come le note del pentagramma, sui fili dei tralicci della luce stagliati contro spazi di sereno. La natura è la protagonista della pittura di Marjan Fahimi, con opere dedicate tutte al cielo, senza però intenti surrealistici ma squarci di sereno segnati da cirri mossi e capricciosi che si animano con la luce del sole di Persia. Una natura che è sempre in pericolo, quando dialoga con l’Uomo, che spesso non sa esserne il giusto custode. Allora il paesaggio può essere segnato dal filo spinato che evoca guerra e distruzione contro cui si erge il grido iconico e accorato di Marjan Fahimi, donna del suo tempo e artista della speranza.” Prof. Marco Bussagli Accademia di Belle Arti di Roma 24
RISING 2018, olio su tavola, cm. 152x62 25
Nato a Macerata nel 1976. Dopo gli studi all’Istituto d’Arte di Macerata Claudio Fazzini prosegue la ricerca da autodidatta. Da sempre lavora sulla figura, ed in serie di opere tematiche, mantenendone il modello isolato. Poi sente la necessità di superare l’io e il soggetto e questo lo porta a sperimentare una tecnica che possa continuamente contraddire l’opera: arriva dunque all’utilizzo del bitume/catrame, che gli permette di andare a contestare la figura appena realizzata (serie “A=Anatomia dell’Assenza”, 2008-2009). Utilizza questa tecnica solo nei modelli maschili. Allo stesso tempo matura una tecnica op- posta, per sovrapposizioni, con i modelli femminili, una sorta di moderno barocco dove la figura si perde nelle linee, in una geometria che squalifica il soggetto (serie “E.L.A – L’Elegante Leggerezza dell’Autodistruzione”). Prendendo le distanze e allo stesso tempo elaborando l’esperienza artistica del biennio compreso tra il 2008 e il 2009, Claudio Fazzini evolve il suo stile pittorico fino all’ideazione di un processo creativo concettualmente innovativo: l’Anestesia dell’Immagine (2010-2011). Gli aspetti riformatori partono dalla realizzazione del supporto per arrivare ad un nuovo idioma grafico concepito mediante il metodo del compendio. L’esigenza dell’artista di ricorrere alla sintesi ravvisa un ritorno all’essen- zialità e alla purezza della rappresentazione visiva, ormai oggi edulcorata da orpelli iconografici e da una sovrabbondanza di dettagli quantomai fine a se stessa. Claudio Fazzini spezza questa tendenza contemporanea, rinunciando alla “veste”spettacolare dell’arte per orientarsi verso un recupero dell’essenza. È cosi che nasce il potere comunicativo del “Lineamentum”, un repertorio grafico inedito e immediato, in grado di raggiungere una fruizione globale. La ricerca artistica, ha la prerogativa di oltrepassare nazionalità, religioni e culture in virtù di una straordinaria unità intellettuale, quale patrimonio prezioso dell’umanità. Già dal supporto in seta (il tradizionale Kakejiku Giapponese) l’artista guarda all’Oriente, brevettando il qua- dro da arrotolare e trasportare agevolmente per una migliore diffusione dei suoi stessi contenuti. Approfondi- sce cosi il tema attuale della rete e del narcisismo sociale, studiandone i comportamenti e le modalità comuni- cative di quella che, in sostanza, appare come una esasperata proiezione del sé. Nell’Anestesia dell’Immagine l’oggetto d’interpretazione è la memoria, che pur tradita o adulterata, costitu- isce il filtro dell’esistenza. Con evidenza si rintraccia un parallelismo con l’Anatomia dell’Assenza, dove il perno della rappresentazione verteva sulla negazione della memoria. La figura resta per ora in ogni caso l’elemento dominante della comunicazione grafica dell’autore per raccon- tare con semplicità le complesse prospettive dell’identità umana nel sistema contemporaneo. Di qui il salto alla serie “Skin” (dal 2012 ad oggi), dove la stessa carta del supporto diviene pelle o pellicola. Non si tratta più di fare “La figura” ma di “Fare corpo”. Corpo dove resta impressionata la traccia del mondo esterno, come una cicatrice o un sintomo, e dove il gesto Zen deprivato di concetto si deflagra in un chaosmos di inchiostro. Il Log: luogo, situazione, dove ogni possibile viene integrato nell’opera. Sia essa un fregio di un portale o la textura di una panchina dove ci si siede, una roccia, una foglia etc., qual- siasi trama viene presa come registrazione immediata del momento vissuto ed entra nell’opera. Non c’è la documentazione di quel fatto, ma la sottrazione, la decontestualizzazione di un tutto a cui viene amputata una parte per riconfigurarla. 26
PYRAMISS ARECIBO 2018, tecnica mista su tavola, cm. 152x62 27
È nato a Vestignè (To) nel 1940. Dal 1973 vive e lavora a Venezia con stu- Ferruccio Gard dio nell’isola del Lido. Ferruccio Gard è uno dei massimi esponenti dell’arte neocostruttivista, programmata e cinetica che pratica, fra i primi in Italia, dal 1969. Ha partecipato a sette Biennali di Venezia (1982, 1986, 1995, 2007, 2009, 2011 e 2017), all’XI Quadriennale di Roma (1986), alla Biennale Interna- zionale Architettura di Venezia (2016) e a numerose mostre internazionali sull’arte cinetica fra le quali alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Praga (2008), alla GNAM, Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (2012) e, nel 2014, sull’arte cinetica italiana degli anni ’70 al MACBA, Museo d’Arte Contemporanea della Città di Buenos Aires e al MACLA, Museo d’Arte Contemporanea latinoamericano di La Plata (Argentina). Di grande rilievo l’invito, nel 2017, alla 57^ Biennale Internazionale d’Arte “Viva Arte Viva” curata da Christine Macel, con la partecipazio- ne, alla Fondazione Bevilacqua La Masa, in piazza San Marco, alla mo- stra dedicata ai trent’anni di attività (1978-2008) del Centro d’arte visuale Verifica 8 + 1, con una elezione di 17 artisti, da Bruno Munari, Alberto Bia- si e Sara Campesan a Marina Apollonio, Franco Costalonga, Horacio Garcia Rossi e Julio Le Parc, vincitore quest’ultimo del Gran Premio alla Biennale del 1966 ed entrambi fra i fondatori, a Parigi, del GRAV, Groupe de Recerche d’Art Visuelle. Con la partecipazione a questa mostra, curata da Giovanni Granzotto ed evento collaterale della 57^ Biennale, Ferruccio Gard è stato ulteriormente e definitivamente consacrato fra gli artisti storicizzati dell’arte programmata e cinetica. In relazione anche ai suoi ormai celebri quadri astratti a macchie è considerato un maestro del colore. Ha tenuto oltre 170 mostre personali in tutto il mondo. Di eccezionale importanza l’antologica, curata da Ga- briella Belli, che la Fondazione Musei Civici di Venezia gli ha recentemente dedicato a Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna (16 ottobre-10 dicembre 2015) nell’ambito di un dialogo fra un maestro della contemporaneità veneziana e la 56^ Biennale d’Arte e allestita nell’ambito della collezione permanente, ac- canto a capolavori di Klimt, Kandinsky, Chagall, Munch, Rodin, Martini, Medardo Rosso, Mirò, Calder, Arp, De Chirico e altri celebri maestri dell’arte moderna mondiale. Di Gard hanno scritto o parlato famosi critici, poeti, scrittori e artisti, da Giulio Carlo Argan, Giuseppe Mar- chiori, Filiberto Menna, Pierre Restany e Achille Bonito Oliva a Luca Massimo Barbero, Renato Barilli, Luca Beatrice, Gabriella Belli, Beatrice Buscaroli, Lorenzo Canova, Luciano Caramel, Claudio Cerritelli, Giorgio Cortenova, Bruno D’Amore, Giovanni Granzotto, Sebastiano Grasso, Gian Ruggero Manzoni, Enzo Di Mar- tino, Toni Toniato, Tommaso Trini, Vittorio Sgarbi e Alberto Veca, da Piero Dorazio e Virgilio Guidi a Jorge Amado e Paolo Ruffilli. 28
CHROMATIC ENERGIES IN OPTICAL ART 2018, colori acrilici su tavola, cm. 152x62 29
Nata nel 1976. Cleonice Gioia “TRIDENTE 1.0” curata da Duccio Trombadori, Antonio Fontana, Palazzo Caetani, Chiesa di S. Michele Arcangelo, Sermoneta, Museo Roger Lam- brechts, Artena (RM), 04/06 - 28/08/2016. “Pulp Painting” curata da Anto- nio Fontana, La rana rossa Gallery, Latina 2016. “XLII Premio Sulmona” curata da Vittorio Sgarbi, Duccio Trombadori, Polo Museale Civico Sulmo- na 2015. “Emergence Festival” curata da Giuseppe Stagnitta, Giardini Na- xos, Taormina 2015. “Omaggio a Jaques Prevert” curata da Ferruccio Mas- simi, Palazzo Upter Roma 2014. “Contaminazioni” organizzata da Raffaele Soligo e curata da M. Scudiero, A. D’Elia, G. Carpi, Museo di Storia e Ar- cheologia, Costanza, 29/8 - 21/9/2014. “Immage” curata da Lydia Palumbo Scalzi, Palazzo M Latina 2013. “Massart” Centro Culturale Elsa Morante, Roma 2013. “Babel 80 artisti 80 linguaggi” curata da Raffaele Soligo, Stu- dio Soligo e 999 Gallery, Roma, 14/12/2000 - 08/01/2011. “Young Show- case” Roccamonfina Museum, Roccamonfina (CE), 08/10 - 06/11/2010. “Il Treno dell’Arte” curata da Vittorio Sgarbi, Duccio Trombadori, Luca Bea- trice, Milano, 2007-2008. “Bucolina” (Manera v/s Gioia) curata da Duccio Trombadori, Palazzo dei Mosaici, Ravenna, 26/11 - 26/12/2006. “Plot@ Rt” curata da Gianluca Marziani, Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea, Roma. Bianca Soro Gallery Madrid Spain, Castello di Genazzano (RM) 09/2006. “Parentele fantastiche” curata da Patrizia Bondi, Palazzo dei Mosaici, Ravenna, 15/07 - 15/08/2005. “The Witch Project” curata da Galleria Valorart e Vs Art Gallery, Galleria Desiree, Frascati (RM), 09/04 - 08/05/2005. “Ricapitolare” solo exib. Cleonice Gioia, Palazzo Doria Pamphilj, Valmontone (RM), 08/05 - 09/06/2003. Da “TRIDENTE 2.0” [...] Grazie alla sua tecnica Cleonice ci proietta in un mondo dove la realtà si fonde con la fantasia, nelle sue opere i personaggi reali dipinti con colori super brillanti o spesso metallici incontrano personaggi del mondo dei cartoon, in un continuo scambio tra realtà e fantasia, più corretto è dire una fuga verso la fantasia, per ovvi motivi. Nella fantasia si sta meglio. I suoi quadri hanno sovente un taglio cinematografico con inquadrature non banali, che piegano il personaggio ai sentimenti espressi da tale inquadratura, spesso sono visti leggermen- te dal basso creando una distanza con lo spettatore, a volte sono schiacciati da una visuale aerea, ponendoli in uno stato di inferiorità, ogni quadro non è banale e andrebbe esaminato con molta attenzione perché trasmette vere emozioni visive. Raffaele Soligo [...] Legata al mondo della celluloide, come premessa e come risultato visivo, è pure la figurazione al teleobiet- tivo di Cleonice Gioia che esalta i suoi personaggi come interpreti di avventure cinematografiche o tratte dal fumetto, con la ricerca di effetti emotivi su cui intervenire con la pittura. Duccio Trombadori 30
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