APE REGINA "Se l'ape scomparisse dalla faccia della terra, all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita" - Abruzzo Cultura

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APE REGINA "Se l'ape scomparisse dalla faccia della terra, all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita" - Abruzzo Cultura
APE REGINA

“Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra,
all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”.
                                     Albert Einstein

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APE REGINA "Se l'ape scomparisse dalla faccia della terra, all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita" - Abruzzo Cultura
Mostra itinerante di arti visive
                                                        APE REGINA

                                                        Progetto
                                                        Giancarlo Costanzo
Unione Europea                                          Testi
                                                        Giancarlo Costanzo
                                                        Gian Ruggero Manzoni
                                                        Lorenzo Canova

                                                        Realizzazione Grafica
                                                        Publish.it
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                                                        Lucia Cialè
                                                        Maria Pierantozzi
                                                        Traduzioni
                                                        Veronica Costanzo

                                                        Consulenza fotografica
                                                        Yuri Di Blasio
                                                        Franca Cauti, Ohmasa foto - Pescara

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ISBN
                                                        mail: gio.costanzo@tiscalinet.it
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elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione   Stampa, Giugno 2018
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APE REGINA "Se l'ape scomparisse dalla faccia della terra, all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita" - Abruzzo Cultura
Giovanni Di Iacovo
Assessore alla Cultura del Comune di Pescara                      Cultural Councilor of Pescara

Esiste un modo di creare relazioni tra le diver-                  There’s a way to create relations between different
se realtà che costituiscono il tessuto sociale, ed                realities which constitute the social tissue: that’s
è l’arte.                                                         the art.
Per questo motivo l’Assessorato alla Cultura del                  That’s why the Local Authority arts and
Comune di Pescara ha deciso di collaborare con                    enterteinment department of Pescara has decided
l’Associazione Culturale PAE e questo gruppo                      to cooperate with the PAE cultural association
di alto profilo di 16 artisti, mettendo a disposi-                and the group of 16 high profile artists, making
zione i locali espositivi, del Museo d’Arte Mo-                   available the exhibition areas of the Vittoria
derna “Vittoria Colonna”, per ospitare la mostra                  Colonna Modern Museum, to host the travelling
itinerante dal titolo “Ape Regina”.                               visual arts called “Ape Regina” (“Queen Bee”).
L’evento, di notevole importanza, dopo Pe-                        The event, of major importance, will leave
scara andrà a Roma per poi varcare i confini                      Pescara for Rome to step over the edge and then
e approdare in Giappone, patrocinata dall’I-                      arrive in Japan, carried out under the auspices of
stituto Italiano di Cultura di Osaka. Nobi-                       the Italian Institute of culture of Osaka.
le è lo scopo che ha riunito questi maestri,                      Noble is the pourpose that reunites these Masters,
e cioè portare l’attenzione di chi ammira le loro                 that is to bring the attention of those who admire
opere, realizzate su lati di piramidi, sul rispetto               their works, conteined in pyramids faces, on the
per l’ambiente e per questo meraviglioso pianeta,                 respect of the environment and for this wonderful
che è la terra.                                                   planet that’s the earth.
Pertanto salutiamo con ammirazione e rivolgia-                    We therefore welcome with admiration and give
mo il nostro apprezzamento all’iniziativa, ai cu-                 our appreciation to this initiative, to the curators
ratori della mostra e a quanti hanno contribuito a                of the exhibition and to all people who have
realizzarla.                                                      contributed to realize it.

 La mostra è stata resa possibile grazie alla sensibilità e alla collaborazione:

Associazione Culturale

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APE REGINA "Se l'ape scomparisse dalla faccia della terra, all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita" - Abruzzo Cultura
Progetto di mostra itinerante                           The travelling painting exhibit project

“Usiamo l’Arte per richiamare il genere umano           We use the art to remind the human being and to
e istruirlo in modo che di nuovo si intenda dove        instruct him so that he intends where the good
dimora il buono e dove il cattivo, essendo l’Arte       and the bad resides, being the Art one of the few
una delle poche realtà rimaste pure”. Il progetto       pure realities remained. The Queen Bee project is
“Ape Regina” contempla quattro piramidi di le-          centred on four wood pyramids whose triangular
gno compensato, le cui facce triangolari, aventi        faces, having basis of 65 cms and height 152
basi di 65 cm e altezze di 152 cm, ospiteranno le       cms, will hold the works of the artists.
opere degli artisti invitati. Ogni piramide verrà       Each pyramid will be identified with the alphabet
montata su basi cubiche dipinte di nero.                letters A - B - C - D and their faces from sequences
Le piramidi saranno identificate dalle lettere          A1 - A2 - A3 ... B1 - B2 ... and so on.
dell’alfabeto A - B - C - D e le relative facce dalle   The project foresees the realization of an Italian
sequenze A1, A2, A3 … B1, B2 … via dicendo.             - English catalogue, edited by Publish, with Gian
Il progetto prevede la realizzazione di un catalo-      Ruggero Manzoni and Lorenzo Canova texts.
go Italiano - Inglese, edito da Publish, con testi      The exhibit, carried out under the auspices
di Gian Ruggero Manzoni e Lorenzo Canova. La            of the Local Authority arts and enterteinment
mostra, patrocinata dall’Assessorato alla Cultu-        department of Pescara, will be introduced to the
ra del Comune di Pescara, verrà presentata alla         press in the Vittoria Colonna Museum of Pescara.
stampa nei locali del Museo Vittoria Colonna di         Being an itinerant exhibit, will subsequently
Pescara. Successivamente, per il suo carattere iti-     reach Rome, carried out under the auspices of the
nerante, approderà a Roma prima e, patrocinata          Italian Institute of Culture and then to Osaka.
dall’Istituto Italiano di Cultura, a Osaka (Giap-       For 2019 it’s expected to repeat the exhibit
pone) poi. Per il 2019 sono in corso contatti per       in some most important Institutional Italian
replicare la mostra presso location istituzionali di    locations.
alcune importanti città italiane.

Patrocini:                                              Patronage:

www.oipa.org

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G.R. MANZONI    T. CASCELLA
F. SUMMA        M. FAHIMI
C. FAZZINI      S. BARTOLACCI
P. MANCINELLI   E. MANERA

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G. COSTANZO    S. MATSUYAMA

        C. GIOIA      G. REDIVO

    T. BELLUCCI      C. PANTANA

     M. RAFAELI         F. GARD

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Giancarlo Costanzo
Universalità                                             Universality

Il pensiero insistente di un solo linguaggio tra po-     The insistent thought of an only language among
poli è stato il motivo principale che mi ha spinto       the people has been the main reason that inspired
a realizzare il progetto di una “Mostra di pittura       me on realize the “travelling painting exhibit”
itinerante” coinvolgendo, consapevolmente, Ma-           project involving, consciously masters and
estri e artisti più giovani, nei quali è forte l’aspi-   younger artists in which is strong the inspiration
razione a ricercare e trasmettere, attraverso l’arte,    to seek and transmit a common sense of solidarity
un messaggio comune di solidarietà.                      through the art.
L’universalità e la globalizzazione sono mete ir-        The Universality and globalization will remain
raggiungibili se non riusciamo a varcare e a supe-       inaccessible goals if we don’t choose to pass over
rare, con il sogno e la speranza, le barriere fatte di   and go beyond the walls of contradictions, with
contraddizioni, non-dialogo e di conseguente sor-        the dream and the hope, the non-dialogue and its
dità, risentimenti e tutto ciò che di negativo con-      consequent deafness, resentments and everything
tamina l’essere umano e lo rende un essere fred-         bad that contaminates the human being making
do, volitivo, fragile, in altre parole individualista.   him unsentimental, fragile and strong-willed. In a
Creare comunione e comunicabilità in un grup-            word: individualist.
po è l’inizio di questo mio sogno. Conoscere le          The begining of this dream is to create communion
qualità recondite di chi è coinvolto nell’arte e il      and comunicability in a group. To know the
connubio tra “Pittura e Pittore”, mi hanno fatto         secluded qualities of those involved in art and
riscoprire l’essere umano come creatura sociale          the union between “painting and painter”, has
e socievole, e l’arte come linguaggio comune e           made me rediscover the human being as social
universale per risvegliare la curiosità prima e la       and sociable creature, and the art as common and
contemplazione poi, per riaccendere desideri e           universal language to awake first curiosity and
speranze in tutti coloro che sono stati cointeres-       then contemplation, to relight desires and hopes
sati all’iniziativa.                                     in all those who has been also involved to the
I colori non hanno accenti, dialetti o altro, ma         event.
sono creati per essere ammirati, guardati, contem-       Colors have no accents, dialects and anything of
plati, assimilati, a prescindere dalla lingua che si     all this, but are created to be admired, looked,
parla; la critica sulla forma o sulla materia, anche     contemplated and assimilated regardless of
se negativa, è sempre costruttiva, mai disfattista e     the language we talk; the critic about form and
il confronto con un pubblico esigente porta all’a-       material, even if negative, is however always
pertura di un dialogo con se stessi volto al miglio-     constructive, never defeatist and the comparison
ramento del proprio operato.                             with a demanding public brings to an opennes to
Con questi presupposti nasce “Ape Regina”, Mo-           dialogue with themselves referred to improve its
stra di arti visive itinerante che vuole coinvolge-      record.
re l’arte in un tentativo di insegnare a conserva-       On this basis was born the exhibition called “The
re e rispettare il nostro pianeta “Terra”, tutelarlo     Queen Bee” (“L’Ape Regina”) a travelling visual
dall’inquinamento dell’acqua, del suolo e dell’a-        arts show that wants to involve the art in attempt
ria e da tutte le alterazioni causate direttamente       of teaching how to preserve and respect our planet
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dall’uomo, creando disagi, patologie o danni per-       earth and protect it from the air, heart and water
manenti per la vita e per noi stessi oltre a catacli-   pollution and also from the all alterations direclty
smi. Nel momento che stiamo vivendo abbiamo             caused by the human being with its distruption
creato un vero e proprio avvenimento, mai neces-        patologies or permanent damages, for ouselves
sario in altro periodo storico se non questo. Tem-      and life, in addition to cataclysm. In the current
po in cui ognuno cerca di affermare se stesso e le      time we’ve created a real event, never necessary
proprie idee a scapito del “cosmo”, inteso proprio      in other historical period if not this: the time when
come luogo fisico del bello e del sano, con inqui-      everyone tries to assert himself and his own ideas
namento chimico, verbale, gestuale.                     against the cosmos, intended as the place of the
È attraverso l’arte che si vuole ricreare la cultura    beautiful the healthy, with chemical, verbal and
del rispetto e della conservazione di questo nostro     sign language pollution.
pianeta e dell’uomo inteso come umanità, che sta        It’s through the art that is intended to recreate the
subendo lo stesso degrado del nostro pianeta, so-       culture of respect and maintenance of our planet
prattutto interiore, perdendo così la sua essenza.      and human being who is suffering the same
Questo gruppo di 16 artisti sensibili, attraverso le    degradation of our planet, especially in wardly
opere vuole trasmettere il grido di dolore che sale     because is loosing - by this way - his essence.
dal cuore della “Terra” e si propaga per tutta la       This group, made of 16 sensible artists, wants to
natura.                                                 transmit throught the works the cry of pain that
La speranza di essere compresi è la forza motrice       climbs from the heart of the earth and ripples to
che creerà l’evento “Ape Regina”.                       the nature.
                                                        The hopeness of being understood is the driving
                                                        force that will create the Queen Bee event.

Patrocini:                                              Patronage:

                                                                                              sezione di Portobuffolè

                                                                                                      Art in France

                                                                                                                   9
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Gian Ruggero Manzoni
APE REGINA                                             QUEEN BEE

“Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, “If the bee disappeared off the surface of the
all’uomo non resterebbero che quattro anni di globe then men would only have four years to
vita”.                                          live”
                               Albert Einstein                                  Albert Einstein

Da una qualche decina d’anni anche l’Arte si           From a few decades also the art is hocking in the
sta impegnando nel tentativo di neutralizzare          attempt to neutralize the increase of land-based
l’aumento dell’inquinamento terrestre, promuo-         pollution, by promoting, through sensitive artists,
vendo, tramite artisti sensibili, progetti simili a    projects similar to this one with works that exhort
questo, quindi opere che esortino a far diminuire      people to make to decrease skies, seas and land
l’“avvelenamento” sia dei nostri cieli, sia dei no-    pollution.
stri mari, sia delle nostre geografie.                 The art, in this way, tries to teach how to recreate
L’Arte, in questo modo, tenta di insegnare come        the culture of maintenance and to promote the
ricreare una cultura della conservazione e pro-        respect towards our planet, in which our origins
muove il rispetto nei confronti del nostro pia-        reside and from which we depend on.
neta, in cui dimora la nostra origine e da cui         Using the art, the language results more direct
dipendiamo.                                            and it often succeeds in involving people in
Usando l’Arte il linguaggio risulta più diretto e      such a way that many damaging behaviours can
spesso si riesce a coinvolgere l’uomo in maniera       change, and that there’s more attention towards
che certi comportamenti lesivi mutino, che ci sia      the promotion of habitat prevention against its
più attenzione nel favorire il mantenimento e non      destruction, in order to increase responsibility
la distruzione del nostro habitat, così da aumen-      towards what’s a common good, with a view of
tare la responsabilità nei confronti di ciò che è un   hand it over, as intact as possible, to the coming
bene comune al fine di consegnarlo, il più integro     generations.
possibile, ai nostri figli. Perciò usiamo l’Arte per   That’s why we use the art to recall humanity to
richiamare il genere umano a tale obbligo e per        this duty and to instruct him on where the good
istruirlo in modo che di nuovo si intenda dove         and the bad dwell, being it the one of the few
dimora il buono e dove il cattivo, essendo l’Arte      pure realities left.
una delle poche realtà rimaste pure.

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Lorenzo Canova
Quattro piramidi per salvare il mondo                   Four pyramids to save the world

Una forma simbolica che unisce il cielo e la ter-       A symbolic form that joins the sky and the earth
ra per parlare del rapporto dell’umanità con la         to mention the human relationship with nature,
natura, la geometria e il suo rigore che sfidano        the geometry and its strictness that challenge
il disordine e il caos del mondo, l’ape, creatri-       disorder caos of the world and the bee, perfect
ce di architetture perfette vista come metafora         architectures creative, seen as planetarium
degli ecosistemi planetari sempre più a rischio:        echosystems metaphor, increasingly at risk:
partendo da un celebre aforisma di Einstein: que-       starting with a famous Einstein aphorism, this
sta mostra lega sedici artisti attraverso le facce      exposition connects 16 artists through the faces
di quattro piramidi per lanciare un messaggio di        of four pyramids to send a message of complaint
denuncia contro l’inquinamento e la devastazio-         against pollution and systematic devastation of
ne sistematica del nostro pianeta, la casa comu-        our planet, the common house we share and we
ne che condividiamo e che stiamo divorando in           are faster and insanely monstering.
modo sempre più rapido e insensato.                     The choice of pyramid is to represent a fusion
La scelta della piramide vuole rappresentare in-        between the origins of art, architecture and
fatti una fusione tra le origini dell’arte e dell’ar-   contemporaneity, the hybridization between
chitettura e la contemporaneità, l’ibridazione tra      a visual archetype and formal and the wish to
un archetipo visivo e formale e la volontà di ri-       give back a perceptual and existential order to
dare un ordine percettivo ed esistenziale a quello      everything around us in a close relation between
che ci circonda, in un rapporto serrato tra il mo-      a rational module of constructional arrangement
dulo razionale della struttura costruttiva e la li-     and creative liberty of visual arts declined in
bertà creativa delle arti visive declinate nelle loro   its different forms of expression. The use of
diverse forme espressive.                               pyramid as support fot the 16 different works can
L’utilizzo della piramide come supporto per le se-      be an eloquent choice of return, in modern view
dici diverse opere può costituire allora una scelta     to the old human joining relationship with the
eloquente di ritorno, in chiave attuale, all’antico     planet that host it seen as a big sacred organism
rapporto di intreccio dell’umanità con il mondo         to respect in view of byological and spiritual
che la ospita visto come un grande organismo            relationship of affinities between macrocosm and
sacro da rispettare, nella chiave del rapporto bio-     microcosm.
logico e spirituale di corrispondenze tra macro-        The pyramid, in that sense, doesn’t take the
cosmo e microcosmo.                                     funeral connotation that has characterized
In questo senso, la piramide non assume il con-         it from the ancient Egypt up to Bernini and
notato funerario che l’ha contraddistinta nelle arti    Canova. Otherwise it turns in a medium full of
dall’antico Egitto fino a Bernini e Canova, ma si       sense intended to transmit with effectiveness and
trasforma in un medium carico di senso destinato        synthesis, an allert message of this project.
a trasmettere con efficacia e sintesi il messaggio      Here, artists are interconnected and joined in
di allarme di questo progetto, dove gli artisti si      just one big multiple work destined to move
interconnettono e si associano in una sola grande       among East and West. In that way the pyramid,
opera multipla destinata a spostarsi tra Oriente e      symbolic polyhedron that unites multiple landes,
                                                                                                       11
Occidente.                                              ages and civilizations, represents a contemporary
Così, la piramide, poliedro simbolico che uni-          message of alert and hope: a concrete haptic and
sce terre, epoche e civiltà diverse rappresenta un      chromatic sygnal of fear for the future of the
messaggio allo stesso tempo di allarme e di spe-        planet earth and our species in the will to use our
ranza, il segno concreto, tattile e cromatico di un     capability of comprehension, interpretation and
timore per il futuro del pianeta Terra e della no-      creation to reverse a process that seems to be
stra specie, nella volontà di usare le nostre capa-     instoppable and the beginning of a global chrisis
cità di comprensione, interpretazione e creazione       that could be fatal. The pyramids tour between
per invertire un processo che appare inarrestabile      landes, seas and skies is a kind of utopian but
e il principio di una crisi globale che potrebbe        powerful letter to the world, a signal of critic
essere fatale.                                          reflection where colors and shapes giving rise to
Il viaggio delle piramidi attraverso terre, mari e      a big collective mosaic with a view of a possible
cieli costituisce quindi una sorta di lettera utopica   and indispensable reinassance.
ma potente al mondo, un segnale di riflessione          In the diffeeent faces of pyramid of the “Ape
critica dove i colori e le forme danno vita a un        Regina” (“Queen Bee”) project, artists of
grande mosaico collettivo nel segno di una possi-       several generations, using different languages
bile e necessaria rinascita.                            of our contemporaneity approach to give life to
Nelle diverse facce delle piramidi del progetto         a joint commitment proof: so we meet Sandro
Ape Regina si accostano in questo modo artisti          Bartolacci that has builted a solar framework,
di generazioni diverse attivi con i diversi lin-        made of alluminium and copper in relief, similar
guaggi della nostra contemporaneità, in un in-          to a metal building that hint around a symbolic
contro costruito per dare vita a una testimonianza      initiation landscape, sign of a conjunction of
di impegno comune: incontriamo così Sandro              the piece with the energy of the Universe; Toni
Bartolacci che ha costruito una struttura solare        Bellucci who has saved, with care and attention,
di alluminio e di rame sbalzati, quasi un edifi-        the ruins of a broken and dismembered world,
cio metallico che allude a un passaggio simboli-        restoring the last sense through the reconstruction
co di iniziazione, segno di congiunzione dell’o-        of fragments around a central nucleus, visual
pera con l’energia dell’universo; Toni Bellucci         and conceptual fulcrum of the work; Tommaso
che, con cura e attenzione, salva le rovine di un       Cascella who has created an ascensional structure
mondo spezzato e smembrato, ripristinandone             made of signs and painting, a triangle formed of
il senso perduto attraverso la ricostruzione dei        three parts, crowned from a vibrant chromatic
frammenti intorno a un nucleo centrale, fulcro          red that seems to redeem and exhalt the grey and
visivo e concettuale dell’opera; Tommaso Ca-            black in a deep metaphoric walk of sublimation;
scella che ha ideato una struttura ascensionale         Cleonice Gioia who has painted an iconic
fatta di segni e di pittura, un triangolo inondato      work that dialogues through Pop evocations: a
dalla vibrante forza cromatica del rosso che sem-       feminine face that overflows from the triangle
bra redimere ed esaltare il grigio e il nero in un      limits, on whose forehead appears a barecode that
intenso e metaforico cammino di sublimazione;           transforms the woman in some sort of commercial
Cleonice Gioia che dipinge un’opera iconica             product; Giancarlo Costanzo who issue a scary
che dialoga con le evocazioni Pop, un volto fem-        reminder through the grey monochrome and the
minile che deborda dai limiti del triangolo sulla       dominant presence of a chimney that hangs over
cui fronte compare un metaforico codice a barre,        the all entire work, increasing with its fragments

12
che trasforma la donna in una sorta di prodotto          the excruciating sense of a devoured earth
commerciale; Giancarlo Costanzo che lancia un            distruction; Marjan Fahimi who has painted a
monito inquietante attraverso la monocromia del          free form wind, full of memories and innuendo,
grigio e la presenza dominante di una ciminiera          a storm and lights whirlwind evokes the night
che sovrasta l’intera composizione, amplificando         scent, when the sunset gives out its final fashes,
coi suoi frammenti il senso lancinante di distru-        scattered in the cobalt sky in a dust of abstracts
zione di una terra divorata; Marjan Fahimi che           signs; Claudio Fazzini who has composed a
dipinge un vento aniconico denso di memorie e            work of a refined gestures deeply marked by
di allusioni, un turbine di nubi e di luci, evoca        a contrast between the red and the gold, in a
il profumo della sera dove il tramonto lancia i          dialogue with the oriental handwriting where
suoi ultimi bagliori disseminati nel cobalto del         signs cross the void that dominates the work
cielo in un pulviscolo di segni astratti; Claudio        with its conceptual presence; Ferruccio Gard,
Fazzini che compone un’opera di raffinata ge-            with its geometric whirl that leeds the look to
stualità marcata profondamente dal contrasto tra         the center of the pictorical structure, an Optical
il rosso e l’oro, in un dialogo con la calligrafia       labyrinth where lines tensions and overlaps get
orientale dove i segni attraversano il vuoto che         focused in a vibration where black and grey
domina il lavoro con la sua presenza concettuale;        exhalt the final chromatic exposure; Enrico
Ferruccio Gard, con il suo vortice geometrico            Manera has played with the Paramount logo,
che conduce lo sguardo al centro della struttura         renewing with freshness the dialogue between
pittorica, un labirinto Optical dove le tensioni e       Piazza Del Popolo School, Cinema and media, in
le sovrapposizioni delle linee si concentrano in         a vibrant sky of signs and colors that comes alive
una vibrazione in cui il nero e il grigio esaltano       and takes shape through a glad Pop Constellation;
l’esplosione cromatica finale; Enrico Manera             Pierpaolo Mancinelli has composed an abstract
che gioca col logo della Paramount, rinnovando           work of a light chromatic happiness, dropped
con freschezza il dialogo della Scuola di Piazza         in a tick and deep dominated form an overseas
del Popolo col cinema e i Mass Media, in un cie-         crossed by red, green and yellow lightnings
lo vibrante di segni e di colori che si ravviva e        launched towards the blue sky; Gian Ruggero
prende forma attraverso una felice costellazione         Manzoni who represents,with the strenght of a
Pop; Pierpaolo Mancinelli che compone un’o-              neo expressionist signs, a man and a bug - with a
pera astratta di leggera felicità cromatica calata       figurative iconic force in the middle of un unreal
in uno spazio denso e profondo, dominato da un           space, suspended between game and rituality, in a
oltremare attraversato da lampi di rossi, di verdi       metaphoric dialogue clash between human beeing
e di gialli lanciati verso l’azzurro del cielo; Gian     and nature; Shuhei Matsuyama has composed
Ruggero Manzoni che, con la forza di un segno            the chromatic perspective dept, a staircase of
neoespressionista rappresenta, con icastica forza        lights and blue that starts from the black and
iconica, un uomo e un insetto al centro di uno           red colors, a landscape between earth and sky
spazio irreale, in bilico tra gioco e ritualità, in un   walked with a brighting feeling of the absence;
metaforico dialogo-scontro tra umanità e natura;         Claudio Pantana who has builted up chromatic
Shuhei Matsuyama che compone la profondità               layers on a support, an existential dust made of time
di una prospettiva cromatica, una scala vibrante         and seasons, hours, moss and earth, a memories
di luci e di azzurri che parte dal nero e dal ros-       brushwood where nature wears out, waiting for its
so in primo piano, un paesaggio tra terra e cielo        perpetual rebirth; Monica Rafaeli overlaps plans

                                                                                                           13
percorso dal sentimento luminoso dell’assenza;         of subjects, chromatic beat in unison with the
Claudio Pantana che accumula strati cromatici          earth breath, traces of the macrocosm impressed
sul supporto, un pulviscolo esistenziale fatto di      on material of things, sorrowfull clumps that
tempo e di stagioni, di ore, di terra e di muschio,    cloud and rise up looking for a new sublimation in
un sottobosco di memoria dove la natura si con-        the light of gold; Gualtiero Redivo who extends
suma in attesa della sua perenne rinascita; Moni-      and optimises his surfaces through a polimateric
ca Rafaeli che sovrappone piani di materia, pal-       power that goes over the two-dimensional in an
piti cromatici che seguono il respiro del mondo,       objectivity that takes possesion of the space and
tracce del Macrocosmo impresse sul corpo delle         transforms it through the rigorous coordinates
cose, grumi dolenti che si addensano e si elevano      of his constructive method; Franco Summa
per cercare una nuova sublimazione nella luce          drawings rigorous geometric expanses of colors
dell’oro; Gualtiero Redivo che amplia e dilata         where chromatic plans create a meaningful
le sue superfici attraverso una forza polimaterica     effect of formal and chromatic opposition in an
che supera la bidimensionalità, in un’oggettua-        intense constructivism memory that creates a
lità che prende possesso dello spazio e lo tra-        glad dynamic and coloristico balance between
sforma attraverso le coordinate rigorose del suo       the circle and the diagonal.
metodo costruttivo; Franco Summa che traccia
una rigorosa campitura geometrica, dove i piani
cromatici creano un efficace effetto di contrasto
formale e cromatico, in un’intensa memoria co-
struttivista che crea un felice effetto dinamico e
coloristico in bilico tra il cerchio e la diagonale.

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ARTISTI

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Sandro Bartolacci nasce a Fermo nel 1964. Frequenta l’Istituto Statale
Sandro Bartolacci                        d’Arte a Fermo diplomandosi nel 1983. Frequenta poi l’Accademia di Bel-
                                         le Arti di Macerata nella sezione Scultura laureandosi nel 1987 e attual-
                                         mente, è docente di Scultura al Liceo Artistico di Fermo. L’attività artistica
                                         di Sandro Bartolacci inizia nel 1985 con mostre regionali, non di altissimo
                                         livello, ma importanti per i futuri riconoscimenti. Nel 1986 riceve il secon-
                                         do premio per la scultura nella IV Biennale d’arte Sacra Contemporanea
                                         di Siena. Nel 1987 gli viene data la possibilità di esporre dieci opere, alla
                                         Retrospettiva dedicata ai giovani artisti marchigiani più in vista nel Premio
                                         G. B. Salvi di Sassoferrato. Nel 1989 viene invitato a partecipare con due
                                         opere al Premio Marche, un importante riconoscimento, visto che questa
                                         manifestazione era la più prestigiosa della regione. Nel 1991 partecipa al
                                         Festival dei due Mondi di Spoleto con tre opere ed è grazie a questa mo-
                                         stra intitolata “Tra figurazione e ricerca” che Sandro Bartolacci comincia
                                         ad emergere a livello nazionale iniziando a realizzare mostre personali a
                                         Roma, come “Sandro Bartolacci e i suoi Aforismi” nella galleria Pisana e
                                         “La forma dell’informale” nella Gleria Nuovo Kipling, ambedue nel ’91.
                                         Da quella data in poi ha sostenuto mostre personali e collettive in Italia, in
   Europa e nel Mondo. Negli ultimi dieci anni, Sandro Bartolacci, ha esposto in mostre personali in Olanda ad
   Hattem, Utrecht e Heerenveen, in Austria a Innsbruck e Salisburgo, in Spagna in Andalusia, in Messico a Città
   del Messico, in Romania ad Arad, in Grecia ad Atene, in Inghilterra a Londra nella “Camden Art Gallery”, in
   Danimarca a Copenaghen, in Francia ad Avignone nel Palazzo dei Papi. In Italia ha esposto in mostre perso-
   nali e collettive a Roma, Verona, Torino, Pisa, Siena, Montecatini, Modena, Repubblica di San Marino, Bari,
   Perugia, Reggio Emilia, Catania, Rimini, Trieste, Pisa, Ancona, Pescara, Sabbioneta, Firenze, Rimini, Gubbio,
   Campobasso. Nel 2011 è stato invitato alla Biennale di Venezia nel Padiglione Italia. Oltre alle mostre, l’artista
   ha realizzato cinque opere monumentali che abbelliscono alcune città Italiane: Monumento intitolato” Pizzo-
   munno”, realizzato per la città di Vieste in Puglia nel 1986, costruito in Acciaio Inox; Monumento intitolato
   “Salvo d’Acquisto”, realizzato in bronzo per la città di Roma nel 1990, collocato a Trastevere per ricordare
   l’anniversario della morte del celebre eroe; Monumento intitolato “Ar-Maghedon”, realizzato in legno, ferro e
   plastica per il parco di una villa privata a Siena, nel 1992; Monumento intitolato “Falerio Picenus”, realizzato
   in travertino, per l’area archeologica di Falerone, nel 2000; Monumento intitolato “The Cleft”, opera in cemen-
   to bianco, realizzata per il centro medioevale di Smerillo, nel 2007. Opere dell’artista sono presenti in musei di
   arte contemporanea d’Europa, come il Museo Provincial de Jaen in Andalusia (Spagna), il Museo d’Arte Con-
   temporanea di Arad (Romania). In Italia possiamo vedere un’opera dell’artista nella Pinacoteca Francescana
   di Arte Contemporanea di Falconara Marittima, nel Museo Tattile Statale Omero di Ancona, nel Forum Artis
   Museum di Sabbioneta. Molti sono i critici d’arte che hanno scritto su le opere di Sandro Bartolacci, nazionali
   e internazionali. I critici Italiani più rappresentativi sono: Nino Gringeri, Armando Ginesi, Loretta Fabrizi,
   Carlo Cenni, Gloria Gradassi, Achille Pace, Antonello Profita, Mariano Apa, Leo Strozzieri, Stefano Papetti,
   Federico Bellini, Fabio Tedeschi, Elio Succi, Alfredo Pini, Daniela Simoni, Paolo Sbattella, Walter Scotucci,
   Ivan D’Alberto, Valeria Fatato, Gian Ruggero Manzoni, Gianluca Marziani, Lorenzo Canova, Massimo Bi-
   gnardi, Miriam Mirolla. Ricordiamo inoltre gli olandesi Dick Adilaar e Wim van der Beek; gli spagnoli Pedro
   A. Galera e Miguel Viribay; il rumeno Onisim Colta; la francese Rose Marie Bellemur e la messicana Beatriz
   Escumedo Perez.

   16
HELIODROMOS
2018, alluminio e rame sbalzati a caldo su tavola, cm. 152x62

                                                                17
Toni Bellucci è nato a Gubbio il 21 marzo 1953. Si diploma presso l’Istituto
Toni Bellucci                         d’Arte di Gubbio, frequenta i corsi di pittura e scultura presso l’Accademia
                                      di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia, poi lavora come assistente nello
                                      studio dello scultore Aurelio De Felice. Nel 1976 viene invitato da Enrico
                                      Crispolti alla Biennale d’Arte “Gubbio ‘76”, in quell’occasione incontra
                                      Mirella Bentivoglio, con la quale instaurerà una costante collaborazione.
                                      Da lei viene definito “né pittore né scultore, ma assemblatore di materiali”.
                                      L’artista di sé scrive: “Non sono un vero scultore e nemmeno un pittore.
                                      Guardo ciò che succede fuori e intervengo a mia volta. Non ho uno stile. Il
                                      mio stile si disegna attraverso azioni, decisioni, oggetti e fatti che insieme
                                      costruiscono una storia.” Dalla fine degli anni Settanta si dedica alla ricerca
                                      e alla sperimentazione, utilizzando le più svariate tecniche e i più svariati
                                      materiali. Si avvale, nella realizzazione delle sue opere, della collaborazio-
                                      ne di artigiani, di altri artisti e di amici. Sempre di sé dice: “I manufatti e gli
                                      oggetti sono essenzialmente realizzati mediante processi naturali di deterio-
                                      ramento fisico. Isolando casi di erosione, di decadimento e di consunzione
                                      durante questi processi, si genera un tipo di ordine elementare e linguistico
                                      che successivamente si accosta a linguaggi dimenticati o a caratteri miste-
  riosi in una sorta di Archeologia Fantastica”. Osservando il suo excursus artistico si notano graduali passaggi
  che l’hanno portato a sviluppare quello che oggi è l’elemento principe del suo lavoro: la scrittura primordiale,
  inserita in un contesto di sperimentazione materica. L’artista ha partecipato a numerose mostre anche all’estero
  (Australia, Brasile, Francia, Germania, USA) e tenuto personali in varie città italiane. Le sue opere si trovano
  presso raccolte pubbliche e collezioni private. Hanno scritto di lui: Mariano Apa, Annaly Bennett, Mirella
  Bentivoglio, Valentino Biagioli, Giorgio Bonomi, Franca Calzavacca, Antonella Capponi, Maurizio Cesarini,
  Cesare Coppari, Enrico Crispolti, Aurelio De Felice, Ezio di Grazia, Giancarlo Gaggiotti, Ezio Genovesi, Ar-
  mando Ginesi, Aldo Iori, Gian Ruggero Manzoni, Gianluca Marziani, Luciano Marziano, Agnese Miralli, John
  David O’Brien, Bobbie Oliver, Vincenzo Perna, Antonella Sannipoli, Secondo Sannipoli, Ettore A. Sannipoli.

  Da “L’ARCHEOLOGIA FANTASTICA di TONI BELLUCCI”
  [...] tra “archeologia oggettiva” e “archeologia intersoggettiva”. Da sempre capace di vedere attraverso la
  patina e il sedimento nel tempo, Toni Bellucci affida al reperto archeologico il compito di produrre quel
  distanziamento temporale che ogni scoperta di un oggetto appartenente al passato produce nello scopritore.
  A venire alla luce è tutta una serie di superfici realizzate in vari materiali e in differenti formati e grandezze,
  prevalentemente rigidi ma anche flessibili, sulle quali la mano dell’artista, e a volte le mani del pubblico hanno
  inciso o dipinto un tessuto di caratteri cuneiformi, geroglifici, alchemici, ogamici, etruschi e così via. Si tratta
  di composizioni o installazioni di reperti con un referente preciso o immaginifico nell’antichità della scrittura.
  È dunque l’oggetto artistico ad aprire al godimento estetico-archeologico l’osservatore, il quale non ha bisogno
  di cogliere il riferimento alle tavolette in argilla rinvenute ad Elba o ai tanti codici alchemici dell’Umanesimo
  per essere trasportato in un mondo lontano dal suo. E tuttavia, a ben vedere, quella “oggettiva” non è la sola
  modalità messa in opera per reinventare l’archeologia reale.
                                                                                                      Cesare Coppari

   18
FRAMMENTI 02
2018, tecnica mista, stucchi e aniline su tavola, cm. 152x62

                                                               19
Tommaso Cascella nasce a Roma nel 1951 dalla pittrice Annamaria Cesa-
Tommaso Cascella                          rini Sforza e dallo scultore Pietro. Attualmente vive e lavora tra Bomarzo
                                          e Roma. Con la propria stamperia d’arte, insieme alla sua prima moglie
                                          Emma Politi, si è occupato per lungo tempo all’editoria in stretta collabo-
                                          razione con artisti e poeti.
                                          Nel 1981 fonda la rivista di Arte e Poesia “Cervo Volante”. La direzione dei
                                          primi numeri è affidata al poeta Adriano Spatola, in seguito sarà di Edoardo
                                          Sanguineti e Achille Bonito Oliva. Cervo Volante chiuderà le pubblicazioni
                                          nel 1984.
                                          1985 Prima mostra personale alla Galleria di Luigi De Ambrogi a Milano.
                                          1987 Restaura un grande edificio del 1500 a Bomarzo (Viterbo) dove im-
                                          pianta un nuovo studio.
                                          1991 Viaggio in India dove conosce le architetture dell’Osservatorio Astro-
                                          nomico di Jodhpur. Prima mostra di scultura alla Galleria Mara Coccia di
                                          Roma.
                                          1992 Mostra retrospettiva al Palazzo Crepadona a Belluno. Mostra alla
                                          Galleria Civica di Modena. XXI biennale di scultura a Gubbio.
                                          1995 Nominato Accademico per la scultura all’Accademia di San Luca.
   Collocazione di un’opera in bronzo nel nuovo quartiere “Tachikawa City” di Tokyo.
   1996 Presente con la scultura “Cielo” alla XII Quadriennale di Roma. Presente al Kaohsiung Museum of Fine
   Arts di Taiwan con una selezione di opere grafiche.
   1997 Mostra retrospettiva alla Torre del Guevara a Ischia (NA).
   1999 “Arte contemporanea, lavori in corso”, Museo Comunale d’Arte Moderna, Roma.
   2000 Premiato alla X Biennale della xilografia - Premio Ugo da Carpi, Castello di Carpi.
   2002 Mostra retrospettiva al Palazzo dei Priori a Certaldo.
   2003 Mostra retrospettiva al Palazzo Orsini a Bomarzo.
   2006 Mostra retrospettiva nei Chiostri di S. Agostino a Pietrasanta.
   2010 Presente alla Biennale di Venezia con la scultura “Cielo rovesciato”.
   2012 Consiglio di Stato, Palazzo Aldobrandini, Roma - Incontro con il Maestro Tommaso Cascella.
   2013 Art Karlsruhe, Karlsruhe - con la Galleria Immaginaria.
   2014 La Direzione … dell’arte - Direzione Regionale VVF Lazio, Roma.
   2015 Nominato Accademico dall’Università Roma Tre.
   I libri belli - Musei del Palazzo del Pio, Carpi.
   È presente nei Musei: Kaohsiung Museum of Fine Arts, Taiwan. Galleria Civica di Modena, Modena. Civica
   Raccolta del Disegno di Salò, Brescia. National Museum of Slovenia, Ljubljana. Civica Collezione di Scultu-
   ra - Tachikawa City, Tokyo. Pinacoteca Comunale, Ravenna. Galleria Civica di Cento, Cento, Ferrara. Museo
   della Xilografia, Carpi, Modena. MACRO, Roma. Danubiana Meulensteen Art Museum, Bratislava. Il Museo
   e la Città, Potenza. Museo B. Cascella, Pescara. Pinacoteca Comunale, Ortona. Pinacoteca del Consiglio di
   Stato, Roma. Museo Bilotti, Cosenza. Shanghai Baoshan International Folk Arts Museum.
   Di lui hanno scritto, fra i tanti: Mariano Apa, Paolo Balmas, Luca Beatrice, Giorgio Bonomi, Beatrice Buscaro-
   li, Luciano Caramel, Claudio Cerritelli, Giorgio Cortenova, Valerio Deho, Antonio Del Guercio, Gillo Dorfles,
   Walter Guadagnini, Flaminio Gualdoni, Valerio Magrelli, Gerald George Lemaire, Gian Ruggero Manzoni,
   Marisa Vescovo [...].

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BxH:2
2018, tecnica mista su tavola, cm. 152x62

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Giancarlo Costanzo, nato a Pescara, nel 1949. Scultore, pittore, operatore
Giancarlo Costanzo                        culturale, ha al suo attivo numerose personali e collettive. La sua formazio-
                                          ne è avvenuta presso il Liceo Artistico di Pescara a fianco del cugino scul-
                                          tore Ferdinando Gammelli e ai tre esponenti del gruppo G3: Elio Di Blasio,
                                          Ettore Spalletti e Franco Summa. Come pittore si sono interessati a lui cri-
                                          tici e maestri d’arte, per citarne alcuni: Jordi Alcaraz, Sergio Ban, Massimo
                                          Bignardi, Margaret Boberek, Carlo Fabrizio Carli, Lorenzo Canova, Alber-
                                          to Casiraghi, Franco De Courten, Floriano De Santi, Edoardo Di Mauro,
                                          Paolo D’Orazio, Enzo Fabiani, Leonardo Faccioli, Armando Ginesi, Yoko
                                          Hono, Gian Ruggero Manzoni, Gianluca Marziani, Vincenzo Mazzarella,
                                          Bianca Menna, Achille Pace, Antonio Picariello, Antonio Gasbarrini, Ma-
                                          ria Cristina Ricciardi, Benito Sablone, Adelaida Raquel Maddio, Vittorio
                                          Sgarbi, Raffaella Soligo, Leo Strozzieri, Duccio Trombadori. Ha cercato,
                                          al di fuori della pittura, anche altre attività riconducibili al settore artistico,
                                          proponendosi come designer e attuando scenografie per il Piccolo Teatro di
                                          Milano. Con l’artista Lucio Spiezia ha organizzato alcune mostre presso la
                                          Galleria Mode Art di Pescara, presso la Galleria Il Ponte di Nocera inferio-
                                          re e nella Villa Rufolo di Ravello. Ha costituito l’Associazione Culturale
   P.A.E. (Pescara Art Evolution) con relativa galleria espositiva dove sono state allestite mostre di artisti contem-
   poranei e di maestri storicizzati, fra questi: Paolo D’Orazio, Michele Cascella, Umberto Mastroianni, Lucio
   Spiezia, Ferruccio Gard, Giulia Napoleone, Franco Summa, Mimmo Paladino, Elio Di Blasio. Con il Maestro
   Elio Di Blasio ha partecipato a diverse mostre, è da ricordare in particolare quella presso la Galleria Enrico
   Lombardi a Roma nell’anno 2003. Ha provveduto anche ad organizzare eventi di importanza internazionale,
   interessandosi soprattutto del sociale, tra cui va ricordata la mostra di solidarietà per le popolazioni Dayak del
   Borneo. Nello stesso anno ha curato la mostra itinerante “Eventi d’Arte”, dedicata all’universalità, conclusasi
   a Roma presso Palazzo Valentini. Ha partecipato alla donazioni delle opere nell’ambito della manifestazione
   “Contro il traffico di Minori” promossa dall’Associazione di Yoho Ono e ha organizzato anche la II Edizione
   di “Dialettiche in Campo” (2009) a favore del Rwanda, a fianco del protagonista Paul Rusesabagina. Ha par-
   tecipato con altri dieci artisti, alla realizzazione, su di una grande tela, di un’opera sul terremoto di L’Aquila
   nella TendAtelier di L’Aquila (24/6/2009). Ha organizzato, tra le altre, una grande esposizione di beneficenza
   nel Palazzo della Provincia di Pescara “I nostri Colori per...” a favore dei senza fissa dimora in collaborazione
   con l’Associazione “On the Road ONLUS” (anno 2013). Da qualche anno organizza l’evento biennale di arti
   visive con premio PescarArt, frutto di una sua ideazione. In quest’ultimo periodo inoltre, oltre a dedicarsi alla
   pittura, alla fotografia e a opere installative, lavora come art-director, con la curatela di Gian Ruggero Man-
   zoni, nell’organizzare le mostre personali di maestri storicizzati. Ad oggi ha realizzato mostre personali per
   Mimmo Paladino, Matteo Basilé, Omar Galliani, Bruno Ceccobelli, Tommaso Cascella, Giulia Napoleone,
   Franco Mulas, Ferruccio Gard ed altri.

   Da “TRAME E SOSPETTI DELLA PITTURA”
   [...] per Giancarlo Costanzo il segno ha una valenza strutturale, anche se, al primo impatto, esso sembra sper-
   dersi in campiture verticali che lasciano scivolare pennellate acquose che si scontrano con stesure polimateri-
   che nere, dense, sature. È quanto testimoniano i dipinti della serie Cantieri, avviata nel 2009, dove l’artista non
   rinuncia a far affiorare la struttura compositiva, l’architettura di ordinate verticali e orizzontali che tessono la
   suggestione di spazi tra loro incastrati. [...]
                                                                                                    Massimo Bignardi

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ARTE TERRA
2018, intervento su collage, cm. 152x62

                                          23
Marjan Fahimi nasce a Teheran il 1 Marzo 1982, dove a 15 anni inizia a fre-
Marjan Fahimi                           quentare i corsi di pittura presso lo Studio di Hossein Maher. Dopo il diplo-
                                        ma intraprende gli studi in Lingua e Letteratura Italiana presso l’Università
                                        degli studi di Teheran e nel frattempo partecipa a diverse mostre collettive
                                        in alcuni tra le gallerie più importanti della scena artistica di Teheran come
                                        Elahe Art Gallery, Centro Culturale Bahman, Robat Art Gallery e realiz-
                                        za due mostre personali. Nel 2003 con il progetto “Urban Details” presso
                                        Atbin Art Gallery e nel 2004 con la mostra “BIRDS” presso la Seyhoon Art
                                        Gallery. Nel 2004 parte per Roma e intraprende gli studi in Architettura,
                                        conclusi nel 2013 con la Laurea Magistrale in Architettura e Progettazio-
                                        ne Urbana, contemporaneamente partecipa a numerose mostre e concorsi;
                                        nel 2007 è tra i finalisti del concorso Martelive e vince il premio L. I. Art,
                                        mentre nel 2008 è la vincitrice assoluta del concorso Martelive; nel 2014
                                        è tra gli artisti selezionati per il progetto “Off Site Art” per L’Aquila a
                                        cura di Veronica Santi e in collaborazione con l’associazione Art Bridge di
                                        New York e nello stesso anno è tra i vincitori del concorso Adrenalina. Nel
                                        2015 realizza la sua prima mostra personale italiana a cura di Vinicio Prizia
                                        presso la Sala Orsini del palazzo Chigi in collaborazione con il Comune di
  Formello; dal 2016 inizia a collaborare con la galleria Honos Art di Roma e nel 2017 e tra gli Special Guest del
  Festival artistico Nuvola Creativa curata da Antonietta Campilongo presso lo spazio Factory del Museo MA-
  CRO di Roma dove è rappresentata dalla galleria Honos Art con una mostra personale. Nelle opere di Marjan
  i soggetti sono caratterizzati principalmente da paesaggi, vedute che evidenziano i principali fenomeni atmo-
  sferici: aria, vento, nubi, pioggia, acqua, luce, terra. Una ricerca sulla componente naturalistica del paesaggio e
  della sua poetica; ovvero ciò che rende spettacolare lo stesso agli occhi dell’osservatore; nei suoi ultimi lavori
  cerca di avvicinarsi all’essenza di questa ricerca usando un approccio più astratto e concentrando la sua atten-
  zione sugli elementi principali che caratterizzano la poetica del paesaggio come i contrasti tra la luce ed ombra,
  colori e tessuti creando in questo modo atmosfere che rievocano nel nostro subconscio visioni della natura.

  “Architetto, urbanista e pittrice, Marjan Fahimi, nata a Teheran, è giunta dall’Iran in Italia per studiare e si è
  portata dietro le sue radici persiane, quelle dei grandi spazi della natura che si sono sposati con i modi della
  pittura occidentale. Nascono così i trittici dedicati agli uccelli, dove stormi di volatili solcano il cielo al tra-
  monto, oppure, si posano, come le note del pentagramma, sui fili dei tralicci della luce stagliati contro spazi di
  sereno. La natura è la protagonista della pittura di Marjan Fahimi, con opere dedicate tutte al cielo, senza però
  intenti surrealistici ma squarci di sereno segnati da cirri mossi e capricciosi che si animano con la luce del sole
  di Persia. Una natura che è sempre in pericolo, quando dialoga con l’Uomo, che spesso non sa esserne il giusto
  custode. Allora il paesaggio può essere segnato dal filo spinato che evoca guerra e distruzione contro cui si erge
  il grido iconico e accorato di Marjan Fahimi, donna del suo tempo e artista della speranza.”

                                                                                            Prof. Marco Bussagli
                                                                                  Accademia di Belle Arti di Roma

   24
RISING
2018, olio su tavola, cm. 152x62

                                   25
Nato a Macerata nel 1976. Dopo gli studi all’Istituto d’Arte di Macerata
Claudio Fazzini                          prosegue la ricerca da autodidatta. Da sempre lavora sulla figura, ed in serie
                                         di opere tematiche, mantenendone il modello isolato. Poi sente la necessità
                                         di superare l’io e il soggetto e questo lo porta a sperimentare una tecnica
                                         che possa continuamente contraddire l’opera: arriva dunque all’utilizzo del
                                         bitume/catrame, che gli permette di andare a contestare la figura appena
                                         realizzata (serie “A=Anatomia dell’Assenza”, 2008-2009). Utilizza questa
                                         tecnica solo nei modelli maschili. Allo stesso tempo matura una tecnica op-
                                         posta, per sovrapposizioni, con i modelli femminili, una sorta di moderno
                                         barocco dove la figura si perde nelle linee, in una geometria che squalifica
                                         il soggetto (serie “E.L.A – L’Elegante Leggerezza dell’Autodistruzione”).
                                         Prendendo le distanze e allo stesso tempo elaborando l’esperienza artistica
                                         del biennio compreso tra il 2008 e il 2009, Claudio Fazzini evolve il suo
                                         stile pittorico fino all’ideazione di un processo creativo concettualmente
                                         innovativo: l’Anestesia dell’Immagine (2010-2011).
                                         Gli aspetti riformatori partono dalla realizzazione del supporto per arrivare
                                         ad un nuovo idioma grafico concepito mediante il metodo del compendio.
                                         L’esigenza dell’artista di ricorrere alla sintesi ravvisa un ritorno all’essen-
   zialità e alla purezza della rappresentazione visiva, ormai oggi edulcorata da orpelli iconografici e da una
   sovrabbondanza di dettagli quantomai fine a se stessa.
   Claudio Fazzini spezza questa tendenza contemporanea, rinunciando alla “veste”spettacolare dell’arte per
   orientarsi verso un recupero dell’essenza. È cosi che nasce il potere comunicativo del “Lineamentum”, un
   repertorio grafico inedito e immediato, in grado di raggiungere una fruizione globale. La ricerca artistica, ha la
   prerogativa di oltrepassare nazionalità, religioni e culture in virtù di una straordinaria unità intellettuale, quale
   patrimonio prezioso dell’umanità.
   Già dal supporto in seta (il tradizionale Kakejiku Giapponese) l’artista guarda all’Oriente, brevettando il qua-
   dro da arrotolare e trasportare agevolmente per una migliore diffusione dei suoi stessi contenuti. Approfondi-
   sce cosi il tema attuale della rete e del narcisismo sociale, studiandone i comportamenti e le modalità comuni-
   cative di quella che, in sostanza, appare come una esasperata proiezione del sé.
   Nell’Anestesia dell’Immagine l’oggetto d’interpretazione è la memoria, che pur tradita o adulterata, costitu-
   isce il filtro dell’esistenza. Con evidenza si rintraccia un parallelismo con l’Anatomia dell’Assenza, dove il
   perno della rappresentazione verteva sulla negazione della memoria.
   La figura resta per ora in ogni caso l’elemento dominante della comunicazione grafica dell’autore per raccon-
   tare con semplicità le complesse prospettive dell’identità umana nel sistema contemporaneo.
   Di qui il salto alla serie “Skin” (dal 2012 ad oggi), dove la stessa carta del supporto diviene pelle o pellicola.
   Non si tratta più di fare “La figura” ma di “Fare corpo”. Corpo dove resta impressionata la traccia del mondo
   esterno, come una cicatrice o un sintomo, e dove il gesto Zen deprivato di concetto si deflagra in un chaosmos
   di inchiostro. Il Log: luogo, situazione, dove ogni possibile viene integrato nell’opera.
   Sia essa un fregio di un portale o la textura di una panchina dove ci si siede, una roccia, una foglia etc., qual-
   siasi trama viene presa come registrazione immediata del momento vissuto ed entra nell’opera. Non c’è la
   documentazione di quel fatto, ma la sottrazione, la decontestualizzazione di un tutto a cui viene amputata una
   parte per riconfigurarla.

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PYRAMISS ARECIBO
2018, tecnica mista su tavola, cm. 152x62

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È nato a Vestignè (To) nel 1940. Dal 1973 vive e lavora a Venezia con stu-
Ferruccio Gard                        dio nell’isola del Lido.
                                      Ferruccio Gard è uno dei massimi esponenti dell’arte neocostruttivista,
                                      programmata e cinetica che pratica, fra i primi in Italia, dal 1969.

                                      Ha partecipato a sette Biennali di Venezia (1982, 1986, 1995, 2007, 2009,
                                      2011 e 2017), all’XI Quadriennale di Roma (1986), alla Biennale Interna-
                                      zionale Architettura di Venezia (2016) e a numerose mostre internazionali
                                      sull’arte cinetica fra le quali alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di
                                      Praga (2008), alla GNAM, Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma
                                      (2012) e, nel 2014, sull’arte cinetica italiana degli anni ’70 al MACBA,
                                      Museo d’Arte Contemporanea della Città di Buenos Aires e al MACLA,
                                      Museo d’Arte Contemporanea latinoamericano di La Plata (Argentina).
                                      Di grande rilievo l’invito, nel 2017, alla 57^ Biennale Internazionale
                                      d’Arte “Viva Arte Viva” curata da Christine Macel, con la partecipazio-
                                      ne, alla Fondazione Bevilacqua La Masa, in piazza San Marco, alla mo-
                                      stra dedicata ai trent’anni di attività (1978-2008) del Centro d’arte visuale
                                      Verifica 8 + 1, con una elezione di 17 artisti, da Bruno Munari, Alberto Bia-
  si e Sara Campesan a Marina Apollonio, Franco Costalonga, Horacio Garcia Rossi e Julio Le Parc, vincitore
  quest’ultimo del Gran Premio alla Biennale del 1966 ed entrambi fra i fondatori, a Parigi, del GRAV, Groupe
  de Recerche d’Art Visuelle. Con la partecipazione a questa mostra, curata da Giovanni Granzotto ed evento
  collaterale della 57^ Biennale, Ferruccio Gard è stato ulteriormente e definitivamente consacrato fra gli artisti
  storicizzati dell’arte programmata e cinetica. In relazione anche ai suoi ormai celebri quadri astratti a macchie
  è considerato un maestro del colore.
  Ha tenuto oltre 170 mostre personali in tutto il mondo. Di eccezionale importanza l’antologica, curata da Ga-
  briella Belli, che la Fondazione Musei Civici di Venezia gli ha recentemente dedicato a Ca’ Pesaro, Galleria
  Internazionale d’Arte Moderna (16 ottobre-10 dicembre 2015) nell’ambito di un dialogo fra un maestro della
  contemporaneità veneziana e la 56^ Biennale d’Arte e allestita nell’ambito della collezione permanente, ac-
  canto a capolavori di Klimt, Kandinsky, Chagall, Munch, Rodin, Martini, Medardo Rosso, Mirò, Calder, Arp,
  De Chirico e altri celebri maestri dell’arte moderna mondiale.

  Di Gard hanno scritto o parlato famosi critici, poeti, scrittori e artisti, da Giulio Carlo Argan, Giuseppe Mar-
  chiori, Filiberto Menna, Pierre Restany e Achille Bonito Oliva a Luca Massimo Barbero, Renato Barilli, Luca
  Beatrice, Gabriella Belli, Beatrice Buscaroli, Lorenzo Canova, Luciano Caramel, Claudio Cerritelli, Giorgio
  Cortenova, Bruno D’Amore, Giovanni Granzotto, Sebastiano Grasso, Gian Ruggero Manzoni, Enzo Di Mar-
  tino, Toni Toniato, Tommaso Trini, Vittorio Sgarbi e Alberto Veca, da Piero Dorazio e Virgilio Guidi a Jorge
  Amado e Paolo Ruffilli.

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CHROMATIC ENERGIES IN OPTICAL ART
  2018, colori acrilici su tavola, cm. 152x62

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Nata nel 1976.
Cleonice Gioia                       “TRIDENTE 1.0” curata da Duccio Trombadori, Antonio Fontana, Palazzo
                                     Caetani, Chiesa di S. Michele Arcangelo, Sermoneta, Museo Roger Lam-
                                     brechts, Artena (RM), 04/06 - 28/08/2016. “Pulp Painting” curata da Anto-
                                     nio Fontana, La rana rossa Gallery, Latina 2016. “XLII Premio Sulmona”
                                     curata da Vittorio Sgarbi, Duccio Trombadori, Polo Museale Civico Sulmo-
                                     na 2015. “Emergence Festival” curata da Giuseppe Stagnitta, Giardini Na-
                                     xos, Taormina 2015. “Omaggio a Jaques Prevert” curata da Ferruccio Mas-
                                     simi, Palazzo Upter Roma 2014. “Contaminazioni” organizzata da Raffaele
                                     Soligo e curata da M. Scudiero, A. D’Elia, G. Carpi, Museo di Storia e Ar-
                                     cheologia, Costanza, 29/8 - 21/9/2014. “Immage” curata da Lydia Palumbo
                                     Scalzi, Palazzo M Latina 2013. “Massart” Centro Culturale Elsa Morante,
                                     Roma 2013. “Babel 80 artisti 80 linguaggi” curata da Raffaele Soligo, Stu-
                                     dio Soligo e 999 Gallery, Roma, 14/12/2000 - 08/01/2011. “Young Show-
                                     case” Roccamonfina Museum, Roccamonfina (CE), 08/10 - 06/11/2010. “Il
                                     Treno dell’Arte” curata da Vittorio Sgarbi, Duccio Trombadori, Luca Bea-
                                     trice, Milano, 2007-2008. “Bucolina” (Manera v/s Gioia) curata da Duccio
                                     Trombadori, Palazzo dei Mosaici, Ravenna, 26/11 - 26/12/2006. “Plot@
  Rt” curata da Gianluca Marziani, Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea, Roma. Bianca Soro Gallery
  Madrid Spain, Castello di Genazzano (RM) 09/2006. “Parentele fantastiche” curata da Patrizia Bondi, Palazzo
  dei Mosaici, Ravenna, 15/07 - 15/08/2005. “The Witch Project” curata da Galleria Valorart e Vs Art Gallery,
  Galleria Desiree, Frascati (RM), 09/04 - 08/05/2005. “Ricapitolare” solo exib. Cleonice Gioia, Palazzo Doria
  Pamphilj, Valmontone (RM), 08/05 - 09/06/2003.

  Da “TRIDENTE 2.0”
  [...] Grazie alla sua tecnica Cleonice ci proietta in un mondo dove la realtà si fonde con la fantasia, nelle sue
  opere i personaggi reali dipinti con colori super brillanti o spesso metallici incontrano personaggi del mondo
  dei cartoon, in un continuo scambio tra realtà e fantasia, più corretto è dire una fuga verso la fantasia, per ovvi
  motivi. Nella fantasia si sta meglio. I suoi quadri hanno sovente un taglio cinematografico con inquadrature
  non banali, che piegano il personaggio ai sentimenti espressi da tale inquadratura, spesso sono visti leggermen-
  te dal basso creando una distanza con lo spettatore, a volte sono schiacciati da una visuale aerea, ponendoli in
  uno stato di inferiorità, ogni quadro non è banale e andrebbe esaminato con molta attenzione perché trasmette
  vere emozioni visive.
                                                                                                     Raffaele Soligo

  [...] Legata al mondo della celluloide, come premessa e come risultato visivo, è pure la figurazione al teleobiet-
  tivo di Cleonice Gioia che esalta i suoi personaggi come interpreti di avventure cinematografiche o tratte dal
  fumetto, con la ricerca di effetti emotivi su cui intervenire con la pittura.
                                                                                               Duccio Trombadori

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