ANTONIO MENESES, VIOLONCELLO - Stagione Concertistica 2020-202 Anno sociale LXXXIX concerto della Stagione Concerto n 465 dalla fondazione ...
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Stagione Concertistica 2020–202� Anno sociale LXXXIX �° concerto della Stagione Concerto n° �465 dalla fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi Lunedì �4 giugno 202�, ore 20.30 ANTONIO MENESES, VIOLONCELLO
PROGRAMMA José Antônio Rezende Marco César Padilha De Almeida Prado (Campinas 1955) (San Paolo del Brasile, 1943 - 2010) Invocatio n° 1 (2016) Præambolum per la Suite n. 3 di J. S. Bach (2005) Johann Sebastian Bach (Eisenach 1685 - Lipsia 1750) Johann Sebastian Bach Suite n. 6 in re maggiore (Eisenach 1685 - Lipsia 1750) BWV 1012 Suite n. 3 in do maggiore I. Prélude BWV 1009 II. Allemande I. Prélude III. Courante II. Allemande IV. Sarabande III. Courante V. Gavotte I IV. Sarabande VI. Gavotte II V. Bourrée I VII. Gigue VI. Bourrée II VII. Gigue Gaspar Cassadó (Barcellona 1897 - Madrid 1966) Suite per violoncello solo (1926) I. Preludio: Fantasia (Zarabanda) II. Sardana III. Intermezzo e Danza finale (Jota) Il concerto è realizzato con il contributo di
E se la storia della musica fosse un spartiacque, nella storia della musica, viaggio fondato sullo scambio continuo di fra un prima e un dopo, fra una “prattica” informazioni e non una serie di dati (e date) antica ed una moderna? Ne risulterebbe ripetitivi fino ad esser scontati? E se la ridotta la statura creativa di Bach? storia della musica fosse proprio il sentiero Tutt’altro. Diverrebbe collettore d’una da percorrere furiosamente, tra calore molteplicità d’esperienze compositive e polvere, e non la pacificante e immota che in lui troverebbero poi slancio fino ai certezza dei cippi stradali, sicuri ma tutto giorni nostri, al Concerto in mi bemolle sommato prevedibili punti di riferimento “Dumbarton Oaks” (1937-38) di Stravinskij nella loro immobile fissità? o Horizons dei Genesis (1972), per citarne E se pensassimo a Bach non più come due, alla rinfusa; per giungere ai lavori ad un genio ma come ad un uomo che oggetto di questo raffinato programma, che raccoglie con inflessibile curiosità quel che si spingono fino al 2016. il suo tempo gli consente di conoscere, in Perché la storia è in cammino ed è essa termini di esperienza e di esperimenti? stessa cammino. E a Bach sarebbe forse Sappiamo che percorse (a proposito di piaciuto constatare che altri compositori strade), a vent’anni nel 1705, più di 400 proseguono oggi il cammino da lui chilometri per recarsi a Lubecca ed stesso percorso tre secoli prima. E forse ascoltare la musica di Dietrich Buxtehude l’avrebbe fatto sorridere sapere che, come (1637-1707), per imparare quel che ancora in quest’occasione, l’itinerario si è fatto non conosceva. E, per rimanere ancora su transcontinentale. Buxtehude, come si può negare l’influsso che su di lui ebbe l’arte musicale di Heinrich Almeida Prado, per esempio: brasiliano, Schütz (1585-1672) che importò la musica col suo preâmbulo (Præambolum) del italiana in Germania, soprattutto nell’ampio 2005 articola la melodia sulle quattro utilizzo della polifonia di matrice veneziana, note che costituiscono il nome B-A-C-H quella di Giovanni Gabrieli (1557-1612), per (in grafia sassone si bemolle-la-do-si) intenderci; quella stessa portata da Claudio facendole divenire motore non solo della Monteverdi (1567-1643) ad esiti stilistici (ed trasparente cantilena introduttiva ma espressivi) incommensurabili. anche delle dissonanze che la percorrono E se da tutto questo scambio di a doppie corde e che senza soluzione di informazioni risultasse che il vero genio continuità lega questa breve partitura, di fosse proprio Claudio Monteverdi, vero soli 4 minuti, alla terza suite del musicista
di Eisenach, una delle sei composizioni Le due Bourrée (la seconda delle quali per il solo violoncello, di datazione incerta è l’unico movimento totalmente privo di (negli anni di Köthen, 1717-1723, e legate accordi dell’intero lavoro e non a caso in probabilmente ad un virtuoso, Christian tonalità minore) conducono all’inevitabile Bernhard Linigke, primo e probabile conclusione gioiosa costituita dalla Gigue, interprete di questi lavori), scritte alla scattante nella sua leggerezza e percorsa corte del principe Leopold di Anhalt e da frequenti note ribattute che sembrano nate come opere sperimentali in anticipo giocare e scherzare con la voce principale. sui tempi nel proporre questo strumento come solista autonomo. Accomunate In un contrappunto ideale, a coronamento entrambe dalla stessa rapsodica ricerca di questa prima parte del programma si che tende a trasformare il suono in un situa la Suite per violoncello solo dello divenire quasi materico, i lavori di Almeida spagnolo Gaspar Cassadó, allievo di Prado e di Bach sembrano parlarsi da Pablo Casals (1867-1926), il coraggioso continenti stilistici che trovano ragion esecutore e divulgatore della riscoperta d’essere nel fluire melodico lineare o musica strumentale per solo violoncello polifonico, nell’armonia latente, nel timbro di Bach. Nei suoi quindici minuti di durata cangiante, nel ritmo risolto in figurazioni questa chiosa musicale in tre parti continuamente variate. ridefinisce il lessico delle danze antiche alla luce dei più recenti sviluppi della Il sontuoso Prélude che apre la Suite n. 3 pare musica europea di quegli anni (siamo nel proseguire lo slancio improvvisativo della 1926), passando – nel Preludio-Fantasia pagina di Almeida Prado sino a dilatarla in un – da citazioni di Kodály (dalla Sonata per ideale crescendo d’intensità virtuosistica che solo violoncello, op. 8, del 1915) ad un tema poi sfocia nella gioiosa Allemande, percorsa dal balletto Daphnis et Chloé (1909-12) da un’inesauribile vitalità ritmica piena di Ravel, per poi giocare liberamente d’abbellimenti in stile francese che contrasta nel secondo movimento con la sardana, vivacemente col lieto spirito italiano della una danza catalana, e chiudere con un Courante e che solo la solenne Sarabande eterogeneo miscuglio di danze e canzoni placa in quella costante ricerca armonica spagnole nel finale, facendo suo l’anelito così tipica delle reinvenzioni bachiane di bachiano al collezionare e declinare lo questa forma di danza. scibile musicale in altra, nuova forma.
Un altro lavoro liberamente rapsodico, Il Prélude, amplissimo, sembra evocare di soli tre minuti e mezzo, ci introduce fanfare che si inerpicano verso le zone alla seconda parte del concerto: il acute dello strumento attraverso scale compositore spagnolo Padilha organizza ed arpeggi, accordi armonicamente con la sua Invocatio n° 1 (2016) in una densissimi e ribollenti, vorticanti nel loro libera concezione architetturale le fitte ridefinire l’essenza ritmica e timbrica del trame di un’elegante polifonia di gesti violoncello e che contrastano col canto strumentali che dal glissato al pizzicato, solitario e meditativo dell’Allemande. dalla melodia spoglia all’arpeggio su Gli ardui contrappunti della Courante, più corde dischiude la percezione estesi su tutto il registro, anticipano la dell’ascoltatore alle magiche alchimie ricchissima polifonia della Sarabande, del capolavoro costituito dalla Suite n. 6, prima che le due Gavottes aprano concepita per uno strumento a cinque il mondo sonoro di questa suite a anziché quattro corde (l’autografo durezze ed asprezze che si dissolvono di Anna Magdalena Bach riporta e ricostituiscono in continuazione difatti “Suitte 6me a cing acordes”); al suono di zampogne dal sapore strumento che non va confuso con quasi popolaresco. La Gigue finale la cosiddetta “viola pomposa” (più – suggello dell’intero ciclo bachiano simile ad una viola grande, “da braccio” per questo strumento – è, non solo che ad una “da gamba”) trattandosi metaforicamente, una sfida vertiginosa verosimilmente di un violoncello a alle più ardue difficoltà della ragione, cinque corde con la corda aggiunta dalla cui cima, una volta raggiunta, si accordata all’acuto, una quinta sopra ammira un panorama intriso di luce, (mi). Una volta di più colpisce il fatto sconfinato, trascendente. che Bach introduca una complicazione Non per nulla Mstislav Rostropovič tecnica in funzione espressiva dato chiamò questa suite “una sinfonia che l’estensione verso il registro acuto per violoncello solo”. E della sinfonia dello strumento è una costante timbrica ha il perdurante, indomito anelito dell’intera composizione e suggella al muoversi, in un cammino infinito anche simbolicamente l’affrancamento verso le altitudini della conoscenza. completo del violoncello dall’immagine di L’unico, e forse solo, percorso lecito realizzatore del “basso continuo”. verso la bellezza. Pierpaolo Zurlo
CURIOSANDO 2005 Karlheinz Stockhausen (1328-2007) Il 2 aprile presso la Città del Vaticano compone Himmels-Tür (Porta dei muore dopo ventisette anni di Cieli), quarta ora del vasto ciclo pontificato Papa Giovanni Paolo II. dedicato alle 24 ore del giorno (Klang, 2004-2007), cominciato subito dopo aver concluso le 7 opere del ciclo Licht (1977-2003), dedicato ai sette giorni della settimana, a sua volta séguito del ciclo dell’anno, Jahreslauf (1977- 1991). Intenzione del compositore era quella di proseguire questo progetto musicando i 60 secondi dell’ora. 1720 Johann Sebastian Bach compone Vittorio Amedeo II di Savoia ottiene le sue Sonate e Partite per violino il titolo regio, con conseguente solo, BWV 1001-1006, per il brillante trasformazione del Ducato di Savoia in primo violino dell’orchestra del Regno di Sardegna. Principe Leopold di Anhalt, del quale – a Köthen – Bach è a servizio come Kappelmeister. 2016 Il 10 gennaio muore la rock-star David Il 28 febbraio Ennio Morricone riceve il Bowie, autore di 25 album registrati secondo Oscar per la partitura del film in studio, 4 colonne sonore, 5 EP, 15 di Quentin Tarantino The Hateful Eight album dal vivo, 50 raccolte e 113 singoli (2015) con il quale si era aggiudicato (per un totale di circa 720 canzoni). anche il Golden Globe per la miglior colonna sonora originale. 1926 Il 12 Maggio ha luogo a Leningrado la Il 1° novembre il Consiglio dei ministri prima esecuzione pubblica della prima italiano approva le “leggi eccezionali Sinfonia, op.10 (1923-25) di Dmitrij per la sicurezza e la difesa dello stato”. Šostakovič.
BIOGRAFIA ANTONIO MENESES Nato in Brasile, a Recife, nel 1957 da una le più rinomate orchestre del mondo ed famiglia di musicisti, Antonio Meneses ha collaborato con direttori del calibro di ha iniziato gli studi di violoncello all’età Claudio Abbado, Gerd Albrecht, Herbert di dieci anni. Blomstedt, Semyon Bychkov, Riccardo A sedici anni ha incontrato il famoso Chailly, Sir Andrew Davis, Charles Dutoit, violoncellista Antonio Janigro che lo ha Daniele Gatti, Neeme Järvi, Mariss portato in Europa per seguire i suoi corsi a Jansons, Herbert von Karajan, Riccardo Düsseldorf e Stoccarda. Nel 1977 Antonio Muti, Eiji Oue, André Previn, Mstislav Meneses ha vinto il primo premio al Rostropovitch, Kurt Sanderling, Yuri ‘Concorso Internazionale ARD’ di Monaco Temirkanov o Christian Thielemann. e nel 1982 ha ricevuto il primo premio e la È anche ospite regolare di numerosi medaglia d’oro al ‘Concorso Tchaikovsky’ festival musicali quali il Festival di di Mosca. Salisburgo, le Festwochen di Vienna Nelle principali città di Europa, America e Berlino, il Festival Primavera di Praga, ed Asia, Antonio Meneses si è esibito con il ‘Festival Pablo Casals’ di Porto Rico,
il Mostly Mozart Festival di New York, Anne-Sophie Mutter e il Don Chisciotte di i Festival di Tanglewood e Ravinia, Richard Strauss. Ha poi registrato le opere il Festival di Lucerna, il Festival di complete per violoncello di Villa-Lobos Colmar, etc. (Auvidis France e Bis), David Popper e Molto attivo nel campo della musica C.P.E. Bach (Pan Records). da camera, Antonio Meneses è stato Per AVIE ha inciso le ‘Sei Suite per membro del leggendario Trio Beaux Arts violoncello’ di Bach, le opere complete dall’ottobre 1998 al settembre 2008. Ha per violoncello e pianoforte di Schubert collaborato con il Quartetto Vermeer e Schumann con Gérard Wyss, un CD e si esibisce in duo con pianisti quali Beethoven con Menahem Pressler, e un Menahem Pressler e Maria João Pires. CD (nominato ai Grammy Awards) con i Eventi di rilievo recenti hanno incluso Concerti di Elgar e Gál insieme alla Royal concerti con la BBC Symphony Orchestra Northern Sinfonia e Claudio Cruz. e Maxim Vengerov al Barbican Centre; Con la stessa formazione e direttore è esibizioni ai Festival Internazionali di stato inciso, nel gennaio 2017, un CD con i Aldeburgo ed Edimburgo e recital alla Concerti di Schumann e Saint-Saens e le Wigmore Hall. Variazioni Rococò di Tchaïkovsky. Nella stagione in corso Antonio Meneses Il suo primo CD in duo con Maria Joao si esibisce in recital a Lisbona e Firenze, in Pires per DGG è stato pubblicato nel 2013. tour in Sud America (Brasile e Colombia) In aggiunta agli appuntamenti e in tour in Giappone per due settimane. concertistici, Antonio Meneses tiene In campo discografico, Antonio Meneses regolarmente masterclass in Europa ha effettuato due registrazioni di grande (Madrid – Escuela Superior de Música successo per Deutsche Grammophon Reina Sofia; Siena – Accademia Musicale con Herbert von Karajan e i Berliner Chigiana; Cremona), in America e Philharmoniker: il Doppio Concerto per Giappone. Inoltre, dal 2008 insegna violino e violoncello di Brahms con presso il Conservatorio di Berna.
LA SOCIETÀ DEI CONCERTI RINGRAZIA con il contributo di con il patrocinio del con il sostegno di main sponsor sponsor partner progetto grafico: basiq srl – stampa: riccigraf sas hospitality partner la Società dei Concerti Trieste fa parte di
89a STAGIONE CONCERTISTICA Lunedì 14 giugno 2021, ore 20.30 Antonio Meneses, violoncello Lunedì 28 giugno 2021, ore 20.30 Mario Brunello, violoncello piccolo Accademia dell’Annunciata Riccardo Doni, cembalo e direttore Lunedì 13 settembre 2021, ore 20.30 Quartetto Stradivari Lunedì 27 settembre 2021, ore 20.30 Catherine Wethington, soprano Massimo Mercelli, flauto Klevis Gjerji, pianoforte Lunedì 4 ottobre 2021, ore 20.30 Nuova orchestra da camera “Ferruccio Busoni” Massimo Belli, direttore Massimo Quarta, violino Lunedì 11 ottobre 2021, ore 20.30 New York Jazz Alexander Berne, pianoforte Lunedì 18 ottobre 2021, ore 20.30 Aaron Pilsan, pianoforte Lunedì 25 ottobre 2021, ore 20.30 Bruno Giuranna, viola Trio Chagall, trio con pianoforte Società dei Concerti Trieste Piazzetta Santa Lucia � – 34�24 Trieste tel 040 362408 amministrazione@societadeiconcerti.net www.societadeiconcerti.it
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