Anno Accademico 2018/2019 Docente: Antonello Pezzini 91085 - Gestione d'impresa nell'UE J. Monnet - Gestione d'impresa nell'UE J. Monnet

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Anno Accademico 2018/2019
                            Docente: Antonello Pezzini
                   91085 - Gestione d'impresa nell'UE J. Monnet
                                             (ore 48)

Le Cattedre J.M. si caratterizzano per i loro contenuti europei. L’Unione Europea, nelle sue
politiche, deve costantemente perseguire una sintesi che rispetti, nelle singole materie, la
situazione delle varie Regioni. Tenuto conto che è diverso il livello di sviluppo delle
tematiche culturali e economiche dei vari Stati, la sintesi che viene raggiunta nelle Direttive,
nei Regolamenti e nelle Risoluzioni, non può essere inferiore al livello raggiunto dagli Stati
che dimostrano maggiori performance nei settori normati. Gli Stati, che hanno esperienze
meno significative, devono aumentare i loro sforzi e possono godere di aiuti da parte dell’UE,
attraverso i Fondi Strutturali, e attraverso altri interventi previsti dalla Politica di Coesione,
per superare i propri limiti. La cultura, la conoscenza e l’utilizzo delle migliori pratiche
rappresentano, comunque, le vie migliori, soprattutto per gli studenti delle scuole superiori,
perchè diventino protagonisti del proprio futuro e perché contribuiscano a portare le proprie
realtà regionali a competere con le realtà più evolute dell’Unione. Delle 274 Regioni, che
costituiscono l’UE, alcune sono cinque volte più ricche di quelle più povere. Individuare le
cause, i difetti, che generano la povertà è lo scopo precipuo della conoscenza e, quindi,
anche e soprattutto di un corso che esplora, tramite le migliori esperienze delle regioni
europee, le cause dei difetti che generano la povertà. I nuovi giacimenti occupazionali
nascono dalla volontà e dalla capacità politica di favorire l’innovazione di processo e di
prodotto. L’attenzione verso lo sviluppo sostenibile rappresenta, per la Commissione
europea, un elemento fondamentale, che si concretizza nelle Direttive e nei Regolamenti, che
si trasformeranno poi in documenti legislative negli Stati membri. I contenuti di questo Corso
mirano a dare agli studenti gli strumenti opportuni perché siano in grado di cogliere le
possibilità occupazionali che derivano dalle innovazioni sostenute dalla Commissione
europea nei nuovi settori, che emergono nel campo dell’energia della Green Economy e
dell’Economia circolare.

Docente                 Antonello Pezzini

Cultore della materia   Giovanni Barberi Frandanisa
Cultore della materia   Renzo Tomellini
Cultore della materia   Giannino Cesare Bernabei

                                        Programma

1° Modulo: La struttura giuridico/economica dell'UE (Ore 6)
I concetti di Federazione e di Confederazione di Stati (USA e UE). Un confronto tra gli Stati uniti
d’Europa e gli USA
Il Trattato di Lisbona e la distribuzione delle competenze nelle dimensioni verticali: Europee;
Nazionali; Regionali. Il fallimento della Costituzione europea e la prevalenza dei sovranismi.

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I processi decisionali europei e la produzione legislativa. Fase ascendente e discendente del diritto
comunitario.
Dal Piano pluriennale 2014/2020, al Piano pluriennale 2021/2027 : Le voci delle entrate e delle spese
del bilancio UE

2° Modulo: Il calcolo del PIL (ore 4)
Il ruolo di Eurostat e di Istat nel calcolo del PIL. PIL e PNL I tre sistemi di calcolo del PIL.I principi
di base del Sec 2010: Regolamento (UE) N. 549/2013. Le nuove sensibilità per il calcolo del PIL

3° Modulo: Le nuove sensibilità e i nuovi giacimenti occupazionali:
l'ambiente e lo sviluppo sostenibile; il ruolo delle Amministrazioni e delle
imprese. (Ore 8)
I principi e gli indicatori dello sviluppo sostenibile. I 17 obiettivi dell’ONU per sconfiggere la povertà
e salvare il pianeta.
Il ruolo dell’ONU : da COP 1 a COP XXIV , Dicembre 2018, a Katowice.
Le nuove sensibilità : l'ambiente e lo sviluppo sostenibile; il ruolo delle Amministrazioni e delle
imprese.
Produzione, commercio e alimentazione sostenibile. Il ruolo dell’Agenzia alimentare di Parma
(EFSA) con l’industria alimentare europea e con i nuovi cibi.Lo stretto rapporto tra il clima e
l'energia. Il ruolo della CO2
Gli strumenti di politica ambientale : ISO 14000 e EMAS
Ecolabel e certificazione di prodotto,. Le ISO 14020
La Carbon Footprint. La Metodologia LCA (Life Cycle Assesment)
.
4° Modulo: Il PAN- GPP (Piano d’Azione Nazionale- Green Public
Procurement). Le azioni della Commissione europea per gli acquisti verdi e
la legislazione italiana. (Ore 6)

Il COM (2008) 397 def. Piano d’azione: “Produzione e consumo sostenibile” e “Politica industriale
sostenibile”.
Il COM (2008) 400 Appalti pubblici per un ambiente migliore
Il Decreto 10/04/2013 Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della PA
I criteri ambientali minimi per le forniture/noleggio di articoli vari per la PA.
La Direttiva 2010/30/UE, e il il Regolamento 1369/2017/UE, concernente l’indicazione del consumo
di energia e di altre risorse dei prodotti connessi all’energia, mediante l’etichettatura e informazioni
uniformi relative ai prodotti e la Legge di recepimento: D. Lgs. 28/06/2012 n° 104
L. 28/12/2015, n. 221 Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e
per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali. Pubblicata nella G.U. 18 gennaio 2016, n.
13.

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5° Modulo: Le nuove Direttive UE su: Contratti di concessioni (Direttiva
2014/23/UE) Appalti pubblici (Direttiva 2014/24/UE) Procedure di appalto
degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dei trasporti, e dei servizi
pubblici ( Direttiva 2014/25/UE) – Nuovo codice degli appalti D.lgs. 50/2016
Il Rating di legalità. (Ore 8)

Recepimento delle Direttive UE:

Le nuove norme sugli appalti nell’UE si pongono tre obiettivi principali: semplificazione, flessibilità e
certezza giuridica. Attraverso questa riforma, le autorità pubbliche potranno ottimizzare il loro
impiego degli appalti pubblici che, con quasi il 19% del PIL europeo, rappresentano un fattore chiave
della economia europea. La semplificazione delle procedure, una maggiore flessibilità e il loro
adeguamento per meglio servire le altre politiche del settore pubblico o la possibilità del miglior
rapporto qualità-prezzo ('value for money') dovrebbero rendere gli appalti pubblici più efficienti e più
strategici, nel rispetto dei principi di trasparenza e concorrenzialità, a beneficio sia degli acquirenti
pubblici, che degli operatori economici.

Nuovo Codice degli appalti. Decreto Legislativo 18/04/2016, n° 50

Tra le novità delle direttive UE recepite nel codice degli appalti si evidenziano :
     “Documento unico europeo di gara”,standard, basato sull’autocertificazione,.
     I termini per presentare le offerte
     Una riduzione di oltre l'80% dell'onere amministrativo per le imprese
     Tutela ambientale e sviluppo sostenibile negli appalti, con l’obbligatoria e vincolante
        introduzione dei criteri ambientali minimi e degli acquisti verdi.
     "Offerta economicamente più vantaggiosa" (MEAT), nella procedura di aggiudicazione,.
     Gli Enti pubblici potranno scegliere l’offerta che ritengono più adatta, invece di accettare
        quella più bassa.
     Le nuove regole intendono promuovere gli appalti elettronici e centralizzazione delle stazioni
        appaltanti..
     Migliorare l'accesso al mercato delle piccole e medie imprese e delle imprese in fase di
        avviamento..
     Una procedura che punta a rafforzare soluzioni innovative negli appalti pubblici.

Il ruolo dell’ANAC negli appalti e le Linee guida

Il decreto legge n. 90/2014 convertito in legge n. 114/2014, sopprimendo l’AVCP e trasferendo le
competenze in materia di vigilanza dei contratti pubblici all’Autorità Nazionale Anticorruzione, ha
ridisegnato la missione istituzionale dell’ANAC.

Il ruolo della nuova ANAC, nella visione attualmente espressa è quella di vigilare per prevenire la
corruzione creando una rete di collaborazione nell’ambito delle amministrazioni pubbliche e al
contempo aumentare l’efficienza nell’utilizzo delle risorse, riducendo i controlli formali, che
comportano tra l’altro appesantimenti procedurali e di fatto aumentano i costi della pubblica
amministrazione senza creare valore per i cittadini e per le imprese.

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Il Rating di legalità:

Il Rating di legalità nasce con la finalità di riconoscere e promuovere l'adozione di comportamenti
legali, etici e trasparenti da parte delle organizzazioni imprenditoriali, la Corporate Social
Responsibility (CSR), ovvero la volontà delle imprese di oltrepassare gli obblighi di legge, facendo
attenzione e tentando di migliorare il proprio impatto sulla società e sull'ambiente, è uno dei pilastri
del Rating di Legalità e, pertanto, uno dei requisiti che permettono di aumentare il punteggio ottenuto,
riguarda infatti l'adozione di processi volti a garantire forme di Corporate Social
Responsibility. Analisi della Delibera e dei Regolamenti attuativi

6° Modulo: La crescita e l'occupazione: lo stimolo degli organismi europei,
delle Amministrazioni e del mondo imprenditoriale. I nuovi giacimenti
occupazionali. La realizzazione del Mercato Interno (Ore 10)

     A- La politica industriale e i nuovi e migliori giacimenti occupazionali
Il valore della standardizzazione nello sviluppo economico
I Lead Market e lo sviluppo dell'occupazione.
Industria 4.0, l’economia circolare e l’internet degli oggetti e dei servizi
L’economia circolare e l’utilizzo dei rifiuti. I rifiuti come risorsa. Dalla Direttiva 2008/98/CE alle
nuove Direttive sui rifiuti: 849/850/851/852 del Giugno 2018.
La plastica e la nuova politica europea: ecoprogettazione, riuso e riciclo. La trasformazione nella
produzione della plastica monouso: nuove frontiere delle aziende. La raccolta della plastica in mare e
le responsabilità estese dei produttori.
I riferimenti della Legge 221/2015 sull’Economia circolare

    B- Un mercato Interno omogeneo: Dal Fallimento all’Insolvenza. Le nuove proposte della
       Commissione

     C- Il ruolo delle Amministrazioni pubbliche in tema di risparmio e di efficienza energetica.
Lo sviluppo delle energie rinnovabili (RES) e il loro apporto all'economia dell'UE:
la Direttiva 2009/28/CE e il Decreto Legislativo 3/3//2011 n° 28 di recepimento.
Le politiche per il risparmio e per l'efficienza energetica:
le Direttive 2006/32/CE e 2012/27/UE, sul risparmio e sull'efficienza energetica e i Decreti 115/2008
e 102/2014 di recepimento delle Direttive.
Dalla Direttiva 2010/31/UE ( EPBD 2 e la Legge italiana 90/2013 di recepimento) alla Direttiva
2018/844/UE (EPBD 3)
Il ruolo delle ESCO e il Finanziamento Tramite Terzi (FTT)

Gli incentivi per l’efficienza energetica.
I finanziamenti della BEI (Banca Europea per gli Investimenti) per l’energia.
Il ruolo del FEI (Fondo Europeo per gli Investimenti) per il sostegno alle pmi.

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7° Modulo: la ricerca e l'innovazione per un'economia globalizzata. I
fattori di successo. Orizzonte Europa (Ore 6)
Tendenze per i prossimi decenni.
La sostenibilità come necessità e come fattore di successo nei modelli di business.
Le tre dimensioni della sostenibilità: economica, ambientale e sociale.
Innovazione di prodotto, di processo e nell'organizzazione.
Indicatori di innovazione e di eco-innovazione.
La ricerca a livello europeo: il programma-quadro Orizzonte 2020 con alcuni casi di studio.
I processi verso il "dopo Europa 2020" e il "dopo Orizzonte 2020".

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