Ambasciata d'Italia ad Ankara - Ufficio Commerciale

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Ambasciata d'Italia ad Ankara
                                   Ufficio Commerciale

                            (Dal 6 al 24 luglio 2012 - n. 20)
                                     Prot. Nr. 1986

Ambasciata d’Italia in Ankara, Ufficio Commerciale, Atatürk Bulvarı 118, 06680, Ankara, www.ambankara.esteri.it ;
               commerciale.ambankara@esteri.it ; tel. 0090-312-4574275; fax 0090-312-4574282
                                     Responsabile: Segr. Leg. Irene Castagnoli
ULTIMI SVILUPPI

  •   E’ entrato in vigore il nuovo Codice Commerciale turco.               Ad inizio luglio e’
      entrato finalmente in vigore il nuovo Codice Commerciale turco, un anno e
      mezzo dopo la sua approvazione da parte del Parlamento, che a sua volta era
      giunta dopo che gia’ erano passati piu’ di quattro anni dalla prima presentazione
      del testo al Parlamento stesso. Il Codice, composto da 6 libri per un totale di
      1.535 articoli, sostituisce quello ormai del tutto sorpassato del 1957 e introduce
      importanti misure a garanzia di una maggiore trasparenza delle procedure
      commerciali e di una piu’ marcata responsabilità da parte delle società. Le
      importanti innovazioni cosi’ introdotte contribuiranno in maniera significativa, non
      soltanto secondo il Governo ma anche nell’opinione di molti analisti
      internazionali, al miglioramento dei meccanismi di governance aziendale e del
      clima per gli investimenti in Turchia, nonche’ alla riduzione del fenomeno
      dell’economia sommersa, che a tutt’oggi rappresenta uno dei fondamentali
      problemi di cui soffre il Paese. Il lungo periodo di attesa passato
      dall’approvazione all’entrata in vigore del codice era peraltro stato previsto dalle
      stesse autorita’ turche, ed e’ stato necessario per consentire loro l’adozione delle
      varie misure regolamentari e organizzative necessarie alla sua concreta
      attuazione. Nel corso di questo processo, che si e' rivelato particolarmente
      complesso e durante il quale si e' a tratti sviluppato un intenso confronto con la
      locale comunita' imprenditoriale, sono peraltro stati introdotti alcuni
      emendamenti, ratificati dal parlamento turco pochissimi giorni prima dell’entrata
      in vigore del codice stesso: in totale sono stati 109 gli articoli che hanno subito
      cambiamenti. Nonostante tali modifiche, resta di certo confermato l’impianto
      generale del Codice e con esso le novita’ piu’ rilevanti introdotte, tra le quali
      l’imposizione di nuove misure di trasparenza e pubblicità a carico delle imprese;
      l’obbligo della tenuta di registri commerciali da parte delle Camere di Commercio
      e dell’Industria; l’introduzione della società individuale; l’istituzione di una banca
      dati presso la TOBB (la Unioncamere turca) che consentirà l’accesso on-line;
      l’obbligo per le societa’ di dotarsi di un sito web con il quale saranno fornite
      informazioni sul capitale societario e pubblicati altri documenti di base che
      potranno essere utilizzati dai soci nella gestione on-line dell’azienda; l’istituzione
      di un controllo indipendente (auditing) sul capitale sociale; la possibilità per le
      aziende di istituire Gruppi di Interesse Economico. Con le piu' recenti modifiche
      pero’ viene parzialmente ridotta la portata di alcune delle nuove misure,
      soprattutto per quello che riguarda gli adempimenti per le piccole imprese, a
      partire ad esempio da quello relativo all’obbligo di sottoporsi ad un auditing
      indipendente, misura in precedenza prevista per tutte le aziende
      indipendentemente dalle dimensioni: con il nuovo testo questo automatismo
      cade e sara' ora il Consiglio dei Ministri a stabilire quali siano le imprese che
      dovranno sottoporvisi. Questa e molte altre modifiche vengono incontro a quelli
      che erano stati gli auspici espressi dal mondo imprenditoriale turco, che da un
      lato aveva accolto con favore alcune delle novita' introdotte dal codice ma
      dall'altro si era mostrato fortemente preoccupato dai rilevanti costi di attuazione a
      carico del settore privato. In particolare per le piccole e medie imprese, che
      rappresentano la vera e propria ossatura del sistema produttivo turco, l'insieme
      degli obblighi introdotti, in termini di spese da affrontare per mettersi a norma,
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potra’ avere un impatto rilevante: secondo alcuni analisti la puntuale attuazione
    della nuova normativa, anche cosi' come rivista e mitigata al momento della sua
    entrata in vigore, potrebbe provocare la chiusura di un numero significativo di
    aziende di dimensioni piu’ ridotte. Quello che comunque sara' l'effettivo impatto
    del nuovo Codice Commerciale, salutato con favore degli osservatori
    internazionali, potra' essere visto solo nel corso del tempo quando i suoi effetti
    cominceranno a dispiegarsi concretamente. Di sicuro la definitiva entrata in
    vigore del testo, avvenuta nei tempi previsti nonostante alcuni timori di un ritardo
    che si erano via via diffusi, e' un passaggio fondamentale e positivo anche per
    quello che riguarda l'adeguamento della Turchia agli standard internazionali ed in
    particolare a quelli dell'Unione Europea: l’adozione del nuovo Codice era infatti,
    uno dei benchmark per la chiusura del Capitolo 6 (Diritto Societario) del
    negoziato di adesione della Turchia all’UE.

•   La Turchia si fa in sei per attrarre nuovi investimenti stranieri.
                                                            stranieri. Per cercare
    di ridurre il deficit delle partite correnti che viaggia al 10% del PIL, il Governo
    islamico moderato di Recep Tayyip Erdoğan ha spinto l'acceleratore sul decreto
    in materia di incentivi agli investimenti stranieri, entrato in vigore lo scorso 19
    giugno. I contenuti del pacchetto erano stati presentati in anteprima agli
    imprenditori italiani partecipanti alla Missione Italia in Turchia di inizio maggio
    scorso ad Istanbul da parte di alcuni funzionari del Ministero dell'Economia turco.
    Il piano di rilancio punta a ridurre la forte disparità nello sviluppo tra le varie aree
    del Paese, promuovere la creazione di distretti industriali sullo stile di quelli
    italiani e la produzione locale di beni ad alto contenuto tecnologico. Inoltre punta
    su una nuova combinazione di sgravi e sussidi che sono definiti in base allo
    sviluppo socioeconomico delle zone del Paese (raggruppate in sei distinte
    regioni) dove l'investimento è diretto, alla natura dell'investimento stesso
    (classificato secondo quattro categorie: generale, regionale, strategico, a grande
    scala) e al settore d'attività in esame (con alcuni comparti considerati prioritari e
    quindi destinatari di maggiori incentivi). Gli aiuti si articolano declinando tassi
    d'imposta sulle società tra il 2 e il 10%, riduzione sui contributi previdenziali per i
    datori di lavoro fino a 10 anni, facilitazioni sugli interessi e assegnazione di
    terreni statali. Ma che cosa rappresenta oggi la Turchia per l'Italia? «La Turchia è
    un Paese molto giovane, attualmente il più effervescente d'Europa, dove il senso
    del dinamismo si respira appena si atterra a Istanbul o a Smirne - dice Roberto
    Nicastro, direttore generale di Unicredit - Per noi la Turchia, dove Unicredit è
    presente con Yapı Kredi, la nostra joint venture con il gruppo Koç, è un Paese
    importantissimo, abbiamo 10 milioni di clienti, un numero superiore a quelli
    dell'Italia. E’ un mercato di eccezionale rilevanza per l'export italiano, il più
    importante nell'area mediterranea, un enorme mercato di sbocco per le imprese
    dei Paesi dell'UE e extra UE. E’ un luogo molto attraente per investirvi, un Paese
    che tra l'altro è ponte culturale ed economico verso le repubbliche dell'Asia
    Centrale», conclude Nicastro. Opinione isolata? Non proprio. «Per l'Italia e per
    l'Europa - afferma Bruno Ermolli, presidente di Promos, Azienda speciale della
    Camera di Commercio di Milano per l'internazionalizzazione - la Turchia
    rappresenta uno sbocco e un passaggio privilegiato per i flussi commerciali e
    produttivi da e verso i Paesi del Mediterraneo, i Paesi del Sud Est Europa, la
    Russia, i Paesi del Medio Oriente e quelli dell'Asia Centrale. Sono oltre 900 le
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aziende italiane presenti in Turchia, non solo grandi contractor ma anche PMI
    che forniscono un significativo contributo produttivo e tecnologico alla crescita
    del Paese. Questo spirito imprenditoriale e manageriale, che poggia sul modello
    socio-economico delle PMI, ci accomuna e ci spinge a consolidare il percorso di
    crescita complementare delle nostre economie». La modernizzazione del Paese
    prosegue a tappe forzate anche in campo legislativo societario dove la Turchia
    ha varato un nuovo Codice commerciale. Con i suoi 1.535 articoli, il nuovo
    corpus economicus diventa la norma fondamentale del diritto societario del
    Paese. Le principali novità riguardano: la disciplina societaria, dove si introduce
    la possibilità di costituire Gruppi di interesse economico; vengono disciplinate e
    semplificate le operazioni straordinarie, come fusioni e scissioni delle società; i
    diritti degli azionisti di minoranza sono rafforzati; nuove norme sono introdotte
    per i consigli di amministrazione e viene introdotta la società individuale. (di Vittorio
    Da Rold, Il Sole 24 Ore)

•   Sempre piu’ diffuso lo shopping on-
                                    on-line in Turchia.
                                               Turchia.          Secondo una ricerca
    recentemente realizzata dall’Associazione Electronic Trade Managers (ETID), il
    numero di acquirenti che utilizzano internet in Turchia sta crescendo molto
    velocemente. Sulla base delle previsioni dell’associazione, il giro d’affari
    collegato allo shopping on-line nel Paese, che in passato si aggirava attorno ai 3-
    4 miliardi di Lire Turche (TL), quest’anno dovrebbe far registrare un incremento
    almeno pari al 50%. A quanto ricordato dal Presidente della ETID Hakan Orhun,
    che ritiene addirittura possibile una crescita del 100% per il 2012, mentre la
    spesa media a persona per lo shopping on-line nel 2005 era pari a 76 TL tale
    ammontare ha raggiunto nel 2011 la cifra di 182 TL: “Tutto indica che l’e-trade
    cresce ormai a tasso notevolissimi” ha dichiarato Orhun, che ha specificato che
    le statistiche tengono conto anche dei dati relativi ai settori delle
    telecomunicazioni, delle compagnie aeree e delle assicurazioni. Il Presidente ha
    anche aggiunto che il numero di acquirenti on-line in Turchia è oggi pari a circa 5
    milioni (ovvero il 16% del totale dei turchi che usano internet): “il nostro primo
    obiettivo” ha dichiarato a questo proposito Orhun, “e’ di portare lo shopping on-
    line nel Paese al livello dell’internet banking”, traguardo che sembra meno
    lontano se si tiene conto che nel solo mese di gennaio di quest’anno lo shopping
    on-line e’ cresciuto del 10% in rapporto al mese precedente. Secondo la ETID in
    Turchia il mercato dell’e-trade conosce un ritmo di crescita tra i piu’ alti al mondo
    e questo grazie anche al fatto che sempre piu’ nel Paese, alla tradizionale figura
    di acquirente on-line tipica, rappresentata da coloro che hanno un’occupazione,
    si stanno aggiungendo anche nuove figure quali quelle delle casalinghe e dei
    pensionati.

•   Il settore delle autostrade al primo posto per stanziamenti del
                                                                del Ministero dei
    Trasporti turco tra il 2003 e il 2011.
                                     2011. Secondo quanto di recente reso noto dal
    Ministero dei Trasporti turco, tra il 2003 e il 2011 il Ministero stesso ha stanziato
    un totale di 123 miliardi di Lire turche (TL) per la realizzazione di opere e
    investimenti nel settore dei trasporti e delle comunicazioni. Di questo ammontare,
    ben 80,9 miliardi di TL (ovvero il 65% del totale) sono stati utilizzati per la
    costruzione di autostrade, mentre al secondo posto in termini di risorse seguono
    gli investimenti nel settore ferroviario, che nel periodo in considerazione sono
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stati pari a 21,9 miliardi di TL (18% del totale). Al terzo posto si trovano poi i
    finanziamenti per il settore delle comunicazioni pari a circa 14,2 miliardi di TL
    (11%), cui seguono, in quarta posizione, quelli nel campo dell’aviazione (5,1
    miliardi di TL, 4%) ed in quinta, infine, quelli nel settore marittimo (per 1,9 miliardi
    di Lire Turche, 2%).

•   Il Ministero dell’Industria
                   dell’Industria ha in programma la creazione di due nuovi
    distretti industriali. Il Ministero dell’Industria turco sta pianificando la creazione
    di due nuove zone industriali organizzate, una a Filyos, un distretto della citta’ di
    Zonguldak, lungo la costa del Mar Nero, e l’altra a Karapınar, un distretto della
    citta’ di Konya. Secondo le stime del Governo queste due zone dovrebbero
    attrarre un totale di circa 17 miliardi di euro di investimenti. La zona industriale di
    Filyos, che si estendera’ su un’area totale di circa 4 milioni di metri quadrati, sara’
    principalmente dedicata ai settori del ferro, dell’acciaio, del cemento, nonche’ alla
    cantieristica navale. La zona industriale di Karapınar, la cui area totale si aggirerà
    intorno ai 59 milioni di metri quadrati, sara’ specializzata nel settore energetico, e
    punterà ad attrarre in particolare investimenti nel solare.

•   Il franchising come strumento di internazionalizzazione “light” delle PMI
    italiane.
    italiane Si è svolta recentemente una tavola rotonda organizzata da
    Confesercenti e dalla Federazione Italiana Franchising sul tema “Franchising:
    Piccole e medie Imprese verso il mercato internazionale”. L’incontro è stato
    un’occasione per approfondire le potenzialità del franchising come strumento di
    internazionalizzazione “light” di quelle PMI che non dispongono dei mezzi
    sufficienti ad avviare una penetrazione più diretta, ad esempio tramite le
    esportazioni o la costituzione di impianti produttivi all’estero. Se le ridotte
    dimensioni      possono      da    un    lato    rappresentare     un    limite   per
    l’internazionalizzazione delle PMI italiane, questo stesso limite può spingerle ad
    un più diffuso uso di accordi che, come il franchising, permettono di minimizzare i
    rischi e risparmiare sulle risorse finanziarie e manageriali. In questa prospettiva il
    franchising può rappresentare un primo passo per acquisire esperienza
    internazionale e un utile strumento per avviare un processo di espansione sui
    mercati esteri. Un grande numero di aziende italiane possiede infatti "beni
    intangibili" quali il brand e la conoscenza tecnica che potrebbero rappresentare
    un sicuro strumento per l'espansione internazionale in molti settori, sia quelli
    "tradizionali" del comparto "food and fashion", ma anche in settori in cui vi e' una
    forte componente di innovazione tecnologica, quale quello delle bio-tecnologie o
    delle energie rinnovabili. Secondo una recente ricerca dell'Istituto Tagliacarne,
    anche tra le PMI italiane si sta diffondendo l'adozione di nuove, o piu' avanzate,
    tecniche di commercializzazione o distribuzione di prodotti e servizi. Tra queste,
    rientrano il commercio elettronico, il franchising e l'emissione di licenze per la
    distribuzione di nuovi prodotti. Superando la logica del solo commercio
    internazionale, si stanno sviluppando forme di consorzi e partenariati tra imprese
    per ridurre i costi al minimo, attraverso operazioni transnazionali quali
    subconcessioni, joint ventures e accordi di franchising. Ad esempio, le PMI che
    desiderano entrare in mercati esteri possono formare legami con le PMI residenti
    (che nel caso della Turchia rappresentano una realta’ estremamente diffusa ed
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importante), che hanno una miglior conoscenza delle condizioni di mercato locali
      e dei potenziali canali di distribuzione, nonche' maggior esperienza nell'affrontare
      altri aspetti dell'economia locale. Il franchising non e' dunque soltanto uno
      strumento efficace per cogliere opportunita' di mercati in espansione, ma
      strumento di straordinaria utilita' per reggere e mantenere le posizioni nelle fasi di
      crisi. Per ulteriori approfondimenti, si allega alla presente edizione delle Cronache
      Economiche un estratto dell'Annuario del Franchising in Italia 2011. (Fonte Direzione
      Generale per la Promozione del Sistema Paese - Ufficio I - Sezione Analisi e Studi, Ministero degli Affari
      Esteri)

  •   Il Presidente della
                    della TOBB eletto al Comitato Esecutivo della Camera di
      Commercio Internazionale (ICC) . Rifat Hisarcıklıoğlu, Presidente della potente
      Unione delle Camere e Borse di Turchia (TOBB) e Vice Presidente di
      Eurochambres, è stato eletto per un mandato triennale quale membro del
      Comitato Esecutivo della Camera di Commercio Internazionale (ICC). La ICC,
      che e’ stata fondata nel 1919, ha sede a Parigi e conta su un’estesissima rete a
      livello mondiale. Ne fanno parte anche conglomerati di imprese internazionali
      come AT&T, British American Tabacco, Shell, Procter & Gamble, Uniliver.

ECONOMIA E POLITICA ECONOMICA

  •   Cala ancora la disoccupazione in Turchia ad aprile.             Secondo gli ultimi dati
      diffusi dall’Istituto di Statistica turco TürkStat, ad aprile dell’anno in corso il tasso
      di disoccupazione in Turchia si è attestato al 9%. Continua dunque il trend in
      diminuzione gia’ registrato a marzo del 2012, quando la disoccupazione era
      scesa al 9,9% rispetto al 10,4% di febbraio. Sempre ad aprile di quest’anno si e’
      assistito ad una contrazione nel numero dei senza lavoro, passati da 2,6 a 2,4
      milioni, e ad un aumento delle persone occupate, salite da 24 a 24,6 milioni. Nel
      dettaglio, la disoccupazione è scesa di 1,2 punti percentuali nelle aree urbane
      (attestandosi a quota 10,7%) e di 0,5 punti percentuali in quelle rurali (per
      raggiungere il 5,6%). La disoccupazione nei settori non-agricoli si e’ attesta
      all’11,1% rispetto al 12,5% fatto registrare nello stesso periodo del 2011, con la
      creazione di 694.000 nuovi posti di lavoro. Quanto invece alla suddivisione per
      settori d’impiego del totale degli occupati in Turchia, queste le percentuali fatte
      registrare ad aprile: 24,4% agricoltura; 19,5% industria; 6,6% costruzioni; 49,5%
      terziario. Ad aprile, infine, il numero di lavoratori senza alcuna previdenza sociale
      e’ diminuito anno su anno di 3,3 punti percentuali, per raggiungere quota 38,8%.

  •   A giugno in Turchia l’inflazione
                          l’inflazione all’8,87%
                                       all’8,87%.
                                             87%.           Secondo gli ultimi dati diffusi
      dall’Istituto di Statistica turco TürkStat, l'inflazione dei prezzi al consumo in
      Turchia ha fatto segnare a giugno dell’anno in corso un leggero aumento rispetto
      al mese precedente, attestandosi a quota 8,87% dall’8,28% registrato a maggio.
      L’inflazione dei prezzi alla produzione ha invece fatto registrare una diminuzione,
      scendendo al 6,44% di giungo dall’8,06% di maggio scorso.

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•   Picco di crescita per la produzione industriale turca a maggio 2012. A maggio
      di quest’anno, la produzione industriale, indicatore chiave della crescita di un
      Paese, ha fatto registrare in Turchia un aumento del 5,9% rispetto allo stesso
      mese dell’anno precedente, un valore quasi doppio rispetto alle aspettative del
      mercato, che stimavano una crescita dell’indice del 3,2%. Piu’ nello specifico, nel
      periodo in considerazione si sono registrati incrementi di produzione nel settore
      minerario (+4,2%), manifatturiero (+5,8%) e dell’energia (elettricità, gas, vapore e
      aria condizionata, +7,3%). La produzione di beni intermedi conferma il trend
      positivo degli ultimi anni, ma la sorpresa maggiore ha riguardato la produzione di
      veicoli da trasporto (+195,1%), cui segue il settore di computer ed elettronica
      (+57,4%). Tale ottima performance, resa nota di recente dall’Istituto di Statistica
      turco TürkStat, sembra supportare le piu’ ottimistiche previsioni di crescita
      dell’economia turca, incluse quelle del Governo, che prevedono per l’intero 2012
      un tasso di crescita del PIL turco al 4%. Alcuni economisti paiono tuttavia cauti
      nel rivedere le proprie stime di crescita al rialzo a causa delle persistenti
      incertezze nella zona euro.

  •   Disavanzo commerciale in diminuzione grazie ai maggiori introiti nel settore
      servizi. Secondo il rapporto mensile pubblicato dalla Banca Centrale turca, il
      deficit delle partite correnti del Paese è calato a maggio di quest’anno del 25,9%
      rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, attestandosi a quota 5,8 miliardi
      di dollari. La rilevante diminuzione, che ha superato le aspettative di mercato, è
      stata resa possibile anche grazie ad un significativo surplus messo a segno nel
      settore dei servizi. Tale surplus e’ stato principalmente originato dalle maggiori
      entrate fatte registrare dal comparto delle costruzioni, accompagnate da un
      rallentamento nell’andamento non positivo conosciuto dal settore del turismo.
      Anche il calo nei prezzi del petrolio, l’andamento della lira turca e una
      diminuzione nella domanda interna hanno rappresentato fattori di rilievo per
      raggiungere il risultato in questione. Secondo le stime del Dipartimento di
      Economia di Vakifbank, il disavanzo commerciale corrente si attesterebbe
      all’8,8% del PIL, in linea con il trend di progressiva diminuzione registrato negli
      scorsi sette mesi. Secondo le più recenti previsioni della Garantı Bank, inoltre, il
      disavanzo commerciale turco a fine 2012 potrebbe attestarsi attorno ai 64 miliardi
      di dollari (se il prezzo del petrolio medio per l’anno si manterrà a circa 110 dollari
      al barile). Gli economisti richiamano tuttavia alla cautela, sottolineando come il
      ritmo di crescita dell’economia turca per la restante parte dell’anno potrebbe
      subire rallentamenti in conseguenza delle condizioni prevalenti sui mercati
      europei.

ANNUNCI E GARE

  •   Il Ministero delle Finanze inaugura un nuovo servizio di help-
                                                                 help-desk in lingua
      inglese per il pubblico.
                     pubblico. Il Tax Communication Center dell’Amministrazione delle
      Entrate turca ha recentemente creato un nuovo servizio a beneficio delle persone
      fisiche e delle societa’ straniere interessate ad avere delucidazioni sul
      funzionamento del sistema di tassazione turco. Gli interessati potranno inviare i
                                         7
propri quesiti in lingua inglese all’indirizzo elettronico infovimer@gelirler.gov.tr,
    compilando      l’apposito    modulo       scaricabile    alla    pagina    internet
    http://www.gib.gov.tr/index.php?id=1365. E’ anche disponibile un servizio
    telefonico al numero gratuito 444 0 189.

•   14° Fiera Internazionale di MUSIAD e 16° Congresso
                                                Congresso dell’International
    Business Forum - Istanbul, 11-
                               11-14 ottobre 2012. Si svolgeranno ad Istanbul
    dall’11 al 14 ottobre prossimi la 14° edizione della Fiera Internazionale promossa
    da MUSIAD, l’Associazione Indipendente di Industriali e Imprenditori turchi, e il
    16° Congresso dell’International Business Forum. I due eventi contano sul
    patrocinio del Primo Ministro Recep Tayyip Erdoğan e vedranno la
    partecipazione del Ministro dell’Economia Zafer Cağlayan. MUSIAD, che sta
    acquisendo un peso sempre maggiore nel frastagliato panorama turco di
    associazioni imprenditoriali, e’ un’organizzazione fortemente radicata sul
    territorio. Essa attualmente conta su oltre 15.000 aziende aderenti (soprattutto
    medie e piccole) che contribuiscono per il 15% al PIL totale del Paese e
    assicurano circa 1 milione 200 mila posti di lavoro. Secondo le stime degli
    organizzatori, la Fiera Internazionale, quest’anno intitolata “Uniting Your Business
    with the Islamic World”, ed il Congresso, incentrato sul tema “The Era for
    Economic and Political Progress on OIC Countries”, vedranno la partecipazione
    di oltre 5.000 imprenditori e uomini d’affari provenienti da circa 84 Paesi del
    mondo. Si tratta dunque di un’occasione che potra’ rappresentare non soltanto
    un’importante vetrina internazionale per le imprese che decideranno di prendervi
    parte ma anche un luogo privilegiato dove approfondire in special modo le
    relazioni economiche con il mondo commerciale e industriale islamico. Ulteriori
    elementi sulle iniziative potranno essere reperiti alla pagina internet
    http://www.musiadfair.com/file/2012_fair_eng/fair_eng.html.

•   Gara per la reali
                realizzazione
                   lizzazione della rete fognaria della regione di Muratpaşa –
    Konyaaltı - Kepez. L’Amministrazione per l’Acqua e la Rete fognaria di Antalya
    (ASAT) ha lanciato una gara d'appalto in vista della costruzione delle condutture
    fognarie per le regione di Muratpaşa–Konyaaltı-Kepez. La rete da realizzare
    dovra’ avere un diametro di 200 – 1.600 mm e una lunghezza totale di 90 km. Le
    aziende interessate potranno ottenere i documenti di gara presso Aldas A.Ş.,
    Liman Mahallesi, 2. Cadde, No: 11 Antalya, al costo di 400 TL. Il termine ultimo
    per la presentazione delle offerte è fissato al 10 agosto 2012.

•   Istanbul Seismic Risk Mitigation and Emergency
                                               Emergency Preparedness Project:
                                                scolastici. Nell’ambito del progetto
    ricostruzione e ristrutturazione di edifici scolastici
    quadro di adeguamento sismico delle infrastrutture denominato “Istanbul Seismic
    Risk Mitigation and Emergency Preparedness Project” ed in seguito
    all’ottenimento di un prestito erogato congiuntamente dalla Banca Internazionale
    per la Ricostruzione e lo Sviluppo (IBRD), dalla Banca Europea per gli
    Investimenti (BEI) e dalla Banca per lo Sviluppo del Consiglio d’Europa (CEB), il
    Governo turco intende procedere alla ricostruzione di tre scuole elementari (nei
    distretti di Beykoz, Kartal e Ümranye), una scuola materna (nel distretto di
    Beykoz) ed una scuola superiore (nel distretto di Kartal), nonché al
                                          8
completamento della ricostruzione di un dormitorio (nel distretto di Kadıköy). Gli
      interessati potranno ottenere ulteriori e più dettagliate informazioni presso la
      Istanbul Project Coordination Unit (IPCU), dove potrà anche essere acquistata la
      documentazione relativa alla gara per un importo pari a 400 Lire turche o 200
      Euro. Le offerte dovranno pervenire entro le 14.00 ora locale del 23 agosto 2012
      al seguente indirizzo: Istanbul Special Provincial Administration, Istanbul Project
      Coordination Unit (IPCU), Mimar Kemalettin Mah., Tiyatro Caddesi No:8, 34126,
      Beyazıt/Istanbul/Turkey, tel.: +(90) (212) 518 55 00, fax: +(90) (212) 518 55 05, e-
      mail: info@ipkb.gov.tr, sito web: www.ipkb.gov.tr. Non saranno accettate offerte
      inviate in formato elettronico.

INDICATORI MACROECONOMICI

  •   Crescita del PIL. Dopo una chiusura del 2008 con una crescita pari all’1,1%, nel
      2009 il PIL ha risentito pesantemente della crisi finanziaria internazionale (-4,8%),
      registrando tuttavia una netta inversione di tendenza nell’ultimo trimestre,
      segnale che la ripresa economica era cominciata. Questa tendenza si è poi
      confermata fin dai primi mesi del 2010 con un +9,2%, cui ha fatto seguito una
      crescita del PIL nel 2011 pari all’8,5% (12% nel primo trimestre, 8,8% nel
      secondo, 8,2% nel terzo, 5,2% nel quarto). Nel primo trimestre del 2012 il ritmo di
      crescita del PIL turco si e’ attestato al 3,2%.
  •   Inflazione annua: La forte contrazione dell’attività economica ha determinato nel
      2009 un calo sensibile dell’inflazione anche in Turchia, attestatasi a fine anno al
      6,53%. Il 2010, che ha fatto registrare un andamento altalenante, si è concluso
      con un tasso di inflazione pari al 6,4%, il più basso registrato negli ultimi 41 anni
      e inferiore all'obiettivo dichiarato dal Governo per quell’anno del 7,5%. Dall’inizio
      del 2011, dopo aver toccato il valore minimo storico a marzo 2011 (3,9%),
      l’inflazione è tornata a crescere, e l’anno si è chiuso con un tasso di inflazione a
      due cifre pari al 10,45% lontano dalle previsioni del Programma a Medio Termine
      2012-2014 nel quale il Governo turco aveva previsto un tasso di fine 2011 del
      7,5%.
  •   Interscambio con l’Italia: Dopo essersi posizionata nel 2010 al quarto posto
      nella graduatoria dei Paesi partner della Turchia con un interscambio pari a 16,7
      miliardi di dollari (di cui 10,2 miliardi di esportazioni e 6,5 miliardi di importazioni),
      anche nel 2011 l’Italia si è confermata quarto partner commerciale del Paese,
      dopo Germania, Federazione Russa, Cina e subito prima degli Stati Uniti, con un
      interscambio che ha raggiunto la cifra di 21,3 miliardi di dollari (record assoluto
      nelle relazioni italo-turche, +28% rispetto all’anno precedente) ed articolato in
      esportazioni pari a 13,45 miliardi di dollari (+32,63%, quinto Paese fornitore) ed
      importazioni pari a 7,85 miliardi di dollari (+20,76%, quarto mercato di sbocco per
      le merci turche). A fine 2011 il saldo era ancora una volta attivo per l'Italia e
      ammontava a 5,6 miliardi dollari. Nei primi cinque mesi del 2012 l’Italia è al sesto
      posto nella graduatoria dei Paesi partner, dopo Germania, Federazione Russa,
      Iran, Cina e Stati Uniti, con un interscambio pari a 8,04 miliardi di dollari (-11,2%
      rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) articolato in esportazioni

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italiane pari a 5,4 miliardi di dollari (-0,8%, sesto Paese fornitore) ed importazioni
       dalla Turchia pari a 2,6 miliardi di dollari (-26,8%, quinto mercato di sbocco per le
       merci turche). Il saldo è attivo per l'Italia e ammonta a 2,7 miliardi di dollari.

BORSA DI ISTANBUL
Borsa di Istanbul (IMBK-100): 60.736 punti al 23 luglio 2012 (-1.71%)

CAMBIO al 24 luglio 2012:

1 Euro = TL 2,2022
1 USD = TL 1,8188

A cura di:                                        Irene Castagnoli
                                                  Ufficio Economico e Commerciale
                                                  dell’Ambasciata d’Italia ad Ankara

Redazione:                                        Francesca Lo Magro
                                                  Chiara Saulle
                                                  Ufficio Economico e Commerciale
                                                  dell’Ambasciata d’Italia ad Ankara

In collaborazione con:                            Zeynep Demirtaş
                                                  Ufficio Economico e Commerciale
                                                  dell’Ambasciata d’Italia ad Ankara

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