ALLUNGA LA VITA IL PACKAGING - Istituto Italiano Imballaggio

Pagina creata da Alex Oliva
 
CONTINUA A LEGGERE
ALLUNGA LA VITA IL PACKAGING - Istituto Italiano Imballaggio
a cura di

         IL PACKAGING

      ALLUNGA
                       LA VITA

                        �� ����� ����� ����������
                        ����� ��������������
                        ����� ������� ����������
CON IL PATROCINIO DI
                        � ����� �������
                        �� ��������

                        O T T O B R E 2016
ALLUNGA LA VITA IL PACKAGING - Istituto Italiano Imballaggio
ISTITUTO ITALIANO IMBALLAGGIO                                                          2

                                HANNO COLLABORATO
                                - ANCC-COOP
                                - BARILLA
                                - BAULI
                                - COOP ITALIA SOC. COOP
                                - GOGLIO
                                - GRANAROLO
                                - LAST MINUTE MARKET
                                - MONDELEZ ITALIA
                                - PALM
                                - SACCHITAL
                                - SEALED AIR
                                - SWG
                                - WASTE WATCHER

                                SI RINGRAZIANO
                                IN MODO PARTICOLARE
                                - ANDREA SEGRÈ
                                  [presidente Comitato Tecnico Scientifico
                                  per l’implementazione e lo sviluppo
                                  del Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti,
                                  Ministero dell’Ambiente]
                                - ANTONIO FEOLA
                                  [presidente dell’Istituto Italiano
                                  Imballaggio e responsabile
                                  Ambiente, Food packaging
                                  e Supply Chain di Aidepi]
                                - ALESSANDRA GERLI [giornalista]
                                - GIORGIA RAMACCIOTTI
                                - MARCO SACHET
                                  [direttore dell’Istituto Italiano
  IL PACKAGING                    Imballaggio]
 ALLUNGA
             LA VITA
ALLUNGA LA VITA IL PACKAGING - Istituto Italiano Imballaggio
ISTITUTO ITALIANO IMBALLAGGIO                                                     3

                                INDICE
                                06 Prefazione
                                07 Premessa
                                08 Mini Glossario

                                capitolo 1
                                00 come sarebbe il mondo senza il packaging
                                10 Fantafiction ed ecoreality
                                11 Rompere le scatole
                                12 Disimballiamoci
                                12 La spesa diventa un’impresa
                                13 L’imballaggio è mio e me lo gestisco io
                                14 Sballati organizzati
                                15 Ci bastan poche briciole
                                16 Me lo faccio da me
                                18 Precauzioni e avvertenze
                                18 L’imballaggio invisibile
                                20 Dilemma carta igienica
                                21 Lotta contro il tempo
                                22 Più confezione, meno bidone
                                24 Bando all’etichetta
                                25 Non ci resta che il chilometro zero

                                capitolo 2
                                00 packaging e sprechi nel carrello della spesa
                                29 La parola a noi consumatori
                                29 Acquisti all’italiana
                                30 Mini o maxi?
                                30 Packaging da buttare
                                30 Superfluo per pochi
                                31 Morale della scatola…

                                capitolo 3
  IL PACKAGING
                                00 il packaging, questo (s)conosciuto
                                33 L’imballaggio trasversale
 ALLUNGA                        33 P come packaging
             LA VITA            34 I come imballaggio
ALLUNGA LA VITA IL PACKAGING - Istituto Italiano Imballaggio
ISTITUTO ITALIANO IMBALLAGGIO                                                              4

                                34   Pacchi per legge
                                35   Non solo un involucro
                                36   La formula del packaging
                                38   Il prodotto è imballato

                                capitolo 4
                                00 il packaging anti spreco
                                40 La montagna degli sperperi
                                41 Chi spreca di più?
                                41 Tra fabbrica e fattoria
                                42 La grande e piccola distribuzione
                                43 Wasting home
                                43 Save food
                                43 Impatto ambientale: l’alimento vale il quadruplo
                                    del suo imballaggio
                                44 Eco packaging
                                46 Granarolo. Pack factor
                                48 Sealed Air. Il prosciutto nel sacco
                                49 Barilla. Le merendine salva spreco
                                51 La chiamano shelf life
                                51 Bauli. Una merenda per gli Usa
                                52 Sacchital. Il prosciutto cotto teme i raggi ultravioletti
                                52 Mondelez Italia. Meno sprechi con il nuovo espositore
                                53 Occhio all’etichetta
                                53 Small o extra large?
                                54 Ricerca continua
                                55 Goglio. L’adesivo anti radicali
                                56 COOP Italia. Packaging protagonista dell’R&D
                                57 ll packaging del futuro

                                capitolo 5
                                00 Strategie domestiche
                                59 Spreco in cucina, povertà vicina
                                59 Mossa numero uno: la spesa intelligente
  IL PACKAGING                  60 Mossa numero due: il metodo fifo
                                60 Mossa numero tre: occhio al packaging
 ALLUNGA                        60 Mossa numero quattro: la geometria del frigo
             LA VITA            61 Mossa numero cinque: la parte del freezer
ALLUNGA LA VITA IL PACKAGING - Istituto Italiano Imballaggio
ISTITUTO ITALIANO IMBALLAGGIO                                                             5

                                61 Mossa numero sei: l’avanzo è servito
                                61 Mossa numero sette: l’occhio vuole la sua parte

                                allegato 1
                                00 esempi di valutazione ambientale
                                   di prodotti alimentari imballati
                                62 L’impronta ambientale
                                62 Barilla. Pasta di semola di grano duro
                                62 Barilla. Ragù alla bolognese
                                63 Granarolo. Latte fresco pastorizzato alta qualità
                                   confezionato in bottiglie di pet di diversa dimensione
                                64 Granarolo. Panna alta digeribilità Accadì senza lattosio
                                64 Granarolo. Yogurt cremoso e latte fresco alta qualità
                                64 Inalca. Hamburger Montana surgelata da 10 pezzi
                                65 Conclusioni

                                allegato 2
                                   ll recupero e il riciclo dei rifiuti
                                   di imballaggio in italia
                                66 Leggende metropolitane
                                66 Il peso dei rifiuti di imballaggio
                                66 Chi inquina paga
                                67 Il sistema Conai
                                67 Italia campione di recupero e riciclo
                                   dei rifiuti di imballaggio

                                allegato 3
                                   legge 19 agosto 2016, n. 166
                                69 Disposizioni concernenti la donazione
                                   e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici
                                   a fini di solidarietà sociale e per la limitazione
                                   degli sprechi

  IL PACKAGING

 ALLUNGA
             LA VITA
ALLUNGA LA VITA IL PACKAGING - Istituto Italiano Imballaggio
ISTITUTO ITALIANO IMBALLAGGIO                                                              6

                                PREFAZIONE
                                ■ Cari Lettori, desidero esprimere un ringraziamento
                                all’Istituto Italiano Imballaggio che con questo documento
                                ci presenta con semplicità la relazione che lega lo spreco
                                alimentare alla salvaguardia dell’Ambiente.

                                Per quanto possa sembrare strano, buttare cibo scaduto
                                non è ininfluente per l’Ambiente. Infatti, anche i rifiuti ali-
                                mentari necessitano di una gestione che miri al recupero
                                con il minore impatto ambientale possibile.

                                Ma la pubblicazione evidenzia che per produrre un alimen-
                                to si genera un impatto ambientale più grande di quello
                                necessario al suo recupero.

                                Proprio a questo punto del ragionamento si inserisce il
                                packaging. Esso infatti contribuisce a proteggere e conser-
                                vare l’alimento nel tempo e nello spazio aumentando la
                                probabilità che sia assunto. Così facendo, evita che l’impat-
                                to ambientale che già c’è stato sia stato inutile.

                                Al contrario, quando un alimento va perso, nonostante il
                                packaging abbia svolto correttamente il suo compito, si
                                spreca una fonte vitale e l’impatto ambientale della sua
                                produzione diventa per certo paradossale.

                                Credo che una maggiore attenzione alla riduzione degli
                                sprechi alimentari sia indice di una qualità della vita più
                                sostenibile e ritengo che, anche alla luce di questa pubbli-
                                cazione, il packaging sia da inserire tra gli strumenti che
                                perseguono lo scopo.

                                Onorevole
                                Barbara Degani
                                Sottosegretario all’Ambiente

  IL PACKAGING

 ALLUNGA
             LA VITA
ALLUNGA LA VITA IL PACKAGING - Istituto Italiano Imballaggio
ISTITUTO ITALIANO IMBALLAGGIO                                                                          7

PREMESSA
■ Questo documento vuole essere un contri- larmente vantaggioso investire nelle tecnologie
buto di informazioni e saperi in pillole per tut-    che lo preservino e lo proteggano il più a lungo
ti coloro che abbiano la curiosità di conoscere      possibile perché ciò riduce la probabilità che
meglio il packaging (o imballaggio) destinato a      venga perso prima di essere fruito.
contenere un alimento solido o liquido.
                                                     In modo semplice e un po’ scherzoso il testo di
Vuole anche far comprendere, e se possibile far      questa pubblicazione vuole condurre il letto-
apprezzare, che il packaging alimentare è uno        re, soprattutto quello “non addetto ai lavori”, a
strumento strategico per evitare le perdite e        capire come tutto ciò sia possibile e perché sia
gli sprechi di alimenti. Questo è infatti il ruolo   utile.
principe che il packaging alimentare deve saper
svolgere in simbiosi con un contenuto che è tra      Purtroppo, una parte molto consistente di per-
i più essenziali per l’umanità, essendo stretta-     dite di alimenti avviene dopo l’acquisto, all’in-
mente correlato alla capacità di vita.               terno delle mura domestiche. Benché queste
                                                     perdite o meglio questi sprechi siano ricondu-
Sono stato il promotore di questo lavoro, inol-      cibili, in massima parte, alla minore importanza
tre, perché sono fortemente convinto che sia         che viene attribuita agli alimenti nelle società in
necessario contrastare le ingenti perdite di ali-    cui esista una sovrabbondanza, scoprirete che il
menti che ancora oggi sono presenti anche nel        packaging può ancora essere di aiuto.
nostro Paese e che in quest’ambito il packaging
può aiutare al conseguimento dei risultati.          Chi leggerà il documento - e mi auguro siano
Un punto di partenza, quindi, da cui far scaturire   molti - avrà modo di vedere il packaging per
riflessioni ed idee. Ciò per motivazioni etiche, di   alimenti sotto una nuova ottica, scoprendo il
rispetto dell’ambiente e più in generale di soste-   “dietro le quinte” fatto di praticità, ricerca, tec-
nibilità, anche economica, che credo una socie-      nologia, sostenibilità, e potrà così stupirsi nel
tà abbia il dovere di perseguire.                    constatare quanto sia grande la distanza tra la
                                                     sua reale importanza e la percezione che si ha
L’esperienza lavorativa mi ha permesso di verifi-     della stessa.
care che il packaging degli alimenti è una delle
tecnologie principali per contrastarne la depe-      Buona lettura
ribilità. Ma è anche una delle tecnologie fon-
damentali per il flusso logistico dei cibi verso le
aree in cui si concentri una domanda.
Ho anche capito che, soprattutto quando un ali-      Antonio Feola
mento sia contemporaneamente molto deperi-           Presidente
bile e di elevato valore nutrizionale, è partico-    Istituto Italiano Imballaggio

  IL PACKAGING

 ALLUNGA
                LA VITA
ALLUNGA LA VITA IL PACKAGING - Istituto Italiano Imballaggio
ISTITUTO ITALIANO IMBALLAGGIO                                                                              8

MINI GLOSSARIO
■ abitudini di acquisto                                ■ capacità di barriera dell’imballaggio
del prodotto alimentare imballato                      L’insieme delle caratteristiche che rendono un
L’insieme dei comportamenti della singola per-         packaging capace di separare un alimento dall’am-
sona che possono avere effetto sulla probabilità        biente.
di spreco degli alimenti.                              La capacità di barriera si manifesta nei confronti
                                                       di più fenomeni: barriera ai gas, al vapore acqueo,
■ abitudini di stoccaggio domestico                    alla luce, ecc.
del prodotto alimentare imballato                      La capacità di barriera è correlata con la capacità di
L’insieme dei comportamenti del nucleo fami-           conservazione delle caratteristiche di un prodotto
gliare che possono avere effetto sulla probabili-       alimentare, quindi con la durata della sua vita.
tà di spreco degli alimenti.
                                                       ■ carta etica del packaging
■ abitudini di fruizione domestica                     E’ uno strumento di riflessione e di impegno.
del prodotto alimentare imballato                      Un documento di principi da condividere per
L’insieme dei comportamenti che costituiscono          accompagnare il packaging verso un futuro più
le occasioni di alimentazione.                         consapevole per una cultura di sistema sempre
                                                       più profonda.
■ alimento                                             Intende mettere in rapporto obblighi e diritti
Con riferimento all’articolo 2 del regolamento         che legano il momento della produzione con
178/2002, si intende per «alimento» (o «pro-           quello dell’utilizzo e del consumo, soggetti che
dotto alimentare», o «derrata alimentare»)             sono portatori di obblighi e soggetti che godono
qualsiasi sostanza o prodotto trasformato, par-        di diritti e aspettative.
zialmente trasformato o non trasformato, de-
stinato ad essere ingerito, o di cui si prevede        ■ fruitore (utilizzatore finale, consumatore)
ragionevolmente che possa essere ingerito, da          Colui che acquista l’alimento imballato (o confe-
esseri umani.                                          zionato) per poterne fruire.
Sono comprese le bevande, le gomme da ma-
sticare e qualsiasi sostanza, compresa l’acqua,        ■ imballaggio attivo
intenzionalmente incorporata negli alimenti            E’ destinato a prolungare la conservabilità o man-
nel corso della loro produzione, preparazione          tenere o migliorare le condizioni dei prodotti
o trattamento. Esso include l’acqua nei pun-           alimentari imballati. E’ concepito in modo da in-
ti in cui i valori devono essere rispettati come       corporare deliberatamente componenti che rila-
stabilito all’articolo 6 della direttiva 83/98/CE e    sciano sostanze nel prodotto alimentare imballato
fatti salvi i requisiti delle direttive 778/80/CEE e   o nel suo ambiente, o le assorbono dagli stessi.
83/98/CE.                                              REGOLAMENTO (CE) N. 450/2009

  IL PACKAGING

 ALLUNGA
                 LA VITA
ALLUNGA LA VITA IL PACKAGING - Istituto Italiano Imballaggio
ISTITUTO ITALIANO IMBALLAGGIO                                                                        9

■ imballaggio intelligente                            ■ Sprechi di alimenti
E’ quello che controlla le condizioni del prodot-     Tutte le situazioni che fanno capo alla respon-
to alimentare imballato o del suo ambiente.           sabilità delle persone e creano una perdita di
(REGOLAMENTO (CE) N. 450/2009                         alimenti nella vita di un prodotto alimentare im-
                                                      ballato dopo l’acquisto.
■ impatto ambientale dell’alimento imballato
Il risultato di studi scientifici che permettono       ■ tMc
di evidenziare la proporzione tra l’impatto am-       Il termine minimo di conservazione, TMC in ger-
bientale del prodotto alimentare e l’impatto          go, viene espresso con il testo «da consumarsi
ambientale del suo packaging.                         preferibilmente entro il…». Entro tale data, il
                                                      prodotto alimentare imballato conserva le sue
■ perdite di alimenti                                 specifiche proprietà nutrizionali e organolettiche
Tutte le situazioni che creano una perdita di ali-    in maniera ottimale. Ciò implica che può essere
menti nella vita di un prodotto alimentare im-        ancora fruito dopo quella data.                 ■
ballato che è sotto la responsabilità degli opera-
tori economici.

■ prodotto alimentare imballato
(o confezionato)
Il risultato finale dei processi produttivi dell’in-
dustria alimentare composto dal prodotto ali-
mentare e dal suo sistema di imballaggio.

■ requisiti essenziali degli imballaggi
Sono i requisiti di attenzione all’ambiente che
un imballaggio vuoto o pieno deve possedere
per essere immesso nel mercato.

■ Shelf life del prodotto alimentare imballato
Il periodo di tempo che corrisponde, in definite
circostanze (confezione, trasporto, condizioni di
conservazione, clima), ad una tollerabile dimi-
nuzione della qualità di un prodotto imballato
(o confezionato).

■ Sistema di imballaggio
L’insieme degli imballaggi primario, secondario
e terziario collegato a un alimento.

  IL PACKAGING

 ALLUNGA
                 LA VITA
ALLUNGA LA VITA IL PACKAGING - Istituto Italiano Imballaggio
ISTITUTO ITALIANO IMBALLAGGIO                                                                           10

capitolo 1
Come sarebbe il mondo
SENZA IL PACKAGING
■ fantafiction ed ecorealitY
Scena numero uno: una bella ragazza nella doc-           le mani che si è appena messa tra i capelli e le
cia. Suonano alla porta, è l’uomo della Shower           pesa sulla bilancia senza alcuna protezione, poi
Gel Express, in tuta bianca e con una pistolona          le appoggia in buon ordine sul braccio dell’uomo.
di plastica colorata in mano. La ragazza è tutta
bagnata, ma non si scompone. Corre ad aprire,            Surreali, spassose, le sequenze fanno parte di
slaccia l’accappatoio, si fa spruzzare davanti e         due video brevi lanciati nel web da Elipso �1�, il
dietro di bagnoschiuma, poi paga il dovuto e tor-        sindacato francese della filiera degli imballaggi di
na sotto l’acqua a finire di lavarsi. Una volta pron-     plastica. L’obiettivo: dimostrare che mondo as-
ta si mette il profumo, prendendolo da una tazza         surdo sarebbe se non esistesse alcun genere di
con il cucchiaino. Suonano di nuovo alla porta, un       confezione. Ma si tratta solo di paradossali scene
altro uomo, stavolta in livrea, porta una monta-         da film, per di più di parte, realizzate come sono
gnetta rossa e pastosa su un piatto d’argento. Lei       dai produttori di packaging? No. O almeno, non
ci infila le dita e se le passa sulle labbra, lasciando   del tutto.
una banconota sul piatto. La montagnetta rossa
è rossetto: consegnato a domicilio e non confe-          Katya Slivinskaya, giovane madre di Boulder, Co-
zionato.                                                 lorado, si è trovata in una situazione simile nel-
                                                         la vita reale. Ha deciso di eliminare ogni tipo di
Scena numero due: un uomo al supermercato, i             packaging per un mese, raccontando giorno per
prodotti in vendita sono tutti sfusi. Gira con il suo    giorno le sue esperienze su Facebook, in una pa-
carrello per le corsie, arriva al banco delle pro-       gina intitolata a scanso di equivoci The No Packa-
mozioni «da consumere urgentemente»: prende              ging Diet �2�. Durante la sua «dieta» concepita
una manciata di formaggio grattugiato da una             per «fare del bene al pianeta» ha superato mol-
pigna e se la infila nella tasca della giacca. Pas-       te difficoltà, risolto un’infinità di complicazioni.
sa una signora, starnutisce sul formaggio senza          Quando si è trattato di acquistare la carne, però,
mettersi la mano davanti alla bocca, lui prosegue        non ci è riuscita, fare a meno di qualsivoglia con-
noncurante. Per comprare lo yogurt, lo versa con         fezionamento si è rivelato un ostacolo insormon-
il mestolo in una ciotola che si è portato da casa.      tabile.
Per il prosciutto, un’altra offerta speciale da con-
sumare entro 30 minuti, sceglie le fette migliori a      Katya ha provato a riporre la carne direttamente
una a una e le stende sui fianchi del carrello. Al        nella sua borsa della spesa di canapa lavabile e
momento di pagare, la cassiera le agguanta con           riutilizzabile, ma non ha funzionato granché. Poi

  IL PACKAGING

 ALLUNGA
                  LA VITA
ISTITUTO ITALIANO IMBALLAGGIO                                                                             11

si è rassegnata a lasciarla avvolgere dal macellaio     bano. Alla ricerca di un’esistenza a impatto zero
«in un solo foglio di carta cerata» e a trasportarla    (o quasi, l’importante è provarci e dare il proprio
in una busta di plastica che ogni volta ha diligen-     contributo), procedono per tentativi, sottopo-
temente sciacquato e reimpiegato solo a questo          nendosi a rinunce progressivamente più estre-
scopo. «Lo so, non è l’ideale» ha riconosciuto con      me. Cominciano col preparare il pane in casa,
un filo di imbarazzo, tanto più quando una delle         coltivare un mini orto sul balcone, produrre in
sue follower le ha fatto notare che la carta cera-      proprio i detersivi, il dentifricio, il deodorante, la
ta, in realtà, non contiene alcuna cera: «Il rivesti-   crema per il viso, e spesso finiscono spegnendo il
mento è di plastica».                                   riscaldamento e staccando il contatore dell’ener-
                                                        gia elettrica. Per un anno o qualche mese alme-
Alla fine, Katya ha ammesso di averci pensato a          no, disattivano il frigorifero, non usano la lavatri-
lungo, ma di non essere riuscita a escogitare un        ce, accendono le candele al posto di lampade e
sistema per portare a casa bistecche e arrosti          lampadine. L’unica concessione: un piccolo pan-
senza involucro. Da questa sconfitta ha tratto co-       nello solare, giusto per ricaricare lo smartphone
munque due lati positivi. Il primo: «La mia schiz-      e il computer.
zinosità nel non avere ogni cosa perfettamente
sigillata è drasticamente diminuita». Il secondo:       Documentati nei blog (i diari su internet), postati
«Nessun banco della carne ha finora rifiutato di          con costanza e abbondanza di particolari su Face-
utilizzare il mio packaging per motivi igienici, il     book, Twitter, YouTube e gli altri social network,
che mi sembra una buona notizia».                       commentati, giudicati, condivisi e a volte derisi
                                                        pubblicamente, i progetti di vita a impatto (quasi)
                                                        zero spaziano da New York a Milano, dai single
■ roMpere le Scatole                                    alle famiglie con bambini, dai giovani nostalgici di
Katya non è un caso singolare o isolato. Sbaraz-        una frugalità che non hanno mai conosciuto agli
zarsi di contenitori e confezioni, scatole, incarti,    ultra cinquantenni.
bottiglie, tubetti, lattine… è diventato parte inte-
grante di uno stile di vita che negli ultimi anni si    La tavola e la cucina sono i loro principali campi
è diffuso nel mondo occidentale: negli Stati Uniti,      di battaglia. Nella lotta per abbattere la propria
in Europa e anche nel nostro Paese.                     impronta ecologica, un indicatore che valuta la
                                                        sostenibilità di uno stile di vita rispetto alla capa-
Si tratta di una nuova corrente di ambientalisti fai    cità della Terra di rigenerare le risorse consumate
da te e metropolitani che non scendono in piazza        �3�, mangiare è considerato alla stregua di una
per protestare contro le politiche nazionali e glo-     potente arma rivoluzionaria. Non tutti, però, la
bali, né sognano di ritirarsi in campagna o in cima     usano allo stesso modo.
a una montagna. Vogliono cambiare il mondo a
partire dai propri comportamenti e dalle scelte         Ci sono onnivori, naturalmente, o vegetariani e
personali, provare a vivere senza danneggiare           vegani (nel nostro Paese, lo sono una persona su
l’ambiente pur abitando in un grande centro ur-         dieci e una su cinquanta rispettivamente �4�). Ma

  IL PACKAGING

 ALLUNGA
                 LA VITA
ISTITUTO ITALIANO IMBALLAGGIO                                                                            12

anche reducetariani (ovvero coloro che limitano           sua vecchia vita), per un anno intero ha seguito
il consumo di carne, pesce e tutto ciò che deriva         un suo severo No impact man project nel cuore
dagli animali al weekend o a un solo giorno a set-        di New York, trascinando nell’impresa la moglie
timana), pescetariani e pollotariani (i primi hanno       «Prada addicted», la figlia «in età da pannolino»
bandito la carne ma non il pesce, i secondi le carni      e il cane. Nel libro che ha scritto dopo questa
rosse ma non le bianche). E locavoristi (che consu-       esperienza, diventato in breve un bestseller, Be-
mano solo cibi locali, prodotti nell’arco di circa 200    aven ha ribadito: «Il carrello della spesa carico
chilometri dalla propria casa), bilancisti (che moni-     di verdura avvolta nella plastica, pasta nelle sca-
torano con precisione ogni spesa allo scopo di ri-        tole di cartone, yogurt in barattolo e cartoni di
durre i consumi o di sostituirli con soluzioni meno       uova non va bene. Gli alimenti preconfezionati
impattanti per l’ambiente e più eque per i diritti        del supermercato sono da depennare» �6�.
dei lavoratori), persino fruttariani (che mangiano
soltanto frutta), crudisti (solo cibi crudi) e addirit-
tura paleolitici (che ammettono esclusivamente gli        ■ diSiMballiaMoci
alimenti che i nostri antenati trovavano in natura        Ma è proprio così? Il packaging produce più ri-
con la caccia, la pesca e la raccolta di frutti spon-     fiuti? E cosa succederebbe se lo abolissimo sul
tanei) �4�.                                               serio? Come sarebbero il mondo e le nostre vite
                                                          senza gli imballaggi?
Al di là delle scelte alimentari, però, ci sono al-
cune mosse basilari che accomunano questi                 Per rispondere a domande come queste, non
nuovi paladini dell’impatto zero. Il primo passo          c’è che seguire le tracce di chi ha provato a far-
verso una vita ecologicamente più corretta con-           ne a meno per davvero, spiando dal buco della
siste quasi sempre nel costruire una compostie-           serratura dei blog, dei libri e dei social network
ra e acquistare i lombrichi che trasformeranno            in cui questi ambientalisti urbani, moderni ma
gli avanzi di cucina in concime. L’altro inesorabi-       massimalisti, hanno raccontato le avventure
le passo è liberarsi del packaging, bandirlo dalle        delle loro vite senza packaging e qualche inevi-
liste della spesa e debellarlo dalle proprie case.        tabile disavventura.
Il traguardo, generare il minimo di rifiuti o az-
zerarli del tutto, è una nobile aspirazione, oltre
che una questione di stringente attualità.                ■ la SpeSa diVenta un’iMpreSa
                                                          Acqua senza bottiglia, birra senza lattina, pasta
«Imparare a non produrre rifiuti: no ai prodotti           senza pacco, biscotti senza pacchetto, latte sen-
usa getta, no al packaging» �5� è stato il primo          za cartone, burro senza carta. E dentifricio sen-
proposito di Colin Beaven, uno dei pionieri del-          za tubetto, crema senza vasetto, detersivo sen-
la vita a impatto zero. Scrittore di professione,         za fustino, alcool senza flacone, medicine senza
consumatore compulsivo di cibo take-away pen-             blister. Fare una spesa così sembra una mission
tito («Fossi stato uno studente, avrei manifesta-         quasi impossible, difficile a dirsi e ancor di più
to contro me stesso» ha detto a proposito della           a farsi.

  IL PACKAGING

 ALLUNGA
                  LA VITA
ISTITUTO ITALIANO IMBALLAGGIO                                                                              13

«La spesa è un atto socialmente rilevante, è come        buzione. Non acquisto mai tutto in un solo posto,
andare a votare! È la prima azione per diventare         perché vorrebbe dire accontentarmi di ciò che
consum-attori! Siamo noi i datori di lavoro dei          trovo senza puntare al meglio (…) Nei negozi spe-
produttori alimentari e allora scegliamo aziende         cializzati e nei mercati mi reco più spesso, sono
virtuose e penalizziamo chi sfrutta e impoveri-          più vicino casa, e faccio piccole “incursioni” quasi
sce!» �7�. Il perentorio ammonimento arriva da           quotidianamente». Ancora, bisogna acquistare
Paola Maugeri, sagace e brillante giornalista mu-        «SOLO prodotti di stagione», leggere «sempre la
sicale, che come Colin Beaven ha vissuto il proprio      provenienza dei prodotti» e «il prezzo al chilo»,
anno a impatto zero nella sua casa del centro di         portarsi le «buste della spesa da casa».
Milano. Ha abolito l’auto, soppresso elettricità e
riscaldamento, fatto il bucato nella vasca pestan-       Tutto giusto, per carità, ma come si fa? Come ri-
dolo con i piedi, reso più sostenibili i suoi acquisti   tagliarsi ogni volta che si va per compere tutto
non comprando nulla di impacchettato. «Evitare           questo «tempo giusto»? La stessa Maugeri ha
gli imballaggi» è stato uno dei primi obiettivi del      descritto perfettamente i tempi frenetici di noi
suo radicale ecoprogetto. Ma a conti fatti Mauge-        uomini e donne del terzo millennio: «Viviamo
ri è riuscita a fare di più: è arrivata «ad azzerarli»   correndo, mangiando tra un appuntamento e l’al-
anche a esperimento concluso, come ha rivelato           tro» e facendo «il più delle volte la spesa alle sei
a un settimanale �8�.                                    di sera, magari parlando al telefono» �9�.

Bella, elegante, fuori dagli schemi, Paola Maugeri       «Non è facile, niente affatto!» ha confessato
ha una vita piena di impegni. Gira per il mondo a        un’altra supporter del no packaging: la 31enne
intervistare rockstar e musicisti (più di 1200 ne-       milanese Claudia Selvetti, in arte GreenKika, che
gli ultimi tre lustri), conduce trasmissioni in radio    da oltre quattro anni è impegnata in un percor-
e tivù, fa la dj, scrive libri di successo, partecipa    so battezzato Vita a impatto 1, «perché uno è il
a convegni e manifestazioni, ha creato una linea         pianeta che abbiamo a disposizione» �10�. Il suo
di gioielli, una di tramezzini vegani in vendita nei     «primo step»? Manco a dirlo è stato «cercare
supermercati italiani e una collezione di cappel-        di evitare gli imballaggi». Ma non si è rivelato
li per la Borsalino. Ha un figlio piccolo, un padre       semplice «rifiutare senza sembrare scortese una
anziano. Eppure riesce a fare la spesa scansando         birra» o «fare la spesa al rallentatore leggendo
ogni prodotto preconfezionato: ed è un’impresa,          gli ingredienti e la provenienza di ogni prodotto,
a giudicare dai consigli che lei stessa ha dispensa-     vagando per gli scaffali con un grosso punto di
to sul suo blog �7�.                                     domanda sulla testa».

Tra questi: «Avere a disposizione il giusto tempo
per recarci al mercato e nei negozi, scegliere per       ■ l’iMballaggio È Mio e Me lo geStiSco io
bene i prodotti e riporli in casa» e «suddividere        Per schivare il packaging, la regola base per fare la
la spesa in tappe: mercati rionali, negozi specia-       spesa è portarsi i contenitori da casa. «Prima di ini-
lizzati in prodotti biologici e vegani, grande distri-   ziare, armatevi di una bottiglia d’acqua, un paio di

  IL PACKAGING

 ALLUNGA
                  LA VITA
ISTITUTO ITALIANO IMBALLAGGIO                                                                               14

grandi sporte e una serie di recipienti riutilizzabili:   saponi, spray di ogni sorta, la carta da regalo, le
sacchetti di tela per gli alimenti secchi, vasetti di     riviste e i giornali, lo scotch» ha elencato. Ma,
vetro per affettati, carne, pesce, formaggi, burro o       ha puntualizzato: «Questi prodotti, le cui alter-
gelato, bottiglie per vino, birra, olio e salse (…), la   native sono proposte nel mio libro, non ci man-
federa di un cuscino per il pane» �11�.                   cano affatto».
L’autrice di queste scrupolose istruzioni per l’uso       Attenzione, però, anche gli alimenti sfusi nascon-
si chiama Bea Johnson ed è la più autorevole te-          dono qualche insidia: «Quando si compra la frut-
stimonial della spesa rigorosamente a peso, fatta         ta – ha messo in guardia Bea - bisogna stare at-
di prodotti soltanto sfusi. Molto ordinata, super         tenti a evitare quella con i bollini adesivi».
organizzata, ha perfino messo sulla bilancia i suoi
contenitori vuoti, scrivendo sopra a ognuno la tara
in modo da agevolare le operazioni al momento             ■ Sballati organiZZati
di pagare. Nata in Francia, vive con suo marito e         Preparazione, pianificazione, organizzazione.
due figli di 15 e 13 anni a nord di San Francisco,         Sono gli imperativi inderogabili di una vita senza
in una villa con giardino che sembra uscita da una        packaging. Lo sa bene Lauren Singer, giovane ma
rivista patinata. È la Zero Waste Home, la casa a         irriducibile discepola della strategia rifiuti zero.
rifiuti zero, come lei stessa l’ha battezzata e come       Da marzo 2013, questa 24enne molto carina e
si intitolano il suo blog, la sua pagina Facebook, il     alla moda che vive a New York ha praticamen-
suo libro e la miriade di conferenze che tiene in         te smesso di usare il secchio della spazzatura e
mezzo mondo, dagli Usa al Brasile, dalla Francia          cominciato a raccontare le sue gesta su un sito,
alla Norvegia, dalla Svizzera alla Martinica. Persino     sui social network e un canale YouTube intitolati
la televisione dell’Arabia Saudita ha fatto un servi-     Trash is for tossers.
zio sulla sua famiglia, che dal 2008 produce soltan-      «Quando si compra cibo sfuso c’è parecchio da
to un litro di spazzatura all’anno. Bea la conserva       fare, ci vuole un po’ di programmazione e qualche
gelosamente in singoli barattoli di vetro, uno per        sforzo extra» �12� ha ammesso Lauren. «Si potreb-
ogni annata.                                              be pensare che per il mio stile di vita siano obbliga-
                                                          tori una preparazione eccessiva, un sacco di duro
Per quasi ogni prodotto confezionato, Bea Jo-             lavoro e molti giorni affamati» ha consentito, «ma
hnson è riuscita a scovare un’alternativa sfusa           non potrebbe essere più falso» ha immediata-
o a rimpiazzarlo con un omologo autoprodotto.             mente ridimensionato. Il suo segreto? Predispor-
Dalla sua inflessibile lista della spesa ha radiato        re «una lista della spesa dettagliata» e «andare al
solo una manciata di articoli: «Non compriamo             mercato con i miei contenitori (…). Quando faccio
più i rotoli da cucina, la carta in alluminio, i sac-     la spesa, mi porto sempre da quattro a otto vasi
chi della spazzatura, i sacchetti per congelare,          di vetro e due borse» ha specificato. Le due cose,
i fazzolettini, gli spazzolini, gli stuzzicadenti, le     del resto, fanno il paio: «Pensare a quanti conte-
lacche o altri fissatori, gli smalti per le unghie         nitori avrò bisogno, mi fa anche pensare a quel
e l’acetone, piatti, posate e bicchieri usa e get-        che comprerò, il che previene dal fare acquisti
ta, i prodotti per l’igiene femminile, shampoo e          d’impulso».

  IL PACKAGING

 ALLUNGA
                  LA VITA
ISTITUTO ITALIANO IMBALLAGGIO                                                                             15

Già, nella vita a packaging zero, improvvisare una      zo del giorno dopo. Senza packaging si riducono
spesa può rivelarsi un’impresa azzardata e persi-       drasticamente i tempi di conservazione e per non
no audace. «Una volta a Parigi ho visto una don-        vederli deperire, tocca cucinare molti alimenti il
na usare a mo’ di sporta il bordo della sua gonna:      giorno stesso in cui li si è comprati, come faceva-
aveva fatto acquisti non pianificati, e così era tor-    no le nostre nonne.
nata a casa valutando attentamente l’alternativa        «Per essere onesti, non è stata una passeggiata»
tra lasciar cadere le verdure e mostrare a tutti        ha tirato le somme Katya Slivinskaya l’ultimo gior-
I suoi indumenti intimi» ha ricordato ammirato          no della sua dieta anti packaging �2�: «Portare al
Colin Beaven �6�.                                       mercato le mie borse e i vasi di vetro è stata la
                                                        parte più facile: una volta che ci prendi la mano,
In un frangente analogo si è trovata Katya Sli-         è più questione di organizzazione e di abitudine
vinskaya. Durante la sua No Packaging Diet le è         che altro». Il lato più duro, invece, «è stato prepa-
capitato di passare davanti alla sua panetteria         rare pasti che fossero effettivamente packaging
preferita e di «comprare una mezza forma di             free tre volte al giorno. Si tratta di pasti che ri-
pane a lievito naturale prima di pensare a dove         chiedono pianificazione, e per quanto mi inchi-
l’avrei messa». Il risultato: «Il momento di poeti-     ni a questa arte, non è il mio forte (…) All’inizio,
ca necessità mi ha fatto srotolare la mia sciarpa       quando l’entusiasmo era fresco, ho avuto tutto
di pashmina e piazzarci dentro la mezza pagnotta        sotto controllo. Quando i doveri della vita quoti-
calda» �2�.                                             diana hanno preso il sopravvento è stata una ma-
                                                        ratona tenere il passo con le esigenze alimentari
«La sporta di stoffina leggera ci vuole sempre            della nostra piccola famiglia senza mai far ricorso
semprissimo» ha suggerito a sé stessa e ai suoi         al packaging».
lettori l’italiana GreenKika, che con il suo stile
caustico e sferzante ha riconosciuto: «Ma che fa-       Avere in casa una buona scorta di cereali e legu-
tica e come mi sento pi… quando la dimentico e          mi secchi aiuta ma, si è lamentata Katya, «biso-
debbo portare le cose a braccio o nello zaino o         gna metterli a bagno la sera prima, il che significa
nel cestino della bici. Piuttosto che un sacchetto      pensare ogni volta a quel che si vuole cucinare e
in mater-bi (un tipo di plastica biodegradabile,        mangiare il giorno dopo (…) Non è come aprire
ndr), però, la morte!» �10�.                            una lattina di fagioli dieci minuti prima di cena». È
                                                        capitato così che in casa Slivinskaya qualche pasto
                                                        si sia ridotto a un po’ di frutta e noci o a un piatto
■ ci baStan poche briciole                              di carote con semi di zucca: «Non sono davvero
Non c’è solo la spesa da fare tutti i giorni o quasi.   le cose peggiori al mondo e ci hanno dato un sac-
La vita pack free impone di passare molte ore ai        co di sostanze nutritive. Ma sarebbe meglio fare
fornelli. Abrogato ogni piatto pronto o semipre-        pasti un po’ più equilibrati».
parato, è fatale allestire da zero ogni pasto, dalla
prima colazione alla cena. Chi lavora o ha i figli a     Se tra le mura di casa il modo di organizzarsi più o
scuola, deve predisporre di sera la pausa pran-         meno si trova, quando capita di mangiare o bere

  IL PACKAGING

 ALLUNGA
                 LA VITA
ISTITUTO ITALIANO IMBALLAGGIO                                                                           16

fuori le cose possono farsi più complicate. L’espe-     Resistere? Secondo Lauren Singer, concittadina
rienza di Colin Beaven è esemplare: «Quando             di Colin Beaven che ogni giorno va al lavoro por-
proprio non troviamo il tempo per cucinare, an-         tandosi dietro il suo pranzo preparato la sera pri-
diamo a prendere qualcosa portandoci dietro i           ma, si può. Basta investire in uno «straordinario
nostri contenitori riutilizzabili. Al posto dei tova-   zero waste and plastic free lunch kit, altrimenti
glioli di carta usiamo ritagli di stoffa ricavati dai    detto cestino per il pranzo super cool», composto
vestiti dismessi (…) Teniamo un panno a portata         nell’ordine da: «Un contenitore di acciaio inossi-
di mano per avvolgerci dentro le cose o per asciu-      dabile a tenuta stagna», ovvero la versione ag-
garci le mani quando non siamo a casa. Inoltre,         giornata della vecchia schiscetta o gavetta che dir
ci portiamo dietro tazze riutilizzabili ovunque         si voglia; «una forchetta riutilizzabile», cioè sem-
andiamo. Abbiamo stabilito che se le dimenti-           pre d’acciaio; «un tovagliolo di cotone organico»;
chiamo non possiamo prendere il caffè. Abbiamo           «un paio di borse per i sandwich e gli snack»,
chiuso con l’acqua in bottiglia, usiamo le tazze        sempre di cotone organico; «un barattolo di ve-
anche per bere dal rubinetto» �6�.                      tro col coperchio a vite o una borraccia»; «una
                                                        cannuccia d’acciaio, lavabile e riutilizzabile» per
Le tentazioni, però, sono sempre in agguato, tan-       bere al bar o in strada �12�.
to più in una metropoli come New York, dove
Beaven ha continuato a vivere nel corso del suo         È più o meno la stessa strategia messa a punto
anno a impatto zero: «Nel passare davanti a una         da Tatiana Maselli, meglio conosciuta come Ta-
pizzeria sulla Quattordicesima, mi scopro a guar-       scabile, il nickname che usa sulla rete, dove ha
dare con bramosia la vetrina. Non con fame. Con         raccontato le sue «12 eco fatiche». Per evitare
bramosia. È solo un capriccio, in realtà. E prima       ogni forma di usa e getta, ha spiegato: «Ho la mia
che cominciasse questa faccenda dell’impatto            fida borraccia di alluminio, il mio bel bicchiere di
zero, un capriccio del genere mi avrebbe porta-         plastica che uso anche al lavoro, dove ho portato
to dritto al bancone per trangugiare una fetta di       pure la tazzina di ceramica per il caffè, e addirit-
pizza su un vassoio di carta ora proibito. Lo stes-     tura il bicchierone per la birra media quando si
so se volessi una bibita in una bottiglia di plasti-    beve fuori. Se si pranza fuori, bisogna ricordarsi
ca ora proibita. Lo stesso, in effetti, per qualsiasi    anche le posate e il tovagliolo; il piatto no, non
cosa io possa desiderare (…) No a un bagel con          sono ancora arrivata a tanto» �13�.
tofu e scalogno avvolto in carta oleata da Bagel
Bob’s. No a una bottiglia di acqua tonica. No a un
tè alle erbe in un bicchiere di carta da News Bar.      ■ Me lo faccio da Me
No anche all’Hershey’s Kiss (il caratteristico cioc-    È il mantra di chi vive senza packaging. Si chia-
colatino della Hershey Company, la più grande           ma autoproduzione e significa farsi da sé tutto
azienda di cioccolato degli Usa, ndr) avvolto nel-      quello che si potrebbe comprare solo confezio-
la stagnola della zona snack della Writers Room,        nato. Bando ai sacchetti di carta, fare il pane in
dove lavoro. No alle noccioline. Alle patatine. Al      casa diventa un impegno irrinunciabile. Via bu-
popcorn al cinema» �6�.                                 ste e pellicole, il must è darsi all’orto, non im-

  IL PACKAGING

 ALLUNGA
                 LA VITA
ISTITUTO ITALIANO IMBALLAGGIO                                                                            17

porta se ridotto al balcone di casa o al davanza-      sono la cottura in lavastoviglie (una tecnica a bas-
le. E niente flaconi, tubetti, fustini, per carità.    sa temperatura che permette di cuocere mentre
I detersivi sono «tra i peggiori nemici dell’im-       si lavano i piatti), l’utilizzo degli scarti («bucce,
patto zero in casa» �14�, come ha spiegato Pa-         gambi, foglie, torsoli, lische e baccelli» sono i suoi
ola Maugeri. Lei è riuscita a metterli alla porta      ingredienti preferiti, che trasforma in «piatti sem-
e per sostituirli ha aguzzato l’ingegno: limone        plici, sani, economici e sostenibili (…) perfetti per
e acqua, o aceto bianco e borace, mescolati e          la cucina di tutti i giorni» �16�) e, per l’appunto,
travasati con l’imbuto in un vecchio contenito-        l’autoproduzione in cucina, cui ha dedicato un li-
re dotato di spruzzino.                                bro di quindici capitoli �17�.
La faccenda ha più implicazioni di quanto si           Autoproduzione in cucina secondo Casali signi-
potrebbe immaginare: «Credo sempre di più              fica «tutto ciò che si può fare quando si ha tem-
nell’autoproduzione come metodo non violento           po, da mettere in dispensa per quando di tem-
di protesta, utile ad uscire dalla spirale consu-      po non se ne ha». In particolare si tratta di fare
mista che pervade molto di quel che ci circonda        da soli «i prodotti a lunga conservazione che di
�15� ha dichiarato Carmela Giambrone da Ber-           solito si acquistano al supermercato» e che di
gamo, nome di battaglia Kia, una web writer,           norma sono preconfezionati: dadi e farine, ad-
blogger e giornalista free lance, maestra dell’au-     densanti e gelatificanti, cracker, fette biscotta-
toproduzione.                                          te, muesli, barrette. La pasta, ovviamente, ma
Kia, infatti, è la mente e il motore di CasaKia, os-   anche il cous cous e persino zuppe e minestre
sia un set di corsi e laboratori che spaziano dalla    istantanee. Marmellate e creme, salse come il
cosmesi «cruelty-free e 100% handmade» alla            ketchup o la senape, pelati, crauti, legumi, sot-
saponificazione naturale, dalle pulizie ecologi-        taceti. E il burro, i formaggi, la panna e il tofu,
che al guerilla gardening, dall’orto sul balcone al    cioccolatini e caramelle mou, alla menta, gelé.
compostaggio. «L’autoproduzione oggi è la più
grande forma di ribellione e di consapevolez-          «La cucina può essere trasformata in un forno,
za» ha asserito: «La diffusione delle pratiche del      un caseificio, una pasticceria» ha assicurato lei.
“fatto-in-casa” permette di costruire una società      «Qualunque cosa si può acquistare al supermer-
più a misura di uomo-donna-bambino e decisa-           cato, si può farla a casa propria» ha garantito.
mente più in armonia con la Terra (che non è di        E non si pensi servano «strumenti particolari o
nostra proprietà …noi siamo solo ospiti!)» �15�.       particolari competenze. L’unico investimento è
                                                       un po’ di tempo».
La regina dell’autoproduzione in cucina è invece
la romagnola trapiantata a Milano Lisa Casali det-     Dai fornelli alla cura della casa e del corpo, i
ta Lisca, scienziata ambientale, volto noto della      seguaci dell’impatto zero mettono a punto e
tivù e del web con le sue rubriche ecogastrono-        condividono componenti, dosi e indicazioni per
miche, testimonial del Wwf per l’alimentazione         rimpiazzare un’infinità di prodotti imballati. Ci
sostenibile e la lotta allo spreco nonché ambas-       sono rimedi fai da te per quasi ogni cosa e una
sador di Women for Expo 2015. Le sue specialità        ricetta praticamente per tutto.

  IL PACKAGING

 ALLUNGA
                 LA VITA
ISTITUTO ITALIANO IMBALLAGGIO                                                                             18

Bicarbonato e aceto bianco sembrano avere               impacco di olio di lino e aggiungerò alla farina un
doti pressoché universali, vengono usati da soli,       po’ più di miele (orpo! il miele NON è vegano! ma
o miscelati con altre sostanze, al posto dello          me l’hanno regalato…), senza esagerare �10�».
shampo e dell’anticalcare, del detersivo per i
piatti e del deodorante, per lavare i vetri e to-       Anche la più algida Bea Johnson ha avuto qualche
gliere lo smalto dalle unghie.                          grattacapo: «Ho capito che lavarsi i capelli con il
Le ricette di creme e maschere per il viso a base       bicarbonato e sciacquarli con l’aceto di sidro non
di vegetali non si contano, rispolverate da quelle      era una cosa che gradivo molto; dopo sei mesi
delle nonne o rielaborate in versione contem-           i miei capelli sono divenuti stopposi e, peraltro,
poranea.                                                mio marito mi ha confessato che non poteva più
Anche per farsi belli si può fare da sé, come in-       sopportare il mio odore di aceto a letto». L’inge-
segnano gli spignattatori, ossia i numerosissimi        gnosa signora francoamericana, però, non si è ar-
autoproduttori di cosmetici naturali, che oggi          resa: «Ho optato per il sapone di Aleppo sciolto
imperversano sulla rete e in libreria dispensando       in pezzi» �18�, ha riferito.
consigli. Invece che il fondotinta o il rossetto, per
esempio, c’è chi usa il succo ristretto della barba-    L’altra, più difficilmente eludibile controindica-
bietola. Il succo di limone è considerato un buon       zione dell’autoproduzione è l’imballaggio forza-
sostituto della lacca per capelli. La zucca gialla      to. Non tutto, come il sapone di Aleppo, si rie-
lessata e miscelata con un cucchiaio di panna fre-      sce a scovare sfuso. Anche a chi ha dichiarato
sca pare funzionare contro i punti neri.                guerra al packaging può accadere di dover usare
                                                        gioco forza un prodotto confezionato. L’aceto,
Non sterili, privi di conservanti, i cosmetici au-      per lo più, si trova in bottiglia. Il bicarbonato di
toprodotti durano poco e irrancidiscono in fret-        sodio è in scatola. Gli olii essenziali così utili per
ta. Per essere sicuri di non spalmarsi sul viso un      le creme, in boccetta. E i vecchi flaconi usati per
concentrato di batteri, bisogna ritagliarsi il tempo    contenere i detersivi fai da te? In un mondo sen-
per farli e rifarli ogni volta che se ne ha bisogno.    za imballaggi non esisterebbero del tutto.

■ precauZioni e aVVertenZe                              ■ l’iMballaggio inViSibile
Sicurezza e salubrità a parte, l’autoproduzione         La via della vita a zero packaging è irta di insi-
presenta qualche altra controindicazione. La            die. Parola della milanese GreenKika: «Più che
sarcastica GreenKika, che con i suoi capelli si         la birra, mi rode lo spreco delle bottiglie d’ace-
è cimentata parecchio, non ha negato che può            to, che uso ampiamente per le pulizie in casa.
capitare di «essere costretti a uscire di casa con      Esistono negozi che vendono aceto sfuso?» si
una cofana in testa odorosa di aceto o troppo           è domandata. E ha riconosciuto: «So di non
unta per abuso di olio di lino: ma è bello anche        poter riusare tutte le bottiglie che consumo
sperimentare, no? Anche a costo di essere presi         (...) Come fare per diminuirle ulteriormente?
in giro dai colleghi (…) La prossima volta farò un      Ovvio, la birra va eliminata, che fa ingrassare,

  IL PACKAGING

 ALLUNGA
                 LA VITA
ISTITUTO ITALIANO IMBALLAGGIO                                                                           19

non è a km 0 ecc. Ma l’aceto, l’aceto!!» �10�.        mentari, detersivi e detergenti alla spina, con i
Può capitare persino di incappare in un imbal-        clienti che utilizzano i loro contenitori o li noleg-
laggio nascosto senza accorgersene del tutto.         giano sul posto. Non mancano i chioschi dell’ac-
Così è accaduto a Lauren Singer. Sullo stesso         qua dell’acquedotto, offerta in versione naturale
blog in cui la giovane newyorkese ha mostrato         e frizzante, i distributori automatici di latte fre-
orgogliosa la spazzatura che ha prodotto in due       sco, le botteghe di vino da spillare nella propria
anni, tutta racchiusa in un solo vasetto di vetro     bottiglia e acquistare al consumo. Persino i su-
�12�, si scoprono diverse fotografie con l’intruso.    permercati tradizionali stanno dando sempre
Quando Lauren fornisce le istruzioni per lavare       più spazio agli articoli sfusi.
la bistecchiera senza detersivi, per esempio, fa      «Non è facile, né comodo. E non si può avere
capolino il collo di una bottiglia: è olio biologi-   fretta» ha messo i puntini sulle i Martha Waibl,
co, ma contenuto in un recipiente di vetro con        proprietaria di Ricarica, un negozio di detersivi
il dosatore di plastica e il marchio commerciale      e detergenti alla spina di Milano �19�: «Tutti i
stampato su un’etichetta di carta. Quando po-         prodotti sfusi si devono riempire e poi pesare
sta l’immagine del suo frigorifero, tra i barattoli   dopo aver fatto la tara ai contenitori. È faticoso,
riutilizzabili sbuca un cartone del latte in tetra-   ci vogliono impegno, volontà». In più: «È inutile
pack col tappo a vite di plastica. Il suo caffè è      negarlo, i prodotti vegetali e biologici hanno co-
solidale, ma impacchettato. Il bicarbonato che        sti molto più alti rispetto al chimico. È una scelta
ha funzionato così bene per sturare il lavandino      che non tutti possono fare».
sta in una scatola griffata Arm&Hammer. Il den-
tifricio l’ha autoprodotto per evitare il tubetto,    A ben considerare, inoltre, anche i dispenser di
che «è molto difficile, se non impossibile da rici-     plexiglas che erogano i prodotti sfusi - premi il
clare»? Tra gli ingredienti c’è un olio essenziale    pulsante, spingi la maniglia, muovi il rastrello a
alla menta, organico sì, ma in boccettino di ve-      molla, apri il rubinetto della spina e prelevi la
tro con contagocce plastificato. E che dire del        quantità desiderata, poi la pesi e la paghi un
picnic «zero waste», a rifiuti zero, organizzato       tanto all’etto o al litro - rientrano nella grande
con le amiche? «Da bere ho servito una vodka          categoria degli imballaggi.
al limone, con basilico e menta del mio orto sul
balcone e acqua frizzante» ha spiegato Lauren,        Non ci fosse il packaging, non ci sarebbero nem-
mentre sulla tovaglia a quadretti stesa sul prato     meno i negozi leggeri, che per rifornirsi di prodot-
spuntava una bottiglia di San Pellegrino.             ti sfusi dalle grandi fabbriche o dai piccoli labo-
                                                      ratori artigianali, dai campi e dalle cantine, non
Rifornirsi di prodotti sfusi oggi è meno compli-      possono che servirsi di altri imballaggi ancora,
cato di qualche tempo fa. Oltre ai vecchi mer-        strettamente regolamentati per legge: scatoloni ,
cati rionali e agli esercizi che hanno resistito      sacchi e casse per gli alimenti secchi, taniche per
all’assalto della grande distribuzione, nelle città   i liquidi, custodie per formaggi e salumi, serbatoi
occidentali si stanno moltiplicando i cosiddetti      per lo stoccaggio e per il refill di detersivi e deter-
negozi leggeri. Vendono a peso molti generi ali-      genti, cassette della frutta e della verdura.

  IL PACKAGING

 ALLUNGA
                 LA VITA
ISTITUTO ITALIANO IMBALLAGGIO                                                                             20

Sono imballaggi a tutti gli effetti anche i pallet,       vestito che non fosse usato. Niente cibo prodot-
i bancali in italiano, quelle piattaforme di legno       to a oltre 250 miglia dalla loro casa in fondo alla
che agevolano le operazioni di carico o scarico.         Fifth Avenue, nel Greenwich Village di New York.
                                                         E nessun acquisto impacchettato, naturalmente.
Tutto questo packaging è invisibile agli occhi dei
non addetti ai lavori, ma inevitabile.                   La loro fama, però, è esplosa solo dopo che il
                                                         New York Times, uno dei più importanti quoti-
                                                         diani americani, ha pubblicato un servizio sulla
■ dileMMa carta igienica                                 loro storia provocatoriamente intitolato Un anno
Da una conversazione in casa Beaven: « Michel-           senza carta igienica. Il testo dell’articolo è aspro,
le con una serenità sorprendente mi chiede: “La          la vita della famiglia Beaven viene descritta come
carta igienica è davvero così dannosa da doverci         «una scena di una vecchia sit-com nei momen-
rinunciare?”. “Sto solo cercando di sbarazzarmi          ti migliori e un esercizio di autopromozione dal
di tutti i prodotti usa e getta” le dico: “E sappiamo    dubbio gusto morale nei momenti peggiori».
quanto siano dannosi quelli fatti con la carta”. “Per-   «Sento che il mio lavoro è stato banalizzato.
ché non possiamo usare quella fatta con la carta         Temo che, in una sola mossa, sono riuscito a far
riciclata?”. “Perché persino le risorse usate per la     sembrare una buffonata tutto il movimento am-
carta riciclata dovrebbero essere sfruttate meglio e     bientalista», si è disperato ferito Colin dopo aver
non letteralmente gettate nel gabinetto”. (…)» �6�.      letto l’articolo �6�.

Per Colin Beaven la carta igienica è stata una sor-      Da allora, però, giornali e tivù hanno fatto a gara
ta di croce e delizia. Durante il loro anno a im-        per intervistarlo. Colin Beaven ha imperversato
patto zero, lui e la moglie Michelle hanno deciso        sui media di mezzo mondo. E la domanda che
di abolirla. La questione è intima, ma la rinuncia       inevitabilmente gli hanno posto ogni volta è sta-
non è velleitaria: «La carta igienica che usiamo         ta: Cosa usavate al posto della carta igienica?.
potrebbe fare il giro del pianeta ogni due minuti,       «Me l’ero sentito chiedere da giornalisti di ogni
o arrivare fino al sole e tornare ogni dieci gior-        dove, da Montreal a Tel Aviv, e non ne potevo
ni. Ogni anno potrebbe coprire un’area grande            più. Il mio esperimento non era una cosa tanto
il doppio della Francia» si calcola su The World         banale» si è lamentato lui nel libro che ha scritto
Counts �20�.                                             sull’esperienza impatto zero, dalla quale è stato
Nel loro esperimento, i coniugi Beaven si sono           tratto anche un docufilm presentato al Sundance
sottoposti a tanti altri sacrifici estremi. Non han-      Film Festival �21�.
no più preso l’ascensore pur abitando al nono
piano. Non sono mai saliti su un aereo, un tre-          Sarà. Ma la questione carta igienica sì o no è un
no, un taxi e nemmeno in metropolitana. Si sono          dilemma che interroga e divide i seguaci dell’im-
sbarazzati della televisione e dell’energia elettri-     patto zero. Negli Stati Uniti, la meticolosa Bea Jo-
ca, hanno spento i caloriferi e il condizionatore.       hnson ha concluso di non poterne fare a meno ed
Mai un giornale o una rivista, un libro nuovo, un        è stato l’unico oggetto confezionato per il quale si

  IL PACKAGING

 ALLUNGA
                  LA VITA
ISTITUTO ITALIANO IMBALLAGGIO                                                                              21

è concessa uno strappo: «Abbiamo provato con              indispensabile, programmando con scrupolo e
le docce, ma era troppo restrittivo per la nostra         anticipo quel che si vuole mangiare e cosa ac-
vita familiare, basti pensare a quando abbiamo            quistare. Occorrerebbe conoscere gli alimenti,
ospiti» �22�.                                             saperne riconoscere la qualità e la freschezza,
Nel nostro Paese, ha deciso di fare altrettanto           ma per non vederli andare a male, converrebbe
Tatiana / Tascabile: «Eliminare i fazzoletti e i to-      cucinarli il giorno stesso in cui li si è comprati. E
vaglioli di carta sostituendoli con quelli di stoffa       sarebbe indispensabile imparare a produrre da
è una passeggiata. Certo, poi capita di ritrovarsi        soli tutto ciò che viene venduto preconfezionato.
a doverla fare in un bagno pubblico dove manca
la carta igienica e maledire l’ambientalista che c’è      E se non ce la si fa? Se non si ha tutto questo
in te, però si sopravvive. La carta igienica è usa e      tempo libero a disposizione, questa eccezionale
getta? Non è vero, mi rifiuto di crederlo. Non ho          capacità di programmazione e una grande perizia
nessuna intenzione di eliminare la carta igienica,        nel distinguere e cucinare gli ingredienti?
ho già fatto fin troppo riducendo il consumo di
Scottex (...) Comunque compro carta igienica e            Il tempo, un bisogno assoluto nella nostra era.
carta assorbente riciclata, ruvida e non sbiancata        Siamo affamati di tempo, che non è mai abba-
per espiare le mie colpe» �13�.                           stanza. Pur di poter aggiungere a ogni giornata
                                                          due ore, più di un italiano su tre rinuncerebbe
Più possibilista GreenKika, che sul suo blog �10� ha      a una bella automobile, a un gioiello prezioso o
aperto un dibattito sul tema. I suoi follower si sono     a uno smartphone all’ultimo grido, ha appurato
spaccati: c’è chi ha scelto di continuare a usarla ri-    un’indagine dell’Eurisko �23�. Nella lista dei desi-
ducendone drasticamente le quantità, chi ha opta-         deri nazionali, 120 minuti extra ogni giorno sono
to per fare la pipì sotto la doccia, chi si è schierato   secondi solo a un bel viaggio. Più della metà di
decisamente contro. «Non capisco tutto questo             noi italiani ritiene di non avere abbastanza tempo
stupore» ha scritto per esempio Rina: «Se sei in          e un terzo dichiara addirittura di non avere mai
casa basta darsi una sciacquata (con poca acqua)          tempo per sé, una percentuale che sale al 43%
nel bidet…non è che ogni volta che ti scappa la pipì      nella fascia di età compresa tra i 35 e i 44 anni.
sei costretto a farti la doccia! E se sei fuori casa…la   Le mamme che lavorano sono la categoria che
tieni finché arrivi a casa! ;-) ».                         avrebbe più bisogno di tempo.

■ lotta contro il teMpo                                   Il packaging allunga la vita dei generi alimentari e
Riassumendo, non ci fosse il packaging si dovreb-         fa risparmiare tempo alle nostre vite con i minuti
be: fare la spesa quasi tutti i giorni, passando da       contati. Senza imballaggi, i biscotti, i crackers e
un punto vendita all’altro e portandosi dietro            il pane a cassetta vanno a male in pochi giorni
ogni volta i propri contenitori e le sporte da casa,      e non dopo mesi. Il pane, i panettoni e le torte
senza azzardare un acquisto d’impulso. Fare del-          lievitate diventano secchi e immangiabili in meno
le scorte diventerebbe una missione quasi im-             di una settimana.
possibile, bisognerebbe comprare solo lo stretto          Non ci fosse il packaging, non potremmo tenere

  IL PACKAGING

 ALLUNGA
                  LA VITA
Puoi anche leggere