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AFTER-LIFE Conservation Plan del sito Natura 2000 Saline di Molentargius ITB044002 e Stagno di Molentargius e territori limitrofi ITB040022 Parco Naturale Regionale Molentargius – Saline LIFE10 NATIT000256 www.mc-salt.eu
SOMMARIO Il progetto Life MC-SALT ............................................................................................. 3 Inquadramento del sito ................................................................................................. 4 Inquadramento storico .................................................................................................. 5 Minacce ........................................................................................................................ 5 Interventi svolti all'interno del progetto Life ................................................................. 7 Risultati ex post Situazione attuale.............................................................................. 11 Obiettivi After-LIFE .................................................................................................... 13 Azioni After Life ......................................................................................................... 19 Fonti di finanziamento ................................................................................................ 20 Analisi SWOT ............................................................................................................. 20 Bibliografia ................................................................................................................. 22
Il progetto Life MC-SALT Il progetto si è sviluppato all'interno di 9 siti Natura 2000 situati in Italia, Francia e Bulgaria, con l’obiettivo di conservazione in uno stato favorevole di habitat e specie. L’Ente Gestione Parchi e Biodiversità – Delta del Po è stato il beneficiario coordinatore, gli altri beneficiari sono stati Consorzio del Parco Naturale Regionale Molentargius-Saline, il Parc naturel régional de Camargue, la Tour du Valat, la ONG Green Balkans, la Compagnie des Salins du Midi et des Salines de l'Est. Figura 1: La Rete Natura 2000 in Europa, sono evidenziati gli Stati Membri in cui si è svolto il progetto ed i sei beneficiari di progetto. Il denominatore comune dei siti è la presenza di una salina, seppure con caratteristiche diverse, da saline non più produttive, come in Sardegna e Francia, fino a Saline produttive industriali come Aigues Mortes in Francia. Nel Parco Molentargius-Saline il progetto si è sviluppato nello Stagno del Bellarosa maggiore, noto anche come Stagno del
Molentargius, che rappresenta la vasca di prima evaporazione delle Saline di Cagliari, non più produttive. Inquadramento del sito L’area ricomprende il Sito di Importanza Comunitaria “Stagno di Molentargius e territori limitrofi” (cod. ITB040022) e la Zona di Protezione Speciale “Stagno di Molentargius” (cod. ITB044002). Si tratta di un complesso naturale che comprende il bacino lacustre e le sue zone limitrofe e che rappresenta una peculiarità ambientale dell’intero Bacino Mediterraneo, in quanto, pur essendo inserito in un contesto totalmente antropizzato composto principalmente dai centri urbani di Cagliari e Quartu S. Elena, registra una elevata concentrazione di avifauna nidificante. L'alto grado di biodiversità, nonché il numero di nicchie ecologiche e di possibilità nutrizionali conseguenti alle modifiche antropogeniche dell'ecosistema che si sono stratificate nel corso dei secoli, unitamente alla cessazione dell'attività venatoria e alla singolare posizione geografica del Molentargius nel quadro delle correnti migratorie del Mediterraneo occidentale, hanno contribuito in modo decisivo a farne un'area ideale per la sosta e la nidificazione dell'avifauna. I due siti si inseriscono in un contesto ecologico caratterizzato dalla presenza, a breve distanza, di altre aree di interesse naturalistico, appartenenti alla Rete Natura 2000. A sud sono presenti i SIC: • “Torre del Poetto” (ITB042242) che si estende per circa 9 ha e si colloca nella parte orientale del Promontorio di S. Elia • “Monte S. Elia, Cala Mosca e Cala Fighera” (ITB042243), la cui superficie, di circa 26 ha, occupa la parte occidentale. Entrambi rappresentano un’importante area di sosta per l’avifauna migratoria. A ovest, separati dall’agglomerato urbano di Cagliari, si sviluppano il SIC “Stagno di Cagliari, Saline di Macchiareddu, Laguna di S. Gilla” (cod. ITB040023) e la Z.P.S. “Stagno di Cagliari” (cod. ITB044003), le cui aree, parzialmente coincidenti, si estendono, rispettivamente, per circa 5982 ha e 3558 ha. Si tratta, come per il Molentargius, di un
sistema acquatico derivato da uno stagno di retrospiaggia. Le analogie geologiche e geomorfologiche dei due contesti e la distanza inferiore ai 3 km si traducono in una serie di elementi positivi: • le specie di avifauna presenti nelle due aree stagnali sono molto simili; • la ridotta distanza consente un continuo scambio di individui per molte specie e non solo per quelle ad alta vagilità; • lo scambio favorisce l’evoluzione delle comunità ornitiche locali in metapopolazioni con conseguente aumento della biodiversità intra- e inter-specifica e riduzione del rischio di isolamento e, quindi,maggiori probabilità di sopravvivenza per le specie. Inquadramento storico La storia del Molentargius è strettamente legata alla storia delle Saline. La lunga storia delle Saline di Cagliari inizia con i Fenici e termina nel 1985 a causa dell’inquinamento delle acque dello stagno del Bellarosa maggiore in seguito a una tracimazione di acque contaminate provenienti dai limitrofi stagni ad acque dolci. Le Saline furono coltivate dai fenici, punici e romani ma sotto i Giudici acquistarono importanza internazionale per poi essere utilizzate ancora dai Pisani, dagli Aragonesi, dagli Spagnoli e dai Piemontesi e per ultimo dal Monopolio di Stato. Durante la storia delle saline sono stati eseguiti diversi lavori che hanno nel tempo modificato le forme delle vasche, dei canali, il modo stesso di produrre il sale e di prelevare l'acqua. Numerose sono state le innovazioni tecnologiche. Ad esempio intorno al 1830, ci fu una riorganizzazione tecnologica e idraulica delle saline e furono introdotte per trasferire l'acqua da una casella salante all'altra le viti di Archimede mosse da cavalli, sostituite nel 1851 da un potente motore a vapore. Dopo il blocco della produzione la circolazione delle acque è stata comunque garantita per permettere la sopravvivenza dello stagno di Molentargius e di tutto l'ecosistema. Minacce Lo stato di conservazione dell’habitat era minacciato da : Grave degrado degli argini dello stagno con conseguente alterazione delle caratteristiche
fisiche e chimiche delle acque e dei sedimenti di fondo. Inadeguata alimentazione dello stagno con acqua di mare per la mancanza dell’argine del canale immissario Scomparsa degli argini interni con conseguente compromissione del gradiente salino delle acque. Insufficiente conoscenza delle caratteristiche litologiche e chimiche del sedimento di fondo. Inadeguato ricambio idrico dello stagno e mancanza di un sistema di controllo del livello idrometrico e dei parametri mesologici delle acque. Forte eutrofizzazione e dolcificazione delle acque per ingressioni di acque dolci contaminate da reflui urbani. Insufficiente conoscenza dei fenomeni di rilascio di nutrienti dal fondo. Insufficiente conoscenza della ittiofauna dello stagno ed in particolare dell’Aphanius fasciatus; sensibilità della specie alle alterazioni dell’habitat fisico e alla contaminazione delle acque, competizione con altre specie ittiche, possibile limitazione della disponibilità trofica a causa delle condizioni del substrato; possibile diminuzione della biodiversità genetica in seguito a condizioni di ipossia; scarso potenziale per la dispersione della specie; mancanza di emergenze di terra per siti di nidificazione.
Figura 2 stagno del Bellarosa maggiore e localizzazione degli interventi LIFE MC-SALT Interventi svolti all'interno del progetto Life Sono stati effettuati i seguenti interventi: -Ripristino del canale immissario interno, -Manutenzione dell’argine di bassofondo e realizzazione di argini per la compartimentazione dello stagno. -Realizzazione di paratoie e collegamenti idraulici necessari per garantire il passaggio dell'acqua all'interno della vasca di bassofondo e da questa al canale emissario al fine di favorire il ricambio idrico dello stagno -Realizzazione di due isolotti per favorire la nidificazione dei larolimicoli -Realizzazione di un percorso natura di circa 560 metri -Realizzazione di un ponticello in legno e di capanni di avvistamento Ai fini conservazionistici, gli interventi di maggior rilievo sono stati la compartimentazione dello stagno del Molentargius, tramite il ripristino delle arginature che ha permesso la creazione di nuove nicchie ecologiche e di mesohabitat ,il ripristino del
canale di alimentazione che ha permesso l’adduzione del’ acqua di mare al livello della parte centrale dello stagno con miglioramento della circolazione idrica e maggiore vivificazione del sistema , la creazione dei due isolotti di nidificazione che offre maggiore spazi alla avifauna nidificante ma che si configurano anche some siti di posa e riposo per l’avifauna svernante/migratrice, le arginature che offrono nuovi superfici per la avifauna ma anche per lo sviluppo della flora e vegetazione e che hanno permesso l’incremento dell’habitat 1420. Di non minor importanza sono i monitoraggi ambientali effettuati e che hanno riguardato numerose componenti ambientali Monitoraggio chimico fisico microbiologico delle acque anche mediante l’Installazione di un stazione fissa on line per il monitoraggio delle acque e dei livelli Monitoraggio dei sedimenti con caratterizzazione granulometrica e studio della qualità con particolare riferimento all’azoto e fosforo sedimentario e ai metalli pesanti Monitoraggio del plancton e del benthos come indicatori biologici Studi e ricerche sulla popolazione di Artemia salina e sulla fauna zoobentonica quale fonte trofica per il Nono e per l’avifauna. Studio del potenziale trofico a disposizione della fauna censimento mensili degli uccelli: o monitoraggio qualitativo degli uccelli nidificanti non passeriformi e passeriformi; o monitoraggio quantitativo degli uccelli acquatici coloniali o monitoraggio semi-quantitativo degli uccelli nidificanti non coloniali o monitoraggio completo quantitativo degli uccelli acquatici (non passeriformi); o individuazione delle aree/siti di maggiore concentrazione (alimentazione
riposo diurno, roost notturno Monitoraggio dell’ittiofauna con particolare riferimento all ‘Aphanius fasciatus Monitoraggio floristico vegetazionale Sulla base dei rilievi e degli studi e monitoraggi effettuati nell'arco del progetto, è stato costruito un sistema informativo territoriale (GIS) nel quale sono contenuti i dati ecologici. Figura 3 argine del bassofondo dopo il restauro e nidificazione dei Fenicotteri
Figura 4 capanno di osservazione Inoltre sono stati sperimentate delle reti protettive, installate sopra gli isolotti di nidificazione e utilizzate le sagome di diverse specie al fine di favorire l’occupazione degli spazi come sito riproduttivo. Figura 5 Sterna albifros
Risultati ex post Situazione attuale Per quanto riguarda le specie di avifauna il bacino di Bellarosa Maggiore ha fatto registrare incrementi notevoli sia dell’avifauna nidificante che migratrice/ospite. Per quanto riguarda l’avifauna nidificante tali incrementi si sono verificati principalmente per specie coloniali, soprattutto Fenicottero, ma anche Avocetta, Gabbiano roseo ,Sterna zampenere e Fraticello, nonché, in misura minore, Cavaliere d’Italia, Fratino e Sterna comune. Questa situazione positiva è stata certamente favorita dall’aumento delle superfici idonee alla nidificazione dovuto ai lavori del progetto Life, dalla pressoché totale assenza di disturbo antropico e, almeno per le specie di larolimicoli coloniali, anche da un progressivo deterioramento della situazione delle saline del Poetto, in cui le superfici disponibili sono in continua riduzione a causa dell’erosione degli argini, della scarsa inondazione di alcuni settori e di un rilevante impatto da disturbo dovuto alla frequentazione da parte di persone (tuttora presente anche se in diminuzione rispetto al passato) e di cani vaganti. Per quanto attiene l’avifauna migratrice/ospite, i censimenti mensili hanno evidenziato un complessivo miglioramento della situazione che si esplica principalmente con una più massiccia presenza di alcune specie che si alimentano tipicamente negli ambienti umidi salsi, come il Fenicottero, la Volpoca, l’Avocetta e il Gabbiano roseo Per quanto riguarda l’ittiofauna il Bellarosa Maggiore appare attualmente caratterizzato dalla presenza diffusa, dominante e localmente abbondante, del nono Aphanius fasciatus; il latterino Atherina boyeri, è invece localizzato nell’estremo settore meridionale Per quanto riguarda la componente floristico vegetazionale, la colonizzazione da parte delle specie vegetali della nuova superficie emersa disponibile stia avvenendo senza apparenti scompensi ed in maniera naturale, con una tendenza lenta ma costante.. Evidente la crescita nei due isolotti per la nidificazione, assente invece nell’argine interno diretto verso il bassofondo. Nell’habitat 1150* Lagune Costiere, inoltre, è da segnalare la presenza della Ruppia, in
precedenza segnalata solo come potenziale. Lo sviluppo apprezzabile dell’habitat 1420 Praterie e fruticeti alofili mediterranei e termo-atlantici (Sarcocornietea fruticosi), è invece indice di stabilità e conferma delle condizioni ecologiche nel loro insieme. Questo habitat non era un obiettivo dichiarato di progetto, tuttavia la sua estensione è aumentata, estendendosi lungo le arginature. Per quanto riguarda i principali indicatori dello stato ambientale delle acque si osserva una migliore ossigenazione della acque con valori sempre compatibile con la vita di Bivalvi, una diminuzione della salinità con l’instaurarsi di differenti mesohabitat salini , una diminuzione importante dello stato trofico fino a livelli di oligotrofia in base alla clorofilla “a” e al fosforo totale., un aumento importante della biodiversità planctoniche e bentonica , un incremento notevole della risorse trofiche a disposizione della fauna. Il progetto ha quindi permesso di raggiungere importanti obiettivi di conservazione per gli habitat e specie a cui il sito è dedicato.
Obiettivi After-LIFE A conclusione dell'esperienza Life, il Parco ha individuato per lo stagno del Molentargius una serie di obiettivi, finalizzati al miglioramento e/o mantenimento di quanto realizzato con il progetto. Gli impegni che il Parco si assume sono, d'altra parte, riconducibili e congruenti con quanto stabilito nella convenzione “Programma di salvaguardia del litorale e retrostanti zone umide di interesse internazionale dell’area metropolitana di Cagliari (art. 17, L. 11/03/1988, n. 67" conferito alla Regione Autonoma della Sardegna ex art. 73, c. 3, D. Lgs. 31 marzo 1988, n. 112 stipulata con il Servizio tutela della Natura della Direzione Generale della Difesa dell'Ambiente e firmata in data 03 agosto 2012. Nella convenzione, della quale si riporta il testo integrale in allegato, viene indicata la finalità delle attività da attuarsi ad opera del Parco che in sintesi sono : la gestione del monitoraggio, l'elaborazione e l'interpretazione degli indicatori ambientali; l'osservazione dell'evoluzione del sistema ambientale; la valutazione del raggiungimento degli obiettivi e la realizzazione delle necessarie azioni correttive......la gestione del comprensorio, al fine del mantenimento dell 'equilibrio ecologico delle zone umide e la conservazione della biodiversità, anche mediante alimentazione e/o movimentazione delle acque dolci e salate". Di seguito si evidenziano gli obiettivi, che il Parco intende proseguire Aggiornamento del Piano di Gestione “Stagno di Molentargius e territori limitrofi –.S.I.C. ITB040022” Il Piano di Gestione del SIC ITB040022 “Stagno di Molentargius e territori limitrofi” è stato approvato con Decreto dell'Assessore della Difesa dell'Ambiente n. 102 del 26/11/2008. A partire da tale data lo stato di conservazione degli habitat e delle specie si è andato ad evolvere anche in seguito all’attuazione di interventi finanziati dal Programma Operativo
marittimo Italia Francia,Life+, finanziamenti POR FESR. Si rende pertanto necessario un aggiornamento del PdG, che valuti in base allo stato attuale, le più opportune misure di tutela ,conservazione, valorizzazione delle peculiarità del Parco e gestione del Parco. Completamento dei lavori di "Recupero degli edifici Locali Locomotori, Edificio Forzati e Magazzini” (Finanziamento Regione autonoma della Sardegna Ass.to Difesa dell'Ambiente - Fondi - POR FESR 2007-2013 L.d.A 4.2.1b -) al fine di poter attivare un ambiente laboratorio da dedicare alle analisi chimiche e biologiche delle acque, sedimenti, piante e fauna ittica; un locale da dedicare alle attività didattiche e per la predisposizione di una zona biblioteca, una hall ingresso con zona ricevimento per i visitatori. Recupero conservativo ed allestimento dell’Edificio Sali potassici al fine della sua valorizzazione come sede di un osservatorio faunistico permanente del Parco. Nell'edificio è prevista la realizzazione di una sala didattico/turistica multimediale e di una foresteria con centro di ristoro e zona ospitalità notturna per le associazioni, gli studiosi e le scolaresche, ma anche per i turisti che vorranno partecipare con diversi livelli di coinvolgimento, nelle operazioni di monitoraggio della fauna ed inanellamento avifauna. La stazione di inanellamento vera e propria potrà essere localizzata in un capanno esistente presso altra sede. Finanziamento Regione autonoma della Sardegna. Fondi - POR FESR 2014-2020 Asse VI .Azione 6.6.1 Garantire la qualità della fruizione del comparto regolamentando visite guidate da personale qualificato Garantire la eco sostenibilità della fruizione con un limitazione/interdizione nei periodi sensibili Effettuare la regolare manutenzione dei capanni, del ponticello in legno e del percorso natura realizzati con il Progetto Life MC-SALT
Mantenere le condizioni trofiche/ambientali raggiunte in seguito alla attuazione al progetto Life MC-SALT al fine di prevenire fenomeni di eutrofia –ipertrofia , rischio distrofico, incremento carico organico e di fosforo sedimentario, impatto sull’habitat 1150* Lagune costiere Corretta manutenzione delle opere destinate alla funzionalità idraulica (paratoie , canale, stazione di pompaggio) Ripristino ambientale delle saline e della circolazione idraulica nel compendio salato ad opera del progetto APQ “PROGETTO PRELIMINARE DI TUTELA AMBIENTALE DELL'AREA DEL BELLAROSA MAGGIORE, DELLE VASCHE DEL RETROLITORALE E DELLA PIANA DI IS ARENAS - PROGETTI DI VALORIZZAZIONE E TUTELA DEL COMPENDIO MOLENTARGIUS, SALINE, LITORALI Garantire il ricambio e la corretta circolazione per favorire l’ossigenazione e la vivificazione del comparto salato e lo sviluppo della comunità planctoniche e bentoniche Mantenere lo stato ambientale al fine di favorire la popolazione di Aphanius fasciatus Mantenere lo stato di qualità delle acque al fine di favorire l’ulteriore sviluppo del Ruppietum. Gestire i livelli idrici in condizioni idonee per la nidificazione Gestione della vegetazione negli isolotti di nidificazione per favorire la nidificazione dei larolimicoli Controllo della quota degli isolotti di nidificazione, al di fuori del periodo riproduttivo per verificare la funzionalità degli stessi
Inanellamento dei Fenicotteri con anelli in PVC e marcatura con GPS Inanellamento dei Larolimicoli e marcatura con GPS del Gabbiano roseo Garantire le condizioni ambientali atte allo sviluppo della popolazione di Artemia salina Garantire le condizioni ambientali atte allo sviluppo dei popolamenti bentonici e planctonici Incremento delle attività di sorveglianza durante il periodo riproduttivo per scoraggiare l’accesso ad operatori non autorizzati (cineoperatori, fotografi naturalistici, semplici curiosi) Controllo della erosione delle arginature al fine di prevenire la creazione di falle che possano compromettere la compartimentazione dello stagno e al fine di non ridurre l’habitat fisico a disposizione della fauna e della vegetazione Mantenimento delle acque sovrasalate per incrementare lo sviluppo di habitat di interesse comunitario Monitoraggi per il controllo dello stato delle popolazione e degli habitat e dell’ecosistema. Il Parco si prefigge l'obiettivo di proseguire gli studi e i monitoraggi già intrapresi durante il Life, ritenendo che queste attività siano prioritarie per la definizione degli interventi di gestione dell’ecosistema, per la valutazione degli indicatori di qualità ambientale ed anche, fondamentali per le attività di educazione ambientale e fruizione. Oltre ai monitoraggio chimico fisici biologici, del plancton e del benthos, degli habitat e della fauna, al monitoraggio della popolazione nidificante di Fenicottero, alle attività di
inanellamento e marcatura con GPS, sarà necessario un controllo della funzionalità idraulica e delle strutture dedicate in quanto il dinamismo del sistema e/o eventi accidentali possono comprometterla. Molti degli obiettivi indicati sono compresi nelle attività del Piano di gestione che si riporta anche ad completamento di quanto esposto Azione Oggetto Priorità ARMONIZZAZIONE DEGLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE E RIDEFINIZIONE DEI LIMITI DEL PARCO Armonizzare gli strumenti di pianificazione delle aree SIC e ZPS e del Parco; riannettere la fascia litoranea del Poetto all’interno MEDIO IA02 dell’area naturale protetta. risultato atteso Miglioramento, in termini di efficienza e efficacia, nelle attività di gestione del sistema ambientale del Molentargius. RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE E RIPRISTINO FUNZIONALE DEL SISTEMA DELLA CIRCOLAZIONE IDRAULICA DELLE ACQUE SALATE. Assicurare la tutela e la salvaguardia degli habitat, ripristinando la piena funzionalità del ALTO IA03 sistema della circolazione idraulica al fine mantenimento degli equilibri fisico-chimico-biologici alla base dei processi naturali degli stagni del Bellarosa Maggiore, del Perdabianca e delle vasche del retro-litorale del Poetto. INTERVENTI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA FINALIZZATI A LIMITARE IL RISCHIO DI INONDAZIONE A SEGUITO DI EVENTI ECCEZIONALI DI PRECIPITAZIONE.. In base ai dati dello “Studio preliminare del comportamento idrologico ed idraulico del sistema Molentargius a seguito di eventi di precipitazione intensa” elaborato dal Dipartimento di ALTO IA04 Ingegneria del Territorio – Sezione di Idraulica, dell’Università degli Studi di Cagliari,ad seguito di eventi di precipitazione intensa si potrebbe verificare la tracimazione delle acque inquinate (dal limitrofo stagno dolce del Bellarosa minore) nel Bellarosa Maggiore. Si rende necessario redigere un piano di assetto idrogeologico e realizzare le opere necessarie a evitare le possibili inondazioni. L’intervento si concretizza con: - l’ampliamento e il potenziamento della rete di monitoraggio attuale. ALTO IA07 - la realizzazione di un laboratorio interno supportato da personale specializzato; - il monitoraggio con dati da satellite
Realizzazione di un nuovo quadro sinsistematico della ALTO MR02 vegetazione del parco del Molentargius e della carta della vegetazione –Monitoraggio della vegetazione Monitoraggio anatidi e rallidi .Quantificazione popolazioni nidificanti. ALTO MR03 Verifica della consistenza e distribuzione delle popolazioni di anatidi e rallidi. Monitoraggio laridi. Censimenti puntuali delle popolazioni nidificanti e migratrici; verifica del successo riproduttivo e dei fattori ALTO MR04 limitanti; studio degli spostamenti delle specie a livello mediterraneo ed atlantico, lavori di manutenzione degli isolotti di nidificazione Monitoraggio sternidi e limicoli coloniali. 1.Verifica della consistenza delle popolazioni nidificanti; 2.verifica del successo riproduttivo e dei fattori limitanti; 3.censimenti periodici dei contingenti in periodo non riproduttivo; ALTO MR05 4.studio degli spostamenti della specie a livello mediterraneo ed atlantico; 5.campagna di sensibilizzazione sui rischi di disturbo alle specie coloniali. Monitoraggio fenicottero Verifica periodica della consistenza e distribuzione dei diversi contingenti nel corso del ciclo annuale; censimento puntuale dei contingenti “primaverili” e censimento puntuale della eventuale popolazione nidificante; organizzazione ALTO MR06 della campagna di inanellamento dei pulcini in caso di riproduzione; studio degli spostamenti della specie in ambito mediterraneo; campagna di diffusione dei dati e dei risultati; campagna di adozione degli animali inanellati. Monitoraggio ittiofauna e Aphanius fasciatus Progetto di studio e MEDIO MR10 ricerca finalizzato: al monitoraggio quantitativo dell’Aphanius fasciatus Controllo del fenomeno del randagismo Cattura e affidamento a ALTO IA16 strutture idonee dei cani randagi presenti nell'area Medio MR12 Allevamento della Artemia salina Studio dei processi di degradazione delle masse organiche e dei ALTO MR14 conseguenti impatti sull’ambiente ALTO PD01 Centro di educazione ambientale del Molentargius Azioni di educazione ambientale per i residenti e Prevenzione rischi Attivazione di collaborazioni finalizzate al controllo del ALTO PD02 territorio con le Guardie forestali e le polizie municipali dei comuni di Quartu S.E. e Cagliari; regolamentazione delle attività
che possono compromettere gli equilibri dell’ecosistema, controllo del territorio con immagini da satellite. Ristrutturazioni edifici per presidio territorio e Fruizione L’intervento attiene alla messa in sicurezza e ristrutturazione di MEDIO IA26 edifici a suo tempo utilizzati quali pertinenze del processo produttivo del sale ad opera delle ex Saline di Stato. Centro polifunzionale - Sali potassici Azioni After Life Azioni a breve termine Azioni a medio termine Azioni a lungo termine Aggiornamento del Piano di Completamento dei lavori di Recupero conservativo ed gestione del SIC "Recupero degli edifici Localiallestimento dell’Edificio Sali Locomotori, Edificio Forzati potassici al fine della e Magazzini al fine valorizzazione come sede de dell’allestimento del un osservatorio faunistico laboratorio e degli spazi permanente del Parco dedicati alla attività di Finanziamento Regione educazione ambientale e autonoma della Sardegna. fruizione Fondi - POR FESR 2014-2020 Asse VI .Azione 6.6.1 Piano dei monitoraggi : Realizzazione di un piccolo finanziamento Regione pontile di approdo per le autonoma della Sardegna canoe nelle vie d’acqua limitrofe allo stagno del Molentargius per favorire le attività sportive (finanziamento previsto dal Bando ambiente 2015 della Fondazione con il Sud. Organizzazione visite guidate e attività didattiche, coinvolgimento associazioni
Fonti di finanziamento Il finanziamento per la gestione e manutenzione del Parco ammonta a circa 1.600.000,00 euro di cui le attività di monitoraggio ambientale sono pari a circa 300.000 euro/anno . Importanti sono anche i costi per l’alimentazione elettrica degli impianti di pompaggio e distribuzione delle acque . I costi generali sono coperti da un specifico finanziamento erogato dalla Regione autonoma della Sardegna nell‘ambito di una convenzione per le attività di gestione e manutenzione ordinaria che ammonta a circa 1.600.000 euro/anno. Alte fonte di finanziamento sono: Programma Operativo Regionale - POR FESR 2014-2020 LIFE Progetti Comunitari Finanziamenti regionali specifici Fondazione per il Sud Analisi SWOT Per raggiungere i suddetti obiettivi concorrono altri fattori quali ad esempio elementi istituzionali, modifiche alla normativa ed assetto socio-politico del territorio in cui il sito ricade e/o dipende. L’Analisi SWOT (Strength, Weakness, Opportunities, Threats) di seguito riportata è basata su questi aspetti
Vantaggioso per raggiungere gli Pericoloso per raggiungere gli obiettivi obiettivi Elementi di Forza Elementi di Debolezza Individuazione degli obiettivi per Il Parco non ha personale proprio e si habitat e specie del sito. avvale di personale in comando o Individuazione delle necessità convenzione da altre amministrazioni. economiche. Ne consegue un rapidissimo turn over Individuazione dei principali fondi di con gravi difficoltà e carenze. riferimento. Personale in pianta organica dell’Ente gestore non sufficiente alla gestione del territorio. Il personale addetto alla manutenzione delle aree verdi e alla gestione delle acque necessita di competenze Origine interna professionali specifiche per operare in aree Natura 2000 ma al momento i servizi sono affidati a ditte esterne con appalti annuali che non garantiscono la continuità Necessità di ricorrere ad expertise esterno. Opportunità Minacce Potenziali modifiche all’assetto Mancanza di una chiara definizione istituzionale/legislativo del Parco quale delle risorse messe a disposizione si configura in seguito alla Delibera dalla amministrazione regionale per le della Giunta regionale n.. 32/2 del attività di gestione e manutenzione del 31.5.2016 che avvia le procedure per Parco l'istituzione del Parco di Molentargius- Parte dei fondi individuati sono Saline-Sella del Diavolo-Capo Sant'Elia- assegnati tramite bandi, senza garanzie Santa Gilla di successo. Ridefinizione dei confini del parco Origine esterna Estensione e differenti problematiche nei diversi ambiti territoriali del Paco (zone limitrofe con la viabilità cittadina, zone a contatto con l’edificato urbano, abusivismo edilizio, abbandono rifiuti, rischi di incendio ecc.)
Bibliografia AAVV Piano di Gestione “Stagno di Molentargius e territori limitrofi – p.S.I.C. ITB040022”, 2008 ANTHUS S.N.C. di S. Nissardi & C. Zucca – Parco Molentargius-Saline Monitoraggio dell’avifauna e della fauna ittica nell’ambito delle attività previste dal progetto Life10 Nat/It/000256 “Environmental management and conservation in Mediterranean salt works and coastal lagoons: Action E3 monitoring ex- post abiotic and biotic characteristics at theMolentargius”.Rapporto finale SERVIT Società Cooperativa di G.Serri & N.Sulas Relazione finale monitoraggio della flora e della vegetazione nel nuovo argine del Bellarosa Maggiore - Anno 2016 Durante L.- Parco Molentargius-Saline. LIFE + Nature & Biodiversity LIFE10 NAT/IT/000256 Rapporto di monitoraggio AZIONE E.3: Monitoring ex-post abiotic and biotic characteristics at the Molentargius- Stato ambientale Elementi di qualità chimico fisica. Matrice acque. Rapporto finale.2016 Durante L.- Parco Molentargius-Saline. LIFE + Nature & Biodiversity LIFE10 NAT/IT/000256 “Rapporto di monitoraggio AZIONE E.3: Monitoring ex-post abiotic and biotic characteristics at the Molentargius- Stato ambientale Elementi di qualità chimico fisica. Sedimenti “Rapporto finale.2016 Durante L.- Parco Molentargius-Saline. LIFE + Nature & Biodiversity LIFE10 NAT/IT/000256 “Rapporto di monitoraggio AZIONE E.3: Monitoring ex-post abiotic and biotic characteristics at the Molentargius- Stato ambientale Elementi di qualità biologica “ Rapporto Finale .Dicembre 2016 http://ec.europa.eu/environment/life/toolkit/comtools/resources/afterlife.htm htto://www.mc-salt.eu http://www.minambiente.it/pagina/sic-zsc-e-zps-italia
LIFE AFTER-LIFE MC-SALT CONSERVATION PLAN SITO Il LIFE Mc-Salt è un progetto NATURA 2000 SALINE DI Internazionale che ha coinvolto l’Italia, MOLENTARGIUS ITB044002 la Francia e la Bulgaria. Il E STAGNO DI MOLENTARGIUS coordinatore è stato l’Ente gestione E TERRITORI LIMITROFI parchi e biodiversità - delta del Po in ITB040022 collaborazione con il Comune di Cervia, il Parco Naturale Regionale Molentargius Saline in Sardegna, il Parco Regionale della Camargue, la Compagnie des Salins du Midi et des Salines de l'Est e la Tour du Valat in LIFE10 NATIT000256 Francia ed in www.mc-salt.eu Bulgaria i Green Balkans. Progetto realizzato con il contributo dello strumento finanziario LIFE Il progetto ha dell'Unione Europea realizzato attività di A cura di conservazione di Laura Durante habitat e specie Parco naturale regionale Molentargius-Saline delle saline, specie Dicembre 2016 che in condizioni di alta salinità trovano le condizioni ottimali per il proprio sviluppo.
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