47 informaires La fi nanza decentrata alla prova della crisi - Byterfly
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
MAGGIO 2015 Ai lettori ...................................................................................................................... 3 ANNO XXVI - N. 1 Ricordo di Walter Santagata INFORMAIRES Walter Santagata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 Semestrale dell’Istituto di Ricerche Economico Sociali Economia, cultura, società: del Piemonte Walter Santagata scienziato sociale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 n. 47, Maggio 2015 La finanza decentrata alla prova della crisi Direttore responsabile Marcello La Rosa Gli effetti della crisi sulla finanza decentrata: un inquadramento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13 Comitato di redazione Luciano Abburrà, Maria Teresa Avato, On the Fiscal Condition of U.S. Cities . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19 Carlo Alberto Dondona,Vittorio Ferrero, Tommaso Garosci La finanza locale negli anni della crisi ................................................ 31 Innovazioni nelle tariffe dei servizi sociali .......................................... 39 Redazione e direzione editoriale: Ires - Istituto di Ricerche Area metropolitana torinese: l’esigenza Economico Sociali del Piemonte di una politica fiscale sovracomunale?. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43 via Nizza, 18 – 10125 Torino Telefax 011.669.60.12 La spesa sanitaria è sotto controllo: ma le differenze e-mail: biblioteca@ires.piemonte.it tra le ASL richiedono attenzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52 Ufficio editoria Ires I piemontesi sono di nuovo ottimisti? ................................................... 57 Maria Teresa Avato, e-mail: editoria@ires.piemonte.it Ricerche Autorizzazione del Tribunale di Torino La mappatura delle Organizzazioni Non Profit in Piemonte . . . . . . . 59 n. 4034 del 10/03/1989. Poste Italiane, spedizione in abbonamento postale 70%. www.PolitichePiemonte.it ............................................................................ 65 DCB Torino, n. 2 / anno XXIV Mediato3 – Aggiornamenti professionali in materia Stampa: Grafica Esse – Orbassano di immigrazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69 La salute del sistema manifatturiero regionale Consiglio di amministrazione attraverso i bilanci delle società di capitale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 73 Mario Viano, Presidente; Luca Angelantoni, Vicepresidente; Comunicare la ricerca ai decisori: una questione Gianluca Aimaretti, Antonio da ridefinire . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 80 Amoroso, Lia Fubini Collegio dei revisori Convegni, seminari, incontri ....................................................... 85 Maurizio Cortese, Presidente; Paola Dall’Oco e Sara Ronaldo, Membri effettivi; Annamaria Mangiapelo e Pierangelo Reale, Membri supplenti Le fotografie che illustrano questo numero di “InformaIres” sono tratte dalla mostra Direttore: Marcello La Rosa “Felice Casorati. Collezioni e mostre tra Europa e Americhe” Alba, Fondazione Piera, Pietro e Giovanni Ferrero 25 ottobre 2014 - 15 febbraio 2015
Ai lettori La mia nomina a Presidente dell’IRES coincide con la pubblicazione di questo nu- mero di “Informaires” e quindi colgo con piacere l’occasione per un saluto ai lettori. Viviamo tempi obiettivamente difficili in cui, sulla scia di grandi trasformazioni econo- miche e sociali, si vanno rapidamente ridefinendo posizioni e ruoli, in particolare, dei vari attori istituzionali. La Regione ne è pienamente coinvolta e l’IRES, che ne è Ente Strumentale, è chia- mato ad adeguarsi al nuovo quadro che si va delineando. Un quadro di risorse pro- prie decrescenti, in cui il peso relativo degli indirizzi, direttive e, ancor più, finanzia- menti della Comunità Europea è enormemente aumentato, anche in rapporto alle politiche nazionali. Con il Consiglio di Amministrazione avvieremo un’attenta riflessione sulle ricadute operative e organizzative di ciò, nella certezza che una struttura, solida ma al con- tempo agile, come l’IRES saprà offrire un contributo importante al riposizionamento del Piemonte nel quadro europeo. Buon lavoro e buona fortuna a tutti. Mario Viano I N F O R M A I R E S , A N N O X X V I , N . 4 7 , M A G G I O 2 0 1 5 3
Felice Casorati, Bambina che gioca su un tappeto rosso, 1912, Fine Arts Museum Ghent © Lukas-Art in Flanders vzw. Photo © Hugo Maertens. © Felice Casorati, by SIAE 2014.
Ricordo di Walter Santagata Walter Santagata Walter Santagata Stefano Piperno Economia, cultura, società: Walter Santagata 22 ottobre 2014 scienziato sociale È ormai più di un anno che Walter Santagata è scomparso. In un convegno che si Gli effetti della è tenuto a Torino gli scorsi 29 e 30 maggio1 è stato ricordato il suo contributo come crisi sulla finanza decentrata: studioso soprattutto nel campo dell’economia della cultura, senza dimenticare però il un inquadramento suo significativo apporto ad altre discipline economiche. Da questo punto di vista ho On the Fiscal un debito intellettuale nei suoi confronti perché, sin dai nostri primi incontri a cavallo Condition of U.S. Cities tra la fine degli anni settanta e l’inizio degli anni ottanta, Walter ha partecipato più o La finanza locale meno direttamente all’attività dell’IRES anche per l’impulso dato dall’allora direttore negli anni della crisi Giorgio Brosio ai legami con quelli che erano i giovani del Laboratorio di economia Innovazioni nelle tariffe Cognetti de Martiis. In quel periodo i suoi contributi sono stati soprattutto nell’ambito dei servizi sociali della scienza delle finanze e dell’economia pubblica e l’IRES ne ha attinto proficua- Area metropolitana mente consentendo lo sviluppo e il consolidamento di un importante filone di studio in torinese: l’esigenza di una politica fiscale tali campi. Abbiamo infatti lavorato insieme su ricerche che nella seconda metà degli sovracomunale? anni ottanta hanno dato prestigio anche internazionale all’IRES. In particolare, ricordo La spesa sanitaria la ricerca sulle preferenze fiscali dei torinesi, una ricerca innovativa – la prima di questo è sotto controllo: ma le differenze tra le ASL tipo in Italia, sulla scia di alcune esperienze estere – con un questionario bellissimo che richiedono attenzione simulava un gioco di bilancio sottoposto a un campione di cittadini torinesi. Sin da I piemontesi sono di nuovo ottimisti? allora emergeva la sua passione per l’economia sperimentale, che metteva in luce la sua capacità di essere scienziato sociale vero, come ricorda efficacemente Arnaldo La mappatura delle Organizzazioni Bagnasco in un altro contributo di questo Bollettino. Ciò ha consentito di sviluppare Non Profit in Piemonte tra noi anche una sincera amicizia, cementata da viaggi comuni, più o meno legati a www. occasioni scientifiche, che hanno arricchito il mio patrimonio di “bei ricordi”. PolitichePiemonte.it Mi piace ricordare come la sua presenza all’interno dell’IRES sia stata per lungo tem- Mediato3 – Aggiornamenti po legata alla comunanza intellettuale con i ricercatori dell’Istituto, anche senza in- professionali in materia carichi formali, per passione. Se guardo indietro nel tempo, Walter non compare tra i di immigrazione personaggi più visibili e in primo piano nella storia dell’Istituto. Ma proprio come in certi La salute del sistema manifatturiero quadri (lui che amava e praticava la pittura!) sono spesso le figure di secondo piano regionale attraverso i bilanci delle società che dallo sfondo rivelano il segreto di tutta l’opera. In un secondo momento, come di capitale membro del Comitato scientifico ha poi contribuito anche in forma più istituzionale Comunicare la ricerca alla impostazione e verifica dei programmi di ricerca dell’IRES, al cui interno si era- ai decisori: una questione da ridefinire no nel frattempo prodotte diverse ricerche nel campo dell’economia della cultura. Questo è il tema al quale lui si è dedicato indefessamente negli ultimi anni attraverso Convegni, seminari, incontri 1 Dipartimento Economia Statistica Cognetti de Martiis, Università degli Studi di Torino , CSS-Ebla, Il governo della cultura, Torino 29-20 Maggio 2014. Pubblicazioni I N F O R M A I R E S , A N N O X X V I , N . 4 7 , P P . 5 - 6 5
Ricordo di Walter Santagata la creazione del centro Studi Silvia Santagata-Ebla, Ha ricoperto le cariche di presidente del Comitato in memoria della giovane figlia prematuramente tecnico-scientifico per l’Economia della Cultura del scomparsa: una fucina di giovani studiosi che costi- Mibac e di membro del Consiglio Superiore per i tuisce un patrimonio che non dovrà essere disperso. Beni Culturali e del Paesaggio. Nel 2008 è stato pre- Lavorando con Walter ho imparato molto e, ho rice- sidente della Commissione di Studio del Mibac per la redazione del Libro Bianco sulla Creatività in Italia. vuto non solo stimoli intellettuali preziosi ma anche Autore di molteplici pubblicazioni in Italia e all’estero suggerimenti operativi efficaci per tradurre i conte- nel campo dell’economia e delle politiche culturali, nuti di ricerca in azione amministrativa, un obiettivo dai distretti culturali al sistema dell’arte contempo- in lui – meritoriamente – sempre presente e spesso ranea in Italia, il Prof. Santagata ha sempre portato raggiunto, grazie anche alla sua grande capacità avanti il concetto di come la cultura possa essere ideativa e organizzativa. Ma oltre al mio grazie indi- volano di sviluppo economico e imprenditoriale. In viduale gli dobbiamo un grazie collettivo perché la particolare, le sue teorie sull’esistenza di molte più sua costante presenza, disponibilità e stimolo intel- sfaccettature culturali risultano più che mai attuali. Il lettuale hanno garantito la crescita del patrimonio nostro patrimonio non è solo fatto di arte, letteratura culturale del nostro Istituto. e paesaggio, ma anche di nuove forme espressive, come il design e la cultura materiale diffusa sul ter- Nato a Montegrosso ritorio, in cui artigianati locali, specialità gastronomi- d’Asti nel 1945, Wal- che e tradizioni passate svettano per la loro unicità ter Santagata è tutta italiana. scomparso prema- Tra le sue pubblicazioni numerose sono quelle nel turamente nell’ago- campo dell’economia e delle politiche culturali: sto 2013. Era profes- Water Santagata, Il Governo della Cultura, il Mulino 2014, postumo. sore ordinario di Enrico Bertacchini, Water Santagata, Atmosfera Scienze delle Finanze e di Economia della Cultura Creativa Un modello di sviluppo sostenibile per il Pie- presso l’Università di Torino ed esperto di economia monte fondato su cultura e creatività, il Mulino 2012. dei Beni e delle Attività culturali, materia che inse- Enrico Bertacchini, Giangiacomo Bravo, Massi- gnava presso la Facoltà di Lettere e Filosofia del me- mo Marrelli, Water Santagata, Cultural Commons, desimo ateneo. Qui dirigeva inoltre il Centro Studi Edward Elgar Publishing, 2012. Silvia Santagata-Ebla (International Center for Rese- Water Santagata, La fabbrica della cultura, il Mulino arch on the Economics of Culture, Institutions, and 2007. Creativity), intitolato alla figlia prematuramente Pier Luigi Sacco, Water Santagata, Michele Trimar- scomparsa nel 2006. chi, L’arte contemporanea italiana nel mondo, Skira È stato fondatore del Master World Heritage at 2005. Work, organizzato in collaborazione con l’Unesco, Christian Barrère, Water Santagata, La Mode. Une l’Università di Torino, il Politecnico di Torino e ITC- économie de la Créativité et du patrimoine, La Do- ILO. Dal 2009 era membro del Consiglio Ministeria- cumentation Française 2005. le degli studi del Ministero della Cultura Francese. Water Santagata, Simbolo e merce, il Mulino 1998. 6 I N F O R M A I R E S , A N N O X X V I , N . 4 7 , M A G G I O 2 0 1 5
Ricordo di Walter Santagata Economia, cultura, società: Walter Santagata Walter Santagata scienziato sociale Economia, cultura, Arnaldo Bagnasco società: Walter Santagata scienziato sociale In un’occasione come questa, si avverte una responsabilità particolare nel ricordare, Gli effetti della per sé e per gli altri, un amico; ma si potrebbe aggiungere per me un motivo di disa- crisi sulla finanza decentrata: gio perché Walter Santagata era un economista, e possono dunque con cognizione un inquadramento di causa parlare gli economisti, che del resto lo faranno in questi giorni. Io sono un so- On the Fiscal ciologo: perché, allora, l’economista Santagata riesce a non farmi sentire a disagio Condition of U.S. Cities per questo secondo motivo? Le scienze sociali si portano dietro, dal loro inizio, una specie di peccato originale: la La finanza locale negli anni della crisi separazione di discipline diverse. Era una separazione necessaria, per radicarsi come Innovazioni nelle tariffe scienze e crescere, ma la ferita rimane. I migliori specialisti di ogni disciplina la avver- dei servizi sociali tono, e sentono la necessità di stabilire passerelle che mettano in comunicazione Area metropolitana territori divisi. Chi si pone questo problema, se lo fa con preciso radicamento nella torinese: l’esigenza di una politica fiscale propria specialità disciplinare, ma anche senza paura di aprirsi ed esporsi verso le sovracomunale? altre, in modo da contribuire così a comuni vantaggi, è, nel senso più pieno del ter- La spesa sanitaria mine, uno scienziato sociale. In questo senso Santagata era uno scienziato sociale, e è sotto controllo: ma le differenze tra le ASL per questo mi fa sentire non del tutto fuori posto. richiedono attenzione Vorrei ora mettere in conto due altre linee di frattura, presenti questa volta all’interno I piemontesi sono delle diverse discipline. La prima è la separazione fra teoria e ricerca. Un sociologo di nuovo ottimisti? inglese, John Goldthorpe ne ha parlato di recente come dello scandalo della socio- La mappatura delle Organizzazioni logia contemporanea, ma la denuncia non vale solo per la sociologia. Una teoria Non Profit in Piemonte chiusa a riflettere su se stessa è debole quanto lo è una ricerca empirica non orien- www. tata da una teoria con la quale è sempre in interazione. Santagata lo sapeva bene, PolitichePiemonte.it era un buon teorico e un buon ricercatore. Mediato3 – La seconda linea di frattura è la separazione fra analisi scientifica e pratica sociale. In Aggiornamenti professionali in materia altri termini, è la separazione fra analisi scientifica e interesse per le sue conseguenze di immigrazione sociali e le possibili applicazioni in politiche efficaci, da costruire eventualmente an- La salute del sistema che insieme ai decisori. Di nuovo, si corrono per questo dei rischi e si tratta di trovare manifatturiero regionale attraverso equilibri, a volte difficili: Santagata sapeva misurarsi con tali questioni, direi che lo i bilanci delle società di capitale facesse non solo con professionalità e rigore, ma con ottimismo e con un partico- Comunicare la ricerca lare spirito insieme combattivo e costruttivo. Sono qualità che applicava con impe- ai decisori: una questione da ridefinire gnativi interventi in ambito internazionale, e che alimentava e sperimentava anche nella sua attività didattica, che non considerava altra cosa ma parte integrante del Convegni, seminari, incontri suo progetto scientifico e di impegno pratico. Oltre ai corsi universitari, ricordiamo il Master attivato da anni in ambito Unesco, presso il BIT, e gli ulteriori sviluppi orien- Pubblicazioni I N F O R M A I R E S , A N N O X X V I , N . 4 7 , P P . 7 - 1 2 7
Ricordo di Walter Santagata tati insieme alla ricerca e all’insegnamento, sempre mento economico, e insieme a Martha Friel aveva in ambito Unesco, verso la costruzione del “Centro pubblicato un articolo sul Soft industrial design e lo internazionale di ricerca sull’economia della cultura sviluppo locale. Ritroviamo dunque su “Stato e Mer- e sugli studi sul patrimonio culturale”. cato” la successione di alcuni dei suoi principali in- Nel suo lavoro era sempre alla ricerca di novità pos- teressi, che aggiornavano nel tempo anche il nostro sibili, di risorse da valorizzare: è un carattere della sua comune laboratorio, e che costituiscono anche, vi- personalità scientifica che ricorda Albert Hirshman e sti nel loro insieme, una traccia degli aspetti fonda- il suo “possibilismo”, l’atteggiamento di chi è attento mentali del suo profilo intellettuale in evoluzione. a riconoscere spazi di manovra che possono sempre In realtà si tratta solo di una piccola e parziale trac- trovarsi, grandi o piccoli, anche in situazioni difficili, an- cia di un percorso molto ricco e diversificato. Un per- che in paesi poveri, in polemica con chi si muove con corso approdato infine, come sappiamo, al tema schemi ossificati di interpretazione dello sviluppo, inca- dell’economia della cultura, che sentiva davvero paci per questo di riconoscerle. Anche Santagata cer- ormai come il suo tema, soprattutto se inteso nel cava le risorse inattivate, intuiva le possibili sinergie e gli senso allargato che lui intendeva. Credo anche che spazi di manovra, e suggeriva politiche appropriate. fosse ragionevolmente sicuro di aver raggiunto una Uno degli ambienti in cui ci trovavamo con Santa- definizione del campo soddisfacente e di aver stabi- gata era la rivista “Stato e Mercato” del Mulino. lito un reticolo concettuale e problematico robusto, Ne parlo, proprio a sostegno di quanto dicevo sul- bene attrezzato per il lavoro suo, della sua squadra la sua apertura interdisciplinare. “Stato e Mercato” riunita al Centro studi Silvia Santagata-Ebla, e di chi sperimenta da molti anni una attiva collaborazio- volesse per conto proprio andare avanti. Santagata ne di sociologi, economisti, scienziati politici e altri forse avrebbe reagito a questo giudizio mostrando specialisti di discipline diverse, su problemi di analisi subito questioni rimaste aperte o da approfondire. comparata dei capitalismi nazionali e delle loro isti- Non forse: certamente avrebbe reagito così. tuzioni di regolazione. Walter era membro del comi- Ma per convincersi che in fondo anche lui era con- tato editoriale ed è stato parte integrante della vita sapevole della solidità dell’impianto analitico e po- della rivista nel corso degli anni. Una nota pubblica- litico raggiunto, basta leggere l’introduzione al suo ta in suo ricordo ritorna a un primo contributo del ultimo libro uscito postumo, dedicato al Governo 1981, agli esordi di “Stato e Mercato”, dedicato al della cultura: si percepisce subito un’impressione, ciclo politico-economico in Italia fra il 1953 e il 1979; appunto, di sicurezza, l’onesta sicurezza che viene ricorda poi il suo impegno teorico come studioso dal lavoro ben fatto. Una sensazione che si ricava dell’economia istituzionale, che si ritrova anche in anche dalla precisa, sistematica scansione dei pas- una discussione di Douglass North, nel periodo in cui saggi di costruzione della sua problematica, che lui di North aveva curato l’edizione italiana del famoso ricorda. Si ha davvero l’evidenza di un percorso che Insitutions, Institutional Change and Economic Per- si è aperta la strada, passo dopo passo, con iniziati- formance. Ci aveva in seguito parlato di Charlotte ve, ricerche e pubblicazioni successive. Hess e Elinor Ostrom sulla conoscenza come bene Santagata comincia dicendo che il libro “è il risultato comune, del successivo lavoro di North sul cambia- di una riflessione che dura da tempo”, a partire per 8 I N F O R M A I R E S , A N N O X X V I , N . 4 7 , M A G G I O 2 0 1 5
Ricordo di Walter Santagata lo meno dagli anni Novanta quando aveva lavo- e allo sviluppo delle loro comunità in condizioni che rato sul concetto di distretto culturale e sul binomio migliorano il benessere collettivo e il potenziale indi- cultura-territorio. Ciò che apriva la strada, questa è viduale”. Definizione molto impegnativa, che svilup- proprio l’espressione che lui usa, a “nuove riflessio- pa e attrezza in direzioni più operative. ni sulla cultura materiale e sulle industrie creative”. Sottolineo due punti che mi sembrano rilevanti Subito si affacciava allora – è il tema di La fabbri- dell’impostazione: il primo è che, a scanso di equi- ca della cultura del 2007 – il dilemma fra politiche voci, tale creatività va intesa come “ben temperata di conservazione e politiche di produzione di nuova da valori etici, culturali e artistici”; il secondo è che cultura, entrambe rilevanti evidentemente, ma da «fattori importanti della qualità sociale sono i tassi di pensare, dal punto di vista economico, a partire cooperazione e di fiducia presenti in una comuni- dalle politiche di nuova cultura, “le vere chiavi per tà”, indicando la specifica importanza delle arti nel l’ingresso e il successo sui mercati internazionali”. Si generare capitale sociale; ricordo questo secondo trattava a questo punto di individuare e mostrare il punto non solo per la sua importanza in sé, ma per- funzionamento delle industrie creative nei principa- ché mi permette di osservare che qui Santagata li settori culturali: della cultura materiale (come la richiamava un concetto – il capitale sociale – che moda o la gastronomia), dei contenuti (l’editoria, il prima di aver fatto breccia fra gli economisti è stato cinema, ecc.) e del patrimonio culturale (dove tro- un concetto di sociologi e antropologi, a conferma, viamo la combinazione di conservazione/creazione, di nuovo, della sensibilità di Walter Santagata scien- arte contemporanea, e insieme musei e monumen- ziato sociale. ti, musica, e così via). Il passo successivo è stato il tema dell’atmosfera cre- Santagata ha fatto questo passo nel Libro bianco ativa, come individuarla e sostenerla. La qualità del- sulla creatività in Italia, del 2009, esito del suo impe- lo sviluppo è direttamente integrata al tema dello gno come presidente della Commissione ministeria- sviluppo locale, peraltro presente da sempre o co- le sulla creatività, dove compare però anche una munque, almeno implicitamente, sin dall’adozione distinzione importante, che giustamente viene rico- del termine distretto, nel concetto di distretto cultu- nosciuta sia come innovazione teorica e politica, sia rale, così evocativo della dimensione spaziale circo- come risorsa specifica per l’Italia. È la distinzione fra scritta, anche se indentifica una realtà non chiusa su creatività per l’innovazione e creatività per la quali- se stessa. In questo nuovo passaggio, è importante tà sociale. La distinzione produce uno spostamento anzitutto l’identificazione – in Atmosfera creativa, la di attenzione dalla creatività vista in genere in lette- ricerca coordinata con Enrico Bertacchini pubbli- ratura come esito o processo di innovazione tecno- cata nel 2012 – di una “complessa struttura di reti logica, alla creatività appunto per la qualità sociale. sovrapposte”, che di quello sviluppo locale come È un’innovazione importante. E cosa si debba inten- sviluppo economico sostenibile, in chiave di qualità dere per qualità sociale lo preciserà più avanti nel sociale, sono la condizione. Anche qui notiamo che libro: “la qualità sociale può essere definita come la non si tratta di una elaborazione tutta teorica, ma misura in cui le persone sono capaci di partecipare parte della proposta di un modello di sviluppo soste- attivamente alla vita sociale, economica e culturale nibile per il Piemonte, fondato su cultura e creatività. I N F O R M A I R E S , A N N O X X V I , N . 4 7 , M A G G I O 2 0 1 5 9
Ricordo di Walter Santagata Non mi soffermo su questo perché vorrei invece por- Si sa che le introduzioni sono l’ultima cosa che in tare all’attenzione una periodizzazione delle politi- genere si scrive, a libro ultimato. Questa conclu- che culturali degli ultimi decenni, credo illuminante sione dell’introduzione all’ultimo libro di Santagata per molti aspetti, e che veniva presentata come una è densa e precisa. Possiamo essere certi che ha ri- successione di fasi ascendenti a elica. All’inizio il pa- flettuto molto per scriverla, è ben calibrata, tutte le trimonio culturale è stato inteso come “una bellezza parole sono pesate, in modo che tutti i fili potesse- che rinfranca e nutre il nostro spirito”, poi come “un ro essere alla fine allacciati in un insieme coerente. bene economico che arricchisce il nostro benesse- Facciamo attenzione. Perché è un punto di arrivo in re materiale”, poi “la base per lo sviluppo di molte cui sa bene di rendere esplicite anche forti tensioni: industrie creative”, e infine, oggi “un fenomeno che a quanto devono opporsi, quanto devono contro- migliora la qualità sociale”. Si tratta di una sequenza, battere, mediare, con proposte progressive reali- di un dispositivo analitico, che sarà anche in seguito stiche, l’agire politico e l’agire economico, sensibili utile per pesare bene, interpretare, orientare i cam- alla qualità sociale, perché questa possa rafforzare biamenti in corso. Notiamo che l’ultimo passaggio – le logiche della produttività, per la conquista dei “un fenomeno che migliora la qualità sociale” – è un mercati, e di uno sbocco economico per la cultu- contributo specifico e innovativo di Santagata, che ra? A un economista meno audace, o più pigro, le non si lascia scappare l’occasione di notare la sinto- sue affermazioni potrebbero anche apparire appe- nia fra questo punto di arrivo e la critica in corso del santite da contraddizioni insanabili. Ma non è così, Pil come solo misuratore di sviluppo, a opera fra gli perché con questa conclusione annuncia anche un altri di economisti come Stiglitz, Sen, Fitoussi. Si tratta forte e indispensabile impegno di azione per il cam- di una consonanza significativa. biamento sociale e culturale, che dovrà trovare le Inoltre, e questo è il punto cruciale e finale, la se- sue strade, che avrà i suoi costi, sconfitte e successi. quenza porta a una conclusione, chiara concettual- Al quale, questo è il punto, lui si è sforzato di dare un mente, ma che apre e, impegna insieme, a pratiche preciso quadro di orientamento. difficili. Seguiamo con attenzione quello che dice Riflettendo su questa conclusione, e riprendendo Santagata: “la fase economicista e gestionale delle quanto dicevo sul significato della cifra dell’eco- politiche culturali si conclude con quella dell’emer- nomia della cultura di Walter Santagata, ricostruita gere delle industrie creative. Tuttavia anche questo passo dopo passo nell’introduzione al suo ultimo li- recente sviluppo vede la creatività come un ele- bro, vorrei allora aggiungere l’impressione, oggi, di mento culturale che in definitiva rafforza l’innova- essere di fronte a una specie di testamento scienti- zione e attraverso essa le logiche della produttività, fico. A questo ovviamente non pensava, ma l’intro- della conquista dei mercati e di uno sbocco eco- duzione può suonare così, perché è probabilmente nomico per la cultura. Le industrie culturali creative l’ultima cosa che ha scritto, perché è ricapitolativa sono l’apice dello sviluppo della cultura in senso ed è proprio nel suo stile che quando sa di dire una economico. Ma la creatività pone anche una nuo- cosa seria, importante, non insiste a infiocchettarla va prospettiva: il suo impegno per aumentare la o vestirla di retorica. La dice con semplicità, in que- qualità sociale”. sto caso semplicità profonda, per stabilire un punto 10 I N F O R M A I R E S , A N N O X X V I , N . 4 7 , M A G G I O 2 0 1 5
Ricordo di Walter Santagata sicuro e passare poi agli sviluppi pratici. Le pagine industriale e commerciale”. Per togliere ogni dub- che presenta nel libro saranno dedicate al gover- bio, ossia che non si tratta di una visione astratta no della cultura per la qualità sociale, ma anche o potremmo anche dire eccessivamente “cultura- a temi diversi e ramificati come misurare la cultu- lista” dell’idea di atmosfera creativa, sono indicati ra, i fondi privati per l’arte, l’arte contemporanea subito i suoi tre pilastri: governata a KmO, paesaggio, turismo e sviluppo 1. i sistemi locali della creatività, nelle due varianti economico, e così via. Per il governo dalla cultura dei sistemi della cultura materiale (il design indu- arriverà a proporre in modo argomentato un Mini- striale, la moda, l’industria del gusto, l’editoria, stero per la cultura. pubblicità, software, e così via) e dei sistemi del L’impressione allora si corregge, come è bene emer- patrimonio culturale (musei, paesaggio, musica, so nella discussione di qualche giorno fa, alla Fon- architettura); dazione Firpo, a proposito del libro. L’intenzione di 2. le fabbriche della cultura, tema che rinvia agli Santagata era di pubblicare una specie di mani- imprenditori, perché senza imprenditori non c’è festo, un progetto che sentiva ormai completo nei iniziativa di mercato; suoi termini essenziali, per essere proposto nel conte- 3. i microservizi alle imprese per la creatività. sto scientifico e politico, nazionale e internazionale. Questo è il significato cha Santagata ha voluto dare È su questi pilastri che cresce l’interazione creativa, all’introduzione del suo libro dedicato al Governo che si manifesta quando si raggiunge una massa della cultura. critica sufficiente, e insieme una temperatura mo- Vorrei infine tornare al tema a lui caro, che ha af- rale adeguata. Come vediamo, è un concetto di frontato in molte occasioni: l’atmosfera creativa e atmosfera creativa quanto mai con i piedi ben saldi le città creative. Era uno dei punti connessi alla que- in terra. stione dello sviluppo locale, e ricordo che una delle C’è un punto che mi pare notevole della teoria di occasioni in cui lo aveva affrontato era stata la pre- Santagata: Il fatto che non si debba riservare l’idea sentazione pubblica e la discussione nel 2011 della di città creativa a grandi centri, ma fatte le debite bella ricerca del Centro Studi Silvia Santagata- Ebla, proporzioni e le differenze del caso, che l’idea possa condotto insieme alla Facoltà di scienze politiche. essere applicata a città anche piccole città, o pic- Atmosfera creativa è uno di quei concetti che ri- coli centri. È una considerazione importante, della schiano l’astrattezza e l’indeterminatezza; ma basta quale si discusse anche quel giorno di presentazione vedere come Santagata aveva attrezzato il con- della ricerca di cui dicevo. cetto, per coglierne l’uso quanto mai concreto. L’e- A conferma della giustezza della sua posizione, ag- spressione “atmosfera creativa” è infatti la combi- giungevo ai suoi pertinenti riferimenti di discipline di- nazione di fattori diversi che concorrono a sostenere verse, anche la voce di un antropologo: Ulf Hannerz. “le forze dello sviluppo locale nei settori a elevata Per definire una città Hannerz, più che alla dimensio- produzione di beni e servizi culturali e a favorire le ne, guarda alla differenziazione culturale, trovando condizioni per il dispiegarsi di vantaggi reciproci, po- una sorprendente definizione di città, sostanzialmen- sitivi e condivisi dagli agenti di questo nuovo mondo te in questi termini: un posto dove puoi trovare una I N F O R M A I R E S , A N N O X X V I , N . 4 7 , M A G G I O 2 0 1 5 11
Ricordo di Walter Santagata cosa mentre ne stai cercando un’altra. È l’innova- che, attività di Design e laminati plastici, la presenza zione da incontro casuale di due elementi culturali di grandi scrittori italiani nati lì o nelle Langhe, l’orga- di diversa provenienza, un meccanismo che spiega nizzazione di fiere ed eventi, di Festival di cortome- perché le città sono da sempre luoghi dell’innova- traggi. zione, l’innovazione come effetto di serendipity. Nell’occasione del convegno gli dicevo anche che Credo che questo gli fosse piaciuto, ma la città della la sua idea di massa critica, che una volta raggiun- serendipity richiede comunque una certa dimensio- ta mette in moto il processo cumulativo di sviluppo ne per l’esperienza facile del diverso che in un in- urbano culturalmente innovativo che si autoalimen- contro può produrre una nuova sintesi culturale, da ta, corrispondeva in Hannerz all’idea di urban swirl, coltivare poi con compagni che sono attratti dalla il vortice urbano, che usava parlando della Vienna novità, difficili da trovare in un ambiente ristretto; di inizio Novecento o della S. Francisco della beat Santagata era portato a scommettere però anche generation. su centri minori, alla loro particolare complessità, e Ho giocato un po’ con questi ricordi, ma vi siete ac- anche su altri meccanismi di attivazione dell’inno- corti che ho cominciato a dialogare con Walter, an- vazione. Pur essendo consapevole che la creazione che se purtroppo è solo il ricordo di un dialogo. Con artistica e culturale in genere è un delicato processo lui si dialogava sempre, e Walter rimarrà un nostro in condizioni di autonomia e libertà, lui riteneva an- generoso e autorevole compagno di studi. Per chi che che questo potesse essere favorito da politiche lo ha conosciuto credo che si tratterà sempre di un appropriate, tanto cheproprio questo è diventato il dialogo, perché proveremo a immaginare cosa ci suo tema politico. avrebbe chiesto, incuriosito dalle novità, anche di Così, se come esempi di città creative del passa- un’altra disciplina, e cosa avrebbe risposto a nostre to evocava Firenze e Venezia del Rinascimento, la osservazioni o domande, quando ci occuperemo di Parigi di inizio Novecento o la New York degli anni certe questioni, con qualche sorpresa utile per con- Sessanta, è anche esemplare che evochi il caso di tinuare il nostro lavoro. una piccola città, Bra, nel suo sistemico correlarsi di La sua è l’eredità scientifica e civile preziosa di un tradizioni radicate sul terreno e novità germogliate, maestro, che bisogna sentirsi impegnati a coltivare, come Slow Food, l’Università di scienze gastronomi- dialogando con lui. 12 I N F O R M A I R E S , A N N O X X V I , N . 4 7 , M A G G I O 2 0 1 5
La finanza decentrata alla prova della crisi Gli effetti della crisi sulla finanza decentrata: Walter Santagata un inquadramento Economia, cultura, Stefano Piperno società: Walter Santagata scienziato sociale La crisi economico-finanziaria avviatasi nel 2007-2008 ha generato un progressivo Gli effetti della grave deterioramento della finanza decentrata nel nostro Paese. Questo si è manife- crisi sulla finanza decentrata: stato in maniera significativa soprattutto a partire dal 2010, con l’esplosione della crisi un inquadramento dei debiti sovrani nell’Eurozona e l’avvio dei programmi di consolidamento fiscale On the Fiscal legati alle nuove procedure di coordinamento ex ante delle politiche economiche Condition of U.S. Cities dell’UEM. In particolare, in Italia la legislazione “emergenziale” del periodo 2010-2014 ha pesantemente ridotto le risorse disponibili per i governi territoriali, sia a monte (tra- La finanza locale negli anni della crisi sferimenti), sia a valle (vincoli al Patto di Stabilità Interno). Innovazioni nelle tariffe La riduzione delle entrate si è poi manifestata in presenza di un aumento di fabbi- dei servizi sociali sogni di spesa legati alla necessità di contrastare gli effetti sociali della crisi e in una Area metropolitana situazione di riduzione progressiva della capacità di indebitamento. torinese: l’esigenza di una politica fiscale Si tratta di un andamento comune a quello riscontrabile in altri paesi sviluppati, pur se sovracomunale? in forme differenziate, e dove in alcuni casi la finanza decentrata ha invece potuto La spesa sanitaria svolgere un ruolo anticiclico. Una ricca produzione internazionale di studi comparati è sotto controllo: ma le differenze tra le ASL (Blöchliger et. al., 2010; Blöchliger, e Vammalle, 2012; OECD, 2012, 2013; IEB, 2013, Wol- richiedono attenzione man, 2014; Ahmad, Bordignon, Brosio, 2015) ha analizzato con dovizia di particolari il I piemontesi sono comportamento della finanza decentrata nei diversi sistemi di relazioni finanziarie tra di nuovo ottimisti? livelli di governo mettendo in luce le difficoltà che si incontrano nel coordinamento La mappatura delle Organizzazioni della finanza pubblica (ad esempio, a volte, una politica anticiclica del governo Non Profit in Piemonte centrale viene controbilanciata da una politica ciclica dei governi sub-centrali e www. vice versa). Il problema è emerso non solo nei paesi dell’Unione Europea ma anche PolitichePiemonte.it in altri Paesi sviluppati (e non) a cominciare dagli Stati Uniti. A scopo illustrativo, in Mediato3 – questo numero viene presentato un contributo di due studiosi statunitensi sugli effetti Aggiornamenti professionali in materia della crisi sulle più grandi città del loro Paese che offre anche un interessante spac- di immigrazione cato metodologico sui problemi del consolidamento dei dati di entrata e di spesa di La salute del sistema più livelli di governo che insistono sullo stesso territorio. manifatturiero regionale attraverso In Italia il restringimento delle risorse per gli enti subnazionali si è fatto via via più grave i bilanci delle società di capitale a partire dal 2010. Nel quinquennio 2009-2013 si è assistito a un abbattimento com- Comunicare la ricerca plessivo di spesa pari a 17,2 miliardi per il settore regionale (10,5 miliardi per quelle a ai decisori: una questione da ridefinire statuto ordinario e 6,7 miliardi per quelle a statuto speciale) e a 16,3 miliardi per quello degli enti locali (3,9 miliardi per le Province e 12,4 miliardi per i Comuni). Le riduzio- Convegni, seminari, incontri ni si sono concentrate nella componente in conto capitale, che si caratterizza per la sua maggiore flessibilità, con evidenti effetti negativi sulla crescita. Ciò ha poi di Pubblicazioni I N F O R M A I R E S , A N N O X X V I , N . 4 7 , P P . 1 3 - 1 8 13
La finanza decentrata alla prova della crisi fatto ridotto ai minimi termini il processo di fiscalizza- un decennio uno spaccato di queste differenziazioni zione dei trasferimenti erariali, che avrebbe dovuto all’interno dei diversi livelli di governo, non sempre rendere più certo e prevedibile il flusso di risorse per adeguatamente colte nel dibattito corrente. i governi sub-nazionali agganciandole all’evoluzio- Un secondo profilo interessante di analisi è relativo ne dei principali tributi erariali. Nello stesso tempo alle strategie di risposta alla riduzione di risorse con- le regole del Patto interno di stabilità sono risultate seguente alla crisi. Qui, all’interno di una situazione continuamente mutevoli e non coerenti con i crite- di generale difficoltà, possono però emergere al- ri di computo dei saldi di bilancio a livello europeo cune sorprese anche positive, con processi di inno- penalizzando gli enti più virtuosi nella gestione delle vazione produttiva in senso lato portati avanti dalle politiche di bilancio. Il processo di consolidamento amministrazioni locali che in diversi casi sono riusciti a fiscale si è poi esteso nel biennio 2014-2015 con ulte- garantire la continuità dei servizi. Ad esempio impor- riori riduzioni di risorse. tanti evidenze sull’attuazione di strategie innovative Cosa ha comportato questa drastica riduzione di ri- sono emerse in una ricerca dell’IRES per conto della sorse sulle politiche dei governi locali? Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo sui Comuni Vi sono due principali profili di analisi possibili, utilizzati di quella Provincia (Fondazione Cassa di Risparmio negli ultimi anni dall’IRES nella sua attività di ricerca. di Cuneo, 2013). Il primo è quello di verificare in termini quantitativi In generale, emergono tre aspetti principali: l’impatto su entrate e spese dei governi subnazionali 1. La finanza decentrata in Italia ha avuto un impatto e sui loro equilibri di bilancio nonché il ruolo svolto in pro-ciclico dal 2010 in poi; In altre parole, la poli- termini pro o anti ciclici. Nel nostro continente ciò tica di consolidamento fiscale ha originato minori consente anche di verificare il contributo della finan- spese e maggiori entrate nelle amministrazioni lo- za decentrata al raggiungimento degli equilibri di bi- cali per garantire un equilibrio di bilancio a fronte lancio previsti dalle regole europee. A volte, però, di una drastica riduzione dei trasferimenti centrali. le analisi di questo tipo rischiano di essere di tipo Le figure 1 e 2 offrono la percezione immediata del eccessivamente aggregato non cogliendo la pro- cambiamento avvenuto tra il 2009 e il 2010 con fonda varietà di situazioni che si presentano a livello l’avvio di un percorso di riduzione delle entrate e “verticale” (tra amministrazioni di diversa ampiezza) delle spese delle Amministrazioni locali. Come ver- e “orizzontale” nelle diverse aree dei Paesi. Da que- rà meglio richiamato in conclusione di questo arti- sto punto di vista è nota la disomogeneità territoriale colo, si tratta di una cesura che marca il passaggio dell’Italia e la variabilità dei comportamenti della da un periodo di grandi aspettative verso il decen- finanza locale nelle diverse aree del Paese. Ugual- tramento politico e fiscale (…verso il federalismo mente, l’analisi dei dati finanziari non consente di fiscale) a uno caratterizzato da un sostanziale pro- cogliere adeguatamente gli impatti in termini reali cesso di ri centralizzazione e di messa in discussione sulla fornitura dei servizi. La lettura del Rapporto sulla dei vantaggi del decentramento (…la crisi… la ri- finanza territoriale in Italia 2014 (IRES et al., 2014) – forma tradita… la ricentralizzazione) che prosegue del quale è riportata una sintesi di Renato Cogno anche nell’ultimo biennio 2014-2015 a partire dagli in questo numero di “InformaIres” – offre invece da orientamenti della legislazione di stabilità. 14 I N F O R M A I R E S , A N N O X X V I , N . 4 7 , M A G G I O 2 0 1 5
La finanza decentrata alla prova della crisi Fig. 1 Tasso di incremento annuale delle entrate delle amministrazioni locali 2004-2013 25,00 2010-2013: 2004-2009: verso il federalismo fiscale la crisi, la riforma tradita, la ricentralizzazione 20,00 15,00 10,00 5,00 0,00 -5,00 -10,00 -15,00 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Trasferimenti dal governo Entrate proprie della Totale delle entrate centrale amministrazioni locali delle amministrazioni locali Fonte: ISTAT, 2014 2. A livello disaggregato l’impatto è stato però dif- guardando soprattutto ai Comuni, gli impatti più ferenziato tra livelli di governo e al loro interno, e negativi paiono essersi prodotti negli enti più gran- voci economico-funzionali di spesa. Complessiva- di – in particolare i Comuni capoluogo all’interno mente vi è stata comunque una macro-tenden- delle nuove Città metropolitane. Ciò renderà ne- za caratterizzata da un sostanziale blocco degli cessarie adeguate politiche per garantire il loro stipendi pubblici e del turn ove del personale, finanziamento che tengano adeguato conto del- un crollo degli investimenti finali e la riduzione di le necessità di perequazione infra-area nelle cit- componenti di spesa meno “socialmente sensibi- tà metropolitane, come viene approfondito nel li” come la manutenzione urbana e alcune spese contributo di Santino Piazza su questo numero di per la cultura. Un discorso a parte andrebbe fatto “Informaires”. per la spesa sanitaria, considerate le sue speci- 3. Infine, le riduzioni di risorse hanno colpito in misu- ficità, ma su tale componente vedi il contributo ra diversa le singole amministrazioni in relazione specifico curato da Gabriella Viberti su questo alla loro ampiezza, localizzazione territoriale, ma numero di “Informaires”. A livello dimensionale, una valutazione finale in termini di efficienza e di I N F O R M A I R E S , A N N O X X V I , N . 4 7 , M A G G I O 2 0 1 5 15
La finanza decentrata alla prova della crisi Fig. 2 Tasso di incremento annuale delle spese delle amministrazioni locali 2004-2013 15,00 2010-2013: 2004-2009: verso il federalismo fiscale la crisi, la riforma tradita, la ricentralizzazione 10,00 5,00 0,00 -5,00 -10,00 -15,00 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Spese correnti delle Spese totali delle Investimenti finali delle amministrazioni locali amministrazioni locali amministrazioni locali Fonte: ISTAT, 2014 equità risulta assai difficile con l’evidenza dispo- così una riduzione del peso delle amministrazioni nibile. La ragione principale è riconducibile al locali nel sistema economico senza che queste fatto che il processo che doveva gradualmente potessero attenuare adeguatamente gli effetti sostituire il finanziamento delle amministrazioni re- negativi della crisi. gionali e locali sulla base della spesa storica con criteri basati sulla standardizzazione di spese e La crisi ha avuto poi un impatto negativo sul proces- entrate non è stato ancora di fatto avviato (do- so di attuazione del federalismo fiscale delineato vrebbe partire parzialmente nel 2015). Politiche dalla l. n.42/09 e dai suoi decreti attuativi approvati aggregate di riduzioni di spesa non mirate diffi- negli anni successivi, generando quello che abba- cilmente possono aggredire le pesanti sacche di stanza diffusamente viene definito come un proces- inefficienza che certamente erano e continua- so di ricentralizzazione. no ad esser presenti nel nostro sistema di finan- Il tratto caratteristico di questo ultimo periodo po- za territoriale. L’effetto finale delle politiche di trebbe anche essere definito come quello della consolidamento fiscale nel nostro paese è stato “ambivalenza”. Da un lato è proseguito formalmen- 16 I N F O R M A I R E S , A N N O X X V I , N . 4 7 , M A G G I O 2 0 1 5
La finanza decentrata alla prova della crisi te il processo di implementazione della l. n.42/09, prontato ad un disegno di forte ri-centralizzazione con l’aggiustamento dei contenuti di alcuni decreti delle competenze regionali e locali. delegati (ma anche senza completarne l’attuazio- D’altro lato, questa ambivalenza può essere colta ne). Dall’altro, questo processo è stato snaturato anche da una lettura delle opinioni dei cittadini ri- dalla già richiamata legislazione “emergenziale” spetto al ruolo svolto dalle amministrazioni locali nei come è stato evidenziato dalla stessa Commissione confronti della crisi colti in alcune indagini di opinio- parlamentare per l’attuazione del federalismo fisca- ne (Cittalia, 2011). le. L’organo parlamentare incaricato di accompa- gnare, valutare e promuovere il percorso attuativo Da una parte vi è la consapevolezza del ruolo stra- della L. n.42/09 nella sua ultima relazione (Commis- tegico che dovrebbe svolgere il governo centrale, sione parlamentare per l’attuazione del federalismo in significativa crescita tra il 2009 e il 2011. D’altro fiscale, 2014) ha segnalato come a cinque anni canto, vi è però una valutazione più positiva del dall’approvazione della legge, l’autonomia finan- ruolo giocato dai Comuni e dalle Regioni (insieme ziaria degli enti territoriali non si sia sviluppata come all’Unione Europea) rispetto a quello svolto dallo era lecito attendersi anche per l’ampliamento dei Stato (Fig. 3). Insomma, anche se non si può sotto- poteri statali nell’esercizio della competenza sul “co- valutare il rischio che alcuni scandali di questi ultimi ordinamento della finanza pubblica” con la possibi- anni siano all’origine del discredito di cui soffrono i lità di comprimere con varie modalità gli ambiti di governi territoriali a partire dalle Regioni, esistono autonomia regionale e locale. Anche il disegno di dei margini per evitare che il tema del decentra- riforma costituzionale del Titolo V è certamente im- mento e dei suoi possibili vantaggi all’interno del Fig. 3 Opinioni dei cittadini sul ruolo delle amministrazioni locali rispetto alla crisi economico-finanziaria Quale livello di governo è meglio attrezzato Quale livello di governo ha affrontato meglio la crisi? per affrontare gli effetti della crisi? 30 27 90 25 80 77 70 67 20 19 19 60 16 50 15 13 40 33 10 30 23 6 20 5 10 0 0 2009 2011 Non Unione Comuni Regioni Governo Province risponde Europea centrale Governo centrale Governi subnazionali Fonte: elaborazione su Certificati Consuntivi Comunali I N F O R M A I R E S , A N N O X X V I , N . 4 7 , M A G G I O 2 0 1 5 17
La finanza decentrata alla prova della crisi percorso di riforme intraprese scompaia dal dibatti- Federalism and Local Government: Beyond the Ze- to nel nostro paese lasciando spazio ad una accet- ro-Sum Game, OECD Fiscal Federalism Studies, OECD tazione acritica di una crescente e non trasparente Cittalia (2011), Il ruolo dei Comuni al tempo della crisi. 2009-2011: cosa cambia, XXVIII Assemblea ANCI, Cit- centralizzazione. talia, Roma. È difficile però pensare che il sistema della autono- Commissione parlamentare per l’attuazione del fede- mie del nostro paese possa offrire un contributo per ralismo fiscale (2014), Relazione semestrale ai sensi la fuoriuscita dalla crisi senza un rilancio significati- dell’articolo 3, comma 5 della legge 5 maggio 2009, vo e ben meditato di questo processo di riforma. Se n.42, Bollettino delle Giunte e delle Commissioni Par- questo non avvenisse l’effetto più grave tra quelli lamentari, Roma, Camera dei Deputati, 31 luglio. originati dalla crisi sarebbe probabilmente quello di Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo (2013), Inno- vazione in Comune. Percorsi innovativi nei sette mag- saldare insieme nel nostro Paese gli svantaggi del giori Comuni della provincia di Cuneo, Quaderno 16, centralismo con quelli di un decentramento mal di- marzo. segnato, rinunciando alla creazione di un sistema di IEB, Institut d’Economia de Barcelona, 2013, IEB’s Report governo territoriale più efficiente e responsabile. on Fiscal Federalism ’12, IEB, Barcelona. IRES, Irpet, SRM, EupolisLombardia, IPRES, Liguria Ricer- Riferimenti bibliografici: che (2014), La finanza territoriale. Rapporto 2014, An- Ahmand E., Bordignon M., Brosio, G. (2015) Multi-Level geli, Milano Finance and the Euro Crisis, Edward Elgar, in corso di OECD (2012), Restoring Public Finances, 2012 Update, pubblicazione. OECD Blöchliger, H., C. Charbit, J.-M. Piñero Campos and C. OECD (2013), Fiscal Federalism 2014.Making decentrali- Vammalle (2010), “Sub-central Governments and zation work, OECD the Economic Crisis: Impact and Policy Responses”, Wolman, H. (2014), National Fiscal Policy and Local OECD Economics Department Working Papers No. Government during the Economic Crisis, Urban Policy 752, 18 February, OECD Publishing Paper Series, The German Marshall Fund of the United Blöchliger, H. and C. Vammalle (2012), Reforming Fiscal States, Washington D.C. 18 I N F O R M A I R E S , A N N O X X V I , N . 4 7 , M A G G I O 2 0 1 5
La finanza decentrata alla prova della crisi On the Fiscal Condition of U.S. Cities. Walter Santagata Revenues, Expenditures, and the “Great Recession” Economia, cultura, Howard Chernick società: Walter Santagata (Professor of Economics, Hunter College and the Graduate Center, City University of New scienziato sociale York, USA) Gli effetti della crisi sulla finanza Andrew Reschovsky decentrata: un inquadramento (Professor Emeritus, Lafollette School of Public Policy, University of Wisconsin-Madison, Fel- low, Lincoln Institute of Land Policy, Cambridge, Massachusetts, USA) On the Fiscal Condition of U.S. Cities Questo articolo è una versione sintetica di un saggio più ampio dei due autori pre- La finanza locale parato per il Premier colloque du Reseau de Finance Publique Locale, su iniziativa negli anni della crisi della AdCF (Assemblée des Communautés de France) e della Università Paris Créteil Innovazioni nelle tariffe dei servizi sociali Est, che si è tenuto a Parigi il 20 Novembre 2014. Tale versione è stata predisposta da Howard Chernick durante un soggiorno di studio in Italia presso l’IRES nei mesi di otto- Area metropolitana torinese: l’esigenza bre e novembre 2014. A lui e al professor Reschovsky va il ringraziamento dell’IRES per di una politica fiscale sovracomunale? averne consentito la pubblicazione su “Informaires”. La spesa sanitaria è sotto controllo: ma le differenze tra le ASL richiedono attenzione Introduction I piemontesi sono di nuovo ottimisti? The “Great Recession” which in the United States was officially dated from end of La mappatura 2007 through 2010, has put severe pressure on the finances of local governments in delle Organizzazioni Non Profit in Piemonte the United States. Most dramatically, the City of Detroit, with a population of about 700,000, and two large California cities, Stockton and San Bernardino, have filed for www. PolitichePiemonte.it bankruptcy protection. Both own-source revenues and intergovernmental revenues Mediato3 – of central cities have declined over the past few years, in some cases quite sharply. Aggiornamenti professionali in materia In the United States, by far the largest source of locally-raised revenue for local go- di immigrazione vernments comes from the property tax. The latest data from the U.S. Census Bureau La salute del sistema (2013) indicate that between its peak in the 4th quarter of 2009 and the 2nd quarter manifatturiero regionale attraverso of 2013, per capita local government property revenues have declined by 1.3 per- i bilanci delle società di capitale cent, which is equivalent to an 8.6 percent reduction in real terms. Intergovernmental revenues from state governments has also been cut in recent years. One recent re- Comunicare la ricerca ai decisori: una port (Leachman and Mai, 2014) on state government grants to local governments in questione da ridefinire support of public elementary and secondary education indicates that in at least 30 Convegni, seminari, incontri states, state government support for education in the 2014-15 school year is lower in real per student terms than it was in 2007-08. Pubblicazioni I N F O R M A I R E S , A N N O X X V I , N . 4 7 , P P . 1 9 - 2 9 19
Puoi anche leggere