40 giorni di cammino la quaresima - La presentazione ha delle transizioni e delle animazioni - Spirito Cattolico
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TEMPO DI QUARESIMA Sono 40 giorni dal mercoledì delle ceneri fino al pomeriggio del giovedì Santo. In questo periodo la Chiesa ricorda gli ultimi avvenimenti della vita di Gesù e il suo sacrificio in croce per salvarci, mentre accompagniamo Gesù nel suo salire a Gerusalemme, luogo del compimento del suo mistero di passione, morte e risurrezione. In quaresima siamo invitati alla conversione (= cambio di vita)
La Pasqua, cuore e culmine dell’Anno Liturgico, quindi è preceduta dal tempo di Quaresima che inizia con il mercoledì delle Ceneri. La liturgia ci consegna questo periodo di 40 giorni per compiere «un cammino di vera conversione» Questo itinerario di quaranta giorni ci conduce al Triduo pasquale, memoria della passione, morte e risurrezione di Gesù, cuore del mistero di Salvezza.
La quaresima quindi è un tempo di conversione, di modifica delle nostre cattive abitudini, di pentimento e soprattutto di cambiamento interiore che «annuncia e realizza la possibilità di tornare al Signore con tutto il cuore e con tutta la vita», ricorda papa Francesco. In questo periodo, i cristiani, quindi, si preparano alla Pasqua con atti di penitenza, preghiere, riflessioni e digiuno.
Il gesto dell'imposizione delle ceneri ( pizzico di cenere benedetta sul capo) del mercoledì delle ceneri serve a ricordare ai fedeli le precarietà della vita terrena, e rappresenta un segno di pentimento di chi si riconosce debole e peccatore. Le frasi che vengono pronunciate riportano a queste considerazioni: «Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai» oppure «Convertiti e credi al Vangelo». Secondo la consuetudine, la cenere viene ricavata bruciando i rami d’ulivo benedetti nella Domenica delle Palme dell’anno precedente
La quaresima è il tempo dedicato al digiuno, alla preghiera, al perdono e all’elemosina/carità. Gesù ce li presenta direttamente connessi alla nostra conversione di cui sono il segno.
Il digiuno non significa soltanto astinenza dal cibo, ma abbraccia altre forme di privazione da tutte quelle abitudini che forse ci stanno prendendo la mano: troppa Tv, troppo Web, troppo telefonino, troppi vestiti, troppa competizione….. E’ il contrario della fame che è il bisogno fisico di alimenti ma anche il bisogno di condizioni di vita più giuste, esempio la fame di giustizia alla base della vita sociale e spirituale. Il digiuno diventa allora allontanarsi da tutti gli eccessi e soddisfare tutta la «fame», ogni tipo di fame altrui. Il mio «digiuno» sazia la tua «fame»
In questo modo il digiuno si collega all’elemosina, alla carità, quella operosa che si interessa degli uomini e li tira fuori dalla loro condizione ingiusta o negativa, quella che si nutre di perdono gratuito e che si esercita anche grazie alla preghiera assidua, preghiera di ringraziamento, di lode e di intercessione. Tutto questo sarà più facile se ci accostiamo a Cristo, Via, Verità e Vita, e gli permettiamo di “prendere dimora” presso di noi (Gv 14,23)
La quaresima ci immette nella settimana Santa in cui la chiesa ricorda in modo più diretto il mistero pasquale: - Domenica delle Palme o di Passione in cui ricordiamo l’ ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme - Giovedì Santo in cui riviviamo l’istituzione dell’Eucaristia e del Sacerdozio - Venerdì Santo in cui celebriamo la passione e morte di Gesù - Sabato Santo in cui ci fermiamo in silenzio davanti al sepolcro in cui è stato sepolto Gesù - Domenica di Pasqua in cui esplode la vita e la salvezza con la risurrezione di Gesù
Sono 40 giorni dal mercoledì delle ceneri fino al pomeriggio del giovedì Santo. Perché proprio 40? Quaranta è il numero simbolico con cui l’Antico e il Nuovo testamento rappresentano i momenti maggiormente significativi dell’esperienza della fede del popolo di Dio. Nell’Antico Testamento sono quaranta i giorni del diluvio universale, quaranta i giorni passati da Mosè sul monte Sinai, quaranta gli anni in cui il popolo di Israele peregrina nel deserto prima di giungere alla Terra Promessa, quaranta i giorni di cammino del profeta Elia per giungere al monte Oreb, quaranta i giorni che Dio concede a Ninive per convertirsi dopo la predicazione di Giona.
Nei Vangeli sono quaranta giorni di digiuno vissuti dal Signore nel deserto prima di iniziare la sua missione pubblica, quaranta i giorni durante i quali Gesù risorto passa con i discepoli prima di ascendere al cielo e inviare lo Spirito Santo. È una cifra simbolica che dice il tempo dell’attesa, della purificazione, del ritorno al Signore, della consapevolezza che Dio è fedele alle sue promesse.
Come nell’Avvento, anche in Quaresima la liturgia propone alcuni segni che aiutano a comprendere meglio il significato di questo tempo. Come già accaduto in Avvento, nelle settimane che precedono il Natale, in Quaresima i paramenti liturgici del sacerdote sono viola, colore invita alla penitenza e conversione e non si recita il Gloria e non si canta l’Alleluia. La quarta domenica di Quaresima, quella chiamata del “Laetare”, della gioia, nelle celebrazioni le vesti liturgiche sono di colore rosa.
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