2019 CIAM: COMUNITÀ, IMPEGNO, AMBIENTE, MONDO. IDEE DI TERRITORIO 70 ANNI DOPO IL CONGRESSO DI BERGAMO DEL 1949
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9 MARIA CLAUDIA PERETTI 2019 – CIAM: COMUNITÀ, IMPEGNO, AMBIENTE, MONDO. IDEE DI TERRITORIO 70 ANNI DOPO IL CONGRESSO DI BERGAMO DEL 1949 Settant’anni fa, tra il 23 e il 31 luglio, Bergamo – ibridazioni, incompatibile con le esigenze e i rit- unica città italiana ad averlo fatto – ha ospitato una mi della città industriale e della civiltà delle mac- comunità internazionale di architetti per discutere chine: in altre parole la concezione del territorio di territorio e di città. come entità misurabile e organizzabile attraverso parametri quantitativi e geometrici. (2) Era la VII° edizione del CIAM (Congrès Interna- 2. L’idea che la città sia fatta di funzioni catalogabi- tionaux d’Architecture Moderne), la settima tappa di li: abitare, lavorare, circolare, svagarsi (3) e che un percorso iniziato nel 1928 a La Sarraz, messo in queste funzioni possano essere separate, con moto da un’avanguardia ristretta di architetti-pensa- l’obiettivo di eliminare i conflitti che la loro so- tori spinti dal bisogno di incontrarsi per rinnovare la vrapposizione genera. loro disciplina, sollecitata dalle trasformazioni pro- 3. La centralità dello standard come strumento per fonde che in quegli anni stavano avvenendo. (1) regolare i rapporti tra le parti di un sistema terri- toriale, con l’obiettivo di mantenere un equili- Con l’orgoglio del proprio ruolo, in un mondo brio tra bisogni e interessi che spesso non solo squassato dalla tragedia delle due guerre mondiali, i non convergono, ma confliggono, consentendo CIAM si proponevano di progettare ‘la modernità’, una convivenza plurale di soggetti differenti. At- sottolineando l’importanza e la centralità dell’urba- traverso lo standard il concetto di interesse pub- nistica e dell’architettura nella soluzione dei proble- blico ha assunto nella città moderna del secondo mi sociali. dopoguerra, una forma oggettiva traducibile me- L’idea di fondo era quella del progresso come diante un calcolo quantitativo in metri quadrati, cammino in avanti verso un futuro migliore, della metri cubi, numero di piani... modernità non come dogma assoluto e immodifica- 4. L’idea ( riassunta nella famosa icona lecorbuse- bile, ma come progetto che richiede una continua riana del modulor ) che non solo lo spazio, ma interpretazione e riattualizzazione: prima dello scio- anche gli abitanti siano riconducibili a tipizzazio- glimento avvenuto nel 1959, i partecipanti alle 11 ni stereometriche e a codificazioni universali dei edizioni dei CIAM misero a punto un corpus di ra- loro bisogni e dei loro desideri: l’enunciato “o ar- gionamenti che, nei decenni del secondo dopoguer- chitettura o rivoluzione”(4) ben esprime la con- ra, sarebbe diventato un riferimento imprescindibi- vinzione di poter controllare la polis prevenendo le nel modo di pensare al territorio. i conflitti sociali con una città ordinata e ben or- ganizzata dal punto di vista fisico e geometrico. Alcuni temi individuano l’eredità dei CIAM in- 5. L’idea che l’architettura possa esprimersi attra- torno a cui le consapevolezze maturate nei pochi verso una lingua internazionale e transfrontalie- anni che ci separano dalla fine di questa esperienza, ra, un esperanto globale capace di superare gli ci invitano maggiormente a riflettere. idiomi locali e le loro differenze: la ricerca di un Li riassumo di seguito: linguaggio universale è alla base della Grille uti- 1. La convinzione che lo spazio sia tendenzialmen- lizzata nel CIAM del 1949 a Bergamo (5), cioè di te isotropo ed omogeneo, ovunque e in tutte le uno strumento finalizzato a definire contempora- direzioni e per questo assoggettabile a un ordine neamente le modalità di presentazione e i conte- assoluto e universale astratto dalla specificità dei nuti del progetto urbano, il ‘come’ e il ‘cosa’ co- luoghi e soprattutto dalla complessità della strati- municare, verifica e guida metodologica per in- ficazione storica, fatta di sovrapposizioni e di quadrare i vari aspetti di una disciplina – analisi,
10 MARIA CLAUDIA PERETTI sintesi, rappresentazione. La Grille riassume lo – o quello invece di liberalizzare il più possibile gli sforzo enorme fatto dai CIAM per rifondare nel usi, eliminando i lacci e i laccioli che vincolano la suo complesso il pensiero sulla città, la sua sin- libertà delle trasformazioni d’uso imposta dalle tassi, i suoi codici e le sue convenzioni. logiche cangianti del mercato e delle sue trasfor- mazioni sempre più veloci e imprevedibili: anche Intorno a questi assunti su cui si è fondata l’ela- la città di Bergamo, per fronteggiare lo svuota- borazione dei CIAM siamo in grado, nel presente, mento del centro urbano, con la variante n. 10 al di formulare ragionamenti divergenti, misurati sulla PGT è andata nella direzione di una maggiore li- verifica degli esiti che sono derivati dalla loro appli- beralizzazione delle destinazioni d’uso dei piani cazione effettiva, anche attraverso le frequenti ba- terra. (8) nalizzazioni e distorsioni che hanno caratterizzato le prassi attuative diffuse negli anni del grande boom Controllo forte da una parte, esercitato con forme edilizio. di gestione dei singoli processi trasformativi nell’arco Tra le divergenze più evidenti emerge l’attuale del tempo; liberalizzazione dall’altra, con la riduzione consapevolezza che quando si parla di territorio ci si e l’alleggerimento delle ingerenze burocratiche che riferisce a uno spazio anisotropo, tutt’altro che omo- condizionano gli assestamenti continui delle città. Tra geneo, ma ricco di peculiarità determinate dall’inte- i due estremi, diverse forme intermedie. razione nel tempo e con cicli imprevedibili di geo- grafia e di storia. Anche sul tema dello standard (9) c’è stato un La crescita esponenziale che negli ultimi due de- salto concettuale molto forte, che ha portato via via cenni hanno avuto la cultura del patrimonio storico e negli ultimi due decenni all’introduzione del con- quella del paesaggio, intrecciata con l’affermarsi del- cetto di standard qualitativo, cioè da misurare e in- la coscienza ecologica generata dalla crisi ambienta- dividuare non a priori, in modo automatico e sem- le, testimonia di una nuova sensibilità indirizzata a pre uguale, ma di volta in volta, in funzione di un mantenere e proteggere le differenze piuttosto che concetto di interesse pubblico che si sposta molto ad estrarre una tipicità astratta e universale. Il buon rapidamente e di una lettura molto più attenta delle progetto territoriale contemporaneo si pone l’obiet- specificità e delle differenze che caratterizzano il tivo di tutelare le specificità dei luoghi: si configura territorio. come processo multidisciplinare di indagine e cono- Usando le categorie dell’industria della moda, è scenza approfondita finalizzato al rispetto delle iden- lo spostamento dal prèt-à-porter alla sartoria su mi- tità paesaggistiche, ambientali e sociali, in un’idea di sura, calzata su corpi peculiari; usando le categorie territorio in cui la componente immateriale è deter- della linguistica è lo spostamento dall’esperanto glo- minante almeno quanto quella materiale. (6) balizzato al dialetto localizzato. Il passaggio da un approccio quantitativo ad uno qualitativo accompa- Sul tema delle funzioni urbane c’è stata una profon- gna il passaggio dalle politiche dell’espansione, fina- da ridiscussione dell’assunto che si possano separare lizzate alla crescita per allargamento e aggiunta, alle e classificare: sono infatti evidenti gli esiti negativi politiche della rigenerazione, mirate sull’obiettivo di dei decenni di funzionalismo rigido che hanno por- migliorare ciò che già esiste. tato alla creazione dei quartieri dormitorio e dei Di certo, nella pianificazione basata sugli standard centri terziari disabitati, entro un modello di svilup- quantitativi dei decenni della grande crescita, ci sono po sbilanciato e asimmetrico. almeno due distorsioni che hanno contribuito alla ne- Il tema della mixitè è diventato un mantra inevi- gatività dei pessimi risultati ampiamente diffusi: tabile quando si progetta oggi la trasformazione ur- – La prima è quella della monetizzazione che, da bana cercando di prevenire il fallimento socio-eco- possibilità utilizzabile soltanto in pochi casi, è di- nomico dei nuovi insediamenti. ventata invece un’ applicazione costante, che ha È un tema complicato intorno al quale si stanno alimentato la concezione del territorio come sperimentando approcci anche molto diversi tra di loro: ‘fabbrica’ di moneta da cui attingere risorse per il – per esempio quello di progettare accuratamente funzionamento della macchina pubblica nel suo la mixitè attraverso una regia pubblica molto for- complesso; te capace di controllare e imporre la miscela mi- – La seconda, strettamente collegata, è quella che ha gliore delle funzioni all’interno delle nuove città portato alla prassi di barattare una risorsa preziosa e in particolare dei loro piani terra; il progetto di e non rinnovabile come il suolo agricolo e in gene- Hafencity ad Amburgo è tra gli esempi più signi- rale inedificato in cambio di denaro: dal concetto ficativi di questo approccio. (7) iniziale e per molti versi progressista del: “tu priva-
2019 – CIAM: COMUNITÀ, IMPEGNO, AMBIENTE, MONDO 11 to puoi costruire per il tuo interesse singolo se in tro gli ambienti e dentro i paesaggi e abitandoci cambio dai un contributo per realizzare la città esercita quotidianamente nel bene e nel male la pro- pubblica” al concetto capovolto: “per realizzare la pria percezione e la propria azione trasformativa. città pubblica, c’è bisogno che tu privato costruisca Partecipazione è uno strumento fondamentale per il tuo interesse singolo”. Lo strumento dello per poter attuare, da qualsiasi punto lo si affronti, il standard si è così trasformato in un grimaldello ne- progetto della resilienza, ovvero della capacità di in- fasto che, entro una visione di orizzonti brevi, lega- traprendere quei processi adattativi che consentono ti all’arco temporale del lustro amministrativo e al- alle comunità di riorganizzarsi per superare le diffi- la debolezza gestionale di enti locali spesso disar- coltà dovute a fattori di cambiamento traumatico e mati dal punto di vista delle capacità di visione al- urgente. Parlare di partecipazione vuol dire fare in largata ha contribuito a distruggere un valore non modo che chi abita un luogo possa capire, possa riproducibile da cui dipende il futuro. avere gli elementi per mettere a punto un’ opinione consapevole, possa sentirsi parte attiva di una comu- E ancora: entro questi meccanismi attuativi lo spa- nità, esprimere i suoi bisogni e i suoi desideri, le sue zio pubblico ha perso il ruolo di ‘matrice fondativa’ di proposte, insomma possa appartenere alla dimen- una città intesa come organismo unitario, per diventa- sione della cittadinanza attiva, togliendosi da quella re un insieme di frammenti residuali di una città inte- passiva e frustrante del modulor tipizzato portatore sa come sommatoria di particolarismi e singolarità. di bisogni e desideri uniformi. Tutto ciò pretende un cambiamento sostanziale L’introduzione dello standard qualitativo accom- dei ruoli e delle modalità attraverso cui il progetto pagna lo spostamento dell’idea di pianificazione ver- territoriale ha preso forma negli ultimi decenni: so l’idea di programmazione in cui diventa priorita- – l’architetto/a non disegna più oggetti, ma proces- rio dimostrare la sostenibilità complessiva delle ri- si, non è un demiurgo/a che impone una sua vi- sorse in campo: dal ‘piano’ inteso come forma rigida sione, ma il/la componente di un team multidi- e atemporale degli scenari possibili, al ‘programma’ sclinare che partorisce visioni collettive capaci di inteso come gestione di un processo specifico in un attivare dinamiche sociali e ambientali intergene- arco di tempo definito. razionali. La rigenerazione urbana è discrezionale, agile, – le amministrazioni non svolgono più un ruolo di strategica. verifica formale e quantitativa: attuano nuove modalità di informazione, coinvolgimento, co- Emerge forte un’altra differenza tra la città con- municazione, regia dei processi. La pianificazio- temporanea e la città dei CIAM ed è la nuova cen- ne del territorio si appoggia a percorsi continui tralità assunta dagli abitanti come soggetti attivi del- di ascolto e di scambio. le politiche territoriali. – i cittadini devono farsi carico di una nuova cultu- Cresciuto in parallelo all’evidenza della crisi che ra della cittadinanza attiva, capace di superare la stiamo attraversando, ambientale, economica e so- polverizzazione degli interessi e delle prospettive ciale, il tema della ‘partecipazione’ attraversa tutti individuali, in una logica di comprensione delle gli altri, sollecitando il ridisegno in profondità dei si- differenze e di cooperazione. stemi di rappresentanza e intermediazione della po- È una sfida complicatissima: nello studio condot- lis. Affrontarlo vuol dire interrogarsi su questioni to nel 2018 dall’Università Bicocca di Milano per che il modello di sviluppo nel quale siamo immersi analizzare i rapporti tra vulnerabilità sociale e resi- ha ampiamente rimosso negli ultimi decenni, sulla lienza in Regione Lombardia, tra gli indicatori che trasformazione antropologica degli stili di vita, sui misurano la capacità di un sistema sociale di fare diritti di cittadinanza, sul senso del coabitare il pro- fronte ai fattori di rischio dei territori vengono evi- prio ecosistema e, contemporaneamente, l’insieme denziati l’età e il livello di istruzione delle popola- di tutti gli altri, il pianeta. zioni. In sintesi, popolazioni vecchie e con basso li- vello di scolarizzazione sono molto più in difficoltà Dalla Conferenza di Rio (1992) in poi con l’istitu- nel fornire risposte resilienti ai problemi posti dalla zione delle Agende 21, tutti gli atti, i protocolli, le crisi in corso. (10) carte che sono state prodotte a livello internazionale C’è quindi un conflitto pesante tra l’andamento di ed europeo, (a partire dalla Convenzione europea trends per invertire i quali servono politiche di lungo del Paesaggio e dalla Convenzione di Faro) assumo- periodo (demografia, tasso di scolarizzazione) e feno- no tra i pilastri fondativi di un modello di sviluppo meni come i cambiamenti climatici, che invece pre- sostenibile, la partecipazione attiva di chi abita den- tendono soluzioni urgenti, in tempi molto brevi.
12 MARIA CLAUDIA PERETTI Fig. 1. Graffiti per la contestazione del G20 ad Amburgo. Siamo a una soglia storica che ci richiede uno sione’ sociale e ambientale (Sassen 2014) messi in sforzo di ridefinizione generale del pensiero e della atto dalle ‘formazioni predatorie’ (ib. ) che agiscono progettualità. nel mercato globalizzato è urgente e indifferibile Radicale come fu quello dei CIAM quando, decen- costruire argini e rimedi forti. ni fa, si posero l’obiettivo di riprogettare la modernità. C’è un filo velenoso che collega l’impoverimen- Ancora più pressante, perché il riequilibrio degli habi- to dei ceti medi dei paesi ricchi, la cacciata dei con- tat non è un’opzione tra le altre, è l’unica possibile. tadini dalle loro terre accaparrate per l’estrazione di materie prime nei paesi poveri, i campi rifugiati Rispetto al CIAM è necessario elaborare un nuo- che li confinano a milioni, le pratiche minerarie vo glossario per raccontare e pensare il territorio che, dalla Russia agli Stati Uniti all’Africa, stanno contemporaneo (11): la nuova narrazione deve distruggendo interi ecosistemi: quello che è impor- esprimere la cultura della complessità in linea con tante evidenziare è che il territorio, le sue politiche le attuali certezze scientifiche, da un modello deter- e le sue forme non sono affatto sfondi neutri rispet- ministico, galileiano e antropocentrico basato sul to all’attuazione di questi fenomeni, bensì sono gli mito della prevedibilità e del controllo totale, a un assi portanti delle nuove forme di squilibrio inso- modello che accetti la contingenza, l’imprevedibile, stenibile. la singolarità e il caos come fattori che agiscono in maniera determinante negli esiti della realtà. Le domande a cui dobbiamo fornire risposta so- no molte. I fenomeni di trasformazione territoriale che attra- Come riequilibrare il rapporto tra i pochi centri versano il mondo contemporaneo, pur con forti diffe- urbani sempre più attrattivi e le porzioni sempre renze tra un punto e l’altro del pianeta, evidenziano più estese di territori marginalizzati? caratteristiche comuni: aldilà delle declinazioni speci- Come ridisegnare il confine tra ISTITUZIONI e fiche e dei filtri e contrappesi che i singoli contesti so- CITTADINI, tra governanti e governati, tra chi sta den- ciopolitici riescono ( spesso faticosamente) a mettere tro e chi sta fuori, tra chi sta in alto e chi sta in basso ? in atto, il capitalismo globalizzato agisce con logiche e Come accogliere le pressanti istanze di PARTE- meccanismi che stanno mettendo radicalmente in di- CIPAZIONE e di AUTORGANIZZAZIONE, tra- scussione equilibri fondamentali per la sopravvivenza sformando l’attitudine al conflitto tra individualismi degli ecosistemi abitati e di quelli naturali. (12) (che distrugge e blocca) in progettualità costruttiva? Rispetto alle nuove forme drammatiche di po- Come è cambiata l’idea di ‘ACCESSIBILITÀ’ vertà e diseguaglianza e ai brutali processi di ‘espul- negli ultimi decenni?
2019 – CIAM: COMUNITÀ, IMPEGNO, AMBIENTE, MONDO 13 Rispetto alla rivoluzione degli stili di vita, litecnico di Milano. Per l’occasione è stata siste- dall’HAVING al BEEING al DOING? matizzata la documentazione esistente raccolta Rispetto alle nuove distanze tra generazioni? in un sito consultabile a cura di Pierre Alain E alle nuove forme di ANALFABETISMO fun- Croset, Politecnico di Milano, DAStU. zionale? http://www.ciam2019.it/archivio-CIAM-1949/ Come si è trasformata la richiesta di SERVIZI e Un buon resoconto di tutti i CIAM si trova in: come sta evolvendo il concetto di WELFARE? Sacchi, N. (1998) ‘I Congressi Internazionali di Come ridisegnare il welfare rispetto alle eviden- Architettura Moderna 1928-1959’, Volume edi- ze del TREND DEMOGRAFICO e alla riduzione to dalla Consulta Regionale Lombarda crescente delle RISORSE PUBBLICHE? (2). Le Corbusier esprime il suo pensiero sull’ urba- Come rispondere al fallimento del modello del- nistica in termini di rifondazione radicale. l’alloggio ‘condominiale’ e al fenomeno della solitu- L’obiettivo è quello di liberarsi dalla gabbia di dine urbana? un modo di pensare ed operare sedimentato su Quale forme dare all’abitare inteso come sistema di una realtà che non c’è più, per rintracciare un relazioni umane, come ‘COMUNITÀ di DESTINO’? punto zero da cui ripartire secondo logiche Come lo spazio concretizza, nel bene e nel male, nuove che, attraverso la mediazione positiva le OPPORTUNITÀ e i DIRITTI di chi abita il terri- della tecnica, possano reinterpretare il rappor- torio contemporaneo? to tra uomo e natura. Quali sono i nuovi contenuti dell’INTERESSE Il CIAM del 1949 avviene dopo quasi un tren- PUBBLICO? tennio di elaborazioni attraverso cui Le Corbu- Quali sono le ETEROTOPIE della contempora- sier, che è sempre stato un grande comunicato- neità, i suoi CONTROSPAZI? re, rende evidente i contenuti del suo pensiero sulla città moderna. Nel 1946 pubblica ‘Maniè- Dai CIAM dovremmo ereditare il metodo: ‘con- re de penser l’urbanisme’ leggendo il quale è gresso’ significa ‘camminare insieme’. possibile ripercorrere le idee e i ragionamenti Per capire il presente è necessario unire gli sforzi che stanno alla base dei suoi piani più impor- e i saperi. tanti come quello di ‘Une ville contemporaine Alleanza e cooperazione diventano concetti ine- di tre milioni di abitanti’ (1922); il ‘Plan Voisin’ ludibili entro un’idea di territorio come sistema di per Parigi (1925); la ‘Ville Radieuse’ (1930). vasi comunicanti in cui ogni punto partecipa al- (3). La città funzionale è il tema principale del IV l’equilibrio complessivo del sistema. CIAM di Atene del 1933: la Carta d’Atene, che Alleanza e cooperazione tra beni comuni e inte- forse è il più importante lascito dei congressi, resse privato, tra cittadini e istituzioni, tra enti che viene abbozzata in quell’occasione, ma poi pub- governano, tra ricerca e finalità sociali, tra tecnolo- blicata soltanto nel 1943 a Parigi. gia e ecologia. (4). È il titolo del capitolo terminale del libro di Le Corbusier ‘Verso un’architettura’ pubblicato Dai CIAM dovremmo soprattutto raccogliere la nel 1923. fiducia nella progettualità, indispensabile per argi- (5). In merito alla Griglia del VII Ciam rimando alla nare le derive irrazionali, le paure che paralizzano, i lettura del mio scritto: Peretti, M.C. La Griglia massimalismi che riportano ai periodi oscuri di del VII CIAM. Come e cosa comunicare, un’umanità che speravamo di esserci lasciati alle weArch, sezione Scritti, 19 settembre 2019, spalle: e ribadire con forza che i problemi gigante- https://www.wearch.eu/la-griglia-del-vii-ciam- schi nei quali i nostri territori sono immersi, posso- come-e-cosa-comunicare/ no e devono essere affrontati attraverso la coopera- (6). Sull’importanza delle identità locali, esemplare zione delle migliori competenze. è la Convenzione quadro del Consiglio d’Euro- pa sul valore dell’eredità culturale (cultural he- ritage) più nota come Convenzione di Faro, dal NOTE nome della città portoghese dove è stata ema- nata il 27 ottobre 2005. Nel testo si legge: (1). Il CIAM del 1949 è stato discusso nel corso del “l’eredità culturale è un insieme di risorse ere- 2019, in occasione del settantennale, attraverso ditate dal passato che le popolazioni identifica- numerose iniziative organizzate dall’Ordine no, indipendentemente da chi ne detenga la Architetti di Bergamo in collaborazione con proprietà, come riflesso ed espressione dei loro L’Università agli Studi di Bergamo e con il Po- valori, credenze, conoscenze e tradizioni, in
14 MARIA CLAUDIA PERETTI continua evoluzione” “una comunità di eredità co e senza la necessità di reperire gli standard è costituita da un insieme di persone che attri- a parcheggio pubblico. buisce valore ad aspetti specifici dell’eredità Importante è l’assunzione del tema dei piani culturale, e che desidera, nel quadro di terra e del loro funzionamento come tema por- un’azione pubblica, sostenerli e trasmetterli al- tante della qualità dello spazio pubblico e in le generazioni future” (art. 2); generale della vivibilità urbana. Del cultural heritage fanno parte “tutte le for- Viene promosso e incentivato il ‘mix funzionale’ me di eredità culturale in Europa che costitui- così come viene estesa la classificazione delle scono, nel loro insieme, una fonte condivisa di attività commerciali, includendo molte declina- ricordo, comprensione, identità, coesione e zioni nuove. Viene pure interrotto il binomio creatività” (art. 3), ….. “chiunque; da solo o commercio/standard a parcheggio: anche le collettivamente; ha diritto a trarre beneficio Grandi Strutture di Vendita potranno essere dall’eredità culturale e a contribuire al suo ar- insediate nelle aree centrali senza l’obbligo di ricchimento”…. perché “l’esercizio del diritto reperimento dello standard a parcheggio, ma all’eredità culturale può essere soggetto soltan- soltanto in zone pedonalizzate. to a quelle limitazioni che sono necessarie in (9). Nell’istituzione degli standard urbanistici in una società democratica, per la protezione Italia, il testo normativo di riferimento è il De- dell’interesse pubblico e degli altrui diritti e li- creto Ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444 bertà” (art. 4). (10). Azzimonti,O.L., Colleoni,M., De Amicis, M. (7). Per informazioni sullo sviluppo di Hafencity Frigerio, I. (2018) “Vulnerabilità sociale e re- vedi: https://www.hafencity.com/ sito promosso silienza in Regione Lombardia. Una proposta dalla città di Amburgo per la comunicazione metodologica per una nuova gestione del ri- del processo di costruzione della nuova città. schio sismico”(p. 53-60), in Iconemi, quader- Mazzoleni, C. Amburgo, Hafencity, Rinnova- no 30 Bergamo University Press, Sestante edi- mento della città e governo urbano, zioni. https://www.milomb.camcom.it/c/document_li- (11). Peretti, M.C., ‘Le parole della città: il lemmario brary/get_file?uuid=e3216bf5-1726-4315- della partecipazione’in weArch, sezione Terri- b5b3-674e99a75ad3&groupId=10157 torio,26 gennaio 2019, https://www.wearch.eu/ (8). È significativo analizzare il glossario utilizzato le-parole-della-citta-il-lemmario-della-parteci- nell’ambito della Variante 10 del PGT di Ber- pazione/ gamo. Nel capitolo dedicato alla “Valorizzazio- (12). Particolarmente significativa è l’analisi di Sa- ne del sistema commerciale” viene introdotto il skia Sassen in Sassen, S. (2014) Expulsions: tema dell’Indifferenza funzionale dei piani ter- Brutality and Complexity in the Global Econo- ra con la possibilità per le Piccole Strutture di my, trad. it. (2015) Espulsioni. Brutalità e Vendita di passare da una funzione all’altra complessità nell’economia globale, ed Il Mulino senza aggravi di tipo procedurale e/o economi- Bologna
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