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Webinar I SERVIZI ECOSISTEMICI FORNITI DAL SUOLO Caratteri dei suoli agrari dell’Appennino Emiliano Paola Tarocco Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli - Regione Emilia-Romagna 28 Aprile 2021
IL SUOLO Strategia tematica per la protezione del suolo (COM(2006)231): In genere, per “suolo” s’intende lo strato superiore della crosta terrestre, costituito da componenti minerali, organici, acqua, aria e organismi viventi. Rappresenta l’interfaccia tra terra, aria e acqua e ospita gran parte della biosfera. Visti i tempi estremamente lunghi di formazione del suolo, si può ritenere che esso sia una risorsa sostanzialmente non rinnovabile. Il suolo ci fornisce cibo, biomassa e materie prime; funge da piattaforma per lo svolgimento delle attività umane; è un elemento del paesaggio e del patrimonio culturale e svolge un ruolo fondamentale come habitat e pool genico. Nel suolo vengono stoccate, filtrate e trasformate molte sostanze, tra le quali l’acqua, i nutrienti e il carbonio.
IL SUOLO È un corpo naturale tridimesionale, composto da particelle minerali (ghiaia, sabbia, limo e argilla), da sostanze organiche decomposte, da organismi viventi, da aria e da acqua. Si presenta con spessori variabili da pochi centimetri ad alcuni metri, è organizzato in orizzonti o strati.
COME SI FORMA IL SUOLO SUOLO = f(cl,o,r,p,t) cl = clima o= organismi r= rilievo viventi p= roccia madre t= tempo
FATTORI DELLA PEDOGENESI ROCCIA MADRE La roccia madre è il materiale di origine (rocce, argille, calcari, ecc.) del suolo. Questa influenza le caratteristiche fisiche quali la granulometria e i caratteri mineralogici. I suoli si possono formare direttamente sulla roccia oppure su sedimenti che hanno subito un trasporto. Il tipo di roccia madre influisce anche sulla velocità di formazione. CLIMA Il clima è una realtà dominata da numerose variabili (precipitazioni, temperature, irraggiamento solare, umidità, vento, quota..) ognuna delle quali si presenta in modo molto diverso nei diversi punti della terra. VEGETALI: C’è un strettissima relazione tra specie vegetali ed evoluzione (e tipo) di suoli. ORGANISMI La sostanza organica nel suolo dipende moltissimo dagli apporti vegetali. ANIMALI: Il contributo principale dato dalle diverse specie animali che vivono nel suolo, oltre all’apporto di sostanza organica, è dato dal rimescolamento (aiuta ad aumentare la fertilità). UOMO: Il suolo viene calpestato dall’uomo da quando è sulla terra, ogni piccola variazione ambientale prodotta dall’uomo influisce sui processi di formazione del suolo e soprattutto sul suo degrado.
FATTORI DELLA PEDOGENESI RILIEVO La morfologia non influenza direttamente la pedogenesi. È un elemento che mette gli altri fattori di formazione del suolo (precipitazioni idriche, gravità, insolazione, ecc.) in grado di esercitare la loro azione con intensità variabile. Ad essa sono legate caratteristiche quali la profondità del suolo (processi di erosione e accumulo), il ristagno d’acqua, l’attecchimento della vegetazione, ecc. Morfologia significa anche quota, ma quota vuole dire differenze di temperatura e piovosità, cioè un “condizionamento” del fattore clima TEMPO Il tempo è un fattore estremamente importante per la formazione del suolo. Il tempo che passa “trasforma” il suolo e permette all’ambiente di continuare a modificarlo e svilupparlo. La pedogenesi agisce con diversa velocità (spessore di roccia pedogenizzata nel tempo), a seconda del contesto ambientale in cui si trova. Con fattori ambientali favorevoli si può arrivare a velocità di approfondimento del suolo dell’ordine dei centimetri anno. Per contro in condizioni sfavorevoli la velocità con cui la pedogenesi procede verso il basso può essere di alcuni mm per millennio.
PEDOGENESI Roccia intatta La pioggia scioglie la superfice e asporta i granelli di sabbia che si formano L’acqua si accumula nelle crepe, quando gela aumenta di volume e spacca la roccia Nelle fessure cominciano a crescere muschi e licheni: Gli esseri viventi si insediano Muschi e licheni morti si trasformano in HUMUS, nel giro di qualche anno si trasforma uno strato sottile su cui il vento I vermi e gli altri animaletti trasporta dei semi rimescolano il suolo rendendolo soffice, i semi possono germogliare nello strato di humus Spuntano piante più grandi e le fessure della roccia si allargano La roccia è ora frantumata in tantissimi frammenti in parte trattenuti dalle piante ed in parte allontanati dall’erosione
CARATTERI DEI SUOLI Durante il lentissimo processo di sviluppo del suolo si differenziano degli strati sub-orizzontali chiamati ORIZZONTI PEDOGENETICI. Gli orizzonti più superficiali (O, A) risentono di più dell’azione dei fattori di formazione ed hanno caratteristiche molto diverse dal materiale parentale che ha originato il suolo; quelli più profondi (B, C) risentono poco dell’azione del clima e degli organismi ed hanno caratteristiche simili a quelle del materiale parentale. Gli orizzonti, scendendo in profondità, si differenziano per consistenza, colore, attività biologica e struttura. CARATTERI FISICI La terra fine è l’insieme delle particelle minerali di diametro < 2 mm e si suddivide in tre frazioni in base alle loro dimensioni: • sabbia 2-0,02 mm) • limo 0,02 -0,002 mm • argilla 2 mm. La TESSITURA è la composizione percentuale delle tre frazioni. Le particelle si organizzano in aggregati che formano la STRUTTURA del suolo. All’esterno degli aggregati si trovano i macro-pori, dove passano acqua, aria, radici e animali, mentre all’interno degli aggregati ci sono i micro-pori che contengono acqua e sostanze nutritive. Una struttura del suolo in buone condizioni contiene macro-pori e micro-pori, cosicché può essere presente aria, acqua e sostanze nutritive, necessarie alla sopravvivenza delle piante e degli organismi che vivono nel suolo.
CARATTERI DEI SUOLI SOSTANZA ORGANICA La sostanza organica costituisce una grossa parte delle superfici attive del suolo (1-3% della fase solida in peso, 12-15% in volume) e ha un ruolo fondamentale sia per la nutrizione delle piante (mineralizzazione e rilascio degli elementi nutritivi, sostentamento dei microrganismi, trasporto di P e dei microelementi alle radici, formazione del complesso di scambio dei nutrienti) e sia per la struttura del terreno (aerazione, aumento della capacità di ritenzione idrica nei suoli sabbiosi, limitazione nella formazione di strati impermeabili nei suoli limosi, limitazione, compattamento ed erosione nei suoli argillosi). ELEMENTI SCAMBIABILI Gli elementi scambiabili sono quegli elementi chimici che in notevole quantità interagiscono, con un legame di tipo CSC (meq/100g) ionico, con le superfici delle particelle organiche e minerali del suolo; poiché le cariche presenti su queste superfici sono bassa 20 soluzione del suolo la cui intensità si misura mediante la Capacità di Scambio Cationico (CSC); maggiore è questa capacità e maggiore è la quantità di potassio, magnesio e calcio scambiabile presente nel terreno.
CARATTERI DEI SUOLI DOTAZIONE IN ELEMENTI NUTRITIVI Azoto. Fra gli elementi che la pianta assorbe con le radici l’azoto (N) è quello più comune in tutti i terreni, acidi e alcalini; il 97-99% dell’azoto totale è costituito da azoto organico, mentre il resto (N inorganico) è in forma ammoniacale e nitrica, che è quello che le piante usano prevalentemente. Il valore di N totale quindi nel terreno non è strettamente correlato alla disponibilità dell’azoto per le piante, in quanto solo una parte del N apportato con la fertilizzazione viene assimilato; il resto viene immobilizzato in forma organica, disperso in forma gassosa e perso per dilavamento. Il rapporto C/N viene utilizzato per quantificare il livello di umificazione del materiale organico del suolo. Valori compresi tra 9 e 12 evidenziano una corretta evoluzione della sostanza organica, valori < 9 sono sintomo di una rapida degradazione dei composti carboniosi che può ostacolare la formazione di sostanze umiche stabili e valori >12 indicano una carenza relativa di azoto e la presenza di composti organici indecomposti. Il fosforo (P) si trova nel suolo in forme molto stabili e quindi difficilmente solubili (la velocità con cui il fosforo viene immobilizzato in forme insolubili dipende da pH, contenuto in Ca, Fe e Al, quantità e tipo di argilla e di sostanza organica). Il fosforo è presente sia in forma inorganica (fosfati minerali), sia in forma di fosforo organico (in residui animali e vegetali); la mineralizzazione del fosforo organico aumenta all’aumentare del pH. Il potassio (K) si trova nel suolo in diverse forme: K solubile nella soluzione circolante (unica frazione assorbibile dalle piante), K scambiabile adsorbito sulle superfici dei componenti solidi del suolo e proporzionale alla CSC e K fissato ossia la frazione “fissata” negli spazi interstrato che si formano tra foglietto e foglietto delle particelle argillose. Queste frazioni sono interscambiabili tra di loro e in funzione di diversi fattori stabiliscono tra di esse un equilibrio. CSC, il contenuto ed il tipo di argille presenti nel suolo sono tra i principali fattori capaci di influenzare la disponibilità del K.
SUOLI AGRARI DELL’EMILIA-ROMAGNA PIANURA BASSO E MEDIO APPENNINO hiips://geo.regione.emilia -romagna.it/cartpedo/catalogo_province.jsp
Relazioni suolo-paesaggio in ambiente montano
Suoli diversi in luoghi diversi
UNITA’ SUOLO-PAESAGGIO IN SCALA 1:5.000.000 (fra il T. Parma e il fiume Reno)
CARTA DEI SUOLI IN SCALA 1:250.000 (fra il T. Parma e il fiume Reno) 5Ab1 6Aa 7Ab N aziende UC250K 5Ab2 6Ab 7Ac 1 Le Cornelle 5Bb2 5Ac1 6Ba1 7Ad 2 Castellari 6Aa 5Ac2 6Ba2 7Ba 3 La Fazenda 5Ac3 5Ac3 6Bb 7Bb 4 Bonaccorsi 5Ac2 5Ba1 6Ca 7Ca 5 Grisanti 6Ba1 5Ba2 6Cb 7Cd 6 Grisanti 6Ba1 5Bb1 6Cc 7Da 7 Begani 6Bb 5Bb2 6Cc2 8 Begani 6Ba1 5Dd1 6Cd 9 Valle Cavalieri 5De1 7Bb 6Db 5De3 6Eb 10 Arcobaleno 6Ca 5Df1 6Ec 11 Fattoria di Tobia 6Ba1 5Dg1 6Fa 12 Le Cornelle 6Ba1 5Dg2 6Fb 13 Rossi 6Ba1 5Dg3 6Fb2 14 Le Capre della Selva 7Ab 5Dm1 6Fc Romanesca 5Dm2 15 Le Capre della Selva 6Fe 7Ab Romanesca 5Ea1 6Ff 16 Casa Minelli 6Ff 5Eb1 17 I Casoni 6Ba1 5Eb2 18 Lavacchielli 6Ba2
I SUOLI DELLE AZIENDE DEL PROGETTO LIFE AGRICOLTURE Unità Depositi/roccia in Formazione AMBIENTE N AZIENDA SUOLO 250K posto geologica 4 Bonaccorsi 5Ac2 Variante di FORNACE Depositi di versante PAT Basso 3 La Fazenda 5Ac3 MONGIORGIO In posto AVV Appennino 1 Giavelli 5Bb2 ITALIA Frana attiva AVI 5 Grisanti 6Ba1 GOMBOLA Frana quiescente AVV 6 Grisanti 6Ba1 CASE MARINI Frana quiescente AVV 8 Begani 6Ba1 RONDANERA Frana quiescente APE 11 Fattoria di Tobia 6Ba1 RONDANERA Frana quiescente SRB 12 Le Cornelle 6Ba1 Frana quiescente APA 1BIS Le Cornelle 6Ba1 GOMBOLA In posto APAb Medio 13 Rossi 6Ba1 RONDANERA Frana quiescente APA Appennino 17 I Casoni 6Ba1 BADI Frana quiescente ABT 18 Lavacchielli 6Ba2 GOMBOLA In posto AVT 7 Begani 6Bb SIGNATICO Frana quiescente CAO 2 Castellari 6Aa Depositi di versante CTG 10 Arcobaleno 6Ca POLINAGO Frana quiescente MOV 16 Casa Minelli 6Ff VIGNA Depositi di versante LOI 14 Le Capre della Selva Romanesca 7Ab IL LAGO Frana quiescente AFC 15 Le Capre della Selva Romanesca 7Ab DANDA Frana quiescente AFC Alto Appennino 9 Valle Cavalieri 7Bb PIANO DI LINE Frana quiescente CIV
I SUOLI DELLE AZIENDE DEL PROGETTO LIFE AGRICOLTURE
I SUOLI DELLE AZIENDE DEL PROGETTO LIFE AGRICOLTURE
I PAESAGGI E I SUOLI DELLE AZIENDE DEL PROGETTO LIFE AGRICOLTURE BASSO APPENNINO 5Ac2 5Ac3 5Bb2 • Pendenza compresa tra 15 e 35%; • Pendenze >35%, secondariamente 10- • Pendenza compresa tra 15 e 35%; 35%; • Da moderatamente profondi a • Da moderatamente profondi a profondi, • da poco profondi a profondi, per la profondi, in funzione della profondità presenza di strati massivi, argillosi, a in funzione della profondità di strati di strati massivi; scarsa porosità, spesso ricchi in ghiaia e massivi; pietre • a tessitura fine o moderatamente fine, • a tessitura fine o moderatamente fine, • a tessitura fine o moderatamente fine, da scarsamente pietrosi a pietrosi, con pietrosità ampiamente variabile da da scarsamente pietrosi a pietrosi, scarsa ad abbondante, da non rocciosi tipicamente non rocciosi; a rocciosi, in funzione della natura tipicamente non rocciosi; • moderata disponibilità di ossigeno; dell’affioramento e della morfologia; • moderata disponibilità di ossigeno; • generalmente calcarei, raramente non • moderata disponibilità di ossigeno, • generalmente calcarei, raramente non o o moderatamente calcarei per la • generalmente calcarei, possono variare moderatamente calcarei per la natura da non calcarei a moderatamente natura dei materiali di origine; calcarei per la natura dei materiali di dei materiali di origine; origine, • da neutri a moderatamente alcalini. • da neutri a moderatamente alcalini. • da neutri a moderatamente alcalini
I PAESAGGI E I SUOLI DELLE AZIENDE DEL PROGETTO LIFE AGRICOLTURE BASSO APPENNINO. Suoli dei siti sperimentali 5Ac2. Azienda Bonaccorsi 5Ac3. Azienda La Fazenda 5Bb2. Azienda Giavelli Variante di Fornace Mongiorgio Italia
I PAESAGGI E I SUOLI DELLE AZIENDE DEL PROGETTO LIFE AGRICOLTURE MEDIO APPENNINO 6Aa 6Ba 6Bb • Pendenza compresa tra 5 e 35%; • Pendenza compresa 8 a 20%, • Pendenza compresa tra 15 e • Da poco a molto profondi, in localmente >20%; 35%; funzione della profondità di strati • da poco a molto profondi; • Da moderatamente profondi a massivi; • a tessitura media o fine, con profondi, in funzione della • a tessitura media, raramente fine, pietrosità ampiamente variabile da profondità di strati massivi; non pietrosi, tipicamente non scarsa ad abbondante, da non • a tessitura media o fine, rocciosi; rocciosi a rocciosi, in funzione della pietrosi, localmente rocciosi; • buona disponibilità di ossigeno; natura dell’affioramento e della • da buona a moderata • molto calcarei, non calcarei in morfologia; disponibilità di ossigeno; situazioni particolari; • da buona a moderata disponibilità • Da calcarei a fortemente • da neutri a moderatamente di ossigeno; calcarei; alcalini. • da non calcarei a calcarei; • moderatamente alcalini. • moderatamente alcalini.
I PAESAGGI E I SUOLI DELLE AZIENDE DEL PROGETTO LIFE AGRICOLTURE MEDIO APPENNINO. Suoli dei siti sperimentali 6Ba. Aziende Le Cornelle, 6Ba. Az. I Casoni 6Aa. Azienda Castellari 6Bb. Azienda Begani Lavacchielli, Grisanti Tipo Pantano Gombola Badi Signatico
I PAESAGGI E I SUOLI DELLE AZIENDE DEL PROGETTO LIFE AGRICOLTURE MEDIO APPENNINO. Suoli dei siti sperimentali 6Ba. Az. Begani, Fattoria di Tobia, Rossi 6Ba. Azienda Grisanti Rondanera Case Marini
I PAESAGGI E I SUOLI DELLE AZIENDE DEL PROGETTO LIFE AGRICOLTURE MEDIO APPENNINO 6Ca 6Ff • Pendenza compresa tra 5 e 30%, • Pendenza compresa tra 5 a 30%; localmente superiore; • da superficiali a molto profondi; • da profondi a molto profondi; • a tessitura media, ciottolosi o • a tessitura media e grossolana, molto ciottolosi negli orizzonti con pietrosità assente o scarsa; profondi; • non rocciosi; • a moderata disponibilità di • buona disponibilità di ossigeno; ossigeno; • da non calcarei a calcarei; • da non calcarei a moderatamente • da neutri a moderatamente calcarei; alcalini • Da neutri a moderatamente acidi.
I PAESAGGI E I SUOLI DELLE AZIENDE DEL PROGETTO LIFE AGRICOLTURE MEDIO APPENNINO. Suoli dei siti sperimentali 6Ca. Azienda Arcobaleno 6Ff. Azienda Case Minelli Polinago Vigna
I PAESAGGI E I SUOLI DELLE AZIENDE DEL PROGETTO LIFE AGRICOLTURE ALTO APPENNINO 7Ab 7Bb • pendenza compresa tra 5 e 25%, • Pendenza compresa tra 10 e 40%, localmente superiore; • da poco a molto profondi; • da superficiali a molto profondi; • a tessitura media, • a tessitura media, ciottolosi o molto ciottolosi negli orizzonti profondi; • da non rocciosi a rocciosi,; • a buona disponibilità di ossigeno. • da buona a moderata disponibilità di • non calcarei; ossigeno; • da neutri a debolmente acidi • non calcarei; • da neutri a debolmente acidi
I PAESAGGI E I SUOLI DELLE AZIENDE DEL PROGETTO LIFE AGRICOLTURE ALTO APPENNINO. Suoli dei siti sperimentali 7Ab. Azienda Le Capre della Selva Romanesca 7Bb. Azienda Valle Cavalieri Danda Il Lago Piano di Line
SERVIZI ECOSISTEMICI, FUNZIONI, DEGRADO Servizi eco-sistemici Funzioni Rischi di degrado Produzione di Sostiene la vita Erosione biomassa Regola cicli bio-chimici Diminuzione SO Conservazione della biodiversità Filtra e trasforma le Contaminazione sostanze Controllo dell’erosione Impermeabilizzazione Stabilità di struttura Regolazione Compattazione Regola l’attività biologica Supporto Diminuzione della Regola il ciclo dell’acqua biodiversità Qualità e disponibilità (infiltrazione, ritenzione, percolazione) di acqua Salinizzazione Regola il ciclo della materia Regolazione del clima organica (formazione di humus, Frane e alluvioni sequestro del Carbonio) Adattato da E.K. Bunemann et al. 2018 Soil quality – A critical review
STOCK CARBONIO ORGANICO NELLO STRATO 0-30 cm Valori medi di CO% nei primi 30 cm di suolo dei diversi usi del suolo in diversi ambienti altitudinali Stima del contenuto di carbonio organico (SOC-Stock) nei suoli della regione Emilia-Romagna alla profondità di 0-30 cm (elaborazione 2020).
Il suolo come serbatoio di carbonio Basso Appennino Medio Appennino Alto Appennino intero Appennino* Pianura** quota m.s.l.m. 100-600 450-900 900-2200 estensione km2 3600 4920 1590 10110 12000 % suolo *** 94 96 97 88 CO t/ha (0-30cm) 49 73 108 77 51 totale Mt 16 34 18 68 61 CO2 Mt**** 58 124 66 248 224 *Carta dello stock di CO nei suoli di pianura per lo spessore 0-30 cm scala 1:50.000 ed 2015 ** Carta dello stock di CO nei suoli dell’Appennino per lo spessore 0-30 cm scala 1:250.000 ed 2010 *** Carta dell’uso del suolo 2003 **** CO2 eq. = Cstock * 3,67
Il suolo in Appennino come serbatoio di carbonio + 194t/ha CO2 209 t/ha CO2 403 t/ha CO2 Una migliore gestione dei suoli agricoli o il cambiamento d’uso verso sistemi più naturali possono portare ad un maggiore stoccaggio di carbonio nei suoli e contribuire così alla mitigazione dei cambiamenti climatici.
Il suolo come serbatoio di carbonio Carta dello contenuto percentuale di sostanza organica nei suoli dell’Appennino per lo spessore 0-30 cm Scala 1:250.000 ed. 2010 Sost. org% 0-30 cm Sost. org% 0-30 cm 3.0
Progetto GOI SaveSocs2. Focus area 5E 5E. Promuovere la conservazione e il sequestro • Scopo di Savesocs2: studio quantitativo degli stock di carbonio e lo stato qualitativo dei suoli regionali in del carbonio nel settore tre distinti contesti pedo-climatici e agronomici per comprendere e mitigare i processi di degradazione agricolo e forestale della sostanza organica e, conseguentemente, incrementare il sequestro di carbonio nei suoli tramite l’impiego di pratiche agricole sostenibili (best practices). • All’interno del suolo il carbonio è presente in due forme: una inorganica (SIC - Soil Inorganic Carbon) legata ai carbonati e una organica (SOC - Soil Organic Carbon) contenuta nella sostanza organica (SOM). Sono state discriminate su base termica (combustione e determinazione della CO2 rilasciata) ed è stato quantificato lo stock di carbonio organico. • Sono stati studiati i processi ecofunzionali dei suoli legati alla frazione vivente della sostanza organica, ovvero della biomassa microbica, e le caratteristiche delle diverse frazioni della sostanza organica del suolo (es. umina, acidi umici, acidi fulvici). IL carbonio della biomassa microbica (Cmic, espressa in mg*kg- 1) è un importante parametro di qualità dei suoli. I microrganismi del suolo hanno un ruolo chiave nel processo di decomposizione dei residui vegetali/animali, in quanto liberano sostanze direttamente assimilabili dalle piante e producono, attraverso il processo di umificazione, l’accumulo di sostanza organica, una riserva di nutrienti e di conservazione dell’energia, indispensabile per il buon funzionamento del suolo. • La sostanza organica (SOM) è costituita da residui della biomassa vegetale e animale, che in poco tempo vengono degradati e utilizzati come fonte di energia, e humus, materia organica più complessa e resistente alla degradazione, che funge da riserva di nutrienti. Per le attività agricole la SOM è di fondamentale importanza poiché favorisce l’aggregazione e la stabilità delle particelle del terreno (riduce erosione, compattazione e formazione di croste superficiali) e ne incrementa la capacità di scambio cationico di macro e micro-nutrienti, migliorando la fertilità del suolo, l’attività microbica e la disponibilità per le piante di elementi nutritivi come azoto (N) e fosforo (P). • Nell’azienda di montagna, il clima più freddo e umido e il pH neutro del suolo tendono a rallentare il processo di mineralizzazione e perciò a preservare il carbonio organico Questa azienda evita le pratiche convenzionali a favore del minimum tillage e dell’inerbimento. Queste ultime pratiche conservano o persino portano all’aumento di OC nei suoli. Ciò è probabilmente dovuto alla riduzione e alla distruzione degli aggregati e della porosità del suolo e quindi alla conservazione degli habitat in cui è favorita la crescita delle popolazioni microbiche.
• I suoli dell’Azienda I Rodi dell’Appennino modenese hanno un carbon stock di 10.7 kg/m2, con la presenza di una significativa frazione di natura microbica (Cmic: 464 mg/kg) che incrementa la bioattività e garantisce un progressivo accumulo di carbonio nel suolo. • Diversamente, nelle due aziende in pianura si rileva un progressivo impoverimento di sostanza organica. • Quanto riscontrato nei suoli dell’Azienda I Rodi rivela l’importanza del ruolo dell’agricoltura in zone montane, che va incoraggiata allo scopo di evitare spopolamento delle zone, rilanciare prodotti di nicchia e garantire un effettivo sequestro di carbonio nei suoli. a) Valori medi di OC e IC (wt%) presenti nei primi 30 cm di suolo delle tre aziende; b) illustrazione semplificata della carica microbica (Cmic) rapportata al carbon stock nei primi 30 cm di suolo delle tre aziende studiate
I SUOLI DELL’EMILIA-ROMAGNA: PER SAPERNE DI PIU’ hiips://ambiente.regione.emilia -romagna.it/it/geologia/suoli
I SUOLI DELL’EMILIA-ROMAGNA: PER SAPERNE DI PIU’
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