Visualità della scrittura nelle arti e nella comunicazione visiva

Pagina creata da Giacomo Gentili
 
CONTINUA A LEGGERE
Occhio semiotico sui media | Semiotic eye on media
www.ocula.it • ISSN 1724-7810

Call for Papers
1 ottobre 2022

Visualità della scrittura nelle arti
e nella comunicazione visiva
a cura di Valentina Manchia e Salvatore Zingale

Da una parte la scrittura e il linguaggio verbale, dall’altra le immagini e il
dominio del visivo e del visibile. Così siamo abituati a pensare, sin dalle prime
consuetudini che insegnano da un lato il codice e la normativa dell’alfabeto e
dall’altro il disegno, fino alle consolidate barriere che oppongono il leggere e
il guardare e che soprattutto affermano la subordinazione della scrittura alla
forma fonica della lingua, di fatto negando alla scrittura la possibilità di
esistere anche come artefatto visivo.
Eppure Roland Barthes (1970), guardando (o leggendo) un calligramma
giapponese, poteva domandarsi dove cominciasse la scrittura, in quei segni
spessi e densi, e dove la pittura, di fatto già superando le dicotomie tra
immagine e scrittura proprie della linguistica saussuriana (“Lingua e scrittura
sono due distinti sistemi di segni; l’unica ragion d’essere del secondo è la
rappresentazione del primo”, Saussure 1916).
La storia della scrittura viene spesso presentata come un lungo percorso di
affinamento, dalle rudimentali forme mnemotecniche, alle rappresentazioni
approssimative dei petroglifi e dei mitogrammi (Leroi-Gourhan 1964, 1965),
fino alla sistematicità e alla funzionalità dell’alfabeto (Gelb 1952, 1963; Février
1984; Bocchi e Ceruti 2002). Nel mezzo, fanno la loro comparsa diverse altre
forme di scrittura, riconducibili a espressioni pittografiche, ai sistemi geroglifici
e ideografici, ai marchi di proprietà, a sistemi sillabici, e altro ancora.
Questa storia – che potrebbe costituire la base per una “grammatologia
semiotica” –, vede spesso ogni forma di scrittura trovarsi di fronte a una
doppia vocazione: se rappresentare “direttamente” i contenuti di pensiero, o
se limitarsi alla trascrizione fonematica. In ambedue i casi, la dimensione
grafica e visiva sembra passare in secondo piano, piegandosi a una mera
funzione sostitutiva. Tuttavia, la scrittura non si sviluppa solo come strumento
di trascrizione (del pensiero così come dell’oralità), ma può diventare anche,
al contempo, portatrice di un’urgenza espressiva e non più solo puramente
notazionale. Nella sua pratica, insomma, la scrittura può imporsi anche come
immagine, se trova la via per coniugare leggere e guardare a partire da quella
dimensione materica e grafica che non può mai venire meno.
Accanto alla scrittura a funzione notazionale cui siamo abituati, infatti, ci sono
state, come Genette (1976) mostra bene, sia scritture non trasparenti ma
mimografiche, in cui gli stessi elementi del linguaggio scritto sono tali perché

                                                     1
Occhio semiotico sui media | Semiotic eye on media
www.ocula.it • ISSN 1724-7810 • Call for Papers

assomigliano alle porzioni di mondo a cui si riferiscono, sia numerose altre
contaminazioni tra immagine e scrittura, in cui le figure alfabetiche assumono
forma di figura, come nei carmi figurati medioevali o nella micrografia
ebraica, o hanno indubbiamente la forza di elementi vivi e attivi sulla pagina,
come nella poesia visiva e nella poesia concreta.
Dell’intreccio sincretico tra immagine e scrittura si sono occupate la storia
dell’arte e la teoria delle immagini (Schapiro 1996, Freedberg 1989; Elkins
1999), gli storici e i teorici della comunicazione visiva (Harris 2000; Perondi
2012); e infine la riflessione semiotica, a partire dalle osservazioni di
Hjelmslev (1943) prima e di Greimas (1984) poi sulla possibilità di una lettura
altra della scrittura, a partire da una riflessione sulla complessità della sua
sostanza espressiva.
Anche la riflessione antropologica ha evidenziato sia la continuità tra forme
scritturali e forme visive (Cardona 1981), sia l’intreccio complesso tra gesto e
parola da cui la scrittura ha origine (Leroi-Gouhran 1964, 1965), sia il
substrato comune a disegno e scrittura (Ingold 2007).
Proponiamo quindi di considerare l’attività grafica della scrittura come
sistema di “modellizzazione primaria del pensiero” (Cardona 1981) al pari
della lingua, seppure su piani espressivi differenti. Infatti, nel nostro ambito
culturale, anche dopo l’affermazione dell’alfabeto – il sistema grammatologico
maggiormente in funzione dell’oralità – la pratica della scrittura non ha mai
cessato di operare come sistema sovralinguistico, che ingloba in sé il
linguaggio, piuttosto che limitarsi a rappresentarlo (Derrida 1967).
Dall’epigrafia romana alla tipografia moderna, la scrittura, attraverso la scelta
dei supporti e la modulazione delle variabili visive (Bertin 1967), va ben oltre
la funzione di “ancella della parola”. Al contrario, traduce e materializza nella
propria modalità di espressione, e in piena autonomia, valori culturali e
conoscenze enciclopediche, orientamenti ideologici e finalità estetiche, così
come può farsi carico, a suo modo, del senso del testo scritto.
Dai technopaegnia alessandrini in poi (Pozzi 1981), nelle arti e nella poesia,
nel design e nella comunicazione pubblica, sono molti i casi in cui la scrittura,
alfabetica o meno, è stata capace di farsi carico di una sua autonoma
significazione, con funzioni più di visualizzazione o di espressione che di
notazione.
Nel campo artistico e poetico vanno in particolare ricordate la poesia concreta
degli anni Cinquanta, la poesia visiva e la nuova scrittura degli anni Sessanta
e Settanta (Accame 1981; Pignotti e Stefanelli 2011), oltre alle prime
sperimentazioni delle parolibere futuriste (Fabbri 2009, Bove 2009, Polacci
2010). E poi ancora la presenza della scrittura in molte opere pittoriche, nelle
“proposizioni” dell’arte concettuale o nelle “documentazioni” della narrative
art (Fabbri 2020), così come nelle tag e nella street art in generale. E
inevitabilmente, la visualità della scrittura è presente anche nel web e nelle
sperimentazioni di letteratura digitale (), così come nel
fumetto e in altre forme di comunicazione visiva (Barbieri 2011).

                                                     2
Occhio semiotico sui media | Semiotic eye on media
www.ocula.it • ISSN 1724-7810 • Call for Papers

Nel campo del progetto grafico si possono citare le sperimentazioni pop del
linguaggio pubblicitario del Dopoguerra, la produzione di graphic designer come
Massin, Herb Lubalin, David Carson o di illustratori come Folon e Steinberg
(Massin 1993; Manchia 2013); i sistemi grafici pensati per essere efficaci in
contesti comunicativi plurilinguistici, dal primo storico esempio dell’Isotype di
Otto Neurath, utopicamente universale, fino ai pittogrammi internazionali nel
wayfinding; le innovazioni tipografiche e la rinascita della calligrafia.
I contributi potranno sviluppare il tema della visualità della scrittura a partire
da oggetti appartenenti a domini differenti (arti, grafica, design, letteratura,
comunicazione visiva) e attraverso più approcci (semiotica, antropologia e
teoria delle immagini, storia e teoria dell’arte, design della comunicazione,
design dell’informazione, media studies, cultura visuale), con l’obiettivo di
favorire il dialogo tra discipline e le prospettive d’indagine.

Tra le linee di ricerca possibili:
- esempi di scrittura visiva nelle arti e nella poesia, in particolare nel
   Novecento e nelle più recenti sperimentazioni;
- contaminazioni tra scrittura e immagine nella progettazione grafica e nella
   comunicazione visiva;
- progettazione del carattere tra tipografia espressiva e type design;
- intersezioni tra notazione, espressione, visualizzazione;
- materialità della scrittura e arti calligrafiche;
- usi dei pittogrammi nei sistemi grafici (wayfinding, data visualization,
   packaging, ecc.);
- forme di notazione nelle arti (musica, danza, teatro, ecc.)
- forme di notazione nelle scienze (logica, matematica, chimica, ecc.)
- interpretazione delle scritture non alfabetiche e/o extraeuropee;
- differenze fra scritture e multiculturalismo.

Riferimenti bibliografici

Accame, Vincenzo
1981  Il segno poetico, Milano, Spirali.

Barbieri, Daniele
2011    Guardare e leggere. La comunicazione visiva dalla pittura alla tipografia, Roma, Carocci.

Barthes, Roland
1970 L’empire des signes, Genève-Paris, Skira-Flammarion; tr. it. L’impero dei segni, Torino,
        Einaudi, 1984.

Bocchi, Gianluca e Ceruti, Mauro (eds.)
2002 Origine della scrittura. Genealogie di un’invenzione. la rivoluzione tipografica tra
        scrittura e immagine, Milano, Bruno Mondadori.

Bove, Giovanni
2009 Scrivere futurista. La rivoluzione tipografica tra scrittura e immagine, Roma, Nuova Cultura.

                                                     3
Occhio semiotico sui media | Semiotic eye on media
www.ocula.it • ISSN 1724-7810 • Call for Papers

Cardona, Giorgio Raimondo
1981   Antropologia della scrittura, Torino, Loescher; ora anche UTET, 2009.
1986 Storia universale della scrittura, Milano, Mondadori.

de Saussure, Ferdinand
1916   Cours de linguistique générale, publié par Charles Bally, Albert Riedlinger et Albert
       Sechehaye, Lausanne-Paris, Payot; tr. it.: Corso di linguistica generale, introduzione,
       traduzione e commento di Tullio De Mauro, Roma-Bari, Laterza, 2005.

Derrida, Jacques
1967   De la grammatologie, Paris, Minuit; tr. it.: Della grammatologia, Milano, Jaca Book, 1969.

Di Rosario, Giovanna
2009 Digital Poetry: a Naissance of a New Genre? .

Elkins, James
1999 The Domain of Images, Ithaca, NY, Cornell University Press.

Elleström, Lars
2016 Visual Iconicity in Poetry: Replacing the Notion of “Visual Poetry”, “Orbis Litterarum”, 71

Fabbri, Paolo
2009 “Futurismi del verso”, presentazione a Bove, G., Scrivere futurista. La rivoluzione
        tipografica tra scrittura e immagine, Roma, Edizioni Nuova Cultura.
2020 Vedere ad arte. Iconico e icastico, Milano, Mimesis.

Fenollosa, Ernest
1960 L’ideogramma cinese come mezzo di poesia, Milano, Scheiwiller; ora anche Milano,
        Luni, 2014.

Février, James G.
1984 Histoire de l'écriture, Paris, Payot; tr. It. Storia della scrittura, Genova, ECIG, 2004.

Freedberg, David
1989 The Power of Images. Studies in the History and Theory of Response, Chicago,
       University of Chicago Press, 1989; tr. it.: Il potere delle immagini. Il mondo delle
       figure: reazioni e emozioni del pubblico, Torino, Einaudi, 1993.

Gelb, Ignace J.
1952-1963), A study of writing. The foundations of grammatology, Chicago, The University of
        Chicago Press. Tr. it Teoria generale e storia della scrittura. Fondamenti della
        grammatologia, Milano, EGEA, 1993.

Genette, Gérard
1976 Mimologiques. Voyage en Cratylie, Paris, Seuil.

Goody, Jack
1986 The logic of writing and the organization of society, Cambridge-New York, Cambridge
       University Press; tr. it. La logica della scrittura e l’organizzazione della società, Torino,
       Einaudi, 1988.
1987 The Interface Between the Written and the Oral, Cambridge University Press: tr. it. Il
       suono e i segni: l’interfaccia tra scrittura e oralità, Milano, Il Saggiatore, 1989.

Greimas, Algirdas J.
1984 “Sémiotique figurative et sémiotique plastique”, Actes sémiotiques. Documents, VI, 60,
       pp. 4-24; tr. it. in P. Fabbri e G. Marrone (a cura di), Semiotica in nuce II, Meltemi,
       Roma 2001, pp. 196-210.

Harris, Roy
2000 Rethinking writing, London, The Athlone Press; tr. it.: La tirannia dell’alfabeto.
        Ripensare la scrittura, Viterbo, Stampa alternativa & Graffiti-Nuovi equilibri, 2003.

Hjelmslev, Louis
1943 Omkring Sprogteoriens Grundlaeggelse, Festskrift ungivet af Kobenhavns Universitet
       i anledning af Universitetes Aarfest, Copenhagen, Ejnar Munksgaard; tr. it.: I
       fondamenti della teoria del linguaggio, Torino, Einaudi, 1968.

                                                     4
Occhio semiotico sui media | Semiotic eye on media
www.ocula.it • ISSN 1724-7810 • Call for Papers

Ingold, Tim
2007 Lines. A Brief History, London, Routledge.

Leroi-Gourhan, André
1964 Le geste et la parole. I. Technique et langage, Paris, Albin Michel; tr. it.: Il gesto e la
       parola. I. Tecnica e linguaggio, Torino, Einaudi, 1977.
1965 Le geste et la parole. II. La mémoire et les rythmes, Paris, Albin Michel; tr. it.: Il gesto e
       la parola. II. La memoria e i ritmi, Torino, Einaudi, 1977.

Manchia, Valentina
2013 “Al posto dell’autore. Modulazioni scritturali e strategie enunciative nelle
      interprétations typographiques di Massin”, in M. Leone, I. Pezzini (eds.), Semiotica
      della soggettività. Per Omar, Roma, Aracne, 2013, pp. 319-332.

Massin
1993 La lettre et l’image. La figuration dans l’alphabet latin du VIIIe siècle à nos jours [1 ed.
       1970], Paris, Gallimard; tr. it . La lettera e l’immagine: la rappresentazione
       dell’alfabeto latino dal secolo VIII ai nostri giorni, Milano, Vallardi, 1995.

Ong, Walter J.
1982), Orality and Literacy. The Technologizing of the Word, London and New York, Methuen;
        tr. it. Oralità e scrittura. Le tecnologie della parola, Bologna, il Mulino, 1986.

Perondi, Luciano
2012 Sinsemie. Scritture nello spazio, Viterbo, Stampa alternativa & Graffiti-Nuovi equilibri.

Perri, Antonio
2016 “Quattro tesi sulla scrittura. Dai pregiudizi della linguistica a quelli delle neuroscienze”,
        Filosofi(e) Semiotiche, on line, in Il Sileno / Filosofi(e)Semiotiche, vol. 3, n. 1, 2016, pp.
        95-108, www.ilsileno.it/filosofiesemiotiche/.

Pignotti, Lamberto; Stefanelli, Stefania
2011    Scrittura verbo-visiva e sinestetica, Pasian di Prato, Campanotto.

Pignotti, Lamberto; Modonesi, Margot
2020 La poesia visiva come arte plurisensoriale, Brescia, Fodazione Berardelli.

Polacci, Francesca
2010 “Dispositivi sincretici: per una semiotica verbo-visiva”, in D. Tomasello e F. Polacci,
         Bisogno furioso di liberare le parole. Tra verbale e visivo: percorsi analitici delle
         Tavole parolibere futuriste, Firenze, Le Lettere. 2010, pp. 83-185.

Pozzi, Giovanni
1981    La parola dipinta, Milano, Adelphi.

Schapiro, Meyer
1996 “Script in Pictures: Semiotics of Visual Language”, in Words, Script and Pictures.
       Semiotics of Visual Language, New York, Braziller; tr. it. “Scritte in pitture: la semiotica
       del linguaggio visivo” in M. Schapiro, Per una semiotica del linguaggio visivo, Roma,
       Meltemi, 2002, pp. 192-236.

Valle, Andrea
2002 La notazione musicale contemporanea: aspetti semiotici ed estetici, Torino, EDT.

Zaganelli, Giovanna
2008 Itinerari dell’immagine. Per una semiotica della scrittura, Milano, Lupetti.

Zingale, Salvatore
1979 Guida alla lettura, Catalogo mostra “Chopin. Partitura per 15 pianoforti” di Emilio
        Isgrò, 24 aprile-13 maggio 1979, Rotonda della Besana, Milano.
1982 Considerazioni su alcuni momenti della scrittura, sulla sua funzione e sulle possibilità
        della sua significazione, “Il gioco delle perle di vetro”, Editrice Collins, pp. 121-133.

                                                     5
Occhio semiotico sui media | Semiotic eye on media
www.ocula.it • ISSN 1724-7810 • Call for Papers

Scadenze aggiornate

Consegna abstract: 30 novembre 2022 ® 30 dicembre 2022
Notifica di accettazione o rifiuto dell’abstract: 15 dicembre 2022 ® 15 gennaio
2023
Consegna saggi: 15 aprile 2023 ® 15 maggio 2023
Accettazione o richiesta revisione dopo blind peer review: 30 giugno 2023 ® 30
luglio 2023
Consegna saggi dopo la revisione: 15 settembre 2023 ® 15 ottobre 2023
Pubblicazione prevista: febbraio 2024 ® marzo 2023

L’abstract, esclusi i riferimenti bibliografici, non deve superare i 3.500 caratteri
(spazi inclusi), comprensivi di: titolo, nome/i dell'autore/i, indirizzo/i email
e affiliazioni istituzionali.

L’abstract va inviato congiuntamente alla redazione: redazione@ocula.it
e ai due curatori: valentina.manchia@polimi.it e salvatore.zingale@polimi.it

Lingue accettate: Italiano, Inglese, Francese.

Informazioni

– L’accettazione dei saggi e la loro pubblicazione è sottoposta a double blind peer
  review.
– Per la redazione del saggio gli autori sono pregati di consultare la pagina “Come si
  collabora” nel sito ocula.it () e di
  prendere visione delle procedure e delle indicazioni in essa contenute.
– I saggi non hanno limiti di spazio, ma si chiede di stare orientativamente entro i
  40.000 caratteri (inclusi spazi, note e bibliografia finale).
– Sono accettati i formati standard .rtf, .doc, .docx, .otd.
– I saggi possono essere corredati da immagini di qualsiasi tipo.
– Le immagini (foto, grafi, tabelle) dovranno essere fornite sia all’interno del file di
  testo sia raccolte in una cartella a parte nei formati .jpg, .png, .tif, .eps, .psd.
– Gli autori dovranno inviare due file: uno in forma anonima, da inviare ai revisori;
  l’altro contenente nome e cognome, affiliazione, email, eventuale sito web, note
  biografiche.
– Nel file anonimo in tutti i riferimenti bibliografici all’autore nome e cognome
  saranno sostituiti da “Autore”, e tutti i titoli delle pubblicazioni da “Titolo della
  pubblicazione”. Rimarrà invece in chiaro la data.
– È necessario aggiungere un abstract del saggio, sia in italiano sia in inglese.

La redazione ringrazia per la cortese attenzione

                                                     6
Puoi anche leggere