Ventimiglia, Paolo Rossi inaugura il Festival Albintimilium Theatrum fEst

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Ventimiglia, Paolo Rossi inaugura il Festival Albintimilium Theatrum fEst
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     Ventimiglia, Paolo Rossi inaugura il Festival Albintimilium
     Theatrum fEst
     di Redazione
     21 Luglio 2021 – 11:37

     Ventimiglia. Con Paolo Rossi, interprete di Odissea un racconto Mediterraneo – La
     maga Circe (Canto X), sabato 24 luglio si inaugura il Festival Albintimilium
     Theatrum fEst di Ventimiglia. Prodotto da Teatro Pubblico Ligure con la direzione
     artistica di Sergio Maifredi, ha un significato particolare non solo perché riporta gli attori
     in uno dei teatri romani (II-III secolo d.C.) meglio conservati del Nord Italia, ma perché per
     la prima volta si completa in Liguria la rete STAR Sistema Teatri Antichi Romani
     collegando i due estremi della regione: Luni con il suo anfiteatro dove ha sede il “Portus
     Lunae Art Festival” che domenica 25 luglio ospita Moni Ovadia e, appunto, Ventimiglia.

     «Sono felice – dichiara Maifredi, ideatore e direttore artistico del Festival – di dare avvio
     all’Albintimilium Theatrum fEst proprio nel luogo dove da molti anni sognavo di andare in
     scena con parole antiche per pensieri nuovi. Teatro Pubblico Ligure fa confluire qui le due
     linee principali della propria mission: rigenerazione del territorio e valorizzazione dei siti
     archeologici della Liguria, in rete con i siti archeologici teatrali di tutta Italia». Il festival
     Albintimium Theatrum fEst, organizzato da Teatro Pubblico Ligure nell’ambito del
     progetto STAR – Sistema Teatri Antichi Romani, è sostenuto dal Comune di Ventimiglia,
     dalla direzione regionale Musei Liguria, dall’Area archeologica di Nervia e dalla Regione
     Liguria.

     Ventimiglia è una terra di frontiera, da sempre solcata da viandanti, arricchita e ferita di

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     fronte alla complessità. Per questo Teatro Pubblico Ligure ha voluto creare un progetto
     che tenesse conto della storia passata e presente della città, esaltando le caratteristiche
     che le sono peculiari per rigenerare una comunità attraverso la cultura, con parole antiche
     per pensieri nuovi, in situazioni in cui le persone possano incontrarsi e ritrovarsi. Così
     sono nati i sei spettacoli dedicati al viandante dei viandanti, Odisseo, preceduti da VIA
     Incontri e racconti lungo la via Iulia Augusta. Il teatro è posto lungo questa antica via di
     comunicazione, che oggi come allora unisce le storie di tante persone. La prima, alle
     18.30, porta al Museo di Nervia per visitare la domus del cavalcavia,
     accompagnati dall’archeologo Giulio Montinari.

     Odissea un racconto mediterraneo, ideato e diretto da Sergio Maifredi per Teatro
     Pubblico Ligure, è il racconto di uno dei testi fondativi della cultura occidentale affidato a
     cantori contemporanei e riportato all’oralità delle sue origini. Si comincia sabato 24 luglio
     al Teatro Romano di Ventimiglia con Paolo Rossi protagonista di La maga Circe (canto X),
     primo appuntamento di Odissea un racconto mediterraneo ideato e diretto da Sergio
     Maifredi. Rossi rilegge a suo modo uno dei personaggi più affascinanti dell’Odissea. Il dio
     Eolo ha dato a Odisseo l’otre che imprigiona i vènti contrari al ritorno ad Itaca. I compagni
     di Odisseo aprono l’otre, i vènti si scatenano e i marinai sono in balìa del mare per nove
     giorni. I giganti Lestrigoni massacrano parte dei compagni di Odisseo, indi finalmente
     giungono all’isola di Circe. La bella dea trasforma gli uomini in porci facendo loro scordare
     il ritorno. Odisseo riuscirà a liberare i suoi compagni ed a riprendere il viaggio. Paolo
     Rossi trova infiniti spunti da questo canto per chiosare ogni suo pensiero sulle donne di
     Omero e non solo. La sua lettura sa restituirci anfratti dell’Odissea che altrimenti rischiano
     di perdersi, fagocitati dall’insieme.

     Per la visita guidata alla domus del cavalcavia, appuntamento Al Museo Archeologico
     di Nervia (corso Genova 134, tel.0184 252320). Per lo spettacolo e la visita guidata
     informazioni presso l’Ufficio Manifestazioni (0184 6183225). Vendita biglietti (15 euro)
     presso Ufficio IAT, Lungo Roja Rossi (0184 1928309 oppure 0184 351209).
     Tutti gli aggiornamenti saranno pubblicati sui siti www.teatropubblicoligure.it e
     www.comune.ventimiglia.it. Biglietti: 15 euro- In vendita presso Ufficio IAT Lungo Roja
     Rossi (tel. 0184 198309 o 0184 351209). Per informazioni Ufficio Manifestazioni
     teatro@comune.ventimiglia.im.it tel. 0184 6183225. Per informazioni sull’area
     archeologica drm-lig.albintimilium@beniculturali.it – tel 0184 252320.

     Il Festival Albintimilium Theatrum fEst fa parte del progetto “Parole antiche per pensieri
     nuovi”, una linea rossa che percorre le produzioni di Teatro Pubblico Ligure e che riunisce
     testi classici non teatrali, tutti nati per essere detti ad alta voce, condizione viva e sonora a
     cui vengono riportati con il teatro: Odissea, Eneide, Iliade, Decameron e i poemi
     cavallereschi. Testi fondanti della civiltà occidentale sono andati in scena nei luoghi che ne
     testimoniano la nascita, siti archeologici riuniti da TPL in STAR – Sistema Teatri Antichi
     Romani, che in Liguria comprende Luni, Albenga, Ventimiglia, Albisola e Chiavari. In
     coerenza con questa filosofia e con quanto finora realizzato con un pubblico sempre più
     attrezzato a riconoscere le eccellenze culturali presenti sul territorio, si inseriscono i sei
     spettacoli di questo nuovo festival.

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     Prossimi appuntamenti:
     Giovedì 29 luglio, ore 21
     Teatro Romano di Ventimiglia
     Giuseppe Cederna
     L’isola dei Feaci (canti V – VIII)
     Odissea un racconto Mediterraneo
     Progetto e regia Sergio Maifredi
     Produzione Teatro Pubblico Liguria
     Ore 18.30: VIA – Incontri e racconti Lungo la Via Iulia Augusta
     Museo archeologico di Nervia
     Visita alla Domus del Cavalcavia
     Albintimilium Theatrum fEst prosegue giovedì 29 luglio con Giuseppe Cederna e L’isola dei
     Feaci, che comprende i
     canti dal V al VIII di Odissea un racconto mediterraneo, sempre con la regia di Sergio
     Maifredi. Narra l’arrivo di
     Odisseo alla terra di Alcinoo, l’isola dei Feaci, dopo otto anni trascorsi nell’isola di Calipso.
     Nell’isola di Alcinoo avviene il “montaggio” dell’Odissea, in un gioco di rimbalzi e di
     specchi tra cantori: Omero in “oggettiva” canta il presente di Odisseo; Demodoco da
     un’altra prospettiva canta per gli ospiti del re Alcinoo e per Odisseo, non ancora rivelatosi,
     la storia del distruttore di Ilio, di Odisseo stesso. Odisseo è già mito. Odisseo si commuove
     e nasconde il volto col mantello. Qui, al banchetto di Alcinoo, Odisseo si fa cantore a sua
     volta e canta “in soggettiva” la sua versione, la sua Odissea. Ed è ancora qui che nasce il
     flash back, il primo flash back della letteratura occidentale. La narrazione non segue più il
     tempo che procede lineare in avanti ma un tempo che gira, torna indietro “con il rewind”,
     si avvolge creando cerchi in cui ogni episodio vive assoluto.

     Venerdì 30 luglio, ore 21
     Teatro Romano di Ventimiglia
     Mario Incudine, Antonio Vasta
     Il Ciclope (canto IX)
     Odissea un racconto Mediterraneo
     Progetto e regia Sergio Maifredi
     Produzione Teatro Pubblico Ligure
     Ore 18.30: VIA – Incontri e racconti Lungo la Via Iulia Augusta
     Serenate a Ventimiglia Alta

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     Mario Incudine e Antonio Vasta
     Giardini dell’Oratorio S. Giovanni
     Mario Incudine e Antonio Vasta venerdì 30 luglio sono i protagonisti de Il Ciclope, canto IX
     di Odissea un racconto
     mediterraneo, che viene presentato in forma di concerto. È il primo “cunto” di Odisseo, il
     racconto con cui inizia la “versione di Odisseo”. Alla reggia di Alcinoo, Odisseo ascolta
     Demodoco il cantore, narrare della guerra di Troia e dei ritorni degli eroi sopravvissuti.
     Odisseo piange e si rivela ad Alcinoo. Omero dal racconto in “oggettiva” passa al racconto
     in “soggettiva”. Odisseo dipana per Alcinoo il filo delle sue avventure ed inizia con gli
     “effetti speciali”, con il ciclope Polifemo, certo di catturare l’attenzione del re e di ottenere
     da lui navi per tornare ad Itaca. Mario Incudine, artista di straordinario talento, attore,
     cantante, scrittore, affronta a suo modo questo “cunto”. Lo trasforma in un vero e proprio
     canto con musiche scritte appositamente da Antonio Vasta, con lui sul palco. Il Ciclope di
     Omero si contamina con la riscrittura di Pirandello e di Sbarbaro, entrambi “traduttori”
     del Ciclope di Euripide. Ed è interessante notare che Pirandello lo traduca a ridosso della
     prima guerra mondiale e Sbarbaro della seconda. Il Ciclope anche questo è: la forza bruta
     contro l’intelligenza, la violenza contro l’accoglienza. In forma di cunto siciliano prende
     vita il canto più noto dell’intera Odissea ambientato da Omero nell’Isola Trinacria.
     Cantato, suonato e recitato da due tra gli artisti più acclamati del panorama nazionale ed
     internazionale, con le radici nel cuore del Mediterraneo, la Sicilia. Progetto e regia di
     Sergio Maifredi.

     Venerdì 6 agosto, ore 21
     Teatro Romano di Ventimiglia
     Moni Ovadia
     La gara dell’arco (canto XXI)
     Odissea un racconto Mediterraneo
     Progetto e regia Sergio Maifredi
     Produzione Teatro Pubblico Ligure
     Ore 18.30: VIA – Incontri e racconti Lungo la Via Iulia Augusta
     Centro Culturale Polivalente S. Francesco
     Mostra Expo Dubai 2020
     Sergio Maifredi, Laura Sacchetti
     Parole antiche per pensieri nuovi
     Sarà Moni Ovadia, venerdì 6 agosto, a portare La gara dell’arco fra le pietre del Teatro
     Romano di Ventimiglia. Il
     canto XXI di Odissea un racconto mediterraneo diretto da Sergio Maifredi, parla di
     Penelope che ha deciso di porre
     fine all’attesa: sarà sposa di chi, tra i proci, saprà tendere l’arco di Odisseo. I pretendenti
     si preparano alla sfida; tra loro, sotto i dimessi stracci del medico, si cela Odisseo. Quando
     l’arco sarà nelle sue mani, Odisseo non esiterà a stoccare il dardo che trafiggerà la gola
     del più arrogante dei pretendenti. Le porte della reggia si serrano come le reti di una
     tonnara. La mattanza ha inizio. Moni Ovadia, in una lectio magistralis, ci farà riscoprire il
     rito civile della lettura ed i due grandi viaggi che segnano la civiltà occidentale, il viaggio
     di Odisseo e il viaggio di Abramo. Ovadia corre sulle onde dell’Odissea arrivando all’Itaca
     di quello straordinario poeta che è Kostantinos Kavafis.

     Lunedì 9 agosto, ore 21
     Teatro Romano di Ventimiglia
     David Riondino
     Dario Vergassola

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     I patti di pace (canto XXIV)
     Odissea un racconto Mediterraneo
     Progetto e regia Sergio Maifredi
     Produzione Teatro Pubblico Ligure
     Ore 18.30: VIA – Incontri e racconti Lungo la Via Iulia Augusta
     Piazza San Michele
     David Riondino, Il Corsaro Nero e altri racconti
     Introduzione del Comitato spontaneo Corsaro Nero
     Si prosegue lunedì 9 agosto con David Riondino e Dario Vergassola protagonisti de I patti
     di pace, canto XXIV di
     Odissea un racconto mediterraneo, progetto ideato e diretto da Sergio Maifredi. Che il
     viaggio non sarebbe terminato con l’arrivo a Itaca, Odisseo lo sa bene da quando, nel
     regno dei morti, ha incontrato Tiresia, al nono canto. L’indovino cieco glielo ha predetto:
     dovrà, dopo la strage dei pretendenti, rimettersi in cammino, per terra questa volta,
     lontano dal mare, portando sulla spalla un remo, come una croce, come un’espiazione. La
     meta non avrà le coordinate precise che individuano Itaca sulle carte nautiche. Ma quando
     Odisseo sarà così lontano dal mare che, al suo passare, la gente scambierà il remo per un
     ventilabro allora sarà giunto alla fine delle sue fatiche. Potrà fare sacrifici agli Dèi e
     tornare in patria. Questo viaggio per terra è una seconda Odissea a cui Omero allude e che
     con molte probabilità è pure esistita in forma orale e scritta ma di cui le tracce si sono
     perdute. Riondino e Vergassola da lì partono, dai patti di pace, che chiudono i ventiquattro
     canti dell’Odissea che conosciamo e ci trasportano in un’altra Odissea tutta immaginata,
     enigmatica e misteriosa e forse mai scritta se non l’immaginario di ognuno di noi. Con
     ironia, intelligenza, irriverenza, com’è nel carattere di Riondino e Vergassola.

     Mercoledì 11 agosto, ore 21
     Teatro Romano di Ventimiglia
     Amanda Sandrelli
     La ninfa Calipso (canto V)
     Odissea un racconto Mediterraneo
     Progetto e regia Sergio Maifredi
     Produzione Teatro Pubblico Ligure
     Ore 18.30: VIA – Incontri e racconti Lungo la Via Iulia Augusta
     Museo archeologico
     Visita all’area archeologica a cura del direttore Valentina Fiore
     Il festival si chiude mercoledì 11 agosto con Amanda Sandrelli nei panni della Ninfa
     Calipso, canto V di Odissea un
     racconto mediterraneo, ideato e diretto da Sergio Maifredi per Teatro Pubblico Ligure.
     Calipso è colei che nasconde. È nella sua isola che Odisseo si trova ormai da sette anni
     quando Atena implora gli altri dèi di accorgersi di questo eroe che ancora non ha fatto
     ritorno a casa dopo la guerra di Troia. Calipso gli ha offerto l’immortalità e la sua bellezza
     eterna. Odisseo sa a cosa rinuncia ma non vuole smettere di essere uomo mortale. Calipso,
     piangendo, lo lascerà riprendere il suo viaggio. Amanda Sandrelli, con forza e dolcezza, dà
     vita ad una umanissima Calipso e sceglie di accostarla, per contrasto, ad una Clitemnestra
     contemporanea. Racconterà quindi di due abbandoni vissuti in modo diametralmente
     opposto. Racconterà di due donne che sono due volti della stessa Luna.

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