VEGLIA DIOCESANA - Pastorale Vocazionale Cagliari
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VEGLIA DIOCESANA in occasione della 57 A GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI Cappella Grande - Seminario Arcivescovile di Cagliari Domenica 3 Maggio 2020 CANTO D’INIZIO: Perché Tu sei con me Solo tu sei il mio pastore Niente mai mi mancherà! Solo tu sei il mio pastore, o Signore. Mi conduci dietro te sulle verdi alture Ai ruscelli tranquilli lassù, Dov'è più limpida l'acqua per me, Dove mi fai riposare. Rit. Anche fra le tenebre d'un abisso oscuro, Io non temo alcun male perché Tu mi sostieni, sei sempre con me, Rendi il sentiero sicuro. Rit. Siedo alla tua tavola che mi hai preparato Ed il calice è colmo per me Di quella linfa di felicità Che per amore hai versato. Rit. Sempre mi accompagnano Lungo estati e inverni La tua grazia, la tua fedeltà 1
Nella tua casa io abiterò Fino alla fine dei giorni. Rit. C – Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. A – Amen. C – La pace sia con voi. A – E con il tuo spirito. L1 - Ci prepariamo a vivere insieme la Veglia diocesana in occasione della 57° Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Ogni chiamata sorge da una Parola del Risorto sentita come vera per sé e cresce nella relazione con Lui, affinché ciascuno possa «darsi al meglio della vita», in vista di una felicità piena. Il nostro cuore infatti intuisce il desiderio di un richiamo alla vita beata, alla santità. E se nella fede l’attendiamo come pienezza nella risurrezione, sempre nella fede scopriamo di poterla sperimentare già qui ed ora, nella dimensione dello spazio e del tempo, nelle gioia di una vita vissuta “per Lui”. Durante questo momento di preghiera ringraziamo allora il Signore per il dono della nostra vocazione, chiedamoGli di sostenerci durante le fatiche e le prove, e domandiamo il dono di numerose, ma soprattutto sante vocazioni, uomini e donne che al giorno d’oggi abbiano ancora il coraggio, suscitato dallo Spirito, di consacrare tutta la propria vita per amore di Cristo e della Chiesa. Viene intonato il canto dell’Alleluia. Nel mentre il diacono, dopo aver ricevuto la benedizione, si accosta all’ambone per proclamare il Vangelo. Alleluia, alleluia. L2 – Io sono il buon pastore, dice il Signore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me. (Gv 10,14) Alleluia. 2
D – Il Signore sia con voi. A – E con il tuo Spirito. D – + Dal Vangelo secondo Giovanni. A – Gloria a te, o Signore. In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza». (Gv 10,1-10) D – Parola del Signore. A – Lode a te, o Cristo. Al termine della proclamazione del Vangelo, l’Arcivescovo, dalla sede o dall’ambone, tiene l’omelia. OMELIA 3
Terminata l’omelia, dopo alcuni istanti di silenzio, il diacono espone il SS. Sacramento. L’adorazione eucaristica sarà intervallata da letture, canti e momenti di silenzio/suono della cetra. CANTO DI ESPOSIZIONE: Sono qui a lodarTi Luce del mondo nel buio del cuore Vieni ed illuminami Tu mia sola speranza di vita Resta per sempre con me Sono qui a lodarTi, qui per adorarTi, qui per dirTi che Tu sei il mio Dio. E solo Tu sei Santo, sei meraviglioso, degno e glorioso sei per me. Re della storia e Re della gloria sei sceso in terra fra noi. Con umiltà il Tuo trono hai lasciato per dimostrarci il Tuo amor. Rit. Io mai saprò quanto Ti costò lì sulla croce morir per me. Rit. ALCUNI ISTANTI DI SILENZIO TESTO L1 – Dal Vangelo di Matteo (Mt 14, 22-33) Subito dopo costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull'altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo. La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, 4
i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!». ALCUNI ISTANTI DI SILENZIO CANTO: Mi basta la Tua grazia Quando sono debole, allora sono forte, perché Tu sei la mia forza. Quando sono triste è in te che trovo gioia, perché Tu sei la mia gioia. Gesú, io confido in te; Gesú, mi basta la tua grazia. Sei la mia forza, la mia salvezza, sei la mia pace, sicuro rifugio. Nella tua Grazia voglio restare, santo Signore Sempre con Te. Quando sono povero allora sono ricco, perché Tu sei la mia ricchezza. Quando sono malato è in te che trovo vita Perché tu sei Guarigione. Rit. Quando sono debole, allora sono forte, perché Tu sei la mia forza. 5
ALCUNI ISTANTI DI SILENZIO TESTO L2 – Dal Messaggio di papa Francesco in occasione della 57ª giornata mondiale di preghiera per le vocazioni «Cari fratelli e sorelle! Il 4 agosto dello scorso anno, nel 160° anniversario della morte del santo Curato d’Ars, ho voluto offrire una Lettera ai sacerdoti, che ogni giorno spendono la vita per la chiamata che il Signore ha rivolto loro, al servizio del Popolo di Dio. In quell’occasione, ho scelto quattro parole-chiave – dolore, gratitudine, coraggio e lode – per ringraziare i sacerdoti e sostenere il loro ministero. Ritengo che oggi, in questa 57ª Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, quelle parole si possano riprendere e rivolgere a tutto il Popolo di Dio, sullo sfondo di un brano evangelico che ci racconta la singolare esperienza capitata a Gesù e Pietro durante una notte di tempesta sul lago di Tiberiade (cfr Mt 14,22- 33). Dopo la moltiplicazione dei pani, che aveva entusiasmato la folla, Gesù ordina ai suoi di salire sulla barca e di precederlo all’altra riva, mentre Egli avrebbe congedato la gente. L’immagine di questa traversata sul lago evoca in qualche modo il viaggio della nostra esistenza. La barca della nostra vita, infatti, avanza lentamente, sempre inquieta perché alla ricerca di un approdo felice, pronta ad affrontare i rischi e le opportunità del mare, ma anche desiderosa di ricevere dal timoniere una virata che conduca finalmente verso la giusta rotta. Talvolta, però, le può capitare di smarrirsi, di lasciarsi abbagliare dalle illusioni invece che seguire il faro luminoso che la conduce al porto sicuro, o di essere sfidata dai venti contrari delle difficoltà, dei dubbi e delle paure. Succede così anche nel cuore dei discepoli, i quali, chiamati a seguire il Maestro di Nazaret, devono decidersi a passare all’altra riva, scegliendo con coraggio di abbandonare le proprie sicurezze e di mettersi alla sequela del Signore. 6
Questa avventura non è pacifica: arriva la notte, soffia il vento contrario, la barca è sballottata dalle onde, e la paura di non farcela e di non essere all’altezza della chiamata rischia di sovrastarli. Il Vangelo ci dice, però, che nell’avventura di questo non facile viaggio non siamo soli. Il Signore, quasi forzando l’aurora nel cuore della notte, cammina sulle acque agitate e raggiunge i discepoli, invita Pietro ad andargli incontro sulle onde, lo salva quando lo vede affondare, e infine sale sulla barca e fa cessare il vento. La prima parola della vocazione, allora, è gratitudine. Navigare verso la rotta giusta non è un compito affidato solo ai nostri sforzi, né dipende solo dai percorsi che scegliamo di fare. La realizzazione di noi stessi e dei nostri progetti di vita non è il risultato matematico di ciò che decidiamo dentro un “io” isolato; al contrario, è prima di tutto la risposta a una chiamata che ci viene dall’Alto. È il Signore che ci indica la riva verso cui andare e che, prima ancora, ci dona il coraggio di salire sulla barca; è Lui che, mentre ci chiama, si fa anche nostro timoniere per accompagnarci, mostrarci la direzione, impedire che ci incagliamo negli scogli dell’indecisione e renderci capaci perfino di camminare sulle acque agitate. Ogni vocazione nasce da quello sguardo amorevole con cui il Signore ci è venuto incontro, magari proprio mentre la nostra barca era in preda alla tempesta. «Più che una nostra scelta, è la risposta alla chiamata gratuita del Signore» (Lettera ai sacerdoti, 4 agosto 2019); perciò, riusciremo a scoprirla e abbracciarla quando il nostro cuore si aprirà alla gratitudine e saprà cogliere il passaggio di Dio nella nostra vita». ALCUNI ISTANTI DI SILENZIO CANTO: Mi arrendo al tuo amore Sotto la Tua Croce apro le mie braccia, accolgo il Tuo perdono, la tua misericordia. 7
Adoro nel silenzio il Tuo splendore, il volto Tuo che libera il mio cuore. Mi arrendo al Tuo amore, Signore Gesù. Non posso restare lontano da Te. Mi arrendo al Tuo amore, Signore Gesù. Alla Tua presenza per sempre resterò. Ai piedi della Croce visiti il mio cuore, mi doni la Tua pace, consoli la mia vita. Contemplo la maestà della Tua gloria. Rit. ALCUNI ISTANTI DI SILENZIO TESTO L1 – Dal Messaggio di papa Francesco in occasione della 57ª giornata mondiale di preghiera per le vocazioni «Quando i discepoli vedono Gesù avvicinarsi camminando sulle acque, inizialmente pensano che si tratti di un fantasma e hanno paura. Ma subito Gesù li rassicura con una parola che deve sempre accompagnare la nostra vita e il nostro cammino vocazionale: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!» (v. 27). Proprio questa è la seconda parola che vorrei consegnarvi: coraggio. Ciò che spesso ci impedisce di camminare, di crescere, di scegliere la strada che il Signore traccia per noi sono i fantasmi che si agitano nel nostro cuore. Quando siamo chiamati a lasciare la nostra riva sicura e abbracciare uno stato di vita – come il matrimonio, il sacerdozio ordinato, la vita consacrata –, la prima reazione è spesso rappresentata dal “fantasma dell’incredulità”: non è possibile che questa vocazione sia per me; si tratta davvero della strada giusta? Il Signore chiede questo proprio a me? E, via via, crescono in noi tutte quelle considerazioni, quelle giustificazioni e quei calcoli che ci fanno perdere lo slancio, ci confondono e ci lasciano paralizzati sulla riva 8
di partenza: crediamo di aver preso un abbaglio, di non essere all’altezza, di aver semplicemente visto un fantasma da scacciare. Il Signore sa che una scelta fondamentale di vita – come quella di sposarsi o consacrarsi in modo speciale al suo servizio – richiede coraggio. Egli conosce le domande, i dubbi e le difficoltà che agitano la barca del nostro cuore, e perciò ci rassicura: “Non avere paura, io sono con te!”. La fede nella sua presenza che ci viene incontro e ci accompagna, anche quando il mare è in tempesta, ci libera da quell’accidia che ho già avuto modo di definire «tristezza dolciastra» (Lettera ai sacerdoti, 4 agosto 2019), cioè quello scoraggiamento interiore che ci blocca e non ci permette di gustare la bellezza della vocazione». ALCUNI ISTANTI DI SILENZIO CANTO: Lode al nome Tuo Lode al nome Tuo dalle terre più floride dove tutto sembra vivere, lode al nome Tuo. Lode al nome Tuo dalle terre più aride dove tutto sembra sterile, lode al nome Tuo. Tornerò a lodarti sempre per ogni dono Tuo e quando scenderà la notte sempre io dirò: Benedetto il nome del Signor, lode al nome Tuo. Benedetto il nome del Signor, il glorioso nome di Gesù. Lode al nome Tuo quando il sole splende su di me, quando tutto è incantevole, lode al nome Tuo. Lode al nome Tuo quando io sto davanti a Te, con il cuore triste e fragile, lode al nome Tuo. Rit. 9
Tu doni e porti via, Tu doni e porti via, ma sempre sceglierò di benedire Te. (x2) Rit. ALCUNI ISTANTI DI SILENZIO TESTO L2 – Dal Messaggio di papa Francesco in occasione della 57ª giornata mondiale di preghiera per le vocazioni «Nella Lettera ai sacerdoti ho parlato anche del dolore, ma qui vorrei tradurre diversamente questa parola e riferirmi alla fatica. Ogni vocazione comporta un impegno. Il Signore ci chiama perché vuole renderci come Pietro, capaci di “camminare sulle acque”, cioè di prendere in mano la nostra vita per metterla al servizio del Vangelo, nei modi concreti e quotidiani che Egli ci indica, e specialmente nelle diverse forme di vocazione laicale, presbiterale e di vita consacrata. Ma noi assomigliamo all’Apostolo: abbiamo desiderio e slancio, però, nello stesso tempo, siamo segnati da debolezze e timori. Se ci lasciamo travolgere dal pensiero delle responsabilità che ci attendono – nella vita matrimoniale o nel ministero sacerdotale – o delle avversità che si presenteranno, allora distoglieremo presto lo sguardo da Gesù e, come Pietro, rischieremo di affondare. Al contrario, pur nelle nostre fragilità e povertà, la fede ci permette di camminare incontro al Signore Risorto e di vincere anche le tempeste. Lui infatti ci tende la mano quando per stanchezza o per paura rischiamo di affondare, e ci dona lo slancio necessario per vivere la nostra vocazione con gioia ed entusiasmo. Infine, quando Gesù sale sulla barca, il vento cessa e le onde si placano. È una bella immagine di ciò che il Signore opera nella nostra vita e nei tumulti della storia, specialmente quando siamo nella tempesta: Egli comanda ai venti contrari di tacere, e le forze del male, della paura, 10
della rassegnazione non hanno più potere su di noi. Nella specifica vocazione che siamo chiamati a vivere, questi venti possono sfiancarci. Penso a coloro che assumono importanti compiti nella società civile, agli sposi che non a caso mi piace definire “i coraggiosi”, e specialmente a coloro che abbracciano la vita consacrata e il sacerdozio. Conosco la vostra fatica, le solitudini che a volte appesantiscono il cuore, il rischio dell’abitudine che pian piano spegne il fuoco ardente della chiamata, il fardello dell’incertezza e della precarietà dei nostri tempi, la paura del futuro. Coraggio, non abbiate paura! Gesù è accanto a noi e, se lo riconosciamo come unico Signore della nostra vita, Egli ci tende la mano e ci afferra per salvarci. E allora, pur in mezzo alle onde, la nostra vita si apre alla lode. È questa l’ultima parola della vocazione, e vuole essere anche l’invito a coltivare l’atteggiamento interiore di Maria Santissima: grata per lo sguardo di Dio che si è posato su di lei, consegnando nella fede le paure e i turbamenti, abbracciando con coraggio la chiamata, Ella ha fatto della sua vita un eterno canto di lode al Signore. Carissimi, specialmente in questa Giornata, ma anche nell’ordinaria azione pastorale delle nostre comunità, desidero che la Chiesa percorra questo cammino al servizio delle vocazioni, aprendo brecce nel cuore di ogni fedele, perché ciascuno possa scoprire con gratitudine la chiamata che Dio gli rivolge, trovare il coraggio di dire “sì”, vincere la fatica nella fede in Cristo e, infine, offrire la propria vita come cantico di lode per Dio, per i fratelli e per il mondo intero. La Vergine Maria ci accompagni e interceda per noi». ALCUNI ISTANTI DI SILENZIO Seguono alcune intenzioni di preghiera dei fedeli, proposte all’ambone dal diacono. 11
C - Fratelli e sorelle, il Signore ci invita ogni giorno a stare con Lui per gustare la sua presenza. Riconosciamolo anche oggi come il Maestro e il Pastore buono, che si prende cura di ciascuno di noi e delle necessità della sua Chiesa. Preghiamo insieme e diciamo: Gesù, buon Pastore, ascoltaci! 1) Signore, che continui a suscitare e a sostenere sempre nuove vocazioni, donaci cristiani maturi, che ti servano nei diversi stati di vita e facciano risplendere la bellezza e la santità della Chiesa. Noi ti preghiamo: 2) Signore, fa’ che tutte le famiglie possano rinnovare la consapevolezza di essere il primo grembo vocazionale e accogliere con gioia il seme della chiamata al sacerdozio e alla vita consacrata. Noi ti preghiamo: 3) Signore, infondi nei cuori dei giovani la forza del tuo amore più forte della morte, rendili capaci di scelte generose per il tuo Regno e la tua Chiesa. Noi ti preghiamo: 4) Signore, infondi il tuo Spirito nel cuore dei seminaristi, perché vivano la loro scelta con cuore puro e totalmente rivolto a Te ed all’edificazione del tuo Regno. Noi ti preghiamo: 5) Signore, sostieni i laici consacrati, dona loro di vivere alla tua presenza, nella vita di ogni giorno, in modo da essere di stimolo e di esempio per la nascita di nuove vocazioni. Noi ti preghiamo: 6) Signore, sostieni e rendi sempre più generose le comunità religiose, siano segno del tuo amore tra gli uomini in modo che possano attrarre i giovani verso scelte vocazionali. Noi ti preghiamo: 12
7) Signore, fa’ crescere le comunità di vita contemplativa, rendile luce nel mondo e segno dell’amore cristiano che si sviluppa e si purifica attraverso le vicende della vita. Noi ti preghiamo: 8) Signore, guida i missionari, fa’ che la forza della tua presenza, che è all’origine della loro vocazione, si diffonda e si moltiplichi accrescendo con nuove vocazioni le loro comunità. Noi ti preghiamo: 9) Signore, ti preghiamo infine per il nostro popolo e per il mondo intero. Concedi in questi giorni difficili la grazia della guarigione ai malati, la consolazione a chi è nel dolore, e il sostegno chi si sente solo e scoraggiato. Guida gli operatori sanitari e illumina i responsabili del bene comune. Noi ti preghiamo: C - Padre Santo, effondi con abbondanza il dono del tuo Spirito su tutti noi; la testimonianza della Chiesa incoraggi le nostre risposte vocazionali e ne susciti di nuove, perché le nostre vite esprimano la tenerezza di Gesù per ogni creatura. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. A - Amen. CANTO Tantum èrgo Sacramentum venerèmur cernui: et antìquum documentum novo cedat rìtui: praèstet fìdes supplemèntum sènsuum defectui. Genitori, Genitoque làus et jubilàtio, salus, honor, vìrtus quòque sit et benedictio: 13
procedenti ab utroque compar sit laudatio. Amen BENEDIZIONE EUCARISTICA LITANIE AL SS. SACRAMENTO Dio sia benedetto Benedetto il suo santo nome Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero uomo Benedetto il nome di Gesù Benedetto il suo Sacratissimo cuore Benedetto il suo preziosissimo sangue Benedetto Gesù nel Santissimo sacramento dell'altare Benedetto lo Spirito Santo paraclito Benedetta la gran Madre di Dio Maria Santissima Benedetta la sua Santa e Immacolata Concezione Benedetta la sua gloriosa assunzione Benedetto il nome di Maria Vergine e Madre Benedetti San Giuseppe suo castissimo sposo Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi. Il diacono repone il SS. Sacramento. CANTO DI REPOSIZIONE: Rimani con noi Noi ti abbiamo incontrato, mentre il giorno si spegneva. Ti sei fatto pellegrino insieme a noi, hai effuso una luce sull'incredulità, che copriva i nostri occhi e il nostro cuore. Con la tua parola hai svelato a noi il mistero dell'eterno Amore fatto uomo in Te. 14
Una nuova speranza hai messo dentro il cuor, una fiamma che mai più si spegnerà. Rimani con noi Signore Gesù il giorno già volge al tramonto. Rimani con noi Signore Gesù la sera è vicina, rimani con noi. (x2) Alla mensa con noi prendi il pane tra le mani. Ti riveli agli occhi dell'umanità. Dietro il velo dei segni riconosciamo Te, il Signore della vita, il Salvatore. Noi ti abbiamo incontrato, questa vita hai trasformato: il Tuo amore è rifiorito dentro noi. Con la gioia nel cuore annunzieremo che la salvezza noi abbiamo solo in Te. Rit. Al termine della Veglia l’Arcivescovo si pone al centro, di fronte all’altare, e guardando verso il mosaico della Cappella Grande che richiama il giorno della Pentecoste recita la seguente preghiera:. PREGHIERA PER LE VOCAZIONI DI SAN GIOVANNI PAOLO II Signore Gesù, come un giorno hai chiamato i primi discepoli per farne pescatori di uomini, così continua a far risuonare anche oggi il tuo dolce invito: "vieni e seguimi"! 15
Dona ai giovani e alle giovani la grazia di rispondere prontamente alla tua voce. Sostieni nelle loro fatiche apostoliche i nostri vescovi, i sacerdoti e le persone consacrate. Dona perseveranza ai nostri seminaristi e a tutti coloro che stanno realizzando un ideale di vita totalmente consacrato al suo servizio. Risveglia nelle nostre comunità l'impegno missionario. Manda, Signore, operai nella tua messe e non permettere che l'umanità si perda per mancanza di pastori, di missionari, di persone votate alle causa del Vangelo. Maria, madre della Chiesa, modello di ogni vocazione, aiutaci a rispondere "sì" al Signore che ci chiama a collaborare al disegno divini di salvezza. Amen. CANTO FINALE: Jesus Christ, you are my life Jesus Christ, you are my life, alleluia, alleluia. Jesus Christ, you are my life, you are my life, alleluia. Tu sei via, sei verità, Tu sei la nostra vita, camminando insieme a Te vivremo in Te per sempre. Rit. Ci raccogli nell'unità, riuniti nell'amore, nella gioia dinanzi a Te cantando la Tua gloria. Rit. Nella gioia camminerem, portando il Tuo Vangelo, testimoni di carità, figli di Dio nel mondo. Rit. 16
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