VANESSA PICCOLO Assistente scientifica e ambasciatrice di pace

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VANESSA PICCOLO
Assistente scientifica
e ambasciatrice di pace
DIDANILO MAZZARELLO                           tariato organizzato dall’università
                                               An-Najah di Nablus, in Cisgiorda-
◗ Nata nel 1996 a Bellinzona, Vanessa          nia. Questo è il resoconto della sua
Piccolo è cresciuta in un ambiente bilin-      esperienza.
gue. Nel 2015 si è diplomata al liceo can-         «Con mio fratello Samuele e altri
tonale con la miglior maturità. Iscrittasi     dieci giovani europei ho partecipato
alla facoltà di matematica dell’ETH di         a un programma di scambio cultu-
Zurigo, nel 2019 ha conseguito il Bache-       rale organizzato dall’università An-
lor of Sciences ETH in Mathematics. Da         Najah. Per due settimane ho vissuto a
poco più di un anno lavora come assi-          stretto contatto con palestinesi e ho
stente scientifica al progetto Transfer der    avuto modo di conoscere la loro
Mathematik (TraM), uno studio del cen-         terra, di gustare hummus, falaf-
tro di apprendimento MINT dell’ETH             fel, kanafeh e altre deliziose
varato allo scopo di verificare gli effetti    pietanze, di osservare incan-
positivi dell’attivazione cognitiva nell’ap-   tevoli tramonti e albe spet-
prendimento liceale della matematica.          tacolari, di fare amicizia con
Vanessa si occupa in particolare di coin-      giovani della mia età e molto
volgere le scuole medie superiori del          altro. Ho scritto questo testo
Cantone Ticino. Lo scorso settembre ha         per condividere la mia espe-
partecipato all’International Exchange         rienza e raccontare ciò che
Program – ZAJEL, un progetto di volon-         ho visto e imparato.
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         I territori palestinesi comprendono          delle terre disponibili. È qui che si trova la   Il resto della rete viaria è costituito da
     la Cisgiordania e la Striscia di Gaza. Nel       maggioranza degli oltre 130 insediamenti         vicoli. Oggi nelle stanze costruite negli
     1993, in seguito agli accordi di Oslo, que-      ebraici abitati da circa quattrocentomila        anni Cinquanta dall’Agenzia delle Nazio-
     sto lembo di terra fu diviso in tre zone:        coloni.                                          ni Unite per il soccorso e l’occupazione
     l’area A, costituita dal 18% del territorio,         Durante il nostro soggiorno abbiamo          dei rifugiati palestinesi nel Vicino Orien-
     è sotto controllo palestinese; l’area B è        visitato il campo di Balata, presso Nablus.      te (UNRWA) vivono dalle dieci alle
     presidiata militarmente dagli israeliani,        Costruito nel 1950 per accogliere circa          quindici persone. L’area del campo non
     ma amministrata da palestinesi (21% del          cinquemila profughi, oggi ne ospita più          è molto vasta, perciò i palestinesi hanno
     territorio); l’area C, il 61% di tutta la West   di trentunomila. Il sessanta per cento de-       iniziato a edificare in altezza. Il campo
     Bank, è totalmente soggetta all’ammini-          gli abitanti ha meno di venticinque anni.        è ora composto da abitazioni di quattro
     strazione israeliana. La maggioranza della       Ramsis, studente di informatica presso           piani, prive di fondamenta e perciò molto
     popolazione palestinese vive nelle zone A        l’università An-Najah, ci ha fatto da gui-       instabili. Ogni lunedì le forze di sicurezza
     e B. L’area C comprende la maggior parte         da. Nel campo vi sono due strade princi-         israeliane (ISF) accompagnano i coloni
     dei terreni agricoli, delle risorse naturali e   pali, la School Street e la Market Street.       in visita alla tomba del patriarca Giusep-

                                                                                                        Per la Fondazione Svizzera degli Studi Vanes-
                                                                                                        sa Piccolo ricopre il ruolo di “ambasciatrice
                                                                                                        per la coesione nazionale”. La Fondazione
                                                                                                        sostiene studenti e dottorandi che con la
                                                                                                        loro personalità, creatività e doti intellettuali
                                                                                                        possono contribuire allo sviluppo di scienza,
                                                                                                        economia, cultura e politica. Attualmente,
                                                                                                        oltre 680 giovani, in Svizzera e all’estero, be-
                                                                                                        neficiano di corsi estivi, viaggi di studio, bor-
                                                                                                        se e offerte di scambio e consiglio proposte
                                                                                                        dalla Fondazione degli Studi. Alcune borse di
                                                                                                        studio sono finanziate dalla Fondazione So-
                                                                                                        phie e Karl Binding, che promuove progetti
                                                                                                        nei settori dell’ambiente, della socialità, del-
                                                                                                        la formazione e della cultura in tutta la Sviz-
                                                                                                        zera. Obiettivo della fondazione, il rafforza-
                                                                                                        mento della coesione sociale in Svizzera e la
                                                                                                        promozione della reciproca conoscenza tra
                                                                                                        le diverse regioni linguistiche del Paese. In-
                                                                                                        formazioni: www.fondazionestudi.ch, www.
                                                                                                 2      binding-stiftung.ch.
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pe, situata di fronte all’entrata del campo.    derle, ma lui è legato alla sua terra e non
Quando l’ISF entra nel campo, nessuno           vuole andarsene.                                Nelle foto:
può uscire di casa finché i soldati non se          Arrivati al villaggio di Al-Walaja, a       1    Il campo di Balata.
ne vanno.                                       Betlemme, ci siamo fermati dinanzi a un         2    Mappa del campo.
    Successivamente abbiamo visitato            ulivo immenso. Si dice che abbia cinque-
                                                                                                3-4 Hebron.
Hebron, città nella quale posti di blocco       mila anni. Se ciò fosse vero, sarebbe l’ulivo
e filo spinato dividono i musulmani dagli       più antico al mondo, piantato prima della       5    Ulivo millenario nei pressi
ebrei. I militari sono onnipresenti. A He-      nascita di Abraamo, il patriarca onorato             del villaggio di Al-Walaja.
bron abitano circa duecento israeliani, ma      dalle tre religioni monoteiste: ebraismo,
vi sono più di duemila soldati, loro conna-     cristianesimo e islam. Ci siamo conge-
zionali: un rapporto di uno a dieci. Abdel      dati dalla Cisgiordania portando con noi
è proprietario di una casa e di una bottega     l’immagine di questo ulivo, un simbolo di
nel cuore della città vecchia. Gli israeliani   pace in una terra troppo a lungo marto-
gli hanno offerto centomila dollari per ce-     riata dai conflitti».

                                                                                                5

                                                                                                   NEI PRESSI DEL VILLAGGIO
                                                                                                 DI AL-WALAJA CI FERMAMMO
                                                                                                DINANZI A UN ULIVO IMMENSO:
                                                                                                 UN SIMBOLO DI PACE IN UNA
                                                                                                    TERRA TROPPO A LUNGO
                                                                                           4      MARTORIATA DAI CONFLITTI
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