Valutazione delle soluzioni per la neutralizzazione delle emissioni veicolari di gas serra indotte dal nuovo Parco Commerciale di Lavagno (VR) ...
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1 Valutazione delle soluzioni per la neutralizzazione delle emissioni veicolari di gas serra indotte dal nuovo Parco Commerciale di Lavagno (VR) Relazione tecnica di sintesi, edizione 4 5 novembre 2020 mod. foglio lavoro - ed.1, rev.3 (6 agosto 2018)
2 1. Introduzione: cambiamenti climatici I cambiamenti climatici sono stati riconosciuti come una delle più importanti sfide che le Organizzazioni, i Governi ed i Cittadini dovranno affrontare nei prossimi decenni. I cambiamenti climatici hanno infatti influenza sia sui sistemi naturali sia sui sistemi socio-economici umani, influenzando il futuro approccio all’utilizzo di risorse oltre che la modalità di realizzazione dei processi produttivi e –più in generale– delle modalità di svolgimento delle attività economiche umane. All’interno dei rapporti periodici realizzati dall’Intergovernamental Panel on Climate Change (Ipcc – www.ipcc.org)1 si riconosce con chiare argomentazioni tecniche che le evidenze del riscaldamento globale sono inequivocabili in ogni comparto ambientale, ed in aumento: tra i molti rapporti è da segnalare –in particolare- il V° Report dell’Ipcc “Climate Change 2013 - The Physical Science Basis”, che ha confermato non solo che le attività umane2 sono responsabili con una probabilità del 95% del riscaldamento climatico globale osservato dal 1950, ma ha anche confermato che le previsioni sugli effetti del cambiamento climatico sono preoccupanti addirittura per il futuro dell’uomo sul pianeta Terra. I principali gas ad effetto serra (GHG – Greenhouse Gases) risultanti dalle attività antropiche ed oggi identificati come prima causa del cambiamento climatico, così come indicato nel Protocollo di Kyoto sono l’anidride carbonica (CO2), il gas naturale (CH4), il protossido di azoto (N2O), gli idrofluorocarburi (HFC), i perfluorocarburi (PFC) e l’esafluoruro di zolfo (SF 6). Il GHG di maggior rilievo è sicuramente rappresentato dall’anidride carbonica (CO 2), il gas che si genera dall’ossidazione del carbonio (il quarto elemento più abbondante nell’universo in termini di massa, base delle molecole organiche dei combustibili fossili e delle biomasse). Dai fenomeni di ossidazione combustiva di fonti fossili, come il carbone o il petrolio o il gas naturale si generano quindi anidride carbonica ed altri gas serra detti anche “gas climalteranti”, i quali si liberano in atmosfera incrementando l’“effetto sera” naturale e determinando così il riscaldamento del clima globale del pianeta. L’emissione cumulativa di questi gas serra viene espressa in termini di CO 2eq (CO2 equivalente), cioè il valore cumulativo della “capacità climalterante” di tutti i sopraccitati gas serra ponderato rispetto a quella della CO2, posto convenzionalmente = 1. 3 1 L’IPCC è l’organo tecnico della UNFCCC, la Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico. 2 Quali: emissioni di gas ed effetto serra, aerosol e cambi di uso del suolo. 3 Parlando –impropriamente- di “capacità serra” si intende fare riferimento al GWP (Global Warming Potential) dei diversi gas serra, cioè la loro capacità unitaria di riscaldamento climatico: questo valore è fondamentale dal momento che permette di rapportare il potere climalterante di tutti i gas serra a quello della CO 2, il principale gas ad effetto serra, permettendo così di esprimere il valore cumulativo di tutti i gas rispetto ad un’unica unità di misura quale –appunto- la CO2eq (CO2 equivalente). mod. foglio lavoro - ed.1, rev.3 (6 agosto 2018)
3 2. Le emissioni da trasporto su strada Il traffico veicolare rappresenta uno dei principali responsabili delle emissioni di sostanze inquinanti, in particolare in ambito urbano. Gli impatti sono associati al consumo di combustibili e alla relativa emissione di CO2, con evidenti conseguenti impatti in termini di cambiamenti climatici, ma anche alle emissione di altri inquinanti che hanno effetto diretto sulla qualità dell’aria a livello locale, nonché all'inquinamento da altri agenti fisici, quali ad esempio il rumore (inquinamento acustico). A livello Europeo, il settore dei trasporti è responsabile del 30% delle emissioni totali di CO 2, il 72% del quale viene prodotto dal solo trasporto stradale4. Le emissioni di CO2 nel settore del trasporto passeggeri differiscono in base alla modalità di trasporto (stradale, ferroviario, aereo e marittimo) e le autovetture sono fra i mezzi più inquinanti, generando il 60,7% del totale delle emissioni di CO 2 associata al trasporto su strada. Figura 1 Emissioni di CO2 per modalità di trasporto nell’UE (dati 2016)4 4 https://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines/society/20190313STO31218/emissioni-di-co2-delle-auto-i- numeri-e-i-dati-infografica mod. foglio lavoro - ed.1, rev.3 (6 agosto 2018)
4 Secondo i dati dell’inventario nazionale delle emissioni5, circa la metà delle emissioni nazionali di gas climalteranti derivano dai settori della produzione di energia e dei trasporti, che registrano nel complesso un incremento rispetto all’anno di riferimento (1990). Nel dettaglio un andamento in crescita si osserva dal 1990 al 2007, dovuto sostanzialmente ad un aumento del parco, delle percorrenze totali, e del consumo di combustibile. Dal 2007, invece, le emissioni iniziano a decrescere a causa della crisi economica, ma anche per effetto della propagazione del numero di veicoli a basso consumo di combustibile per km. Nel 2018, rispetto al 2007, si ha una riduzione in termini di percorrenze totali, soprattutto per le macchine a benzina e i veicoli merci, che determina una riduzione dei consumi e delle emissioni. In ogni caso, nel 2018, le emissioni totali di GHG da trasporto su strada hanno rappresentato circa il 92,9% delle emissioni nazionali totali del settore dei trasporti, il 28,1% del settore energetico e circa il 22,7% del totale nazionale di GHG. Tabella 1 Andamento delle emissioni da traffico su strada in Italia5 A livello di regione Veneto, l’ultimo aggiornamento dell’inventario delle emissioni relativo all’anno 20156 mostra come il trasporto su strada sia responsabile del 28,3% delle emissioni totali di CO 2, del 48,8% di quelle di NOx e del 12,4% delle emissioni totali di particolato PM 10. Per la provincia di Verona, invece, i dati sono sensibilmente differenti e mostrano un’incidenza del traffico su strada molto più significativa: si osserva, in particolare, un contributo 45% alle emissioni totali di CO2, del 60% a quelle di NOx e del 20,8% alle emissioni totali di particolato PM 10 (Figura 2). 5 Italian Greenhouse Gas Inventory 1990-2017. National Inventory Report 2019. ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale 6 ARPA VENETO - REGIONE VENETO (maggio 2019). INEMAR VENETO 2015 - Inventario Regionale delle Emissioni in Atmosfera in Regione Veneto, edizione 2015 – dati in versione definitiva. ARPA Veneto – Servizio Osservatorio Aria, Regione del Veneto - Area Tutela e Sviluppo del Territorio, Direzione Ambiente, UO Tutela dell’Atmosfera. mod. foglio lavoro - ed.1, rev.3 (6 agosto 2018)
5 PM10 1-Produzione energia e trasform. combustibili 2-Combustione non industriale 3-Combustione nell'industria 4-Processi produttivi 5-Estrazione e distribuzione combustibili NOx 6-Uso di solventi 7-Trasporto su strada 8-Altre sorgenti mobili e macchinari 9-Trattamento e smaltimento rifiuti 10-Agricoltura CO2 11-Altre sorgenti e assorbimenti -10% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Figura 2 Contributo settoriale alle emissioni inquinanti in provincia di Verona 3. Stima delle emissioni associate al traffico indotto dal nuovo Parco Commerciale di Via Vaghetto – Via della Scienza, Lavagno (VR) La stima delle emissioni associate al traffico indotto dal nuovo Parco Commerciale di Via Vaghetto – Via della Scienza, Lavagno (VR) sono state eseguite con approccio di calcolo basato sul chilometraggio totale percorso e fattori di emissione medi per i diversi inquinanti, derivati dalle caratteristiche del parco auto circolante. Ei = [km totali percorsi] x [EFi] Ei = emissioni totali di inquinante i EFi = fattore di emissione medio per l’inquinante i L’analisi si è focalizzata sui principali inquinanti di interesse per valutare gli effetti sia in termini di cambiamenti climatici che di qualità dell’aria a livello locale, ovvero CO2, NOx e particolato atmosferico PM10. mod. foglio lavoro - ed.1, rev.3 (6 agosto 2018)
6 2.1 Calcolo del chilometraggio percorso Il calcolo del chilometraggio percorso si è basato sulle stime di mobilità indotta7, che ha visto la determinazione dei profili di arrivo e partenza dalle aree di interesse per la realizzazione del progetto, relative ai movimenti veicolari indotti dalle nuove superfici destinate ad attività commerciali, ad usi residenziali e per servizi alla persona. Lo studio ha considerato le giornate di venerdì e sabato, in quanto più gravose in termini di mobilità associata alle funzioni previste, individuando gli orari di punta del traffico indotto (collocati nella fascia oraria 17:00 - 18:00) e valutando il numero totale di movimenti in ingresso e in uscita. A partire dal valore medio del numero totale di movimenti indotti negli orari di punta, si è dunque stimato il numero di movimenti “di punta” indotti nell’intero anno, semplicemente moltiplicando tale valore medio per il numero di giorni di esercizio in una settimana (ipotizzato pari a 6) e per il numero di settimane in un anno (52). Considerando dunque una distanza media percorsa da ciascun veicolo pari a 3 km (distanza rispetto all’ubicazione del Parco Commerciale in cui risulta incluso l’abitato di Lavagno) è stato calcolato il numero di km percorsi in un anno. I dati del calcolo sono sintetizzati in Tabella 2: Tabella 2 Calcolo del chilometraggio percorso Movimenti totali indotti nell’orario di punta venerdì n. 1.119 sabato n. 1.328 Movimenti totali indotti in un anno n. 381.732 Distanza media percorsa da un veicolo km 3 Distanza totale percorsa in un anno km 1.145.196 2.2 Fattori di emissione medi del parco circolante Secondo dati ISTAT 20198 il parco autovetture della provincia di Verona è il più consistente della regione Veneto, con 621.825 veicoli su 3.185.227, che ne rappresentano il 19,5%. A livello di 7 Relazione di calcolo Studio R&M Associati fornita dal committente 8 http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCIS_VEICOLIPRA mod. foglio lavoro - ed.1, rev.3 (6 agosto 2018)
7 tipologia di alimentazione, i dati provinciali9 mostrano una netta prevalenza di veicoli alimentati a diesel e a benzina, che complessivamente rappresentano l’85,3% del parco circolante (Figura 3). Ibrido- Metano elettrico GPL 5,16% 1,26% 8,24% Diesel 45,54% Benzina 39,80% Figura 3 Contributo settoriale alle emissioni inquinanti in provincia di Verona La caratterizzazione in termini di classi Euro, basata su dati disponibili a livello comunale per Verona8, consente di evidenziare come il parco circolante sia relativamente “rinnovato”, con i veicoli Euro 4, Euro 5 ed Euro 6 che rappresentano complessivamente il 76% circa del totale (Tabella 3). Tabella 3 Parco circolante per classi Euro Euro 0 6,46% Euro 1 1,77% Euro 2 6,26% Euro 3 9,55% Euro 4 26,30% Euro 5 19,52% Euro 6 30,14% In base ai dati sopra riportati è dunque possibile stimare i fattori di emissione medi per gli inquinanti di interesse riportati in Tabella 4. 9 Da “Osservatorio Piano Urbano della Mobilità Sostenibile” (elaborazioni Euromobility e CRAS S.r.L. su dati ACI 2019) mod. foglio lavoro - ed.1, rev.3 (6 agosto 2018)
8 Tabella 4 Fattori di emissione medi per gli inquinanti di interesse Fattore di emissione medio NOx 0,417 Fattore di emissione medio PM10 0,04 g/km Fattore di emissione medio CO2 241,9 2.3 Risultati del calcolo delle emissioni Il calcolo basato sul chilometraggio totale percorso e fattori di emissione medi per i diversi inquinanti, considerando i dati illustrati nei paragrafi precedenti, consente di ottenere i risultati riportati in Tabella 5, espressi in tonnellate/anno emesse per ciascun inquinante di interesse: Tabella 5 Emissioni totali annuali da traffico indotto CO2 277,02 NOx 0,478 [t/anno] PM10 0,046 4. Stima delle risorse forestali necessarie per la neutralizzazione delle emissioni di gas serra generate dal traffico indotto dal Parco Commerciale di Lavagno (VR) La grande quantità di emissioni di gas serra generate dalle attività umane, e le conseguenze a livello di alterazione del clima globale, ormai da tempo hanno portato a sviluppare sistemi di compensazione delle emissioni, ormai comunemente richiesti in molti ambiti diversi a livello sia pubblico, sia privato. Una delle strategie per la neutralizzazione delle emissioni di gas serra, realizzabile anche su suolo nazionale, è costituita dalla nuova forestazione, ovvero da tutta la serie di interventi di progettazione, posa e manutenzione di alberi in contesto urbano, periurbano o extraurbano: con particolare riferimento alla forestazione urbana, questa pratica è relativamente frequente nel caso di realizzazione di strutture ed infrastrutture, dal momento che la posa di alberi nelle loro prossimità svolge sia funzione di mitigazione climatica (grazie all’assorbimento vegetale di CO 2) e di mod. foglio lavoro - ed.1, rev.3 (6 agosto 2018)
9 assorbimento di inquinanti, sia funzione di mitigazione visiva rispetto all’opera di nuova realizzazione. A seguito verrà presentato un possibile scenario di posa di alberi dimensionato sulla base della neutralizzazione delle emissioni di gas serra indotte dall’incremento del traffico veicolare locale, con forestazione a partire dalle aree a verde situate in prossimità del Parco Commerciale di Lavagno di cui a seguito la planimetria generale: Figura 4 Planimetria del Parco Commerciale di Lavagno (VR), con indicazione delle aree a verde Le aree destinate a verde che appaiono in mappa non sono amplissime ai fini compensativi, estendendosi complessivamente per 5.775 mq frazionati però in diverse patch, alcune delle quali molto limitate come superficie e caratterizzate da una geometria non particolarmente adatta alla posa di alberi a fini compensativi. Considerando appunto la struttura delle aree e l’ingombro degli alberi a maturità, si ritengono cautelativamente utilizzabili a scopi forestali non più di 4.000 mq. Fatte salve le considerazioni sopra introdotte, è dunque possibile assumere che: mod. foglio lavoro - ed.1, rev.3 (6 agosto 2018)
10 le aree in planimetria vengano comunque afforestate a fini compensativi, al netto dello scorporo di superficie sopra operato; vengano messe a dimora specie arboree autoctone in accompagnamento a specie arbustive, ai fini di creazione di un querco-carpineto planiziale; nelle aree verdi del centro commerciale di dimensioni più piccole possano essere posati (solo) alberi già adulti, in una logica di una realizzazione “pronto effetto” similmente a quanto verrà realizzato con la possa dei 67 alberi previsti nell’area parcheggio. Nelle aree disponibili si potrà procedere con la realizzazione di un impianto simile a quello a seguito rappresentato (che si costituisce solo come riferimento grafico generale, non necessariamente rappresentativo della soluzione progettuale presso il Parco Commerciale di Lavagno e altre aree locali), con presenza di elementi arborei (quali prevalentemente Querce, Aceri e Frassini) accompagnati da elementi arbustivi a contorno (tra i quali Ligustro, Viburnio, Corniolo e Rosa Canina): Figura 5 Possibile impianto forestale (querco-carpineto) Un simile impianto forestale, con densità di circa 1.100 alberi-arbusti/ha, ha una potenzialità di assorbire entro il 20mo anno circa 940 tCO2/ha con un assorbimento orientativo di circa 47 tCO2/ha*anno. Da queste considerazioni ne consegue che: mod. foglio lavoro - ed.1, rev.3 (6 agosto 2018)
11 la superficie a verde del centro commerciale utilizzabile per tali attività di forestazione compensativa (pari a circa 4.000 mq utili) potrebbe assorbire circa 376 t CO 2 lungo il ventennio di accrescimento forestale; considerata l’emissione di traffico veicolare pari a poco meno di 280 t CO2, le superfici forestali necessarie sarebbero pari a circa 3.000 mq: l’intervento di compensazione sarebbe quindi completamente realizzabile su superficie a disposizione del Parco Commerciale di Lavagno. Il committente si impegna tuttavia a forestare l’interezza dei 4.000 mq disponibili oltre alla posa degli alberi nei parcheggi, sovradimensionando quindi le attività forestali rispetto alla necessità compensativa annuale, così come sopra calcolata. Rete Clima resta a disposizione per tutte le eventuali successive attività di progettazione, esecuzione e manutenzione degli interventi forestali sopra descritti, mettendo a frutto la propria decennale esperienza nella realizzazione di impianti forestali di questa tipologia. mod. foglio lavoro - ed.1, rev.3 (6 agosto 2018)
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