Uso del fuoco e conservazione delle foreste nell'Amazzonia Brasiliana: prevenzione degli incendi e azione collettiva
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71 Federico Cammelli, Emilie Coudel Uso del fuoco e conservazione delle foreste nell’Amazzonia Brasiliana: prevenzione degli incendi e azione collettiva Introduzione 2009). Il grande incendio che nel 1998 di- strusse più di 10.000 km2 di foresta prima- Nel 2009 il Brasile si è impegnato a ri- ria in Roraima, evidenziò la mancanza di durre il tasso di deforestazione dell’80% efficacia delle misure attuate. Maggiori ri- entro il 2020 rispetto al livello medio tra il sorse furono destinate a rendere operativo il 1996 e il 2005 (Legge Federale 12187/2009 sistema di licenze già disposto nel Codice e DPR 7.390/2010). Grazie allo sviluppo di Forestale, che permette il monitoraggio del nuove tecnologie per il controllo satellita- fuoco a fini agricoli, ma vieta qualsiasi uti- re e a politiche coercitive orientate verso i lizzo del fuoco fuori da questo dispositivo. grandi produttori di soia e bestiame (Bar- Lo stato dell’Acre e alcuni comuni vietaro- reto, Araujo, 2012) nel 2012 l’obietti- no totalmente l’uso del fuoco. Allo stesso vo era già stato raggiunto al 76% (INPE, tempo, fu lanciato un programma decenna- 2013). le di monitoraggio satellitare degli incendi. Tuttavia, l’intensità degli incendi bo- Tuttavia, l’Agenzia Ambientale Brasiliana schivi era aumentata nelle zone di ridotta (IBAMA) non è mai stata in grado di attua- deforestazione, minacciando i benefici in re in modo efficace il sistema di licenze a termini di preservazione della biodiversità e livello locale, mentre la crescente quantità di stock di carbonio derivanti dalla defore- di dati satellitari ha contribuito all’illusione stazione evitata (Aragão, Shimabukuro, che gli incendi fossero sotto controllo (Sor- 2010). Questa nuova emergenza ha colto rensen, 2009; Coudel et al., 2013). In re- impreparate le politiche per la conservazio- altà l’uso del fuoco è ancora molto diffuso, ne delle foreste, che, essendo rivolte quasi e gli incendi boschivi sono ancora frequen- esclusivamente all’intensificazione dell’u- ti. so del suolo da parte dei grandi proprietari Gli incendi non sono solo un’emergenza terrieri, hanno totalmente ignorato i piccoli ambientale ma anche sociale; distruggono produttori (Coudel et al., 2012), probabil- campi e colture perenni, foreste, pascoli e mente i principali utilizzatori di fuoco per infrastrutture (Nepstad et al., 2004). Gli attività agricole (Sorrensen, 2009). incendi boschivi sono quindi una fonte di Sin dal 1989, il Brasile è impegnato in perdite economiche per gli agricoltori e una politiche espressamente volte alla riduzione minaccia per la loro sopravvivenza; aumen- degli incendi, con la fondazione del sistema tano fortemente il rischio di realizzare inve- nazionale per la prevenzione e la lotta agli stimenti e possono spingere i produttori in incendi boschivi (PrevFogo) (Sorrensen, una trappola di povertà.
72 L’uso del fuoco è stigmatizzato nono- 2013; Carmenta, 2013). Il fuoco è utiliz- stante si tratti di una tecnica economica- zato per liberare aree e fertilizzare il terreno mente vantaggiosa, e molte volte l’unica a per pascoli e “roça”, la tradizionale coltu- disposizione dei piccoli produttori (Cou- ra rotativa di manioca, riso, fagioli e mais del et al., 2013). Nel presente articolo si (Carmenta, 2013). espone come gli incendi non sono solo una È importante notare che la causa degli in- questione di uso del fuoco, ma di control- cendi non risiede nell’uso del fuoco in sé, lo di quest’ultimo. Le misure di controllo piuttosto nella mancanza di un suo control- del fuoco limitano gli incendi e la propaga- lo: l’attuazione di misure per controllare il zione tra proprietà, tuttavia possono essere fuoco può essere molto costosa per i piccoli molto costose oltreché inutili se attuate in agricoltori, soprattutto nelle zone dove l’as- modo isolato. Nella seconda parte si offre senza di una copertura forestale umida non una rassegna della letteratura recente sull’u- fornisce più una barriera naturale alla pro- so del fuoco e il suo controllo. Nella terza pagazione dell’incendio. (Nepstad et al., parte si studia il controllo del fuoco come 2004) stima che il costo di costruzione di un dilemma di azione collettiva e si espo- linee tagliafuoco per un piccolo produttore ne la metodologia utilizzata per investigare può raggiungere il 61% dei suoi profitti. In la problematica. Nella quarta parte si mo- effetti, una transizione verso un’agricoltura strano i risultati dell’indagine: gli effetti, libera dal fuoco è lontana dal realizzarsi nel le misure di controllo del fuoco e di com- breve periodo. Le alternative al taglia e bru- battimento agli incendi realizzati dai con- cia proposte da ricercatori e assistenza tec- tadini, i loro limiti, quali siano i fattori più nica sembrano non soddisfare le aspettative rilevanti nell’influenzare il successo dell’a- dei piccoli agricoltori (Pollini, 2009), e si zione collettiva, e quali siano le percezioni conosce ancora troppo poco circa la loro degli agricoltori circa il ruolo delle comuni- pratica (Carmenta et al., 2011). Molti stu- tà e quello del governo. Inoltre si illustra il di sono stati condotti attraverso dati satelli- caso di una politica di successo. Si descrive tari, ma poche conoscenze esistono circa le come il problema di scarso controllo derivi fonti di accensione dei fuochi, il loro con- essenzialmente da un dilemma del coope- trollo e uso da parte dei piccoli produttori. ratore, e con l’aiuto di dati primari raccolti L’abbondanza di dati satellitari ha portato sul campo si delineano le principali pratiche ad una sottovalutazione dell’importanza di messe in atto e le difficoltà nel superare il studi sul campo (Carmenta et al., 2011). dilemma cooperatore. Nella quinta e sesta La questione rilevante è dunque: che cosa parte si spiega perché oggi ci sono investi- potrebbe motivare i piccoli agricoltori ad menti insufficienti nel controllo del fuoco, e impegnarsi nel controllo del fuoco? come le politiche potrebbero reagire al fine I piccoli proprietari sono abituati a bru- di migliorare la situazione. ciare porzioni di terreno circondato dalla foresta umida. In questo caso sono neces- sarie poche o nessuna misura di controllo Incendi, controllo del fuoco e piccoli del fuoco (MCF), poiché la foresta, anche proprietari nell’Amazzonia Brasiliana durante la stagione secca, non è vulnera- bile agli incendi. Tuttavia, a seguito della I piccoli contadini contano circa 600.000 degradazione forestale dovuta ad attività di famiglie in tutta l’Amazzonia Brasiliana, estrazione del legno, eventi meteorologici occupando ciascuna fino a 300 ettari (IBGE, estremi, cambiamenti climatici e incendi 2006). Il loro sostentamento dipende in gran precedenti, la foresta diviene incendiabile parte dall’agricoltura, con l’uso del taglia e (Nepstad et al., 2004), ed è richiesta l’a- brucia. Pur essendo un’antica tecnica eco- dozione di MCF costose. Queste furono nomicamente vantaggiosa (Pollini, 2009), imposte per legge dalla fine degli anni ‘90 questa è spesso considerata rudimentale e (DPR 2661/98; Portaria IBAMA 94/98, segnale di scarso sviluppo (Coudel et al., DPR 3179/98) e diffuse per radio, televisio-
73 ne e nelle brochure cartacee distribuite da trollo del fuoco devono essere valutati te- organizzazioni non governative e di assi- nendo in considerazione il mutamento delle stenza tecnica. Le MCF non si limitano alla condizioni ambientali: il degrado della fo- costruzione di barriere fisiche o di linee ta- resta circostante i pascoli e la roça che ren- gliafuoco, ma al rispetto di condizioni me- dono inappropriate le pratiche tradizionali, tereologiche adeguate, e all’adozione di mi- lo stupore per l’aumento di infiammabilità sure socio-istituzionali. La seconda catego- della foresta, la percezione errata del rischio ria comprende l’uso del fuoco contro vento, di incendio e dei danni conseguenti, o anco- attendere la caduta della prima pioggia che ra la discutibile efficacia delle MCF attuate aumenta l’umidità della foresta circostante, giustificano la preferenza per tecniche meno o attendere le ultime ore del giorno, solita- laboriose e meno prone al rischio. mente più fresche e meno ventose. Tra le Winter e Fried (2000) rilevano distorsio- misure socio-istituzionali, possiamo ricor- ni consistenti nella percezione del rischio dare: avvertire i vicini circa la data e il luo- d’incendio e dei danni che ne derivano, cau- go del fuoco ed eventualmente aiutarli nella sate dall’elevata incertezza e bassa control- loro attività, controllare il fuoco per tutta la labilità di questi fenomeni. Brondizio e Mo- durata della combustione e ai bordi della ran (2008) e Pégard (2010) mostrano come zona bruciata, al fine di prevenire il sorgere il turnover della popolazione amazzonica di piccoli incendi nella foresta circostante. riduca le opportunità di apprendimento, e Inoltre, il codice forestale brasiliano proi- l’estrema variabilità dei fenomeni climatici bisce l’uso del fuoco in aree forestali, ma producono un forte “rumore “ nelle perce- dispone un sistema di licenze per l’uso del zioni delle cause d’incendio e dell’efficacia fuoco a fini agricoli (art. 27, Legge Federale delle MCF. 4771/65 ). La ricerca econometrica sulle determi- Molte altre norme o prassi sono state stu- nanti dell’adozione di MCF da parte dei diate e suggerite agli agricoltori, ma l’ado- piccoli agricoltori mette in evidenza l’im- zione di queste misure è in contrasto con i portanza dei fattori economici e demogra- saperi locali, o è semplicemente troppo co- fici (Bowman et al., 2008; Carmenta, stosa (Carmenta, 2013). Per esempio, la 2013). Per esempio, ad una maggiore dispo- legge dispone che le linee tagliafuoco sia- nibilità di lavoro corrisponde una maggiore no di larghezza compresa tra i 2 e i 6 metri. quantità di tempo passato a controllare il È evidente che quest’operazione è molto fuoco dopo averlo appiccato; l’accesso al laboriosa se eseguita con utensili manuali mercato, la presenza di altre colture o atti- quali falce o machete. Anche il rispetto del- vità in prossimità della superficie bruciata le misure istituzionali, come notificare ora sono correlati con maggiori investimenti in e luogo dell’area da bruciare ai vicini pri- linee tagliafuoco, con il trasporto di acqua ma di appiccare il fuoco non corrisponde nel sito e con il coinvolgimento dei vicini. alle pratiche locali, in quanto la decisione di Ciò dipende probabilmente dal maggior bruciare può essere estemporanea, guidata valore potenzialmente distrutto da un inci- anche da credenze circa le condizioni atmo- dente. La dipendenza da attività estrattiviste sferiche. Il suggerimento di attendere perio- non sembra interessare questi investimenti, di umidi e le ultime ore del giorno, con poco perché queste attività non necessariamente vento, contrasta con la convinzione che il avvengono nella porzione di foresta circo- vento e il caldo delle ore centrali della gior- stante la roça o il pascolo. nata siano fondamentali per ottenere una Questi risultati sono coerenti con la lettera- buona combustione anche dei tronchi più tura teorica riassunta in Nepstad e formalizzata grandi. Il sistema di licenze richiede lunghi in Bowman (Nepstad et al., 2004 e Bowman viaggi fino agli uffici governativi, una certa et al., 2008). La principale motivazione indi- burocrazia e la previsione della data e l’ora viduale a controllare il fuoco è quindi quella esatte in cui sarà appiccato il fuoco. di evitare di bruciare infrastrutture, colture Gli argomenti a favore di uno scarso con- o pascoli adiacenti all’area bruciata nella
74 proprietà. Tuttavia, il livello d’investimenti quindi dalle MCF attuate dai vicini. Que- in MCF dipenderà dal suo costo e dalla sua sta situazione genera interdipendenza e in- efficacia. Quest’ultima dipende da variabi- certezza nel processo decisionale, dando li naturali, legate alla qualità delle foreste, origine a un dilemma sociale (Lichbach, alle condizioni climatiche e al rilievo nella 1996). Un’aspettativa di bassi investimenti zona (Nepstad et al., 2004), nonché dal ri- in MCF genera un’alta percezione del ri- schio di propagazione tra proprietà adiacen- schio di propagazione di incendi, e riduce ti. Quest’ultimo riduce drasticamente l’effi- gli incentivi ad investire in colture e infra- cacia attesa delle MCF: minore è l’adozione strutture sensibili al fuoco. La decisione di di MCF da parte dei vicini, e minore sarà realizzare MCF e di implementare inve- l’efficacia attesa delle MCF implementate stimenti produttivi è quindi una scelta che da un produttore. Tuttavia, questo elemen- genera interdipendenza tra gli agricoltori, to è appena accennato nella letteratura, che spingendoli in un dilemma del coopera- spesso assume il rischio d’incendio esogeno tore, vale a dire che: un atto cooperativo rispetto alla scelta individuale di control- reciprocamente vantaggioso è minacciato lare il fuoco. Al contrario, assumendo che dal comportamento strategico individuale il rischio d’incendio sia una variabile en- (Lichbach, 1996). Ci saranno due possibili dogena, la decisione d’implementare MCF equilibri, uno con alto controllo di fuoco e diventa una questione di azione collettiva alto livello d’investimenti nella proprietà e nel vicinato. Simmons et al. (2002) cercano uno con basso controllo del fuoco e basso d’identificare econometricamente il rappor- livello d’investimenti produttivi. Quest’ul- to tra capitale sociale (definito come la par- timo equilibrio costituisce una trappola di tecipazione ad un’organizzazione politica) povertà per gli agricoltori a livello locale, e il verificarsi di incendi. Carmenta (2013) e una minaccia per la foresta circostante. mette alla prova il rapporto tra un indice di S’individua quindi un dilemma di azione commitment nei confronti della comunità collettiva di primo livello riguardante l’uso (nascita nella comunità, migrazioni, nume- e il controllo del fuoco, funzione soprattut- ro di anni vissuti nella comunità e numero to dei costi e dei benefici di intraprendere di organizzazioni) e l’attuazione delle varie un’azione collettiva, del livello di fiducia, MCF. Entrambi non trovano alcuna correla- della reputazione e reciprocità nel vicinato zione significativa tra i due gruppi di varia- e nella comunità; e un dilemma di secondo bili. Questo filone pioniere della letteratura, livello che riguarda la creazione di un si- tuttavia, non si è concentrato sulle dinami- stema di regole che garantiscano certezza che di azione collettiva relative alle MCF: della ricompensa o punizione a chi agisce in la letteratura sul governo dei beni comuni modo cooperativo o meno. è utilizzata in modo generico, senza fornire Poiché non vi sono elementi per fonda- alcuna spiegazione dei meccanismi causali re un’aspettativa razionale sulla futura co- che operano a livello locale. Le definizioni operazione degli altri attori, la soluzione al delle proxies di commitment e di capitale dilemma del cooperatore secondo la teoria sociale sono vaghe e non sufficientemente della rational choice è unicamente un equi- motivate nel contesto dei piccoli agricoltori librio di basso livello con defezione totale amazzonici. (Lichbach, 1996). Tuttavia, questo risulta- to è stato a lungo contestato nel lavoro di Elinor Ostrom e nella restante ricerca sulla Elementi teorici e metodologia Governance dei Commons, che mostrano come l’azione collettiva sia soprattutto una Assumiamo che il rischio d’incendio sia questione di reciprocità e fiducia (Ostrom, esogeno rispetto alla famiglia di agricolto- 2010). Il dilemma di azione collettiva si ri, ma endogeno all’interno di un gruppo di svolge in un ambiente molto incerto, con vicini o di una comunità. L’efficacia delle agenti che affrontano scelte interdipendenti MCF attuate a livello individuale dipende non solo nell’uso e controllo del fuoco, ma
75 anche nel lavoro e nel consumo, e dove re- et al., 2012), all’ideazione e attuazione del ciprocità e fiducia segnano un ruolo impor- sistema di gestione sostenibile “Municipio tante nella vita quotidiana e nella resistenza Verde” (Barreto et al., 2012). Questa tran- agli shocks. La letteratura sul governo dei sizione è iniziata nel 2008 a causa dell’o- beni comuni porta l’attenzione sulle condi- perazione “Arco de Fogo”, quando i 36 zioni e le variabili strutturali che influenza- comuni con maggior deficit forestale sono no la probabilità di successo di un’azione stati individuati e incentivati al cambiamen- collettiva, ma fino ad ora non è riuscita a to tramite una stretta creditizia, il blocco definire i meccanismi causali che spiegano dei trasferimenti fiscali centrali e massicce perché l’azione collettiva si svolga o meno. operazioni di polizia. Questo processo, che La relazione tra le variabili è comples- ha portato alla firma di un accordo di defo- sa, con molteplici connessioni e direzioni restazione zero tra tutte le parti interessate, di causalità poco chiare. In altre parole, il è stata trainata principalmente dall’élite di programma di ricerca sull’azione collet- grandi proprietari terrieri che domina la tiva manca di un corpus teorico che metta politica di Paragominas, ma ha escluso da in luce la struttura dei meccanismi causali ogni beneficio i piccoli produttori (Coudel (Ostrom 2010). Si è analizzato quindi il et al., 2012). processo decisionale degli attori in merito Ipixuna do Pará è un comune di esten- alla problematica dell’uso e controllo del sione inferiore e di più recente formazione, fuoco, e alla cooperazione verso l’adozione situato a nord di Paragominas. Si distingue di MCF. per una concentrazione della terra molto più bassa di quella di Paragominas (Pinto et Fonti e metodi al., 2009; Amaral et al., 2011) e l’esisten- za di politiche rivolte ai piccoli proprietari. Per studiare il sistema d’incentivi e moti- Inoltre Ipixuna ha storicamente dimostrato vazioni a investire in MCF dei piccoli con- una maggiore conformità alle norme am- tadini, è stato condotto uno studio di campo bientali (Amaral et al., 2011). di due mesi nelle regioni di Ipixuna do Pará Nel primo comune ogni uso del fuoco è e Paragominas, nello Stato del Pará. Questi stato vietato (Legge Comunale 765/2011), due comuni si trovano nel cosiddetto “arco registrando un livello di compliance nullo di deforestazione” (Fig 1). da parte dei piccoli produttori, e aumen- Paragominas è stato scelto perché è con- tando il distacco tra la realtà rurale e le siderato un caso di successo della transizio- autorità. Al contrario, Ipixuna ha ideato e ne da un’economia basata sulla deforesta- implementato con successo una politica di zione per la produzione di bovini (1980), accompagnamento verso l’uso sostenibile legname (1990) e soia (dal 2000) (Coudel del fuoco. Sono state effettuate 60 interviste semi- strutturate in 15 comunità. Le interviste sono state condotte con attori chiave, identi- ficati grazie alle informazioni fornite dai le- ader delle comunità e organizzazioni locali. Il profilo degli attori chiave è estremamente variabile, da agricoltori dal comportamento particolarmente innovatore o imprenditoria- le, a produttori che hanno subito gravi danni o che hanno messo in atto strategie originali per controllare gli incendi, o ancora agricol- tori con ruoli di rilievo nell’organizzazione della comunità. Le interviste hanno lo sco- po di fornire informazioni su un gruppo di Fig. 1 – Comunidade final. vicini o una comunità. Gruppi e comunità
76 non possono essere definite in modo univo- si gli elementi da cui dipende l’adozione di co a causa della grande variabilità delle loro MCF, in particolare reciprocità e accesso al caratteristiche (Potete, Ostrom, 2004). mercato. Infine saranno trattati il ruolo della L’unico criterio operativo in uso è la rile- comunità e quello dell’azione pubblica dal vanza, geografica, o in termini di organizza- punto di vista degli agricoltori nella preven- zione, per quanto riguarda la questione del zione agli incendi. controllo del fuoco. Questo criterio è stato verificato di volta in volta attraverso mappe e conversazioni informali con gli agricoltori Effetti del fuoco e conseguenze sulla e le istituzioni locali. produzione Tutti i dati rilevanti raccolti nelle inter- Tutte le persone intervistate hanno su- viste sono poi triangolati con i dati forniti bito danni causati da incendi, e nessuno è da altri attori chiave e almeno un produttore stato capace di indicare qualcuno che ne scelto a caso. In alcuni casi, le informazio- sia rimasto indenne. Tuttavia l’intensità dei ni sono state discusse in una riunione con il danni è eterogenea, alcuni agricoltori non gruppo. subiscono incendi da 6-7 anni, altri hanno I dati sono stati organizzati in un databa- subito danni per 3 anni consecutivi. se per comunità o per gruppo. Le variabili Alcune colture hanno bisogno di un rilevanti sono state definite a partire da una recensione della letteratura sulle determi- uso limitato del fuoco, come le colture nanti dell’azione collettiva e l’emergenza di perenni, tuttavia poiché quest’ultime sono norme. Oltre alle variabili di output circa le un investimento che richiede tempo per MCF, la qualità della foresta e l’intensità de- arrivare a maturità, sono molto sensibili agli gli incendi, vi sono variabili che definiscono incendi. Ecco come Seu Zaquinha interpreta i costi e i benefici dell’azione collettiva, ca- il rapporto coltura-fuoco: ratteristiche del gruppo, tipo di produzione e “Ora dimmi una cosa: io pianto un frutteto accesso al mercato, e percezioni circa il ri- lì, vado a raccogliere con la mia famiglia, il schio d’incendio e le politiche governative. fuoco arriva e brucia tutto, e io cosa faccio L’obiettivo di formare un database pura- poi? Cosa faccio qui? [..] Ma se non entras- mente qualitativo è spiegare quali sono le se più il fuoco io farei così: pianterei açai, condizioni e i meccanismi che favoriscono anacardi, mango, bacaba, e tutto quello di le strategie tra le varie comunità e gruppi, cui c’è bisogno! Ma ti pare che pianto tutto, sviluppando un’analisi esplorativa che non fertilizzo, faccio buchi, pulisco tutto, sapen- ambisce a dimostrare risultati oggettivi, ma, do che poi arriva il fuoco e uccide tutto?” sotto l’ipotesi che il rischio di fuoco sia en- dogeno, ad investigare i meccanismi decisio- I maggiori danni causati dagli incendi nali che portano all’investimento in MCF. accidentali riguardano colture perenni, pa- scoli e recinzioni, questo spinge i contadini a produrre quasi esclusivamente colture an- Risultati nuali come strategia per mitigare il rischio. Tuttavia accade che persino le colture an- Sono stati individuati 5 filoni principa- nuali siano danneggiate da incendi; in que- li di analisi delle informazioni raccolte: in sto caso la famiglia vive di estrattivismo e primo luogo esponiamo l’impatto del fuo- di bracciantato: co nelle proprietà e nelle comunità e le loro “chi perde addirittura la roça può vendere conseguenze sulla produzione. In seguito qualche giornata di lavoro, pesca, caccia o sono esposte le misure di controllo del fuo- ruba açai… la natura è buona!” (Seu Adalto) co e di lotta agli incendi (individualmente, tra vicini, e in seno a un gruppo) e i loro Nonostante ciò vi è una netta preferenza principali limiti (difficoltà nel controllo e per il taglia e brucia, soprattutto tra coloro sanzione). In una terza parte saranno discus- che hanno sperimentato tecniche alternati-
77 ve, come il taglia e tritura o l’uso del trat- una persona di fiducia. Inoltre una proprietà tore. Quest’ultimo in particolare richiede vuota può essere pericolosa poiché riduce la alti investimenti iniziali, specialmente in mano d’opera disponibile per fronteggiare fertilizzanti e diserbanti, sottintendendo un incendio in quel territorio, la probabilità quindi un forte orientamento al mercato e di individuarne il colpevole e controllare il un più alto rischio economico. L’alto livello comportamento di un occupante illegale. d’imprenditorialità necessario a sopportare Oltre alla mancanza di un interlocutore un tale rischio economico è stato osservato per ogni proprietà, vi sono altri elementi a molto raramente. Quando un trattore era in disturbare l’emersione di comportamenti uso, non venivano quasi mai utilizzati ferti- adeguati al rischio, derivanti dall’interazio- lizzanti o diserbanti. ne con sistemi naturali complessi. Visto l’uso prevalente del fuoco, le scar- La caratteristica degli incendi di avere se alternative disponibili e l’occorrenza di molteplici possibili fonti d’accensione, e di incidenti; il controllo e la lotta agli incendi dipendere dalle condizioni climatiche, pro- assumono un’importanza notevole. duce una sorta di disturbo nella percezione del rischio da parte dei produttori, talvolta incapaci di spiegarsi l’occorrenza d’incendi Controllo del fuoco, lotta agli incendi e e dei relativi incidenti, o ancora l’efficacia o relativi limiti inefficacia delle MCF messe in atto. Questo porta a colpevolizzare improbabili mozzi- La dimensione principale in cui si svol- coni di sigaretta, fuochi di cucina mal spen- ge l’azione collettiva e in cui si stabiliscono ti, piromani o bambini che appiccano il fuo- regole è il vicinato prima che la comunità. co per gioco, al posto delle scarse misure È nel vicinato che avviene la maggior parte di prevenzione adottate nel taglia e brucia della comunicazione e si creano maggiore e nel rinnovo dei pascoli. In altri casi, in- fiducia o conflitti, si scambiano giornate di duce a giudicare impossibile il controllo del lavoro e si attuano MCF. Nel vicinato sono fuoco e quindi a pensare gli incendi come presi accordi espliciti o impliciti circa la un’occorrenza normale. produzione, per esempio la condivisione di Una scarsa percezione dei fattori di ri- un pascolo, e le misure di prevenzione da schio porta a una non accettazione del ri- implementare, per esempio una linea taglia- schio stesso (Pégard, 2010), e quindi alla fuoco che divide due proprietà, la notifica non adozione di comportamenti adeguati, circa la data e l’ora in cui sarà appiccato il quale l’attuazione di misure di prevenzione. fuoco, o ancora la decisione di bruciare in- Questo problema è ridotto in aree con am- sieme due aree adiacenti. Il vicinato è quin- pia copertura forestale umida, ma è elevato di la dimensione “naturale” entro la quale o molto elevato in aree di foresta degradata sono prese queste decisioni. La vicinanza o pascoli. Dove la foresta è ancora umida geografica, infatti, è un fattore determinante costruire barriere tagliafuoco richiede po- nel generare l’interdipendenza all’origine chi giorni, l’abbattimento di alcuni alberi e del dilemma del cooperatore. Tuttavia tali la creazione di sentieri privi di foglie secche prossimità geografiche non sempre corri- della larghezza di mezzo metro possono es- spondono con le prossimità organizzate en- sere sufficienti. Inoltre anche senza la loro tro cui si può mitigare il rischio: un primo costruzione è possibile sperare in una bassa ostacolo alla circolazione d’informazione e probabilità di propagazione. In aree di fore- alla formazione di fiducia e reciprocità è la sta degradata o pascoli, al contrario, il rischio mancanza di comunicazione dovuta alla di- d’incendio è molto più alto, e la costruzione stanza fisica tra le varie proprietà, o ancora di barriere alla propagazione è più costosa. all’assenteismo dei proprietari, che possono Le persone intervistate si sono mostrate im- vivere a vari chilometri di distanza, anche pressionate dalla facilità di propagazione del in altre comunità, oppure essere migrati al- fuoco nella foresta, o dall’altezza e dal calore trove, lasciando la proprietà in gestione a delle fiamme nei pascoli, che scavalcano fa-
78 cilmente anche le strade. Le uniche precau- hanno espresso paura nel fare denunce o zioni in questi casi riguardano le recinzioni chiedere una compensazione con le espres- dei pascoli e delle case. sioni “paura di prendersi uno sparo” oppure È per questo motivo che vari produtto- “apparire sciocche”: ri lamentano che, nonostante lo sforzo per “Il vicino è nel torto, ma se andiamo a recla- controllare il fuoco localmente, c’è sempre mare, lui s’infuria con noi, e bisogna litigare. la minaccia del fuoco “che viene da lonta- Quindi se siamo danneggiati dal fuoco, c’è no”, dovuta a uno scarso controllo in un al- solo da stare in silenzio.” (Seu Valgico) tro vicinato, anche appartenente alla stessa comunità. Se quindi si riuscisse a risolvere L’impossibilità di sanzionare e attuare il problema di azione collettiva in un’area, minacce credibili porta quindi al dilemma i benefici che ne derivano potrebbero essere del commitment: perché spendere tempo in annullati dal fallimento dell’azione collettiva misure di prevenzione se non c’è alcuna ga- tra produttori che vivono a qualche chilome- ranzia che gli altri facciano lo stesso? tro di distanza, in particolare in aree degra- Questa interpretazione è coerente con la date. Ogni 3-5 anni, in estati particolarmente frequente osservazione di piantagioni an- secche, accentuate dal fenomeno El Niño, nuali prevalenti, scarse colture perenni e in- molti produttori vivono incendi di grande frastrutture, e scarsi investimenti in control- estensione che possono durare fino a 3 mesi, lo del fuoco. Un equilibrio di basso livello, iniziati con la stagione dei fuochi ed esauriti in cui il rischio è mitigato riducendo il va- solo con l’inizio della stagione delle piogge. lore delle colture, poco sensibili al fuoco e L’alea climatica e di propagazione d’in- poco valorizzate sul mercato, e tollerando cendio producono una forte incertezza circa un’alta frequenza d’incendi. l’output dell’azione collettiva, aumentano la Se l’azione collettiva per controllare il percezione degli incendi come un fenome- fuoco può avere costi troppo alti, si osserva no naturale incontrollabile e creano quindi invece maggiore cooperazione nel combat- un forte disincentivo alla cooperazione. timento agli incendi. Insieme all’incertezza, il problema di en- Per fronteggiare qualunque problema forcement delle regole appare come il prin- che richieda uno sforzo collettivo, sia al- cipale problema alla soluzione del dilemma zare un cavallo caduto, pulire le strade del del cooperatore: se è relativamente facile villaggio o combattere un incendio, esiste scoprire l’origine di un fuoco e la sorgen- l’istituzione del mutirão ovvero un’ini- te di accensione, è invece difficile scoprire ziativa collettiva per l’esecuzione di un chi è il colpevole della propagazione. E se servizio non remunerato. Un membro del- per la polizia locale scoprire il colpevole la comunità invita il gruppo a formare il può diventare un vero e proprio rompicapo, mutirão per risolvere il problema, dando questo non è troppo difficile per i residenti. luogo a un altro dilemma del cooperatore: Salvo i lotti abbandonati, a ogni proprie- lasciare che siano gli altri a sopportare il tà coincide un proprietario, tuttavia questi rischio del combattimento all’incendio, può sempre discolparsi accusando ignoti oppure partecipare? di aver acceso il fuoco sulla sua proprietà, I produttori intervistati riportano shocks ma non tutti appiccano il fuoco nello stesso psicologici e fisici, perdita d’infrastrutture, giorno, e un po’ d’indagini spesso permet- animali e mezzi di trasporto impiegati nel tono d’individuare il colpevole. Tuttavia la combattimento agli incendi. Il costo di par- ricerca del colpevole è disincentivata dalla tecipazione è quindi alto, e visti gli scarsi difficoltà di ottenere una compensazione: le strumenti a disposizione, l’esito è incerto. persone non hanno di che pagare per i danni Inoltre aiutare a combattere un incendio in causati, e questo riduce gli incentivi a ini- un luogo significa lasciare la proprietà indi- ziare una discussione che porterebbe a ini- fesa in una situazione di rischio. Il perico- micarsi il vicino e una parte della comunità lo aumenta e l’efficacia del combattimento a lui prossimo. In varie comunità le persone diminuisce quando gli incendi coinvolgo-
79 no aree di foresta degradata o pascoli, con di sussistenza vi è maggiore preferenza per fiamme che interessano le chiome degli al- le colture annuali che costituiscono la base beri e oltrepassano perfino le strade. Tutta- dell’alimentazione, e una fonte di rendita via per la sua natura estemporanea ed emer- dalla vendita del surplus. Interdipendenza genziale è più facile raggiungere la coope- e reciprocità tra i membri della comunità razione nella lotta al fuoco piuttosto che nel rendono facili le attività di monitoraggio e suo controllo preventivo. Questo meccani- sanzione, oltre ad aumentare i costi morali smo limita i danni alle colture, ma favori- di free riding, dovuti al rischio di perdita di sce la degradazione della foresta circostan- beni relazionali e non. I produttori, infatti, te. Infatti, l’obiettivo del combattimento è dividono lavoro e produzione nel vicinato. generalmente quello di deviare l’incendio Nella comunità di Santa Rosa si vende solo fuori dalle proprietà e non di estinguerlo to- l’eccesso della produzione che deriva dal talmente. consumo a un atraversador (intermedia- La PrevFogo offre formazione e mette rio) che mensilmente passa per il fiume. La a disposizione alcune pattuglie equipag- maggior parte della produzione è consuma- giate per aiutare nel combattimento degli ta localmente e scambiata come dono: incendi. Tuttavia queste pattuglie non sono “(…) consumiamo, diamo, perché qui nel- assolutamente sufficienti a fronteggiare le la colonia non è come in città, dove tutto è emergenze: presenti in numero ridotto, rag- comprato. Nella colonia no, i vicini mi dan- giungono solo i luoghi collegati da strade, e no qualche chilo di farina, qualcosa dalla gli agricoltori, spesso insoddisfatti del loro roça […]. Si fa sempre a metà se qualcuno lavoro, tendono a non chiamarli perché inti- ha bisogno, sia per mangiare sia per lavora- miditi dallo stile ispettivo utilizzato per rac- re.” (Seu Dequelo). cogliere le informazioni necessarie ai loro rapporti (questionari, filmati e una piccola Le comunità visitate più vicine alla città indagine per cercare un colpevole). hanno età inferiore, scarsa o nulla coper- Riassumendo, le principali difficoltà nel tura forestale, e occupano metà della ter- raggiungere un’azione collettiva intorno al ra con pascoli estensivi. Al contrario le controllo del fuoco derivano dalla difficol- comunità che vivono in zone più remote, tà di monitorare e far rispettare le regole e con scarso accesso al mercato, occupano la da una grande incertezza rispetto ai risultati, regione da varie generazioni, ma conserva- dovuta alla non coincidenza tra le prossimi- no una maggiore copertura forestale, e si tà geografiche in cui occorrono gli incendi e sono opposte all’introduzione dell’alleva- prossimità organizzate in cui è possibile mi- mento. Dove reciprocità e fiducia sono più tigarne il rischio. Questi due fattori rendono frequenti, le condizioni della foresta sono difficile la costruzione di fiducia e reciprocità, migliori suggerendo che l’azione colletti- portando a una non accettazione del rischio va sia un fattore importante nel limitare gli e quindi alla preferenza per un equilibrio di incendi. basso livello, con colture poco valorizzate sul Un maggiore accesso al mercato per- mercato e scarso controllo di fuoco. mette una minore eterogeneità di obiettivi tra i produttori nell’area, creando maggio- L’adozione di misure di controllo del re fiducia e certezza rispetto al controllo fuoco: reciprocità e mercato. del fuoco. Ad esempio, è stato osservato un gruppo Tra gli agricoltori più orientati al mer- di circa venti produttori vicini che curano cato è stata riscontrata una generale prefe- nei loro pascoli il bestiame di una fazenda1. renza per le colture perenni, stante la bontà dei prezzi e la facilità di vendita. Tuttavia pochi produttori hanno effettivamente pian- 1 Azienda agricola di grandi dimensioni, con estensione tato alberi da frutto o da legname. Al con- di varie migliaia di ettari, normalmente dedita alla pro- trario in gruppi in cui domina l’agricoltura duzione di soja e bestiame per l’esportazione.
80 Questi non usano più il fuoco, e hanno at- Quale ruolo per le comunità? tuato un efficace sistema di combattimento agli incendi avvisandosi rapidamente e riu- Spesso non vi sono sufficienti incentivi nendosi sulla riva del ruscello da cui solita- individuali a sanzionare chi non control- mente arriva il fuoco. la il fuoco. Questo avviene a causa della “Il fuoco viene sempre da lontano, ma tra difficoltà di individuare il colpevole certo, vicini siamo tranquilli, siamo tutti nella della paura di ritorsioni in termini di beni stessa situazione” (Dona Elisangela) relazionali e non, sanzioni sociali dirette, o perfino della paura di “apparire sciocco”. Da quando il sistema è in vigore hanno L’accettazione generalizzata di un equili- annullato l’incidenza di incendi sulle loro brio di basso livello porta a un ulteriore e proprietà. grave problema di sanctioning, poiché le L’accesso al mercato riduce l’interdipen- persone smettono completamente di pre- denza tra vicini e quindi la possibilità di tendere compensazioni o denunciare gli applicare sanzioni. Ma l’accesso al mercato incidenti. Questo avviene sia perché, in muta anche la definizione della situazione, condizioni di povertà diffusa, non è ragio- nevole sperare che il vicino sia abbastan- il modello mentale con cui si definisce il za ricco da pagare una compensazione, sia problema, favorendo ad esempio comporta- perché investire in MCF non è più conve- menti più “razionali”. In due comunità vici- niente per nessuno. Una regola di omertà ne alla città sono state osservate soluzioni in cui nessuno denuncia nessuno per non “alla Coase”: il vicino con colture perenni, essere a sua volta denunciato in futuro di- e quindi più interessato al controllo del fuo- venta quindi istituzione. Al contrario, pro- co, procura un bracciante per lavorare alla durre una regola di controllo del fuoco è costruzione di una linea taglia fuoco nella un bene pubblico che assume costi inaccet- proprietà del vicino che ha solo colture an- tabili per il singolo produttore, ed è quindi nuali, poco sensibili agli incendi. necessario un intervento esterno che ac- In altri casi sono emerse richieste di pa- compagni il lavoro dei leader locali. gamento per servizi ambientali da parte del Le comunità visitate hanno sempre un governo, usando come argomentazione il livello di organizzazione e di governo più fatto che la foresta è un bene pubblico: centralizzato. Nel caso in studio sono sta- “se il governo vuole la foresta in piedi, il te osservate varie istituzioni, tra cui le più governo deve pagare” (Seu Adaltinho). rilevanti rispetto al tema del fuoco sono le associazioni locali e la chiesa cattolica. Fino ad arrivare al fatto che il governo Ogni comunità fa capo a una o più as- dovrebbe fornire trattori pesanti per costrui- sociazioni riconosciute, spesso nate perché re linee tagliafuoco, o ancora trattori agrico- necessarie a interloquire con l’Istituto per li, fertilizzanti, diserbanti e sementi, per ab- la Riforma Agraria (INCRA), intermedia- bandonare il taglia e brucia. Questo cambia- rio necessario per l’accesso alla terra e al mento di mentalità può portare a maggiore credito. Tuttavia queste associazioni, pres- controllo del fuoco se vi è disponibilità a soché interamente devolute ad attività di fornire braccianti, pagare per servizi am- lobby presso l’INCRA e il governo locale, bientali o sussidiare una transizione verso non si occupano dell’organizzazione inter- la meccanizzazione o l’utilizzo di tecniche na della comunità. Una sorta di crowding alternative al fuoco. Tuttavia in assenza di out istituzionale, in cui le energie offerte questa disponibilità si corre il rischio di una da un leader eletto sono interamente spe- riduzione degli investimenti in controllo del se nel chiedere ausilio esterno, in termini fuoco come conseguenza delle ridotte moti- d’infrastrutture, assistenza tecnica o cre- vazioni intrinseche: dalla preferenza per la dito, piuttosto che espresse in termini di conservazione della foresta, alla preferenza capacità di organizzazione interna. I ritardi per un pagamento. cronici dell’INCRA, un vero e proprio gi-
81 gante burocratico che non ha subìto rifor- mi portino l’intera comunità a coalizzar- me dalla sua fondazione nel 1970, hanno si contro un individuo, allora non ci sarà screditato le associazioni e i loro presiden- sanzione. Seu Nenè Raimundo spiega che ti presso le comunità. Nella totalità dei casi il motivo è semplice: è stato osservato un crollo dei soci e una “Denunciare non paga: ho perso la mia tran- drastica riduzione della frequenza delle quillità. Ora, quando la notte sento un ladro riunioni, da bisettimanali, a poche l’anno. di galline nel mio cortile, resto a letto”. Inoltre il loro ruolo di leader di comunità è stato declassato a quello di segretario per Un altro tema riguarda l’eterogeneità tra un’istituzione esterna, privo di carisma e vicinati. L’interesse di iniziare un’attività senza alcun ruolo nel cambiamento. Que- di sanctioning nel proprio vicinato dipen- sto appare chiaro nelle parole di una presi- de dal beneficio dell’azione collettiva. Se dente di associazione: quest’ultimo è minacciato da incendi nei “Il mio lavoro è chiedere aiuto fuori.” vicinati circostanti, non ci sarà incentivo (Dona Maria) sufficiente a far emergere regole né al loro enforcement. La chiesa e le associazioni Alcuni presidenti di associazione de- possono svolgere un ruolo di coordina- nunciano una mancanza di autorità che si zione tra i vicinati, aumentando fiducia e è venuta a creare nel tempo, in cui perfi- capitale sociale. Tuttavia in molte comu- no le persone più carismatiche non hanno nità la mancanza di risultati dell’attivi- più il potere di farsi ascoltare. La totale tà di lobbying verso l’INCRA ha causato dipendenza da sussidi pubblici sotto for- scissioni all’interno delle associazioni con ma di trasferimenti, credito facilitato e as- l’effetto di una moltiplicazione di quest’ul- sistenza tecnica, fa si che le persone per- time. Lo stesso si può dire delle comuni- cepiscano sempre di più un credito verso tà di credenti, moltiplicatesi con l’arrivo il governo e sempre meno responsabilità delle chiese Evangelica, Avventista, Testi- verso l’ambiente che le circonda, dalle ri- moni di Geova etc. Molti produttori ripor- chieste di fertilizzanti e diserbanti gratuiti tano che le funzioni religiose e le riunio- alle richieste di pagamenti per servizi am- ni dell’associazione svolgevano un punto bientali. centrale di discussione sul tema del fuoco. Nelle comunità più tradizionali la Chie- Persone che non avrebbero mai voluto ri- sa Cattolica ha un ruolo centrale nell’or- schiare di inimicarsi un vicino chiedevano ganizzazione. Spicca la figura del coorde- al presidente di associazione o al coorde- nador (coordinatore e sostituto parroco) e nador di parlare pubblicamente contro della coordenadoria anch’essi eletti, ma coloro che non controllano il fuoco come senza vincoli con organizzazioni esterne forma di sanzione. Oppure forti del gruppo e col solo compito di organizzare la vita parlavano in prima persona. Seu Franci- comunitaria. I coordenadores si sono rive- sco, riporta: lati più efficaci dei presidenti di associa- “Le cosa migliorarono... La gente parla nel- zione nella sensibilizzazione circa i temi le riunioni, ci sono persone che mi hanno del fuoco, arrivando a sanzionare i mem- perfino chiesto di non fare i loro nomi! Pen- bri che non rispettano le regole, anche con so che ora stiano più attente.” riunioni ad hoc. Ciò nonostante l’efficacia del loro intervento è molto variabile e di- La funzione aggregativa svolta da as- pende dalla loro capacità di leadership. sociazione e chiesa è particolarmente im- Tuttavia è importante notare che la prio- portante in quelle comunità in cui manca rità di ogni membro della comunità è prin- un villaggio, inteso come nucleo di abita- cipalmente conservare buoni rapporti con zioni, e in cui le persone abitano nelle loro i vicini per non perdere vantaggi di reci- proprietà. L’assenza di riunioni che coin- procità. Se applicare la sanzione significa volgano tutti i membri, e il moltiplicarsi creare un conflitto, a meno che danni enor- delle fonti di autorità, chiese e presidenti,
82 aumentano ulteriormente l’incertezza tra L’azione pubblica fin qui descritta ri- vicinati, poiché incontri inter vicinali av- guarda quindi la PrevFogo, branca special- vengono più raramente, e mancano occa- izzata dell’IBAMA; l’assistenza tecnica di sioni per attuare sanzioni sociali. EMATER e EMBRAPA, organi federali; al- Un’ultima questione infine riguarda l’ac- cuni trattori resi disponibili dalle Segreterie cesso alla giustizia: emerge che non sta ai di Agricultura e le operazioni portate avanti vicini chiedere compensazioni o applicare dall’INCRA nelle terre federali. Tuttavia sanzioni per gli incidenti, ma piuttosto al è stato osservato anche un tipo di politica governo d’imporre lo stato di diritto. Ri- alternativa a quelle sopraelencate, specifica- spetto a questo punto alcuni presidenti più mente orientato al controllo del fuoco e al lungimiranti chiedono un ritorno delle au- combattimento degli incendi, ideata e attu- torità, che siano applicate alcune sanzioni ata dalla Segreteria dell’Ambiente del mu- esemplari, di modo che il loro lavoro di sen- nicipio di Ipixuna do Parà: il Programma di sibilizzazione sia legittimato. Prevenzione e Combattimento agli Incendi “Tutti sanno come fare [a controllare il fuo- Forestali, realizzato nel biennio 2011-2012. co], ma quello che manca è una punizione. È stato predisposto un iter per avvicinare Manca comprensione, coscienza, riunioni alle comunità il sistema di licenze a brucia- con persone potenti.” (Seu Baiano) re, altrimenti di competenza di un ufficio della capitale; al fine di aumentare i con- Riassumendo, l’attività di monitoring e trolli è stata migliorata l’attività di coordi- sanctioning nella comunità è estremamente namento tra le varie istituzioni interessate, costosa per la mancanza di legittimazione ed infine, è stata disposta una serie di corsi dei sanctioners. La capacità organizzativa nelle comunità circa il controllo del fuoco e della comunità è stata a lungo minata dalla il combattimento agli incendi, addizionali a dipendenza da istituzioni esterne. I leaders quelli della PrevFogo. comunitari hanno perso la loro legittimazio- Lo stile dei controllori non era ispettivo ne, e reclamano un intervento esterno che ri- ma orientato a fornire le competenze appro- stabilisca autorità e prevedibilità con sanzio- priate e a ridurre i conflitti tra vicini, offren- ni e multe, permettendo loro di legittimarsi. do una soluzione negoziale. Sono state ero- La “degradazione” del capitale sociale do- gate solo due multe, di cui una a un agricol- vuta alla delegittimazione e moltiplicazione tore familiare e una a un latifondista. Nono- delle istituzioni e delle fonti di autorità locali stante la legge disponga pene molto severe ha ulteriormente ridotto la fiducia e recipro- per crimini ambientali causati dal fuoco, è cità nella comunità, riducendo l’incentivo ad stata favorita la conciliazione tra il vicino applicare sanzioni nel proprio vicinato. L’in- che ha causato l’incendio e le persone dan- tervento pubblico ha fino ad ora individualiz- neggiate. Questo ha eliminato notevolmente zato il problema del fuoco, contribuendo alla la diffidenza, e portato gli agricoltori a per- degradazione della qualità delle istituzioni cepire gli ispettori come partner. comunitarie e riducendo le motivazioni in- - “Nella lotta al fuoco qual è il ruolo della trinseche a controllare il fuoco tramite poli- comunità e quello del governo?” tiche assistenzialiste. - “È uno solo, non faccio distinzioni.” (Seu Cidalino) Il Programma Biennale di Prevenzione e Combattimento agli Incendi Forestali del Tutti gli intervistati nel municipio di municipio di Ipixuna do Parà Ipixuna erano al corrente della necessità di richiedere una licenza per l’uso del fuoco e Il municipio di Paragominas non ha at- della multa erogata. Parlare del fuoco e de- tuato nessuna politica di prevenzione agli gli incidenti non era più un tabù, sono stati incendi da quando nel 2008 ogni uso del osservati vari casi di monitoraggio e sanzio- fuoco è stato proibito. Inoltre tale proibi- ni sociali applicate all’interno della comu- zione è rimasta solo sulla carta. nità. Seu Felisardo riporta:
83 “Da due anni non ci sono più incidenti, ora mane ambiguo. Comunità più isolate e con tutti richiedono la licenza […]. Io e altri 3 alto livello di reciprocità riescono a con- siamo andati a controllare [il vicino], e non trollare il fuoco con maggior successo e a aveva fatto un metro di linea taglia fuoco! conservare una maggiore area di copertura Siamo rimasti a spiare che riuscisse a con- forestale. trollare il fuoco […]. Prima della legge nes- L’accesso al mercato fornisce maggiori suno faceva linee taglia fuoco!” risorse e incentivi a investire in controllo del fuoco, ma può causare anche un moti- La legge di cui parla l’agricoltore è il vational crowding out (Frey et al., 2004), sistema di licenze, prima del quale non si inoltre può favorire la dipendenza da sussi- aveva alcuna conoscenza circa l’obbligo le- di pubblici sotto forma di maggiore richie- gale di controllare il fuoco. sta di meccanizzazione, credito, strade e Questa politica si è rivelata estrema- infrastrutture, ridurre i legami di interdipen- mente efficace nel ridurre il rischio di fuoco denza nella comunità e degradare il capitale percepito e nel legittimare i sanctioners sociale (Pockorny et al., 2010). nelle comunità. Nessuno degli intervistati L’intervento pubblico può ambire a fa- nel municipio di Ipixuna ricorda incidenti cilitare la cooperazione verso l’adozione di durante i due anni del programma, e la re- MCF e non solo a fornire le competenze ne- sponsabile del progetto riporta che oltre 200 cessarie a controllare il fuoco prima che la licenze sono state concesse ogni anno, in- foresta si degradi eccessivamente. L’azione dicando un buon livello di compliance da della PrevFogo è sempre stata orientata ver- parte dei produttori. so la formazione tramite corsi, dimostrazio- L’attrattiva di questa politica non risiede ni, e la creazione di pattuglie che forniscono solo nella sua efficacia, ma anche nei suoi aiuto nel controllo del fuoco. Tuttavia gli costi ridotti: circa 22000 euro su due anni. effetti di queste azioni sono modesti poiché Altre politiche quali la promozione della le pratiche diffuse non sono appropriate al meccanizzazione o di tecniche intensive controllo del fuoco né in aree vergini, né in sono infatti nettamente più costose, e soll- aree eccessivamente degradate. Nelle prime evano dubbi circa la loro appropriatezza. perché il beneficio di un’azione collettiva verso il controllo del fuoco è troppo basso, e nelle ultime perché il costo di controlla- L’emergenza di regole che facilitano re il fuoco è troppo alto. La priorità d’in- la cooperazione e il ruolo tervento della PrevFogo è oggi definita in dell’intervento pubblico base alla frequenza degli incendi avvenuti in passato. Sarebbe invece più opportuno Le principali difficoltà nel raggiungere riorientare gli interventi di prevenzione ver- un’azione collettiva intorno al controllo del so quelle comunità in cui costi e benefici fuoco derivano dalla difficoltà di monitora- di un’azione collettiva rendono sostenibile re e far rispettare le regole e da una grande l’investimento in controllo del fuoco, ovve- incertezza rispetto ai risultati, dovuta alla ro dove la foresta si sta degradando ma non non coincidenza tra le prossimità geografi- sono ancora avvenuti molti incendi. che in cui si verificano gli incendi e le pros- Per quanto riguarda le comunità che abi- simità organizzate in cui è possibile mitiga- tano aree degradate, è necessario favorire re il rischio. Questi due fattori rendono dif- una transizione fuori dal taglia e brucia, ficile la costruzione di fiducia e reciprocità, tramite l’adozione di tecniche agricole con portando a una non accettazione del rischio basso o nullo uso del fuoco come il taglia e e quindi alla preferenza per un equilibrio di tritura, le colture perenni e orticole, o sus- basso livello, con colture poco valorizzate sidiando l’adozione di trattori. L’accesso al sul mercato e scarso controllo del fuoco. Il mercato e al credito e un’appropriata assi- legame tra controllo del fuoco e accesso al stenza tecnica possono essere buoni stru- mercato, seppur esaltato nella letteratura, ri- menti per allineare le aspettative del policy
84 maker e le motivazioni dei contadini. Tut- caso del Programma Biennale di Prevenzio- tavia le colture perenni e l’accesso al mer- ne e Combattimento agli Incendi Forestali cato si sono rivelati tutt’altro che una pa- implementato nel municipio di Ipixuna do nacea (Pockorny et al., 2010, Hock et al., Parà. 2012). È necessario dubitare di soluzioni Secondo la teoria della compliance su larga scala al fine di evitare problemi di l’efficacia delle politiche coercitive dipende ownership. In particolare soluzioni basate dal timore dei controlli e della sanzione sul mercato presuppongono imprenditoria- (Sutinen, Kuperan, 1999). È sorpren- lità e disponibilità ad assumere rischio eco- dente come le limitate risorse messe a dis- nomico, ipotesi raramente verificate nelle posizione di questo programma, e la minac- 15 comunità visitate. cia di multe assai ridotta (solo due multe Le proprietà vuote minacciano la coo- erogate su due anni) su un territorio molto perazione per il controllo del fuoco, au- vasto quale un municipio in Amazzonia, mentando l’incertezza del risultato e ri- siano stati sufficienti a ottenere un risultato ducendone i benefici attesi. Sarebbe quin- simile. di opportuno un maggior controllo sulla Nel nostro quadro teorico i con- residenza dei proprietari. Quest’azione è trolli effettuati da parte della Segreteria solitamente delegata alle associazioni loca- dell’Ambiente hanno aumentato la fiducia li. Ristabilire la fiducia di quest’ultime nelle nel comportamento cooperativo tra vicinati, comunità è condizione necessaria al buon riducendo l’incertezza causata dagli incendi svolgimento del loro ruolo. Inoltre l’impor- che vengono da lontano. Questo ha aumen- tanza di un coordinamento centralizzato o tato i benefici dell’azione collettiva nel vici- gerarchia nella soluzione dei problemi di nato, incentivando il controllo del fuoco e azione collettiva è ben evidente in lettera- l’attività di monitoraggio e sanzionamento. tura (Lichbach, 1996). A questo proposito L’esistenza di una legge chiara e nota a tutti sarebbe opportuna una riforma dell’INCRA e l’implementazione del sistema di licenze al fine di aumentare la velocità di risposta ha legittimato l’azione dei sanctioners, ri- alle domande delle comunità e ridurne la ducendo il free-riding. dipendenza dall’esterno, permettendo la re- La politica realizzata nel Muicipio di Ip- vitalizzazione delle associazioni e del capi- ixuna do Parà non ha avuto solo un effetto tale sociale nelle comunità. Se le aspettative diretto di deterrenza, ma ha beneficiato di verso il governo sono deluse, e il capitale un effetto moltiplicatore indiretto, riducen- sociale “degradato”, si cade nuovamente do gli incentivi al free riding, riducendo il nella trappola del commitment in cui non costo di sanzionamento, aumentando la fi- vi è incentivo a controllare il fuoco perché ducia tra vicinati, e aumentando il beneficio ragionevolmente non è possibile aspettarsi di un’azione collettiva a favore del control- una soluzione di coordinamento interna. Al- lo del fuoco. cuni produttori si lanciano nella ricerca di exit strategies che spesso sono relativamen- Analizzare il problema degli incendi in te costose e non accessibili a tutti, come una Amazzonia come un dilemma del coope- migrazione verso aree vergini o con minori ratore permette dunque di spiegare la man- problemi di fuoco, o ancora il noleggio di canza di controllo del fuoco tramite le per- un trattore pesante per fare linee tagliafuoco cezioni dei produttori. intorno a tutta la proprietà. Il problema di scarsa coordinazione tra Laddove il controllo del fuoco non sia vicinati e la difficoltà ad aggiornare le mo- attuato a causa di una trappola del com- dalità di uso e controllo del fuoco in fun- mitment, l’azione pubblica dovrebbe es- zione del cambiamento dell’ambiente circo- sere orientata a ristabilire la fiducia nella stante spiegano perché è possibile ottenere comunità e a ridurre il costo dell’attività alti livelli di capitale sociale e di commit- di sanctioning, risolvendo il dilemma di ment verso la comunità, senza però rag- azione collettiva di secondo livello. È il giungere alti investimenti in controllo del
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