UNIONE COMUNI GARFAGNANA DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE - 2019-2021 Nota di aggiornamento - Apkappa
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UNIONE COMUNI GARFAGNANA DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2019-2021 Nota di aggiornamento
INTRODUZIONE AL DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (DUP) Il DUP è lo strumento che permette l’attività di guida strategica ed operativa degli enti locali e consente di fronteggiare in modo permanente, sistemico e unitario le discontinuità ambientali e organizzative. Il DUP costituisce, nel rispetto del principio del coordinamento e coerenza dei documenti di bilancio, il presupposto necessario di tutti gli altri documenti di programmazione. Il DUP si compone di due sezioni: la Sezione Strategica (SeS) e la Sezione Operativa (SeO). La prima ha un orizzonte temporale di riferimento pari a quello del mandato amministrativo, la seconda pari a quello del bilancio di previsione. SEZIONE STRATEGICA (SeS) La sezione strategica del documento unico di programmazione discende dal Piano strategico proprio dell’Amministrazione che risulta fortemente condizionato dagli indirizzi contenuti nei documenti di programmazione nazionali (legge di stabilità vigente). In particolare, la sezione individua, in coerenza con il quadro normativo di riferimento e con gli obiettivi generali di finanza pubblica, le principali scelte che caratterizzano il programma dell’amministrazione da realizzare nel corso del mandato amministrativo e che possono avere un impatto di medio e lungo periodo, le politiche di mandato che l’ente vuole sviluppare nel raggiungimento delle proprie finalità istituzionali e nel governo delle proprie funzioni fondamentali e gli indirizzi generali di programmazione riferiti al periodo di mandato. Gli obiettivi strategici sono ricondotti alle missioni di bilancio e sono conseguenti ad un processo conoscitivo di analisi strategica delle condizioni esterne all’ente e di quelle interne, sia in termini attuali che prospettici e alla definizione di indirizzi generali di natura strategica. SeS - Analisi delle condizioni esterne 1. Obiettivi individuati dal Governo L’individuazione degli obiettivi strategici consegue ad un processo conoscitivo di analisi strategica delle condizioni esterne all’ente e di quelle interne, sia in termini attuali che prospettici, e alla definizione di indirizzi generali di natura strategica. Gli scenari socio economici ed il contesto normativo nazionale e regionale costituiscono in questo senso i paletti all’interno dei quali si deve orientare l’azione dell’Amministrazione. Il punto di riferimento è attualmente rappresentato dal “Documento programmatico di bailancio 2019”, presentato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Tria. Tale documento è scaricabile dal sito www.mef.gov.it Il DEF si compone di quattro sezioni: Sezione I: quadro macroeconomico e politica fiscale Sezione II: le riforme strutturali Sezione III: tavole Sezione IV: note metodologiche Lo scenario programmatico 2019-2021 è stato elaborato partendo da quello tendenziale e inserendo su di esso la manovra di finanza pubblica da attuarsi tramite la Legge di Bilancio 2019. Lo scenario tendenziale incorpora gli aumenti dell’IVA previsti dalla Legge di Bilancio 2018, che avrebbero luogo a gennaio 2019, gennaio 2020 e gennaio 2021. Come già illustrato nel PdS (piano di stabilità 2018), tali aumenti avrebbero un effetto depressivo sulla domanda aggregata e sul PIL e farebbero accelerare la crescita dei deflatori di consumi e PIL. In confronto al PdS, le variabili esogene della nuova previsione ufficiale esercitano un effetto più sfavorevole sulla crescita del PIL: le proiezioni del prezzo del petrolio sono infatti salite, l’andamento previsto del commercio mondiale è meno favorevole, il tasso di cambio ponderato dell’euro si è rafforzato 2
e i tassi di interesse e i rendimenti sui titoli pubblici sono più elevati. Per quanto riguarda il 2019, vi è inoltre un minore effetto di trascinamento derivante dalla revisione al ribasso della crescita prevista per la seconda metà di quest’anno. Tenuto conto di tutti questi effetti, la crescita del PIL prevista per il 2019 nello scenario tendenziale scende dall’1,4 del PdS allo 0,9 per cento; quella del 2020 diminuisce dall’1,3 all’1,1 per cento ed infine quella per il 2021 viene ridotta più marginalmente, dall’1,2 all’1,1 per cento. L’indebitamento netto tendenziale della PA nel 2019 è rivisto al rialzo dallo 0,8 all’1,2 per cento del PIL. Il PIL è previsto infatti crescere dell’1,5 per cento nel 2019, dell’1,6 per cento nel 2020 e dell’1,4 nel 2021. Il livello del PIL nominale nello scenario programmatico è sensibilmente superiore a quello tendenziale lungo tutto il triennio di programmazione.La crescita del PIL nel prossimo triennio sarà trainata dalla domanda interna e da una ripresa delle esportazioni dopo il marcato rallentamento subìto quest’anno. I consumi delle famiglie, che nel 2018 si stima cresceranno dell’1,1 per cento, in rallentamento dall’1,5 per cento del 2017, accelereranno all’1,3 per cento nel 2019 e quindi all’1,6 per cento nei due anni successivi, grazie ad una buona dinamica dei redditi da lavoro dipendente, sospinti dal favorevole andamento del mercato del lavoro, e dai maggiori trasferimenti pubblici derivanti dalle misure di politica sociale programmate dal Governo. Inoltre il potere d’acquisto delle famiglie sarà favorito dalla disattivazione delle clausole di salvaguardia IVA, completa nel 2019 e parziale nel 2020-2021, inclusa nella Legge di Bilancio. Sul fronte degli investimenti, si prevede il mantenimento di una buona dinamica della componente macchinari, attrezzature e mezzi di trasporto, anche per via degli incentivi all’innovazione e all’accumulazione di capitale. La crescita degli investimenti in costruzioni è prevista accelerare, grazie soprattutto al deciso aumento degli investimenti pubblici, che sono attesi controbilanciare gli effetti sfavorevoli degli andamenti demografici che pesano sulla componente residenziale. Fra le principali misure previste dalla nuova Legge di Bilancio si segnalano la sterilizzazione totale delle clausole di salvaguardia per il 2019 e la riduzione di quelle previste per il 2020 e 2021, le iniziative a favore del rilancio degli investimenti pubblici e privati, l’introduzione della flat tax per le piccole imprese e per i lavoratori autonomi, gli interventi di ristrutturazione del sistema pensionistico a favore dell’occupazione giovanile e l’istituzione del Reddito di Cittadinanza. Europa 2020 e fondi europei 2014/2020 Nel 2010 l’Unione Europea ha elaborato “Europa 2020”, una strategia decennale per la crescita che non mira soltanto ad uscire dalla crisi che continua ad affliggere l’economia di molti paesi, ma vuole colmare la lacune del nostro modello di crescita e creare le condizioni per un diverso tipo di sviluppo economico, più intelligente, sostenibile e solidale. Cinque sono le strategie e gli obiettivi di EU2020, da realizzare entro la fine del decennio. Riguardano l’occupazione, l’istruzione, la ricerca e l’innovazione, l’integrazione sociale e la riduzione della povertà. Il clima e l’energia. L’Unione Europea fornisce finanziamenti e sovvenzioni per un’ampia gamma di progetti e programmi nei settori più diversi (istruzione, salute, tutela dei consumatori, protezione dell’ambiente, aiuti umanitari). Tali fondi rappresentano la principale fonte di investimento a livello di UE per aiutare gli stati membri a ripristinare e incrementare la crescita ed assicurare una ripresa che porti occupazione, garantendo al contempo lo sviluppo sostenibile, in linea con gli obiettivi di Europa 2020. Cinque sono i fondi gestiti dall’UE: - Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) - Fondo sociale europeo (FSE) - Fondo di coesione - Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) - Fondo europeo per gli affari marittimo e la pesca (FEAMP). La programmazione dei fondi 2014/2020 ha preso, pertanto, il via. Nonostante la difficoltà dimostrata dall’Italia e dalle Regioni a spendere il fondi europei 2007/2013, i finanziamenti comunitari rappresentano un’importantissima occasione di reperire le risorse necessarie per il territorio. 3
2. Il contesto regionale toscano. Anche le Regioni sono direttamente interessate dalla normativa di armonizzazione contabile di cui al d.lgs. 118/2011. Il documento di economia e finanza regionale (DEFR) è l’atto di indirizzo programmatico economico e finanziario dell'attività di governo della Regione per l'anno successivo, con proiezione triennale, e costituisce strumento di supporto al processo di previsione, nonché alla definizione del bilancio di previsione e della manovra finanziari con le relative leggi collegate. Il 26 settembre 2018, con deliberazione n° 87, il Consiglio Regionale della Toscana ha approvato il documento di economia e finanza regionale (DEFR) per il 2019. Il documento fornisce un aggiornamento del contesto strutturale, delinea il Quadro programmatico e descrive il quadro finanziario regionale. Il Consiglio Regionale ha poi approvato la legge di stabilità per l’anno 2019 (Legge Regionale 27 dicembre 2018, n. 87), il relativo collegato (Legge Regionale 27 dicembre 2018, n. 73) nonché il Bilancio di previsione 2019/2021 (legge regionale 27 dicembre 2018 ,n. 75). Nel quadro di sostanziale continuità delle politiche regionali, sono da evidenziare due elementi di sviluppo e innovazione. Il primo elemento è inserito negli interventi in materia ambientale con misure di contrasto e adattamento ai cambiamenti climatici e per un uso efficiente delle risorse. Ambiente e contrasto ai cambiamenti climatici in atto, continuano infatti ad essere al centro delle politiche regionali, ma in particolare, nel proposito di favorire la transizione verso un modello più efficiente dal punto di vista dell'utilizzo delle risorse, la regione attiverà uno specifico percorso che prevede interventi normativi, specifici tavoli di lavoro con gli attori economici e sociali e con il sistema della ricerca, per l’individuazione di specifici interventi e di possibili strumenti finanziari capaci di incentivare il passaggio del modello economico regionale da “lineare” a “circolare”. Un altro elemento di novità riguarda la ridefinizione dei servizi per il lavoro e la rivalutazione della funzione dei Centri per l’impiego, con un ruolo fondamentale nella gestione delle politiche del lavoro. La recentissima costituzione della nuova Agenzia Regionale Toscana per l’Impiego - ARTI, organizzata in una struttura centrale di livello regionale e in strutture periferiche (centri per l’impiego e servizi territoriali), garantirà il proseguimento dell'attività svolta in questi due anni di gestione transitoria da parte della Regione, volta al perseguimento degli obiettivi di maggiore efficacia e qualificazione del sistema, nonché di omogeneità nell’erogazione dei servizi e delle misure di politica attiva alla luce dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP) definiti a livello nazionale e degli standard individuati nella Carta dei servizi. Continuerà l'impegno volto al potenziamento dei servizi erogati dai CPI alle imprese, con la consapevolezza che un maggior collegamento con il sistema produttivo è condizione imprescindibile per favorire la connessione tra i servizi di orientamento e quelli di intermediazione, nell’ottica di far acquisire ai centri per l'impiego un ruolo operativo più incisivo, soprattutto con riferimento agli utenti disoccupati, con maggiori difficoltà di reinserimento nel mercato del lavoro. È approvato per l’anno finanziario 2019 in euro 15.696.304.251,34 lo stato di previsione di competenza dei titoli dell’entrata, di cui euro 3.285.452.000,00 il totale delle previsioni di competenza delle entrate per conto terzi e partite di giro. È approvato per l’anno finanziario 2019 in euro 15.696.304.251,34 lo stato di previsione di competenza dei titoli della spesa, di cui euro 3.285.452.000,00 il totale delle previsioni di competenza delle spese per conto terzi e partite di giro. I documenti di finanza regionale sono disponibili all’indirizzo: http://www.regione.toscana.it/regione/finanza 4
3. Valutazione della situazione socio economica del territorio Valutazione della situazione socio economica del territorio L’area della Garfagnana interessa la regione geografica della toscana nord-occidentale, definita dalla parte superiore della Valle del Serchio racchiusa tra due catene montuose delle Alpi apuane ad ovest e dell’Appennino Tosco Emiliano ad est. Si tratta di un territorio ad alto valore paesaggistico e ambientale ma con problematiche comuni ai territori periferici italiani caratterizzati da un lento, ma costante, calo demografico e da possibilità di sviluppo legate all’identità ed alla specificità dei luoghi. I Comuni di Camporgiano, Careggine, Castiglione di Garfagnana, Fosciandora, Gallicano, Giuncugnano, Minucciano, Molazzana, Piazza al Serchio, Pieve Fosciana, San Romano in Garfagnana, Sillano, Vergemoli, Villa Collemandina hanno costituito una Unione di Comuni, di seguito denominata “Unione” per la gestione di una pluralità di funzioni e servizi di competenza dei Comuni medesimi, sottoscrivendo l’atto costitutivo in data 23 dicembre 2011. Con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 2 del 5 gennaio 2012 è stata dichiarata l’estinzione della Comunità Montana della Garfagnana allo spirare del 10 gennaio 2012 a seguito della presa d’atto della costituzione dell’Unione Comuni Garfagnana e dell’insediamento dei relativi organi. All’Unione Comuni Garfagnana hanno aderito i Comuni di Castelnuovo di Garfagnana e Fabbriche di Vergemoli, istituito alla data del 01/01/2014, mediante fusione dei Comuni di Fabbriche di Vallico e di Vergemoli, a decorrere dal giorno 11 novembre 2014. Il Comune di Sillano Giuncugnano, istituito dalla data del 1 gennaio 2015, mediante fusione dei Comuni di Sillano e di Giuncugnano, ha continuato a far parte dell’Unione Comuni Garfagnana in luogo dei Comuni estinti - giusto disposto art. 10 – comma 2 – L.R. 71/2014. L'Unione Comuni Garfagnana raccoglie e fa propria l'eredità amministrativa, politica, culturale e tradizionale frutto di decenni di lotte che, attraverso il Consiglio di Valle prima e la Comunità Montana poi, hanno avuto come obiettivo prioritario la salvaguardia della montagna e migliori condizioni di vita per i suoi abitanti. L’Unione di Comuni è un Ente Locale che opera secondo i principi fissati dalla Costituzione e dalle norme statali e regionali ed esercita le funzioni e i servizi affidati dai Comuni nell’ambito territoriale coincidente con quello dei Comuni medesimi. Esercita altresì, le funzioni e i compiti conferiti o assegnati dalla Regione, anche in attuazione della Legge Regionale 68/2011 nonché le funzioni e i compiti affidati mediante convenzioni o accordi stipulati con la Provincia ai sensi dell’articolo 30 del Decreto Legislativo 267/2000 e dell’articolo 15 della Legge 241/1990. Svolge gli altri compiti previsti dallo Statuto. L’Unione rappresenta l’ambito ottimale per la gestione associata, ai sensi del D.Lgs. 267/2000 e delle leggi regionali; nella propria autonomia, persegue i fini istituzionali indicati nello Statuto, in armonia con l'interesse dei Comuni aderenti e nel rispetto dei principi di sussidiarietà e adeguatezza, di differenziazione, di efficacia ed efficienza. L’Unione è sede di confronto politico-istituzionale sui temi programmatici di valenza sovracomunale, per garantire maggiore autorevolezza distrettuale nelle sedi e nelle scelte programmatiche provinciali, regionali e nazionali. L’Unione persegue le seguenti finalità: a) promuove e definisce gli obiettivi per la progressiva integrazione fra i Comuni che la costituiscono, al fine di garantire una gestione efficiente, efficace ed economica dei servizi nell’intero territorio; costituisce, pertanto, l’Ente di riferimento responsabile dell’esercizio associato di funzioni e servizi comunali; b) costituisce Ente di riferimento per il decentramento delle funzioni amministrative della Regione e della Provincia; c) partecipa alla definizione delle politiche pubbliche attivate nel territorio al fine di migliorare la qualità della vita dei cittadini dell’Unione; d) cura gli interessi dei Comuni che la costituiscono e li rappresenta nell’esercizio dei compiti da essi affidati; partecipa alla salvaguardia dei territori compresi nel proprio ambito al fine di garantire l’armonico sviluppo socio-economico ed omogenee condizioni delle popolazioni ivi residenti; e) può esercitare, ai sensi dell’art. 32 – comma 1 - del D. Lgs 267/2000 e s. m. e i., le specifiche competenze di tutela e promozione della montagna attribuite in attuazione dell’art. 44 – comma 2 – della Costituzione e delle leggi in favore dei territori montani; f) promuove, favorisce e coordina le iniziative pubbliche e private rivolte alla valorizzazione economica, sociale, ambientale e turistica del proprio territorio, curando unitariamente gli interessi delle popolazioni locali nel rispetto delle caratteristiche culturali e sociali ed al fine di promuovere la loro integrazione; 5
g) promuove lo sviluppo ed il progresso civile dei suoi cittadini garantendo la partecipazione delle popolazioni locali alle scelte politiche ed all'attività amministrativa; h) sostiene, attraverso opportuni incentivi, le iniziative di natura economica idonee alla valorizzazione di ogni tipo di risorsa attuale e potenziale; i) favorisce l'introduzione di modalità organizzative e tecnico-gestionali atte a garantire livelli quantitativi e qualitativi di servizi omogenei nei comuni membri, nonché forme associative di gestione di funzioni e di servizi di competenza comunale; j) promuove attività di programmazione e di tutela ambientale e favorisce la valorizzazione dei beni paesaggistici, naturalistici e culturali; k) fornisce alle popolazioni residenti nella zona, riconoscendo alle stesse funzioni di servizio che svolgono a presidio del territorio, gli strumenti necessari e idonei a superare le condizioni di disagio derivanti dall'ambiente montano e dalla marginalità territoriale; l) favorisce la preparazione culturale e professionale della popolazione in relazione alle peculiari vocazioni territoriali; m) si impegna ad assicurare le condizioni di pari opportunità tra uomo e donna, ai sensi della vigente normativa; n) sostiene il pieno inserimento sociale di tutti i soggetti svantaggiati o che sono in condizioni di disagio sociale, riconoscendo in particolare nella diversità tra le persone ed i sessi un valore capace di produrre un effettivo rinnovamento nella organizzazione sociale; o) valorizza e tutela tutte le riserve naturali e le risorse storiche, archeologiche e tradizionali; p) realizza opere pubbliche, infrastrutture relative ai servizi civici e produttivi e di salvaguardia territoriale in funzione del conseguimento di migliori condizioni di abitabilità e di un adeguato sviluppo economico; q) programma ed utilizza i fondi per canoni e sovracanoni idroelettrici spettanti ai Comuni ricadenti nel bacino imbrifero montano; r) rappresenta un presidio istituzionale indispensabile per la tenuta, lo sviluppo e la crescita del sistema della montagna e delle realtà montane; s) rappresenta il livello istituzionale funzionale ed adeguato all’esercizio delle funzioni ai sensi della vigente normativa; t) provvede agli interventi speciali per la montagna disposti dall’Unione Europea, dallo Stato e dalla Regione, in ossequio alle norme di cui al comma 2 dell’articolo 44 della Costituzione; u) promuove azioni di valorizzazione dell’identità territoriale, culturale e di conservazione della memoria storica; v) promuove accordi di collaborazione con Enti e Uffici Pubblici operanti sul territorio in funzione di realizzare sinergie operative tendenti a razionalizzare l'uso delle risorse e favorire il benessere sociale delle popolazioni. VALUTAZIONE DEL CONTESTO SOCIO- ECONOMICO Punti di forza: Ambiente e paesaggio: il patrimonio di risorse ambientali, paesaggistiche ed artistiche rappresenta uno dei principali punti di forza del territorio. L’isolamento che ha contrassegnato l’evoluzione storica della Garfagnana e con particolare riferimento alle aree più montane, se ha prodotto effetti negativi per l’economia locale, ha tuttavia contribuito a preservarla da fenomeni di intensa urbanizzazione. Parte del territorio è compreso entro il perimetro del Parco regionale delle Alpi Apuane e del Parco Nazionale dell’Appennino. Identità territoriale: l’immagine dell’area è complessivamente già affermata e costituisce strumento essenziale attraverso il quale viene trasferito valore aggiunto ai prodotti agricoli, agroalimentari ed artigianali, oltre che, naturalmente, al turismo. La presenza di prodotti di eccellenza e l’attività svolta fino ad oggi sul piano della promozione del territorio, fanno si che la Garfagnana sia conosciuta sia a livello nazionale che internazionale. Il brand Garfagnana costituirà la base per implementare la promozione del territorio anche attraverso innovative forme di comunicazione. Produzioni tipiche agricole ed agroalimentari: le attività produttive, su tutte quelle agricole ed agroalimentari, hanno dato origine ad una produzione di livello qualitativo medio- elevato, come testimoniato dall’ottenimento di riconoscimenti comunitari, quali la Denominazione di Origine Protetta per la farina di neccio e l’Indicazione Geografica Protetta per il farro. Da ricordare anche il buon grado di specializzazione di alcune produzioni, latte crudo e carne bovina ecc., elemento di considerevole importanza nell’accorciamento delle filiere produttive. 6
Il buon livello raggiunto dall’imprenditoria forestale: sul territorio sono presenti significative realtà imprenditoriali in ambito agricolo- forestale, nonché personale di acquisita professionalità nella gestione del patrimonio boschivo, sia nel settore privato (cooperazione) che pubblico (unione Comuni Garfagnana), in particolare negli interventi di ricostruzione con le tecniche della bioingegneria. Di particolare rilievo le filiere legate alla lavorazione del legno e dei prodotti lapidei. Le risorse culturali, artistiche e tradizionali: la Garfagnana è territorio unico, di inestimabile bellezza per le sue peculiarità ambientali e naturalistiche e per le testimonianze storiche, artistiche ed architettoniche di notevole valore e pregio, testimoni dell’identità sociale e culturale. Un territorio ricco di tradizioni popolari che rappresentano l’essenza della comunità, lo spirito che, nel tempo, resta vivo e si tramanda. Tradizioni millenarie conservate con passione e rivissute ancora dalla popolazione tramite rievocazioni o manifestazioni che si svolgono durante l'anno. L’associazionismo ed il Volontariato: territorio vivace sotto il profilo dell’associazionismo e del volontariato. Una fitta rete di associazioni letterarie, scientifiche, culturali, musicali, teatrali, sportive, storiche, di mutuo soccorso, di assistenza e gruppi di volontariato, parte viva e attiva del territorio che rappresentano altresì una opportunità di aggregazione sociale e culturale importante in un area marginale quale quella montana. Punti di debolezza: Gli aspetti localizzativi: la marginalità geografica della Garfagnana rispetto alle aree maggiormente attive dal punto di vista economico produttivo, condiziona inevitabilmente lo sviluppo della zona, come emerso anche dalle Conferenze regionali sulla Montagna. Nelle zone montane si sopportano veri e propri svantaggi localizzativi (costi addizionali cui non corrispondono benefici dal punto di vista economico), come maggiori costi di trasporto oltre difficoltà logistiche/organizzative. La fragilità dell’assetto idrogeologico: il territorio presenta un equilibrio idrogeologico fragile, soggetto, a più riprese, a fenomeni anche evidenti di degrado, che mettono a rischio il sistema infrastrutturale e di insediamento. POPOLAZIONE Nei quadri che seguono sono riportati alcuni dati di sintesi sulla consistenza e sulle variazioni registrate dalla popolazione residente nei Comuni componenti l’Unione Comuni Garfagnana. Popolazione residente al 31/12/2016 27.301 Popolazione all’1/1/2017 27.301 n. nati nell’anno 152 Deceduti nell’anno 390 Saldo naturale -238 Immigrati nell’anno 843 Emigrati nell’anno 747 Saldo migratorio 96 Popolazione al 31/12/2016 27.159 7
SAN ROMANO IN DI GARFAGNANA PIEVE FOSCIANA COLLEMANDINA CASTIGLIONE DI CAMPORGIANO CASTELNUOVO FOSCIANDORA GARFAGNANA GARFAGNANA GIUCUGNANO FABBRICHE DI MINUCCIANO MOLAZZANA VERGEMOLI CAREGGINE GALLICANO PIAZZA AL SERCHIO SILLANO VILLA COMUNE DI: POPOLAZIONE AL 01/01/2017 MASCHI 1089 275 2859 904 426 286 1863 1004 520 1128 1223 689 525 654 FEMMINE 1072 274 3099 900 372 305 1909 1037 516 1213 1228 716 550 665 TOTALE 2161 549 5958 1804 798 591 3772 2041 1036 2341 2451 1405 1075 1319 NATI NELL'ANNO 13 4 38 10 6 2 19 8 7 11 16 7 2 9 DECEDUTI NELL'ANNO 36 8 74 23 9 10 66 37 7 30 25 21 20 24 SALDO NATURALE -23 -4 -36 -13 -3 -8 -47 -29 0 -19 -9 -14 -18 -15 IMMIGRATI NELL'ANNO 53 11 199 36 59 19 102 56 33 29 140 37 30 39 EMIGRATI NELL'ANNO 54 17 185 44 39 18 94 44 23 54 98 20 23 34 SALDO MIGRATORIO -1 -6 14 -8 20 1 8 12 10 -25 42 17 7 5 POPOLAZIONE AL 31/12/2017 MASCHI 1075 271 2862 896 436 277 1862 994 517 1099 1242 699 522 647 FEMMINE 1062 268 3074 887 379 307 1871 1030 529 1198 1242 709 542 662 TOTALE 2137 539 5936 1783 815 584 3733 2024 1046 2297 2484 1408 1064 1309 UNIONE COMUNI GARFAGNANA TOTALE AL 31/12/2017 27.159
TERRITORIO Superficie in Kmq 549,02 RISORSE IDRICHE * Fiumi e torrenti n. 8 bacini idrici Compreso tra le Alpi Apuane e la catena principale dell’Appennino Tosco Emiliano, il territorio della Garfagnana è interamente attraversato dal fiume Serchio e dai suoi molti affluenti. Sul territorio insistono n. 8 bacini idroelettrici. In tutta la valle i corsi d’acqua costituiscono un riferimento forte ed identificativo dei diversi ambienti locali e consentono di individuare sia la struttura morfologica, sia la struttura degli insediamenti di antica formazione. Si tratta di centri e nuclei, spesso di modesta entità, che si collocano prevalentemente all’interno di una fascia intermedia compresa tra il fondovalle e l’inizio dei rilievi montuosi segnato dal cambiamento colturale del suolo (dal seminativo di montagna al prevalere del castagno e del faggio). La prevalente localizzazione dell’insediamento nella fascia intermedia (500- 800 m) evidenzia i caratteri dell’organizzazione agraria e il rapporto di integrazione tra le attività agricole e la pastorizia intesa come attività complementare e integrativa. La parte bassa della fascia è caratterizzata da terrazzamenti, segno di sfruttamento intensivo dei suoli; la parte superiore corrisponde al limite del cambiamento delle colture agricole forestali ed è delimitata da un uso del suolo caratterizzato da prati – pascoli e dalle attività connesse alle risorse del bosco. La presenza del castagneto da frutto si colloca a ridosso delle praterie di crinale fino a lambire le aree a seminativo che si sviluppano intorno ai nuclei di più antica formazione. L’innalzamento delle due catene montuose, diverse per origine, ha determinato la formazione di sistemi di faglie ed il lento sprofondamento della fascia di fondovalle, coincidente con il corso del Serchio e le zone immediatamente prospicienti. Tale movimento isostatico è ancora in corso, come dimostrano i ricorrenti eventi sismici della zona. I rilievi risultano caratterizzati in media da altitudini maggiori, che sfiorano in alcuni casi i 2000 metri, raggiungendo la massima elevazione nel monte Prato (m 2054 s.l.m.); altre cime di notevole rilevanza sono le seguenti; Castellino (m 1918), Tondo (1782), Asinara (m 1730), Sillano (m 1874), Porraie (m 1834), Vecchio (m 1982), Cella (m 1947), Romecchio (m 1702). Su un superficie totale di 53.377 ettari, quella forestale occupa ben 38.032 ettari (71,25%), garantendo alla Garfagnana un grado di boscosità tra i più elevati della Toscana. Le formazioni forestali dominanti sono le faggete alle quote maggiori e i castagneti sui versanti più bassi, ma sono presenti in modo significativo e diffuso anche le cerrete e i boschi a dominanza di latifoglie decidue termofile. La Garfagnana, fra tutte le aree della montagna toscana è quella che presenta un maggior numero di biotopi di interesse vegetazionale (da segnalare, tra le altre, alcune rarità botaniche come le stazioni rupestri di leccio e ginepro fenicio nella valle della Turrite Secca). Le sponde dei corsi d’acqua presentano una ricca varietà di vegetazione di ripa che va dal salice rosso al salice ripariolo, presente un po’ ovunque, al salicone, al corniolo. IL CLIMA La relativa vicinanza al mare, la tormentata morfologia, l’azione dei venti, la notevole variabilità dell’esposizione e soprattutto il gradiente altimetrico (200 – 2000 metri s.l.m.) contribuiscono a formare una vasta gamma di condizioni climatiche; nel complesso, comunque, il clima della Garfagnana risulta di tipo montano, con escursioni termiche molto marcate dal giorno alla notte, temperature medie relativamente rigide, forti oscillazioni nei valori. OASI DI PROTEZIONE NATURALE Nella catena appenninica le Riserve naturali: Luoghi naturali della Pania di Corfino; Orecchiella; Lamarossa (anche riserva biogenetica). Sono state ricomprese nel perimetro del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano di recente costituzione. La quasi totalità del territorio compreso tra il Serchio ed i rilievi posti in destra orografica ricade infine all’interno del Parco Regionale delle Alpi Apuane.
RISORSE ARTISTICHE Il territorio è ricco di importanti testimonianze di arte e architettura: pievi e chiese romaniche, eremi, fortezze e castelli, ponti e borghi medievali. Le chiese ed i palazzi conservano opere d'arte significative: dalle sculture lignee medievali, alle terrecotte Robbiane, agli altari in legno intagliato e dorato diffusi nel rinascimento e nel periodo barocco. RISORSE ARCHEOLOGICHE Diversi scavi archeologici interessano siti medievali, romani e preistorici, tra i più significativi ricordiamo quelli di Tea, Verrucole, Orecchiella, Muraccio, Isola Santa e Vagli Sotto. MUSEI Interessanti testimonianze della storia e della vita economica e sociale della Garfagnana del passato sono conservate ne: la Mostra archeologica sui "Liguri della Montagna", allestita nella Rocca Ariostesca di Castelnuovo Garfagnana; la "Raccolta di ceramiche rinascimentale" nella rocca di Camporgiano; il Museo Etnografico Provinciale "Don Luigi Pellegrini" di San Pellegrino in Alpe, una delle raccolte di cultura materiale più importanti del Centro Italia; l’esposizione permanente archeologica del territorio presso il Palazzo Pelliccioni Marazzini di San Romano in Garfagnana. BIBLIOTECHE N° 15 biblioteche comunali più il Centro di Documentazione della Banca dell’Identità e della Memoria dell’Unione Comuni Garfagnana. ASSOCIAZIONI Sono presenti numerose associazioni di volontariato, culturali, e sportive. Risultano iscritte nell’indirizzario dell’Unione Comuni n. 164 Associazioni. CINEMA E TEATRI N° 1 cinema a Pieve Fosciana e n° 1 cinema a Castelnuovo Garf.na - n° 1 teatro a Castelnuovo di Garfagnana recentemente restaurato. DATI ANTROPOLOGICI Tradizioni Popolari: Riti legati alle festività religiose, tra cui ricordiamo il ciclo del Natale che prevede l'accensione di falò (Natalecci) e Sacre Rappresentazioni e gli appuntamenti del periodo pasquale come la processione dei Crocioni di Castiglione di Garfagnana. La vigilia dell'Epifania gruppi mascherati propongono per le vie dei paesi i canti di questua delle Befanate. I mesi estivi sono impegnati dal fitto calendario di manifestazioni culturali tra cui ricordiamo il Festival del Folclore, il Palio di San Jacopo, il Festival della Fisarmonica, il Portfolio dell’Ariosto, il Canto del Maggio, le Feste Medievali. Feste religiose: Celebrazioni per il Santo Patrono, Processioni del Corpus Domini. Sagre: In molti paesi nel periodo estivo vengono organizzate sagre gastronomiche legate ai prodotti tipici locali. LA BANCA DELL’IDENTITÀ E DELLA MEMORIA DELLA GARFAGNANA La Banca dell’Identità e della Memoria della Garfagnana è stata istituita nel 2004 con il contributo della Comunità Europea si è sviluppata in questi anni, ampliando i servizi ed i prodotti realizzati, grazie anche al fondamentale contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Nata per promuovere le attività riconducibili al tema della memoria e della conservazione e tutela del patrimonio culturale ed identitario, in senso lato, del territorio, ha acquisito negli anni un importante ruolo, quale centro di ricerca e di raccolta documentale di pubblicazioni, studi e materiale anche multimediale, sulla storia, la cultura e le tradizioni, realizzando iniziative di conoscenza, promozione e animazione intorno a idee e progetti che fanno della memoria del territorio un valore ed implementando la propria attività anche attraverso le nuove tecnologie di comunicazione, di cui un moderno centro di aggregazione culturale non può non avvalersi, con l’obiettivo di raggiungere e coinvolgere maggiormente il territorio, soprattutto attraverso la partecipazione dei giovani, associazioni, scuole e creando nuove relazioni anche con quanti vivono lontani e desiderano mantenere o accrescere il legame con la Garfagnana. La Banca si è andata costruendo sia come biblioteca e archivio di risorse multimediali, sia in senso attivo e propulsivo, come una vera e propria fucina di idee-laboratori, concorsi e servizi per i Comuni, le scuole, le associazioni culturali del territorio, gli studenti e gli studiosi. 10
In grado di dare una lettura globale della realtà del territorio, è divenuta punto di riferimento culturale significativo in grado di dare opportunità, stimoli e nuovi input anche alle realtà socio-economiche mettendo in evidenza gli elementi identitari legati alle attività produttive, artigianali e agricole. SeS – Analisi delle condizioni interne 1. Funzioni esercitate su delega In sintesi le funzioni ed i servizi esercitati su delega con l’indicazione della normativa di riferimento nei termini che seguono: Funzioni Riferimento normativo Funzioni /servizi esercitati 1 Delega regionale L.R. 39/2000 – L.R. 37/2008 Forestazione, Sistemazione idraulico – L. R. 68/2011 -L.R. forestale, Antincendi boschivi, 22/2015 Gestione demanio regionale, Vincolo idrogeologico. 2 Funzioni fondamentali esercitate per Art. 7 dello statuto Catasto, Protezione civile, Polizia conto dei Comuni Locale, Statistica, Pianificazione Urbanistica ed Edilizia – Progettazione e gestione del sistema locale dei sevizi sociali ed erogazioni delle relative prestazioni ai cittadini (attivata dal 01/01/2019) 3 Funzioni non fondamentali esercitate per Art. 8 dello statuto Sportello unico per le attività conto dei Comuni produttive; Catasto dei boschi percorsi dal fuoco; Sit e cartografia; Canile; Mattatoio; Servizi informativi e telematici; Sviluppo risorse umane – formazione; Turismo; Coordinamento e supporto giuridico alle gestioni associate; Procedure di valutazione di impatto ambientale, vincolo idrogeologico, pareri relativi ai procedimenti in materia paesaggistica. 4 Funzioni esercitate per conto del comune Art. 10 dello statuto Polizia locale - Catasto - Protezione di Vagli Sotto non appartenente Civile - Sportello Unico per le Attività all’Unione Produttive - Servizio statistico - Catasto dei boschi percorsi dal fuoco - Sit e cartografia – Canile – Mattatoio - Servizi informativi e telematici - Sviluppo risorse umane, formazione – Turismo - Coordinamento e supporto giuridico alle gestioni associate. 5 Funzioni esercitate con convenzione Convenzione sottoscritta il Bonifica montana in comprensorio sottoscritta con il consorzio di bonifica 27/04/2017 Toscana Nord 6 Servizi esercitati a seguito di Delibera di giunta n. 33 del Regolamento UE 679/2016 conferimento del mandato da parte dei 21/05/2018 Individuazione RDP comuni componenti Adempimenti previsti dalla normativa vigente. 7 Ufficio del Giudice di Pace Decreto Ministero della Cancelleria Civile Giustizia del 27/06/2017 Cancelleria Penale 8 Centrale di committenza Delibera di consiglio n. 6 del Svolgimento gare per l’ente e i 28/04/2014 comuni componenti e/o convenzionati 11
Si riportano, di seguito, gli articoli 7- 8 e 10 del vigente statuto dell’Unione Comuni Garfagnana che, revisionato per l’esercizio di nuove funzioni fondamentali per conto dei Comuni componenti ed entrato in vigore il 31/08/2017, è stato pubblicato sul BURT - bollettino ufficiale della Regione Toscana – parte seconda n. 37 del 13/09/2017 supplemento n. 128. Art. 7 Funzioni fondamentali 1. L’Unione esercita, in luogo e per conto dei Comuni componenti le funzioni fondamentali di seguito indicate: a) Catasto, ad eccezione delle funzioni mantenute allo Stato dalla normativa vigente, dalla data di costituzione per tutti i Comuni componenti. Per i Comuni di Castelnuovo di Garfagnana e Fabbriche di Vergemoli a decorrere dal giorno 11 novembre 2014; b) Attività, in ambito comunale, di pianificazione di Protezione Civile e di coordinamento dei primi soccorsi, compiutamente secondo la disciplina regionale, dalla data di costituzione per tutti i Comuni componenti. Per i Comuni di Castelnuovo di Garfagnana e Fabbriche di Vergemoli a decorrere dal giorno 11 novembre 2014. c) Servizi in materia di statistica, dalla data di costituzione per tutti i Comuni componenti. Per i Comuni di Castelnuovo di Garfagnana e Fabbriche di Vergemoli a decorrere dal giorno 11 novembre 2014. d) Polizia Municipale e Polizia Amministrativa Locale per i Comuni di: Camporgiano, Careggine, Castiglione di Garfagnana, Minucciano, Molazzana, Piazza al Serchio, Pieve Fosciana, San Romano in Garfagnana, Sillano, Villa Collemandina dal 30 dicembre 2011. Per il Comune di Giuncugnano dal 4 agosto 2012. Per i Comuni di Gallicano e Fosciandora dal 30 dicembre 2012. Per il Comune di Fabbriche di Vergemoli dal giorno 11 novembre 2014. Per il Comune di Castelnuovo di Garfagnana con decorrenza dal 14 settembre 2015. e) Pianificazione urbanistica ed edilizia di ambito comunale nonché la partecipazione alla pianificazione territoriale di livello sovra comunale, nei termini di cui agli articoli n. 23 e n. 24 della L.R. 65/2014,con decorrenza stabilita con deliberazione della Giunta dell’Unione, da adottarsi all’unanimità dei componenti. f) Organizzazione generale dell'amministrazione, gestione finanziaria e contabile e controllo, con decorrenza stabilita con deliberazione della Giunta dell’Unione, da adottarsi all’unanimità dei componenti. g) Organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito comunale, ivi compresi i servizi di trasporto pubblico comunale, con decorrenza stabilita con deliberazione della Giunta dell’Unione, da adottarsi all’unanimità dei componenti. h) Edilizia scolastica, per la parte non attribuita alla competenza delle Province, organizzazione e gestione dei servizi scolastici, con decorrenza stabilita con deliberazione della Giunta dell’Unione, da adottarsi all’unanimità dei componenti. 2. L’Unione Comuni Garfagnana, a decorrere dal 1 gennaio 2015, continua ad esercitare per il Comune di Sillano Giuncugnano le medesime funzioni che entrambi i Comuni estinti di Sillano e di Giuncugnano gli avevano già assegnate – ai sensi dell’art. 10 – comma 6 – L.R. 71/2014. 3. L’Unione può esercitare, altresì, in luogo e per conto dei Comuni componenti le ulteriori funzioni fondamentali: a) Organizzazione e la gestione dei servizi di raccolta, avvio e smaltimento e recupero dei rifiuti urbani e la riscossione dei relativi tributi, con decorrenza stabilita dalla Giunta dell’Unione, da adottarsi all’unanimità dei componenti; b) Progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazioni delle relative prestazioni ai cittadini, secondo quanto previsto dall’art. 118 – 4° comma della Costituzione, con decorrenza stabilita dalla Giunta dell’Unione, da adottarsi all’unanimità dei componenti. 4. L’Unione esercita altresì tutte le funzioni che la legge stabilirà di gestire tramite Unione di Comuni. L’esercizio delle funzioni decorrerà, salva diversa disposizione di legge, dalla data stabilita di comune intesa tra Comuni partecipanti attraverso deliberazione dei rispettivi Consigli Comunali. Art. 8 12
Funzioni non fondamentali 1. L’Unione esercita in luogo e per conto di tutti i Comuni componenti le funzioni di seguito indicate: a) Sportello unico per le attività produttive b) Catasto dei boschi percorsi dal fuoco c) Sit e cartografia d) Canile e) Mattatoio f) Servizi informativi e telematici g) Sviluppo risorse umane – formazione h) Turismo i) Coordinamento e supporto giuridico alle gestioni associate; j) Procedure di valutazione di impatto ambientale, vincolo idrogeologico, pareri relativi ai procedimenti in materia paesaggistica, con decorrenza stabilita dalla Giunta dell’Unione, da adottarsi all’unanimità dei componenti; k) Gestione delle entrate tributarie e dei servizi fiscali, concernente la gestione ordinaria dei tributi e delle imposte comunali; gestione dei beni demaniali e patrimoniali, concernente la tenuta e l'aggiornamento dell’inventario dei beni, nonché la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici destinati a sedi di uffici pubblici e a pubblico servizio; gestione delle risorse umane, concernente il reclutamento e i concorsi e il trattamento giuridico ed economico del personale, con decorrenza stabilita dalla Giunta dell’Unione, da adottarsi all’unanimità dei componenti. 2. L’Unione promuove con decorrenza 30/12/2012 iniziative volte a garantire il mantenimento e la diffusione dei servizi di prossimità di cui all’art. 92 della L.R. n° 68/2011 con priorità per i territori dei Comuni caratterizzati da maggior disagio. Per lo svolgimento di tali compiti sono predisposti strumenti di rilevazione delle situazioni emergenti di disagio delle comunità locali per carenza, rarefazione o inadeguato funzionamento dei servizi di prossimità al fine di alleviare il disagio delle persone anziane e disabili nell’accesso ai servizi. Inoltre sono promosse e incentivate iniziative innovative e volte alla multifunzionalità, comprese l’eventuale costituzione di centri multifunzionali, ai sensi dei commi 3 e 4 dell’art. 92 della L.R. 68/2011. 3. L’Unione esercita in luogo e per conto dei Comuni di Castelnuovo di Garfagnana e Fabbriche di Vergemoli, a decorrere dal giorno 11 novembre 2014, le funzioni indicate al precedente comma 1, lettere da a) ad i) e a decorrere dalla data stabilita dalla Giunta dell’Unione le funzioni di cui alle lettere j) e k). Art. 10 Funzioni e servizi esercitati anche per Comuni non partecipanti all’Unione e altri Enti 1. L’Unione può esercitare le funzioni ed i servizi anche per Comuni non partecipanti all’Unione, previa stipula di una convenzione ai sensi dell’articolo 30 del Decreto Legislativo 267/2000. La convenzione fra l’Unione e i Comuni non aderenti è sottoscritta dal Presidente previa approvazione del Consiglio dell’Unione e dei Consigli Comunali interessati. 2. L’Unione può concludere accordi per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune con altre pubbliche amministrazioni ai sensi della Legge 241/90 e sue modifiche ed integrazioni. 13
Elenco degli organismi ed enti strumentali e società controllate e partecipate Gli enti partecipati dall’Unione Comuni Garfagnana sono i seguenti. Società Partecipate Attività svolta Risultati di Risultati di Risultati di bilancio Ragione sociale Sito web % bilancio bilancio 2017 della società 2015 2016 La Garfagnana e 24,07 Promozione del 5.626,00 1.266,00 32,00 l’Appennino srl territorio Lucense spa www.lucense.it 0,20 Ricerca e sviluppo 4.673,00 1.099,00 4.902,00 sperimentale nel campo dell’ingegneria Fidi toscana spa www.fiditoscana.it 0,01 Agevolare l’accesso -13.940.522,00 459.786,00 -8.750.716,00 al credito Internazionale www.immcarrara.com 0,005 Promozione settore - 1.904.201,00 - 894.249,00 -946.797,00 Marmi e lapideo Macchine spa Garfagnana 5,00 Consulenza La società è stata Ambiente e imprenditoriale e dichiarata fallita con Sviluppo Scarl altra consulenza provvedimento del amministrativo Tribunale di Lucca n. gestionale 49/2017 del 29/03/2017. L’ultimo bilancio approvato è riferito all’esercizio 2014 SEIT Srl 17,24 Produzione energia 6.085,00 12.899,00 - 90.946,00 elettrica MontagnAppenni www.montagnappennino.it 18,45 Attività di sostegno, / 1.738,00 5.325,00 no scarl- (data di promozione e costituzione della attuazione delle società politiche di sviluppo 03/03/2016) - rurale. data di ingresso di questo ente 20/05/2016 Gli organismi partecipati hanno approvato i propri bilanci d’esercizio al 31/12/2017 Nel corso del 2018 l’ente non ha provveduto ad esternalizzare i servizi. Per gli anni dal 2019 al 2021, l’ente non prevede i esternalizzare servizi. Revisione straordinaria delle partecipazioni (art. 24, D. Lgs. 175/2016) L’Ente ha provveduto con provvedimento motivato, deliberazione di consiglio n. 32 del 25/09/2017, alla ricognizione di tutte le partecipazioni possedute, direttamente e indirettamente, individuando quelle che devono essere dismesse. L’esito di tale ricognizione: - è stato comunicato, con le modalità previste dall’art. 17 del D.L. 90/2014, convertito con modificazioni dalla Legge 114/2014, in data 26/10/2017; - è stato inviato alla Sezione Regionale di controllo della Corte dei Conti in data 25/10/2017; - è stato inviato alla struttura competente per l’indirizzo, il controllo e il monitoraggio previsto dall’art.15 del D.Lgs. 175/2016 in data 26/10/2017 Razionalizzazione periodica delle partecipazioni (art. 20, D.Lgs. 175/2016) Preme evidenziare che con deliberazione di Consiglio n. 20 del 20/12/2018 è stata approvata la ricognizione periodica delle partecipazioni pubbliche ex art. 20 D. Lgs. 19/08/2016 n. 175 come modificato dal D. Lgs. 16/06/2017 n. 100 che ha approvato il Piano di razionalizzazione e la Relazione tecnica e preso atto della conformità di tali documenti alla propria precedente deliberazione consiliare n. 32 del 25/09/2017, inerente le partecipazioni societarie dell’Unione Comuni Garfagnana, e disposto la prosecuzione dell’attività finalizzata all’alienazione delle partecipazioni da razionalizzare, come di seguito indicato: 14
Ragione sociale Data di conclusione del procedimento La Garfagnana e l’Appennino srl 31/12/2021 Lucense spa 31/12/2019 Fidi toscana spa 31/12/2020 Internazionale Marmi e Macchine spa 31/12/2020 SEIT Srl 31/12/2021 È stato disposto di mantenere la partecipazione nella società Montagnappennino Scarl, per la seguente motivazione: costituisce strumento per la partecipazione dei territori interessati ai bandi regionali inerenti la programmazione comunitaria 2014/2020 – sostegno allo sviluppo; Tutte società a controllo pubblico e/o a partecipazione mista pubblico-privata dell’ente hanno adeguato i propri statuti societari alle norme del D.Lgs. n. 175/2016]. STRATEGIA NAZIONALE DELLE AREE INTERNE Il programma Regionale di sviluppo 2016/2020, approvato con risoluzione del consiglio regionale n. 47 del 15/3/2017 individua, tra i Progetti Regionali, il progetto regionale n. 3 Politiche per la montagna e per le aree interne che prevede, tra l’altro, tra i suoi obiettivi quello di “favorire lo sviluppo locale attraverso il rafforzamento della governance del sistema montagna e della progettualità degli enti montani e parzialmente montani o appartenenti alle c.d. Aree interne, con particolare riguardo a quei territori che si trovano in situazione di maggior svantaggio che sono stai individuati dalla Giunta come aree di crisi e che presentano difficoltà nell’assicurare servizi essenziali di istruzione, salute e mobilità. Con DGRT n. 778 del 16/07/2018 è stato approvato lo schema di protocollo d’intesa tra Regione Toscana e l’Unione Comuni Garfagnana, quale soggetto coordinatore/capofila della Strategia d’Area “Garfagnana – Lunigiana – Mediavalle del Serchio – Appennino Pistoiese” nell’ambito del programma della Strategia nazionale delle aree interne. Il Protocollo è stato sottoscritto dal Presidente e dall’Assessore regionale delegato. Il programma individua azioni e interventi che risultano essenziali per dare una risposta al territorio fragile e periferico perseguendo, da una parte, il raggiungimento delle condizioni di residenzialità, quindi sicurezza sociale e territoriale e intervenendo nei settori della mobilità, della sanità e dell’istruzione, dall’altra individuando traiettorie di sviluppo che puntino alla diversificazione produttiva ed alla integrazione multisettoriale riconoscendo la forte caratterizzazione identitaria. L’obiettivo è quello di arrestare le tendenze attuali e rivitalizzare il tessuto produttivo locale. Un territorio facilmente fruibile da chi vi abita consente di creare le condizioni per la permanenza delle popolazioni, quindi della salvaguardia della cultura e dell’identità dei luoghi. La strategia si propone di recuperare il senso sociale della partecipazione che muove dall’orgoglio dell’appartenenza e dell’identità riconosciuta per tornare ad individuare percorsi di sviluppo in cui la coesione sociale si integra con gli strumenti di sostegno e genera nuove forme di agire in cui la cittadinanza attiva e partecipe, consapevole del bene comune, si riappropria del proprio futuro. 15
Indirizzi generali di natura strategica Investimenti e realizzazione di opere pubbliche L’ente, al fine di programmare la realizzazione delle opere pubbliche sul proprio territorio, è tenuto ad adottare il programma triennale e l'elenco annuale dei lavori sulla base degli schemi tipo previsti dalla normativa. Il principio contabile applicato della programmazione (Allegato 4/1 al D. Lgs. 118 del 2011) prevede che il Documento unico di programmazione (DUP) comprenda il programma triennale delle opere pubbliche nonché l’elenco annuale delle opere da realizzare. L’adozione del programma delle opere pubbliche è disciplinato dal decreto del Ministero delle infrastrutture del 16 gennaio 2018, n. 14, che definisce, in base a quanto previsto dal Codice appalti, le procedure con cui le amministrazioni aggiudicatrici adottano i programmi pluriennali per i lavori e i servizi pubblici ed i relativi elenchi ed aggiornamenti annuali. Con deliberazione di Giunta n. 73 del 08.10.2018, esecutiva ai sensi di legge, venivano adottati, in ottemperanza al suddetto decreto ministeriale, gli elaborati riguardanti il programma lavori pubblici per il triennio 2019/2021 e l’elenco relativo all’anno 2019; i suddetti elaborati sono stati pubblicati a cura del Servizio Finanziario sul sito dell’Ente dal 15/10/2018 al 30/10/2018. I documenti sopra indicati dovranno essere approvati dal consiglio dell’ente, in occasione dell’approvazione del Bilancio di previsione 2019/2021 tenendo conto della necessità di apportare le modifiche sotto indicate. Principali investimenti programmati per il triennio 2019-2021 STIMA DEI COSTI DEL PROGRAMMA DESCRIZIONE INTERVENTO Primo anno Secondo anno Terzo anno 2019 2020 2021 Fabbriche di Vergemoli adeguamento viabilitàCol di Luco 327.122,30 Careggine loc. Nocchia sistemazioni viabilità 108.579,00 Fosciandora loc. piandagli, sistemazione idrogeologiche viabilità 129.319,00 San Romano Garf.na, sistemazione idrogeologica viabilità minore 154.061,00 PSR MIS 7.5 Via Matildica e Volto Santo 127.999,81 Valorizzazione delle aree boscate all'interno del PAFR attraverso il 105.022,61 miglioramento della rete di accessibilità al pubblico Valorizzazione delle aree boscate all'interno del PAFR nel comprensorio 132.126,03 Isera-Pania di Corfino Castelnuovo Garf.na sistemazione adeguamento viabilità Torrite Granciglia 158.132,00 Camporgiano loc. Sillicano e Casatico, sistemazioni idrogeologoche 195.110,50 viabilità Valorizzazione aree boscate all'interno del PRAF 250.000,00 250.000,00 Interventi prevenzione dissesti e messa in sicurezza in aree boscate 546.757,50 900.000,00 Interventi finalizzati ad accrescere la resilienza ed il pregio ambientale degli 250.000,00 250.000,00 ecosistemi forestali Interventi di valorizzazione del patrimonio storico-architettonico 500.000,00 500.000,00 Interventi di messa in sicurezza del territorio e infrastrutture 900.000,00 900.000,00 Interventi coordinati con il Consorzio di Bonifica di messa in sicurezza del 300.000,00 300.000,00 reticolo idraulico 16
TOTALE 1.084.229,75 3.100.000,00 3.100.000,00 Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa. Imposta di soggiorno Al fine di reperire risorse da destinare esclusivamente al finanziamento, totale o parziale, degli interventi in materia di turismo, compresi quelli per la promozione delle strutture ricettive, nonché degli interventi di manutenzione e recupero, di fruizione e valorizzazione dei beni culturali, paesaggistici ed ambientali, ricadenti sul territorio, è stato approvato, con deliberazione di consiglio n. 30 del 25/09/2017, un regolamento per l’istituzione, nei comuni facenti parte di questa Unione, dell’imposta di soggiorno prevista dall’art. 4, comma 1 del D. Lgs. n. 23/2011, a decorrere dall’1/1/2018. La giunta, con deliberazione n. 100 del 13/11/2017, ha stabilito la tariffa nella misura di 1,00 euro. Il Servizio Affari generali, amministrativi, finanziari e culturali viene individuato quale servizio competente alla gestione di tale entrata tributaria. Per l’anno 2019 non si ritiene necessario adottare alcuna modifica nella misura della tariffa ma si dovranno adottare modifiche al regolamento per precisare meglio alcuni aspetti dello stesso regolamento ed eliminare rifusi ed imprecisioni. Il gettito realizzato nell’anno 2018, pari circa ad euro 58.000,00 La spesa corrente con specifico riferimento alla gestione delle funzioni fondamentali anche con riferimento alla qualità dei servizi resi e agli obiettivi di servizio Le missioni rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti dalla singola amministrazione. Tali attività utilizzano risorse finanziarie, umane e strumentali ad esse destinate. Viene indicato come "spesa corrente" l’importo della singola missione stanziato per fronteggiare il fabbisogno richiesto dal normale funzionamento dell’intera macchina operativa dell’ente. Si tratta di mezzi impegnati per coprire i costi dei redditi di lavoro dipendente e relativi oneri riflessi, imposte e tasse, acquisto di beni 17
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