UNA POESIA PER TUTTI NOI CLASSE 2B - IIS Majorana-Corner
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UNA POESIA PER TUTTI NOI CLASSE 2B a.s. 2019/2020 “Una poesia per tutti noi” è un’attività proposta agli studenti per promuovere la lettura e lo scambio di poesie cercando di cogliere la potenza delle parole come veicolo di significati profondi. L’iniziativa, nata in pieno periodo di isolamento sociale dettato dal COVID-19, ha avuto lo scopo di farci sentire “più vicini” e di poter scambiarci un po' di “bellezza”, di speranza e di positività. Ciò è stato reso possibile grazie all’utilizzo della piattaforma virtuale che si è rivelata strumento di condivisione e confronto, nonché occasione per educare i ragazzi ad una certa “saggezza digitale”. Ogni studente ha avuto il compito di scegliere liberamente una poesia dal proprio libro di testo o da internet, avendo cura poi di precisare il motivo di tale preferenza attraverso un commento personale. Ne è derivata una testimonianza veramente interessante poiché la maggior parte degli alunni, attraverso l’interpretazione dei versi scelti, ha espresso le proprie sensazioni e stati d’animo proponendo un confronto con il periodo vissuto durante la quarantena. In particolare, sono stati messi in luce diversi aspetti di questo isolamento: tra quelli negativi emergono la lontananza dagli amici, le limitazioni, la nostalgia della propria routine, la morte di un numero considerevole di persone; tra quelli positivi: una ri- valutazione del tempo libero, la ritrovata gioia di stare in famiglia e di dedicarsi ad attività prima non considerate, l’importanza di essere uniti per il bene comune del nostro Paese. Messaggi, quindi, che infondono speranza, che parlano di desiderio e di voglia di tornare alla normalità però, forse, con una maggiore consapevolezza del valore delle “piccole cose” e del dono della vita. A conclusione di questo progetto, vi presentiamo dunque una selezione di alcune poesie ritenute, dai ragazzi e da me, più significative sia per il componimento scelto che per il messaggio trasmesso. Una considerazione sembra emergere su tutte: uno schermo non può e non potrà mai sostituire la bellezza e l’autenticità della relazione vera e profonda, dell’incontro tra anime, tra corpi, tra persone. L’esperienza virtuale, per quanto utile e innovativa, apparirà sempre incompleta poiché difficilmente può rendere la genuinità di una relazione significativamente “umana”. Prof.ssa Giulia Grillo
Tempo libero (William Henry Davies) Ma che cos'è dunque questa vita nostra, che di affanni sempre colma si mostra, e il tempo per star fermi ed osservare spesso del tutto ci viene a mancare? Perché tempo a star fermi non abbiamo sotto quieti rami di verdi alpeggi? Perché fissare a lungo non sappiamo come di pecore e mucche le greggi? Perché tempo per veder non abbiamo quando folti boschetti attraversiamo, dove tonde noci scoiattolini nascondono fra l’erba e lor semini? Perché tempo per veder non abbiamo, in pieno dì, rivi colmi di stelle rilucenti e assai vaghe damigelle, come nei cieli notturni un ricamo? Perché tempo per volgere attenzioni alla vera Bellezza non abbiamo, e osservare i suoi piedi non vogliamo come possan danzare e dar spintoni? Perché tempo ad aspettar non abbiamo che la bocca sua dolce arricchir possa quel grato sorriso che ognora amiamo, e che dai vivi occhi suoi ha preso mossa? Assai misera è questa vita nostra, se di affanni sempre colma si mostra, e il tempo per star fermi ed osservare spesso del tutto ci viene a mancare. COMMENTO PERSONALE (La versione originale della poesia è in lingua inglese e devo dire che è senza dubbio quella che preferisco, visto che la traduzione è sempre alquanto riduttiva, ma ho provato a cercare la traduzione più attinente possibile all'originale. Se vi va di leggerla il titolo è "Leisure"). Questo componimento mi è rimasto impresso fin da subito perché parla della mancanza di tempo che caratterizza le nostre vite sempre piene di preoccupazioni e frenesia, privandoci così della
capacità di restare fermi e ammirare semplicemente la "Bellezza" di quello che ci circonda. Trovo sia un messaggio che possa portare una nuova prospettiva alla situazione che stiamo vivendo, di fermo forzato e riduzione degli impegni, trasformando questa reclusione nella possibilità di riscoprire i ritmi lenti, di dedicarsi alle passioni dimenticate e trovare la gioia nelle piccole attività quotidiane. Ti auguro tempo (Elli Michler) Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa. Ti auguro tempo, per il tuo fare e il tuo pensare, non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri. Ti auguro tempo, non per affrettarti e correre, ma tempo per essere contento. Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo, ti auguro tempo perché te ne resti: tempo per stupirti e tempo per fidarti e non soltanto per guardarlo sull'orologio. Ti auguro tempo per contare le stelle e tempo per crescere, per maturare. Ti auguro tempo, per sperare nuovamente e per amare. Non ha più senso rimandare. Ti auguro tempo per trovare te stesso, per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono. Ti auguro tempo anche per perdonare. Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita. COMMENTO PERSONALE Tempo, tempo e soltanto tempo. È questo quello che abbiamo sempre chiesto e che chiedevamo prima di questa quarantena e ora che ne abbiamo tanto non sappiamo neanche utilizzarlo. Trovo questa poesia fantastica perché, anche se con parole semplicissime e elementari, descrive una totale verità della vita: il fatto di non avere tempo o molto spesso di non utilizzarlo correttamente, sprecandolo e poi pentendoci di averlo perso. Questo componimento potrebbe essere esteso a tutta l’umanità, un augurio che “qualcuno ci fa” come se fosse esterno al mondo. È molto bello il verso: “ti auguro soltanto quello che i più non hanno”. Passiamo tanto del nostro tempo a criticare le persone più fortunate di noi, o a piangerci addosso pensando a quello che non abbiamo, ma invece di sprecare il tempo a ragionare su queste cose, dovremmo pensare a quello che realmente possediamo, che molto spesso “i più non hanno”, e che noi neanche ci rendiamo conto di averlo. Il tempo è fondamentale nella vita, però non deve servire per affrettarci o per correre, ma per essere contenti, per divertirci e per ridere, cosa che molto spe sso ci scordiamo o non riteniamo importante. Penso che ogni tanto dovremmo fermarci e bloccare la
frenesia della nostra quotidianità per fare un respiro, sorridere e fare qualcosa che veramente ci renda felici, “stampandoci” inevitabilmente un sorriso sulle labbra. Ci serve tempo per crescere e per maturare, ma soprattutto ci serve tempo per la vita, per capire cosa sia realmente importante. A volte ci dimentichiamo che la vita è una sola e dovremmo godercela perché nessuno ce la può restituire dopo che l’abbiamo persa. Invictus (William Ernest Henley) Dal profondo della notte che mi avvolge, Nera come un pozzo che va da un polo all'altro, Ringrazio gli dei qualunque essi siano Per la mia indomabile anima. Nella stretta morsa delle avversità Non mi sono tirato indietro né ho gridato. Sotto i colpi d'ascia della sorte Il mio capo è sanguinante, ma indomito. Oltre questo luogo di collera e lacrime Incombe solo l'orrore delle ombre. Eppure la minaccia degli anni Mi trova, e mi troverà, senza paura. Non importa quanto stretta sia il passaggio, Quanto piena di castighi la vita, Io sono il padrone del mio destino: Io sono il capitano della mia anima. COMMENTO PERSONALE Questa poesia è famosa per essere stata l'ispirazione di Nelson Mandela quando era rinchiuso in carcere. Non l'ho scelta in base al mio stato d'animo ma in base a quella che potrebbe essere la situazione dell'Italia se questa fosse una persona: ferita, ma non uccisa; l'italia non si arrende, insieme si può superare anche questa difficoltà; basta rimanere uniti ed aiutare i medici che lavorano ogni giorno in corsia per salvare vite umane. La poesia lancia un messaggio molto chiaro: bisogna essere forti perchè non importa quanto difficile sarà questa sfida per l'italia: noi non ci abbatteremo. La morte non è niente (Henry Scott Holland) La morte non è niente. Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace. COMMENTO PERSONALE In questo periodo molto triste in cui molte sono le vittime del Covid-19, sicuramente la morte di un famigliare o amico è un fatto drammatico. Questa poesia, però, di fronte al dramma ci dice di reagire e non disperarci. Trovo che questo messaggio sia un vero e proprio “inno alla vita” capace di dare forza a chiunque. Mi ha colpito molto il tono affettuoso e protettivo dello scrittore che cerca in tutti i modi di rassicurare i suoi affetti descrivendo la morte come se non fosse nulla di impossibile da superare. Il fumo (Bertolt Brecht) La piccola casa sotto gli alberi sul lago. Dal tetto sale il fumo. Se mancasse Quanto sarebbero desolati La casa, gli alberi, il lago! COMMENTO PERSONALE Ho scelto questa poesia perché, nonostante sia breve, esprime un concetto molto significativo: tutto ha un suo perché e un suo posto, anche le piccole cose contribuiscono a creare e mantenere l’armonia della quotidianità. In questo caso il poeta descrive un paesaggio: si vede una casa tra gli alberi vicino a un lago e dal tetto sale il fumo; quest’ultimo, nonostante potrebbe sembrare un elemento quasi insignificante, attribuisce al quadro generale unicità: se non ci fosse, ogni cosa apparirebbe meno “completa”. Temporale (Giovanni Pascoli) Un bubbolìo lontano... Rosseggia l'orizzonte, come affocato , a mare:
nero di pece , a monte, stracci di nubi chiare: tra il nero un casolare: un'ala di gabbiano. COMMENTO PERSONALE Ho scelto questa poesia perché penso possa essere motivo di confronto con la situazione che l'Italia sta vivendo in questo periodo difficile a causa del Coronavirus. Ripercorrendo la poesia si potrebbe dire che il temporale si manifesti dapprima come "bubbolìo", ossia come rumore di tuoni lontani e poi come una macchia nera che contrasta con il rosso del sole che tramonta sul mare, oltre la linea dell'orizzonte. Interpretandola alla luce della situazione attuale, potremmo pensare al “bubbolìo lontano” come ai primi casi di Coronavirus in Cina, ai quali pensavamo come un qualcosa di lontano che non sarebbe arrivato a noi. La macchia nera è invece intesa come lo stesso virus che si avvicina sempre di più oltre la linea dell'orizzonte, e la distruzione che egli porta con sé. Il casolare a sua volta può essere interpretato come una sorta di luogo sicuro, ad esempio le nostre case, nelle quali siamo costretti a rimanere per evitare la contrazione di questo virus. Lo stesso gabbiano sembra fuggire dalla tempesta per cercare riparo nel proprio nido. Credo quindi che la scelta più giusta da fare in questo momento di difficoltà sia quella di rimanere in casa per sfuggire a questa terribile tempesta che si sta abbattendo sull'Italia e su molti altri paesi del mondo. L’alba (Rabindranath Tagore) Ogni Alba porta un nuovo giorno, lavando con la luce della speranza le macchie e la polvere dello spirito vuoto di ogni giorno passato. Vuoi celare te stesso! Il cuore non ubbidisce, diffonde luce dagli occhi. Nella vita non c’è speranza di evitare il dolore: che tu possa trovare nell’animo la forza per sopportarlo. Cieco, non sai che l’andare e il venire camminano sulla stessa strada? Se sbarri la strada all’andata perdi la speranza del ritorno… COMMENTO PERSONALE Questa poesia mi ha fatto riflettere sul fatto che è normale che non tutti i periodi della propria vita siano piacevoli, sarebbe strano se lo fossero. L'importante è sapere e avere la speranza che ci sarà sempre un'alba che porterà via il dolore.
I muri (Constantinos Kavafis) Senza riguardo senza pietà senza pudore mi drizzarono contro grossi muri. Adesso sono qua che mi dispero. Non penso ad altro: una sorte tormentosa; con tante cose da sbrigare fuori! Mi alzavano i muri, e non vi feci caso. Mai un rumore o una voce, però, di muratori. Murato fuori dal mondo e non vi feci più caso. COMMENTO PERSONALE Ho scelto questa poesia perchè potrei dire con tranquillità che è quello che pensiamo tutti... Ci sentiamo costretti a stare chiusi dentro le quattro mura della nostra casa, anche se ne va della nostra salute. Ci sentiamo tristi pensando a tutte le cose da fare fuori o a quando rivedremo i nostri amici e ci verrebbe spontaneo uscire di casa perchè ci sentiamo soffocati, non siamo abituati a questa situazione. Credo che questo sia un pensiero presente nella mente di tutte, o quasi tutte, le persone che stanno vivendo questo difficile periodo. Senza di te tornavo (Pierpaolo Pasolini) Senza di te tornavo, come ebbro, non più capace d'esser solo, a sera quando le stanche nuvole dileguano nel buio incerto. Mille volte son stato così solo dacché son vivo, e mille uguali sere m'hanno oscurato agli occhi l'erba, i monti le campagne, le nuvole. Solo nel giorno, e poi dentro il silenzio della fatale sera. Ed ora, ebbro, torno senza di te, e al mio fianco c'è solo l'ombra. E mi sarai lontano mille volte, e poi, per sempre. Io non so frenare quest'angoscia che monta dentro al seno; essere solo. COMMENTO PERSONALE Ho scelto questa poesia perché, in questo periodo, mi sento molto solo non potendo vedere i miei amici e perchè mi sembra di non poter contare sull'aiuto di nessuno in questo momento. Come nella poesia, non riesco a frenare l'angoscia.
Felicità (Trilussa) C'è un'ape che se posa su un bottone de rosa: lo succhia e se ne va... Tutto sommato, la felicità è una piccola cosa. COMMENTO PERSONALE Ho scelto questa poesia perché, pur con poche parole, trasmette un messaggio molto profondo. Il poeta, infatti, scrive che la felicità non bisogna trovarla se non nelle piccole cose. Per trovare la felicità, quindi, non si deve cercare nella fama o nel denaro ma intorno a noi. Mi ha fatto pensare a come questa quarantena mi abbia fatto ritrovare la semplice felicità di fare un dolce con mia mamma, aiutare mio fratello con i compiti, andare a fare una breve passeggiata con il cane, tagliare l’erba con mio papà, ma anche stare da sola con me stessa. Allegria di naufragi (Giuseppe Ungaretti) E subito riprende Il viaggio Come Un superstite Lupo di mare COMMENTO PERSONALE Ho scelto questa poesia perché vuole suggerirci che, anche dopo un incidente come il naufragio (che per Ungaretti rappresenta la guerra), il viaggio riprende. Subito quando l'ho letta mi è venuto spontaneo un paragone con il momento che stiamo vivendo: bisogna andare avanti e affrontare i problemi, sia personali che globali, perché la vita va goduta appieno. Soldati (Giuseppe Ungaretti) Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie COMMENTO PERSONALE Ho scelto questa poesia perché, secondo me, rappresenta la nostra situazione. Proprio come Ungaretti, anche noi stiamo combattendo una guerra (anche se in modo diverso da lui) contro il COVID-19. Nonostante a noi venga chiesto di rimanere a casa su un divano , diversamente da lui che si trovava al fronte, comunque risentiamo degli effetti di questa lotta. Come i soldati che morivano, tuttora molti medici rischiano continuamente la vita e molti pazienti muoiono.
Speranza (Gianni Rodari) Se io avessi una botteguccia fatta di una sola stanza vorrei mettermi a vendere sai cosa? La speranza. "Speranza a buon mercato!" Per un soldo ne darei ad un solo cliente quanto basta per sei. E alla povera gente che non ha da campare darei tutta la mia speranza senza fargliela pagare. COMMENTO PERSONALE Ho scelto questa poesia perché parla di una cosa che serve adesso a noi Italiani, che ci troviamo ad affrontare questa situazione così delicata e pericolosa: la speranza. Dobbiamo essere speranzosi perché, solo se tutti ci impegneremo a fare la nostra parte per combattere quest'avversità, ne verremo a capo. Penso sia un sentimento condiviso e dobbiamo infondere ancora coraggio e speranza agli operatori sanitari che si stanno prodigando per curare i malati e superare questa brutta situazione. 4 NOVEMBRE (Teresa Romei Correggi) Voglio pregare pei morti di guerra: sono caduti per la mia terra. Signor prendeteli accanto a voi, sono d'Italia i puri eroi. Hanno sofferto tanto dolore; a loro pace date, Signore. COMMENTO PERSONALE Questa poesia fa riferimento ai morti di guerra, ovvero coloro che hanno perso la vita combattendo per la patria e per il bene pubblico. Vengono definiti come "eroi" e la poetessa chiede al Signore di prenderli con sè e dare loro pace. Al giorno d'oggi questi "eroi" possono essere paragonati ai medici e infermieri di tutta Italia che ogni giorno combattono in “trincea”
per il bene dei nostri concittadini, talvolta perdendo anche la vita e mettendo a rischio quella dei propri cari. Questa infatti è una vera e propria guerra, in cui il nemico più grande non è il virus, ma siamo noi stessi. E' infatti il comportamento menefreghista e irrispettoso nei confronti di coloro che vanno incontro alla morte tutti i giorni che permette la diffusione del virus.
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