Un filo di storie - Biblioteca Nazionale di Napoli

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Un filo di storie - Biblioteca Nazionale di Napoli
Un filo di
                     storie
 A cura delle volontarie e dei volontari Nati per Leggere Campania.

            Settimana dal 15 dicembre 2021
Dal gennaio 2021, con la ripresa regolare del prestito libri al Punto
Lettura nella Biblioteca Nazionale di Napoli, parte anche la rubrica
settimanale Un Filo di Storie: suggerimenti di lettura per ogni fascia d’età
a cura delle volontarie e dei volontari Nati per Leggere Campania. Un
modo per sostenervi nella buona pratica della lettura condivisa in
famiglia attraverso libri e albi illustrati di qualità. Tutti i libri proposti
possono essere presi in prestito ogni mercoledì mattina, dalle 11.00 alle
14.00. Le letture consigliate per le settimane precedenti le trovate sulle
pagine dedicate al Punto Lettura Nati per Leggere sul sito della Biblioteca
nazionale di Napoli.
Un filo di storie - Biblioteca Nazionale di Napoli
Prime parole / [illustrazioni di Véronique Petit ; ideato da Jane Horne]
                              ABraCadabra Editore, 2017 - da 1 anno

Un libro molto allegro da guardare e da toccare per cominciare ad imparare ad appropriarsi
delle parole che sono gli elementi che permettono di entrare in contatto con il mondo ma anche
di generarlo. È pieno di colori brillanti e ricco di illustrazioni vivaci di oggetti che fanno parte del
mondo che circonda i più piccoli, che al tatto possono esplorare le superfici di giocattoli o
indumenti noti e imparare a dar loro i nomi o a riconoscersi guardandosi nello specchio. Un
cartonato di piccole dimensioni molto resistente particolarmente adatto ai più piccoli.
Un filo di storie - Biblioteca Nazionale di Napoli
Grazie e buonanotte! / Patrick McDonnell. Motta Junior, 2016 - da 3 anni

All’ora della nanna Margherita in vestaglia aiuta il coniglio Clemente a indossare il pigiama. Ma il
rito della sera viene interrotto da un’improvvisa scampanellata che annuncia a sorpresa la visita
notturna di due piccoli amici: l’orsetto Alan e l’elefantino Giovanni, muniti di un palloncino rosso.
A questo punto si rimanda il programmato sonno e i tre invocano - e addirittura pretendono a gran
voce - l’organizzazione di un Pigiama party. Il programma della serata prevede l’avvicendarsi di vari
giochi e momenti di animazione: il ballo del Qua Qua, la Gara di facce buffe e pernacchie sonore,
l’immancabile Nascondino, la Partita di palloncino al volo, una seduta di Yoga collettivo.
Il tutto completato da una gustosa merenda serale. Mentre la notte incombe, i tre animaletti,
affacciandosi alla finestra, assistono con sorpresa e meraviglia alla luminosa traiettoria di una stella
cadente. Naturalmente esprimono un desiderio segreto, forse suggerito da un uccellino che canta
per loro una dolce ninna nanna, che termina con un tenero ammonimento: “Ogni amico è un tesoro,
buonanotte e sogni d’oro!” I tre piccoli amici, sbadigliando, dichiarano finalmente di avere sonno e
si dedicano in bagno alle rituali abluzioni, prima di avviarsi come sonnambuli all’unico accogliente
lettone. Ma sotto le coperte chiedono a Margherita di poter ascoltare un’ultima storia.
Introdotta dal classico “C’era una volta” la filastrocca conclusiva in rima riassume tutti gli avvenimenti
della giornata, vissuti in pace ed armonia, e dei quali essere grati alla vita e alla loro comune
amicizia.
Perché, prima di dormire, è bene ripetere sempre un Grazie!, e poi concludere con la Buonanotte.
Un filo di storie - Biblioteca Nazionale di Napoli
Fiori di città / JonArno Lawson, Sydney Smith. Pulce, 2020 - da 4 anni

Questa è una favola urbana contemporanea, realistica e in qualche modo familiare per i nostri
bambini.
Su un marciapiede affollato di una città grigia un uomo con una borsa della spesa tiene per mano
un bambino/a, (non è chiaro), con una mantella rossa con cappuccio, (Biancaneve?), In mezzo al
traffico caotico stanno tornando a casa a piedi. Il papà riceve una telefonata e cammina distratto, il
figlio/a invece osserva con attenzione tutto ciò che li circonda: colombi, gambe dei passanti,
biciclette con catena di sicurezza e coglie due semplici fiori gialli nati sotto il palo di un semaforo,
che magicamente accendono di colori la frutta esposta sul marciapiede. Il bimbo/a tende a rallentare
frenando la fretta del padre per cogliere i piccoli fiori selvatici che a dispetto delle auto e del cemento
crescono tra i palazzi e le crepe della strada. Attraversano la città tagliando per il parco, e nel vialetto
un uccellino morto attira la sua attenzione: potrebbe piangere o evitare di guardare e invece lo
ricopre con tre meravigliosi fiori gialli che spandono intorno il loro colore. Camminando dona un fiore
a un signore che dorme sulla panchina, al cane dell’amico del papà che hanno incontrato e, quando
arrivano a casa, alla sua mamma che l’abbraccia e ai fratellini, e finalmente togliendosi il cappuccio
quella che si scopre essere una bimba, (ovviamente), si infila tra i capelli l’ultima margheritina.
Questa graphic novel senza parole è una storia piena della meraviglia che il lettore intravede nel
mondo grazie agli occhi della protagonista, che sa cogliere la bellezza della natura anche in una
città come quella in cui viviamo: il libro all’inizio in bianco e nero con qualche sprazzo di colore, ,
grazie al potere dello sguardo della bambina, mano a mano si colora diffusamente fino
all’esplosione delle ultime pagine.
Una storia sulla resilienza della natura e sull’importanza della capacità di osservare e partecipare
alle sue manifestazioni, che i bambini posseggono rispetto agli adulti troppo distratti e indaffarati.
Vincitore Premio Andersen 2021 come miglior libro senza parole. La New York Public Library l’ha
inserito tra i 100 libri da leggere e condividere.
Un filo di storie - Biblioteca Nazionale di Napoli
Pastelli ribelli / Drew Daywalt e Oliver Jeffers.Zoolibri 2020 - da 5 anni

La copertina di questo divertente e originale albo illustrato ci proietta nel pieno di uno sciopero generale di
categoria, motivato da una vivace e sacrosanta rivendicazione sindacale. I rivoltosi sono 12 pastelli colorati,
la controparte è il loro datore di lavoro, Dante, bambino fantasioso amante del disegno. La protesta si articola
al di fuori della loro sede naturale, la scatola contenitore, e con modalità legittime, ma inconsuete. Oltre ai
cartelli di protesta che evidenziano l’insopportabile sfruttamento, i ribelli inoltrano, per iscritto, le loro
lamentele e le conseguenti richieste, con una serie di lettere, scritte su fogli di quaderno, recapitate a Dante
in un consistente pacchetto, inserito nello zaino scolastico. Noi le leggiamo nella pagina a sinistra, mentre a
destra constatiamo - in disegni veramente prodotti da bambini, ringraziati in coda al testo - le ‘prove provate’
                                                      di quanto denunciato dai pastelli, sempre con i toni pacati
                                                      di un civile confronto.
                                                      Alcuni lamentano uno sfruttamento eccessivo, come il
                                                      pastello Rosso, usato per colorare un numero esorbitante
                                                      di cuoricini e di pompieri, perfino durante le festività
                                                      natalizie; così come iI Grigio, sfruttato per descrivere i
                                                      grandi animali, come balene, elefanti, rinoceronti e
                                                      ippopotami. Anche se sufficientemente valorizzato e
                                                      addirittura preferito, e quindi consapevole del proprio
                                                      privilegio, il Blu, usato per tutti i fenomeni atmosferici e le
                                                      distese d’acqua di varia entità, è costretto a riscontrare
                                                      una conseguenza fisica che ne ha determinato la statura
ormai corta e tozza, che prelude a una incipiente inabilità. Il Verde è invece felice e soddisfatto, anche se
sotto pressione per l’uso frequente nel colorare coccodrilli, draghi, alberi, rane e dinosauri.
Al contrario, alcuni pastelli denunciano una sottovalutazione delle loro potenzialità, come
il Bianco, che manifesta la sua depressione per essere ignorato fino all’invisibilità, o il Nero relegato all’unica
funzione della definizione dei contorni. Il Viola, usato soprattutto per maghi e draghi, pretende di essere
utilizzato con più precisione e ben delimitato dalle linee di contorno; Il Beige manifesta una profonda crisi
identitaria, confuso com’è con il più richiesto Marrone. ll Rosa, infine, denuncia una vera e propria
discriminazione sessista, perché utilizzato solo da femmine e, rivendicando la sacrosanta parità di genere,
si candida anche per colorare mostri e dinosauri. Tra l’altro, come spesso accade tra lavoratori, sono nati
spiacevoli diverbi e questioni contenziose: il Giallo e l’Arancio ambiscono a colorare il sole e manifestano
vivacemente questa aspirazione professionale.
Ricevute le istanze, Dante, il loro datore di lavoro, giungerà a un profondo ripensamento, che si manifesterà
in una rivoluzionaria “riorganizzazione del lavoro”, così divertente e originale, da essere premiata anche dalla
maestra.
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