Umanesimo e Rinascimento - Da p.877 Quadro storico (leggere pp. 844 - 850) - POLINNIA

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Umanesimo e Rinascimento - Da p.877 Quadro storico (leggere pp. 844 - 850) - POLINNIA
Umanesimo e Rinascimento

    Da p.877
    Quadro storico (leggere pp. 844 – 850)
Umanesimo e Rinascimento - Da p.877 Quadro storico (leggere pp. 844 - 850) - POLINNIA
Periodizzazione e definizione dell’Umanesimo
 Si sviluppa alla fine del ‘300, ma raggiunge il suo pieno
  sviluppo nel ‘400
     grandi eventi dividono il secolo in due parti
      – 1453: fine guerra Cento Anni e conquista di Costantinopoli da parte dei
        Turchi;
      – 1454: pace di Lodi
 Fin dalla seconda metà del ‘400 l’Umanista è il cultore delle
 “Humanae Litterae”, lo studioso dei classici
 nell’Umanesimo si scopre la LAICITA’ (valore
 dell’esperienza mondana e della parola)
     Superamento della definizione crociana (il secolo senza poesia) >
     produzione complessa e variegata
                                                                  pp. 851 - 856
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Periodizzazione e definizione del
Rinascimento

 Si sviluppa all’inizio del ‘500, subito dopo
  l’Umanesimo, infatti alcuni testi inglobano
  l’Umanesimo all’interno del periodo rinascimentale.
 Il nome deriva dalla rinascita socio-culturale del
  tempo.
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Situazione
politica/economica/sociale nel
‘400
                                 878 - 881
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   Avviene principalmente nella           Sviluppo
    città di Firenze (Repubblica fino
    al1434 > avvento dei Medici),          dell’Umanesimo
       infatti Petrarca e Boccaccio
       possono definirsi i precursori di
       questo periodo storico.
                                            A Venezia l’Umanesimo è
                                             civile e pedagogico;
   Centri dell’Umanesimo furono le
                                            a Roma assistiamo ad una
    città signorili di
                                             rinascita dal 1443;
       Urbino (Federico di Montefeltro),
       Ferrara (Estensi),                   viva a Napoli è la cultura
       Mantova (Gonzaga),                    aragonese con Alfonso
       Bologna (Bentivoglio),                d’Aragona (1442).
       Rimini (Malatesta),                      Perciò l’Italia è considerabile
                                                la culla dell’Umanesimo e
       Milano (Visconti e Sforza)               del Rinascimento.
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Gonzaga

             Milano
Visconti e   e                         Venezia            Repubblica
                         Mantova
Sforza       Pavia

                      Ferrara
                                     Rimini               Malatesta

                        Firenze
                                    Urbino                Montefeltro

  Estensi
                                   Roma

                                                 Napoli     Aragonesi
Medici

  Papi
L’Umanesimo fiorentino
      raggiunge i
       risultati più alti

Gli stessi Medici, ad
   esempio Lorenzo e
   Giuliano, ne danno
   l’esempio
                            Lorenzo De Medici detto
                                  Il Magnifico
Milano dai Visconti agli Sforza
 La cancelleria milanese e
   l’Università di Pavia sono i
   poli culturali

Gli Sforza in particolare
   sono grandi mecenati

                                  Francesco I Sforza
L’Umanesimo Veneziano
   Utilizzo di cultura classica ed umanistica per
    istruire la classe dirigente

L’egemonia sul Veneto non è solo politica ma anche culturale
La rinascita di Roma

  Papi umanisti come Niccolò V e Pio II
    contribuiscono alla rinascita culturale e
    urbanistica di Roma

    Roma acquista uno splendore che perderà solo
      nel 1527 con il saccheggio dei
      Lanzichenecchi
La cultura
aragonese
Alfonso I pone fine alle guerre
  per il trono e dà fioritura alla
  cultura umanistica

    Sente il fascino della civiltà italiana, pone la
      sua corte a Napoli e riesce ad attrarre
      personalità di valore
Le corti minori
      Le corti dei Gonzaga, Estensi, Montefeltro
        e Malatesta nel campo dell’arte non
        hanno nulla da invidiare alle corti dei
        maggiori stati d’Europa
La Situazione Politica
   La situazione politica del sec. XV è caratterizzata dalla
    scomparsa delle forme di governo repubblicane che cedono
    il passo a forme di politica autoritaria concentrate nelle mani
    di un singolo. Governo assoluto sostenuto dall’alta borghesia

  Il signore decide la politica interna ed esterna, quella
   economica e quella culturale, amministrando anche la
   giustizia.
Si perdono gli spiriti civici
La Situazione Economica
 Rinascita economica dalla grande depressione del
  ‘300.
 A Venezia e a Firenze si nota la rinascita dell’antica
  tradizione mercantile precedentemente indebolita.
 Riconversione degli investimenti in attività agricole
  >>> “ritorno alla terra”
La Situazione Sociale
 La borghesia cittadina tende sempre più ad
  assimilarsi all’aristocrazia di antica tradizione.
 Formazione di una élite cittadina.
 Ritorno alla cultura del “saper vivere” e dell’edonismo
  del ‘300 celebrata nel Decameron.
 Viene accentuato il divario tra i vari ceti, con una
  “svalutazione” della classe contadina.
Gli Intellettuali
     Le lettere godono di grande
     prestigio, tanto da essere definite
     “Humanae Litterae”

 Élite di acculturati e
  intellettuali,ricercati e ammirati.
 Si muovono per l’Italia fra i vari
  centri urbani,dotati di omogeneità
  apportata dalla valorizzazione
  dell’”humanitas”.
Intellettuale Comunale
 Trae sostentamento dalla propria attività o
  professione, non dalla sua intellettualità.
 Partecipa alla vita politica comunale, ricopre cariche
  pubbliche.
 Presente nell’ambito atipico di Firenze nel primo
  periodo dell’Umanesimo (Umanesimo Civile);
  permane anche in seguito ma la sua figura perde
  importanza.
                                                      p. 884
Giudice, notaio, insegnante:
          un professionista in settori
          non necessariamente connessi
          all’attività lett.

                  cambiamento
                      con
                    Petrarca

Letterato professionista legato a corti e chiesa
 La cancelleria di Firenze è luogo di formazione e            Firenze e
  scambio culturale:                                           l’Umanesimo
 I più importanti responsabili sono Coluccio                  civile
  Salutati, Leonardo Bruni, Poggio Bracciolini
 In essi è vivo il nesso tra letteratura e società, tra
  cultura e impegno politico (elogio della vita
  attiva: i saggi hanno l’obbligo di dedicarsi alla                T1 p. 888

  politica).
       Salutati difenderà i valori della florentina libertas
       contro il filovisconteo Antonio Loschi (Invectiva in
       Luschum)
   Vera felicità non si ha nella solitudine ma nella
    vita associata; la scienza politica deve                       T2 p.891
    promuovere le virtù civili.
Intellettuale Cortigiano
 È collocato nell’ambiente della corte.
 E’ ai servigi di un Signore
     o si tratta di un Signore stesso (ad esempio Lorenzo de’ Medici).
 Su di lui può essere apportato un condizionamento
  ideologico da parte del signore.
 Rispetto all’intellettuale comunale denota subordinazione al
  potere (con relativa perdita dell’autonomia)
 Professionalità dell’attività di intellettuale.
Aternativa:la     Disponibile
                                                                anche alla
                                              scelta            prod.artistica non
                                              ecclesiastica     religiosa

Corti:          Gli intellettuali
                sono
ROMA                                          Deciso            CORTE:
                                              condizionamento   Ambiente
NAPOLI                                                          raffinato e
                                              ideologico
                                                                riconoscimento
MILANO                                                          sociale
          •Ospitati
FERRARA
          •Stipendiati              Si dedicano alla letteratura
URBINO
          •valutati                 Ma svolgono anche incarichi e
                                    mansioni non pertinenti
Indipendenza da un signore: la condizione
clericale
 Benefici ecclesiastici.
 Ordini sacerdotali che implicano l’obbligo del
  celibato.
     Esempi: Petrarca, Boccaccio e in seguito Poliziano,
     Ariosto.
 Ricerca di cariche come vescovo o cardinale> grandi
  Signori non dissimili da quelli laici.
Il Pubblico
 Ritorno al latino come lingua esclusiva.
 Produzione culturale a circuito chiuso rivolta ad
  un’élite colta e aristocratica.
 Distacco fra pubblico “alto” e “basso”.
 Produzione “popolare” con introduzione della stampa
  per diffondere la cultura e aumentare
  l’alfabetizzazione.
Il recupero dei classici

                           pp. 885 - 886
La Filologia          (sulle orme di Petrarca)                            p.885

 Differenza qualitatativa del modo di accostarsi ai classici.
 Riacquisito “senso della storia”.
      Nascita dell’idea del carattere relativo dei prodotti della civiltà umana.
 Precisa conoscenza del latino classico.
 I testi tradotti nel Medioevo vengono ritradotti correttamente,
  con conoscenza del contesto storico, senza sovrasensi
  allegorici, con analisi critica delle fonti e dei fatti, confutando le
  auctoritates.
      Dimostrazione del filologo Lorenzo Valla del falso storico della
      “Donazione di Costantino”.
La Riscoperta dei Testi Antichi
 Ampliamento quantitativo della conoscenza
  dell’antichità, anche grazie al ritorno della cultura
  greca, presupposto indispensabile.
 Riscoperta degli autori latini dimenticati, le cui opere
  furono reperite in biblioteche sparse per l’Europa.
     Rinvenimento del “De Rerum Natura”.
   Attualizzazione dei classici                             Nuovi valori
       Il mondo classico come chiave di lettura per meglio
       comprendere il presente.
 Nuova concezione umana: antropocentrismo
 Rivalutazione del corpo umano (Manetti) e nuova
  pedagogia (primato di autori e testi da leggere,
  interrogare, commentare, ma anche educazione fisica,
  per uno sviluppo integrale dell’uomo)
       Maestri: a Verona > Vittorino da Feltre                    pp. 886- 887
       A Ferrara > Guarino da Verona
 Visione ottimistica dell’uomo.
 Riscoperta del sentimento religioso.
 Rivendicazione del valore autonomo della realtà
  mondana: edonismo, naturalismo, concretezza,                    T 5 p. 901
  curiositas, valori economici (valore del tempo).               L. B. Alberti
Conciliazione tra lettere classiche e cristiane
   Volontà di sintesi tra messaggio cristiano e classicità restaurata
    (coesistenza moderata, mai scontro)

 Umanesimo civile                   Umanesimo “cosmico” (II metà del
  fiorentino (I metà                 ‘400)
  ‘400):                             Tensione religiosa, ripresa studi
 Valorizzazione delle               teologici, rinnovamento della religiosità
  virtù attive, della retta          anche in direzione contemplativa
  convivenza                         (conciliazione di PLATONE e della
 Polemica contro                    BIBBIA)
  l’ascetismo medievale              Marsilio Ficino
                                     Giovanni Pico della Mirandola
    pp. 858 859; DOC.1 p. 859; DOC. 2 p. 860
Decompartimentazione del sapere
 Generale apertura delle discipline (Panofsky)
 Empiria
 Applicazione tecnica delle conoscenze
      Leon Battista Alberti      Leonardo
Gli artisti, gli artigiani, gli esperti nelle arti
meccaniche diventano uomini di cultura

   L’artista modifica in positivo il proprio prestigio e il proprio
    ruolo sociale

   LEONARDO da Vinci:
       La “sperienzia”
       “omo sanza lettere”
       Le scienze meccaniche
Magia e astrologia
     Mode culturali del periodo:
         Si riscopre la tradizione ermetica
         Si ha bisogno di una protezione da parte di forze superiori in un’
         epoca di forti mutamenti
         Pratiche misteriche cementano la coesione tra i gruppi intellettuali

Astrologia, cosmologia , magia neoplatoniche: rompono
il determinismo aristotelico e aprono alla concezione
della trasformabilità senza limiti della natura
Luoghi di produzione e di
circolazione letteraria

 Corte
 Biblioteca
 Università
 Bottega dello stampatore
 Accademia
 Cenacolo
 Studiolo del letterato

                     p. 851; pp.865- 867; p.939 (Accademia Pontaniana);
Corti
 Vengono viste come centro del potere signorile
 Sono il centro della cultura, nelle sue manifestazioni letterarie e
  artistiche

   Il mecenatismo principesco sostiene e protegge l’attività degli
    umanisti
       molto valorizzate le discipline artistiche come la danza e il canto a cui il
       signore non poteva sottrarsi
   Identificabili con uno spazio concreto e ideale (palazzo)
Cenacoli
 I cenacoli erano aggregazioni volontarie inizialmente
  informali
 Gruppi di umanisti si riunivano per discutere liberamente dei
  propri studi e dei problemi filosofici ed etici
       in casa di uno di loro, in un convento o in una sede messa a
       disposizione dal potere politico
   Nascono dall’esigenza del confronto fra posizioni diverse,
    dallo scambio di esperienze intellettuali, del dialogo aperto.
 Il cenacolo nasce per un bisogno di identità dei nuovi
  gruppi intellettuali e per un nuovo modo di concepire
  la conoscenza
 Il significato di verità viene modificato: non è più
  assoluta e dogmatica ma processuale e relativa
 Il genere del dialogo si afferma in relazione al valore
  della discussione
 L’epistola è una nuova forma di comunicazione fra i
  membri del cenacolo o di vari cenacoli
Accademie

 Si sviluppano dalla metà del ‘400, talora indipendenti dal
  signore, talora sotto la sua protezione
 Sono dei cenacoli che non mantengono una struttura
  non formalizzata ma si organizzano
 Hanno forme più fisse e centralizzate e si fondano su
  rituali precisi e anche su veri e propri cerimoniali
 Le riunioni avvengono periodicamente e si consolida la
  pratica del banchetto
 Importanti accademie: platonica a Firenze,
  pontaniana a Roma e pomponiana a Napoli.
 Accademia platonica: studio e diffusione delle opere
  di Platone mediante la loro traduzione in latino
 Accademia pontaniana: discussione argomenti di
  letteratura classica (ad esempio: Livio e Seneca)
 Accademia pomponiana: cultura antiquaria rivolta
  allo studio dei classici e di tutto il repertorio artistico-
  monumentale dell'antico
Biblioteche
 Nuova forma di organizzazione che può essere pubblica o
  creata da privati o anche promossa dal principe-mecenate
 A volte può trattarsi di biblioteche specializzate che si
  limitano a raccogliere codici antichi e manoscritti
 Le biblioteche tendono ad accogliere nuova produzione
  libraria a stampa e alcune si specializzano nel reperimento di
  opere relative a particolari avvenimenti storici
 Il bibliotecario è un noto umanista
Università

 Ha un ruolo minore rispetto alle altre forme di
  organizzazione culturale
 Rimane legata alla tradizione medievale restando in
  parte estranea all’Umanesimo
 Solo alcune università più recenti diventano centri di
  diffusione dell’Umanesimo
 Fornisce preparazione professionale agli uomini di
  legge e ai medici dipendendo dal potere politico
Stamperie
 Luogo di incontro degli umanisti
     - insieme alla bottega del libraio
 I primi stampatori (protipografi) avevano bisogno dei
  consigli e dell’esperienza degli umanisti
 Nascono i primi esemplari di stampa (incunaboli),
  libri di medio formato contenenti opere classiche e di
  umanisti
     Ci sono due tipi di pubblico, uno più alto a cui si rivolgono
     gli umanisti e l’altro popolare a cui si rivolgono i
     predicatori
 Il libro contribuisce a togliere alla scrittura il suo
  carattere sacro e solenne
 Modifica inoltre il rapporto con l’immagine che
  perde importanza
 La lettura diviene sempre più astratta: è muta e
  favorisce l’alfabetizzazione
 Il libro a stampa è più stabile di quello scritto a
  mano,
 La lingua viene fissata
 Importante stampatore > Aldo Manuzio (Venezia)
  che diffonde l’editoria
Limiti del
  mercato
                                          Mancata tutela del
  librario                                diritto d’autore

    Non si
    afferma                                         Chiesa:
    come                                            Indice
    risorsa          Controllo sulla stampa

                                              Potere politico

Pochi intellettuali vivono dei proventi
delle pubblicazioni a stampa
LA QUESTIONE DELLA LINGUA

UMANESIMO E RINASCIMENTO
pp. 933 -934
Latino e volgare

                   TRE FASI DIVERSE
 1380
  1380--1469 prevalenza del latino umanistico (su
  modello dei classici) che diventa la lingua letteraria
  dominante.
 1469
  1469--1492 rinascita del volgare: periodo dell’
  Umanesimo volgare.
 1492
  1492--1545 predominio del volgare che ritorna la
  lingua letteraria dominante.
STUDI LINGUISTICI NEL ‘400
   Si normalizzano la lingua, la grammatica e la punteggiatura:
    nasce la linguistica storica.
       Tesi di Flavio Biondo: il volgare risulta da un processo storico di
       corruzione ed evoluzione del LATINO, a contatto con gli idiomi dei
       barbari invasori
   La stampa dà un contributo importante per la
    normalizzazione della lingua.

        Prime grammatiche
                del
         volgare fiorentino
1^fase: Umanesimo latino
   LATINO        VOLGARE
 Usato nei dialoghi, nei            Escluso dalla letteratura
  trattati, nelle epistole, nelle     alta: utilizzato negli ambiti
  orazioni, nelle invettive.          più bassi e familiari.
  Saggistica e filologia
  primeggiano su poesia o            Riservato alla vita pratica
  narrativa.                          e civile(lingua ufficiale nei
 Latino modellato nel lessico        tribunali, usato nelle
  e nella sintassi su quello          prediche e nelle
  classico: è diverso da              rappresentazioni
  quello usato nel medioevo.          pubbliche).
2^ fase: RIAFFIORA IL VOLGARE
Il Certame Coronario (1441)

   Gara di poesia in volgare
   promossa da Leon Battista Alberti
   sul tema della vera amicizia
   premio: una corona di alloro in argento
   tra gli 8 concorrenti nessuno vinse
   È comunque una tappa importante per lo
    sviluppo della letteratura in volgare
Dialoghi “Della famiglia” di L..B.
  Alberti

 E’ in volgare e ne contiene la difesa
 Le tesi sostenute sono:
     può giovare a molti essendo comprensibile ad un
     maggior numero di persone (cfr. “Convivio” di
     Dante)
     Usato e regolato dai dotti può diventare una lingua
     raffinata pari al latino
Età di Lorenzo il Magnifico
 Egli promosse l’uso del volgare come lingua
  ufficiale della cultura e delle corti.
 Lingua cortigiana fondata sul volgare
  depurato da elementi dialettali e influenzato
  dal latino.
 Volgare impiegato nella vita quotidiana,
  diverso da quello impiegato in letteratura
  (rielaborazione dotta).
                                                  Leggi pp. 935 - 937
2^-3^fase: Riaffermazione del volgare
    LATINO:                           VOLGARE
    Resta la lingua                   Lingua raffinata usata
     incontrastata di scienze, atti     anche dai dotti
     giudiziari, verbali nei
     processi, insegnamento            Si rivolge a masse popolari
     universitario e Chiesa.            alte (posizione
    Rimane imbalsamato nel             tradizionalista e
     classicismo ciceroniano:           antiumanistica)
     lingua morta.
Principio di Imitazione nelle arti
 Imitazione della bellezza e della perfezione classica
  in ogni campo.
 Imitazione non passiva ma creativa.
     Classici visti come modelli passati che rapportiamo al
     presente.
 Riscoperta del nudo e della bellezza del corpo
  umano.
     Principio che si applica anche alla vita civile.
In particolare, nella lingua:
PRINCIPIO DI IMITAZIONE                              pp. 862 -865

 FINE ‘400: uso prevalente del latino
 POLEMICA CORTESE – POLIZIANO:
     Cortese:si ispira al modello ciceroniano in
     un rapporto di emulazione
     Poliziano: rielaborazione, pluralità modelli,
     docta varietas (p. 937)
      – > dice di evitare di diventare scimmie e
        pappagalli (imitatori pedanti) di Cicerone
PRINCIPIO DI IMITAZIONE
 INIZIO ‘500: ripresa del volgare
 POLEMICA BEMBO - PICO
     Bembo: riprende la linea di Cortese: rapporto di
     emulazione con Cicerone, Virgilio, Boccaccio e
     Petrarca
     Pico: riprende la linea di Poliziano : rielaborazione dei
     modelli di tutti i buoni scrittori (eclettismo)
Poliziano                                        Se vuoi leggi a p. 937

 Nacque a Montepulciano nel 1454
 Epistola a Paolo Cortese sul problema dell’
  imitazione : Poliziano sosteneva la tesi della
  “Docta varietas” ovvero il bisogno di imparare
  da tutti i grandi scrittori del passato
  assimilandoli e rielaborandoli in base a
  esigenze espressive proprie
 Assimila tradizione classica greca e latina e
  tradizione volgare ispirandosi a Petrarca e agli
  stilnovisti
Pico della Mirandola
IL RISCATTO DEI MODERNI:
 Riprende le tesi sostenute da Poliziano
 Scrive un trattato sull’imitazione indirizzato a
   Bembo in cui esalta l’importanza e la
   necessità dell’educazione, e la superiorità dei
   moderni nei confronti degli antichi per quanto
   riguarda la conoscenza della natura
Pietro Bembo
 Nato nel 1470 a Venezia da una famiglia
  piuttosto autorevole.
 Nel 1491 incontra Poliziano e si avvicina agli
  studi classici
 Assume un ruolo di primo piano nel dibattito
  rinascimentale sulla questione della lingua.
 I trattati più importanti sono
  “De imitatione” e “Prose della
  volgar lingua”
“DE IMITATIONE” di Bembo
 Pubblicato nel 1512
 Polemica contro G.F.Pico della Mirandola
 Ripropone le tesi sostenute da Paolo Cortese contro
  Poliziano
 Imitazione unica: Virgilio e Cicerone per la poesia e
  la prosa latina, Petrarca e Boccaccio per quella in
  volgare
“PROSE DELLA VOLGAR LINGUA” di
    Bembo
 Pubblicato nel 1525.
 Esalta la scrittura e il ruolo superiore degli intellettuali.
 La scrittura è basata su regole fisse, sul modello
  petrarchesco (poesia) e su quello boccacciano (prosa).
 La proposta di Bembo è l’unica in grado di cementare il
  carattere linguistico della nostra letteratura (carattere
  omogeneo e unitario di italianità)
“LE PROSE DELLA VOLGAR LINGUA”
2
Tomo 2 par. 2.2

QUESTIONE DELLA LINGUA (‘500):
TRE TESI
  ARCAIZZANTE            sostenuta da Bembo: seguita
   dai letterati, proponeva una lingua basata sui
   modelli trecenteschi. Imitazione di una norma fissa
   e immobile.
  FIORENTINO VIVO            sostenuta da Machiavelli:
   imponeva la priorità dell’uso del volgare fiorentino.
  CORTIGIANA          sostenuta da Castiglione: unione
   del volgare toscano con i migliori volgari regionali,
   lingua delle corti (eclettismo)
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