Ulteriore implementazione e miglioramento dei servizi erogati dagli Ambiti Territoriali Sociali
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Allegato B FORMULARIO DEL PROGETTO Ambito Territoriale Sociale n. 22 POR Marche FSE 2014-2020 – Asse II Priorità di investimento 9.4 – Risultato atteso 9.3 – Tipologia di azione 9.4.B Priorità di investimento 9.1- Risultato atteso 9.2 Tipologia di azione 9.1.C e 9.1.N Ulteriore implementazione e miglioramento dei servizi erogati dagli Ambiti Territoriali Sociali
Il presente formulario è una guida alla compilazione del progetto che si compone delle seguenti sezioni: 1. Descrizione del progetto 2. Risorse umane impiegate 3. Caratteristiche delle Rete UPS/PUA 4. Preventivo finanziario 1. Descrizione del progetto Sezione 1.1 - Descrivere il contesto sociale di riferimento (max 2 fogli A4) L’Ambito Territoriale Sociale XXII comprende 9 comuni (dei quali 7 con una popolazione inferiore ai 3.000 abitanti), che coprono un’estensione territoriale pari 566,44 Kmq rappresentando uno dei territori più vasti tra gli Ambiti. La superficie dei singoli Comuni è relativamente ampia, se si escludono i Comuni di: Folignano (14,77 kmq); Maltignano (8,16 kmq); Palmiano (12,57 kmq). Il profilo della comunità e la sua specificità territoriale, demografica e socio-economica, permettono di leggere la complessità di un territorio formato da alcuni agglomerati urbani medio- grandi e da una maggioranza di Comuni di piccole dimensioni sotto il profilo demografico (il 77% dei Comuni dell’ATS XX II ha meno di 3.000 abitanti). I Comuni dell’ATS XXII sono caratterizzati da un sistema di servizi sociali piuttosto scarno e disomogeneo, che fatica spesso a fronteggiare con continuità ed in modo integrato una domanda sempre crescente di prestazioni da parte dei cittadini. La crescita della domanda è strettamente legata ad una serie concatenata di fattori di natura economica e sociale, che interessano il territorio da ormai molti anni e che stanno modificando in maniera sostanziale le caratteristiche delle comunità locali, intaccandone la coesione e indebolendone la capacità di risposta. Una delle dimensioni che qualifica da sempre e in modo marcato il territorio è quella che riguarda la progressiva polarizzazione del territorio tra due estremi: • uno identificabile nella zona montana caratterizzato da una popolazione prevalentemente anziana e in generale diminuzione, con una struttura economica rurale e con una rete di servizi povera; • l’altro costituito dalla zona pedemontana, con caratteristiche pressoché opposte. Tale polarizzazione si è spinta al punto da determinare, a distanza di pochi chilometri, 2 comuni (Montegallo e Folignano) che hanno rappresentato negli anni, per motivi diametralmente opposti, dei “record” nelle Marche: uno per la massiccia presenza di anziani, l’altro per la loro scarsa presenza. Polarizzazione ancora più accentuata a seguito degli eventi sismici dell’anno 2016 e 2017. Per quanto riguarda la variazione della composizione della popolazione possiamo osservare il raffronto dei dati relativi agli ultimi due anni: ANNO 0-14 14-65 >65 2016 7883 va 43981 va 18074 va 11,27% 62,88% 25,84%
2019 7478 va 42233 va 18341 va 10,98% 62,05% 26,95% In particolare non cambia il trend nei piccoli Comuni, soprattutto in quelli dell'entroterra, che continuano a perdere popolazione a favore dei Comuni collinari Questa tendenza potrebbe trovare ragione nella difficoltà per i piccoli Comuni a rispondere alle sempre maggiori domande di servizi sopratutto da parte della popolazione attiva (servizi di conciliazione vita/lavoro etc.) ed anche nella migrazione legata alle maggiori opportunità di lavoro che offre il territorio costiero Grazie agli sforzi messi in campo dall’Ambito Territoriale XXII nel corso dell’ultimo biennio si sono significativamente ridotte: • le disomogeneità demografiche, sociali ed economiche che avevano portato i vari comuni, negli anni, a strutturare servizi diversi e non omogenei • l’autoreferenzialità delle politiche sociali dei diversi comuni, che hanno avuto in passato uno sviluppo quasi a “camera stagna” tra i vari enti, compromettendo quella uniformità dei servizi che è la vera “mission” dell’ATS e di tutte le politiche inclusive dei servizi sociali. A seguito del primo finanziamento POR Marche FSE 2014-2020 tutti i Comuni sono stati dotati di uno sportello in cui è presente un assistente sociale che ha contribuito ad avvicinare il servizio sociale alla cittadinanza. Ciò ha inevitabilmente portato ad un incremento significativo dei servizi resi ai cittadini in termini di quantità con un incremento significativo degli accessi e conseguentemente delle prese in carico, ma soprattutto in termini di qualità in quanto si è potuto mettere in rete gli interventi effettuati dalle varie istituzioni applicando il modello della presa in carico previsto dalla DGR 1223/2016. La presenza stabile dell’Assistente Sociale su tutti i Comuni dell’ATS, ha favorito una maggiore e più efficace presa in carico degli utenti, compresi i nuclei con fragilità così dette “sommerse”. L’accesso e la fruizione ai servizi è migliorata a beneficio del rapporto fondamentale tra il professionista e l’utente, garantendo la valutazione in itinere e la ridefinizione dell’intervento laddove necessario. Per il nostro territorio le aree della non autosufficienza (anziani e disabili), del disagio adulto e della disabilità di utenti minori si confermano come i principali settori di intervento su cui intervenire, sia sotto il profilo del contrasto della non auto-sufficienza, la promozione dell’invecchiamento attivo ma anche per la richiesta di contributi economici straordinari, per l’attivazione di servizi di assistenza domiciliare, o di servizi di assistenza domiciliare educativa, nonché tirocini di inclusione sociale e interventi rivolti ai nuclei familiari in carico al servizio sociale comunale secondo mandato del Tribunale per i Minorenni Parallelamente alle fragilità proprie di ogni territorio a tre anni dai tragici eventi del 2016 e 2017 i comuni del nostro Ambito stanno ancora lavorando per ricostruire il tessuto sociale delle proprie comunità gravemente colpite, che hanno visto esplodere e palesarsi fragilità latenti, in passato contenute da contesti di accudimento e cura di tipo familiare o informale. Sono cambiate profondamente le esigenze della popolazione sia in termini di accesso ai servizi che di presa in carico dell’utenza singola e dei nuclei familiari che hanno trovato nelleapresenza costante del professionista nella sede comunale un punto costante di ascolto e di accoglienza. Sotto l’aspetto quantitativo i servizi e gli interventi attivati nel nostro Ambito appaiono ancora inferiori alla media regionale. La ragione di tale “carenza” può essere rintracciata nella ancora scarsa attrattività dei servizi attivati nei piccoli comuni. Occorre, quindi, rafforzare la rete dei servizi e degli interventi sociali d’ambito, attraverso la centralizzazione della gestione degli interventi presso l’Ufficio di Coordinamento e confermando e rafforzando la presenza di operatori sul territorio, in forma di equipe.
Sezione 1.2 - Indicare finalità ed obiettivi dell’intervento (max 2 fogli A4) L’obiettivo generale del progetto mira a potenziare e qualificare ulteriormente i servizi erogati dall’Ambito Territoriale Sociale n. XXII, nell’intento di posizionare su più elevati livelli di performance l’attuale sistema degli interventi, contribuendo così a migliorare non solo gli standard di prestazione, ma anche il livello quantitativo dei servizi erogati in risposta ai bisogni dell’utenza. L’esigenza intende rispondere al progressivo e sempre più rapido mutamento dei bisogni sociali, che richiede cambiamenti da sperimentare in ambito organizzativo e gestionale e che risponde alla necessità di innovare le metodologie di programmazione, adottando una pianificazione più efficace ed integrata, che segua logiche di tipo multidisciplinare, inter-professionale e plurifondo. L’intervento prevede quindi l’ulteriore implementazione e il miglioramento dei servizi offerti dall’Ambito, per ottimizzare la gestione delle risorse, innovando, estendendo e qualificando i servizi messi a disposizione dei cittadini. A tale proposito, di particolare valore aggiunto risulta l’opportunità offerta dall’Avviso di strutturare interventi di tutoraggio ed inserimento lavorativo, che consentano di rispondere alle crescenti esigenze di inclusione occupazionale degli utenti dei servizi, in stretta complementarietà con il progetto finanziato nell’ambito del POR FSE 2014- 2020 Asse II, P.I. 9.1, R.A. 9.2 “Progetti di tirocinio di inclusione sociale proposti dagli ATS per il periodo 2018-2020”. Le principali finalità si configurano quindi in termini di innovazione sociale del sistema integrato dei servizi territoriali, puntando a due precisi obiettivi: 1. Attivare, potenziare e rinsaldare interventi innovativi, con l’intento di dare seguito al processo di riforma avviato a livello regionale: - Giungere ad una completa e definitiva implementazione dei Punti Unici di Accesso (PUA) sul territorio dell’Ambito, in grado di assicurare l’unitarietà dell’accoglienza e dell’accettazione del bisogno espresso in termini di interventi sanitari, sociali e di integrazione socio-sanitaria. Tale aspetto risulta particolarmente strategico nell’intento di strutturare operativamente quanto disposto dalla DGR n. 111 del 23.02.2015 “Governo della domanda socio-sanitaria: integrazione di accesso, valutazione e continuità dell’assistenza tra servizi sanitari e servizi sociali”. - Qualificare e potenziare ulteriormente i servizi di accesso e presa in carico, per rispondere alle crescenti e sempre più complesse esigenze della popolazione residente nell’Ambito. L’integrazione tra le risorse in organico nei diversi Comuni associati e le nuove professionalità contrattualizzate nel contesto del progetto, consentirà di rafforzare i servizi sociali, assicurando un più efficace governo della domanda e una efficace implementazione delle “Linee guida regionali per la predisposizione ed attuazione dei progetti di presa in carico” di cui all’Allegato E) della DGR n. 1223 del 10/10/2016 e s.m.i. - Avviare in maniera stabile e strutturata un servizio di tutoraggio e di supporto all’inserimento lavorativo, in grado di rispondere alle situazioni di povertà e di perdita del lavoro, che stanno amplificando la richiesta di servizi sociali sul territorio. - Attivare l’Unità Operativa Sociale e Sanitaria (UOSeS) di cui alla DGR n. 110 del 23.02.2015, al fine di garantire una presa in carico degli utenti che risulti effettivamente integrata e fondata su una reale partecipazione dei diversi soggetti pubblici e privati del territorio. 2. Ottimizzare gli standard, l’efficacia, l’impatto e l’efficienza dei servizi, con riferimento ai seguenti aspetti: - Accessibilità delle prestazioni, attraverso una più capillare distribuzione e il
potenziamento degli sportelli degli Uffici di Promozione Sociale (UPS) e del Punto Unico di Accesso. Tale aspetto consente di aumentare il numero dei front line, di estendere l’orario di accesso e di adeguare il livello di integrazione con le prestazioni socio- sanitarie; - Tempestività nel percorso di presa in carico, attraverso il rafforzamento delle risorse umane dedicate al pre-assessment, all’informazione e all’orientamento dell’utenza; - Adeguatezza della presa in carico, grazie ad una lettura multidisciplinare dei bisogni e delle potenzialità attivabili in capo ai singoli destinatari. Questo punto incide significativamente sulla costruzione di percorsi efficaci che siano rispondenti alle necessità rilevate; - Personalizzazione dei percorsi di presa in carico, corrispondenti alle specifiche esigenze/vulnerabilità dei destinatari (sono i servizi ad adeguarsi alla persona e non viceversa) e in grado di favorire l’attivazione di risorse endogene nella co-gestione di percorsi volti all’autonomia; - Multidisciplinarietà e integrazione del sistema delle risposte (sociale, lavoro, sanità, …), per superare la frammentazione e la dispersione dei riscontri e per assicurare il coinvolgimento di professionalità in grado di agire in maniera coordinata nell’ambito delle équipe multidisciplinari; - Efficacia, conseguibile attraverso l’adozione di nuove logiche e di rivisitati processi erogativi delle prestazioni, fondati sul paradigma del case management e dell’inclusione attiva dei destinatari; - Coerenza nelle attività di governo dell’offerta dei servizi, affrontando le evoluzioni riscontrabili nella domanda (sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo) e adeguando conseguentemente l’infrastruttura territoriale dei servizi e l’articolazione delle prestazioni erogate. Quanto sopra descritto è strutturato per dare la massima coerenza ai diversi obiettivi operativi, sia in termini qualitativi sia in termini quantitativi, così come definiti dalla DGR n. 1223/2016. In tal senso, si mira ad accrescere ulteriormente gli attuali livelli di performance in capo all’ATS, contribuendo al perseguimento degli obiettivi operativi definiti dall’avviso in termini di: 1. Obiettivi quantitativi: • conseguimento di una percentuale di fruizione pari o superiore al 7% (quantità di contatti, prese in carico e interventi erogati in rapporto alla popolazione residente); • apertura di uno sportello ogni 20 mila abitanti, come definito nel Piano Nazionale Povertà; • presenza di un assistente sociale ogni 5000 abitanti, come stabilito da Piano Nazionale Politiche Sociale. 2. Obiettivi qualitativi: • applicazione della metodologia per la presa in carico di cui all’Allegato E alla DGR 1223/2016 e s.m.i.; • attivazione del Programma d’Intervento per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione dei minori a rischio denominato PIPPI di cui alle linee di indirizzo nazionali approvate in Conferenza Unificata in data 21/12/2017 Un ultimo obiettivo strategico che riteniamo mettere in evidenza è sicuramente riconducibile all’integrazione e complementarietà tra interventi e risorse di diversa natura e provenienza. Nel periodo di implementazione del progetto, l’ATS si troverà infatti a gestire progettualità che contribuiscono al finanziamento di interventi analoghi e che rischiano di generare ridondanze, sovrapposizioni o sub-ottimalità se non programmate e gestite in maniera unitaria. Facciamo esplicito riferimento a: - Le risorse del Fondo nazionale per la la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, istituito
dall’art. 1 comma 386 della Legge n. 208 del 28.12.2015e destinato al rafforzamento degli interventi e dei servizi sociali ai sensi dell’art. 7 del D.Lvo n. 147 del 15.09.2017 - L’avviso pubblico n. 1/2019 “PaIS” del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, per la presentazione di progetti finalizzati all’attuaizone di Patti per l’Inclusione Sociale Sezione 1.3 – Descrivere le attività da realizzare nel progetto in funzione degli obiettivi da raggiungere (max 2 fogli A4) Capitalizzando l’esperienza del precedente progetto, la presente proposta si articola come azione di sistema, orientata a generare miglioramenti strutturali e sostenibili nell’apparato dei servizi territoriali, attraverso un complesso di interventi complementari le cui modalità attuative sono ideate e gestite per dare concretezza ad approcci di integrazione e multidisciplinarità delle prestazioni erogate. In questa prospettiva, l’organizzazione delle attività è finalizzata a valorizzare tutte le possibili complementarietà e sinergie, adottando un approccio unitario al modello di Governo dell’Offerta e costruendo un percorso di convergenza rispetto alla programmazione regionale in materia di integrazione sociale, sanitaria e socio- sanitaria. Particolare attenzione è stata riservata anche per accogliere in maniera adeguata una delle crescenti sfide che l’Ambito si è trovato ad affrontare negli ultimi anni a seguito della crisi economica e che si sostanzia nell’offrire risposte ai crescenti bisogni occupazionali della propria utenza, coordinandosi con i dispositivi e i servizi di politica attiva del lavoro gestiti dai CIOF. Al fine di contemperare queste molteplici esigenze, le attività proposte sono state progettate come una filiera integrata di prestazioni, i cui processi erogativi verranno gestiti sulla base di quanto disposto dalle “Linee guida per la predisposizione ed attuazione dei progetti di presa in carico” approvate con DGR 1223/2016. Nel dettaglio, le attività si articolano come segue: 1. Funzione “Accesso/Sportelli Sociali”. Si prevede il consolidamento del PUA che assumerà la struttura di un sistema generale di “front office”, in conformità a quanto disposto dalla DGR 111 del 23.02.2016, al fine di garantire accoglienza e prima risposta al cittadino (valutazione, orientamento, accompagnamento verso i servizi sociali o sanitari di competenza per i bisogni semplici, avvio della presa in carico per i bisogni complessi), nel contesto di un apparato ampio e articolato, costruito in modo adeguato alle richieste dell’utenza. Le funzioni che saranno svolte prevedono di: - individuare le esigenze specifiche dell’utente, attraverso una fase di ascolto attivo che permetta di accertare l’insieme dei suoi bisogni globali e le potenzialità attivabili; - gestire la fase di pre-assessment, funzionale alla costruzione di una prima profilatura della persona. Tale attività verrà realizzata utilizzando lo strumento di valutazione della condizione della persona/nucleo familiare, che sarà definito in conformità a quanto disposto nell’ambito delle Linee Guida Regionali; - somministrare informazioni chiare e dettagliate sui servizi e gli interventi disponibili a livello territoriale, utili ai fini del soddisfacimento delle esigenze emerse; - orientare gli utenti verso le risposte più idonee rispetto alle necessità riscontrate; - ipotizzare una prima forma di composizione dell’équipe multidisciplinare, nel caso vengano riscontrati bisogni complessi. Al fine di assicurare una capillare copertura di tutto il territorio dell’ATS e consentire una migliore accessibilità delle prestazioni, l’attività prevede il potenziamento dei seguenti sportelli, come analiticamente esplicitato nell’ambito della sezione 3: - L’attivazione di un PUA gestito in collaborazione con i servizi sanitari; - Il potenziamento degli sportelli UPS attualmente attivi presso i Servizi Sociali dei diversi Comuni del territorio. La programmazione della Funzione “Accesso/Sportelli Sociali” è programmata e sarà gestita nel rispetto dello specifico obiettivo quantitativo, che prevede l’apertura di uno sportello ogni 20.000 abitanti, come definito nel Piano Nazionale Povertà. Qualora la dimensione occupazionale risultasse rilevante per l’inclusione e l’autonomia degli utenti, i
CIOF verranno attivati e inclusi nel processo già in questa fase. 2. Funzione “Presa in carico”. L’azione in oggetto integra le diverse fasi che nelle linee guida sono state identificate come: - Équipe multidisciplinare (EM). Le assistenti sociali (AASS) coinvolte nel progetto si occuperanno di istituire e coordinare le équipe multidisciplinari, che avranno l’incarico di: partecipare alla costruzione del quadro di analisi degli utenti nel caso di bisogni complessi, elaborare un piano personalizzato di intervento coinvolgendo tutte le professionalità complementari richieste dal caso, coordinare gli interventi programmati e verificarne i risultati conseguiti. - Assessment. L’assistente sociale incaricato presiederà all’identificazione delle esigenze e delle potenzialità di ciascun soggetto/nucleo familiare, in collaborazione con l’équipe multidisciplinare, con la quale condividerà altresì l’elaborazione del quadro di analisi necessario alla costruzione del piano personalizzato. - Progettazione. L’équipe multidisciplinare, con il coordinamento delle AASS, si occuperà di costruire un programma personalizzato, appositamente elaborato per la persona/famiglia con particolare riguardo al benessere dei minori. L’iniziativa sarà realizzata garantendo: - la presenza di almento un’AASS ogni 5.000 abitatnti, come stabilito dal Piano Nazionale Politiche Sociali; - una percentuale di fruizione dei servizi pari o superiore al 7% (quantità di contatti, prese in carico e interventi erogati in rapporto alla popolazione residente). Si prevede la possibilità di una qualificata partecipazione di alcune AASS già in organico, il cui intervento risulterà funzionale non solo al raggiungimento dei risultati previsti, ma anche al trasferimento di strumenti e metodologie operative a beneficio delle risorse a vario titolo coinvolte nel progetto. Poiché l’efficacia della presa in carico dipende dalla qualità dell’Assessment e dei piani personalizzati di intervento, si rileva un significativo bisogno di potenziamento di quest’area di attività, non gestibile con le sole risorse ordinarie dell’Ambito. 3. Funzione “Tirocini sociali, Tutoraggio e inserimento lavorativo”. Si prevede la messa a disposizione di professionalità “sociali” con esperienza pluriennale, in grado di supportare i processi di inserimento/reinserimento lavorativo di soggetti in particolare situazione di disagio, accompagnandoli a colmare i gap che ne ostacolano l’accesso al mercato del lavoro e ai dispositivi di politica attiva. Tali risorse saranno prioritariamente destinate a svolgere una duplice funzione: - Orientamento, accompagnamento e assistenza degli utenti nella fruizione dei servizi e delle prestazioni istituzionalmente erogate dai CIOF; - Accompagnamento e tutoraggio dei destinatari nella fruizione dei TIS finanziati dalla Regione Marche all’ATS XII sullo specifico avviso FSE 4. Funzione “Assistenza Educativa” e “Sostegno alle Funzioni Genitoriali”. Nell’intento di contribuire al miglioramento dell’offerta di servizi socio-educativi extrascolastici alle famiglie che possano favorire il mantenimento degli equilibri tra vita familiare e partecipazione delle donne e degli uomini al mercato del lavoro, l’intervento prevede l’attivazione di una pluralità di prestazioni, finalizzate a rispondere in maniera compiuta e personalizzata ai bisogni dei destinatari. A tal fine, si prevede la possibilità di erogare: - Servizi domiciliari di sostegno alle funzioni educative familiari; - Assistenza educativa alle persone disabili; - Sostegno socio-educativo territoriale. Gli stessi saranno programmati sulla base delle esigenze specifiche dell’utenza e potranno essere erogati sia a domicilio che presso luoghi di aggregazione, al fine di ottimizzare il sistema delle risposte ed il loro potenziale impatto. Nello specifico, al fine di garantire l’applicazione su tutto il territorio regionale della metodologia PIPPI, l’ATS prevede di avvalersi di personale formato nell’utilizzo della metodologia, anche in associazione con altri ATS (specifiche convenzioni saranno definite a seguito dell’approvazione del progetto, formalizzando gli accordi informali già maturati). La gestione integrata delle prestazioni in “front line” e in “back office”, oltre che necessarie alla
realizzazione delle attività precedentemente descritte, risulta indispensabile anche per assicurare una corretta ed efficace gestione delle procedure, dei processi organizzativi e dei rapporti per collegare le diverse interfacce della rete dei servizi. Si evidenzia infine che il Gruppo di valutazione Locale (GVL), che verrà istituito secondo quanto previsto dalla DGR 1223/2016 e che verrà implementato per divenire soggetto stabile della governance dei servizi dell’ATS. Sezione 1.4 - Descrivere le procedure che si intendono adottare per l’adempimento degli obblighi informativi relativi al SIFORM 2 ed al SIRPS (indicare, per ogni sistema operativo, il profilo professionale dedicato alla compilazione, la frequenza della stessa, ad esempio giornaliera, settimanale, mensile, modalità di compilazione) (max 2 fogli A4) In base al combinato disposto della DGR n. 626/2019 e dell’art. 11 dell’Avviso pubblico “Implementazione e miglioramento dei servizi erogati dagli ambiti territoriali sociali”, l’ATS si vincola sin da ora ad adempiere a tutti gli obblighi di monitoraggio fisico e finanziario, nonché di reporting, secondo modalità, strumenti e tempi richiesti dall’Amministrazione Regionale. Con riferimento ai due sistemi sopra citati, si prevede quanto segue: 1. Monitoraggio fisico - CRUSCOTTO OPERATIVO SIRPS Il Sistema Informativo utilizzato per adempiere al “Sistema Informativo Regionale delle Politiche Sociali (SIRPS)” delle Marche (art.15 della Legge Regionale 32/2014) è la Piattaforma SiCare già nella dotazione dell’ATS. SiCare è una piattaforma per la gestione dei Sistemi Innovativi di welfare, facile e intuitiva, installata sui computer dell’Ambito collegati ad Internet e in grado di supportare la gestione di ciascuna fase amministrativa ed operativa dei progetti socio assistenziali sul territorio. SiCare permette di: - pianificare e gestire i servizi e gli interventi socio assistenziali, anche di natura economica; - sovrintendere facilmente ogni gestione anagrafica, ma anche contabile e amministrativa dei fornitori; - pianificare, costruire e gestire i programmi socio assistenziali sia individuali che familiari; - monitorare e controllare i PAI (anche con il sistema del telecontrollo degli accessi a domicilio o presso strutture extra domiciliari), generando altresì un alert di sistema a facilità di revisione dell’operatore; - rendicontare i costi e le entrate da contribuzione utente. Inoltre, sul piano della comunicazione e del monitoraggio, SiCare permette anche di gestire: - attività di Sportello/Segretariato Sociale con la raccolta dei contatti e la creazione di una scheda utente, nonché della gestione delle comunicazioni informative massive via email e sms; - fasi di customer care con la rilevazione del grado di soddisfazione su ciascuna attività e fornitore del sistema socio assistenziale locale con la elaborazione di reportistica. L’orientamento WEB dell’applicativo, sviluppato con linguaggio php su database MySql, ne consente l’utilizzo in rete con l’installazione del software in un solo server. La piattaforma si occupa di controllare se è attiva una sessione di choesion. Nel caso in cui la sessione risulti non attiva il sistema reindirizza l'utente alla pagina di login di choesion per il meccanismo di SSO. Dopo aver effettuato l'autenticazione, viene generato un token di sessione che attesta l'identità dell'operatore che sta utilizzando il sistema. Arrivati a questo punto, se si vuole inviare un flusso al cruscotto Regionale, viene instaurato un collegamento diretto (senza la creazione di alcun file) con il web service Garsia, il quale verrà interrogato utilizzando la tecnologia rest mediante una chiamata curl. La chiamata si occuperà di trasmettere (utilizzando il metodo POST), al servizio scelto, i dati
formattati secondo le direttive della Regione. L'ATS XXII garantisce la presenza di una struttura amministrativa in grado di curare il flusso dei dati dalla cartella sociale informatizzata al SIRPS, secondo le modalità ed i tempi previsti dall’avviso. Una figura professionale amministrativa, dotata di propria postazione con PC e connessione ad Internet, verrà dedicata a tale compito, verificando mensilmente l'avvenuto invio del flusso informativo. Particolare attenzione verrà prestata ad assicurare non solo la coerenza, ma l’esatta corrispondenza tra i dati tracciati attraverso il Cruscotto Operativo e quelli forniti nell’indagine statistica “Interventi e servizi sociali dei Comuni singoli e associati”. 2. Monitoraggio finanziario e procedurale – SIFORM2 La gestione finanziaria del progetto prevede l’inserimento dei dati necessari all’interno del sistema informativo regionale SIFORM2, come previsto dal paragrafo 3.1 del nuovo Vademecum per la gestione e il controllo delle attività di formazione professionale – testo di riferimento per la gestione del FSE - e ribadito nel disposto dell’Avviso. Operativamente, l’attività verrà svolta da personale amministrativo appartenente all’Ambito Territoriale Sociale, eventualmente coadiuvato da professionalità specialistiche in ambito rendicontazione FSE. Nel dettaglio, l’ATS provvederà a: - acquisire e caricare in SIFORM2 il CUP (Codice Unico di Progetto) - caricare in SIFORM2, entro 30 giorni dalla sottoscrizione dell’atto di adesione, la “Dichiarazione sostitutiva di atto notorio per le risorse umane”, impiegate nella realizzazione delle funzioni di cui al punto 1, relativa alle proprie competenze (Allegato F.1) - caricare in SIFORM2, entro 30 giorni dalla sottoscrizione dell’atto di adesione, il documento amministrativo con il quale l’Ente attuatore formalizza: o la composizione del gruppo di progetto con specificazione dell’ammontare delle ore per ogni singolo operatore per funzione (Allegato F.2); o la rete degli sportelli, i relativi orari di apertura settimanale e gli operatori addetti (Allegati F.3 e F.4). - In linea con quanto previsto al punto 14 dell’art. 11 dell’Avviso pubblico, l’ATS provvederà a trasmettere, attraverso il sistema SIFORM, i timesheet con la dichiarazione indicante tempi e luoghi di prestazione delle attività svolte dal personale impiegato nelle funzioni finanziate alle seguenti scadenze: 31/03 - 30/06 – 30/09 – 31/12 e all’eventuale altra scadenza straordinaria indicata dalla Regione. Tale invio verrà effettuato entro il quindicesimo giorno del mese successivo al periodo a cui si riferiscono, utilizzando il modulo generato dall’applicativo web SIFORM2. Analogo adempimento verrà eseguito anche al termine del progetto, qualora il periodo di riferimento non coincida con quelli sopra riportati. - adempiere al debito informativo attraverso il Sistema Informativo della Formazione professionale (SIFORM2) per la gestione, il monitoraggio finanziario e la determinazione finale della sovvenzione delle attività ammesse a finanziamento - Comunicare eventuale variazione al progetto convenzionato, attraverso la funzione di caricamento del relativo documento su SIFORM 2 nelle apposite sezioni “Documenti richiesti”, utilizzando l’apposita modulistica. A tale proposito, si fa esplicito, ma non esaustivo riferimento alle seguenti istanze: • mutamento rete sportelli; • mutamento orario sportelli; • mutamento ore tra funzioni; • inserimento nuovi operatori.
Al fine di assicurare una efficace, trasparente, tempestiva e corretta gestione del sistema di monitoraggio fisico e finanziario, l’ATS si obbliga sin d’ora a recepire ogni ulteriore, eventuale indicazione che dovesse essere fornita dall’Amministrazione Regionale in sede di atto di convenzione o anche successivamente. Sezione 1.5 - Risultati attesi, dettati dall’Avviso pubblico (max 2 fogli A4) Obiettivi quantitativi: • il conseguimento di una percentuale di fruizione pari o superiore al 7%, (quantità di contatti, prese in carico e interventi erogati in rapporto alla popolazione residente); • l’apertura di uno sportello ogni 20 mila abitanti, come definito nel Piano Nazionale Povertà; • garantire la presenza di un assistente sociale ogni 5000 abitanti, come stabilito da Piano Nazionale Politiche Sociale. Obiettivi qualitativi: • l’applicazione della metodologia per la presa in carico di cui all’Allegato E alla DGR 1223/2016 e s.m.i.; • l’attivazione, laddove previsto, del Programma d’Intervento per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione dei minori a rischio denominato PIPPI di cui alle linee di indirizzo nazionali approvate in Conferenza Unificata in data 21/12/2017 e pubblicate sul sito istituzionale del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali al seguente link: http://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/infanzia-e-adolescenza/focus-on/sostegno-alla- genitorialita/Documents/Linee-guida-sostegno-famiglie-vulnerabili-2017.pdf.
Sezione 1.6 – Indicare eventuali altri risultati attesi considerati territorialmente rilevanti dall’ATS (max 2 fogli A4) L’ATS è un’aggregazione intercomunale che ha il compito di pianificare e programmare i servizi sociali dei Comuni aderenti, per la realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali. L’ATS XII mira a conseguire un’ulteriore implementazione e miglioramento delle proprie performance in termini di attività/servizi e misurerà la propria efficacia organizzativa attraverso il raggiungimento degli obiettivi da conseguire a livello territoriale, così come descritto nella sezione 1.2. Le scelte di transizione evolutiva poste alla base della progettualità dell’ATS prevedono quindi alcune finalità principali alle quali si affiancano risultati attesi in fase di avanzamento, utili a determinare miglioramenti qualitativi, organizzativi e di processo incrementali, in funzione degli obiettivi di cambiamento indotti sul sistema dei servizi e dei destinatari. Nel dettaglio, i principali risultati attesi dalla gestione del progetto possono essere identificati come segue: 1. Output (realizzazioni): • Potenziamento e consolidamento funzionale del front line PUA, strutturato in una localizzazione strategica anche in termini di accessibilità e di raggiungibilità territoriale; • attivazione dell’Unità Operativa Sociale e Sanitaria (UOSeS), in cui opererà un’assistente sociale esperta, a supporto del personale del distretto sanitario territoriale, al fine di garantire la migliore integrazione delle prestazioni; • implementazione di un servizio di tutoraggio e assistenza all’inserimento lavorativo, integrato nelle funzionalità dell’Ambito e da coordinare in prospettiva con gli interventi e le professionalità previsti dal CIOF di riferimento; • estensione degli orari di accesso ai servizi (sportelli UPS e PUA), grazie all’acquisizione di professionalità integrative e alla riorganizzazione coordinata delle AASS già in organico presso le diverse Amministrazioni comunali; • rafforzamento e razionalizzazione del servizio di presa in carico; • registrazione delle diverse prestazioni erogate sul SIRPS, attraverso il sistema di cartella sociale adottato dall’ATS, contribuendo così non solo ad assolvere alo specifico debito informativo, ma sistematizzando informazioni evidence based, utili ad una migliore programmazione e gestione della rete integrata dei servizi territoriali; • elaborazione di report di avanzamento fisico, finanziario e procedurale, predisposti secondo la tempistica, i modelli e i contenuti richiesti dall’Amministrazione Regionale. 2. Outcome (risultati): • Consolidare e qualificare l’efficace e coerente applicazione della metodologia e degli strumenti definiti dalle “Linee Guida per la predisposizione ed attuazione dei progetti di presa in carico”, in linea con quanto previsto dalla DGR 646/2019 e dall’Avviso pubblico • Riqualificazione del ruolo e della funzione dell’ATS, inteso come sistema organizzativo di gestione, dedicato al coordinamento dei servizi e all’integrazione delle iniziative realizzate dai comuni associati. • Istituzione e gestione del Gruppo di Valutazione Locale (GLV), strumento per individuare, qualificare e quantificare il valore aggiunto di interventi, progetti e programmi rispetto agli obiettivi prefissati, in considerazione del processo di attuazione e dei cambiamenti intervenuti nel contesto di riferimento. La valutazione di impatto svolta dal GLV dovrà considerare la persistenza e la portata dei risultati immediati, monitorando l’efficacia esterna e il grado di copertura e di soddisfazione dei bisogni da cui il progetto è
stato generato. • Innalzamento del livello qualitativo delle prestazioni erogate nel territorio di competenza dell’Ambito, in riferimento agli standard previsti dalle linee guida regionali. • Consolidamento del sistema di governance regionale, attraverso la partecipazione attiva dell’Ambito nell’ottica di una graduale integrazione delle metodologie e strumenti utilizzati e dell’efficace implementazione per percorso di integrazione socio-sanitaria (cfr DGR 110 e 111/2015). • Integrazione del percorso progettuale con altre iniziative che, in tempi e modalità differenti, interesseranno il territorio di riferimento (PON Inclusione, Fondo Povertà, FAMI Multiazione, …), con particolare riguardo agli effetti generati da ciascun intervento sulla collettività oltre che sulle specifiche categorie di soggetti beneficiari, al fine di elaborare un sistema innovativo e funzionale di inclusione attiva. • Supporto metodologico nel cambiamento organizzativo del sistema dei servizi territoriali, sviluppando un meccanismo di progettualità evolute volte a favorire la condivisione di competenze, buone prassi, sostegno all’innovazione sociale e ai meccanismi di valutazione partecipata. • Maggiore integrazione verticale e orizzontale della governance, nella consapevolezza che un cambiamento migliorativo, per essere efficace e sostenibile, deve risultare non isolato, bensì pervasivo. A tale proposito, le innovazioni introdotte si svilupperanno: - verticalmente, integrando i diversi livelli di governance, da quella regionale a quella locale, ciascuno per le proprie competenze specifiche; - orizzontalmente, attraverso la messa in rete di ambiti disciplinari e di operatività tra loro complementari (sociale, sanità, istruzione, lavoro, …). • Miglioramento dei processi erogativi dei servizi, attraverso il rafforzamento delle competenze degli attori coinvolti nelle diverse azioni progettuali. In questo senso, l’adozione di modelli “learning by doing” e un costante lavoro di supervisione e direzione organizzativa garantito dal coordinatore dell’ATS consentiranno di valorizzare le esperienze e gli apprendimenti già maturati, conferendo loro valore aggiunto attraverso un processo di condivisione e accrescimento congiunto. • Diffusione di un modello di gestione dell’Offerta basato sull’ottimizzazione delle risorse (cfr. sezione 1.2 Obiettivi e finalità), attraverso la riorganizzazione dei servizi territoriali in una logica di filiera integrata, capace di adeguarsi alle istanze specifiche dei destinatari e strumentale ad una migliore gestione dei percorsi personalizzati di presa in carico. • Crescita del capitale sociale, in termini di dotazione infrastrutturale e di servizi. Ciò avviene nella misura in cui è favorito lo sviluppo di un articolato sistema di relazioni tra singoli soggetti privati e istituzioni. In termini di competitività territoriale quindi, il capitale sociale contribuisce al rafforzamento di elementi specifici quali la cultura locale e lo spirito cooperativo. • Incremento degli standard di qualità della vita e di integrazione dei cittadini, i quali potranno beneficiare di servizi più qualificati, accessibili e coordinati, maggiormente inclini a tradurne i bisogni espressi o inespressi e a favorirne il ricorso a prestazioni adeguate.
2. Risorse umane impiegate Sezione 2.1 Il progetto prevede l’impiego dei seguenti profili professionali, ad es. n. assistenti sociali, n. educatori professionali … in relazione alle funzioni finanziate dal progetto (max 2 fogli A4) La programmazione delle risorse umane da coinvolgere per la realizzazione del progetto è stata determinata sulla base delle seguenti istanze 1. Assicurare un’infrastrutturazione capillare degli sportelli di accesso ai servizi, che confermi il rispetto degli standard definiti dal Piano Nazionale Povertà (uno sportello ogni 20 mila abitanti); 2. garantire l’adeguatezza della dotazione organica dei servizi sociali, con specifico riferimento alla presenza di almeno un assistente sociale ogni 5.000 abitanti, come stabilito da Piano Nazionale Politiche Sociale; 3. dotarsi di personale adeguatamente formato nell’utilizzo della metodologia PIPPI, laddove richiesto e necessario sulla base degli specifici fabbisogni rilevati. Tali presupposti risultano infatti imprescindibili per assicurare il rispetto degli ulteriori obiettivi qualitativi e quantitativi, che presuppongono un’adeguata dotazione di professionalità sociali, adeguatamente formate per l’applicazione delle linee guida regionali e la gestione dei flussi informativi necessari agli adempimenti previsti dal SIRPS. L’opzione di fondo che ha dunque orientato la scelta del numero e tipologia delle risorse umane programmate risponde quindi all’intento di consolidare e potenziare l’attuale struttura organizzativa dell’ATS attraverso la contrattualizzazione di nuove professionalità sociali. Tale aspetto risulta determinante per consentire all’Ambito il recupero, in tempi contenuti, degli eventuali gap di performance oggi riscontrabili rispetto ad altri contesti regionali. Con riferimento alla struttura organizzativa dell’intervento, i profili professionali che si intendono coinvolgere nello svolgimento delle diverse funzioni sono i seguenti: 1. Funzione “Accesso/Sportelli Sociali” - Si prevede la contrattualizzazione (assunzione a tempo determinato) di n. 5 assistenti sociali le cui attività saranno dedicate, per un totale di 63 ore settimanali, al consolidamento e potenziamento dei 9 punti di accesso attraverso l’estensione dell’orario di apertura degli sportelli UPS già attivi. Lo sportello PUA già attivato in ottemperanza alla DGR 111/215 (un’Assistente sociale per 18 h settimanali) sarà coperto con risorse complementari derivanti dal Fondo Nazionale Non Autosufficienza. 2. Funzione “Presa in carico” Le 6 assistenti sociali coinvolte nel rafforzamento dei punti di accesso dell’UPS ultimeranno il loro orario di lavoro a concorrenza sulle 36 ore settimanali (per tutte si prevede l’assunzione a tempo determinato full time), gestendo i processi di presa in carico degli utenti, secondo le metodologie e gli strumenti disciplinati dalle linee guida regionali. Una delle assistenti sociali contrattualizzate sarà incaricata di partecipare all’UOSeS (DGR 110/2015) secondo le modalità ed i tempi programmati di concerto con l’ASUR. 3. Funzione “Tirocini sociali, Tutoraggio e inserimento lavorativo” Viste le crescenti e sempre più significative connessioni riscontrabili tra bisogni sociali ed
esigenze legate all’inserimento lavorativo, si è ritenuto di affidare lo svolgimento di tale funzione ad Assistenti Sociali che potranno così svolgere anche una qualificata funzione di mediazione con i CIOF. Nel dettaglio si prevede: - due AASS dedicate part time per 18 ore settimanali - un AASS dedicato part time per 24 ore settimanali - Un AASS dedicato full time per 36 ore settimanali La scelta compiuta con riferimento allo specifico profilo professionale sociale risponde all’esigenza di assicurare una presa in carico globale degli utenti, sviluppando anche un sistema di competenze interne in grado di assicurare la progressiva e sempre più stretta integrazione tra il sistema dei servizi sociali e le politiche attive del lavoro. Attraverso il progetto sarà dunque possibile cogliere ogni possibile sinergia operativa con il RdC e con il finanziamento regionale destinato alla realizzazione di Tirocini di Inclusione Sociale, strutturando un sistema organico ed innovativo di prestazioni all’interno dell’UPS, strumentale a rispondere ai crescenti fabbisogni occupazionali dell’utenza. Al fine di offrire un quadro rappresentativo della struttura organizzativa delle diverse risorse umane coinvolte, con esplicito riferimento alle funzioni svolte ed agli ambiti territoriali di intervento, si fornisce di seguito una tabella esplicativa. FUNZIONE Ore Sportello Presa in carico Tirocini Profilo professionale settimanali ore Comune ore Comune ore Comune Assistente Sociale 1 36 18 Ascoli 18 Assistente Sociale 2 36 12 Ascoli 24 Ascoli 12 Folignano 18 Folignano Assistente Sociale 3 36 3 Arquata 3 Arquata Gestione 6 Maltignano 12 Maltignano coordinata a Assistente Sociale 4 36 12 Acquasanta 6 Acquasanta livello di ATS 6 Roccafluvione 3 Roccafluvione 18 XXII Assistente Sociale 5 36 6 Venarotta 3 Venarotta 3 Montegallo 3 Montegallo 24 Assistente Sociale 6 36 3 Palmiano 3 Palmiano Assistente Sociale 7 36 36 4. Funzione “Assistenza educativa” e “Sostegno alla Genitorialità” Tale attività verrà gestita attraverso l’affidamento all’esterno di servizi, attuato nel rispetto delle disposizioni in materia di evidenza pubblica. Le professionalità che saranno chiamate ad erogare le prestazioni disporranno di uno dei titoli di studio: • Decreto Legislativo n. 65 del 13/04/2017: “Istituzione del sistema integrato di educazione ed istruzione dalla nascita sino a sei anni, a norma dell’art 1, commi 180 e 181, lettera e), della L n. 107 /2015” - art. 14, commi 3, 4, 5; • LEGGE 27 dicembre 2017, n. 205 “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020” – Art. 1, commi da 594 a 600; • Laddove richiesto, su base anche associata con altri ATS, profili adeguatamente formati sul Programma d’Intervento per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione dei minori a rischio, denominato PIPPI, di cui alle linee di indirizzo nazionali approvate in Conferenza Unificata in data 21/12/2017
Sezione 2.2 Indicare, per ciascuna risorsa da impiegare nel progetto, il profilo di appartenenza dell’esperienza acquisita inserendo la lettera corrispondente, al fine di valutare nel dettaglio la composizione del gruppo di lavoro, definendone il relativo punteggio. Profilo di appartenenza Anni di esperienza nella funzione A. Profilo basso 2 e 5 e 10 Per la funzione “Accesso/Sportelli sociali” Esperienza professionale pregressa nella specifica Numero nelle politiche sociali funzione Ore Operator Titolo di studio (selezionare profilo: (selezionare dedicate e A, B, C o D) profilo: A, B, C o al D) progetto Diploma universitario di 1 Assistente Sociale/Laurea in B A 1.125 servizio sociale Diploma universitario di 2 Assistente Sociale/Laurea in B A 1.400 servizio sociale Diploma universitario di 3 Assistente Sociale/Laurea in B A 1.688 servizio sociale Diploma universitario di 4 Assistente Sociale/Laurea in B A 1.125 servizio sociale Diploma universitario di 5 Assistente Sociale/Laurea in B A 563 servizio sociale Totale ore 5.901 Sezione 2.3 Per la funzione “Presa in carico” Esperienza professionale pregressa nella specifica Numero nelle politiche sociali funzione Ore Operatore Titolo di studio (selezionare profilo: (selezionare dedicate A, B, C o D) profilo: A, B, C o al D) progetto Diploma universitario di 1 Assistente Sociale/Laurea in B A 2.250 servizio sociale 2 Diploma universitario di B A 1.970
Assistente Sociale/Laurea in servizio sociale Diploma universitario di 3 Assistente Sociale/Laurea in B A 1.688 servizio sociale Diploma universitario di 4 Assistente Sociale/Laurea in B A 563 servizio sociale Diploma universitario di 5 Assistente Sociale/Laurea in B A 563 servizio sociale Totale ore 8.722 Sezione 2.4 Per la funzione “Tirocini sociali, tutoraggio e inserimento lavorativo” Esperienza professionale pregressa nella specifica Numero nelle politiche sociali funzione Ore Operatore Titolo di studio (selezionare profilo: (selezionare dedicate A, B, C o D) profilo: A, B, C o al D) progetto Diploma universitario di 1 Assistente Sociale/Laurea in B A 1688 servizio sociale Diploma universitario di 2 Assistente Sociale/Laurea in B A 2250 servizio sociale Diploma universitario di 3 Assistente Sociale/Laurea in B B 3375 servizio sociale Diploma universitario di 4 Assistente Sociale/Laurea in B B 1688 servizio sociale Totale ore 9.001 Sezione 2.5 Per le funzioni “Assistenza educativa” e “Sostegno alle funzioni genitoriali” - “Servizio socio- educativo estivo” Esperienza professionale pregressa nella specifica Numero nelle politiche sociali funzione Ore Operatore Titolo di studio (selezionare profilo: (selezionare dedicate A, B, C o D) profilo: A, B, C o al D) progetto Educatore di cui a: • Decreto Legislativo n. 65 1 del 13/04/2017 B B 1.688 • LEGGE 27 dicembre 2017, n. 205 Educatore di cui a: 2 B B 1.688 • Decreto Legislativo n. 65
del 13/04/2017 • LEGGE 27 dicembre 2017, n. 205 Educatore di cui a: • Decreto Legislativo n. 65 3 del 13/04/2017 B B 1.885 • LEGGE 27 dicembre 2017, n. 205 Totale ore 5.261 3. Caratteristiche delle Rete UPS/PUA Sezione 3.1 La rete degli UPS/PUA è composta da n. 10 sportelli ed ha le seguenti caratteristiche: Collocato in area Privo di barriere servito da mezzi Adeguatamente adeguatamente Indirizzo pubblici e/o parcheggi (è possibile omettere dotato di popolata la compilazione di N. Città e Quartiere/Frazione questa colonna nel caso non sia stato ancora individuato) sì sì 1 Ascoli Piceno Via Giusti 1 ⌧ si □ no □ no sì sì 2 PUA - AREA VASTA 5 Via Degli Iris ⌧ si □ no □ no sì sì 3 Acquasanta Terme Via Salaria 14/A ⌧ si □ no □ no sì sì 4 Maltignano Via Nuova, 1 ⌧ si □ no □ no sì sì 5 Folignano Viale Genova, 29 ⌧ si □ no □ no sì sì 6 Roccafluvione Piazza Aldo Moro, 14 ⌧ si □ no □ no sì sì 7 Venarotta Via Euste Nardi 39 ⌧ si □ no □ no sì □ sì 8 Arquata del Tronto Frazione Borgo snc ⌧ si □ no no c/o Centro sì □ sì 9 Montegallo Polifunzionale ex ⌧ si □ no no campo sportivo SP 89 sì □ sì 10 Palmiano Piazza Umberto I 5 ⌧ si □ no no Compilare 1 riga per ogni sportello di cui finanziati n. 9 e indicare quali: Collocato in area Privo di barriere servito da mezzi Adeguatamente adeguatamente Indirizzo pubblici e/o parcheggi (è possibile omettere dotato di popolata la compilazione di N. Città e Quartiere/Frazione questa colonna nel caso non sia stato ancora individuato) sì sì 1 Ascoli Piceno Via Giusti 1 ⌧ si □ no □ no
Area Polifunzionale sì sì 2 Acquasanta Terme Parco Via Salaria ⌧ si □ no □ no 14/A sì sì 3 Maltignano Via Faraone 6 ⌧ si □ no □ no sì sì 4 Folignano Viale Genova, 29 ⌧ si □ no □ no sì sì 5 Roccafluvione Piazza Aldo Moro, 14 ⌧ si □ no □ no Via Gaetano sì sì 6 Venarotta ⌧ si Spalvieri snc □ no □ no sì □ sì 7 Arquata del Tronto Frazione Borgo snc ⌧ si □ no no c/o Centro sì □ sì 8 Montegallo Polifunzionale ex ⌧ si □ no no campo sportivo SP 89 sì □ sì 9 Palmiano Piazza Umberto I 5 ⌧ si □ no no Sezione 3.2 Nel caso si sia risposto affermativamente alle colonne “Adeguatamente servito da mezzi pubblici e/o dotato di parcheggi” e “Collocato in area adeguatamente popolata” della precedente tabella, indicare le motivazioni della risposta per ciascun sportello di tutta la rete: Fondamento dell’affermazione: Fondamento dell’affermazione: “collocazione dello sportello in area “collocazione dello sportello in N. adeguatamente servita da mezzi pubblici area adeguatamente popolata” e/o dotata di parcheggi” 1 Lo sportello collocato nel centro del contesto urbano è opportunamente collegato con servizi di TPL con alta frequenza delle corse. Lo sportello è ubicato nel contesto urbano del La fermata dei mezzi pubblici si trova in prossimità Comune di riferimento, caratterizzato dalla più dell’accesso allo sportello alta densità di popolazione del territorio Nelle vicinanze sono disponibili parcheggi pubblici (a pagamento e liberi) e privati che consentono di poter utilizzare il mezzo privato senza difficoltà. 2 Lo sportello collocato nel centro del contesto urbano è opportunamente collegato con servizi di TPL con alta frequenza delle corse. Lo sportello è ubicato nel contesto urbano del La fermata dei mezzi pubblici si trova in prossimità Comune di riferimento, caratterizzato dalla più dell’accesso allo sportello alta densità di popolazione del territorio Nelle vicinanze sono disponibili parcheggi pubblici (a pagamento e liberi) e privati che consentono di poter utilizzare il mezzo privato senza difficoltà. 3 Lo sportello collocato nel centro del contesto urbano è opportunamente collegato con servizi di TPL con alta frequenza delle corse. Lo sportello è ubicato nel contesto urbano del La fermata dei mezzi pubblici si trova in prossimità Comune di riferimento, caratterizzato dalla più dell’accesso allo sportello alta densità di popolazione del territorio Nelle vicinanze sono disponibili parcheggi pubblici (a pagamento e liberi) e privati che consentono di poter utilizzare il mezzo privato senza difficoltà. 4 Lo sportello collocato nel centro del contesto urbano è opportunamente collegato con servizi di TPL con alta Lo sportello è ubicato nel contesto urbano del frequenza delle corse. Comune di riferimento, caratterizzato dalla più La fermata dei mezzi pubblici si trova in prossimità alta densità di popolazione del territorio dell’accesso allo sportello
Nelle vicinanze sono disponibili parcheggi pubblici (a pagamento e liberi) e privati che consentono di poter utilizzare il mezzo privato senza difficoltà. 5 Lo sportello collocato nel centro del contesto urbano è opportunamente collegato con servizi di TPL con alta frequenza delle corse. Lo sportello è ubicato nel contesto urbano del La fermata dei mezzi pubblici si trova in prossimità Comune di riferimento, caratterizzato dalla più dell’accesso allo sportello alta densità di popolazione del territorio Nelle vicinanze sono disponibili parcheggi pubblici (a pagamento e liberi) e privati che consentono di poter utilizzare il mezzo privato senza difficoltà. 6 Lo sportello collocato nel centro del contesto urbano è opportunamente collegato con servizi di TPL con alta frequenza delle corse. Lo sportello è ubicato nel contesto urbano del La fermata dei mezzi pubblici si trova in prossimità Comune di riferimento, caratterizzato dalla più dell’accesso allo sportello alta densità di popolazione del territorio Nelle vicinanze sono disponibili parcheggi pubblici (a pagamento e liberi) e privati che consentono di poter utilizzare il mezzo privato senza difficoltà. 7 Lo sportello collocato nel centro del contesto urbano è opportunamente collegato con servizi di TPL con alta frequenza delle corse. Lo sportello è ubicato nel contesto urbano del La fermata dei mezzi pubblici si trova in prossimità Comune di riferimento, caratterizzato dalla più dell’accesso allo sportello alta densità di popolazione del territorio Nelle vicinanze sono disponibili parcheggi pubblici (a pagamento e liberi) e privati che consentono di poter utilizzare il mezzo privato senza difficoltà. 8 Lo sportello collocato nel centro nuovo contesto abitativo provvisorio sorto a seguito degli eventi sismici del 2016 e Lo sportello è ubicato nel centro nuovo contesto 2017 ubicato in area rurale e sulla principale arteria viaria. I abitativo provvisorio del Comune di riferimento servizi di mobilità pubblica collettiva sono presenti, ma la sorto a seguito degli eventi sismici del 2016 e frequenza delle corse è condizionata dalla scarsa densità di 2017 che, pur non presentando una significativa popolazione del territorio e dall’estrema frammentazione densità di popolazione, richiede la presenza di un dei centri abitati in una pluralità di poli di piccole o presidio di accesso ai servizi in relazione alla piccolissime dimensioni. specifica posizione geografica in area rurale, Nelle vicinanze sono disponibili parcheggi pubblici (a distante da altri centri di maggiori dimensioni pagamento e liberi) e privati che consentono di poter utilizzare il mezzo privato senza difficoltà. 9 Lo sportello collocato nel centro del nuovo contesto commerciale e istituzionale sorto a seguito degli eventi Lo sportello è ubicato nel centro del nuovo sismici del 2016 e 2017 ubicato in area rurale e sulla contesto commerciale e amministrativo sorto a principale arteria viaria del Comune. I servizi di mobilità seguito degli eventi sismici del 2016 e 2017 nel pubblica collettiva sono presenti, ma la frequenza delle contesto urbano del Comune di riferimento che, corse è condizionata dalla scarsa densità di popolazione del pur non presentando una significativa densità di territorio e dall’estrema frammentazione dei centri abitati in popolazione, richiede la presenza di un presidio una pluralità di poli di piccole o piccolissime dimensioni. di accesso ai servizi in relazione alla specifica Nelle vicinanze sono disponibili parcheggi pubblici (a posizione geografica in area rurale, distante da pagamento e liberi) e privati che consentono di poter altri centri di maggiori dimensioni utilizzare il mezzo privato senza difficoltà. 10 Lo sportello collocato nel centro del contesto urbano ubicato in area rurale. I servizi di mobilità pubblica Lo sportello è ubicato nel contesto urbano del collettiva sono presenti, ma la frequenza delle corse è Comune di riferimento che, pur non presentando condizionata dalla scarsa densità di popolazione del una significativa densità di popolazione, richiede territorio e dall’estrema frammentazione dei centri abitati in la presenza di un presidio di accesso ai servizi in una pluralità di poli di piccole o piccolissime dimensioni. relazione alla specifica posizione geografica in Nelle vicinanze sono disponibili parcheggi pubblici (a area rurale, distante da altri centri di maggiori pagamento e liberi) e privati che consentono di poter dimensioni utilizzare il mezzo privato senza difficoltà. Sezione 3.3
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