UHECR: raggi cosmici di energia ultra elevata - ithaca ...
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UHECR: raggi cosmici di energia ultra elevata Non est ad astra mollis e terris via. Seneca, Hercules Furens Sergio Petrera Gran Sasso Science Institute, L’Aquila, Italy Francesco Salamida Dipartimento di Scienze Fisiche e Chimiche - Università dell’Aquila, Italy L o studio dei raggi cosmici di energia ul- in gran parte scorrelata con quella delle sorgenti. tra elevata (UHE, E > 1018 eV) permet- Il metodo intuitivo di associazione alla sorgente te di aprire uno spiraglio nella com- attraverso la direzione, come avviene per la luce (o più in generale, per i fotoni alle varie frequen- prensione della loro origine. A queste ener- ze), è infatti reso impossibile dai campi magneti- gie, infatti, l’Universo non è trasparente ai ci presenti nella nostra Galassia (dell’ordine di raggi cosmici, nel loro percorso dalle sorgen- 10−6 G) e dello spazio extragalattico (dell’ordine ti fino a Terra, a causa del fondo cosmico di di 10−9 G). fotoni che lo pervade. Mostreremo, con ar- Dagli studi sulle abbondanze degli elementi gomenti di base, come è possibile trattare la presenti nei raggi cosmici, relative a quelle so- propagazione di questi raggi cosmici, qual è lari [1], si deduce che i raggi cosmici di origine la fisica particellare e nucleare coinvolta e, in- galattica con energie inferiori a ∼ Z · 1018 eV (Z, fine, come lo studio combinato delle osserva- carica del nucleo) sono confinati dal campo ma- bili a Terra (in particolare, spettro di ener- gnetico per milioni di anni. Questo confinamen- to preclude ogni possibilità di associazione con gia e composizione) permette di inferire le le loro sorgenti. È invece possibile l’associazio- caratteristiche delle sorgenti di raggi cosmici. ne a classi di sorgenti astrofisiche: argomenti di energetica stellare hanno portato Ginzburg and Syrovatskii [2] a proporre i Supernova Remnants UHECR: particolarità di scienza e (SNR) come possibili sorgenti. Il meccanismo di tecnica di rivelazione accelerazione in questi siti astrofisici sarebbe la shock acceleration [1], anche nota come first-order Dopo oltre 100 anni dalla scoperta dei raggi co- Fermi acceleration. smici da parte di Victor Hess, la loro origine è Detto questo, quale finestra di scienza apro- in gran parte sconosciuta. Il motivo principale è no i raggi cosmici di energia superiore a 1018 che, indipendentemente dalla risoluzione ango- eV (UHECR, Ultra-High Energy Cosmic Rays)? lare con cui vengono rivelati, la loro direzione è Essi sono prevalentemente extra-galattici e, inol- Ithaca: Viaggio nella Scienza XIX, 2022 • UHECR: raggi cosmici di energia ultra elevata 79
tre, il paradigma della SNR shock acceleration ri- sorgenti. Questa è una peculiarità di questa re- sulta inadatto ad accelerare questi UHECR fino gione energetica nel vasto scenario della Fisica alle energie osservate (oltre 1020 eV). Le quan- dei Raggi Cosmici. tità osservabili disponibili sono le stesse che in Va anche aggiunto che per gli UHECR l’asso- altri range di energia (spettro, composizione, ani- ciazione delle direzioni alle sorgenti è resa pos- sotropia), ma dal punto di vista interpretativo sibile alle energie più elevate. Anche se le incer- interviene un nuovo elemento: la propagazione tezze sull’intensità e la coerenza dei campi ma- nel fondo cosmico, cioè le interazioni dei rag- gnetici extra-galattici sono ancora molto grandi, gi cosmici con i campi di fotoni che pervadono la deflessione angolare attesa per i raggi cosmici l’Universo. di energia vicino a 1020 eV è di qualche grado Per quanto il tempo di residenza dei raggi co- ×Z [3] e quindi eventuali protoni in questo ran- smici nella nostra Galassia sia di milioni di anni, ge di energia possono essere associati alle loro la probabilità che essi interagiscano con il fon- sorgenti. do cosmico è praticamente nulla. Questo ren- de le osservabili praticamente scorrelate fra loro per energie al di sotto di 1018 eV. Quindi pro- toni/nuclei componenti i raggi cosmici sono ri- velati a Terra senza alcun cambiamento1 (ener- gia e massa) rispetto a come sono prodotti dalle sorgenti. Il carattere extra-galattico degli UHECR ha del- le conseguenze che incidono su ognuna delle osservabili: • poichè le distanze coinvolte (Sorgente-Terra) possono essere su scala cosmica, occor- re tenere conto degli effetti cosmologici: perdite di energia adiabatiche (dovute al raffreddamento delle energie per l’e- spansione dell’Universo) ed evoluzione cosmologica delle sorgenti; • i raggi cosmici emessi dalle sorgenti attraver- sano il fondo cosmico di fotoni, interagendo con esso. Alcuni processi sono, dal punto di Figura 1: Flusso dei raggi cosmici da 109 fino a 1021 eV. Con un andamento a legge di potenza il flusso vista del nucleo, di tipo elastico e comporta- si estende su 30 ordini di grandezza. La zo- no solo la perdita di energia cinetica, altri, na attorno ai 1015 eV è chiamata ginocchio inelastici, anche il cambiamento della massa knee, quella attorno ai 1018 eV caviglia del nucleo. ankle. È proprio attraverso queste interazioni, le cui Esiste, infine, un’altra peculiarietà. Questa è caratteristiche fondamentali sono note, che nel legata alla loro rivelazione. Gli UHECR incido- caso degli UHECR le osservabili risultano diffe- no sull’atmosfera terrestre con un’intensità così renti da quelle alla sorgente e correlate tra loro, bassa da richiedere superfici di osservazione di proprio a seguito della propagazione. Quindi, centinaia o migliaia di km2 . Una griglia di rive- attraverso la modellizzazione del processo di pro- latori sparsi su tale area (SD, Surface Detector pagazione, è possibile risalire alle proprietà delle Array) è la tecnica comunemente usata, con so- stanziale continuità da energie di 1014 eV in su. 1 A parte ovviamente la produzione di nuclei prodotti di Ma proprio nel range UHE si rende disponibile spallazione nell’interazione con la materia intergalatti- ca, nuclei che costituiscono la principale evidenza del una tecnica di rivelazione aggiuntiva, la rivela- confinamento galattico. zione della fluorescenza atmosferica, FD, Fluore- Ithaca: Viaggio nella Scienza XIX, 2022 • UHECR: raggi cosmici di energia ultra elevata 80
scence Detection, che risulta invece inefficiente ti diversi fattori, fondamentali al raggiungimento a energie inferiori. Questa si basa sull’emissione degli obiettivi scientifici prefissi. Ad esempio la ultravioletta (UV) prodotta dalla diseccitazione quota avrebbe dovuta essere ta i 500 e i 1500 metri (isotropa) delle molecole di azoto dell’atmosfera sul livello del mare, per ottimizzare la rivelazio- e indotta dagli elettroni di ionizzazione, nume- ne di sciami originati da primari con energia di rosissimi negli sciami atmosferici UHE. L’accop- 1019 eV. Inoltre, i requisiti per la comunicazione piamento delle due tecniche è stato il principale tra le diverse stazioni e per il posizionamento breakthrough degli ultimi 20 anni [4], iniziato dal dei rivelatori richiedevano un sito relativamen- Pierre Auger Observatory e in seguito adotta- te pianeggiante, con poca vegetazione e scarsa to anche dall’esperimento Telescope Array [5]. popolazione. Nel 1998 dopo una accurata ricer- Tale accoppiamento permette la calibrazione del- ca in Australia, Sud Africa e Sud America, la l’energia degli sciami atmosferici negli eventi Collaborazione internazionale Auger ha scelto di ibridi (cioè rivelati da entrambi i sistemi di ri- costruire l’Osservatorio nella Pampa Amarilla velazione, SD e FD) e ha sgomberato il campo in Argentina e precisamente nel Dipartimento dalle innumerevoli incertezze insite nella calibra- di Malargüe, Provincia di Mendoza situato tra i zione basata sulle simulazioni Monte Carlo a cui 1340 e i 1610 metri sul livello del mare, corrispon- si affidavano gli esperimenti antecedenti. denti a circa 875 g/cm2 di profondità atmosferica verticale. A parte le dimensioni, la caratteristi- ca innovativa dell’Osservatorio Pierre Auger è il L’Osservatorio Pierre Auger concetto di hybrid detection, ossia la combinazio- ne delle due diverse tecniche di misura SD e FD, Il flusso dei raggi cosmici si estende su 30 or- usate, in precedenza, in modo separato da altri dini di grandezza (Fig. 1) in un intervallo di esperimenti, come AGASA[6] e Fly’s Eye[7]. energia che va dal GeV fino a quelle estreme di oltre 1020 eV, dove il flusso si abbassa fino a 1 particella per km2 per secolo. La tecnica di ri- velazione utilizzata per catturare queste parti- celle dipende dunque fortemente dall’energia alla quale si vogliono misurare. In particolare, se si vuole avere adeguata statistica di eventi ad energie sopra i 1019 eV (dove, peraltro, la pro- babilità che i raggi cosmici puntino direttamen- te alle sorgenti è più alta), è fondamentale co- struire rivelatori sempre più grandi. Con que- sta idea nel 1992 James Cronin e Alan Watson proposero l’idea di costruire un rivelatore di su- perficie di dimensioni colossali e tentare così di rispondere alle domande fondamentali sull’origi- ne dei raggi cosmici di altissima energia. La pro- Figura 2: Schema dell’Osservatorio Pierre Auger. I posta, ampiamente supportata dalla comunità punti neri rappresentano le posizioni delle cir- scientifica ed elaborata durante un workshop di ca 1600 stazioni SD, mentre le linee azzur- re rappresentano il campo di vista azimuta- 6 mesi presso il Fermi National Accelerator le dei 24 telescopi FD, distribuiti in 4 siti Laboratory, portò alla preparazione di un pro- (Los Leones, Los Morados, Loma Amarilla, getto denominato Giant Array Project che ha Coihueco). poi dato vita all’Osservatorio Pierre Auger. In una fase iniziale, si era pensato ad un Osser- Il design di base dell’Osservatorio Pierre Au- vatorio da 3000 km2 in ciascuno degli emisferi, ger [8], mostrato in Fig. 2, è costituito da un array in modo da ottenere una copertura completa del di SD formato da 1600 rivelatori di superficie, cielo, al fine di identificare le sorgenti, cosa poi disposti su di una griglia triangolare e spazia- non realizzatasi. Nella ricerca di un sito adatto ti di 1500 m. Il rivelatore di fluorescenza (FD) ad ospitare l’Osservatorio sono stati considera- è invece costituito da 24(+3) telescopi di fluore- Ithaca: Viaggio nella Scienza XIX, 2022 • UHECR: raggi cosmici di energia ultra elevata 81
scenza, suddivisi in 4(+1) edifici, posti sul bordo ogni sito FD. L’elevazione minima di ogni tele- dell’array in modo da catturare la luce di fluore- scopio è 1.5◦ sopra l’orizzonte e, dunque, ognuno scenza prodotta dagli sciami in atmosfera. In ag- copre angoli di elevazione tra 1.5◦ e 31.5◦ rispet- giunta un’area di 23.5 km2 è coperta da rivelatori to all’orizzontale. Una vista schematica di un di superficie posti ad una distanza di 750 m in telescopio di fluorescenza è riportata in Fig. 4. modo da rivelare gli eventi di energia più bassa Le molecole di azoto nell’atmosfera eccitate dal- (intorno a 3×1017 eV) con alta efficienza. le particelle cariche dello sciame, emettono, di- seccitandosi, luce UV nell’intervallo tra 300 nm Array di Superficie (SD) e 400 nm. Questa luce, detta di fluorescenza, raggiunge i telescopi entrando attraverso un dia- L’array SD misura la densità di particelle secon- framma circolare di raggio 1.1 m. Un anello cor- darie che, prodotte nello sciame, raggiungono rettore, di raggio interno da 0.85 m e composto la superficie dando informazioni su energia, di- da 24 settori di materiale trasparente alla luce rezione e tempo di arrivo del primario. Ogni UV, è posto intorno al diaframma al fine di cor- rivelatore dell’SD è costituito da una cisterna ci- reggere le aberrazioni sferiche e di coma. Di se- lindrica del diametro di 3.6 m e altezza di 1.2 m. guito un specchio sferico segmentato da 3.5 m La cisterna di polietilene è rivestita internamen- × 3.5 m convoglia la luce su di una camera com- te da un materiale riflettente ed è riempita con posta da 440 fotomoltiplicatori (pixels) a sezione 1200 litri di acqua ultra-pura. Le particelle cari- esagonale, disposti in una matrice da 22 righe e che relativistiche, attraversando la cisterna, ge- 20 colonne. Due porte scorrevoli dette shutters nerano luce Čerenkov che viene poi rivelata da 3 proteggono il telescopio durante i periodi di luce fotomoltiplicatori (PMT) da 9 pollici, posti sulla chiudendosi automaticamennte durante la presa superficie della cisterna ad una distanza di 1.2 m dati in caso di vento o pioggia. dal centro dalla stessa. Tutta la strumentazione, che include i PMT, un ricevitore GPS ed un rice- vitore/trasmettitore radio per le comunicazioni tra il rivelatore e le stazioni di controllo, è alimen- tata da batterie connesse a due pannelli solari. Uno schema viene mostrato in Fig. 3. Figura 4: Vista schematica di un telescopio di fluore- scenza e delle sue componenti principali. Figura 3: Vista schematica di un rivelatore water Čerenkov posto nella Pampa Amarilla. I risultati dell’esperimento Auger Rivelatore di Fluorescenza (FD) In più di 20 anni di attività l’Osservatorio Pier- Ogni telescopio di fluorescenza ha un campo di re Auger ha prodotto risultati di notevole rile- vista di 30◦ × 30◦ , che a gruppi di sei realizzano vanza scientifica, che comprendono, tra gli altri, una copertura angolare di 180◦ in azimuth per la misura del flusso dei raggi cosmici UHE con Ithaca: Viaggio nella Scienza XIX, 2022 • UHECR: raggi cosmici di energia ultra elevata 82
massa dei primari con l’energia e la distribuzio- a) 1038 data power law functional fit ne delle direzioni di provenienza degli stessi. In Fig. 5 è mostrato un sommario dei risultati di J (E ) × E 3 [km -2 yr-1 sr-1 eV2] Auger. Diverse osservabili sono illustrate nella stessa figura in modo da mostrare la coerenza 1037 della loro evoluzione in energia. La banda blu corrisponde alla regione, intorno all’ankle, dove sono disponibili le diverse osservabili: lo spettro, 900 1017 data 1018 Proton Epos-LHC E [eV] 1019 1020 b) la composizione di massa e l’anisotropia su lar- 850 Iron Epos-LHC ga scala. La banda rossa corrisponde alla zona 800 della soppressione, dove mancano le misure re- [g/cm2] lative alla massa dei primari, a causa del limitato tempo vivo2 del rivelatore FD. Nella stessa regio- 750 700 ne anche le misure di anisotropia sono assenti 650 poiché la statistica è insufficiente. In Figura 5(a) è mostrato il flusso dei Rag- 600 17 80 10 data 1018 Proton Epos-LHC E [eV] 1019 1020 c) gi Cosmici al di sopra di 1017 eV, misura- 70 Iron Epos-LHC to dall’Osservatorio Pierre Auger utilizzan- 60 do principalmente il rivelatore SD. Gli eventi, misurati simultaneamente dall’FD e l’SD e di- σX max [g/cm2] 50 sponibili solo per il 10% del tempo di misura, 40 vengono utilizzati per calibrare in modo calo- 30 rimetrico l’estimatore dell’energia del primario 20 fornito dall’SD. La distribuzione degli eventi ri- 10 150 1017 data 1018 E [eV] 1019 1020 d) velati viene poi corretta dagli effetti di rivelatore attraverso il calcolo dell’esposizione. Nella figu- Galactic Center 100 ra è mostrato il risultato del fit del flusso con un 50 modello che consiste in una serie di 4 leggi di po- Phase[deg] tenza, collegate tra loro da delle transizioni con- 0 −50 tinue. Questo permette di individuare le diverse −100 posizioni dell’ankle, a circa 5×1018 eV, e della sop- −150 pressione a circa 46 × 1018 eV. Inoltre la statistica 1 1017 data 1018 E [eV] 1019 1020 e) aggiornata al 2018 ha reso possibile individuare 99% CL upper limit (isotropy) una nuova caratteristica spettrale, denominata Equatorial dipole amplitude 10− 1 instep, intorno all’energia di 14 × 1018 eV. In Figura 5(b) e 5(c) rispettivamente, sono 10− 2 mostrati il valor medio hXmax i e la dispersio- ne σXmax della distribuzione del massimo dello 10− 3 sviluppo longitudinale degli sciami, misurato dall’FD, in funzione dell’energia. La profondi- 1017 1018 1019 1020 E [eV] tà atmosferica alla quale gli sciami raggiungono Figura 5: Sommario dei principali risultati dell’Osser- il loro massimo sviluppo logitudinale è infatti vatorio Pierre Auger. La banda blu corrispon- un indicatore della massa del primario che li ha de alla zona dell’ankle dove tutte le osserva- bili sono disponibili: spettro (a), composizio- iniziati. Massimi più (meno) profondi e distri- ne di massa (b)(c) e anisotropia su larga scala buzioni più (meno) larghe indicano primari più (d)(e). La banda rossa corrisponde alla zona leggeri (pesanti). Il quadro è peró complicato della soppressione. dalla possibile presenza di primari differenti al- 2 Il sistema FD può operare solo in condizioni di sufficiente oscurità nel campo visivo. Questo corrisponde a un un dettaglio senza precedenti, l’evoluzione della tempo vivo (o duty cycle) di circa il 10%. Ithaca: Viaggio nella Scienza XIX, 2022 • UHECR: raggi cosmici di energia ultra elevata 83
la stessa energia, per cui la dispersione di Xmax Il ruolo della propagazione degli dipende, in parte, anche dalla dispersione delle UHECR masse dei primari. Quello che si osserva nelle misure effettuate da Auger è un cambio di pen- La propagazione delle particelle e nuclei dalle denza in corrispondenza dell’ankle, per hXmax i e sorgenti fino alla loro rivelazione a Terra avvie- una decrescita della σXmax Questo fornisce una ne attraversando il fondo di fotoni cosmici. Le chiara indicazione di una progressione da mas- componenti rilevanti per gli UHECR sono il Co- se leggere a masse intermedie, con limitata so- smic Microwave Background (CMB) e l’Extragalactic vrapposizione di masse. Come già accennato, lo Background Light (EBL) (Fig. 6). studio della composizione primaria, attraverso la misura diretta del massimo della profondità dello sviluppo dello sciame, non è possibile nella regione della soppressione a causa del bassissi- mo flusso e del tempo di presa dati limitato del rivelatore di fluorescenza. In particolare non è possibile determinare, in modo univoco, se esista una componente di protoni alle altissime ener- gie. L’individuazione di una tale componente (anche intorno al 10%) sarebbe di particolare im- portanza, in quanto i protoni di alta energia per- metterebbero di individuare i siti di produzione ed accelerazione dei raggi cosmici di altissima energia. Figura 6: Schema dello spettro energetico dei fotoni di La distribuzione su larga scala delle direzio- fondo dell’Universo [9]. Mostra i diversi ran- ni di arrivo degli UHECR insieme allo spettro ge di lunghezza d’onda e intensità associate e alla composizione in massa rappresenta una all’EBL e al CMB. osservabile molto importante per studiare la loro natura e origine. La regione che precede l’ankle I processi più importanti che intervengo- è dove viene attesa la transizione da raggi co- no nella propagazione degli UHECR sono smici galattici ad extra-galattici. A tal proposito schematicamente: sono di particolare rilevanza i risultati ottenuti • per i protoni: la foto-produzione di coppie dall’Osservatorio Pierre Auger per quanto con- elettrone–positrone e di pioni; cerne le anisotropie su larga scala. Osservando eventi fino a 80◦ in zenith è stato possibile de- • per i nuclei: la foto-disintegrazione. terminare, con alta significatività statistica, una anisotropia nelle direzioni di arrivo degli UHE- La produzione di coppie CR per energie sopra 8 · 1018 eV. Questo studio p + γ → p + e+ + e− (1) viene fatto attraverso una analisi di Rayleigh degli eventi SD, ossia effettuando uno sviluppo costituisce per il protone una causa di perdita di in serie di Fourier delle direzioni di arrivo di tali energia che può ragionevolmente essere trattata eventi, in coordinate equatoriali, e determinando come continua ed è presente a partire da circa cosí l’ampiezza e la fase della prima armonica. 1018 eV per interazioni con i fotoni del CMB. L’analisi armonica mostra che tale anisotropia ha La produzione di pioni le caratteristiche di un dipolo con una ampiezza di circa il 7% e direzione che punta 115◦ lonta- p + γ → p + π0 p + γ → n + π+ (2) no dal Centro Galattico (Fig. 5(d)). Questo fatto insieme all’incremento dell’ampiezza del dipolo (in larga parte mediata da stati risonanti) deter- con l’energia (Fig. 5(e)) è una chiara indicazione mina invece una brusca attenuazione del flusso dell’origine extra-galattica dei raggi cosmici di di protoni con conseguente soppressione, per altissima energia. energie intorno a 5 · 1019 eV, del flusso di protoni Ithaca: Viaggio nella Scienza XIX, 2022 • UHECR: raggi cosmici di energia ultra elevata 84
da sorgenti distanti. La sopressione del flusso di Per quanto riguarda i nuclei dei raggi cosmici, il protoni prende il nome di GZK-cutoff da Greisen, processo di foto-disintegrazione Zatsepin e Kuzmin [10]. Il processo ha luogo anche per i nuclei, ma ad una energia di soglia A (A, Z) + γ → (A − 1, Z) + n volte superiore e quindi non influenza lo spettro (A, Z) + γ → (A − 1, Z − 1) + p (3) fino a 1020 eV. Per entrambi i processi precedenti ... ... il fondo rilevante è il CMB. Berezinsky e collaboratori [11] hanno calcolato risulta quello più importante e dominante rispet- lo spettro UHE dei protoni per flussi di iniezione to ai processi già illustrati per i protoni. Questo a legge di potenza E −γg , come mostrato in Fig. 7. processo causa la produzione di uno o più nu- Il modello così ottenuto, noto come dip model, cleoni e la disintegrazione in nuclei di massa inferiore. Nel sistema di riferimento a riposo del nucleo, il processo avviene nel range da 10 a 150 MeV ed è dominato alle energie più basse dalla risonanza gigante di dipolo elettrico. La Figura 8 mostra l’evoluzione con l’energia delle lunghez- ze di perdita di energia per foto-disintegrazione (in Mpc), per tutti i processi e per l’effetto com- binato. Da questa si evidenzia che il processo di foto-disntegrazione su fotoni EBL (CMB) domina alle energie più basse (alte). È importante notare che i tre processi (1,2,3) sono studiati attraverso gli esperimenti ad acceleratori con fasci di fotoni contro proto- ni/nuclei fermi. Quindi si tratta di fisica nota e modellizzabile. In una visione semplificata (Fig. 9) si potreb- be dire che la propagazione degli UHECR nel Figura 7: Rapporto tra lo spettro dei protoni, con le per- mezzo cosmico ha lo stesso ruolo che, nella fisi- dite di energia tenute in conto e senza perdite, ca agli acceleratori, svolge la simulazione della calcolato da Berezinsky et al. [11] per iniezioni risposta dei rivelatori. In quest’ultimo caso, il con indice spettrale da 2 a 2.7. Le curve iden- tracciamento dei prodotti dell’interazione vie- tificate con ηee e ηtotal si riferiscono, rispettiva- ne effettuato con programmi di simulazione de- mente, alle perdite per produzione di coppie e totale. dicati (ad es. GEANT4 [12]), che descrivono il trasporto di tutte le particelle, primarie e secon- darie, nell’apparato sperimentale, considerando mostra, oltre al GZK-cutoff, una variazione dell’in- tutte le possibili interazioni delle particelle con i dice spettrale tra 1018 e 1020 eV, che permette di materiali del rivelatore. interpretare l’ankle osservato nello spettro UHE Nel caso degli UHECR, sono stati sviluppati come il dip, prodotto dalla produzione di coppie. codici di propagazione, che utilizzano la si- Va osservato che il dip model è l’unico modello mulazione Monte Carlo, come ad es. CRPropa e capace di interpretare lo spettro UHE con un’uni- SimProp3 . Questi sono in grado di connettere gli ca componente di protoni nell’intero range UHE. scenari astrofisici (caratterizzati dai flussi emessi Però, essendo i processi coinvolti conosciuti mol- dalle sorgenti, loro distribuzione, etc.) alle osser- to bene, l’adattamento ai dati non permette molti vabili alla sommità dell’atmosfera terrestre. In gradi di libertà, oltre ad essere automaticamente essi, il mezzo è costituito dal fondo di radiazione: escluso nel caso di osservazione di composizione il CMB è noto in tutti i suoi aspetti, inclusa la sua mista. evoluzione cosmologica. Il fondo EBL è invece 3 Per un confronto tra i due codici di propagazione si veda la referenza [13] Ithaca: Viaggio nella Scienza XIX, 2022 • UHECR: raggi cosmici di energia ultra elevata 85
Figura 8: Lunghezze di perdita di energia (= E/(dE/dx)) per 14 N (sinistra) e 56 Fe (destra). I contributi dei vari processi sui fondi di fotoni è mostrato con diversi tratteggi. La linea continua rappresenta l’effetto combinato. Un altro passo rilevante della simulazione ri- Esperimento agli acceleratori guarda lo sviluppo delle cascate (Extensive Air Sorgente: Mezzo: Acquisizione Showers), conseguenti all’interazione degli UHE- rivelatore e altri materiali dati CR con l’atmosfera terrestre. In questo caso ci si l l Campo magnetico fascio + interazione Codice di trasporto di particelle elementari: avvale di codici di cascata (CORSIKA [17], CO- l Perdite di energia continue l Processi stocastici NEX [18], . . .), a loro volta basati su modelli di Esperimento UHECR interazione adronica, al fine di consentire l’e- Sorgente: Mezzo: strapolazione dalla fenomenologia nota agli acce- ? Distribuzione e l l propagazione attraverso CMB+EBL sciame in atmosfera Acquisizione dati leratori fino alle energie più elevate, che si presen- tano specialmente nelle fasi iniziali degli sciami. spettro di iniezione Codice di propagazione: l perdite di energia adiabatiche L’adattamento di alcuni di questi modelli adro- l Interazione con i fotoni nici (Sibyll, EPOS, QGSJet-II) ai dati ottenuti al Large Hadron Collider (LHC) ha sensibilmente Figura 9: Confronto tra gli schemi di simulazione in esperimenti ad acceleratori e con UHECR. ridotto le loro incertezze, anche se l’estrapolazio- ne alle energie degli UHECR è di oltre un ordine di grandezza, nel sistema del centro di massa, meno noto ed è descritto attraverso parametriz- rispetto alle misure di LHC. zazioni disponibili nella letteratura4 . Alle per- È evidente che questo è solo uno schema sem- dite di energia conseguenti dai processi (1,2,3), plificato, perché ci sono anche sostanziali diffe- che costituiscono la parte più importante, van- renze tra la simulazione degli esperimenti agli no aggiunte le così dette perdite adiabatiche, acceleratori e quella per gli esperimenti con i dovute all’espansione dell’Universo. Queste si raggi cosmici. Prima di tutto, c’è differenza tra sanno trattare con esattezza. Nel trattamento gli scopi degli esperimenti. Nella Fig. 9 questa della propagazione degli UHECR, ci sono sicura- differenza è indicata dal punto interrogativo nel mente altre incognite rilevanti, come ad esempio primo riquadro in basso. Infatti lo scopo ultimo i campi magnetici extra-galattici, poco noti sia degli esperimenti con UHECR è la ricerca delle per il loro valore sia per come sono distribui- sorgenti dei raggi cosmici. In altre parole, rispet- ti. Per quanto una propagazione tridimensio- to agli acceleratori, viene sostituita una sorgente nale già trovi alcune applicazioni, solitamente delle interazioni ben controllata (proiettile e ber- si usa una propagazione unidimensionale con saglio entrambi definiti), con una distribuita e eventuali correzioni per effetti magnetici. con proprietà note solo dalle osservabili a Terra. Inoltre è anche molto diverso il livello di co- 4 I fotoni EBL hanno energie maggiori rispetto al CMB, noscenza dei processi che avvengono nei mezzi. ma densità nettamente inferiori. Essi sono comunque rilevanti nel processo di foto-disintegrazione a bassa Infatti i processi relativi alla propagazione delle energia (Fig. 8) particelle nei rivelatori, nel caso degli accelerato- Ithaca: Viaggio nella Scienza XIX, 2022 • UHECR: raggi cosmici di energia ultra elevata 86
La soppressione dello spettro degli UHECR La soppressione (cutoff ) osservata nello spettro energetico dei raggi cosmici tra 1019 e 1020 eV è sicuramente la caratteristica più significativa di tutto lo spettro. Tuttavia la sua possibile interpretazione non è unica. In particolare essa può essere causata sia da effetti di propagazione sia dall’energia massima associata al processo di accelerazione dei raggi cosmici alla sorgente. 1. Propagazione. I protoni, interagendo con i fotoni del CMB, perdono parte della loro energia nella produzione di pioni, per energie superiori a m2π + 2mp mπ Eth (θ) = . 2γ (1 − cos θ) Per γ ≈ 1 meV (energia media del CMB) e collisione frontale (head-on), si ha l’energia di soglia minima ≈ 7 · 1019 eV. Greisen e, indipendentemente, Zatsepin e Kuzmin [10] ipotizzarono l’esistenza di questo cutoff nel flusso dei raggi cosmici, subito dopo la scoperta, nel 1965, del fondo di radiazione cosmica da Penzias e Wilson. Per i nuclei, l’interazione col fondo di fotoni avviene prevalentemente attraverso la foto- disintegrazione. Il processo ha luogo per energie di soglia dipendenti dal nucleo (Eth ≈ M ∆B/(2γ ), con M massa del nucleo e ∆B differenza di energia di legame tra nuclei padre- figlio), attraverso l’eccitazione della Risonanza Gigante di Dipolo. Il fondo EBL è quello che determina l’attenuazione del flusso negli UHECR (vedi fig. 8), mentre le interazioni su CMB so- no efficaci a energia più alte. Gerasimova e Rozental [15] per primi, nel 1961, hanno considerato l’effetto della foto-disintegrazione sui raggi cosmici, pur riferendosi a raggi cosmici galattici e alla componente ottica del fondo EBL. Nei già citati lavori di Greisen e Zatsepin, Kuzmin viene accennato al caso dei nuclei e all’eventuale loro attenuazione per foto-disintegrazione. Per questo motivo nella letteratura attuale, il nome GZK-cutoff viene usato, in senso esteso, come soppressione dello spettro per effetti di propagazione. 2. Energia massima di accelerazione. Nelle SNR, il mec- canismo di shock-acceleration [1] raggiunge un’energia massima Emax ≈ βs ZeBR, dove B e R sono il campo magnetico e la dimensione del sito di accelerazione, e βs è la velocità dello shock. Hillas ha proposto un simile meccanismo, di origine elettromagnetica, per tutte le sor- genti astrofisiche [16]. Nell’ Hillas plot qui accanto sono rappresentati i campi magnetici e le dimensioni tipiche di tutte le sorgenti. Dalla figura risulta evidente che nes- suna sorgente è capace di accelerare i raggi cosmici oltre circa 1020 eV. ri sono per lo più elettromagnetici (e quindi ben di foto-disintegrazione è mostrata in Fig. 10 [14]. noti). Nel mezzo cosmico invece, mentre la foto- Da questa figura si evince che le lunghezze di in- produzione di coppie e di pioni è nota con buon terazione associate ai vari nuclei e le probabilità dettaglio, la foto-disintegrazione (3) si manifesta di decadimento dei possibili modi di disintegra- nella propagazione con un’ampia varietà di modi zione sono misurati per una ristretta minoranza e i casi per cui esistono misure sperimentali so- di isotopi, lungo la linea di stabilità. Per il resto, no relativamente pochi. I nuclei potenzialmente tutto è affidato alla validità di modelli teorici. coinvolti nella propagazione degli UHECR sono quelli della carta dei nuclei dal ferro all’idrogeno. La situazione sperimentale sulle sezioni d’urto Ithaca: Viaggio nella Scienza XIX, 2022 • UHECR: raggi cosmici di energia ultra elevata 87
1039 E3J [eV2 km-2 sr-1 yr-1] 1038 1037 1036 1035 18 18.5 19 19.5 20 20.5 21 log (E/eV) 10 Figura 11: Spettro energetico osservato (linea marrone), e quello per sorgenti di protoni ∝ E −2.7 (li- nea rossa) uniformemente distribuite. Le li- Figura 10: I nuclei di interesse per la propagazione de- nee tratteggiate si riferiscono al caso in cui gli UHECR sono indicati in grigio. I nuclei l’energia massima dei protoni è di 1020 eV. I per i quali sono disponibili dati sperimentali punti sperimentali si riferiscono allo spettro (dal database EXFOR) sono in rosso, quando di Auger e sono mostrati solo per confronto. la sezione d’urto totale di fotoassorbimento è nota, oppure in giallo quando è stata misura- ta una specifica modalità di frammentazione, be le caratteristiche dello spettro UHE. La forma ad esempio la fotoemissione di un neutrone. dello spettro osservato può in parte cambiare, se Per maggiori dettagli si veda la Ref. [14]. l’energia massima delle sorgenti è dello stesso ordine di grandezza del GZK-cutoff (linee trat- Scenari astrofisici teggiate) oppure se si considerano evoluzioni cosmologiche delle sorgenti diverse da quella Facendo uso dei codici di propagazione è pos- uniforme. sibile calcolare le osservabili a Terra, una volta Confrontando con i dati sperimentali, questo scelto uno scenario astrofisico. Questi scenari, accordo si realizza meglio per i dati di Telescope nel caso più semplice, sono basati sull’ipotesi Array, ma meno per quelli di Auger, principal- di sorgenti distribuite uniformemente (comoving mente per la maggiore precisione sperimenta- volume) su larga scala. Le due classi principali le di quest’ultimo e la conseguente migliore de- sono lo scenario dominato dai protoni e quello terminazione delle caratteristiche spettrali. Tut- con composizione mista. tavia l’incompatibilità con l’esperimento Auger viene prevalentemente dalla composizione di massa, in quanto, a parte le energie più bas- Protoni se, la deviazione di hXmax i da una composizio- Nello scenario in cui le sorgenti emettono prin- ne puramente protonica risulta piuttosto evi- cipalmente protoni, il risultato degli effetti di dente, indipendentemente dal modello adronico propagazione porta al così detto dip model [11]. considerato. Poiché i processi dominanti sono quelli indicati da (1) e (2), i protoni emessi dalle sorgenti man- Composizione mista tengono la loro identità, ma il loro spettro è mo- dificato. Partendo, ad esempio, da uno spettro di Questo scenario ha interesse per l’interpretazio- iniezione ∝ E −2.7 , lo spettro rivelato è mostrato ne dei dati di Auger, a causa della composizione in Fig. 11. di massa dai dati di Xmax . La produzione di coppie genera il dip, cioè Infatti una composizione che include diverse l’ampia depressione centrata intorno a circa masse, come nella Fig. 5 per i dati di Auger, ri- 1018.7 eV, mentre la produzione di pioni gene- chiama necessariamente ad uno scenario in cui ra il GZK-cutoff. Come si vede dalla Fig. 11, lo le sorgenti emettono protoni e nuclei secondo scenario di protoni dà una descrizione di entram- una composizione mista. Ithaca: Viaggio nella Scienza XIX, 2022 • UHECR: raggi cosmici di energia ultra elevata 88
Come abbiamo visto, nel caso dei nuclei, il pro- condari (rosso)6 . In pratica, nonostante siano cesso più importante è la foto-disintegrazione emessi solo nuclei Fe, si osserva che: (3). Nel regime ultra-relativistico in cui si tro- vano i nuclei degli UHECR, le loro energie di 1. lo spettro all-particle osservato è modificato; legame si possono trascurare e la conservazione del quadrimpulso nella reazione (3) si traduce 2. lo spettro viene soppresso ad iniziare da quindi nella conservazione del fattore di Lorentz, energie > 1019.3 eV circa Γ = E/A. Questo implica che, ad ogni disinte- 3. lo spettro riproduce ragionevolmente i dati grazione di un nucleo di massa A e energia E, sopra l’ankle, ma lo sottostima ad energie il nucleo uscente ha energia E(A − 1)/A (per inferiori; disintegrazione singola) ed è accompagnato dal- l’emissione di (almeno) un nucleone5 di energia 4. la composizione è mista: in particolare, sono E/A. Pertanto, nella loro propagazione, i nuclei presenti protoni secondari. degradano in massa ed energia e, inoltre, produ- cono un flusso secondario di protoni ad energia Il secondo punto (soppressione dello spettro) evi- 1/A rispetto al primario. Questo meccanismo è denzia che anche la foto-disintegrazione produ- tanto più efficace quanto maggiore è la distanza ce un cutoff a energie prossime al GZK-cutoff dei della sorgente, per cui, per le massime distan- protoni. ze, il nucleo si disintegra in A protoni di energia La presenza di protoni secondari è la caratteri- circa E/A. stica più rilevante della propagazione dei nuclei, ma, nel caso in cui non esista un’energia massi- 1039 ma di accelerazione (linee continue), la relazione E3J [eV2 km-2 sr-1 yr-1] della loro energia con quella primaria è, in parte, 1038 nascosta dagli effetti di soppressione (dei pro- toni e dei nuclei). Invece, se esiste un’energia 1037 massima Emax , per i nuclei di massa A, dalla conservazione del fattore di Lorentz consegue 1036 che i protoni secondari non potranno raggiun- 1035 gere energie superiori a Emax /A. Questo fatto risulta evidente dalle linee tratteggiate in Fig. 12, 18 18.5 19 19.5 20 20.5 21 corrispondenti al caso in cui l’iniezione dei nu- log (E/eV) 10 clei di Fe ha una soppressione esponenziale a Figura 12: Spettro all-particle osservato (linea marro- partire da 1020 eV. ne), per sorgenti di nuclei Fe (linea blu) uni- La composizione di Auger, come rappresen- formemente distribuite con spettro d’iniezio- tata in Fig. 5, mostra per E & 1018.3 un au- ne ∝ E −2.4 . Le linee rosse mostrano gli spet- mento della massa (hXmax i) e una diminuzio- tri di protoni secondari generati dalla foto- disintegrazione. Le linee tratteggiate si rife- ne delle fluttuazioni (σX max ). Poichè ad una riscono al caso di energia massima dei nuclei composizione mista corrisponde una dispersio- di 1020 eV. ne maggiore di quelle relative alle singole mas- se, il quadro complessivo che emerge dalla com- Per mostrare le conseguenze di queste conside- posizione di Auger è quello di masse crescenti razioni, esaminiamo, per semplicità, il caso in cui con mescolamento limitato. Tra tutti i nuclei, i le sorgenti emettano un solo nucleo, il ferro. Nel- protoni, avendo le fluttuazioni maggiori, debbo- la Figura 12, ottenuta con il codice SimProp [19], no necessariamente essere soppressi al crescere vengono mostrati, per uno spettro di iniezione dell’energia. ∝ E −2.4 (blue), lo spettro all-particle osservato Questa descrizione, sicuramente semplifica- (marrone) e la sola componente dei protoni se- ta, porta alla necessità di un meccanismo di 5 6 Il nucleone, non importa se si tratti di protone o neutrone, In questa descrizione, ci limitiamo a considerare tra i se- verrà rivelato come protone. Infatti, su questa scala, condari solo i protoni, ma anche altri nuclei partecipano decade pressoché istantaneamente in protone. alla composizione di massa Ithaca: Viaggio nella Scienza XIX, 2022 • UHECR: raggi cosmici di energia ultra elevata 89
soppressione dei protoni secondari di foto- 1038 E3J [eV2 km-2 sr-1 yr-1] disintegrazione. Questo si realizza, ad esem- pio, con un meccanismo di accelerazione limi- 5 ≤ A ≤ 22 tato da una rigidità magnetica massima (vedi il A=1 2≤A≤4 riquadro). 1037 23 ≤ A ≤ 38 Pertanto gli scenari a composizione mista, cioè con emissione dalle sorgenti di nuclei accelerati fino a una rigidità massima Rmax = Emax /(Ze), 1036 sono quelli che meglio si adattano ai dati di 18 18.5 19 19.5 20 20.5 log (E/eV) Auger nel loro complesso. 10 900 Per trovare qual è lo scenario che meglio si 〈Xmax 〉 [g cm -2] σ(Xmax ) [g cm -2] EPOS-LHC H 70 850 He 60 H adatta ai dati di Auger, si ricorre ad un program- 800 N 50 Fe 40 He 750 ma di fit combinato dello spettro e della composi- 700 30 20 N Fe zione, in cui si ipotizza che lo spettro di iniezione 650 600 10 0 18 18.5 19 19.5 20 18 18.5 19 19.5 20 segua una legge di potenza con rigidità massima log (E/eV) 10 log (E/eV) 10 e sia composto da cinque masse elementari (H, Figura 13: Alto: Spettro di energia ottenuto dal fit com- He, N, Si e Fe), ciascuna con un peso relativo. binato. Gli spettri parziali e quello totale so- I valori spettrali e i pesi relativi costituiscono i no mostrati con colori differenti. Basso: Va- parametri del fit. Per ogni insieme dei valori dei lor medio e deviazione standard di Xmax per parametri, gli spettri delle singole componenti i dati e per la predizione del fit (marrone). Il tratteggio si riferisce alla regione di energia vengono propagate dal codice e le osservabili a non inclusa nel fit. Per tutte le notazioni e Terra (spettro di energia e distribuzioni di Xmax ) riferimenti vedi [20]. sono confrontate con quelle sperimentali, con l’uso di una funzione di verosimiglianza, Likeli- hood. In Fig. 13 sono mostrati i risultati del best su larga scala che non si osserva nei dati. Quin- fit, pubblicati in [20], limitatamente alla regione di una soluzione è quella di ipotizzare un’altra di energia sopra l’ankle. popolazione di sorgenti extra-galattiche, il cui flusso, sovrapponendosi a quello ottenuto dal fit in Fig. 13, produca l’ankle e il conseguente Direzioni future cambio dell’indice spettrale osservato nei dati. Come abbiamo visto precedentemente, lo studio In alternativa a questa ipotesi, sono stati pro- combinato dello spettro e della composizione posti in alcuni lavori dei meccanismi in cui l’ankle degli UHECR permette di individuare le carat- è prodotto dalle interazioni dei raggi cosmici con teristiche delle sorgenti da cui originano. Però, l’ambiente che circonda le sorgenti. Infatti, gran diversamente dal caso dello scenario dominato parte delle sorgenti astrofisiche ipotizzate come dai protoni, l’adattamento ai dati degli scenari possibili candidate a sorgenti di UHECR, sono a composizione mista è soddisfacente soltanto circondate da intensi campi magnetici, fotoni e al di sopra dell’ankle. Questo appare evidente in polveri. In questo ambiente sono possibili sia pro- Fig. 13, se si osservano le linee tratteggiate, esclu- cessi di foto-disintegrazione che di spallazione se dal fit. Infatti, la propagazione dei nuclei non dei nuclei. Tra i prodotti di questi processi i neu- riesce a produrre un dip, come avviene per i pro- troni, non essendo intrappolati dai campi magne- toni, perché questa caratteristica, generata dalla tici, possono uscire liberamente, causando un’e- produzione di coppie, risulta sub-dominante per missione di protoni con diverso indice spettrale, ogni specie nucleare. che, per opportuni valori dei parametri ambien- Pertanto, l’estensione del fit a energie inferiori tali, può generare lo spettro e la composizione richiede che l’ankle sia generato da una compo- osservata intorno all’ankle. nente aggiuntiva. Una componente di origine Galattica è poco supportata dai limiti di accele- razione della nostra Galassia (paradigma SNR) Z M Y ed inoltre produrrebbe un livello di anisotropia Ithaca: Viaggio nella Scienza XIX, 2022 • UHECR: raggi cosmici di energia ultra elevata 90
[1] T. K. Gaisser, R. Engel, E. Resconi: Cosmic Rays and [18] T. Pierog, M. Alekseeva, T. Bergmann, V. Chernatkin, Particle Physics: 2nd Edition, Cambridge University R. Engel et al.: First results of fast one- dimensional Press, Cambridge (2016). hybrid simulation of EAS using CONEX, Nucl. Phys. Proc. Suppl., 151 (2006) 159. [2] V. L. Ginzburg, S. I. Syrovatskii: The Origin of Cosmic Rays, Pergamon Press, Oxford (1964). [19] R. Aloisio, D. Boncioli, A. Di Matteo, A. F. Grillo, S. Pe- trera, F. Salamida: SimProp v2r4: Monte Carlo simulation [3] J. Abraham et al. [Pierre Auger]: Correlation of the code for UHECR propagation, JCAP, 11 (2017) 9. highest-energy cosmic rays with the positions of nearby active galactic nuclei, Astropart. Phys., 29 (2008) 188. [erratum: [20] A. Aab et al. [Pierre Auger]: Combined fit of spectrum Astropart. Phys. 30 (2008), 45] and composition data as measured by the Pierre Auger Ob- servatory, JCAP, 4 (2017) 38. [erratum: JCAP 03 201, [4] R. Aloisio, P. Blasi, I. De Mitri and S. Petrera; Selected To- E02] pics in Cosmic Ray Physics doi:10.1007/978-3-319-65425- 6_1 [arXiv:1707.06147 [astro-ph.HE]]. \ d [ [5] T. Abu-Zayyad et al. [Telescope Array]: The surface detector array of the Telescope Array experiment, Nucl. Instrum. Meth. A, 689 (2013) 87. Sergio Petrera: già Professore Ordinario di Fisi- [6] M. Teshima: The highest energy cosmic rays observed by ca Generale presso l’Università di Lecce e poi di AGASA, AIP Conference Proceedings, 516 (2000) 365. Fisica Nucleare e Subnucleare presso l’Univer- [7] P. Sokolsky for the HiRes Collaboration: Final Resul- sità dell’Aquila, dove ha ricoperto diverse cari- ts from the High solution Fly’s Eye (HiRes) Experiment, che. Attualmente è Senior Professor al Gran Sas- Nuclear Physics B - Proceedings Supplements, 212-213 so Science Institute a L’Aquila. Fino al 1985 ha (2011) 74. svolto principalmente esperimenti di fisica delle [8] The Pierre Auger Collaboration: The Pierre Auger particelle ad acceleratori, al CERN e al Fermilab, Cosmic Ray Observatory, Nuclear Instruments and con ricerche di quark pesanti prodotti da adro- Methods in Physics Research A, 798 (2015) 172. ni e neutrini. Successivamente ha indirizzato i [9] D. Mazin: Constraints on Extragalactic Background Light suoi interessi alla fisica astroparticellare con l’e- from Čerenkov telescopes: status and perspectives for the next 5 years, AIP Conf. Proc., 1112 (2009) 111.. sperimento MACRO ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso, indirizzato alla ricerca di monopoli [10] K. Greisen: End to the Cosmic-Ray Spectrum?, Phys. Rev. Lett. 16 (1966) 748. magnetici, oscillazioni di neutrini atmosferici e G. T. Zatsepin, V.A. Kuz’min: Upper Limit of the Spectrum bursts di neutrini da collassi stellari. A partire of Cosmic Rays, Sov. Phys. JETP Lett. (Engl. Transl.), 4 dal 2000 ha indirizzato le sue ricerche allo studio (1966) 78. dei raggi cosmici di energia ultra-elevata presso [11] V. Berezinsky, A. Z. Gazizov and S. I. Grigorie- l’Osservatorio Pierre Auger in Argentina. va: On astrophysical solution to ultrahigh-energy cosmic rays, Phys. Rev. D , 74 (2006) 043005.. Francesco Salamida: ha conseguito la Laurea in doi:10.1103/PhysRevD.74.043005. Fisica nel 2003 presso l’Università degli studi di [12] J. Allison et al.: Geant4 developments and applications, Lecce e il Dottorato in Fisica nel 2007 presso l’Uni- IEEE Transactions on Nuclear Science, 53 (2006) 270. versità dell’Aquila. Dopo Post-Doc all’Aquila, al [13] R. Alves Batista, A. Dundovic, M. Erdmann, Karlsruhe Institute of Technology, all’Institut de K. H. Kampert, D. Kuempel, G. Müller, G. Sigl, A. van Physique Nucléaire d’Orsay e all’INFN di Milano Vliet, D. Walz and T. Winchen: CRPropa 3 - a Public Astrophysical Simulation Framework for Propagating Bicocca, dal 2019 è Professore Associato presso il Extraterrestrial Ultra-High Energy Particles, JCAP, 5 Dipartimento di Scienze Fisiche e Chimiche del- (2016) 38. l’Universitè dell’Aquila dove tiene vari corsi tra [14] D. Boncioli, A. Fedynitch and W. Winter: Nuclear i quali quello di Fisica Nucleare e Subnucleare Physics Meets the Sources of the Ultra-High Energy Cosmic nel Corso di Laurea Magistrale in Fisica. La sua Rays, Sci. Rep., 7 (2017) 4882. ricerca si concentra sulla fisica sperimentale dei [15] N. M. Gerasimova and I. L. Rozental: Influence of raggi cosmici ad altissima energia nell’ambito the Nuclear Photoeffect on the Cosmic Ray Spectrum, Sov. dell’Osservatorio Pierre Auger in Argentina e Phys. JETP (Engl. Transl.), 14 (1962) 350. sulla ricerca del doppio decadimento beta senza [16] A. M. Hillas: The Origin of Ultrahigh-Energy Cosmic neutrini come membro dell’esperimento GER- Rays, Ann. Rev. Astron. Astrophys, 22 (1984) 425. DA/LEGEND presso i Laboratori Nazionali del [17] D.Heck,J.Knapp,J.N.Capdevielle,G.Schatzand T. Gran Sasso. Thouw: CORSIKA: A Monte Carlo code to simulate extensive air showers, FZKA-6019. Ithaca: Viaggio nella Scienza XIX, 2022 • UHECR: raggi cosmici di energia ultra elevata 91
Ithaca: Viaggio nella Scienza XIX, 2022 • UHECR: raggi cosmici di energia ultra elevata 92
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