TECNOLOGIA DI SANIFICAZIONE ATTIVA E-HOME AIR QUALITY

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TECNOLOGIA DI SANIFICAZIONE ATTIVA E-HOME AIR QUALITY
TECNOLOGIA DI SANIFICAZIONE
           ATTIVA E-HOME AIR QUALITY

La sanificazione dell’aria mediante E-HOME AIR QUALITY, è una tecnologia sviluppata ed utilizzata
dalla NASA per la sanificazione degli ambienti destinati alle missioni aerospaziali, dove una delle
prerogative principali è la qualità e la salubrità dell’aria. La tecnologia imita e riproduce ciò che
avviene in natura mediante la fotocatalisi, un processo che grazie all’azione combinata dei raggi UV
del sole, dell’umidità presente nell’aria e di alcuni metalli nobili presenti in natura, genera molecole
ossidanti naturali in grado di distruggere la maggior parte delle sostanze inquinanti presenti nell’aria
e sulle superfici, ed in particolare batteri, virus, muffe, allergeni, odori, composti organici e volatili.
La reazione fotochimica lega una molecola di ossigeno a quelle preesistenti di idrogeno ed ossigeno
dell’umidità presente nell’aria (H2O), generando il perossido d’idrogeno (H2O2), più comunemente
noto come acqua ossigenata efficacissimo nella distruzione della carica microbiotica, questo
permette di vivere in un ambiente continuamente sanificato.

Catalizzatore:
è una sostanza in grado di aumentare la velocità di una reazione chimica.
Ha la capacità di abbassare l’energia di attivazione e permettere quindi ad un maggior numero di

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TECNOLOGIA DI SANIFICAZIONE ATTIVA E-HOME AIR QUALITY
molecole di reagire tra loro. Non partecipa attivamente alla reazione chimica e al termine di questa
rimane inalterato.
I più potenti sistemi di ossidazione avanzata si basano sulla generazione di radicali idrossile.

Il radicale idrossile è un agente ossidante estremamente potente in grado di igienizzare, deodorare e
purificare l’aria, l’acqua e diverse superfici.

Il biossido di titanio TiO2 è più efficace di qualsiasi altro agente antibatterico, perché la reazione
foto catalitica avviene anche quando ci sono cellule che coprono la superficie e la moltiplicazione dei
batteri è attiva.

Il biossido di titanio non si degrada e mostra un effetto antibatterico a lungo termine. In linea
generale, la disinfezione mediante biossido di titanio è 3 volte più efficace di quella che si ottiene con
il cloro, e 1,5 volte dell’ozono.

                                COMPARAZIONE SISTEMI
                           DI DISINFEZIONE E SANIFICAZIONE

Di seguito è riportata una tabella dove vengono presi in esame i migliori sistemi di sanificazione
conosciuti fino ad ora, alcuni di questi non potrebbero essere utilizzati per diversi motivi in ambienti
con presenza di persone, per quanto riguarda la Fotocatalisi e-HOME AIR QUALITY, non abbiamo
nessun problema, anzi come abbiamo visto è un presidio sanitario medico.

             Filtro HEPA    Elettrostatico         Ozono       UV         Ionizzatore     Fotocatalisi

Muffe         Mediocre          Buono              Buono      Buono        Mediocre        Eccellente

Batteri       Mediocre        Mediocre             Buono      Buono        Mediocre        Eccellente

Acari         Mediocre        Mediocre            Mediocre    Buono        Mediocre        Eccellente

Gas           Mediocre        Mediocre             Buono      Buono        Mediocre        Eccellente

Odori         Mediocre          Buono              Buono      Buono          Buono         Eccellente

Fumo           Buono            Buono              Buono     Mediocre      Eccellente       Buono

VOC           Mediocre        Mediocre             Buono      Buono        Mediocre        Eccellente

Applicabile in presenza di persone, Attività biocida, Nessuna manutenzione (si cambia la lampada UV
ogni 2 anni), Impatto ambientale nullo.

Il Modulo di sanificazione E-HOME AIR QUALITY, come si è detto, combina tre potenti disinfettanti: il
potere germicida della Lampada UV, la stessa inoltre innesca la reazione fotocatalittica del Biossido
di titanio ed il potere ossidante del perossido d’idrogeno. Oltre a queste, dati i patogeni che si vanno
a trattare in particolare i batteri, si innesca una quarta reazione detta reazione di Feton.

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Test relativi alla riduzione e annientamento delle più comuni e pericolose cariche batteriche.

                                   REAZIONE DI FETON

L’azione disinfettante nella reazione di Feton dipende, non tanto dalla molecola di perossido
d’idrogeno (H2O2) in sé, quanto dalla produzione di un ossidante molto più potente: il radicale
idrossilico libero in presenza dell’azione fotocatalittica, tale reazione prevede la presenza di ioni di
ferro, perossido di idrogeno e l’esposizione alla radiazione ultravioletta, con questi componenti la
reazione fotocatalittica risulta essere notevolmente aumentata dalla presenza di (ferro) Fe++ e del
(rame)Cu++,  ed il caso vuole che questi metalli sono forniti dagli stessi batteri.

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APPLICAZIONE

I moduli di sanificazione attiva E-HOME AIR QUALITY possono essere installati nel condotto di
aereazione a valle dell’UTA in modo che il flusso d’aria investa ed attraversi il modulo. Possono
anche essere installati in un qualunque sistema HVAC, collocati in un plenum o direttamente al di
sopra dell’unità di ventilazione. Qualora sia necessario installare unità multiple nella stessa area del
plenum, è consigliabile distanziare le unità in modo da permettere a queste ultime di incontrare
correttamente il flusso dell’aria.
In ambito alimentare la divisione E-HOME AIR QUALITY ha realizzato e propone una serie di
macchine fisse o mobili specifiche per ogni esigenza al fine di inserirle in ambienti o prive di
ventilazione o dove la ventilazione è funzionante nel momento in cui i prodotti presenti in
automatico richiedono aria o umidità (es. Stagionatura), ma serve la fotocatalisi per gestire le cariche
batteriche o le muffe e comunque la sanificazione dell’ambiente.

La Fotocatalisi ha dimostrato di essere in grado di uccidere un’ampia gamma di batteri Gram-negativi
e Gram-positivi, funghi filamentosi e unicellulari, alghe, protozoi, virus e batteri.
Il meccanismo di abbattimento microbico comporta la degradazione della parete cellulare e della
membrana citoplasmatica a causa della produzione di specie reattive dell’ossigeno, quali i radicali
idrossilici e perossido di idrogeno. Questo porta inizialmente a perdite di contenuto cellulare, quindi
a lisi cellulare che può essere seguita da mineralizzazione completa dell’organismo. La fotocatalisi
ha dimostrato di essere in grado di uccidere una vasta gamma di organismi compresi batteri Gram-
negativi e Gram-positivi (incluse le endospore), funghi, alghe, protozoi e virus, e si è rivelata anche in
grado di inattivare i prioni e di distruggere tossine microbiche.  La capacità di eliminare la maggior
parte di microorganismi indica che le sanificazione fotocatalitica ha la potenzialità di essere auto-
sterilizzante.

Prove indirette di danni della membrana cellulare provengono da studi di perdita di componenti
cellulari. In una ricerca è stato messo in evidenza che vi è una rapida perdita di potassio K+ da cellule
trattate di AHT Streptococcus sobrinus e che tale perdita ha luogo entro 1 minuto di esposizione ed
è concomitante con la perdita di vitalità. A ciò ha fatto seguito un rilascio più lento di RNA e proteine.
Anche in concomitanza con la morte cellulare di E. coli è stata constatata una perdita di K+

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FILTRO POLVERI E-HOME AIR QUALITY

    Negli ambienti interni di oggi, i livelli di inquinamento spesso superano quelli dell’aria esterna.
    Studi medici riportano che il nostro sistema respiratorio dovrebbe eliminare ogni giorno fino a
    due cucchiai colmi di particolato. Polvere, polline, spore di muffe, peli di animali domestici e acari
    della polvere sono alcune delle sostanze inquinanti che respiriamo. In abbinamento a e-HOME AIR
    QUALITY riduce le polveri sottili per una perfetta qualità dell’aria.

    Risparmio energetico!
    I filtri polvere e-HOME AIR QUALITY proteggono l’impianto di riscaldamento e raffreddamento in
    quanto trattengono le particelle che altrimenti andrebbero a ricoprire le bobine riducendo così la
    loro efficienza. Le unità pulite lavorano di meno consentendo un risparmio sui costi energetici.

                                                                         Come funziona il filtro
                                                                         Il filtro elettrostatico e-HOME AIR
                                                                         QUALITY utilizza un configurazione
                                                                         brevettata di polarità alternata, strati
                                                                         ricaricabili di filtrazione in polipropilene
                                                                         in grado di attirare particelle fino a 0.1
                                                                         micron (1 micron = 0,001 mm)

Manutenzione del filtro
La manutenzione regolare
permette di mantenere
sempre la stessa efficienza,
basta lavarlo ogni 30/60gg
semplicemente con acqua e
detergente.
                                                                     Ogni strato di filtrazione utilizza un
                                                                     sistema brevettato di tessuti filtranti
                                                                     con una qualità medica e anti-microbica
                                                                     grazie alla presenza di un nucleo di
                                                                     schiuma che inibisce la crescita di muffe
                                                                     e batteri.
Le minuscole
particelle sospese
nell’aria vengono
catturate dalle fibre
elettrostatiche
come si vede in
questa immagine
corrispondente ad
un filtro dopo una
settimana d’uso.

                                                                           Vista macro degli inquinanti dell’aria
                                                                           interna trattenuti dal filtro.

                                                                     Tecnologia di sanificazione attiva
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APPLICAZIONE IN AMBIENTI DIVERSI
       SANIFICAZIONE MICROCLIMA E QUALITÀ DELL’ARIA NEGLI UFFICI

     Un dato allarmante emerge da uno studio effettuato dal CNR (Consiglio Nazionale delle
     Ricerche) nell’ambito della ricerca europea denominata “Offic Air Project“: la qualità dell’aria in
     ufficio è peggiore di quella esterna, pari di media a 5 volte rispetto alla strada sottostante.

     Prendendo in esame soprattutto gli edifici moderni, è stata rilevata una presenza di sostanze quali
     la formaldeide, il benzene ed i terpeni con livelli superiori ai livelli di soglia. Colpa delle colle,
     vernici e prodotti di pulizia, dai detergenti ai deodoranti, delle fotocopiatrici e delle stampanti oltre a
     questi si aggiungono le polveri, i microinquinanti quali ossidi di zolfo, di azoto e gli idrocarburi tipici
     dell’inquinamento urbano.

     Risultati quindi a dir poco preoccupanti visto che passiamo la maggior parte della giornata in
     ufficio. Per questa ragione la necessità di garantire la salubrità degli impianti attraverso controlli e
     manutenzioni è fondamentale per tutelare la salute dei lavoratori.

     Il documento si sofferma anche sulla qualità dell’aria indoor e ricorda che i principali fattori di
     inquinamento dell’aria indoor sono:

     Contaminanti biologici (ad es. microorganismi patogeni, batteri, muffe, pollini e virus).

     Contaminanti fisici (ad es. radon, campi elettromagnetici, rumore)

     Contaminanti chimici (ad es. ozono, formaldeidi, composti organici volatili, polveri/fibre inalabili,
     anidride carbonica, monossido di carbonio).

     In particolare il livello della qualità dell’aria negli uffici deve essere tale da garantire:

     la soddisfazione delle esigenze di benessere della maggior parte delle persone presenti
     nell’ambiente di lavoro;

     l’assenza di agenti inquinanti noti in concentrazioni tali da arrecare danno alla salute o causare
     condizione di malessere per gli occupanti”.

Per contrastare la nocività degli agenti inquinanti è “opportuno” adottare alcuni accorgimenti, quali:

     assicurare un adeguato numero di ricambi d’aria, ottenuti anche attraverso la semplice apertura
     delle finestre con intervalli di circa 2 ore;

     prevedere che negli ambienti in cui sono presenti impianti di ventilazione o di trattamento dell’aria
     venga effettuata la regolare pulizia dei filtri e delle bocchette di ventilazione;

     Fondamentale è la pulizia delle canalizzazioni che in caso contrario diventano un deposito di polvere
     e di conseguenza terreno di coltura per le cariche batteriche. Purtroppo quasi nessuno effettua
     questa operazione, trasformando di conseguenza l’impianto di ventilazione nel principale strumento
     di contaminazione.

     Le normative: il riferimento principale è il Dpr 303/56, così come modificato dal Dlgs 626/94 e dal
     Dlgs 242/96, obbligano il datore di lavoro a fornire negli ambienti di lavoro “aria salubre in quantità
     sufficiente” inoltre è riportato che “Qualsiasi sedimento o sporcizia che potrebbe comportare un

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pericolo immediato per la salute dei lavoratori dovuto all’inquinamento dell’aria respirata, deve
essere eliminato rapidamente”.
Sono in aumento le denuncie di lavoratori in quanto, la pessima qualità dell’aria e un microclima
inadeguato, possono provocare a lungo andare, vere e proprie malattie professionali, inoltre
l’assenza per malattia e il disconfort provocano una scarsa produttività per l’impresa.

Le manifestazioni più comuni di patologie sono: l’irritazione delle vie aeree e degli occhi, irritazioni
cutanee, disturbi nervosi come il mal di testa, la nausea, la sonnolenza, sensazioni olfattive
sgradevoli, l’irritabilità. Oltre a queste si aggiungono allergie, contaminazioni batteriche e patologie
dell’apparato respiratorio in genere.
Lo studio di un ente tedesco, l’Institute of Global and Area Studies, conferma che lavorare in un
ufficio con sistemi di sanificazione avanzati può anche aumentare l’aspettativa di vita del lavoratore.

Patologie causate da agenti biologici e loro derivati graduati per gravità e frequenza

                                                           CAUSE

PATOLOGIE         Virus     Batteri e   Funghi   Pollini   Acari       Altri    Forfora ed   Gravità   Frequenza
                          endotossine                               artropodi     escreti      (a)         (b)
                                                                                 animali

Otite              X                      X        X         X         X            X          2          4

Polmonite          X          X           X                                                   2-5         2

Asma               X                      X        X         X         X            X         2-5         3

Alveolite                     X           X                            X            X         3-5         2

Febbre da
Umidificatore      X                                                                          2-4         1-2

Aspergillosi
broncopolmonare                           X                                                   2-5         1

Dermatite
da contatto                   X           X        X         X         X            X         1-4         2-3

Eczema atopico                            X        X         X         X            X         1-4         3-4

Orticaria                                 X        X         X         X            X         1-4         2-3

Micotossicosi                             X                                                   1-4         1

(a): 1 = banale, 2 = interferente, 3 = limitante, 4 = invalidante, 5 = grave/mortale
(b): 1 = rara, 2 = bassa, 3 = media, 4 = comune

Per contrastare quanto sopra esposto si può utilizzare, senza opere invasive e costose, una modalità
di sanificazione attiva presente da sempre in natura e riprodotta utilizzando gli stessi componenti
per la sanificazione degli ambienti confinati, stiamo parlando della tecnologia PCOTM (Photocatalytic
Oxidation), meglio conosciuta come ossidazione foto-catalitica.

Questa tecnologia è l’ideale per l’utilizzo in ambienti con grande permanenza di persone quali gli
uffici. Da quanto detto si capisce che la sanificazione riveste  un’importanza vitale sia rispetto alla
persona ma anche nella gestione economica della struttura, di conseguenza è fondamentale che
un edificio adibito ad uffici sia  dotato di E-HOME AIR QUALITY, il quale permette la sanificazione
dell’aria mediante fotocatalisi e di conseguenza la distruzione dei microrganismi che sono la causa
delle contaminazioni sopra citate.

                                                                   Tecnologia di sanificazione attiva
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                                                                   e-HOME AIR QUALITY
In questi ambienti il rischio contaminazione è presente ovunque soprattutto dove non si pensa e
dove non si riesce ad arrivare con la normale pulizia. Quindi avremmo bisogno di un sistema che,
abbinato alla normale pulizia, sanifichi costantemente l’ambiente evitando in continuo l’enorme
proliferazione di batteri, muffe , spore, ma lo stesso sistema non deve essere nocivo per la salute
di chi sosta o lavora in questi ambienti e sarebbe perfetto se potesse essere anche un presidio
sanitario medico. Tutto ciò è  E-HOME AIR QUALITY.

CONCLUSIONI
Dagli ultimi sondaggi sulla popolazione riguardanti il benessere, la qualità dell’aria e la qualità
dell’acqua sono ai primi posti della graduatoria, riteniamo quindi che, nel secondo ambiente in
cui passiamo la maggior parte del tempo nel corso di una giornata, l’ufficio, la qualità dell’aria
sia fondamentale. Abbiamo visto che le normative non devono essere l’unico elemento per
salvaguardare la salute dei lavoratori, ma se l’ambiente è sanificato e la qualità dell’aria è ottima, la
produttività ne trae beneficio, le persone si ammalano con minor frequenza, quindi la sanificazione
dell’aria è da ritenere un’importante strumento per il benessere è la produttività all’interno degli
uffici.

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APPLICAZIONE IN AMBIENTI DIVERSI
  SANIFICAZIONE MICROCLIMA E QUALITÀ DELL’ARIA NEGLI HOTEL

La riflessione parte dalla ricerca coordinata dagli esperti dell’università di Houston, hanno analizzato
a campione le condizioni igieniche in grandi alberghi in Texas, Indiana e South Carolina. L’obiettivo
dell’analisi era elaborare un metodo scientifico per valutare le operazioni di pulizia negli hotel e
misurare il livello di rischio igienico per gli ospiti. A tale scopo è stato utilizzato il sistema Haccp
(Hazard Analysis and Critical Control Points), sviluppato in origine dalla Nasa per identificare
potenziali rischi fisici, chimici e biologici e utilizzato, anche in Italia, nel controllo di qualità di varie
filiere produttive, compresa quella alimentare.

Un secondo studio, dell’American Society of Microbiology ha esaminato una serie di hotel a
campione. Entrambi le ricerche convergono nello stesso risultato: Sull’80% delle superfici nelle
stanze è stato rinvenuto l’Escherichia coli, un batterio fecale estremamente diffuso e responsabile di
infezioni intestinali.

La causa maggiore della proliferazione del batterio, per assurdo è causata delle pulizie, in particolare
dalle spugnette e dai panni. Un addetto alle pulizie, in un turno di 8 ore pulisce dalle 14 alle 16 stanze
e solitamente utilizzano la stessa spugnetta per la pulizia dei sanitari. Quindi mentre si puliscono
le superfici, le stesse vengono contaminate, i batteri non vengono distrutti con i detersivi, per fare
ciò devono entrare in campo dei processi di sanificazione. Quindi i batteri contenuti nel water, con
un colpo di spugna, passano sui rubinetti e sui piani dei lavandini dove i clienti, appoggiamo lo
spazzolino prima di lavare i denti.

La contaminazione avviene anche dai clienti che non si lavano correttamente le mani, quindi il
telecomando del TV è in assoluto l’oggetto più contaminato in una camera d’hotel, ma non sono da
meno gli interruttori, le maniglie, le scrivanie, il telefono, la testiera del letto. Ecc.

Altri tipi di contaminazione sono dati da altri agenti che entrano nelle camere con i clienti e dei quali
è difficile disfarsene, questi vengono riscontrati su cuscini, copriletti, tessuti di sedie e poltrone
pavimentazioni tessili. Stiamo parlando di acari e fluidi corporei non sempre visibili ad occhio
nudo, ma che contengono una quantità elevata di virus e batteri che possono causare malattie
sessualmente trasmissibili.

Da ultimi sono stati riscontrati presenze di allergeni, muffe e sostanze varie che costituiscono la
qualità dell’aria.

Un dato allarmante emerge da uno studio effettuato dal CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) : la
qualità dell’aria in ambiente confinato (casa, ufficio hotel ) è peggiore di quella esterna, pari di
media a 5 volte rispetto alla strada sottostante, inoltre se viene accesa una sigaretta, una candela o
dell’incenso il valore dell’inquinamento raddoppia.

Prendendo in esame soprattutto gli edifici moderni, è stata rilevata una presenza di sostanze quali
la formaldeide, il benzene ed i terpeni con livelli superiori ai livelli di soglia. Colpa delle colle,
vernici e prodotti di pulizia, dai detergenti ai deodoranti, delle fotocopiatrici e delle stampanti oltre a
questi si aggiungono le polveri, i microinquinanti quali ossidi di zolfo, di azoto e gli idrocarburi tipici
dell’inquinamento urbano.

Dai dati sopra riportati ed a seguito d’indagini di settore è emerso che il 60% dei viaggiatori definiti
come ìnfrequenti (ovvero che hanno trascorso almeno 6 giorni in un hotel durante l’anno) ha
riportato una serie di situazioni riconducibili alla permanenza in una stanza di albergo con pessima
qualità dell’aria: mal di testa, disturbi del sonno, problemi alle vie respiratorie. In merito, la National

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Sleep Foundation americana riporta che la maggior parte dei disturbi del sonno sono causati
     proprio da problemi dell’apparato respiratorio, aggravati dall’impatto, sull’organismo umano, della
     qualità dell’aria indoor presente nel luogo di riposo.

     Un albergo è un luogo di lavoro e di svago nel quale impiegati e clienti trascorrono più o meno
     tempo all’interno di spazi quali camere, corridoi, ristoranti, bar, hall e sale convegni: la garanzia di
     un ambiente sano e di una buona qualità dell’aria indoor avrà quindi un notevole impatto non solo
     sull’indice di gradimento dell’eventuale ospite ma sull’attività di tutti gli occupanti. È fondamentale
     perciò che il gestore della struttura alberghiera garantisca il massimo livello possibile di sanificazione
     degli ambienti.

     Risultati quindi a dir poco preoccupanti visto che passiamo la maggior parte della giornata in hotel.

     Per questa ragione la necessità di garantire la salubrità degli impianti attraverso controlli e
     manutenzioni è fondamentale per tutelare la salute dei lavoratori e degli ospiti.

     Il documento si sofferma anche sulla qualità dell’aria indoor e ricorda che i principali fattori di
     inquinamento dell’aria indoor sono:

     Contaminanti biologici (ad es. microorganismi patogeni, batteri, muffe, pollini e virus).

     Contaminanti fisici (ad es. radon, campi elettromagnetici, rumore)

     Contaminanti chimici (ad es. ozono, formaldeidi, composti organici volatili, polveri/fibre inalabili,
     anidride carbonica, monossido di carbonio).

In particolare il livello della qualità dell’aria negli hotel deve essere tale da garantire:

     La soddisfazione delle esigenze di benessere della maggior parte del personale presente nell’ambiente
     di lavoro e dei clienti nelle camere e nelle parti comuni;

     L’assenza di agenti inquinanti noti in concentrazioni tali da arrecare danno alla salute o causare
     condizione di malessere per gli occupanti”.

     L’eliminazione degli odori che è uno dei reclami più ricorrenti nelle schede di soddisfazione del cliente.

     La possibilità di salvaguardare le persone con patologie, sempre più comuni, quali allergie, asma e
     problemi all’apparato respiratorio in genere. Che potrebbero sfociare in una crisi durante il soggiorno
     dell’ ospite.

     Per contrastare la nocività degli agenti inquinanti è “opportuno” adottare alcuni accorgimenti, quali:

     Assicurare un adeguato numero di ricambi d’aria, ottenuti anche attraverso la semplice apertura delle
     finestre con intervalli di circa 2 ore;

     Prevedere che negli ambienti in cui sono presenti impianti di ventilazione o di trattamento dell’aria
     venga effettuata la regolare pulizia dei filtri e delle bocchette di ventilazione;

     Fondamentale è la pulizia delle canalizzazioni che in caso contrario diventano un deposito di polvere e
     di conseguenza terreno di coltura per le cariche batteriche. Purtroppo quasi nessuno effettua questa
     operazione, trasformando di conseguenza l’impianto di ventilazione nel principale strumento di
     contaminazione.

     Senza questi accorgimenti i dipendenti e gli ospiti sono esposte al rischio di contrarre alcune patologie.

     Le manifestazioni più comuni di patologie sono: l’irritazione delle vie aeree e degli occhi, irritazioni
     cutanee, disturbi nervosi come il mal di testa, la nausea, la sonnolenza, sensazioni olfattive sgradevoli,
     l’irritabilità. Oltre a queste si aggiungono allergie, contaminazioni batteriche e patologie dell’apparato
     respiratorio in genere.

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APPLICAZIONE IN AMBIENTI DIVERSI
PULIZIA E SANIFICAZIONE IN AMBIENTI OSPEDALIERI, SANITARI E MEDICI

  e-HOME Air Quality è la tecnologia di sanificazione ideale per l’utilizzo in ambienti ospedalieri, case di
  cura, cliniche e negli studi medici, per i motivi di seguito esposti.

  Dalla statistica sappiamo che il rischio di contrarre un’ infezione per pazienti ed operatori negli
  ambienti sanitari è elevato e lo stesso porta all’aumento dei costi di gestione, dovuta ad ulteriori cure
  mediche, medicinali, maggiore assistenza e pulizia a persone e cose, oltre a maggiori costi dati  dal
  personale medico, infermieristico ed ausiliario causato d’ assenza dal lavoro per malattia.

  E’ risaputo che le infezioni correlate all’assistenza (ICA) sono molto frequenti, nei pazienti.
  L’andamento epidemiologico delle ICA osservato è attribuibile a diversi fattori: un aumento della
  quantità di pazienti debilitati, l’accentuata complessità assistenziale, l’aumento delle infezioni
  sostenute da microrganismi resistenti agli antibiotici (per effetto della pressione antibiotica e della
  trasmissione di microrganismi in ambito assistenziale). A queste si aggiungono le problematiche
  causate dall’edificio, quali presenza di muffe (sindrome da edificio malato), difficoltà nei ricambi
  d’aria, disconfort termico (troppo caldo o troppo freddo) mancanza di ventilazione VMC o mancanza
  di pulizia e sanificazione degli impianti di VMC che diventano luoghi di coltura e proliferazione di
  microrganismi.

  Oggi il controllo delle infezioni nosocomiali costituiscono una grande sfida di salute pubblica, perché
  rappresentano un insieme piuttosto eterogeneo di condizioni diverse sotto il profilo microbiologico,
  fisiologico ed epidemiologico, condizioni che hanno un elevato rischio di infezioni correlate
  all’assistenza ed un forte impatto sui costi sanitari e sono indicatori della qualità del servizio offerto
  ai pazienti ricoverati.
  L’incidenza delle ICA varia da sede a sede ed è influenzata dalla diagnosi principale del paziente, dalle
  patologie associate e dall’esposizione a procedure chirurgiche e/o diagnostico-terapeutiche.

  Secondo il rapporto dell’European Center for Diseases Control and Prevention (ECDC), in ciascun
  giorno la prevalenza in ospedale di pazienti che hanno contratto una infezione è pari a 7,1%, con un
  range che va da 3,5% a 10,5% nei diversi studi.
  L’ECDC stima che ogni anno più di 4 milioni di pazienti nella Comunità Europea a 27 Paesi
  acquisiscano una infezione in ospedale, per un totale di 4,5 milioni di infezioni e che ogni anno,
  come conseguenza di queste infezioni, si verifichino approssimativamente 37.000 decessi causati
  direttamente dall’infezione e 110.000 decessi per i quali l’esistenza dell’infezione ha giocato un ruolo
  favorente.
  Sempre secondo l’ECDC le infezioni determinano approssimativamente 16 milioni di giornate di
  degenza ospedaliera aggiuntive all’anno (una media di 4 giorni per infezione) e costi significativi per
  i servizi sanitari dei Paesi membri. Assumendo un costo medio di 435 euro al giorno, il costo totale
  annuale delle infezioni acquisite in ospedale per l’Europa può essere stimato in 7 miliardi di euro
  all’anno, senza considerare i costi indiretti dovuti alla perdita di guadagno per le assenze dal lavoro,
  e l’eventuale decesso.
  L’aspetto più scottante di questo problema è però che, nonostante gli indiscussi progressi della
  medicina, l’incidenza e la mortalità delle infezioni ospedaliere (4a causa di morte nel mondo
  occidentale) non tende a ridursi, sebbene si calcoli che ben il 30% di esse sarebbero prevenibili
  (135.000- 210.000 infezioni prevenibili in Italia). Tutte le strutture sanitarie (ospedali, cliniche, case
  di cura, studi medici, studi dentistici  ecc.). sono soggette a rischio infettivo dovuto alla presenza di
  patogeni che possono rappresentare una minaccia sia per i pazienti che per gli operatori sanitari.
  Presenza di microorganismi nell’ambiente.

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Trasmissione di patogeni operatori/pazienti e tra pazienti /pazienti
Tra gli elementi dell’ambiente più di frequente chiamati in causa nel caso di infezioni  vi sono: l’aria,
l’acqua e le superfici (pavimenti, pareti ed altre superfici).
L’origine della trasmissione delle ICA di tipo esogeno è da attribuire a microrganismi provenienti
dall’ambiente esterno, da pazienti portatori sani colonizzati al momento del ricovero, da pazienti che
hanno sviluppato l’infezione, dal contatto con superfici ed oggetti attraverso le mani.

Qualsiasi patogeno aerodisperso è in grado di produrre una infezione nosocomiale. Alcune spore
di muffe ambientali, quali l’Aspergillus, possono causare infezioni opportunistiche nei soggetti
immunodepressi.
Alcuni studi hanno documentato come gli agenti patogeni siano trasportati dalle persone e riversati
nell’ambiente dove possono sopravvivere sulle superfici per lunghi periodi, diffondendosi tra le
persone e l’ambiente e come una miglior igiene riduca i tassi di infezione dovute a questi agenti
patogeni.
Le infezioni correlate all’assistenza costituiscono un problema rilevante in termini sanitari, sociali ed
economici.
È caduta l’illusione che la disponibilità di nuovi antibiotici sia in grado di risolvere ogni tipo di
infezione.
Anzi, il largo uso di antibiotici fatto negli ultimi anni ha portato alla selezione di ceppi multiresistenti.

Per combattere il proliferare dei patogeni è fondamentale avere una strategia globale nell’affrontare
complessivamente il problema della sanificazione, la stessa è il risultato di due importanti passaggi
nell’ordine: la pulizia e la disinfezione. Questo è l’unico strumento che permette la profilassi delle
malattie infettive.
La sanificazione è un processo che elimina un’elevata quantità di microrganismi questi sono batteri,
spore, polvere e la materia organica dagli stessi prodotta al fine di auto proteggersi (Biofilm).

Da quanto detto si capisce che la sanificazione riveste un’importanza vitale sia rispetto alla persona
ma anche nella gestione economica della struttura, di conseguenza è fondamentale che un edificio di
questo tipo sia  dotato di E-HOME AIR QUALITY, il quale permette la sanificazione dell’aria mediante
fotocatalisi e di conseguenza la distruzione dei microrganismi che sono la causa delle contaminazioni
sopra citate.

Sappiamo che il perossido d’idrogeno H2O2 è fra i migliori detergenti e ossidante ideale per
disinfettare e deodorare in particolar modo in ambienti Sanitario con presenza di persone allettate
In questi ambienti il rischio contaminazione è presente ovunque soprattutto dove non si pensa e
dove non si riesce ad arrivare con la normale pulizia. Quindi avremmo bisogno di un sistema che
abbinato alla normale pulizia, sanifichi costantemente l’ambiente evitando in continuo l’enorme
proliferazione di batteri, muffe , spore, ma lo stesso sistema non deve essere nocivo per la salute
di chi sosta o lavora in questi ambienti e sarebbe perfetto se potesse essere anche un presidio
sanitario medico. Tutto ciò è  E-HOME AIR QUALITY.

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APPLICAZIONE IN AMBIENTI DIVERSI
PULIZIA DISINFEZIONE E STERILIZZAZIONE IN AMBIENTI ALIMENTARI

Di seguito prendiamo in esame quanto è possibile ottenere nell’utilizzo di questa tecnologia nel
comparto alimentare, in particolare nella filiera della carne la quale parte dalla macellazione fino al
confezionamento del fresco o della trasformazione in salumi.

Per fare questo è necessario capire le dinamiche e i microorganismi che entrano in gioco e
accompagnano nel vari processi il prodotto. I principali patogeni entrano nella filiere portati
dall’animale stesso e sono in parte collocati fuori e all’interno di ogni singolo capo, altri sono presenti
nei singoli reparti e macchinari dell’azienda alimentare e gli ultimi sono portati dalle maestranze
addetti alla lavorazione.

Di seguito sono elencati i primari patogeni della filiera:

LISTERIA MONOCYTOGENES _ubiquitario anche a bassa temperatura

SALMONELLA TYPHIMURIUM / ENTERITIDIS _intestinale

ESCHERICHIA COLI _ubiquitario e fecale

CAMPYLOBACTER JEJUNI / COLI _gastrointestinale

CLOSTRIDIUM PERFRINGENS _suolo e intestino

STAPHYLOCOCCUS AUREUS _mucose e cute

PSEUDOMONAS AERUGINOSA _ambiente - acqua

Per combattere il proliferare dei patogeni sopra riportati è fondamentale avere una strategia globale
nell’affrontare complessivamente il problema della sanificazione, la stessa è il risultato di due
importanti passaggi nell’ordine: la pulizia e la disinfezione. Questo è l’unico strumento che permette
la profilassi delle malattie infettive, e la contaminazione degli alimenti.

La sanificazione è un processo che elimina dal prodotto un’ elevata quantità di microorganismi che
si nutrono e deteriorano il prodotto stesso, questi sono batteri, spore, polvere e la materia organica
dagli stessi prodotta al fine di auto proteggersi (Biofilm)

Molti fattori possono condizionare il processo di sanificazione. Alcuni sono fattori intrinseci ai
microrganismi, che mostrano una crescente resistenza ai disinfettanti liquidi od in schiuma
solitamente utilizzati in ambito alimentare.

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Nei patogeni la resistenza in alcuni casi è data dalla selezione di ceppi resistenti dovuta
all’esposizione ai germicidi.
Altri fattori riguardano le condizioni esterne ed ambientali quali: il pH delle soluzioni, la temperatura,
la concentrazione dei prodotti, il tempo di esposizione, la presenza di sostanze organiche, la
conformazione dell’oggetto, anche se il livello di pulizia del substrato (in particolare da sostanze
come pus o sangue) è assolutamente critico.

Occorre anche osservare come i disinfettanti classici non devono essere miscelati, e che la possibilità
di essere inattivati varia grandemente da molecola a molecola.

La disinfezione meccanica mediante prodotti solitamente in uso viene spesso suddivisa in 3 livelli:

Il livello alto ha come obiettivo l’eliminazione tutti i microrganismi con eccezione delle spore
batteriche.

Il livello medio tende ad assicurare la distruzione della maggior parte di batteri e funghi, ma non
delle spore batteriche.

Il livello basso è attivo solamente per alcuni funghi, virus, batteri ma non le spore.

Prima di disinfettare è d’obbligo che sia preceda con un’ottima pulizia di fondo, in questo modo si
ottiene una riduzione di microrganismi, pur non essendo sempre efficace sulle spore.
Inoltre data la quantità di microrganismi e la resistenza che hanno sviluppato verso i vari  tipi
disinfettanti, non ci consente di avere un unico prodotto risolutivo per ogni condizione, quindi si
deve conoscere che tipo di microrganismo si deve eliminare, a questo si aggiungono le condizioni
ambientali quali: i locali, i materiali da sanificare, e la conoscenza del dispositivo che si vuole
utilizzare, la concentrazione il tempo di reazione e le istruzioni d’uso.
In presenza di materiale organico, una buona parte dei disinfettanti si disattiva in percentuali
variabili inoltre l’efficacia e praticamente nulla se utilizzata su oggetti non accuratamente puliti, in
quanto i disinfettanti possono essere contaminati da batteri se non compresi nello spettro di attività
del prodotto, gli stessi devono essere utilizzati massimo entro dieci giorni dalla data di apertura del
prodotto sigillato.
Ogni disinfettante se non utilizzato correttamente oltre a non svolgere la propria funzione risulterà
nocivo per gli alimenti e per il personale che lavora in quell’ambiente.
Tutto ciò che non è pulito e sanificato si trasforma in Biofilm.
Il biofilm è una bio-contaminazione che si sviluppa dall’organizzazione di microrganismi i quali
costruiscono una sorta di copertura per auto proteggersi dalla pulizia e disinfezione.
Per evitare la formazione di biofilm è necessaria la pulizia e la manutenzione di tutte le superfici dei
macchinari degli accessori e degli impianti.

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La soluzione al trattamento di superfici di lavoro più semplice, meno onerosa, ed un efficace e
disinfettante,  è il Perossido d’idrogeno (comunemente conosciuta come acqua ossigenata) H2O2
Il Perossido d’idrogeno è in grado di distruggere il biofilm in profondità e sanificare la superficie,
inoltre non è necessario il risciacquo in quanto dopo poco tempo si trasforma in acqua.

E’ importante sapere che l’acqua utilizzata nelle pulizie influenza la Microbiologia dato che i microbi
sono presenti dove c’è l’acqua, quindi è importante che gli ambienti di lavorazione siano asciutti e
con poco vapore per evitare lo sviluppo della Legionella.

Per capire cosa succede in un ambiente di lavoro con presenza di alimenti dobbiamo capire cosa
succede a livello microbiologico durante le classiche 8 ore di una normale giornata lavorativa.
Presupponiamo di aver sanificato perfettamente l’ambiente e che all’inizio della giornata entrano
unitamente alle carni da lavorare ed al personale solamente due batteri e sapendo che gli stessi
raddoppiano ogni venti minuti vediamo cosa succede nella tabella sotto riportata:

    ORE                         N° BATTERI                ORE                         N° BATTERI

    08:00                            2                    13:00 pausa pranzo            65.536

    08:20                            4                    14:00                         524.288

    08:40                            8                    15:00                        4.194.304

    09:00                            16                   16:00                       33.554.432

    10:00                           128                   17:00                       268.435.456

    11:00                          1024                   18:00                      2.147.483.648

    12:00 pausa pranzo             8192

Dalla tabella sopra esposta si capisce che la proliferazione batterica ha una crescita esponenziale
e di conseguenza non possiamo pensare di trattarla a fine giornata con i normali sistemi di pulizia
e sanificazione che abbiamo sopra riportato. Abbiamo appreso che il perossido d’idrogeno H2O2 è
il migliore detergente ossidante ideale per staccare, disinfettare e deodorare in particolar modo in
ambienti con una grande presenza di grasso e sangue dati dalla lavorazione di carni fresche.

In questi ambienti il rischio contaminazione è presente ovunque soprattutto dove non si pensa e
dove non si riesce ad arrivare con la normale pulizia. Quindi avremmo bisogno di un sistema che
abbinato alla normale pulizia, sanifichi costantemente l’ambiente evitando in continuo l’enorme
proliferazione di batteri, muffe, spore, ma lo stesso sistema non deve cambiare le caratteristiche dei
prodotti in fase di lavorazione ed inoltre non deve essere nocivo per la salute di chi lavora in questi
ambienti e sarebbe perfetto se potesse essere anche un presidio sanitario medico.

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Quanto cerchiamo è, come anticipato, prodotto dalla Fotocatalisi in natura e riprodotta
industrialmente da E-HOME AIR QUALITY. La sanificazione dell’aria mediante Fotocatalisi arriva
ovunque 24 ore su 24 e sanifica anche parti non visibili e non raggiungibili dalle normali pulizie e
disinfezioni.
Inoltre l’utilizzo di un catalizzatore aumenta in modo esponenziale l’efficacia del H2O2.

CAMERE BIANCHE
La definizione di camera bianca da norma ISO è la seguente:
Una camera all’interno della quale la concentrazione di particelle aerotrasportate è controllata e
che è costruita ed utilizzata in modo da minimizzare l’introduzione, la generazione e la ritenzione di
particelle al suo interno, e in cui altri parametri di rilievo, per esempio la temperatura, l’umidità e la
pressione, sono controllati e seconda delle necessità.

La camera bianca è un ambiente di produzione isolato (solitamente il confezionamento) al fine di
evitare la ricontaminazione microbica del prodotto.
La camera bianca utilizza in sistema passivo di pulizia dell’aria mediante filtri HEPA i quali tendono a
trattenere le particelle alle quali sono attaccati dei microrganismi.
La ricontaminazione della camera è causata dall’operatore che perde cellule ogni singola cellula è
portatrice di 3 batteri e dai prodotti anche se disinfettati prima dell’ingresso nella stessa, oltre alle
cariche batteriche presenti in punti nascosti e non raggiungibili dei macchinari.
Tutto ciò comporta la sostituzione dei filtri, la pulizia della camera e la disinfezione delle UTA,
solitamente mediante le modalità sotto riportate.

Processo di sterilizzazione di camere bianche con gas-plasma

nel plasma, il perossido di idrogeno si dissocia in specie reattive le quali collidono/reagiscono ed
uccidono i microrganismi;

dopo aver reagito con gli organismi e fra loro, i componenti attivati perdono la loro energia e si
ricombinano per formare O2,H20, ed altri prodotti secondari non tossici;

il plasma viene mantenuto attivo per un tempo sufficiente a realizzare la sterilizzazione; a processo
completato, l’energia RF viene interrotta, il vuoto viene rilasciato, la camera ritorna alla pressione
atmosferica mediante l’introduzione di aria attraverso un filtro HEPA.

Da quanto detto si evince che abbinando la pulizia dell’aria mediante filtri HEPA e la sanificazione
foto catalitica mediante E-HOME AIR QUALITY, uniamo la sanificazione passiva dell’aria alla
sanificazione attiva mediante fotocatalisi, la stessa oltre a mantenere sanificata la UTA colpisce
da subito i microrganismi introdotti nella camera bianca introdotti dal personale e dagli alimenti,
poiché gli stessi per essere eliminati dovrebbero prima essere aspirati ed intrappolati nei filtri HEPA,
ma forse è più facile, in assenza di E-HOME AIR QUALITY che si depositino sul prodotto e venga
confezionato, in questo modo potrà deteriorare velocemente il prodotto e nei casi più gravi causare
una contaminazione pericolosa per il consumatore.

Il presente scritto è stato redatto unendo la documentazione e la ricerca sviluppata dal produttore,
unitamente a ricerche universitarie, trattati ed altro materiale tecnico scientifico pubblicato e
reperibile in Internet, relativo alla ossidazione foto-catalitica, ed alla salubrità degli uffici.

                                                                   Tecnologia di sanificazione attiva
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