TEATRO ASTRA Stagione 2017.2018 - Fondazione Teatro Piemonte ...
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UNA DELLE ULTIME SERE DI CARNOVALE di Carlo Goldoni - regia Beppe Navello / PEPE fotografia con il sostegno di Stagione 2017.2018 TEATRO ASTRA partner
Collettore di idee e di progetti, casa di giovani soggetti così come dei migliori centri di cultura teatrale italiani ed internazionali: in questo consiste il progetto artistico della Fondazione Teatro Piemonte Europa, testimoniato ancora una volta dall’articolazione del cartellone 2017-‐2018, giocato su generi estremamente eterogenei e che arrivano ad abbracciare forme artistiche trasversali, dalla danza alla musica al circo contemporaneo. L’azione della Fondazione Teatro Piemonte Europa, fin dalle sue origini protagonista della vita culturale cittadina per rilevanza ed esperienza maturata nel settore dello spettacolo, opera su versanti diversificati e complementari. Da un lato è segnata da una forte partecipazione a progetti internazionali e a significative collaborazioni nazionali, dall’altra è interessata a sviluppare una specifica attenzione alla realtà territoriale, dando spazio e opportunità all’attività di soggetti produttivi piemontesi, a partire da quelli realizzati dalla propria, e ormai affermata, compagnia di giovani artisti. In tale contesto l’importante lavoro della Fondazione si concentra sullo spettacolo dal vivo e rappresentato attraverso il versante della tradizione, ma declinato anche nelle più nuove tendenze della ricerca e della contaminazione tra i generi che caratterizzano la creazione contemporanea. Dalla drammaturgia alla danza, agli spettacoli musicali, l’incontro tra le arti si sviluppa all’interno di un percorso che propone un’offerta artistica ampia e articolata, frutto della capacità di intrecciare importanti relazioni con strutture artistiche di primo piano, e con un’apertura significativa al contesto europeo, come d’altronde iscritto nella vocazione istituzionale dell’ente, che per questa stagione trova nella Francia un territorio privilegiato di esplorazione e scoperta della scena teatrale oltre confine. Il radicamento e l’integrazione territoriale sono invece ben rappresentati, oltre che dalla programmazione delle numerose realtà piemontesi e torinesi, dall’intensa attività che ha trasformato, da alcuni anni, il Teatro Astra in un vero e proprio centro di aggregazione sociale, di discussione, di confronto, punto di riferimento per il territorio. La Regione Piemonte rinnova dunque il sostegno alla progettualità e ai programmi artistici della Fondazione, nell’ambito delle proprie politiche culturali, volte in particolare alla promozione di un sistema regionale di cui il Teatro Piemonte Europa, per la qualificata e articolata attività produttiva, formativa e di ospitalità, è componente essenziale. L’Assessora alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte
Assessora alla Cultura La Fondazione Teatro Piemonte Europa presenta la nuova stagione con un cartellone che come di consueto è ricco di produzioni realizzate in casa, di prime assolute, di importanti collaborazioni con altri Enti teatrali italiani e di sinergie con realtà territoriali importanti. Un cartellone importante al quale si aggiunge ovviamente l’attenzione che viene dedicata all’Europa, uno dei temi che da sempre costituisce la cifra progettuale del TPE e che quest’anno vede in particolare evidenza la produzione francese. Tutti questi fattori costituiscono un patrimonio consolidato della Fondazione TPE che festeggia il decennale della propria attività avviata nel 2007 e si conferma in grado di offrire ai cittadini una programmazione di qualità, riservando nello stesso tempo un rilevante spazio alle produzioni della creatività giovane, con il ricco programma del progetto “vivaio” e alla trasversalità ormai essenziale nelle arti performative con la rassegna d’eccellenza Palcoscenico Danza, curata da Paolo Mohovich. Di tutto questo lavoro vanno ringraziati il direttore Beppe Navello, le compagnie, gli artisti, i tecnici e tutti i collaboratori della Fondazione TPE che lavorano giorno dopo giorno per rendere possibile la magia del palcoscenico. Francesca Leon Via San Francesco da Paola, 3 - 10123 Torino - tel. +39.011.01124717/24718/24797 - fax +39.011.01124776 e-mail: segreteria.assessoreleon@comune.torino.it
La Fondazione CRT per la Fondazione TPE: oltre 700.000 euro per la creatività giovanile E quest’anno un grande appuntamento alle OGR: la Festa della Danza di Blanca Li Torino, 13 giugno 2017 - Da oltre dieci anni la Fondazione CRT sostiene la Fondazione TPE, con il duplice scopo di arricchire l’offerta culturale torinese e di valorizzare la creatività e la crescita professionale dei giovani artisti. Complessivamente, la Fondazione CRT ha destinato più di 700.000 euro al Teatro Astra e al Festival Teatro a Corte, che porta sul palco il meglio dell’innovazione europea. Quest’anno la Fondazione CRT arricchisce il cartellone di una grande novità, nell’ambito del progetto OGR: la Festa della danza di Blanca Li. La Fondazione CRT non ha solo contribuito alle attività del TPE attraverso le tradizionali modalità erogative, ma ha anche avviato un’importante collaborazione nello sviluppo di meccanismi di raccolta fondi - con l’obiettivo negli anni di raddoppiare le donazioni - che hanno coinvolto il pubblico nel sostegno delle giovani compagnie teatrali del territorio. Tale modalità di cui la Fondazione CRT è stata pioniera, in linea con le direttive del MiBACT, ha contribuito al riconoscimento della Fondazione Teatro Piemonte Europa come Teatro di Rilevante Interesse Culturale, collocandolo tra i primi d’Italia. Il sostegno della Fondazione CRT al sistema culturale di Torino, del Piemonte e della Valle d'Aosta è intenso e capillare: in oltre venticinque anni di attività, la Fondazione CRT ha destinato all’arte e alla cultura circa mezzo miliardo di euro, con lo scopo promuovere in modo diffuso la crescita e lo sviluppo del territorio. www.fondazionecrt.it
La Compagnia di San Paolo per le realtà d’eccellenza dello spettacolo dal vivo La Compagnia di San Paolo nel riconoscere alla cultura un ruolo fondamentale nello sviluppo sociale ed economico di un territorio, nella formazione dell’identità del territorio stesso e della crescita individuale e collettiva, ha individuato alcune realtà di eccellenza del Piemonte e della Liguria, riconoscendo a esse la funzione di punto di riferimento e di irradiazione nel panorama dello spettacolo dal vivo. Sono realtà di alto livello che possiedono caratteristiche e peculiarità quali la continuità e la qualità dell’attività artistico-culturale svolta, il ruolo di preminenza e l’autorevolezza all’interno del sistema culturale di appartenenza, l’integrazione con strutture e attività del sistema stesso e il radicamento territoriale. La Compagnia di San Paolo sostiene l’attività istituzionale di queste realtà nella crescente volontà di supportare la creazione di scenari fertili per lo sviluppo culturale del territorio. L’obiettivo è quello di sostenere queste istituzioni, da un lato riconoscendo loro il lavoro fatto fino ad ora, dall’altro stimolandoli a procedere con una solida progettualità volta a ottenere un impatto profondo e radicato sul sistema culturale attraverso una ragionata e attiva programmazione delle attività e quindi con un’auspicata ricaduta favorevole sull’intero territorio. ! ! ! ! ! ! !!! !!Compagnia!di!San!Paolo! ! !!! !!CSP_live! ! !!! !compagniadisanpaolo! ! !!!!www.compagniadisanpaolo.it! !!! !@compagniadisanpaolo! !!! !@Compagnia!di!San!Paolo! !
INTESA SANPAOLO SOSTIENE LA STAGIONE 2017/2018 DEL TEATRO PIEMONTE EUROPA Intesa Sanpaolo, assecondando una lunga e consolidata tradizione, è attivamente impegnata nel campo dell’arte e della cultura, nella radicata consapevolezza che il ruolo di un’impresa bancaria di rilevanza nazionale sia quello di concorrere non solo alla crescita economica, ma anche, e inscindibilmente, a quella culturale e civile del Paese. Tale impegno si è tradotto nell’elaborazione di numerose iniziative culturali sia proprie che in partnership con importanti Istituzioni ed Enti locali. Da qui la volontà di collaborare con la Fondazione Teatro Piemonte Europa con il sostegno alla nuova stagione teatrale 2017/2018. L’impegno della banca per la diffusione della cultura teatrale si esplicita anche nel supporto alle stagioni teatrali del Piccolo Teatro Grassi e del Teatro Parenti di Milano, del Teatro Regio di Torino, nonché nella collaborazione ultradecennale col Teatro alla Scala, nel cui ambito si colloca anche il progetto ScalaUNDER30. Da ultimo, l’impegno di Intesa Sanpaolo si esprime anche attraverso: l’opera di salvaguardia del patrimonio storico-artistico del Paese, con il progetto Restituzioni: un programma di restauro di opere d’arte di destinazione pubblica promosso e gestito in collaborazione con gli organismi di tutela competenti e le Soprintendenze territoriali; la valorizzazione del cospicuo e prestigioso patrimonio storico, artistico, architettonico e archivistico del Gruppo, con l’intento di condividerlo con la collettività. Di qui la creazione di una rete di poli museali e culturali: le Gallerie di Piazza Scala a Milano, le Gallerie di Palazzo Leoni Montanari a Vicenza e le Gallerie di Palazzo Zevallos Stigliano di Napoli. Sono tutti luoghi di fruizione dell’arte e di produzione della cultura, riuniti sotto il nome di Gallerie d’Italia. Per informazioni Intesa Sanpaolo Ufficio Media Attività Istituzionali, Sociali e Culturali 0287962641 stampa@intesasanpaolo.com
STAGIONE TPE 2017.2018 La Stagione TPE 2017.2018 manifesta fn dalle prime tappe i segni inequivocabili della nostra vocazione istituzionale: quello dell’attenzione all’Europa, con molti sguardi rivolti alla Francia e alla sua civiltà teatrale (per la prima volta dedichiamo in esclusiva alla cugina d’Oltralpe il nostro spazio internazionale, con ben sette spettacoli francesi o ispirati alla Francia e un abbonamento speciale riservato a questo percorso). Quello delle nostre produzioni, costruite insieme alla compagnia di giovani artisti che da qualche anno inanellano un successo dietro l’altro, consacrati per sempre dall’indimenticabile, lungo cantiere creativo de I Tre Moschettieri: a loro e a giovani danzatori emergenti dedichiamo quest'anno uno spazio particolare e privilegiato con i dodici spettacoli del “Vivaio”, allestimenti realizzati da loro in autonomia. Infne il segno della trasversalità delle forme e dei percorsi praticati, dalla danza alla musica al circo contemporaneo; e in questo senso la collaborazione con Paolo Mohovich per la sua vivacissima rassegna Palcoscenico Danza, si conferma come un’irrinunciabile risorsa del nostro territorio nel dialogo internazionale. Il cartellone, invitando i migliori centri di cultura teatrale italiana come il Teatro Stabile di Genova, quello di Napoli, di Catania, di Brescia, oltre che grandi compagnie private, offrirà ai nostri abbonati un panorama ricco di proposte e di interpreti, dai Sei personaggi pirandelliani con Eros Pagni a I promessi sposi con Michele Sinisi, dalla testimonianza civile di Claudio Fava alla sempiterna attualità di Shakespeare, alle incursioni letterarie e radiofoniche di Alberto Gozzi, all'Agatha Christie di Andrea Borini, alla Marilyn di Argia Coppola e Cristina Pezzoli, alla Lady Macbeth di Michele De Vita Conti e Maria Alberta Navello, a Paola Minaccioni, a Lucilla Giagnoni, agli immancabili Beltramo, Insegno, Iossetti e i giovani di Onda Larsen cresciuti nella nostra bottega. Un palinsesto di oltre quaranta spettacoli da ottobre a maggio, con due eventi del festival Teatro a Corte che intersecheranno la stagione e che non si potranno perdere: il weekend che ricorderà l’apertura di Venaria Reale nel 2007 con una creazione acrobatica nel cielo della Reggia oltre che uno spettacolo equestre e la festosa, immensa Fête de la Danse di Blanca Li, a festeggiare con Fondazione CRT le nuove OGR. Sarà, tanto per cambiare, un anno bellissimo che sconfnerà per metà del 2018 nel nuovo progetto triennale che la nostra condizione di Teatro di Rilevante Interesse Culturale ci impone di presentare al Ministero; e pur con i limiti di attenzione al bilancio che ci siamo imposti, cercando di sfruttare al meglio le molte riserve produttive che abbiamo messo in magazzino, proiettiamo la nostra immaginazione a salvaguardare i risultati di fdelizzazione del pubblico e di crescita nell’attenzione nazionale e internazionale ottenuti negli anni che abbiamo alle spalle. Nessuna realtà teatrale italiana ha conosciuto una crescita esponenziale come la nostra, dal nulla a un posto nei primi venti teatri del Paese. E’ stato possibile grazie ai compagni di strada che hanno creduto in noi, al Mibact, alla Regione Piemonte, al Comune di Torino, oltre che a Fondazione CRT, Compagnia di San Paolo e, da quest'anno, Intesa Sanpaolo. Chiediamo loro di continuare a crederci per un futuro prossimo di nuovi, grandi risultati artistici. Beppe Navello Direttore Fondazione Teatro Piemonte Europa
COMUNICATO STAMPA IN STAGIONE 42 SPETTACOLI / 178 ALZATE DI SIPARIO 15 PRODUZIONI di cui 12 IN PRIMA ASSOLUTA La terza Stagione TPE nella veste di Teatro di Rilevante Interesse Culturale, riconoscimento ministeriale che pone Fondazione Teatro Piemonte Europa insieme ad altri diciotto teatri italiani tra le eccellenze del panorama nazionale, presenta, tra ottobre 2017 e maggio 2018, un cartellone ftto di proposte, classici, innovazione, danza e circo contemporaneo, dedicate all’affezionato pubblico di abbonati e spettatori in continua crescita. Quindici produzioni, di cui dodici al debutto, quarantadue spettacoli per oltre centosettanta alzate di sipario in quattro location, tra cui la Reggia di Venarla, già protagonista, negli anni nel programma del Festival Teatro a Corte. Lavanderia a Vapore di Collegno è ormai consolidata scelta per diversi spettacoli proposti nell’ambito della rassegna Palcoscenico Danza: un segnale di sinergia con le realtà più affni sul territorio. Novità e ritorni molto attesi sono solo due degli aspetti che caratterizzano una stagione che propone: prosa contemporanea, grandi classici, danza, teatro europeo d’innovazione, incursioni nel mondo della musica e nuove suggestioni di circo contemporaneo. Diretta da Beppe Navello, la Stagione TPE 2017.2018 è realizzata grazie al contributo del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, di Regione Piemonte, Città di Torino, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e Intesa Sanpaolo. Le produzioni: Goldoni, Frayn, Agatha Christie, Fellini, Céline, Savinio, Carol Oates e… Il Vivaio Tre allestimenti per 3 Travestimenti (1 / 26 novembre), progetto e regia di Alberto Gozzi che propone tre rifessioni sull’Italia attraverso i radiodramma di Fellini nei primi anni Quaranta, la letteratura e gli eccessi di Céline negli anni Cinquanta e il surrealismo di Savinio che irrompe nella consolidate compostezza del salotto borghese. Love is Blonde (30 novembre / 3 dicembre), scritto da Argia Coppola con la regia di Cristina Pezzoli, è il primo adattamento teatrale del famoso romanzo americano Blonde di Joyce Carol Oates, sulla vita controversa di Marilyn Monroe, realizzato grazie al sostegno di Fondazione CRT. L’ospite inatteso (9 / 21 gennaio), regia di Andrea Borini, è un testo per le scene di Agatha Christie con un’intrigante struttura narrativa a scatole cinesi. Io, me e Lupin (6 / 9 marzo) è un’esilarante commedia di Onda Larsen, compagnia di giovani cresciuti artisticamente in TPE che sono stati promossi defnitivamente quest’anno tra le nuove produzioni della Fondazione. Dopo il successo della scorsa stagione, torna in scena all’Astra, per poi viaggiare in tournée dal Nord al Sud d'Italia, la commedia di Carlo Goldoni Una delle ultime sere di Carnovale (10 / 11 marzo) con la regia di Beppe Navello e interpretata da 13 attori della compagnia di TPE. Il clamoroso successo della scorsa stagione ci ha indotto a riprendere il divertente Rumori Fuori Scena (19 dicembre / 7 gennaio) con Claudio Insegno, Andrea Beltramo e Carlotta Iossetti nello stesso periodo natalizio. Ci piacerebbe farlo diventare un rito da repertorio, come accade con questo testo in molti teatri d'Italia e del mondo, per consolidare la fdelizzazione del nostro pubblico. Un altro atteso ritorno è lo spettacolo Lady Macbeth (9 / 10 dicembre), diretto da Michele De Vita Conti e interpretato da Maria Alberta Navello che, dopo l’incursione nella Stagione TPE, continuerà la sua tournée a Milano e a Parigi. Nell’ottica di prestare particolare attenzione nei confronti della creatività giovanile, non solo attraverso il sostegno a compagnie del territorio, ma attraverso il consolidamento di una compagnia stabile di attori, scenograf, costumisti e tecnici under 35, TPE ha deciso di affdare loro un progetto autonomo, assicurando un piccolo contributo produttivo alle creazioni pensate, costruite e portate avanti da loro in oltre cinquanta giornate dal 26 marzo al 13 maggio 2018. Dodici sono gli spettacoli selezionati, di cui, un’ospitalità Maleducazione Transiberiana di Davide Carnevali (17 / 22 aprile); tre spettacoli che fanno parte della rassegna Palcoscenico Danza, Permutazioni (20 aprile) serata realizzata a partire dal bando internazionale promosso da Zerogrammi per giovani coreograf; Made 4 You (3 maggio) che propone Mariano Alessio Di Stefano con uno spettacolo ideato per la compagnia Eko Dance International Project; e infne una proposta degli Off Beat.Lab di Padova danza, otto danzatori impegnati in un trittico di nuove creazioni di Sharon Fridman, Valerio Longo e Paolo Mohovich; la serata sarà aperta da un artista presentato in collaborazione con Festival Interplay, 3x8 Trittico d’autore (11 maggio). Otto spettacoli di prosa sono prodotti direttamente da TPE, Pronti a tutto di Stefania De Ruvo (26 / 31 marzo), Casa di Lydia Thompson (3 / 8 aprile), La voce umana di Jean Cocteau (3 / 8 aprile), Terzetto spezzato di Svevo (10 / 15 aprile), The Possible di Neil Laute (17 / 22 aprile), La purga di Georges Feydeau (24 / 29 aprile), Casanova alla luna piena di Gianluigi
Pizzetti (1 / 6 maggio), The Yalta Game di Brian Friel (8 / 13 maggio), in collaborazione con Saveria Project e il patrocinio dell'Ambasciata d’Irlanda. Marco Plini, Paola Minaccioni, Eros Pagni, Lucilla Giagnoni, Michele Sinisi… Sono solo alcuni dei nomi dei protagonisti delle ospitalità di Stagione TPE 2017.2018, che si avvale anche quest’anno di numerose collaborazioni con alcuni dei più importanti teatri italiani. Marco Plini, porta in scena l’ultima tragedia di Shakespeare (1607), l’opera più politica e una delle meno rappresentate del Bardo, Coriolano (10 / 12 novembre). Paola Rota raccoglie i personaggi di Paola Minaccioni nati in tv, al cinema o alla radio in un un viaggio sul tema dell’identità: Dal vivo sono molto meglio (17 / 19 novembre). In occasione della giornata nazionale contro la violenza sulle donne Club le Boomers in collaborazione con Biblioteche Civiche porta in scena Lavitachedura (25 novembre), un gruppo di donne che vogliono parlare di sé, della propria età, della necessità di ridefnirsi. Lucilla Giagnoni invita a rifettere con Furiosa Mente (2 / 3 dicembre) di connessioni dinamiche tra la mente e il mondo circostante. Un atteso ritorno quello di Eros Pagni, elogiato dalla critica e prodotto dal Teatro Stabile di Genova e dal Teatro Stabile di Napoli, con la regia di Luca De Fusco: Sei personaggi in cerca d'autore (24 / 28 gennaio), rivisitazione dell’opera di Luigi Pirandello, nel segno di una rifessione sulla natura di due linguaggi, quello teatrale e quello cinematografco. Ancora grandi classici con Michele Sinisi, regista de I promessi sposi (1 / 4 febbraio), per ripensare la storia come palinsesto inesauribile di relazioni umane. Un’altra importante ospitalità è quella del Teatro Stabile di Catania, Il Giuramento (16 / 18 febbraio), racconto di Claudio Fava messo in scena da Ninni Bruschetta su uno dei dodici professori universitari su milleduecentotrentotto che il 13 novembre 1931 rifutarono di giurare fedeltà al fascismo. Giancarlo Sepe con Amletò (gravi incomprensioni all'Hotel du Nord) (23 / 25 marzo) ambienta nella Francia del 1939, con interazioni di musica e danza, la tragedia del principino danese angustiato e depresso. Il deserto dei Tartari (12 / 15 aprile) di Dino Buzzati, con la regia di Paolo Valerio, dal Teatro Stabile del Veneto, porta in scena uno dei romanzi più amati del Novecento italiano, già reinventato dalla visionaria fantasia cinematografca di Valerio Zurlini. In occasione della Festa della Liberazione d’Italia, il cartellone TPE propone Carlo Ettore Maria e la Repubblica. Storia d’Italia dal 1945 a oggi (25 / 27 aprile), un racconto che, attraverso l’evocazione della storia di Italia dal 1945 a oggi, si fa strumento di ricordo, ma anche di apprendimento, sogno, coraggio, pensiero e azione. Super! (4 / 6 maggio) è un progetto di scrittura collettiva di Tedacà e Compagnia Dei Demoni, una metafora che parla di potere, di equilibri, di cambiamenti, di rivoluzioni possibili e impossibili. La Stagione si conclude con Rosi D’Altavilla, l’amore oltre il tempo (11 / 12 maggio), un viaggio nella canzone napoletana nel periodo del Cafè Chantant e del varietà, con Alessandro Panatteri e Paolo Vanacore. Il teatro europeo Il circo contemporaneo è sempre vivacemente presente nei cartelloni di TPE. Inaugura questa Stagione la nuova mirabolante creazione dei francesi di IETO, già invitati più volte nonché protagonisti di alcune edizioni del Festival Teatro a Corte. Quattro performer in scena nel nuovo L’instinct du déséquilibre (26 / 29 ottobre) esprimono il loro concetto di disequilibrio e instabilità, tra colpi di scena e numeri mozzafato. Numero chiave della performance ideata da Raphaëlle Boitel è il cinque: 5èmes Hurlants (23 / 24 febbraio), cinque artisti, cinque personaggi per cinque visioni diverse che attraverso l’esibizione trasmettono diverse emozioni del quotidiano, spettacolo in collaborazione con Palcoscenico Danza. Un carattere coinvolgente contraddistingue Extrême Night Fever (16 / 17 marzo), uno spettacolo che è soprattutto una festa unica da vedere, da ascoltare, da danzare e da vivere, il Cirque Inextremiste sorprenderà il pubblico. La danza Nove appuntamenti, sette dei quali in prima nazionale, di cui tre dedicati ai giovani inseriti nella rassegna del Vivaio e un grande evento di teatro europeo, appartengono tra febbraio e aprile al programma della decima edizione di Palcoscenico Danza, cartellone d’eccellenza diretto da Paolo Mohovich distribuito tra il Teatro Astra, la Lavanderia a Vapore di Collegno e la Reggia di Venaria. Apre la rassegna una giovane compagnia torinese composta da artisti italiani e stranieri, guidata da Pompea Santoro, Eko Dance International Project, che con la coreografa di Paolo Mohovich, porta in scena in prima assoluta MessiaHaendel (8 / 10 febbraio). Ananke (3 marzo), ispirato al mito della necessità dell'armonia cosmica, è messo in scena da una nuova formazione palermitana, Palermo in danza. Un'altra prima nazionale è Siena (22 marzo), con la coreografa di Marcos Morau per la compagnia Veronal, una delle formazioni più apprezzate della scena internazionale. Due potenti interpreti: l'eclettica coreografa e danzatrice spagnola Ingrid Magrinyà in scena con Milki Lee, offre un bellissimo duetto di forte fsicità, Manos que se buscan (5 aprile), alla Lavanderia a Vapore. La decima edizione della rassegna si chiude nella Cappella di Sant’Uberto alla Reggia di Venaria, scenario ideale per uno spettacolo che gioca con il barocco e il rock, con la corte e la strada, attraverso la danza e la ricerca estetica, riscrivendo il minuetto con linguaggio contemporaneo: Barrock (15 aprile) Le attività di Stagione TPE 2017.2018 saranno intervallate durante tutto l’anno, come di consueto, da momenti di formazione per il pubblico, laboratori destinati a professionisti ed amatori, workshop ed attività di approfondimento sulla messinscena, realizzati in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, l’Accademia Albertina di Belle Arti, UniTre – Università della Terza Età, Alliance Française di Torino, il Circolo dei lettori, RAI e i rappresentanti di realtà sociali e politiche operanti sul territorio.
Il già consolidato sodalizio con Alliance Française di Torino ha portato nella programmazione due eventi offerti gratuitamente al pubblico, Antigone (6 dicembre) di Jean Anouilh, e Itinéraires parallèles (15 / 16 maggio) realizzato con gli allievi del laboratorio di teatro in francese, Théatre à la coq. I Tre Moschettieri, l’avventura continua Il segno che hanno lasciato i personaggi de I Tre Moschettieri è talmente indelebile, che all’AstraCafé, durante tutta la stagione, TPE ha immaginato otto incontri con gli interpreti dei Moschettieri, quelli che ancora oggi fans entusiasti riconoscono per strada chiamandoli con i nomi dei personaggi. Con qualche spezzone di spettacolo e di backstage, gli attori ricostruiranno per un numero limitato di spettatori l’empatica atmosfera che ha decretato nel 2016 un successo lungo tre mesi: I Tre Moschettieri, l'avventura continua (28 ottobre / 24 marzo) Informazioni per il pubblico: tel. +39 011.5119409 info@fondazionetpe.it - www.fondazionetpe.it - @StagioneTPE UFFICIO STAMPA FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA Daniela Rullo tel. +39 011.5119409 cell. +39 347.2222976 e-mail: daniela.rullo@fondazionetpe.it
CIE IETO 26-29 ottobre 2017 TEATRO ASTRA Sala Grande L’INSTINCT DU DESEQUILIBRE CREAZIONE COLLETTIVA CON SEBASTIEN BRUN, FNICO FELDMANN, ITAMAR GLUCKSMANN, ALYS MARCHI REGIA CHRISTIAN COUMIN CREAZIONE LUCI, DIREZIONE TECNICA, SCENE, DIREZIONE SUONO E LUCI PATRICE LECUSSAN / MUSICHE ORIGINALI MAXIME DENUC DIFFUSIONE VIRGINIE MOY, OLIVIER BOURREAU PRODUZIONE IETO IN COPRODUZIONE CON ARCHAOS, POLE CIRQUE MÉDITERRANÉE-MARSEILLE, CARRÉ MAGIQUE LANNION TRÉGOR, PÔLE NATIONAL DES ARTS DU CIRQUE EN BRETAGNE-LANNION, FESTIVAL PERPLX – MARKE KORTRIJK, PARC DE LA VILLETTE, PARIS, LA PASSERELLE-SCENE NATIONALE DE GAP ET DES ALPES DU SUD, GAP, PRONOMADE(S)-HAUTE GARONNE Il ritorno del circo contemporaneo dei giovani francesi di IETO, compagnia più volte ospite di TPE al Teatro Astra o al Festival Teatro a Corte e garanzia di qualità per l’accuratezza e la spettacolarità delle loro creazioni. Quattro fgure in uno spazio vuoto, senza nessun appiglio. Uno spazio che può essere utilizzato per creare una performance stabile, solida ed equilibrata o per imbarcarsi invece furiosamente in un percorso instabile, insolito e ignoto. E poiché secondo IETO l'immobilità non esiste o è di scarso interesse, e l'uomo è sbilanciato di sua natura, è obbligatorio il sentiero da percorrere per i quattro artisti/acrobati: tra colpi di scena e acrobazie mozzafato, scopriremo di essere creature traballanti e trasandate, spinte dalle ambizioni ma minate dall'instabilità, alla ricerca di quell’appoggio che fa immaginare l'improbabile e tentare l'impossibile. ALBERTO GOZZI – produzione TPE / prima assoluta 1-26 novembre 2017 TEATRO ASTRA Sala Côté Court 3 TRAVESTIMENTI DRAMMATURGIA E REGIA ALBERTO GOZZI CON ELENI MOLOS, ANNA MONTALENTI, GIANLUIGI PIZZETTI, MATTEO ROMOLI SCENE E COSTUMI BARBARA TOMADA / LUCI MAURO PANIZZA / VIDEO FRANCESCO GHISI PRODUZIONE FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA FELLINI RADIOSHOW DAGLI SKETCH DI FEDERICO Chiromanti truffaldine, topi d’albergo, autori squattrinati in cerca di una battuta che faccia ridere, innamorati litigiosi e venditori di sogni sono solo alcuni dei tanti personaggi in campo nelle cento e più scenette che Fellini scrisse fra il 1942 e il 1943, gli anni della sua intensa collaborazione al Marc’Aurelio. Intorno a quella rivista, satirica ma non troppo cattiva, ruotava allora una buona parte del futuro cinema italiano, da Zavattini a Mario Bava, da Camerini a Ettore Scola. Al cinema Federico ci pensava ma non aveva ancora incominciato a farlo: il suo cinema erano, per il momento, le vignette ironiche e corpose che sfornava con esuberanza – schizzi di personaggi impazienti di entrare in un racconto. Prima di approdare allo schermo, alcuni di essi transiteranno per lo studio radiofonico grazie a questi brevi copioni che, rivisitati oggi, non documentano solo l’apprendistato di un maestro, ma anche un’Italia grottesca con venatura di surreale che ha ancora qualcosa da dirci. CELINE SUL METRO DA COLLOQUI CON IL PROFESSOR Y Anni Cinquanta. Lo scrittore è reietto (non maledetto, avrebbe più appeal), disprezzato ed emarginato. I francesi, e in particolare gli intellettuali, non gli perdonano il suo ancora bruciante passato di collaborazionista, fascista, razzista e di altro ancora. Ma dal buio del pozzo in cui è sprofondato, Céline non si difende, attacca: è ancora nel catalogo di Gaston Gallimard (per quanto in penombra) ed è uno dei grandi scrittori del secolo XX, anche se non lo si vuole dire. Decide di parlare, di trovare visibilità e per farlo sceglie la forma dell’intervista. Ma l’intervistatore che si inventa è del tutto improbabile: un sedicente professor Y che subito si rivela inconsistente, ambiguo e malevolo. Sulla scena, il dialogo e l’azione assumono la forma di una clownerie senza freni, nella quale un Céline torrentizio mette nel mirino la letteratura, Gallimard, i romanzi patacca, la musica, la società di massa e, non ultimo, anche se stesso. MAISON SAVINIO DAI RACCONTI TUTTA LA VITA Per un'onorata famiglia borghese, il salotto è il sigillo della sua rispettabilità ma anche molto di più; fra quei mobili che hanno assorbito gli umori e gli amori delle generazioni circolano le storie e defagrano le rivelazioni di un passato che si
riverbera sul tempo presente. Nel teatro domestico che nasce da questi racconti, le barriere del tempo sono del tutto impalpabili e le identità provvisorie; così, una moglie può trasformarsi in una madre; un padre in un assassino; un bravo, onesto zio in un subdolo seduttore. A loro volta, gli oggetti, liberati dalla zavorra della logica più banale, acquistano la parola e incidono sulla trama teatrale così come sulla vita degli uomini. Nella scrittura di Savinio, il Surrealismo (di cui fu uno dei più laici esponenti) si rivela un veicolo maneggevole che viaggia nell'inconscio di una borghesia piccina, ma che riesce a diventare sublime nel suo ridicolo disorientamento. SHAKESPEARE / MARCO PLINI 10-12 novembre 2017 TEATRO ASTRA Sala Grande CORIOLANO DI WILLIAM SHAKESPEARE REGIA DI MARCO PLINI CON MARCO MACCIERI NEL RUOLO DI CORIOLANO E CON LUCA CATTANI, GIUSTO CUCCHIARINI, CECILIA DI DONATO, MARCO MERZI, VALERIA PERDONÒ AIUTO REGIA THEA DELLA VALLE E ANGELA RUOZZI / DISEGNO LUCI FABIO BOZZETTA / COSTUMI NUVIA VALESTRI VIDEO EDITING E SHOOTING SAMUELE HUYNB HONG / I COSTUMI DEI SENATORI ROMANI SONO ABITI LUIGI BIANCHI SARTORIA, MANTOVA PRODUZIONE CENTRO TEATRALE MAMIMÒ CON IL SOSTEGNO DELLA FONDAZIONE I TEATRI L’ultima tragedia di Shakespeare (1607), è sicuramente l’opera più politica e una delle meno rappresentate del Bardo. Sessant’anni fa (1957), Giorgio Strehler ne fece una mastodontica messinscena al Piccolo Teatro, perfetta macchina metaforica sul potere, tema tra i più cari al drammaturgo inglese. L'adattamento del testo per questa produzione sottolinea il legame con il presente. La tragica vicenda del generale Caio Marzio, detto Coriolano, è infatti legata al destino di Roma, città in espansione in cui le istituzioni democratiche sono ancora fragili ed emergono nuove forze popolari. Coriolano, cresciuto in una gens romana, vittorioso contro i Volsci, è il candidato ideale per la carica di console. Ma è un conservatore, disprezza il popolo ed è apertamente ostile ai tribuni, nuovi magistrati eletti in rappresentanza delle istanze popolari. La sua intransigenza lo mette in confitto con loro che riescono a farlo esiliare. Tradito da Roma, tradirà a sua volta, alleandosi con i nemici Volsci e marciando contro Roma. Soltanto la madre Volumnia convincerà il guerriero a frmare la pace e salvare Roma dalla distruzione. Ma verrà poi ucciso dall’invidia di Aufdio, capo dei Volsci, perché traditore dell'alleanza. PAOLA MINACCIONI / PAOLA ROTA / ARTISTI RIUNITI 17-19 novembre 2017 TEATRO ASTRA Sala Grande DAL VIVO SONO MOLTO MEGLIO SCRITTO DA PAOLA MINACCIONI CON ALBERTO CAVIGLIA E CLAUDIO FOIS REGIA PAOLA ROTA MUSICHE LADY COCO PRODUZIONE ARTISTI RIUNITI Dal vivo sono molto meglio raccoglie tutti i personaggi di Paola Minaccioni nati in tv, al cinema o alla Radio ed è un viaggio in cui siamo portati a indagare sul tema dell’identità, per esplorarla e rispondere alla domanda che tutti ci facciamo: “Chi siamo davvero?”. Una surreale sequenza di personaggi che incarnano i dubbi, le paure e le nevrosi dell’attrice, cerca di consegnarci una risposta a questa domanda, con uno spettacolo fuori dagli schemi che ci invita a rifettere su noi stessi e a interpretare l’assurdità della società in cui viviamo. Dal vivo sono molto meglio è un fusso di coscienza leggero e irriverente con cui Paola Minaccioni ci conduce in un universo comico e paradossale. Donne dipendenti dai social network, improbabili venditrici, raffnate poetesse, badanti e inappuntabili manager, rapper incredibili. Sembrerà strano ma vivono tutte dentro di lei e in fondo sono lo specchio delle nostre nevrosi e dell'assurdità della nostra epoca. Paola Minaccioni si nasconde e allo stesso tempo si rivela dietro le sue incredibili maschere, guidata dalle note di Lady Coco, melodico contrappunto a un’esperienza teatrale unica. Ma raccontare uno spettacolo che cambia di sera in sera è impossibile, si può capire solo dal vivo. Dal vivo infatti è molto meglio!
SCT CENTRE / CLUB LE BLOOMERS in collaborazione con BIBLIOTECHE CIVICHE 25 novembre 2017 TEATRO ASTRA Sala Grande – fuori abbonamento LAVITACHEDURA PROGETTO TEATRALE A CURA DI SCT CENTRE E ASSOCIAZIONE LE BLOOMERS REGIA ESTHER RUGGIERO CON OSCAR FERRARI, FEDERICA TRIPODI E DUE ATTORI IN VIA DI DEFINIZIONE E CON PAOLA BALLESIO, PAOLA BRIGNOLE, LILIANA CHIAPPERO, MARIA PIA COLAFRANCESCO, MICÈ DE MARIA, GIANFRANCA DELMINIO, MIRESI FISSORE, CATERINA FORABOSCO, ADRIANA GANDIGLIO, CINZIA GAZA, TERRY GESSES, LUCIA LANINO, ANNA MARTINO, ANNA MARIA MINA, AGATA MILONE, LUISELLA MORANDI, DIANA NICASTRO, VILMA RAIMONDI, CESI RAMELLA, MARIA GRAZIA SALMASI, FRANCA SCOPPA, GIULIANA SIMONATO, PATRIZIA VARETTO DRAMMATURGIA EMANUELA CURRAO, ESTHER RUGGIERO E FEDERICA TRIPODI ALLESTIMENTO E IMMAGINI SCENICHE VINCENZO CARUSO / CONSULENZA SCENOGRAFICA FRANCESCO FASSONE Invecchiare non è un accidente. E’ una necessità della condizione umana: ed è l’anima a volerlo. L’invecchiamento è inscritto nella nostra fsiologia; eppure, il fatto che la vita umana duri a lungo dopo l’età feconda e ben oltre il periodo di funzionalità dei muscoli e di acuità dei sensi ci rende perplessi. Per questo motivo si sente il bisogno di idee immaginative capaci di aggraziare il diventare vecchi e di parlare alla vecchiaia con l’intelligenza che essa si merita. James Hillman A queste rifessioni è ispirato lo spettacolo: frutto di un percorso teatrale intrapreso con un gruppo di donne che vogliono parlare di sé, della propria età, della propria necessità di ridefnirsi o forse di non defnirsi affatto, è un’esplorazione immaginifca della vita oltre l’età adulta. Come dice Thomas Stearns Eliot: “I vecchi dovrebbero essere esploratori”, noi siamo naviganti in un oceano di contromaree, di correnti improvvise verso arcipelaghi indefniti, improvvisi e inaspettati. Quattro attori e un coro per cantare il viaggio, un dialogo tra generazioni, perché vecchiaia, giovinezza, maturità, non sono concetti assoluti, sono mondi che si delineano e si trasformano nel loro intrecciarsi e confrontarsi, nell’abitare insieme l’oceano che tutti ci contiene. ARGIA COPPOLA / CRISTINA PEZZOLI – produzione TPE 30 novembre - 3 dicembre 2017 TEATRO ASTRA Sala Côté Court LOVE IS BLONDE L’ALTRA MARILYN studio DI ARGIA COPPOLA BASATO SUL ROMANZO BLONDE DI JOYCE CAROL OATES CAST IN VIA DI DEFINIZIONE REGIA CRISTINA PEZZOLI DRAMATURG GABRIELE SCARFONE SUPERVISIONE AL PROGETTO CARLOTTA BRENTAN / DIRETTORE DELLO SVILUPPO DRAMMATURGICO STEVE HUGHES / GRAFICA FRANCESCA MACRÌ PRODUZIONE FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA SPETTACOLO REALIZZATO CON IL SOSTEGNO DI FONDAZIONE CRT E’ il primo adattamento per la scena del famoso romanzo americano Blonde di Joyce Carol Oates, sulla vita controversa di Marilyn Monroe. Pubblicato nel 2000, fnalista al Premio Pulitzer e vincitore del National Book Award nel 2004, si ispira al mito dell’Attrice Bionda. La Oates ha garantito gli esclusivi diritti di messa in scena di Blonde in Italia e negli Stati Uniti ad Argia Coppola nel 2014 e poi nel 2016. Love is Blonde, intrecciando fatti realmente accaduti a fnzione, propone temi eternamente attuali come l’amore, il sesso, la morte, l’appartenenza, e il tentativo di una donna di farsi strada all’interno di una società dominata da uomini, in un contesto come quello di Hollywood: un viaggio tumultuoso attraverso la creazione del mito di Marilyn, attraverso le sue relazioni intense con Joe Di Maggio, Arthur Miller e JFK, con la madre e con il padre misterioso. Essere amate e accettate, ed essere immortali, questa è la storia di Love is Blonde, del prezzo che siamo disposti a pagare per soddisfare i desideri più profondi. Storia di tragici abusi e solitudine o favola trionfante di vita immortale? Una versione work in progress di Love is Blonde è stata presentata all’Università di Oxford nel Settembre 2014, all’interno del contesto universitario e performativo 3rd Global Conference: Time, Space & Body. Il testo ha ricevuto la sua prima lettura pubblica con ottimi riscontri di pubblico nel Novembre 2014. È stato in progressivo e continuo sviluppo, ed è stato selezionato per una Industry Reading a New York nel settembre 2017.
LUCILLA GIAGNONI / CTB CENTRO TEATRALE BRESCIANO 2-3 dicembre 2017 TEATRO ASTRA Sala Grande FUORIOSA MENTE DI E CON LUCILLA GIAGNONI COLLABORAZIONE AI TESTI MARIA ROSA PANTE' MUSICHE ORIGINALI PAOLO PIZZIMENTI / LUCI SCENE E VIDEO MASSIMO VIOLATO DIREZIONE TECNICA CESARE AGONI / SEGRETERIA ARTISTICA ELISA ZANINO / FOTO DI SCENA UMBERTO FAVRETTO UFFICIO STAMPA SILVIA VITTORIANO / UFFICIO COMUNICAZIONE SABRINA ORIANI SI RINGRAZIA PER LA COLLABORAZIONE LA FONDAZIONE NUOVO TEATRO FARAGGIANA, DANIELA FALCONI, ADRIANA BOSCHIGLIA PRODUZIONE CTB CENTRO TEATRALE BRESCIANO “C’è un tempo per nascere e un tempo per morire; un tempo per distruggere e un tempo per costruire. Noi stiamo vivendo uno dei grandi sogni dell’umanità, da sempre, il sogno della Torre di Babele: essere in contatto con tutto il pianeta, creare una grande rete di connessioni e di conoscenze. Un’occasione epocale: essere cittadini del mondo. È necessario avere strumenti adatti per leggere questa complessità. Lo strumento più potente ed effcace è il nostro cervello, che si è evoluto per metterci in relazione con noi stessi, con gli Altri e con la Natura. Uno dei rischi è confondere reale e virtuale. C’è il tempo per prendere coscienza e scegliere, anche se scegliere vuol dire combattere una battaglia. La battaglia è la condizione dinamica della nostra esistenza. E il primo e vero campo di battaglia è sempre la nostra Mente: per muoverci con sapienza dobbiamo avere la vigilanza, la forza e la compassione dei “guerrieri”. Nel Baghavadgita, prima della battaglia, il dio Krishna mostra al guerriero Arjuna come è regolata la sua Mente. Solo osservando quel campo di battaglia interiore Arjuna comprende che cosa deve fare”. Lucilla Giagnoni ANOUILH / THÉÂTRE À LA COQ / ALLIANCE FRANÇAISE DE TURIN 6 dicembre 2017 TEATRO ASTRA Sala Côté Court – ingresso gratuito ANTIGONE TRATTO DAL TESTO DI JEAN ANOUILH / TRADUZIONE ITALIANA DI ANDREA RODIGHIERO ADATTAMENTO E REGIA DI CLAIRE DUBOS CON MATTIA LENZI, SILVIA PASQUETTAZ, CLAIRE DUBOS, TESSA PIRILLO, EMANUELE CIARDO, LUCA SECCATORE, CARLO ZEVI MUSICHE ESEGUITE DAL VIVO DA REBECCA CASTAGNOLI, CAROLA PANTAROTTO PRODUZIONE THÉÂTRE À LA COQ Ispirandosi alla tragedia greca di Sofocle, il drammaturgo francese Jean Anouilh riscrive il mito femminile di Antigone tra il 1941 e il 1942, adattandolo alla situazione storica di allora: l'occupazione nazista in Francia e il regime collaborazionista di Vichy. Il confitto fra Antigone e Creonte può essere inteso come un confronto dialettico fra gli ideali della Resistenza francese e le ragioni del collaborazionismo. Si ritrova nel testo di Anouilh il contrasto tra Antigone e Creonte, tra legge naturale e legge umana, tra re e suddito, tra famiglia e stato. Antigone, già icona dell'emancipazione femminile, diventa anche simbolo della necessaria ribellione contro un potere e contro le leggi inaccettabili. L'Antigone de Sophocle, lue et relue, et que je connaissais par coeur depuis toujours, a été un choc soudain pour moi pendant la guerre, le jour des petites affches rouges. Je l'ai réécrite à ma façon, avec la résonance de la tragédie que nous étions alors en train de vivre. Jean Anouilh
MICHELE DE VITA CONTI / MARIA ALBERTA NAVELLO - produzione TPE 9-10 dicembre 2017 TEATRO ASTRA Sala Côté Court LADY MACBETH SCENE DA UN MATRIMONIO UN PROGETTO DI MICHELE DE VITA CONTI E GIAN MANUEL RAU SCRITTO E DIRETTO DA MICHELE DE VITA CONTI CON MARIA ALBERTA NAVELLO SCENE LUCIA MENEGAZZO / COSTUMI BRIGIDA SACERDOTI / LUCI MAURO PANIZZA PRODUZIONE FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA Quello tra Lady Macbeth e suo marito è l’unico matrimonio davvero funzionante in Shakespeare, dice con ragione molta della critica uffciale. Un’unione fatta di amore, ambizione, attrazione e certamente, complicità. Fino ad un certo punto, fno a quando lei, come potrebbe capitare e capita in molti matrimoni, non vede un lato di lui che la delude profondamente. Fino a quando Shakespeare smette di mostrarceli in scena assieme. Fino a quando lei si suicida. La nostra protagonista spiega e analizza con macabra ironia tutto questo ed altro, come una ricercatrice di laboratorio, costretta in una sorta di limbo, forse quello cui sono condannati i suicidi, dove rivive la sua storia d’amore e la scompone per il pubblico. Lo fa in modo crudo e crudele. Prima di tutto con sé stessa. Più che scene da un matrimonio, autopsia di un matrimonio. Dopo Orson Welles, Mia Martini e Poe, nella nostra serie di monologhi dedicati a quello che ci piace chiamare Voodoo Teatrale, tentiamo adesso un esperimento un po’ diverso con un arcinoto personaggio scespiriano, trattandolo come persona reale. In fondo, pensiamo, i personaggi di Shakespeare sono talmente radicati nel nostro immaginario e nella nostra cultura, che non è troppo azzardato dire che sono, a tutti gli effetti, parte della nostra Storia. CLAUDIO INSEGNO / ANDREA BELTRAMO / CARLOTTA IOSSETTI - produzione TPE 19 dicembre 2017 - 7 gennaio 2018 TEATRO ASTRA Sala Grande RUMORI FUORI SCENA DI MICHAEL FRAYN / REGIA CLAUDIO INSEGNO CON ANDREA BELTRAMO, CLAUDIO INSEGNO, CARLOTTA IOSSETTI E CON DANIELA DE PELLEGRIN, ETTORE LALLI, FABRIZIO MARTORELLI, GUIDO RUFFA, LIA TOMATIS, CARLOTTA VISCOVO SCENE FRANCESCO FASSONE / COSTUMI BARBARA TOMADA / MUSICHE JACOPO FIASTRI LUCI MAURO PANIZZA / ASSISTENTE ALLA REGIA ELENA ORMEZZANO PRODUZIONE FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA Il successo dello scorso anno ci ha indotto a riprendere il divertentissimo Rumori Fuori Scena con Beltramo-Insegno-Iosetti e la compagnia di TPE. Ci piacerebbe farlo diventare un rito da repertorio, come accade con questo testo in molti teatri d'Italia e del mondo, per consolidare la fdelizzazione del nostro pubblico. Uno spettacolo nello spettacolo con protagonista una stravagante compagnia teatrale alle prese con una rappresentazione: se nel primo atto gli spettatori si trovano ad assistere alla prova generale della pièce che si regge su un perfetto meccanismo di equivoci e accenti farseschi, nel secondo, dopo il felice debutto, la scena si capovolge. Il pubblico è invitato a sbirciare dietro le quinte, dove s’imbatterà nelle ripicche e nei litigi tra gli attori che condizionano il loro comportamento sul palcoscenico, rendendo lo spettacolo assurdamente esilarante. Un irresistibile pastiche d’interruzioni, errori, isterie, confitti, tensioni e rappacifcazioni cui s’intreccerà anche qualche intrallazzo amoroso che rischia di rovinare la rappresentazione. Solo nel terzo atto, quando ormai la messinscena sembra irrimediabilmente compromessa, tutto culmina nel lieto fne.
AGATHA CHRISTIE / ANDREA BORINI – produzione TPE / prima assoluta 9-21 gennaio 2018 TEATRO ASTRA Sala Grande L’OSPITE INATTESO DI AGATHA CHRISTIE / TRADUZIONE EDOARDO ERBA REGIA ANDREA BORINI CON DARIA PASCAL ATTOLINI, GIUSEPPE NITTI, GISELLA BEIN, STEFANO MORETTI, ANDREA ROMERO, SILVIA IANNAZZO, RICCARDO DE LEO, MATTEO ROMOLI, ALESSANDRO MERINGOLO SCENE FRANCESCO FASSONE / COSTUMI BARBARA TOMADA PRODUZIONE FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA L’ospite inatteso, è un’opera per certi versi inconsueta nella produzione di Agatha Christie, e chiuse nel 1958 un decennio ricco di successi teatrali. Non è un testo tratto da uno dei celebri romanzi della scrittrice, bensì un’opera originale, e più che un giallo classico, con un delitto e un relativo assassino da scoprire, è un racconto “hitchcockiano”, basato sulla suspense, con una superba struttura narrativa a scatole cinesi. L’ignaro ospite inatteso del titolo arriva di notte in una villa a chiedere aiuto dopo un incidente stradale, trova un cadavere su una sedia a rotelle e la bella moglie di fanco con una pistola in mano. Da questo momento si troverà in mezzo a una serie sempre più complicata di personaggi e situazioni dove niente è come sembra, fno all’ultima scena. Questo intreccio, semplice solo all’apparenza, è l’occasione per uno sguardo su una famiglia disfunzionale, sui rapporti di coppia pieni di ombre e sulla natura doppia dell’uomo, nonché per una sottile e sarcastica critica verso le istituzioni dello stato. Ma ciò che affascina in questo testo è il divertimento del gioco del teatro, con un rimescolamento di generi, dal giallo al melò non disdegnando la comicità, sorretto da un gioco corale di attori, chiamati a interpretare personaggi all’apparenza convenzionali, ma che in realtà sfuggono continuamente alla loro defnizione, come l’epoca in cui fu concepito, dove sotto un apparente perbenismo si insinuavano nuovi fermenti e insane passioni. Ne L’ospite inatteso c’è tutto questo e anche di più, sotto la semplice forma di un dramma poliziesco, ma c’è soprattutto tanto potenziale per emozionare e divertire il pubblico; ci proveremo. PIRANDELLO / EROS PAGNI / LUCA DE FUSCO TEATRO STABILE DI NAPOLI / TEATRO STABILE DI GENOVA 24-28 gennaio 2018 TEATRO ASTRA Sala Grande SEI PERSONAGGI IN CERCA D'AUTORE DI LUIGI PIRANDELLO REGIA LUCA DE FUSCO CON EROS PAGNI, ANGELA PAGANO, GAIA APREA, PAOLO SERRA, ANITA BARTOLUCCI, GIACINTO PALMARINI, ENZO TURRIN, GIANLUCA MUSIU, ALFONSO POSTIGLIONE, PAOLO CRESTA, FRANCESCA DE NICOLAIS, ALESSANDRA PACIFICO GRIFFINI E CON ALTRI ATTORI IN VIA DI DEFINIZIONE SCENE E COSTUMI MARTA CRISOLINI MALATESTA / LUCI GIGI SACCOMANDI / MUSICHE ORIGINALI RAN BAGNO REGISTA ASSISTENTE ALESSANDRA FELLI / SCENOGRAFO ASSISTENTE DAVIDE AMADEI COPRODUZIONE TEATRO STABILE DI NAPOLI, TEATRO STABILE DI GENOVA Luca De Fusco si misura con Sei personaggi in cerca d’autore portando avanti il discorso sulla contaminazione tra cinema e teatro che in questi ultimi anni ha contraddistinto la sua attività registica: “lo spettatore vede gli attori compiere delle azioni e contemporaneamente li vede ripresi dalle telecamere in diretta e proiettati sulla scenografa. È come se assistesse a due spettacoli, uno teatrale e uno cinematografco. Restano quindi le piccole fgure reali viste ad occhio nudo, come sempre a teatro, ma appaiono anche dei giganti onirici proiettati su velari o sulle pareti fsiche del teatro. Riletto in questo modo, il capolavoro pirandelliano si rivela anche una rifessione sulla natura di due linguaggi, quello teatrale e quello cinematografco, il cui confronto si affacciava prepotentemente alla ribalta negli anni della stesura del testo. In quegli stessi anni Pirandello descriveva la natura del linguaggio flmico come linguaggio visionario. Ed in effetti i sei personaggi saranno presentati non come fantasmi, ma come vere e proprie visioni”.
MICHELE SINISI / ELSINOR CENTRO DI PRODUZIONE TEATRALE 1-4 febbraio 2018 TEATRO ASTRA Sala Grande I PROMESSI SPOSI DI ALESSANDRO MANZONI ADATTAMENTO E REGIA MICHELE SINISI COLLABORAZIONE ALLA SCRITTURA SCENICA FRANCESCO M. ASSELTA CON DILETTA ACQUAVIVA, STEFANO BRASCHI, GIANNI D'ADDARIO, GIANLUCA DELLE FONTANE, GIULIA EUGENI, FRANCESCA GABUCCI, CIRO MASELLA, STEFANIA MEDRI, GIUDITTA MINGUCCI, DONATO PATERNOSTER, MICHELE SINISI SCENE FEDERICO BIANCALANI / COSTUMI GDF STUDIO / AIUTO REGIA ROBERTA ROSIGNOLI, NICOLO’ VALANDRO / AIUTO COSTUMISTA ELISA ZAMMARCHI DIREZIONE TECNICA ROSSANO SIRAGUSANO PRODUZIONE ELSINOR CENTRO DI PRODUZIONE TEATRALE Mettere in scena uno dei pilastri della nostra cultura, signifca assumersi la responsabilità di lavorare su un materiale conosciutissimo, fare i conti con i grandi maestri del passato, ma anche, e soprattutto, condividere con il pubblico un immaginario comune, ricreando quasi un rito collettivo dove torna la memoria degli anni di scuola, in cui il suono della campanella scandiva il tempo delle lezioni. In più, secondo Michele Sinisi, il teatro consente di dare forma corporea alla letteratura e quindi ci riconnette con l’indagine manzoniana sulle costanti umane, sul senso della Storia e sul rapporto del singolo con gli eventi che lo travalicano: i personaggi sono di una tale vitalità da generare estreme semplifcazioni o stereotipi (Don Abbondio, Perpetua, Azzeccagarbugli sono entrati nel linguaggio comune) e quella vitalità è valore aggiunto per pensare la Storia come relazione tra umani, per guardarla con occhi contemporanei proprio come è accaduto a Manzoni. Del resto è classico ciò che è inesauribile, non cristallizzabile, mai completamente rischiarabile. CLAUDIO FAVA / NINNI BRUSCHETTA / TEATRO STABILE CATANIA 16-18 febbraio 2018 TEATRO ASTRA Sala Grande IL GIURAMENTO DI CLAUDIO FAVA REGIA NINNI BRUSCHETTA CAST IN VIA DI DEFINIZIONE PRODUZIONE TEATRO STABILE CATANIA “Il mio testo teatrale racconta di uno di quei dodici professori universitari su milleduecentotrentotto che il 13 novembre 1931 rifutarono di giurare fedeltà al fascismo. Si chiama Mario Carrara e fa il medico legale. Nella vita di Carrara, vedovo solitario, ironico e inacidito al tempo stesso, c'è l'università che per lui è esercizio del dubbio volterriano. C'è la fantesca Tilde che lo accudisce, lo sfotte, lo scuote. E c'è il carcere dove Carrara da vent'anni va ad ascoltare, a lenire, a curare solitudini. Attorno a lui corre l'Italietta conformista dei primi anni del fascio, gli studenti con la tessera del Guf cucita nella tasca dei pantaloni, il fnto perbenismo, la carriera, le conversazioni vaghe e discrete dei colleghi, le brume umide di una città del nord… Finché accade qualcosa. Lentamente attorno a sé Carrara percepisce l'agonia di un'Italia in cui molti capiscono cosa sta accadendo ma pochi scelgono di stare dalla parte giusta. Quando il rettore gli comunica data e prescrizioni del giuramento - fedeltà al re e al duce - Carrara capisce di non poterlo fare. Mentre gli altri professori pronunciano il loro giuramento, vedremo Carrara attraversare i camminamenti del carcere in cui ha sempre lavorato da medico legale: questa volta da detenuto. Non ha giurato. Non poteva. Non potrà mai più”. Claudio Fava Il giorno dopo le cattedre dei reprobi verranno immediatamente riassegnate. Nessuno dei nuovi docenti si tirerà indietro. Alla storia resteranno solo i nomi dei dodici che seppero dire di no a Mussolini. Mario Carrara fu uno di loro.
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