Tasso di scomparsa dei pellet di capriolo (Capreolus capreolus) nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Modelli di analisi dei dati.
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Tasso di scomparsa dei pellet di capriolo (Capreolus capreolus) nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Modelli di analisi dei dati. Carmela Cascone,a* Andrea Planeta,a Amalia Virzoa a Dipartimento di Biologia Strutturale e funzionale, Università degli studi di Napoli Federico II - via Cinthia Monte S. Angelo - Napoli 80126 - Italia Abstract Il principale obiettivo del presente lavoro è il calcolo del tasso di scomparsa dei pellet di capriolo (Capreolus capreolus), in modo da ricavare un indice di correzione per i dati sull’abbondanza della specie, raccolti in un precedente monitoraggio che aveva lo scopo di valutare l’idoneità ambientale per la specie nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM). Per la raccolta dei pellet sono state scelte Unità di Campionamento a più alta densità, individuate in base ai risultati dello studio precedente. Per il posizionamento sono stati scelti habitat per i quali, nel precedente studio, erano state evidenziate influenze sulla presenza e sulla densità del capriolo: pascolo, faggeta, ecotono stratificati in base alle 4 esposizioni (nord, sud, est, ovest) e alla quota (bassa quota, alta quota). I pellet sono stati posizionati nei diversi ambienti in tre gruppi da 40 elementi ciascuno e posti alla distanza di circa 1 m l’uno dall’altro. Per l’individuazione e il monitoraggio dei punti di posizionamento, e per la misurazione delle quote e delle esposizioni, sono stati utilizzati GPS, carte topografiche e bussola. Sono state evidenziate correlazioni tra il Tasso di scomparsa e le variabili ambientali misurate quali quota, esposizione e parametri atmosferici. I risultati ottenuti hanno anche permesso di correggere i dati di abbondanza del capriolo del precedente studio. © 2006 SItE. All rights reserved Keywords:Pellet Disappearing Rate; Roe deer (Capreolus capreolus); Modeling; GIS Technologies; PNALM conservazione della natura ha infatti come scopo principale quello di cercare di garantire la massima 1. Introduction biodiversità possibile negli ecosistemi preservandone quelle condizioni naturali che ne assicurino tutti i La conservazione della natura è una questione processi ecologici ed evolutivi che sono alla base dei sempre più attuale e ormai di rilevanza internazionale sistemi naturali. da quando la maggior parte degli stati mondiali ha Le politiche di conservazione hanno quindi dovuto intrapreso una politica ambientale improntata sul rinnovarsi anche da un profilo legislativo con leggi preservare ogni tipo di ambiente naturale, con tutto che regolamentassero e tutelassero aree protette, flora ciò che questo comporta in termini di gestione. La e fauna. Secondo la Legge n° 157 del 1992, ad ——— * Corresponding author. Tel.: +390650074541; e-mail: carmela.cascone@apat.it.
2 Available online at http://www.ecologia.it/congressi/XVI/articles/ esempio, la fauna selvatica è “patrimonio dell’orso bruno marsicano. La sua istituzione indisponibile dello Stato”, pertanto è necessaria la sua ufficiale avvenne con la Legge 257 dell’11/1/1923 tutela nell’interesse della comunità nazionale ed (Pratesi, 1998). internazionale. Dopo successive integrazioni si è giunti al Parchi ed aree protette sono il mezzo attraverso il territorio attuale, compreso per la maggior parte (3/4 quale si cerca di ripristinare ecosistemi alterati circa) nella provincia dell'Aquila in Abruzzo e per la dall’uomo e conservare quelli ancora incontaminati, rimanente parte in quella di Frosinone nel Lazio e in garantendone la diversità biologica ed utilizzandone quella di Isernia nel Molise. Oggi il Parco ha le risorse in essi disponibili in modo da permettere la un’estensione di circa 50000 ha a cui si aggiungono loro fruizione anche alle generazioni future. La 80000 ha di superficie esterna protetta. gestione di queste zone richiede, quindi, tra le tante Nel 1980 ha avuto inizio la zonazione del parco, azioni una mirata ricerca scientifica anche per quanto cioè la sua suddivisione in zone a diversa protezione riguarda gli aspetti faunistici relativi al monitoraggio ambientale per poter conciliare le opposte esigenze delle specie. Anche queste posizioni sono definite da della protezione della natura e degli sviluppi un punto di vista legislativo dalla Legge Quadro sulle urbanistici delle popolazioni locali. Le 4 zone sono Aree Protette (L. 394, 6/12/1991), in cui si afferma indicate come Riserva integrale, Riserva generale, che l’obiettivo principale di un Parco è la Protezione, Sviluppo. “conservazione di specie animali o vegetali, di Il territorio del parco è formato da numerose valli associazioni vegetali o forestali, di singolarità e catene montuose che superano i 2.000 metri di geologiche, di formazioni paleontologiche, di quota quali il Monte Petroso (2.249 m s. l. m.), il comunità biologiche, di biotopi, di valori scenici e Monte Marsicano (2.245 m s. l. m.), il Monte Greco panoramici, di processi naturali, di equilibri (2.285 m s. l. m.) e il Monte Meta (2.242 m s. l. m.). idraulici e idrogeologici, di equilibri ecologici. (…) L’intera area protetta è attraversata dall’alto corso del in dette aree possono essere promosse la fiume Sangro che proprio qui ha le sue sorgenti, altri valorizzazione e la sperimentazione di attività bacini fluviali sono il Liri–Garigliano ed il Volturno. produttive compatibili.”. Inoltre nella zona sono presenti alcuni interessanti Proprio in questo ambito si inserisce la nostra laghi naturali come il lago Vivo, il lago Pantaniello e ricerca che ha lo scopo di ampliare le conoscenze in il lago di Scanno nonché i bacini artificiali di Barrea ambito ecologico sulle popolazioni di capriolo e della Montagna Spaccata. (Capreolus capreolus) nell’area del Parco Nazionale Il territorio del Parco è stato in passato modellato d’Abruzzo, Lazio e Molise. da fenomeni di glacialismo e carsismo, oggi testimoniati dalla presenza di circhi glaciali nella parte alta delle vallate, di depositi morenici, di grotte, 2. Study Area di fenditure e di doline. Le rocce del Parco sono per la maggior parte di natura calcarea. Nella zona della Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise Camosciara è presente la dolomia, un tipo di roccia (PNALM) è uno dei primi parchi istituiti nel nostro che, essendo impermeabile, permette all'acqua di paese, insieme a quelli del Gran Paradiso, dello scorrere in superficie dando luogo a pittoresche Stelvio, del Circeo e della Calabria. E’ sicuramente il cascate e pozze d'acqua. primo dei parchi della montagna appenninica ed ha L’area di studio interessa esclusivamente la parte avuto un ruolo fondamentale nella conservazione di abruzzese del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e alcune delle specie più importanti della grande fauna Molise caratterizzata da grosse estensioni di boschi di italiana: orso bruno marsicano (Ursus arctos faggio (Fagus sylvatica) e pascoli. Più precisamente è marsicanus), camoscio d'Abruzzo (Rupicapra stata considerata l’area compresa tra i comuni di: pyrenaica ornata) e lupo (Canis lupus). Fu Pescasseroli, Opi, Villetta Barrea, Barrea, Civitella inaugurato come Parco Nazionale d’Abruzzo nel Alfedena (fig. 1). 1922, su iniziativa privata, per la protezione del camoscio d’Abruzzo ed in seguito per quella
16th Meeting of the Italian Society of Ecology, 19-22 September 2006, Viterbo/Civitavecchia 3 3. Materials and Methods dove ha sono ettari, N è il numero di pellet, gg sono i giorni intercorsi tra i rilevamenti, TD è il tasso di defecazione e TS il tasso di scomparsa. In questo modo è possibile stimare la densità degli animali monitorando il territorio per vari mesi. Fig. 1. Comuni del PNALM Nel presente lavoro è stato determinato il tasso di scomparsa dei pellet di capriolo (fig. 2) al fine di ricavare un indice di correzione per i dati relativi all’abbondanza della specie, ottenuti con un precedente monitoraggio, basato solo sulla conta dei Fig. 2. Capriolo maschio con manto invernale pellet. I dati corretti sono stati correlati a variabili ambientali e sottoposti ad analisi discriminante per valutare l’idoneità ambientale per il capriolo nel I campionamenti sono stati effettuati nel 2005, dal PNALM. mese di giugno al mese di novembre. Il tasso di scomparsa dei pellet è un parametro Si è iniziato con la selezione delle aree a più alta fondamentale nella stima dell’abbondanza delle densità di caprioli individuate tra le Unità di popolazioni di specie selvatiche. Esso indica la Campionamento alla base dello studio precedente velocità di decadimento delle feci ossia il tempo effettuato negli anni 2003/2004 nella stessa area necessario perché i pellet siano completamente (Cepollaro, 2004 dati non pubblicati) e costituite da degradati. Viene calcolato secondo la formula: celle di dimensioni di 1 x 1 Kmq. Questo ha permesso di aumentare la probabilità di trovare pellet Tasso di Scomparsa = n ° pellet iniziali - n ° pellet rimasti freschi durante la fase di raccolta degli stessi. La cartografia ed i database alfanumerici, corretti n ° giorni e georeferiti, hanno costituito i vari livelli informativi del GIS (Geographic Information System) dove il numero di giorni si riferisce all’intervallo di organizzato per l’area di studio. tempo tra un controllo ed il successivo. Per la gestione dei dati è stato utilizzato il software ArcView 3.2 (ESRI, 1998). Utilizzando il tasso di scomparsa è possibile Il lavoro di campionamento è stato svolto da due quantificare l’abbondanza della popolazione studiata osservatori. mediante la seguente formula: La ricerca su campo è stata impostata su tre punti fondamentali: n° caprioli/ha = (N/ha)/(gg*TD) X TS 1. Individuazione e raccolta dei pellet
4 Available online at http://www.ecologia.it/congressi/XVI/articles/ 2. Posizionamento dei pellet 3. Controllo dei pellet rimanenti ,15 Tramite l’utilizzo di GPS (Global Positioning ,14 System), bussola e carte topografiche, sono state raggiunte le aree a più alta densità di capriolo per ,13 raccogliere un numero sufficiente di pellet freschi, riconoscibili dal colore bruno-traslucido. ,12 Si è proceduto poi alla scelta degli ambienti per il posizionamento. Sono stati scelti gli habitat per i ,11 quali, nel precedente studio, erano state evidenziate influenze sulla presenza e sulla densità del capriolo: ,10 pascolo, faggeta, ecotono; essi sono stati stratificati in base alle quattro esposizioni (nord, sud, est, ovest) e ,09 alla quota (bassa quota fino a 1500m, alta quota oltre i 1500m). ,08 I pellet sono quindi stati posizionati in ciascuna 0 1 area (es.: Ecotono-Alta quota-Nord), in 3 gruppi da F A G GET A 40 elementi ciascuno e posti alla distanza di circa 1 m l’uno dall’altro. Fig. 3. Media dell’abbondanza di capriolo nelle classi di I controlli sono avvenuti in due tempi, distanti 40 presenza/assenza per la faggeta (p = 0,001) giorni circa l’uno dall’altro. ,18 Essi consistevano nella conta dei pellet residui. I gruppi venivano considerati “scomparsi” quando il numero di pellet totale era uguale o inferiore a 6. ,16 4. Results ,14 Sono state messe in evidenza relazioni tra il tasso di scomparsa e le variabili ambientali di ,12 macrohabitat e microhabitat (Tab. 1). L’analisi della varianza (ANOVA) e test non parametrici (Kruskal- ,10 Wallis) hanno mostrato differenze significative dell’abbondanza del capriolo nelle classi di presenza/assenza della faggeta e dell’ecotono (figg. ,08 2-3). 0 1 I dati ottenuti dal calcolo del tasso di scomparsa E C O TO N O dei pellet sono stati utilizzati per correggere i dati di Fig. 4. Media dell’abbondanza di capriolo nelle classi di abbondanza del capriolo, ottenuti nel precedente presenza/assenza per l’ecotono (p = 0,00) studio, con la seguente formula: Tmedi / Tmeda x n pellet Dove: Tmed = tasso di scomparsa medio; i = ambiente; I dati di abbondanza “corretta” sono stati utilizzati a = tasso medio più alto per misurare l’idoneità ambientale per la specie nel PNALM tramite un’analisi discriminante (tabb. 2 e 3) Le funzioni discriminanti risultate dall’analisi sono:
16th Meeting of the Italian Society of Ecology, 19-22 September 2006, Viterbo/Civitavecchia 5 L1 = 0,869*(abbondanza cervo) + L2 = 0,018*(abbondanza cervo) + 0,511*(abbondanza cinghiale) - 0,364*(superficie 0,012*(abbondanza cinghiale) - 0,736*(superficie misto latifoglie) - 0,215*(superficie radura) misto latifoglie) - 0,518*(superficie radura) +0,380*(superficie pascolo) +0,442*(superficie pascolo) Table 1 Coefficienti di correlazione tra parametri atmosferici e tasso di scomparsa dei pellet; p=livello di significatività (Pearson) Variabili ambientali Coefficiente di correlazione Significatività (p) Radiazione solare + 0,695 0,01 Temperatura media terreno + 0,530 0,01 Temperatura media aria + 0,528 0,01 Eliofania + 0,724 0,01 Umidità media diurna - 0,716 0,01 Umidità media notturna - 0,513 0,05 Table 2 Variabili di microhabitat entrate nel modello discriminante e relativi coefficienti della funzione discriminante Variabili entrate nel modello Coefficienti funzione 1 Coefficienti funzione 2 Abbondanza cervo 0,869 0,018 Abbondanza cinghiale 0,511 0,012 Superficie pascolo 0,380 0,442 Superficie misto latifoglie -0,364 0,736 Superficie radura -0,215 -0,518 Table 3 Tabella di contingenza e percentuali di classificazione del modello. La capacità di classificazione totale del modello è del 78,8 %. Classi abbondanza previste Totale Classi abbondanza osservate 0 1 2 0 1395 77 233 1705 1 12 15 59 86 Valori 2 0 1 10 11 0 81,8 4,5 13,7 100,0 1 14,0 17,4 68,6 100,0 % 2 0 9,1 90,9 100,0 Il tasso di scomparsa è risultato correlato dell’attività degli organismi coprofagi soprattutto nel significativamente ad alcuni fattori atmosferici quali periodo di fine primavera–estate (Doney 1997). la radiazione solare, la temperatura, l’eliofania e L’abbondanza del capriolo risulta essere l’umidità. I primi tre concorrono ad un aumento della influenzata dall’abbondanza del cervo (Cervus velocità di scomparsa dei pellet, l’ultimo ha effetto elaphus) e del cinghiale (Sus scrofa), dall’estensione opposto. Questo è stato spiegato con un aumento del pascolo, del bosco misto di latifoglie e dalla
6 Available online at http://www.ecologia.it/congressi/XVI/articles/ radura. Successive elaborazioni (ANOVA e analisi di Migliori dati sul tasso di scomparsa si potrebbero correlazione) hanno evidenziato una correlazione avere aumentando la stratificazione degli ambienti negativa tra l’abbondanza del capriolo e quella del analizzati e prendendo in considerazione anche la cervo e del cinghiale (suoi competitori) e l’estensione pendenza tra le variabili utilizzate. Inoltre si del pascolo. L’estensione degli ambienti di ecotono e dovrebbero calcolare il tasso di accumulo e di faggeta, invece, influenzano positivamente defecazione, parametri indispensabili per il calcolo l’abbondanza della specie. della densità; riguardo questi parametri esistono Questi risultati sono in completo accordo con pochi studi in ambienti mediterranei rispetto alla l’ecologia dell’animale, specie tipica delle fasce mole di informazioni ricavabili per altre zone quali le ecotonali che evita generalmente la vegetazione foreste del nord Europa, soprattutto la Scozia, e aperta troppo lontana dal bosco (come il pascolo dell’America del nord (Marques 2001; Mayle & molto esteso) in quanto troppo esposta ai predatori. Peace 1999; Jenkins & Happe 2002; Brewer & Inoltre risente della competizione per lo spazio e le Buckland 2005); stesso discorso va fatto per il tasso risorse alimentari con il cervo ed il cinghiale. di scomparsa per il quale esistono numerosi studi soprattutto in Inghilterra (Laing 2003; Marques 2001; Mayle & Peace 1999). 5. Discussion Il tasso di scomparsa indica la velocità con cui i References pellet di una certa specie animale vengono degradati in un determinato periodo di tempo. Questo Brewer, C. & Buckland, S.T. (2005) Estimates of sika deer parametro risulta essere fondamentale per una stima abundance in the Borders. Report to the Deer Commission for Scotland precisa dell’abbondanza di una popolazione animale Cepollaro, A. (2004) Modello di gestione e conservazione del secondo il metodo indiretto del pellet group count Cervo Rosso (Cervus elaphus hippelaphus) nel Parco basato sul conteggio dei pellet trovati nelle aree di Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise, con tecniche di pellet campionamento. group count e GIS”. Tesi di Laurea, Università di Napoli Lo studio ha permesso di acquisire informazioni Federico II, Napoli Doney, J. (1997) Fallow deer faecal pellet decay in agricultural preziose sul tasso di scomparsa dei pellet di capriolo habitats. Deer ,10, N.7, 420-423. e su come esso venga influenzato da variabili di Environmental System Research Institute inc. (1998) ArcView GIS macrohabitat e microhabitat. 3.2. Questi dati possono essere utilizzati per Jenkins, K. & Happe, P. (2002) Assess demographic and determinare la densità di popolazione del capriolo nel physiological status of columbian black-tailed deer in Olympic National Park. USGS Study Plan. Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise al fine di Laing, S.E., Buckland, S.T., Burn, W.R., Lambie, D. & Amphlett, consentire una più oculata gestione della specie e del A. ( 2003) Dung and nest surveys: estimating decay rates. territorio. Journal of applied ecology, 40, 1102-1111. Questa indagine, comunque, non può considerarsi Marques, F.C., Buckland, S.T., Goffin, D., Dixon, C. L., Borchers, esaustiva in questo senso a causa della carenza di D.L., Mayle, B.A. & Peace, A.J (2001) Estimating deer abundance from line transect surveys of dung: sika deer in alcuni fattori determinanti la completezza delle southern Scotland. Journal of applied ecology, 38, 349-363. informazioni su questo argomento. Mayle, B.A. & Peace, A.J. (1999) Recent progress in determining Un maggior numero di controlli (una squadra di deer population size: factors influencing faecal pellet group ricerca con maggiori componenti) durante i decay. In: Advances in Deer Biology. Proceedings of the 4th campionamenti permetterebbero di raggiungere una International Deer Biology Congress (1998), , pp 57-62. Zomborszky, Z. (Ed), Kaposvβr Hungary migliore precisione sul calcolo del tasso di scomparsa Pratesi, F. & Tassi F. (1998) Parco Nazionale d’Abruzzo: alla grazie ad una quantità di dati più ragguardevole. scoperta del Parco più antico d’Italia. Carsa Edizioni, Pescara
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