TALENT MANAGEMENT IN THE DIGITAL ERA - DIGITAL HR HUB 2019 - CETIF

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TALENT MANAGEMENT IN THE DIGITAL ERA - DIGITAL HR HUB 2019 - CETIF
Digital HR HUB 2019
Corporate Banking & SME HUB
 TALENT MANAGEMENT
     STEERING
    IN        COMMITTEE
       THE DIGITAL ERA
              R e sOVERVIEW
                   e ar c h I n si g ht
                  Febbraio 2020

                              1
Strategia,
innovazione e finanza.
Questi i tre elementi fondanti le attività del CeTIF

 Il Centro di Ricerca su Tecnologie, Innovazione e Servizi Finanziari (CeTIF)
dal 1990 realizza studi e promuove ricerche sulle dinamiche di
cambiamento strategico e organizzativo nei settori finanziario, bancario e
assicurativo.
 Ogni anno CeTIF attiva più di 15 strutture di ricerca, quali Competence
Centre e Osservatori, cui possono partecipare gli oltre 20.000 professionisti
che sono parte del network e organizza oltre 10 workshop dedicati a
banche assicurazioni e aziende non finanziarie con l’obiettivo di favorire
fra i partecipanti lo scambio di esperienze e l’adozione di pratiche
innovative.
Le attività di ricerca si focalizzano principalmente sugli effetti dello
sviluppo       di       nuove     strategie,     sull’innovazione      normativa,
sull’approfondimento di prassi organizzative e di processo e sugli effetti
dell’introduzione dell’innovazione tecnologica.
 Tra i partner istituzionali di CeTIF figurano: Banca d’Italia, IVASS, ABI, ANBP,
ANIA, AIPB e CONSOB.
 In seno a CeTIF è stato costituito il CEFIRS - Centre for European Financial
Regulations Studies - un Osservatorio Permanente sulla regolamentazione
nel settore finanziario, bancario e assicurativo.
 Inoltre è presente la struttura CeTIF Academy, scuola di Alta Formazione
Universitaria, che si pone l'obiettivo di trasferire ai top e middle manager
le conoscenze sviluppate in oltre vent’anni di ricerca.

CeTIF - Università Cattolica
Via Olona, 2 - 20123 Milano
Tel. +39 02 7234.2590
E-mail: cetif@unicatt.it
www.cetif.it
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     Corporate Banking & SME
     HUB 2020
     STEERING COMMITTEE
     OVERVIEW
     F e b b r ai o 2 0 2 0

AUTORI:
Carlo La Rosa
Chiara Frigerio
Federico Rajola
Giuseppe Salerno

Pubblicato nel mese di marzo 2020
Copyright © CeTIF. Tutti i diritti riservati.
Ogni utilizzo o riproduzione anche parziale
del presente documento non è consentita senza
previa autorizzazione di CeTIF.

DISCLAIMER: CeTIF assicura che il presente documento è stato realizzato con la massima cura e con
tutta la professionalità acquisita nel corso della sua lunga attività. Tuttavia, stante la pluralità delle fonti
d’informazione e nonostante il meticoloso impegno da parte di CeTIF affinché le informazioni contenute
siano esatte al momento della pubblicazione, né CeTIF né i suoi collaboratori possono promettere o
garantire (anche nei confronti di terzi) esplicitamente o implicitamente l'esattezza, l'affidabilità o la
completezza di tali informazioni. CeTIF, pertanto, declina qualsiasi responsabilità per eventuali danni, di
qualsiasi tipo, che possano derivare dall'uso delle informazioni contenute nel presente rapporto.
Si evidenzia, inoltre, che il presente rapporto potrebbe contenere proiezioni future o altre dichiarazioni in
chiave prospettica, circostanza che comporta rischi e incertezze. Si avvisano pertanto i lettori che tali
affermazioni sono solamente previsioni e potrebbero quindi discostarsi in modo considerevole dagli effettivi
riscontri ed eventi futuri. CeTIF declina fin d’ora qualsiasi responsabilità e garanzia in relazione a tali
proiezioni.

                                                              Steering Committee Overview | CORPORATE BANKING & SME HUB
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                                                      LO STEERING COMMITTEE
CeTIF Corporate Banking & SME HUB 2020 |

                                                     CORPORATE BANKING & SME
                                                             2020-2023
                                           A. Acquaviva, Direttore Mercati presso InfoCamere

                                           R. Badani, Direttore presso Confindustria Digitale

                                           M. Clerici, Responsabile Debt Advisory & Financing presso Equita SIM

                                           E. Duranti, CEO presso ICCREA BancaImpresa

                                           M. Fabani, Responsabile dell’Ufficio Sviluppo Applicativo presso Banca Popolare di Sondrio

                                           S. Favale, Head of Global Transaction Banking presso Intesa San Paolo

                                           F. Fossali, Responsabile della Direzione Mercati e Prodotti presso Monte dei Paschi di Siena

                                           S. Locatelli, Responsabile Business Development presso Depobank

                                           M. Mandelli, Head of Corporate and Investment Banking presso UBI Banca

                                           F. Negri Jametti, Responsabile Pianificazione & Marketing Corporate presso Banco BPM

                                           G. Nicotra, Head of Trade Finance Operations presso CREDEM

                                           V. Ogliengo, Executive Chairman Corporate & Institutional Banking presso BNP Parisbas Cardif

                                           G. Saitta, Head of Coverage for Italian Corporates presso China Construction Bank

                                           M. Segale, Responsabile ICT e Organizzazione presso Banca Sistema S.p.a.

                                           L. Vanini, Head of Group Payments Development presso Unicredit

       © CeTIF 2020 | Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione, anche parziale, del seguente documento
STEERING COMMITTEE OVERVIEW                                                                                          5

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                                       KEY TA KE A WA Y

      Sviluppare piattaforme digitali per rendere più efficiente la
1     catena del valore del commercio internazionale
      Il settore del trade finance presenta delle difficoltà relative all’accessibilità e la scalabilità di
      servizi finanziari per le Small, and Medium Enterprises (MSMEs). L’implementazione da parte
      degli Istituti di tecnologie emergenti come la Distributed Ledger Technology (DLT) in
      combinazione con Artificial Intelligence (AI) e Internet of Things (IoT) hanno il potenziale di
      rendere questo settore più inclusivo con derivanti benefici per la moltitudine di attori che ne
      fanno parte. La creazione di piattaforme specifiche per l’Import-Export può migliorare
      l’identificazione dei soggetti coinvolti nelle transazioni riducendo il problema della fiducia che
      risulta essere una delle principali barriere nelle operazioni internazionali. Questo vantaggio
      risulta essere il pilastro portante su cui costruire o migliorare una serie di servizi sia di natura
      finanziaria che operazionale.

      Creare Instant Services per migliorare le operazioni di business
2     aziendali ed efficientare i processi messi in campo dalle Banche
      Le operazioni relative ai rapporti che intercorrono tra le aziende e le Istituzioni e tra queste
      ultime e gli Organi di Vigilanza, sono soggette inefficienze in termini di tempo, costi e scarsa
      allocazione delle risorse. Le soluzioni messe in campo dalla digitalizzazione permettono di
      fluidificare i rapporti tra questi soggetti migliorando sia l’efficienza che l’efficacia. Tra i principali
      esempi troviamo la creazione di sistemi di Business Financial Management che permettono
      di connettere gli ERP aziendali con gli applicativi dell’Istituzione potenziando le capacità
      di screening ma sviluppando anche una serie di servizi a valore aggiunto a carattere
      instant.

      Incentivare proposizioni di business focalizzate su modelli
      consulenziali, ridefinire gli spazi fisici e implementare strumenti
      digitali per supportare e migliorare l’attività dei consulenti sul
33    territorio
      Il modello di business adottato dagli Istituti tradizionali sta subendo un riposizionamento
      nell’arena competitiva a causa di nuovi competitori che mirano a segmenti di mercato sotto
      servite o che stanno espandendo il loro business verso prodotti e servizi complementari. Di
      conseguenza, si sta pensando a come alleggerire e rendere più efficienti le infrastrutture
      delle banche tramite l’utilizzo della tecnologia e della digitalizzazione. Ma anche di
      incentivare un modello consulenziale volto a captare i reali bisogni dei propri clienti e
      supportarli per attività che siano estese oltre al campo finanziario.

      Collaborare per creare ecosistemi e partnership per l’offerta di
4     servizi a valore aggiunto ai propri clienti, stimolare l’innovazione
      e ampliare il proprio mercato
      Le sfide derivanti dalla velocità con cui il settore sta cambiando spingono gli Istituti ad innovarsi
      in maniera diversa rispetto al passato. Infatti, sta emergendo la necessità di collaborare con
      FinTech, ma anche diretti competitori, per sopperire alle necessità crescenti dei clienti e
      mercati sempre più connessi. La spinta verso l’Open Banking cominciata da parte degli
      Organi Regolatori ha dato il via a nuovi ecosistemi e partnership strategiche al fine di
      raggiungere benefici mutuali da parte degli attori coinvolti.

                                                               Steering Committee Overview | CORPORATE BANKING & SME HUB
Sviluppare piattaforme digitali per rendere più
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CeTIF Corporate Banking & SME HUB 2020 |

                                                           internazionale

                                           Negli ultimi decenni la tecnologia ha ridefinito il modo in cui fare business su scala globale. Il
                                           commercio internazionale è diventato più accessibile grazie ad una serie di innovazioni
                                           che vanno dai sistemi di telecomunicazione, di logistica, fino alla nascita delle cosiddette
                                           catene del valore globale e chiaramente anche dei sistemi bancari e finanziari. Tuttavia, una
                                           larga porzione di aziende è tagliata fuori dall’arena internazionale per via di frizioni
                                           operazionali e un’allocazione delle risorse inefficiente. In particolare, le SME (Small and
                                           Medium Enterprises), che rappresentano più del 90% delle aziende su scala mondiale, hanno
                                           delle difficoltà a reperire i mezzi e le competenze per accedere ai mercati internazionali.
                                           Questo fatto risulta accentuarsi maggiormente nei paesi in via di sviluppo, dove le
                                           infrastrutture, le capacità e l’accesso ai servizi bancari sono ostacolate da economie deboli e
                                           poco strutturate.
                                           L’import-export ha fatto registrare un giro d’affari di circa 15 trilioni di dollari nel 2017, di cui
                                           circa l’80% di questa cifra ha richiesto garanzie e servizi di credito erogati dagli Istituti
                                           bancari. Nonostante le operazioni e gli strumenti di “trade finance” hanno ampliato e reso
                                           più sicuro lo scambio di merci, ci sono ancora problemi relativi all’accessibilità e la scalabilità
                                           dei suddetti servizi. Infatti, molte SME non riescono ad accedervi a causa dei bassi meriti
                                           creditizi e difficoltà nell’approcciarsi a procedure molto complesse (per esempio le lettere
                                           di credito). Infatti, queste tipologie di aziende risultano, singolarmente, poco profittevoli per
                                           gli Istituti finanziari a causa i bassi volumi di merce scambiati in ogni singola transazione a
                                           fronte dei maggiori rischi. D’altro canto, il commercio svolto in “open account”, attraverso
                                           l’uso di prodotti e servizi finanziari quali il factoring o working capital financing, può essere
                                           rischioso per via di barriere relative alla fiducia e l’autenticazione tra le parti, oltre che per la
                                           difficoltà nella rilevazione e la prevenzione di frodi.
                                           Il settore del Corporate Banking, data la sua complessità, espone le Banche a grandi rischi
                                           come errori nelle operazioni, allungamento delle tempistiche di processamento delle
                                           transazioni e costi crescenti dati dall’elevato numero di soggetti coinvolti in una singola
                                           transazione. Il cosiddetto “trade finance gap”, ovvero la differenza tra le richieste di credito
                                           per il commercio e la percentuale di richieste rigettate dagli Istituti, potrebbe essere arginato
                                           tramite l’efficientamento e la digitalizzazione degli attuali processi, dando la possibilità ad un
                                           numero più elevato di aziende di accedere a servizi personalizzati ed efficienti. Il bisogno
                                           crescente di ottemperare alle barriere sopramenzionate spinge le banche commerciali a
                                           ridefinire tali processi attraverso l’uso di tecnologie decentralizzate come la Distributed
                                           Ledger Technology (DLT). In particolare, tali piattaforme possono incrementare il livello di
                                           automazione e sicurezza, la velocità nei pagamenti, ridurre gli errori umani, semplificare la
                                           comunicazione tra le parti e la localizzazione dei beni in tempo reale attraverso strumenti
                                           come l’Internet of Things (IoT).
                                           Lo sviluppo di queste tecnologie sta supportando la digitalizzazione dei processi documentari
                                           inerenti al trade finance, efficientando i processi delle Istituzioni e dotando le aziende
                                           corporate con servizi a maggior valore aggiunto caratterizzati da una user experience
                                           più integrata. Tuttavia esistono ancora delle sfide legate alla regolamentazione di questi
                                           strumenti, l’interoperabilità tra le varie piattaforme, la mancanza di infrastrutture di base nei
                                           paesi emergenti, per citarne alcune, che richiedono uno sforzo collaborativo dei principali
                                           attori al fine di individuare degli standard per la scalabilità a livello internazionale.

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Creare Instant Services per migliorare le
                operazioni di business aziendali ed efficientare i                                                  7
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                                                                                                                CeTIF Corporate Banking & SME HUB 2020 |
                processi messi in campo dalle Banche

La crescente competizione nei mercati (nazionali e internazionali) e la complessità delle
operazioni legate ai pagamenti stanno spingendo sia le SME sia le banche a migliorare i
processi di cash management ed il controllo della liquidità. Molte banche dipendono ancora
all’inserimento manuale degli input e la stima della necessità di liquidità delle imprese,
rischiando inefficienze operative non indifferenti. Inoltre, regolamentazioni come la BCBS
248 (Intraday Liquidity Monitoring Tools emanata dalla Basel Committee on Banking
Supervision) richiedono alle banche di fornire dei dati real-time sulle posizioni assunte e le
necessità di liquidità. Gli attuali metodi di pagamento, come il Real-Time Gross Settlement
(RTGS) e Automated Clearing House (ACH) transactions, hanno delle tempistiche ancora
troppo lunghe per sopperire a tali bisogni. Per questo motivo, le Istituzioni si stanno
orientando sull’adozione di pagamenti istantanei per sostenere la richiesta di liquidità dei
propri clienti corporate e adempiere alle normative vigenti.
L’utilizzo di APIs (Application Programming Interface) e aggregatori di conti correnti bancari
(AISP & PISP), spinti da normative quali la PSD2 (Payment Service Directive) e
indipendenti iniziative tra le banche globali, permettono ai tesorieri delle aziende di avere una
visione real-time delle informazioni dei conti e liquidità su tutte le banche utilizzate con le
quali si hanno rapporti. Le Istituzioni stanno creando delle partnership con FinTech e grandi
fornitori di servizi al fine di velocizzare e rendere più efficienti i pagamenti istantanei per i
loro clienti corporate (sia in ottica B2B che B2B2C).
Uno dei fattori abilitanti di base per creare e velocizzare i servizi instant legati alle imprese
quali pagamenti, cybersecurity, supply chain finance è rappresentato dall’utilizzo di standard
tecnologici per l’ID Recognition. Questo, insieme alla possibilità di automatizzare e
standardizzare determinati processi, può migliorare l’onboarding, che risulta essere tra le
primissime azioni nella catena del valore di un determinato customer journey.
Attraverso investimenti in tecnologia, le banche possono combinare i dati di clienti e
pagamenti istantanei all’interno dei loro canali e fornire una customer experience
totalmente digitale. Tra i diversi use case è possibile annoverare delle predizioni sui bilanci
che possono arginare i problemi di liquidità dei clienti corporate e offerte di credito a breve
termine personalizzate basate sui parametri della singola azienda. Queste iniziative possono
effettivamente migliorare la liquidità sbloccando quote di capitale circolante, ridurre gli
inventari e attivare delle pratiche di business più efficienti. A tal riguardo, si stanno iniziando a
profilare dei sistemi di connessione tra le ERP (Enterprise Resource Planning) aziendali e gli
applicativi delle Istituzioni che prendono il nome di BFM (Business Financial Management).
Questi ultimi diventano rilevanti, in maniera rilevante per le SMEs, perché consentono di
velocizzare e semplificare le attività di screening basate su dati reali e real-time delle aziende.
In questo modo, è possibile arginare il problema della mancanza di garanzie, insito
prevalentemente nelle piccole imprese, impattando positivamente il business delle Istituzioni
sia da un punto di vista dei ricavi che da un maggior controllo sul default.

                                                         Steering Committee Overview | CORPORATE BANKING & SME HUB
Plasmare nuove proposizioni di business
    8                                                      focalizzate su modelli consulenziali, ridefinizione
                                            3              degli spazi bancari e strumenti digitali per
CeTIF Corporate Banking & SME HUB 2020 |

                                                           supportare e migliorare l’attività dei consulenti

                                           I profitti generati dalle attività tradizionali di Corporate Banking sono minacciati da diversi
                                           fattori come le stringenti regolamentazioni, livelli di debito e NPLs (Non Performing
                                           Loans) molto elevati, la minaccia di nuovi competitor ed il crescente bisogno di offrire un
                                           servizio per i propri clienti più efficiente, rapido e connesso. Le sfide attuali poste alle banche
                                           e alle aziende stanno spingendo le principali Istituzioni del mercato a ridefinire le proprie
                                           proposizioni di business attuando dei modelli che si focalizzano sulla soluzione delle
                                           problematiche menzionate.
                                           Il tema della centralità del cliente è sempre più preponderante anche all’interno del
                                           settore corporate incentivando la collaborazione tra le SME e le Banche al fine di arricchire
                                           l’offerta di servizi in modo efficace. Infatti, le SME molto spesso fanno registrare la carenza di
                                           competenze finanziarie e di business che permetterebbero di proporsi meglio al
                                           mercato. In tale ottica il supporto offerto dai consulenti e dalle banche tramite un modello
                                           consulenziale mirato alla condivisione di conoscenze finanziarie e di business può
                                           permettere di migliorare la situazione. Per questo motivo alcuni istituti stanno sviluppando
                                           servizi consulenziali specifici per erogare formazione e supporto, non solo finanziario ma
                                           anche gestionale, commerciale, tecnologico ai clienti SME.
                                           In tal senso, la tecnologia potrebbe giocare un ruolo cruciale per ridefinire, supportare e
                                           semplificare le attività dei consulenti, permettendo di offrire un servizio più efficace ma anche
                                           trasferire le competenze necessarie alle aziende per stimolare la loro crescita ed efficienza.
                                           Un potenziale miglioramento delle conoscenze e competenze può essere stimolato
                                           coinvolgendo i partecipanti al network dell’Istituzione. Un’altra iniziativa valida riguarda il
                                           miglioramento della customer experience nella proposizione di prodotti e servizi ai propri
                                           clienti. Infatti, sarebbe utile adoperare la tecnologia e la digitalizzazione per fornire dei servizi
                                           di assistenza di base che siano automatizzati e standardizzati e da cui è possibile accedere
                                           tramite dei portali semplici ed ingaggianti.
                                           La digitalizzazione di attività a basso valore aggiunto, che molto spesso vengono svolte in
                                           filiale da personale ad alto potenziale, potrebbero essere quasi totalmente automatizzate. Ci
                                           riferiamo ai processi di onboarding e compliance ad esempio, che molto spesso richiedono
                                           un’ingente quantità di risorse che potrebbe invece essere dirottata verso attività che creano
                                           maggior valore all’interno dell’Istituzione. Idealmente i clienti dovrebbero poter svolgere
                                           operazioni di base (quali pagamenti) in maniera del tutto digitale alleggerendo così il lavoro
                                           svolto presso le filiali. Questo permetterebbe di avviare la specializzazione del personale
                                           e la ridefinizione degli spazi bancari verso un modello consulenziale, da cui è possibile
                                           collaborare, anche fisicamente, per erogare servizi estremamente efficaci.
                                           Adottare un tale cambiamento richiede degli sforzi non indifferenti da parte delle Istituzioni
                                           bancarie. Uno dei primi passi per adottare un modello di business vincente è quello di
                                           distinguere le attività core dalle attività satellite del proprio Istituto. Questo risulta essenziale
                                           al fine di comprendere se all’interno della banca ci sono le competenze e le capacità per
                                           migliorare i servizi offerti, oppure bisogna ricorrere all’esternalizzazione delle attività di
                                           rinnovamento sopra citate. Tuttavia, è utile sottolineare che si sta profilando la tendenza ad
                                           adottare un approccio collaborativo con soggetti complementari o diretti competitori per
                                           sopperire a queste necessità che verrà durante il percorso di ricerca dell’HUB.

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Collaborare per la creazione di ecosistemi e
                partnership al fine di offrire servizi a valore                                                    9
 4              aggiunto per i propri clienti, stimolare

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                l’innovazione e ampliare il proprio mercato

Le sfide esposte nel precedente capitolo e le limitazioni imposte dalle attuali infrastrutture e
legacy aziendali stanno minando le capacità e l’agilità delle Istituzioni tradizionali ad
adattarsi alla velocità con cui il settore sta cambiando. Queste difficoltà stanno lasciando più
spazio ai competitor tecnologici che stanno cercando di sopperire alle necessità insoddisfatte
delle SMEs tramite delle piattaforme digitali specifiche per questa tipologia di clienti.
È utile sottolineare che misurare il ritorno sugli investimenti in tecnologie innovative è molto
difficile da quantificare mentre ricorrere a fusioni ed acquisizioni può risultare impegnativo e
talvolta rischioso sia da un punto di vista strategico che finanziario in senso stretto. Di
conseguenza, attuare un approccio collaborativo, volto al raggiungimento di benefici
mutali per tutte le parti coinvolte, può risultare la chiave di volta per fronteggiare le attuali
sfide poste dal mercato, ma senza esporre il proprio business ad azioni troppo radicali.
I nuovi modelli basati sull’Open Banking, spinti da normative quali la PSD2 e basati sulla
possibilità di collaborare con terze parti, meritano di essere investigati perché potrebbero
effettivamente aiutare ad attrarre e ritenere clienti potenziali ed attuali rispettivamente. Tra
principali trend troviamo sicuramente il modello di Open Distribution che viene adottato
per proporre una serie di prodotti e servizi di terze parti o competitors al fine di offrire un
customer journey end to end o incrementare la propria offerta. Tuttavia, è utile sottolineare
che prima di andare alla ricerca conoscenze e competenze al di fuori del proprio Istituto,
bisognerebbe focalizzarsi sulle risorse interne e come poter accrescere le loro abilità al fine di
non tralasciare proporzioni di business e marginalità a terzi. Inoltre, è utile sottolineare che le
aziende iniziano a percepire il tema della cybersecurity come un elemento fondamentale da
considerare quando si acquistano servizi forniti da remoto. Di conseguenza, i temi di
trasparenza e della sicurezza diventano preponderanti in ottica di Open Banking e nello
sviluppo di API.
La principale tendenza, al fine di adottare un modello collaborativo vincente, risulta essere
caratterizzata dalla partecipazione ad ecosistemi e/o alla creazione di alleanze
strategiche. Il primo sistema implica il coinvolgimento diretto o indiretto ad una comunità
di business più o meno ampia, che è partecipata da attori diversi per il miglioramento di un
determinato settore o catena del valore (es. trade finance). Un’alleanza strategica che
coinvolge due o più soggetti permette di condividere i rischi al fine di raggiungere un
obiettivo che abbia dei benefici mutuali (per esempio Joint Venture, contratti di distribuzione,
partecipazione nel capitale sociale, ecc.).
Alleanze strategiche con soggetti “digital by design” possono velocizzare il cambiamento
delle proposizioni di business delle Istituzioni tradizionali aprendo queste ultime a segmenti di
mercato non serviti finora ed offrendo nuovi prodotti e servizi a valore aggiunto per i clienti
attuali. Da un lato, le banche possiedono dei grandi database di aziende e la liquidità per
concedere varie forme di credito (es. working-capital financing, asset-based financing, dynamic
discounting, factoring, ecc.) alle aziende, mentre le FinTech possiedono le conoscenze
tecnologiche per migliorare i processi ed accedere a segmenti di clientela che prima erano
sotto-serviti. Quindi, le banche possono continuare a focalizzarsi sui loro prodotti principali e
simultaneamente accedere alla fornitura di prodotti innovativi tramite le FinTech.

                                                        Steering Committee Overview | CORPORATE BANKING & SME HUB
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                                           A tal riguardo, un altro degli abilitatori per il miglioramento del servizio alle aziende può
CeTIF Corporate Banking & SME HUB 2020 |

                                           essere rappresentato da una stretta collaborazione tra Pubblica Amministrazione e
                                           Istituti Bancari. Sia le banche che le imprese pubbliche possiedono un’alta mole di dati, ma
                                           che non riescono a sfruttare a pieno potenziale. Di conseguenza, una collaborazione
                                           potrebbe dar luogo a nuovi servizi specifici per le aziende o utilizzare il canale bancario
                                           come network di distribuzione dei servizi della Pubblica Amministrazione per le imprese.
                                           I vantaggi derivanti dalla partecipazione in ecosistemi include l’espansione in nuovi
                                           mercati, prodotti e servizi, valore aggiunto dalla condivisione di tecnologia e una
                                           capacità di arginare i rischi maggiore grazie alla condivisione dei dati appartenenti al
                                           network. Le Istituzioni preesistenti possono ottenere dei vantaggi da questi ecosistemi ma
                                           devono scegliere quale ruolo svolgere e cosa quali obiettivi vogliono raggiungere. Questo
                                           implica lo sviluppo di strategie, talenti e competenze IT al fine di identificare i potenziali
                                           partner e determinare quale business model può essere efficace. Tale prospettica, seppur
                                           complessa, non può essere sottovalutata in un contesto di crescente competitività ed
                                           internazionalizzazione delle aziende corporate.

                                           Il Digital Corporate Banking & SME HUB 2020 si impegna ad approfondire nel dettaglio i
                                           temi ed i trend che emergono nel mondo dei servizi bancari rivolti alle aziende e che sono
                                           riportati in tale report, offrendo alle banche importanti stimoli di riflessione e nuove visioni
                                           strategiche.

       © CeTIF 2020 | Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione, anche parziale, del seguente documento
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                                                                                   CeTIF Corporate Banking & SME HUB 2020|
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