STUDIARE IN ITALIANO L2 - Progetto A.I.M.S - Accoglienza e Integrazione dei Minori Stranieri - Aprile 2014 - Zaira Facioli Mezzadra

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STUDIARE IN ITALIANO L2 - Progetto A.I.M.S - Accoglienza e Integrazione dei Minori Stranieri - Aprile 2014 - Zaira Facioli Mezzadra
STUDIARE IN ITALIANO L2

Progetto A.I.M.S. - Accoglienza e Integrazione dei
Minori Stranieri – Aprile 2014 – Zaira Facioli Mezzadra
STUDIARE IN ITALIANO L2 - Progetto A.I.M.S - Accoglienza e Integrazione dei Minori Stranieri - Aprile 2014 - Zaira Facioli Mezzadra
Punti fondamentali per il successo scolastico degli
allievi stranieri:

- adattarsi alla nuovi ambiente e situazione, un contesto sociale di
   cui non conosce ancora le regole
- imparare la lingua della comunicazione quotidiana di base (le
   BICS di Cummins)
- apprendere a leggere, comprendere, scrivere, studiare in lingua
   seconda, deve imparare i nuovi contenuti disciplinari e acquisire
   strumenti conoscitivi veicolati dalle materie scolastiche, cioè
   sviluppare una competenza linguistica a livello CALP (Cummins)
- deve poter esperire che lingua e cultura d'origine, conoscenze ed
   esperienze pregresse hanno valore

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STUDIARE IN ITALIANO L2 - Progetto A.I.M.S - Accoglienza e Integrazione dei Minori Stranieri - Aprile 2014 - Zaira Facioli Mezzadra
Condizioni per il successo scolastico.
               Un percorso in 3 fasi
               PRIMA FASE: ACCOGLIENZA
- fornire una buona accoglienza e i primi strumenti
   comunicativi e culturali necessari all'inserimento nella
   scuola e alla relazione con le persone che la abitano
Quindi:
                                                PREVEDERE E
- creare una Commissione Intercultura          ORGANIZZARE UN
                                                PIANO DI STUDI
- adottare un Protocollo di Accoglienza        PERSONALIZZATO

- fornire i primi strumenti di ”pronto intervento linguistico”
   come Laboratori di Italiano L2. Le priorità sono la
   lingua orale per capire e farsi capire, l'acquisizione
   delle abilità strumentali di letto-scrittura 3
SECONDA FASE: LA FASE PONTE
I tempi non sono certi, quando inizia o quanto può durare
   dipende dalle caratteristiche dello studente, studente la
    cui centralità nel processo di apprendimento è oramai
         un punto indiscutibile delle moderne ricerche
                         glottodidattiche.
  Influiscono età, motivazioni, conoscenze pregresse,
  distanza tipologica tra la L1 e la L2, modalità e tempi di
      esposizione alla L2 e altri fattori intrinseci e non
         all'ambiente scolastico e di vita dell'alunno.
    In questa fase inizia il confronto con le discipline
                        scolastiche,
  con i contenuti e gli strumenti concettuali propri delle
       materie curriculari, con la lingua specialistica.
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Alcune importanti azioni da compiere in questa seconda
      fase, prima del lavoro propriamente didattico e
   disciplinare, da gestire in modo collegiale e condiviso
                             sono:
1) valorizzare le conoscenze LINGUISTICHE e le
  competenze DISCIPLINARI pregresse dell'alunno
Dunque è importante sapere quali lingue conosce e a
 quale livello, ciò è utile per la comunicazione e per
 programmare interventi di valorizzazione, inoltre sapere
 quali lingue utilizza in quale contesto può fornire ulteriori
 indicazioni utili per comprendere lo sviluppo linguistico
 dell'alunno
In un primo momento ci si potrà concentrare su alcune
   competenze scolastiche indipendenti dalla conoscenza
   della L2, ad esempio le capacità di calcolo, di orientamento
   su una carta geografica, geometriche, ecc.. 5
2) l'istituzione di un patto formativo tra la famiglia
  dell'alunno, l'alunno stesso e la scuola
Dunque si esplicitano le aspettative reciproche, cosa
 significa sapere, quale modello di scuola, di relazione
 educativa, ecc..
Fondamentale per questo punto è l'intervento di un MLC
  o il supporto di materiale multilingue
3) stesura di un Piano di Studi Personalizzato, cioè una
  programmazione personalizzata affiancata dalla
  relativa valutazione, in linea con la normativa vigente

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TERZA FASE:
FASE DEGLI APPRENDIMENTI COMUNI
quando cioè l'alunno ha prestazioni linguistiche simili a
  quelle dei coetanei

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Studiare in lingua non materna:
                che cosa significa

Significa muoversi tra tre dimensioni:
- Dimensione metodologico-operativa                   (adattamento
  alla nuova realtà scolastica)

- Dimensione linguistica (l'interlingua dello studente, la lingua
  dei testi e delle discipline)

- Dimensione culturale (scolastica e propria dello studente)
Queste riguardano lo studente, la scuola italiana e
 la disciplina.

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Dimensione metodologico-operativa

Frequentare una nuova scuola in un altro paese
 vuol dire incontrare nuove regole e convenzioni,
 compiti, rappresentazioni mentali relative
 all'apprendimento/insegnamento, ecc..

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Dimensione linguistica
I testi scolastici in particolare presentano diverse difficoltà e non solo per
   gli studenti non italofoni.
Questi testi combinano microlingua e divulgazione. Una microlingua è
  una varietà linguistica specifica dei settori scientifici e professionali
  che ha la caratteristica di essere il meno ambigua possibile e allo
  stesso tempo ha la funzione di permettere a chi la usa e la comprende
  di riconoscersi ed essere riconosciuto come membro di quella
  comunità. Il termine perde sfumature connotative per assumere un
  solo significato.
Ad esempio, relativamente al lessico, la parola diventa termine e
  all'interno di un preciso contesto assume uno specifico significato.
Molto spesso i testi presentano una densità informativa che comporta
  difficoltà di comprensione e di gestione delle informazioni
Ma i testi scolastici sono anche divulgativi, puntano alla semplificazione
  pur dovendo esporre nozioni tecnico-scientifiche ad un pubblico di
  ragazzi e bambini, quindi in una forte condizione di asimmetria
  cognitiva, linguistica e comunicativa.                  10
Dimensione culturale

Le discipline scolastiche nella scuola italiana non
 trasmettono solo contenuti universali, ma
 puntando anche all'inculturazione tendono a
 trasmettere modelli propri della cultura di
 appartenenza. Es: argomenti sulla “famiglia”, a religione, ecc..
Sono modelli che non è detto siano conosciuti,
 compresi o condivisibili da parte degli studenti di
 origine straniera.

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Studiare in Lingua2 significa anche..
Agire sullo studente:
-curarne lo sviluppo linguistico anche quando
  studia una disciplina. Fare qualche esempio.
-fornirgli strumenti, cioè renderlo pratico e
  consapevole riguardo strategie cognitive e
  abilità di studio
Agire sul testo:
lingua e contenuti—accessibilità dei testi

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Agire sullo studente vuol dire
         dunque considerare:

Aspetti cognitivi e metacognitivi, strategie e abilità
 di studio

Aspetti linguistici: lingua e abilità linguistico-
 comunicative

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STRATEGIE METACOGNITIVE E
         ABILITà DI STUDIO
   APPRENDERE e SAPERE COME APPRENDERE
L'obiettivo è rendere lo studente più consapevole di cosa
  deve fare esattamente per affrontare i diversi tipi di
  compiti scolastici. (non dare nulla per scontato,
  soprattutto se non si conosce la storia scolastica
  pregressa)
Lo studente deve essere efficace nel portare a termine
  un compito utilizzando diverse strategie
Ma deve anche essere in grado di capire quale strategia
 sia più efficace per lui per svolgere un determinato
 compito.
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Profilo del “bravo” studente
- è ben organizzato
- ha un atteggiamento positivo verso l'apprendimento
- è attivo
- non ha paura di “provare” o fare errori
- è in grado di utilizzare diverse strategie di apprendimento
- è consapevole dei suoi progressi
- si pone obiettivi realistici
- instaura buone relazioni sociali
- comunica volentieri

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Dall'analisi del profilo del “bravo” studente
    cogliamo che le strategie di apprendimento
             riguardano diversi campi:

a) l'ambito delle abilità di studio e strategie cognitive

b) l'ambito delle relazioni con gli altri e della
  comunicazione

c) l'ambito della propria immagine di sé, degli
  atteggiamenti e motivazioni verso la scuola e lo studio

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a) l'ambito delle abilità di studio e strategie cognitive
         bisogna lavorare con lo studente su come:
- si immagazzinano e recuperano informazioni
- si utilizzano i libri di testo, internet e opere di consultazione
   (dizionari, ecc..)
- si leggono o producono immagini, schemi, cartine, ecc..
   linguaggi non verbali
- si affrontano esercizi, test, esami
- si organizza la revisione, la correzione e il recupero
- si valuta e si migliora il proprio metodo di studio
- si utilizza il tempo a scuola
                             ESEMPI

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a) l'ambito delle abilità di studio e strategie cognitive
         bisogna lavorare con lo studente su come:
- si immagazzinano e recuperano informazioni
- si utilizzano i libri di testo, internet e opere di consultazione
   (dizionari, ecc..)
- si leggono o producono immagini, schemi, cartine, ecc..
   linguaggi non verbali
- si affrontano esercizi, test, esami
- si organizza la revisione, la correzione e il recupero
- si valuta e si migliora il proprio metodo di studio
- si utilizza il tempo a scuola
                             ESEMPI

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b) l'ambito delle relazioni con gli altri e della comunicazione
Un aspetto fondamentale nella cognizione e matacognizione è
  quello sociale.
Abilità di apprendimento e studio possono essere insegnate
  attraverso giochi e attività specifiche, ma si sviluppano
  principalmente attraverso atmosfere e dinamiche di classe, di
  gruppo, dinamiche sociali, l'interazione.
Gli alunni devono essere coinvolti in attività che li aiutino a riflettere
  su ciò che imparano e come lo imparano. Dunque è
  fondamentale verbalizzare e socializzare le strategie.
E' nella relazione con i pari, magari attraverso un'interazione
   guidata dall'insegnante, che gli studenti riflettono su ciò che
   stanno facendo e su come lo stanno facendo. Spiegando agli
   altri quello che stanno facendo e come lo stanno facendo, quello
   che già sanno o stanno imparando, confrontandosi su diverse
   strategie e punti di vista impiegati per poter portare a termine un
   compito.                                           19
c) l'ambito della propria immagine di sé, degli
 atteggiamenti e motivazioni verso la scuola e lo studio

Atteggiamenti, convinzioni, sentimenti, motivazioni riguardanti
  sia l'apprendimento, sia sé stessi e la propria immagine di
  studente influiscono in modo determinante su come lo
  studente si pone di fronte a un compito conoscitivo, di
  studio, scolastico in genere.
Tutto ciò è determinato da preconoscenze e pregiudizi propri
  degli studenti (e degli insegnanti).
Si può agire osservando gli atteggiamenti dello studente e
  proponendo attività che facciano sperimentare agli
  studenti l'efficacia di un atteggiamento piuttosto che di
  un altro.

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IL TESTO COME MEDIATORE
 DELLA DISCIPLINA SCOLASTICA
Risorse on line, (Centro Come, Dienneti, Italiano per lo studio
  Univ. Parma, ecc..)

Testi “misti” con unità semplificate predisposte a
  fine capitolo oppure unità già strutturate per
  abilità differenziate
Testi che “nascono” facilitati o che propongono
  esempi di unità facilitate
Unità facilitate create dall'insegnante e/o dalla
 stessa classe

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IL TESTO
Le azioni sul testo rientrano in quella che viene
 detta semplificazione.
L'insegnante deve rendere il testo da presentare
  allo studente comprensibile, utilizzabile.
Non si tratta di semplificare il testo nel senso di
 renderlo banale, impoverito linguisticamente o
 nel contenuto, solamente deve diventare
 accessibile allo studente che guidato
 dall'insegnante apprenderà lingua e contenuto.

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Semplificare vuol dire allora:
Agire sulla lingua dei testi disciplinari: trattare i testi scritti e orali in
  modo tale da essere comprensibili allo studente, cioè
  linguisticamente e cognitivamente accessibile (intake+1)

Agire sui contenuti: a livello collegiale va attuata una revisione dei
  contenuti disciplinari, in particolare vanno selezionati contenuti
  ritenuti essenziali, vanno messi in primo piano quelli che più si
  prestano ad essere trattati da un punto di vista interdisciplinare,
  che quindi andranno trattati da più docenti, ma anche quelli che
  si possono collegare all'esperienza e alle conoscenze pregresse
  dello studente, che lo possono coinvolgere e motivare.

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TESTI ACCESSIBILI

Il testo è l'elemento centrale della comunicazione, la
    trasmissione delle conoscenze disciplinari passa attraverso
    testi scritti e orali che vanno compresi e prodotti.
Viste le difficoltà difronte alle quali si trova uno studente nel
  suo approccio al testo disciplinare, l'insegnante nella fase
  “ponte” ha il compito di costruire un'accessibilità al testo
  che permetta allo studente di lavorare sul testo e dunque di
  apprendere.
Costruire l'accessibilità al testo significa da una parte lavorare
  sul testo e sulla lingua utilizzata, dall'altra lavorare sullo
  studente, sulle sue capacità, risorse e conoscenze per
  farne dei punti di forza sui quali basarsi per superare ciò
  che si pone come un ostacolo.
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Intervenire sulla lingua
L'insegnante deve innanzitutto intervenire sulla
  propria di lingua, sia scritta, sia orale, questa
  deve sempre risultare chiara, comprensibile e
  nel caso di quella orale deve avere una velocità
  medio-lenta.
L'insegnante deve conoscere le caratteristiche del
  parlato e dell'interazione per adeguarle alla
  classe plurilingue.

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Aspetti che fanno difficile un testo e
sui quali l'insegnante deve lavorare
- l'alta densità informativa: tante informazioni, tutte
   significative e concatenate, in poche righe
- la presenza di molti connettivi e indicatori di significato
   la cui comprensione è indispensabile per cogliere il
   senso di tutta una frase
- L'uso di tempi e modi verbali poco usati nel linguaggio
   di tutti i giorni
- Le competenze linguistiche più alte s'intrecciano poi
   con le abilità di studio: saper ricavare le informazioni
   da un testo, leggere una tabella, esporre un
   contenuto, etc.
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Il lessico dello studio sul quale
insegnante e studente lavorano insieme
- parole nuove e spesso difficili da pronunciare e
  memorizzare
- parole già conosciute ma che hanno un
  significato diverso: carta, scala, lavoro, etc.
- parole astratte che rappresentano operazioni
  cognitive (classificare, collegare, riassumere,
  fare inferenze, etc.), processi della materia
  (liquefare, fondere, etc.)

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Come riscrivere il testo
sintesi operativa dei criteri per la realizzazione di testi ad
                   alta comprensibilità
Sintassi
- Seguire la catena s.v.o
- frasi brevi e coordinate invece di frasi lunghe e con subordinate
- evitare le forme passive e impersonali
Lessico
- usare parole di uso comune ove possibile
- introdurre le parole specifiche spiegandole con riferimenti a termini
    noti, immagini, traducendole nella L1
- evitare metafore e modi di dire

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Coerenza e coesione testuale
- Evidenziare il passaggio tra un'informazione e l'altra utilizzando
   connettivi testuali e segni grafici adeguati (frecce, =, etc.)
- Ripetere il soggetto invece di sostituirlo con pronomi o sinonimi

Forma grafica
- suddividere il testo in paragrafi con relativi sottotitoli
- evidenziare con la grafica la struttura e la gerarchia tra le
   informazioni (elenchi puntati e numerati, riquadri colorati, etc.)
- scrivere con un carattere e una calligrafia facilmente leggibili
- evidenziare le parole chiave con colori, caratteri o stili diversi
L'impatto visivo di un testo sostiene il processo di
   comprensione del contenuto e attiva la memoria visiva
   che aiuta il lettore nel recupero successivo di
   informazioni.                           29
Testi facilitati si ottengono attraverso
           due distinte azioni
Semplificare: agire sul testo sia riguardo ai
 contenuti informativi che presenta, sia rispetto
 a come le informazioni vengono trasmesse,
 cioè la sua forma.

Facilitare: scomporre il compito in più parti per
 ridurre la difficoltà del testo. Si esplicitano o
 integrano le informazioni. La forma grafica del
 testo va ripensata, si forniscono immagini,
 schemi,mappe, etc..
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Alcuni accorgimenti sempre validi per
  presentare gli argomenti e organizzare le
                    attività
- l'uso di operatività: “se faccio, capisco” e differenti
  canali sensoriali: “guardo, ascolto, tocco”
- gestione delle relazioni di apprendimento.
   L'organizzazione cioè di momenti di insegnamento
   reciproco tra pari e apprendimento cooperativo
- L'uso frequente di schemi, tabelle, mappe concettuali,
   etc., materiali che aiutino a organizzare visivamente i
   contenuti, sintetizzarli e a memorizzarli

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INTERVENIRE SULLO STUDENTE e SULLA
     LINGUA: FACILITARE e SEMPLIFICARE
“facilitazione” termine ampio e generale,ogni azione didattica
   presuppone un atto di facilitazione, quindi di predisporre
   contesti e metodologie in grado di favorire la trasmissione e
   l'acquisizione di contenuti e concetti
Le azioni nei confronti dello studente di madrelingua non
  italiana si dicono comunemente “facilitazione”
Queste azioni agiscono su:
- la metodologia didattica
- la relazione
- le strategie metacognitive e le abilità di studio

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LA METODOLOGIA DIDATTICA

Si tratta di attivare metodologie atte a creare un
  contesto motivante e di supporto
Ad esempio:
- la didattica ludica
- l'apprendimento cooperativo
- altre..
Ma anche attivare principi “facilitatori” della
 comunicazione quali la ridondanza,simulazioni,
 multimedialità, ecc..
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LA RELAZIONE

Promuovere un clima collaborativo, intensificare
 le relazioni tra i componenti della classe (allievi-
 allievi e docenti-allievi), migliorare la qualità
 delle interazioni e delle relazioni è la base
 dell'impostazione metodologico-didattica di
 matrice costruttivista.
Questa presuppone la ricchezza in termini
 qualitativi e quantitativi

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Bibliografia
D'Annunzio B., Luise M. C. (2008), Studiare in lingua seconda. Costruire
   l'accessibilità ai testi disciplinari, Guerra Edizioni, Perugia
Favaro G. (a cura di) (1999), Insegnare l'italiano, imparare in italiano, Guerini,
  Milano
Frigo M. (2011), Studiare in italiano L2, Giunti Scuola, Firenze
Luise M. C. (a cura di) (2003), Italiano lingua seconda: fondamenti e metodi, 3
   voll., Guerra Edizioni, Perugia
Luise M. C. (2006), Italiano come lingua seconda. Elementi di didattica, Utet,
   Torino
Mezzadri M. (2011), Studiare in italiano. Certificare l'italiano L2 per fini di studio,
  Mondadori, Milano

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