#STOPOILAIRGUN per il divieto di utilizzo dell'airgun per la ricerca di idrocarburi in mare
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
#STOPOILAIRGUN per il divieto di utilizzo dell’airgun per la ricerca di idrocarburi in mare
#STOPOILAIRGUN #STOPOILAIRGUN quindi senza la reintroduzione del cosiddet- to “emendamento airgun”. Richiesta che è stata condivisa e accolta e che ha permesso PER IL DIVIETO DI UTILIZZO finalmente di avere anche nel nostro Paese i reati ambientali nel codice penale. DELL’AIRGUN PER LA RICERCA Al tempo stesso condividiamo fortemente DI IDROCARBURI IN MARE le preoccupazioni e le ragioni di chi, in altri gruppi parlamentari, dal Pd al Movimento Questa la richiesta lanciata oggi da Legam- 5 Stelle passando per il Gruppo Misto, si è biente durante la tappa di Goletta Verde schierato contro l’airgun e per questo chie- a Vasto (Ch) sulle coste del mar Adriatico. diamo con forza al governo e alla maggio- Una richiesta resa ancor più urgente da ranza che lo sostiene di dare attuazione agli 11 decreti per il nulla osta ambientale che impegni presi in sede di dibattito parlamen- riguardano tredici aree marine tra Adriatico, tare e ai diversi ordini del giorno approvati Ionio e Canale di Sicilia che potranno esse- in materia al Senato e alla Camera, a cui fino re sottoposte ad attività di prospezione e ad oggi non è stato dato seguito. Siamo ricerca attraverso indagini sismiche (airgun). convinti che si deve costringere il governo Ad oggi sono 52 le istanze di permesso di a normare una volta per tutte e in modo ricerca e le istanze di prospezione presen- stringente questa tecnica attraverso tutti gli tate dalle diverse compagnie petrolifere nei strumenti a disposizione (a partire dal pros- nostri mari, per un totale di oltre 122mila simo recepimento della direttiva off shore) o chilometri quadrati, corrispondenti all’esten- magari percorrendo altre strade (un disegno sione di tutta Inghilterra. di legge ad hoc o una proposta di legge di iniziativa parlamentare che potrebbe partire Il tema dell’airgun è stato al centro dell’atti- dai territori più coinvolti dal rischio di nuove vità parlamentare durante l’iter di approva- trivellazioni). zione della legge n.68 del 19 maggio 2015 che inserisce i reati ambientali nel codice Oggi non esistono misure specifiche sulla penale. problematica dell’airgun a livello europeo e Nel suo lungo e tortuoso iter parlamentare nazionale, ma sono sempre di più gli studi, è stato approvato un emendamento sul i rapporti e i regolamenti internazionali che divieto dell’uso dell’airgun, promosso da ne descrivono gli impatti e ne chiedono una Forza Italia al Senato e approvato anche maggiore regolamentazione e soprattutto grazie ai voti di tutte le opposizioni e di una riduzione nella sua applicazione. parte della maggioranza. Emendamento poi cancellato nel passaggio alla Camera con La stessa Commissione europea lo scorso emendamenti soppressivi presentati da de- 19 giugno, in risposta ad una interrogazione putati anche dello stesso partito. Per chi ha parlamentare scritta, afferma che pur non seguito l’iter parlamentare di questa impor- esistendo norme specifiche sul tema, si sia tantissima legge era del tutto evidente che comunque adottata una “strategia globale l’operazione aveva il solo scopo di alimen- per il rumore sottomarino”. La lettera della tare un estenuante ping pong della legge Commissione prosegue indicando come fra Camera e Senato, finalizzato ad affossare “la tecnica airgun rientra nel campo di ap- il provvedimento. Per questo come Legam- plicazione di numerose direttive dell’Unione biente, insieme a Libera, abbiamo lanciato europea: la direttiva «Habitat», che consente un appello ai senatori nell’ultimo passaggio di limitare determinate attività marittime nelle parlamentare perché approvassero definiti- zone speciali di conservazione; la direttiva sulla vamente il testo senza ulteriori modifiche e valutazione d’impatto ambientale, che defi- |2|
#STOPOILAIRGUN nisce il contesto della valutazione d’impatto zione di energie, comprese le fonti sonore sot- delle attività marittime, e la direttiva quadro tomarine, deve essere a livelli che non hanno sulla strategia per l’ambiente marino, che effetti negativi sull’ambiente marino”. Questa obbliga gli Stati membri a conseguire entro direttiva sulla strategia marina pone come il 2020 — o a mantenere — un buono stato obiettivo anche la valutazione dell’impatto ecologico delle loro acque marine, mediante cumulativo di tutte le attività per una gestio- strategie nazionali per l’ambiente marino. ne integrata del sistema marino-costiero a livello nazionale e internazionale. Entrando nel merito delle direttive indicate dalla Commissione europea e contestua- La Direttiva 2013/30/UE focalizza invece l’at- lizzandole con le caratteristiche dei nostri tenzione sul rafforzamento delle condizioni mari, si evince come la direttiva Habitat di sicurezza ambientale delle operazioni in (92/43/CE), che mira a contribuire alla mare nel settore degli idrocarburi. Anche se conservazione della biodiversità negli Stati la direttiva nasce da alcuni principi di rife- membri definendo un quadro comune per rimento, tra cui quello che grandi incidenti la conservazione della natura, delle piante e legati all’estrazione di idrocarburi in mare degli animali di interesse comunitario, stabi- possono avere conseguenze gravi e irre- lisca anche la rete Natura 2000, ovvero la più versibili sull’ambiente marino e costiero, si grande rete ecologica del mondo costituita richiama l’importanza di valutare gli impatti da zone speciali di conservazione designate fin dalle prime fasi di ricerca. Per questo dagli Stati membri. In Italia, come riportato dispone di una serie di valutazioni e verifi- dal Ministero dell’ambiente, i SIC, ZSC e ZPS che da mettere in campo in fase di rilascio coprono il 4% del territorio marino con 461 dell’autorizzazione e di disposizioni sui con- siti per un’estensione di oltre 4.886 kmq; nel trolli e le misure di sicurezza per le attività sud Italia si hanno le superfici maggiori dei già avviate, anche di carattere transfronta- siti della rete Natura 2000 con oltre 3mila liero se le conseguenze possono riguardare chilometri quadrati, di cui oltre 1.500 kmq in più Paesi, come nel caso dell’Adriatico. Sicilia, uno dei luoghi maggiormente inte- ressato dalle attività petrolifere. In queste Infine vale la pena sottolineare le conclusio- aree come riportato nella direttiva bisogna ni a cui arriva lo studio dell’Ispra del 2012, in limitare le attività più impattanti sull’ecosi- cui si evidenzia come “nonostante le prospe- stema marino. zioni geofisiche stiano diventando sempre più comuni nei mari di tutto il mondo, sono anco- La Dir. 2008/56/CE sulla strategia marina in- ra moltissime le lacune e i quesiti irrisolti circa vece prevede l’obiettivo del raggiungimento gli effetti negativi che possono determinare a di un Buono Stato dell’Ambiente Marino al livello della fauna acquatica ed in particolare 2020, ovvero lo “stato ambientale delle acque dei mammiferi marini. marine tale per cui le stesse preservano la Ne consegue che diventa di fondamentale diversità ecologica e la vitalità di mari e oceani importanza mettere in atto tutte le possibili puliti, sani e produttivi nelle proprie condizioni misure preventive e di mitigazione per mi- intrinseche e tale per cui l’utilizzo dell’ambiente nimizzarne l’impatto acustico, a maggior marino si svolge in modo sostenibile, salva- ragione in un mare come il Mediterraneo, noto guardandone le potenzialità per gli usi e le per la sua biodiversità, ma anche per la sua attività delle generazioni presenti e future”. estrema vulnerabilità all’inquinamento, incluso Tra gli indicatori previsti per la determina- quello acustico. zione del buono stato ecologico, elencati nell’allegato 1 della stessa direttiva, l’undice- Partendo proprio da questi presupposti e simo indica esplicitamente come “l’introdu- indicazioni di carattere tecnico e norma- |3|
#STOPOILAIRGUN tivo riteniamo prioritario vietare l’utilizzo 122mila chilometri quadrati, (corrispondenti dell’airgun per uno scopo, quale quello della all’estensione di tutta Inghilterra): 13 com- ricerca di idrocarburi in mare, che non porta pagnie detengono le 44 istanze di ricerca vantaggi alla collettività in termini econo- (20 nel mar Adriatico, 16 nel mar Jonio e 8 mici, di conoscenza scientifica e ambientali, nel canale di Sicilia) per un totale di quasi ma che è a favore esclusivamente alle com- 26mila chilometri quadrati. pagnie che detengono i titoli e le concessio- ni minerarie. Le 13 compagnie petrolifere interessate alla produzione offshore in Italia sono: Adria- tic Oil (UK), Apennine Energy (ITA), Audax LE AREE INTERESSATE DA Energy (AUS), Edison (ITA), Enel Longanesi RICHIESTE O PERMESSI Developments (ITA), Eni (ITA), Global MED IIc (UK), Global Petroleum Limited (AUS), Nau- DI RICERCA E PROSPEZIONE tical Petroleum (UK), Northern Petroleum NEL MARE ITALIANO Ltd (UK), Petroceltic Italia (IRL), Shell Italia EP (ITA), Transunion Petroleum Italia (ITA). Ad oggi sono 52 le istanze di permesso Di queste compagnie quindi solo 6 sono di ricerca e le istanze di prospezione pre- italiane, mentre delle restanti sette 4 sono sentate dalle diverse compagnie petroli- del Regno Unito, 2 Australiane e 1 Irlandese. fere nei nostri mari, per un totale di oltre Nome Società Richiedente Tratto di costa interessato Area kmq d80 FR - GP Global Petroleum Limited A largo della costa di Bari 744,8 d81 FR - GP Global Petroleum Limited A largo della costa di Bari 749,9 d82 FR -GP Global Petroleum Limited A largo della costa di Bari 745,7 d83 FR - GP Global Petroleum Limited A largo della costa di Monopoli 745,3 d171 AR - AG Eni A largo della costa di Pesaro - Fano 343,5 d172 AR - AD Adriatic Oil A largo della costa di Pesaro 343,5 d173 AR - AD Adriatic Oil A largo della costa di Rimini 343,5 d174 AR - EN Enel Longanesi Develpoments A largo della costa di Pesaro - Fano 345,5 d506 BR - EN Enel Longanesi Develpoments A largo di Civitanova Marche – Porto S. Elpidio 716,4 d507 BR - EN Enel Longanesi Develpoments A largo di san Benedetto del Tronto 744,6 d508 BR - EN Enel Longanesi Develpoments A largo della costa di Giulianova – S. Benedetto 695,3 d509 BR - EN Enel Longanesi Develpoments A largo della costa di Pescara 739,5 d84 FR - EL Petroceltic Italia Edison Di fronte la costa di Leuca 729,2 d85 FR - GM Global Med LLC Di fronte a Crotone 748,4 d86 FR - GM Global Med LLC A largo della costa compresa tra Cirò Marina e 748,4 Isola di Capo Rizzuto d87 FR - GM Global Med LLC Di fronte a Isola di Capo Rizzuto 737,5 d89 FR - GM Global Med LLC A sud di Santa Maria di Leuca 744,6 d90 FR - GM Global Med LLC A sud di Santa Maria di Leuca 749,1 d91 FR - GM Global Med LLC A largo di Santa Maria di Leuca 729,2 d92 FR -EN Enel Longanesi Developments A largo della costa compresa tra Cariati e Cirò 748,7 Marina d65 FR – NP Northern Petroleum Ltd tra Brindisi e Monopoli 729,3 d66 FR – NP Northern Petroleum Ltd tra Brindisi e Monopoli 711,6 d494 BR – EL Petroceltic Italia tra Vasto e Termoli 373,7 |4|
#STOPOILAIRGUN Nome Società Richiedente Tratto di costa interessato Area kmq d503 BR – CS Apennine Energy tra Civitanova marche e Grottammare – P.to san 137,7 Giorgio d59 FR - NP Northern Petroleum Ltd A largo della costa di Crotone 652,6 d67 FR - AG ENI A largo del golfo di Taranto 449,4 d68 FR - TU Nautical Petroleum Transunion Italia A largo della costa di Policoro 622,6 d73 FR –SH Shell Italia EP Roseto e Trebisacce 730,4 d74 FR - SH Shell Italia EP Tra Trebisacce e Cariati 617,8 d79 FR -EN Enel Longanesi Gallipoli 748 d151 DR - EL Petroceltic Italia Tra Trebisacce e Borgata marina 253,1 d148 DR - CS Appennine Energy Costa di fronte Policoro 162,3 d28 GR - AG Edison-Eni Gela 456,5 d29 GR - NP Northern Petroleum Ltd Agrigento 601,6 - Petroceltic Italia d30 GR - NP Northern Petroleum Ltd tra Agrigento e Licata 334,5 d33 GR - AG Edison Eni A largo della costa di Gela 153,9 d359 CR - TU Nautical Petroleu A largo della costa di Pozzallo 697,4 Transunion P. Italia d361 CR - TU Nautical Petroleum Transunion Italia A largo della costa di Pozzallo 496,5 d358 CR - EL Northern Petroleum Petroceltic Italia A largo della costa di Licata 134,4 d363 CR - AX Audax Energy tra Marsala e Mazara del Vallo 724,6 d60 FR – NP Northern Petroleum Ltd A largo della costa compresa tra Monopoli e 741,8 Brindisi d61 FR – NP Northern Petroleum Ltd A largo della costa compresa tra Monopoli e Bari 728,3 d149 DR –NP Northern Petroleum Ltd A largo della costa compresa tra Monopoli e Bari 264 d505 BR - EL Petroceltic Italia A largo della costa compresa tra Pescara, Vasto e 729,7 Termoli TOTALE 25.531 Sono 4 invece le società di esplorazioni Jonio e 2 a largo della Sardegna occiden- geofisiche nel campo petrolifero che deten- tale) per oltre 96mila chilometri quadrati. gono 8 istanze di prospezione (3 nel mar Tutte le istanze sono in corso di Valutazione Adriatico, 2 nel canale di Sicilia 1 nel mar Ambientale. Nome Società Zona di investigazione Area kmq d 1 B.P-.SP Spectrum Geo Limited Adriatico centrale da Rimini a Termoli 14.510 d 1 C.P-.SC Schlumberger Italiana Canale di Sicilia fra Ragusa e Malta 2.166 d 1 E.P-.SC Schlumberger Italiana Mar Mediterraneo tra la Sardegna nord occidentale 20.200 e le Baleari d 1 F.P-.SP Spectrum Geo Limited Adriatico meridionale tra Vieste e Otranto 16.300 d 1 G.P-.SC Schlumberger Italiana Canale di Sicilia di fronte Agrigento, tra Pantelleria 4.214 e Malta d 2 E.P-.TG TGS-NOPEC Geophysical Company ASA Mar Mediterraneo tra la Sardegna nord occidentale 20.890 e le Baleari d 2 F.P-.PG Petroleum Geo Service Asia Pacific Adriatico meridionale tra Vieste e Otranto 14.280 d 3 F.P-.SC Schlumberger Italiana Mar Jonio tra Leuca, Crotone e Policoro 4.025 TOTALE 96.585 |5|
#STOPOILAIRGUN Per quanto riguarda le 4 compagnie di pro- suoni per comunicare, orientarsi e nutrirsi, spezione geofisica in mare, 2 sono di origine utilizzando ed emettendo suoni a determi- norvegese (TGS-NOPEC Geophysical Com- nate frequenze. pany ASA e Petroleum Geo Service Asia Pa- Gli impatti possono essere di tipo fisiologico cific), 1 australiana (Spectrum Geo Limited) e (sia uditivo che non uditivo), comportamen- 1 statunitense (Schlumberger Italiana). tale, percettivo, cronico ed infine indiretto. Nell’ambiente marino l’alterazione dei suoni per causa antropica interagisce quindi DESCRIZIONE DEL METODO, direttamente con le specie in esso presenti: COME FUNZIONA E A COSA SERVE la generazione di un rumore, anche a bassa intensità, può causare l’alterazione di alcuni L’air-gun è il metodo di ricerca più utilizzato segnali acustici, inducendo per esempio gli nel settore delle attività estrattive per la sua animali esposti ad allontanarsi dall’area. Un capacità di fornire un rilievo dettagliato e af- livello di suono maggiore può produrre in- fidabile della stratigrafia dei fondali marini. Il vece un vero e proprio disagio fisico o stress meccanismo prevede il rapido rilascio di aria negli animali esposti a tale sorgente sonora, compressa dalla camera dell’air-gun che, arrivando ad un vero e proprio danno fisico. producendo una bolla d’aria che si propaga nell’acqua, genera onde a bassa frequenza. Nel settembre del 2014 ben sette esem- Ad un picco iniziale, generato dalla pres- plari di capodogli si sono spiaggiati sione prodotta e dal volume dell’air-gun, lungo le coste in località Punta Penna, a seguono dagli impulsi provocati dalle bolle. nord di vasto, in Abruzzo. 3 di questi sono Le onde, propagandosi nell’acqua fino a rag- morti sulla riva mentre gli altri 4 sono riusciti giungere il fondale, vengono riflesse dalle a riprendere faticosamente il largo. Le cause diverse superfici di discontinuità che incon- più probabili di tale spiaggiamento sono la trano nel sottosuolo; mediante l’utilizzo di perdita di orientamento dei cetacei, che era- stese di idrofoni sulla superficie del mare no stati precedentemente avvistati al largo invece si registrano i diversi tempi di ritorno delle coste croate. delle onde riflesse. I dati raccolti vengono Ma sono molti i casi in letteratura in cui così elaborati, spesso direttamente a bordo dei rumori molto forti, come le esplosioni della nave di ricerca, e consente di ricostrui- a breve distanza, hanno prodotto danni re un’immagine delle principali strutture del fisici permanenti anche ad organi diversi da sottosuolo. quelli specificatamente uditivi, portando in alcuni casi al decesso dell’esemplare colpito. QUALI IMPATTI Nel dicembre del 2009, lungo la costa gar- PUÒ AVERE IN GENERALE ganica in prossimità della Laguna di Varano, in Puglia, nove capodogli si sono avvicinati SULL’ECOSISTEMA MARINO alla costa in maniera anomala. Sette di que- sti si sono spiaggiati mentre solo due sono Negli ultimi anni la comunità scientifica riesciti a riprendere il largo. Gli esemplari internazionale ha iniziato a porre l’attenzio- spiaggiati, sottoposti ad esami specifici per ne al fenomeno dell’inquinamento acustico individuarne le cause, hanno mostrato una in ambiente acquatico; gli studi recenti e sindrome embolica, causata da una risalita specifici su tale problematica hanno porta- rapida in superficie (paragonabile a quella no alla conclusione che alcuni suoni hanno che colpisce gli immersionisti), probabil- effetti negativi su diversi phyla di organismi mente causata dall’esposizione ad una serie animali, in particolare sui Cetacei. È risaputo di forti impatti sonori. infatti che questi organismi si avvalgono dei |6|
#STOPOILAIRGUN Nel 2008 un centinaio di esemplari di pepo- Secondo gli studi di esperti del settore la nocefali - Peponocephala electra, dei delfini propagazione in mare dei rumori a bassa più grandi molto simili ai globicefali - si sono frequenza si estende per grandi distanze, arenati lungo le coste settentrionali del Ma- anche di chilometri dalla sorgente, al contra- dagascar, nella laguna di Loza. Uno studio rio di quanto avviene nell’aria a causa della avviato da diversi soggetti successivamente sua capacità elastica che assorbe il rumore, all’episodio dello spiaggiamento ha attribu- attutendolo; tra le attività maggiormente ito la responsabilità dell’evento alle attività impattanti vengono spesso citate per l’ap- di prospezioni petrolifere in quel settore di punto la ricerca petrolifera e le prospezioni mare da parte della società Exxon Mobil, sismiche con la tecnica dell’air-gun. rivelando preoccupanti correlazioni e intera- zioni tra le attività di prospezioni petrolifere La stessa ISPRA nel 2012 tratta ed approfon- e le popolazioni di cetacei che vivono nelle disce le problematiche derivanti da queste acque profonde1. attività nel rapporto intitolato “Valutazione e mitigazione dell’impatto acustico do- Nei primi mesi del 2012 sono stati oltre vuto alle prospezioni geofisiche nei mari 3.000 i delfini trovati morti sulle spiagge del- italiani”. Nel documento di Ispra si riporta la regione peruviana di Lambayaque; a se- come la tecnica dell’air-gun e l’esplorazione guito degli studi eseguiti sui corpi ritrovati si geosismica “sono considerati la dinamite del ipotizza, secondo il direttore scientifico dell’ nuovo millennio” e, riferendosi alla frequenza e ORCA (organizzazione per la Conservazione alla durata di utilizzo, come “ogni 9-12 secondi della animali acquatici), Carlos Yaipen, che un’esplosione è trasmessa in mare, ininterrotta- la morte dei mammiferi oceanici sia diret- mente, per intervalli di tempo anche piuttosto tamente correlata all’utilizzo di attrezzature lunghi”. Proseguendo nella lettura del do- per le ricerche petrolifere nel fondale ma- cumento si trova anche come “l’esposizione rino; l’impatto acustico avrebbe provocato al rumore di origine antropica può produrre delle perdite di equilibrio, disorientamento un’ampia gamma di effetti sugli organismi ed emorragie interne negli animali. Inoltre acquatici, in particolare sui mammiferi mari- il direttore ha sottolineato come l’utilizzo di ni…(omissis)… L’esposizione a rumori molto diverse frequenze di onde acustiche per le forti, come le esplosioni a breve distanza, può attività di ricerca produce degli effetti che addirittura produrre danni fisici permanenti ad sebbene non siano immediatamente visibili altri organi oltre a quelli uditivi e può in alcuni negli esemplari, sono successivamente ri- casi portare al decesso del soggetto colpito… scontrabili, causando la morte anche in altre (omissis)… Tuttavia, l’esposizione al rumore specie come foche e balene. può esercitare un effetto negativo sui cetacei anche se al di sotto dei livelli che provocano Tra le conseguenze dei traumi acustici non perdita di sensibilità uditiva. La continua espo- ci solo solamente la diminuzione della sizione a rumori di basso livello può avere riper- capacità uditiva, sia temporanea che per- cussioni sul comportamento e sul benessere manente: infatti l’esposizione a rumori di psicofisico dei mammiferi marini provocando basso livello ripetuti in maniera continua un impatto a lungo termine sulle popolazioni”. e frequente può avere ripercussioni anche Tra gli studi che ISPRA riporta nel suo docu- sul comportamento dei mammiferi marini, mento, vengono citati alcuni casi reali che provocando un impatto a lungo termine ci potrebbero riguardare da vicino, viste le sulle popolazioni. peculiarità dei nostri mari, come si evincerà 1 Final report of the Independent Scientific Review Panel investigating potential contributing factors to a 2008 mass stranding of melon-headed whales (Peponocephala electra) in Antsohihy, Madagascar” |7|
#STOPOILAIRGUN meglio nel paragrafo successivo. sarà stato fatto. La mitigazione di tali impatti Vengono citati infatti lo studio di Gold richiede una comprensione molto più estesa (1996), “volto a monitorare un gruppo di degli effetti cumulativi, cosa che non è stata delfini comuni (Delphinus delphis) prima, ancora fatta, e la definizione di limiti molto più durante e dopo le prospezioni sismiche nel rigorosi e precauzionali sulla quantità di pro- mare d’Irlanda, ha rilevato un evidente allon- spezioni che si possono fare in un dato tempo tanamento della specie oggetto dello studio o contemporaneamente”. dall’area monitorata.” Sempre nel documento degli scienziati con- Lo studio di Evans et al. del 1996, in cui “una segnato al Presidente Obama, si fa riferimen- ricerca simile, effettuata sui piccoli cetacei nel to agli effetti e gli impatti che tale attività ha mare d’Irlanda ha registrato un significativo sulle altre specie animali al di là dei mam- calo nel numero di tursiopi (Tursiops trunca- miferi marini; gli impatti della tecnica airgun tus), suggerendo l’abbandono dell’area sogget- riguardano infatti molti altri “animali marini ta ad attività sismiche da parte di un cospicuo che rispondono ai suoni e la cui capacità di numero di individui”. udire altri animali e segnali acustici ambien- Lo studio di Engel et al. del 2004, in cui si fa tali è di fondamentale importanza per la loro riferimento agli ”spiaggiamenti di Zifidi in sopravvivenza”. Inoltre nel documento si evince California e di megattere lungo la costa brasi- anche che “le prospezioni sismiche sono note liana nel 2002, registrati poco dopo l’esecuzio- per far allontanare specie ittiche d’importanza ne di indagini geofisiche, così come l’allonta- commerciale con l’effetto di una diminuzione namento delle balene grigie dal loro habitat drammatica del pescato. Gli airgun possono al largo delle coste russe nel 2001, hanno causare anche mortalità nelle uova e nelle lar- sicuramente contribuito ad innalzare il livello ve di pesce, possono causare perdita dell’udito di allarme nei confronti di tali esplorazioni”. e stress psicologico, interferire con i richiami riproduttivi degli adulti e rendere meno efficaci A dimostrazione di come la preoccupazione le risposte contro i predatori: tutto ciò solleva inerenti tali attività non sia una battaglia di la preoccupazione per impatti notevoli sulle comitati locali, associazioni o gruppi sparsi popolazioni ittiche. In alcune specie di inverte- di cittadini, ma nasca da una solida base brati, come la capasanta [in genere: molluschi scientifica internazionale, viene in supporto bivalvi noti anche come “pettini”] gli spari degli il documento presentato al Presidente degli airgun e altri rumori a bassa frequenza interfe- stati Uniti d’America da parte di un nutrito riscono con lo sviluppo embrionale e larvale. E gruppo di scienziati americani esperti sulle specie minacciate e a rischio come le tartaru- tematiche marine. In tale lettera il gruppo ghe marine, la cui vulnerabilità agli impatti dei di esperti esterna al Presidente americano rumori è quasi del tutto inesplorata, hanno le la preoccupazione per l’introduzione di test frequenze uditive più sensibili alle stesse basse sismici (l’airgun per l’appunto) per l’esplo- frequenze in cui si concentra la maggior parte razione di giacimenti di idrocarburi lungo dell’energia degli airgun”. le coste statunitensi, ritenendo tali attività di forte impatto ambientale non solo per i A conferma dell’interazione tra tali attività mammiferi marini, ma anche per molte altre di indagine sismica con la pesca, uno studio specie marine. Nelle conclusioni gli esperti del Norvegian Institute of Marine Research americani dichiarano che “aprire le coste riporta come si sia registrata una diminuzio- orientali degli USA alle prospezioni sismiche ne del pescato anche del 50% intorno ad con airgun porrebbe un rischio inaccettabile una sorgente sonora che utilizza airgun, con e dei seri danni all’ecosistema marino a livello evidenti impatti economici nelle realtà terri- di specie e popolazioni, la cui vera entità sarà toriali direttamente interessate e limitrofe. definibile solo molto tempo dopo che il danno |8|
#STOPOILAIRGUN LA BIODIVERSITÀ Per molte di queste specie, come preceden- E LE RICCHEZZE NATURALI temente accennato, si sono riscontrate in DEL MAR MEDITERRANEO diverse zone del mondo alcune problema- tiche legate all’utilizzo della tecnica dell’air Per comprendere meglio i potenziali rischi gun per fini petroliferi. derivanti dall’utilizzo intensivo dell’airgun nei nostri mari, non si possono non appro- I mari italiani rappresentano un importante fondire i diversi aspetti ecologici e le pecu- hot spot di biodiversità per questo ordine liarità che li contraddistinguono rendendoli di mammiferi non solo per la presenza del per certi aspetti unici. “Santuario per i mammiferi marini Pelagos”, nato da un accordo internazionale tra Italia, A cominciare dalla presenza di entrambi i Francia e Principato di Monaco e che è stata sottordini in cui tradizionalmente vengono la prima area protetta al mondo dedicata ripartiti i cetacei (Odontoceti e Misticeti) nel alla protezione dei cetacei, ma anche per la Mediterraneo e nei mari italiani. Delle 5 fa- ricchezza riscontrabile in altri distretti marini miglie di Odontoceti, cetacei cioè che con- quali il Canale di Sicilia, lo Ionio ed il Mar servano una dentatura per una predazione Adriatico. piscivora o teutofaga, ben 3 hanno specie Delfini comuni, tursiopi, stenelle striate, ba- nella fauna italiana: Delfinidi, Fiseteridi e con lenottera comune insieme anche al grampo rari avvistamenti anche Zifiidi. Le famiglie sono i mammiferi marini che più abitual- diventano 4 allargando poi lo spettro alla mente popolano il Canale di Sicilia (altra fauna del Mediterraneo più in generale con zona di mare direttamente interessata dalle la segnalazione anche di rari rappresentanti attività di ricerca e prospezione nel campo dei Phocoenidi. Nello specifico, numerose degli idrocarburi) che, proprio in virtù della specie della famiglia Delfinidi frequentano sua posizione, è un importante crocevia per il Mediterraneo quali Orcinus orca (orca), numerose specie che si spostano all’inter- Stenella coeruleoalba (stenella), Delphinus no del Mediterraneo rappresentando una delphis (delfino comune), Grampus griseus sorta di ponte tra le popolazioni occidentali (grampo), Tursiops truncatus (tursiope), Glo- ed orientali del bacino; anche capodoglio, bicephala melaena (glbicefalo), Steno bre- globicefalo, balenottera nana, pseudorca danensis (steno dal rostro), Pseudorca crassi- e steno dal rostro sono altre specie che in dens (pseudorca). Chiudono la panoramica passato sono state segnalate. La presenza di Physeter macrocephalus (capodoglio) e Kogia cetacei in questa specifica area, al fine di ve- breviceps (capodoglio nano) per i Fiseteridi rificare anche modelli di migrazione spazia- e, per la famiglia Zifiidi, Ziphius cavirostris le, è stata in passato monitorata all’interno di (zifio). un programma transfrontaliero anche grazie a delle originali piattaforme di osservazione I Misticeti, cetacei che invece sono privi di rappresentate dai traghetti di linea che, in denti sviluppando, in loro sostituzione, strut- collaborazione con enti di ricerca italiani e ture cornee dette “fanoni” che consentono tunisini, sono diventati base di osservazione la filtrazione dell’acqua per un’alimentazione ad impatto zero seguendo ovviamente uno planctofaga e bentofaga, vedono la presen- specifico protocollo standard elaborato da za nel Mediterraneo di Balaenoptera phy- ISPRA. salus (balenottera comune) e Balaenoptera acutirostrata (balenottera nana o rostrata), Anche il Mar Ionio rappresenta un im- con rarissimi avvistamenti anche di Balena portante bacino costiero come habitat glacialis (balena glaciale o nera). preferenziale e/o punto di transito per |9|
#STOPOILAIRGUN numerose specie di cetacei. Le osservazio- ossei che cartilaginei) ai rettili marini, dagli ni di presenza si sono basate in particolar invertebrati come artropodi, echinodermi, modo sugli spiaggiamenti mentre avvista- tunicati, vermi, molluschi e lofoforati, ad menti di animali in vita hanno riguardato organismi dalla semplice organizzazione in particolar modo l’area meridionale del cellulare come cnidari, ctenofori e spugne, bacino riguardando soprattutto capodogli. per giungere alle fanerogame marine, alghe A questo si aggiungono altre specie quali e protozoi. il tursiope, la stenella striata, il grampo, la balenottera comune, lo zifio e il globicefalo. All’interno di questi raggruppamenti ulte- Inoltre, l’estremo interesse di quest’area del riori taxa risultano essere particolarmente Mediterraneo è stata ulteriormente avallata soggetti all’inquinamento acustico nei mari, dall’avvistamento di numerosi cuccioli di come ad esempio accade nei cefalopodi diverse specie, insieme alle loro madri e al che sembrano essere particolarmente sen- branco di appartenenza, il che fa dello Ionio sibili ai suoni a bassa frequenza in grado di un’area particolarmente delicata e sensibile danneggiare i loro organi sensoriali. alle modificazioni ambientali indotte da cau- se antropiche o comunque esterne. Anche le tartarughe marine, che nei mari italiani sono rappresentate da 3 specie (la Il Mare Adriatico – anch’esso sotto attacco più diffusa e frequente Tartaruga comune dalle attività di ricerca e prospezione con la Caretta caretta, la Tartaruga verde Chelo- tecnica dell’air gun - a causa dei suoi fon- nia Mydas e occasionalmente la Tartaruga dali, che a differenza di quelli dello Ionio liuto Dermochelys coriacea) risultano essere si presentano poco profondi, non registra particolarmente sensibili all’inquinamento presenze abituali di cetacei di grosse dimen- acustico sottomarino. Presenti con partico- sioni. Al contrario, possono essere molto più lare frequenza ed abbondanza, tra i mari che frequenti odontoceti quali i delfini come circondano la penisola, proprio nell’Adria- anche il sempre più raro delfino comune. tico, Ionio e Canale di Sicilia, le tartarughe Il tursiope anche oggi risulta in maggiore marine possono subire, da parte dei suoni stato di allarme rispetto al passato a causa antropogenici, impatti sull’udito, lesioni dell’inquinamento acustico e delle acque fisiche, influenze sul comportamento e, in per il sempre crescente traffico marittimo, generale, impatti sullo stato di salute com- per l’eccessivo carico di pesca e la cattura plessivo e quindi sulla sopravvivenza delle accidentale nelle reti nonché per la dimi- popolazioni mediterranee. nuzione delle prede. Nella parte sud del bacino, dove le acque sono più profonde, è ancora presente il grampo ma si posso- no fare anche occasionali avvistamenti di balenottera comune e capodoglio. In epoca recente poi, è stata segnalata poi la presen- za anche di pseudorca e globicefalo. Ma gli straordinari valori di biodiversità che caratterizzano i nostri mari non si esauri- scono ai soli mammiferi marini: infatti circa l’80% delle specie marine del Mediterraneo si trovano nei mari italiani e lungo i circa ottomila chilometri di costa della penisola. Il panorama è vastissimo e va dai pesci (sia | 10 |
Puoi anche leggere