Spaccio di droga e violenza tra Ladispoli, Cerveteri e Roma: smantellata banda di malviventi

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Spaccio di droga e violenza tra Ladispoli, Cerveteri e Roma: smantellata banda di malviventi
Spaccio di droga e violenza
tra Ladispoli, Cerveteri e
Roma: smantellata banda di
malviventi

CIVITAVECCHIA (RM) – Alle prime luci dell’alba i Carabinieri
della Compagnia di Civitavecchia hanno concluso un’importante
operazione nei comuni di Ladispoli, Cerveteri e Roma, che ha
permesso di sottoporre alla misura cautelare degli arresti
domiciliari 5 soggetti, mentre un sesto è stato sottoposto
alla misura dell’obbligo della presentazione alla P.G.,
procedendo inoltre alla perquisizione dei domicili di altri 4
soggetti, indagati tutti a vario titolo per i reati di spaccio
e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti,
estorsione, danneggiamento e danneggiamento seguito da
incendio.
Spaccio di droga e violenza tra Ladispoli, Cerveteri e Roma: smantellata banda di malviventi
L’operazione scaturisce da una serrata indagine condotta dai
Carabinieri, che dal mese di luglio 2020 hanno focalizzato
l’attenzione su alcuni personaggi locali, già noti nell’ambito
delle piazze di spaccio e particolarmente attivi nel
territorio di Ladispoli e Cerveteri.

In particolare, i soggetti sui quali si è concentrata
l’attenzione degli inquirenti utilizzavano condotte violente
nei confronti dei debitori, allo scopo di rientrare in
possesso del denaro dovuto per l’acquisto dello stupefacente,
commettendo estorsioni, cagionando lesioni e addirittura
incendiando autovetture.

Infatti, proprio da un pestaggio commesso in danno di un
assuntore di stupefacenti, i militari della Sezione Operativa
della Compagnia Carabinieri di Civitavecchia, unitamente a
quelli della Stazione di Ladispoli, hanno iniziato a mettere
insieme tutti i pezzi del puzzle, effettuando riscontri che
hanno permesso di accertare una continuità nell’illecita
condotta dello spaccio di sostanze stupefacenti del tipo
cocaina, marijuana e hashish, su una vera e propria “piazza di
spaccio” costituita tra i comuni di Ladispoli e Cerveteri. Le
successive attività d’indagine, coordinate dalla Procura della
Repubblica di Civitavecchia, hanno permesso di ricostruire gli
spostamenti e il giro “d’affari” degli odierni destinatari
della misura, nonché le continue estorsioni commesse nei
confronti dei debitori.

Durante l’attività d’indagine, durata circa 3 mesi, i
Carabinieri hanno arrestato 1 persona nella flagranza del
reato di detenzione ai fini dello spaccio di sostanze
stupefacenti, e 2 persone perché sorprese subito dopo aver
incendiato l’autovettura di un debitore.

Al termine del blitz, gli arrestati sono stati condotti presso
le rispettive abitazioni e sottoposti alla misura degli
arresti domiciliari, mentre il sesto indagato è stato
sottoposto alla misura dell’obbligo di presentazione in
Spaccio di droga e violenza tra Ladispoli, Cerveteri e Roma: smantellata banda di malviventi
caserma.

Roma,   Vigna   Murata:    in
manette 47enne commesso di un
minimarket:          molesta
pesantemente una minorenne

ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma Trullo hanno
arrestato cittadino del Bangladesh di 47 anni con l’accusa di
violenza sessuale aggravata in danno di minore.

L’uomo, che lavorava come commesso in un minimarket di via
Vigna Murata, nel pomeriggio di ieri ha pesantemente molestato
una cliente di 17 anni all’interno dell’esercizio.
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La minorenne ha reagito alle inopportune “avances” dell’uomo,
urlando e richiamando l’attenzione degli altri clienti
presenti, che hanno immediatamente allertato i Carabinieri in
servizio di vigilanza alla vicina metro “Laurentina”,
unitamente a personale dell’Esercito Italiano.

Il 47enne è stato ammanettato e trattenuto in caserma in
attesa di essere associato in carcere.

Riano, è giallo sull’ingresso
del   Sindaco   nella   Lega:
Ermelindo Vetrani formalizza
e dopo 3 giorni smentisce
Spaccio di droga e violenza tra Ladispoli, Cerveteri e Roma: smantellata banda di malviventi
RIANO (RM) – Il Sindaco di Riano – Ermelindo Vetrani – prende
le distanze dalla Lega e smentisce di aver aderito al partito
di Matteo Salvini.

“Sono a smentire in maniera categorica di aver aderito
formalmente al partito della Lega” ha scritto lo scorso 5
febbraio il primo cittadino sulla pagina Facebook del Comune
di Riano.
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Una smentita, quella del primo cittadino, arrivata dopo soli 3
giorni dall’annuncio apparso sulla pagina Facebook della Lega
Roma dove si legge che 4 Sindaci della provincia di Roma, tra
cui quello di Riano, hanno formalizzato l’ingresso nella Lega
alla presenza del coordinatore regionale Claudio Durigon, del
responsabile di zona Luca Quintavalle e dei dirigenti Fabio
Stefoni e Marco Riezzo.

Una formalizzazione immortalata anche da
una foto in cui è presente il Sindaco di
Riano Ermelindo Vetrani
Spaccio di droga e violenza tra Ladispoli, Cerveteri e Roma: smantellata banda di malviventi
E lo stesso Matteo Salvini twitta la
notizia dando il benvenuto ai 4 Sindaci
tra cui quello di Riano
“La Lega cresce ogni giorno, da Nord a Sud, e la provincia di
Roma è una delle realtà più dinamiche e positive. – Scrive
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Matteo Salvini sul suo profilo Twitter – Oggi diamo il
benvenuto in Lega – prosegue – e auguriamo buon lavoro ai
sindaci di Anhuillara, Manziana, Riano e Magliano Romano”.

Vetriani è stato eletto Sindaco di Riano a Giugno del 2016
dove si è presentato con la Lista Civica “Siamo Riano”. Forse
l’annuncio del suo ingresso nella Lega non è stato gradito dal
suo elettorato? Oppure è successo qualcosa tra il Sindaco e i
vertici della Lega subito dopo la formalizzazione?

Monterotondo,      arrestato
45enne pregiudicato: trovato
con una pistola calibro 38 e
1,5 kg di cocaina
Spaccio di droga e violenza tra Ladispoli, Cerveteri e Roma: smantellata banda di malviventi
MONTEROTONDO (RM) – I Carabinieri della Stazione di Mentana
hanno arrestato un 45enne del posto per detenzione ai fini di
spaccio di sostanza stupefacente, ricettazione e detenzione
illegale di arma. A seguito di perquisizione domiciliare, i
Carabinieri hanno rinvenuto nella sua casa quasi 1,5 kg di
cocaina, 400 euro in contanti, nonché una pistola calibro 38,
completa di 6 proiettili, risultata rubata nel 2012, oltre a
ulteriori 10 proiettili dello stesso calibro.

L’uomo, che annovera diversi precedenti per reati inerenti
agli stupefacenti, era stato già arrestato nell’ambito
dell’indagine “I SOLITI NOTI”, condotta dai Carabinieri della
Sezione Operativa della Compagnia di Monterotondo e conclusasi
il 20 febbraio del 2018 con l’esecuzione di 18 misure
cautelari.

L’operazione, condotta nei Comuni di Fonte Nuova, Mentana e
Monterotondo, aveva portato all’arresto complessivamente di 40
persone, al sequestro di 500 gr di cocaina e di 17.000 euro in
contanti nonché al sequestro di immobili, conti correnti e
veicoli per un valore di oltre un milione di euro.
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L’arrestato, su disposizione della Procura di Tivoli, è stato
tradotto presso la casa circondariale di Frosinone.

Nemi, il Comune citato in
giudizio da una carrozzeria
per un credito: i Consiglieri
Cortuso e Corrieri vogliono
vederci chiaro

NEMI (RM) – Il Comune di Nemi è stato citato in giudizio dalla
carrozzeria L.L. per ottenere un credito derivatogli dal sig.
R.B. In pratica la carrozzeria figura come cessionaria del
credito di un certo sig. R.B.

L’udienza si terrà il prossimo 12 marzo dove il giudice dovrà
decidere se ordinare al Comune di pagare il credito alla
carrozzeria L.L.

Sulla questione sono intervenuti i Consiglieri comunali di
“Ricomincio da Nemi” Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri che
hanno protocollato in Comune una richiesta di accesso agli
atti chiedendo:

     Per quali motivazioni la carrozzeria L.L. cita in
     giudizio il comune di Nemi invece che R.B.
     Qual è l’importo del credito vantato da L.L. nei
     confronti di R.B.;
     Chi è l’intestatario dell’autovettura;
     Di conoscere le informazioni relative ai fatti di cui in
     oggetto.
     Con quale atto/i dell’amministrazione si è deciso che il
     debito di R.B. sia da attribuire all’amministrazione
     comunale.

Bracciano, demolizione abusi
a Montebello. Commissario ad
Acta, Regione e Prefettura in
linea con l’amministrazione
comunale:    Aspettare     la
pronuncia del Tar
La Prefettura è stata chiara: nessuna
inadempienza è stata contestata al Comune
che ha sempre agito da “buon padre di
famiglia”
BRACCIANO (RM) – Inequivocabile l’esito del tavolo di oggi: la
Prefettura, sollecitata dalla Regione a pronunciarsi a causa
di scalpiti politici strumentali, non ha inteso contestare la
linea dell’Amministrazione Comunale.

Il Comune era accusato di “inerzia” e invece hanno tutti
condiviso l’opportunità di aspettare la pronuncia del Tar
prima di demolire gli abusi a Montebello. Una questione annosa
che dura da almeno dieci anni ma che adesso sta giungendo a
conclusione.
Tutti hanno deciso di adottare una linea di prudenza: un
sentiero già indicato diversi mesi fa dall’Amministrazione
Comunale guidata da Armando Tondinelli che intende demolire ma
con la certezza del diritto dalla propria parte senza
rischiare di anteporre la fretta al naturale iter giuridico.

“Tanto clamore da parte dei Cinque Stelle – ha detto il
Sindaco Tondinelli – che hanno scomodato gli Enti
sovracomunali, facendo perdere tempo a tutti e distogliendo
energie e attenzione anche in piena emergenza sanitaria, per
poi giungere alle risposte già date da questa Amministrazione
in merito agli abusi edilizi nel villaggio di Montebello:
bisogna aspettare che il Tar si pronunci”.

“Il ciclone mediatico, politico e strumentale messo in piedi
dal Comitato di Montebello e da Marco Tellaroli – ha
proseguito Tondinelli – che ha fatto presentare una
interrogazione dal Consigliere regionale Cacciatore che ha
mosso l’Assessore Valeriani che a sua volta ha nominato un
commissario ad Acta per presunta inerzia da parte del Comune
ha portato all’ammissione che il Comune di Bracciano ha
operato per il bene della collettività. Il Prefetto, di
concerto   con   la  Regione,    come   già  osservato
dall’amministrazione nei mesi passati, ha ritenuto per ragioni
di opportunità di attendere le pronunce del Tar, a seguito
delle quali si prenderanno le opportune e doverose
determinazioni per dar seguito alle ordinanze di demolizione.
Questo avevo detto mesi fa e questo mi è stato risposto oggi,
determinando non solo un buco nell’acqua da parte di un
gruppetto ormai chiaramente politicizzato ma anche di coloro
che presi da un abbaglio hanno cavalcato una corsa verso una
lotta contro i mulini a vento che si è rivelata un boomerang
politico senza precedenti. Lo ribadisco ancora una volta, dopo
la sentenza del 20 aprile, con gli atti alla mano daremo
mandato al genio civile di effettuare la demolizione,
manlevando una superflua azione della Prefettura e del
Commissario ad Acta che in tutti questi mesi è rimasto
legittimamente fermo come fermo è stato il Comune e non per
inerzia ma per “opportunità” e corretta gestione della cosa
pubblica”.

La Prefettura è stata chiara: nessuna inadempienza è stata
contestata al Comune che ha sempre agito da “buon padre di
famiglia”.

Infatti l’Amministrazione ha perseguito sempre l’interesse ad
ottemperare alle ordinanze da lui emanate, con l’attenta
gestione del bilancio e la valutazione di evitare eventuali
debiti fuori bilancio, o danni erariali.

La Prefettura ha inoltre ricordato che il Comune non solo ha
emesso le ordinanze di demolizione ma ha dato il diniego di
sanatoria per gli edifici abusivi.

“La Regione nella persona dell’assessore Valeriani – ha
proseguito Tondinelli – promotrice del commissariamento ad
acta poteva ascoltare e leggere la relazione del Comune, le
istanze, la volontà di dialogo, l’opportunità di evitare
passaggi come il commissariamento: perché si è preferito agire
in questo modo? Alla fine si è arrivati al punto di partenza,
questo è lo stato della situazione di Montebello che nessun
intervento sovracomunale ha potuto mutare!”

In mancanza di una sentenza da parte del Tar, l’Ente
rischierebbe un danno erariale ed è per questo che il Sindaco
Tondinelli ha sempre detto di dover agire con cautela
nell’interesse della tutela delle tasche dei cittadini e
quindi attendere la sentenza di aprile per poter procedere
alla demolizione degli abusi edilizi con la piena legittimità
del tribunale amministrativo e senza rischiare azioni legali
derivate da un “fretta politica” piuttosto che da una
ponderata oculatezza dei soldi pubblici.

Oggi, dunque, il commissario ha rimesso la decisione nelle
mani del Prefetto. L’Esercito ha effettuato la verifica di
fattibilità: “Credo che due mesi – ha detto la Prefettura
durante l’incontro online – non facciano questa grande
differenza rispetto a un contenzioso che dura da oltre 10
anni. È una questione di pragmatismo e di opportunità”.

Anche per il Commissario e per la Regione, dunque, si può e si
deve aspettare. Poi la chiosa: “Da parte della Prefettura non
c’è nessuna ansia di primazia o protagonismo qualora il Comune
decidesse di procedere, l’importante è cogliere il risultato e
farlo velocemente subito dopo il pronunciamento del Tar”.

Roma,   focolaio  al  campo
nomadi    di  Castelromano.
SULPL:   “E’  ora  di  fare
chiarezza”
ROMA – Com’era prevedibile, a causa delle condizioni di
sovraffollamento dei moduli abitativi nei campi rom della
Capitale e delle condizioni igienico sanitarie spesso
denunciate dalle stesse ASL, è esploso un focolaio di Covid 19
nel Campo nomadi di Castel Romano, che conta ad oggi decine di
positivi ed un decesso.

L’episodio coinvolge da vicino i caschi bianchi del Corpo di
Polizia Locale di Roma Capitale, quotidianamente impiegati nei
piantonamenti degli accessi ai campi nomadi censiti ed in
particolare a quello di Castelromano, giá posto sotto
sequestro giudiziario per un inchiesta inerente il disastro
ambientale.

Una nota del Comandante Generale Ugo Angeloni, richiama gli
uomini addetti alla guardiania, all’attento controllo sulle
eventuali uscite di soggetti posti in quarantena. Sulla
vicenda é intervenuto il SULPL (Sindacato Unitario Lavoratori
Polizia Locale) che in un comunicato del Segretario Romano
Aggiunto Marco Milani rende noto” Riteniamo sia giunto il
momento di fare chiarezza su compiti, funzioni e qualifiche
del personale di Polizia Locale, cui oggi viene formalmente
chiesto di vigilare sull’ottemperanza agli obblighi di
quarantena sanitaria, nelle difficili realtá dei campi nomadi.
Come Sindacato di lavoratori in divisa, che da sempre si
occupano di emergenze sociali, degrado urbano e contrasto alla
criminalità diffusa non intendiamo sottrarci a tali compiti ma
riteniamo    improcrastinabile,     affrontare    il   giusto
riconoscimento degli stessi, delle peculiarità, dei rischi e
delle mansioni, che vengono richiesti agli appartenenti ad un
Corpo di Polizia, sebbene Locale. Mai come ora si rende
necessaria una legge di riforma, che estenda alle polizie
locali gli stessi diritti e le stesse tutele degli
appartenenti alle altre forze dell’ordine e nelle more di
questa, é giunto il momento che i Comuni a partire da Roma
Capitale,    procedano    a  diversamente    riconoscere
contrattualmente le peculiarità del servizio di Polizia
Locale, rispetto alla restante famiglia dei dipendenti
Comunali” Concludono dal Sindacato.

Grottaferrata, agevolazioni
messe in campo dal Governo in
ambito edilizio: al via la
definizione per 1700 pratiche
di condono
Attivato a Grottaferrata presso l’Ufficio Tecnico comunale il
Servizio per l’esame istruttorio e la definizione delle
pratiche di condono edilizio ai sensi delle leggi 47/85,
724/94, 326/2003.

Un tecnico esterno è stato incaricato dal Comune di definire
le circa 1700 residue istanze di condono edilizio a tutt’oggi
giacenti presso il Comune.

Le prestazioni attengono alla definizione di tutte le fasi
finalizzate alla conclusione del procedimento e in
particolare: istruttoria tecnica preliminare, predisposizione
e invio agli interessati delle richieste di integrazione (in
caso di eventuale incompletezza dei documenti presentati),
verifica delle integrazioni prodotte; registrazione della
pratica utilizzando il programma di gestione pratiche edilizie
del S.U.E. on line, acquisizione dell’autorizzazione
paesaggistica ove necessario, relazione conclusiva
dell’attività istruttoria svolta e formulazione della proposta
di rilascio del permesso di costruire in sanatoria,
predisposizione dell’atto di rilascio del permesso di
costruire in sanatoria.

Precedentemente e sotto le passate amministrazioni, l’Ufficio
Tecnico definiva le pratiche a domanda dell’interessato. Oggi,
invece, verranno definite tutte le pratiche giacenti. Questo
permetterà al Comune di avere una esatta situazione delle
quantità edilizie sanate. Si potrà così rispondere alle
necessità dei singoli richiedenti le sanatorie e avere un
esatto quadro conoscitivo delle quantità edilizie in gioco,
necessarie a definire future pianificazioni.

“Si tratta di una definizione necessaria e molto attesa per il
nostro Comune – spiega il sindaco Luciano Andreotti – che
intendevamo da tempo portare a compimento anzitutto per dare
un esito certo alle circa 1700 pratiche ancora pendenti, in
qualche caso da trentacinque anni, presso l’ufficio tecnico”.

“La particolarità dell’anno appena concluso, segnato dalla
pandemia e la politica di agevolazioni messe in campo dal
Governo in ambito edilizio per le ristrutturazioni (110% e
sismabonus) e per l’efficientamento energetico degli immobili
(ecobonus) ha fatto sì che questo servizio, da parte di
moltissimi comuni, tra i quali il nostro, prendesse finalmente
forma con l’attivazione di un ufficio dedicato presso il quale
la cittadinanza può trovare supporto e competenze necessarie.
Anche perché – prosegue il sindaco – è bene ricordare a tutti
i cittadini che non avessero ancora provveduto, che i bonus
possono essere applicati solo a quelle situazioni che non
presentino alcun tipo di pendenza o carenza in termini di
rispetto delle vigenti normative urbanistico-edilizie, in
primis, ovviamente, il rilascio delle documentazioni in merito
alla regolare costruzione dell’edificio che si vuole
sottoporre a interventi di riqualificazione strutturale e
modernizzazione energetica con le consistenti agevolazioni
previste dallo Stato per quelle famiglie che risultano in
regola con i pre-requisiti”.

“Si tratta – conclude Andreotti – in maniera correlata ma non
meno    sostanziale,     dell’ennesimo      intervento     che
l’Amministrazione comunale di Grottaferrata opera a favore dei
cittadini e delle famiglie nel corso di questo periodo di
pandemia che vede ognuno di noi affrontare molteplici
difficoltà alle quali lo Stato e gli enti locali stanno
cercando insieme di porre argini che si rivelino il più
possibile efficaci”.

Attivato a Grottaferrata presso l’Ufficio Tecnico comunale il
Servizio per l’esame istruttorio e la definizione delle
pratiche di condono edilizio ai sensi delle leggi 47/85,
724/94, 326/2003.

Un tecnico esterno è stato incaricato dal Comune di definire
le circa 1700 residue istanze di condono edilizio a tutt’oggi
giacenti presso il Comune.

Le prestazioni attengono alla definizione di tutte le fasi
finalizzate alla conclusione del procedimento e in
particolare: istruttoria tecnica preliminare, predisposizione
e invio agli interessati delle richieste di integrazione (in
caso di eventuale incompletezza dei documenti presentati),
verifica delle integrazioni prodotte; registrazione della
pratica utilizzando il programma di gestione pratiche edilizie
del S.U.E. on line, acquisizione dell’autorizzazione
paesaggistica ove necessario, relazione conclusiva
dell’attività istruttoria svolta e formulazione della proposta
di rilascio del permesso di costruire in sanatoria,
predisposizione dell’atto di rilascio del permesso di
costruire in sanatoria.

Precedentemente e sotto le passate amministrazioni, l’Ufficio
Tecnico definiva le pratiche a domanda dell’interessato. Oggi,
invece, verranno definite tutte le pratiche giacenti. Questo
permetterà al Comune di avere una esatta situazione delle
quantità edilizie sanate. Si potrà così rispondere alle
necessità dei singoli richiedenti le sanatorie e avere un
esatto quadro conoscitivo delle quantità edilizie in gioco,
necessarie a definire future pianificazioni.

“Si tratta di una definizione necessaria e molto attesa per il
nostro Comune – spiega il sindaco Luciano Andreotti – che
intendevamo da tempo portare a compimento anzitutto per dare
un esito certo alle circa 1700 pratiche ancora pendenti, in
qualche caso da trentacinque anni, presso l’ufficio tecnico”.

“La particolarità dell’anno appena concluso, segnato dalla
pandemia e la politica di agevolazioni messe in campo dal
Governo in ambito edilizio per le ristrutturazioni (110% e
sismabonus) e per l’efficientamento energetico degli immobili
(ecobonus) ha fatto sì che questo servizio, da parte di
moltissimi comuni, tra i quali il nostro, prendesse finalmente
forma con l’attivazione di un ufficio dedicato presso il quale
la cittadinanza può trovare supporto e competenze necessarie.
Anche perché – prosegue il sindaco – è bene ricordare a tutti
i cittadini che non avessero ancora provveduto, che i bonus
possono essere applicati solo a quelle situazioni che non
presentino alcun tipo di pendenza o carenza in termini di
rispetto delle vigenti normative urbanistico-edilizie, in
primis, ovviamente, il rilascio delle documentazioni in merito
alla regolare costruzione dell’edificio che si vuole
sottoporre a interventi di riqualificazione strutturale e
modernizzazione energetica con le consistenti agevolazioni
previste dallo Stato per quelle famiglie che risultano in
regola con i pre-requisiti”.

“Si tratta – conclude Andreotti – in maniera correlata ma non
meno    sostanziale,     dell’ennesimo      intervento     che
l’Amministrazione comunale di Grottaferrata opera a favore dei
cittadini e delle famiglie nel corso di questo periodo di
pandemia che vede ognuno di noi affrontare molteplici
difficoltà alle quali lo Stato e gli enti locali stanno
cercando insieme di porre argini che si rivelino il più
possibile efficaci”.
Roma,   i   predoni   della
stazione Termini: catturati
due componenti della banda

Assalivano viaggiatori o passanti che si trovavano
a camminare soli, aggredendoli e rapinandoli,
perlopiù nella rete di sottopassaggi di transito
che si districano sotto la stazione Termini
ROMA – La scia di colpi messi a segno nella zona del
principale scalo ferroviario della Capitale ha subìto una
brusca interruzione grazie ad una spedita attività d’indagine
dei Carabinieri della Compagnia Roma Centro, che hanno
decapitato una banda di predoni grazie ai fermi di due degli
“operativi” del branco.

A finire in manette sono stati un cittadino egiziano di 20
anni ed un cittadino tunisino di 23 anni, entrambi nella
Capitale senza fissa dimora e con precedenti.

Un’importante svolta nell’attività dei militari è stata
segnata dalla denuncia di un ragazzo di Anzio di 20 anni, che
ha fedelmente descritto, oltre alle circostanze della rapina
che aveva subìto, alcuni dei componenti del gruppo che lo
scorso 27 gennaio gli sbarrò la strada del sottopassaggio che
collega la stazione della metro “Termini” a piazza dei
Cinquecento.
Il giovane ha raccontato ai Carabinieri che dopo essere stato
affrontato dal branco – composto da giovani ragazzi
verosimilmente nordafricani, alcuni “armati” di bottiglie di
birra – e preso a pugni al petto, era stato derubato del
telefono cellulare e di una catenina che portava al collo. Poi
ha snocciolato la dettagliata descrizione dei malviventi con
cui era entrato più a stretto contatto.

Grazie agli elementi forniti dalla vittima, la mappatura delle
telecamere installate nell’area della stazione Termini e lungo
le vie di fuga indicate e l’analisi delle immagini estrapolate
dai sistemi di videosorveglianza, i Carabinieri sono riusciti
a stringere il cerchio su due giovani – il 20enne egiziano ed
il 23enne tunisino – considerati esecutori materiali sia
dell’aggressione fisica, sia della rapina.

I predoni sono stati individuati e sottoposti dai Carabinieri
a fermo di persona gravemente indiziata di delitto mentre si
aggiravano ancora nel loro “terreno di caccia”, la zona di
piazza dei Cinquecento.

Sono tuttora in corso ulteriori accertamenti, sia sul loro
conto, per verificare l’eventuale coinvolgimento in analoghi
casi di rapina, sia per identificare i loro complici.

Tivoli, colpo allo spaccio:
un arresto e due denunce
TIVOLI (RM) – In poche ore, i Carabinieri della Stazione di
Tivoli hanno arrestato una persona e denunciato altre due per
spaccio di sostanze stupefacenti.

L’arresto è stato frutto di una perquisizione domiciliare ad
un 25enne del posto, che, nonostante i suoi specifici
precedenti, non aveva perso il “vizietto”. Il via vai di
persone dal suo appartamento ha destato l’attenzione dei
Carabinieri che hanno fatto scattare il blitz,    rinvenendo 26
ovuli contenenti cocaina e hashish. A “corredo”   c’erano anche
un bilancino di precisione e tutto il materiale   utile con cui
il 25enne confezionava le dosi da immettere       nel mercato.
Sequestrati anche circa 2.000 euro, provento      dell’attività
illecita.

Poco dopo, anche altri due abitanti di Tivoli sono finiti nei
guai. Si tratta di un 28enne operaio e di una 36enne trovati
in possesso, nella loro abitazione, di 90 g di hashish e 13 g
di marijuana. Per loro è scattata la denuncia a piede libero e
il sequestro dello stupefacente per la successiva distruzione.

Castel Romano, campo nomadi
sulla Pontina: 11 positivi al
Covid. Paura contagi
Il 3 febbraio si sono presentati 30 agenti dei reparti
speciali della polizia locale di Roma Capitale a fare tamponi
a tappeto al campo nomadi di Castel Romano, sulla Pontina,
dove è morto un uomo di 55 anni ricoverato l’8 gennaio scorso.
A seguito di quel caso Covid ne sono emersi altri 3, contatti
familiari di quest’ultimo. Poi dall’esito dei tamponi e test
rapidi effettuati sono emersi 4 bambini del campo positivi al
Covid che fanno parte di una famiglia di 11 persone.

Il caso rischia di diventare un vero e proprio problema tra la
giunta e i cittadini romani. Le unità sanitaria stanno ancora
vagliando tutte le possibilità di intervento. Nelle prossime
ore decideranno se istituire la zona rossa che delimiti il
campo più grande di tutta Italia.

L’area è sotto sequestro da parte della procura di Roma, qui
sorgono baracche, container, roulotte e sono stati commessi
gravi reati ambientali, come roghi tossici e rifiuti velenosi.

Le falde idriche che sono state installate sotto terra,
risultano inquinate dal percolato che fuoriesce dai cumuli
d’immondizia e carcasse di automobili presenti nella zona.

I magistrati che si occupano dei reati contro l’ambiente, nel
mese di Luglio fecero apporre dalla polizia locale i sigilli
di area F, nominando Virginia Raggi come custode. La vicenda
dei casi di Coronavirus nel campo Roma sta crescendo
esponenzialmente, i comitati di zona si stanno allarmando,
proprio perché a Castel Romani ci sono più di 500 adulti e 300
minori iscritti alle scuole elementari e medie, questo
potrebbe far scattare una bomba di positività in tutta la
città, portando alla istituzione forzata di una zona rossa
localizzata solo per la capitale.

“La gravissima situazione emersa nel campo rom di Castel
Romano, con alcuni bambini positivi al Covid, è la
dimostrazione del fallimento a Cinque Stelle delle (non)
politiche sulla gestione dei campi nomadi”. Così in una nota
Fabrizio Santori dirigente romano della Lega Salvini Premier.

“Incredibile che non siano stati attivati nel corso di questi
mesi adeguati controlli e misure di sicurezza in situazioni
dove, sappiamo benissimo, le condizioni igienico sanitarie e
sociali sono spesso vergognose. Nel programma che stiamo
presentando in queste ore in tutti i municipi la Lega ha
chiaro il punto della chiusura dei campi rom abusivi e di
tutte quelle realtà che proliferano nella città e nelle quali
l’illegalità e la sopraffazione mettono spesso a repentaglio
la vita di donne e bambini”.

“E’ inaccettabile – conclude Santori – che nella Capitale le
Istituzioni, guidate da falso buonismo, proseguano nel
rimpallo di responsabilità consentendo il propagarsi della
pandemia anche a danno dei soggetti più deboli. Questo per la
Lega è inaccettabile e opereremo affinché i diritti delle
persone fragili vengano tutelati, così come gli operatori di
sicurezza che vi operano, possano essere dotati di tutti i
mezzi necessari per intervenire”.
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