Spaccio di droga e violenza tra Ladispoli, Cerveteri e Roma: smantellata banda di malviventi
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Spaccio di droga e violenza tra Ladispoli, Cerveteri e Roma: smantellata banda di malviventi CIVITAVECCHIA (RM) – Alle prime luci dell’alba i Carabinieri della Compagnia di Civitavecchia hanno concluso un’importante operazione nei comuni di Ladispoli, Cerveteri e Roma, che ha permesso di sottoporre alla misura cautelare degli arresti domiciliari 5 soggetti, mentre un sesto è stato sottoposto alla misura dell’obbligo della presentazione alla P.G., procedendo inoltre alla perquisizione dei domicili di altri 4 soggetti, indagati tutti a vario titolo per i reati di spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, danneggiamento e danneggiamento seguito da incendio.
L’operazione scaturisce da una serrata indagine condotta dai Carabinieri, che dal mese di luglio 2020 hanno focalizzato l’attenzione su alcuni personaggi locali, già noti nell’ambito delle piazze di spaccio e particolarmente attivi nel territorio di Ladispoli e Cerveteri. In particolare, i soggetti sui quali si è concentrata l’attenzione degli inquirenti utilizzavano condotte violente nei confronti dei debitori, allo scopo di rientrare in possesso del denaro dovuto per l’acquisto dello stupefacente, commettendo estorsioni, cagionando lesioni e addirittura incendiando autovetture. Infatti, proprio da un pestaggio commesso in danno di un assuntore di stupefacenti, i militari della Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Civitavecchia, unitamente a quelli della Stazione di Ladispoli, hanno iniziato a mettere insieme tutti i pezzi del puzzle, effettuando riscontri che hanno permesso di accertare una continuità nell’illecita condotta dello spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, marijuana e hashish, su una vera e propria “piazza di spaccio” costituita tra i comuni di Ladispoli e Cerveteri. Le successive attività d’indagine, coordinate dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, hanno permesso di ricostruire gli spostamenti e il giro “d’affari” degli odierni destinatari della misura, nonché le continue estorsioni commesse nei confronti dei debitori. Durante l’attività d’indagine, durata circa 3 mesi, i Carabinieri hanno arrestato 1 persona nella flagranza del reato di detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti, e 2 persone perché sorprese subito dopo aver incendiato l’autovettura di un debitore. Al termine del blitz, gli arrestati sono stati condotti presso le rispettive abitazioni e sottoposti alla misura degli arresti domiciliari, mentre il sesto indagato è stato sottoposto alla misura dell’obbligo di presentazione in
caserma. Roma, Vigna Murata: in manette 47enne commesso di un minimarket: molesta pesantemente una minorenne ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma Trullo hanno arrestato cittadino del Bangladesh di 47 anni con l’accusa di violenza sessuale aggravata in danno di minore. L’uomo, che lavorava come commesso in un minimarket di via Vigna Murata, nel pomeriggio di ieri ha pesantemente molestato una cliente di 17 anni all’interno dell’esercizio.
La minorenne ha reagito alle inopportune “avances” dell’uomo, urlando e richiamando l’attenzione degli altri clienti presenti, che hanno immediatamente allertato i Carabinieri in servizio di vigilanza alla vicina metro “Laurentina”, unitamente a personale dell’Esercito Italiano. Il 47enne è stato ammanettato e trattenuto in caserma in attesa di essere associato in carcere. Riano, è giallo sull’ingresso del Sindaco nella Lega: Ermelindo Vetrani formalizza e dopo 3 giorni smentisce
RIANO (RM) – Il Sindaco di Riano – Ermelindo Vetrani – prende le distanze dalla Lega e smentisce di aver aderito al partito di Matteo Salvini. “Sono a smentire in maniera categorica di aver aderito formalmente al partito della Lega” ha scritto lo scorso 5 febbraio il primo cittadino sulla pagina Facebook del Comune di Riano.
Una smentita, quella del primo cittadino, arrivata dopo soli 3 giorni dall’annuncio apparso sulla pagina Facebook della Lega Roma dove si legge che 4 Sindaci della provincia di Roma, tra cui quello di Riano, hanno formalizzato l’ingresso nella Lega alla presenza del coordinatore regionale Claudio Durigon, del responsabile di zona Luca Quintavalle e dei dirigenti Fabio Stefoni e Marco Riezzo. Una formalizzazione immortalata anche da una foto in cui è presente il Sindaco di Riano Ermelindo Vetrani
E lo stesso Matteo Salvini twitta la notizia dando il benvenuto ai 4 Sindaci tra cui quello di Riano “La Lega cresce ogni giorno, da Nord a Sud, e la provincia di Roma è una delle realtà più dinamiche e positive. – Scrive
Matteo Salvini sul suo profilo Twitter – Oggi diamo il benvenuto in Lega – prosegue – e auguriamo buon lavoro ai sindaci di Anhuillara, Manziana, Riano e Magliano Romano”. Vetriani è stato eletto Sindaco di Riano a Giugno del 2016 dove si è presentato con la Lista Civica “Siamo Riano”. Forse l’annuncio del suo ingresso nella Lega non è stato gradito dal suo elettorato? Oppure è successo qualcosa tra il Sindaco e i vertici della Lega subito dopo la formalizzazione? Monterotondo, arrestato 45enne pregiudicato: trovato con una pistola calibro 38 e 1,5 kg di cocaina
MONTEROTONDO (RM) – I Carabinieri della Stazione di Mentana hanno arrestato un 45enne del posto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, ricettazione e detenzione illegale di arma. A seguito di perquisizione domiciliare, i Carabinieri hanno rinvenuto nella sua casa quasi 1,5 kg di cocaina, 400 euro in contanti, nonché una pistola calibro 38, completa di 6 proiettili, risultata rubata nel 2012, oltre a ulteriori 10 proiettili dello stesso calibro. L’uomo, che annovera diversi precedenti per reati inerenti agli stupefacenti, era stato già arrestato nell’ambito dell’indagine “I SOLITI NOTI”, condotta dai Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Monterotondo e conclusasi il 20 febbraio del 2018 con l’esecuzione di 18 misure cautelari. L’operazione, condotta nei Comuni di Fonte Nuova, Mentana e Monterotondo, aveva portato all’arresto complessivamente di 40 persone, al sequestro di 500 gr di cocaina e di 17.000 euro in contanti nonché al sequestro di immobili, conti correnti e veicoli per un valore di oltre un milione di euro.
L’arrestato, su disposizione della Procura di Tivoli, è stato tradotto presso la casa circondariale di Frosinone. Nemi, il Comune citato in giudizio da una carrozzeria per un credito: i Consiglieri Cortuso e Corrieri vogliono vederci chiaro NEMI (RM) – Il Comune di Nemi è stato citato in giudizio dalla carrozzeria L.L. per ottenere un credito derivatogli dal sig. R.B. In pratica la carrozzeria figura come cessionaria del credito di un certo sig. R.B. L’udienza si terrà il prossimo 12 marzo dove il giudice dovrà
decidere se ordinare al Comune di pagare il credito alla carrozzeria L.L. Sulla questione sono intervenuti i Consiglieri comunali di “Ricomincio da Nemi” Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri che hanno protocollato in Comune una richiesta di accesso agli atti chiedendo: Per quali motivazioni la carrozzeria L.L. cita in giudizio il comune di Nemi invece che R.B. Qual è l’importo del credito vantato da L.L. nei confronti di R.B.; Chi è l’intestatario dell’autovettura; Di conoscere le informazioni relative ai fatti di cui in oggetto. Con quale atto/i dell’amministrazione si è deciso che il debito di R.B. sia da attribuire all’amministrazione comunale. Bracciano, demolizione abusi a Montebello. Commissario ad Acta, Regione e Prefettura in linea con l’amministrazione comunale: Aspettare la pronuncia del Tar
La Prefettura è stata chiara: nessuna inadempienza è stata contestata al Comune che ha sempre agito da “buon padre di famiglia” BRACCIANO (RM) – Inequivocabile l’esito del tavolo di oggi: la Prefettura, sollecitata dalla Regione a pronunciarsi a causa di scalpiti politici strumentali, non ha inteso contestare la linea dell’Amministrazione Comunale. Il Comune era accusato di “inerzia” e invece hanno tutti condiviso l’opportunità di aspettare la pronuncia del Tar prima di demolire gli abusi a Montebello. Una questione annosa che dura da almeno dieci anni ma che adesso sta giungendo a conclusione.
Tutti hanno deciso di adottare una linea di prudenza: un sentiero già indicato diversi mesi fa dall’Amministrazione Comunale guidata da Armando Tondinelli che intende demolire ma con la certezza del diritto dalla propria parte senza rischiare di anteporre la fretta al naturale iter giuridico. “Tanto clamore da parte dei Cinque Stelle – ha detto il Sindaco Tondinelli – che hanno scomodato gli Enti sovracomunali, facendo perdere tempo a tutti e distogliendo energie e attenzione anche in piena emergenza sanitaria, per poi giungere alle risposte già date da questa Amministrazione in merito agli abusi edilizi nel villaggio di Montebello: bisogna aspettare che il Tar si pronunci”. “Il ciclone mediatico, politico e strumentale messo in piedi dal Comitato di Montebello e da Marco Tellaroli – ha proseguito Tondinelli – che ha fatto presentare una interrogazione dal Consigliere regionale Cacciatore che ha mosso l’Assessore Valeriani che a sua volta ha nominato un commissario ad Acta per presunta inerzia da parte del Comune ha portato all’ammissione che il Comune di Bracciano ha operato per il bene della collettività. Il Prefetto, di concerto con la Regione, come già osservato dall’amministrazione nei mesi passati, ha ritenuto per ragioni di opportunità di attendere le pronunce del Tar, a seguito delle quali si prenderanno le opportune e doverose determinazioni per dar seguito alle ordinanze di demolizione. Questo avevo detto mesi fa e questo mi è stato risposto oggi, determinando non solo un buco nell’acqua da parte di un gruppetto ormai chiaramente politicizzato ma anche di coloro che presi da un abbaglio hanno cavalcato una corsa verso una lotta contro i mulini a vento che si è rivelata un boomerang politico senza precedenti. Lo ribadisco ancora una volta, dopo la sentenza del 20 aprile, con gli atti alla mano daremo mandato al genio civile di effettuare la demolizione, manlevando una superflua azione della Prefettura e del Commissario ad Acta che in tutti questi mesi è rimasto
legittimamente fermo come fermo è stato il Comune e non per inerzia ma per “opportunità” e corretta gestione della cosa pubblica”. La Prefettura è stata chiara: nessuna inadempienza è stata contestata al Comune che ha sempre agito da “buon padre di famiglia”. Infatti l’Amministrazione ha perseguito sempre l’interesse ad ottemperare alle ordinanze da lui emanate, con l’attenta gestione del bilancio e la valutazione di evitare eventuali debiti fuori bilancio, o danni erariali. La Prefettura ha inoltre ricordato che il Comune non solo ha emesso le ordinanze di demolizione ma ha dato il diniego di sanatoria per gli edifici abusivi. “La Regione nella persona dell’assessore Valeriani – ha proseguito Tondinelli – promotrice del commissariamento ad acta poteva ascoltare e leggere la relazione del Comune, le istanze, la volontà di dialogo, l’opportunità di evitare passaggi come il commissariamento: perché si è preferito agire in questo modo? Alla fine si è arrivati al punto di partenza, questo è lo stato della situazione di Montebello che nessun intervento sovracomunale ha potuto mutare!” In mancanza di una sentenza da parte del Tar, l’Ente rischierebbe un danno erariale ed è per questo che il Sindaco Tondinelli ha sempre detto di dover agire con cautela nell’interesse della tutela delle tasche dei cittadini e quindi attendere la sentenza di aprile per poter procedere alla demolizione degli abusi edilizi con la piena legittimità del tribunale amministrativo e senza rischiare azioni legali derivate da un “fretta politica” piuttosto che da una ponderata oculatezza dei soldi pubblici. Oggi, dunque, il commissario ha rimesso la decisione nelle mani del Prefetto. L’Esercito ha effettuato la verifica di fattibilità: “Credo che due mesi – ha detto la Prefettura
durante l’incontro online – non facciano questa grande differenza rispetto a un contenzioso che dura da oltre 10 anni. È una questione di pragmatismo e di opportunità”. Anche per il Commissario e per la Regione, dunque, si può e si deve aspettare. Poi la chiosa: “Da parte della Prefettura non c’è nessuna ansia di primazia o protagonismo qualora il Comune decidesse di procedere, l’importante è cogliere il risultato e farlo velocemente subito dopo il pronunciamento del Tar”. Roma, focolaio al campo nomadi di Castelromano. SULPL: “E’ ora di fare chiarezza”
ROMA – Com’era prevedibile, a causa delle condizioni di sovraffollamento dei moduli abitativi nei campi rom della Capitale e delle condizioni igienico sanitarie spesso denunciate dalle stesse ASL, è esploso un focolaio di Covid 19 nel Campo nomadi di Castel Romano, che conta ad oggi decine di positivi ed un decesso. L’episodio coinvolge da vicino i caschi bianchi del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale, quotidianamente impiegati nei piantonamenti degli accessi ai campi nomadi censiti ed in particolare a quello di Castelromano, giá posto sotto sequestro giudiziario per un inchiesta inerente il disastro ambientale. Una nota del Comandante Generale Ugo Angeloni, richiama gli uomini addetti alla guardiania, all’attento controllo sulle eventuali uscite di soggetti posti in quarantena. Sulla vicenda é intervenuto il SULPL (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale) che in un comunicato del Segretario Romano
Aggiunto Marco Milani rende noto” Riteniamo sia giunto il momento di fare chiarezza su compiti, funzioni e qualifiche del personale di Polizia Locale, cui oggi viene formalmente chiesto di vigilare sull’ottemperanza agli obblighi di quarantena sanitaria, nelle difficili realtá dei campi nomadi. Come Sindacato di lavoratori in divisa, che da sempre si occupano di emergenze sociali, degrado urbano e contrasto alla criminalità diffusa non intendiamo sottrarci a tali compiti ma riteniamo improcrastinabile, affrontare il giusto riconoscimento degli stessi, delle peculiarità, dei rischi e delle mansioni, che vengono richiesti agli appartenenti ad un Corpo di Polizia, sebbene Locale. Mai come ora si rende necessaria una legge di riforma, che estenda alle polizie locali gli stessi diritti e le stesse tutele degli appartenenti alle altre forze dell’ordine e nelle more di questa, é giunto il momento che i Comuni a partire da Roma Capitale, procedano a diversamente riconoscere contrattualmente le peculiarità del servizio di Polizia Locale, rispetto alla restante famiglia dei dipendenti Comunali” Concludono dal Sindacato. Grottaferrata, agevolazioni messe in campo dal Governo in ambito edilizio: al via la definizione per 1700 pratiche di condono
Attivato a Grottaferrata presso l’Ufficio Tecnico comunale il Servizio per l’esame istruttorio e la definizione delle pratiche di condono edilizio ai sensi delle leggi 47/85, 724/94, 326/2003. Un tecnico esterno è stato incaricato dal Comune di definire le circa 1700 residue istanze di condono edilizio a tutt’oggi giacenti presso il Comune. Le prestazioni attengono alla definizione di tutte le fasi finalizzate alla conclusione del procedimento e in particolare: istruttoria tecnica preliminare, predisposizione e invio agli interessati delle richieste di integrazione (in caso di eventuale incompletezza dei documenti presentati), verifica delle integrazioni prodotte; registrazione della pratica utilizzando il programma di gestione pratiche edilizie del S.U.E. on line, acquisizione dell’autorizzazione paesaggistica ove necessario, relazione conclusiva dell’attività istruttoria svolta e formulazione della proposta di rilascio del permesso di costruire in sanatoria, predisposizione dell’atto di rilascio del permesso di
costruire in sanatoria. Precedentemente e sotto le passate amministrazioni, l’Ufficio Tecnico definiva le pratiche a domanda dell’interessato. Oggi, invece, verranno definite tutte le pratiche giacenti. Questo permetterà al Comune di avere una esatta situazione delle quantità edilizie sanate. Si potrà così rispondere alle necessità dei singoli richiedenti le sanatorie e avere un esatto quadro conoscitivo delle quantità edilizie in gioco, necessarie a definire future pianificazioni. “Si tratta di una definizione necessaria e molto attesa per il nostro Comune – spiega il sindaco Luciano Andreotti – che intendevamo da tempo portare a compimento anzitutto per dare un esito certo alle circa 1700 pratiche ancora pendenti, in qualche caso da trentacinque anni, presso l’ufficio tecnico”. “La particolarità dell’anno appena concluso, segnato dalla pandemia e la politica di agevolazioni messe in campo dal Governo in ambito edilizio per le ristrutturazioni (110% e sismabonus) e per l’efficientamento energetico degli immobili (ecobonus) ha fatto sì che questo servizio, da parte di moltissimi comuni, tra i quali il nostro, prendesse finalmente forma con l’attivazione di un ufficio dedicato presso il quale la cittadinanza può trovare supporto e competenze necessarie. Anche perché – prosegue il sindaco – è bene ricordare a tutti i cittadini che non avessero ancora provveduto, che i bonus possono essere applicati solo a quelle situazioni che non presentino alcun tipo di pendenza o carenza in termini di rispetto delle vigenti normative urbanistico-edilizie, in primis, ovviamente, il rilascio delle documentazioni in merito alla regolare costruzione dell’edificio che si vuole sottoporre a interventi di riqualificazione strutturale e modernizzazione energetica con le consistenti agevolazioni previste dallo Stato per quelle famiglie che risultano in regola con i pre-requisiti”. “Si tratta – conclude Andreotti – in maniera correlata ma non
meno sostanziale, dell’ennesimo intervento che l’Amministrazione comunale di Grottaferrata opera a favore dei cittadini e delle famiglie nel corso di questo periodo di pandemia che vede ognuno di noi affrontare molteplici difficoltà alle quali lo Stato e gli enti locali stanno cercando insieme di porre argini che si rivelino il più possibile efficaci”. Attivato a Grottaferrata presso l’Ufficio Tecnico comunale il Servizio per l’esame istruttorio e la definizione delle pratiche di condono edilizio ai sensi delle leggi 47/85, 724/94, 326/2003. Un tecnico esterno è stato incaricato dal Comune di definire le circa 1700 residue istanze di condono edilizio a tutt’oggi giacenti presso il Comune. Le prestazioni attengono alla definizione di tutte le fasi finalizzate alla conclusione del procedimento e in particolare: istruttoria tecnica preliminare, predisposizione e invio agli interessati delle richieste di integrazione (in caso di eventuale incompletezza dei documenti presentati), verifica delle integrazioni prodotte; registrazione della pratica utilizzando il programma di gestione pratiche edilizie del S.U.E. on line, acquisizione dell’autorizzazione paesaggistica ove necessario, relazione conclusiva dell’attività istruttoria svolta e formulazione della proposta di rilascio del permesso di costruire in sanatoria, predisposizione dell’atto di rilascio del permesso di costruire in sanatoria. Precedentemente e sotto le passate amministrazioni, l’Ufficio Tecnico definiva le pratiche a domanda dell’interessato. Oggi, invece, verranno definite tutte le pratiche giacenti. Questo permetterà al Comune di avere una esatta situazione delle quantità edilizie sanate. Si potrà così rispondere alle necessità dei singoli richiedenti le sanatorie e avere un esatto quadro conoscitivo delle quantità edilizie in gioco,
necessarie a definire future pianificazioni. “Si tratta di una definizione necessaria e molto attesa per il nostro Comune – spiega il sindaco Luciano Andreotti – che intendevamo da tempo portare a compimento anzitutto per dare un esito certo alle circa 1700 pratiche ancora pendenti, in qualche caso da trentacinque anni, presso l’ufficio tecnico”. “La particolarità dell’anno appena concluso, segnato dalla pandemia e la politica di agevolazioni messe in campo dal Governo in ambito edilizio per le ristrutturazioni (110% e sismabonus) e per l’efficientamento energetico degli immobili (ecobonus) ha fatto sì che questo servizio, da parte di moltissimi comuni, tra i quali il nostro, prendesse finalmente forma con l’attivazione di un ufficio dedicato presso il quale la cittadinanza può trovare supporto e competenze necessarie. Anche perché – prosegue il sindaco – è bene ricordare a tutti i cittadini che non avessero ancora provveduto, che i bonus possono essere applicati solo a quelle situazioni che non presentino alcun tipo di pendenza o carenza in termini di rispetto delle vigenti normative urbanistico-edilizie, in primis, ovviamente, il rilascio delle documentazioni in merito alla regolare costruzione dell’edificio che si vuole sottoporre a interventi di riqualificazione strutturale e modernizzazione energetica con le consistenti agevolazioni previste dallo Stato per quelle famiglie che risultano in regola con i pre-requisiti”. “Si tratta – conclude Andreotti – in maniera correlata ma non meno sostanziale, dell’ennesimo intervento che l’Amministrazione comunale di Grottaferrata opera a favore dei cittadini e delle famiglie nel corso di questo periodo di pandemia che vede ognuno di noi affrontare molteplici difficoltà alle quali lo Stato e gli enti locali stanno cercando insieme di porre argini che si rivelino il più possibile efficaci”.
Roma, i predoni della stazione Termini: catturati due componenti della banda Assalivano viaggiatori o passanti che si trovavano a camminare soli, aggredendoli e rapinandoli, perlopiù nella rete di sottopassaggi di transito che si districano sotto la stazione Termini ROMA – La scia di colpi messi a segno nella zona del principale scalo ferroviario della Capitale ha subìto una brusca interruzione grazie ad una spedita attività d’indagine
dei Carabinieri della Compagnia Roma Centro, che hanno decapitato una banda di predoni grazie ai fermi di due degli “operativi” del branco. A finire in manette sono stati un cittadino egiziano di 20 anni ed un cittadino tunisino di 23 anni, entrambi nella Capitale senza fissa dimora e con precedenti. Un’importante svolta nell’attività dei militari è stata segnata dalla denuncia di un ragazzo di Anzio di 20 anni, che ha fedelmente descritto, oltre alle circostanze della rapina che aveva subìto, alcuni dei componenti del gruppo che lo scorso 27 gennaio gli sbarrò la strada del sottopassaggio che collega la stazione della metro “Termini” a piazza dei Cinquecento.
Il giovane ha raccontato ai Carabinieri che dopo essere stato affrontato dal branco – composto da giovani ragazzi
verosimilmente nordafricani, alcuni “armati” di bottiglie di birra – e preso a pugni al petto, era stato derubato del telefono cellulare e di una catenina che portava al collo. Poi ha snocciolato la dettagliata descrizione dei malviventi con cui era entrato più a stretto contatto. Grazie agli elementi forniti dalla vittima, la mappatura delle telecamere installate nell’area della stazione Termini e lungo le vie di fuga indicate e l’analisi delle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza, i Carabinieri sono riusciti a stringere il cerchio su due giovani – il 20enne egiziano ed il 23enne tunisino – considerati esecutori materiali sia dell’aggressione fisica, sia della rapina. I predoni sono stati individuati e sottoposti dai Carabinieri a fermo di persona gravemente indiziata di delitto mentre si aggiravano ancora nel loro “terreno di caccia”, la zona di piazza dei Cinquecento. Sono tuttora in corso ulteriori accertamenti, sia sul loro conto, per verificare l’eventuale coinvolgimento in analoghi casi di rapina, sia per identificare i loro complici. Tivoli, colpo allo spaccio: un arresto e due denunce
TIVOLI (RM) – In poche ore, i Carabinieri della Stazione di Tivoli hanno arrestato una persona e denunciato altre due per spaccio di sostanze stupefacenti. L’arresto è stato frutto di una perquisizione domiciliare ad un 25enne del posto, che, nonostante i suoi specifici precedenti, non aveva perso il “vizietto”. Il via vai di persone dal suo appartamento ha destato l’attenzione dei Carabinieri che hanno fatto scattare il blitz, rinvenendo 26 ovuli contenenti cocaina e hashish. A “corredo” c’erano anche un bilancino di precisione e tutto il materiale utile con cui il 25enne confezionava le dosi da immettere nel mercato. Sequestrati anche circa 2.000 euro, provento dell’attività illecita. Poco dopo, anche altri due abitanti di Tivoli sono finiti nei guai. Si tratta di un 28enne operaio e di una 36enne trovati in possesso, nella loro abitazione, di 90 g di hashish e 13 g di marijuana. Per loro è scattata la denuncia a piede libero e
il sequestro dello stupefacente per la successiva distruzione. Castel Romano, campo nomadi sulla Pontina: 11 positivi al Covid. Paura contagi
Il 3 febbraio si sono presentati 30 agenti dei reparti speciali della polizia locale di Roma Capitale a fare tamponi a tappeto al campo nomadi di Castel Romano, sulla Pontina, dove è morto un uomo di 55 anni ricoverato l’8 gennaio scorso.
A seguito di quel caso Covid ne sono emersi altri 3, contatti familiari di quest’ultimo. Poi dall’esito dei tamponi e test rapidi effettuati sono emersi 4 bambini del campo positivi al Covid che fanno parte di una famiglia di 11 persone. Il caso rischia di diventare un vero e proprio problema tra la giunta e i cittadini romani. Le unità sanitaria stanno ancora vagliando tutte le possibilità di intervento. Nelle prossime ore decideranno se istituire la zona rossa che delimiti il campo più grande di tutta Italia. L’area è sotto sequestro da parte della procura di Roma, qui sorgono baracche, container, roulotte e sono stati commessi gravi reati ambientali, come roghi tossici e rifiuti velenosi. Le falde idriche che sono state installate sotto terra, risultano inquinate dal percolato che fuoriesce dai cumuli d’immondizia e carcasse di automobili presenti nella zona. I magistrati che si occupano dei reati contro l’ambiente, nel mese di Luglio fecero apporre dalla polizia locale i sigilli di area F, nominando Virginia Raggi come custode. La vicenda dei casi di Coronavirus nel campo Roma sta crescendo esponenzialmente, i comitati di zona si stanno allarmando, proprio perché a Castel Romani ci sono più di 500 adulti e 300 minori iscritti alle scuole elementari e medie, questo potrebbe far scattare una bomba di positività in tutta la città, portando alla istituzione forzata di una zona rossa localizzata solo per la capitale. “La gravissima situazione emersa nel campo rom di Castel Romano, con alcuni bambini positivi al Covid, è la dimostrazione del fallimento a Cinque Stelle delle (non) politiche sulla gestione dei campi nomadi”. Così in una nota Fabrizio Santori dirigente romano della Lega Salvini Premier. “Incredibile che non siano stati attivati nel corso di questi mesi adeguati controlli e misure di sicurezza in situazioni dove, sappiamo benissimo, le condizioni igienico sanitarie e
sociali sono spesso vergognose. Nel programma che stiamo presentando in queste ore in tutti i municipi la Lega ha chiaro il punto della chiusura dei campi rom abusivi e di tutte quelle realtà che proliferano nella città e nelle quali l’illegalità e la sopraffazione mettono spesso a repentaglio la vita di donne e bambini”. “E’ inaccettabile – conclude Santori – che nella Capitale le Istituzioni, guidate da falso buonismo, proseguano nel rimpallo di responsabilità consentendo il propagarsi della pandemia anche a danno dei soggetti più deboli. Questo per la Lega è inaccettabile e opereremo affinché i diritti delle persone fragili vengano tutelati, così come gli operatori di sicurezza che vi operano, possano essere dotati di tutti i mezzi necessari per intervenire”.
Puoi anche leggere