Sistemi di Telecomunicazione
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Sistemi di Telecomunicazione Qualita’ di ricezione Universita’ Politecnica delle Marche A.A. 2013-2014 A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 1/56
Schema di principio di un sistema di telecomunicazione Elementi fondamentali [R1] I Tre sottosistemi fondamentali: il trasmettitore, il canale, il ricevitore I Il messaggio ricostruito dal ricevitore e ricevuto dall’utilizzatore (m̃(t)) puo’ in generale differire da quello trasmesso (m(t)) per effetto della presenza di disturbi nel canale di trasmissione, o a causa di altri effetti di degradazione (filtraggi non desiderati, non linearita’) I In sistemi con multiplazione, possono anche essere presenti sorgenti e utilizzatori multipli A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 2/56
I tre sottosistemi - I Trasmettitore I Il blocco di elaborazione del segnale al trasmettitore ha il compito di “condizionare” la sorgente per effettuare una trasmissione piu’ efficiente I Il circuito trasmettitore con portante (modulatore) converte il segnale in banda base in una banda di frequenza piu’ appropriata per le caratteristiche trasmissive del portante (mezzo fisico attraverso il quale si svolge la trasmissione) I Se il portante e’ in grado di sostenere una trasmissione in banda base (ad esempio, un cavo in rame), non e’ necessaria alcuna conversione e s(t) puo’ essere direttamente il segnale all’uscita dell’elaboratore di segnale nel trasmettitore. Viceversa, il circuito modulatore e’ necessario quando il canale sostiene soltanto trasmissioni in banda di frequenza centrata su una certa fc >> 0. In tal caso, s(t) e’ un segnale passa-banda, avendo componenti frequenziali centrate intorno a fc A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 3/56
I tre sottosistemi - II Canale di trasmissione I I canali di trasmissione si suddividono in due grandi categorie: guidato e libero (ovvero: via cavo e senza fili, oppure wired e wireless) I I principi base della modulazione analogica e digitale sono gli stessi per tutti questi canali, ma le caratteristiche di ognuno di essi vincolano di fatto anche fortemente i tipi di segnale che possono essere adottati I Il portante attenua il segnale in modo che i disturbi di canale o il rumore introdotto da un ricevitore non ideale fanno si’ che l’informazione m̃(t) ricostruita sia in generale diversa e deteriorata rispetto a quella di sorgente I Il canale di trasmissione puo’ contenere dispositivi necessari a mantenere il livello del segnale utile adeguatamente al di sopra di quello del rumore I Il canale puo’ essere sede di fenomeni di propagazione per cammini multipli del segnale, causando il cosiddetto fenomeno di fading A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 4/56
I tre sottosistemi - III Ricevitore I A partire dal segnale degradato all’uscita del canale, il ricevitore ricostruisce un segnale in banda base che puo’ essere utilizzato dall’elaboratore di segnale I Il blocco di elaborazione in ricezione ripulisce il segnale dai disturbi e produce una replica m̃(t) il piu’ fedele possibile all’informazione di sorgente A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 5/56
Progetto di un sistema di telecomunicazione I Lo scopo del progetto di sistema e’ quello di realizzare un sistema di comunicazione che minimizzi la degradazione dell’informazione rispettando alcune specifiche (vincoli) progettuali, come la potenza trasmessa, la banda disponibile, il costo I Per sistemi digitali, la misura piu’ diffusa di degradazione e’ la probabilita’ di errore (Pe ) chiamata anche Bit Error Rate (BER), ovvero tasso di errore sui dati ricostruiti m̃ I Per i sistemi analogici, le prestazioni sono quantificate attraverso il rapporto segnale-rumore (SNR, Signal-to-Noise Ratio), all’uscita del ricevitore A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 6/56
Caratterizzazione di un sistema di telecomunicazione I Distanza tra i terminali (comunicazioni in ambito locale, metropolitano, geografico,...) I Qualita’ richiesta I Velocita’ di trasmissione Modalita’ di trasferimento dell’informazione I Propagazione guidata I cavi in rame (doppini, coassiali, ...) I fibre ottiche I Propagazione libera I collegamenti troposferici (fissi e mobili) I collegamenti satellitari A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 7/56
Uso dello spettro elettromagnetico per telecomunicazioni - I A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 8/56
Uso dello spettro elettromagnetico per telecomunicazioni - II I Per regolamentare le trasmissioni coesistenti e gestire le reciproche interferenze, sono nati enti nazionali e internazionali preposti alla regolamentazione dei tipi e velocita’ di modulazione, potenze di segnale, tipo di informazioni che possono essere trasmesse sulle varie bande di frequenza convenzionalmente individuate I International Telecommunications Union (ITU): ente affiliato alle Nazioni Unite, si occupa della assegnazione delle bande di frequenza e relative norme tecniche di trasmissione I Generalmente ogni nazione ha una sua propria agenzia responsabile della emanazione e del rispetto delle varie norme all’interno dei confini nazionali. In Italia, l’ente di riferimento e’ l’Autorita’ per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom); negli Stati Uniti e’ la Federal Communications Commission (FCC) A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 9/56
Degrado del segnale ricevuto A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 10/56
Caratterizzazione del mezzo trasmissivo - I I Attenuazione: l’ampiezza del segnale trasmesso diminuisce durante la sua propagazione I Effetto: al ricevitore, il segnale puo’ confondersi con il rumore A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 11/56
Caratterizzazione del mezzo trasmissivo - II I Distorsione: la forma del segnale trasmesso tende ad allargarsi durante la propagazione I Effetto: la coda dell’impulso precedente si sovrappone al successivo A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 12/56
Rumorosita’ introdotta attraverso il mezzo trasmissivo (es. propagazione su cavo) A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 13/56
Rumore bianco La densita’ spettrale di potenza del rumore bianco e’ costante su tutto l’asse delle frequenze, ovvero: N0 Gn (f ) = 2 dove N0 e’ una costante positiva. La funzione di autocorrelazione di un processo di rumore bianco si trova calcolando l’anti-trasformata di Fourier della Gn (f ), ovvero: N0 Rn (τ ) = δ(τ ) 2 Un esempio di rumore bianco e’ il processo di rumore termico, che puo’ essere considerato bianco sulle bande di interesse per le radiocomunicazioni, con N0 = kT . Il rumore termico presenta una distribuzione Gaussiana. A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 14/56
Bit Error Rate per M-PSK Nei sistemi multi-livello (es. M-PSK, con M=8), la valutazione della probabilita’ di errore sul bit (BER) e’ piu’ complicata di quella relativa ai sistemi binari. In alcuni casi, come nella M-PSK, e’ possibile calcolare soltanto un upper bound della probabilita’ di errore sul simbolo. Nei casi migliori, l’upper bound e’ sufficientemente stretto e vicino al valore esatto. A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 15/56
Distorsione Distorsione provocata dal mezzo trasmissivo I Le componenti armoniche dello spettro del segnale in propagazione vengono differentemente attenuate. Questo fenomeno puo’ variare nel tempo. I Eventuali non linearita’ del mezzo trasmissivo possono condurre alla generazione di componenti armoniche originariamente non presenti nello spettro. Principali cause di distorsione I Disadattamenti di linea funzioni della frequenza (linee in rame) I Linee dispersive (fibre ottiche) I Multipath (tempo-varianti, sistemi radio) A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 16/56
Effetto dell’ISI sul segnale ricevuto - I A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 17/56
Effetto dell’ISI sul segnale ricevuto - II La banda di un impulso rettangolare e’ infinita. Se il filtraggio effettuato dal sistema di comunicazione non e’ opportuno, la durata temporale dell’impulso tende ad aumentare. L’impulso associato ad ogni simbolo tendera’ cosi’ ad invadere intervalli di segnalazione adiacenti, generando interferenza intersimbolica. Occorre quindi capire come riuscire a limitare la banda occupata senza introdurre ISI. Andando a limitare la banda degli impulsi, essi non avranno piu’ una forma rettangolare nel tempo ma smussata. Nyquist ha definito tre differenti metodi per sceglire la forma degli impulsi in modo da eliminare l’ISI: uno di questi metodi consiste nell’uso di un filtro (in trasmissione ed in ricezione) di Nyquist o filtro a coseno rialzato con fattore di rolloff (decadimento) α, che consente di ottenere assenza di ISI. A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 18/56
Filtro a coseno rialzato - I Risposta in frequenza del filtro di Nyquist a coseno rialzato: Risposta impulsiva: A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 19/56
Filtro a coseno rialzato - II Il filtro con r = 0 e’ il caso a banda minima (f0 = B, risposta impulsiva di tipo senxx ). Aumentando r , la realizzazione del filtro e’ meno impegnativa ma la banda occupata dall’impulso aumenta. 2B La velocita’ di segnalazione ammissibile e’ pari a: rs = 1+r , dove B e’ la banda assoluta del segnale e r il fattore di rolloff. A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 20/56
Diagramma ad occhio - I I L’effetto del filtraggio di canale e/o dei disturbi puo’ essere visualizzato osservando la forma d’onda ricevuta su di un oscilloscopio analogico. I L’occhio e’ ottenuto dalla visualizzazione sull’oscilloscopio dello stesso segnale in passate multiple. Ogni passata e’ comandata da un impulso di clock, e l’ampiezza dell’asse dei tempi e’ leggermente maggiore di un intervallo di simbolo. I In condizioni di corretto funzionamento (assenza di errori di rivelazione), i vari spezzoni del segnale sono ben distanziati e l’occhio e’ aperto. In presenza di molta ISI o rumore, gli spezzoni si avvicinano e l’occhio tende a chiudersi; si avranno errori di rivelazione al ricevitore [R2]. A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 21/56
Diagramma ad occhio - II I L’errore di sincronismo tollerabile in ricezione puo’ essere valutato dall’ampiezza orizzontale dell’interno dell’occhio, chiamata apertura. L’istante ottimo di campionamento e’ quello corrispondente alla massima apertura verticale. I La sensibilita’ agli errori di sincronismo e’ valutabile dalla pendenza del margine dell’occhio (valutata nelle vicinanze degli attraversamenti dello zero) I Il margine di rumore del sistema e’ l’altezza dell’apertura dell’occhio A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 22/56
Diagramma ad occhio per 2 e 4 - ASK A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 23/56
Visualizzazione dell’ISI sul diagramma ad occhio A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 24/56
Codici di linea I livelli binari 0 e 1 del segnale PCM possono essere rappresentati in diversi formati di segnalazione seriale, chiamati anche codici di linea. Le due categorie principali sono quelle con ritorno a zero (RZ) e quelle senza ritorno a zero (NRZ). A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 25/56
Scelta di un codice di linea - I I componente DC: eliminare la componente in continua dallo spettro di potenza del segnale consente di accoppiare il sistema in AC (alternata). Sistemi di registrazione magnetici, o sistemi che usano accoppiamenti tramite trasformatori, hanno una sensibilita’ estremamente ridotta alle componenti a bassa frequenza del segnale, che rischierebbero di andare perdute I auto-temporizzazione (self clocking): qualunque sistema di comunicazione digitale richiede la sincronizzazione di simbolo o di bit. Alcuni schemi di codifica PCM hanno delle caratteristiche di sincronizzazione o temporizzazione intrinseca, che agevolano il recupero del segnale di clock (temporizzazione). Ad esempio, la codifica Manchester presenta una transizione a meta’ tempo di bit, sia che venga inviato uno zero oppure un uno, che fornisce un segnale di clock I rivelazione di errore (error detection): alcuni schemi, come i duobinari, forniscono una capacita’ intrinseca di rilevazione di errore, senza richiedere l’uso di bit aggiuntivi di ridondanza A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 26/56
Scelta di un codice di linea - II I compressione della banda: alcuni schemi, come le codifiche multilivello, aumentano l’efficienza d’uso della banda consentendo cioe’ una riduzione della banda necessaria a supportare una certa data rate. Si ha maggiore informazione trasmessa per banda unitaria I codifica differenziale: tecnica utile perche’ consente di invertire la polarita’ della forma d’onda codificata, senza alterare la rilevazione dei dati trasmessi. In sistemi di comunicazione in cui puo’ accadere che le forme d’onda vengano invertire, questo puo’ essere vantaggioso I immunita’ ai disturbi: le varie tipologie di codifica PCM possono essere ulteriormente caratterizzate dalla probabilita’ di errore sul bit rispetto al rapporto segnale-rumore. Alcuni schemi di codifica sono maggiormente immuni al rumore di altri. Ad esempio, le forme d’onda NRZ hanno prestazioni migliori della RZ unipolare, rispetto alla probabilita’ di errore sul bit A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 27/56
Codici Non Ritorno a Zero (NRZ), unipolare e polare Nella segnalazione NRZ unipolare, il livello logico 1 e’ rappresentato dal livello alto +V, il livello logico 0 e’ rappresentato dal livello 0 (segnalazione a tutto o niente). Nella segnalazione NRZ bipolare, i simboli 1 e 0 sono rappresentati da due livelli simmetrici positivo e negativo, +V e -V (segnalazione antipodale). A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 28/56
Codici Non Ritorno a Zero (NRZ) - I I All’interno degli apparati, le informazioni si presentano quasi sempre sotto forma di codice binario di tipo unipolare NRZ (Non ritorno a Zero). Il codice NRZ presenta per il bit di valore 1 un impulso elettrico di durata pari a tutto il tempo di bit I Tale codice, pur essendo utile per tutte le funzioni interne dell’apparato, non e’ adatto ad essere inviato ai mezzi trasmissivi per i seguenti motivi: I impossibilita’ di estrarre la temporizzazione (deve essere accompagnato dal Clock) I presenza di una componente continua che e’ spesso indesiderata sulle linee di trasmissione, perche’ non consente accoppiamento a trasformatore e quindi l’impossibilita’, tramite circuito virtuale, di realizzare la telealimentazione dei rigeneratori di linea I presenza di lunghe sequenze di zeri consecutivi che pongono in difficolta’, nei rigeneratori di linea, i circuiti di estrazione del Clock A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 29/56
Codici Non Ritorno a Zero (NRZ) - II I Per questi motivi, quindi, il segnale binario NRZ viene opportunamente trasformato tramite un trasduttore di codice. Nel gergo tecnico il trasduttore di codice prende anche il nome di Codificatore di linea I Poiche’ nello spettro del segnale non compare una componente a 2.048 MHz, necessaria per l’estrazione della temporizzazione nei rigeneratori, la durata dell’impulso 1 viene ridotta del 50%, passando cosi’ da una segnalazione NRZ ad una segnalazione di tipo RZ A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 30/56
Codici Non Ritorno a Zero (NRZ) e Ritorno a Zero (RZ) La durata dell’impulso al 50% del tempo di bit permette di ottenere nello spettro del segnale RZ una componente non nulla alla frequenza di bit, utile per l’estrazione del sincronismo A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 31/56
Codici Alternate Mark Inversion (AMI) - I A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 32/56
Codici Alternate Mark Inversion (AMI) - II I Nella trasmissione dati, per eliminare la presenza di componente continua, il trasduttore di codice opera una conversione del codice binario in un particolare codice ternario, cioe’ a tre livelli, detto AMI (Alternate Mark Inversion) I Il segnale cosi’ codificato viene quindi reso disponibile per essere inviato sul mezzo trasmissivo con precise caratteristiche di interfaccia (durata e ampiezza degli impulsi, impedenza interna del generatore equivalente, ecc.) I Il codice AMI consta di tre simboli: lo 0 binario viene codificato come assenza di impulso cosi’ come nel codice binario, mentre l’1 binario e’ codificato alternativamente come +1 o -1, indipendentemente dal numero di zeri frapposti a due 1 binari consecutivi I Come si vede intuitivamente dalla figura, con il codice AMI si elimina la componente continua che invece e’ presente nel codice binario A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 33/56
High Density Bipolarity 3 zeroes - I Codice a 3 livelli con ritorno a zero. Usa impulsi positivi e negativi alternati in corrispondenza di ogni valore logico alto (1) e di una sequenza di 3 zeri consecutivi, come l’AMI. Tuttavia, qualora si dovessero presentare quattro bit consecutivi tutti a livello logico zero, il quarto bit viene trasformato in un livello di tensione +V oppure -V, uguale al precedente valore logico 1; questo evento viene interpretato come una violazione di codice e quindi viene riconosciuto non come 1 ma come zero logico A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 34/56
High Density Bipolarity 3 zeroes - II Come per la codifica AMI, non si ha piu’ la componente continua. Inoltre, vengono eliminate le lunghe sequenze di bit 0, che rendono difficile l’estrazione del clock nel ricevitore A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 35/56
Codice interfaccia codirezionale (DM0) - I Questa interfaccia costituisce il livello base della gerarchia numerica. E’ caratterizzata da una particolare codifica di linea che, oltre a permettere la trasmissione del segnale di temporizzazione (240 KHz) e ad annullare la componente continua, permette anche di individuare l’ottetto mediante opportune violazioni di bipolarita’ degli impulsi. In figura e’ riportato un esempio della codifica di linea dell’interfaccia DM0 A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 36/56
Codice interfaccia codirezionale (DM0) - II I L’interfaccia DM0 e’ denominata anche, secondo la dicitura CCITT, interfaccia codirezionale in quanto, in entrambi i sensi di trasmissione, i dati ed il CK hanno sempre la stessa direzione essendo la temporizzazione contenuta nei dati stessi I Regole della codifica di linea: 1 Il segnale binario 1 relativo al segnale dati a 64 Kb/s e’ codificato con il pacchetto di 4 segnali elementari 1100 2 Il segnale binario 0 relativo al segnale dati a 64 Kb/s e’ codificato il pacchetto di 4 segnali elementari 1010 3 Il segnale binario e’ convertito in un segnale a 3 livelli alternando la polarita’ dei pacchetti consecutivi 4 L’alternanza della polarita’ di cui al punto precedente, e’ violata ogni otto pacchetti in corrispondenza dell’ultimo bit di ottetto 5 Viene evidenziato il tempo di ottetto (8 KHz) A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 37/56
Sincronizzazione I Il problema del sincronismo e’ molto importante. Un cattivo sincronismo pregiudica infatti le prestazioni di un sistema di telecomunicazioni digitale I Se a destinazione vogliamo ricostruire il messaggio originale, dobbiamo essere in grado di riconoscere in quale punto della sequenza ricevuta inizia la forma d’onda associata ad un bit (sincronismo di bit), oppure inizia il frame relativo ad una parola di codice (sincronismo di frame) I Nel caso di trasmissione in banda traslata esiste un ulteriore problema di sincronismo legato al recupero della frequenza e della fase della portante nei demodulatori coerenti I La complessita’ dei circuiti per la sincronizzazione di bit dipende dalle proprieta’ di sincronizzazione del codice di linea A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 38/56
Sincronizzazione di bit e di trama: schema ricevitore I Il sincronismo di bit viene ottenuto analizzando il segnale ricevuto I Tecniche basate su sincronizzatore di bit a legge quadratica per NRZ bipolare I Tecniche basate su Early-Late Synchronizer I Tecniche basate su Zero-Crossing Detection I Il sincronismo di frame viene ricavato dal messaggio rigenerato e dal clock A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 39/56
Sincronizzatore di bit a legge quadratica per NRZ bipolare -I I Idea di base: sfruttare gli impulsi presenti nello spettro di densita’ di potenza a multipli di rb per ricavare un segnale di sincronismo per il il clock che governa il rigeneratore I In un codice RZ unipolare con un numero sufficiente di transizioni tra i livelli 1 e 0, lo spettro del codice ha una componente discreta a frequenza di bit. Un filtraggio passa-banda selettivo a frequenza f0 = rb = 1/Tb ed un aggiustamento di fase consentono di ottenere il segnale di temporizzazione I Un segnale NRZ polare deve essere prima convertito in RZ polare, poi si applica il filtro passa-banda a banda stretta centrato in f0 = rb = 1/Tb I La conversione in RZ polare avviene mediante un dispositivo a non-linearita’ quadratica A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 40/56
Sincronizzatore di bit a legge quadratica per NRZ bipolare - II A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 41/56
Sincronizzatore di bit early-late (anticipo e ritardo) per NRZ polare - I I La tecnica sfrutta il fatto che un segnale opportunamente filtrato presenta un massimo in corrispondenza dell’istante ottimo di campionamento topt , e presenta una certa simmetria rispetto tale punto, purche’ i dati si alternino frequentemente tra 0 e 1 I Il segnale w1 (t) viene campionato all’istante tk ; si fissa una quantita’ positiva δ < Tb /2 e si considerano i campioni w1 (tk − δ) e w1 (tk + δ) I Se si sta campionando correttamente, cioe’ TX e RX sono sincronizzati, |w1 (tk − δ)| ∼ = |w1 (tk + δ)| per tk ∼ = topt I Se si sta campionando in ritardo (late sync): |w1 (tk − δ)| > |w1 (tk + δ)| I Se si sta campionando in anticipo (early sync): |w1 (tk − δ)| < |w1 (tk + δ)| I Si puo’ usare la tensione γ(t) = |w1 (tk − δ)| − |w1 (tk + δ)| per controllare un VCO A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 42/56
Sincronizzatore di bit early-late (anticipo e ritardo) per NRZ polare - errore di sincronizzazione A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 43/56
Sincronizzatore di bit early-late (anticipo e ritardo) per NRZ polare - I A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 44/56
Sincronizzatore di bit con Zero Crossing Detector per NRZ bipolare - I I La tecnica ZCD utilizza una configurazione ad anello chiuso (quindi permette una sincronizzazione robusta) I Idea di base: il sincronismo di bit viene recuperato sfruttando le transizioni per zero del segnale nel dominio del tempo I Questa tecnica puo’ essere applicata anche a formati di linea di tipo NRZ I Nei sistemi basati su ZCD, il clock viene fornito da un generatore di onda quadra la cui frequenza e’ funzione della tensione in ingresso. Questo dispositivo viene chiamato Voltage Controlled Oscillator (VCO). Il VCO e’ controllato da un segnale (tensione) derivato da un’opportuna analisi delle transizioni per zero del segnale ricevuto I Eventuali scostamenti dalla condizione di sincronismo ideale vengono recuperati dal meccanismo ad anello chiuso aumentando (o diminuendo) opportunamente la tensione di controllo del VCO A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 45/56
Sincronizzatore di bit con Zero Crossing Detector per NRZ bipolare - II A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 46/56
Sincronizzatore di trama - I I La sincronizzazione di frame e’ necessaria principalmente per due motivi principali: 1) se si sbaglia l’identificazione dell’inizio del frame il ricevitore ricostruisce una sequenza sbagliata; 2) se non si identifica la presenza di un messaggio, si rischia di interpretare il segnale in un momento in cui non vi e’ trasmissione ed e’ presente solo rumore I L’informazione relativa al frame e’ in genere ricavata per mezzo dei bit rigenerati e del clock del ricevitore (gia’ sincronizzato con il clock del trasmettitore grazie al sincronismo di bit) I La sincronizzazione di frame e’ facilitata includendo nella sequenza da trasmettere la ripetizione di una parola speciale di sincronismo (sync word) costituita da N bit I Il prefisso del frame e’ costituito da diverse ripetizioni della sync word che demarcano l’inizio della trasmissione. Il prefisso e’ seguito da un’altra parola di codice che indica l’inizio del messaggio vero e proprio I Il sincronizzatore di frame deve rilevare la sync word non appena essa appare nella sequenza di bit che vengono rigenerati A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 47/56
Sincronizzatore di trama - II Il sincronizzatore di frame e’ sostanzialmente costituito da uno shift register e da un comparatore. Il suo funzionamento si basa su un calcolo di cross-correlazione tra la sequenza di bit rigenerati e la sync word. I guadagni delle celle contengono l’informazione sulla sync word. Quando nello shift register e’ presente la sync word, il valore in ingresso al comparatore e’ pari a N (se non ci sono errori in ricezione). In realta’, per tener conto di eventuali errori nella parola di codice ricevuta, l’indicatore di frame viene attivato se il valore in ingresso al comparatore e’ maggiore di una soglia V inferiore a N A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 48/56
Autocorrelazione di una sequenza PN A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 49/56
Tapped Shift Register (scrambler) A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 50/56
Caratteristiche dell’interfaccia ITU-T G.703 La raccomandazione G.703 definisce le caratteristiche fisiche ed elettriche per le interfacce ai vari livelli gerarchici, necessarie per consentire l’interconnessione di elementi di reti digitali (digital section, multiplex equipment, exchanges) che formano un collegamento internazionale A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 51/56
Codici di trasmissione definiti nella Raccomandazione ITU-T G.703 A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 52/56
Banda di un segnale A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 53/56
Banda di un segnale - definizioni I half power bandwidth: intervallo tra i valori di frequenza in corrispondenza dei quali Gx (f ) si riduce a meta’ potenza, ovvero diminuisce di 3 dB al di sotto del valore di picco I equivalent rectangular o noise equivalent bandwidth: la banda equivalente di rumore fu inizialmente definita per poter calcolare in modo rapido la potenza di rumore in uscita da un amplificatore avente in ingresso un rumore a banda larga. Il concetto si puo’ applicare anche alla banda di un segnale: la banda equivalente di rumore di un segnale, WN , e’ definita dalla relazione: WN = Px /Gx (fc ), dove Px e’ la potenza totale del segnale calcolata su tutte le frequenze, e Gx (fc ) e’ il valore di Gx (f ) a centro banda (assumendo che esso sia il valore massimo su tutte le frequenze) I null-to-null bandwidth: la misura piu’ comune per la banda nelle comunicazioni digitali e’ l’estensione del lobo principale dello spettro, in cui e’ contenuta la maggior parte della potenza del segnale. Questo criterio, tuttavia, non e’ del tutto generale, perche’ alcuni formati di modulazione non hanno una definizione ben precisa dei lobi dello spettro A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 54/56
Banda di un segnale - definizioni I fractional power containment bandwidth: questa definizione della banda e’ stata assunta dalla FCC (Rules and Regulations Section 2.202), e stabilisce che la banda occupata e’ definita come la banda che lascia esattamente lo 0.5% della potenza del segnale a frequenze superiori al limite superiore della banda stessa, ed esattamente lo 0.5% della potenza del segnale a frequenze inferiori al limite inferiore della banda. Ovvero, il 99% della potenza del segnale e’ contenuta all’interno della banda da esso occupata I bounded power spectral density : un metodo comune di specificare la banda di un segnale e’ di dire che ovunque, al di fuori della banda, l’ampiezza di Gx (f ) deve essere scesa almeno ad un certo livello al di sotto del valore di centro banda. Valori tipici di attenuazione sono 35 o 50 dB I absolute bandwidth: e’ l’intervallo di frequenze al di fuori del quale lo spettro e’ nullo. Si tratta di una astrazione utile, tuttavia, per tutte le forme d’onda realizzabili, la banda assoluta e’ infinita A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 55/56
Riferimenti R1 Leon W. Couch II, Fondamenti di Telecomunicazioni, Cap. 1, APOGEO Ed., 2002. R2 Leon W. Couch II, Fondamenti di Telecomunicazioni, Cap. 3, APOGEO Ed., 2002. A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 56/56
Puoi anche leggere