Sieme per inostrifigli - i n - MOIGE Formazione
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è Scuola, genitori e società immaginabile oggi una nuova scuola ita- miche relazionali della classe, rudimenti di me- di virtuosa crescita e apprendimento: instau- liana che metta veramente in primo pia- dicina e psicologia. rano rapporti sani e positivi con questi stessi no una efficace educazione e una solida Accade anche che gli stessi genitori siano, in adulti, sono meno a rischio ad avere insuccessi istruzione degli alunni? Quali sono i diritti di scolastici ed hanno facilità nelle relazioni con L alcuni casi, sottoposti a continue telefonate o a scuola non è composta da una diade, ogni genitore nei suoi rapporti con la scuola e avvisi a causa del comportamento del figlio e i compagni: come non può un’impostazione di dove deve impegnarsi veramente? docenti e studenti ma è, o meglio do- questo tipo non riversare linfa viva nel con- non rispondono perché impegnati nel lavoro vrebbe essere, una learning communi- “Il punto cruciale è quello dell’incontro di o perché l’atteggiamento del ragazzo a casa è nettivo del contesto sociale in cui si trova la ty (comunità di persone), formata da docenti, scuola? base fra genitori e insegnanti, forma concreta completamente diverso da quello assunto a studenti, genitori e membri della comunità dell’incontro fra Scuola e Società: se questo in- scuola: si assiste ad una disomogeneità e disal- che cooperano per una efficace formazione e Il 23% del successo scolastico dei ragazzi può contro fallisce, la struttura non vive” (G. Roda- lineamento da parte dei soggetti educanti. solida istruzione dei ragazzi, arricchendo allo essere attribuito al sostegno dei genitori e la ri, “A scuola di fantasia”, 1992). Sono anche frequenti i fenomeni di comunica- stesso tempo tutti i soggetti che gravitano at- consapevolezza di essere sopportati social- Nella Dichiarazione dei Diritti Umani delle Na- zione equivoca come nei casi in cui il docente torno ad essa. mente e scolasticamente da figure educanti zioni Unite del 1984 si dice che i genitori hanno fa presente ai genitori che il figlio non riesce a unite tra loro favorisce in loro la sensazione Di fatto, da diversi studi emerge che la creazio- di essere competenti, suscita l’interessamento la principale responsabilità per quanto riguarda concentrarsi o ha difficoltà di apprendimento, ne di un clima di collaborazione e la costruzio- l’istruzione dei figli (Articolo 26, punto 3). i genitori pensano che l’insegnante voglia dire alle problematiche relative alla scuola, incenti- ne di legami forti e stabili fra genitori, studenti, va in ognuno la volontà di conseguire risultati Oggi, più che mai, è ancora valida la prospetti- che il figlio non è normodotato e si mettono, scuola e contesto sociale sono fondamentali quindi, sulla difensiva attribuendo all’inse- positivi e motiva tutti a costruire relazioni. I va formativa, che possiamo sintetizzare con il per il miglioramento, non solo del rendimento ragazzi che non percepiscono il sostegno scola- detto africano: “ci vuole un villaggio per educa- gnante la responsabilità per le problematiche scolastico del singolo, ma anche, del benessere del figlio. stico da parte dei genitori e vivono mancanza re un bambino”. Questa efficace affermazione generale sella community. di unità sono tre volte più a rischio di malattie stenta a decollare essendo indebolita la forza Le criticità nel rapporto insegnante famiglia pos- E’ sempre importante che ognuno riconosca il causate dallo stress (mal di testa, problemi di delle comunità locali in quanto tutti i sogget- sono essere dunque dovute a mancanza di comu- proprio ruolo nell’azione educativa ed istrutti- stomaco, muscolari e dolori allo scheletro). ti coinvolti nei processi formativi mancano di nicazione efficace, a confusione di ruoli, al fatto va e, solo partendo da questa consapevolezza, una visione di insieme e unità di intenti. che ci si senta giudicati. La scuola deve superare l’idea del “genitore fo- si possono anche immaginare forme di coin- riero di problemi” e valorizzare particolarmente Ciò che prima scaturiva da una collettività so- Occorre comprendere che genitori e insegnan- volgimento dei genitori nelle attività scolasti- il contributo e la collaborazione della famiglia ciale più coesa e solidale, frutto di un accordo ti non sono delle controparti tese a difendere che, come la supervisione e il monitoraggio dei perché è il fattore più importante per migliorare implicito fra genitori e professori, oggi è in cri- principalmente propri interessi, ma sono uniti compiti pomeridiani, il parlare quotidianamen- l’apprendimento degli studenti. si: la famiglia delega scorrettamente ed in toto dal medesimo progetto: il bene della persona ad te della scuola a casa, nonché la comunicazione alla scuola una funzione educativa che spetta diretta con i docenti e il personale amministra- E’ dimostrato che il grado d’istruzione dei geni- entrambi affidata. Sono anche diversi i casi in tori e la qualità della collaborazione fra scuola in primis, ad ogni genitore e la scuola stenta, cui si lavora per raggiungere lo stesso obiettivo, tivo: sono ormai tanti gli studi che dimostrano quindi, a gestire questa delega impropria anche che i rapporti impostati in modo costruttivo e casa provocano effetti positivi a trecentoses- e genitori e insegnanti lavorano insieme, sono santa gradi nel contesto scuola: gli alunni mi- a discapito di ciò che è il suo ruolo: l’istruzione disposti a mettersi in discussione, diventano sono associati a un maggiore successo nei ra- e la socializzazione dei ragazzi. gazzi, a punteggi di rendimento più elevati nel gliorano il loro rendimento e il loro comporta- alleati, con la certezza che tutti mirano al vero mento, i docenti sono più sereni nello svolgere La collaborazione tra scuola e famiglia, e più di- bene del ragazzo. In queste occasioni si crea un campo della matematica, della lettura e della scrittura e ad un miglioramento delle abilità le lezioni e migliorano quindi anche le loro abi- rettamente tra il singolo docente e i genitori, è di clima scolastico e familiare idoneo alla crescita tudini e qualità del lavoro. fondamentale importanza per la riuscita del pro- culturale, emotiva, relazionale e uno sviluppo relazionali. getto formativo, per l’apprendimento dell’alunno armonico e sereno. Da questi stessi studi emerge che quando i ge- e per il benessere di tutti. Diventare alleati è frutto di impegno reciproco e nitori sono i veri protagonisti nell’educazione La complessità nella gestione di questo rappor- di rispetto dei propri ruoli e competenze. dei loro figli e tessono una collaborazione seria to è da annoverare, spesso, ad una mancanza con i docenti, i risultati scolastici, la frequenza, di un progetto e ruoli chiari che gli attori coin- la salute, la fiducia in sé e la disciplina dei ra- volti nei processi educativi dovrebbero avere: gazzi mostrano un netto miglioramento. Una assistiamo spesso ad errate aspettative della buona relazione tra la scuola e i genitori ha in- famiglia nei confronti della scuola e viceversa. fluenze positive sia sulla motivazione che sugli obiettivi presenti e futuri degli studenti. Da una parte i genitori richiedono che l’inse- gnante abbia un’ottima preparazione profes- I ragazzi che sperimentano buone reti relazio- sionale, competenze, capacità di ascolto, nali e collaborative tra gli adulti che li accom- piena disponibilità, comprensione, ca- pagnano, si sentono circondati da un ambiente pacità di gestione efficace delle dina- di positività propedeutico a qualunque forma 2 3
Come possono collaborare tra loro scuola e genitori? Ma come viene intesa, normalmente, la collabo- razione scuola-famiglia? Quali sono i rischi che sottendono questa rete che si desidera tessere? Siamo di fronte quindi ad una rivoluzione co- pernicana nell’assetto educativo e istruttivo: non dovrebbe più essere presente una linea di E • i genitori solitamente non riescono a met- demarcazione che delimita il confine del “den- pstein (1995) ha sviluppato un modello molto famoso che individua sei tipi di coinvolgi- tro l’istituto” in cui il docente può fare ciò che mento dei genitori nella learning community della scuola: parenting, communicating, tere bene a fuoco in cosa consista la colla- borazione e quali contributi efficaci possa- vuole e il “fuori l’istituto” in cui la famiglia non volunteering, learning at home, decision making e collaborating with the community: ha vincoli e rapporti con i docenti. no apportare 1. 4. “Sostegno genitoriale (Parenting): la Compiti a casa (Learning at Home): • c’è una generalizzata percezione comune Genitori e insegnanti devono mantenere cia- scuola deve offrire ai genitori il sostegno coinvolgere i genitori nell’apprendi- da parte delle famiglie nel non sentirsi ve- scuno il proprio ruolo, ma con una forte pro- per le questioni relative alla crescita dei mento a casa, ovvero nello svolgimen- ramente chiamate ad essere partecipi della pensione a interagire gli uni con gli altri per il figli e alla creazione di un contesto domestico to dei compiti e nelle altre attività scolastiche scuola e si vedono come un terzo incomodo bene del ragazzo. favorevole allo sviluppo scolastico dei ragaz- da svolgere fuori dalla classe. Incoraggiare i do- • il genitore è schiacciato di fronte al “potere Le madri solitamente appaiono, nella misura zi. I genitori, dal canto loro, devono aiutare la centi a dare compiti da fare a casa che permet- istituzionale” dei docenti e vede sminuite le del 70-80%, come le referenti che curano il scuola a comprendere il background familiare tano agli studenti di coinvolgere i loro genitori, proprie prerogative educative verso il figlio rapporto con la scuola: aiutano i figli a studiare e culturale del ragazzo. di lavorare e di discutere con loro. • le famiglie sono molto prudenti nell’appor- a casa, partecipano alle riunioni e alle attività 2. 5. tare contributi o suggerimenti alla scuola in scolastiche. Il principio educativo da cui si ge- Informazioni (Communicating): discu- Processo decisionale (Decision Making): quanto, seppure non mai esplicitato né a sé nerano tutte le attività e buone pratiche riguar- tere con i genitori a proposito dei pro- includere i genitori come partecipanti stessi né ad altri, temono ritorsioni nei con- da l’unità degli agenti coinvolti nei processi di grammi scolastici e dei progressi degli attivi alle decisioni relative alla scuola fronti dei propri figli formazione; se questo è vero, come abbiamo studenti e creare un canale di comunicazione e alla sua governance attraverso i consigli di Andrebbe a vantaggio dell’intera collettività visto nel rapporto scuola-famiglia, altrettanto bidirezionale tra la scuola e i genitori. Istituto o i gruppi di discussione e di lavoro, i scolastica un adeguato coinvolgimento dei ge- lo è nel rapporto madre-padre: una maggiore comitati e le organizzazioni dei genitori. 3. Compresenza volontaria (Voluntee- nitori, laddove questi possono esprimere spunti presenza del papà, ha un forte impatto sul ren- 6. ring): migliorare il reclutamento, la for- Legame tra la Società e le autorità loca- o suggerimenti di reale sostegno ai docenti. Gli dimento scolastico dei ragazzi, sebbene la par- mazione e le attività per coinvolgere i li (Collaborating with the Community): insegnanti potrebbero innescare questa tipolo- tecipazione della madre e del padre hanno un genitori in azioni che si svolgono a scuola o in coordinare le risorse e i servizi per le fa- gia di con-partecipazione, attivando atteggia- diverso influsso per quanto riguarda la crescita altri luoghi, ad esempio invitandoli a presen- miglie, gli studenti e la scuola, con i vari gruppi menti motivazionali agli occhi delle famiglie e del figlio e la sua prestazione. ziare alle lezioni e a collaborare alle attività della comunità, comprese le aziende, le orga- astenendosi dal porre barriere che allontanano La partecipazione di entrambi i genitori nei scolastiche. Consentire ai docenti di lavorare nizzazioni civiche e culturali o le Università. e non favoriscono un reale sostegno sociale: primi ordini scolastici è sei volte più impor- con i genitori volontari che supportano gli stu- Permettere a tutti di contribuire al servizio tante per il miglioramento scolastico rispetto denti e la scuola: ad esempio i docenti possono della comunità. In questa area, rientra la par- Da un’indagine condotta nel 2006 (Thomas Nordahl) emerge che il 75% dei genitori non all’influsso della scuola. Se tutti i genitori di una guidare i genitori nella loro partecipazione vo- tecipazione rappresentativa dei genitori alle classe sostenessero e stimolassero i figli nella lontaria alle attività formative. attività della scuola, con particolare attenzione sente di avere con la scuola un rapporto basato sul dialogo paritario e l’80% dei genitori segna- stessa misura, la variazione media del successo a tutto ciò che concerne le istanze decisionali e scolastico si ridurrebbe del 30%, ovvero ci sa- di pianificazione della scuola.” la di avere un influsso decisamente scarso sulla scuola. Di norma, i genitori che hanno figli con rebbero meno differenze nel rendimento degli pessimi risultati scolastici ritengono che le re- alunni di una stessa classe. E’ stato anche dimostrato il beneficio che gli studenti manifestano a seguito della partecipazione dei genitori in alcuni ambiti della didattica scolastica e a casa: affinché questo tipo di attività lazioni fra scuola e famiglia siano in gran parte La Ericsson (2000) usa l’espressione “area in- sortisca effetti positivi, sarà comunque necessario l’incoraggiamento costante degli insegnanti basate su un canale informativo a senso unico. certa” in corrispondenza delle relazioni fami- e, in linea generale, dell’intera scuola. Lo stesso Epstein suggerisce tre livelli di intesa e tre livelli Circa il 65% dei genitori con figli che non rie- glia-scuola, riferendosi a quelle zone in cui il di collaborazione fra scuola e genitori. scono a inserirsi a scuola, ritiene che la colla- contatto non è chiaro e non è stato bene spe- borazione sia negativa e basata sui pregiudizi. cificato: possono intervenire gli insegnanti e Livelli di intesa Livelli di collaborazione Al contrario, i genitori che hanno un’esperien- za positiva delle relazioni con la scuola, hanno dare suggerimenti ai genitori su come educare i figli? è giusto che le famiglie sostengano il co- • Reciproco scambio di informazioni: da do- • Rappresentativa: i genitori partecipano alle associazioni di genitori figli con un buon rendimento nelle diverse di- sto del materiale scolastico? è opportuno che i centi a genitori e da genitori a docenti scipline e non presentano particolari problemi. genitori abbiano voce in capitolo su questioni • Dialogo: comunicazione e discussione di • Diretta: i genitori prendono parte a riunio- questioni importanti relative ai ragazzi ni specifiche e prendono accordi con i ra- C’è un nesso di diretta causalità fra i ragazzi di natura organizzativa, disciplinare o metodo- gazzi e i docenti che vanno bene e il dialogo con la scuola: più è logico-didattica? • Contributo e influenza: importanti de- • Indiretta: tutto ciò che i genitori fanno quo- elevata la percezione dell’influenza che i geni- cisioni prese sulla base di un accordo tidianamente a casa per aiutare i loro figli a tori sentono di avere sulla vita scolastica e più consensuale. raggiungere risultati positivi a scuola. i figli sono sereni e rendono bene. 4 5
La problematica della collaborazione con la Certamente il docente, curando alcuni atteg- Per favorire processi virtuosi di cambiamento in Spesso i genitori richiedono troppo dalla scuo- scuola si amplifica a causa di ulteriori dieci ra- giamenti, può essere l’ago della bilancia che fa- ambito di collaborazione scolastica, anche la fami- la e troppo poco da sé stessi: il padre e la ma- gioni che sono emerse dalle recenti ricerche in vorisce questo coinvolgimento: glia dovrebbe interrogare se stessa e i propri figli: dre devono essere disposti a sapere leggere fra questo settore: • mostrare interesse generale per i singoli ge- • essere positivi nei confronti della scuola, le righe nel corso dei colloqui con i docenti e 1. sono presenti in famiglia bambini piccoli e i nitori e la loro particolare situazione mettendo da parte eventuali esperienze sapersi mettere in discussione per cambiare, genitori non sanno a chi affidarli personali negative laddove necessario, qualche atteggiamento o • lavorare sistematicamente con i singoli stu- qualche modo di fare che non aiuta la forma- 2. presenza turni di lavoro notturni/serali denti, mostrando nei loro confronti un in- • farsi coinvolgere maggiormente nella scuo- zione del ragazzo. 3. inadeguatezza nell’ambiente scolastico a teresse speciale, motivandoli, passando un la e nelle attività scolastiche po’ di tempo con loro, individuando le loro Questo tipo di impostazione che comporta un causa di esperienze pregressa negativa, • collaborare con gli insegnanti su progetti avvicinamento dei referenti educativi è di per quando si era alunni qualità. comuni rivolti ai ragazzi sé importante, ancor prima degli esiti scolastici 4. non si reputano importanti le riunioni sco- • incoraggiare la comunicazione fra genitori • avere sempre presente che il bene del figlio che gli alunni raggiungono. La scuola è una par- lastiche e non vi è partecipazione e figli è voluto tanto da loro quanto dalla scuola te di società e se all’interno di essa si riesce a far • trasmettere chiaramente il proprio deside- vivere una comunità educante che si confronta, 5. stress e problemi di vario tipo • parlare positivamente della scuola, dell’in- rio di aiutare i ragazzi che lavora, che dialoga, che progetta, allora ogni segnante e dell’istruzione in generale 6. mancanza di rete di relazioni sociali alunno cresce con solidi valori che saranno pro- • condividere l’intenzione di collaborare con • discutere di argomenti e notizie focalizzan- pedeutici a far germogliare e fiorire la cultura. 7. carenze linguistiche che scoraggiano per i genitori do l’attenzione sulla società o su aspetti del eventuali problemi di comprensione Il bene e il bello è diffusivo e una rete di relazio- • ascoltare le preoccupazioni dei genitori mondo giovanile 8. convinzione di non avere un sufficiente li- ne impostata su sostegno reale e reciproco non vello di istruzione e delega totale ai docenti • suscitare negli alunni interessi culturali • partecipare in modo costruttivo a tutte le farà altro che essere da esempio per tutti e quin- più competenti • spiegare gli obiettivi e i programmi in classe riunioni e attività che avvengono a scuola di innesca processi virtuosi. In questo modo si • rendersi disponibile per piccoli progetti da crea un denominatore comune di volontà e mo- 9. rischio di essere fraintesi e non essere ca- • riportare ai genitori resoconti dei progressi dalità educativa che favorisce l’aggregazione di paci di comunicare dei figli svolgere nella scuola genitori e crea un terreno fertile per la forma- 10. convinzione che le questioni scolastiche • suggerire idee da sperimentare a casa • assicurarsi di essere un buon modello cul- zione di ogni alunno. non sono di pertinenza dei genitori turale per i propri figli • mettere in pratica le informazioni e le idee Molte di queste sono ragioni più che valide, ottenute dai genitori • mostrare interesse per il rendimento scola- laddove ci sia realmente una problematica di stico dei propri figli e, laddove ne- ordine pratico e logistico (ad esempio i turni di cessario, aiutarli nei compiti lavoro serali); per le altre, invece sarebbe op- Oggi, più che mai, la nostra società ha bisogno • assicurarsi che i propri figli portuno trovare soluzioni che facilitino il coin- di insegnanti che siano proattivi e proiettati nel abbiano libri da leggere e volgimento dei genitori. futuro, liberandosi da vecchie concezioni mae- la possibilità di utilizzare strocentriche del passato e guardando con oc- l’informatica nei proces- Portare i genitori nella scuola e portare la scuo- chi nuovi ai genitori come coloro con i quali si la nelle famiglie richiede anche un progetto si di apprendimento riesce veramente a realizzare un grande proget- fortemente voluto dai dirigenti e non solo ap- to di cambiamento per il bene della società. • monitorare che i propri pannaggio di alcuni insegnanti illuminati. figli seguano un’alimen- tazione sana e dormano sufficientemente 6 7
Modelli di comunicazione - Il docente Patto di corresponsabilità educativa Modello amicale: l’insegnante si pone come un Il genitore non percepisce empatia, si sente incapace G amico di famiglia, si mostra molto affettivo e com- di sostenere i compiti educativi, preferisce evitare il li artt. 30, 33 e 34 della Costituzione san- fredda che ha come obiettivo l’assolvimento di prensivo ed fortemente sbilanciato su forme di ac- confronto o cerca lo scontro. ciscono: “È dovere e diritto dei genitori indicazioni ministeriali. cudimento dei genitori. Questa modalità, in alcuni mantenere, istruire ed educare i figli…” “… E’ necessario utilizzare il “modo condizionale” Modello competente: l’insegnante sostiene la re- casi, consente anche colloqui estemporanei e non La Repubblica detta le norme generali sull’istru- per indicare cosa dovrebbe anche essere con- lazione con i genitori al fine di condividere una adeguatamente preparati. zione ed istituisce scuole…” “La scuola è aperta a temperato in un patto di corresponsabilità e il lettura del percorso scolastico in funzione degli Il rischio di questo modello consiste nell’alimentare tutti. L’istruzione inferiore, impartita per alme- modo in cui dovrebbe effettivamente essere obiettivi di apprendimento, utilizzando un atteg- la dipendenza del genitore dalle decisioni dell’inse- no otto anni, è obbligatoria e gratuita…” realizzato questo processo di collaborazione. giamento professionale ed empatico e, partendo gnante, non consentendo di attivare le risorse au- La Costituzione assegna ai genitori e alla scuo- tonome della famiglia. L’eccesso di affettività può dai dati scolastici, presenta alcuni punti di crescita Sia la scuola che la famiglia dovrebbero richie- dell’alunno dando maggiore risalto alle skills pos- la il compito di istruire ed educare; risulta per- dersi a vicenda una modalità diversa di intera- provocare l’inversione dei ruoli. tanto irrinunciabile, per la crescita e lo svilup- sedute dal ragazzo. zione e confronto: Modello direttivo: l’insegnante si pone soprattut- Il genitore si sente coinvolto e non messo in difficoltà po degli alunni, una partnership educativa tra 1. famiglia e scuola fondata sulla condivisione dei avere dei docenti di riferimento che pos- to come un rappresentante della scuola e sottoli- per le inadempienze del figlio, è disposto a manife- valori e su una fattiva collaborazione, nel ri- sano essere realmente portavoci del pun- nea la sua dimensione istituzionale; gli strumenti stare il proprio parere e si adopera attivamente per spetto reciproco delle competenze. to di vista di un consiglio di classe che comunicativi privilegiati sono i giudizi e le valuta- la buona educazione del figlio concordando con la vede l’alunno sia sotto il profilo del rendimento zioni delle pagelle o del registro di classe. scuola procedure comuni di azione. Il Patto di Corresponsabilità Educativa, sotto- sia sotto quello della sua crescita come persona scritto dai genitori e dal Dirigente Scolastico, Modelli di comunicazione - Il genitore 2. nasce da una comune assunzione di respon- prevedere momenti di incontro con la sabilità e impegna scuola e famiglia a condivi- scuola preparati previamente da en- derne i contenuti e a rispettarne gli impegni. trambe le parti affinché il professore Modello sfidante: è quel genitore che non rico- ma solo dei suoi bisogni primari. Spesso denotano Esso è finalizzato a definire compiti attribuibili sappia bene cosa dire ai genitori e parli con il nosce l’autorità dell’insegnante, anche a causa sofferenza psichica o fisica, difficoltà economiche ad ogni membro della comunità scolastica, in padre e la madre che hanno un piano educativo di un vissuto personale di scarsa autostima o di o di tipo pratico. In generale la scuola viene consi- virtù del ruolo che ricopre. da cui dipenderà anche il rendimento scolastico difficoltà nelle proprie relazioni di studente con derata come un parcheggio ed è del tutto assente 3. curare anche gli ambienti in cui si parla, l’istituzione scuola; è portato a sottolineare ciò la condivisione di obiettivi educativi e scolastici “Al fine di consentire all’istituzione scolastica eliminando quelle situazioni di colloqui di che non funziona. con gli insegnanti. di realizzare con successo le finalità educative più docenti che, contemporaneamente in L’insegnante ha ancor di più un compito importan- I docenti sono del tutto impotenti nei confronti di e formative, cui è istituzionalmente predispo- una stessa aula, trasmettono ai genitori i voti che, te e, con atteggiamento empatico, dovrebbe cercare questi genitori; possono solo tentare un approccio sta, ciascun soggetto è tenuto ad adempiere sul momento, leggono sul registro di classe di non raccogliere le provocazioni, partire sempre motivazionale partendo dai bisogni psico-fisici del correttamente ai doveri che l’ordinamento gli dalle qualità dell’alunno per avviare un confronto ragazzo. 4. attribuisce’’. tenere presente anche la componente autentico che punta alla crescita del ragazzo. La condivisione di accordi scuola-famiglia, il emotiva in modo tale che ciò che si dice Modello partecipativo: il genitore si pone in modo coinvolgimento e la partecipazione, risultano non ferisca mai l’altro, ma abbia come Modello sottomesso: è il genitore che instaura una collaborativo, attento e interessato alla scuola, al elementi costitutivi di suddetto patto. Va da sé obiettivo la crescita del ragazzo relazione di dipendenza dalla figura dell’autorità, lavoro dell’insegnante, ai progressi o alle difficoltà delegando, anche involontariamente, il compito del figlio; costituisce un modello auspicabile. Sono 5. che non è possibile applicare asetticamente i istituire momenti di confronto collettivi patti di corresponsabilità nelle diverse scuole, educativo al docente e alla scuola. Questa tipolo- generalmente persone che mostrano una discreta fra scuola e famiglie che non nascano senza che si sia tenuta in debita considerazio- gia di genitore è sicuramente molto apprezzata dai sicurezza e ritengono di potersi confrontare con da necessità contingenti come un viag- ne la peculiarità di ogni situazione familiare o docenti perché si riceve gratificazione e responsa- insegnanti anche su questioni di apprendimento, gio di istruzione o problematiche di comporta- scolastica: ad esempio, nel caso di genitori se- bilità; tuttavia non è un modello valido dal punto riconoscendo i propri ambiti di azione e ponendosi mento di una classe parati, sarebbe auspicabile informare e coin- di vista educativo in quanto non aiuta la crescita in una dimensione di ascolto. Non temono il giu- Tutti gli attori coinvolti nell’educazione di un dei genitori che vengono, così, deresponsabilizzati. dizio e la valutazione, sono in grado gestire il con- volgere entrambi riguardo i progressi educati- ragazzo devono prestare particolarmente at- L’insegnante non dovrebbe accettare nessun tipo fronto con equilibrio e rispetto della professionali- vi dei figli, dando così alla scuola anche il ruolo tenzione alla dimensione dei “modelli di co- di delega, ma dovrebbe lavorare per promuovere tà e cercano la collaborazione per il bene del figlio, di mediazione in quelle relazioni delicate, so- municazione e relazione”; diversamente ci si le competenze genitoriali, attivando le risorse di- prendendosi anche cura delle dinamiche di classe. prattutto laddove queste possano inficiare la espone a critiche che fanno solamente perdere sponibili. I docenti e la scuola devono valorizzare questi geni- crescita del ragazzo. tempo e distolgono dal raggiungere veramente tori perché possono innescare processi a catena di In ogni caso la collaborazione scuola-famiglia gli obiettivi formativi. Modello assente: sono i genitori di alunni che pre- positività, facilitando la realizzazione di reti di dovrebbe essere prevista ed improntata sentano difficoltà nell’apprendimento e nel com- sostegno e di aiuto anche per altri genitori su uno alto standard qualitativo e re- portamento. Sono poco presenti a scuola e non si con difficoltà. lazionale e non come una procedura preoccupano della dimensione scolastica del figlio, 8 9
La vera collaborazione parte da una sana comunicazione N on è ipotizzabile una reale collaborazio- che il nostro interlocutore vuole trasmetterci. Il contesto comunicativo è funzionale alla col- si sempre di individui che non affermano le ne fra i soggetti educanti se non si parte è scientificamente dimostrato che la maggior laborazione proprie idee, sposando e avvalorando quel- da una sana e vera comunicazione. parte delle persone ascolta in modo inefficiente. è necessario, in qualunque contesto sociale, le degli altri e svalutando il loro comporta- Alcune persone hanno facilità a trasmettere il Dopo avere “sentito” una persona per circa avere un’auto-consapevolezza del proprio stile mento.” proprio pensiero, le proprie emozioni e il pro- dieci minuti, l’individuo medio ha udito, com- comunicativo e anche di quello del nostro in- • Aggressivo: “il soggetto tende ad affermare prio sentire; altre sono dotate di particolari re- preso, valutato appieno e assorbito circa il 40% terlocutore: solo così ci si potrà servire di even- sé stesso con arroganza e prepotenza, sen- cettori che consentono di ascoltare veramente, di quanto gli è stato detto. Alla fine, compren- tuali accorgimenti che consentano di trasmet- za tenere in seria considerazione le opinio- mettersi nei panni dell’altro e comprendere diamo e tratteniamo solo un quarto di quanto tere o ricevere in modo genuino qualunque ni e le esigenze altrui. Tale comportamento anche aldilà del linguaggio verbale. abbiamo ricevuto. messaggio senza che questo sia alterato. non esprime alcuna forma di rispetto per la In ogni caso è sempre necessario un consape- Può essere quindi opportuno che sia i docenti Normalmente sono tre gli stili che possiamo in- persona con cui si interagisce. Tende a do- vole impegno a comunicare in modo adeguato: che i genitori svolgano personalmente un test dividuare minare e imporsi sull’altro.” il punto di partenza sarà quello di sviluppare la sulla capacità di ascolto per verificare le carat- • Assertivo: “il soggetto è aperto e disponibile capacità di ascolto, sapendo che “udire” è un’a- teristiche personali e assumere, conseguente- • Passivo: “il soggetto subisce le situazioni senza reazioni apparenti, assumendosi la alla negoziazione e al compromesso, senza zione fisica che non implica la volontà, mentre mente, atteggiamenti adeguati alle circostanze per questo rinunciare alla propria dignità e “ascoltare” è un passaggio conseguente all’udito della vita ordinaria. responsabilità anche di eventi che non lo riguardano in prima persona. Si tratta qua- al rispetto per se stesso e l’altro.” che implica il sapere raccogliere tutti i segnali Test sulla capacità di ascolto: sei un uditore o un ascoltatore? 1. Continui ad ascoltare chi dice qualcosa su cui non sei d’accordo? 4. Ti preoccupi di chiedere il significato del- le parole che non conosci? 7. Pensi ad altro mentre gli altri parlano? 9. Osservi l’espressione dell’interlocutore? o SEMPRE o SEMPRE o SEMPRE o SEMPRE o SPESSO o SPESSO o SPESSO o SPESSO o QUALCHE VOLTA o QUALCHE VOLTA o QUALCHE VOLTA o QUALCHE VOLTA o MAI o MAI o MAI o MAI 2. Ti concentri su quanto viene detto, anche se non ti interessa? 5. Pensi a come ribattere mentre ti stanno ancora parlando? 8. Guardi l’interlocutore negli occhi mentre parla? 10. Ripeti messaggi e istruzioni per essere sicuro di aver ben capito? o SEMPRE o SEMPRE o SEMPRE o SEMPRE o SPESSO o SPESSO o SPESSO o SPESSO o QUALCHE VOLTA o QUALCHE VOLTA o QUALCHE VOLTA o QUALCHE VOLTA o MAI o MAI o MAI o MAI 3. Quando presumi di indovinare che cosa stanno per dirti, continui ad ascoltare? 6. Fingi di ascoltare attentamente anche quando non ascolti affatto? Griglia di correzione o SEMPRE o SEMPRE Dare un punteggio ad ogni risposta, in base al • Se hai totalizzato un punteggio compreso tra 0 e o SPESSO o SPESSO numero riportato 10: sei un uditore. o QUALCHE VOLTA o QUALCHE VOLTA SEMPRE =3 • Se hai totalizzato un punteggio compreso tra 10 o MAI o MAI SPESSO =2 e 20: sei a metà tra un uditore e un ascoltatore. QUALCHE VOLTA = 1 • Se hai totalizzato un punteggio compre- MAI =0 so tra 20 e 30: sei un ascoltatore 10 11
L’ 1. atteggiamento migliore per instaurare Abilità nel riconoscere le emozioni. Da parte della scuola, invece, un docente può scere un proprio atteggiamento sbagliato. una comunicazione efficace è quello as- L’obiettivo è l’autonomia emotiva, il perce- rispondere in modo altrettanto distruttivo ad L’assertività nella risposta ad una critica for- sertivo. pire le emozioni come un arricchimento della un genitore: mulata in modo distruttivo, potrebbe modifica- La persona assertiva sa mettersi nei panni situazione senza quel coinvolgimento negativo “Suo figlio è sempre stanco, mi domando cosa gli re l’esito di un colloquio che avrebbe tutti i pre- dell’interlocutore e cerca di intendere in pro- che genera vergogna e disagio. fate fare la sera a casa”. supposti per andare male e incrinare i rapporti. fondità il messaggio che gli viene trasmesso, senza mettere barriere alla comprensione e 2. Capacità di comunicare sentimenti ed emozioni attraverso vari strumenti co- municativi (gestuali, mimici) Le critiche assertive sono, invece, quelle di cui Quindi, rispetto alla domanda aggressiva del tutti abbiamo bisogno perché ci consentono di genitore: senza ipotizzare ciò che l’altro avrebbe voluto L’obiettivo è la libertà espressiva: padroneggia- crescere, migliorare, ravvedersi. “Fino all’anno scorso mio figlio è sempre andato effettivamente dire. La persona assertiva non ha timore nel formulare domande per chiedere re le reazioni motorie affinché non siano inibi- Normalmente non si vuole colpire la persona bene nella sua materia”, una risposta assertiva conferma. te dalla tensione e dall’ansia. con cui si dialoga, ma ci si concentra sui fatti: può essere: “Non si preoccupi signora, il calo di suo Si delinea il profilo di una persona che sa essere sicura di sé, dei propri diritti e sa esporre, con- 3. Consapevolezza dei diritti della persona. L’obiettivo è il rispetto di sé e degli altri: identificare e valutare i propri diritti in relazio- • viene formulata nel rispetto dell’altro (sen- figlio è dovuto solo ad un programma un po’ più za urtare i sentimenti e la sensibilità altrui) complesso, ma ha tutto il tempo per recuperare”. seguentemente, con chiarezza, il proprio pen- ne a quelli altrui per mediare le esigenze perso- • fornisce indicazioni precise, circostanziate Allo stesso modo di fronte all’affermazione: siero assumendosi la responsabilità delle pro- nali con quelle sociali. e mai generiche “Suo figlio è sempre stanco, mi domando cosa gli 4. prie parole, ma senza mai ferire chi lo ascolta. Disponibilità ad apprezzare sé stessi e gli • suggerisce alternative o altri punti di vista facciate fare la sera a casa”, la risposta corretta Nella “non-assertività”, invece, questi elemen- altri. • propone domande aperte potrebbe essere “Mi dispiace se sta notando que- ti sono assenti. Ciò che accomuna il passivo e L’obiettivo è la stima di sé: la capacità di valo- sta stanchezza eccessiva, può dirmi in particola- • non chiude mail il dialogo l’aggressivo, infatti, è l’egocentrismo cioè l’at- rizzare gli aspetti positivi dell’esperienza. re quali segnali ha notato?” teggiamento individualistico che porta a con- siderare gli altri come estranei. 5. Capacità di autorealizzarsi. L’obiettivo è l’immagine positiva di sé: ciò consente di affrontare in modo positivo stress Un esempio di critica assertiva di un genitore al docente può essere: In queste pagine sono stati delineati solamen- te alcuni spunti di riflessione affinché genitori, Un adeguato atteggiamento comunicativo deve “Ho notato che quest’anno mio figlio ha un rendi- primi e principali educatori dei figli, e docenti, e ansia e di percepire le difficoltà come ostacoli tenere presenti alcuni obiettivi, secondo le psi- mento più basso nella sua materia. Probabilmen- istituzionalmente delegati all’istruzione degli da superare abilmente e non come occasioni di cologhe Roberta Carbone e Federica Fantetti: te perché il programma è più complicato?” alunni, possano avviare nuove forme di inte- frustrazione. Parimenti una critica assertiva del docente ad sa e di collaborazione che hanno come unico obiettivo la crescita sana ed equilibrata di ogni I processi comunicativi a livello scolastico non sono mai privi di una “dimensione critica” che un genitore può essere: ragazzo per il vero bene e progresso della so- può avere premesse ed effetti sia positivi che negativi. Anche in questo caso dipende molto “Ho notato che Marco in questo periodo è più cietà e non per affermare sé stessi. da come ci si propone, sia da parte dei genitori che dal lato dei docenti o dei dirigenti. stanco del solito. L’ha notato anche lei?” Ognuno può realmente apportare un contribu- La “critica” se ben formulata è l’occasione di mi- Entrambe colpiscono l’individuo: La critica assertiva non è formulata solamen- to educativo partendo dalla cura della qualità glioramento di una scuola ed efficacia dei pro- te con un linguaggio idoneo a non irritare l’a- delle relazioni che hanno sempre come deno- • sono generiche e totalizzanti scoltatore, ma ha come premessa la vera con- minatore comune una sana comunicazione che cessi educativi: si mettono infatti in evidenza alcune fragilità, senza avere l’obiettivo di vede- • mirano a colpevolizzare sapevolezza che la ragione non sta mai tutta si avvale di atteggiamenti di apertura all’altro. re l’altro come un avversario, ma invece istau- • adottano termini come “sempre, mai, tutto, da una parte e che bisogna approfondire insie- rando una dimensione di complicità per il bene ogni volta, niente” me il problema per capire le soluzioni migliori del proprio figlio o del proprio alunno. • tendono a chiudere il dialogo esercitan- da individuare. E’ sempre presente la possibilità di formulare o do un tentativo di controllo sui comporta- Il dialogo fra genitore e scuola è anche dettato ricevere critiche distruttive o critiche assertive. menti e sui sentimenti altrui, provocando dalla tipologia di risposta che gli uni e gli altri nell’altro sgradevoli sensazioni come senso danno di fronte alle segnalazioni ricevute: il Le prime hanno una forma di violenza diret- di colpa, di inadeguatezza e ansia. presupposto deve essere quello di una profonda ta: si alza la voce, si insulta, si può arrivare alle umiltà e di consapevolezza che possiamo sba- mani (sono quelle definite aggressive) oppure Un esempio di critica distruttiva che un geni- gliare ed è bene che c’è qualcuno che ci faccia si presentano in modo subdolo, penalizzando tore può muovere ad un docente può essere: notare i nostri punti di miglioramento, sempre ugualmente l’altro (sono quelle manipolative). “Fino all’anno scorso, con l’altra docente, mio fi- rispettosi dei ruoli e della professionalità; non glio è sempre andato bene nella sua materia” bisogna mai vedere un attacco personale e sa- pere distinguere le ipotesi dai fatti. La risposta ad una critica può anche consistere nel ricono- 12 13
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s c uo la famiglia sempre insieme per i nostri figli
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