SHOPPING TOURISM IN TOSCANA: IL PRESENTE, LE PROSPETTIVE LE AZIONI - Toscana Promozione
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per Risposte Turismo per Toscana Promozione Turistica SHOPPING TOURISM IN TOSCANA: IL PRESENTE, LE PROSPETTIVE LE AZIONI Sono ancora pochi i soggetti ed i territori che si sono cimentati in modo strutturato e ragionato sul fenomeno dello shopping tourism; ancor meno quelli sino ad ora capaci di addivenire a nuove modalità di impostazione e gestione. Le ricadute occupazionali ed economico-sociali così come le interconnessioni con gli altri comparti della macroindustria turistica sono per lo più spontanee. La regione Toscana rientra prima tra i soggetti che, nel panorama nazionale, si stanno attivando per contribuire ad organizzare e poi promuovere la struttura dell’offerta regionale a beneficio dei turisti dello shopping, tenendo conto della domanda che già insiste nel territorio o che potrebbe essere generata dalla nuova offerta stessa. Questo per seguire e continuare sul percorso di diversificazione dell’offerta regionale intervenendo anche sull'aspetto dell'offerta stessa, puntando a conquistare un posizionamento di destinazione attrezzata ed accogliente per il turista dello shopping. Toscana Promozione Turistica si è fatta promotrice di uno studio che ha avuto tra i suoi principali obiettivi quelli di fotografare il fenomeno – in termini di domanda e offerta – attraverso una lettura del presente, una individuazione delle prospettive ed una definizione di possibili interventi migliorativi. Nel lavoro si è scelto di focalizzare l’attenzione da un lato sui potenziali interventi sulla struttura dell’offerta, dall’altro sui canali e sulle attività, sia verso gli operatori che verso i consumatori finali (i turisti) che potrebbero essere utilizzati per promuovere e comunicare l’offerta regionale di shopping tourism. Il tutto dopo una panoramica sia sullo stato attuale del fenomeno che sulla domanda potenziale, e dunque mercati di riferimento e profilo dello shopping tourist. CHI È LO SHOPPING TOURIST, I BACINI E LA DOMANDA IN TOSCANA Cerchiamo di slegarci dall’idea che fare shopping sia andare solo negli outlet village o entrare nei negozi delle principali vie dei centri storici: è un’associazione molto, troppo facile e talvolta banale. Fare shopping ed essere un turista dello shopping è molto più articolato, così come articolata è una offerta di shopping tourism di una destinazione, che include non solo i luoghi, ma altresì i servizi, le professionalità, i prodotti, gli attori. Nonostante sia difficile tracciare un identikit ideale del turista dello shopping, è necessario partire dal presupposto che fare acquisti sia un driver capace persino di motivare un viaggio per una certa nicchia di mercato. Allo stesso tempo, nell’indagare il fenomeno non vanno persi di vista i turisti che, con più o meno intensità e piacere, considerano lo shopping non tanto la motivazione che li spinge a viaggiare, ma un’attività comunque rilevante tra quelle realizzate durante il viaggio. È dunque bene non generalizzare, ma andare ad approfondire, ad esempio, alcuni singoli mercati di provenienza della domanda per comprendere una più o meno marcata attitudine a viaggiare per shopping, a fare dello shopping durante il viaggio e a dedicare agli acquisti una parte del budget della vacanza. Fare acquisti durante il viaggio si lega infatti a diverse motivazioni, che vanno dalla voglia di acquistare uno specifico prodotto – talvolta caratterizzante la destinazione scelta – a quella di affermare il proprio status sociale, beneficiare di vantaggi economici, acquistare dei ricordi – per sé o per terzi – dai luoghi visitati, sino ancora a rilassarsi. Il volume di shopping tourist è difficile da identificare, ma studi, approfondimenti, ricerche ed analisi hanno fatto emergere alcune caratteristiche comuni, ovvero l’uso di tecnologie, il grado di istruzione mediamente elevato, l’interesse – oltre che per lo shopping – per arte, cultura e tradizioni locali, così come una media di 2-3 viaggi all’anno.
Risposte Turismo per Toscana Promozione Turistica Shopping tourism in Toscana: il presente, le prospettive, le azioni L’approfondimento ha identificato, tra i molteplici, sei source market “chiave” in questa azione di promozione e comunicazione – ma non solo – del prodotto shopping tourism in Toscana. Tenendo conto della rilevanza del mercato per il sistema turistico toscano attuale, della dimensione del mercato potenziale e dell’interesse verso lo shopping, i bacini di riferimento indagati sono Cina, USA, Emirati Arabi Uniti, Russia, Germania e Italia. Le caratteristiche, preferenze e attitudini dei mercati durante il viaggio sono risultate talvolta anche molto diverse tra loro, ma sono stati altresì individuati punti di contatto. Tra di essi spicca l’apprezzamento – se non la “richiesta” – di un servizio attento, se possibile personalizzato, durante il processo di scelta e acquisto: attenzione che si può misurare anche tramite i gift offerti, i programmi fedeltà o la capacità del personale di parlare la lingua del cliente. Riferendoci all’Italia, dunque non solo alla Toscana, dallo studio realizzato è emerso che gli shopping tourist sembrano avere una particolare predilezione verso tutto ciò che è made in Italy o riconducibile all’immaginario dell’Italian lifestyle, dall’enogastronomia ai prodotti artigianali tipici, dai grandi brand riconosciuti a livello internazionale sino alle specifiche produzioni di alta qualità del nostro paese. Più di un mercato mostra inoltre particolare apprezzamento verso le iniziative, gli eventi e gli appuntamenti dedicati allo shopping, anche a prescindere dal grado di intensità: si va dai turisti russi che spesso scelgono una meta proprio in occasione di uno specifico evento di shopping, ai turisti tedeschi che invece amano venire a conoscenza di questi momenti di entertainment e shopping di cui poter beneficiare durante la vacanza pur senza averli scoperti in anticipo. Appare d’altro canto logica la presenza di necessità, predilezioni e richieste ben diverse tra un mercato e l’altro: si spazia infatti dal voler avere a disposizione personale con competenza e conoscenza di usi e costumi musulmani per i provenienti dagli Emirati Arabi (dal personale delle strutture alberghiere agli addetti alle vendite) alla raccolta di informazioni tramite canali specifici quali WeChat e Weibo per il mercato cinese (il che implica per chi si occupa dell’offerta di essere in grado di proporsi anche su queste piattaforme), dal privilegiare destinazioni con collegamenti diretti dalla Russia, anche a prescindere dalla notorietà o fama della destinazione, al poter vivere esperienze di shopping caratterizzate da diverse spese medie. LO SHOPPING TOURISM IN TOSCANA Una visione d’insieme è necessaria per comprendere il punto di partenza che, in questo caso, si compone di beni, luoghi ed iniziative così come di servizi offerti ed operatori che già vedono nello shopping tourism un fronte di lavoro. In Toscana, riferendoci ai beni che un turista potrebbe desiderare, sono veramente molte le produzioni regionali che potrebbero, se ben promosse e valorizzate, addirittura spingere i turisti a scegliere la Toscana come meta di un viaggio. E per chi non cerca l’autenticità del prodotto, ma tende invece a preferire la vastità della scelta, la regione può contare anche sulla presenza di molti luoghi di shopping: di questi però solo pochi sono conosciuti e raggiungibili dai turisti, soprattutto se provenienti dall’estero. Tralasciando per un momento la necessità di questi luoghi di shopping di adeguarsi ed essere pronti a meglio rispondere ad una domanda di shopping tourist, sono tante le realtà individuate che rientrano a pieno titolo in un’offerta regionale di turismo dello shopping: 8 tra factory outlet ed outlet village si affiancano a 12 distretti industriali e 17 musei d’impresa, mercati e centri commerciali naturali, vie dello shopping, department e flagship store, cantine e fattorie, ed altro ancora. L’offerta in termini di luoghi o prodotti deve però essere supportata da un’adeguata rete di servizi e competenze a completamento dell’esperienza in un determinato spazio. L’azione di un singolo nel promuoversi nei confronti degli shopping tourist risulta vana là dove il turista non viene messo nelle condizioni di raggiungere un luogo, di beneficiare di un’esperienza, di conoscere. E allora ben vengano personal shopper, food shopper, fornitori di servizi di trasporto, corrieri e spedizionieri, strutture alberghiere, ecc..., realtà che, lavorando assieme o collaborando, possono migliorare l’esperienza del turista dello shopping. Figure e professionalità che già sono attive e che nel panorama turistico operano, ma che probabilmente devono essere messe nelle condizioni di lavorare in modo sistemico o di farsi conoscere, di migliorare le proprie competenze e, se possibile, ampliare i propri fronti di impegno, così come loro stessi hanno affermato. RISPOSTE TURISMO | Giudecca, 624. Venezia 30133 info@risposteturismo.it | +39 041 3093260 | @RisposteTurismo 2018 | 2
Risposte Turismo per Toscana Promozione Turistica Shopping tourism in Toscana: il presente, le prospettive, le azioni E non vanno sottovalutati quegli eventi che potrebbero favorire e completare una vacanza all’insegna dello shopping. La Toscana può e deve agire per far sì che la mancanza di alcuni servizi e iniziative non incida sull’offerta di prodotti che può vantare. Un obiettivo, questo, che si può raggiungere iniziando a lavorare su pochi ma ben selezionati progetti, anche una tantum, che però richiamino e siano di ampio respiro e beneficio. Un modo per chiamare a sé i diversi operatori e territori, per far fronte comune e, anche in più piccole realtà che forse oggi stentano a farlo, far comprendere i benefici del settore turistico e del turismo dello shopping. Dagli operatori del settore, ascoltati nello sviluppo del lavoro, sono emerse alcune criticità sulle quali lavorare. Tematiche di competenza di più e diversi soggetti, spesso pubblici, che dovrebbero essere coinvolti in questo ampio dialogo per comprendere gli interventi utili e necessari cui far fronte. Si pensi al miglioramento dell’accessibilità della regione: una criticità da risolvere e da tenere in considerazione nella promozione del prodotto turistico di shopping. Di pari passo l’offerta regionale ed i suoi operatori devono aggiornare le proprie competenze, investendo nella formazione e conoscenza, per meglio rispondere alle esigenze della domanda e alzare il livello di soddisfazione del cliente-turista. L’OFFERTA DI SHOPPING TOURISM: ATTORI, STRATEGIE, AZIONI Come già scritto, sono poche le realtà a livello internazionale che si sono mosse proattivamente per far diventare lo shopping un vero e proprio motivo per visitare una destinazione. Tra le molte case history analizzate nell’approfondimento, emergono molti più casi in cui sono i privati, operatori che gestiscono luoghi dello shopping o che offrono servizi correlati all’esperienza turistica – specifica di shopping o meno – a muovere passi avanti. Più rari i casi in cui è stato invece il soggetto pubblico o comunque quello deputato allo sviluppo ed al management del turismo di una destinazione a farsi carico e ad incentivare in diversi modi lo shopping tourism. Verosimile dunque che a vedere nello shopping tourism un potenziale e ad agire concretamente per coglierlo possa essere il privato prima del pubblico, ma un percorso innovativo di creazione dell’offerta e successiva promozione andrebbe piu facilmente a buon fine se si trovassero le condizioni per una collaborazione trasversale. Le azioni di co-marketing e partnership si sono tradotte spesso in cooperazioni tra outlet village e compagnie aeree o catene di strutture alberghiere, o ancora in accordi tra gli enti organizzatori di grandi eventi e vettori aerei. Esperienze che evidenziano come si possa iniziare a gettare le basi sullo shopping tourism anche senza grandi budget. Guardando invece ai servizi ad hoc per gli shopping tourist si incontrano proposte ed iniziative che vanno a rispondere anche ad esigenze “tecniche” del turista: testare un oggetto d’arredamento prima di acquistarlo? Poter fare più acquisti senza il vincolo del peso del bagaglio al rientro in aereo? Galeries Lafayette a Parigi ha realizzato, in uno spazio attiguo al department store, una galleria in miniatura con servizi ad hoc per rispondere alle necessità del mercato asiatico e cinese. A Hong Kong è nato un mall dove arte e shopping si fondono (museum retail contept) per intrecciare l’esperienza leisure di shopping alla visione di performance e opere d’arte. Turkish Airlines ai passeggeri al rientro dall’Istanbul Shopping Fest ha esteso il peso massimo del bagaglio di ulteriori 10 kg. A New York specifici spazi ad hoc attigui ai negozi sono stati realizzati per far testare persino prodotti di arredamento per il bagno. Non per forza però per spiccare, per avere la meglio in un contesto altamente competitivo, è necessario innovare a tal punto. Nel percorso di studio sono stati analizzati i casi di alcune realtà interessanti per la loro forza e costanza nel lavoro che hanno portato avanti per divenire dei veri e propri richiami per gli shopping tourist. Tra di essi è possibile citare il caso di Bicester, piccola destinazione a 60 miglia da Londra, vicino Oxford, oggi un vero e proprio must per tutti i turisti cinesi che si recano in visita alla capitale inglese: il locale outlet village è una delle mete più classiche nei tour dei turisti cinesi in UK, tanto da aver spinto l’amministrazione comunale a prevedere la segnaletica stradale in mandarino. Gli interessi imprenditoriali si sono sposati a Bicester con quelli degli operatori pubblici e di molti altri attori del territorio, da associazioni a fornitori di servizi turistici e non. RISPOSTE TURISMO | Giudecca, 624. Venezia 30133 info@risposteturismo.it | +39 041 3093260 | @RisposteTurismo 2018 | 3
Risposte Turismo per Toscana Promozione Turistica Shopping tourism in Toscana: il presente, le prospettive, le azioni El Corte Inglés è una famosa catena di department store che vanta oltre 80 strutture nella penisola iberica: tra le prime a puntare sullo shopping tourism, ha saputo innovarsi, rinnovarsi e portare avanti di pari passo il suo concept standard ed il suo “cuore spagnolo” garantendo servizi e rispondendo alle richieste della domanda di shopping tourism internazionale. Il fermento nella penisola iberica legato allo shopping tourism non si esaurisce con le azioni dei privati. Risale al 2012 il piano strategico sul turismo dello shopping lanciato dall’ente di promozione turistica Turespaña in collaborazione con altre realtà pubbliche: ingenti investimenti, azioni dettagliate, strategie ad hoc e ottimi risultati conseguiti. La Spagna si è dimostrata essere un paese capace di lavorare sempre con un occhio al futuro, ripensando e riadattando di continuo le strategie sulla base di un monitoraggio più attento della domanda (non si riferiscono più al turista dello shopping ma al turista cosmopolita). Poco dopo si è mossa Andorra, piccola destinazione che beneficia di vantaggi fiscali e che anche su di essi punta per diventare una destinazione di shopping; tra le oltre 100 azioni dettagliate nel piano strategico di sviluppo presentato nel 2016 figura anche il lancio di un festival dello shopping, che ha visto il suo debutto alcuni mesi fa, a novembre 2017. Anche Vienna è attiva su questo fronte: la capitale austriaca ha inserito alcuni specifici obiettivi ed azioni legate allo shopping tourism nella strategia di sviluppo turistico della città 2014-2020. Non sono mancate altrove azioni spot dedicate al tema, come ad esempio la campagna Britain is GREAT del 2011, con un tacco a spillo a promuovere lo shopping, la Madrid Destino 7 Estrellas, Shopping by Paris e Christmas Shopping in Paris o ancora la National Sales Campaign in Malesia. E là dove lo shopping non ha ancora trovato una sua collocazione nei piani strategici o nelle azioni degli enti deputati al management turistico, vi sono realtà che lo vedono comunque come una parte della propria offerta, un tema in merito al quale fornire informazioni e dettagli. Non sono poche infatti le destinazioni “in movimento”, che nei propri siti o app ufficiali dettagliano quartieri dello shopping, aree dove fare acquisti, mezzi pubblici per raggiungerle, prodotti consigliati, ed altro ancora. Come, dunque, è necessario strutturarsi? Chi deve o dovrebbe agire e come? Di concerto con chi e tramite quali azioni o strumenti? Intercettare gli shopping tourist è possibile solo dopo aver attentamente definito i fronti di lavoro. Fronti che spaziano e possono abbracciare diversi ambiti e prevedere sviluppi temporali diversi. Tra di essi: - l’offerta commerciale, da rivolgere ad un panorama di turisti internazionali; - un sistema di assistenza e formazione a chi vende da creare; - la flessibilità negli orari di apertura degli esercizi; - l’offerta multilingue; - il potenziamento della riconoscibilità delle aree di shopping; - il rafforzamento di aree specializzate; - la maggior riconoscibilità dei prodotti che caratterizzano l’area; - la predisposizione e diffusione di contenuti su diverse piattaforme e integrando quanto è già presente e sviluppato; - il focus e l’attenzione da porre su particolari mercati e iniziative (tra cui quelle di co- marketing). Alcune attuali criticità emerse all’interno del settore turistico e non solo della Toscana impongono lo sviluppo di azioni volte a limitare possibili effetti negativi. Per sopperire a lacune in termini di mobilità interna alla regione è possibile lavorare sull’informazione e puntare sulle infrastrutture presenti (come quella ferroviaria). Il frazionamento che si vede nello sviluppo di singole azioni pro shopping tourism va superato con un coinvolgimento trasversale e con la concentrazione degli sforzi su cosa appare fattibile. RISPOSTE TURISMO | Giudecca, 624. Venezia 30133 info@risposteturismo.it | +39 041 3093260 | @RisposteTurismo 2018 | 4
Risposte Turismo per Toscana Promozione Turistica Shopping tourism in Toscana: il presente, le prospettive, le azioni Avviare un percorso di sviluppo del prodotto shopping tourism in Toscana e di sua successiva promozione implica due macro step, da percorrere uno dopo l’altro. Per prima cosa la Toscana dovrà portare al centro il suo prodotto shopping, muovendosi sui fronti di lavoro elencati sopra così come altri su cui si potrà scegliere di intervenire. Solo dopo questo primo necessario e fondamentale step sarà possibile promuovere il prodotto di shopping tourism della Toscana. Targetizzare la comunicazione e identificare i canali e le modalità per l’approccio al mercato sono fondamentali, ed è possibile agire su due diversi livelli. Un primo livello è legato al dove vengono raggiunti i destinatari della comunicazione, all’interno dei confini regionali o al di fuori di essi. Un secondo livello è invece relativo al bacino dei turisti, se cioè sono turisti nazionali, turisti internazionali ma appartenenti a mercati già di riferimento per la Toscana, o nuovi source market interessati allo shopping tourism. Si possono aprire molteplici fronti di impegno e tre principali bacini turistici: quello nazionale, i mercati già di riferimento per la Toscana e gli altri mercati internazionali. Mentre il primo è ad alto potenziale e potrebbe rispondere anche a stimoli dell’ultim’ora, verso i source market come USA o Germania i messaggi da far passare dovrebbero concentrarsi sulla chiave di lettura – lo shopping – con il quale viene promosso un territorio già conosciuto e apprezzato. Per quanto riguarda i mercati tradizionali appare fondamentale far viaggiare le novità di prodotto in parallelo con quelle di promozione, veicolando e promuovendo il territorio come un melting pot di possibilità dove lo shopping assume un ruolo centrale. RISPOSTE TURISMO | Giudecca, 624. Venezia 30133 info@risposteturismo.it | +39 041 3093260 | @RisposteTurismo 2018 | 5
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