SESSIONE 12 Specificità della città del centro - Urbanistica ...
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SESSIONE 12 Specificità della città del centro Specificità della città del storicamente conformata per offrire presidio attivo e servizi diffusi sul territorio, può recuperare e svilup- centro pare in chiave attuale e innovativa questo suo ruolo, candidando le proprie città a fungere da poli di offerta di servizi avanzati, nuovi catalizzatori di uno sviluppo locale “intelligente”. Tutto ciò non è ininfluente sulla predisposizione ROBERTO MASCARUCCI dei programmi di rigenerazione urbana nelle città del centro, sia per collocare detti programmi in una Si parte dall’assunto che vi sia una relazione biunivo- dimensione reale di fattibilità, sia per affidare ai ca tra le dinamiche socioeconomiche di scala terri- relativi progetti di intervento il compito di creare le toriale e la forma dello spazio insediativo. Non solo i nuove occasioni spaziali per l’innesco dei fenomeni di grandi fenomeni economici influiscono sulla confi- sviluppo. La riprogettazione dell’armatura urbana in- gurazione della città, ma anche la predisposizione di termedia, anche su scala intercomunale, può essere la opportuni spazi a livello urbano può favorire l’inne- leva vincente per un nuovo protagonismo dei sistemi sco di nuovi processi di sviluppo socioeconomico. locali dell’Italia di centro, nel quadro di una rinnovata Nell’Italia di centro, la geografia e la storia hanno con- politica di competizione geografica a scala europea. solidato situazioni specifiche. La sua conformazione Il nuovo ruolo che le città del centro sono chiamate orografica ha determinato in passato e determina tut- a svolgere deve, dunque, guidare la riprogettazione tora problemi di connessione tra i territori costieri del dell’esistente. Tirreno e quelli dell’Adriatico. Su questa situazione geografica la storia ha sedimentato sistemi insediativi e di organizzazione territoriale che sono oggi messi in discussione dai nuovi scenari di riferimento, tanto Un progetto integrato di che lo stesso concetto di “Italia di centro” assume declinazioni nuove rispetto al passato. territorio tra aree interne In questo quadro, ovviamente, la politica infrastrut- turale gioca un ruolo fondamentale. Le scelte fatte e e città metropolitane per da fare sulle percorrenze longitudinali di rilevanza europea (corridoio tirrenico e corridoio adriatico), il rilancio competitivo dei sulle connessioni trasversali (Grosseto-Fano, A24-A25, ecc.) e sulle attrezzature intermodali (porti, interporti, sistemi locali. ecc.) condizionano fortemente la visione strategica di quest’area e il possibile ruolo di land bridge che Per un Piano di Area Vasta alcune visioni di sviluppo tendono ad affidarle, deter- minando anche possibili condizionamenti di contesto dell’Area Metropolitana per le funzioni che possono svolgere le città. Nella convinzione che l’intero territorio, nel suo insie- Medio-Adriatica nelle me, concorra alla erogazione dei servizi alla comunità locale (servizi ambientali nelle sue porzioni non ur- Marche banizzate e servizi alle attività dell’uomo nelle città), sembra limitativo l’approccio che vede giustapposte GIOVANNI MARINELLI, le esigenze delle “aree interne” a quelle delle “città me- FABIO BRONZINI E tropolitane”, quando invece è il progetto complessivo del territorio che può favorire il rilancio competitivo MARIA ANGELA BEDINI dei sistemi locali ed è proprio il ruolo che al suo inter- Verso l’Area Metropolitana Medio-Adriatica: la strate- no possono svolgere i “sistemi urbani intermedi” che gia di sviluppo urbano integrato e le 11 aree temati- può determinare il raggiungimento degli obiettivi di che della strategia Europa 2020 coesione e di sviluppo. Nel novembre 2012 la Commissione Europea ha diffu- In questa logica, la particolare conformazione del so il documento chiamato “Position Paper” dei Servizi sistema insediativo dell’Italia di centro può diventare, della Commissione sulla preparazione dell'Accordo di rispetto ad altre situazioni geografiche europee, l’asset Partenariato e dei Programmi in Italia per il periodo vincente per il superamento dell’attuale crisi. Infatti, 2014-2020; in esso viene evidenziato come il coordi- l’armatura urbana che caratterizza l’Italia di centro, 1
namento delle politiche e la complementarità degli - promozione di un innovativo pacchetto di proget- interventi costituiscono condizioni fondamentali per ti, piani/programmi pilota Ancona Porti e Stazioni, il successo dei Fondi del quadro Strategico Comune, e quali: come tale complementarietà debba essere progettata a - Jesi SISTeMA, Corridoi snodo 1 e 2, Supporti stru- livello politico e attuata attraverso soluzioni speci- mentali; fiche, tra cui, se del caso, i cosiddetti “Investimenti - Fabriano Piani Strategici e Piani Urbani della Mobi- Territoriali Integrati” e lo “Sviluppo Locale di tipo par- lità. tecipativo”. Lo sviluppo locale di tipo partecipativo In particolare, all’interno della Regione Marche, il (Community-Led Local Development – CLLD) offre MIT ha promosso dal 2006 una serie di programmi/ infatti un approccio integrato bottom-up in risposta progetti disposti nel territorio in modo da indivi- alle complesse sfide territoriali e locali attraverso duare nel Corridoio Esino la parte marchigiana della il coinvolgimento delle comunità locali; l'Italia è invitata a presentare il proprio approccio riguardo lo sviluppo locale di tipo partecipativo per tutti i Fondi QSC, ma in particolare nei settori in cui la comple- mentarità degli investimenti è imprescindibile, primo fra tutti quello sviluppo urbano sostenibile, e lo dovrà fare indicando le sfide, gli obiettivi e le priorità prin- cipali, il tipo di territorio, il ruolo dei gruppi di azione locale e dei diversi Fondi QSC, nonché i meccanismi di coordinamento. Lo sviluppo urbano sostenibile è inteso come processo integrato che promuova armonicamente tutte le dimensioni della sostenibili- tà (economica, sociale, ambientale e di governance) attraverso una visione globale dell’area urbana; a partire da questo approccio, le risorse devono essere concentrate in modo integrato su “zone-bersaglio" che manifestano specifiche sfide a livello urbano. Al con- tempo, i progetti finanziati dalla politica di coesione in aree urbane devono essere coerenti con gli obiettivi più ampi dei Programmi, ed incardinati nelle 11 aree tematiche della strategia Europa 2020: 1. rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'in- novazione; 2. migliorare l’accesso alle tecnologie dell'informazio- ne; 3. promuovere la competitività delle piccole e medie Figura 1 – L’area Metropolitana Medio-Adriatica come “piattaforma imprese, il settore agricolo e il settore della pesca e di commutazione” di flussi territoriali e opportunità nell’ambito dell'acquacoltura; della Macroregione Adriatico-Ionica 4. sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio; 5. promuovere l’adattamento al cambiamento climati- “La specificità della città del centro”. Caratteri inse- co e favorire la prevenzione e gestione dei rischi; diativi dell’Area Metropolitana in nuce delle Marche: 6. tutelare l’ambiente e l’uso efficiente delle risorse; prime caratterizzazioni 7. promuovere i sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature delle principali infrastrutture Il sistema urbano policentrico, costituito dai quaranta di rete; comuni, esprime un insieme di molteplici caratte- 8. promuovere l’occupazione e sostenere la mobilità ristiche, sociali, abitative, culturali, occupazionali, dei lavoratori; produttive e ambientali, in cui sono riconoscibili ele- 9. promuovere l’inclusione sociale e combattere la menti differenti di unicità e tratti comuni di sviluppo povertà; e modalità insediative. 10. investire nelle competenze, nell'istruzione e Un patrimonio culturale, storico-identitario, sedimen- nell’apprendimento permanente; tato nel tempo e fortemente radicato nel sistema mor- 11. rafforzare la capacità istituzionale e promuovere fologico, che ne ha condizionato (e al tempo stesso un’amministrazione pubblica efficiente. caratterizzato) lo sviluppo insediativo, prima per nu- L’attuale collocazione strategica dell’Area Metropo- clei isolati e poi progressivamente, dopo gli anni ’50, litana Medio-Adriatica è il risultato della politica di attraverso lo sviluppo di fenomeni di diffusione del programmazione nazionale intrapresa a partire dal tessuto urbanizzato, spesso inconsapevoli, di saldatu- 2003 dal MIT che ha portato alla: ra di frange urbane e periurbane. Questo fenomeno, - individuazione, a livello nazionale, delle piattaforme con valenze e aspetti di sviluppo differenziati all’in- 2 territoriali strategiche; terno del territorio dell’Area Vasta, è stato oggetto di
numerosi processi di pianificazione e programmazio- tari che caratterizzano la relazione biunivoca tra le ne di livello comunale (Prg) e sovra locale (Ppar, Ptc) dinamiche socio-economiche di scala territoriale e la che ci mostrano oggi un “territorio urbano” unitario, forma dello spazio insediativo nell’armatura territo- coeso, e sempre più sinergico nell’affrontare politiche riale dell’area Metropolitana Medio-Adriatica. territoriali e di programmazione condivisa. Su questo tentativo di ritrovare una propria “consa- Un sistema unitario di funzionamento direttamente pevolezza territoriale” il Piano di Sviluppo dell’Area connesso all’esigenza di coniugare le nuove doman- Metropolitana Medio-Adriatica, costituito dalla de abitative della città con le forme assunte dal suo sinergia dei quaranta comuni dell’anconetano, si pone policentrismo – che costituisce una delle caratteri- i seguenti obiettivi: stiche peculiari delle “aree urbane funzionali” delle - fornire una rappresentazione del territorio e delle Marche (tre quelle individuate nell’Area Vasta: Fuas sue eccellenze; di Ancona, Jesi e Senigallia) – e al cui consolidamento - definire gli scenari e le traiettorie di sviluppo; le dinamiche residenziali degli ultimi decenni hanno - individuare progetti strategici capaci di promuovere direttamente contribuito. politiche urbane integrate per intensificare lo svilup- Oggi il quadro delle forme insediative che carat- po urbano sostenibile e rafforzare il ruolo delle città terizza l’Area Vasta Ancona-Jesi esprime caratteri nel quadro della politica di coesione. molto diversificati che si aggiungono a quelli storici In quest’ottica, la ricerca sviluppata costituisce un’in- e consolidati (la dispersione insediativa dei paesaggi teressante occasione di riflessione sulla specificità agrari urbanizzati dentro il reticolo storico dei crinali; della “città-territorio del centro” e sul suo potenzia- la concatenazione costiera di nuclei, isole e barriere; le, evidenziando come questo sistema policentrico la città lineare dei macrolotti e dei recinti specializzati possa superare la giustapposizione tra “aree interne” lungo la compressione infrastrutturale valliva). e “città metropolitane di rango”, puntando verso un «Dentro questo quadro a grana grossa si fa spazio progetto integrato di territorio che ambisce a favorire un’attenzione a grana più fina ai territori dell’abitare e il rilancio competitivo dei sistemi locali e a reclamare all’articolazione del policentrismo urbano in “micro- un proprio riconoscimento di “sistema urbano inter- città”»1 (Gasparrini, 2010). medio”, coeso e competitivo nella scena nazionale ed europea. La ricerca, condotta dall’Area Urbanistica del Diparti- Un’azione di rilancio sviluppata a partire da una mento Simau, Università Politecnica delle Marche, si consapevole ricerca del proprio carattere insediativo articola a partire da una prima riflessione complessi- (storicamente diffuso e saldamente ancorato alla mor- va sul processo storico che ha portato alla formazione fologia del territorio che la caratterizza), della propria dell’attuale sistema urbano-territoriale. Il sistema specificità territoriale, identitaria e culturale. dell’Area Vasta, caratterizzato da un’elevata diffusione e da un basso livello di densità insediativa (accoglie La definizione dell’Armatura Territoriale e delle Figu- oltre 400.000 abitanti in una superficie urbana territo- re Territoriali negli studi preliminari per l’Area Vasta riale di circa 12.506 ha ed ha un estensione di territo- L’armatura territoriale4 d’Area Vasta come strumento rio di 121.869 ha), è caratterizzato da forti relazioni per una diversa “somma delle componenti” di funzionamento, integrazione reciproca di servizi, L’osservazione congiunta dei sistemi tematici costi- spostamenti interni, mobilità pubblica e privata per tutivi dell’Area Vasta, che compongono il documento studio, lavoro, cultura e tempo libero: un’unica arma- preliminare5, mette in evidenza una identità territo- tura urbana, la più rilevante del sistema marchigiano riale frutto di tendenze evolutive ormai sempre meno come dimensione e densità di relazioni. interpretabili come espressione delle singole città Il modello di riferimento individuato supera il esistenti e dei loro confini amministrativi. Il territorio concetto delle aree funzionali condivise a livello d’Area Vasta si caratterizza per una costellazione di regionale, riconoscendo un sistema relazionale e di punti focali6, la cui complessiva dotazione diversi- funzionamento coeso, inclusivo e gerarchico attorno ficata riesce a soddisfare le necessità, gli interessi, la alle polarità urbane principali: Ancona, Jesi, Senigal- domanda di urbanità dei sistemi insediativi minori, lia, Falconara e Osimo. In questa logica il modello generando una modalità di funzionamento e di corre- polarizzato delle dinamiche del singolo comune pivot lazioni di rango metropolitano pressoché unici a livel- rispetto all’insieme dei poli urbani minori per cui lo regionale. L’integrazione reciproca dei servizi, gli è riferimento (Ancona-Jesi e Senigallia nel modello spostamenti interni, le modalità d’uso da parte degli Regionale, PlaNet CenSE2) costituisce parte di un abitanti permettono di riconoscere un’unica armatura sistema più ampio di continuità tra territori (intrin- urbana, strutturata su un complesso telaio territoriale secamente connessi) e di relazione diretta tra ambiti multifunzionale e su specifiche disseminazioni di urbani di primo livello, costituendo un sistema di intensità, riconducibili ad un modello policentrico lettura complesso, molto simile alla definizione di polarizzato. MUA3 data dalla Comunità Europea. Il palinsesto infrastrutturale della mobilità contribui- sce alla configurazione di un assetto dell’urbanizzato Riconoscere i modelli insediativi per fondare la co- che identifica nella direttrice costiera e nella tra- struzione di politiche innovative: un caso di studio sversale dell'Esino i principali assi di condensazione La ricerca ha delineato i principali elementi identi- insediativa; il telaio della viabilità secondaria innerva 3
l’ambito d’Area Vasta, fungendo da sistema connettivo nare, su quattro distinti insiemi di significati, letture tra insediamenti diffusi storicizzati e polarità di rango specifiche di caratterizzazione, che definiscono vere superiore. Su tale reticolo si strutturano le relazioni e proprie “figure territoriali” dell’Area Metropolitana di funzionamento degli spostamenti di prossimità Medio-Adriatica che sono: del servizio pubblico dei trasporti su gomma; osser- 1. la città diversificata della costa; vando linee e frequenze del TPL emerge un circuito 2. la valle e le colline dell’Esino; attivo sull’intero ambito territoriale che, mettendo 3. l’insediamento multipolare dell’Aspio e del Muso- in diretto collegamento i nuclei pivot, attiva flussi di ne; spostamenti dagli insediamenti minori verso le aree 4. la campagna urbana del territorio medio-collinare. più dense, soprattutto in fasce della giornata, ricondu- cibili ad inizio e fine di attività di lavoro e istruzione7. Le quattro figure territoriali riconosciute sono carat- L’armatura ecologico-ambientale dell’ambito d’Area terizzate da specifiche dinamiche intersettoriali ed Vasta si articola in una successione di connettività flu- esprimono diversificate opportunità di valorizzazione viali, trasversali rispetto alla costa8, mentre il sistema nell’ambito del progetto integrato di territorio; tali naturale costiero presenta una discontinuità tale da opportunità territoriali, in via preliminare, possono non riuscire a garantire una connettività efficace o la essere ricondotte e declinate all’interno delle figure formazione di bacini di naturalità intensi; unica ecce- territoriali, mettendo a frutto la propria specificità zione di rilievo è la presenza della patch del Conero9. morfologica-insediativa come strumento di caratte- Il reticolo idrografico minore contribuisce alla messa rizzazione selettiva delle opportunità territoriali. La a sistema di una capillarità in grado di diventare ele- “diffusione insediativa”, fenomeno comune a tutto mento ordinatore delle matrici agrarie e del relativo il sistema dell’Area Vasta, ha prodotto per giustap- sistema dei paesaggi urbanizzati diffusi. La presenza posizione, nel tempo, margini territoriali e nodi di di numerosi centri minori e nuclei frazionali, dotati di addensamento11 (se non di vera e propria congestione) specifici caratteri identitari, determina forme di radi- insediativo ed ambiti di caratterizzazione territoriale camento e consapevolezze di significato, supportate di cluster produttivi e commerciali, rendendo ben da una intensiva infrastrutturazione di musei e biblio- riconoscibili nell’Area Vasta gli ambiti della produ- teche con buone attitudini alla costruzione di reti di zione sui quali declinare in maniera differenziata coordinamento e promozione di natura molteplice. (selezionando le priorità) le progettualità integrate Le intensità dei luoghi dell'istruzione e della forma- del piano12. zione subiscono la capacità gravitazionale delle reti, Il quadro di caratterizzazione delle specificità organizzandosi in grumi più o meno densi in corri- dell’Area Metropolitana Medio-Adriatica si arricchisce spondenza dei sistemi pivot, generando, quindi, un di un ulteriore, fondamentale, tassello di caratterizza- rafforzamento della funzionalità policentrica polariz- zione e specificità territoriale: “la campagna urbana zata10. del territorio medio collinare”13. In questo territorio L’obiettivo dell’armatura è quello di rafforzare l’inte- della “città lenta” trovano particolare rilevanza i feno- grazione fra il palinsesto territoriale e il sistema delle meni della “micro coesione sociale”, della produzione attività in un'ottica di sviluppo che superi quella del di qualità e delle opportunità offerte dalla presenza distretto produttivo tradizionale e utilizzi come asset diffusa dei contenitori culturali e di possibili pro- strategico il legame identitario col territorio. grammi di valorizzazione legati ai temi del distretto culturale evoluto delle Marche. Le figure territoriali: quattro possibili chiavi interpre- Le quattro figure territoriali, anche se a diversi livelli tative dell’Area Vasta. Oltre il concetto di “Coalescen- di intensità, sono caratterizzate trasversalmente dalle za territoriale”2 tematiche correlate all’adattamento climatico e allo sviluppo della resilienza territoriale, anche se la città La lettura dell’armatura territoriale evidenzia con diversificata della costa, la valle e le colline dell’Esino grande chiarezza un sistema riconoscibile e unitario presentano pressioni insediative maggiori e fragilità nel suo funzionamento e sempre più orientato allo ambientali localizzate. sviluppo di azioni di coordinamento e di governance Le quattro figure territoriali individuate, se da un lato territoriale. Tuttavia la ricchezza delle morfotipolo- sono l’espressione di un carattere di molteplicità, che gie, le identità locali dei paesaggi e le diverse mo- di per sé costituisce comunque una ricchezza straordi- dalità di funzionamento del territorio, evidenziate naria per l’Area Vasta, dall'altro, attraverso la salda- dalla sovrapposizione dei livelli di lettura dei sistemi tura con l’armatura territoriale, ci restituiscono un tematici, si traducono in una pluralità di significati carattere di forte integrazione e coesione dell’intero e di utilizzi. Queste opportunità territoriali, messe in territorio, che permette di definire differenti fisiono- luce dalla convergenza delle interpretazioni criti- mie e altrettanti ambiti di riconoscibilità, attorno ai che, delineano fisionomie territoriali riconoscibili, quali poter orientare scenari e traiettorie di sviluppo e che superano i confini amministrativi comunali e strutturare le linee di intervento e le azioni integrate che costituiscono quattro paradigmi territoriali di della strategia Europa 2020. riferimento per la lettura del sistema insediativo. La grande varietà del palinsesto dell’armatura territoria- La definizione del Partenariato Territoriale e della 4 le viene quindi sovrascritta, nel documento prelimi- Governance dell’Area Metropolitana Medio-Adriatica
Le molteplici sfide che sta affrontando l’Europa, tecnica delle Marche. dal punto di vista economico, ambientale e sociale, 6 Ancona, Jesi, Falconara, Senigallia, Osimo-Loreto- impongono quindi agli stati membri, anche e soprat- Castelfidardo. tutto in tema di sviluppo urbano, un approccio locale 7 Gli assi del ferro risultano caratterizzati da una integrato e territoriale, in grado di dare una risposta punteggiata di stazioni e fermate ferroviarie dislocate efficace, oltrepassando i tradizionali confini ammini- in maniera equilibrata rispetto ai principali addensa- strativi e chiedendo a livelli di governo differenti di menti urbani e capaci di sostenere una più forte com- cooperare e coordinare azioni allo scopo di raggiun- plementarità tra sistemi modali di merci e persone. gere obiettivi condivisi. In Italia l’approfondimento 8 Le valli dell’Esino e dell’Aspio-Musone, in particola- dell’opzione strategica “città” è stato affidato, a livello re, si caratterizzano come linee di montaggio di una statale, al Comitato Interministeriale delle Politiche sequenza di naturalità su cui agiscono importanti Urbane (CIPU), costituito presso la Presidenza del pressioni antropiche riconducibili ai nuclei insedia- Consiglio; esso ha prodotto nello scorso aprile un do- tivi attestati sui fasci infrastrutturali di immediata cumento denominato “Metodi e contenuti sulle prio- vicinanza. rità in tema di Agenda Urbana”, che fornisce le prime 9 L’ampia estensione e la dotazione di microsistemi indicazioni strategiche ed operative per migliorare della biodiversità costituisce una testata ecologico- l’efficacia della politica di coesione nelle città. Inoltre, ambientale di riferimento per tutto l'ambito territo- la proposta di Regolamento del Parlamento Europeo riale. e del Consiglio, diffusa nel settembre 2012, prevede 10 Il telaio si completa con la capacità di organizza- che il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) zione territoriale che specifiche razionalità di settore favorisca, nel periodo 2014-2020, nell’ambito dei sono riuscite a costruire nel corso degli anni attra- programmi operativi, lo sviluppo urbano sostenibile verso forme di autoregolazione; il riferimento è in per mezzo di strategie che indicano azioni integrate in particolare al sistema turistico e al mondo produttivo campo economico, ambientale, climatico e sociale per che, attorno ad elementi di forte carattere connotativo le zone urbane; almeno il 5% delle risorse del FESR (la costa, il fiume Esino, il massiccio del Conero e la assegnate a livello nazionale saranno destinate a tali valle dell'Aspio), hanno creato sistemi di valori che azioni integrate, delegate alle città. Spetterà allo Stato singolarmente costituiscono delle eccellenze territo- Italiano proporre alla Comunità Europea un elenco di riali, ma che non hanno la sufficiente massa critica non più di 20 città/aree metropolitane, in cui dovran- per configurarsi come veri e propri distretti integrati. no essere realizzate le azioni integrate, ed indicare la 11 Come ad esempio: dotazione annua di risorse da destinare ad esse. A li- - nella città della costa e nell’insediamento multipola- vello statale si stanno quindi promuovendo, ad ampio re dell'Aspio e del Musone, quest’ultimo caratterizzato raggio, forme di partenariato con e tra: anche dalla presenza di un’importante dotazione - le autorità regionali, locali, cittadine e le altre autori- infrastrutturale polarizzata verso l’area urbana di tà pubbliche competenti; Ancona sud; - gli organismi che rappresentano la società civile. - nella cerniera tra la valle e le colline dell’Esino e la In questo contesto è evidente come Comuni dell’Area Città diversificata della Costa, localizzata nell’area di Vasta Ancona-Jesi abbiano l’opportunità/necessità di Chiaravalle e Falconara, caratterizzata anche dall’es- proporre tempestivamente allo Stato Italiano una for- sere quel territorio snodo tra le direttrici nord-sud e ma di sviluppo locale di tipo partecipativo, attraverso di penetrazione verso l’entroterra della piattaforma una strategia territoriale integrata e multisettoriale, logistica, individuata dal MIT. supportata da una solida proposta di govenance14, non 12 Come ad esempio: solo al fine di rientrare tra le 20 aree metropolitane - il sistema produttivo lungo la valle dell'Esino, destinatarie dei fondi FESR dedicati all’asse città, ma caratterizzato da una spiccata presenza di imprese nel per accedere a qualunque altro tipo di fondo. settore della meccanica, degli stampi a servizio della filiera del “distretto del Bianco” dell’area Fabrianese, Note e dallo stretto legame con le fabbriche di conoscenza 1 Documento Programmatico per il Nuovo Piano del territorio; Urbanistico di Ancona, febbraio 2010. - il sistema produttivo già identificato come parte del 2 PlaNet CenSE, Policentrismo Urbano e sviluppo eco- più ampio “distretto plurisettoriale” che caratterizza, nomico nelle Marche, Regione Marche 2006 – Riquali- insieme alla spiccata presenza di dotazioni commer- ficazione Urbana e sviluppo economico nelle Marche, ciali di scala Regionale, l’insediamento multipolare Regione Marche (Calafati, 2010). dell’Aspio e del Musone. All’interno della figura 3 Morfological Urban Area, anche se con estensione territoriale della città diversificata della costa, un territoriale ridotta, e per assonanza prossima al con- altro elemento di caratterizzazione, legato al sistema cetto di area metropolitana. produttivo, è costituito dalla presenza, nel tratto a 4 L’individuazione dell’armatura territoriale è stata nord tra Senigallia ed Ancona, di potenziali aree di sviluppata dal gruppo tecnico dell’Area Territorio e riconversione con forte inerzia alla trasformazione e Ambiente del Comune di Ancona. di aree produttive poste in particolari ambiti di fragili- 5 Attività condotta dal Comune di Ancona e Area tà ambientale, anch’esse luoghi prioritari di valore Urbanistica del Dipartimento Simau, Università Poli- strategico-territoriale e non locale per la declinazione 5
delle progettualità integrate. cambia. Ambienti, paesaggi e immagini della regione 13 In questa figura territoriale, caratterizzata preva- milanese, Editrice Abitare Segesta, Milano lentemente dalla presenza di un tessuto fortemente Aa.Vv. (2010), Housing Sociale quali possibili opportu- correlato a modelli insediativi storici, si evidenzia nità? Il ricorso ad un modello economico-gestionale, un crescente sviluppo della ricettività turistica, che Ance, Ancona ormai rappresenta una delle principali attività dei co- muni del sistema medio-collinare, che si integra con la ricettività tradizionale di stampo balneare, localiz- Prospettive, motivazioni e zata nella città diversificata della costa, specificata- mente nei due poli del Conero e di Senigallia. “tentativi” per una nuova 14 Governance dell’Area Vasta: le attività in corso di sviluppo. La costruzione della governance a supporto coesione territoriale e dell'offerta territoriale dell'Area Vasta vedrà come prima fase la sottoscrizione di un Protocollo d'Intesa urbana in Centro Abruzzo d'Area Vasta (PRAV), in cui le amministrazioni locali (Comuni, Enti, Associazioni di categoria) si impe- gneranno concretamente a condividere gli scenari ANTONIO CAPPUCCITTI e le traiettorie di sviluppo delineate nell'ambito del E GIANNI NATALE Processo del Piano di Area Vasta, e a contribuire alla realizzazione della strategia Europa 2020 ed ai suoi 1. Centro Abruzzo: caratteri del territorio, valori so- 11 obiettivi tematici, attraverso l’individuazione di cioeconomici e fattori di crisi, potenzialità, vocazioni specifiche linee di intervento e azioni integrate ogget- alla coesione to dei successivi step del Piano di Sviluppo dell’Area [A. Cappuccitti] Vasta. L’attività in corso, svolta dal Ufficio Territorio Nel mutamento in fieri in Italia nel governo del e Ambiente con il supporto dell’Assistenza Tecnica territorio, talune situazioni locali sono particolar- selezionata dal Comune di Ancona, è entrata in questi mente rappresentative di nuovi modelli di assetto e di mesi in una seconda fase di raccolta e selezione critica rilevanti tendenze in atto. delle progettualità, che vedrà il consolidamento Alcuni territori hanno concertato e realizzato autono- del processo di governance con le amministrazioni mamente innovative forme di coesione nella dimen- locali, propedeutica alla predisposizione dei Piani di sione di area vasta, a livello politico amministrativo Azione Comunali, contenenti specifiche progettualità e/o gestionale, anticipando nettamente in diversi che contribuiranno alla redazione del Documento casi indicazioni di legge e disegni di coordinamento Finale del Piano. L’attività di governance, sollecitata da parte delle rispettive regioni; in altri casi si assiste dal Piano, dovrà auspicabilmente proseguire dopo la invece a situazioni che evidenziano potenzialità e conclusione del Piano e supportare l’Area Vasta per problematiche che sottendono un chiaro rapporto tra l’intera durata della programmazione 2014-2020. necessità di rilancio socioeconomico e ricerca di una ottimale dimensione di coesione e di governo delle Bibliografia trasformazioni. Aa.Vv. (2012), Atlante del Consumo di suolo, Regione Entro la seconda delle due fattispecie citate, il Centro Marche Abruzzo costituisce un territorio nel quale moltepli- Aa.Vv. (2011), Atlante degli Ambiti di paesaggi, PPAR ci fattori di contesto supportano il dibattito locale Marche, Regione Marche in atto sulle potenziali opportunità di nuove forme Calafati, A. (2006), Policentrismo Urbano e sviluppo di coesione strategica, riflettendo nel contempo le economico nelle Marche, PlaNet CenSE, Regione opportunità e i problemi di un necessario e atteso Marche coordinamento in materia alla scala regionale. Calafati, A. (2010), Riqualificazione Urbana e sviluppo La rappresentatività e la peculiarità di questo caso si economico nelle Marche, Regione Marche basa su fatti e aspetti differenti: conformazione oro- Gasparrini, C. (2010), Documento Programmatico per grafica e paesaggistica, interdipendenze territoriali, il Nuovo Piano di Ancona, Comune di Ancona fattori di crisi demografica e socioeconomica, poten- Camicia, S. (2010), Morfologie Socio-Economiche zialità ambientali e culturali, stato della pianificazio- delle Marche, Regione Marche ne, condivisione di caratteri e attitudini nel territorio, Fantin, M. et al. (2012), La città fuori dalla città, Inu dibattito e iniziative locali, vocazioni storico-culturali Edizioni, Roma e naturali. Bronzini, F. (2006), La città e il sogno, Gangemi Edito- Riguardo alla conformazione territoriale, la tradi- re, Roma zionale immagine ambientale di sistemi di aree di Bronzini, F. et al. (1997), Studi per il Piano di Inquadra- fondovalle circondate da “conche” di rilievi montani mento Territoriale delle Marche, Urbanistica Quader- riassume peculiarità orografiche e paesaggistiche che ni, 11, Inu Edizioni, Roma presentano evidenti caratteri di affinità e omogeneità, Boeri, S., Lanzani, A. (1992), “Gli orizzonti della città per un esteso sistema territoriale comprendente più diffusa”, in Casabella, 588 (pag. 44-59) di sessanta Comuni e gravitante su quattro sistemi 6 Boeri, S., Lanzani, A., Marini. E. (1993), Il territorio che
vallivi mutuamente contigui. 2. L’azione di Ripensiamo il Territorio. Gli obiettivi di La conformazione territoriale è contraddistinta dalla un progetto e gli esiti attuali di un percorso di dialogo marcata immagine di un paesaggio montano e pede- [G. Natale] montano, in parte compreso entro il Parco nazionale I motivi di fondo che spingono il Centro Abruzzo a della Majella, e direttamente limitrofo peraltro ai una scelta di Coesione Territoriale sono molteplici; cospicui sistemi ambientali di altri due parchi na- ma soprattutto i già citati caratteri del territorio, sia zionali. A questa caratterizzata e rilevante immagine in termini di conformazione ambientale e insediativa ambientale si aggiunge il marcato carattere culturale che di problemi e vocazioni, e la marcata dispersione che deriva da una vicenda storica ed insediativa estre- sul territorio dei vari centri, tale da rendere sempre mamente articolata e stratificata. più difficile l’accesso a servizi di un certo standard Le interdipendenze territoriali sono caratterizzate qualitativo necessario alla vita degli abitanti del ter- particolarmente dal forte e radicato rapporto con le ritorio di riferimento e al possibile rilancio della sua aree urbane del Capoluogo di Regione, L’Aquila, e con economia. Pescara – Chieti, in particolare per quanto riguarda gli L’area indicata come Centro Abruzzo, comprende spostamenti casa – lavoro e l’accesso ai grandi servizi l’Alta Val Pescara, la Valle Peligna, la Valle del Sagitta- territoriali. rio e la Valle Subequana, per finire nell’Alto Sangro. Nell’attuale congiuntura storica, ai fattori di crisi Essa è circondata da ben tre parchi, quello nazionale caratteristici delle aree interne si aggiungono partico- d’Abruzzo Lazio e Molise, quello regionale del Sirente- lari fattori di sofferenza socioeconomica locale, che Velino, quello nazionale della Majella che comprende nel complesso interessano in misura relativamente in parte, ed è ricca di Riserve naturali ed aree protette. omogenea l’intero Centro Abruzzo: flessione demo- Il Centro Abruzzo raccoglie circa 64 comuni con grafica (sia di lungo che di breve periodo, talora sotto una popolazione complessiva di circa 90.000 abitanti. la soglia critica)1, marcata riduzione dell’occupazione Molti dei suoi centri hanno una popolazione inferio- e dell’utilizzo produttivo del territorio, decremento re a 1000. Quelli demograficamente più importanti dell’offerta locale di servizi pubblici e privati (anche sono Sulmona (25.000), Pratola Peligna (8100), Popoli con la soppressione di rilevanti e tradizionali servizi (5500) e Castel di Sangro (6500) e rappresentano il di rango territoriale, radicati da tempo nell’immagi- 50% del totale. Questo fornisce una idea precisa di nario e nella cultura locale), cospicui costi sociali del quale frammentazione insediativa e demografica vi declino territoriale (particolarmente in termini di sia sul territorio, in un contesto che ha visto le Comu- sottoutilizzazione e degrado del patrimonio culturale nità montane abolite nel 2013 e la recente abolizione e paesaggistico e di tendenza al dissesto idraulico e delle Province nell’assetto tradizionale. Siamo in una geologico), estesa quantità di attrezzature dismesse situazione particolarmente sfavorevole in quella che dall’utilizzo originario. lo stesso presidente dell’ANCI, Fassino, indica come Come più recente momento significativo di questo “assetto da cambiare”, passando, a livello nazionale da graduale percorso di crisi e declino, la classificazione 8.100 comuni a non più di 2.500, azzerando quelli con del comprensorio ad “Area intermedia”, rispetto ai meno di 15mila abitanti. Dal 1° gennaio 2014 sono “Poli di attrazione” (Centri di offerta di servizi) del scaduti, per la seconda volta, gli adempimenti fissati territorio regionale, da parte del Rapporto 2014 del Di- dalla Regione che avrebbero dovuto portare assai partimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica. presto alla fusione dei comuni con popolazione fino a Il quadro della pianificazione mostra un mosaico di 3000 abitanti, ovvero buona parte del territorio abruz- Piani comunali disomogeneo e di diverse epoche di zese e quindi del Centro Abruzzo. Questa data è stata formazione. ulteriormente prorogata, a luglio 2014, senza che sia Naturalmente, l’estensione e l’omogeneità nel Centro accaduto nulla di rilevante. nonostante sia prevedibi- Abruzzo dei suddetti fattori di crisi riflette altrettante le che nella politica di programmazione dei prossimi corrispondenti vocazioni alla ricerca di una coordina- anni da parte della Regione e del Governo centrale si ta strategia di rilancio territoriale, sotto punti di vista farà sempre più riferimento a macro-aree omogenee e diversi, dalla memoria storica, alla produzione, alla quindi saranno questi territori sub provinciali (o in- valorizzazione ambientale. terprovinciali) che parteciperanno alle grandi scelte Strategia [tutta ancora da individuarsi] che richiede di carattere regionale. la ricerca di adeguate sinergie territoriali, e quindi di L’obiettivo che il Movimento “Ripensiamo il terri- opportune forme di coesione territoriale; e i cui punti torio” si è posto sin dal primo momento è quello di di partenza qualificanti, già riconosciuti e condivisi da favorire e sostenere la costruzione di un nuovo assetto più parti, potranno essere: valorizzazione turistica e delle autonomie locali del Centro Abruzzo, dove del potenziale culturale e ambientale, potenziamento queste possano elaborare efficacemente una nuova della storica vocazione artigianale e agricola, valo- prospettiva di rilancio e sviluppo, con l’organizzazio- rizzazione delle tradizionali filiere agro – alimentari, ne in aree omogenee ed ambiti ottimali e risponden- tutela attiva del territorio in un’ottica di sostenibilità do in modo più razionale ed efficiente all’istanza di dello sviluppo, produzione di energie rinnovabili, in- una efficace azione amministrativa e di governo, pur cremento dell’attrattività territoriale sulla base della mantenendo la propria autonoma e radicata identità valorizzazione delle specifiche peculiarità storico- storico culturale. Una scelta di coesione che conduca culturali e ambientali esistenti. quindi alla possibilità di sviluppare decisioni più forti 7
ed efficaci per lo sviluppo e il rilancio territoriale, ad secondo Convegno di cui diremo appresso. E’ stata una ottimale economia ed efficienza nell’erogazione ottenuta con un’apposita relazione discussa con i dei servizi, e in definitiva ad una migliore governance Capigruppo regionali una Risoluzione del Consiglio del territorio. Regionale d’Abruzzo votata all’unanimità il 17.9.2013 In sostanza, l’obiettivo primario è la costituzione di e che impegna la Giunta regionale legiferare su Unio- una adeguata massa critica significativa di risorse ni e Fusioni, privilegiando queste ultime. decisionali, culturali e ambientali, in un territorio purtroppo caratterizzato da forte polverizzazione, 3. Una prospettiva di azione: costruire un tavolo inter- campanilismi, e conseguente degrado socioeconomi- comunale di dialogo e di proposta co e depauperamento. Una azione quindi non certo [G. Natale] ideologica, ma pragmatica e mirata al rilancio del Due tappe particolarmente rilevanti, tra le diverse al- territorio, che intende fondarsi sulla ricerca delle tre, del cammino che abbiamo sinteticamente descrit- “formule” concertative e partecipative più adegua- to sono state costituite da due importanti Convegni. te, coinvolgendo le parti sociali e vive del territorio Il primo è stato varato dopo aver costruito opportune nell’individuazione di una visione collettiva e condi- sinergie con il mondo economico e imprenditoriale visa, per innescare uno sviluppo sostenibile e quindi rappresentato da Confindustria Gran Sasso (L’Aquila, un necessario rilancio del territorio. Teramo), ANCE L’Aquila, Carispaq e Bcc. Questo Con- Per fare questo molte sono le tappe significative vegno, tenutosi il 27.11.2012, intitolato “Ripensiamo dell’intenso processo di sensibilizzazione posto finora il Territorio”, con la partecipazione del Ministro alla in atto in due anni di attività. Per citare solamente le Coesione territoriale Fabrizio Barca e del suo Capo principali: Commissione ministeriale Prof. Calafati, nonché di a) Sono state coinvolte nell’Associazione decine di un qualificato parterre di relatori, si può dire in una Soggetti della Società civile, Amministratori, Profes- battuta che abbia costituito una sorta di “Sveglia al sionisti, Testimoni privilegiati del Territorio, Giovani; Territorio”, ed in seno ad esso il Ministro Barca lanciò b) Si è costruito un Manifesto di Valori sottoscritto da l’appello finale “Ora, Ora e’ il momento ”, riferendosi oltre trenta Personalità del Territorio, con primo fir- alla Coesione territoriale strategica e al Bilancio Euro- matario il Vescovo della Diocesi di Sulmona e Valva, peo 2014/2020 incombente. e sottoscritto dal Presidente del Consiglio Regionale Il secondo dei due Convegni citati si è tenuto invece precedente (Pagano) e da quello attualmente in carica il 1 Marzo 2014, con titolo “Coesione strategica del (Di Pangrazio), nonché da Soggetti di primo piano centro Abruzzo tra identità e sviluppo”, ha avuto il della imprenditoria, della politica, della cultura, dello Patrocinio della Presidenza del Consiglio, e le relati- sport e dello spettacolo, fino ai dirigenti scolastici; ve conclusioni sono state tratte dal Sottosegretario c) Sono state sviluppate campagne di comunicazione all’Economia, Giovanni Legnini, con la frase conclu- e di informazione mirate sui vantaggi e opportunità siva “Progettare comprensorialmente guardando al di una innovativa coesione territoriale strategica; mondo globalizzato”. L’evento ha visto la presenza d) E’ stata promossa una estesa e articolata serie di in- di qualificati docenti universitari che hanno toccato contri e dibattiti su tematiche specifiche riguardanti i temi dell’Identità e della Pianificazione territoriale, il territorio, sport compreso. E’ in corso la costituzione ma anche della situazione legislativa e dei temi urba- di una rete/sistema tra tutti i Poli scolastici del Centro nistici ed economici. Abruzzo, con il coinvolgimento “dal basso” degli stes- Al momento attuale è in preparazione un terzo con- si studenti per arrivare a un laboratorio che permetta vegno, previsto per il gennaio 2015, la cui proposta alle classi degli istituti superiori di dialogare e proget- provvisoria di titolo è “Centro Abruzzo 2020, oltre il tare insieme scenari territoriali, di farle colloquiare e campanile”. Questo Convegno dovrebbe portare alla scambiare informazioni con le Università, con il mon- presentazione di una “Vision” con una ricerca affidata do del lavoro e con le scuole europee. Quest’ultima alla Facoltà di Architettura, di Pescara, Settore Urba- iniziativa potrebbe divenire un Progetto unitario di nistica, che tramite dei borsisti del territorio produrrà Vasta area suscettibile di rientrare nella voce “Scuola” uno studio da condividere quindi ampiamente con prevista dal Bilancio Europeo 2014/2020. tutte le categorie sociali, nell’ambito di un opportuno e) Si è operata una continua sensibilizzazione e itinerario di concertazione e partecipazione. attivazione del dibattito partecipativo sui temi della All’interno di queste importanti e principali tappe coesione territoriale strategica, incentrata principal- riportate, è significativo segnalare il coinvolgimen- mente sui concetti di Unione, Fusione, Coordinamen- to del mondo della scuola, che ha prodotto un’in- to territoriale, insomma sulle diverse opzioni prati- teressante ed attiva collaborazione con tutti i poli cabili ed auspicabili per agire insieme e fare sinergia scolastici dell’area di riferimento, i poli Scientifico- efficacemente in un territorio. Tecnologici, Umanistico, Agrario ed Alberghiero, con f) E’ stata attivata una ricerca mirata e specifica per l’obiettivo di costruire una rete/sistema tra le varie definire preliminarmente una proposta di visione scuole sparse sul territorio. Trattandosi di un Proget- strategica che possa poi essere quindi posta all’atten- to “unitario e di vasta area”, si verificherà se non sia zione dei cittadini ed amministrazioni, nonché alla suscettibile anche di accesso ai finanziamenti europei stessa Regione, per la definizione di un Progetto Pilota del Bilancio 2014/2020. Si è costruita e procede 8 per la Coesione territoriale, come indicato già nel un’ipotesi di fusione tra il Comune di Popoli (Alta Val
Pescara) e due comuni della Provincia de L’Aquila, S. riguardo ai principali tra i molteplici fattori di crisi Benedetto in Perillis e Collepietro. Si sta valutando, e di vocazione territoriale che indicano chiaramen- grazie all’azione di “Ripensiamo il Territorio” e alla te le opportunità di una coesa e sinergica strategia sensibilità dimostrata dagli Amministratori, una De- territoriale per il rilancio socioeconomico del Centro lega assessorile alla Coesione Territoriale e un Tavolo Abruzzo. E complementarmente all’elaborazione di intercomunale apposito al quale ha dato adesione detta strategia, si pone la questione di forme di coesio- anche il Sindaco del Comune di Pratola Peligna (8000 ne territoriale non solo strumentali alla formazione di residenti), distante appena 10 km. detta strategia, ma più in generale tese a una sostan- Si è anche lavorato a favorire e sostenere l’inserimen- ziale ottimizzazione dell’azione di governo e gestione to del tema della coesione territoriale strategica nella del territorio in senso più generale. competizione elettorale che ha coinvolto il Comune In quest’ottica, la tensione “dal basso” verso i suddetti più grande del Territorio nel 2013, Sulmona, e che ha obiettivi dovrebbe, auspicabilmente, agire sinergica- visto la prefigurazione propositiva di un ampio “tavo- mente ad una articolata azione di coordinamento e lo” territoriale di dialogo e confronto (la “Giunta del guida di respiro regionale.2 E il risultato del processo Territorio”) nel Programma di mandato. E’ stato recen- che dovrà attivarsi potrà essere quello di un mosaico temente istituito un Gruppo di Lavoro di cui fa parte di sistemi urbani e di autonomie locali più efficiente, integrante il Movimento, e che, in collaborazione col efficace, equo, sostenibile. mondo scientifico, dovrebbe portare alla presentazio- Un efficace disegno di rilancio e valorizzazione ne presso la Regione Abruzzo di un Progetto Pilota territoriale, del resto, comporta un ampio confronto e aree interne, dato che la Regione Abruzzo intende par- un coerente impegno collettivo da parte di molteplici tecipare in modo diretto e attivo all’attuazione della componenti della comunità territoriale, dai Sogget- Strategia nazionale per le aree interne, come si legge ti istituzionali e decisionali ai diversi “Portatori di nelle Linee Guida, lanciata e coordinata dal Ministro interessi” fino alla più capillare partecipazione dei per la Coesione Territoriale. Cittadini, da collocarsi nell’ambito della graduale Si sta ancora lavorando affinché la stessa Regione costituzione di un programma condiviso di finalità Abruzzo si doti di una legge sulla Coesione, sulla / obiettivi / azioni che sottenda una chiara visione base della risoluzione di cui abbiamo già accennato complessiva del futuro del territorio, e che possa sopra e, a tal proposito, è previsto un incontro con il quindi anche essere in grado di valorizzare l’attrat- Presidente della Giunta Regionale, Luciano D’Alfonso, tività localizzativa delle aree stesse nel contesto del il 4.11.2014. E’ da rilevare, però, che i Sindaci hanno più ampio confronto concorrenziale tra territori e tra posizioni frenanti e conservative verso il processo città; contenuti tutti, quelli sopra citati, propriamente aggregativo, percependolo evidentemente come un ri- caratteristici di un Piano strategico3. schio o un ostacolo a legittime aspirazioni di carattere Un Piano strategico, quindi, è un tipo di Piano che locale. Non è da rilevare, in questo senso, una respon- maggiormente di altri si presta a formalizzare e a sabilità di tipo intrinseco, quindi, quanto la risposta a rendere opportunamente condiviso un progetto una sollecitazione di tipo politico-elettorale. collettivo e concertato di futuro per nuove forme di La naturale dinamica delle consultazioni elettorali coesione territoriale4, perché non si limita a disegnare talvolta è scarsamente motivante per atteggiamenti e staticamente un desiderato assetto territoriale (fisico, valutazioni di tipo strategico e fortemente innovativi. funzionale, socioeconomico), ma soprattutto confe- Ciò conduce fisiologicamente le classi dirigenti e poli- risce concretamente forma e sostanza a una visione tiche locali a occuparsi soprattutto del breve termine sondandone la condivisione e predisponendone la e della dimensione territoriale strettamente locale. Il graduale concretizzazione nel tempo tramite un che produce una patologia del sistema di programma- sistema di intenti e di azioni progettuali, alle diverse zione e fa sì che i processi di aggregazione e coesione scale di azione e intervento. Un Piano che evidenzi e ritardino il proprio corso, con rischi di imposizioni argomenti a fondo la suddetta visione territoriale, nel dall’alto e con tutte le implicazioni problematiche senso che abbiamo chiarito sopra, che puntualizzi nel che ne possono conseguire. dovuto dettaglio tecnico la catena concettuale finalità Ultima iniziativa in ordine di tempo è l’organizzazio- / obiettivi / azioni, ma che comprenda anche scenari e ne di una Tavola Rotonda “L’unione fa la forza: tradi- ipotesi di assetto che possano supportare la necessaria zione, identità, coesione” del 1.11.2014 a Pescasseroli concertazione tra Attori del territorio per l’assunzione per discutere del tema della Coesione Territoriale con delle decisioni. i Sindaci dell’Alto Sangro a confornto con il Comune Naturalmente, del resto, la costruzione di una condi- di Valsamoggia visa visione di futuro e di una strategia a questo sotte- (32.000 abitanti), comune risultante dalla recente sa richiede necessariamente un adeguato itinerario di fusione di 5 comuni. dialogo e di condivisione, all’interno della comunità territoriale, che può essere esso stesso il luogo in cui 4.Gli strumenti tecnici per costruire e pianificare maturino gradualmente le condizioni di coesione e le una nuova coesione: visione, strategia, concertazione propensioni a condividere prospettive e progetti. (interistituzionale e pubblico-privato) In questo senso, il dialogo in atto nel Centro Abruz- [A. Cappuccitti] zo, alimentato dall’azione civica di “Ripensiamo il Abbiamo sopra argomentato in estrema sintesi Territorio”, sta raccogliendo una diffusa istanza di 9
confronto e di rilancio territoriale, ma al momento sta Bibliografia anche scontando i ritardi connessi ad una articolata Cappuccitti A. (2009), La Pianificazione strategica e il congiuntura politica locale. Piano urbanistico comunale, in AA.VV. (a cura di Elio Un percorso quindi ancora in fieri ma con un traccia- Piroddi e Antonio Cappuccitti): Il Nuovo Manuale di to ormai chiaro e condiviso da più parti, per quanto Urbanistica. Volume III, Lo stato della Pianificazione difficile, che potrà coadiuvare la già citata auspicabile urbana in Italia; 20 città a confronto, Torino, Milano, sinergia tra spinte “dal basso” e iniziative di livello sta- Trento, Bolzano, Trieste, Venezia, Genova, Bologna, Fi- tale e regionale nel verso di nuove virtuose e innovati- renze, Ancona, Terni, L'Aquila, Roma, Napoli, Campo- ve forme di coesione territoriale. basso, Matera, Bari, Reggio Calabria, Palermo, Cagliari, Mancosu Editore, Roma; Note Cappuccitti A. (2014), Nuove coesioni territoriali e 1 Non ci soffermeremo qui nell’esporre nel dettaglio Pianificazione strategica, Atti del Convegno “Coesio- l’esteso repertorio dei molteplici dati di analisi e studi ne strategica del Centro Abruzzo tra identità e svilup- specifici che illustrano il descritto stato di fatto. Se- po”, marzo 2014 [www.ripensiamoilterritorio.it]; gnaliamo come particolarmente documentanti, tra i Mascarucci R. (2008), Goal Congruence. Il ruolo del diversi altri, lo studio di Aldo Ronci “L’andamento de- territorio nelle visioni strategiche. Meltemi, Roma; mografico nella Valle Peligna tra il Censimento 2001 Mascarucci R. (coordinatore, 2014), Materiali della e quello 2011” [2013], l’esteso ed articolato apparato Ricerca universitaria “Abruzzo 2020”, Università degli analitico di respiro regionale illustrato nella Ricer- Studi G. D’Annunzio, Facoltà di Architettura, Pescara ca universitaria coordinata da Roberto Mascarucci [www.abruzzo2020.it]; “Abruzzo 2020”, Università degli Studi G. D’Annunzio, Mascarucci R. (2014), L’area di Sulmona nella Strategia Facoltà di Architettura, Pescara [www.abruzzo2020.it] Territoriale Multiscalare, Atti del Convegno “Coesione 2 Come evidenzia Aldo Ronci, nello scritto “Le stra- strategica del Centro Abruzzo tra identità e sviluppo”, tegie per le aree interne in Abruzzo” (ottobre 2014), è marzo 2014 [www.ripensiamoilterritorio.it]; necessario “sollecitare la Regione affinché predispon- Natale G. (anni diversi), Articoli e scritti vari sulla ga d’intesa con lo Stato una Strategia d’Area regionale Coesione territoriale in Abruzzo e sull’azione civica attraverso l’individuazione di Aree progetto interco- del Movimento “Ripensiamo il Territorio”, pubblicati munali nelle quali l’intercomunalità sia obbligatoria- in molteplici Testate giornalistiche su carta e on-line; mente definita attraverso uno strumento giuridico Piroddi E., Cappuccitti A., Daviddi M., Rubeo F. (2006), (Associazioni, Unioni, Fusioni)”. Stante l’evidente La pianificazione territoriale e urbanistica, nella voce necessità di un aggiornamento del corpus legislativo “Urbanistica” diretta da Elio Piroddi del Manuale di regionale in materia di Governo del territorio, nonché Ingegneria Civile e Ambientale, Zanichelli ESAC, della stessa strumentazione di pianificazione di area Bologna; vasta, una ipotesi di visione strategica di respiro Ronci A. (2013), L’andamento demografico nella Valle regionale è esposta nella già citata Ricerca universita- Peligna tra il Censimento 2001 e quello 2011; ria coordinata da Roberto Mascarucci “Abruzzo 2020” Ronci A. (2014), Le strategie per le aree interne in [www.abruzzo2020.it], comprendente tra l’altro una Abruzzo, ottobre 2014 [www.rete5.tv]. “Visione strategica del Sistema insediativo” e una “Ipotesi di territorializzazione”. 3 Sui contenuti e sulle procedure di formazione di Città diffusa, infrastrutture un Piano strategico si indicano, tra i molteplici altri sull’argomento, i seguenti testi: Antonio Cappuccitti: e mobilità. Strumenti, procedure valutative e itinerari gestionali per l’Urbanistica concertata, Aracne Editrice, Roma Prospettive per un ambito- 2006 (Cap. 3.1, “Pianificazione strategica e Marketing territoriale e urbano (elementi)”, pag. 189); Francesco tipo del territorio Rubeo: La Pianificazione strategica, in Elio Piroddi, Antonio Cappuccitti, Marco Daviddi, Francesco Ru- marchigiano beo: La pianificazione territoriale e urbanistica, nella voce “Urbanistica” diretta da Elio Piroddi del Manuale di Ingegneria Civile e Ambientale, Zanichelli ESAC, CIATTAGLIA FRANCESCO Bologna 2006 (pag. U.149). 4 Sull’argomento Antonio Cappuccitti: Nuove coe- La ricerca avviata su parte del territorio marchigiano sioni territoriali e Pianificazione strategica, Atti del punta a fornire alcuni spunti di riflessione sul sistema Convegno “Coesione strategica del Centro Abruzzo insediativo diffuso, peculiare di queste zone, relazio- tra identità e sviluppo”, marzo 2014 [www.ripensia- nandolo con i nuovi modelli di mobilità nell’ottica moilterritorio.it] di una rimodulazione delle modalità di fruizione del territorio da parte della cittadinanza. Il territorio della Regione, che per sua conformazione risulta costituito da un susseguirsi di corridoi vallivi e crinali perpen- 10
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