Servizio di supporto all'Autorità di Gestione del PON Cultura e Sviluppo 2014-2020 finalizzato alla attuazione del Piano delle Valutazioni del ...

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Servizio di supporto all’Autorità di Gestione del
PON Cultura e Sviluppo 2014-2020 finalizzato alla
    attuazione del Piano delle Valutazioni del
                   Programma

        Convenzione sottoscritta in data 25 ottobre 2017
tra il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e
                      Studiare Sviluppo srl

                   AMBITO VALUTATIVO
                ATTUAZIONE DELL’ASSE II

                     RAPPORTO FINALE

                      Roma, Gennaio 2020

                                                                       1
Sommario

Executive summary                                                                      1

1.     Introduzione                                                                    5

     1.1    Oggetto della valutazione                                                  5

     1.2    Obiettivo della valutazione                                                6

     1.3    Disegno della valutazione                                                  6

     1.4    Metodi di valutazione                                                      7

2.     Identificazione della policy                                                    8

     2.1    L’Asse II del PON Cultura e Sviluppo                                       8

     2.2    Il programma di incentivi “Cultura Crea”                                  10

     2.3    Criteri di selezione                                                      13

3.     Valutazione dell’attualità della strategia e della rilevanza degli strumenti   15

     3.1    Le modifiche del contesto socioeconomico e l’attualità della strategia    15

     3.2    L’adeguatezza degli strumenti                                             18

4.     Complementarità, sinergie e integrazione                                       21

     4.1    Obiettivo dell’analisi di complementarità e sinergia                      21

     4.2    Strumenti nazionali                                                       21

     4.3    POR e strategie di specializzazione intelligente                          22

     4.4    Strumenti regionali                                                       23

     4.5    Elementi di valutazione di complementarità, sinergie e integrazioni       25

5.     Analisi dell’attuazione                                                        26

     5.1    Istituzione e funzionamento dello sportello                               26

     5.2    La domanda di agevolazioni                                                27

     5.3    I progetti ammessi                                                        30

     5.4    Esecuzione finanziaria                                                    32

     5.5    Conseguimento dei target intermedi                                        33
                                                                                       2
5.6       Elementi di valutazione                                                          33

       5.6.1     La risposta delle imprese all’offerta di fondi                                 34

       5.6.2     La forte incidenza delle domande non ammesse                                   36

       5.6.3     Asimmetrie nella distribuzione per priorità delle domande                      37

       5.6.4     Asimmetrie nella distribuzione regionale delle domande                         38

       5.6.5     La perimetrazione delle aree di localizzazione delle imprese beneficiarie      38

     5.7       Efficacia della comunicazione                                                    39

6.     Aspetti relativi alle caratteristiche dei progetti                                       42

     6.1       Il profilo delle imprese finanziate e la coerenza con le finalità dell’Asse II   42

     6.2       Interazione dei progetti con gli attrattori                                      43

     6.3       La costituzione di reti e partenariati                                           45

     6.4       Coerenza fra gli interventi dell’Asse II e le linee strategiche dell’Asse I      46

     6.5       Effetto di incentivazione                                                        47

     6.6       ICC e territorio                                                                 47

7.     Benchmark con esperienze internazionali                                                  48

     7.1       Inquadramento                                                                    48

     7.2       Servizi prevalentemente finanziari                                               48

     7.3       Servizi non finanziari                                                           50

8.     Conclusioni e raccomandazioni                                                            51

Bibliografia                                                                                    53

Allegati                                                                                        56

     Allegato 1 - Scheda Imprese Beneficiarie                                                   57

     Allegato 2 – Elenco delle modifiche di alcuni elementi del PON                             67

     Allegato 3 – Strumenti nazionali e regionali                                               69

                                                                                                 3
EXECUTIVE SUMMARY

La valutazione presentata in questo documento ha per oggetto l’Asse II “Attivazione dei
potenziali territoriali di sviluppo legati alla cultura” del Programma Operativo Nazionale
“Cultura e Sviluppo”, cofinanziato dal FESR per il periodo 2014-2020, a titolarità del Ministero
dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT).

I principali risultati del lavoro sono sinteticamente presentati di seguito.

1)      GLI INTERVENTI DELL’ASSE II DEL PON AGISCONO IN UN CONTESTO  L’INDUSTRIA
CULTURALE E CREATIVA DELLE REGIONI MENO SVILUPPATE  CHE SI È DIMOSTRATO NEGLI
ULTIMI ANNI DINAMICO E “PROMETTENTE”. ESSI POSSONO COSTITUIRE UN RIFERIMENTO PER
IL DISEGNO E L’ATTUAZIONE DELLE POLITICHE DI SVILUPPO DELLE ICC DA PARTE DELLE
AMMINISTRAZIONI TERRITORIALI NEI PROSSIMI ANNI.

Il valore aggiunto e l’occupazione delle ICC nelle Regioni Meno Sviluppate (RMS) sono
cresciuti negli ultimi anni con una buona velocità, al di sopra del tasso medio di crescita della
nostra economia ed in modo più accentuato che nelle regioni centrosettentrionali, pur con
importanti differenze fra le RMS. La specializzazione in queste attività del Mezzogiorno
rispetto all’Italia è ancora bassa. Esiste però un potenziale di crescita che potrebbe rafforzare
nei prossimi anni il ruolo delle ICC come driver dello sviluppo  nel quadro di una politica di
valorizzazione, di salvaguardia e di gestione sostenibile del nostro patrimonio culturale e
territoriale.

Gli interventi attuati del PON con “Cultura Crea”, in coerenza con la programmazione definita,
stanno contribuendo alla generazione di nuove imprese, al coinvolgimento degli enti non profit
nella valorizzazione, alla saldatura fra la componente culturale e creativa ed il patrimonio
territoriale. Si profilano dei margini di integrazione e parziale ri-orientamento dello schema di
intervento (v. i punti successivi), che potrebbero rafforzare l’applicazione di queste politiche
costituendo modelli di intervento anche per il prossimo periodo di programmazione
(2021/2027).

2)     IL PROGRAMMA ADOTTA STRUMENTI COERENTI RISPETTO AI FABBISOGNI PER LA
GENERAZIONE E LO SVILUPPO DELLE ICC NELLE RMS. EMERGONO DELLE NECESSITÀ DI
REVISIONE DELLO SCHEMA DI OFFERTA DI AGEVOLAZIONI NEI CONFRONTI DELLE IMPRESE
ESISTENTI.

Il PON ha programmato ed attuato coerentemente una combinazione di sovvenzioni a fondo
perduto e di credito agevolato destinata ad allentare le difficoltà, severe e perduranti, di accesso
al credito delle imprese delle RMS. Anche se non sono disponibili indagini specifiche sul
rapporto fra ICC e sistema del credito, appaiono estendibili a questo settore le analisi sui
fallimenti del mercato (individuate peraltro dalla valutazione ex ante degli strumenti finanziari
del Programma) relativi alla dimensione ridotta delle imprese, alla minore profittabilità, al costo
delle risorse finanziarie più elevato rispetto al resto del Paese, alla limitazione del volume di
impieghi per le piccole imprese.

Va però sottolineato che, al contrario delle nuove imprese e degli enti del Terzo Settore, le
MPMI hanno risposto piuttosto debolmente all’offerta di agevolazioni. Questo potrebbe essere
dovuto alla scarsa sensitività di queste imprese ad incentivi che spingono fortemente alla
formazione di nuovo capitale fisso. Per queste imprese, le esigenze prevalenti potrebbero
                                                                                                  1
riguardare aspetti come il finanziamento del capitale circolante o la disponibilità di servizi reali.
Questo aspetto potrebbe, a nostro avviso, essere utilmente approfondito per una migliore
calibrazione delle agevolazioni rivolte alle imprese esistenti.

3)     IL PON SI INSERISCE IN UN QUADRO DI INTERVENTI DI SOSTEGNO (ALLE ICC)
VARIEGATO E RICCO DI ELEMENTI DI COMPLEMENTARITÀ E DI POTENZIALE SINERGIA.
L’INTEGRAZIONE DEL PON IN QUESTO QUADRO POTREBBE ESSERE RAFFORZATA
RILANCIANDO LA COOPERAZIONE ISTITUZIONALE, IN PARTICOLARE CON LE RMS, E LA
GOVERNANCE MULTILIVELLO DELLA POLICY

Il quadro delle politiche di sostegno alle ICC è piuttosto ampio. Esso è composto da strumenti
differenziati sia per il livello territoriale (comunitario, nazionale e regionale) al quale sono
programmati sia per la maggiore o minore specificità rispetto alle ICC: ad esempio, il Fondo di
Garanzia gestito dal FEI nell’ambito di Europa Creativa è specializzato; il Programma
Operativo Nazionale Dedicato “Iniziativa PMI” non è specializzato, essendo rivolto ad
un’ampia gamma di settori fra cui le ICC. L’analisi svolta ha messo in luce molti elementi di
demarcazione de facto fra il PON ed altri programmi, che derivano dalle caratteristiche degli
strumenti e che escludono aree estese di sovrapposizione. Va ricordato peraltro che le
agevolazioni del PON sono molto mirate, fra l’altro per effetto dei vincoli territoriali previsti
per le MPMI esistenti e per i soggetti del Terzo Settore. Andrebbe comunque approfondita,
soprattutto per spiegare gli andamenti più recenti, la possibile sovrapposizione agli incentivi
del PON di alcuni strumenti regionali.

Esistono invece ampie aree di potenziale sinergia, ad esempio fra il PON e le Strategie di
Specializzazione Intelligente delle RMS oppure fra il PON ed alcuni strumenti regionali, che
potrebbero a nostro avviso essere esplicitamente governate, ad esempio con un rilancio degli
Accordi Operativi di Attuazione.

4)     LE PROCEDURE DI IMPLEMENTAZIONE DI “CULTURA CREA” APPAIONO IN COMPLESSO
SPEDITE ED EFFICIENTI. IL PROCESSO DI SELEZIONE È STATO CARATTERIZZATO DA UN
FENOMENO MOLTO ACCENTUATO DI RIGETTO DELLE DOMANDE, CHE È STATO CORRETTO CON
LA RAZIONALIZZAZIONE DEI CRITERI E CON IL MIGLIORAMENTO DELL’ASSISTENZA AI
POTENZIALI BENEFICIARI.

L’analisi dell’implementazione delle procedure di avviso, gestite da Invitalia, ha messo in luce
chiari elementi di efficienza per quanto riguarda i tempi, le modalità di raccolta delle domande
di agevolazione, l’assistenza ai beneficiari. Nella fase di selezione, è emerso un problema molto
accentuato relativo al tasso di rigetto delle domande, che è stato molto elevato e che è stato
causato in parte dalla scarsa qualità di alcuni elaborati chiave delle domande di agevolazione
(come i business plan) ed in parte dalla difficoltà di rispondere ad alcuni dei criteri di selezione.
Come si illustra nel Rapporto, questo problema è stato allentato sia dalla razionalizzazione dei
criteri determinata dal Comitato di Sorveglianza sia dal rafforzamento e dalla focalizzazione
dell’assistenza ai beneficiari, con l’introduzione di una misura di accompagnamento “leggero”
alla formulazione della domanda di agevolazione.

5)     L’ATTUAZIONE FISICA E FINANZIARIA APPARE IN COMPLESSO POSITIVA (I TARGET
INTERMEDI SONO STATI RAGGIUNTI) MA EMERGONO DELLE “ASIMMETRIE” NELLA DOMANDA
DI FONDI CHE SAREBBE OPPORTUNO ANALIZZARE CON MAGGIORE PROFONDITÀ

                                                                                                   2
I target intermedi (fisico e finanziario) al 31 dicembre 2018 sono stati conseguiti: sono state
finanziate 147 imprese fra start up e enti del Terzo Settore (il target era pari a 61) e sono stati
certificati 13,8 milioni di euro (il target era 13,6 milioni).

La domanda di fondi generata dall’intervento (in termini di numero di richieste e di volume di
agevolazioni) appare complessivamente consistente. La domanda ha però due elementi di
“asimmetria” molto evidenti: (i) il sottodimensionamento delle richieste delle MPMI esistenti
(Azione 3.b.1.a); (ii) la forte incidenza delle domande di imprese localizzate in Campania.

Del primo caso si è già detto in precedenza (punto 2). Esso va presumibilmente inquadrato in
una calibrazione dell’offerta di fondi non del tutto adeguata rispetto alle esigenze delle imprese
esistenti. Questo aspetto appare a nostro avviso meritevole di ulteriori analisi, eventualmente
per verificare la fattibilità e l’utilità di un ampliamento del ventaglio delle agevolazioni dirette
alle MPMI, ad esempio con l’introduzione di garanzie (in un quadro di demarcazioni /
prevenzione di sovrapposizioni che andrebbe però assicurato), con il finanziamento di servizi
reali e/o con la sperimentazione di schemi di partecipazione al capitale di rischio. Inoltre, un
aspetto meritevole di ulteriori riflessioni riguarda la rigida perimetrazione delle aree di
localizzazione delle imprese esistenti e degli enti del Terzo Settore, che restringe la domanda
di fondi e che, in prima ipotesi, potrebbe essere allentata senza compromettere la coerenza dei
progetti con l’obiettivo di valorizzazione degli attrattori presenti nel territorio.

La seconda “asimmetria” riguarda la prevalenza delle imprese localizzate in Campania nella
distribuzione regionale di domande presentate e domande ammesse. Il 56% del numero di
domande presentate ed il 61% degli investimenti richiesti provengono dalla Campania. Il peso
del settore delle ICC della Campania sul totale delle RMS è certamente molto elevato ma, a
nostro avviso e in prima approssimazione, non tanto da spiegare l’osservazione. Questo aspetto
potrebbe essere utilmente approfondito, anche per verificare, ad esempio, il motivo per cui la
quota delle domande provenienti da una regione molto attiva in campo culturale, come la
Puglia, è apparentemente sottodimensionata.

Sul piano attuativo, è anche opportuno sottolineare le difficoltà relative all’effetto di
incentivazione che traspare dalle indagini del Panel Cultura: il 30% delle imprese intervistate
dichiara infatti che avrebbe comunque realizzato l’investimento anche senza le agevolazioni
offerte dal Programma. Un cenno finale riguarda l’attività di comunicazione, a cui andrebbe
assegnato l’obiettivo di contribuire  attraverso un più ampio ventaglio di iniziative  ad un
flusso ampio e qualificato di domande di agevolazione nel corso dei prossimi anni.

6)      AD UNA PRIMA VALUTAZIONE DEI PROGETTI FINANZIATI, SONO PIUTTOSTO DIFFUSE LE
INIZIATIVE DI INTEGRAZIONE FUNZIONALE, DI RETE E DI PARTENARIATO PROMOSSE DAL PON.
APPAIONO PROBABILMENTE DA RAFFORZARE I MECCANISMI PER PROMUOVERE
L’INTEGRAZIONE DELLE ICC NEI SISTEMI SOCIOECONOMICI TERRITORIALI.

L’esame di un sottoinsieme (composto da 91 unità) dei progetti finanziati dell’Asse II mette in
luce diversi aspetti che attengono alla creazione di elementi di integrazione funzionale, di rete
e di partenariato. In particolare: (a) il 30% delle imprese finanziate incentra l’attività proposta
sull’integrazione funzionale con l’attrattore di riferimento nel proprio territorio. Queste imprese
hanno un collegamento “forte” con l’attrattore, per effetto di accordi, convenzioni, protocolli
d’intesa o altre forme di intesa con i soggetti proprietari o gestori. Va peraltro sottolineato che
la maggior parte dei progetti esaminati non ha una connessione diretta con un attrattore ma si
inquadra piuttosto in un’azione di valorizzazione più generale del patrimonio storico-culturale,
materiale e immateriale, del territorio; (b) il 74% dei soggetti beneficiari dei progetti esaminati
                                                                                                  3
ha una collaborazione esplicita con enti pubblici o privati, finalizzata a migliorare la fruizione
degli attrattori o a creare partenariati orientati alla valorizzazione del patrimonio culturale del
territorio.

Ad opinione del valutatore, manca nel Programma un vero e proprio meccanismo di
integrazione delle ICC nei sistemi economici territoriali, che attui la strategia dell’Asse II di
attivazione dei potenziali territoriali legati alla cultura e di creazione di ecosistemi della cultura.
Una sperimentazione in questa direzione potrebbe riguardare la creazione di clusters territoriali
di industrie culturali e creative, con il coinvolgimento di imprese, parchi tecnologici e
scientifici, poli universitari e centri di ricerca, incubatori, autorità pubbliche del settore culturale
e creativo. Andrebbe dato supporto all’innovazione e all’internazionalizzazione del settore
sviluppando competenze e servizi dedicati. Andrebbero inoltre esplicitamente condotte pratiche
partecipative. Un approfondimento specifico meriterebbe la valutazione di un intervento di
sostegno della domanda di attrattori, sistemi di beni diffusi e istituzioni museali per servizi di
natura culturale e creativa, ai fini dell’innovazione della fruizione e della sostenibilità
gestionale dei beni culturali.

7)     DALLE ESPERIENZE INTERNAZIONALI DI SUPPORTO ALLE ICC POSSONO ESSERE
TRATTE INDICAZIONI INTERESSANTI SULL’OPPORTUNITÀ DI AFFIANCARE AGLI INCENTIVI
FINANZIARI DEI SERVIZI REALI

Il rapporto di valutazione ha preso in rassegna, per il momento in fase preliminare, alcune
rilevanti esperienze europee di sostegno al sistema delle ICC. Alcune di queste esperienze
sviluppano in modo interessante una combinazione fra incentivi finanziari e servizi reali, come
attività di coaching, consulenze, formazione, sostegno allo scambio di esperienze,
accompagnamento all’introduzione di innovazioni tecniche e gestionali.

Potrebbe essere utile sperimentare nell’ambito del PON un approccio di questo tipo. Nel
prosieguo delle attività di analisi e valutazione, appare rilevante approfondire alcune di queste
esperienze (come Cultuurinvest) per trarne indicazioni sulla fattibilità e il valore aggiunto
dell’introduzione di una misura “combinata” nel Programma.

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1.          INTRODUZIONE

1.1         Oggetto della valutazione

La valutazione ha per oggetto l’Asse II “Attivazione dei potenziali territoriali di sviluppo legati
alla cultura” del Programma Operativo Nazionale “Cultura e Sviluppo”, cofinanziato dal FESR
per il periodo 2014-2020, a titolarità del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del
Turismo (MiBACT) – Segretariato generale – Servizio II1.

In particolare, la valutazione riguarda le tre azioni componenti l’Asse II:

      (1)      l’Azione 3.a.1a “Interventi di supporto alla nascita di nuove imprese sia attraverso
               incentivi diretti, sia attraverso l’offerta di servizi, sia attraverso interventi di micro-
               finanza”, che attua la Priorità 3.a “Promuovere l’imprenditorialità, in particolare
               facilitando lo sfruttamento economico di nuove idee e promuovere la creazione di
               nuove aziende, anche attraverso incubatori di imprese”. L’Azione ha come beneficiari
               nuove imprese nate nell’ultimo triennio operanti nell’ambito delle attività e dei settori
               riferiti alle industrie culturali;

      (2)      l’Azione 3.b.1.a “Supporto allo sviluppo di prodotti e servizi complementari alla
               valorizzazione di identificati attrattori culturali e naturali del territorio, anche
               attraverso l’integrazione tra imprese delle filiere culturali, turistiche, creative e dello
               spettacolo, e delle filiere dei prodotti tradizionali e tipici”, che attua la Priorità 3.b
               “Sviluppare e realizzare nuovi modelli di attività per le PMI, in particolare per
               l’internazionalizzazione”. L’Azione ha come beneficiari micro, piccole e medie
               imprese che operano nel settore culturale, turistico, creativo, dello spettacolo e dei
               prodotti tradizionali e tipici;

      (3)      l’Azione 3.c.1.a “Sostegno all’avvio e rafforzamento di attività imprenditoriali che
               producono effetti socialmente desiderabili e beni pubblici non prodotti dal mercato”,
               che attua la Priorità 3.c “Sostenere la creazione e l’ampliamento di capacità avanzate
               per lo sviluppo di prodotti e servizi”. L’Azione ha come beneficiari soggetti del Terzo
               settore che operano nel settore culturale ed artistico e nelle attività ad esso collegabili.

Per il complesso dell’Asse e per le singole Azioni, questo Rapporto formula  a valle di un
breve inquadramento descrittivo degli interventi (Capitolo 2)  analisi e valutazioni relative
alla coerenza programmatica ed alla giustificazione nel contesto di riferimento (Capitolo 3),
agli aspetti relativi a complementarità, sinergia e integrazioni degli interventi (Capitolo 4),
all’attuazione degli interventi (Capitolo 5) e ad alcuni aspetti di potenziale efficacia, relativi in
particolare alle connessioni delle imprese finanziate con gli attrattori, alla formazione di

1           Il PON “Cultura e Sviluppo” (CCI 2014IT16RFOP001) è stato approvato con Decisione C(2018)7515 del
            15 novembre 2018 e si attua nelle cinque Regioni Meno Sviluppate dell’Italia (ITF3 – Campania, ITF4 –
            Puglia, ITF5 – Basilicata, ITF6 – Calabria, ITG1 – Sicilia)
                                                                                                                    5
partenariati ed all’effetto di incentivazione (Capitolo 6). Nel rapporto è anche stata formulata
un’analisi di benchmark con alcune esperienze internazionali, finalizzate a migliorare
l’attuazione e le performance del programma (Capitolo 7). Chiude il Rapporto una parte di
conclusioni e raccomandazioni (Capitolo 8).

I dati e le informazioni presentate nel Rapporto sono in prevalenza riferiti al 31 dicembre 2018.
In alcuni casi, per completezza e rappresentatività dell’analisi sono riportate informazioni
relative a date successive.

1.2         Obiettivo della valutazione

L’obiettivo della valutazione consiste nell’identificare gli elementi di qualità, le aree critiche e
le possibili azioni di miglioramento della realizzazione dell’Asse II del PON Cultura, in
particolare per quanto riguarda:

      (a)      le modalità di programmazione, di selezione e di finanziamento dei progetti di
               investimento, da valutare a fronte della finalità del Programma di stimolare
               investimenti diretti al potenziamento e all’innovazione dell’industria culturale e
               creativa nelle Regioni Meno Sviluppate e di generare effetti strutturali nei sistemi
               economici territoriali;

      (b)      il processo di attuazione procedurale, fisico e finanziario degli interventi.

La valutazione ha anche la finalità di formulare suggerimenti e raccomandazioni per l’Autorità
di Gestione alla luce delle analisi effettuate.

Nel Rapporto non vengono trattate questioni relative agli effetti (sulla produttività delle aziende
sostenute, sulla loro vitalità nel mercato, sui contesti territoriali di riferimento) degli interventi
di agevolazione degli investimenti, per il tempo ancora breve trascorso dall’entrata a regime
del primo blocco di imprese finanziate.

1.3         Disegno della valutazione

Il disegno di valutazione è articolato nei punti riportati di seguito.

      (A)      Valutazione dell’attualità della strategia dell’Asse II del Programma alla luce delle
               modificazioni nel contesto di riferimento (le ICC nelle Regioni Meno Sviluppate) e
               dell’adeguatezza degli strumenti di agevolazione implementati.

      (B)      Valutazione delle complementarità, delle sinergie e dell’integrazione fra le misure
               previste dall’Asse II e gli strumenti (comunitari, nazionali e regionali) di
               agevolazione e sostegno allo sviluppo disponibili per le ICC.

      (C)      Valutazione dell’efficienza e della coerenza delle procedure di implementazione degli
               strumenti, della selezione delle proposte progettuali e dell’attuazione del programma,
               anche con riferimento alle attività di comunicazione.

      (D)      Valutazione delle caratteristiche, della coerenza e di elementi di potenziale efficacia
               dei progetti selezionati, con particolare riferimento alla creazione di collegamenti con
               gli attrattori ed alla formazione di partenariati

                                                                                                     6
(E)      Analisi di benchmark di alcune esperienze europee nel campo del sostegno alle ICC.

1.4          Metodi di valutazione

Le metodologie di cui ci si è avvalsi per la realizzazione di questo Rapporto  peraltro
diffusamente utilizzate nella valutazione dei programmi di sviluppo e coesione  sono:

      a)       metodologie di valutazione dell’attuazione del programma fondate sul quadro logico,
               per la verifica della coerenza tra visione, bisogni del territorio e/o del contesto di
               intervento, priorità, obiettivi strategici e specifici, strategie e pratiche operative di
               attuazione dell’intervento;

      b)       metodologie fondate sulla theory based evaluation, orientate ai processi e capaci di
               identificare nessi causali nel quadro logico dell’attuazione, in particolare ricostruendo
               gli assunti teorici, espliciti o impliciti, su come e perché l’intervento funzionerà.

Dal punto di vista tecnico, il lavoro di valutazione è stato svolto attraverso:

      (i)      analisi desk di materiale documentale (es. atti, note, rapporti, verbali, formulari, etc.)
               relativo alle procedure di programmazione, selezione ed implementazione dell’Asse
               II, liberamente disponibile e/o ottenuta dalla struttura di supporto all’AdG e dagli
               uffici del MiBACT coinvolti nel Programma;

      (ii)     analisi desk di dati sull’avanzamento fisico e finanziario dell’Asse e calcolo dei
               relativi indicatori;

      (iii)    analisi desk di dati secondari (statistici e di contesto) che hanno consentito di
               rafforzare il quadro generale di conoscenza relativo ai temi oggetto di valutazione;

      (iv)     utilizzazione di dati qualitativi raccolti nell’ambito del Rapporto Panel Cultura 2018,
               realizzata dal MiBACT e basata su un’indagine di un campione rappresentativo di
               1.002 imprese del sistema produttivo culturale e creativo, ossia di potenziali fruitori
               e di partecipanti e beneficiari dei fondi del programma “Cultura Crea” operanti in
               Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia;

      (iv)     interviste ai Referenti dell’AdG e di Invitalia nonché ad alcuni testimoni qualificati
               dei processi di attuazione.

Il lavoro è stato basato su uno stretto coordinamento con gli altri membri del team di valutazione
(in particolare impegnati nella valutazione dell’Asse I) e su confronti (iniziali e in itinere) con
l’AdG e lo Steering Group del progetto di Valutazione. I confronti sono stati diretti ad acquisire
informazioni utili e documenti relativi all’architettura complessiva del Programma ed ai
principali eventi che ne hanno caratterizzato la storia di implementazione.

                                                                                                       7
2.          IDENTIFICAZIONE DELLA POLICY

2.1         L’Asse II del PON Cultura e Sviluppo

Il PON “Cultura e Sviluppo” punta a incrementare i livelli di fruizione del patrimonio culturale
delle regioni meno sviluppate, sia rafforzando il sistema delle maggiori infrastrutture culturali
(attrattori), sia promuovendo e sostenendo le attività della filiera delle imprese creative e
culturali nonché dei soggetti del Terzo Settore. In linea con gli indirizzi dell’Accordo di
Partenariato per l’Italia 2014-2020, il PON interviene in “aree di attrazione culturale di
rilevanza strategica nazionale”, nelle quali ricadono attrattori del patrimonio culturale statale,
oggetto di investimenti in via esclusiva nelle regioni Campania, Basilicata, Puglia e Calabria,
e attrattori del patrimonio a titolarità regionale in Sicilia.

Il PON presenta un impianto programmatico compatto, articolato in tre Assi, incluso quello
dedicato all’Assistenza tecnica. Esso converge su due Obiettivi Tematici  l’OT 6 “Preservare
e tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse” e l’OT 3 “Promuovere la
competitività delle PMI”  e su quattro Priorità di investimento (PI), che perseguono i risultati
attesi individuati dell’Accordo di Partenariato2. La tabella 1 identifica gli Assi Prioritari, gli
Obiettivi tematici e la dotazione di fondi per ogni Asse.

Allo sviluppo del sistema economico collegato al settore culturale nelle regioni target è dedicato
l’Asse II “Attivazione dei potenziali territoriali di sviluppo legati alla cultura” (Priorità 3a, 3b
e 3c). A quest’Asse sono destinati circa 114 milioni di euro, pari al 23% circa della dotazione
finanziaria del Programma. Tutti gli interventi dell’Asse II ricadono nell’Obiettivo Tematico 3.
In sintesi, per quanto riguarda l’Asse II la strategia del PON è volta: (i) ad attuare un intervento
di natura settoriale (non circoscritto alle sole aree di attrazione culturale) a favore del sistema
delle industrie culturali (Asse II – azione 3.a.1); (ii) a promuovere processi integrati di sviluppo
dando impulso e valorizzando la componente imprenditoriale collegata alla fruizione turistico-
culturale (Asse II – azioni 3.b.1 e 3.c.1).

A livello operativo, sono definite in attuazione delle Priorità:

      (1)      l’Azione 3.a.1a “Interventi di supporto alla nascita di nuove imprese sia attraverso
               incentivi diretti, sia attraverso l’offerta di servizi, sia attraverso interventi di micro-
               finanza”, che ha come beneficiari nuove imprese nate nell’ultimo triennio operanti
               nell’ambito delle attività e dei settori riferiti alle industrie culturali;

      (2)      l’Azione 3.b.1.a “Supporto allo sviluppo di prodotti e servizi complementari alla
               valorizzazione di identificati attrattori culturali e naturali del territorio, anche
               attraverso l’integrazione tra imprese delle filiere culturali, turistiche, creative e dello

2           I Risultati Attesi di riferimento dell’AdP sono in particolare: il RA 3.5 “Nascita e consolidamento delle
            MPMI”, il RA 3.3 “Consolidamento, modernizzazione e diversificazione dei sistemi produttivi territoriali”
            e il RA 3.7 “Diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto sociale”.
                                                                                                                    8
spettacolo, e delle filiere dei prodotti tradizionali e tipici”, che ha come beneficiari
              micro, piccole e medie imprese che operano nel settore culturale, turistico, creativo,
              dello spettacolo e dei prodotti tradizionali e tipici (ai fini del loro consolidamento);

     (3)      l’Azione 3.c.1.a “Sostegno all’avvio e rafforzamento di attività imprenditoriali che
              producono effetti socialmente desiderabili e beni pubblici non prodotti dal mercato”,
              che ha come beneficiari soggetti del Terzo settore che operano nel settore culturale
              ed artistico e nelle attività ad esso collegabili.

Tabella 1  Assi prioritari, obiettivi e dotazione finanziaria del PON Cultura e Sviluppo

                                                       Obiettivo Tematico (OT)                                           Totale
  Asse prioritario                                    Priorità di investimento (PI)                                  finanziamento
                                                        Obiettivo specifico (OS)                                       (UE + Naz.)

                          OT 6  Preservare e tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse        360.227.224,00
I. Rafforzamento          PI 6C | Conservare, proteggere, promuovere e sviluppare il patrimonio naturale e
delle dotazioni           culturale
culturali
                          OS 6c.1  Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del
                          patrimonio culturale nelle aree di attrazione

                          OT 3  Promuovere la competitività delle PMI per il settore agricolo (per il
                                                                                                                     114.014.376,00
                          FEASR) e del settore della pesca e dell’acquacoltura
                          PI 3A | Promuovere l’imprenditorialità, in particolare facilitando lo sfruttamento
                          economico di nuove idee e promuovendo la creazione di nuove aziende, anche
                          attraverso incubatrici di imprese

II. Attivazione dei       OS 3a.1  Nascita e consolidamento delle micro, piccole e medie imprese
potenziali territoriali
                          PI 3B | Sviluppare e realizzare nuovi modelli di attività per le PMI, in particolare per
di sviluppo legati alla
                          l’internazionalizzazione
cultura
                          OS 3b.1  Consolidamento, modernizzazione e diversificazione dei sistemi produttivi
                          territoriali
                          PI 3C | Sostenere la creazione e l’ampliamento di capacità avanzate per lo sviluppo di
                          prodotti e servizi

                          OS 3c.1  Diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto sociale

III. Assistenza           AT  Attuazione efficiente del PON e supporto all’implementazione del Piano di
                                                                                                                       16.691.733,33
tecnica                   Rafforzamento Amministrativo

TOTALE PON                                                                                                           490.933.333,33

L’Asse II prevede l’offerta di agevolazioni in regime de minimis (Regolamento 1407/2013),
nella forma sia di contributo a fondo perduto che di prestito agevolato (a tasso zero e senza
l’obbligo di garanzie collaterali). L’attivazione dei bandi per l’assegnazione dei contributi è
partita nel 2016. I bandi andavano definiti sulla base delle attività condotte nella fase
propedeutica (diagnosi territoriale, ecc.) nella prima annualità del programma ed in coerenza
con gli accordi sottoscritti con le Regioni (AOA). Queste attività erano finalizzate a definire,
con riferimento agli specifici contesti territoriali, i principali aspetti attuativi in termini di linee
progettuali, le categorie di soggetti beneficiari, le azioni di animazione e le forme di supporto,
nonché le eventuali integrazioni e complementarietà con altre linee di finanziamento nazionali
e regionali. Su quest’aspetto si tornerà più avanti in questo Rapporto.

Lo strumento finanziario attivato per l’attuazione del programma di agevolazioni è stato
sottoposto a valutazione ex ante, in coerenza con l’Articolo 37, paragrafi 2 e 3 del Regolamento
1303 del 2013 (RDC).
                                                                                                                                  9
2.2       Il programma di incentivi “Cultura Crea”

Il programma di incentivi creato per attuare l’Asse II è “Cultura Crea”. Il Decreto del MiBACT
dell’11 giugno 2016 istituisce il regime di aiuto e ne determina i dispositivi di attuazione 3.
L’Ufficio Competente per la Gestione delle Operazioni (UCOGE) del programma è l’Agenzia
nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa – Invitalia. L’Agenzia
svolge le attività relative alla ricezione, alla valutazione ed all’approvazione delle domande,
nonché all’adozione dei provvedimenti, alla stipula del contratto di finanziamento,
all’erogazione dei fondi e al controllo e monitoraggio delle agevolazioni 4.

Le categorie delle imprese destinatarie delle agevolazioni sono tre:

             Startup (Titolo II del Decreto del MiBACT). Le agevolazioni previste dal Titolo II
              sono finalizzate alla creazione di nuove imprese di micro, piccola e media dimensione
              (MPMI) della filiera culturale e creativa. Esse sono destinate a: (i) team di persone
              fisiche che vogliono costituire una impresa, purché la costituzione avvenga entro 30
              giorni dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni; (ii) alle imprese
              costituite in forma societaria da non oltre 36 mesi, comprese le cooperative;
             Imprese consolidate (Titolo III del Decreto del MiBACT). Le agevolazioni del Titolo
              III finanziano lo sviluppo delle MPMI costituite in forma societaria da non meno di
              36 mesi, comprese le cooperative, operanti nella filiera culturale, creativa e dello
              spettacolo nonché nelle filiere dei prodotti tradizionali e tipici;
             Soggetti del Terzo Settore (Titolo IV del Decreto del MiBACT). Gli incentivi previsti
              dal Titolo IV sostengono imprese ed enti del Terzo Settore (in particolare, ONLUS e
              imprese sociali) nelle attività collegate alla gestione di beni, servizi e attività culturali,
              favorendo forme di integrazione.

Le iniziative imprenditoriali devono essere realizzate nelle Regioni italiane Meno Sviluppate
(RMS), definite ai sensi delle norme sui fondi SIE per la programmazione 2014-2020:
Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia.

Per la definizione dei progetti ammissibili, il Decreto MiBACT dell’11 maggio 2016 individua
i Codici ATECO associati all’industria culturale e creativa, relativamente alle nuove imprese

3         Decreto del MiBACT dell’11 giugno 2016 «Istituzione del regime di aiuto per sostenere la filiera culturale
          e creativa e rafforzare la competitività delle micro, piccole e medie imprese, finbalizzato allo sviluppo ed al
          consolidamento del settore produttivo collegato al patrimonio culturale italiano  Asse prioritario II del
          Programma Operativo Nazionale “Cultura e Sviluppo” 2014-2020».

4         V. l’Articolo 3 “Soggetto gestore” del Decreto del MiBACT richiamato nella nota precedente. I rapporti fra
          MiBACT e Invitalia sono regolati da una Convenzione stipulata nel mese di novembre 2016, che definisce
          gli aspetti tecnici e finanziari dell’assistenza nonché il piano delle azioni di supporto all’Autorità di Gestione
          del PON per l’espletamento delle attività di attuazione, gestione, monitoraggio e controllo del programma
          di incentivazioni.
                                                                                                                          10
(Allegato II del Decreto) e alle imprese esistenti (Allegato III). L’individuazione dei settori
ammissibili per i soggetti del Terzo Settore (Allegato IV del Decreto) è effettuata in base alla
classificazione ICNPO (International Classification of Non Profit Organization), adottata
dall’ISTAT in luogo della classificazione NACE / ATECO.

In particolare, per le start up (Titolo II), vengono identificate 42 attività ATECO e per le MPMI
esistenti 84 attività. Per i soggetti del Terzo Settore (Titolo IV), sono individuati tre settori e
sei attività secondo la codificazione ICPNO. Le attività, fortemente articolate, rientrano
nell’ambito del “Core Cultura” e, limitatamente alle MPMI esistenti ed ai soggetti del Terzo
Settore, anche nei settori “Creative Driven” (ad esempio prodotti tipici, servizi turistici,
ristorazione) secondo le definizioni del Rapporto Symbola5.

Va sottolineato che la perimetrazione delle attività economiche culturali, creative e turistiche
effettuata dal PON Cultura e Sviluppo (con l’individuazione dei corrispondenti codici ATECO)
è specifica del Programma. Essa non corrisponde al “settore culturale” identificato a livello
Eurostat. In particolare, alcune attività sono comuni ai due sistemi (Cultura Crea ed Eurostat),
altre ricadono nel PON ma non nella definizione di Eurostat ed altre ancora rientrano nel settore
culturale di Eurostat ma non nell’elenco del PON.

La specificità della definizione del settore culturale e creativo del PON si riflette nel calcolo
degli indicatori di risultato, che diventano anch’essi specifici del Programma e quindi non
direttamente comparabili con altri interventi: l’indicatore (RA 3.5) “Addetti alle nuove imprese
dei settori culturale, creativo e turistico”, l’indicatore (RA 3.3) “Valore aggiunto delle imprese
dei settori culturale, creativo e turistico” e l’indicatore (RA 3.7) “Addetti alle imprese e alle
istituzioni non profit che svolgono attività a contenuto sociale per i settori culturale, creativo e
turistico”.

Oltre che soddisfare il requisito relativo al Codice ATECO, i progetti relativi alle start up
candidati ai fondi devono rientrare in una delle quattro aree indicate nel Decreto (articolo 11):
Economia della Conoscenza, Economia della Conservazione, Economia della Fruizione,
Economia della Gestione.

La tabella seguente sintetizza, per le tre categorie di beneficiari, le informazioni relative alle
aree tematiche, al programma di investimento e al tipo di agevolazioni previste.

5     Cfr. Unioncamere e Fondazione Symbola (2019), Io sono Cultura 2019. L’Italia della qualità e della
      bellezza sfida la crisi, Quaderni di Symbola, Roma. Nella classificazione di Symbola, le attività core si
      articolano in quattro settori: (a) conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-artistico (musei,
      biblioteche, archivi, monumenti); (b) performing arts e arti visive, prevalentemente imperniate sugli
      spettacoli dal vivo (teatro, concerti, etc.); (c) industrie culturali (cinema, radio-tv, videogame e software,
      editoria e stampa, musica); (d) industrie creative, afferenti al mondo dei servizi (comunicazione, architettura
      e design). produzione di contenuti culturali. Nell’ambito creative driven confluiscono le attività economiche
      collegate alla dimensione della valorizzazione culturale e creativa.
                                                                                                                   11
Tabella 2  Aree tematiche, programma di investimento e agevolazioni previste da “Cultura Crea”

                                                               Programma di
                           Aree tematiche /
    Titolo                                                      investimento                       Agevolazioni
                    Natura delle attività ammissibili
                                                             Copertura massima

 Titolo II      Conoscenza: sviluppo o applicazione di       Fino a 400.000 euro      Le agevolazioni sono concesse nei
                tecnologie che permettano di creare,         per programma di         limiti del regolamento de minimis e
                organizzare, archiviare e accedere a dati    investimento             prevedono congiuntamente:
                e informazioni sull’industria culturale.                               un finanziamento agevolato a tasso
                Conservazione: sviluppo o applicazione                                  zero, fino al 40% della spesa
                di modalità e processi innovativi per le                                ammessa
                attività legate a restauro/manutenzione e
                                                                                       un contributo a fondo perduto fino al
                recupero del patrimonio culturale
                                                                                        40% della spesa ammessa.
                (materiali, tecnologie, analisi della
                gestione dei rischi, valutazione dei                                  In entrambi i casi il tetto delle
                fattori di degrado e tecniche di                                      agevolazioni è elevabile al 45% per i
                intervento, ecc.)                                                     progetti presentati da imprese
                Fruizione: modalità e strumenti                                       femminili, giovanili o in possesso del
                innovativi di offerta di beni, anche in                               rating di legalità.
                forma integrata con le risorse del
                territorio, processi innovativi per la
                gestione – acquisizione, classificazione,
                valorizzazione, diffusione – del
                patrimonio culturale e risorse del
                territorio; piattaforme digitali, prodotti
                hardware e software per nuove modalità
                di fruizione e nuovi format narrativi, di
                comunicazione e promozione.
                Gestione: sviluppo di strumenti e
                soluzioni applicative in grado di
                ingegnerizzare le attività di gestione di
                beni e attività culturali.
 Titolo III     Servizi per la fruizione turistica e         Fino a 500.000 euro      Le agevolazioni sono concesse nei
                culturale                                    per programma di         limiti del regolamento de minimis e
                Promozione finalizzata alla                  investimento             prevedono congiuntamente:
                valorizzazione delle risorse culturali                                 finanziamento agevolato a tasso zero
                Recupero e valorizzazione di produzioni                                 fino al 60% della spesa ammessa,
                tipiche locali                                                          elevabile al 65% in caso di impresa
                                                                                        femminile o giovanile o in possesso
                                                                                        del rating di legalità
                                                                                       contributo a fondo perduto fino al
                                                                                        20% della spesa ammessa, elevabile
                                                                                        al 25% in caso di impresa femminile
                                                                                        o giovanile o in possesso del rating
                                                                                        di legalità

 Titolo IV      Attività collegate alla gestione degli       Fino a 400.000 euro       Le agevolazioni sono concesse nei
                attrattori e delle risorse culturali del                               limiti del regolamento de minimis e
                territorio                                                             prevedono un contributo a fondo
                Attività collegate alla fruizione degli                                perduto fino all’80% della spesa
                attrattori e delle risorse culturali del                               ammessa, elevabile al 90% in caso di
                territorio                                                             impresa femminile o giovanile o in
                                                                                       possesso del rating di legalità.
                Attività di animazione e partecipazione
                culturale.

Fonte: Direttiva Operativa n.55 del 20/07/2016 del MiBACT – Segretariato generale – Servizio II «Termini e modalità di
presentazione delle domande per l’accesso alle agevolazioni in favore di iniziative imprenditoriali nell’industria culturale e
creativa – PON Cultura e sviluppo 2014-2020 Asse II “Attivazione dei potenziali territoriali di sviluppo legati alla cultura”, e
indicazioni operative in merito alle procedure di concessione ed erogazione delle agevolazioni» e successive modifiche e
integrazioni.

Per le MPMI esistenti e per i soggetti del Terzo Settore, oltre al requisito dell’inquadramento
nei Codici ATECO, il Decreto del MiBACT e successivamente la Direttiva Operativa

                                                                                                                               12
definiscono un criterio di ammissibilità legato alla localizzazione territoriale. In particolare,
viene previsto che siano ammissibili alle agevolazioni i programmi di investimento realizzati
presso una unità produttiva ubicata nei comuni inclusi nelle aree di attrazione culturale al
contorno degli attrattori identificati. I comuni sono specificati nell’Allegato 1, sezioni A (per
le imprese esistenti) e B (enti del Terzo Settore) del Decreto. Per unità produttiva, si intende
una “struttura produttiva dotata di autonomia tecnica, organizzativa, gestionale e funzionale,
eventualmente articolata su più immobili o impianti, anche fisicamente separati ma collegati
funzionalmente”. Su questo aspetto si tornerà più avanti.

2.3       Criteri di selezione

La Direttiva Operativa n. 55 del 20 luglio 2016 declina, per ciascuna categoria di beneficiari
individuata, i criteri di valutazione in elementi di valutazione ed assegna i punteggi relativi
(Tabella 3). Il punteggio massimo conseguibile è pari a 100, il minimo per essere ammessi
all’agevolazione è 60.

Tabella 3 – Numero di criteri ed elementi di valutazione

                                                     Criteri               Elementi di valutazione
              Categoria
                                                     (Unità)                      (Unità)
 Nuove imprese                                          6                            16
 MPMI esistenti                                         5                            19
 Terzo settore                                          6                            11

Fonte: Direttiva Operativa n.55 del 20 luglio 2016, Allegati

          Per quanto riguarda le nuove imprese, il peso maggiore (con un punteggio massimo
           pari a 30) è assegnato alla credibilità del soggetto proponente in termini di adeguatezza
           e coerenza delle competenze possedute dai soci, per grado di istruzione e/o pregressa
           esperienza lavorativa, rispetto alla specifica attività oggetto del piano di impresa. Segue
           per rilevanza il criterio relativo alle potenzialità del mercato di riferimento, al vantaggio
           competitivo e alle strategie di marketing (punteggio massimo 24). Con uguale
           punteggio (massimo 18), vengono poi i criteri riguardanti il marketing culturale
           (impatto socioculturale e audience development) e la fattibilità tecnica ed economica
           del programma di investimento. I criteri relativi all’impatto economico (crescita
           occupazionale, effetti intersettoriali e sviluppo sostenibile) ed all’introduzione di
           elementi di innovazione di processo, organizzative, di prodotto/servizio o di mercato
           hanno un punteggio massimo rispettivamente pari a 6 punti e a 4 punti.

          Per il consolidamento delle MPMI, il peso maggiore è assegnato al criterio della
           sostenibilità economica e finanziaria dell’iniziativa (con un punteggio massimo pari a
           30), seguito dai criteri relativi alle potenzialità del mercato (punteggio massimo 25),
           alla credibilità del soggetto proponente (16 punti), all’impatto del programma di
           investimento (15 punti) ed alla fattibilità tecnica in termini di coerenza del
           cronoprogramma, introduzione di innovazioni e sostenibilità ambientale (14 punti).

          Per il Terzo Settore, il peso maggiore è assegnato al criterio dell’impatto del
           programma di investimento in termini di potenzialità di sviluppo del territorio, di
           produzione di beni che creano nuove relazioni sociali e di coinvolgimento delle
           comunità sociali del territorio (massimo 30 punti). Seguono i criteri della sostenibilità
           economica e finanziaria dell’iniziativa (punteggio massimo 18), dell’adeguatezza delle
                                                                                                     13
competenze (16 punti), della capacità del soggetto di presidiare gli aspetti del processo
        tecnico-produttivo organizzativo (16 punti), della potenzialità del mercato di
        riferimento, del vantaggio competitivo dell’iniziativa e delle strategie di marketing (12
        punti) ed infine della capacità dell’iniziativa di introdurre innovazioni finalizzate alla
        gestione e alla fruizione degli attrattori e delle risorse culturali, all’attività di
        animazione e partecipazione culturale (8 punti).

I criteri di premialità6, anch’essi distinti per le tre categorie di potenziali beneficiari,
privilegiano in generale la componente imprenditoriale femminile e giovanile, il rating di
legalità, il co-finanziamento privato dell’iniziativa e le forme di collaborazione (in particolare
con altre imprese o con organismi di ricerca).

Questi criteri appaiono complessivamente coerenti con gli obiettivi del Programma e il contesto
di riferimento. Anche la differenziazione fra i pesi assegnati ai vari criteri a seconda delle
categorie di beneficiari è coerente con le finalità dell’Asse II e con le diverse caratteristiche dei
beneficiari stessi, che comportano esigenze valutative diverse. In particolare, nel caso delle
MPMI vengono privilegiati gli aspetti relativi alla sostenibilità economico-finanziaria e tecnica
dell’iniziativa, mentre nel caso delle start-up e del Terzo Settore, la credibilità e le competenze
del proponente diventano fondamentali per la valutazione. Nel caso delle start-up, la fattibilità
economica-finanziaria è solitamente esaminata congiuntamente ad altri fattori che riguardano
le capacità imprenditoriali dei proponenti7. Per il Terzo Settore, vengono adottati
coerentemente criteri che premiano la produzione di valore sociale (oltre che economico) e la
capacità delle iniziative di generare un impatto significativo del programma di investimento in
termini di sviluppo del territorio, produzione di beni che creano nuove relazioni sociali,
coinvolgimento delle comunità del territorio.

La struttura e l’articolazione dei criteri di valutazione e premialità dell’Asse II del PON sono
indubbiamente complesse ma permettono al Programma di caratterizzare una policy nazionale
di riferimento per il rafforzamento delle imprese culturali e creative. Questa policy è basata: (i)
su principi di integrazione funzionale (in particolare fra attività economiche e patrimonio) e di
integrazione territoriale, (ii) sulla ricerca di impatti diffusi (anche mediante il rafforzamento
delle filiere produttive collegate alla valorizzaizone culturale), (iii) su una calibrazione

6     Il documento di “Criteri per la selezione delle operazioni” dell’Asse II prevede che i criteri di premialità
      siano una “componente eventuale e facoltativa” dei criteri di selezione, attraverso cui le proposte progettuali
      possano essere oggetto: (a) di una maggiorazione del contributo nel rispetto delle disposizioni del
      Regolamento (UE) n. 651/2014 (di esenzione); (b) dell’attribuzione di riserve di risorse, stanziate nei
      dispositivi di attuazione e specificamente dedicate a soggetti proponenti e/o proposte progettuali che
      rispettano i criteri individuati; (c) dell’attribuzione di priorità nella concessione delle agevolazioni in
      funzione del rispetto di requisiti o aspetti particolarmente qualificanti delle azioni di riferimento.
7     Per una rassegna sui metodi di valutazione delle start-up, si veda ad esempio la presentazione: ESN European
      Startup Network (2018), Startup valuation, a cura di J. Bormans. Il documento è scaricabile dal sito
      dell’ESN.
                                                                                                                14
adeguata e specifica degli interventi di sostegno delle ICC, in contrapposizione ad un modello
di incentivazione generalista e frammentato.

Va sottolineato che nel corso dell’attuazione, sulla base delle criticità riscontrate  numero di
domande presentate inferiore alle previsioni; tasso di ammissione più basso rispetto alle ipotesi
iniziali; numero di richieste sbilanciato verso le nuove iniziative imprenditoriali; lento
avanzamento delle erogazioni  l’AdG del Programma ha promosso, in sede di Comitato di
Sorveglianza, l’eliminazione di due criteri nell’ambito della voce B.3 “Impatto del progetto”:
il criterio “Potenzialità di sviluppo” e il criterio “Interesse industriale”. Su questo tema si
tornerà più avanti, in sede di esame dell’avanzamento fisico dell’Asse8.

Nel corso dell’attuazione, è stata inoltre apportata una integrazione ai criteri (premiali) con
l’inserimento della Voce C.1 “Progetti che prevedono forme di collaborazione e partnership tra
imprese e/o organismi di ricerca, anche localizzate al di fuori delle aree di eleggibilità del
Programma, riconducibili alla filiera”. In questo caso, l’obiettivo è stato di incentivare i
partenariati e le forme di collaborazione fra i beneficiari e altre imprese e/o organismi di ricerca,
localizzate anche fuori dell’area del Programma, per favorire azioni di filiera e formule
imprenditoriali di natura innovativa.

3.    VALUTAZIONE DELL’ATTUALITÀ DELLA STRATEGIA E DELLA
      RILEVANZA DEGLI STRUMENTI

3.1   Le modifiche del contesto socioeconomico e l’attualità della strategia

Il contesto economico e sociale in cui si inseriscono le misure di incentivazione delle ICC
dell’Asse II è, sotto diversi profili, in crescita9. Il valore aggiunto e l’occupazione del sistema
produttivo culturale e creativo del Mezzogiorno sono aumentati negli ultimi anni, anche se in
modo differenziato fra le regioni, con Campania, Puglia e Basilicata in rapida evoluzione e un
andamento meno favorevole in Calabria e in Sicilia (Tabella 4).

Parallelamente, si sono ampliate le filiere legate al turismo culturale, per effetto di una dinamica
delle presenze nazionali e internazionali sicuramente favorevole. Sono migliorati inoltre

8     Come indicato nella nota informativa e nel verbale del CdS di luglio 2016: “Il criterio relativo alla
      Potenzialità di sviluppo appare come una eccessiva richiesta ai proponenti considerato che, ove un’iniziativa
      con un determinato codice ATECO e localizzata in una specifica area territoriale abbia dimostrato di poter
      occupare uno spazio di mercato, il valore aggiunto e le ricadute che il progetto può apportare all’ambito di
      pertinenza e/o ad altri ambiti, oltreché essere di oggettiva non facile misurazione, sono insiti nell’avvio e
      successivo sviluppo dell’attività economica prescelta. Il criterio Interesse industriale, invece, risulta già
      rilevabile nella descrizione progettuale dell’intervento e nelle analisi economiche e di mercato presentate
      per la predisposizione del business plan e pertanto appare superfluo riportarlo nei criteri valutativi.”

9     Cfr. Unioncamere e Fondazione Symbola (2019), Io sono Cultura 2019. L’Italia della qualità e della
      bellezza sfida la crisi. Quaderni di Symbola, Roma. I dati presentati in questo paragrafo sono tratti anche dal
      Rapporto Symbola 2018.
                                                                                                                  15
parametri essenziali della fruizione culturale, come il numero di visitatori dei musei. Si è
insomma sviluppato in modo percepibile l’intero milieux (attrazione culturale, consumi
culturali, consumi turistici) delle Industrie Culturali e Creative.

Tabella 4 – Valore aggiunto e occupazione nel sistema produttivo culturale e creativo

                                    Valore aggiunto                                 Occupazione
                        2018                 Variazioni %                2018              Variazioni %
                    (mln di euro)      2017-2018        2016-2017      (migliaia)    2017-2018     2016-2017
Campania                 4.508,3              3,4              5,0          83,5           1,8            4,7
Puglia                   2.913,4              4,0              4,0          60,4           3,0            3,7
Basilicata                 404,8              6,1              0,4            8,5          4,8            0,3
Calabria                   971,3              0,6              1,1          22,0           0,2            0,7
Sicilia                  3.286,7              0,3              1,7          65,3           -0,6           1,1
TOTALE RMS              12.084,5              2,5              3,4         239,7           1,4            2,9
Mezzogiorno             15.005,7              2,8              3,8         295,7           1,8            3,3
Italia                  95.758,6              2,9              2,0       1.551,2           1,5            1,6

Fonte: Unioncamere e Fondazione Symbola (2019)

Fra il 2016 e il 2018 si è registrata nel Mezzogiorno (e nelle RMS) una crescita delle ICC più
sostenuta rispetto a quella nazionale,
anche se esclusivamente per effetto
della dinamica del settore in Campania, Secondo il Rapporto “Io sono cultura” del 2019, in
                                             Italia il settore culturale e creativo ha prodotto 96
Puglia e Basilicata. Nel biennio, il         miliardi di euro nel 2018, con una crescita rispetto al
valore aggiunto nel Mezzogiorno è            2017 del 2,9% e un’incidenza sul valore aggiunto
cresciuto del 6,7% e gli occupati del        complessivo del nostro Paese pari al 6,1% (in crescita
5,2%, rispetto al 5% e al 3,1% registrati    rispetto all’anno precedente). Gli addetti impiegati dal
a livello nazionale. In Campania, nel        settore culturale e creativo sono circa 1,6 milioni, pari
biennio il valore aggiunto è aumentato       al 6,1% dell’occupazione complessiva italiana.
dell’8,6% e l’occupazione del 6,6%. In       Le imprese che operano nei settori del “Core Cultura”,
Puglia, la crescita di valore aggiunto ed    direttamente collegate alle attività culturali e creative,
occupazione è stata del 8,2% e del           sono 291.025 (il 4,8% delle imprese italiane). Il 50,6%
6,8%.                                        di queste imprese appartiene all’industria culturale
                                                      (147.153), il 44,5% all’industria creativa (129.533), il
Il Mezzogiorno rimane comunque                        4,5% alle performing arts (13.169 imprese) e lo 0,4%
despecializzato, rispetto alla media                  al settore della valorizzazione del patrimonio storico-
nazionale, nel settore delle ICC. Nel                 artistico (1.171 imprese).
2018, l’incidenza del prodotto delle                  A questi quattro settori si aggiunge la componente
ICC nel Mezzogiorno sul totale del                    “Creative Driven”, dove confluiscono tutte le attività
valore      aggiunto      dell’economia               economiche non strettamente riconducibili alla
meridionale è stata del 4,2% mentre in                dimensione culturale ma caratterizzate da strette
Italia questo rapporto è del 6,1%. Se                 sinergie con il settore. Il Rapporto Symbola stima che
definiamo l’indice di specializzazione                questo comparto conti 125.054 imprese, pari al 30%
                                                      delle attività che costituiscono in complesso il Sistema
di una regione (o circoscrizione) nel
                                                      Produttivo Culturale e Creativo (e al 2% delle imprese
settore delle ICC come il rapporto tra la             italiane).
quota di valore aggiunto di questo
settore nella regione (circoscrizione) e

                                                                                                                16
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