Serpente di Eurinome - Benessere occidentale - L'energia cosmica come ti può fare morire co0sì ti può rendere immortale a seconda della tua ...
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Serpente di Eurinome L’energia cosmica come ti può fare morire co0sì ti può rendere immortale a seconda della tua utilità universale. Benessere occidentale
Il benessere è quella sorta di filosofia orientale dove chi lo prova sta bene come in una culla sacra. Ma in occidente, luogo di battaglie politiche e grottesche letterature, oggi il benessere si comincia a valutare prima come bene economico e poi come piacere e bisogno del corpo di stare bene e provare quello stato di salute che ormai si fa definire psicofisico. L’occidente essendo prettamente matematico e pragmatico sta solo ora, nell’era della sottile tecnologia, credendo al benessere psicofico, non più come filosofia di vita, ma come psicologia di quell’equilibrio delle idee moderne senza il quale tutta l’economia contemporanea potrebbe crollare insieme ai beni primari e alla pregiata sapienza; sapienza che ci troviamo accumulata sotto forma di potente ricchezza occidentale ma sempre in lacrime. Perciò l’oriente senza l’occidente se un tempo poteva esistere oggi non può più resistere, così come è vero pure il contrario e ciò perché la globalizzazione forma quella sacralità cosmica che di sicuro è molto più potente di qualunque impero ed imperatore storico, che se prima ti arrendeva al suo solo fascino erotico oggi ti sbatte di fronte il benessere totale, quello tutto ugualmente occidentale a cui la miserabilità umana dovrà arrendersi.
Dentro il dadaismo si vive con castità Nel sole d’oriente la storia diviene occidente, ma nell’eternità di Dio la sapienza diviene arte. L’arte non è mai soggettiva e stupefacente, perché vive bene e nel suo perfetto benessere stilistico, solo nel Dadaismo.
Infatti tutte le correnti artistiche prima della nascita di quelle dadaistiche erano tutte belle ed estetiche però non indossavano in se stesse l’abito bello e di moda e soprattutto proprio; potevano essere abiti appropriati all’apparenza estetica, vesti buone e benefiche ma non potevano vestire la cosa in sé e il suo magnifico splendore. Il Dadaismo invece è l’unica corrente artistica che rappresenta tutt’oggi quell’arte contemporanea che sa vestire bene quelli che sono i noumeni,ossia quegli originali fenomeni della sapienza e della sua luce. Oggi dopo venti anni dall’inizio del nuovo millennio, sono nate opere d’arte Pura e Prima così caste che oltre che essere individuate come figlie del Dadaismo, vengono già viste come madri del Finalismo originale del caos,ossia quella ventata finalista, dadaista e postmoderna che vede opere non più cariche di senso storico profondo e neppure di pacificazione di opposti, ma di libertà finale tutta opposta al caso, una specie di cinismo causale e fossile che però mira ad autodeterminarsi tramite la sua indipendenza in quella Itaca pacifica dove ognuno è se stesso così come tutti e tutto nel loro senso finale ed originale. Oggi perciò le relazioni umane restano dadaiste ma non l’arte e le sue opere pure e prime come pure i primi frutti.
Come Dio così la Sapienza vivono nella pace dei sensi, ma ad Itaca, mentre lui produce il Senso e i primi frutti, lei crea il loro fine ultimo, le prime opere e la sua arte primigenia. Gli olocausti scientifici Senza la scienza l’uomo millenario non potrebbe far fronte all’incombenza universale di una luce evoluta da lui stesso lungo la storia del pianeta. È così che ogni sorte si dichiara subito, nel contemporaneo, o come buona o come cattiva e cioè si dichiara così prepotentemente, in merito agli anni luce di evoluzione. Questo nuovo millennio perciò è il millennio scientifico e tecnologico dove, tanta è tale dittatura, che chi ignorante viene ucciso dalla scienza pura in lager
satanici ed edonistici, in onore degli olocausti scientifici. Tali sono le misure scientifiche e tali pure sono le misure dei satanisti,ma a parità vince sempre la luce ebraica,ossia quella luce propria umana, che seppure cancellata dal pregiudizio taoista, si manifesta alla coscienza sotto forma di valori etici, risalendo il fiume dell’incoscienza umana. Nulla più porterà l’uomo alla sufficienza, e perciò tutto è ormai destinato per ottenere solo il meglio ed essere il migliore e senza la vecchia guerra abbellita dai suoi vecchi carri e dalle sue demoniache bombe, oggi si conduce invece una vita ormai direttamente connaturata alla guerra per le risorse universali. Qui le armi usate sono armi tecniche e tecnologiche,le stesse usate per la conquista dello stesso universo. Se un tempo gli imperi si costruivano con le dominazioni oggi si costruiscono con le creazioni e perciò chi sa creare i propri imperi sempre più individuali e sempre più ideali è quell’imperatore che come il dio Nettuno si sa capire in un grande campo di energia. Allora si può concludere ch’egli olocausti sono e resteranno quei premi che spettano solo a quegli esseri diversi dalla natura sapiens ed universale, che fatti piuttosto di escrementi si sanno accontentare solo di semplici feticci , mentre tutta la potente scienza va sempre meno caoticamente nelle mani del più evoluto.
Perciò tutti siamo scienziati, anche satana, ma l’universo è creato solo dalla luce e dalla sua sapienza e perciò pretende solo intelligenza e non tollera l’ignoranza ormai prigioniera della scienza moderna.
Il benessere e l’immortalità psicofisica Se il benessere è troppo economico rischia di perdere la sua stessa essenza ossia l’immortalità psicofisica. È da ultime ricerche scientifiche e psicologiche, che si è scoperto come un corpo più è libero dall’avarizia economica e più è immortale anche ancora contaminato da altri vizi. Il vizio infatti più potente è l’avarizia che porta alla distruzione dell’immortalità sia fisica che psicologica, perché troppo cieco all’universalità di ogni bene. Perciò il benessere occidentale deve ancora militare per la purificazione sacra e tantrica delle società europee, che appaiono, agli occhi della scienza moderna e della supertecnologia, troppo vecchie e troppo sadiche, al punto tale che il tecnocentrismo millenario rischia di trasformare in lutto quell’illuminismo esperienziale, tutto di propria origine, che fin dal ‘700 fece nascere sulla terra tante produzioni geniali e tanta impreditoria industriale.
Il caos è la legge della libertà coesiva della materia universale dove la luce vive nel suo benessere e lontana dal nulla. È con questa legge che l’universo compie la sua ricchezza in maniera sensata e normale. Tutte le altri leggi sono anormali e possono solo fare uscire luce dal nulla. Di solito quando serve ingegno, la materia universale richiama luce dal nulla ma quando serve psicologia e benessere psicofisico richiama il caos e la luce dal tutto ormai creato in un ordine normale. Immortalità cosmica
Niente è come Dio e come la sua potenza,ma nell’universo niente è come la luce, così uguale al suo buio che è il suo solo opposto. È pressappoco similmente nell’uomo normale, così immortale o mortale in relazione all’uso che se fa della luce e della sua sapienza cosmica. Infatti o diviene nella sua possibilità intera un morto finale oppure un essere immortale che vive nel caos universale. Tutto nella luce è continuamente vero ed intero, e qui in alto, così come non esiste il bene così non esiste il male, ma esiste solo quell’immortalità psicofisica che si manifesta con la bellezza del nulla, totalmente creata e resa totale dalla sapienza cosmica che la mette tutta insieme in quel tutto universo dove solo la luce la fa pura e preziosa.
La luce e la sua misura rebis La signora luce ama solo la sua sapienza che è la sola esatta e la sola originale e valida. Così per misurare qualsiasi cosa è contenuta nell’universo, la signora luce si veste solo dell’abito suo proprio e fa solo questo lavoro. Ogni misura perciò da lei viene significata e valorizzata e tutto il suo lavoro di intelligenza è il suo guadagno in sapienza che viene condivisa solo con quelle opere che sono più simili a lei.
Chi è troppo lontano dalla misura luminosa e pura allora non viene visto buono e perciò viene lasciato senza abiti e senza sapienza. È così che l’universo esiste,così come la luce lo crea e così come poi lo veste solo della sua misura e solo così è un unico luogo ricco di sapienza. La misura della bellezza della luce se la troverà l’uomo e la sua società postmoderna solo quando la luce invece di essere sola e sapiente diverrà insieme a tutti bella ed intelligente e saprà vivere bene e nel massimo benessere psicofisico.
La massoneria nella divinità tutta dentro Rebis
La divinità dentro rebis è semplicemente al suo proprio posto, ossia quello vero e naturale e non si appropria di abitudini e falsità ma è se stessa e vive bene e nella bellezza. Se perciò, vuole, tale divinità, lavorare e vestirsi con abiti ancora più propri e semplici deve essere massonica. Infatti stando bene in mezzo alla miseria, tale divinità, diviene libera ed universale, ossia tende a realizzare la sua meta ultima, la purezza e l’immortalità psicofisica. Ecco perciò che ormai, dopo che la banalità di fine ‘900 è stata dimenticata da chi come gli artisti millenari hanno potuto creare arte pura ed universale, il vero e l’intero portano solo a restare puri e coesi dentro rebis,orientandosi sempre con la di ognuno propria divinità post rebis,che è la sola che nella massoneria il vero lo fa finalmente intero e l’intero totalmente normale, e sarà tale messe della totale normalità che abiterà in quei luoghi puri dove tutto è possibile fino alla sua propria possibilità totale e alla sua immortalità finale.
La saggezza della qualità originale Ogni cosa creata totale è significativamente migliore della cosa particolare ed originale.
Perché ogni cosa originale nasce elementare e per quanto pura possa essere non è qualitativamente potente quanto quella finale o totale. È nel nuovo millennio perciò che il pensiero umano è un pensiero totale e la sua filosofia non è più quella prontamente Kantiana, ma è ogni filosofia che risulta sempre più totale e sempre più finale. Solo così l’uomo moderno si sta avvicinando al postmodernismo ossia a quell’era finale e felice dove ogni cosa è ormai una complessità e ogni sua origine più è buona etica e buona bioetica e più tale cosa complessa ti porta alla felicità universale, ossia quello spazio mentale dove l’uomo prova tutta la sua possibilità e sa subito la misura esatta della sua immortalità psicofisica. Perciò la saggezza postmoderna sta proprio nella conquista dell’immortalità universale e nel benessere psicofisico etico ed originale.
La trottola della felicità Se il gioco e la sua vigliacca malizia non ha tempo da perdere per il classicismo storico è per questo che necessita ovunque ci sia bisogno di felicità. Se l’ uomo senza una meta ultima è niente altro che un uomo malato, con la sua propria Itaca è invece un uomo felice. Così è pure l’universo che esiste forse senza il gioco? L’universo è solo un gioco della luce contro il Nulla e perciò tutto ciò che è in lui contenuto siamo tutti e tutto è gioco. Così trottolando fra le varie totalità universali, sappiamo tutti insieme solo la quantità di felicità, che essendoci data dalla qualità della meta ultima, allora solo la quantità totale provata da ognuno per se, si fa chiamare felicità cosmica. Presto perciò l’uomo matura quanto il Nulla è pure esso stesso creato ultimo. Questo modo di fare è come giocare con la trottola tanto più la premi tanto più provi la felicità. L’età felice nel post rebis
Dentro rebis la luce è padrona degli oggetti puri che abitano nell’universo, perché sanno che da essa sono stati creati,ma nel post rebis gli oggetti sono maturi e perciò sanno di esistere per se stessi e per la loro stessa funzione coesiva ed universale. È così che l’uomo quando gli oggetti entrano nel post rebis è un uomo che vive la sua età felice, la sua piena e totale maturità, ossia quell’età dove lui gioca con con gli oggetti tutti suoi propri, ossia da lui creati e da lui estetizzati sia che si trovi vicino o lontano dalla luce finale. Così ogni cosa universale da dentro rebis è destinata a maturare e a volgersi verso l’età della felicità nel post rebis, dove questa feconda felicità sarà il risultato maturo della purezza originale di ogni cosa universale che solo l’uomo sa memorizzare e farla matura e sapiente. È così che ogni cosa universale è tutta ordinata al punto tale che se non ci fosse il post rebis la luce non si avvalorerebbe di sapienza sua propria e cioè non proverebbe la sua propria felicità, quella che prova solo quando è lontana dal nulla.
Nulla esiste per caso nel cosmo Il caso esiste solo dopo rebis, in quel posto dove il possibile è così originale e totalmente libero che il caos qui è ordine primordiale. Perciò tutto ciò che esiste e che ha una sostanza complessa ed universale vive dentro una causa ed un effetto concausato fino alla sua fine distruttiva. È qui, in questo nulla, dove la complessità si distrugge, che la causa di se stessa riorigina sempre più bella e sempre più completa di ogni perfezione. Questa è la giustizia universale,quella che si comporta bene solo con i belli della sua vita. Psiche cosmica
La psiche umana serve al cervello e alla sua materia per coordinare la sublimazione del corpo fisico e la possibilità data ai sensi per una buona filosofia cosmica. L’uomo senza la psiche infatti non sarebbe uomo universale e cioè non potrebbe comprendere teorie ed assiomi filosofici grandi, se non piccoli pensieri inferenziali. È così perciò che l’uomo moderno è arrivato alla magna produzione culturale di inizio millennio, e ciò con l’espansione cosmica e psicofisica del suo corpo, ormai umile servo della sua psiche, che dà potere solo al suo grande ingegno e al solo suo proprio grande sapere universale che non è teoria scientifica ma amore della sua psicologia solo cosmica. Psicofica delle emozioni Tutte le emozioni che l’uomo millenario prova sono tutte connesse all’universale.
Infatti se l’uomo primitivo esperiva le emozioni camminando ed evolvendo verso la luce, che nella notte dei tempi era la luce del fuoco, oggi, la luce millenaria che esperisce è luce universale. Perciò le emozioni moderne sono espansioni cosmiche di un corpo che diviene sublime e perciò utile alla produzione estetica ed isterica universale. Il corpo millenario infatti è adatto solo alla sua funzione e la sa sfruttare fino alla sua totale possibilità. Perciò, viene facile pensare al pensiero universale della coesione come pensiero sociale totalmente adattivo. Questo è quel pensiero che da sociale, con la coesione, diviene più delle sue umili parti, e la sua funzione gestaltica infatti sarà quella funzione universale che, tutta utile a tutti gli altri, si trasformerà in emozioni di felicità cosmica, ossia quel benessere psicofisico che tende a qualificare e a valorizzare sempre più il piano della psiche, che di sicuro quando non è magia, la coscienza morale terrestre, piuttosto la tiene prigioniera.
Il benessere psicofisico è immortale quanto la sua possibilità totale FINITO DI STAMPARE IL 25 GIUGNO 2020
Dentro il dadaismo si vive con castità Nel sole d’oriente la storia diviene occidente, ma nell’eternità di Dio la sapienza diviene arte. L’arte non è mai soggettiva e stupefacente, perché vive bene e nel suo perfetto benessere stilistico, solo nel Dadaismo. Infatti tutte le correnti artistiche prima della nascita di quelle dadaistiche erano tutte belle ed estetiche però non indossavano in se stesse l’abito bello e di moda e soprattutto proprio; potevano essere abiti appropriati all’apparenza estetica, vesti buone e benefiche ma non potevano vestire la cosa in sé e il suo magnifico splendore. Il Dadaismo invece è l’unica corrente artistica che rappresenta tutt’oggi quell’arte contemporanea che sa vestire bene quelli che sono i noumeni,ossia quegli originali fenomeni della sapienza e della sua luce. Oggi dopo venti anni dall’inizio del nuovo millennio, sono nate opere d’arte Pura e Prima così caste che oltre che essere individuate come figlie del Dadaismo, vengono già viste come madri del Finalismo originale del caos,ossia quella ventata finalista, dadaista e postmoderna che vede opere non più cariche di senso storico profondo e neppure di pacificazione di opposti, ma di libertà finale tutta opposta al caso, una specie di
cinismo causale e fossile che però mira ad autodeterminarsi tramite la sua indipendenza in quella Itaca pacifica dove ognuno è se stesso così come tutti e tutto nel loro senso finale ed originale. Oggi perciò le relazioni umane restano dadaiste ma non l’arte e le sue opere pure e prime come pure i primi frutti. Come Dio così la Sapienza vivono nella pace dei sensi, ma ad Itaca, mentre lui produce il Senso e i primi frutti, lei crea il loro fine ultimo, le prime opere e la sua arte primigenia. Gli olocausti scientifici Senza la scienza l’uomo millenario non potrebbe far fronte all’incombenza universale di una luce evoluta da lui stesso lungo la storia del pianeta. È così che ogni sorte si dichiara subito, nel contemporaneo, o come buona o come cattiva e cioè si
dichiara così prepotentemente, in merito agli anni luce di evoluzione. Questo nuovo millennio perciò è il millennio scientifico e tecnologico dove, tanta è tale dittatura, che chi ignorante viene ucciso dalla scienza pura in lager satanici ed edonistici, in onore degli olocausti scientifici. Tali sono le misure scientifiche e tali pure sono le misure dei satanisti,ma a parità vince sempre la luce ebraica,ossia quella luce propria umana, che seppure cancellata dal pregiudizio taoista, si manifesta alla coscienza sotto forma di valori etici, risalendo il fiume dell’incoscienza umana. Nulla più porterà l’uomo alla sufficienza, e perciò tutto è ormai destinato per ottenere solo il meglio ed essere il migliore e senza la vecchia guerra abbellita dai suoi vecchi carri e dalle sue demoniache bombe, oggi si conduce invece una vita ormai direttamente connaturata alla guerra per le risorse universali. Qui le armi usate sono armi tecniche e tecnologiche,le stesse usate per la conquista dello stesso universo. Se un tempo gli imperi si costruivano con le dominazioni oggi si costruiscono con le creazioni e perciò chi sa creare i propri imperi sempre più individuali e sempre più ideali è quell’imperatore che come il dio Nettuno si sa capire in un grande campo di energia.
Allora si può concludere ch’egli olocausti sono e resteranno quei premi che spettano solo a quegli esseri diversi dalla natura sapiens ed universale, che fatti piuttosto di escrementi si sanno accontentare solo di semplici feticci , mentre tutta la potente scienza va sempre meno caoticamente nelle mani del più evoluto. Perciò tutti siamo scienziati, anche satana, ma l’universo è creato solo dalla luce e dalla sua sapienza e perciò pretende solo intelligenza e non tollera l’ignoranza ormai prigioniera della scienza moderna. Il benessere e l’immortalità psicofisica Se il benessere è troppo economico rischia di perdere la sua stessa essenza ossia l’immortalità psicofisica. È da ultime ricerche scientifiche e psicologiche, che si è scoperto come un corpo più è libero dall’avarizia economica e più è immortale anche ancora contaminato da altri vizi. Il vizio infatti più potente è l’avarizia che porta alla distruzione dell’immortalità sia fisica che psicologica, perché troppo cieco all’universalità di ogni bene. Perciò il benessere occidentale deve ancora militare per la purificazione sacra e tantrica delle società europee, che appaiono, agli occhi della scienza moderna e della supertecnologia, troppo vecchie e troppo sadiche, al punto tale che il tecnocentrismo millenario rischia di
trasformare in lutto quell’illuminismo esperienziale, tutto di propria origine, che fin dal ‘700 fece nascere sulla terra tante produzioni geniali e tanta impreditoria industriale. Il benessere psicofisico e la sua morale Il benessere psicofisico moderno non è più quello dell’antica Grecia o del vecchio Impero Romano, dove tutto ciò che un corpo di quei tempi provava era l’amore. Oggi il corpo sà di essere psicofico e perciò prova edonismo cosmico grazie a quel gioco vitruviano delle emozioni che da lui escono proiettate verso un oggetto universale puro. Perciò l’uomo millenario ha ormai una “morale normale”e non più una “morale primitiva”come quella di quell’uomo medioevale che tutto affidava a quel Dio della notte dei tempi che vedeva da punire l’uomo come infante egocentrico perché narcisista. Oggi la moralità moderna si presenta come un uomo intelligente, bello e ricco di teorie economiche, dove, chi come quest’uomo, ha costruito società democratiche, sa che per trasformarle in società universali deve ancora
per un po’ provare ad esprimere benessere psicofisico sempre meno corrotto dal narcisismo maligno. Il caos universale e la luce Il caos è la legge della libertà coesiva della materia universale dove la luce vive nel suo benessere e lontana dal nulla. È con questa legge che l’universo compie la sua ricchezza in maniera sensata e normale. Tutte le altri leggi sono anormali e possono solo fare uscire luce dal nulla. Di solito quando serve ingegno, la materia universale richiama luce dal nulla ma quando serve psicologia e benessere psicofisico richiama il caos e la luce dal tutto ormai creato in un ordine normale. Immortalità cosmica
Niente è come Dio e come la sua potenza,ma nell’universo niente è come la luce, così uguale al suo buio che è il suo solo opposto. È pressappoco similmente nell’uomo normale, così immortale o mortale in relazione all’uso che se fa della luce e della sua sapienza cosmica. Infatti o diviene nella sua possibilità intera un morto finale oppure un essere immortale che vive nel caos universale. Tutto nella luce è continuamente vero ed intero, e qui in alto, così come non esiste il bene così non esiste il male, ma esiste solo quell’immortalità psicofisica che si manifesta con la bellezza del nulla, totalmente creata e resa totale dalla sapienza cosmica che la mette tutta insieme in quel tutto universo dove solo la luce la fa pura e preziosa. La luce e la sua misura rebis La signora luce ama solo la sua sapienza che è la sola esatta e la sola originale e valida.
Così per misurare qualsiasi cosa è contenuta nell’universo, la signora luce si veste solo dell’abito suo proprio e fa solo questo lavoro. Ogni misura perciò da lei viene significata e valorizzata e tutto il suo lavoro di intelligenza è il suo guadagno in sapienza che viene condivisa solo con quelle opere che sono più simili a lei. Chi è troppo lontano dalla misura luminosa e pura allora non viene visto buono e perciò viene lasciato senza abiti e senza sapienza. È così che l’universo esiste,così come la luce lo crea e così come poi lo veste solo della sua misura e solo così è un unico luogo ricco di sapienza. La misura della bellezza della luce se la troverà l’uomo e la sua società postmoderna solo quando la luce invece di essere sola e sapiente diverrà insieme a tutti bella ed intelligente e saprà vivere bene e nel massimo benessere psicofisico. La massoneria nella divinità tutta dentro Rebis La divinità dentro rebis è semplicemente al suo proprio posto, ossia quello vero e naturale e non si appropria di
abitudini e falsità ma è se stessa e vive bene e nella bellezza. Se perciò, vuole, tale divinità, lavorare e vestirsi con abiti ancora più propri e semplici deve essere massonica. Infatti stando bene in mezzo alla miseria, tale divinità, diviene libera ed universale, ossia tende a realizzare la sua meta ultima, la purezza e l’immortalità psicofisica. Ecco perciò che ormai, dopo che la banalità di fine ‘900 è stata dimenticata da chi come gli artisti millenari hanno potuto creare arte pura ed universale, il vero e l’intero portano solo a restare puri e coesi dentro rebis,orientandosi sempre con la di ognuno propria divinità post rebis,che è la sola che nella massoneria il vero lo fa finalmente intero e l’intero totalmente normale, e sarà tale messe della totale normalità che abiterà in quei luoghi puri dove tutto è possibile fino alla sua propria possibilità totale e alla sua immortalità finale. La saggezza della qualità originale Ogni cosa creata totale è significativamente migliore della cosa particolare ed originale.
Perché ogni cosa originale nasce elementare e per quanto pura possa essere non è qualitativamente potente quanto quella finale o totale. È nel nuovo millennio perciò che il pensiero umano è un pensiero totale e la sua filosofia non è più quella prontamente Kantiana, ma è ogni filosofia che risulta sempre più totale e sempre più finale. Solo così l’uomo moderno si sta avvicinando al postmodernismo ossia a quell’era finale e felice dove ogni cosa è ormai una complessità e ogni sua origine più è buona etica e buona bioetica e più tale cosa complessa ti porta alla felicità universale, ossia quello spazio mentale dove l’uomo prova tutta la sua possibilità e sa subito la misura esatta della sua immortalità psicofisica. Perciò la saggezza postmoderna sta proprio nella conquista dell’immortalità universale e nel benessere psicofisico etico ed originale. La trottola della felicità Se il gioco e la sua vigliacca malizia non ha tempo da perdere per il classicismo storico è per questo che necessita ovunque ci sia bisogno di felicità.
Se l’ uomo senza una meta ultima è niente altro che un uomo malato, con la sua propria Itaca è invece un uomo felice. Così è pure l’universo che esiste forse senza il gioco? L’universo è solo un gioco della luce contro il Nulla e perciò tutto ciò che è in lui contenuto siamo tutti e tutto è gioco. Così trottolando fra le varie totalità universali, sappiamo tutti insieme solo la quantità di felicità, che essendoci data dalla qualità della meta ultima, allora solo la quantità totale provata da ognuno per se, si fa chiamare felicità cosmica. Presto perciò l’uomo matura quanto il Nulla è pure esso stesso creato ultimo. Questo modo di fare è come giocare con la trottola tanto più la premi tanto più provi la felicità. L’età felice nel post rebis Dentro rebis la luce è padrona degli oggetti puri che abitano nell’universo, perché sanno che da essa sono stati creati,ma nel post rebis gli oggetti sono maturi e
perciò sanno di esistere per se stessi e per la loro stessa funzione coesiva ed universale. È così che l’uomo quando gli oggetti entrano nel post rebis è un uomo che vive la sua età felice, la sua piena e totale maturità, ossia quell’età dove lui gioca con con gli oggetti tutti suoi propri, ossia da lui creati e da lui estetizzati sia che si trovi vicino o lontano dalla luce finale. Così ogni cosa universale da dentro rebis è destinata a maturare e a volgersi verso l’età della felicità nel post rebis, dove questa feconda felicità sarà il risultato maturo della purezza originale di ogni cosa universale che solo l’uomo sa memorizzare e farla matura e sapiente. È così che ogni cosa universale è tutta ordinata al punto tale che se non ci fosse il post rebis la luce non si avvalorerebbe di sapienza sua propria e cioè non proverebbe la sua propria felicità, quella che prova solo quando è lontana dal nulla. Nulla esiste per caso nel cosmo Il caso esiste solo dopo rebis, in quel posto dove il possibile è così originale e totalmente libero che il caos qui è ordine primordiale.
Perciò tutto ciò che esiste e che ha una sostanza complessa ed universale vive dentro una causa ed un effetto concausato fino alla sua fine distruttiva. È qui, in questo nulla, dove la complessità si distrugge, che la causa di se stessa riorigina sempre più bella e sempre più completa di ogni perfezione. Questa è la giustizia universale,quella che si comporta bene solo con i belli della sua vita. Psiche cosmica La psiche umana serve al cervello e alla sua materia per coordinare la sublimazione del corpo fisico e la possibilità data ai sensi per una buona filosofia cosmica. L’uomo senza la psiche infatti non sarebbe uomo universale e cioè non potrebbe comprendere teorie ed assiomi filosofici grandi, se non piccoli pensieri inferenziali. È così perciò che l’uomo moderno è arrivato alla magna produzione culturale di inizio millennio, e ciò con l’espansione cosmica e psicofisica del suo corpo, ormai umile servo della sua psiche, che dà potere solo al suo grande ingegno e al solo suo proprio grande sapere universale che non è teoria scientifica ma amore della sua psicologia solo cosmica.
Psicofica delle emozioni Tutte le emozioni che l’uomo millenario prova sono tutte connesse all’universale. Infatti se l’uomo primitivo esperiva le emozioni camminando ed evolvendo verso la luce, che nella notte dei tempi era la luce del fuoco, oggi, la luce millenaria che esperisce è luce universale. Perciò le emozioni moderne sono espansioni cosmiche di un corpo che diviene sublime e perciò utile alla produzione estetica ed isterica universale. Il corpo millenario infatti è adatto solo alla sua funzione e la sa sfruttare fino alla sua totale possibilità. Perciò, viene facile pensare al pensiero universale della coesione come pensiero sociale totalmente adattivo. Questo è quel pensiero che da sociale, con la coesione, diviene più delle sue umili parti, e la sua funzione gestaltica infatti sarà quella funzione universale che, tutta utile a tutti gli altri, si trasformerà in emozioni di felicità cosmica, ossia quel benessere psicofisico che tende a qualificare e a valorizzare sempre più il piano
della psiche, che di sicuro quando non è magia, la coscienza morale terrestre, piuttosto la tiene prigioniera.
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