SENZA REGOLE VINCE IL PIÙ FORTE - Mani Tese
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Poste Italiane S.P.A. – Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI . In caso di mancato recapito inviare al CMP Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a corrispondere i diritti postali. N. 490 anno LIII Maggio 2017 | www.manitese.it EDITORIA L E Imprese e diritti umani SENZA REGOLE VINCE IL PIÙ FORTE di VALERIO BINI, presidente di Mani Tese Da oltre trent’anni ormai le la più vecchia e dannosa dinami- politiche economiche dei gover- ca della competizione al ribasso, ni occidentali si concentrano sul- un semplice tentativo di conqui- la necessità di favorire il settore stare i nuovi mercati dei Paesi “in privato, identificando benessere via di sviluppo”. sociale e crescita delle imprese. Ultimamente questa strategia è Al momento queste regole si stata ulteriormente estesa alla possono intravedere nei “Prin- scala globale, investendo anche cipi Guida delle Nazioni Unite il settore della cooperazione in- per le Imprese e i Diritti Umani”. ternazionale. Secondo questa Nulla di veramente impegnativo, logica gli investimenti portereb- perché su scala globale prevale bero ai Paesi “poveri” quei capitali ancora la logica miope che le di cui hanno bisogno, attivando regole facciano male all’econo- così virtuosi processi di sviluppo. mia, ma per la prima volta sono stati fissati tre principi cardine: il Ma è sempre così? Gli investi- dovere degli stati di proteggere menti globali delle imprese si tra- le loro popolazioni, la responsa- ducono automaticamente in be- bilità delle imprese di rispettare nessere per le popolazioni locali, i diritti umani anche nei paesi secondo una mitica dinamica esteri e il diritto delle popolazio- “win-win”, nella quale tutti risul- ni vittime di violazione dei diritti tano vincenti? No, non è sempre umani ad avere accesso a forme una storia virtuosa quella degli di risarcimento. investimenti nei paesi del Sud globale. In questi anni abbiamo Da qui si parte per chiedere raccontato molte volte come di più. Per chiedere che questi l’azione di imprese multinazio- principi guida siano tradotti in nali si sia sviluppata in violazione indicazioni operative e cogenti dei più elementari diritti umani e per gli stati e per le imprese che producendo danni all’ambiente agiscono su scala globale. e alle comunità locali. Senza una regolamentazione globale, quin- La cooperazione esiste solo di, è più che probabile che dietro insieme alle regole. Perché senza la retorica “win-win” si nasconda regole vince sempre il più forte.
2 N. 490 anno LIII Maggio 2017 | www.manitese.it IL RISPETTO Un dibattito che dura da anni è ancora senza soluzioni concrete, attese dalla comunità internazionale DEI DIRITTI UMANI SI PERDE NEL VUOTO DELLE LEGGI di JEROME CHAPLIER e CHIARA PETTINELLI, European Coalition for Corporate Justice LE IMPRESE, SOPRATTUTTO LE GRANDI MULTINAZIONALI, OGGI OPERANO IN UNA “BOLLA DI IMMUNITÀ” E RIESCONO FACILMENTE A SFUGGIRE A REGOLE ANCORA POCO VINCOLANTI. E' ORA CHE GLI STATI, EUROPA IN TESTA, ASSUMANO IMPEGNI PRECISI E UNA LEADERSHIP MORALE. LE DICHIARAZIONI DI INTENTI, DA SOLE, NON SERVONO PIÙ. Potremmo non avvertirli da qui, visto che Come ha sottolineato il professor John Considerato il contributo potenzialmente succedono a migliaia di chilometri dal nostro Ruggie, ex rappresentante speciale delle positivo che queste possono apportare allo quotidiano, ma gli abusi aziendali sono una Nazioni Unite per le imprese e i diritti uma- sviluppo economico e sociale delle aree in cui realtà fin troppo concreta e molto spesso ni, qualsiasi diritto umano può essere colpito operano, molti Paesi del Sud del mondo fanno conseguenze di decisioni prese in Europa. da un’attività di impresa e qualsiasi settore a gara per attrarne gli investimenti e nel fare ciò Una decisione presa a Parigi di estrarre economico o tipologia di impresa riguarda tendono ad ammorbidire gli standard nazionali petrolio in un paese africano senza tenere i diritti umani. proprio in tema di diritti umani e ambientali. E conto delle condizioni di vita di chi lo abita; Per questa ragione è fondamentale che il dove esistono leggi più rigide, spesso non c’è la una presa a Londra di subappaltare la produ- tema di come rendere le imprese legalmen- capacità istituzionale di farle rispettare. zione di capi di abbigliamento pronto moda te responsabili dei loro impatti sull’ambiente Si viene così a creare un vuoto di gover- a un fornitore del Bangladesh, imponendogli e sui diritti fondamentali diventi una priorità nance per cui le aziende si trovano ad operare prezzi antieconomici e tempi di consegna ri- per l’Unione Europea e i suoi Stati Membri. fuori dalla giurisdizione dello Stato in cui han- strettissimi; una presa a Berlino di finanziare no sede legale e dentro un sistema di regole, una diga in America Latina che sottrae terre Aumenta il potere delle deboli, dello Stato che ospita le sue operazio- ancestrali alle comunità locali; una presa a multinazionali, ma non la loro ni industriali e commerciali. Alcuni arrivano a Bruxelles di vendere sistemi di sorveglianza responsabilità sociale chiamarla “bolla di immunità”: uno spazio sen- ad un regime dittatoriale per usarli contro i za rischio di sanzioni e senza dovere di rendere suoi oppositori. Sulla scia della crescente integrazione conto ad alcuno che, a giudicare dalle sempre Questi sono solo alcuni esempi di come le dell’economia mondiale, le società multinazio- più complesse architetture societarie, diventa aziende europee possano diventare complici nali sono diventate attori sempre più influenti un vero e proprio obiettivo di performance per in gravi violazioni dei diritti umani. sulla scena globale. molti direttori generali e responsabili di filiale.
N. 490 anno LIII Maggio 2017 | www.manitese.it 3 Obblighi di legge e soluzioni questa nuova epoca: l’UE non ha ancora pre- mercializzazione6. Alcuni esempi di questo tipo basate sul mercato. sentato il suo piano di azione e quei pochi Paesi di normative sono il nuovo regolamento Euro- europei che lo hanno fatto3, sono stati seriamen- peo sui minerali estratti in zone di conflitto7, la Dopo dieci anni di dibattito su come miglio- te criticati perché non hanno affrontato adegua- proposta di legge olandese sulla “due diligence” rare la responsabilità legale d’impresa sia a livel- tamente le lacune più manifeste. Il piano d’azio- contro lo sfruttamento del lavoro minorile8, la lo europeo che internazionale, c’è un fatto ormai ne italiano4 per esempio, si limita a una mera “iniziativa multinazionali responsabili”9 in Svizze- fuori discussione: il rispetto dei diritti umani da sintesi dei processi in corso e degli obiettivi già ra e la legge francese sull’obbligo di vigilanza10, parte delle imprese rappresenta una responsa- esistenti, incorniciati da impegni troppo vaghi. del febbraio 2017, la prima in Europa, che se- bilità per queste ultime che deriva da un’aspet- In particolare, sono due “gli elefanti nella condo molti esperti è destinata a innescare un tativa “universale” della comunità internazionale. stanza” che pochi hanno il coraggio di affron- positivo effetto a catena nell’intero continente, Ci sono, detta in altro modo, delle aspettative tare. Da una parte c’è la questione di come stimolando altri governi ad avviare riforme altret- sociali generalizzate su cui bisogna basare la re- rendere pratica diffusa la "due diligence" sui tanto coraggiose. golazione del tema. diritti umani. Si tratta di un processo che aiuta A livello internazionale è fondamentale che La discussione si è di conseguenza spostata le aziende ad identificare, prevenire, mitigare e la realizzazione dei Principi Guida nei singoli Pa- su quale sia il miglior approccio per rispondere rispondere dei loro impatti negativi sulle società esi vada di pari passo con lo sviluppo di norme a questa aspettativa. Il primo approccio, ampia- e sull’ambiente. Tale processo migliorerebbe la sovranazionali che rendano il quadro giuridico mente sostenuto dalle imprese e dai governi, valutazione dei rischi delle imprese e la loro ge- di riferimento sempre più solido e allineato al spinge le aziende – singolarmente o per settore stione, e aiuterebbe le autorità statali a compie- carattere trans-nazionale delle corporations. In – ad adottare soluzioni basate sulla convinzione re il loro dovere di protezione dei diritti umani. tal senso è da giudicarsi assolutamente merite- che sia il mercato ad incentivare un cambia- (vedi articolo a pag.8) vole di attenzione e di supporto il gruppo di la- mento nelle pratiche aziendali. Dall’altro lato, un Dall’altra parte, c’è il problema di come ab- voro apertosi a Ginevra in seno al Consiglio ONU secondo approccio sostiene la promulgazione battere gli ostacoli incontrati dalle vittime quan- per i diritti umani per giungere entro pochi anni di leggi che definiscano chiaramente cosa sia do cercano di ottenere giustizia. Poche aziende a un trattato vincolante delle Nazioni Unite11 in e cosa implichi la responsabilità sociale d’im- prevedono meccanismi interni di reclamo che materia di imprese e diritti umani. Si tratterebbe presa, che forniscano alle parti interessate dei garantiscono un rimedio efficace per i ricorrenti. di uno strumento capace di fermare sul nasce- meccanismi di reclamo per i torti subiti e che Se invece questi ultimi decidono di fare ricorso re gli abusi aziendali, integrando o colmando specifichino quali errori ed omissioni innescano a un tribunale, sia nel loro Stato che in quello le vigenti normative nazionali e creando nuovi sanzioni amministrative, civili e penali. in cui l’impresa ha il proprio quartier generale, meccanismi di accesso alla giustizia. Sebbene questi due approcci siano comple- si trovano quasi sempre ad affrontare una serie Nel corso degli ultimi due anni, diverse isti- mentari, nel corso del tempo il primo – fatto di di ostacoli procedurali e finanziari spesso insor- tuzioni internazionali ed europee, quali l’ONU, misure volontarie – si è gradualmente imposto, montabili. Un accesso alla giustizia che sia effi- l’OSCE12, il Consiglio europeo13, il Parlamento eu- portando all’adozione di strumenti non giuridi- cace ed imparziale dovrebbe essere elemento ropeo14 e il G715 hanno sottolineato l’importanza camente vincolanti come il “Global Compact” 1 cardine di qualsiasi stato di diritto, ma per la e l’urgenza di avvicinarsi a filiere più responsa- delle Nazioni Unite. maggior parte delle vittime di abusi azienda- bili, mostrando un terreno particolarmente fer- Questo approccio tuttavia, non ha avuto suc- li nel Sud del mondo questa è una battaglia tile per una azione politica ad ampio raggio di cesso. Il numero di scandali aziendali infatti è spesso persa in partenza. (vedi articolo a pag.12) questo tipo. cresciuto e l’impunità regna diffusa. Gli esempi Tirando le fila del ragionamento, possiamo sono molteplici: dal crollo della fabbrica tessi- Un nuovo momentum dire che la mancanza di leadership e di co- le Rana Plaza nel 2013, che ha provocato oltre ordinamento, insieme ad un approccio incoe- 1200 vittime, alla discarica di rifiuti tossici nel Nonostante la persistente impunità delle rente, ha portato a dei progressi a macchia di 2006 in Costa d’Avorio, che ha causato la morte aziende, bisogna tuttavia riconoscere che ne- leopardo. Sei anni dopo l’adozione dei Principi di 17 persone e il ferimento di altre 30 mila; dalle gli ultimi diciotto mesi qualcosa si è tornato a Guida infatti, non possiamo ancora dire che le continue fuoriuscite di petrolio nel Delta del Ni- muovere nella giusta direzione. condizioni delle vittime di abusi aziendali siano ger che, de facto, costituiscono un ecocidio, allo Sul fronte della trasparenza, ci sono state una migliorate, che le comunità abbiano più stru- scandalo della Volkswagen, che dimostra come serie di riforme promettenti come per esempio menti di negoziazione con le imprese private non solo abbiamo bisogno di standard più rigi- l’adozione nel Regno Unito della legge contro e che i “difensori dei diritti umani” non siano di, ma che questi devono essere correttamente le nuove forme di schiavitù5, e la nuova direttiva più a rischio di perdere la vita a causa della attuati e controllati. europea sulla rendicontazione non finanziaria. loro resistenza. E’ giunta dunque l’ora che gli Stati assumano Quest’ultima obbligherà 8000 grandi azien- É giunto il momento che le belle dichiara- la leadership nel colmare queste gravi e profon- de europee e società finanziare a dichiarare zioni politiche si trasformino in azioni concrete. de lacune nella protezione dei diritti umani. annualmente i rischi che corrono in materia Con l’Europa ad un bivio, gli Stati membri han- ambientale e sociale, nel trattamento dei di- no l’opportunità di mostrare come i diritti delle La fine dell’inizio (o forse no?) pendenti, nel rispetto dei diritti umani, rispetto persone possano diventare il fulcro di un nuovo gli abusi d’ufficio e la corruzione. La trasparen- progetto di integrazione politica, economica e Nel 2011, il Consiglio per i diritti umani delle za su questo tipo di informazioni non sarà una sociale. Possono e devono dimostrare quel co- Nazioni Unite ha adottato i Principi Guida su panacea (la direttiva infatti non crea l’obbligo raggio e quella visione necessari per plasmare Imprese e Diritti Umani delle Nazioni Unite2 di affrontare gli impatti e i rischi ma solo di es- una nuova Unione Europea. Una Unione che (ne parliamo in dettaglio a pag. 6). In più circo- sere trasparenti a riguardo) ma rappresenta un sia leader globale nel garantire che il rispetto stanze, questi Principi Guida sono stati descritti primo passo verso l’integrazione di questi temi e la promozione dei diritti umani diventi parte come “la fine dell’inizio” poiché con la loro ap- nelle strategie di business. essenziale del fare business. provazione il dibattito si è finalmente spostato Altre iniziative prevedono l’obbligo per le dal “perché” a “in che modo” le imprese devono imprese di identificare, prevenire, mitigare e ri- comportarsi per agire responsabilmente. Sei spondere dei loro impatti sulla società e sull’am- anni dopo, rimangono solo timidi segnali di biente, nelle loro filiere di produzione e com- 1 See United Nations Global Compact (New York, 26 June 2001) - www.unglobalcompact.org 2 John Ruggie, “United Nations Guiding Principles on Business and Human Rights” (21 March 2011) 3 Danimarca, Finlandia, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia, Svizzera, Regno Unito, Italia, Germania, Polonia 4 Piano d’Azione Nazionale su Impresa e Diritti Umani 2016 - 2021 (Roma, 1 Dicembre 2016) - www.cidu.esteri.it/comitatodirittiumani/it 5 Parlamento del Regno Unito, Modern Slavery Act 2015 (26 marzo 2015) - www.legislation.gov.uk/ukpga/2015/30/contents/enacted 6 Parlamento Europeo e Consiglio, Direttiva 2014/95/EU (22 ottobre 2014) eur-lex.europa.eu/legal-content/en/TXT/?uri=CELEX%3A32014L0095 7 Commissione Europea, ‘Combatting Conflict Minerals’ (16 marzo 2017) - ec.europa.eu/trade/policy/in-focus/conflict-minerals-regulation 8 India Committee of the Netherlands, ‘Child Labour Due Diligence Law for companies adopted by Dutch Parliament’ (8 febbraio 2017) www.indianet.nl/170208e.html 9 Iniziativa Multinazionali Responsabili - konzern-initiative.ch/?lang=it 10 National Assembly of France, “Entreprises: devoir de vigilance des entreprises donneuses d’ordre” www.assemblee-nationale.fr/14/dossiers/devoir_vigilance_entreprises_donneuses_ordre.asp 11 Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite , ‘open-ended intergovernmental working group on transnational corporations and other business enterprises with respect to human rights’ - www.ohchr.org/EN/HRBodies/HRC/WGTransCorp/Pages/IGWGOnTNC.aspx 12 OECD, ‘Guidelines for Multinational Enterprises’ (2011) - mneguidelines.oecd.org/guidelines 13 Consiglio Europeo, ‘Council conclusions on business and human rights’ (20 June 2016) www.consilium.europa.eu/en/press/press-releases/2016/06/20-fac-business-human-rights-conclusions 14 Parlamento Europeo, ‘Corporate liability for serious human rights abuses in third countries’ (2015/2315 (INI) www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+REPORT+A8-2016-0243+0+DOC+XML+V0//EN 15 G-7 Leaders’ Declaration (Schloss Elmau – Germany, 8 June 2015) obamawhitehouse.archives.gov/the-press-office/2015/06/08/g-7-leaders-declaration
4 N. 490 anno LIII Maggio 2017 | www.manitese.it STATI E I COSTI MULTINAZIONALI AMBIENTALI “TRA LE PRIME 100 ECONOMIE MONDIALI, STIMA DEI DANNI AMBIENTALI CAUSATI 37 SONO MULTINAZIONALI E 63 SONO NAZIONI” DALLE PRIME 3000 IMPRESE MONDIALI NEL 2050 PIL (Stati) e Fatturato (Imprese) in $ | Fonti: 2014 Forbes, IMF Fonte: Trucost 2 1 Stati Uniti Cina 15685 8227 51 52 Israele TOTAL 249 241 28.600.000.000.000 $ 3 Giappone 5964 53 Pakistan 241 4 Germania 3401 54 TOYOTA 232 5 Francia 2609 55 CHEVRON 225 6 Regno Unito 2441 56 Portogallo 223 7 Brasile 2396 57 Irak 213 8 Russia 2022 58 Irlanda 213 I LUOGHI DELL’EMERGENZA 9 Italia 2014 59 Algeria 210 10 India 1825 60 Perù 208 11 Canada 1819 61 Kazakhstan 199 PRIMI CINQUE PAESI PER CONFLITTI AMBIENTALI 12 Australia 1542 62 Rep. Ceca 196 SECONDO L’ENVIRONMENTAL JUSTICE ATLAS 13 Spagna 1353 63 SAMSUNG 196 14 Messico 1177 64 Qatar 188 Fonte: EJ Atlas 15 Corea del Sud 1156 65 Ucraina 183 16 Indonesia 878 66 Kuwait 176 17 Turchia 794 67 Nuova Zelanda 173 India 245 250 18 Olanda 773 68 Romania 170 Colombia 122 Brasile 112 19 Arabia Saudita 727 69 APPLE 169 200 Stati Uniti 77 20 Svizzera 632 70 ENI 165 Perù 75 21 Iran 549 71 BERKSHIRE HTH. 164 Nigeria 73 150 22 Svezia 526 72 Bangladesh 163 Spagna 70 23 Norvegia 501 73 DAIMLER 153 Ecuador 61 100 24 Polonia 488 74 AXA 151 Messico 55 75 GENERAL EL 148 Turchia 51 25 Belgio 485 (Italia 25) 0 26 Argentina 475 76 PETROBRAS 147 INDIA COLOMBIA BRASILE STATI UNITI PERÙ 27 Taiwan 474 77 GAZPROM 144 28 WAL-MART 469 78 ALLIANZ 144 29 SHELL 467 79 Vietnam 140 30 EXXON MOBIL 421 80 ICBC 138 31 SINOPEC (Cina) 412 81 AT&T 135 32 Austria 399 82 Ungheria 127 33 Sud Africa 384 83 NIPPON TEL 127 LA GEOGRAFIA DEL SUPERPOTERE 34 Venezuela 382 84 STATOIL 127 35 BP 371 85 BNP PARIBAS 127 36 Colombia 366 86 87 Angola CHINA CONSTR. 126 119 ECONOMICO 37 Thailandia 366 88 SANTANDER 113 “IL 95% DELLE MULTINAZIONALI 38 Emirati Arabi Uniti 359 HANNO SEDE NEL NORD DEL MONDO” 39 Danimarca 314 89 JP MORGAN 109 40 PETROCHINA 309 90 HSBC 108 91 IBM 105 Fonte: TNI – Transnational Institute 41 Malesia 304 42 Singapore 277 92 AGR. BANK CHINA 105 43 Nigeria 269 93 NESTLE' 103 Le prime 200 multinazionali sono: 44 Cile 268 94 BANK OF AMERICA 101 45 Hong Kong 263 95 BANK OF CHINA 100 nel Nord America 66 46 Egitto 257 96 Marocco 98 in Europa 62 47 VOLKSWAGEN 254 97 Slovacchia 98 in Asia 62 48 Filippine 250 98 WELLS FARGO 92 49 Finlandia 250 99 CITIGROUP 91 in Sud America 6 50 Grecia 249 100 CHINA MOBIL 89 in Oceania 4
N. 490 anno LIII Maggio 2017 | www.manitese.it 5 SEI CASI DI ORDINARIE VIOLAZIONI Fonte: EJ Atlas GUATEMALA | Valle del rio Polochic BRASILE | Rio Doce INDIA | Andhra Pradesh Coltivazione di canna da zucchero Fanghi tossici dalle miniere di ferro Progetto eolico Nallakonda e piantagioni per olio di palma La rottura della diga di Mariana nel Mi- L'energia eolica è giudicata “social- Le imprese di due importanti fami- nas Gerais ( novembre 2015, le vittime mente accettabile” ma può nascon- glie del Centro America (i Maegli e i furono 19 e 600 le famiglie senzatet- dere aspetti oscuri, come per un pro- Pellas Chamorro) hanno avviato una to) ha distrutto l'ecosistema lungo 600 getto su larga scala della India Tadas coltivazione intensiva su un terzo della chilometri del rio Doce. Responsabili i Wind Energy. L'azienda ha installato valle del Polochic, causando l'allonta- fanghi tossici della Samarco (proprietà oltre 60 torri e turbine Enercon in namento forzato di oltre 600 famiglie Vale e BHP Billiton). La compagnia mi- un'area interessata da interventi di ri- Q'echi'. Al momento, 81 famiglie sono neraria ha pagato 70 milioni di dollari forestazione e riqualificazione. Progetti riuscite a rientrare in possesso delle di indennizzi, ma ha avviato trattative ora cancellati, con conseguente degra- proprie terre, ma altre 584 restano con il governo per un contratto da 5,5 dazione delle aree produttive (pascoli ancora in attesa. Ingenti i danni alle miliardi di $ per bonificare in 15 anni il e campi). attività produttive. danno dal lei creato. SUD AFRICA | KwaZulu-Natal HONDURAS | Rio Gualcarque Progetto Fuleni NIGERIA | Delta del Niger L'impresa mineraria Ibutho Coal inten- Progetto Acqua Azzurra de sfruttare una miniera di carbone a Un nuovo piano idroelettrico interessa Estrazioni petrolifere cielo aperto che si trova nella zona di un fiume sacro alla popolazione indi- Da oltre 50 anni la regione è sottopo- importanti parchi naturali, già circon- gena dei Lenca, che non sono stati sta a stress estrattivo, con gravi conse- dati da altre miniere della Rio Tinto e consultati dal governo quando ha fir- guenze ambientali e sociali, alti livelli della Petmin. Già queste ultime han- mato l'accordo con la potente società di violenza, deforestazione, emissione no un impatto negativo sull'ambiente honduregna Desarollos Energèticos di fumi tossici, piogge acide con pe- e sulle comunità locali con distruzione (Desa). A difendere le opere è schie- santi ricadute sanitarie. In prima linea di siti religiosi, perdita di case, conta- rato l'esercito e già si sono verificati le grandi compagnie Shell, Chevron, minazione delle acque, danni alla bio- episodi di violenza, con l'uccisione di Mobil. Niente lascia prevedere un'in- diversità. La nuova miniera potrebbe una nota attivista. versione del trend in tempi brevi. determinare il collasso dell'area. I PRINCIPI GUIDA DELL'ONU Il documento (in inglese) è disponibile con questo codice QR Le foto di questo numero sono di Raúl Zecca Castel e sono state scelte come immagini rappresentative di un contesto di sfruttamento dei lavoratori nell’ambito di una filiera produttiva. Raúl nel 2015 ha vissuto per quattro mesi in un batey della Repubblica Dominicana, dove ha svolto una ricerca sulle condizioni di vita e lavoro dei braccianti haitiani impiegati nelle piantagioni di canna da zucchero. E’ autore del libro e documentario "Come schiavi in libertà" (edito da Edizioni Arcoiris nel 2015) sui tagliatori di canna da zucchero haitiani in Repubblica Dominicana.
6 N. 490 anno LIII Maggio 2017 | www.manitese.it Il dovere dello Stato di proteggere i diritti umani nel contesto dell’attività di impresa L’ONU HA DETTATO I PRINCIPI GUIDA ADESSO SI SCRIVANO PIANI D’AZIONE di MARTA BORDIGNON, Università di Roma Tor Vergata DAL 2011 UN DOCUMENTO DELLE NAZIONI UNITE FORNISCE IL QUADRO DI RIFERIMENTO, MA RESTA UN INSIEME DI RACCOMANDAZIONI E AUSPICI FINCHÉ NON VENGONO DEFINITI INTERVENTI SPECIFICI REGOLATI DALLE LEGGI NAZIONALI. IN ITALIA IL PROCESSO È IN CORSO, MA ANCORA NON SI VEDE LA FINE. I CINQUE PUNTI NECESSARI PER AVERE UNO STRUMENTO ESAUSTIVO ED EFFICACE. La tematica di ‘Imprese e Diritti Umani’ è Olanda, Svezia han- emersa solo recentemente all’attenzione della no presentato i loro Comunità Internazionale e dell’opinione pubbli- PAN nel corso di ca, dato che negli anni si è sempre integrata, e questi ultimi 4 anni. spesso confusa, con quella della Responsabilità In generale, un Sociale di Impresa (RSI). Occuparsi di Imprese e Piano di Azione Na- Diritti Umani invece significa considerare il ruolo zionale è uno stru- svolto dallo Stato e dalle imprese nel prevenire mento politico e e mitigare i possibili impatti negativi dell’attività programmatico che imprenditoriale su una vasta gamma di diritti delinea le priorità, umani, ovvero quelli enunciati a livello interna- gli impegni e le ini- zionale dalla Dichiarazione Universale dei Diritti ziative del Governo Umani delle Nazioni Unite e dalle successive in uno specifico am- Convenzioni a livello regionale, quali quella Eu- bito di intervento. Al ropea, Inter-americana ed Africana. fine di comprende- I tre Pilastri su cui sono basati i Principi Gui- re il contenuto e la da ONU su Imprese e Diritti Umani – il docu- portata dei 12 Piani mento internazionale più rilevante in materia già adottati, è utile adottato nel 2011 - delineano l’ambito di azione fare ricorso agli stru- dei principi enunciati che rimangono però, da menti di valutazione un punto di vista giuridico, solo un esaustivo pubblicati finora da elenco di raccomandazioni ed auspici in me- alcune ONG che si rito alle possibili azioni intraprese da Stati ed occupano di questo imprese riguardo la tutela dei diritti umani. settore, e che delineano in modo abbastan- tuzionale, composto dai Ministeri competenti Secondo quanto contenuto nei Principi che za chiaro quanto dovrebbe essere incluso nel in materia, e l’altro non istituzionale composto compongono il primo Pilastro, allo Stato non Piano e quali siano i principali passi da segui- da esperti provenienti dal mondo accademico, è solo richiesto di conformarsi all’obbligo in- re nel processo di stesura e di consultazione della consulenza, imprenditoriale, dai sindacati ternazionalmente riconosciuto di proteggere, con tutti i portatori di interessi (stakeholder) e dal terzo settore nel corso di un anno e mez- rispettare e far rispettare i diritti umani (protect, coinvolti. In definitiva, sono cinque gli step che zo. Il PAN sta ora affrontando i primi passi della respect and fulfil human rights), ma anche di devono essere realizzati al fine di ottenere un sua implementazione, che verrà coordinata dal incoraggiare, se non addirittura talvolta obbli- PAN esaustivo ed efficace, ovvero: 1) definire CIDU attraverso il Gruppo di Lavoro su Impresa gare, le imprese dislocate sul territorio naziona- un’autorità statale competente per la stesura e Diritti Umani (GLIDU) insieme ad un Gruppo le al rispetto dei diritti umani e a comunicare e il monitoraggio dell’attuazione del Piano, di Esperti non istituzionali, che dovrebbe affian- in maniera efficace il loro impegno in termini così come uno preciso ammontare di risorse care il GLIDU e portare a termine una prima re- di policy e di iniziative pratiche in merito all’im- finanziarie destinate a tale scopo; 2) organiz- visione delle misure programmatiche nel 2018, patto negativo della loro attività. I Principi Gui- zare un processo di consultazione trasparente così come previsto dal Piano. da non contengono d’altra parte una richiesta ed inclusivo con tutti gli attori interessati, come Anche se è ancora prematuro esprimere un precisa di recepimento del loro contenuto da Ministeri competenti, sindacati, accademici, so- giudizio approfondito sull’effettiva attuazione parte degli Stati: a questo proposito, è venuta cietà civile, imprese e associazioni professiona- di quanto previsto dal Piano, risulta già evi- in aiuto la Commissione Europea che nella sua li; 3) procedere alla pubblicazione preventiva di dente la mancanza di una chiara tempistica Comunicazione su una Rinnovata Strategia di una National Baseline Assessment, un docu- e di un efficace strumento di monitoraggio Responsabilità Sociale di Impresa 2011-2014 ha mento che contenga lo stato dell’arte da un e follow-up. D’altro canto, però, l’impegno invitato gli Stati membri dell’UE ad applicare punto di vista giuridico e politico in materia; 4) espresso dal Governo italiano su alcuni aspetti a livello interno quanto contenuto nei Principi esprimere chiaramente lo scopo, il contenuto rilevanti – come il richiamo alla legge sul ca- Guida attraverso l’adozione di Piani di Azione e le priorità del Piano; 5) prevedere, infine, un poralato, l’implementazione di un processo di Nazionale (PAN) in materia di Imprese e Diritti meccanismo di monitoraggio dell’attuazione Due Diligence dei diritti umani, di politiche Umani. A questo invito, rivolto limitatamente ai del contenuto del Piano, sempre sulla base dei volte alla sostenibilità ambientale, alla non di- Paesi membri UE, hanno ad oggi (marzo 2017) principi di trasparenza e responsabilità. scriminazione e alle pari opportunità nell’am- risposto 12 Stati a livello globale, tra cui la Co- In merito all’azione del Governo italiano in biente di lavoro – rivela la volontà politica di lombia, la Norvegia, la Svizzera e gli Stati Uniti tal senso, nel dicembre 2016 è stato presentato promuovere la tematica di Imprese e Diritti d’America. A livello europeo, invece, oltre alla il Piano di Azione Nazionale Impresa e Diritti Umani in diversi contesti, e tenendo conto Gran Bretagna che ha pubblicato per prima Umani 2016-2021 a cura del Comitato Inter- anche delle sfide e delle problematiche at- un PAN in materia nel settembre 2013 e una ministeriale per i Diritti Umani (CIDU), che è il tuali che l’Italia sta affrontando e che a diver- successiva versione aggiornata nel 2016, anche risultato di un processo di consultazione svilup- so titolo riguardano la tutela dei diritti umani Danimarca, Finlandia, Germania, Italia, Lituania, pato da due diversi Gruppi di Lavoro - uno isti- nell’ambito dell’attività di impresa.
N. 490 anno LIII Maggio 2017 | www.manitese.it 7 Lo Stato Italiano chiamato davanti alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ILVA: LA PAROLA A STRASBURGO UN TEST PER TUTTA L’EUROPA di GIACOMO MARIA CREMONESI, avvocato, cofondatore Human Rights International Corner (HRIC) Gruppi distinti di cittadini di Taranto hanno promosso ricorso contro lo Stato ita- stratura avesse accertato che lo stabilimento di Taranto aveva, ed ha, un significa- liano avanti alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per l’impatto che lo stabilimento tivo impatto ambientale negativo, con emissioni al di fuori dei parametri di legge, dell’ILVA ha avuto e continua ad avere sia sul loro diritto a un ambiente sano, sia sul idonee a incidere sul diritto ad un ambiente sano e sul diritto stesso alla vita e alla diritto stesso alla vita. salute della popolazione. La pronuncia della Corte di Strasburgo inciderà non solo sulla vita dei ricorrenti I provvedimenti legislativi che si sono succeduti hanno avuto l’obiettivo non e della comunità di Taranto, ma soprattutto sul ruolo che lo Stato italiano deve solo di salvaguardare l’attività di impresa, ritenuta di importanza strategica, e mantenere nei confronti delle violazioni dei diritti umani compiute da imprese che di evitare la relativa perdita di posti di lavoro, ma anche di porre al riparo da vengono considerate di importanza strategica per la nostra economia. responsabilità penali il commissario straordinario che si occupa dell’impianto. Lo standard di condotta che il nostro Paese avrebbe dovuto adottare in relazione Tutto questo, purtroppo, è avvenuto a parziale discapito dell’impatto ambientale alla violazione dei diritti umani commessi da un’impresa è espressamente definito che continua ad essere considerato fuori norma e pericoloso per la salute dei dai Principi Guida in Materia di Diritti Umani e Imprese, adottati nel 2011 dal Consi- lavoratori e della comunità interessata. glio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite. I Principi Guida ONU, che rappresentano la base della materia Diritti Umani e La responsabilità legale dello Stato Imprese, individuano tre pilastri fondamentali: il dovere dello stato di proteggere i diritti umani, la responsabilità delle imprese di rispettare i diritti umani e l’accesso La condotta dello Stato italiano non è stata in linea con quanto previsto dai Prin- alla giustizia per le vittime, in particolare ai rimedi giudiziali. cipi Guida dell’ONU. La lentezza dei controlli, la prosecuzione dell’attività disposta dal Il contesto in cui sono stati concepiti e si inseriscono i Principi Guida dell’ONU Governo nonostante il provvedimento della magistratura, nonché la nomina di un è stato il processo di globalizzazione economica. In particolare, uno degli obiettivi commissario straordinario posto al riparo per legge da responsabilità penale si pon- fondamentali era quello di evitare che potenti imprese multinazionali operassero gono senz’altro in conflitto con il primo e il terzo pilastro dei Principi Guida dell’ONU in modo non responsabile all’interno di Paesi in via di sviluppo, che non sono in in materia di Diritti Umani e Imprese. grado di imporre il rispetto dei diritti umani a dei colossi da cui dipende il loro Infatti, i Principi Guida prevedono espressamente una più stringente responsa- benessere economico. bilità legale internazionale dello Stato in relazione alla protezione dei diritti umani nel caso in cui un’impresa venga controllata dallo Stato, così come nel caso in cui Dieci decreti legislativi i suoi atti possano essere in qualche modo attribuiti allo Stato. Non solo, mettere al riparo il commissario straordinario da responsabilità penale e vanificare il blocco Pertanto, secondo questa prospettiva, sebbene i Principi Guida si rivolgano indi- dell’attività disposto dalla magistratura ha limitato l’accesso al rimedio giudiziale per stintamente ai Paesi industrializzati e a Paesi in via di sviluppo, i primi dovrebbero le vittime, che dovrebbe invece essere garantito secondo quanto previsto dal terzo soprattutto adoperarsi per limitare gli abusi compiuti dalle proprie multinazionali pilastro dei Principi Guida. che producono all’estero e i secondi avrebbero il compito di controllare più effi- La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo non è chiamata a interpretare i Principi cacemente le attività delle imprese operanti sul proprio territorio. Ovviamente per Guida, ma assicura il rispetto della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti i Paesi in via di sviluppo questo compito comporta significativi sacrifici in quanto dell’uomo e delle libertà fondamentali (CEDU). Tuttavia, anche se in modo indiretto, le grandi imprese che investono sul loro territorio rappresentano spesso risorse la Corte di Strasburgo valuterà tutti i profili sopra esposti, giudicando se vi sia stata strategiche per la loro economia e in molti casi si verificano atteggiamenti di o meno una violazione del diritto alla vita, ad un ambiente sano e ad un mezzo di complicità più che di controllo. ricorso effettivo per i ricorrenti. La vicenda tutta italiana dell’ILVA mescola completamente le carte e ribalta L’esito del giudizio potrebbe avere una diretta rilevanza non solo per le comunità questa prospettiva, mostrandoci con tutta evidenza come anche un Paese al- interessate e per i ricorrenti, ma anche per il futuro stesso delle obbligazioni positive tamente industrializzato come il nostro fatichi a garantire il rispetto dei diritti degli Stati europei nei confronti delle imprese che hanno una rilevanza strategica per fondamentali nei confronti di una realtà economica di importanza strategica che la loro economia. La sentenza di Strasburgo potrebbe infatti dirci fino a che punto impiega migliaia di lavoratori. uno Stato parte della CEDU possa spingersi a limitare il diritto ad un ambiente sano La peculiarità del caso ILVA risiede infatti nei ben dieci decreti legislativi, tutti e alla salute dei propri cittadini per proteggere il benessere economico della nazione. convertiti in legge e susseguitisi dal 2012 ad oggi, che hanno consentito la prose- Per queste ragioni, oggi più che mai, il caso ILVA riveste una particolare im- cuzione dell’attività dello stabilimento a discapito dell’impatto ambientale dello portanza non solo per il nostro Paese, ma per il futuro stesso della materia Diritti stesso. Tale prosecuzione è stata autorizzata a livello politico, nonostante la magi- Umani e Imprese.
8 N. 490 anno LIII Maggio 2017 | www.manitese.it Le leggi in difesa dei diritti umani devono imporre alle imprese regole precise e vincolanti EUROPA - TIMIDI PASSI SI PROCEDE IN ORDINE SPARSO di MARILYN CROSER, direttrice CORE (Corporate Responsibility Coalition, UK) LA GRAN BRETAGNA HA FATTO DA BATTISTRADA NEL 2015 CON IL MODERN SLAVERY ACT, OLANDA E FRANCIA HANNO APPROVATO QUEST’ANNO NORMATIVE INCORAGGIANTI. ALTRI PAESI SI STANNO ORGANIZZANDO. MA IL PROCESSO PER UNA “DUE DILIGENCE” OBBLIGATORIA È ANCORA LENTO E CON ECCESSIVI MARGINI DI DISCREZIONALITÀ. Cosa dovrebbero fare le compagnie europee Gran Bretagna: il “Modern Slavery Se l’autorità pubblica scopre che la denuncia per prevenire le violazioni dei diritti umani lun- Act” del 2015 è fondata, può imporre un “rimedio obbligato- go la catena produttiva e distributiva? E quale rio” alla compagnia e il mancato rispetto di tale spazio di manovra hanno i governi nel richiede- La clausola di ‘trasparenza nella gestione prescrizione può generare una sanzione di natu- re alle imprese di attivarsi su questo problema, dei fornitori’, prevista dalla legge inglese sulla ra amministrativa. Se poi il direttore responsabi- quando non lo fanno di propria iniziativa? schiavitù moderna del 2015, richiede a tutte le le dell’impresa viola la legge una seconda volta organizzazioni commerciali con un fatturato nell’arco temporale di 5 anni, diventa punibile superiore a 36 milioni di sterline di pubblicare con l’arresto e la reclusione fino a 6 mesi. report specifici su ciò che fanno per assicurarsi che le loro filiere di produzione siano “slavery Francia: il dovere di vigilare free”. Ogni impresa che opera in Gran Breta- gna, e non solo quelle registrate nel paese, La legge francese sul “Duty of Vigilance – Do- deve provvedere in merito. vere di vigilanza” è stata approvata il 17 febbraio I report devono essere pubblicati ogni anno scorso dopo una campagna di lobby di tre anni firmati da un direttore per conto del consiglio condotta dal “Forum Citoyen pour la RSE – Fo- di amministrazione ed essere disponibili trami- rum dei Cittadini per la Responsabilità Sociale te un link sulla homepage del sito dell’impresa. di Impresa”. Non ci sono però indicazioni precise sul con- La legge si applica alle più grandi compa- tenuto di questi report, ma solo suggerimenti gnie francesi e impone la pubblicazione an- sulle possibili aree tematiche da includere. nuale di un ‘Piano di vigilanza’ che misuri e Mentre scriviamo, a un anno dall’entrata corregga gli impatti negativi del loro operato in vigore dell’obbligo di rendiconto, sono solo sulle persone e sull’ambiente. Ciò include sia 1.600 i report pubblicati rispetto alle circa 12.000 l’impatto delle operazioni proprie, sia quello compagnie soggette alla normativa. Il Business delle imprese controllate, sia quello dei fornitori & Human Rights Resource Center ha creato un e subappaltatori con i quali vi siano relazioni archivio online delle dichiarazioni e sta monito- commerciali. rando il rispetto o meno dei requisiti minimi. I Se le compagnie non pubblicano il piano, risultati sono preoccupanti: solo il 14% delle di- associazioni o privati cittadini possono presen- Con l’approvazione nel 2011 dei Principi Gui- chiarazioni sono effettivamente firmate da un tare un reclamo ufficiale davanti a un giudice. da su Imprese e Diritti Umani, il Consiglio delle direttore dell’azienda e sono disponibili sulla Nel caso in cui le compagnie non presentino Nazioni Unite per i Diritti Umani ha introdotto homepage del sito web. il piano entro tre mesi dal reclamo, il giudice il concetto di “Human Rights Due Diligence” Gli attivisti stanno quindi facendo appello al può emettere un’ordinanza specifica. E sempre (HRDD), descrivendolo come un processo che governo May affinché renda più semplice iden- al giudice spetta di valutare sia la completezza “dovrebbe includere la valutazione degli impatti tificare le imprese che non stanno rispettando del documento che la sua rispondenza ai re- reali e potenziali dell’attività di impresa sui dirit- l’obbligo, pubblicando la lista ufficiale delle com- quisiti minimi fissati. ti umani, lo sviluppo e l’integrazione di piani di pagnie che rientrano negli obblighi di legge. Questa nuova legge è considerata come un azione basati sui risultati di tale valutazione, la passo storico verso la regolazione delle attività tracciabilità delle risposte alle attività messe in Olanda: la Due Diligence contro il delle multinazionali. campo e la comunicazione verso l’esterno delle lavoro minorile modalità con cui gli impatti vengono affrontati”. I passi successivi Da allora, solo poche multinazionali hanno Il 7 febbraio 2017, la Camera dei Rappresen- iniziato ad implementare l’HRDD ma i pro- tanti olandese ha adottato una nuova legge Sembra solo una questione di tempo prima gressi sono stati così lenti che le ONG hanno sulla due diligence contro il lavoro minorile che che leggi simili vengano introdotte ovunque. cominciato a loro volta a spingere per introdur- richiede alle compagnie di stabilire se esista- Il parlamento australiano sta conducendo re requisiti obbligatori. Quando nel 2013 mille- no casi di sfruttamento del lavoro di bambine un’inchiesta sulla possibile introduzione di una duecento lavoratori tessili impiegati in fabbri- o bambini lungo le loro filiere di produzione. norma vincolante contro le forme moderne di che che riforniscono i grandi marchi europei Qualsiasi compagnia che ne scopra la presenza schiavitù e in Svizzera una campagna in favore dell’abbigliamento sono morti sotto le macerie deve attivare un piano d’azione per porvi rime- di una due diligence obbligatoria ha raggiunto del Rana Plaza in Bangladesh, queste rivendi- dio e inviare una comunicazione contenente le 100 mila firme necessarie per indire il refe- cazioni si sono fatte ancora più pressanti. gli esiti delle investigazioni e i dettagli di tale rendum nazionale. Recentemente le campagne per ottenere piano a un pubblico registro. Ancora sei anni dopo l’approvazione da par- l’inasprimento degli obblighi legali delle im- Nell’ipotesi che la legge venga ora approva- te del Consiglio ONU per i Diritti Umani dei prese, soprattutto transnazionali, sono appro- ta del Senato, essa diventerà effettiva nel 2020. Principi Guida su Imprese e Diritti Umani, mol- date in Parlamento in Francia, Olanda e Gran Il registro sarà aperto dal 2018 per permettere ti, troppi sono i governi che appaiono riluttanti Bretagna e hanno visto l’approvazione di nuo- alle compagnie che già hanno intrapreso azio- nel porre regole certe al settore economico pri- ve leggi. Solo una di queste richiede di attuare ni concrete di depositare le loro dichiarazioni. vato, così come troppo alto è il livello di impu- l’HRDD. Le altre sono piuttosto approssimative Cittadini o organizzazioni della società civi- nità dei reati aziendali. Sta a noi, come cittadini nel definire gli standard minimi per la pubbli- le che hanno prove del coinvolgimento di una e consumatori, richiedere un’azione politica fer- cazione dei rapporti. In ogni caso sono tutte azienda nello sfruttamento del lavoro minori- ma e risolutiva affinché le imprese, a partire da indicative di un trend positivo e incoraggiante le possono presentare denuncia alle autorità, quelle di dimensioni multi-nazionali, prendano circa la dinamica tra Stati e grandi compagnie ma solo dopo aver consultato l’azienda stessa sul serio le loro responsabilità verso il rispetto soprattutto nel richiedere a queste di agire e solo dopo che questa abbia “fatto il possibile” dei diritti fondamentali e siano eventualmente quando sono riluttanti a farlo autonomamente. per risolvere la questione al suo interno. chiamate a risponderne in caso di violazioni.
INDIA - La complessa catena produttiva di un settore che impiega oltre 150 milioni di persone MOLTI ATTORI MOLTE VIOLAZIONI NELLA LUNGA FILIERA DEL TESSILE di CHIARA K. CATTANEO, Program Manager Campagna “i exist” di Mani Tese GLI ATTACCHI AI DIRITTI UMANI, DEL LAVORO E AMBIENTALI AVVENGONO LUNGO TUTTO IL PROCESSO E IL MONITORAGGIO NON DEVE LIMITARSI SOLO ALLE FASI FINALI DELLA PRODUZIONE. GLI IMPEGNI DELLE IMPRESE SPESSO SONO SU BASE VOLONTARIA E DISCREZIONALE. GLI INTERVENTI DI MANI TESE NEL TAMIL NADU La filiera del tessile è complessa, con numerosi pas- Tuttavia molte di queste azioni hanno carattere vo- pliare non solo il campo dei beneficiari delle, ma anche saggi che vanno dalla coltivazione del cotone fino al lontario, sono pagate dalle stesse imprese, che possono degli interlocutori. confezionamento dei capi di abbigliamento. Questo scegliere discrezionalmente se e come accogliere criti- La forza lavoro impiegata, infatti, è ora composta pre- contribuisce ad aumentare il rischio che al suo interno che e suggerimenti. Seguire i soldi aiuta a comprendere valentemente da giovani e giovanissime donne, e da avvengano importanti violazioni di diritti umani, diritti del le relazioni di potere. migranti provenienti dagli stati più poveri del nord del lavoro, diritti ambientali. L’elenco delle manifestazioni più Se dunque non servono ad incidere in maniera signi- paese; entrambe categorie vulnerabili e vittime di gra- eclatanti include lavoro forzato, peggiori forme di lavoro ficativa sulla realtà, se anche all’interno di catene produt- vissime violazioni che non sono peraltro occasionali, ma minorile, mancato rispetto delle norme di base del di- tive certificate e sottoposte ad audit possono avvenire anzi strutturali e necessarie alle imprese per il raggiun- ritto del lavoro, negazione delle libertà di associazione, tragedie immani come il crollo del Rana Plaza, il rischio gimento di profitti sempre maggiori. discriminazione contro donne e migranti - e per quanto è che siano solo rumore di fondo, conducendo a una Le aziende per cui producono sono notissime mul- riguarda l’ambiente, utilizzo e smaltimento impropri delle situazione di responsabilità eccessivamente diffusa e di- tinazionali che qui commissionano l’intera produzione. acque e impiego di agenti chimici pericolosi. luita. E mentre si distoglie attenzione e pressione dai veri Superate le campagne di boicottaggio e ‘name and Se i responsabili di queste violazioni sono molteplici, responsabili, deresponsabilizzando e disautorando stati shame’ a favore di un approccio multistakeholder, Mani e includono in alcuni casi attori statali, sono sempre i ed entità sovranazionali, tutto, nel mondo reale, procede Tese e SAVE continuano a essere impegnati in un effetti- lavoratori e le popolazioni delle zone in cui operano le come prima: ‘business as usual’. vo e costante monitoraggio sul campo delle modalità di imprese a pagarne le conseguenze. attuazione del business, in azioni di informazione e for- In passato l’attenzione tendeva a concentrarsi princi- Mani Tese in India mazione della società civile e della popolazione locale, e palmente sulle fasi finali della filiera tessile, ma è eviden- in azioni di diretta assistenza alle lavoratrici e ai lavoratori te che la coltivazione e le fasi di filatura e tessitura non L’industria tessile è tra le più antiche dell’India, e per vittime di violazioni. Particolare attenzione viene riservata sono meno esposte a violazioni gravissime. il ruolo che ha assunto nei secoli, ha una rilevanza che ai casi più gravi di sfruttamento del lavoro minorile, e a Analogamente il concetto di responsabilità si è andato trascende la sola sfera economica. Sfera economica che pratiche illegali di reclutamento di lavoratrici nella mag- sempre più ampliando e articolando in concetti come peraltro domina a pieno titolo: sebbene in leggerissima gior parte dei casi minorenni. liability, corporate social responsibility, due diligence. flessione nell’ultimo biennio, la produzione tessile rap- Quello che osserviamo è che la responsabilità del- Consapevoli della vulnerabilità della filiera tessile, e presenta il 10% del totale della produzione manifatturie- la filiera tessile tende ad essere scaricata localmente. È in linea con un più generale movimento internaziona- ra, costituisce il 2% del PIL e rappresenta il 14% del totale necessario che oltre a un engagement delle aziende le che da tempo e con forza esige la tutela dei diritti delle esportazioni, con 45 milioni di persone impiegate sul campo ci siano anche strumenti nazionali e interna- umani rispetto agli interessi del business, sono andati direttamente nel settore, e 60 milioni impiegati indiret- zionali che chiaramente indentifichino le responsabilità moltiplicandosi gli sforzi per identificare e mitigare i tamente. A questi numeri occorre affiancare quelli rela- del mondo del business. Le legislazioni anti-schiavitù rischi, e per monitorare e certificare processi e prodotti. tivi al cotone, principale coltura a valore economico del promulgate negli ultimi anni vanno in questa direzione, Complice anche una maggiore attenzione di con- paese, e che vede impiegati direttamente poco meno ma ad oggi paiono essere più efficaci nella formulazione sumatori e società civile, il business ha ideato nuove di 6 milioni di contadini, e circa 50 milioni di persone che non nell’attuazione. azioni per comunicare trasparenza e monitoraggio del- impiegate in attività connesse alla lavorazione e al com- Quello che chiediamo è che il business sia ritenuto la filiera: iniziative di RSI, audit, ispezioni, programmi mercio del cotone. responsabile delle filiere produttive, e che i governi non volontari di certificazione, monitoraggio e piani ampia- Il Tamil Nadu, nel sud dell’India, è uno dei punti ne- si limitino a legiferare, ma promuovano e garantiscano mente pubblicati di cambiamento e miglioramento. vralgici soprattutto per quanto riguarda la lavorazione anche il pieno ed effettivo rispetto di queste leggi. Non sono mancate le collaborazioni tra grandi multi- del cotone, ed è qui infatti che da oltre venti anni Mani Gli interessi economici non possono avere priorità sui nazionali e i loro corrispettivi nel mondo delle orga- Tese collabora con l’organizzazione non governativa diritti umani. Non si può accettare che la responsabilità nizzazioni non governative, per l’elaborazione di codici SAVE. Sin da subito l’azione delle due organizzazioni di promuovere e proteggere questi diritti venga abdica- di condotta volontari, e per la limitazione dei danni e si è concentrata sullo sfruttamento del lavoro minorile ta, né dagli stati, né dalle imprese, perché nessuno può l’inclusione di categorie potenzialmente danneggiate nell’industria tessile e del confezionamento, e con il mu- più credere che la ricchezza prodotta dal basso possa dall’operato stesso del business. tare della situazione sul campo, è stato necessario am- non essere ripagata.
10 N. 490 anno LIII Maggio 2017 | www.manitese.it Sono ancora molte le opacità del sistema agroalimentare italiano. NON SOLO CAPORALATO DIETRO LA FILIERA INIQUA di FABIO CICONTE, co-fondatore di Terra! IL QUADRO DI RELAZIONI NEGATIVE E AMBIGUE NELL’AGRICOLTURA ITALIANA È MOLTO AMPIO E ABBRACCIA PRODUTTORI E CONSUMATORI, INDUSTRIA E GRANDE DISTRIBUZIONE. LE DENUNCE DELLA CAMPAGNA #FILIERASPORCA Anche quest’anno le telecamere hanno river- soggetti porteranno alla progressiva trasforma- merceologiche. Caffè, olio, pomodoro, legumi sato nelle case degli Italiani le crude immagini zione del cibo in una commodity, una merce e conserve di verdura sono soggette a questo girate sui campi del Mezzogiorno. Qui, migliaia standardizzata che perde peculiarità e qualità meccanismo: viene convocata per e-mail una di braccianti africani lavorano a cottimo nella tipiche del luogo di produzione. Il pomodoro prima asta, in cui la GDO richiede ai fornitori raccolta dei pomodori o delle arance, organiz- italiano, ad esempio, potrebbe presto rivelarsi un’offerta di prezzo per una certa commessa zati in squadre dai cosiddetti caporali e ridotti a tale e quale a quello coltivato in altre parti del (ad esempio un tot di barattoli di passata e/o dormire in baracche di lamiera lontano dai cen- mondo, dalla California alla Spagna, dalla Tur- latte di pelati). Raccolte le proposte, lo stesso tri abitati. Nonostante lo scorso ottobre sia final- chia alla Cina. committente convoca una seconda asta on-li- mente stata approvata la legge sul caporalato, E questo è un rischio per l’intero comparto ne, ancora al ribasso, la cui base di partenza è tutto questo potrebbe non bastare a eliminare agricolo perché non esiste un indirizzo di filiera, l’offerta più bassa. Questo meccanismo, che so- lo sfruttamento dall’agricoltura italiana. ma singoli attori che si muovono sulla base di miglia in tutto e per tutto al gioco d’azzardo, L’approvazione della legge è senz’altro una strategie individuali. Un quadro in cui le regole pregiudica fortemente il funzionamento della buona notizia perché riconosce un fenomeno sono spesso disattese, i contratti stipulati prima filiera, sia per la rapidità con cui si svolge sia per- di dimensioni troppo estese per poter essere della raccolta si trasformano in carta straccia du- ché gli industriali vendono spesso allo scoperto ignorato. Modifica in maniera sostanziale l’arti- rante il picco della stagione e in cui la presenza un prodotto che ancora non hanno acquistato colo 603 bis del codice penale (intermediazione di una pletora di intermediari dagli interessi dif- dal produttore. illecita e sfruttamento del lavoro) e, oltre a rifor- formi rappresenta un pesante intralcio al corret- La campagna #FilieraSporca ha denunciato mulare il reato di caporalato, allarga le maglie to funzionamento del sistema. questa pratica come insostenibile, e pesante- della responsabilità al datore di lavoro che “sot- mente lesiva del funzionamento complessivo topone i lavoratori a condizioni di sfruttamento L’azzardo della GDO del comparto. Per questo motivo, chiede alle approfittando del loro stato di bisogno”. Rico- aziende di abbandonarla e al governo di vietar- nosce cioè che non deve esserci per forza un La diffidenza tra imprenditori agricoli e indu- la per legge. “caporale” o un’organizzazione criminale perché stria di trasformazione riduce il potere contrat- un bracciante sia sfruttato. tuale dei due soggetti nei confronti del terzo Il valore della trasparenza Una legge che però offre risposte insufficienti grande anello della catena: la Grande Distribu- sulla pratica dell’intermediazione lecita tra do- zione Organizzata (GDO), che di fatto ha il con- Altre misure, volte a riequilibrare pesi e con- manda e offerta che, non essendo garantita dal- trollo quasi totale della filiera. Questo dominio trappesi nel settore agroalimentare, tentano di lo stato, continuerà a essere portata avanti dal si esprime tramite politiche aggressive come il rafforzare i soggetti più deboli ed eliminare le “caporale” fino a quando non sarà scoperto. “sottocosto”. Per offrire al consumatore prodot- disfunzioni attuali. Una riforma delle organiz- Ma è soprattutto una legge con un approccio ti sempre più a basso prezzo, la GDO impone zazioni dei produttori, ad esempio, potrebbe di carattere repressivo, intervenendo quando il all’industria – che si rivale poi sul produttore e a aiutare questi ultimi a cooperare nella contrat- fatto è avvenuto e non agendo sulle cause del cascata sul bracciante – prezzi di acquisto spes- tazione con l’industria. Per offrire ai consumatori fenomeno. so al limite della sostenibilità. L’unico modo informazioni che vadano oltre la mera indica- Lo sfruttamento del lavoro nei campi è infatti per evitare i contratti capestro, per l’industria, zione del prezzo, infine, è necessaria una legge figlio di una serie di concause, difficili da met- è diventare fornitrice di prodotti a marchio del sulla trasparenza fondata sull’etichetta narrante, tere insieme e impossibili da affrontare con un distributore. Un comparto, quello della “pri- alla cui base vi è l’idea che una conoscenza più approccio meramente repressivo. Il quadro di vate label”, che in alcuni Paesi europei vale il accurata della provenienza del cibo possa ga- relazioni che producono effetti negativi è mol- 50% del mercato agroalimentare ed è in forte rantire una scelta più consapevole. to ampio e abbraccia produttori e consumatori, crescita anche in Italia, industria e grande distribuzione. con punte del 25-30%. Se per molti consuma- I nodi della filiera tori tutto ciò può apparire rassicurante, in realtà è Da queste premesse, due anni fa è partita la un processo che met- campagna #FilieraSporca, promossa dalle asso- te in modo meccanismi ciazioni Terra! e daSud con l’obiettivo di seguire di standardizzazione e a ritroso il percorso che collega il cibo che arriva riduzione della biodiver- sulle nostre tavole ai lavoratori agricoli, migranti sità del cibo, sempre più e non, vittime di un sistema iniquo e intollera- stretto nella “trappola bile. della commodity” che ha #FilieraSporca è una campagna di pressione come risultato più eviden- pubblica e sensibilizzazione dei cittadini, che te la perdita di importan- abbina il lavoro di indagine sul campo a racco- za delle caratteristiche or- mandazioni politiche tese a riformare le opacità ganolettiche del cibo, dei del sistema agroalimentare italiano. metodi produttivi e degli Nei rapporti di ricerca prodotti in questi anni standard lavorativi. L’unica è stato possibile esaminare a fondo la filiera variabile su cui si gioca la agrumicola e quella del pomodoro da industria. partita è il prezzo. Da tutte le inchieste sul campo è emerso un In questa logica non sistema in crisi profonda, vittima di numerose sorprende che tra i gruppi disfunzioni ad ogni livello. A meno di interven- della grande distribuzione ti strutturali, la progressiva industrializzazione le aste on line al doppio dell’agricoltura, la concentrazione delle semen- ribasso si stiano diffon- ti in mano a poche imprese multinazionali e il dendo come pratica di controllo della distribuzione in mano a pochi acquisto di diverse varietà
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