SALVIAMO IL MARE DALLA PLASTICA - Arpae Emilia-Romagna
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ECOSCIENZA Numero 1 • Anno 2020 SALVIAMO IL MARE DALLA PLASTICA Sergio Costa • Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare L’ inquinamento da plastica affligge che giornalmente produciamo e che va ad Sono orgoglioso del fatto che la prima il pianeta, i mari, gli oceani inquinare i nostri mari. legge di iniziativa di questo ministero si e le specie che in essi vivono. E così il 4 ottobre 2018, nel giorno di sia posta l’obiettivo di tutelare il mare. Quando pensiamo e parliamo del nostro san Francesco d’Assisi patrono d’Italia e Ma, come ho avuto modo di sottolineare mare, lo facciamo con la consapevolezza dell’ecologia, il ministero dell’Ambiente precedentemente, le plastiche che di chi sa di vivere in un paese unico: la è diventato plastic free, dando il via a una inquinano il nostro mare non sono solo superficie dell’Italia è infatti bagnata per buona pratica rivoluzionaria che, in poco quelle visibili a occhio nudo: anche due terzi dal mar Mediterraneo, un mare più di un anno, ha coinvolto centinaia le microplastiche, particelle sotto i 5 meraviglioso ma all’interno del quale, di realtà tra scuole, università, istituzioni millimetri, sono infatti responsabili ogni anno, finiscono 570mila tonnellate nazionali e locali, associazioni, piccole dell’inquinamento marittimo e circa EDITORIALE di plastica. Si pensa siano inoltre almeno aziende e multinazionali. Tutti questi il 30% dei pesci ne è contaminato. Per 250 miliardi i frammenti di plastica al soggetti hanno preso un impegno formale far fronte a questo enorme problema, suo interno. Nel Tirreno il 95% dei rifiuti per la messa al bando della plastica quest’anno entrerà in vigore la norma galleggianti avvistati più grandi di 25 cm, monouso. approvata nella scorsa legislatura che è costituito da plastica, il 41% di questi Voglio inoltre ricordare che nello stesso mette al bando i prodotti per la persona da buste e frammenti. Inoltre, come periodo il ministero dell’Ambiente, contenenti microplastiche. numerose ricerche hanno dimostrato, eliminando dalla propria sede le bottigliette di plastica, sostituite da La direzione è tracciata e continueremo nel mar Mediterraneo 134 specie sono borracce di alluminio distribuite a tutti a lavorare con costanza e determinazione vittime di ingestione di plastica; tra i dipendenti e da erogatori di acqua nella promozione di tutte le misure per queste, 60 specie di pesci, 9 di uccelli alla spina, ha evitato l’utilizzo di oltre limitare il marine litter, per potenziare le marini e 5 di mammiferi marini, e tutte le 100mila bottigliette. aree marine protette, per la difesa della specie di tartarughe marine presenti. Noi rappresentanti delle istituzioni costa, per la lotta agli inquinanti marini dobbiamo dare per primi il buon da idrocarburi. Questi dati non possono che ricordarci, esempio, ma ogni cittadino, nel proprio Lo facciamo nella consapevolezza che se ancora ce ne fosse bisogno, l’emergenza piccolo, deve essere consapevole che non abbiamo un pianeta B e che sarà che ci riguarda e coinvolge direttamente, il cambiamento è possibile solo se possibile riparare i danni del passato e per la quale abbiamo il dovere e parte dalle abitudini di ogni giorno, soltanto attraverso un cambio radicale l’opportunità non solo di farci carico del dall’educazione al rispetto dell’ambiente. del nostro stile di vita. Un cambio che ci problema, ma di diventare leader nella impone di mettere l’ambiente al centro di ricerca di soluzioni. Con la legge Salvamare, licenziata nel ogni idea di sviluppo e crescita. Come ministro dell’Ambiente, sin dai mese di ottobre alla Camera e che mi Se così non sarà, ai nostri figli primi mesi del mio mandato ho dato auguro possa avere un iter celere al Senato, lasceremo la devastazione che anni di priorità assoluta alle campagne contro abbiamo coinvolto i pescatori dando utilizzo smodato delle risorse naturali, l’utilizzo della plastica monouso: l’ho loro la possibilità di portare i rifiuti nei di inquinamento senza freni, sta fatto nella consapevolezza dell’urgenza e porti, nei quali è previsto l’allestimento di continuando a produrre in vastissime aree necessità di limitare la quantità di rifiuti specifici punti di raccolta. della Terra. 3
UN MARE DI RIFIUTI Conoscere e affrontare il problema plastica e microplastiche S ta crescendo la consapevolezza dell’ambiente ha un ruolo chiave (e la preoccupazione) per nella sua attuazione in Italia. l’inquinamento di mari e In questo servizio presentiamo oceani dovuto alla presenza di alcuni risultati preliminari delle rifiuti, in gran parte di materiale attività delle Agenzie ambientali plastico. Il problema non è certo in questo ambito e diversi progetti nuovo e la situazione che oggi molti attivi su questo tema. riconoscono come emergenza è stata evidenziata da un numero sempre Per individuare soluzioni al crescente di studi, di analisi e di problema delle plastiche e delle campagne informative che hanno microplastiche, occorre affrontare cercato di richiamare l’attenzione questioni normative – legate alla sull’urgenza di intervenire. possibilità di recupero e riciclo dei La conoscenza del fenomeno rifiuti in plastica, sia nell’ordinaria (quante plastiche ci sono nei mari, gestione, sia nel recupero di quali tipologie, da dove derivano, accidentale da parte dei pescatori – dove si distribuiscono, come entrano sociali, economiche e tecnologiche. nella catena alimentare, non solo Considerato che comunque la degli organismi marini) è cresciuta quantità di plastica oggi presente e tuttora sono in corso molti studi nei mari vi resterà per molto tempo, e progetti per tracciare un quadro con un importante impatto sugli più esauriente e valutare gli effetti ecosistemi, è indubbio che la strada della presenza di plastiche e per limitare il problema passa microplastiche negli ecosistemi. dalla prevenzione, dalla graduale La Strategia marina dell’Unione sostituzione dei materiali dei europea è uno degli strumenti manufatti (soprattutto usa e getta) e principali di analisi e azione e il da una migliore gestione dei rifiuti. Sistema nazionale di protezione (SF)
ECOSCIENZA Numero 1 • Anno 2020 LA STRATEGIA EUROPEA A SALVAGUARDIA DEI MARI LA STRATEGIA MARINA PREVEDE UNA VALUTAZIONE DELLO STATO ECOLOGICO DELLE ACQUE MARINE EUROPEE, CON L’OBIETTIVO DI ATTUARE MISURE DI PREVENZIONE E RIDUZIONE DELLA PRESENZA DI RIFIUTI NELL’AMBIENTE MARINO E COSTIERO PER LA TUTELA E LA SALVAGUARDIA DEI MARI E DELLE SPECIE VIVENTI CHE LI ABITANO. MARE E PLASTICA L a direttiva quadro sulla Strategia distribuzione territoriale di rifiuti e potranno essere utilizzati o potrebbero marina (Marine Strategy microrifiuti sulle coste, nello strato anche portare a conclusioni fuorvianti e Framework Directive, Mfsd, superficiale della colonna d’acqua e sul ad azioni sbagliate. La decisione sopra 2008/56/CE) è stato il primo strumento fondo marino siano a livelli che non citata mira a garantire la disponibilità legale dell’Unione europea ad affrontare provochino danni all’ambiente costiero e di dati chiedendo agli stati membri di esplicitamente il tema dei rifiuti marini. marino. Inoltre, rispetto agli impatti sulla monitorare la quantità e composizione L’obiettivo è il raggiungimento di un vita marina, richiede che la quantità di dei rifiuti marini (compresa ovviamente “buono stato ecologico” per i rifiuti rifiuti e microrifiuti ingeriti da animali la plastica) sulla costa e, facoltativamente, marini entro il 2020, cioè uno stato per marini sia a un livello che non comporta sullo strato superficiale della colonna cui “le proprietà e le quantità di rifiuti effetti negativi per la salute delle specie d’acqua e sui fondali; dove possibile, marini non provocano danni all’ambiente interessate e che il numero di individui dovranno essere raccolte anche le costiero e marino”. La direttiva richiede di ogni specie che subiscono effetti informazioni sull’origine e sul percorso inoltre una valutazione regolare (ogni 6 negativi a causa dei rifiuti - ad esempio dei rifiuti. I microrifiuti devono essere anni) dello stato, della definizione degli per impigliamento, altri tipi di lesioni monitorati nello strato superficiale obiettivi, del monitoraggio, delle relazioni o mortalità o effetti sulla salute - siano della colonna d’acqua e nei sedimenti e dell’applicazione delle misure relative a mantenuti a livelli di sicurezza. Gli stati del fondale e possono essere inoltre rifiuti e microrifiuti (micro-litter) marini. membri hanno fissato valori soglia per monitorati sulla costa. Quando possibile, specificare i livelli accettabili per ogni dovranno anche essere monitorati in caso, in collaborazione con i paesi vicini e modo che possano essere collegati ai tenendo conto delle specificità regionali e punti d’origine dell’immissione (porti, La definizione del subregionali. porti turistici, impianti di trattamento “buono stato ecologico” Per una migliore comprensione dello delle acque reflue, effluenti da acque stato (buono o cattivo, in miglioramento meteoriche). Una decisione della Commissione o in peggioramento) dell’ambiente Relativamente all’ingestione da europea (2017/848/EU) adottata marino, ma anche per stabilire le soglie, parte di animali marini, così come dopo la sua approvazione da parte è necessario raccogliere e interpretare per l’impigliamento o altre lesioni, il degli stati membri dell’Ue1 fissa criteri dati sulla presenza e sulla quantità di monitoraggio può essere basato su eventi standard metodologici per determinare rifiuti e sui loro impatti sulle specie e accidentali (ad esempio spiaggiamenti concretamente cosa significa il “buono sugli habitat. Per essere utili, questi dati di animali morti, animali impigliati stato ecologico” in relazione ai rifiuti devono necessariamente essere raccolti nelle colonie riproduttive, esemplari che marini. Questa decisione richiede ed elaborati in un modo compatibile, subiscono effetti per ciascuna indagine). che la composizione, la quantità e la idealmente armonizzato, altrimenti non Vengono definite anche le unità di misura 22
ECOSCIENZA Numero 1 • Anno 2020 per i diversi criteri (ad esempio numero sulla superficie e sul fondale dei mari, così (2022) grazie a sforzi di monitoraggio di rifiuti per 100 m di costa, o per km2 come per gli impatti dei rifiuti. più estesi e meglio coordinati. Come per i rifiuti galleggianti o sul fondale, Anche le linee guida per il citato sopra, la direttiva Sup sulle quantità di rifiuti ingeriti, numero di monitoraggio5 sono in aggiornamento, in plastiche monouso è un buon esempio esemplari colpiti da effetti letali o sub- vista della preparazione dei programmi dell’interazione tra il monitoraggio letali per specie). del secondo ciclo di monitoraggio degli dell’ambiente marino e le misure di stati membri (2020). protezione; questo sarà ulteriormente Nel frattempo, l’Agenzia europea per rafforzato dall’aggiornamento delle l’ambiente ha sviluppato il Marine Per un’applicazione condivisa LitterWatch6, uno strumento basato linee guida sul monitoraggio, che si concentreranno sulle plastiche monouso della Strategia marina sulla citizen science che può contribuire e sull’attrezzatura da pesca, per arrivare a colmare lacune nei dati rilevanti per i a una migliore valutazione e revisione di I protocolli armonizzati di processi decisionali e allo stesso tempo ad questi innovativi atti normativi. campionamento e monitoraggio per accrescere la consapevolezza sul problema la raccolta dei dati, per garantire la dei rifiuti e sulle risposte politiche in qualità e la comparabilità dei dati ai merito. È importante tuttavia tenere in Michail Papadoyannakis fini dell’implementazione della Msfd mente la distinzione tra accrescimento Senior Expert, DG Ambiente, relativamente ai rifiuti marini sono della consapevolezza e attività di Commissione europea elaborati nel contesto del Gruppo tecnico pulizia da un lato e dati derivanti dai Traduzione di Stefano Folli sui rifiuti marini2, nell’ambito della monitoraggi ufficiali nazionali dall’altro. Strategia comune di implementazione Infine, va sottolineato che il monitoraggio della Msfd. Questa Strategia è non è un fine in sé e, al di là della sua NOTE un’iniziativa congiunta che punta a innegabile dimensione scientifica e 1 https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/ un’intesa comune su come applicare di acquisizione della conoscenza, ha TXT/PDF/?uri=CELEX:32017D0848 la direttiva. Il Gruppo tecnico rifiuti come obiettivo principale, nel contesto 2 http://mcc.jrc.ec.europa.eu/dev. mette insieme esperti di stati membri, della Msfd, quello di progettare misure py?N=41&O=434&titre_chap=TG%20 convenzioni marittime regionali, efficienti di prevenzione e riduzione Marine%20Litte organizzazioni non governative, e successivamente di valutare la loro 3 https://ec.europa.eu/jrc/en/publication/top- organizzazioni di base e responsabili efficacia nella riduzione delle emissioni marine-beach-litter-items-europe di progetti scientifici. Opera come e della presenza di rifiuti nell’ambiente gruppo consultivo per i processi di marino e costiero. 4 https://indicit-europa.eu/documentary/ decisione politica e unisce scienza e La valutazione della Commissione delle 5 https://publications.jrc.ec.europa.eu/repository/ processi decisionali, fornendo guide e misure presentate dagli stati membri Ue bitstream/JRC83985/lb-na-26113-en-n.pdf raccomandazioni su temi rilevanti come i nell’ambito della Msfd pubblicata a luglio 6 https://www.eea.europa.eu/themes/coast_ danni causati dai rifiuti marini e le fonti 20187 mostra, ad esempio, come le misure sea/marine-litterwatch di rifiuti marini e fluviali. contro i rifiuti spiaggiati non siano ancora 7 https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/ L’ultimo rapporto3 pubblicato dal Centro adeguatamente sviluppate. Si spera che TXT/PDF/?uri=CELEX:52018DC0562&fr di ricerca congiunto ( Joint Research questo cambi nel prossimo ciclo di misure om=EN Centre, Jrc) della Commissione, che co-presiede questo Gruppo, sulle 10 tipologie di rifiuti più frequentemente trovati sulle spiagge europee, riflette i risultati del monitoraggio da parte degli stati membri Ue e delle Convenzioni marittime regionali e l’analisi che è stata alla base della direttiva Ue sugli oggetti in plastica monouso (single use plastic, Sup). Il lavoro del Gruppo tecnico è supportato direttamente da diversi progetti finanziati dall’Unione europea: il progetto Indicit, che ha sviluppato un protocollo di monitoraggio per l’ingestione dei rifiuti da parte delle tartarughe, ne è un esempio4. Il Gruppo è anche stato incaricato di sviluppare le quantità di base e i valori soglia di rifiuti e microrifiuti marini ai sensi della citata decisione della Commissione. Questo lavoro è stato quasi completato per i rifiuti spiaggiati, per i quali sono stati proposti valori di base e soglia, accompagnati da un elenco comune di tipologie di rifiuti. Tali valori di base e soglia sono in preparazione per la quantità e la composizione dei rifiuti 23
ECOSCIENZA Numero 1 • Anno 2020 DATI E INFORMAZIONI SUL MARE, IL RUOLO CHIAVE DI SNPA IL SISTEMA NAZIONALE DI PROTEZIONE DELL’AMBIENTE HA UN RUOLO CHIAVE NELL’ATTUAZIONE DELLA STRATEGIA MARINA, ATTRAVERSO L’ATTIVITÀ DI RACCOLTA, GESTIONE, VALUTAZIONE ED ELABORAZIONE DEI DATI AMBIENTALI. È FONDAMENTALE INFORMARE E SENSIBILIZZARE TUTTA LA CITTADINANZA SULLA SALVAGUARDIA DEL MARE. C on il decreto legislativo n. 190/2010 di recepimento della MARE E PLASTICA direttiva quadro sulla Strategia per l’ambiente marino, l’Italia si è dotata del quadro giuridico per affrontare organicamente ed efficacemente la protezione dei suoi mari basata sulla effettiva conoscenza dello stato dell’ambiente marino su scala nazionale. Il ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare (Mattm) ha consentito, attraverso il coordinamento del finanziamento pubblico previsto dal Dlgs 190/2010, di monitorare lo stato della qualità dei mari che circondano l’Italia. I dati ottenuti dal Programma nazionale di monitoraggio per la strategia marina sono stati in gran parte raccolti ed elaborati dal Sistema nazionale della protezione dell’ambiente (Snpa) e valorizzati dal lavoro svolto, fianco a fianco, dalle Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente (Arpa) e da Ispra. A seguito di specifici accordi che il Mattm ha stipulato con Ispra e con le Arpa capofila, rappresentative di ciascuna delle 3 sottoregioni marine a cui si fondale marino, condizioni idrologiche, rifiuti sul fondo, 155 aree investigate con riferisce la strategia marina, il Snpa è contaminanti, contaminanti nei prodotti metodi geofisici per lo studio dell’habitat diventato il “cuore” tecnico-scientifico della pesca, rifiuti marini, rumore coralligeno e altri habitat protetti, 35 e operativo dell’implementazione della sottomarino), richiede un impegno aree investigate per lo studio dei fondali direttiva sulla Strategia marina, in costante e gravoso sia a livello di attività marini sottoposti a danno provocato dagli quanto provvede alla raccolta, gestione, di monitoraggio in mare, sia a livello di attrezzi da pesca, 573 transetti tramite il valutazione ed elaborazione dei dati definizione e applicazione di strumenti Rov (sottomarino a comando remoto), ambientali marini e al contempo è di valutazione della qualità dell’ambiente 138 cale per lo studio delle pressioni sul chiamato a promuovere una corretta e marino adeguati e concertati in ambito fondale marino. aggiornata informazione al cittadino. Ue o di sottoregione/regione marina. Come è noto, la problematica relativa Inoltre, il Snpa è presente nei tavoli Per renderci conto dell’imponente alla presenza di rifiuti solidi in ambiente tecnici comunitari in rappresentanza sforzo di campionamento del ciclo marino è emersa soprattutto nell’ultimo dell’Italia e partecipa attivamente ai di monitoraggio conclusosi all’inizio decennio. Le attività di ricerca condotte meeting per l’adozione dell’approccio del 2018 con l’invio del report alla negli ultimi anni stanno mettendo sempre ecosistemico nell’ambito della Commissione europea, basti citare più in evidenza come, oltre agli aspetti Convenzione di Barcellona per la qualche numero: quasi 4.000 stazioni negativi legati a un deturpamento estetico protezione del mar Mediterraneo campionate, oltre 65.000 campioni del paesaggio marino, la presenza e dall’inquinamento, a supporto del Mattm. analizzati, 64 spiagge monitorate per l’accumulo di rifiuti marini può determinare i rifiuti spiaggiati, oltre 2.000 km2 di conseguenze negative sia per gli ecosistemi La complessità della direttiva europea, superficie marina monitorata per i marini, sia per la salute umana. articolata secondo 11 descrittori rifiuti galleggianti, oltre 400.000 m2 Grazie al programma di monitoraggio (biodiversità, specie non indigene, pesca, di superficie marina campionata per i condotto per l’attuazione della Strategia reti trofiche, eutrofizzazione, integrità del microrifiuti, 289 stazioni monitorate per i marina, è oggi possibile derivare una 24
ECOSCIENZA Numero 1 • Anno 2020 prima base conoscitiva di riferimento avvenuto negli ultimi anni e i lunghi biodegradabili da utilizzare nel reparto sulla quantità dei rifiuti marini nei diversi tempi di degradazione di tale materiale, ortofrutticolo. Sempre nello stesso anno comparti (in superficie, sul fondo, sugli è ipotizzabile che l’abbondanza delle è stata emanata la legge di bilancio (legge arenili). microplastiche di origine secondaria 27 dicembre 2017, n. 205) che vieta, I dati parlano chiaro: molti litorali italiani nell’ambiente marino possa tendere ad dal 2019, la commercializzazione e la purtroppo sono diventati delle piccole aumentare nel corso dei prossimi anni. produzione sul territorio nazionale dei discariche – su 64 spiagge monitorate La densità media di micro-particelle bastoncini per la pulizia delle orecchie di sono stati trovati in media più di 700 rilevata nei nostri mari è pari a 179.023 materiale plastico. rifiuti spiaggiati ogni 100 m lineari di micro-particelle per km2, per un totale La legge ha previsto anche che dal spiaggia. La plastica (bottiglie e sacchetti di superficie marina campionata di 1 gennaio 2020 è vietato mettere di plastica, contenitori per alimenti, 426.564 m2, equivalente a circa 60 campi in commercio prodotti cosmetici cassette per il pesce in polistirolo, lenze da calcio. da risciacquo ad azione esfoliante o da pesca in nylon ecc.) si conferma come Se consideriamo che la superficie delle detergente contenenti microplastiche. il materiale più comunemente rinvenuto, acque territoriali italiane (12 miglia dalla Il 24 ottobre 2019, è stato approvato con una percentuale rispetto al totale linea di base) è di circa 155.000 km2, alla Camera dei deputati il disegno di dei rifiuti pari all’80%. Il restante 20% si può stimare che circa 28 miliardi di legge “Salvamare” per il risanamento è composto da altri tipi di rifiuti come i particelle galleggino intorno all’Italia. dell’ambiente marino. Il Ddl prevede rifiuti sanitari (cotton fioc e assorbenti), A conferma dell’abbondanza dei rifiuti soluzioni normative per la problematica vetro e ceramica (materiali da costruzione marini presenti nei nostri mari sono i dei rifiuti abbandonati in mare; soluzioni e lampadine), carta e cartone (pacchetti risultati ottenuti dall’analisi dei rifiuti per il conferimento da parte dei e mozziconi di sigaretta, tetra pak), marini ingeriti dalla tartaruga marina pescatori dei rifiuti “accidentalmente” metallo (bombolette spray e lattine), Caretta caretta. L’ampia distribuzione raccolti in mare durante le operazioni gomma (palloncini e pneumatici), tessuti geografica della specie, la sua presenza di pesca. Inoltre, la formazione e la (abbigliamento, tappezzeria ecc.), legno in differenti habitat e la caratteristica di sensibilizzazione per aumentare la (bastoncini di gelati, cassette ecc.). ingerire i rifiuti marini rendono Caretta conoscenza e favorire l’educazione del Anche sui fondali la presenza dei rifiuti caretta un buon bio-indicatore per valutare pubblico e degli operatori economici marini è risultata significativa. Sono state l’impatto dei rifiuti in mare, soprattutto alla prevenzione e al contrasto dei rifiuti monitorate 289 stazioni a diversi livelli della plastica. Dalle analisi effettuate marini è tra le misure definite attraverso batimetrici compresi tra 10 e 800 m e il su 150 esemplari di tartarughe morte il Dpcm 10 ottobre 2017 della Strategia valore medio degli oggetti ritrovati per km2 spiaggiate è emerso che il 68% degli marina. è stato tra 66 e 99 oggetti. Anche in questo individui presentava plastica ingerita. Infine, l’Italia ha avviato il percorso di caso, la plastica è preponderante, con recepimento della direttiva Ue n. 2019/904. un quantitativo pari al 77%; la tipologia Dai dati del programma nazionale di Entro il 2021, gli stati membri dovranno più diffusa è quella delle buste, bottiglie, monitoraggio della strategia marina vietare l’uso di una serie di articoli in involucri per alimenti e attrezzi da pesca. emergono, per tutti i comparti investigati, plastica monouso: le posate di plastica valori di abbondanza dei rifiuti marini monouso (forchette, coltelli, cucchiai e Lo sforzo di campionamento per comparabili a quelli riscontrati da bacchette), i piatti di plastica monouso, valutare l’entità del problema dei rifiuti altri paesi del Mediterraneo. Questo le cannucce di plastica, i bastoncini di galleggianti è stato altrettanto notevole. dimostra la natura transfrontaliera della plastica per palloncini, i contenitori per Circa 30.000 km di transetti lineari problematica, che necessita pertanto una alimenti e tazze in polistirolo espanso. sono stati monitorati in condizioni stretta ed efficace attività di cooperazione Secondo la direttiva, inoltre, entro il 2029 standard, per un totale di 2.725 km2 regionale per essere affrontata gli Stati membri dovranno raccogliere di area indagata. In totale sono stati adeguatamente. In questo contesto, attraverso la differenziata il 90% delle registrati 7.746 oggetti di dimensioni risultano di fondamentale importanza gli bottiglie di plastica. La normativa prevede superiori a 20 cm, dei quali l’88% è impegni assunti dai paesi mediterranei anche che entro il 2025 le bottiglie di composto da rifiuti marini di origine e dall’Unione europea nell’ambito plastica debbano contenere almeno il 25% antropogenica e il 12% è di origine della Convenzione di Barcellona per di contenuto riciclato, per passare al 30% naturale. La densità media dei rifiuti la protezione del mar Mediterraneo entro il 2030. galleggianti rinvenuta è stata di circa dall’inquinamento. 3 oggetti ogni km2. In colonna d’acqua La standardizzazione delle metodologie, Occorre dunque una svolta che passa sono presenti non solo i macrorifiuti, il miglioramento della capacità analitica, anche, e forse soprattutto, attraverso una ma anche i cosiddetti microrifiuti, ossia il continuo aggiornamento e formazione rivoluzione culturale: cambiare modo di particelle di dimensioni inferiori a 5 mm. degli operatori preposti alle attività pensare, cambiare modo di agire, perché La microplastica in mare ha una doppia di monitoraggio sono alla base di un il problema non si risolve semplicemente provenienza: primaria e secondaria. processo di monitoraggio e valutazione negando o riducendo l’uso della plastica; La provenienza primaria è riferibile dell’ambiente marino che deve essere occorre usarla e soprattutto smaltirla in alla produzione di micro-particelle trainante per indirizzare corrette politiche modo responsabile, e questo dipende quali pellets e microgranuli usati nella ambientali. dal comportamento di ognuno e di tutti cosmetica o prodotti abrasivi di pulizia noi allo stesso tempo oltre che dalle prodotti dalle industrie. La microplastica L’impegno dell’Italia in quest’ambito imprescindibili decisioni delle istituzioni di origine secondaria deriva invece dalla è consistente, basti pensare che già e del mondo imprenditoriale. frammentazione e degradazione in dal 2018 è scattato lo stop ai sacchetti piccole particelle delle macroplastiche. di plastica e quindi l’obbligo per i Considerando il notevole aumento supermercati e la grande distribuzione Stefano Laporta nella produzione di materiale plastico di fornire ai consumatori sacchetti Presidente Ispra e Snpa 25
ECOSCIENZA Numero 1 • Anno 2020 STRATEGIA PER L’AMBIENTE MARINO, COSA FA L’ITALIA LA STRATEGIA EUROPEA PER L’AMBIENTE MARINO GARANTISCE UN ROBUSTO QUADRO POLITICO E GIURIDICO PER L’ADEMPIMENTO DEGLI IMPEGNI INTERNAZIONALI RELATIVI ALLA PROTEZIONE DEGLI ECOSISTEMI MARINI. L’ITALIA FA LA PROPRIA PARTE CON IL MINISTERO DELL’AMBIENTE E IL SUPPORTO DEGLI ENTI TECNICI COINVOLTI, TRA CUI IL SISTEMA SNPA. L a direttiva quadro sulla Strategia per l’ambiente marino (Msfd, MARE E PLASTICA 2008/56/CE) rappresenta un importante strumento di governance del sistema mare, promuovendo l’adozione di strategie complesse mirate alla salvaguardia dell’ecosistema marino per il raggiungimento del buono stato ambientale entro il 2020, lo stato delle acque che consenta di preservare la diversità ecologica e la vitalità dei FIG. 1 STRATEGIA MARINA mari e oceani, che siano puliti, sani e produttivi. L’uso delle risorse marine e dei Cicli di attuazione servizi ecosistemici deve, inoltre, essere della Strategia sostenibile, in modo che la struttura, le marina: tempistica di funzioni e i processi degli ecosistemi definizione del I ciclo che compongono l’ambiente marino e aggiornamento per il II ciclo. funzionino completamente e siano in grado di mantenere la loro resilienza. degli undici descrittori qualitativi di cui Il Programma di monitoraggio Insieme alle direttive europee, in all’allegato I della direttiva quadro Il piano di monitoraggio adottato particolare le direttive Habitat e Uccelli - l’elaborazione dei Programmi di dall’Italia con il Dm del 11 febbraio selvatici e altri strumenti normativi come monitoraggio per la valutazione continua 2015, per il primo ciclo di attuazione la Politica comune della pesca, la Msfd dello stato ambientale delle acque marine, della Strategia marina (2012-2018), è garantisce un robusto quadro politico e in funzione dei traguardi ambientali articolato in sette programmi, suddivisi a giuridico per l’adempimento degli impegni adottati loro volta in sottoprogrammi. Oggetto di internazionali relativi alla protezione della - l’elaborazione di uno o più Programmi indagine sono gli elementi caratteristici biodiversità marina. di misure, finalizzati a conseguire o dell’ambiente marino e i fattori di La natura transfrontaliera dell’ambiente mantenere il Ges. pressione e di impatto che gravano marino rende indispensabile l’utilizzo Ogni elemento della Strategia, prima di sugli ecosistemi, individuati attraverso dello strumento della cooperazione essere comunicato alla Comunità europea, la valutazione iniziale e oggetto dei regionale, sia fra stati membri che con attraverso un sistema di reportistica traguardi ambientali. i paesi terzi, per addivenire ad azioni standardizzato, deve essere sottoposto a Il sistema di monitoraggio, organizzato e metodiche condivise, coerenti e consultazione pubblica. a livello delle tre Sottoregioni marine maggiormente efficaci. individuate dalla direttiva e di competenza italiana (Mar Mediterraneo L’articolazione della Strategia marina Occidentale, Mar Ionio–Mar prevede – secondo il principio di gestione Implementazione della Mediterraneo Centrale e Mare Adriatico) adattativa – l’implementazione di un Strategia marina in Italia è coordinato dal Mattm con il supporto processo evolutivo ciclico, della durata tecnico scientifico dell’Ispra e prevede di sei anni, costituito da cinque fasi In Italia la direttiva 2008/56/CE è stata l’utilizzo di metodiche standardizzate successive, oggetto di aggiornamento recepita attraverso il Dlgs 190/2010, che comuni, garantendo così coerenza fra i al termine di ogni ciclo (figura 1): ne riprende tutti i principi fondamentali criteri utilizzati per la scelta delle aree - la valutazione iniziale dello stato e le varie fasi previste, attribuendone la di indagine e per la restituzione del dell’ambiente marino e dell’impatto delle competenza al ministero dell’Ambiente dato. Tutti i dati raccolti sono trasmessi, attività antropiche e degli aspetti socio- (Mattm). In tabella 1 sono riportati secondo standard definiti, al Sistema economici dell’utilizzo dell’ambiente i decreti finora adottati, con relative informativo centralizzato della Strategia marino e dei costi del suo degrado tempistiche, per il primo e il secondo marina (http://www.db-strategiamarina. - la determinazione del buono stato ciclo attuativo della Strategia marina; isprambiente.it), una banca dati accessibile ambientale (Ges), dei traguardi ambientali nella tabella sono, altresì, indicate le future a tutti i potenziali utilizzatori che e degli indicatori a essi associati sulla base scadenze. consente la raccolta, la gestione e la 26
ECOSCIENZA Numero 1 • Anno 2020 I CICLO (2012-2018) II CICLO (2018-2024) Definizione/ Reporting Decreti Definizione/ Reporting Decreti avvio alla CE ex Dlgs 190/2010 avvio alla CE ex Dlgs 190/2010 Valutazione 15 ottobre 2012 15 ottobre 2018 iniziale GES 15 luglio 2012 15 ottobre 2012 Dm 17/10/2014 15 luglio 2018 15 ottobre 2018 Dm 15/2/2019 Definizioni di Definizioni di Target e indicatori GES e Target GES e Target 15 luglio 2012 15 ottobre 2012 15 luglio 2018 15 ottobre 2018 associati Dm 11/02/2015 condivisione a livello comunitario degli Programmi di elementi acquisiti con il monitoraggio. Programmi di 15 luglio 2014 15 ottobre 2014 monitoraggio 15 luglio 2020 15 ottobre 2020 Il programma di monitoraggio è monitoraggio e indicatori attualmente in corso di revisione, come associati richiesto dalla direttiva 2008/56/CE. Dpcm 10/10/2017 L’adozione del nuovo programma, che Programmi 31 dicembre 2015 31 marzo 2016 Programmi di 31 dicembre 2021 31 marzo 2022 di misure terrà conto delle esperienze condotte, misure sia a livello nazionale che unionale e internazionale, e delle nuove definizioni TAB. 1 STRATEGIA MARINA del Ges e dei traguardi elaborati per il Schema riassuntivo delle tappe, pregresse e future, per l’attuazione di I e II ciclo della Strategia marina. secondo ciclo di attuazione, è prevista sono contenute in schede metodologiche essi si manifestino. In tal senso si è reso nel 2020. Le attività di monitoraggio e standard informativi, appositamente urgente e necessario implementare azioni contenute nel Dm del 11 febbraio redatti dal ministero dell’Ambiente in di gestione e monitoraggio finalizzate al 2015, sono condotte dal Snpa (Sistema collaborazione con Snpa. mantenimento della biodiversità marina, nazionale di protezione ambientale). Al fine di garantire un’adeguata dei servizi ecosistemici a essa associati e a Le attività delle Arpa, suddivise per standardizzazione delle conoscenze preservare la vitalità dei nostri mari. sottoregione e coordinate dalle tre tecniche e operative, è stato inoltre In questo contesto il ministero Arpa capofila (Arpal, Arpae e Arpacal) realizzato un piano di formazione sulle dell’Ambiente ha lavorato, negli ultimi sono organizzate in moduli operativi: procedure e le metodologie di indagine anni, al fianco delle amministrazioni, 9 per il triennio 2015-2017 e 13 per il da adottare, rivolto prevalentemente al rappresentate all’interno del Comitato triennio 2018-2020 (è possibile trovare personale delle Arpa, ma aperto anche tecnico della Strategia marina, ma anche tutti i dettagli riguardo il Programma di ai rappresentanti del Comitato tecnico con il supporto di Ispra, con le Arpa e con monitoraggio della Strategia marina e i della Strategia marina, agli ufficiali delle gli enti di ricerca, all’implementazione moduli operativi sul sito istituzionale del Capitanerie di porto e ai direttori delle delle varie fasi previste dalla direttiva Mattm). A completamento delle attività Amp. quadro, portando avanti una politica tesa delle Arpa, per meglio rispondere alle alla salvaguardia dello stato delle acque esigenze della Strategia marina, Ispra Il Programma di misure marine che prende per la prima volta in svolge attività complementari. Il Programma nazionale di misure della considerazione, non solo tutti gli elementi Strategia marina comprende misure dell’ecosistema minacciati dalle attività Alcuni monitoraggi, in particolare quelli adottate, pienamente o non pienamente antropiche, ma anche pressioni e impatti riguardanti specie e habitat inclusi nelle implementate, da altre politiche e fino a oggi conosciuti ma scarsamente direttive Habitat e Uccelli, sono svolti strumenti normativi e che contribuiscono indagati, come i rifiuti marini o il rumore anche all’interno delle Amp (Aree al raggiungimento del Ges, unitamente a sottomarino, mettendoli in relazione con marine protette), che rappresentano un misure aggiuntive riferibili all’attuazione gli aspetti socio-economici e rafforzando, importante strumento di conservazione di strumenti normativi unionali e accordi al contempo, la rete delle Aree marine della biodiversità marina e forniscono internazionali già esistenti. Per perseguire protette. un osservatorio privilegiato sullo stato al meglio gli obiettivi della direttiva e Le informazioni sullo stato del mare di avanzamento verso gli obiettivi garantire il raggiungimento dei traguardi raccolte grazie alla Strategia marina, di sostenibilità ambientale previsti individuati nella Strategia marina sono delle pressioni, degli impatti, delle dalla direttiva quadro. L’attuazione state individuate 12 misure nuove. Tutte ricadute socio-economiche di un’errata del monitoraggio ha visto, infine, le misure individuate sono state inserite gestione delle risorse si è tradotta quindi per il triennio 2015-2017, anche la nel Dpcm del 10 ottobre 2017. Tale in una strategia nazionale che di anno partecipazione del Cnr, che si è avvalso programma di misure sarà revisionato ed in anno diventa sempre più coerente della collaborazione della ricerca eventualmente aggiornato nel 2021. con le peculiarità delle diverse regioni universitaria per il tramite del Conisma geografiche e biogeografiche grazie per lo svolgimento di indagini in L’impegno del Mattm soprattutto a un proficuo percorso ambienti profondi, oltre le 12 Mn e che Nel corso degli ultimi decenni è partecipato, che continua ad arricchirsi prevedevano l’utilizzo di apparecchiature. emersa con forza la consapevolezza con nuove e importanti esperienze. che l’ambiente marino sta subendo un Le informazioni riguardanti i criteri rilevante aumento di pressioni antropiche, per la scelta delle aree da sottoporre il cui crescente impatto richiede la Giuseppe Italiano alle indagini, la strategia e la frequenza messa in opera di strategie articolate e Direttore generale Mare e costa di campionamento, i metodi di analisi/ partecipate, che ne contrastino gli effetti Ministero dell’Ambiente e della tutela indagine e le modalità di restituzione dati negativi, indipendentemente da dove del territorio e del mare 27
ECOSCIENZA Numero 1 • Anno 2020 I DATI DELLA REGIONE MEDITERRANEO OCCIDENTALE NELLA SOTTOREGIONE MEDITERRANEO OCCIDENTALE (LIGURIA, TOSCANA, LAZIO, CAMPANIA, SARDEGNA) NEL CORSO DEL TRIENNIO 2015-2017 SONO STATE INDAGATE 24 AREE PER I RIFIUTI SPIAGGIATI E 23 PER LE MICROPLASTICHE, PER IL CUI STUDIO ARPA LIGURIA SI È DOTATA DI UNO STRUMENTO ALL’AVANGUARDIA. I DATI MOSTRANO L’IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE. L a problematica dei rifiuti in mare di riferimento e le Agenzie regionali per 10 - rifiuti marini, sono articolate in è diventata, negli ultimi anni, l’ambiente (Snpa) come rete operativa, due moduli di attività: il modulo 2, che MARE E PLASTICA sempre più attuale: immagini di che insieme sono in grado di garantire prevede il campionamento e l’analisi isole di plastica flottanti o di spiagge l’attuazione della direttiva, la quale pone delle microplastiche flottanti in stazioni con ammassi di rifiuti di vario genere come obiettivo agli stati membri di a diversa distanza dalla costa (0,5, 1,5 sono ormai all’ordine del giorno, finendo raggiungere entro il 2020 il buono stato e 6 miglia nautiche), e il modulo 4, spesso per occupare ampi spazi sui mezzi ambientale (Ges) per le acque marine. che prevede il censimento visuale dei di informazione. Operativamente, nel 2013 le Agenzie rifiuti presenti su spiagge caratterizzate La presenza di rifiuti lungo la costa ambientali costiere hanno avviato un da differenti pressioni antropiche. Dal comporta, almeno nelle zone più primo monitoraggio di indagine che ha 2018 è stato inserito un monitoraggio compromesse, una serie di ricadute portato a sviluppare, a partire dal 2015, di opportunità dei macrorifiuti flottanti, economiche significative disincentivando un programma di misure strutturato su da realizzarsi in concomitanza con altre il turismo, diminuendo l’attrattività differenti matrici che copre gran parte attività di campionamento, da 3 a 12 dell’ambiente e danneggiando la pesca dei descrittori previsti dalla strategia miglia nautiche dalla costa. professionale. Inoltre, le operazioni marina. Come già previsto dalla direttiva, Durante il Convegno che si è tenuto di rimozione dei rifiuti dalla fascia i mari italiani sono stati suddivisi in tre a Roma il 9 ottobre 2019, sono state costiera, dalla superficie del mare o dai aree, dette sottoregioni: Mediterraneo illustrate le attività e i risultati dei fondali, sono spesso molto complesse occidentale, Adriatico e Ionio. La numerosi progetti di ricerca che hanno ed estremamente costose. Molto meglio sottoregione Mediterraneo occidentale l’obiettivo di migliorare la conoscenza agire a monte, promuovendo politiche comprende Liguria (capofila), Toscana, sugli impatti della plastica in mare. di gestione e smaltimento dei rifiuti Lazio, Campania e Sardegna. Le Agenzie regionali per l’ambiente efficienti ed efficaci: non bisogna infatti Le indagini che riguardano il descrittore hanno presentato i risultati ottenuti nel dimenticare che la maggior parte dei rifiuti presenti nei nostri mari e lungo la fascia costiera proviene dalla terraferma. Inoltre, la presenza di rifiuti nell’ambiente marino costituisce una grave minaccia per gli ecosistemi e rappresenta anche un pericolo per l’uomo e per la sua salute. Le alte concentrazioni di microplastiche presenti in acqua fanno sì che gli organismi marini possano inghiottirle: è stato dimostrato che queste particelle possono agire da carrier, veicolando sostanze inquinanti come Pcb, pesticidi e metalli pesanti nella rete trofica. FIG. 1 Per studiare il problema nel dettaglio MONITORAGGIO e programmare efficaci misure di MICROPLASTICHE intervento, nel 2008 la “governance europea” ha incluso i rifiuti marini tra gli Il monitoraggio delle 11 descrittori di buono stato ambientale microplastiche nello previsti dalla direttiva sulla Strategia strato superficiale marina (direttiva 2008/56/CE). prevede campionamento con retino manta, analisi Tale norma, recepita in Italia con allo stereomicroscopio il Dlgs 190/2010, è uno strumento e classificazione dei importante che ha favorito la sinergia frammenti per forma tra diversi soggetti: il ministero e colore. L’uso della microscopia Raman dell’Ambiente e della tutela del territorio permette di identificare i e del mare (Mattm) come autorità polimeri che costituiscono competente, l’Ispra come istituto tecnico il frammento. 28
ECOSCIENZA Numero 1 • Anno 2020 corso del primo triennio di monitoraggio 7,49% 0,52% 0,04% Feci nazionale condotto ai sensi della Strategia 2,60% marina, fornendo una prima fotografia 2,20% su quantità e tipologia dei rifiuti marini 1,54% presenti sui litorali e delle microplastiche nelle acque superficiali. 10,99% Plastica e polistirene Quanti sono i rifiuti presenti nel nostro Gomma mare, di che tipo sono e quanta plastica FIG. 2 Tessuti MEDITERRANEO 1,68% c’è? Una prima risposta a queste domande OCCIDENTALE Carta e cartone nasce dai dati raccolti dalle Arpa dal 3,29% Legno 2015 al 2017. Metallo Tipologia di rifiuti censiti Vetro/ceramica nella sottoregione Mediterraneo occidentale Rifiuti sanitari 69,66% Rifiuti spiaggiati nel corso del triennio 2015-2017. Rifiuti medici In tutta la sottoregione Mediterraneo analizzato al microscopio e suddiviso a fenomeno maggiormente evidente occidentale, nel corso del triennio 2015- seconda della forma e del colore. in primavera. Questi fattori rendono 2017, sono state indagate 24 aree suddivise I risultati del monitoraggio realizzato complessa l’analisi dei risultati, che nelle diverse tipologie di spiagge, situate nel primo triennio hanno mostrato che, devono quindi considerarsi preliminari. vicino ad aree urbanizzate, a foci fluviali, complessivamente, nei mari italiani si Al termine del secondo triennio di ad aree portuali e aree di difficile accesso o hanno circa 0,2 oggetti per metro cubo monitoraggio sarà possibile avere una situate in zone protette. I campionamenti d’acqua, cioè 0,025 frammenti inferiori a serie storica di dati che consentirà una sono stati svolti due volte all’anno e 5 mm per metro quadro (125 frammenti valutazione più chiara dei fenomeni in nel corso del primo triennio sono stati su un campo di calcio). atto ed una pianificazione di interventi censiti in totale più di 100.000 oggetti. Per quanto riguarda la distribuzione volti a ridurre gli input di microplastiche. La categoria di rifiuti maggiormente spaziale, i dati non sembrano mostrare Per una più approfondita conoscenza rappresentata è quella della “plastica e gradienti costa-largo, mentre sono della tematica Arpa Liguria, capofila per polistirene” che raggiunge il 70%. evidenti differenze, anche estremamente la Strategia marina nel Mediterraneo I rifiuti spiaggiati sono per la maggior marcate, tra le aree di indagine e le occidentale, si è dotata di una parte rifiuti deposti da terra, portati dai campagne di campionamento. Infatti strumentazione all’avanguardia, il fiumi, e si capisce la grande quantità se le microplastiche hanno mostrato una microspettrometro Raman per analisi si considera la natura orografica dei corsi distribuzione a “macchia di leopardo” che non distruttive dei materiali, in qualsiasi d’acqua che caratterizzano l‘area tirrenica, dipende dalla variazione degli apporti stato di aggregazione. Si tratta di uno impetuosa e a carattere torrentizio. (per esempio fluviali, o dai depuratori) strumento capace di analizzare campioni Infatti, per quanto riguarda la tipologia di e dall’azione di venti e correnti, sia a fino al micron con un riconoscimento spiaggia, le più impattate risultano essere larga scala che a scala locale. Inoltre, la “certo” del polimero analizzato (v. box). le spiagge fluviali, a causa dell’apporto di presenza di mucillagini (frazioni di fito e materiale, soprattutto in concomitanza con zooplancton), meduse o altri organismi eventi meteorologici di rilievo. del macroplancton può concentrare Fabrizia Colonna, Claudia Riccio, Ciò testimonia l’importanza di agire le microplastiche e far sì che aumenti Alessandro Dagnino con misure di prevenzione sulla costa e la quantità di frammenti rinvenuti, Arpa Liguria nell’entroterra; il lavoro da svolgere per una prevenzione e una corretta gestione dei rifiuti è ancora molto. IL MICROSCOPIO RAMAN Anche grazie alla Strategia marina, Arpa Liguria ha potuto dotarsi di un Microplastiche microscopio Micro-Raman. La spettroscopia Micro-Raman è un’integrazione tra lo spettroscopio Raman e un microscopio ottico che rende possibile selezionare visivamente la specifica zona del campione che si vuole analizzare. Questo ne Nell’intera sottoregione Mediterraneo consente l’utilizzo in moltissimi e diversificati ambiti scientifici, con applicazioni occidentale sono state indagate 23 aree, sopratutto in campo ambientale, forense, delle scienze dei materiali, in biologia e con campionamenti svolti con cadenza medicina, in geologia, in farmaceutica e nel restauro di opere d’arte. In particolare, negli ultimi 10 anni, è stato impiegato a livello di ricerca universitaria per semestrale. Le indagini hanno riguardato l’identificazione delle fibre di amianto. i frammenti compresi tra 330 µm e 5 mm, La spettroscopia Raman consente analisi non distruttive dei materiali, in qualsiasi raccolti utilizzando un retino da neuston stato di aggregazione, con una generalmente ridotta preparazione del campione opportunamente modificato per la raccolta utilizzando laser di diversa potenza in grado di incidere sul materiale, generando uno spettro Raman caratteristico del materiale analizzato. delle microplastiche in mare, denominato La microscopia confocale Raman è la tecnica di elezione per l’analisi delle retino “manta” a causa della forma singolare microplastiche, poiché consente di analizzare campioni fino a dimensioni inferiori al caratterizzata dalla presenza di due ali micron contestualmente al riconoscimento “certo” del polimero in analisi. La tecnica stabilizzatrici e di un’ampia imboccatura. Raman accoppiata alla microscopia confocale permette inoltre di ottenere lo spettro Raman di microplastiche anche all’interno di tessuti biologici. Determinare Il retino è trainato in superficie contro tipologia e dimensioni delle microplastiche è inoltre di fondamentale importanza corrente a lento moto per 20 minuti lungo sia per comprenderne i meccanismi di diffusione nell’ambiente, sia per avere un percorso rettilineo e in tre stazioni per informazioni su quali tipi di prodotti stiano avendo il maggior impatto ambientale. Il area poste a 0,5, a 1,5 e a 6 miglia nautiche microscopio confocale Raman di ultima generazione presente nel laboratorio Arpal dalla costa; il materiale raccolto viene ha una dotazione strumentale di eccellenza, unica nel sistema agenziale. quindi portato in laboratorio per essere 29
ECOSCIENZA Numero 1 • Anno 2020 I DATI DELLA SOTTOREGIONE MARE ADRIATICO IL MONITORAGGIO DEI RIFIUTI MARINI E SPIAGGIATI NELLE 7 REGIONI DELLA SOTTOREGIONE MARE ADRIATICO MOSTRA CHE QUESTI RIFIUTI HANNO UNA PRESENZA SIGNIFICATIVA (SOLO IN PICCOLA PARTE RILEVATA). È NECESSARIA UNA MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA DEL PROBLEMA E UNA MAGGIORE COLLABORAZIONE NELLA DIREZIONE DELL’ECONOMIA CIRCOLARE. N ell’ambito dell’applicazione della come già detto metodologie condivise. suddividendo le particelle in forma direttiva quadro europea sulla L’espressione del dato è riferita al numero (granulo, pellet, filamento, frammento, MARE E PLASTICA Strategia marina (Marine strategy medio di microparticelle/km2. foglio) e colore (trasparente, opaco, framework directive, Msfd), i dati della Le microplastiche poi devono essere verde, rosse, nere, blu, bianco, altro sottoregione Mare Adriatico sono stati analizzate al microscopio ottico colore). monitorati nel triennio 2015-2017 dalle Agenzie ambientali di Friuli-Venezia Transetti Stazioni Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Totale Totale 2015 2016 2017 2015 2016 2017 Molise, Abruzzo e Puglia. In questo triennio triennio articolo vengono riportati i dati relativi TAB. 1 Friuli Venezia Giulia 2 2 2 6 6 6 6 18 ai rifiuti plastici presenti nelle spiaggie e TRANSETTI E Veneto 2 2 2 6 6 6 6 18 in mare (rifiuti spiaggiati e microlitter/ STAZIONI MICROPLASTICHE Emilia-Romagna 3 3 3 9 9 9 9 27 microplastiche in mare). Si tratta di rifiuti che hanno una presenza significativa e Marche 2 2 2 6 6 6 6 18 in realtà, al momento, quello che è stato Transetti e stazioni Abruzzo 2 2 2 6 6 6 6 18 rilevati dalle Agenzie rilevato è una piccola parte. della sottoregione Molise 1 1 1 3 3 3 3 9 È importante rilevare che le metodologie Mare Adriatico per il Puglia 6 6 6 18 18 18 18 54 adottate e le analisi al microscopio monitoraggio delle sono state approvate e condivise da microplastiche. Mare Adriatico 18 18 18 54 54 54 54 162 tutte le Agenzie ambientali con Ispra e max dev. min media mediana ministero dell’Ambiente e della tutela del (stagione; distanza costa) standard territorio e del mare (Mattm), compreso Friuli Venezia 0,579 l’inserimento nel Sistema informativo 0,004 0,152 0,147 0,135 Giulia (primavera 2016; 0,5 km) centralizzato (Sic) di Ispra, elemento 12,829 importante perché tutti gli operatori Veneto 0,030 1,588 0,778 2,541 (primavera 2016; 6 km) hanno operato in modo omogeneo e 9,911 standardizzato. TAB. 2 Emilia-Romagna 0,017 (primavera 2017; 0,5 km) 1,933 0,668 1,694 VALORI 1,108 Le coste dell’Italia per la Strategia marina MICROPLASTICHE Marche 0,009 0,204 0,118 0,247 sono state suddivise in 3 sottoregioni: (autunno 2016; 6 km) Mare Adriatico (54 stazioni/anno rilevate Valori rilevati dalle Abruzzo 0,093 2,124 0,473 0,336 0,403 per il microlitter, 42 km/anno rilevati (primavera 2017; 0,5 km) Agenzie della per i rifiuti spiaggiati); Mare Ionio- sottoregione Mare 0,311 Molise 0,0000008 0,038 0,0000078 0,087 Mediterraneo centrale (39 stazioni/ Adriatico per il (autunno 2017; 1,5 km) anno rilevate per il microlitter, 26 km/ monitoraggio delle microplastiche (numero 3,531 Puglia 0,007 0,445 0,273 0,559 anno rilevati per i rifiuti spiaggiati); di microplastiche). (autunno 2015; 0,5 km) Mediterraneo occidentale (69 stazioni/ anno rilevate per il microlitter, 48 km/ anno rilevati per i rifiuti spiaggiati). 1,8 Le campagne elaborate per la 1,6 sottoregione Mare Adriatico sono state 6 1,4 (autunno 2015, primavera 2016, autunno FIG. 1 ELABORAZIONE 1,2 2016, primavera 2017, autunno 2017). MEDIANE 1,0 Per quanto riguarda il microlitter, è 0,8 opportuno specificare alcune cose. I Elaborazione dati mediane 0,6 microlitter rilevati per la Strategia marina dei dati rilevati dalle 0,4 Agenzie a 0,5-1,5-6 miglia hanno una dimensione compresa tra nautiche dalla costa. 0,2 0,3 mm e 5 mm. Il campionamento 0,0 viene effettuato con una rete particolare Autunno 0,5 1,5 6 0,5 1,5 6 0,5 1,5 6 0,5 1,5 6 0,5 1,5 6 0,5 1,5 6 0,5 1,5 6 denominata “manta”, applicando Primavera FVG VEN ER MAR ABR MOL PUG 30
ECOSCIENZA Numero 1 • Anno 2020 Nelle tabelle 1 e 2 si riporta quanto rilevato ed elaborato dalle 7 Agenzie FIG. 2 della sottoregione Mare Adriatico. COLORE I valori maggiori sono stati rilevati MICROPLASTICHE in Veneto ed Emilia-Romagna e nelle campagne di primavera, rispetto Distribuzione della all’autunno. La situazione è evidente categoria colore delle anche nel grafico di figura 1. microplastiche a 0,5-1,5-6 miglia nautiche dalla Il sistema costiero (0,5-1,5 miglia) è più costa. ricco di microplastiche rispetto a quello più al largo (6 miglia). Verdi In tutti i casi, le microplastiche sono Trasparenti influenzate dalle correnti e dal vento. Rosse Le forme trovate con maggior frequenza Nere e abbondanze sono il frammento e il Blu 0,5 1,5 6 0,5 1,5 6 0,5 1,5 6 0,5 1,5 6 0,5 1,5 6 0,5 1,5 6 0,5 1,5 6 filamento. I filamenti sono generati dal Bianche Altro colore FVG VEN ER MAR ABR MOL PUG lavaggio di maglioni, soprattutto pile (tessuto sintetico). I colori dominanti sono il bianco e il 3.500 Numero item medio plastiche (unità x100 m) Area Urbanizzata Area Remota Area Portuale Foce Fluviale trasparente. 3.000 2.500 Per quanto riguarda i rifiuti spiaggiati, le 2.000 aree monitorate, della lunghezza di 100 1.500 metri, sono state suddivise in: 1.000 − Area urbanizzata (AU) − Area remota (AR) 500 − Area portuale (AP) 0 Se Po ttom lon all Ga ina on di Sil a... Sa ud AU Vito dio a sa sto d no Ma ta A ara sco di ci la ve AR sina dio Ca va n B Ri o Lid et i ara .. Ca Bifer i po no AP nco dio Ba no ita se ta Sc ova tico rle i P e Po to Fo ente FF ato dio en min n o S to. dre Ba e d rch in Bo rina deri ce rot al Civ Ce rrica tta ine − Foce fluviale (FF). ren Foc Brus o Iso Sal Va uola Beva za S nig rto ar So ossa vll Me Me Me n c Me L da Bia aN n na ia rib Le Pu i Fo ern Ma vi An n n an ce d rin e tar F S. z e La percentuale più significativa delle Ma iS di od la Sa Iso Lid categorie monitorate è stata riscontrata Fio per la plastica per acquacoltura FIG. 3 PLASTICA E POLISTIRENE (soprattutto reti per mitilicoltura), Confronto tra Agenzie Adriatiche – macro categoria Plastica e Polistirene per tipologia di spiaggia. frammenti di plastica e rifiuti alimentari/ ricreativi (nelle spiagge più urbanizzate). una maggiore quantità di rifiuti nelle È necessaria una maggiore Il monitoraggio realizzato dalla tipologie “Area urbanizzata” o “Area consapevolezza del problema e una sottoregione Mare Adriatico nel triennio portuale”); comunque, sempre per le maggiore collaborazione, con il necessario 2015-2017 permette di avere un primo spiagge in “Area remota”, il risultato coinvolgimento dei singoli. quadro comparativo sulla distribuzione potrebbe anche essere influenzato dalla È necessario applicare le 3R (riduzione, quali-quantitativa. mancanza di eventuali e periodiche riuso, riciclo), per superare il concetto di Sulla base dei risultati ottenuti dalle operazioni di pulizia dei litorali, aspetto “usa e getta” e il modello di economia Agenzie coinvolte, risulta che il numero questo che dovrà essere approfondito. lineare e imporre la trasformazione del medio di rifiuti spiaggiati (totale delle È rilevante l’aspetto legato all’abbandono rifiuto per creare nuovi e diversi oggetti categorie) per 100 m lineari di litorale nell’ambiente dei rifiuti (soprattutto o prodotti (economia cricolare). Questo varia tra un minimo di 159 e un massimo quelli in materiale plastico), e come questi può tradurre i costi in vantaggi ambientali di 873. La percentuale delle plastiche, raggiungano il mare prevalentemente ed economici, ottimizzando l’uso delle rispetto all’insieme dei rifiuti spiaggiati, veicolati dai corsi d’acqua e poi si risorse, la riduzione dell’uso di materie varia tra un minimo del 30% e un distribuiscano (non necessariamente in prime e comportando una riduzione dei massimo del 95%. prossimità dei luoghi di produzione) costi e delle emissioni di CO2. Generalmente, la maggior parte dei rifiuti essenzialmente sotto l’effetto delle plastici spiaggiati è stata censita nelle condizioni meteo-marine tipiche dei Carla Rita Ferrari spiagge delle tipologia “Foce fluviale” diversi bacini (correnti superficiali, venti Arpae Emilia-Romagna e “Area remota”, in questo ultimo caso e ondosità). Responsabile Struttura Daphne in parziale contraddizione con quanto In conclusione, cosa si può affermare che Referente sottoregione Adriatico Strategia atteso (si poteva inizialmente presumere sia necessario fare? marina FIG. 4 Distanza costa 0,5 Mn Distanza costa 1,5 Mn Distanza costa 6 Mn DISTANZA DA 100% COSTA E TIPOLOGIA 90% 80% MICROPLASTICHE 70% 60% 50% Distribuzione in base a 40% distanza da costa (miglia 30% nautiche) e tipologia 20% 10% microlitter monitorate 0% dalle Agenzie della FVG VEN ER MAR ABR MOL PUG FVG VEN ER MAR ABR MOL PUG FVG VEN ER MAR ABR MOL PUG sottoregione Mare Adriatico. Filamento Frammento Foglio Sfera 31
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