Riccardo Chailly Mao Fujita

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Riccardo Chailly Mao Fujita
Riccardo Chailly
   Mao Fujita
    7 MARZO 2022
Riccardo Chailly Mao Fujita
FONDAZIONE DI DIRITTO PRIVATO

                                                             FONDAZIONE DI DIRITTO PRIVATO

                                            S TAG I O N E D I C O NC E RT I 2 0 2 2

        Lunedì 24 gennaio 2022, ore 20 S T A G I OLunedì   N E 7DmarzoI CO      N Core
                                                                             2022,   E R20
                                                                                         20T I 2 0 2 2 Lunedì 23 maggio 2022, ore 20
                  Inaugurazione                               Valery Gergiev
                                                            Riccardo         Chailly                              Lahav Shani
             Riccardo
        Lunedì   24 gennaioChailly
                                2022, ore 20                 Mao Fujita,
                                                          Lunedì     marzo pianoforte
                                                            Mao 7Fujita,     2022, ore 20
                                                                             pianoforte
                                                                                                                direttore
                                                                                                           Lunedì 23 maggioe pianoforte
                                                                                                                                 2022, ore 20
                  Inaugurazione
                     Battistelli                              Valery      Gergiev
                                                                    Čajkovskij
                                                                 Rachmaninov
                                                                                                                  Lahav   IvesShani
             Riccardo
              Nuova commissioneChailly               ConcertoMaon. 2Fujita,
                                                                     in sol pianoforte
                                                                             maggiore, op. 44                Thedirettore
                                                                                                                  Unanswered      Question
                                                                                                                           e pianoforte
                     Battistelli
                    Stravinskij
                                                      Concerto    n.Čajkovskij
                                                                     3 in reeminore
                                                            per pianoforte              op. 30
                                                                                orchestra                               Mozart
                                                                                                                          Ives
 C
 C            Nuova
                 Suitecommissione
                          n. 1 e n. 2                      per pianoforte
                                                     Concerto                 e orchestra
                                                                n. 2Stravinskij
                                                                     in sol maggiore,    op. 44                Concerto
                                                                                                             The          in la maggiore
                                                                                                                  Unanswered      Question
                    Stravinskij
              per piccola     orchestra                     per Le  Čajkovskij
                                                                    baiser
                                                                pianoforte  de  la fée
                                                                             e orchestra                 per pianoforteMozart
                                                                                                                          e orchestra KV488
 M
                                                       Sinfonia n.Stravinskij
                                                                     6 in si minore op. 74                             Brahms
 M
 C
                 Suite
           L’oiseau   den.feu,
                             1 esuite
                                 n. 2 1945                                                                     Concerto   in la maggiore
 Y
 Y
 M
              per piccola
                    Čajkovskijorchestra                         Le baiser   de la fée
                                                                      Patetica                          Sinfonia  n. 2 in ereorchestra
                                                                                                         per pianoforte       maggiore,   op. 73
                                                                                                                                       KV488
           L’oiseau
        Sinfonia  n. 5dein feu, suite 1945
                           mi minore,   op. 64           Lunedì 14 marzo 2022, ore 20                                  Brahms
                                                          Gianandrea Noseda
CM
CM
 Y
                    Čajkovskij                                                                          Sinfonia n. 2 in re maggiore, op. 73
MY
MY
        Sinfonia
         Lunedì 7n.febbraio
                     5 in mi minore,    op.20
                                2022, ore   64          Nikolai  Demidenko,
                                                         Lunedì 14   marzo 2022,  pianoforte
                                                                                      ore 20             Domenica 23 ottobre 2022, ore 20
                                                          Gianandrea            Noseda                         Riccardo Chailly
CM

CY
CY               Orchestra ospite                                Rachmaninoff
MY
        Gewandhaus
         Lunedì 77 febbraio
                   febbraio 2022,di Lipsia
                                2022,  ore20
                                      ore  20        LaNikolai
                                                         roccia, Fantasia
                                                                 Demidenko,per orchestra,  op. 7
                                                                                  pianoforte               Pablo Ferrández,
                                                                                                         Domenica    23 ottobrevioloncello
                                                                                                                                   2022, ore 20
CMY
CMY
              Andris
                 Orchestra  Nelsons
                               ospite                                Skrjabin
                                                                 Rachmaninoff                                  Riccardo Fedele  Chailly
CY
             Andris Nelsons                               Concerto
                                                     La roccia,      in fa per
                                                                 Fantasia   diesis  minoreop. 7
                                                                                orchestra,                 PabloNuova    commissione
                                                                                                                  Ferrández,      violoncello
 K
 K
        Gewandhaus     Klengeldi Lipsia
                      Wagner                            per pianoforte   e orchestra op. 20                           Schumann
CMY

              Andris        Nelsons                                  Skrjabin                                           Fedele
         Hymnus    per dodici     violoncelli
          Lohengrin Preludio Atto I                       Le Poème in
                                                          Concerto    defal’extase,  op. 54
                                                                            diesis minore                       Concerto    in la minore
                                                                                                                Nuova commissione
 K
                       Klengel
                       Nikisch
               Parsifal     Preludio,                               Boccadoro
                                                        per pianoforte   e orchestra op. 20             per violoncello    e orchestra, op. 129
                                                                                                                      Schumann
         Hymnus    per dodici violoncelli
               Orchestral-Fantasy
        Incantesimo      deldiVenerdì                         Nuovade
                                                          Le Poème     commissione
                                                                          l’extase, op. 54                      ConcertoFranck
                                                                                                                            in la minore
                       Nikisch
                sul tema        Viktor Santo                         Borodin                                    Sinfonia einorchestra,
                                                                                                                               re minoreop. 129
                   Beethoven                                        Boccadoro                           per violoncello
               Orchestral-Fantasy
            Neßler’s     Der Trompeter               Danze Polovesiane      da Il Principe Igor
                                                              Nuova commissione                                         Franck
       Sinfoniasuln.
                  von 7
                     temain la  magg.
                             di Viktor
                         Säckingen     op. 92
                                                                     Borodin                                    Sinfonia in re minore
            Neßler’s     Der Trompeter
                     Bruckner                        Danze Polovesiane da Il Principe Igor               Lunedì 14 novembre 2022, ore 20
          Sinfoniavonn. Säckingen
                         7 in mi maggiore                Lunedì 21 marzo 2022, ore 20                            Thomas Adès
                     Bruckner                                    Fabio Luisi                                             Adès 2022, ore 20
                                                                                                         Lunedì 14 novembre
          Sinfonia
        Sabato       n. 7 in mi2022,
                12 febbraio       maggiore
                                       ore 20            Lunedì 21Bruckner
                                                                     marzo 2022, ore 20                          Thomas
                                                                                                                     Asyla, op.Adès
                                                                                                                                  17
               Zubin Mehta                                       Fabio
                                                           Sinfonia         Luisi
                                                                      n. 8 in  do minore                          Abudushalamu
                                                                                                                         Adès
        Sabato
         Daniel12
        Rudolf      febbraio 2022,
                 Buchbinder,
                 Barenboim,            ore 20
                                    pianoforte
                                   pianoforte                        Bruckner                                         Repression
                                                                                                                     Asyla,   op. 17
               ZubinBeethovenMehta                         Sinfonia n. 8 in do minore                           Nuova    commissione
                                                                                                                  Abudushalamu
         Daniel  Barenboim,        pianoforte
           Concerto n.3 in do minore                     Lunedì 11 aprile 2022, ore 20                                  Britten
                                                                                                                      Repression
                    Beethoven
        per pianoforte    e orchestra, op. 37            Myung-Whun Chung                                    Sinfonia
                                                                                                                Nuovadacommissione
                                                                                                                           requiem, op. 20
           Concerto     n.3 in do minore
                    Stravinskij                                       Mahler
                                                         Lunedì 11 aprile     2022, ore 20                             Respighi
                                                                                                                        Britten
        per pianoforte
             Sagra della  e orchestra,
                              primaveraop. 37            Myung-Whun               Chung
                                                          Sinfonia n. 9 in re maggiore                              Feste
                                                                                                             Sinfonia       Romane op. 20
                                                                                                                       da requiem,
                    Stravinskij                                       Mahler                                           Respighi
      I programmi     possono
             Sagra della         subire variazioni per ragioni
                              primavera                         artistiche
                                                          Sinfonia   n. 9 ine re
                                                                               tecniche.
                                                                                 maggioreSi prega di verificare sul Feste
                                                                                                                    sito www.filarmonica.it
                                                                                                                            Romane
                                                                  Main Partner
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                                           www.filarmonica.it tel. 02 72023671
                                           www.filarmonica.it tel. 02 72023671

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                                                                                                       77 -- Milano
                                                                                                             Milano

                                                          Impaginazione e stampa Leva srl - Via Arbe 77 - Milano
Riccardo Chailly Mao Fujita
Teatro alla Scala
Lunedì 7 marzo 2022, ore 20

Concerto sinfonico della

Filarmonica della Scala
Direttore

Riccardo Chailly
Pianoforte

Mao Fujita

La Filarmonica della Scala e Riccardo Chailly dedicano
il concerto alle vittime della guerra e alla pace.

Immagine in copertina: Zinaida Serebrjakova
Paesaggio autunnale, 1909. Olio su tela
Riccardo Chailly Mao Fujita
Riccardo Chailly Mao Fujita
40° Anniversario
1982 - 2022

L’orchestra del teatro e della città:
quarant’anni di musica insieme

«Se lo hanno fatto i Wiener, perché non dovreste farcela anche voi?». Con
queste parole Claudio Abbado, a cena con i musicisti durante la prima
leggendaria tournée del Teatro alla Scala a Tokyo nel 1981, accese l’idea
della Filarmonica della Scala, un’orchestra che desse ai suoi musicisti,
dipendenti dal Teatro, una propria autonomia e responsabilità artistica e
organizzativa. Il 25 gennaio 1982 Claudio Abbado sale per la prima volta
sul podio della neonata compagine sinfonica che oggi taglia il traguardo
del quarantesimo anniversario. La vita di questa orchestra, autogovernata
democraticamente, connotata fin dagli inizi da un forte radicamento sul
territorio e da una forte impronta europea, incarna una tradizione di
mecenatismo lombardo, grazie agli abbonati storici che non le hanno mai
fatto mancare il sostegno e alle numerose aziende che hanno contribuito
alla sua attività.

Inaugurazione, 25 gennaio 1982 - Teatro alla Scala
Direttore Claudio Abbado, Orchestra Filarmonica della Scala. © Lelli e Masotti

                                                                                 5
Riccardo Chailly Mao Fujita
Prima parte

            Sergej Rachmaninov

            Concerto n. 3 in re minore op. 30
Programma

            per pianoforte e orchestra

            Allegro ma non tanto
            Intermezzo: Adagio
            Finale: Alla breve

            Durata: 40 minuti circa
Riccardo Chailly Mao Fujita
Seconda parte

Pëtr Il’ič Čajkovskij

Sinfonia n. 6 in si minore op. 74
Patetica

Adagio. Allegro non troppo
Allegro con grazia
Allegro molto vivace
Adagio lamentoso. Andante

Durata: 46 minuti circa
Riccardo Chailly Mao Fujita
Zinaida Serebrjakova
Poultry Yard, 1910. Olio su tela

Testo a cura di Piero Rattalino,
tratto dal programma del concerto della Stagione
Filarmonica della Scala di domenica 10 giugno 2007

8
Riccardo Chailly Mao Fujita
Concerto n. 3 in re minore op. 30
                                                          Sergej Rachmaninov

                                                                              Composizione: 1909
                    Prima esecuzione: New York, Metropolitan Opera House, 28 novembre 1909
                        Organico: due flauti, due oboi, due clarinetti, due fagotti; quattro corni,
                              due trombe, tre tromboni, basso tuba; timpani, percussioni; archi

Quando nel 1996 apparve il film Shine, del registra australiano Scott Hicks, la
richiesta di dischi con il Concerto n. 3 di Rachmaninov crebbe a tal punto che non
pochi negozi allestirono un palchetto con bene in vista il cartello “Rach 3”. Il film
raccontava la vicenda di un ragazzo a cui un ambizioso padre-padrone violento e
brutale aveva imposto come prova di dedizione filiale di studiare prematuramente
il Terzo Concerto, di un ragazzo che ci aveva provato con tutte le sue forze e che,
non riuscendo nell’impresa, era caduto in uno stato di prostrazione nervosa tale da
richiedere lunghi e ripetuti ricoveri in cliniche psichiatriche. Il protagonista ormai
maturo d’anni veniva poi “risanato” da un’infermiera che lo sposava, e iniziava
con successo la carriera. Questa vicenda non era di pura invenzione ma trasferiva
sullo schermo, romanzandola, la storia del pianista australiano David Helfgott. Il
film ottenne uno straordinario successo sia perché era un prodotto che miscelava
abilmente temi drammaturgici cari al pubblico, sia perché il ruolo del padre-padrone
era sostenuto da Armin Müller-Stahl, che in un altro film di grande successo uscito
cinque anni prima, Musical box, aveva impersonato la bieca figura di un nazista
torturatore e assassino. Inoltre, il maestro che, senza esserne troppo convinto, cercava
di insegnare al ragazzo il Rach 3 era tratteggiato con grande efficacia istrionica da Sir
John Gielgud. E così il film spopolò e David Helfgott venne invitato a suonare in
tutto il mondo, dimostrando soltanto di non essere all’altezza né del Rach 3, né di
altri pezzi di grande impegno. Chi avesse la curiosità di sentirla troverà tuttavia in

                                                                                                 9
Riccardo Chailly Mao Fujita
disco la sua esecuzione del Terzo di Rachmaninov, sotto la direzione di Milan Horvat.
È veramente così difficile, il Concerto n. 3 di Rachmaninov? È certamente difficile,
ma non pochi ragazzini di dodici-tredici anni riescono a venir a capo della miriade
di note che contiene. La sua vera, la sua autentica difficoltà non risiede in realtà nelle
note ma, come dirò poi, nel modo in cui si suonano. Rachmaninov, che aveva alla
fine “sfondato” nella vita concertistica internazionale con il Concerto n. 2, all’inizio
del 1909 venne invitato negli Stati Uniti, dove non era mai stato. Del Concerto n. 1
scritto a diciott’anni non si fidava, e il Concerto n. 2 era già noto anche in America,
dov’era stato eseguito da vari pianisti. Per il successo della tournée sembrava dunque
consigliabile sbarcar negli States con un nuovo concerto, scritto appositamente. E
così Rachmaninov si mise a comporre il Concerto n. 3, che fu scritto fra l’ultima
decade di maggio e l’estate. Terminato il pezzo, bisognava studiarlo. Rachmaninov lo
lavorò un po’ a casa e poi, molto, nel viaggio in transatlantico, su una tastiera muta.
Arrivato a New York ai primi di novembre, Rachmaninov iniziò la tournée con dei
recital di musiche sue e suonando il Concerto n. 2 in cinque città degli Stati Uniti
e a Toronto. Il 28 e il 30 novembre presentò il Concerto n. 3 a New York, sotto la
direzione di Walter Damrosch. Il pubblico, che s’aspettava una replica del malioso
Concerto n. 2, restò deluso, la critica fu arcigna. Noi sappiamo, perché abbiamo
di lui molti dischi, come suonava Rachmaninov dopo il 1920, ma non sappiamo
come suonava prima. Già all’esordio a New York un critico aveva osservato che il
suo suono non eccelleva per bellezza e varietà. Un altro scrisse che molti pianisti
avrebbero potuto rendere la parte solistica del Concerto n. 3 meglio dell’autore.
Insomma, i calcoli di Rachmaninov si dimostrarono sbagliati alla verifica dei fatti, e
il suo nuovo concerto non ottenne la rivincita nemmeno quando, il 16 gennaio 1910,
fu nuovamente eseguito sotto la direzione di Gustav Mahler. E sì che la preparazione
curata da Mahler era stata meticolosissima. Vent’anni più tardi Rachmaninov avrebbe
ricordato in questi termini l’episodio: «Sebbene la prova fosse programmata fino alle
12.30 continuammo a lavorare ben oltre questo termine, e quando Mahler disse
che bisognava ripetere il primo tempo mi aspettavo proteste o scenate dai professori
d’orchestra, ma non notai il minimo segno di fastidio. L’orchestra risuonò il primo
tempo con grande e persino maggior impegno di prima».
Tornato in Europa, Rachmaninov suonò il Concerto n. 3 a Mosca in aprile e in
novembre, a San Pietroburgo nel febbraio del 1911, a Londra e a Liverpool in autunno.
Il solo Samuil Feinberg, studente nel conservatorio di Mosca, scelse il Terzo per il suo
esame di diploma, nessun pianista celebre, nemmeno il dedicatario Josef Hofmann,

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lo mise in repertorio, e Rachmaninov continuò a girare con il graditissimo Secondo
che il pubblico non si stancava di ascoltare. L’inizio della popolarità del Concerto n.
3 fu dovuto alle esecuzioni di Horowitz alla fine degli anni venti. Gieseking alla fine
degli anni Trenta e Gilels negli anni Cinquanta, oltre a Horowitz, contribuirono a
far definitivamente accettare il pezzo, che verso il 1980 divenne il mito dei giovani
pianisti, succedendo, se così si può dire, al Concerto n. 2 di Brahms che aveva turbato
i sonni ed abitato i sogni dei loro padri.
Se si eccettua il Concerto di Busoni, che appartiene ad una ristrettissima minoranza
di interpreti, non c’è concerto, per lo meno tra quelli in repertorio, più difficile del
Secondo di Brahms e del Terzo di Rachmaninov. L’ordine di difficoltà è però diverso:
il Concerto n. 2 di Brahms non si cura del povero pianista, messo di fronte a passi
dall’impeccabile logica musicale ma tastieristicamente scomodissimi (“perversioni
pianistiche”, li chiama Alfred Brendel), mentre il Concerto n. 3 di Rachmaninov esalta
il pianista, il pianista, però, al quale sono richieste le doti di una étoile della danza. In
altre parole, Brahms discende da Beethoven, Rachmaninov discende dal cosiddetto
Biedermeier della prima metà dell’Ottocento (Hummel, Moscheles, Kalkbrenner, e
per vari aspetti Chopin), da un Biedermeier che all’orchestra ha assegnato un ruolo
di coprotagonista invece che di caudataria ma che non ha rinnegato un principio
basilare: più il solista suona, meglio è. E di note il solista ne suona tante, nel Concerto
n. 3 di Rachmaninov. Non ha neppure, salvo che nel secondo tempo, le esposizioni
e i collegamenti in cui l’orchestra viaggia da sola, lasciando tirare il fiato al pianista
sovraccaricato di impegni.
L’estetica del concerto si modella qui sull’estetica del melodramma contemporaneo,
perché l’opera di fine Ottocento ignora i pertichini, quei personaggi secondari, come
Alisa nella Lucia di Lammermoor o Ines nel Trovatore, che, mettendo il becco nelle
esternazioni del personaggio principale consentono a questi – cioè al cantante che
lo impersona – di ben distendere i muscoli della gola prima di attaccare le acrobazie
della cabaletta. L’orchestra di Rachmaninov, folta e densa, tende spesso a mangiarsi
il suono del pianoforte, tanto che il pianista deve sottoporsi ad uno sforzo fisico
non di poco conto, suonando a seconda dei casi con prevalenza del “peso” o con
prevalenza di azione muscolare. Si tratta di due atteggiamenti del corpo diversi, ma
Rachmaninov chiede al pianista di passare dall’uno all’altro senza preparazione. Del
resto, conveniamone, Verdi risparmia forse Otello, costretto ad iniziare il primo atto
con il grido stentoreo dell’Esultate e a finirlo con l’estasi di Venere splende? Wagner
risparmia forse Sigfrido, risparmia forse Brunilde? Rachmaninov non risparmia il

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pianista perché vuole che al pianoforte ci sia un dio. I pianisti degli anni Dieci dissero
“grazie, no”, i pianisti di un secolo dopo sono terribilmente tentati dal misurare se
stessi sul Terzo.
Ed è dura. Perché Rachmaninov, al contrario ad esempio di un Hummel o di un
Kalkbrenner, non vuole solo il virtuosismo, ma vuole per soprammercato che il
virtuosismo sia lirico, non meccanico. Enrico Cecchetti, grande ballerino e soprattutto
grande maître de ballet che negli anni a cavallo fra Ottocento e Novecento lavorò a
lungo in Russia, dirigeva le lezioni di riscaldamento dei suoi poulains gridando in
continuazione “cantare il passo”. E questa era anche la regola della scuola pianistica
russa che nel Concerto n. 3 di Rachmaninov trovava il suo culmine. Horowitz e
Gilels e lo stesso Rachmaninov nel disco che di lui abbiamo (e Gieseking, sia pure
con molte imprecisioni di dettaglio) erano liricamente dei vulcani. E questo, al di
là delle moltissime note che anche i ragazzini riescono oggi a dipanare, è il vero
scoglio del Concerto n. 3, lo scoglio su cui i giovani pianisti si lanciano, sicuri di
schivarlo all’ultimo momento. Qualche volta ci riescono, altre no. Ma la sfida al
Rach 3 sprigiona oggi la potenza seduttiva di un canto di sirene.

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Zinaida Serebrjakova
Window, 1910. Olio su tela

Testo a cura di Franco Pulcini,
per gentile concessione del Teatro alla Scala

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Sinfonia n. 6 in si minore op. 74
                                     Patetica
                                                            Pëtr Il’ič Čajkovskij

                                                                         Composizione: 1892-1893
                                              Prima esecuzione: San Pietroburgo, 16 ottobre 1893
                              Organico: ottavino, tre flauti, due oboi, due clarinetti, due fagotti;
                 quattro corni, due trombe, tre tromboni, basso tuba; timpani, percussioni; archi

«Durante il viaggio a Parigi mi venne l’idea di una nuova sinfonia basata su un
programma, che dovrà tuttavia restare segreto a tutti, un programma così ben celato,
che nessuno sarà in grado di svelarlo, anche se dovesse rompervisi la testa. Questo
programma riflette i miei sentimenti più intimi. In viaggio, mentre componevo
mentalmente, scoppiai più di una volta a piangere, come se fossi in preda alla
disperazione. Al ritorno mi misi a scrivere e lavorai così intensamente che in meno
di quattro giorni portai a termine il primo movimento, mentre gli altri sono già
nettamente delineati nel mio cervello».
Queste accorate parole del musicista russo, ritagliate da una lettera del febbraio
1893 indirizzata al nipote Bob, danno la misura di quanto, nel secondo Ottocento,
l’ideale umanitario, libertario e cosmopolita della sinfonia beethoveniana si sia
richiuso, romanticamente, entro una visuale soggettiva, per divenire nel presente caso
addirittura un autoritratto musicale, o meglio un diario, intimo e irrivelabile.
Intorno a questa composizione ‒ tra le più note e amate del repertorio ‒ cui l’autore
volle apporre il sottotitolo di Patetičeskaja (così rivela l’intestazione del manoscritto),
aleggia un’aura funerea, collegata a luttuose circostanze biografiche. La Sesta Sinfonia
fu infatti l’ultima pagina scritta da Čajkovskij, che la diresse per la prima volta a San
Pietroburgo il 16 ottobre 1893. Nella locandina di quel concerto dell’Associazione di
musica russa non appare ancora il celebre sottotitolo, che in un primo tempo avrebbe

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dovuto essere Tragica, e divenne in seguito Patetica, pare, su suggerimento di Modest,
fratello del musicista e in seguito suo poco attendibile biografo. Čajkovskij, che non
mancava talora di spirito autocritico, dimostrò di stimare particolarmente questa sua
Sesta Sinfonia: «La considero, fra quanto ho scritto finora, la mia opera migliore: e
so che essa è, soprattutto, la più sincera. L’amo come non ho amato mai nessuno dei
miei parti musicali». La sinfonia fu invece accolta dagli esperti e dal pubblico con una
certa freddezza; è anche possibile che la delusione per il mancato successo di un’opera
in cui l’autore credeva fermamente sia stata la causa indiretta della drammatica fine di
Čajkovskij. Secondo la tradizione, il musicista si suicidò poco tempo dopo, bevendo
acqua infetta; ma secondo rivelazioni più recenti, lo fece sotto la pressione di un
gruppo di compagni della Scuola di Giurisprudenza, che, portandogli una pozione
a base di cianuro, lo convinsero a evitare con la morte lo scandalo di una denuncia a
suo carico per omosessualità, allora punita con la deportazione e la confisca dei beni,
lesiva per il buon nome della scuola stessa. Aveva solo cinquantatré anni.
A uno dei due concerti commemorativi della scomparsa di Čajkovskij, il maestro
Eduard Nápravník diresse la Patetica, che da allora, probabilmente anche in relazione
alle circostanze collegate alla sua nascita, è considerata un’opera luttuosa, una specie
di variopinto Requiem: in Unione Sovietica veniva ancora eseguita in occasione dei
funerali di grandi personaggi. L’uso, per inciso, non ci pare troppo appropriato,
poiché la Patetica, più che un corale compianto funebre, pare un compiaciuto canto
della disperazione, pieno di esasperate effusioni sentimentali, di retorica oratoriale e
di conturbanti sfoghi nevrotici di un uomo soggiogato dallo sconforto. Su quali siano,
poi, in questa parabola di patemi romantici, i “sentimenti più intimi” cui Čajkovskij
faceva cenno, preoccupato del loro anonimato, non è forse difficile fare ipotesi. Il
musicista, ipersensibile e desideroso d’affetto, ebbe un’infelice situazione esistenziale
per quanto riguarda la sfera amorosa ‒ un matrimonio fallito, molto probabilmente il
peso di un’omosessualità scomoda per quei tempi ‒ e le sue necessità sentimentali, il
suo bisogno d’amore non furono appagati in pieno. Per di più, all’epoca della stesura
della Patetica era venuto meno anche il sostegno, non solo finanziario, della sua amica
e mecenate Nadežda Filaretovna von Meck.
Formalmente la Patetica è una sinfonia atipica. Rispetto alle precedenti sinfonie di
Čajkovskij, presenta la mancanza di quel tema ricorrente che aveva caratterizzato
la Quarta e la Quinta Sinfonia. Inoltre, in deroga alle consuetudini sinfoniche, la
Sesta Sinfonia prevede un movimento lento a conclusione dell’opera. Questo è il
colpo di genio, l’idea rivoluzionaria che incarna il pessimismo passivo e il personale

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decadentismo čajkovskijani. Molti anni fa, discorrendo col compianto critico
Massimo Mila sull’opportunità di applaudire fra un brano e l’altro di un concerto,
il celebre critico torinese si mostrava favorevole all’usanza ottocentesca di battere le
mani anche fra un tempo e l’altro di una sinfonia: «Ci sono casi – diceva – in cui
l’applauso viene spontaneo. Pensi alla Patetica: chi si può immaginare che dopo lo
Scherzo ci sia ancora tutta quella lagna...». Parole, queste, di detrattore accanito di
Čajkovskij, che rendono bene tuttavia il ragionamento formale del musicista. La sua
coscienza artistica, spesso paga di effetti superficiali e clamorosi, si è orientata un
poco anche nella Patetica in questa direzione. Allo Scherzo (Allegro molto vivace), in
ritmo di marcia incalzante, viene data una conclusione con carattere di “gran finale”:
un trionfo illusorio, poiché, dopo aver zittito chi puntualmente applaude, si piomba
nella depressione nera del celebre Adagio lamentoso. Il contrasto è così riuscito da
avere spinto Mahler ‒ un musicista che deve qualcosa, anche secondo il parere di
Stravinskij, a Čajkovskij ‒ ad adottare, molto a grandi linee, una forma simile nella
sua Nona Sinfonia.
La Patetica è così dotata di una forma ciclica, nella quale i due movimenti estremi si
assomigliano, mentre i due centrali, pur diversi tra loro, costituiscono un diversivo
atto a esaltare il tono languente della pagina. Se Baudelaire vedeva nel Tannhäuser
di Wagner un’invenzione melodica desunta dall’“intero dizionario delle onomatopee
dell’amore”, analogamente nella Patetica si può scorgere quanto meno un ricco
campionario delle onomatopee dello sconforto, del lamento e del pianto.
L’introduzione (Adagio) al primo movimento funge, nella sua brevità, da dolente
epigrafe alla sinfonia. L’Allegro non troppo che segue utilizza in tempo più rapido
lo stesso tema, che è molto breve, quasi in forma d’inciso. Esso viene sviluppato e
variato con “passeggiati” e “progressioni”, fino al raggiungimento di una notevole
temperatura drammatica, che si spegne poi per fare luogo al secondo tema. Si tratta
di un Andante dalla melodia suadente, quasi da operetta, ancora citata nella forma
succinta di un’epigrafe, per trasformarsi in un Moderato mosso, dal carattere meno
accorato. Ancora una volta il tema raggiunge un incandescente climax drammatico,
per spegnersi, ora, in un diminuendo estenuato, senza fine, culminante in un
pianissimo del fagotto dotato di sei “P”. Con un coup de théâtre clamoroso, ha inizio,
sempre in questo primo movimento, la sezione degli sviluppi: esplode un fortissimo
terrifico, da cui si diparte, entro un’atmosfera convulsa, un bellicoso fugato. Anche
questo sfogo di collera improvvisa degrada, alla lunga, verso umori funerei: con
grandiosa magniloquenza, sono i tromboni a incaricarsi di mimare questo sprofondare

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dell’autore nella depressione. Il secondo tema, quello “consolatorio”, viene ripreso,
variato e gonfiato, fino a quando, dopo un ennesimo spegnimento tematico, una
marcetta lenta conclude il movimento.
Il secondo tempo (Allegro con grazia) è una specie di scena danzata ricca di ritornelli,
in cui lusso, sfarzo e maniere aristocratiche si sposano in una pagina che costituisce
una sorta di diversivo. Curioso il tempo di 5/4, che permane anche nel lamentoso
Trio, ove Čajkovskij annota “con dolcezza e flebile”. Anche la coda, dopo la ripresa
da capo, ha qualcosa di funereo.
Lo Scherzo (Allegro molto vivace), che, come avverrà in alcune sinfonie di Šostakovič,
è senza Trio, ha un andamento irresistibile. Forse ha ereditato l’idea del ritmo
martellante dello Scherzo dalla Nona di Beethoven, che è tuttavia corredato di un
Trio. Qui si assiste invece a una catena ininterrotta di effettistici crescendo, che
puntano senza sosta verso il “falso finale” di cui s’è detto. Nella lunghissima coda,
ricca di armonie variate, figurazioni vorticose, bagliori strumentali, scansioni virili,
Čajkovskij s’atteggia a muscoloso Titano. La pagina, che lascia sempre con il fiato
sospeso, si conclude con la stessa figurazione (terzina in levare) usata nelle ultime
battute della Quinta Sinfonia.
Gettata la maschera, l’autore ricomincia da capo con la sua estenuante alternanza
di sconforti e consolazioni, ma in questo Finale (Adagio lamentoso) non c’è via
d’uscita: il secondo tema ‒ quello dal carattere consolatorio, eseguito “con dolcezza
e devozione”, come dice l’indicazione interpretativa di Čajkovskij ‒ si ripiega su se
stesso, trasformandosi in un’oscura marcia funebre, unico possibile epilogo della
Patetica.

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Sergej Rachmaninov

1873   Nasce nella tenuta di famiglia a Onega, presso Velikij Novgorod.
1879   Riceve la prima lezione di pianoforte con Anna Ornatskaija che lo raccomanda per una
       borsa di studio al Conservatorio di San Pietroburgo, dove diverrà allievo di Nikolaj
       Zverev.
1887   A Mosca completa lo Scherzo in Fa maggiore per orchestra.
1891   Ottiene il diploma in Pianoforte. Prima esecuzione dell’Andante e Scherzo in re minore
       per orchestra e prima esecuzione alla Società Filarmonica di Mosca della Rapsodia russa
       in mi minore per due pianoforti.
1892   Prime esecuzioni assolute del Trio elegiaco con pianoforte n. 1, dei Due pezzi op. 2 per
       violoncello e pianoforte in sol minore, dei Cinque pezzi di fantasia op. 3 per pianoforte.
1893   Première di Aleko, opera in un atto basata sul poema Gli Zingari di Puškin, al Teatro
       Bol’šoj di Mosca. Viene ultimato il Trio élégiaque n. 2 op. 9 in re minore.
1896   Prima esecuzione assoluta del poema sinfonico Utijos (La roccia) op. 7.
1897   Viene eseguita la Sinfonia n. 1 in re minore op. 13.
1901   Prima esecuzione assoluta del Concerto n. 2 op. 18 in do minore per pianoforte, della
       Suite n. 2 op. 17 per 2 pianoforti e della Sonata op. 19 in sol minore per violoncello e
       pianoforte.
1902   Prima esecuzione assoluta di Vesna (Primavera) op. 20, cantata per baritono, coro e
       orchestra. Matrimonio a Mosca con Natalia Satina.
1906   Première al Teatro Bol’šoj di Skupoij rïtsarh (Il cavaliere avaro) op. 24, opera in un atto
       e tre scene, e di Francesca da Rimini op. 25, opera in un prologo, tre atti, ed un epilogo.
1908   Prima esecuzione assoluta della Sinfonia n. 2 op. 27 in mi minore e della Sonata n. 1
       per pianoforte in re minore op. 28.
1909   Viene terminato a Dresda il poema sinfonico Ostrov mjertvikh (L’isola dei morti) op. 29,
       rappresentato alla Società Filarmonica. Prima esecuzione assoluta alla Metropolitan Opera
       House di New York del Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra in re minore op. 30.
1910   Prima esecuzione assoluta della Liturgija svjatovo Ioanna Zlatousta (Liturgia di San
       Giovanni Grisostomo) op. 31, ciclo di 20 cori a cappella a 4 voci.
1913   Prima esecuzione assoluta di Kolokola (Le campane) op. 35, cantata-sinfonia corale per
       soprano, tenore, baritono, coro e orchestra.
1915   Prima esecuzione assoluta di Vsenoshnaja (Vespri) op. 37, quindici cori a 4 voci miste
       cappella.
1917   Prima esecuzione assoluta completa dei Neuf études-tableaux op. 39 per pianoforte.
       A seguito della Rivoluzione d'Ottobre Rachmaninov lascia la Russia e raggiunge la
       Svezia.
1918   Trasferimento negli Stati Uniti.
1927   Prime esecuzioni assolute nella Symphony Hall dell’American Academy of Music di
       Philadelphia di 3 Canti russi op. 41 per coro e orchestra e del Concerto per pianoforte
       e orchestra n. 4 in sol minore op. 40.
1931   Prima esecuzione assoluta a Montréal delle Variazioni su un tema di Corelli op. 42 per
       pianoforte.
1934   Prima esecuzione assoluta nel Lyric Theatre di Baltimora di Rapsodia su un tema di
       Paganini per pianoforte e orchestra op. 43.
1936   Prima esecuzione assoluta della Sinfonia n. 3 in la minore op. 44.
1941   Prima esecuzione assoluta delle Danze sinfoniche op. 45.
1943   Muore il 28 marzo nella sua casa di Beverly Hills.

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Pëtr Il’ič Čajkovskij

1840   Pëtr Il’ič Čajkovskij nasce a Votkinsk, nei monti Urali. Dalla madre apprende i primi
       rudimenti di pianoforte.
1850   La famiglia si trasferisce a Pietroburgo. Pëtr Il’ič, che il padre vuole destinare alla
       carriera di magistrato, frequenta la scuola di Diritto.
1859   Terminati gli studi, ottiene un impiego al Ministero di Giustizia.
1862   Deciso a dedicarsi alla sua vera vocazione, Čajkovskij si iscrive al Conservatorio e vi
       studia composizione con Nikolaj Zaremba e pianoforte con Anton Rubinštein.
1863   Lascia l’impiego al ministero e si guadagna da vivere impartendo lezioni private di
       musica. Compone la sua prima opera significativa: Ode alla gioia per soli, coro e
       orchestra.
1866   Nikolaj Rubinštein lo chiama alla cattedra di Armonia al Conservatorio di Mosca,
       appena istituito. Nei primi anni del soggiorno moscovita compone due sinfonie
       (Sogni d’inverno op. 13 e Piccola Russia op. 17), tre opere (Il Voivoda, L’Ondina e
       L’ufficiale della guardia), l’Ouverture-Fantasia su Romeo e Giulietta, nonché musica
       da camera.
1875   Soffre di forti depressioni nervose, connesse anche alla sua segreta omosessualità.
       Porta comunque a termine la Terza Sinfonia Polacca ed il Primo Concerto per
       pianoforte e orchestra.
1876   Trascorre un periodo di cura a Vichy ed assiste al festival di Bayreuth. Compone
       l’opera Il fabbro Vakula, l’Ouverture-Fantasia Francesca da Rimini e le Variazioni
       rococò per violoncello e orchestra.
1877   Al ritorno in Russia sposa l’ammiratrice Antonina Miliukova, ma l’esperienza
       coniugale si rivela fallimentare; dopo poche settimane Čajkovskij lascia Antonina e si
       rifugia, prostrato, a Pietroburgo. Va in scena il balletto Il lago dei cigni.
1878   Dedica la Quarta Sinfonia a Nadežda von Meck, ricchissima vedova erede delle
       fortune di Georg von Meck, proprietario delle prime ferrovie russe. Animata da
       una febbrile passione per la musica, Nadežda sostiene economicamente i musicisti
       più promettenti, tra i quali un giovanissimo Debussy, assunto come pianista a
       tempo pieno, e Čajkovskij, cui viene assicurato un assegno annuale di 6.000 rubli.
       Affrancato da qualsiasi assillo economico, il compositore rinuncia all’insegnamento
       ed abbina l’attività creativa a lunghi soggiorni in Europa. Nella fitta produzione di
       questo periodo spicca il Concerto per violino e orchestra op. 35. A Mosca viene
       rappresentato il suo capolavoro operistico: Evgenij Onegin.
1880   Intraprende un secondo viaggio in Italia. Nascono Capriccio italiano, Ouverture 1812
       e il Secondo concerto per pianoforte e orchestra.
1885   Compone l’ouverture Manfred op. 58
1888   Tiene concerti in Germania, a Parigi e a Londra. Scrive la Quinta Sinfonia op. 64
1890   Al ritorno da un soggiorno a Firenze, Čajkovskij interrompe i rapporti con Nadežda.
       Vanno in scena La dama di picche e La bella addormentata.
1891   Compie un giro di concerti negli Stati Uniti. A New York inaugura la Carnegie Hall.
       L’anno successivo debutta in Russia Lo schiaccianoci.
1893   Il 28 ottobre, a Pietroburgo, dirige la Sesta Sinfonia Patetica che aveva definito “un
       requiem per me stesso”. Čajkovskij si spegne il 6 novembre, ufficialmente per aver
       contratto il colera, ma le circostanze della morte non saranno mai del tutto chiarite.

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Riccardo
                                                    Chailly
                                                    Direttore

Riccardo Chailly è Direttore Musicale del Teatro alla Scala e Direttore Principale
della Filarmonica della Scala. Dal 2016 ha assunto la carica di Direttore Musicale
dell’Orchestra del Festival di Lucerna, succedendo a Claudio Abbado. È stato
Kapellmeister del Gewandhausorchester di Lipsia, la compagine sinfonica più antica
d’Europa, e Direttore Principale dell’Orchestra del Royal Concertgebouw di Amsterdam,
che ha guidato per sedici anni. Conduce le principali orchestre internazionali, tra queste
Wiener Philharmoniker e Berliner Philharmoniker, New York Philharmonic, Cleveland
Orchestra, Philadelphia Orchestra e Chicago Symphony Orchestra. È ospite regolare di
festival quali Salisburgo e BBC Proms di Londra. La carriera di Riccardo Chailly in campo
operistico registra numerose produzioni al Teatro alla Scala, alla Staatsoper di Vienna, al
Metropolitan di New York, all’Opera di San Francisco, al Covent Garden di Londra, alla
Bayerische Staatsoper di Monaco, all’Opera di Zurigo.
Riccardo Chailly è da oltre trent’anni artista esclusivo Decca, che ha recentemente
pubblicato un cofanetto contenente 55 CD di registrazioni con le principali orchestre
internazionali per celebrare 40 anni di collaborazione. Tra i riconoscimenti più recenti
delle sue oltre 150 incisioni si segnalano il Gramophone Award come Disco dell’Anno per
l’integrale delle Sinfonie di Brahms e due Echo Classic nel 2012 e nel 2015. Nel 2020 ha
ricevuto il Diapason d’Or come Artista dell’anno per le ultime incisioni con la Filarmonica
della Scala e l’Orchestra del Festival di Lucerna. L’attività discografica con la Filarmonica
della Scala, dopo il disco Viva Verdi realizzato in occasione del bicentenario verdiano, è
ripresa nel 2017 con Overtures, Preludi e Intermezzi di Opere che hanno avuto la prima
rappresentazione alla Scala. Con la Filarmonica della Scala è stato inoltre rilasciato nel
2019 The Fellini Album dedicato a Nino Rota e nel 2020 Cherubini Discoveries, che
contiene nove incisioni inedite.

22
Mao
                                                  Fujita
                                                  Pianoforte

Nato a Tokyo, Fujita ha ricevuto il Primo Premio al Concours International de Piano
Clara Haskil nel 2017, mentre studiava al Tokyo College of Music, insieme al Premio del
Pubblico, al Prix Modern Times e al Prix Coup de Coeur. Dopo la medaglia d’argento
ricevuta alla International Tchaikovsky Competition di Mosca nel 2019, è stato invitato
da Valery Gergiev in numerosi tour internazionali.
Fujita si è esibito al Klavier-Festival Ruhr, è stato Academy Musician al Festival di Verbier
e ha partecipato alla serie New Generation alla Louis Vuitton Foundation. Ha debuttato
a Londra nel 2019 con Valery Gergiev e la Orchestra del Mariinsky, e in seguito con
la Tokyo Symphony Orchestra, la Yomiuri Nippon Symphony Orchestra e la Tokyo
Metropolitan Symphony Orchestra.
La Stagione 2020/2021 lo ha visto debuttare con Münchner Philharmoniker, Royal
Liverpool Philharmonic, City of Birmingham Symphony Orchestra, al fianco di direttori
quali Valery Gergiev, Kirill Petrenko e Mirga Gražinytė-Tyla. Si è esibito in recital alla
Wigmore Hall di Londra, allo Schloss Elmau e al Verbier Festival con il ciclo integrale
delle sonate di Mozart.
Fujita studia pianoforte dall’età di tre anni e ha vinto il suo primo premio internazionale
nel 2010 al World Classic di Taiwan, seguito da riconoscimenti internazionali come
il Rosario Marciano International Piano Competition di Vienna (2013), lo Zhuhai
International Mozart Competition for Young Musicians (2015) e il Gina Bachauer
International Young Artists Piano Competition (2016). Attualmente studia a Berlino con
Kirill Gerstein.

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Filarmonica della Scala
Orchestra

La Filarmonica della Scala viene fondata dai musicisti scaligeri con Claudio Abbado nel
1982. Carlo Maria Giulini guida le prime tournée internazionali; Riccardo Muti, Direttore
Principale dal 1987 al 2005, ne promuove la crescita artistica e ne fa un’ospite costante nelle
più prestigiose sale da concerto internazionali. Da allora l’orchestra ha instaurato rapporti
di collaborazione con i maggiori direttori tra i quali Leonard Bernstein, Giuseppe Sinopoli,
Seiji Ozawa, Zubin Mehta, Esa-Pekka Salonen, Riccardo Chailly, Yuri Temirkanov, Daniele
Gatti, Fabio Luisi, Gustavo Dudamel. Profonda è la collaborazione con Myung-Whun Chung
e Daniel Harding. Daniel Barenboim, Direttore Musicale del Teatro dal 2006 al 2015, e
Valery Gergiev, sono membri onorari, così come lo sono stati Georges Prêtre, Lorin Maazel,
Wolfgang Sawallisch. Nel 2015 Riccardo Chailly ha assunto la carica di Direttore Principale
contribuendo ulteriormente alla reputazione internazionale dell’orchestra.
La Filarmonica realizza la propria stagione di concerti ed è impegnata nella stagione sinfonica
del Teatro alla Scala. Ha debuttato negli Stati Uniti con Riccardo Chailly nel 2007, in Cina
con Myung-Whun Chung nel 2008 ed è ospite regolare delle più importanti istituzioni
concertistiche internazionali.
Dal 2013 è protagonista del Concerto per Milano, il grande appuntamento sinfonico gratuito
in Piazza Duomo, tra le iniziative Open Filarmonica nate per condividere la musica con un
pubblico sempre più ampio, di cui fanno parte anche le Prove Aperte, il cui ricavato è devoluto
in beneficenza ad associazioni non profit, e il progetto Sound, Music! dedicato ai bambini delle
scuole primarie milanesi.
Particolare attenzione è rivolta al repertorio contemporaneo: la Filarmonica della Scala
commissiona regolarmente nuovi brani ai compositori del nostro tempo.
Consistente la produzione discografica per Decca, Sony ed Emi. Le ultime pubblicazioni per
Decca includono The Fellini Album, con musiche di Nino Rota, eletto Diapason d’Or de
l’Année 2019, Cherubini Discoveries e Respighi.
L’attività della Filarmonica della Scala non attinge a fondi pubblici ed è sostenuta dal Main
Partner UniCredit e dallo Sponsor Allianz.

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Organico

Violini Primi              Luciano Sangalli          Clarinetto Basso
Robert Kowansky (Spalla)   Federica Mazzanti         Stefano Cardo
Eriko Tsuchihashi          Catharina Rauch
Fulvio Liviabella*         Marcello Schiavi          Fagotti
Rodolfo Cibin              Maria Giulia Tesini       Valentino Zucchiatti*
Damiano Cottalasso                                   Nicola Meneghetti
Alessandro Ferrari         Violoncelli
AgneseFerraro              Alfredo Persichilli*      Corni
Andrea Pecolo              Martina Lopez             Danilo Stagni*
Suela Piciri               Gabriele Garofano         Roberto Miele*
Gianluca Turconi           Gianluca Muzzolon         Claudio Martini
Lucia Zanoni               Beatrice Pomarico         Stefano Curci
Antonio Mastalli           Marcello Sirotti          Piero Mangano
Evguenia Staneva           Massimiliano Tisserant
Lorenzo Gentili Tedeschi   Livia Rotondi             Trombe
Francesca Monego           Nasim Saad                Francesco Tamiati*
Claudio Mondini            Alberto Senatore          Marco Toro*
                                                     Gianni Dallaturca
Violini Secondi            Contrabbassi              Nicola Martelli
Giorgio Di Crosta*         Giusepe Ettorre*
Anna Longiave              Attilio Corradini         Tromboni
Anna Salvatori             Omar Lonati               Daniele Morandini*
Stefano Dallera            Michelangelo Mercuri      Renato Filisetti
Silvia Guarino             Claudio Nicotra           Giuseppe Grandi
Stefano Lo Re              Roberto Parretti
Roberta Miseferi           Emanuele Pedrani
                                                     Tuba
Gabriele Porfidio          Alessandro Serra
                                                     Javier Castano Medina
Estela Sheshi
Alexia Tiberghien          Flauti
Olga Zakharova                                       Timpani
                           Andrea Manco*
Vladimir Mari                                        Andrea Bindi*
                           Serena Zanette
Enrico Piccini
Gabriele Schiavi                                     Percussioni
                           Ottavino
                                                     Gianni Arfacchia
                           Francesco Guggiola
                                                     Francesco Muraca
Viole
Alfredo Zamarra*           Oboi
Matteo Amadasi             Fabien Thouand*
Carlo Barato               Augusto Mianiti           * prima parte
Giorgio Baiocco
Maddalena Calderoni        Clarinetti
Thomas Cavuoto             Fabrizio Meloni*
Francesco Lattuada         Christian Chiodi Latini
Associazione
Filarmonica della Scala

Fondatore                              Consiglio
Claudio Abbado                         di Amministrazione
                                       Maurizio Beretta Presidente
Presidente                             Damiano Cottalasso Vicepresidente
Maurizio Beretta                       Carlo Barato
                                       Andrea Bindi
                                       Stefano Cardo
Presidente onorario
                                       Javier Castano-Medina
Dominique Meyer
                                       Maurizio Devescovi
Sovrintendente del Teatro alla Scala
                                       Renato Duca
                                       Carla Mainoldi
Direttore artistico                    Francesco Micheli
Etienne Reymond                        Daniele Morandini
                                       Beatrice Pomarico
Direttore principale                   Cesare Rimini
Riccardo Chailly                       Severino Salvemini
                                       Gabriele Screpis
Soci onorari                           Francesco Tagliavini
Daniel Barenboim                       Giuseppe Vita
Valery Gergiev
Georges Prêtre                         Collegio dei revisori dei conti
Lorin Maazel                           Tullio Turri Presidente
Wolfgang Sawallisch                    Paolo Lazzati
                                       Loris Zannoni
Coordinamento
generale
Hetel Pigozzi

Comunicazione,
Editoria, Stampa
Marco Ferullo

Segreteria artistica
Alessandra Radice

Coordinatore servizi
musicali e produzione
Renato Duca

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Belloni Giancarlo
Mecenati                                        Belloni Massimo
                                                Bellotti Giorgio Giovanni
Esselunga Spa                                   Beltrami Zasso Carla
Rosetti Marino Spa                              Benatoff Jacob
                                                Bencini Ascari Enrica
Prada Bianchi Marina                            Benedek Giorgio
Fondazione Bracco                               Berardi Terruzzi Dina
                                                Berardo Castelli Paola
                                                Beretta Ernesto
                                                Beretta Roberto
                                                Bergamasco Beatrice
                                                Bernardelli Patrizia
Sostenitori                                     Bernasconi Fabio
                                                Bernasconi Mercedes
Abate Mario Joseph                              Bernasconi Vivante Mirella
Acabbi Carlo Luigi                              Bernoni Giuseppe
Achilli Camilla                                 Bertacco Maria Luisa
Acquadro Folci Emilia                           Bertelè Umberto
Ader Sylvie                                     Bertoli Sirtori Marina
Agosta Noris                                    Bertuzzi Rustioni Milena
Aguzzi de Villeneuve Emilio                     Betti Van Der Noot Allegra e Dino
Albera Caprotti Giuliana                        Bettinelli Curiel Raffaella
Alberici Adalberto e Anna                       Biagi Gloria
Alberizzi Fossati Simonetta                     Biancardi Giovanna
Albert Luigi e Juliana                          Bianchi Francesca
Albertone Alfredo e Scevola Annamaria           Bianchini Barbara
Albinati Alberto                                Bianchini d'Alberigo Anna
Alleva Guido Carlo                              Binda Roberta
Alverà Alvise                                   Blanga Fouques Nicole
Amodio Ennio                                    Blei Daniele
Amori Mosca Emilia                              Boeri Stefano
Andreotti Lamberto                              Bohm Silvia
Annas Srl                                       Bonadeo Sciake
Arrigoni Elisabetta                             Bonadonna Cesare
Astesani Erica                                  Bonatti Enrico
Baia Curioni Stefano                            Bonatti Kinina
Ballabio Carla                                  Bonatti Maria Enrica
Barbarito Corvaja Gilda                         Bonfardeci Giuseppe
Barberis Canonico Gianni                        Bongioanni Sofia Maria Pia
Barberis Nice                                   Bonomelli Maria Pia
Barbier Meroni Giuseppina                       Borella Federica
Barbier Randolfi Antonella                      Bottoli Luciana
Barbieri Jenny                                  Bottoli Stefano
Barbieri Oppizzio Milena                        Boveri Puni Amelia
Baroldi Orsina                                  Bracchetti Andrea
Bartyan Sylvia                                  Bracchetti Marco
Basile Ignazio Giorgio                          Bracchetti Roberto
Bastianini Carnelutti Nicolò e Maria Vittoria   Braga Illa Alvise
Battanta Fabrizio                               Braggiotti Gerardo
Bay Matteo                                      Brenni Sebastiano e Bianca Maria
Beato Borradori Lucia                           Brioschi Francesco Roberto Riccardo
Bedoni Rosa                                     Brivio Sforza Roberta
Belloni Antonio                                 Bruttini Titta
Belloni Enrico                                  Buora Carlo

                                                                                      27
Buzzi Claudio Emilio                         Corsi Tettamanti Elisa
Buzzi Ferraris Cesare                        Corvi Mora Maurizio
Caccia - Dominioni Gregorio Luigi Maria      Cozzi Lazzati Maria Laura
Calabrese Gabriella                          Cremonini Adolfo
Calori Gabriella                             Cuneo Gianfilippo
Caltabiano Vincenzo                          Cuppini Anna
Calvasina Antonietta                         Curti Vittore
Calvi Vittoria                               De Cesare Gianna
Camagni Laura                                De Hierschel de Minerbi Elena Maria Giuseppina
Camilli Claudio                              De l'Espée Edouard
Cannavale Viola Silvana                      De Luca Vincenzo
Cappa Gregorio                               De Marini Giacomo
Carnelli de Micheli Camerana Antonella       De Mazzeri Margot
Cassani Arrigoni Lucia                       De Medici Lorenza
Cassinelli Cristina                          De Sanna Paola
Castelbarco Albani Verri Guglielmo           De Simone Anna
Castelli Rebay Laura                         Del Favero Margherita
Castellini Curiel Gigliola                   Dell'orto Gianni e Ostini Rita
Cattaneo Enzo Sergio Antonio                 Della Rosa Giampaolo
Cattaneo Maria Pia                           Di Guida Marco
Cattaneo Mario                               Donelli Maria Grazia
Cavaggioni Introini Gisella                  Du Chêne de Vère Elena
Cavaggioni Lidia                             Du Chêne de Vère Villa Margherita
Cavalli Giovanni                             Ercole Adriana
Cavallini Tommaso                            Faina Giuseppe
Cebulli Enrica                               Fantoni Giorgio
Cecchi Achille                               Farina Rita
Cefis Adolfo                                 Fassati Ariberto
Centro Del Funerale di Gheri Merlonghi Srl   Fedi Gariboldi Grazia
Ceresi Lionel                                Feltri Anna
Cerri Francesca                              Ferrario Paolo
Ceschi Caprotti Elisabetta                   Ferrofino Giuliana
Chiapasco Matteo Francesco Enrico            Ferruzzi Cesarina
Chiesa Elisabetta                            Fiorina Riccardo
Chiodi Daelli Enrico e Alessandra            Fioruzzi Maria Cristina
Cias Elettronica Srl                         Foglia Antonio
Cima 1915 Srl                                Foglia Rimini Alessandra
Cima Anna                                    Fondazione E.A. Fiera Internazionale Milano
Cimbali Marina                               Fondazione Respublica
Ciocca Giovanni                              Fontana Alberto
Cipolat Letizia                              Fontana Maria Luisa
Cocchetto Franca                             Formenti Paola Maria
Cocchi Emilio                                Fossati Alberto
Codecasa Vittorio                            Freddi Jucker Adriana
Colasurdo Mario                              Fregni Fabrizio *
Collavo Liliana                              Frosi Merati Maria
Collini Tiziana                              Gaetani d’Aragona Irene
Collini Valeria                              Gandolfi Antonio
Colombo Laura Franca                         Garbagnati Carlo
Colombo Marina Luisa Anna                    Garraffo Mario
Comitalia - Compagnia Fiduciaria             Gaslini Trotter Carla
Confalonieri Fedele                          Gasparotto Curti Marina
Conti Olivetti Pierenrica                    Generali Italia Monza B.B.R. Ass.Ni Srl
Coretti Monica                               Gerla Francesco
Corsi Carlo e Angela                         Gerosa Elena e Angela

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Ghio Ambretta                                  Lottaroli Giampaolo
Ghizzoni Federico                              Lucchini Pietro Stefano
Giacomelli Paolo                               Maestri Elio
Giannini Mochi Paolo                           Maestri Enrico Maria
Ginori Conti Camilla                           Magnoni Pessina Carla
Giordanetti Alberto                            Maiocchi Umberto
Giulini Fernanda                               Maisto Guglielmo
Giulini Vittorio                               Majnoni D Intignano Luigi
Gnecchi Ruscone Agostini Marina                Malugani Maria Pia
Gola Jacono Gaetana                            Mameli Giovanni
Gola Nicoletta e Liarreu Giulia                Manara Adriana
Golinelli Marino                               Manetti Guglielmo
Goren Monti Micaela                            Mangia Rocco
Greenberg Traurig Santa Maria                  Mantero Michele
Grego Claudio                                  Marchesi Roberto
Griffin Wilshire Marva                         Marchetti Josepha
Groff Milvia                                   Marchetti Piergaetano
Grunzweig Stefania                             Marchiò Angelo e Alessandra
Gualtieri Patrizia                             Marcora Alessandra
Guasti Federico                                Mari Daniela
Guzzoni Jacopo                                 Maris Floriana
Guzzoni Massimo                                Marzoli Guy Fernanda
Hausermann Enrique e Maria Luisa               Marzorati Andrea Attilio Cesare
Heukensfeldt Slaghek Fabbri Alessandra Maria   Massardo Gianni e Marialuisa
Investitori Sgr Spa                            Massari Antonella
Iudica Giovanni e Sibilia Maria Lorenza        Massone Maria Consolata
Josefowitz Victoria                            Mattei Silvana
Kahlberg Annalisa                              Maveri Donatella
Katz Zvi                                       Maveri Maria Gabriella
La Grutta Simonetta                            Maveri Rota Maura
Lainati Enrico                                 Mazzotta Roberto
Lamberti Paolo Alberto                         Mediaset Spa
Landriani Guido e Gabriella                    Megevand Jacques
Lanza Pier Luigi                               Menichino Filippo e Tonini Orietta
Lareno Faccini Antonia                         Menozzi Massimo
Lazzari Giorgetti Mariateresa                  Meoni Anna Rosa
Lazzati Paolo                                  Merati Cartiera di Laveno Spa
Le Van Kim Elisabeth                           Mia Srl
Lebano Filippo e Goldstein Maria Debellich     Micheli Francesco
Lebano Pasquale e Ranzi Bianca Maria           Michelozzi Paolo Vittorio
Lecchi Viviana                                 Miglior Mario e Lisetta
Levoni Elisabetta                              Minder Carl Emil
Levoni Graziella                               Mirabella Roberti Marco e Letizia
Libreria Antiquaria Mediolanum                 Moccagatta Vittorio
Lindfors Kristina                              Molinari Ermete
Lisi Lanzoni Bianca                            Montagnani Maddalena
Litta Modignani Cristina                       Monti Michele
Lo Bianco Franca                               Montibelli Fosca
Locatelli Claudio                              Morano Orsi Noris
Locatelli Ernestina                            Moreira Tomei Warly
Locatelli Flavio                               Moretti Albino
Locatelli Pompeo                               Moretti di Noia Giovina
Lodigiani Maria Giovanna                       Moretti Valentina Ippolita
Longari Antognini Fiorenza                     Moro Alberto
Longo Marzio                                   Mosca Franco

                                                                                    29
Napolitano Massimo                           Ripamonti Gilda
Napolitano Perenze Delly                     Risso Bianchi Giovanna
Natoli Giulia                                Rizzani Carla Bruna
Nordio Federico                              Robba Luisa
Notari Lanzi Nucci                           Rocca Gianfelice
Notari Mario                                 Rodolfi Paola Anita
Novelli Michele                              Romagnoli Silvia Maddalena
Novello Pierluigi                            Ronzoni Federico
Odino Ada                                    Rossi Sandron Mercedes
Onado Marco                                  Rossini Morini Maria Angela
Origoni della Croce Gian Battista e Chiara   Rosso Anna
Orombelli Francesco                          Rota Maurella
Ortolani Giovanni                            Roth Luigi
Oungre Thierry                               Rotti Lorenza
Oxer S.R.L                                   Rovetta Maria Cecilia
Padovan Gasparino                            Ruozi Roberto
Pagliani Carlo                               Rusconi Clerici Bassetti Elisabetta
Pagliani Torrani Gabriella                   Russo Virginia
Pancirolli Roberto e Valsecchi Simona        Sabbadini Juanita
Panzeri Angela                               Sacchi Zei Rossana
Paoli Roberto                                Sala Ginepro Martina
Paolucci Vittorelli Maria Luisa              Saldarini Floreana
Paravicini Crespi Luca                       Saltamerenda Elsa
Pastore Michelangelo                         Salvemini Severino
Pavese Giovanni                              Salvetti Stefano
Pavesi Tegami Elena                          Salvi Henry Claudia
Pecori Marco e Comelli Carla                 Sangalli Stefano
Pederzani Pascale                            Santoli Barbara
Pella Valeria                                Sanzo Salvatore
Perego Elena Maria Anita                     Sarasso Carlo
Perini Linda                                 Sardi Pacces Silvia
Pidi Novello Emma                            Sarge Srl
Pigorini Maria Piera                         Sarto Gianluca
Piona Carlo                                  Sartori di Borgoricco Laura
Pirelli Cecilia                              Sbisà Giuseppe e Favretto Sbisà Valentina
Poli Roberto                                 Scattaro Guglielmo
Pomati Francesco                             Schapira Manuela Vicky
Pontiggia Alessandro                         Schiavoni Carlo
Preda Stefano e Gambini Elena                Schilling Peter Antonio
Predetti Emanuela                            Scibetta Giuseppe e Giovanna, Pamara Lucia
Prina Mariani Santina                        Scognamiglio Pasini Carlo Luigi
Properzi Beccaria Incisa di Santo Stefano    Scolari Codecasa Daniela
Emanuela                                     Seccafieno Dall Ora Giuliana
Quagliolo Giorgio e Anita                    Severi Sarfatti Sandra
Quarti Riccardo                              Sikos Anna
Querci Innocenti Liliana                     Silvio Fossa Spa
Ralpharma Srl                                Siniramed Paola
Ratti di Desio Pragliola Carla               Sipcam Italia Spa
Rayneri Marco                                Somaini Antonio
Rebay Giovanni                               Somaini Francesca
Recalcati Angelo                             Sordi Massimo
Reverdini Beno Antonio                       Sparaci Mirella e Formenti Lucia
Ricci Saraceni Emma                          Spinelli Ressi Decio e Cristina
Rimini Cesare                                Staffico Monica Cristiana Maria
Rindi Fabrizio                               Stanza del Borgo Srl

30
Stella Monica
Strassberger Blei Vlasta
Studio Associato Rovella
Studio Giovanni Terruzzi
Studio Legale Avv. Alberto Santa Maria
Studio Legale Discepolo
Studio Legale e Amministrativo Zambelli Firpo Meregalli e Associati
Studio Legale Majorana - Fedi
Studio Professionale Associato
Sutti Federico
Tabanelli Mariani Rosalba
Targetti Kinda Boguslawa
Tarzia Giorgio
Tecnet Spa
Tedeschi Somaini Anna Laura
Tedone Giuseppe
Testa Marco Francesco
Tettamanti Eugenio
Tinelli dii Gorla Daria
Torelli Francesca
Torrini Flavio
Totah Albert
Tramarin Roberto
Trucchi Franca
Turri Alessandro
Turri Annamaria
Turri Tullio
Valentini Alberto
Ventura Attilio
Veroner Franco e Maria Luisa
Viani Giovanni
Vigilante Maria Savina
Villani Roberto ed Elda
Visconti di Modrone Luchino
Visentin Antonio
Vita Giuseppe
Vitale & Co. Spa
Vitali Mazza Camillo
Vitali Mazza Paolo
Wachtel Karin
Weber Shandwick S.R.L.
Winchler Carlo
Zambelli Paolo M. e Cocchetti Zambelli Giulia
Zambon Chiara
Zambon Ghirardi Marta
Zambon Margherita Elena Maria
Zampa Claudio
Zani Daniela Alessandra
Zanoletti Franco
Zanolla Alberto e Nadia
Zanotti Annalisa
Zanuso Umberto
Zevi Elisabetta
Zito Giuseppe
Zorzoli Pigorini Cenzi

                                                                      31
Soci Orchestra Filarmonica

Abriani Emanuela          Lo Re Stefano             Salvatori Anna
Amadasi Matteo            Lonati Omar               Sangalli Luciano
Arfacchia Gianni          Longiave Anna             Scandola Gianluca
Baiocco Giorgio           Lopez Martina             Screpis Gabriele
Barato Carlo              Ludwig Jakob              Serra Alessandro
Beluffi Duccio            Manara Francesco          Sheshaj Enkeleida
Bindi Andrea              Manco Andrea              Sheshi Estela
Bonoldi Lorenzo           Mangano Piero             Silvestri Eugenio
Braconi Simonide          Martelli Nicola           Siragusa Francesco
Cacciola Giuseppe         Martini Claudio           Siragusa Gaetano
Calderoni Maddalena       Marzadori Laura           Sirotti Marcello
Capaldo Gerardo           Mastalli Antonio          Sossai Dino
Cardo Stefano             Mazzia Olga               Stagni Danilo
Castano Medina Javier     Meloni Fabrizio           Staneva Evguenia
Cavuoto Thomas            Meneghetti Nicola         Tagliavini Francesco
Chiodi Latini Christian   Mercuri Michelangelo      Tamiati Francesco
Cibin Rodolfo             Mianiti Augusto           Thouand Fabien
Corradini Attilio         Miele Roberto             Tiberghien Alexia
Cottalasso Damiano        Milani Filippo            Tisserant Massimiliano
Crepaldi Massimiliano     Miseferi Roberta          Toro Marco
Curci Stefano             Montorsi Giulia           Tsuchihashi Eriko
Dallaturca Gianni         Morandini Daniele         Turconi Gianluca
Dallera Stefano           Muraca Francesco          Van Eikema Corinne
De Angelis Francesco      Muzzolon Gianluca         Viero Gianni
Descotte Armel            Negri Pierangelo          Zakharova Olga
Di Crosta Giorgio         Negro Leila               Zanoni Lucia
Duca Renato               Nicotra Claudio           Zoni Marco
Edvar Torsten             Nigro Roberto             Zucchiatti Valentino
Ettorre Giuseppe          Ogasawara Kaori
Faccani Elena             Orsini Maurizio
Ferrari Alessandro        Paciello Giovanni
Ferraro Agnese            Parretti Roberto
Filisetti Renato          Pascoletti Daniele
Garofano Gabriele         Pecolo Andrea
Giubileo Marco            Pedrani Emanuele
Grandi Giuseppe           Persichilli Alfredo
Groppo Simone             Piciri Suela
Guarino Silvia            Polidori Massimo
Guggiola Francesco        Pomarico Cosma Beatrice
Hubner Alois              Porfidio Gabriele
Imperial Joel             Prandina Luisa
Laffranchini Sandro       Reinhard Marion
Lattuada Francesco        Rossi Danilo
Liviabella Fulvio         Russo Rossi Giuseppe

32
© 2022 Filarmonica della Scala
                                                                Piazza Armando Diaz, 6
                                                                         20123 Milano

                                                                  Responsabile editoriale
                                                                    e ricerca iconografica
                                                                            Marco Ferullo

                                                        Progetto grafico e impaginazione
                                                                      Alessandro Marchesi

                                                                                  Stampa
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             Il presente volume è offerto gratuitamente a tutti gli spettatori dei concerti.
Le immagini d’arte sono utilizzate solo a scopo illustrativo e non per finalità commerciali.

                      É vietata la copia e la riproduzione dei contenuti in qualsiasi forma.
                                                 Finito di stampare nel mese di marzo 2022.

                                                                                        33
R E S P I G H I
PHOTO: Silvia Lelli | ADV: www.filippovezzali.com

                                                    R I C C A R D O                                 C H A I L L Y
                                                    F I L A R M O N I C A                        D E L L A   S C A L A

                                                    Riccardo Chailly e la Filarmonica della Scala
                                                    proseguono le registrazioni dedicate
                                                    ai grandi compositori italiani
                                                    con Ottorino Respighi, un nuovo album
                                                    che comprende celebri pagine e rarità.

                                                    Pini di Roma
                                                    Fontane di Roma
                                                    Aria per Archi
                                                    Leggenda per violino e orchestra
                                                    Di Sera (Adagio per piccola orchestra)
                                                    Antiche Danze e Arie per Liuto (Suite III)
                                                                                                                CD 4850415 / DIGITALE
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                                       Per la cultura
                                       insieme alla
                                       Filarmonica
                                       della Scala.

© Filarmonica della Scala | S. Lelli

allianz.it
UniCredit & Filarmonica della Scala
un comune impegno per la musica
a shared commitment to music

UniCredit sostiene la cultura, e la musica in particolare, perché crede nel loro valore e
considera fondamentale il loro apporto per favorire il dialogo e lo sviluppo economico
e sociale sostenibile delle comunità.
Con questo spirito, UniCredit affianca come Main Partner la Filarmonica della Scala
e l’accompagna in tutte le sue attività, dalla Stagione di concerti in Teatro, alle tournée
in Italia e all’estero, ai progetti di Open Filarmonica, alla produzione discografica.
Grazie alla condivisione di importanti obiettivi, la Banca e la Filarmonica hanno costruito
nel tempo una solida partnership, che ha coinvolto un pubblico sempre più ampio e
nuovo in esperienze musicali di grande impatto e in rilevanti progetti di solidarietà.
Attraverso le attività della Filarmonica, Orchestra d’eccellenza, impegnata nel sociale e
molto presente anche sulla scena internazionale, UniCredit esprime, in linea con la sua
natura paneuropea, la vicinanza alle persone e promuove il benessere e la coesione delle
comunità per cui opera.

UniCredit supports culture – and music in particular – because it believes in their
importance and feels that they make a significant contribution to community spirit and
sustainable economic and social development.
In keeping with this belief, UniCredit is proud to be the Main Partner of the Filarmonica
della Scala and supports all its activities: from the concert season at La Scala, to tours in
Italy and abroad, and from Open Filarmonica projects to record production.
UniCredit and the Filarmonica have built a strong partnership over the years thanks to
their shared objectives, working together to engage a new and broader audience in exciting
musical experiences and major charity initiatives.
The world-class Filarmonica orchestra is deeply committed to social issues and also has a
significant profile on the world stage. Its activities embody UniCredit’s aim of building
close bonds with the people it serves as a pan-European bank and help it to improve the
quality of life and togetherness of the communities where it operates.
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