Reti derivanti illegali italiane: la pesca illegale non si ferma - Risultati della campagna 2007 di Oceana

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Reti derivanti illegali italiane: la pesca illegale non si ferma - Risultati della campagna 2007 di Oceana
Reti derivanti illegali italiane:
la pesca illegale non si ferma

  Risultati della campagna 2007 di Oceana
Reti derivanti illegali italiane: la pesca illegale non si ferma - Risultati della campagna 2007 di Oceana
Reti derivanti illegali italiane: la pesca illegale non si ferma - Risultati della campagna 2007 di Oceana
Indice

                                                     Il peschereccio da traino Federica II con chilometri di reti derivanti a bordo. Porticello-Porto Bagnera.
                                                     29 maggio 2007. © OCEANA.

>RIASSUNTO ESECUTIVO..................................................................................................................................... 04
>INTRODUZIONE. .................................................................................................................................................... 05
>IL DIVIETO DELL’USO DI RETI DA POSTA DERIVANTI NELL’UNIONE EUROPEA....................... 08
>L’USO DI RETI DERIVANTI IN ITALIA.......................................................................................................... 10
  * Caratteristiche della pesca
		 Catture
  * Quadro legale
  * Legame tra Italia e Marocco nell’uso di reti derivanti
  * Campagna di Oceana nel 2007
		 Risultati ottenuti
		 Analisi dei risultati
                   a)   Caratteristiche delle imbarcazioni
                   b)   Licenze di pesca
                   c)   Imbarcazioni sovvenzionate: la truffa dei fondi comunitari
                   d)   Carenze nelle misure di controllo
  * Casi concreti
		 L’uso della ferrettara: la legalità di una rete derivante illegale
		 La flotta di pescherecci da traino di Porticello-Porto Bagnera

>CONCLUSIONE........................................................................................................................................................ 29
>RACCOMANDAZIONI............................................................................................................................................ 30
           * Raccomandazioni specifiche

>ALLEGATO I: Imbarcazioni con reti derivanti a bordo incontrate da Oceana nei porti italiani durante la campagna del 2007. ... 31
>ALLEGATO II: Imbarcazioni con reti derivanti a bordo osservate durante la spedizione 2007 dell’Oceana Ranger.......40
>NOTE........................................................................................................................................................................... 43
                                                                                                                                                                                      
Reti derivanti illegali italiane: la pesca illegale non si ferma - Risultati della campagna 2007 di Oceana
Riassunto esecutivo

                                                                 Reti derivanti di tipo spadara. © OCEANA/ Juan Cuetos.

    L’uso di reti da posta derivanti per la cattura di gran-   più noti, perché trattato mediante diversi piani di ri-
    di pelagici è illegale, perché rappresenta una minac-      conversione finanziati con fondi pubblici e intrapresi
    cia per la conservazione di varie specie di cetacei,       da oltre 10 anni. Dai risultati ottenuti e presentati
    tartarughe marine e squali. Le prime misure contro         in questo documento, risulta che oltre 137 imbarca-
    l’uso di questo attrezzo da pesca sono state adottate      zioni italiane - molte delle quali, dopo aver ricevuto
    dalle Nazioni Unite più di 15 anni fa; ciononostante       considerevoli sovvenzioni - continuano ad utilizzare
    queste reti, denominate comunemente “muri della            questo attrezzo da pesca illegale. L’importo totale
    morte”, continuano ad essere utilizzate in diverse         percepito dalle imbarcazioni identificate da Oceana
    parti del mondo.                                           come contributo alla loro riconversione ammonta ad
                                                               oltre 900.000 euro.
    Oceana sta conducendo una campagna contro l’uso
    di questo attrezzo da pesca nel Mediterraneo. Per il       Il presente documento vuole fornire una visione com-
    terzo anno consecutivo, sono state compiute osser-         pleta dell’uso di reti derivanti in Italia, indagare le
    vazioni a terra e in alto mare allo scopo di identifica-   cause della persistenza di questo attrezzo illegale,
    re e denunciare l’uso di reti derivanti, un’attività di    analizzare possibili errori di gestione e offrire rac-
    pesca Illegale, Non Dichiarata e Non Regolamentata         comandazioni non solo per la totale eliminazione
    (IUU, secondo l’acronimo inglese) nei termini defi-        dell’uso di questo attrezzo da pesca, ma anche per
    niti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Ali-    contribuire all’elaborazione, su tale base, di misure
    mentazione e l’Agricoltura (FAO). In questo contesto,      da adottare nell’ambito della gestione comunitaria
    il caso della flotta peschereccia italiana è uno dei       della pesca.


Reti derivanti illegali italiane: la pesca illegale non si ferma - Risultati della campagna 2007 di Oceana
Introduzione

                                                           Tipiche boe usate per segnalare reti derivanti. © OCEANA/ Jesús Renedo.

Le reti derivanti sono reti da pesca passive utilizzate    Le percentuali di catture accidentali, o by-catch,
per la cattura di un gran numero di specie pelagiche.      inaccettabili per la conservazione di queste specie,
Le specie obiettivo variano in base al tipo di rete e      portarono all’adozione a livello internazionale di mi-
apertura di maglia.                                        sure contro queste reti, che cominciarono ad essere
                                                           note come i “muri della morte”.
Durante gli anni ottanta e all’inizio degli anni novan-
ta, l’uso di questo attrezzo da pesca per la cattura di    Dall’entrata in vigore della moratoria internazionale
tunnidi e pesce spada (Xiphias gladius) conobbe un         contro l’uso di reti derivanti, approvata dall’Assem-
ampio e rapido sviluppo, poiché ottimizzava il lavoro      blea Generale delle Nazioni Unite (AGNU), sono pas-
e le catture rispetto ad altri attrezzi come il palanga-   sati oltre 15 anni. Durante questo periodo, sono stati
ro, e la manodopera non aveva bisogno dello stesso         approvati regolamenti, risoluzioni e raccomandazioni
livello di specializzazione. Nel Mediterraneo, l’Italia    contro l’uso di questo attrezzo da pesca nel Mediter-
arrivò a disporre di oltre 700 unità1.                     raneo (Tabella 1).

Tuttavia, le grandi misure di maglia impiegate per la
cattura di queste specie, la lunghezza delle reti, che
possono raggiungere varie decine di chilometri, o la
scarsa profondità a cui sono calate, causano la cattu-
ra accidentale e la morte di specie minacciate come i
cetacei, gli squali e le tartarughe marine.

                                                                                                                                     
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Tabella 1. Misure internazionali contro l’uso di                 Quantificare il numero di reti derivanti che continua-
     reti derivanti applicabili al bacino mediterraneo.               no ad essere usate nel Mediterraneo risulta pratica-
     Anno        Ente            Contenuto                            mente impossibile, dato che si tratta di flotte che
    1989-1991    AGNU5           Adozione di una moratoria            operano illegalmente. Ad ogni modo, è possibile
                                 mondiale sull’uso di reti pela-      effettuare un’approssimazione per difetto utilizzan-
                                 giche derivanti su larga scala
                                 per la pesca in alto mare.           do la bibliografia disponibile e i risultati ottenuti
                                                                      da Oceana sul campo. Secondo i rapporti delle Parti
    1990         Stati Uniti6    Adozione di un pacchetto di
                                 misure restrittive delle rela-       Contraenti dell’Accordo per la Conservazione dei Ce-
                                 zioni economiche con paesi           tacei nel mar Nero, nel mar Mediterraneo e nell’area
                                 che utilizzano reti derivanti di
                                 lunghezza superiore ai 2,5 km        Atlantica contigua (ACCOBAMS), paesi come l’Albania
                                 in acque internazionali.             e il Marocco hanno dichiarato di ospitare due centi-
                                                                      naia di imbarcazioni che fanno uso di reti derivanti2.
    1990         CBI7            Risoluzione contro l’uso di
                                 reti derivanti su larga scala        In Turchia, almeno 45 imbarcazioni usano reti deri-
                                 per la pesca in alto mare,           vanti per la cattura del pesce spada3, di conseguenza
                                 come misura di accompagna-
                                 mento della risoluzione adot-        è frequente la cattura accidentale di varie specie di
                                 tata dall’Assemblea Generale         cetacei4. A queste cifre bisogna aggiungere un totale
                                 delle Nazioni Unite.
                                                                      di 92 imbarcazioni francesi che utilizzano la thonaille
    1992         CEE8            Divieto dell’uso di reti pela-       per la cattura del tonno rosso e circa 150 imbarca-
                                 giche derivanti di lunghezza         zioni italiane identificate da osservatori di Oceana
                                 superiore ai 2,5 km, per gli
                                 Stati membri della CEE.              durante questi 3 anni di campagna nei porti e in
                                                                      alto mare.
    1997         CGPM9           Risoluzione contro l’uso di reti
                                 pelagiche derivanti di lun-
                                 ghezza superiore ai 2,5 km.          Come prima approssimazione e da un punto di vista
    1997         Unione          Divieto dell’uso di reti pelagiche   conservatore, oltre 500 imbarcazioni continuano an-
                 Europea10       derivanti di lunghezza superio-      cora a pescare con reti derivanti nel Mediterraneo.
                                 re ai 2,5 km o per la cattura
                                 di determinate specie. Entrata
                                                                      Tuttavia, questo numero può aumentare considere-
                                 in vigore nell’Unione Europea        volmente, se si tiene in conto l’esistenza di reti deri-
                                 il 1º gennaio 2002 per tutte le      vanti in altri paesi come la Grecia e l’Algeria.
                                 imbarcazioni comunitarie.

    2003         ICAAT11         Raccomandazione relativa al          Il numero approssimativo delle imbarcazioni può
                                 divieto di utilizzare reti deri-
                                 vanti di qualsiasi lunghezza per     essere ritenuto irrilevante rispetto alle dimensioni
                                 la cattura di grandi pelagici.       totali della flotta del Mediterraneo, tuttavia l’im-
                                                                      patto di queste flotte sulla conservazione di specie
    2005         CGPM12          Trasposizione della Racco-
                                 mandazione ICCAT in Rac-             minacciate è completamente insostenibile. D’altra
                                 comandazione CGPM, con la            parte, questa cifra solleva molte questioni riguardo
                                 quale si vieta l’uso di reti de-
                                 rivanti di qualsiasi lunghezza       l’applicabilità e l’adempimento delle misure adottate
                                 per la cattura di grandi pe-         in seno a istituzioni come le Nazioni Unite, le Or-
                                 lagici.
                                                                      ganizzazioni Regionali per la Pesca, gli Accordi per
    2007         ACCOBAMS13      Risoluzione che proibisce            la conservazione della biodiversità o, addirittura,
                                 l’uso di reti derivanti di           l’Unione Europea.
                                 qualsiasi lunghezza nell’area
                                 dell’Accordo.
                                                                      Attualmente, nella maggioranza dei casi, l’uso di reti
                                                                      derivanti nel Mediterraneo può essere incluso all’in-
                                                                      terno della cosiddetta pesca Illegale, Non Dichiarata
    Ciononostante, molti stati costieri del Mediterraneo              e Non Regolamentata (IUU).   Per questo motivo, è
    continuano attualmente ad ospitare flotte dedite                  necessario determinare i fattori che non hanno fun-
    all’uso indiscriminato di questo attrezzo da pesca.               zionato durante tutto il processo di eliminazione
    Nella maggior parte dei casi, il problema non si li-              delle reti derivanti e le soluzioni da apportare, allo
    mita unicamente alla cattura di specie minacciate:                scopo di portare a termine un processo iniziato da
    l’illegalità di questa attività peschereccia porta an-            oltre 15 anni, e bisogna adottare nuove misure che
    che a una mancanza di controllo nelle catture e nello             vengano realmente applicate e che garantiscano la
    sbarco delle specie obiettivo, i cui stock attraversano           protezione di un mar Mediterraneo sempre più de-
    già di per sé una situazione critica.                             teriorato.


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Il caso italiano dimostra come un piano di tale por-                      Questo rapporto vuole mostrare i dati aggiornati del
tata, senza una pianificazione adeguata, non solo è                       numero di imbarcazioni che continuano a praticare
insoddisfacente per il settore, le autorità o le orga-                    questa pesca illegale nel mar Tirreno, nonché ese-
nizzazioni non governative, ma implica per forza la                       guire un’analisi generale delle cause a cui può essere
continuità di un’attività che invece voleva proibire,                     attribuita l’esistenza di questa flotta illegale e for-
la truffa dei fondi pubblici utilizzati e lo sviluppo di                  nire una serie di raccomandazioni volte ad eliminare
un’attività di pesca illegale che contribuisce all’iper-                  definitivamente questo attrezzo da pesca.
sfruttamento delle risorse ittiche e compromette la
conservazione della biodiversità marina.

          Quadro 1: Reti derivanti, una minaccia per la conservazione di specie marine minacciate.
                                                Fatti e cifre.

   La cattura accidentale con attrezzi da pesca passivi è una delle principali cause di mortalità dei
   cetacei80

   Si è calcolato che nel mondo possono morire ogni anno più di 300.000 cetacei catturati in reti da
   posta81

   Nelle reti derivanti del Mediterraneo trovano la morte migliaia di cetacei, tartarughe marine82 e
   squali83

   Si è stimato che solo nel mar Mediterraneo le reti derivanti causano ogni anno la morte di 10.000
   cetacei84

   Tra le specie colpite nel bacino del Mediterraneo si trovano i delfini comuni (Delphinus delphis) e le
   stenelle striate (Stenella coeruleoalba)85, i capodogli (Physeter macrocephalus), le balenottere minori
   (Balaenoptera acutorostrata)86, o i globicefali (Globicephala melas)87

      Stenella striata (Stenella coeruleoalba). © OCEANA/ Jesús Renedo.

                                                                                                                                    
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Il divieto dell’uso di reti da posta
    derivanti nell’Unione Europea

                                                           Reti derivanti sul molo. Foro d’Ischia. 23 Maggio 2007. © OCEANA.

    Nel 1992, come conseguenza dell’imposizione della               in base al quale, a partire dal 1º gennaio 2002, ve-
    moratoria internazionale contro l’uso di reti derivanti         niva assolutamente vietato l’uso di reti derivanti per
    in alto mare da parte dell’Assemblea Generale delle             la cattura di determinate specie, tra le quali, il ton-
    Nazioni Unite (AGNU)14, l’allora Comunità Economica             no rosso (Thunnus thynnus), il pesce spada (Xiphias
    Europea (CEE) approvò un Regolamento che limitava               gladius) e il tonno alalunga (Thunnus alalunga)16.
    la lunghezza delle reti derivanti a 2,5 km15. Questa li-
    mitazione entrò in vigore in un momento in cui l’uso            Negli anni successivi, nuovi Regolamenti completa-
    di questo attrezzo conosceva il suo massimo sviluppo            vano il divieto, estendendo la sua applicazione alle
    quanto a numero di imbarcazioni e attività di pesca.            reti derivanti utilizzate per la cattura del salmone
    Le reti derivanti impiegate presentavano spesso una             atlantico (Salmo salar) nelle acque del mar Baltico17,
    lunghezza di 20 km, di conseguenza costituivano un              o introducendo una definizione completa e coerente
    muro invalicabile non solo per le specie obiettivo              di rete derivante che mancava nei primi testi18.
    della pesca, ma anche per le specie protette come i
    cetacei, le tartarughe marine e gli squali.                     Attualmente, l’uso di reti da posta, siano esse de-
                                                                    rivanti o da posta fissa19, per la cattura di grandi
    La restrizione della lunghezza delle reti danneggiava           pelagici o di lunghezza superiore ai 2,5 km, in ac-
    soprattutto la flotta italiana, la cui attività smetteva        que comunitarie o da parte di qualsiasi imbarcazione
    di essere redditizia, dato che era permesso calare in           battente bandiera di uno Stato membro dell’Unione
    mare solo 2,5 km di rete. Inesorabilmente, e con il             Europea, è totalmente illegale, in virtù della regola-
    principale obiettivo di preservare i cetacei del Medi-          mentazione comunitaria.
    terraneo, l’Unione Europea approvò un Regolamento


Reti derivanti illegali italiane: la pesca illegale non si ferma - Risultati della campagna 2007 di Oceana
Come dimostrato da Oceana in questi ultimi anni,          dando luogo a una flottiglia di oltre un centinaio di
malgrado il lungo percorso legale volto all’elimina-      unità che svolge un’attività di pesca Illegale, Non
zione delle reti derivanti, la flotta comunitaria con-    Dichiarata e Non Regolamentata, secondo i termini
tinua ad utilizzarle illegalmente. Il divieto non è mai   definiti dalla FAO20.
stato rispettato integralmente e, attualmente, siamo
a conoscenza dell’attività di almeno 242 imbarcazio-      Nel contesto europeo, la persistenza nell’uso di un
ni battenti bandiere italiane e francesi, che fanno       attrezzo da pesca vietato da oltre 5 anni mette in
uso di tali reti e che Oceana ha identificato nel corso   discussione la fattibilità dell’adozione di misure re-
delle campagne 2005, 2006 e 2007.                         strittive all’interno della Politica Comune della Pesca
                                                          (PCP). La situazione risulta ancora più preoccupante
Le flotte comunitarie hanno elaborato diverse strate-     se si considera l’allarmante stato di conservazione del
gie per continuare a svolgere questa attività illega-     mar Mediterraneo e la mancanza di una gestione del-
le. Alcune hanno optato per sfruttare quelle lacune       la pesca che si adatti alla reale situazione degli stock
legali in grado di istituzionalizzare l’uso delle reti    ittici. L’assenza di cuote o taglie minime di sbarco
derivanti, ma nel caso italiano l’evoluzione è stata      per specie come il pesce spada ne è un esempio.
molto diversa.
                                                          È per questo che l’eliminazione delle reti derivanti
La flotta italiana ha aderito ai piani di riconversio-    italiane non è solo una questione di conservazione di
ne e smantellamento per i quali sono stati destinati      specie minacciate, dato che la persistenza nell’uso di
milioni di euro provenienti dalle casseforti europee e    questo attrezzo da pesca nuoce alla credibilità delle
italiane. Ciononostante, un considerevole numero di       misure passate, presenti o future, adottate in materia
imbarcazioni ha continuato a pescare illegalmente,        di gestione della pesca.

 Tipiche boe usate per segnalare reti derivanti.
 © OCEANA/ Juan Cuetos.

                                                                                                                     
Reti derivanti illegali italiane: la pesca illegale non si ferma - Risultati della campagna 2007 di Oceana
L’uso di reti derivanti in Italia

                         Le imbarcazioni Francesco e San Giacomo con reti derivanti a bordo. Sant’Agata di Militello. 28 maggio 2007.
                         © OCEANA.

     * CARATTERISTICHE DELLA PESCA                                             L’uso di entrambe le reti per la cattura delle specie
                                                                               menzionate è illegale, ma l’Italia consente ancora
     Descrizione
                                                                               l’uso di ferrettare con 18 cm di apertura massima di
     Le reti derivanti sono reti da posta di superficie. Rea-
                                                                               maglia.
     lizzate in nylon multifilamento, il loro colore varia
     secondo la specie obiettivo. Sono dotate di una linea
                                                                               Le caratteristiche delle imbarcazioni che utilizzano
     di galleggianti sulla ralinga superiore, che le mantie-
                                                                               questo attrezzo da pesca sono molto eterogenee,
     ne in superficie, e di una ralinga inferiore zavorrata,
                                                                               ma si è trovato un denominatore comune nella loro
     in modo che la rete rimanga verticale senza perdere
                                                                               estrema polivalenza nell’uso di altri attrezzi da pesca
     la sua capacità di cattura21. La rete può raggiungere
                                                                               che conciliano con le reti derivanti nei mesi in cui
     i 35 m di altezza e i 20 km di lunghezza.
                                                                               questa pesca si ferma. I verricelli a due o tre ruote
                                                                               situati a poppa rendono queste imbarcazioni facil-
     L’apertura di maglia delle reti derivanti varia in fun-
                                                                               mente identificabili.
     zione della specie obiettivo. Tra le reti derivanti uti-
     lizzate in Italia e colpite dal divieto comunitario si
                                                                               In linea generale, si può distinguere due gruppi di
     possono distinguere due tipi:
                                                                               imbarcazioni: le imbarcazioni di tonnellaggio infe-
     • Tipo spadara (con un’apertura di maglia che oscilla                     riore a 10 GT (stazza lorda), funzionali per l’uso di al-
       tra i 340 e i 460 mm) la cui principale specie obiet-                   tre reti da posta e lenze a mano, e le imbarcazioni di
       tivo è il pesce spada (Xiphias gladius)22.                              tonnellaggio molto più grande, con la caratteristica
                                                                               struttura dei pescherecci dediti alla pesca a strascico
     • Tipo ferrettara (con un’apertura di maglia che                          e con palangaro. Quest’ultimo gruppo usa simulta-
       oscilla tra gli 80 e i 160 mm) le cui specie obiet-                     neamente vari attrezzi da pesca. Infatti, si è potuta
       tivo, tra le altre specie appartenenti alla famiglia                    osservare la presenza di palangari, reti da traino e
       Scombridae23, sono i bisi o tombarelli (Auxis spp.)                     reti derivanti in una stessa imbarcazione. Nella mag-
       e la palamita (Sarda sarda).

10
gior parte delle imbarcazioni di grandi dimensioni, i                              li, siciliane e calabresi26. Nella maggioranza dei casi,
verricelli si possono rimuovere facilmente, e ciò faci-                            le maree sono quotidiane, pertanto di solito le zone
lita la loro alternanza con altri attrezzi da pesca.                               di pesca si trovano vicino ai porti dove approdano
                                                                                   queste imbarcazioni.
La pesca si svolge a partire dal mese di aprile, con
il mare calmo. Le reti vengono calate in mare verso                                Per quanto riguarda invece le imbarcazioni che pe-
sera e issate per mezzo del verricello prima dell’alba.                            scano nel corso di maree che durano vari giorni, le
La rete viene calata a zig-zag e, all’incirca ogni mez-                            zone di pesca identificate sono comprese tra il sud
zo miglio, vengono collocate alcune caratteristiche                                della Sardegna, le Isole Baleari, come dimostra l’ap-
boe di forma conica oppure dei gavitelli dotati di una                             parizione di reti derivanti perse in questo arcipelago,
luce intermittente allo scopo di segnalare la presen-                              e la zona sud della Sicilia fino alle acque maltesi.
za dell’attrezzo.
                                                                                   Catture
La pesca è fortemente condizionata dalle fasi lunari.                              In Italia la pesca del pesce spada con reti derivanti è
Perciò, i periodi di luna piena sono più propizi per la                            giunta ad essere considerata una delle più importanti
localizzazione di queste imbarcazioni in porto, dal                                del Mediterraneo, sia per il numero di imbarcazioni
momento che non escono a pescare. Diversi studi                                    implicate che per il volume delle catture27, se si tiene
hanno spiegato come la pesca del pesce spada nel                                   presente che la zona sud del mar Tirreno, insieme
Mediterraneo vari secondo le fasi del ciclo lunare24,                              con il mare di Alborán, è una delle zone di pesca del
e in particolare, come nei periodi di luna piena25 si                              pesce spada più rilevanti di tutto il bacino mediter-
verifichi un evidente calo delle catture con reti de-                              raneo28. È proprio in questa zona del Tirreno, dove si
rivanti.                                                                           svolge il grosso dell’attività della flotta italiana, che
                                                                                   si continua ad usare ancora reti derivanti.
Durante le osservazioni condotte da Oceana, sono
state identificate le zone di pesca di queste flotte                               Uno studio condotto tra il 1990 e il 1992 con os-
illegali, le quali si trovano principalmente nelle parti                           servatori a bordo della flotta di pescherecci con reti
centrali e meridionali del Tirreno, nelle Isole Eolie e                            derivanti29 ha stimato che le catture di pesce spada
nella costa nord della Sicilia, benché la presenza di                              nelle acque del Tirreno sono pari al 29,8% delle cat-
queste imbarcazioni sia stata osservata anche in por-                              ture totali in numero, seguite dai bisi o tombarelli
to negli arcipelaghi Pontino e Campano. Altre fonti                                (Auxis rochei) con il 39, 09%. Altre specie commer-
hanno riconosciuto nelle acque tra i due arcipelaghi                               ciali che vengono spesso catturate sono il tonno ros-
una frequente zona di pesca per le imbarcazioni loca-

 Il peschereccio Squalo in atto di issare la rete derivante con un pesce spada intrappolato. Acque a sud di Cetraro Marina. 20 giugno 2006.
 © OCEANA/ Juan Cuetos.

                                                                                                                                               11
so (Thunnus thynnus) e il tonno albacora (Thunnus
     albacares).

     Lo stesso studio riferisce che la percentuale di cat-
     ture accidentali di specie protette oscilla tra il 9 e il
     10%, prendendo in considerazione soltanto i cetacei
     e le tartarughe comuni (Caretta caretta). Da queste
     reti vengono catturate anche varie specie di elasmo-
     branchi, tra le quali spiccano la verdesca (Prionace
     glauca), il pesce volpe (Alopias vulpinus), lo squalo
     mako (Isurus oxyrhinchus), lo squalo elefante (Ce-
     torhinus maximus), lo smeriglio (Lamna nasus), i tri-
     goni viola (Pteroplatytrygon violacea) e i diavoli di
     mare (Mobula mobular).

     Sebbene il principale argomento contro l’uso di reti
     derivanti s’incentri sulla cattura accidentale di ceta-
     cei e tartarughe marine, non è meno preoccupante
     la cattura di varie specie di elasmobranchi. Le prove
                                                                   Pastinaca violácea (Pteroplatytrygon violacea). © OCEANA/ Juan Cuetos.
     a nostra disposizione indicano che l’abbondanza e
     la diversità di queste specie nel Mediterraneo è in
     declino, oltre a trovarsi in uno scenario ben peggiore       cesi e marocchine: il trigone viola (Pteroplatytrygon
     rispetto al resto delle popolazioni del mondo. Tutte         violacea) e, solo in due occasioni, il diavolo di mare
     le specie menzionate precedentemente sono incluse            (Mobula mobular). Quest’ultimo dato contrasta con
     nella Lista Rossa delle specie minacciate nel Mediter-       i risultati ottenuti dallo studio menzionato prece-
     raneo dell’ IUCN, l’Unione Mondiale per la Conserva-         dentemente, secondo il quale la frequenza di cattura
     zione della Natura30 (Tabella 2).                            era “comune” nel caso del diavolo di mare (Mobula
       Tabella 2. Catalogazione nella lista rossa
       dell’IUCN dello stato di conservazione di specie           mobular) e “occasionale” nel caso del trigone viola
       di elasmobranchi catturate da reti derivanti nel           (Pteroplatytrygon violacea).
       Mediterraneo.
      Nome          Nome scientifico     Stato di conservazione   Attualmente, non esistono dati sul volume totale di
      Squalo        Isurus oxyrhinchus   In pericolo critico      catture effettuate con reti derivanti in Italia, dato
      mako
                                                                  che si tratta di un’attività illegale e, presumibilmen-
      Smeriglio     Lamna nasus          In pericolo critico      te, gli sbarchi non sono dichiarati, ad eccezione pro-
                                                                  babilmente di quelle imbarcazioni che dispongono
      Diavolo       Mobula mobular       In pericolo              anche di una licenza da palangaro di superficie.
      di mare

      Pesce volpe   Alopias vulpinus     Vulnerabile              A questo proposito, le catture della specie obiettivo
                                                                  possono essere le uniche a fornirci un’approssima-
      Squalo        Cetorhinus           Vulnerabile              zione. Come si può vedere nel grafico, dall’entrata in
      elefante      maximus
                                                                  vigore del divieto dell’uso di reti derivanti nell’UE,
      Verdesca      Prionace glauca      Vulnerabile              l’Italia non ha dichiarato catture di pesce spada con
                                                                  reti da posta derivanti. Nel 2006 tuttavia, questo
      Trigone       Pteroplatytrygon     Quasi minacciata         paese ha dichiarato alla Commissione Internazionale
      viola         violacea
                                                                  per la Conservazione dei Tunnidi dell’Atlantico (IC-
                                                                  CAT) 2.342 t di pesce spada catturato con reti da
                                                                  posta derivanti (GND). Nel gruppo di lavoro dell’IC-
                                                                  CAT per la valutazione dello stock di pesce spada è
     Le osservazioni condotte da Oceana durante gli ulti-
                                                                  stato riportato questo fatto riferendosi a questo tipo
     mi 3 anni di campagna per l’eliminazione di questo
                                                                  di reti non classificate31. Questa cifra sarebbe pari
     attrezzo illegale rispecchiano il preoccupante stato
                                                                  al 30% circa della produzione nazionale. Inoltre, bi-
     di conservazione degli elasmobranchi nel Mediterra-
                                                                  sogna mettere in evidenza che nel 2005 erano state
     neo. Infatti, tra le specie catturate non figura nes-
                                                                  dichiarate 1.891 t senza specificare l’attrezzo da pe-
     suno squalo, dato che questa specie veniva spesso
                                                                  sca (UN). Nel 2006 invece, non è stata fatta nessuna
     catturata nei decenni precedenti. Si è potuta osser-
                                                                  dichiarazione per questa categoria.
     vare solo la cattura accidentale di due specie di ela-
     smobranchi da parte di reti derivanti italiane, fran-
12
I dati ricavati da Oceana sembrano indicare che que-                                imbarcazioni che facevano uso di questo attrezzo da
ste catture sono state effettuate con le reti derivan-                              pesca per la cattura del pesce spada nelle acque del-
ti denominate ferrettare, la cui apertura di maglia                                 le Isole Eolie. La “legalità” di questo attrezzo nel
massima consentita è di 18 cm e il cui impiego in                                   quadro italiano può essere la causa principale della
Italia è autorizzato dal maggio 200632. Nel corso del-                              dichiarazione di catture fatta all’ICCAT nel 2006. In
la campagna del 2007, Oceana ha identificato varie                                  seguito questo caso verrà analizzato in profondità.

 L’imbarcazione Peppuccio in atto di utilizzare una ferrattara per la cattura del pesce spada. Isole Eolie. 8 giugno 2007. © OCEANA/ Carlos Suárez.

                                                                                                                                                      13
Questo primo piano volontario di riconversione e
     * QUADRO LEGALE                                                       smantellamento, noto come Piano spadare, si arti-
     Nel 1992, l’entrata in vigore della prima restrizio-                  colò nella legislazione italiana nel 1997 attraverso
     ne comunitaria, che limitava la lunghezza delle reti                  un decreto che specificava le tariffe degli importi da
     derivanti a 2,5 km, ebbe un impatto economico                         percepire per imbarcazione e gli importi destinati agli
     considerevole sul settore italiano delle spadare. La                  equipaggi. Questi fondi erano cofinanziati al 50%
     pesca del pesce spada con reti derivanti perdeva la                   dall’UE e dal Governo italiano36. Malgrado il carat-
     sua redditività, dato che i costi diventavano teori-                  tere volontario di questo piano, la sua applicazione
     camente insostenibili. D’altra parte, siccome questa                  veniva imposta con la pubblicazione lo stesso anno
     regolamentazione era praticamente impossibile da                      del Regolamento 894/97, successivamente emendato
     controllare, questa flotta iniziò ad infrangerla siste-               dal Regolamento 1239/98, che introduceva il divieto
     maticamente33.                                                        assoluto dell’uso di reti derivanti per la cattura di
                                                                           determinate specie pelagiche e sarebbe entrato in
     Di conseguenza, l’Unione Europea promosse, attra-                     vigore nell’UE, ad eccezione del mar Baltico, degli
     verso una decisione del Consiglio, il contributo di                   stretti di Belt e Oresund, il 1º gennaio 200237.
     fondi dello Strumento Finanziario di Orientamento
     della Pesca (SFOP) per lo smantellamento e la ricon-                  Contemporaneamente, il Ministero italiano delle Po-
     versione progressivi della flotta, destinando fondi                   litiche Agricole e Forestali regolava l’uso delle reti
     superiori alle tariffe abituali, affinché le dotazioni                da posta derivanti denominate ferrettare e destinate
     economiche fossero abbastanza convincenti da far                      alla cattura di piccoli pelagici e sgombridi, autoriz-
     accettare il piano alla flotta34. Successivamente, que-               zando un’apertura massima di maglia di 15 cm fino
     sta decisione veniva estesa anche al resto degli Stati                al 1º gennaio 2002, momento a partire del quale si
     membri dell’UE coinvolti nell’uso di reti derivanti e                 stabilivano le condizioni per l’uso di questo attrezzo
     colpiti dal divieto35.                                                da pesca: apertura di maglia di 10 cm, lunghezza

        Quadro 2: Catture accidentali di cetacei nelle reti derivanti italiane.

        Si è stimato che 8.000 cetacei vengono catturati ogni anno da reti derivanti nei mari italiani88
        Durante la campagna di pesca del 1991, 1.692 cetacei sono stati catturati accidentalmente da reti derivanti nel mar
        Tirreno89
        Tra le specie di cetacei catturate accidentalmente con reti derivanti si trovano la stenella striata (Stenella coeruleoalba),
        il tursiope (Tursiops truncatus), il globicefalo (Globicephala melas), lo zifio (Ziphius cavirostris), il capodoglio (Physeter
        macrocephalus) o la balenottera minore (Balaenoptera acutorostrata)90. È la principale causa di moria di capodogli
        nell’area (Physeter macrocephalus)
        Le catture accidentali rappresentano la principale causa di mortalità dei capodogli, soprattutto nella zona sud del
        Tirreno. Questa mortalità è direttamente relazionata all’uso di reti derivanti91
        Il 25 maggio 2007, gli osservatori di Oceana stavano ispezionando i porti nei dintorni di Vibo Marina, quando venne
        pubblicata la notizia di un capodoglio trovato morto intrappolato in una spadara92 nella zona

                                                                                        Capodoglio (Physeter macrocephalus) intrappolato
                                                                                        in una rete derivante italiana. Isole Baleari.
                                                                                        © OCEANA/ Toni Font.

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massima della rete di 2 km e uso limitato a una di-          questo stesso motivo46, gli Stati Uniti avvisarono
stanza massima di 3 miglia dalla costa38. Questa li-         l’Italia che avrebbero bloccato l’importazione di pro-
mitazione venne adottata al fine di evitare le catture       dotti pescherecci.
di specie proibite dal Regolamento comunitario come
tombarelli o palamite.                                       Negli anni di campagna, Oceana ha attirato l’attenzio-
                                                             ne sulla necessità di considerare i porti come i prin-
Nel corso del primo Piano spadare, se si prende in           cipali punti di controllo dell’attività di queste flotte
considerazione solo il periodo SFOP 1997-1999, si            illegali. Ciononostante, sembrava che la legislazione
investirono 97,9 milioni di euro nella riconversione,        italiana non considerasse un’infrazione la detenzione
smantellamento e sospensione temporanea dell’atti-           di reti derivanti a bordo, nonostante che il Regola-
vità delle imbarcazioni dedite alla pesca con questo         mento comunitario la contemplasse come tale47. In
attrezzo39.                                                  questo modo, nei primi anni di divieto risultava im-
                                                             possibile confiscare le reti derivanti detenute a bordo
Il numero di imbarcazioni che aderirono al piano va-         delle imbarcazioni ormeggiate in porto.
ria secondo le fonti consultate, soprattutto a partire
dal 1999. In questo anno, 229 imbarcazioni conti-            Fu solo agli inizi del 2007, quando l’Avvocatura dello
nuavano ancora a pescare con reti derivanti40. Nel           Stato italiano si pronunciò sulla validità di un Decre-
giugno del 2000 si stimava che, di una flotta di 668         to Reale del 1940, che il Ministero italiano pubblicò
unità, 578 si fossero conformate al piano41.                 una circolare che dichiarava ufficialmente illegale48 la
                                                             detenzione di reti derivanti a bordo dei pescherecci.
Nel 2002, all’entrata in vigore del divieto dell’uso
di reti derivanti, il Ministero italiano delle Politiche     * LEGAME TRA ITALIA E MAROCCO NELL’USO
Agricole e Forestali promulgò una legge che predi-
                                                             DI RETI DERIVANTI
sponeva un secondo piano di riconversione, questa
volta obbligatorio, al fine di poter far usufruire delle     Nei primi anni di entrata in vigore del divieto dell’uso
indennità un centinaio di imbarcazioni che non ave-          di reti derivanti nell’UE, si valutò l’ipotesi che le im-
vano aderito al primo; a tale piano furono destinati         barcazioni dedite a questa attività fossero trasferite
5 milioni di euro42. Grazie a un decreto pubblicato          ad altri paesi o che le reti fossero vendute a pe-
alcuni mesi più tardi, 90 imbarcazioni aderirono a           scatori italiani per uso in paesi terzi. Questa ipotesi
questo nuovo piano43 e, ancora una volta, venne data         veniva sostenuta anche dal fatto che le reti illegali,
la possibilità di riconvertirsi alle imbarcazioni con        dopo essere sequestrate dalle autorità, non venivano
reti derivanti di tipo ferrettara44. Nel 2003 l’Italia di-   distrutte, anzi, spesso venivano affidate “in custo-
chiarava alla Commissione che nel suo paese45 non            dia” agli stessi proprietari.
esisteva nessuna imbarcazione che continuasse ad
utilizzare reti da posta derivanti.

Oggigiorno, almeno 137 imbarcazioni battenti ban-
diera italiana continuano a pescare con reti derivan-
ti. La mancanza di una pianificazione nelle misure
di controllo da applicare ai piani di riconversione,
insieme all’assenza di interscambio di dati tra le
diverse amministrazioni riguardo l’evoluzione della
flotta, possono essere considerate tra le principali
cause della continuità di questa pratica. Nel 2005
Oceana identificava 37 imbarcazioni con reti derivan-
ti a bordo, 71 nel 2006 e 82 nel 2007. Molte delle
imbarcazioni identificate erano state sovvenzionate
con ingenti somme nell’ambito dei diversi piani di
riconversione.

La persistenza di questa flotta ha avuto varie con-
seguenze per l’amministrazione italiana nel contesto
internazionale. La Commissione Europea avviò un
procedimento di contravvenzione contro l’Italia per
inadempienza agli obblighi di controllo della pesca
                                                               Peschereccio marocchino in atto di issare una rete derivante. Mare di Alborán.
in ciò che concerne l’uso delle reti derivanti e per           15 agosto 2007. © OCEANA/ Jesús Renedo.

                                                                                                                                                15
Uno dei paesi in cui, con maggior probabilità, è stato                            Attualmente, il Marocco sta realizzando un piano di
     trasferito questo attrezzo da pesca è il Marocco, il                              riconversione delle reti derivanti verso il palangaro
     quale in un decennio e in concomitanza con l’ap-                                  di superficie, con il sostegno economico dell’Unio-
     plicazione di misure in Europa contro l’uso di reti                               ne Europea e nell’ambito dell’accordo bilaterale della
     derivanti, ha conosciuto un rapido incremento della                               pesca, che prossimamente condurrà al divieto asso-
     produzione di pesce spada (Xiphias gladius), fino a                               luto dell’uso di questo attrezzo51. I dati relativi alle
     diventare oggi il secondo maggior produttore di pe-                               catture di pesce spada con reti derivanti da parte di
     sce spada del bacino mediterraneo, con il 23% circa                               questa flotta sembrano indicare che si sta portando
     della produzione totale49.                                                        a termine il piano, sebbene sia necessario condur-

      Tartaruga liuto (Dermochelys coriacea) catturata da una rete derivante marocchina nelle acque del Mare di Alborán. 15 agosto 2007.
      © OCEANA/ Jesús Renedo.

     Il volume massimo di catture di pesce spada in Maroc-                             re un’investigazione più dettagliata al riguardo, allo
     co si è verificato tra il 1995 e il 2000, e coincide con                          scopo di assicurarsi che questa flotta non continue-
     l’aumento dell’uso di reti derivanti in questo paese.                             rà a svolgere un’attività di pesca illegale, emulando
     Questo periodo coincide a sua volta con l’adozione in                             così il caso italiano.
     Italia di misure contro l’uso di questo attrezzo.
                                                                                       D’altra parte, risulta contraddittorio che nell’UE siano
     Tuttavia, le osservazioni condotte da Oceana nel                                  state consentite, e addirittura fomentate, le impor-
     2006 e nel 2007, nei porti marocchini e nel mare di                               tazioni di un prodotto catturato con un attrezzo da
     Alborán, danno dei risultati che contrastano in parte                             pesca vietato dalla Regolamentazione comunitaria.
     con le ipotesi di passaggio delle reti derivanti a terzi                          Le misure proposte da Oceana al riguardo si trovano
     paesi. Non esiste una somiglianza tra le reti derivanti                           raccolte nel paragrafo “Raccomandazioni”.
     marocchine e le spadare italiane, né quanto al colore,
     che potrebbe essere stato cambiato dagli stessi pe-                               In base all’analisi dell’impatto sulla biodiversità cau-
     scatori, né quanto all’apertura di maglia impiegata,                              sato dall’aumento dell’uso di reti derivanti da parte
     inferiore a quella italiana e simile alla thonaille fran-                         della flotta marocchina, si è stimato che 3.647 ste-
     cese, rete derivante la cui principale specie obiettivo                           nelle striate (Stenella coeruleoalba) e delfini comuni
     è il tonno rosso (Thunnus thynnus).                                               (Delphinus delphis) vengono catturati annualmente
                                                                                       nel mare di Alborán e 13.358 nello Stretto di Gi-
     Al di fuori di queste considerazioni, il legame più di-                           bilterra. Anche gli squali vengono catturati acciden-
     mostrabile è l’importazione di pesce spada dal Maroc-                             talmente da queste flotte. Si è stimato che vengo-
     co all’Italia. Si è stimato che il 95% della produzione                           no catturati tra 7.000 e 8.000 pesci volpe (Alopias
     marocchina di questa specie è esportata attraverso                                vulpinus), squali mako (Isurus oxyrhinchus) e trigoni
     imprese spagnole. Il 75% di questa quantità è de-                                 viola (Prionace glauca) nel mare di Alborán, e tra
     stinata al mercato italiano50. L’incremento della do-                             24.000 e 27.000 nello Stretto di Gibilterra.52
     manda in Italia di pesce spada d’importazione, come
     conseguenza dell’entrata in vigore delle restrizioni
     contro l’uso di reti derivanti, può essere la principale
     causa dell’aumento dell’uso di questo attrezzo da pe-
     sca illegale in Marocco.

16
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* LA CAMPAGNA DI OCEANA NEL 2007                          in seguito, è stato dimostrato che le aperture di ma-
                                                               glia autorizzate sono rivolte alla cattura di sgombridi
     Nel mese di maggio del 2007, osservatori di Oceana
                                                               (Scombridae) e pesci spada di piccola taglia, entram-
     hanno visitato tutti i porti della Campagna, Sicilia
                                                               bi proibiti dalla Regolamentazione comunitaria.
     e della costa calabrese del Tirreno per identificare
     e documentare il numero di unità, le caratteristiche
                                                               Risultati ottenuti
     e gli sbarchi della flotta che continua ad utilizzare
                                                               Come prima approssimazione, Oceana può stabili-
     illegalmente reti derivanti per la cattura di grandi
                                                               re una stima per difetto del numero totale di unità
     pelagici. Le informazioni ricavate sono state poi
                                                               che continuano ad utilizzare reti derivanti nel mar
     completate dalla spedizione condotta in mare aperto
                                                               Tirreno. Nel corso delle campagne del 2005, 2006 e
     dall’Oceana Ranger nei mesi di maggio e giugno del
                                                               2007, Oceana ha documentato l’attività di 137 diver-
     2007, al fine di documentare e denunciare le attività
                                                               se imbarcazioni italiane che usavano reti da posta
     di pesca illegale.
                                                               derivanti.

     Nel corso della campagna del 2007, Oceana ha iden-
     tificato 82 imbarcazioni, la cui descrizione si trova
     negli Allegati I e II del presente documento. Le im-
     barcazioni sono state incluse nella lista in base a due
     criteri principali:
     • Imbarcazioni con reti derivanti a bordo
     • Imbarcazioni in porto con reti derivanti depositate
       nelle stive

     Inoltre, in questa cifra sono state incluse tanto le
     unità che utilizzano le reti derivanti note come spa-
     dare, la cui principale specie obiettivo è il pesce
     spada, quanto le ferrettare, che hanno come specie
     obiettivo soprattutto i piccoli pelagici. Come si vedrà
                                                                Imbarcazioni che potrebbero far uso di reti derivanti. Riposto. 30 maggio 2007.
                                                                © OCEANA.

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A questa cifra probabilmente si possono aggiungere         Questi dati si riferiscono ai porti base delle imbar-
anche tutte quelle imbarcazioni incontrate dagli os-       cazioni osservate, ma sono a loro volta indicativi
servatori di Oceana ed escluse dall’Allegato I perché      della concentrazione reale di imbarcazioni per dipar-
non si poteva dimostrare l’uso di reti derivanti, seb-     timento. Questo fatto mostra significative differenze
bene le loro caratteristiche suggerissero il contrario.    rispetto agli anni precedenti, quando imbarcazioni
Si possono presentare vari esempi al riguardo:             provenienti dai dipartimenti siciliani o calabresi non
                                                           rimanevano nei porti base, ma si spostavano in zone
• Imbarcazioni con i caratteristici verricelli per l’uso
                                                           di pesca vicine alla Sardegna durante le maree di vari
  di reti derivanti, generalmente situati a poppa,
                                                           giorni.
  così da rendere impossibile precisare l'attrezzo da
  pesca utilizzato. Si tratta di casi osservati nel por-
                                                           Un comportamento simile è stato osservato nell’Isola
  to di Riposto.
                                                           di Ischia, dove la proporzione di pescherecci con reti
• Imbarcazioni con la tipica struttura per l’uso di        derivanti provenienti dalla Calabria e dalla Sicilia è
  attrezzi da traino, ma con dei verricelli a poppa.       diminuita ed è aumentata invece la presenza di im-
  Evidentemente, queste imbarcazioni non sono fun-         barcazioni locali54.
  zionali per l’uso di attrezzi da traino, fatto che
  suggerisce che si dedicano all’uso di reti da posta,     Da questi dati affiora l’ipotesi che le imbarcazioni
  più precisamente, di reti da posta derivanti, dato       rimangano nei loro porti base a causa di un aumento
  che presumibilmente i costi operativi risultano più      della vigilanza e del controllo delle attività illegali
  redditizi con l’uso di questo attrezzo.                  da parte della Guardia Costiera di altre regioni.

D’altra parte, siamo a conoscenza dell'uso di reti de-     Infine, la presenza di reti derivanti si concentra in
rivanti nella costa adriatica italiana e nel mar Ionio,    porti chiave, dove il numero di imbarcazioni è più
probabilmente, soprattutto da parte di imbarcazioni        elevato di quello rilevato negli altri anni. Tra questi
che, con una licenza legale da ferrettara, catturano       porti bisogna mettere in evidenza i porti di Sant’Aga-
pesce spada illegalmente con questo attrezzo da pe-        ta di Militello, Bagnara Calabra e Porticello-Porto
sca.                                                       Bagnera.

Tra i dipartimenti marittimi registrati, quelli con il     Si è osservato che nei porti di Sant’Agata di Militello,
maggior numero di pescherecci con reti derivanti           Lipari, Sorrento e Ponza, predomina la presenza delle
sono: Milazzo (36%), Palermo (21%) e Reggio Cala-          reti derivanti denominate ferrettare, anche se questo
bria (9%). Queste tre aree sono, insieme a Catania,        dato è solo un’approssimazione, visto che non si è
le stesse che storicamente costituivano il 70% della       potuta misurare l’apertura di maglia delle reti.
flotta di pescherecci con reti derivanti prima del di-
vieto53.

                                                                                                                      19
Analisi dei risultati
                                                                     109 kw di potenza media. Questi dati si basano su 76
     a) Caratteristiche delle imbarcazioni                           delle 82 unità incontrate, dato che per alcune è stato
     Le caratteristiche delle imbarcazioni osservate sono            impossibile determinare i numeri di registrazione.
     molto eterogenee, fatto che si riflette nelle caratte-
     ristiche di stazza e potenza definite nella “Tabella 3”.        Questi dati sembrano corrispondere in certo modo
     Un peschereccio a reti derivanti medio è un’imbar-              alle caratteristiche osservate nella flotta un anno
     cazione di 12,5 m di lunghezza, 11,8 GT di stazza e             prima dell’entrata in vigore del divieto dell’uso di reti
                                                                     derivanti nell’UE55. Tuttavia, un confronto più detta-
                                                                     gliato indica che nel 2007 c’è una maggior presenza
                                                                     di imbarcazioni di dimensioni minori. Due possono
      Tabella 3. Capacità e caratteristiche dei pescherecci
      a reti derivanti italiani.                                     essere le cause di questo cambiamento:
                                 Stazza totale                       • L’aumento del numero di imbarcazioni di piccole
                                                          898,32
      Numero totale              (GT)                                  dimensioni (>10 GT) favorito dall’autorizzazione
      delle imbarcazioni: 76     Potenza totale                        dell’uso della ferrettara.
                                                        8.358,03
                                 (kw)                                • Lo spostamento delle imbarcazioni di maggiori di-
      Lunghezza         12,52    Fascia                 5,5-21,6       mensioni in zone di pesca situate a sud della Sicilia,
      media (m)                  di lunghezza
                                                                       dove pescano per vari giorni. Di conseguenza, dimi-
      Stazza media      11,82    Fascia di stazza         0,1-59       nuiscono le opportunità di incontrarle in porto.
      (GT)                       (GT)

      Stazza lorda      11,78    Fascia di stazza     1,22-46,56     Per quanto riguarda la struttura delle imbarcazioni
      (TRB)                      (TRB)
                                                                     che utilizzano reti derivanti in Italia, si sono potu-
      Potenza media       109    Fascia di potenza    12,8-432,5     ti distinguere tre tipi di imbarcazioni predominan-
      (kw)                       (kw)
                                                                     ti: pescherecci da traino, pescherecci a palangari e
      Anno medio         1987    Fascia anno          1977-2006      imbarcazioni polivalenti di dimensioni inferiori. Di
      di entrata                 di entrata
                                                                     quest’ultimo gruppo fanno parte le imbarcazioni di
      in servizio                in servizio
                                                                     meno di 10 TSL (tonnellata di stazza lorda), il cui nu-
      Percentuale delle imbarcazioni costruite a partire dal 2002:   mero è aumentato del 68% rispetto ai dati del 2001.
                                 17%
                                                                     L’attrezzo utilizzato da questo gruppo è soprattutto
                                                                     la rete derivante di tipo ferrettara.

20
b) Licenze di pesca                                                         Questo fatto contrasta fortemente con il tipo di im-
                Nelle licenze di pesca che esibiscono queste imbar-                         barcazioni osservate, che nella maggior parte dei casi
                cazioni si è potuta osservare la stessa eterogeneità                        non presentano una struttura né dei dispositivi adat-
                che le caratterizza. Il 52,6% delle imbarcazioni pos-                       ti alle licenze di cui dispongono, come è evidente
                siede licenze da circuizione combinate nella maggior                        soprattutto nelle imbarcazioni con licenza da traino
                parte dei casi con licenze da palangaro di superfi-                         di fondo o circuizione. Questo caso verrà analizzato
                cie, il 22,3% è costituito da licenze da palangaro                          più in profondità nel paragrafo dedicato alla flotta di
                combinate soprattutto con licenze da reti da posta                          Porticello-Porto Bagnera.
                derivanti, e il 14,47% esibisce licenze da traino di
                fondo combinate con licenze da circuizione o palan-                         c) Imbarcazioni sovvenzionate: la truffa dei fondi
                garo. Soltanto il 10,5% è costituito da qualche tipo                        comunitari
                di licenza da posta.                                                        Delle imbarcazioni osservate da Oceana nei tre anni
                                                                                            di campagna, 28 unità erano state sovvenzionate per
Il Gabbiano, imbarcazione con reti derivanti a bordo e con licenza per strascico di fondo   la loro riconversione durante il secondo piano intra-
e circuizione. Sapri. 26 maggio 2007. © OCEANA.                                             preso dal Governo italiano55. 919.000 euro sono stati
                                                                                            investiti per la riconversione di una flotta che ha
                                                                                            continuato a pescare con reti derivanti anche dopo
                                                                                            l’entrata in vigore del divieto. Ciò significa che, per
                                                                                            quanto riguarda il numero di imbarcazioni, quasi il
                                                                                            32% della riconversione condotta nel 2002 ha fallito
                                                                                            e circa il 63% per quanto riguarda invece gli incenti-
                                                                                            vi percepiti dai proprietari. Inoltre, alcune di queste
                                                                                            unità erano già state sovvenzionate precedentemen-
                                                                                            te, nel periodo SFOP (SFOP: Strumento finanziario di
                                                                                            orientamento della pesca) 1997-1999, per esempio
                                                                                            le imbarcazioni Felice o Ross Lucy.

                                                                                                                                                      21
studio, il proprietario e l’equipaggio di questa im-
                                                                                                    barcazione avrebbero percepito 150.800 euro come
                                                                                                    compensazione per la riconversione57. Se questa im-
                                                                                                    barcazione si fosse riconvertita nel 1997, il primo
                                                                                                    anno del piano, la compensazione per il proprietario
                                                                                                    della flotta sarebbe ammontata a 94.000 euro59.

                                                                                                    Non sappiamo se la riconversione sia stata portata a
                                                                                                    termine o meno, tuttavia consta che questa imbarca-
                                                                                                    zione continua a pescare con reti da posta derivanti
                                                                                                    di tipo ferrettara per la cattura del pesce spada, oltre
                                                                                                    10 anni dopo l’applicazione del primo piano di ricon-
                                                                                                    versione.

L’imbarcazione Roma II, sovvenzionata con 29.996 per la sua riconversione, con reti                 L’importo totale investito nella riconversione e razio-
derivanti a bordo. Isola di Ischia. 23 maggio 2007. © OCEANA.
                                                                                                    nalizzazione della flotta italiana che utilizzava reti
                                                                                                    derivanti è stato di molto superiore agli importi con-
              Questi dati appaiono ancora più preoccupanti se si                                    templati in principio dalle fonti ufficiali59.
              tiene presente che il grosso della flotta di pesche-
              recci a reti derivanti italiani aveva aderito ai piani                                Inoltre, questa flotta ha percepito incentivi addi-
              di riconversione e smantellamento nel periodo SFOP                                    zionali nell’ambito dei diversi programmi SFOP e un
              1997-1999; per questo motivo, è probabile che ci                                      ampio ventaglio di misure strutturali, al di fuori dei
              sia ancora una percentuale maggiore di imbarcazioni                                   piani di riconversione.
              che continua a pescare con reti derivanti, pur avendo
              percepito degli incentivi.                                                            D’altra parte, sono state identificate delle imbarca-
                                                                                                    zioni che continuano a pescare illegalmente con reti
              Tuttavia, la mancanza di trasparenza al riguardo ren-                                 derivanti sebbene abbiano percepito fondi per la loro
              de difficile il compito di stimare quante imbarcazioni                                costruzione, per esempio la Stella del Mare, finanzia-
              di questa flotta illegale erano state sovvenzionate                                   ta nel 2005 con 70.000 euro e sorpresa nel 2007 con
              nel periodo SFOP 1997-1999, nell’ambito del primo                                     reti derivanti sul molo.
              Piano Spadare.
                                                                                                    Un altro caso da prendere in considerazione è quello
              Ad esempio, una delle imbarcazioni sorpresa pescan-                                   del peschereccio da traino Stefanina madre, sorpreso
              do nelle acque di Lipari, il Salvatore, aveva parteci-                                nel 2007 con reti derivanti a bordo e sul punto di
              pato ad uno studio economico sull’accettazione del                                    ricevere una sovvenzione di 93.850 euro per il suo
              primo piano di riconversione da parte della flotta di                                 smantellamento.
              pescherecci a reti derivanti italiani. Secondo questo

                 Il peschereccio con reti derivanti Salvatore vicino all’isola di Lipari. 7 giugno 2007. © OCEANA/ Carlos Suárez.

22
D’altra parte, molte delle imbarcazioni denuncia-
                                                                           te sono dotate di Sistemi di Localizzazione di Navi
                                                                           (VMS) o “scatole blu”, che possono essere un efficace
                                                                           strumento per l’ispezione, soprattutto in quelle im-
                                                                           barcazioni che non hanno la licenza da palangaro di
                                                                           superficie, come i pescherecci da traino che pescano
                                                                           con reti derivanti illegali.

                                                                           È evidente che il controllo effettuato nei porti è il
                                                                           principale strumento per ottenere l’eliminazione del-
                                                                           l’uso illegale di questo attrezzo da pesca, nonché
  L’imbarcazione Ross Lucy. Sant Carles de la Rápita. 26 settembre 2007.   una corretta documentazione dei fatti e lo scambio
  © OCEANA/ Juan Cuetos.                                                   di informazioni tra le autorità importanti, al fine di
                                                                           rilevare e prevenire qualsiasi truffa in termini di sov-
Il fatto che, anni dopo il finanziamento di una ri-                        venzioni, licenze di pesca o sbarchi.
conversione, la flotta continui a pescare con un at-
trezzo illegale può essere dovuto a diverse cause, ma
il principale motivo cui attribuire l’inadempimento
sistematico del divieto dell’uso di reti derivanti da
parte della flotta italiana, è la perdita di entrate do-
vuta al cambio di attrezzo da pesca. Il pesce spada è
un prodotto molto consumato in Italia e si è stimato
che i profitti per una sola imbarcazione dedita alla
pesca con questo attrezzo sono in media del 25%
superiori rispetto al valore aggiunto lordo ottenuto
da un’imbarcazione media della flotta nazionale70.

Malgrado gli ingenti incentivi percepiti per la ricon-
versione e probabilmente dopo un periodo di interru-
zione temporanea della pesca, alcuni armatori hanno                          Imbarcazioni con reti derivanti a bordo. Molte di queste imbracazioni erano state
ripreso questa attività che, anche se illegale, apporta                      denunciate negli anni precedente. Porto di Sorrento. 24 maggio 2007. © OCEANA.
maggiori entrate con un costo, in termini operativi,
di molto inferiore rispetto al resto delle attività pe-
scherecce.                                                                 * CASI PRATICI
                                                                           L’uso della ferrettara: l’illegalità di una rete
c) Carenze nelle misure di controllo                                       derivante legale
Alcune delle imbarcazioni incontrate durante la cam-                       Le reti derivanti di tipo ferrettara erano ampiamente
pagna del 2007 erano già state denunciate prece-                           utilizzate prima del divieto dell’uso di reti derivanti.
dentemente da Oceana e da altre organizzazioni non                         Queste reti vengono utilizzate per la cattura di un
governative come Greenpeace71 o Humane Society72.                          ampio ventaglio di specie pelagiche; la specie obiet-
Tuttavia, sembra che queste denunce non abbiano                            tivo varia in funzione dell’apertura di maglia impie-
raggiunto l’effetto voluto, dato che le stesse imbar-                      gata. Tradizionalmente, queste reti non erano molto
cazioni continuano costantemente la loro attività nei                      lunghe, ma si è approfittato della loro esistenza per
porti dove erano già state denunciate diverse volte.                       proteggere l’uso di reti derivanti dopo il divieto.

Ross Lucy, Felice, Biaggio Anna o Diomede II sono                          Infatti, l’impiego di queste reti venne proposto come
solo alcuni dei nomi delle imbarcazioni legate all’uso                     alternativa all’uso delle reti derivanti durante i pia-
illegale di reti derivanti, a partire dall’entrata in vi-                  ni di riconversione, permettendo così la cattura di
gore del divieto europeo. Pare che l’attività di queste                    alcune specie proibite in un periodo di transizione
imbarcazioni non risulti danneggiata dalla legislazio-                     fino all’entrata in vigore del Regolamento comunita-
ne vigente poiché, nonostante le denunce contro di                         rio63, che vietava l’uso di reti derivanti. A partire dal
esse si accumulino anno dopo anno, esse usufruisco-                        1º gennaio 2002, si autorizzava l’uso della ferrettara
no degli stessi vantaggi, in termini di sovvenzioni, di                    solo a queste condizioni: uso a una distanza dalla co-
un peschereccio che rispetti la legge.                                     sta inferiore alle 3 miglia, lunghezza massima di 2 km

                                                                                                                                                         23
e apertura massima di maglia di 10 cm64. A partire da
                                                                                         Tabella 4. Specie pelagiche la cui cattura con reti
     questa data, veniva autorizzata solo la cattura di ric-                             derivanti di qualunque lunghezza è vietata dalla
     ciole (Seriola dumerilii), occhiate (Oblada melanura),                              legislazione comunitaria74.
     salpe (Salpa salpa), boghe (Boops boops), sgombri
                                                                                        Nome comune          Nome scientifico
     (Scomber spp.), sardine (Sardina pilchardus), alacce
                                                                                        Alalunga             Thunnus alalunga
     (Sardinella aurita) e alici (Engraulis encrasicholus).
                                                                                        Tonno rosso          Thunnus thynnus

                                                                                        Tonno obeso          Thunnus obesus

                                                                                        Tonnetto striato     Katsuwonus pelamis

                                                                                        Palamita             Sarda sarda

                                                                                        Tonno albacora       Thunnus albacares

                                                                                        Tonno pinna nera     Thunnus atlanticus

                                                                                        Tonnetto             Euthynnus spp.

                                                                                        Tonno del Sud        Thunnus macoyii
       L’imbarcazione Ulises in atto di catturare un pesce della famiglia
       degli sgombridi. Acque dell’isola di Lipari. 8 giugno 2007.                      Bisi o Tombarelli    Auxis spp.
       © OCEANA/ Jesús Renedo.
                                                                                        Pesce castagna       Brama brama

                                                                                        Marlin               Makaira spp./ Tetrapturus spp.
     La Commissione Europea si pronunciò riguardo al-
     l’uso di questo attrezzo da pesca e lo definì come                                 Pesce vela           Istiophorus spp.
     un attrezzo litorale, destinato alla cattura di specie
                                                                                        Pesce spada          Xiphias gladius
     pelagiche ed epipelagiche, capace di catturare ac-
     cidentalmente specie proibite65. Successivamente,                                  Costardella          Scomberesox spp./ Cololabys spp.
     accettava l’autorizzazione di 10 cm di maglia mas-
     sima in consonanza con la normativa comunitaria66.                                 Corifene             Coryphaena spp.

     Ciononostante, l’uso della ferrettara ha costituito fin                            Squali               Hexanchus griseus/ Cetorhinus
     dall’inizio una scappatoia affinché i pescherecci ap-                                                   maximus/ Alopiidae/ Carcharhinidae/
     pena riconvertiti potessero continuare la cattura del                                                   Sphyrnidae/ Lamnidae
     pesce spada e di varie specie di sgombridi, vietati dal                            Cefalopodi           Tutte le specie
     Regolamento comunitario (Tabella 4).

       L’imbarcazione San Bartolo. Acque di Lipari. 7 giugno 2007. © OCEANA/ Carlos Suárez.

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