Relazione tecnica HPV - Determinazione del genotipo del virus - AKI Italia Srl
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Pagina 1 / 6 Relazione tecnica Determinazione del genotipo del virus HPV
Pagina 2 / 6 PROSPETTO DELL'ANALISI Paziente ******************** Tipo Campione Tampone Eso-Endocervicale Codice Campione ******* Metodo Amplificazione genica e sequenziamento automatico Analisi HPV screening + Tipizzazione tutti i genotipi virali Conclusioni POSITIVO per la presenza del genoma virale HPV nel campione biologico in esame. Genotipo HPV: 16 Informazioni per il paziente Il virus del papilloma umano (HPV) è un virus a DNA appartenente alla famiglia papillomaviridae. L'infezione da HPV rappresenta la più diffusa patologia sessualmente trasmessa, ma il contagio è possibile anche tramite contatto cutaneo mediante biancheria o indumenti venuti a contatto con persone infette. Il virus HPV è responsabile di lesioni iperproliferative in diversi distretti cutanei (verruche cutanee, generalmente su mani e piedi) e mucosali (mucosa labiale, tratto respiratorio e genitale). In particolare, a livello genitale (perineo, vulva, vagina, collo dell’utero, ano, pene, scroto) l’HPV può causare condilomi (verruche genitali) e neoplasie maligne. Nella popolazione sessualmente attiva, l'80% dei soggetti analizzati presenta l'infezione da HPV, con un picco di prevalenza in donne di età compresa tra i 20 e i 25 anni, indicando la precoce acquisizione dell'infezione all'esordio dell'attività sessuale. Nel 90% dei casi l'infezione da HPV non provoca manifestazioni cliniche e regredisce spontaneamente. Se l'infezione persiste, la presenza di HPV può causare mutazioni nelle cellule della cervice uterina che
Pagina 3 / 6 possono portare all'insorgenza di cancro. L'infezione genitale da HPV è molto frequente anche negli uomini, nei quali spesso risulta asintomatica e senza lesioni clinicamente evidenti, costituendo però un importante serbatoio di infezione sessualmente trasmissibile. Sono stati identificati più di 100 tipi di HPV, di cui circa 40 infettano il tratto genitale per il loro tropismo a livello dell’epitelio squamoso di cervice, vagina, vulva e regione perianale. I genotipi dell’HPV possono essere classificati in tre gruppi in relazione alla loro capacità oncogenica: · genotipi ad “alto rischio” associati all’insorgenza del cancro della cervice; · genotipi a “basso rischio” associati all’insorgenza di lesioni condilomatose benigne; · genotipi classificati come “probabile alto rischio” in merito ai quali vi sono ancora dati non conclusivi riguardo all’associazione con il cancro della cervice. La seguente tabella, basata sulle informazioni attualmente disponibili nella letteratura scientifica, riporta la suddivisone tra genotipi ad alto e basso rischio per gli HPV mucosali e cutanei (che occasionalmente vengono rilevati a livello della mucosa). Tipo di Rischio Genotipo HPV16, HPV18, HPV31, HPV33, HPV34, HPV35, HPV39, HPV45, HPV51, HPV52, Alto rischio HPV56, HPV58, HPV59, HPV67, HPV68, HPV70, HPV73, HPV82, HPV85 Probabile alto rischio HPV26, HPV30, HPV53, HPV66, HPV69
Pagina 4 / 6 HPV2, HPV3, HPV5, HPV6, HPV7, HPV8, HPV9, HPV10, HPV11, HPV12, HPV13, HPV14, HPV15, HPV17, HPV19, HPV20, HPV21, HPV22, HPV23, HPV27, HPV28, HPV29, HPV32, HPV36, HPV37, HPV38, Basso rischio HPV40, HPV42, HPV43, HPV44, HPV47, HP 49, HPV54, HPV55, HPV57, HPV61, HPV62, HPV71, HPV72, HPV74, HPV75, HPV76, HPV78, HPV80, HPV81, HPV83, HPV84, HPV86, HPV87, HPV89, HPV90, HPV91, HPV93, HPV94 Numerosi studi clinici hanno dimostrato l’associazione tra HPV e tumore della cervice, che a livello mondiale è il secondo per diffusione e frequenza nella popolazione femminile. La capacità di indurre cervico-carcinoma è correlata alla sequenza genetica (genotipo) del virus infettante, da cui deriva la capacità del virus di integrare il proprio genoma in quello della cellula ospite e successivamente interagire con i delicati meccanismi di replicazione cellulare. Lo sviluppo del tumore cervicale è preceduto dalla comparsa di lesioni pre-cancerose che impiegano molti anni ad evolvere in carcinoma invasivo e, poiché si tratta di lesioni asintomatiche, possono essere rilevate solo grazie a programmi di screening. Se rilevate per tempo, tali lesioni possono essere eliminate con intervento di efficacia quasi del 100%. Il successo dei programmi di prevenzione dipende dall'accuratezza dell'esame citologico nonché dalla corretta gestione del follow-up della paziente con Pap-test anomalo. Ampi studi di screening di popolazione sottolineano l'efficacia della combinazione del Pap test con il test per la rilevazione del DNA di HPV ad alto rischio quale metodo per la rilevazione di stadi anche iniziali di tumori al collo dell'utero. Il test HPV-DNA è una tecnica molecolare che consente di rilevare la presenza del genoma virale, e quindi la presenza di infezione, prima che le cellule del collo dell'utero presentino anomalie visibili. Un risultato positivo a questo test non è necessariamente legato alla effettiva presenza di
Pagina 5 / 6 lesioni genitali o di carcinoma della cervice uterina, né stabilisce con certezza un successivo sviluppo, ma suggerisce alla donna di sottoporsi a controlli regolari, fino alla regressione dell’infezione. La diagnosi molecolare porta numerosi vantaggi: - evidenzia la presenza del virus prima della comparsa di manifestazioni cliniche del tumore; - permette lo screening necessario per quelle persone che vogliono poi sottoporsi alla vaccinazione; - identifica le donne a rischio di sviluppare carcinoma della cervice uterina; - aumenta il valore del Pap-test che in alcuni casi può incorrere in “falsi positivi” o “falsi negativi”; - aiuta nella gestione dei referti da Pap-test con risultato incerto (ASC-US o ASIL, secondo Bethesda 2001); Il test HPV-DNA quindi può essere utilizzato per uno screening primario, per monitorare lo stato delle pazienti a cui è stata diagnosticata l’infezione e per il follow-up post operatorio, in modo da avere una diagnosi precoce in caso di ripresa della malattia. Dato che la prognosi dell’infezione da HPV è fortemente dipendente dal tipo virale con cui ci si infetta, oltre a diagnosticare la presenza del virus, risulta estremamente utile a livello clinico effettuare anche la tipizzazione, che consente di discriminare tra infezioni da genotipi "alto rischio" e "basso rischio". L'attribuzione del tipo virale viene condotta mediante l'analisi di sequenza impiegando un sequenziatore automatico a tecnologia fluorescente e successiva comparazione della sequenza ottenuta con i tipi e sottotipi virali identificati e descritti in letteratura. Gli HPV ad alto rischio sono responsabili del 99.7 % dei carcinomi della cervice uterina (i tipi maggiormente oncogeni sono 16, 18, 31, 33, 45). In base all’esito della tipizzazione sarà possibile valutare l’effettivo fattore di rischio di sviluppo di tumore della cervice. L’identificazione del genotipo virale risulta inoltre estremamente utile anche per monitorare la persistenza di infezione da genotipi ad alto rischio, infatti proprio lo stabilizzarsi dell’infezione con un determinato tipo, e quindi la sua persistenza è un indice di una maggiore probabilità di sviluppo di tumore. BIBLIOGRAFIA 1. Epidemiologic Classification of Human Papillomavirus Types Associated with Cervical Cancer. Munoz et al. The New England Journal of Medicine 348 (2003) 2. Classification of papillomaviruses. De Villiers et al. Virology 324 (2004)
Pagina 6 / 6 3. IARC monographs on the evaluation of carcinogenic risks to humans, volume 90, human papillomaviruses. Lyon: International Agency for Research on Cancer; 2007. 4. Human Papillomavirus: HPV Information for Clinicians (CDC, aprile 2007)
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