Relazione storico-bibliografica sulle serie fotografiche dedicate al sipario di Pablo Picasso per il balletto "Parade" - CIVICO ARCHIVIO ...

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CIVICO ARCHIVIO FOTOGRAFICO DI MILANO
                    FONDO PAOLO MONTI

  Relazione storico-bibliografica sulle serie fotografiche
dedicate al sipario di Pablo Picasso per il balletto “Parade”

                      A cura di Elena Gervasoni

                             luglio 2020
SEGNATURE ARCHIVISTICHE DELLE SERIE FOTOGRAFICHE

Serie S.049.09.07, inv. s.049.09.07                                                    Serie G4725-4728, inv. G4725
Serie R05080-05086, inv. R05080                                                        Serie R16102-16104, inv. R16102

DATI TECNICI DELLE SERIE FOTOGRAFICHE

Il nucleo di fotografie in oggetto è costituito da 21 fototipi, di cui: 7 stampe alla gelatina bromuro d’argento su
carta in b/n, di formato 18x24 o 24x30 (serie S.049.09.07); 14 negativi alla gelatina bromuro d’argento su
pellicola in b/n, di formato 6x6 o 10x12 (serie G4725-4728, R05080-05086, R16102-16104).

SOGGETTO DELLE SERIE FOTOGRAFICHE

a. I personaggi ritratti

    Le fotografie raffigurano Carlo Cardazzo (Venezia 1908 – Pavia 1963), fondatore delle storiche gallerie del
    Cavallino (Venezia), del Naviglio (Milano), Selecta (Roma), e la scrittrice Milena Milani (Savona 1917-2003),
    per quindici anni compagna del gallerista. Sono ritratti seduti sopra il grande sipario dipinto da Pablo Picasso
    nel 1917, disteso a terra nel cortile della Galleria del Naviglio di Milano (via Manzoni n. 45). Insieme a loro,
    in alcuni degli scatti fotografici, figurano altri tre personaggi maschili non identificati.

b. Il sipario di Picasso

    Sinossi1
    La grande tela fu dipinta da Pablo Picasso nel 1917 come sipario per Parade, il balletto nato dalla regia di
    Jean Cocteau, con musiche di Erik Satie e coreografia di Léonide Massine, eseguita dalla celebre Compagnia
    dei balletti russi di Sergej Djagilev. Oltre alla realizzazione del rideau, Picasso fu responsabile della scenografia
    e dei costumi. La prima messa in scena, avvenuta al Théâtre du Châtelet di Parigi il 18 maggio 1917 e
    realizzata a scopo benefico a favore del Fondo per la Guerra, suscitò scandalo e indignazione nel pubblico,
    impreparato alla “frivolezza della prima rappresentazione teatrale cubista della storia” – come la definì
    Gertrude Stein – e afflitto dai tragici eventi della Prima guerra mondiale.

    Si trattava, infatti, di un balletto senza trama, ispirato alla Commedia dell’arte italiana: una semplice “parata”
    di artisti da fiera – il “Prestigiatore cinese”, la “Ragazza americana” e “Due acrobati” – che si esibiscono in
    numeri circensi lungo un boulevard parigino, con lo scopo di attirare i passanti e farli entrare nel loro circo
    per lo spettacolo vero e proprio. Insieme a loro, due Managers, uno parigino e l’altro americano, si danno
    da fare invano per attirare quante più persone possibili e vendere loro i biglietti: nessuno però sceglie di
    entrare. Lo spettacolo, di fatto, è già avvenuto gratuitamente per strada. Dopo l’ultimo numero di due
    acrobati che si lanciano in un salto mortale ad angelo, la compagnia scoraggiata esce di scena.

    Il balletto fu ideato tra l’autunno del 1916 e i primi mesi dell’anno seguente a Roma, dove si raccolsero al
    lavoro Djagilev, Satie, Massine, Cocteau e Picasso – che qui conobbe la ballerina russa Olga Kokhlova, sua
    futura moglie. Fu quindi presso lo studio preso in affitto in via Margutta 53b che il pittore eseguì il bozzetto
    per il sipario, la cui realizzazione avvenne poi, in poco più di due settimane, a Parigi – grazie all’aiuto del
    pittore italiano Carlo Socrate, che già in precedenza aveva lavorato per le scenografie della Compagnia dei
    balletti russi.

    Il soggiorno italiano compiuto da Picasso nel 1917, e in particolare la visita a Napoli e Pompei, dovette influire
    notevolmente sull’elaborazione dell’iconografia del sipario – opera con la quale la critica è solita far

1
    Il sintetico resoconto qui proposto è stato redatto sulla base delle fonti citate in Bibliografia (pp. 4-5).

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coincidere l’inizio del secondo periodo classicista dell’artista, connotato dalla ripresa di temi e linguaggi del
    precedente Periodo rosa (1905-1906). Sulla superficie del rideau due gruppi si contendono lo spazio: a
    sinistra è raffigurato, con un piccolo puledro, un cavallo bianco alato come Pegaso, sopra il quale una figura
    di danzatrice angelica tende la mano ad una scimmia arrampicatasi su una scala a pioli. A destra, invece, un
    gruppo di personaggi della Commedia dell’Arte – si riconoscono Arlecchino, Pierrot, un Toreador chitarrista,
    Colombina e un marinaio francese – siedono festanti attorno a una tavola, serviti da uno schiavo moro con
    turbante. Alle loro spalle, oltre il tendaggio rosso, si apre uno scorcio naturale con rovine antiche, chiuso
    sullo sfondo dal profilo fumante del Vesuvio.
    La scena rispecchia la scelta di Cocteau di presentare Parade come uno spettacolo di strada, con tutta la
    freschezza e la carica popolare tipica del genere, caratteristiche che Picasso dovette ritrovare a Napoli in
    alcune riproduzioni delle incisioni della serie Scene popolari di Napoli del pittore ottocentesco della Scuola
    di Posillipo, Achille Vianelli. In particolare, l’incisione intitolata La Taverna, (una riproduzione della quale è
    conservata presso l’Archivio del Museo Picasso di Parigi) sembra costituire il referente iconografico diretto
    per il gruppo di destra ritratto sul sipario, poiché identici sono la disposizione delle figure attorno alla tavola
    e il tema paesistico sullo sfondo.
    Al realismo del sipario si contrapponeva, infine, il linguaggio pienamente cubista della scenografia, composta
    di quinte e fondale privi di qualsiasi dato di profondità spaziale, e dei giganteschi personaggi dei Managers e
    del cavallo, rivestiti in cartapesta e posti al centro della scena.

    Scheda dell’opera
    Pablo Picasso,
    Sipario del balletto Parade, 1917
    tempera su tela, 1050 x 1640 cm
    Parigi, Centre Georges Pompidou
    AM 3365 P

    Esposizioni
    Londra, Tate Gallery, 6 luglio-18 settembre 1960, Picasso
    Tolosa, Musée des Augustins, giugno-settembre 1965, Picasso e le Théâtre Toulouse
    New York, Brooklyn Museum, 18 maggio-15 luglio 1984, Pablo Picasso: Curtain from La Parade
    Verona, Palazzo della Gran Guardia, 7 giugno-9 settembre 1990, Picasso in Italia
    Venezia, Palazzo Grassi, 1 marzo-28 giugno 1998, Picasso 1917-1924
    Metz, Centre Pompidou-Metz, 17 novembre 2012-18 marzo 2013, Parade
    Napoli, Museo Capodimonte, 8 aprile-10 luglio 2017, Picasso e Napoli: Parade
    Roma, Palazzo Barberini, 22 settembre 2017-21 gennaio 2018, Picasso. Parade il sipario

DATAZIONE E CONTESTUALIZZAZIONE DELLE SERIE FOTOGRAFICHE

- Sulla base delle fonti bibliografiche consultate, le serie fotografiche che ritraggono Carlo Cardazzo e Milena
Milani seduti sul grande sipario di Picasso sarebbero da datarsi all’anno 1954. Tale ipotesi viene avanzata a
partire da una testimonianza orale della Milani, raccolta e riferita da Luca Massimo Barbero2, che colloca
all’aprile del 1954 una fotografia in bianco e nero raffigurante la stessa scrittrice ripresa dall’alto e seduta
sopra il rideau srotolato a terra3 (evidentemente da identificare con uno degli scatti di Paolo Monti

2
  Luca Massimo Barbero, Francesca Pola, Una “centrale creativa” a Milano. La Galleria del Naviglio di Carlo Cardazzo, in
Carlo Cardazzo. Una nuova visione dell’arte, catalogo della mostra (Venezia, Collezione Peggy Guggenheim, 1 novembre
2008-9 febbraio 2009), a c. di Luca Massimo Barbero, Milano, Electa, 2008, p. 183, nota 11; poi citata anche in Luca
Massimo Barbero, Parade a Milano, in Picasso Parade Napoli, catalogo della mostra (Napoli, Museo Capodimonte /
Pompei, Antiquarium, 8 aprile-10 luglio 2017), a c. di Sylvain Bellenger, Luigi Gallo, Milano, Electa, 2017, p. 193.
3
  Pubblicata in Luca Massimo Barbero, Francesca Pola, Una “centrale creativa” a Milano, cit., p. 170, con la seguente
didascalia, priva di relativi crediti fotografici: “Milena Milani nel cortile della Galleria del Naviglio, seduta sul sipario per
Parade di Pablo Picasso, aprile 1954” (cfr. fotografia in calce a questo testo, p. 3).

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appartenenti alle serie S.049.09.07, in oggetto in questa relazione4). Stando alla testimonianza sopracitata, la
fotografia sarebbe stata scattata nell’aprile del 1954, a Milano, presso il cortile della Galleria del Naviglio di
Carlo Cardazzo (via Manzoni n. 45). Lo stesso scatto risulta pubblicato, l’anno successivo, a corredo di un
articolo apparso sulla rivista parigina “XXe Siècle”5 – diretta dall’editore e scrittore d’arte Gualtieri di San
Lazzaro (Catania 1904-Parigi 1974) – in occasione della pubblicazione di una raccolta di racconti della scrittrice
(Milena Milani, Emilia sulla diga, Mondadori, Milano, 1954). Di conseguenza l’anno 1955 costituisce
necessariamente il termine ante quem per la datazione delle serie fotografiche.

- Le ragioni per cui il sipario di Pablo Picasso sia giunto nelle mani del gallerista alla metà degli anni Cinquanta,
e quindi fotografato presso la Galleria del Naviglio, restano tutt’ora abbastanza oscure: secondo una prima
ipotesi di studio6, Cardazzo lo avrebbe recuperato dal Teatro alla Scala di Milano (sito a pochi passi dalla sua
galleria), dove sarebbe stato custodito in occasione delle due grandi retrospettive che l’Italia dedicò all’opera
di Pablo Picasso nel 19537.
Tuttavia, dato che il rideau non figura nel catalogo delle opere esposte a Roma, né tra quelle esposte a Milano8,
sembra più plausibile quanto riportato da Milena Milani nella sopracitata testimonianza: cioè che in quel giro
di anni ne fosse diventato proprietario Graziano Gasparini, un collezionista e amico di Cardazzo residente in
Argentina. Quest’ultimo, in un primo momento, sarebbe stato intenzionato a tagliare il grande telero e a
conservarne solo il pannello centrale9. Scongiurata poi l’ipotesi di uno smembramento, il Gasparini tentò di
restituirlo all’artista, scambiandolo con un’opera di più modeste dimensioni. Fallito però anche l’accordo con
Picasso, si rivolse allora a Cardazzo, chiedendogli di farsi intermediario per la vendita del sipario.

- Secondo quanto riportato da Mario Ursino10, il 14 aprile 1954 Cardazzo indirizzò dunque una prima offerta
formale di vendita alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma – tramite lettera su carta intestata della
Galleria d’Arte del Naviglio indirizzata all’allora direttrice della GNAM, Palma Bucarelli. Dopo un primo
interessamento della direttrice (cfr. lettera di risposta in data 5 maggio 1954), però, il carteggio tra lei e
Cardazzo11 si interruppe. Un’annotazione a matita, probabilmente vergata dall’archivista del tempo della

4
  Si segnala che in nessuna delle fonti consultate (cfr. Bibliografia) la fotografia citata da Milena Milani – e riprodotta nel
catalogo menzionato alla precedente nota 2 – è riferita a Paolo Monti. L’attribuzione della stessa alla serie S.049.09.07
del Fondo Monti, che si propone in questa sede, si fonda sull’evidente identità delle due immagini e sui relativi dati
contestuali.
5
  Milena Milani et l’arte sacré, in La matière et le temps dans le art plastiques, “XXe Siècle”, 5 (double), giugno 1955, p.
79. Il riferimento a tale articolo e al suo corredo fotografico è riportato in Luca Pietro Nicoletti, Tra Francia e Italia. Con
Carlo Cardazzo, da “Parade” a Fautrier, in Id., Gualtieri di San Lazzaro. Scritti e incontri di un editore d’arte a Parigi,
Macerata, Quodlibet, 2014, p. 160 e ripreso in Luca Massimo Barbero, Parade a Milano, cit., p. 193.
6
  Cfr. Luca Massimo Barbero, Francesca Pola, Una “centrale creativa” a Milano, cit., p. 183, nota 11.
7
  Mostra di Pablo Picasso, Roma, Galleria Nazionale di Arte Moderna, 5 maggio-5 luglio 1953, a cura di Palma Bucarelli e
Lionello Venturi; Mostra di Picasso, Milano, Palazzo Reale, 23 settembre-31 dicembre, a cura di Fernanda Wittgens e
Franco Russoli.
8
  Secondo quanto riferito da Luca Pietro Nicoletti, in Tra Francia e Italia, cit., p. 161
9
   La notizia riportata da Milani trova conferma nella testimonianza di Gualtieri di San Lazzaro – all’epoca amico del
gallerista Cardazzo e suo interlocutore privilegiato per gli scambi artistici fra Italia e Francia – pubblicata nella seconda
edizione di Parigi era viva, Milano, Mondadori, 1966, pp. 289-291: “Cardazzo […] aveva ritrovato a Milano, il sipario di
Parade, dodici metri di altezza per sei o sette di larghezza, di cui il proprietario, un argentino, si proponeva di ritagliare e
conservare solo il pannello centrale, non avendo nessuna intenzione di costruire un palazzo per poterlo esporre intero
[…]”. L’estratto è citato in Luca Pietro Nicoletti, in Tra Francia e Italia, cit., pp. 161-162 e in Luca Massimo Barbero, Parade
a Milano, cit., pp. 198-199.
10
    Mario Ursino, Il “Sipario” di Picasso? Lo voleva Palma Bucarelli!, aboutartonline.com (rivista d’arte online), ottobre
2017.
11
    Conservato presso l’Archivio Generale della Galleria Nazionale di Roma e consultato da Mario Ursino, oltre al Fondo
Cardazzo in deposito presso la Fondazione Giorgio Cini di Venezia, per ricostruire la vicenda di cui rende conto nell’articolo
citato alla precedente nota 9. Nel medesimo contributo, inoltre, Ursino accenna alle ingerenze che il senatore Eugenio
Reale, membro del Comitato Esecutivo della retrospettiva romana di Picasso del 1953, avrebbe esercitato ai danni della
direttrice Palma Bucarelli, per evitare che le trattative di vendita del sipario tra lei e Cardazzo andassero a buon fine.

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Galleria Nazionale d’Arte Moderna, fu poi apposta sulla copertina della cartella contenente le lettere in
questione: “Ormai comprato del [sic.] Musée d’Art Moderne”12.

- Nel frattempo, infatti, stando al racconto di Gualtieri di San Lazzaro13 e a documenti d’archivio conservati nel
fondo dello stesso scrittore siciliano14, Cardazzo aveva messo in moto la sua diramata rete di conoscenze per
vendere l’opera allo Stato francese. Le contrattazioni con il direttore del Musée National d’Art Moderne di
Parigi, Jean Cassou, furono avviate nel gennaio 1955; il mese successivo Bernard Dorival, ispettore di belle arti
e conservatore presso il museo parigino, era incaricato da Cassou di recarsi a Milano per prendere visione del
sipario, installato sul palcoscenico del Teatro alla Scala15, alla presenza di Cardazzo.
L’esito della visita fu positivo e così in aprile si procedette all’invio dell’opera a Parigi, per sottoporla alla
commissione del Louvre. Giunta nella capitale francese solo un mese più tardi, superò l’esame del comitato:
entro l’estate del 1955 le contrattazioni sul prezzo di vendita si sarebbero concluse e il sipario di Picasso per
Parade sarebbe entrato ufficialmente nelle collezioni francesi. Attualmente l’opera è conservata presso il
Centre Georges Pompidou di Parigi.

                                 Riproduzione della fotografia pubblicata nel catalogo
                       Carlo Cardazzo. Una nuova visione dell’arte, Milano, Electa, 2008, p. 170.

BIBLIOGRAFIA

1981
Giovanni Carandente, Il viaggio in Italia: 17 febbraio 1917, in Picasso. Opere dal 1895 al 1971 dalla Collezione Marina
Picasso, catalogo della mostra (Venezia, Palazzo Grassi, 3 maggio-26 luglio 1981), a c. di Giovanni Carandente,
Firenze, Sansoni, 1981, pp. 45-57.

1998
Picasso 1917-1924. Il viaggio in Italia, catalogo della mostra (Venezia, Palazzo Grassi, 1 marzo-28 giugno 1998), a c.
di Jean Clair, con Odile Michel, Milano, Bompiani, 1998.

12
   Riportato in Mario Ursino, cit.
13
   Gualtieri di San Lazzaro, Parigi era viva, cit., pp. 289-291 (vedi sopra, nota 8).
14
   Fondo Gualtieri di San Lazzaro e Maria Papa, conservato presso il Centro APICE dell’Università degli Studi di Milano,
subfondo Gualtieri di San Lazzaro, serie 2, unità archivistica 88 (indicazioni archivistiche riportate in Luca Massimo
Barbero, Parade a Milano, cit., p. 193).
15
   Come ricordato da Milena Milani, vedi sopra p. 3.

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2007
Valentina Moncada, Picasso a Roma, 1917, catalogo della mostra (Roma, Galleria Valetina Moncada, 27 febbraio-
30 marzo 2007), Milano, Electa, 2007.

2008
Luca Massimo Barbero, Francesca Pola, Una “centrale creativa” a Milano. La Galleria del Naviglio di Carlo Cardazzo,
in Carlo Cardazzo. Una nuova visione dell’arte, catalogo della mostra (Venezia, Collezione Peggy Guggenheim, 1
novembre 2008-9 febbraio 2009), a c. di Luca Massimo Barbero, Milano, Electa, 2008, pp. 165-184.

2012
Michela Merone, La scena oltre Picasso. Parade, scenografie e costumi di un balletto d’avanguardia, Roma, Edizioni
Kappa, 2012.

2014
Luca Pietro Nicoletti, Tra Francia e Italia. Con Carlo Cardazzo, da “Parade” a Fautrier, in Id., Gualtieri di San Lazzaro.
Scritti e incontri di un editore d’arte a Parigi, Macerata, Quodlibet, 2014, pp. 160-173.

2017
Picasso Parade Napoli, catalogo della mostra (Napoli, Museo Capodimonte / Pompei, Antiquarium, 8 aprile-10 luglio
2017), a c. di Sylvain Bellenger, Luigi Gallo, Milano, Electa, 2017.

SITOGRAFIA

Mario Ursino, Il “Sipario” di Picasso? Lo voleva Palma Bucarelli!, aboutartonline.com, ottobre 2017,
https://www.aboutartonline.com/sipario-picasso-lo-voleva-palma-bucarelli-gelosie-intrighi-beghe-politiche-nel-
mancato-arrivo-alla-gnam-del-capolavoro-picasso-esposto-palazzo-barberini/ [consultazione luglio 2020].

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