RELAZIONE SANITARIA FATTI E CIFRE 2016 - Quotidiano Sanità
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RELAZIONE SANITARIA FATTI E CIFRE 2016 AUTONOME PROVINZ BOZEN - SÜDTIROL PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE Gesundheit Salute Beobachtungsstelle für Gesundheit Osservatorio per la Salute 1
INDICE 1. POPOLAZIONE ASSISTIBILE RESIDENTE 4 1.1. DISTRIBUZIONE TERRITORIALE 5 1.2. STRUTTURA E SPERANZA DI VITA DELLA POPOLAZIONE 6 1.3. NATALITÀ 6 1.3.1. CARATTERISTICHE DEI GENITORI (POPOLAZIONE RESIDENTE) 7 1.3.2. GRAVIDANZA E PARTO (POPLAZIONE RESIDENTE) 8 1.4. DINAMICA DEMOGRAFICA 9 2. ASPETTI DELLA SALUTE 10 2.1. STILI DI VITA 11 2.1.1. ALIMENTAZIONE 11 2.1.2. ATTIVITÀ FISICA 11 2.1.3. ABITUDINE AL FUMO 12 2.1.4. ABUSO DI SOSTANZE 13 2.2. MALATTIE E MORTALITÁ 13 2.2.1. DIFFUSIONE DELLE MALATTIE CRONICHE 13 2.2.2. MALATTIE INFETTIVE 15 2.2.3. TUMORI MALIGNI 15 2.2.4. DIABETE 16 2.2.5. DISTURBI PSICHICI 18 2.2.6. MALATTIE DELL’APPARATO CIRCOLATORIO 18 2.2.7. MALATTIE RESPIRATORIE 19 2.2.8. MORTALITÀ PER CAUSA 19 3. P REVENZIONE COLLETTIVA E SANITÀ PUBBLICA 20 3.1. SCREENING ONCOLOGICI 21 3.2. PREVENZIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE E PARASSITARIE INCLUSI I PROGRAMMI VACCINALI 23 3.3. T UTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA DEGLI AMBIENTI DI VITA E DI LAVORO 24 3.3.1. AMBIENTI DI VITA 25 3.3.2. AMBIENTI DI LAVORO 26
3.4. SALUTE ANIMALE E IGIENE VETERINARIA 26 3.5. SICUREZZA ALIMENTARE 27 3.6. ATTIVITÀ MEDICO-LEGALI E DI MEDICINA DELLO SPORT 29 3.6.1. ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI MEDICINA LEGALE 29 3.6.2. ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI MEDICINA DELLO SPORT 30 4. ASSISTENZA TERRITORIALE 32 4.1. ASSISTENZA DISTRETTUALE 33 4.1.1. ASSISTENZA SANITARIA DI BASE 35 4.1.2. A SSISTENZA DOMICILIARE ED INFERMIERISTICA 35 4.1.3. A SSISTENZA CONSULTORIALE MATERNO-INFANTILE 37 4.2. A SSISTENZA SPECIALISTICA AMBULATORIALE 37 4.2.1. PRESTAZIONI EROGATE 38 4.2.2. MOBILITÀ PER PRESTAZIONI SPECIALISTICHE 39 4.3. A SSISTENZA RIABILITATIVA RESIDENZIALE 40 4.4. ATTIVITÀ DI EMERGENZA SANITARIA 41 4.5. ASSISTENZA FARMACEUTICA 41 4.5.1. CONSUMO TERRITORIALE DI FARMACI 42 4.5.2. SPESA LORDA TERRITORIALE 43 4.5.3. DISTRIBUZIONE DIRETTA DEI FARMACI 44 4.6. ASSISTENZA IN HOSPICE 45 4.6.1. GLI HOSPICE IN PROVINCIA DI BOLZANO 46 4.6.2. ATTIVITÀ DI HOSPICE 46 5. ASSISTENZA OSPEDALIERA 48 5.1. ATTIVITÀ DI PRONTO SOCCORSO 49 5.2. A SSISTENZA OSPEDALIERA PER ACUTI 50 5.2.1. REGIME ORDINARIO 51 5.2.2. REGIME DIURNO 52 5.2.4. MOBILITÀ OSPEDALIERA 53 5.3. A SSISTENZA OSPEDALIERA PER POST ACUTI 54 5.3.1. RIABILITAZIONE FISICA E NEUROLOGICA 54 5.3.2. LUNGODEGENZA 55
La parte dedicata alla popolazione assistibi- 1.1. DISTRIBUZIONE TERRITORIALE le contiene le principali informazioni di ca- rattere demografico sulla popolazione resi- dente in Provincia di Bolzano: struttura della Indicatori di sintesi popolazione e sua distribuzione sul territo- • Popolazione residente: 525.475 abitanti rio, speranza di vita, aspetti della natalità ed • Densitá abitativa: 71 ab./kmq indicatori di dinamica demografica. La popolazione residente nel 2016 è pari a 525.475 unità, per una densità di 71 abitan- 1. POPOLAZIONE ASSISTIBILE ti per km2. Il 55,0% del territorio provinciale RESIDENTE presenta un basso grado di urbanizzazio- ne1, il 21,1% è mediamente urbanizzato ed il L’Ufficio provinciale di statistica (ASTAT) de- 23,9% ha invece un alto grado di urbanizza- finisce la popolazione provinciale ufficiale al zione (censimento 2011). Poco meno di metà 31 dicembre dell’anno di riferimento, sulla della popolazione risiede nel comprensorio base dei dati forniti dagli uffici anagrafici di sanitario di Bolzano (44,6%) circa un quarto tutti i comuni dell’Alto Adige. Questa popo- in quello di Merano (26,0%), circa un sesto lazione annovera tutti i residenti in vita al 31 rispettivamente nei distretti di Bressanone dicembre, escludendo quindi i soggetti che (14,4%) e Brunico (15,0%). Poco meno di un risultano aver abbandonato la popolazione terzo della popolazione si trova nei due di- nel corso dell’anno (per morte od emigrazio- stretti sanitari di Bolzano città (20,5%) e Me- ne), e che per una parte dell’anno sono stati rano (10,8%). comunque in carico al SSP. Per il calcolo degli indicatori, dove non di- 1 Secondo la definizione Eurostat un livello alto si ha versamente indicato, è utilizzata la popola- con densità abitativa superiore a 500 ab./Kmq ed un zione ufficiale ASTAT. ammontare di popolazione di almeno 50.000 abitanti, un livello medio per densità superiori Popolazione residente per distretto sanitario a 100 ab./Kmq e popolazione non superiore a 50.000 abitanti, un livello basso negli altri casi. 5
1.2. STRUTTURA E SPERANZA DI VITA donne. Rispetto al 2015 sono stati guadagnati DELLA POPOLAZIONE 0,5 anni per gli uomini e 0,4 per le donne. Il differenziale nella speranza di vita tra ma- schi e femmine è tuttavia in progressiva di- Indicatori di sintesi minuzione nel corso degli anni (da 8,1 anni • Speranza di vita alla nascita – delle tavole 1977-79 si passa a 4,8 delle tavo- Maschi: 81,3 anni le più recenti). • Speranza di vita alla nascita – Femmine: 86,1 anni 1.3. NATALITÀ Il rapporto medio di mascolinità è pari a 97,6 uomini per 100 donne. I ndicatori di sintesi L’età media della popolazione è pari a 41,9 • Bambini nati in Provincia di Bolzano: anni (40,6 anni per la popolazione maschile 5.674 e 43,7 per quella femminile), ed è cresciuta di • Bambini nati da madri residenti: 5.295 0,7 anni nell’ultimo quinquennio. • Tasso di natalità: 10,5 nati vivi ogni L'indice di vecchiaia è pari a 121,5 anziani (65 1.000 abitanti anni e oltre) ogni 100 ragazzi (0-14 anni). Tale indice è cresciuto di 7,7 punti negli ultimi cin- L’assistenza alla gravidanza, al parto e ai ne- que anni, ed evidenzia valori più elevati tra le onati ha una valenza strategica nel sistema donne (146,4%) rispetto agli uomini (102,8%). sanitario, in considerazione delle ricadute Il valore dell’indice provinciale rimane tutta- sul benessere dell’intera popolazione ed è via significativamente inferiore a quello na- per questo che diviene importante monito- zionale, pari a 161,4%. rarne le caratteristiche e le criticità. L’indice di dipendenza è pari a 54,2%, ed è Nel corso del 2016 in Provincia di Bolzano più elevato tra le donne (59,0%) rispetto agli sono nati 5.674 bambini, di cui 5.295 da ma- uomini (50,6%). Il valore nazionale dell’indice dri residenti in provincia (93,3%), registrati è pari a 55,5%. attraverso il Certificato di assistenza al par- La speranza di vita alla nascita secondo le to (Cedap); nel 2016 si assiste ad un aumen- tavole di mortalità provinciali del 2014 è pari to nel numero di bambini nati sia rispetto al a 81,2 anni per gli uomini e 85,5 anni per le 2015 (5.491 nati) sia leggermente rispetto alla donne. Secondo le stime ISTAT per il 2016 si media degli anni precedenti (numero me- rileva in Provincia di Bolzano una più elevata dio negli anni 2012-2015 di ca. 5.600 nascite). speranza di vita rispetto alla media nazio- Quasi tutti i parti sono avvenuti nei punti nale (81,3 vs 80,6 per gli uomini e 86,1 vs 85,1 nascita presenti in provincia, 31 le nascite per donne). avvenute invece a domicilio. La speranza di vita alla nascita è in costan- In generale i dati altoatesini, confrontati con te crescita negli ultimi anni. Negli ultimi dieci i dati medi nazionali, continuano ad offrire anni sono stati guadagnati 2,5 anni di speran- un quadro positivo sia dell’assistenza in gra- za di vita alla nascita per gli uomini e 1,5 per le vidanza sia degli esiti neonatali. 6
Numero dei nati per punto nascita *Con il 31.10.2016 il punto nascita dell'Ospedale di Vipiteno è stato chiuso. Il tasso di natalità* pari a 10,5 nati vivi ogni Questo valore indica che le mamme altoate- 1.000 abitanti risulta essere nel 2016 il più sine sono mediamente più giovani rispetto alto stimato in Italia (media nazionale di 7,8 al valore medio dell’Italia (31,7 anni), risul- nati vivi ogni 1.000 abitanti). tando più anziane rispetto ai soli valori re- * Fonte: Indicatori demografici 2016 - ISTAT gistrati in Italia insulare (31,2 anni)*. Consi- derando la distribuzione per età delle donne 1.3.1. C ARATTERISTICHE DEI GENITORI residenti che hanno partorito nel 2016, più (POPOLAZIONE RESIDENTE) di 6 su 10 hanno oltre 30 anni (64,2%), quasi 1 su 3 oltre 35 anni (29,0%) e il 6,7%, pari a 348 donne, oltre 40 anni. L’età media del pa- Indicatori di sintesi dre, pari a 35,1 anni nel 2016, fa registrare un • Età media al parto delle donne resi- lieve aumento rispetto all’anno precedente. denti: 31,4 anni Particolare attenzione va comunque rivolta • Percentuale di donne residenti con più anche alle mamme giovani e alle coppie di di 35 anni alla nascita del figlio: 29,0% adolescenti: si contano, infatti, 54 donne con • Percentuale di padri residenti occupati età inferiore ai 20 anni, che hanno partori- al momento del parto: 90,3% to nel corso del 2016, pari a 1,0% del totale delle madri residenti (si tratta generalmente L’età media delle donne altoatesine al par- di coppie particolarmente in difficoltà a ge- to fa registrare un leggero calo passando stire la propria crescita personale e il ruolo da 31,5 anni a 31,4 anni (rispetto al 2015 si genitoriale, con carenza obiettiva di risorse registra un lieve aumento percentuale delle sociali ed economiche). donne che partoriscono tra i 25 e i 29 anni). 7
Sempre significativamente alta la percen- 1.3.2. G RAVIDANZA E PARTO tuale di donne altoatesine che risulta essere (POPOLAZIONE RESIDENTE) nubile al momento del parto, specialmente tra le madri con cittadinanza italiana: tra Indicatori di sintesi quest’ultime infatti, una su due risulta non • Percentuale parti cesarei in Provincia essere coniugata (55,0%). Questo valore, pur di Bolzano (Pop. Residente): 24,6% risultando negli anni in costante aumen- • Numero parti gemellari: 74, pari all’ to anche in altre regioni italiane, continua 1,4% del totale dei parti di madri resi- ad essere più alto in Provincia di Bolzano denti rispetto alle altre realtà italiane, come ad • Donne ricorse a tecniche di procrea- esempio in Emilia Romagna, che nel 2015** zione medica assistita: 113 ha registrato il 43,0% di donne con cittadi- nanza italiana nubili al momento del parto. Il certificato di assistenza al parto consen- Per quanto riguarda il titolo di studio, il te, inoltre, la raccolta di informazioni rela- 64,5% delle madri registra una scolarizza- tive a visite ed esami strumentali eseguiti zione medio-alta (diploma di scuola media dalla madre nel corso della gravidanza. superiore, laurea) contro il 52,6% dei padri. Nel 2016 in media ogni donna in gravidan- Significativamente inferiore risulta invece la za si è sottoposta a 6,7 visite di controllo percentuale di madri che dal punto di vista (valore costante negli anni). A tale riguar- della condizione professionale risulta occu- do, l’Organizzazione Mondiale della Sanità pata al momento del parto (75,2%) rispetto a propone un modello di assistenza basato, quanto dichiarato dai padri (90,3%). per le gravidanze a basso rischio, su una La frequenza di madri residenti con cittadi- media di 4 visite di controllo. Un numero di nanza straniera, dopo un continuo aumento visite inferiore a 4 (indicatore di assisten- registrato negli anni passati secondo i dati za insufficiente) si registra nel 6,9% delle Cedap, nel 2016 registra un lieve calo, con- gravidanze. Il 66,5% delle donne residenti fermando la tendenza già registrata l’anno in gravidanza ha effettuato la prima visita precedente (dal 21,3% del 2014, si era passati entro l’ottava settimana, quindi in epoca al 21,0% del 2015 fino ad arrivare al 20,8% nel gestazionale precoce. 2016). La cittadinanze straniere più rappre- Tra le donne residenti che hanno partorito sentate rimangono quella marocchina, alba- in Alto Adige nel 2016, 186 (3,6%) hanno ese- nese e pakistana. Se si considera il Paese di guito almeno un’indagine prenatale invasi- origine della donna, le madri residenti nate va, nel 2005 la percentuale era del 9,8% : il all’estero nel 2016 si attestano al 24,6% del calo è dovuto all’aumento negli ultimi anni totale delle madri residenti (1 madre ogni di offerta di test di screening non invasivi. L’ quattro). 1,2% ha effettuato un’amniocentesi (tecnica * Fonte: Indicatori demografici ISTAT, Anno 2016 di diagnosi prenatale che permette di rileva- ** Fonte: La Nascita in Emilia Romagna – 13 Rapporto re eventuali alterazioni cromosomiche fetali, sui dati CEDAP – Anno 2015 come ad es. la sindrome di Down) e l’1,5% ha effettuato una fetoscopia/funicolocentesi. 8
Valutando le modalità del parto per le don- La percentuale dei nati vivi prematuri (con ne residenti, il 69,2% dei bambini è nato da età gestazionale inferiore o uguale a 36 parto vaginale e un’ulteriore 6,2% da par- settimane) è pari al 7,2% (dato leggermen- to vaginale operativo (ventosa o forcipe). te superiore al 2015 ma inferiore al triennio Nel 2016 si registra un valore percentuale 2012-2014). di parti per via chirurgica pari al 24,6%, un punto percentuale in più rispetto all’anno * Fonte: La Nascita in Emilia Romagna – 13 precedente (valori per popolazione resi- Rapporto sui dati CEDAP – Anno 2015 dente). Se si considera la percentuale di nati da 1.4. DINAMICA DEMOGRAFICA parti cesarei depurata NTVS (Nullipar, Ter- minal, Single, Vertex), indicatore che mi- sura l’appropriatezza della modalità del Indicatori di sintesi parto depurandolo da fattori che possono • Tasso di crescita: 6,4 per 1.000 abitanti aumentare il ricorso al cesareo stesso, il • Tasso di crescita migratoria: 4,1 per valore calcolato è pari al 19,8%. Si registra 1.000 abitanti una discreta variabilità tra i punti nascita • Tasso di Fecondità Totale: 1.698,6 per nella differenza tra le percentuali grezze e 1.000 donne depurate di nati da parti cesarei. In corri- spondenza a differenze elevate tra percen- La crescita della popolazione nel corso del tuali grezze e depurate si osserva una più 2016 è stata pari a 6,4 unità per 1.000 abi- alta concentrazione di casi complessi che tanti: richiedono in misura maggiore il ricorso al Una componente importante della crescita taglio cesareo. Valori depurati maggiori dei della popolazione è costituita dal saldo mi- valori grezzi (nel 2016 l’Ospedale di Bressa- gratorio, pari al 4,1‰. La crescita naturale, none) possono essere invece indicativi di pari al 2,3‰, si conferma ai livelli più elevati un ricorso eccessivo all’espletamento del tra le regioni italiane. parto per via chirurgica. Il Tasso di Fecondità Totale, che esprime il I parti plurimi costituiscono l’1,4% del totale numero medio di figli per donna, è pari a 1,7 (75 parti gemellari). La quota di gravidanze figli per donna (1,34 a livello nazionale). plurime associata alla procreazione medi- co assistita è pari al 28,0% (quasi un parto plurimo ogni tre è dovuto al ricorso di tec- niche di PMA). Nel 2016 113 donne residenti, pari all’2,2% del totale delle partorienti, sono ricorse a tecniche di procreazione assistita, legger- mente inferiore ai dati registrati nella re- gione Emilia Romagna nel 2015* (2,5%). 9
Vengono di seguito descritti, in due capitoli 2.1.1. ALIMENTAZIONE specifici, i principali fattori di rischio per la salute della popolazione ed i principali esiti I ndicatori di sintesi di salute in termini di morbosità e mortalità • Maschi in eccesso ponderale nella fa- delle malattie più importanti. scia 18-69 anni: 42,8% Lo stato di salute di una popolazione è dif- • Femmine in eccesso ponderale nella ficilmente misurabile e dipende oltre che fascia 18-69 anni: 24,3% dall’offerta di servizi, sanitari e non, anche • Persone nella fascia 18-69 anni che da molteplici altri fattori di natura biologica, consumano almeno 5 porzioni al giorno ambientale e culturale. di frutta e verdura: 7,5%. Accanto agli indicatori tradizionalmente uti- lizzati per sintetizzare lo stato di salute di Un’alimentazione scorretta, sia dal punto di una popolazione, quali speranza di vita alla vista quantitativo che qualitativo, può essere nascita e mortalità infantile, vengono di se- uno dei fattori principali nella determinazione guito considerati altri aspetti legati alle con- di stati patologici tra i quali ipertensione ar- dizioni di salute della popolazione, quali ad teriosa, malattie dell’apparato cardiocircolato- esempio, gli stili di vita, l’incidenza delle ne- rio, sovrappeso e obesità (determinati anche oplasie, la diffusione del diabete, delle ma- dalla scarsa attività fisica), malattie metaboli- lattie del sistema circolatorio, delle malattie che come ad esempio il diabete mellito. respiratorie ed infettive, la salute mentale. Il 33,6% della popolazione tra 18 e 69 anni pre- senta un eccesso ponderale (26,0% sovrap- 2. ASPETTI DELLA SALUTE peso, 7,6% obesi). L’eccesso ponderale è mag- giore tra gli uomini (42,8%) rispetto alle donne 2.1. STILI DI VITA (24,3%), e tra le persone con un basso livello di istruzione (53,9%) rispetto a quelle maggior- L’assunzione di stili di vita corretti è al cen- mente istruite (24,8%). Solo il 7,6% si attiene tro del programma “Guadagnare salute” pro- alla raccomandazione di consumare almeno 5 mosso dal Ministero della Salute. Agendo porzioni al giorno di frutta o verdura. su scorretta alimentazione, inattività fisica, fumo ed abuso di alcol, individuati quali principali fattori di rischio di malattie croni- 2.1.2. ATTIVITÀ FISICA co-degenerative, diventa possibile influen- zare positivamente lo stato di salute e ga- Indicatori di sintesi rantire la sostenibilità del sistema sanitario. • Persone fisicamente attive nella fascia 18-69 anni: 52,4% • Persone sedentarie nella fascia 18-69 anni: 9,8% Uno stile di vita sedentario non rappresen- ta solo una predisposizione all’obesità, ma è anche un fattore di rischio per patologie 11
Distribuzione valori BMI (Passi 2013-16) 65 60 55 Alto Adige 50 Pool Passi 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 Sottopeso Normopeso Sovrappeso Obesità importanti come la cardiopatia coronarica, Il fumo è “la prima causa di morte facilmen- il diabete mellito ed alcuni tipi di cancro. Il te evitabile”. È responsabile di circa il 23% 52,4% della popolazione tra 18 e 69 anni è delle morti per tumore e del 15% dei deces- attivo dal punto di vista fisico (per il lavoro si complessivi in provincia. Sono attribuiti che svolge o perché aderisce alle raccoman- al fumo il 77% dei casi di cancro alla cavità dazioni sull’attività fisica), mentre il 9,8% è orale e faringe e l’89% dei tumori polmonari completamente sedentario. tra i maschi. Il fumo è inoltre responsabile di altre patologie, quali l’infarto miocardico, l’i- 2.1.3. ABITUDINE AL FUMO ctus, la bronchite cronica ostruttiva ed altri disturbi dell’apparato respiratorio. L’abitudine al fumo è diffusa nel 23,9% della Indicatori di sintesi popolazione provinciale tra i 18 ed i 69 anni • Fumatori maschi nella fascia 18-69 d’età (il 27,3% tra gli uomini ed il 20,5% tra le anni: 27,3% donne). • Fumatrici femmine nella fascia 18-69 anni: 20,5% • Numero di decessi attribuibili al fumo (2013): 597 12
2.1.4. ABUSO DI SOSTANZE forte bevitore (consumo medio negli ultimi 30 giorni di più di due unità al giorno per gli Indicatori di sintesi uomini ed una per le donne). • Utenti in carico ai SerD per abuso di Le dimissioni ospedaliere per cause alcol sostanze nella fascia 15-54 anni: 3,2 correlate sono state 1.121, 1.143 gli accessi al per 1.000 abitanti pronto soccorso. • Tasso di accesso al pronto soccorso Nel 2016 sono stati inoltre assistiti dai servizi per cause alcool correlate: 2,2 per per le dipendenze 291 utenti per gioco d’az- 1.000 abitanti zardo problematico, 98 per abuso di farmaci, • Bevitori a rischio nella fascia di età 18- 207 per problemi di nicotina, 445 familiari e 69 anni: 38,9% 167 altri utenti per motivi diversi. Oltre ad influenzare direttamente la salute, 2.2. MALATTIE E MORTALITÁ la dipendenza da sostanze influenza nega- In questo capitolo sono illustrare le malat- tivamente anche il comportamento sociale tie maggiormente diffuse nella popolazione: dell’individuo. Nel 2016, sono stati assisti- quelle croniche in generale, le malattie in- ti dai servizi per le dipendenze provinciali fettive, i tumori, il diabete, i disturbi psichi- (SerD) 884 soggetti con problemi derivanti ci, le malattie del sistema cardiocircolatorio da consumo di sostanze, pari a 3,2 utenti in e dell’apparato respiratorio. Per le diverse carico ogni 1.000 abitanti in età compresa patologie sono riportate le informazioni di- tra 15 e 54 anni. sponibili in termini di prevalenza, incidenza Le dimissioni ospedaliere per cause droga e mortalità. correlate nella popolazione 15-54 anni sono state 217, 126 gli accessi al pronto soccorso. L’OMS stima che circa il 9% dei costi com- 2.2.1. DIFFUSIONE DELLE MALATTIE CRONICHE plessivi per la salute nella regione Europea sia imputabile all’abuso di bevande alcoli- Indicatori di sintesi che. L’alcool è determinante nell’incremento • 29,1% della popolazione soffre di al- del rischio per patologie quali la cirrosi epa- meno una malattia cronica tica, alcuni tumori, l’ipertensione, l’ictus ed • 62,9 età media dei malati cronici alcune malformazioni congenite. • 7,1% delle donne soffre di ipotiroidismo I bevitori a rischio (bevitori "binge" oppure bevitori fuori pasto o forti bevitori) in Pro- Le malattie croniche costituiscono la princi- vincia sono pari al 38,9% della popolazione pale causa di morte quasi in tutto il mondo. tra 18 e 69 anni, e tra questi il 27,5% beve Si tratta di un ampio gruppo di malattie, che prevalentemente fuori pasto, il 22,8% è be- comprende le cardiopatie, le neoplasie, il dia- vitore “binge” (consumo di 5 o più unità al- bete, le malattie respiratorie croniche ecc.. coliche in una unica volta nell'ultimo mese Oltre ad avere un alto tasso di mortalità, le per gli uomini, 4 per le donne) e il 3,1% è un malattie croniche possono essere anche par- 13
ticolarmente invalidanti, così che la lotta a nazionale si stima per il 2016 un indice di vec- queste malattie rappresenta una priorità per chiaia pari a 161*. la salute pubblica. Nel corso del 2016, la popolazione altoatesina Le malattie croniche si manifestano clinica- con almeno una malattia cronica è risultata mente soprattutto in età anziana, quindi esi- essere pari al 29,1% (oltre 1 persona su 4). Le ste una correlazione tra età media della po- donne registrano rispetto agli uomini un ri- polazione e prevalenza dei malati cronici. La schio leggermente più elevato di contrarre al- popolazione altoatesina assistibile, rispetto meno una malattia cronica: valori più elevati ai valori medi nazionali, è una popolazione per il genere femminile si registrano soprat- ancora abbastanza giovane (anche se in li- tutto nelle patologie autoimmuni ed endocri- nea con i trend demografici, sta invecchiando nopatiche. sempre di più), con un’età media per il 2016 15 persone ogni 100 in Alto Adige sono affette pari a 42,4 anni e un indice di vecchiaia pari da ipertensione; a 6 persone ogni 100 è sta- a 129,4 (ovvero sono presenti 129 anziani as- ta diagnosticata una neoplasia e a 4 uomini sistibili ogni 100 giovani assistibili). A livello ogni 100 una malattia respiratoria; 4 persone Prevalenza malati cronici in Provincia di Bolzano - Anno 2016 Tassi reali grezzi Il tasso grezzo è il rapporto tra numero di casi in cui si presenta la caratteristica in studio e la popolazione di riferimento. A differenza del tasso standardizzato non può essere usato per confronti con popolazioni che hanno distribu- zioni per età diverse. Tassi standardizzati Il tasso standardizzato è un sistema di aggiustamento di un tasso grezzo che permette di confrontare tra loro popolazioni che hanno distribuzione dell'età tra loro diverse. 14
ogni 100 soffrono di diabete. Se consideria- I nuovi casi di HIV segnalati nel 2015 sono mo solo la popolazione anziana (con 65 anni stati 15, pari a 3,0 per 100.000 abitanti. I nuo- e più), 77 persone ogni 100 registrano almeno vi casi di HIV segnalati in Italia nel 2015 sono una patologia cronica. stati 3.444 per una corrispondente incidenza Analizzando i tassi standardizzati per aree di 5,7 casi per 100.000 abitanti. territoriali emerge come distretti rurali qua- li quelli di Laives-Bronzolo-Vadena e della 2.2.3. TUMORI MALIGNI Val Passiria registrano stime di malati cro- nici leggermente superiori ai distretti urba- Indicatori di sintesi ni di Bolzano e Merano. La prevalenza delle • Incidenza di tumori maligni – Maschi singole malattie sul territorio non è sempre (2008-2012): 621,0 per 100.000 omogenea: il Comprensorio Sanitario di Bol- • Incidenza di tumori maligni – Femmine zano presenta soprattutto una maggiore (2008-2012): 508,9 per 100.000 prevalenza di assistiti affetti da Alzheimer e demenze e tiroidite di Hashimoto. Nel com- Le stime di incidenza dei tumori maligni dia- prensorio meranese si registra una significa- gnosticati nella popolazione residente in tiva diffusione di ipotiroidismo. I comprensori Provincia di Bolzano sono riferite al quin- di Bressanone e di Brunico, invece, nei quali quennio 2008-2012. mediamente si evidenziano tassi più bassi, si Il numero medio di nuovi casi per anno dia- caratterizzano per una maggiore prevalenza gnosticati nel periodo è pari a 1.546 tra i ma- di malattie quali ipertensione (Bressanone) schi (621 per 100.000) ed a 1.287 tra le femmi- ed parkinson (Brunico). ne (508,9 per 100.000). Escludendo i tumori * Fonte: ISTAT della pelle (ICD X: C44), i nuovi casi attesi per il 2016 sono pari a 1.687 per i maschi e 1.376 2.2.2. MALATTIE INFETTIVE per le femmine. Escludendo la cute (ICD X C44), i tumori più Indicatori di sintesi frequenti tra i maschi sono quelli della pro- • Casi di tubercolosi notificati: 54 stata (21,2% dei casi), del colon-retto (11,3%), • Tasso di incidenza di HIV (2015): 3,0 per del polmone (10,1%) e della vescica (9,0%). 100.000 abitanti Nelle femmine, il tumore della mammella • Tasso di incidenza di AIDS (2015): 0,6 (25,7% dei casi) è al primo posto tra tutte le per 100.000 abitanti neoplasie, seguito dal tumore del colon-ret- to (11,7%), dal tumore del polmone (6,0%), Le malattie infettive maggiormente notifica- dai melanomi (5,0%), e dal tumore del corpo te nel 2016 sono state quelle legate all’infan- dell’utero (4,9%). zia, e tra queste la varicella, con 1.063 casi, Nel periodo 2008-2012 sono deceduti ogni pari ad un’incidenza di 202,3 per 100.000 anno per tumore in media 644 maschi (258,8 abitanti. Nel 2016 sono stati inoltre notificati decessi ogni 100.000 residenti), e 548 fem- 54 casi di tubercolosi, pari a 10,3 per 100.000 mine (213,8 decessi ogni 100.000). Per l’anno abitanti. 2016 è quindi possibile stimare per la Pro- 15
vincia di Bolzano un totale di 1.347 decessi Esistono 2 forme principali di diabete mel- per tumore di cui 743 tra i maschi e 604 tra lito: le femmine. • il diabete di tipo I (l’8% dei casi) è una Tra i maschi, le cause di morte per neoplasia forma infantile-giovanile, che richiede il più frequenti risultano il tumore del polmo- trattamento insulinico; ne (21,9% dei casi), del colon-retto (10,6%), • il diabete di tipo II (oltre il 90% dei casi) della prostata (8,8%), del fegato (7,5%) e del- è caratteristico dell’età adulta - senile lo stomaco (7,2%). Nelle femmine, i decessi ed è spesso controllabile con dieta, dovuti al tumore della mammella (12,0%) esercizio fisico e/o ipoglicemizzanti rappresentano la quota più importante, se- orali. guiti dai decessi per tumore del colon-retto (10,6%) e del polmone (10,1%). Nel 2016 in Provincia di Bolzano sono sta- Per i confronti con le altre regioni italiane ti assistiti 999 pazienti diabetici di tipo I e si invia al sito dell'Associazione Italiana dei 20.357 pazienti diabetici di tipo II (espressi in Registri Tumori: www.registri-tumori.it/cms/. anni vissuti), con una prevalenza sul totale della popolazione assistibile rispettivamen- te dello 0,2% e del 3,9%. 2.2.4. DIABETE La prevalenza di malati del diabete di tipo II aumenta progressivamente con l’avanzare dell’età: il 12,2% tra i 65 ed i 74 anni e 15,8% Indicatori di sintesi dopo i 75 anni. • Prevalenza dei pazienti diabetici sul L’età media della popolazione diabetica di totale della popolazione assistibile: tipo I è di 39,4 anni, di tipo II 70,4 anni. 3,9% per i pazienti diabetici di tipo II e La prevalenza totale della patologia è poco 0,2% di tipo I omogenea all’interno del territorio provin- • Età media pari a 68,9 anni (diabetici di ciale. Nei grandi centri urbani si registrano tipo II 70,4 anni, di tipo I 39,4 anni) tassi di prevalenza standardizzati superiori • Tre quarti della popolazione diabetica alla media provinciale: questo è dovuto ad un di tipo II soffre anche di una cardiova- maggiore ricorso al Sistema Sanitario Provin- sculopatia, due terzi è anche ipertesa. ciale da parte del paziente diabetico residen- te nei centri urbani. I distretti con prevalenze Il diabete mellito, con le sue complicanze, è più basse sono la Val Gardena, Valle Aurina, uno dei maggiori problemi sanitari dei paesi Val Badia, Val Sarentino e la Val d’Ega. economicamente evoluti e la sua prevalenza A livello provinciale tre quarti della è in continua crescita, anche a causa dell’au- popolazione diabetica di tipo II soffre anche mento dell’obesità e della sedentarietà. La di una cardiovasculopatia, più di due terzi prevalenza in letteratura è stimata intorno è anche ipertesa ed un terzo ha anche una al 5,5% della popolazione generale (ISTAT, dislipidemia. 2014), ma vi è un ulteriore 3% di soggetti con diabete non diagnosticato. 16
Prevalenza diabetici in Provincia di Bolzano - Anno 2016 Tassi reali grezzi Il tasso grezzo è il rapporto tra numero di casi in cui si presenta la caratteristica in studio e la popolazione di riferimento. A differenza del tasso standardizzato non può essere usato per confronti con popolazioni che hanno distribu- zioni per età diverse. Tassi standardizzati Il tasso standardizzato è un sistema di aggiustamento di un tasso grezzo che permette di confrontare tra loro popolazioni che hanno distribuzione dell'età tra loro diverse. In Provincia di Bolzano oltre il 75% di tutti cologico del diabete prevede nella maggior diabetici effettua annualmente almeno un parte dei casi l’associazione di più farmaci. monitoraggio di creatinina e di emoglobina Il tasso di ospedalizzazione per diabete nella glicata (il valore nazionale di confronto per Provincia di Bolzano è pari a 60,7 ricoveri per l’emoglobina indicato nelle Linee guida na- 100.000 residenti (esclusi i ricoveri effettua- zionali AMD- Associazione Medici Diabetolo- ti presso le strutture austriache e nel resto gi- é dell’84%, contro un valore obiettivo del d’Italia). Se si considera solo la popolazione 100%). con età superiore a 18 anni il tasso sale a Per quanto riguarda la terapia farmacologia, 66,7 ricoveri per 100.000 residenti. Conside- nel corso del 2016 il 68,8% dei pazienti dia- rando i pazienti con più di 18 anni, il tasso betici di tipo II ha assunto un antidiabetico di ospedalizzazione per diabete con compli- orale, il 51,5% un ipolipemizzante, il 31,5% canze a lungo termine (complicazioni renali, un antiaggregante ed il 17,1% si è curato con oculari, neurologiche, circolatorie periferiche l’insulina; in generale l’ 84,7% ha assunto al- o altre complicanze) risulta pari a 25 ricoveri meno uno di questi farmaci nell’arco dell’an- per 100.000 residenti. no. Va considerato che il trattamento farma- 17
2.2.5. DISTURBI PSICHICI 2.2.6. MALATTIE DELL’APPARATO CIRCOLATORIO Indicatori di sintesi Indicatori di sintesi • Prevalenza di pazienti assistiti dai • Tasso di mortalità per malattie del Centri di Salute Mentale: 18,8 per 1.000 sistema circolatorio – Maschi (2013): abitanti 245,0 per 100.000 • Prevalenza di pazienti assistiti dai ser- • Tasso di mortalità per malattie del vizi psicologici: 16,6 per 1.000 abitanti sistema circolatorio – Femmine (2013): • Tasso di suicidio (2015): 9,0 per 100.000 334,9 per 100.000 abitanti Le malattie cardiocircolatorie rappresentano Il servizio psichiatrico è una struttura com- la prima causa di morte nei paesi sviluppa- plessa, che attraverso il coordinamento tec- ti, e sono responsabili del 37,3% dei decessi nico e gestionale delle strutture operative in Provincia di Bolzano. I principali fattori di garant isce il funzionamento integrato delle rischio per le malattie dell’apparato cardio- stesse, la continuità terapeutica, l’unitarietà circolatorio sono rappresentati dall’iperten- della programmazione e dell’attuazione dei sione, dall’ipercolesterolemia, dal diabete progetti terapeutici e di risocializzazione. Le e dall’obesità. Un soggetto iperteso ha un strutture sanitarie di cui si avvale il servizio rischio tra 2 e 4 volte superiore rispetto ad psichiatrico sono il Centro di Salute Menta- una persona non ipertesa di morire di una le (CSM), il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e malattia coronarica, e di oltre 4 volte supe- Cura (SPDC), il servizio day and night hospi- riore di morire di ictus. Si stima che il 25% tal, i centri di riabilitazione ed altre strutture dei decessi per malattie coronariche o ictus per l’attività in regime residenziale e semire- sia relazionato all’ipertensione. I soggetti sidenziale. con ipercolesterolemia presentano un ri- Nel corso del 2016 sono state 9.884 le perso- schio di morte per cardiopatia ischemica e ne assistite dai Centri di Salute Mentale pro- ictus doppio rispetto ai soggetti con coleste- vinciali, pari a 18,8 per 1.000 abitanti, mentre rolemia normale. 3.158 sono state le dimissioni ospedaliere di Nel 2016, rispetto alla popolazione gene- pazienti con diagnosi principale di tipo psi- rale provinciale, si stima una prevalenza di chiatrico (601,0 per 100.000 abitanti). Tra le 178,7 casi ogni 1.000 residenti di malati cro- diagnosi di dimissione prevalgono le psicosi nici cardiovasculopatici (176,5 per 1.000 tra i affettive (26,7% delle dimissioni). maschi e 180,7 per 1.000 tra le femmine) e Gli assistiti dai servizi psicologici nel cor- 152,2 casi per 1.000 di ipertensione (148,7 tra so del 2016 sono stati 8.743, pari a 16,6 ogni i maschi e 155,5 tra le femmine). Le dimis- 1.000 abitanti, ai quali sono state sommini- sioni ospedaliere complessive per malattie strate 13.756 psicoterapie. cardiovascolari sono state complessivamen- Nel 2015 ci sono stati 47 casi di suicidio (9,0 te 8.774 (1.669,7 per 100.000 abitanti). Tra le per 100.000 abitanti), 9,8 la media del quin- dimissioni per malattie ischemiche (1.366) si quennio 2011-2015. contano 700 dimissioni per infarto miocardio 18
acuto (459 maschi e 241 femmine). La patolo- sono state complessivamente 5.683, con un gia più frequente tra le cause di morte per tasso di ospedalizzazione pari a 1.081,5 per malattie del sistema circolatorio nel 2013 è 100.000. Le diagnosi più frequenti di ricovero rappresentata dalle malattie ischemiche del sono state polmoniti ed influenza. cuore (infarto, angina pectoris ed ischemie Le malattie polmonari cronico ostruttive cardiache), con 249 decessi tra i maschi (97,9 sono state nel 2013 la causa di decesso più per 100.000) e 212 decessi tra le femmine importante tra le malattie respiratorie, con (80,5 per 100.000). un tasso pari a 39,7 per 100.000 tra gli uomini ed a 17,5 per 100.000 tra le donne. 2.2.7. MALATTIE RESPIRATORIE 2.2.8. MORTALITÀ PER CAUSA Indicatori di sintesi • Tasso di mortalità per malattie dell’ap- Indicatori di sintesi parato respiratorio – Maschi (2013): • Tasso di mortalità - Maschi (2013): 771,1 75,1 per 100.000 per 100.000 • Tasso di mortalità per malattie dell’ap- • Tasso di mortalità - Femmine (2013): parato respiratorio – Femmine (2013): 788,2 per 100.000 femmine 44,8 per 100.000 La fonte di riferimento per i dati di morta- Le malattie dell’apparato respiratorio in ge- lità è costituita dal Registro Provinciale di nerale rappresentano la terza causa di mor- Mortalità, che gestisce ed elabora le infor- te (7,6%) in provincia dopo le malattie del si- mazioni contenute nei certificati di morte stema circolatorio ed i tumori. ISTAT e provvede alla codifica da assegnare La broncopneumopatia cronica ostruttiva alla causa principale del decesso. La codifica (BPCO) è responsabile di circa la metà dei è completa fino all’anno 2013, mentre non è decessi per malattie polmonari, con un trend disponibile per i decessi avvenuti successi- in continuo aumento. vamente. Il fumo di tabacco è il più importante fattore Il numero di decessi registrato nel 2013 nella ambientale per lo sviluppo di bronchite cro- popolazione residente è pari a 4.037, per un nica e BPCO: il 15-20% dei fumatori accusa corrispondente tasso di mortalità grezzo del un’ostruzione bronchiale clinicamente signi- 782,8 per 100.000. ficativa ed una frazione minore un’insuffi- La causa principale di decesso nell’anno cienza respiratoria invalidante. La prevalen- 2013 è costituita dalle malattie del sistema za stimata nel 2016 di broncopatie croniche circolatorio, che interessa il 42,4% dei casi in Provincia di Bolzano è pari a 40,0 casi per della popolazione femminile ed il 31,0% di 1.000 abitanti (42,6 tra i maschi e 37,5 tra le quella maschile. Tra gli uomini è più evidente femmine). la mortalità per tumore (34,4%) rispetto alle Le dimissioni nel 2016, di residenti da strut- donne (26,2%), così come quella per trauma- ture provinciali con una malattia del siste- tismi ed avvelenamenti (6,0% vs. 3,0%). ma respiratorio come diagnosi principale, 19
CAPITOLO 3 PREVENZIONE COLLETTIVA E SANITÀ PUBBLICA 20
Il livello di "Prevenzione collettiva e sanità 3.1. SCREENING ONCOLOGICI pubblica" comprende le attività e le presta- zioni volte a tutelare la salute e la sicurezza Attraverso i programmi di screening oncolo- della comunità da rischi infettivi, ambientali, gici si persegue l’obiettivo di individuare la legati alle condizioni di lavoro ed agli stili di malattia in fase preclinica o i suoi precursori vita. nella popolazione generale o in suo sotto- gruppo. I programmi sono rivolti ad una po- polazione asintomatica, che viene invitata a 3. PREVENZIONE COLLETTIVA E sottoporsi ad un test. I tumori per i quali è SANITÀ PUBBLICA stata dimostrata l’efficacia di un program- ma di screening in termini di riduzione di Il Piano Sanitario Provinciale, in conformità incidenza e mortalità sono il tumore della a quanto previsto dalla normativa nazionale, mammella e della cervice uterina per la po- prevede il livello essenziale di "Prevenzione polazione femminile, del colon retto per la collettiva e sanità pubblica". popolazione generale. L'obiettivo del livello è quello di promuovere la salute della popolazione nel suo comples- Indicatori di sintesi so garantendo le seguenti prestazioni: • Adesione allo screening della cervice uterina: 30,7% 1. Screening oncologici; • Adesione allo screening del tumore 2. P revenzione delle malattie infettive e alla mammella: 48,7% parassitarie inclusi i programmi vacci- • Adesione allo screening del tumore del nali; colon retto: 38,8% 3. T utela della salute e della sicurezza degli ambienti di vita e di lavoro; Il test di screening raccomandato per il tu- 4. S alute animale e igiene veterinaria; more della cervice uterina è l’esame del Pap- 5. Sicurezza alimentare; test, da effettuare ogni tre anni per le donne 6. Attività medico-legali e di medicina di età compresa tra 25 e 64 anni. L’efficacia dello sport. di questo screening è stata dimostrata sia dalla riduzione della mortalità nelle aree in Sono esclusi da questo livello gli interventi cui è stato applicato che da studi specifici. di prevenzione individuale, fatta eccezione Il 30,7% delle donne invitate nel 2016 ha ef- per le vaccinazioni organizzate in programmi fettuato il Pap-test. che hanno lo scopo di aumentare le difese Il test di screening raccomandato per il tu- immunitarie della popolazione (come quelle more della mammella consiste in una mam- incluse nel Piano Nazionale Vaccini) e per gli mografia ogni due anni per le donne in età screening oncologici, quando sono organiz- compresa tra 50 e 69 anni. La partecipazione zati in programmi di popolazione. ad un programma di screening organizzato su invito può arrivare a ridurre del 35% la probabilità di morire per un tumore della mammella. 21
Adesione agli screening Cervice uterina 60 Tumore alla mammella 55 Tumore del colon retto 50 45 40 35 30 25 20 15 10 0 2013 2014 2015 2016 In Alto Adige il programma di screening per quando è presente in quantità molto piccole questo tumore è attivo a livello provinciale da non essere visibili ad occhio nudo. La ri- dal 2003. cerca del sangue occulto in persone che non Nel 2016, il 48,7% ha aderito al programma hanno altri fattori di rischio per cancro del di screening. colon-retto se non l’età, è una delle strategie più efficaci di prevenzione. Lo screening del tumore colon-rettale ha In Alto Adige il programma di screening per due possibili obiettivi: questo tumore è attivo a livello provinciale - identificazione in fase precoce delle dal 2012. forme neoplastiche invasive Nel 2016 il 38,8% della popolazione invitata - rimozione terapeutica di polipi adeno- ha aderito al programma di screening. matosi per interrompere la storia natu- rale della malattia impedendo la possi- bile progressione adenoma-cancro. Uno dei segni più precoci di un tumore o di un polipo intestinale è il sanguinamento all’interno del lume intestinale,con presen- za conseguente di sangue nelle feci. Il test che viene eseguito in fase di screening ha lo scopo di trovare il sangue nelle feci, anche 22
3.2. P REVENZIONE DELLE MALATTIE indicate dall'Organizzazione Mondiale della INFETTIVE E PARASSITARIE Sanità e dal Piano Nazionale Vaccini 2016-2018. In Italia, per i nuovi nati, sono obbligatorie INCLUSI I PROGRAMMI le vaccinazioni contro difterite, tetano, po- VACCINALI liomielite, epatite virale B. A livello provinciale sono raccomandate, Indicatori di sintesi inoltre, le vaccinazioni contro morbillo, pa- • Copertura vaccinale a 24 mesi di età rotite, rosolia (MPR), pertosse, infezioni da per la polio: 85,1% Haemophilus influenzae b (Hib), da pneumo- • Copertura vaccinale a 24 mesi di età cocco, da meningococco C e la vaccinazione per morbillo: 67, 5% contro i Papillomavirus responsabili del car- • Copertura vaccinale a 24 mesi di età cinoma della cervice uterina (HPV). per meningococco C: 63,2% Nel 2016 in Alto Adige sono state sommini- strate, alla popolazione d'età inferiore a 18 Con delibera n. 1379 del 6/12/2016 é stato anni, 53.037 dosi vaccinali; di queste il 38,8% approvato il calendario vaccinale provinciale, si riferiscono a vaccinazioni obbligatorie per il quale prevede l'armonizzazione in un unico legge ed il 95,9% a vaccinazioni obbligatorie schema di tutte le vaccinazioni per i bambini o raccomandate. Coperture vaccinali a 24 mesi Polio Tetano Morbillo Meningococco C HPV Difterite Epatite B HiB Pneumococco 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 2013 2014 2015 2016 23
Le coperture vaccinali a 24 mesi per la co- cietà scientifiche che riducono ulteriormen- orte di nascita del 2014 presentano, a livello te le attività di profilassi della tubercolosi, provinciale, valori inferiori al livello ottimale concentrandosi di fatto solo su alcuni sele- del 95%; ancora insufficiente è la copertura zionati gruppi a rischio (neonati o bambini contro il morbillo. appartenenti a gruppi ad alto rischio di infe- La sorveglianza delle malattie infettive si zione ed operatori che lavorano in ambienti basa in particolare sul Sistema Malattie Tra- ad alto rischio di esposizione). smissibili (SMT), che prevede il coinvolgimen- Un’altra importante attività di prevenzione to del medico curante, ospedaliero o di base, svolta dai servizi di igiene e sanità pubblica il quale diagnostica la malattia infettiva ed è rivolta alle persone che, per la loro attività effettua la segnalazione ai servizi di igiene di lavoro o per turismo, si recano all’estero e e sanità pubblica dell'Azienda Sanitaria. Gli che potrebbero contrarre malattie infettive operatori dei servizi, in base all'eziopatoge- che presentano un’elevata incidenza nei pa- nesi ed alla rilevanza epidemiologica della esi visitati (amebiasi, colera, dengue, diarrea patologia, adottano le adeguate misure di del viaggiatore, dissenteria bacillare (shigel- profilassi a tutela della salute pubblica. losi), febbre gialla, febbre tifoide, malaria). Nell'ambito dell'attività di profilassi delle Oltre alla programmazione ed effettuazione malattie infettive e parassitarie, i quattro delle vaccinazioni (non sempre possibili per servizi di igiene e sanità pubblica hanno le malattie di questo tipo), l’attività di profi- svolto inchieste e/o sorveglianze epidemio- lassi in tale ambito prevede essenzialmente logiche su specifiche malattie sottoposte ad l’erogazione di prestazioni di consulenza sa- obbligo di notifica: le più numerose in par- nitaria e di informazione mirata. ticolare sono quelle condotte in caso di in- L’attività di profilassi delle malattie infettive festazioni da ectoparassiti, ovvero infezioni e parassitarie prevede, inoltre, l’esecuzione causate dal virus dell'influenza A sottotipo di interventi di disinfezione, disinfestazione H1N1, salmonellosi, campylobacter ed altri e derattizzazione presso spazi pubblici, abi- agenti responsabili di tossinfezioni alimen- tazioni private e scuole. Nel 2016 sono sta- tari. Tale attività di profilassi ha coinvolto, ti eseguiti nel territorio provinciale 588 in- nel corso del 2016, soprattutto collettività terventi di disinfezione e di disinfestazione. per un totale di 1.258 persone. L'83,3% di questi è stato effettuato in strut- Relativamente alla tubercolosi, le necessarie ture pubbliche, e il rimanente 16,7% presso attività di profilassi vengono svolte in tutto spazi ed edifici privati. il territorio provinciale dal servizio Pneumo- logico aziendale. 3.3. T UTELA DELLA SALUTE E DELLA Nel corso dell'anno sono state eseguite 2.207 SICUREZZA DEGLI AMBIENTI DI prove di cutireazione alla tubercolina, la di- VITA E DI LAVORO minuzione delle vaccinazioni è da porre in relazione essenzialmente al cambiamento In questo sottolivello sono comprese tutte le nella normativa prevista a livello nazionale attività e le prestazioni finalizzate alla tutela (L. 388/2000), ed alle indicazioni contenute della salute e della sicurezza della comunità, in recenti linee guida redatte da alcune so- con particolare riferimento ai rischi connes- 24
si agli ambienti di vita (strutture a carattere I servizi di igiene e sanità pubblica svolgo- collettivo, edifici in relazione alle diverse uti- no, inoltre, attività di controllo delle pisci- lizzazioni, piscine pubbliche o private aper- ne pubbliche o private aperte al pubblico. te al pubblico, laboratori di produzione e di In tale ambito vengono effettuate verifiche commercializzazione dei prodotti cosmetici, e controlli analitici delle acque per tutti gli centri di bellezza ed estetica, cimiteri) ed impianti natatori e piscine destinate a scopo agli ambienti di lavoro. ludico-ricreativo o riabilitativo. Nel 2016, sono stati prelevati 340 campio- 3.3.1. AMBIENTI DI VITA ni di acqua di piscina per eseguire analisi chimico-fisiche; il 9,1% di tali campioni ha evidenziato difformità rispetto ai valori di Indicatori di sintesi parametro. Nella lettura di tale dato occor- • C ampioni di acqua di piscina non re- re tener conto che le piscine sono impianti golari alle analisi chimico-fisiche: 9,1% complessi, le cui condizioni fisico-chimiche • C ampioni di acqua di piscina non sono soggette a variazioni continue in base regolari alle analisi microbiologiche: alla tipologia dell'impianto, alla temperatu- 4,4% ra dell'acqua, alle condizioni meteo, al nu- • Attività di vigilanza e controllo sui mero e tipologia di bagnanti come pure ad cosmetici: 140 controlli altri fattori interferenti. Analisi microbiologi- che sono state effettuate su 666 campioni, il L'attività di controllo, vigilanza e accertamen- 4,4% dei quali è risultato non regolare. to delle condizioni igienico-sanitarie delle Le norme per l'attuazione delle direttive del- strutture a carattere collettivo, in relazione la Comunità Europea sulla produzione e la alle diverse utilizzazioni, viene svolta princi- vendita dei prodotti cosmetici sono conte- palmente dai servizi di igiene e sanità pub- nute nella legge n. 713 dell'11 ottobre 1986, e blica. I servizi eseguono i controlli analitici relative modifiche ed integrazioni. sulle condizioni di salubrità e sicurezza de- Il Ministero della salute ha il compito di as- gli edifici, con attenzione sia agli utenti che sicurare la sicurezza dei prodotti cosmetici ai lavoratori. Forniscono, inoltre, assistenza presenti sul mercato. agli enti preposti ed ai soggetti gestori delle strutture nella definizione di eventuali azioni Per la realizzazione di tale obiettivo opera su di miglioramento delle condizioni igieniche e due fronti: di sicurezza degli edifici. - raccoglie e verifica eventuali segnala- Nel 2016, sono state valutate le condizioni zioni di reazioni avverse dovute all'im- igienico sanitarie di 263 strutture provinciali piego di prodotti cosmetici regolari di carattere collettivo; tra queste, le strut- (conformi alla L. 713/86); ture maggiormente controllate sono state le - attua la sorveglianza sul territorio volta strutture sociali (case di risposo, centri diur- a verificare e contrastare la vendita e la ni per anziani, 30,8%) e le strutture sanitarie distribuzione di prodotti cosmetici irre- private (44,1%). golari (non conformi alla L. 713/86). 25
Ai servizi di igiene e sanità pubblica è affida- tività attribuite al medico competente di cui ta invece l'attività di controllo dei laboratori all'art. 25 d.legisl. 81/2008. Le visite vengono di produzione e di commercializzazione dei eseguite da medici dipendenti dell'Azienda prodotti cosmetici, dei centri di bellezza ed Sanitaria. La parte organizzativa ed infer- estetica attivi in Provincia di Bolzano e dei mieristica viene svolta invece dal servizio centri per il tatuaggio e/o piercing. di Medicina del Lavoro, che si occupa anche Le attività della Sezione aziendale di Medi- dell'esecuzione di alcuni esami (ECG-EEG), cina ambientale sono svolte su tutto il terri- refertati successivamente dai medici specia- torio della Provincia di Bolzano. Nell’ambito listi. dei controlli riguardanti l’amianto sono stati effettuati nel 2016 19 sopralluoghi per la rile- 3.4. SALUTE ANIMALE E IGIENE vazione dello stato di conservazione dei tetti VETERINARIA contenenti cemento amianto. L’attività di controllo e vigilanza in materia di polizia mortuaria e medicina necroscopi- Indicatori di sintesi ca, svolta dagli operatori dei servizi di igiene • Test eseguiti per la prevenzione di ma- e sanità pubblica, prevede l’effettuazione di lattie infettive dei bovini: circa 87.000 ispezioni ai cimiteri, l’assistenza alle esuma- • Test eseguiti per la prevenzione di zioni straordinarie, visite necroscopiche e il malattie infettive di ovi-caprini: circa rilascio di certificati di idoneità del feretro 34.000 al trasporto. • Test eseguiti per la prevenzione di ma- lattie infettive dei suini: circa 14.000 3.3.2. AMBIENTI DI LAVORO • Test eseguiti per la prevenzione di malattie infettive dei volatili: circa 270 Il servizio aziendale di Medicina del Lavoro è preposto alla tutela della salute dei lavora- Il servizio Veterinario provinciale è l'organo tori e svolge attività di vigilanza ed interven- tecnico di controllo, di verifica, di coordina- ti sanitari a favore degli stessi. mento e di programmazione delle attività Il servizio è strutturato in due sezioni: Ispet- dei servizi veterinari operanti in Provincia di torato Medico del Lavoro e Sezione Clinica di Bolzano. Esso è preposto alla elaborazione Medicina del Lavoro. di norme giuridiche provinciali ed alla veri- L'Ispettorato Medico del Lavoro svolge ac- fica della corretta applicazione delle norme certamenti sui rischi lavorativi, effettua in- comunitarie, nazionali e provinciali, inerenti terventi di informazione e di educazione il settore veterinario, da parte dei veterinari alla salute nei confronti dei lavoratori e dei ufficiali, degli ispettori d'igiene e degli altri datori di lavoro, vigila sugli adempimenti in organi di controllo operanti in Provincia di materia sanitaria a favore della salute dei la- Bolzano. voratori. Il servizio Veterinario aziendale invece ha La Sezione Clinica di Medicina del Lavoro il compito della corretta applicazione delle effettua in prevalenza visite mediche ed ac- norme a livello provinciale ed è articolato in certamenti clinici sui lavoratori e tutte le at- 26
due settori: sanità animale ed igiene della cefalite dei caprini (CAEV), la malattia da vi- produzione, conservazione e commercializ- rus Maedi Visna, la paratubercolosi, la set- zazione degli alimenti di origine animale. ticemia emorragica virale (VHS) e la necrosi Secondo quanto previsto dalla l.p. 12.01.83, n. ematopoietica infettiva (IHN) dei pesci. 3 e successive modificazioni, il primo settore Oltre alle prove sierologiche sugli anima- assicura la vigilanza ed i controlli sugli ani- li, sono state controllate anche le singole mali, sulle autorizzazioni sanitarie, sui luo- aziende, conducendo specifici test sul latte ghi e fabbricati di ricovero e di concentra- di cisterna. Nel 2016 sono state esguite circa zione degli animali, sulle modalità e i mezzi 87.000 analisi su bovini, 34.000 su ovi-caprini di trasporto e transito degli animali, sulla e 14.000 su suini per la prevenzione di ma- loro movimentazione intra ed extracomuni- lattie infettive. taria nonché sulla produzione, lavorazione La Provincia di Bolzano partecipa, inoltre, ad e distribuzione dei prodotti destinati agli un programma nazionale di sorveglianza della animali (mangimi); vigila, inoltre, sull'igiene Blue Tongue, nell'ambito del quale sono stati della riproduzione animale, sull'impiego di prelevati 1.150 campioni di sangue bovino. farmaci per uso veterinario e sulla protezio- Nell’ambito del piano provinciale mangimi ne degli animali. sono stati eseguiti 190 controlli negli alleva- II secondo settore, invece, assicura la tutela menti sui mangimi, 30 campioni su prodotti igienica e sanitaria degli alimenti di origine geneticamente non modificati e 600 ispezio- animale; è preposto, inoltre, alla vigilanza ni per il controllo della somministrazione di sulla attività e sugli impianti di macellazio- mangimi. ne, sugli impianti di raccolta e smaltimento degli avanzi e dei rifiuti di origine animale e 3.5. SICUREZZA ALIMENTARE sulle sardigne. Per assicurare l'attività veterinaria su tutto il territorio della Provincia, il servizio Veterina- Indicatori di sintesi rio aziendale, che ha sede centrale a Bolza- • Strutture controllate con riferimento no, si avvale di unità operative di riferimen- agli alimenti di origine animale con to presso i comprensori sanitari di Merano, infrazioni riscontrate: 36,5% Bressanone e Brunico. • Strutture controllate con riferimento Nel 2016 sono state effettuate attività di agli alimenti di origine non animale con profilassi delle patologie animali e piani di infrazioni riscontrate: 44,8% risanamento che hanno riguardato la tuber- • Reti pubbliche per acque ad uso pota- colosi bovina (TBC), la brucellosi bovina ed bile controllate: 100,0% ovi-caprina, la brucella ovis, la rinotracheite bovina infettiva (IBR), la malattia vescicolare La normativa comunitaria (Regolamento CE suina, la peste suina, il morbo di Aujeszky, n. 178/2002) affida agli operatori del settore la leucosi bovina enzootica, la diarrea vira- alimentare (OSA) la responsabilità della si- le bovina BVD/MD (anticorpi e virus), la Blue curezza dei prodotti alimentari, già a partire Tongue, la malattia da virus dell'artrite-en- dalla produzione primaria, fino alla loro tra- sformazione e vendita al consumatore finale. 27
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