RELAZIONE MANOVRA DI BILANCIO DI PREVISIONE 2016-2018 - Consiglio ...
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INDICE SEZIONE I- RELAZIONE ILLUSTRATIVA SEZIONE I: LA MANOVRA REGIONALE .......................................................... 2 SEZIONE II -RELAZIONE TECNICO- FINANZIARIA ......................................... 6 PAREGGIO DI BILANCIO .................................................................................. 6 IL QUADRO DELLE ENTRATE .......................................................................... 8 IL QUADRO DELLE SPESE ............................................................................... 8 FORMULAZIONE DELLE PREVISIONI DI SPESA E LORO COPERTURA FINANZIARIA:..................................................................................................... 9 QUANTIFICAZIONE SPESE: ............................................................................. 9 SPESE PER MISSIONE .................................................................................... 10 1
SEZIONE I: LA MANOVRA REGIONALE Il contesto entro cui è stata predisposta la manovra al bilancio di previsione 2016-2018 risente in modo particolare dei seguenti elementi: la definitiva entrata in vigore dal 2016 del vincolo costituzionale del pareggio del bilancio, con conseguente divieto di prevedere investimenti coperti con debito; la necessità di concorrere al mantenimento degli equilibri di finanza pubblica a livello nazionale. I tagli per l’anno 2016 per le Regioni a Statuto Ordinario a legislazione vigente sono infatti ingenti e pari a 4.202 milioni, coperti per 2 miliardi dalla riduzione del Fondo Sanitario Nazionale. A questi si aggiungono i tagli previsti dalla manovra in itinere pari a 2.097 milioni e i maggiori risparmi che il comparto Regioni apporta al risanamento della finanza pubblica dovuti al passaggio dal patto di stabilità come tetto di spesa all’applicazione della normativa del pareggio di bilancio stimati in 1.850 milioni per l’anno 2016. Infatti, a differenza dello scorso anno dove l’effetto positivo era stato lasciato nel comparto regioni per favorire i pagamenti agli EELL per gli investimenti delle PPAA, il maggior risparmio è acquisito al bilancio dello Stato. Il ddl stabilità prevede ai fini della riduzione del debito regionale un contributo complessivo, per il solo 2016, pari a 1.300 milioni che potrebbe aiutare a gestire la situazione di estrema complessità data dall’ammontare dei tagli previsti nell’anno ma lo stanziamento rileva solo in termini di saldo netto da finanziare. Per il 2016, di fatto, le RSO concorrono al miglioramento della finanza pubblica per 9.449 milioni in termini di indebitamento netto (inclusi i 2 miliardi già previsti a copertura della legislazione vigente) e per 6.849 milioni in termini di saldo netto da finanziare. Per gli anni 2017, 2018 e 2019 gli obiettivi sono ancor più “ambiziosi”, prevedendo contributi per le Regioni a Statuto Ordinario, oltre quelli previsti a legislazione vigente, pari 3.980 milioni per il 2017 e 5.480 milioni per il 2018 e 2019. Tutto ciò si è tradotto, per Regione Lombardia, nella necessità di dover “tagliare” risorse destinate alle politiche di spesa in misura consistente. La disponibilità di risorse finalizzate alle politiche regionali è stata inoltre ridimensionata anche in conseguenza alla necessità di dover accantonare ingenti somme per la copertura dei fondi previsti dalla nuova normativa in materia di armonizzazione, tra cui il fondo crediti dubbia esigibilità (34 milioni nel triennio, che sommati agli accantonamenti degli anni precedenti ammontano a complessivi a 120 milioni) e il fondo rischi passività da contenzioso (23 milioni 2
nel triennio che, sommati agli accantonamenti degli anni precedenti, ammontano a complessivi 61 milioni). In tale contesto caratterizzato quindi dalla necessità di rigoroso contenimento delle spese, le previsioni di bilancio sono state formulate secondo i seguenti criteri. Per quanto riguarda le entrate, è stato assicurato il mantenimento della politica fiscale esistente e delle agevolazioni introdotte dall’anno di imposta 2008, in un’ottica di pieno sostegno al consumo e, quindi, alla domanda interna volta a rinforzare lo sviluppo economico. Per ciò che riguarda, invece, gli stanziamenti di spesa, sono stati valorizzati i seguenti elementi: la coerenza con le priorità individuate dai documenti programmatori regionali valorizzando, in particolare, alcune politiche ritenute strategiche in un contesto che ancora risente della crisi economica, fondamentalmente indirizzate al sostegno multidimensionale al cittadino in difficoltà. In particolare, sarà fortemente valorizzata la prosecuzione degli interventi relativi al reddito di autonomia, mediante l’attuazione di politiche integrate che vedano al centro le persone e le famiglie, riconoscendo ai soggetti in difficoltà ulteriori opportunità di accesso alle prestazioni in ambito sanitario, sociale e formativo per accrescere l’occupabilità. il pieno utilizzo delle risorse comunitarie e statali, volte a valorizzare la creazione di sinergie finanziarie per il finanziamento degli interventi sul territorio; la rivisitazione delle politiche di spesa corrente alla luce della necessità di concorrere al mantenimento degli equilibri di finanza pubblica come previsto dal DDL Stabilità 2016, assicurando comunque la copertura delle spese obbligatorie. l’ulteriore razionalizzazione della spesa corrente di funzionamento, anche nel rispetto delle normativa nazionale succedutasi nel tempo in materia di spending review, politica a cui necessariamente concorre anche il Sireg. Le previsioni formulate sono infatti in linea con le vigenti disposizioni in materia di contenimento di alcune voci di spesa quali ad esempio comunicazione, consulenza, mobili e arredi, automezzi. La coerenza con i principi dell’armonizzazione, in particolare per quanto riguarda la scadenza dell’obbligazione (stanziate le sole spese impegnabili e pagabili nell’esercizio di riferimento); 3
Il rispetto del divieto di indebitamento e conseguente ridimensionamento della spesa di investimento, stanziata a bilancio sostanzialmente in base alle previste risorse derivanti dal recupero dell’evasione fiscale. Si sottolinea, riguardo alle politiche di contenimento del disavanzo e dell’indebitamento, che Regione Lombardia ha già avviato da tempo tale percorso che ha condotto ad ottimi risultati: già il Rendiconto per l’esercizio 2011 aveva formalizzato il miglioramento del disavanzo effettivo 2011, in controtendenza rispetto agli anni precedenti e in assenza di contrazione di debito. La gestione 2012 ha poi registrato un ulteriore miglioramento di 314 milioni rispetto al risultato pregresso (da 1.863 milioni a 1.549 milioni), e così pure la gestione 2013, che evidenziava un ulteriore miglioramento di 83 milioni, conducendo ad un saldo finale pari a 1.465 milioni. La gestione 2014 si è poi conclusa con un saldo pari a 1.409 milioni, registrando un ulteriore riduzione di circa 56 milioni. Tale risultato testimonia l’oculata gestione e l’impegno di Regione Lombardia nel perseguimento del miglioramento dei fondamentali di bilancio anche in un periodo di ristrettezze, pur senza mortificare gli investimenti autonomi a sostegno dell’economia nel territorio lombardo. Complessivamente alle misure di contenimento della spesa concorrono nella presente manovra anche gli Enti dipendenti di cui alla Sezione I, dell'allegato A1, della l.r. 27 dicembre 2006, n. 30 con la riduzione della spesa in relazione al taglio del 10% del contributo di funzionamento. Per gli Enti dipendenti è stata, altresì, mantenuta la riduzione delle assegnazioni regionali in applicazione dell’art. 21 della l.r. 3/2013 (riduzione del 20% rispetto a quanto impegnato nel corso del 2011). La predisposizione del bilancio di previsione 2016-2018 ha privilegiato quindi , in continuità con gli esercizi precedenti, strumenti e politiche volti ad incrementare l’efficienza e l’efficacia dell’azione di governo regionale, così come a valorizzare le sinergie finanziarie, in grado di attrarre investimenti sul territorio lombardo. Tali sforzi sono sempre stati riconosciuti sia dalla Sezione regionale della Corte dei Conti, sia dalle Agenzie di rating che hanno sempre attribuito alla nostra Regione i migliori giudizi con riferimento all’affidabilità finanziaria ed alla prudenzialità nella gestione del debito. In particolare, si ricorda che Moody’s attribuisce alla nostra Regione rating Baa1 , addirittura superiore rispetto a quello attribuito alla Repubblica italiana (Baa2) e ciò costituisce evento eccezionale nel panorama europeo. Il rating attribuito a Regione Lombardia riflette: La ricchezza e la dinamicità dell’economia lombarda; 4
una gestione finanziaria efficiente e un’elevata flessibilità sulle entrate; un sistema sanitario in equilibrio e particolarmente efficiente, anche con riferimento alla capacità di riduzione dei tempi di pagamento; un profilo di debito fortemente contenuto e una solida liquidità; 5
SEZIONE II -RELAZIONE TECNICO- FINANZIARIA PAREGGIO DI BILANCIO La legge di stabilità dell’anno 2015, legge n. 190 del 23/12/2014, ha introdotto il riordino dei meccanismi del Patto di stabilità, a partire dal 2015, in ordine all’introduzione di regole, trasparenti e stabili nel tempo, che aumentino il grado di responsabilità degli amministratori locali nella gestione della spesa e dell’entrata attraverso il processo del Pareggio del bilancio. Con l’introduzione del pareggio di bilancio, l’obiettivo annuale e pluriennale diviene noto e stabile. Inoltre, consentire agli amministratori di pianificare interventi di spesa e di entrata di più ampio respiro può stimolare gli investimenti e aumentare l’autonomia decisionale e la responsabilità sulle scelte gestionali effettuate. In particolare il comma 460 della suddetta legge stabilisce il superamento delle disposizioni in materia di Patto di Stabilità Interno applicato alle Regioni a decorrere dall’esercizio 2015. Le Regioni concorreranno alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica perseguendo il pareggio di bilancio in applicazione dell’articolo 9, della Legge 24 dicembre 2012, n. 243 che detta disposizioni per l’attuazione del principio del pareggio di bilancio ai sensi del novellato articolo 81 della Costituzione. In forza di tale disposizione le Regioni sono chiamate a conseguire in sede di rendiconto: un saldo non negativo, in termini di competenza e di cassa, tra le entrate finali e le spese finali; un saldo non negativo, in termini di competenza e di cassa, tra le entrate correnti e le spese correnti. Per l’anno 2016, il Disegno di legge di stabilità 2016, in corso di approvazione, all’art. 50 modifica le modalità applicative dell’equilibrio di bilancio. In particolare, il comma 3 del suddetto articolo, afferma che le Regioni sono chiamate a conseguire in sede di rendiconto 2016: un saldo non negativo, in termini di competenza, tra le entrate finali e le spese finali. Invece in sede di previsione 2016 viene richiesto alle Regioni di allegare al proprio bilancio, già approvato, un prospetto contenente le previsioni di competenza triennali rilevanti in sede di rendiconto ai fini della verifica del rispetto del saldo. Il prospetto richiamato è definito secondo le modalità previste dall’articolo 11, comma 11 del decreto legislativo n. 118 del 2011, in particolare gli schemi di bilancio sono modificati ed integrati con Decreto del Ministero dell’economia e 6
delle finanze su proposta della Commissione per l’armonizzazione contabile degli enti territoriali. Con riferimento all’esercizio 2016, il prospetto è allegato al bilancio di previsione già approvato mediante delibera di variazione del bilancio approvata dal Consiglio entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto di cui all’art. 11, comma 11 del decreto legislativo n. 118 del 2011. Il dettato normativo, contiene, inoltre, disposizioni di dettaglio che definiscono puntualmente le modalità applicative dell’equilibrio, il sistema di monitoraggio nonché le sanzioni applicabili. Occorre ricordare che Regione Lombardia ha sempre rispettato il Patto di stabilità, contribuendo così alla salvaguardia degli equilibri di finanza pubblica. Da questo punto di vista il rispetto dei vincoli di finanza pubblica continuerà a costituire un obiettivo di primaria importanza anche per il 2016. A questo fine la Regione ha implementato un sistema di monitoraggio che permette il controllo dell’entrata e della spesa rilevante ai fini dell’equilibrio in modo da garantire il rispetto dell’equilibrio per il 2015.. Tale sistema garantisce il raggiungimento di un duplice obiettivo: il rispetto dei vincoli di finanza pubblica e la massimizzazione dell’utilizzo delle risorse finanziarie a disposizione per evitare di lasciare margini inutilizzati, anche attraverso il Patto di Stabilità Territoriale. 7
IL QUADRO DELLE ENTRATE Le entrate complessivamente iscritte nel bilancio 2016-20181 sono riportate nella tabella sottostante. Per il 2016 le entrate sono così ripartite: 22.711,5 milioni, che comprendono: 18.107,2 milioni destinati al finanziamento del Servizio sanitario regionale per il quale è previsto, a livello di sistema, il pareggio economico-finanziario. Tale importo comprende lo stanziamento della mobilità sanitaria attiva pari a 869 milioni di euro. 2.611,3 milioni di risorse vincolate e compensate 1.993,0 milioni di risorse autonome liberamente destinabili 2.800 milioni quale previsione di risorse da ricorso al mercato a copertura del disavanzo (da anni precedenti e da esercizio in corso) (milioni di euro) 2016 2017 2018 Fondo pluriennale vincolato 123,4 18,3 0 Entrate 22.711,5 21.940,7 21.796,3 Debito 2.800,0 0 0 TOTALE ENTRATE 25.634,9 21.959,0 21.796,3 IL QUADRO DELLE SPESE La manovra regionale precedentemente descritta restituisce il seguente quadro complessivo delle spese per il 20162: (milioni di euro) 2016 2017 2018 Spese correnti 21.481,9 20.977,5 20.937,0 Di cui fondo pluriennale vincolato 16,0 0 0 Spese in conto capitale 727,0 495,3 381,3 Di cui fondo pluriennale vincolato 2,2 0 0 Spese per incremento att. fin 531,0 378,2 365,8 Di cui fondo pluriennale vincolato 0 0 0 Investimenti anni precedenti 2.800,0 Rimborso prestiti 95,0 108,0 112,2 TOTALE SPESE 25.634,9 21.959,0 21.796,3 1 Al netto delle anticipazioni e delle partite di giro 2 Al netto delle anticipazioni e delle partite di giro 8
FORMULAZIONE DELLE PREVISIONI DI SPESA E LORO COPERTURA FINANZIARIA: Le previsioni di competenza finanziaria sono elaborate in coerenza con il principio generale della competenza finanziaria e rappresentano le entrate e le spese che si prevede saranno esigibili in ciascuno degli esercizi considerati, anche se la relativa obbligazione è sorta in esercizi precedenti. L’esigibilità di ciascuna obbligazione è individuata nel rispetto del principio applicato della contabilità finanziaria, di cui all’allegato n. 4.2 al D.lgs. n.118/2011. Le previsioni di spesa sono predisposte nel rispetto dei principi contabili generali della veridicità e della coerenza, tenendo conto dei riflessi finanziari delle decisioni descritte nel documento di programmazione, comprese quelle in corso di realizzazione rappresentate dagli impegni già assunti a seguito di obbligazioni giuridicamente perfezionate, esigibili negli esercizi considerati. Alle spese previste dalla manovra finanziaria regionale 2016-2018 ( ppdll “collegato di sessione”, “legge di stabilità 2016 “e legge bilancio 2016-2018) è garantita la copertura finanziaria, nel rispetto del principio di unità del bilancio nell’ambito delle complessive operazioni di equilibrio del bilancio, calcolato ai sensi dell’art. 40 del D.lgs.118/2011, come riportato all’ allegato 7 al pdl . recante “il prospetto dimostrativo dell’equilibrio di bilancio per ciascuno degli anni considerati nel bilancio triennale “; QUANTIFICAZIONE SPESE: Gli stanziamenti di spesa di competenza sono quantificati nella misura necessaria per lo svolgimento delle attività o interventi che sulla base della legislazione vigente daranno luogo, ad obbligazioni esigibili negli esercizi considerati nel bilancio di previsione e sono determinati esclusivamente in relazione alle esigenze funzionali ed agli obiettivi concretamente perseguibili nel periodo cui si riferisce il bilancio di previsione finanziario, restando esclusa ogni quantificazione basata sul criterio della spesa storica incrementale. Circa le tecniche di quantificazione delle spese e i criteri di valutazione adottati per la formulazione delle previsioni si rimanda alla lettera a) della nota integrativa -allegato 1 al pdl legge di bilancio- . 9
SPESE PER MISSIONE 10
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Viene qui di seguito evidenziata, invece, per le principali missioni, una sintetica descrizione dei valori finanziari di riferimento per ciò che riguarda la spesa autonoma: Tutela della salute - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia – Edilizia abitativa Le risorse stanziate nel bilancio di previsione 2016 per il finanziamento di parte corrente del servizio socio-sanitario regionale (FSR indistinto) sono pari a 18.107,2 milioni di euro. Tale previsione rappresenta un sostanziale allineamento all’importo definitivo del FSR 2014 che - nelle more del perfezionamento dell’Intesa sul riparto del fondo sanitario per il 2015 - rappresenta l’ultimo atto di riparto formalmente approvato. Lo stanziamento di bilancio tiene altresì conto del disegno di legge di stabilità 2016, che determina in 111 miliardi di euro il livello di finanziamento del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) per l’anno 2016, con un margine di incremento rispetto al 2014 (in cui era pari a 109,9 miliardi). Nelle more della piena attuazione della riforma del sistema socio-sanitario regionale, approvata con legge regionale 23/2015, l’importo complessivamente stanziato di 18.107,2 milioni è così articolato: 15.904,4 milioni di euro per la spesa sanitaria, 1.721,0 milioni di euro per la spesa socio sanitaria, 130,6 milioni di euro complessivamente per altre spese in ambito Sanitario, 351,2 milioni di euro per la mobilità sanitaria passiva. Si precisa che nel bilancio regionale la previsione relativa alla mobilità sanitaria attiva (869 milioni) e quella della mobilità sanitaria passiva (351 milioni) sono iscritte distintamente a norma del D. Lgs. 118/2011 (art. 20). Pertanto lo stanziamento del FSR indistinto, considerando il saldo netto mobilità ammonta a 17.756 milioni. Per gli anni 2017 e 2018 sono stanziate risorse pari a quelle previste per il 2016. Le entrate per il finanziamento del Fondo sanitario indistinto sono assicurate con i gettiti dell’IRAP e dell’addizionale regionale IRPEF, la compartecipazione all’IVA e la mobilità attiva. Il sistema di finanziamento è disciplinato dal D. Lgs. 56/2000 la cui validità - fino alla piena attuazione di quanto previsto dal D.lgs 68/2011 (Disposizioni in materia di autonomia di entrata delle Regioni a statuto ordinario e delle Province, nonché di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario) - è stata recentemente prorogata dal DL 78/2015 che, all’articolo 9, comma 9, lettera b) ha confermato per gli anni dal 2013 al 2016 i criteri di determinazione dell’aliquota di compartecipazione regionale all’IVA. 12
Nel bilancio 2016 sono inoltre iscritte le previsioni relative alle quote vincolate del FSN per un importo complessivo di 317 milioni, nonché lo stanziamento della quota vincolata per il finanziamento dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale pari a 51,5 milioni. Con riferimento agli investimenti in ambito sanitario, nel bilancio per gli anni 2016-2018 sono appostate complessivamente risorse autonome per 129 milioni, di cui 52 milioni per l’anno 2016, 44,9 milioni nel 2017 e 32,3 mln nel 2018. Si tratta delle risorse stanziate sul Fondo rotativo per l’edilizia sanitaria in misura corrispondente ai rientri previsti, calcolati sulla base dei vigenti piani di rimborso degli interventi finanziati a tutto il 2014. Le risorse destinate alle politiche sociali privilegiano gli interventi a tutela della famiglia, dei minori, della fragilità, attraverso una rete di servizi sempre più razionale, l’integrazione delle risorse disponibili (nazionali, regionali, locali), il coinvolgimento di tutti i soggetti pubblici e privati impegnati su questo tema, in un’ottica di piena applicazione del principio di sussidiarietà. Le priorità del welfare in tale ambito si possono così riassumere: Politiche socio-sanitarie per il sostegno alla famiglia, alla non autosufficienza, alle aree materno infantili (1.721 milioni per ciascun anno del triennio) , nonché servizi e interventi sociali a favore dei minori, anziani e fragilità erogati attraverso il fondo sociale regionale (54 milioni nel 2016, 9 milioni nel 2017 e 9 milioni nel 2018); Interventi di sostegno alle famiglie in particolari condizioni di disagio (2 milioni per ciascun anno del triennio) Interventi volti al sostegno della conciliazione famiglia lavoro (1 milioni per ciascun anno del triennio); Interventi per la valorizzazione degli oratori (0,4 milioni per ciascun anno del triennio); Interventi per contrasto alla violenza di genere (0,4 milioni per ciascun anno del triennio); Risorse ad enti locali per l’esercizio di funzioni trasferite in materia di autorizzazione, vigilanza e controllo sui servizi socio assistenziali ( 1,7 milioni per ciascun anno del triennio). Per rispondere all’articolato e complesso fabbisogno abitativo della Lombardia, tra le risorse autonome, si segnalano in particolare quelle destinate a: Sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione, cui sono state destinate risorse autonome correnti pari a 6,5 milioni per ciascun anno del triennio , Strumenti a favore del mantenimento dell’abilitazione (4 milioni per ciascun anno del triennio), Iniziative di incentivazione per garantire la sostenibilità del sistema Aler (2,5 milioni nel 2016) 13
Strutture alloggiative per la permanenza temporanea di studenti universitari (1,2 milioni nel 2016) Politiche per il lavoro e la formazione professionale – Istruzione e diritto allo studio Per gli ambiti “Istruzione, Formazione” e “Occupazione, Lavoro” le risorse autonome integrano le risorse comunitarie del FSE e di altre fonti di finanziamento statali. Tra gli interventi finanziati con risorse autonome si segnalano: Buono scuola: previsti 25 milioni per ciascun anno del triennio ; Sostegno al reddito della dote scuola: previsti 2,6 milioni nel 2016; Diritto allo Studio Universitario: garantiti circa 24 milioni nel 2016 e 20 milioni nel 2017 e2018; Percorsi triennali di Istruzione e Formazione Professionale : previsti 90,8 milioni per ciascun anno del triennio; Scuole dell’infanzia: previsti 4 milioni per nel 2016; Sviluppo economico e competitività – Agricoltura, politiche agroalimentari - Turismo Gli interventi previsti nell’area economica assumono una forte valenza strategica soprattutto come stimolo alla ripresa economica e sociale. Tra gli interventi più rilevanti finanziati con risorse autonome per il 2015 si segnalano: Per il sistema agricolo: Risorse destinate al cofinanziamento del nuovo PRS 2014-2020 (20, 3 milioni nel 2016, 24 milioni nel 2017 e 28 milioni nel 2018); Risorse conseguenti al trasferimento di funzioni in materia di caccia (3,6 milioni per ciascun anno del triennio); Risorse per il trasferimento di funzioni in materia di agricoltura e foreste (10 milioni per ciascun anno del triennio) Contributi in conto capitale alle imprese per facilitare l’accesso al credito (2 milioni per ciascun anno 2016 e 2017); Risorse per le funzioni trasferite in materia di pesca (1,4 milioni per ciascun anno del triennio) e di agricoltura montana (4 milioni nel triennio in capitale). Per il settore del commercio, turismo e terziario: 14
Contributi in capitale per la riqualificazione urbana e per il sostegno alla competitività nel settore del commercio (6 milioni nel 2016 e3 milioni nel 2017); Contributi per interventi a sostegno dei servizi alle imprese (3 milioni nel 2016); Progetti di promozione fieristica in Italia e all’estero (1,7 milioni nel triennio); Per ciò che riguarda il sistema turistico lombardo, si segnalano in particolare gli interventi in capitale di riqualificazione e promozione del sistema turistico lombardo per un importo pari a 5 milioni nel 2016, nonché risorse correnti per interventi finalizzati alla promozione del turismo per circa 3,9 milioni per ciascun anno del triennio; Per il settore industria: Risorse in capitale per la costituzione Linea a Fondo perduto per comparto Cooperazione (2 milioni nel 2016); Risorse in capitale per iniziative e programmi di ricerca (9,7 milioni nel 2016); Azioni di sistema imprese in cofinanziamento con sistema camerale (1,6 milioni nel triennio) e prosecuzione del progetto angeli della burocrazia (0,5 milioni nel 2016) Tutela e valorizzazione dei beni culturali, politiche giovanili , sport e tempo libero Sistema della cultura: sono previsti interventi specifici correnti a sostegno del cinema, dello spettacolo, dei musei e biblioteche per un importo complessivo pari a circa 9 milioni nel 2016 e a circa 6 milioni nel 2017 e 2018, nonché risorse in capitale per il restauro e recupero di beni culturali per un importo pari a 3,8 milioni nel 2016; per ciò che riguarda le politiche giovanili si segnalano invece: 3,8 milioni nel 2016 e 2,2 milioni nel 2017 di risorse correnti per favorire la diffusione della pratica sportiva per tutti, anche attraverso lo strumento “Dote”; garantiti 4,5 milioni nel biennio 2016-2017 per la ristrutturazione e l’ampliamento degli impianti sportivi risorse per il finanziamento degli interventi a favore delle politiche giovanili (2,3 milioni nel biennio 2016/17) 15
contributi per grandi eventi sportivi (1,4 milioni nel 2016) Trasporti e diritto alla mobilità Per quanto concerne le spese per gli investimenti sono state assicurate per il 2015 le risorse autonome per: cofinanziamento investimenti sulla rete ferroviaria in concessione (11 milioni) Integrazione tariffaria e sviluppo di nuove tecnologie (4,5 milioni); rinnovo materiale rotabile automobilistico (43,605 milioni); interventi per la viabilità (87,55 milioni) interventi per l'ammodernamento degli impianti a fune di trasporto pubblico locale (4,5 mln) opere relative al demanio della navigazione interna (12,12 mln) coperti con i canoni di concessione del demanio lacuale Energia, fonti energetiche, Sviluppo sostenibile e tutela del territorio Ambiente e valorizzazione del territorio, servizi di pubblica utilità: i principali interventi riguardano: le azioni a favore della montagna (8 milioni nel 2016), il funzionamento delle comunità montane (10 milioni per ciascun anno del triennio), la realizzazione di opere idrauliche di competenza regionale (18,7 milioni nel triennio) , la tutela delle aree protette, parchi naturali protezione naturalistica e forestazione (7,5 milioni nel 2016 e 1,5 milioni per ciascuno degli anni 2017 e 2018), risorse correnti in materia di acque pubbliche (1,8 milioni nel triennio), nonché investimenti in capitale (9,5 milioni nel triennio) interventi in capitale di bonifica dei siti contaminati (19 milioni nel triennio); risorse correnti per programmi in materia ambientale (2,2 milioni nel triennio) e misure in capitale per programmi ambientali e attività di gestione dei rifiuti (3,8 milioni nel triennio); Contributi alla Provincia di Sondrio per la prevenzione e la riduzione dell'inquinamento nonchè per il risparmio delle risorse idriche in relazione all'accordo quadro di sviluppo territoriale "ambiente, energia, acque e rifiuti" (31,8 milioni nel triennio) In materia di protezione civile, si segnalano: 16
Interventi in capitale a favore dei progetti di sicurezza urbana e sistemi ICT (14,8 milioni nel triennio), pronto intervento e interventi a seguito di calamità (5,5 milioni per ciascun anno del triennio), interventi di natura corrente per il funzionamento del servizio di protezione civile e in ambito di antincendio boschivo (6,7 milioni nel 2016, 6,8 milioni per il 2017 e 7,6 milioni nel 2018). Risorse destinate alla sicurezza urbana: atti vandalici e sostegno a vittime criminalità ( 1 milione nel 2016 e 2 milioni per ciascuno degli anni 2017 e 2018) Servizi istituzionali e generali, di gestione e controllo - relazioni con le Autonomie La spesa di natura corrente riguarda principalmente la spesa dedicata al funzionamento dell’apparato regionale, che risulta di supporto allo sviluppo delle politiche regionali. In particolare, si segnalano le risorse straordinarie dedicate allo svolgimento dei Referendum di cui agli articoli 51 e 52 dello Statuto di Autonomia per un importo complessivo pari a 24,5 milioni. Per ciò che riguarda le relazioni con le Autonomie si segnalano in particolare: le risorse in capitale destinate al finanziamento degli interventi previsti dagli strumenti di programmazione negoziata regionale per un importo pari a 16 milioni di euro nel 2016 e a 13 milioni nel 2017, destinate alla realizzazione di accordi di particolare rilevanza strategica per lo sviluppo della regione. I contributi per le gestioni associate dei servizi comunali per un importo pari a 13,5 milioni nel triennio; Le risorse destinate al finanziamento alle Province per riordino funzioni ex legge 56/2014 per un importo pari a 34,3 milioni nel triennio; Risorse di investimento per la cooperazione allo sviluppo per un importo pari a 1,5 milioni nel triennio. Si segnala inoltre il cofinanziamento regionale per la programmazione comunitaria FESR E FSE 2014-2020, di importo complessivamente pari a 56,4 milioni nel 2016, a 56,3 milioni nel 2017 e a 43,5 milioni nel 2018, nonché le risorse autonome destinate agli interventi previsti dal Fondo Sviluppo e coesione 2007-2013 in sostituzione di quelle statali per un importo complessivamente pari a 19,8 milioni per il 2016. 17
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