Relazione generale - 3 Ciclo di pianificazione - Art. 13 della Direttiva 2000/60/CE - Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume ...
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Relazione generale Art. 13 della Direttiva 2000/60/CE e dell’art. 117 del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii 3° Ciclo di pianificazione Versione 22 dicembre 2020 Per la consultazione pubblica 2021-2027 ex art. 14, par.1 lett. c della Direttiva 2000/60/CE
Progetto di Piano di Gestione Acque Relazione generale Art. 13 della Direttiva 2000/60/CE e dell’art. 117 del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii. ELABORATO 0 Versione 2 Data Creazione: 1 dicembre 2020 Modifica: 18 dicembre 2020 Tipo Relazione tecnica Formato Microsoft Word – dimensione: pagine 31 Identificatore PPdGPo2021_Elab_0_RelGen_22dic20.doc Lingua it-IT Gestione dei diritti CC-by-nc-sa Metadata estratto da Dublin Core Standard ISO 15836
Indice 1. Premessa 1 2. Stato di attuazione ed aggiornamento del Piano di Gestione Acque 3 2.1. Contesto generale 3 2.1. Obiettivi generali, questioni da affrontare e obiettivi specifici 5 2.2. Indirizzi strategici per il riesame del Piano 7 2.2.1. Tipologie chiave di misure di interesse europeo 8 2.2.2. Nuovi riferimenti metodologici per l’art. 9 della DQA 10 2.2.3. Nuove priorità segnalate dalla Commissione europea 11 3. Struttura del Progetto di PdG Po 2021 e chiave di lettura dei principali aggiornamenti 14 4. Quadro conoscitivo di riferimento per il terzo ciclo di pianificazione 2021-2027 17 4.1. Ampliamento dei confini distrettuali 17 4.2. Revisione dei corpi idrici del distretto 17 4.3. Aggiornamento dello stato delle acque superficiali e sotterranee 18 4.3.1. Fiumi e laghi 19 4.3.2. Acque di transizione e marino-costiere 20 4.3.3. Corpi idrici artificiali e fortemente modificati 20 4.3.4. Corpi idrici sotterranei 21 4.3.5. Evoluzione dello stato dei corpi idrici nel distretto idrografico del fiume Po 21 4.4. Riesame e priorità per Programma di misure del Piano 22 4.5. Aggiornamento degli obiettivi e applicazione delle proroghe, deroghe ed esenzioni previste dalla DQA 24 5. Passi da fare per l’adozione del Piano di Gestione Acque 2021 27 i
1. Premessa In data 21 dicembre 2018 ha preso avvio il processo per il secondo aggiornamento del Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po (di seguito PdG Po), che si concluderà a dicembre 2021 e che darà avvio al terzo ciclo di pianificazione e di attuazione delle misure previsto dalla Direttiva 2000/60/CE (di seguito DQA) per il sessennio 2021-2027. Come per gli altri cicli di pianificazione, anche per il PdG Po al 2021 (3° PdG Po) saranno riesaminati ed aggiornati i contenuti del Piano precedente (PdG Po 2015, tuttora in corso di attuazione) nel rispetto delle scadenze fissate dall’art. 14 della DQA, norma recepita a livello nazionale con l’art. 66, comma 7 del D.Lgs 152/06 e ss.mm.ii. In data 22 dicembre 2020 è, pertanto, pubblicato il presente Progetto di Piano al fine di rispondere all’esigenza di sottoporre a consultazione pubblica i contenuti del Piano che guiderà il futuro ciclo di pianificazione e che traguarderà la scadenza finale del 2027 per raggiungere gli obiettivi della DQA per la tutela di tutte le acque unionali. Figura 1.1 Schema dei processi di pianificazione e di riesame e aggiornamenti previsti dalla Direttiva 2000/60/CE Tutte le attività per l’elaborazione del PdG Po 2021 sono state svolte ancora con le sole risorse ordinarie di AdB Po e attraverso uno stretto lavoro di collaborazione con le Regioni, la Provincia Autonoma di Trento e il Sistema delle Agenzie ambientali (ARPA e APPA - SNPA) del distretto (di seguito Gruppo di Lavoro distrettuale o GdL). I contenuti del PdG Po 2021 sono definiti sulla base dei PdG Po precedenti, dei risultati delle attività per l’attuazione delle azioni contenute nel Programma di misure, delle nuove linee guida nazionali e della Strategia CIS europea, delle azioni chiave/raccomandazioni specifiche fatte dalla Commissione Europea allo Stato Italia a seguito dell’analisi dei Piani del 2015, delle procedure di infrazione in corso per le aree sensibili e le zone vulnerabili da nitrati e delle richieste di chiarimenti dell’EU Pilot 9722/2020, tuttora in discussione sempre con la Commissione Europea. Si segnala, inoltre, che per quanto riguarda “la valutazione del rischio ambientale connesso alle derivazioni idriche”, l’Allegato 7.2 dell’Elaborato 7 del PdG Po 2015 è stato superato dalla Deliberazione CIP 3/2017, cosiddetta “Direttiva Derivazione” 1, in corso di attuazione nel distretto 1 Per ulteriori approfondimenti: https://pianoacque.adbpo.it/direttiva/ 1
idrografico del fiume Po, in attuazione del Decreto Direttoriale n. 3/2017. In coerenza con quanto disposto dalla stessa deliberazione, tale direttiva sarà aggiornata entro dicembre 2021 per tenere conto delle necessità emerse in fase di attuazione e delle interlocuzioni avvenute con la Commissione Europea per l’EU Pilot 6011/2014, non ancora archiviato. Approfondimenti in tal senso sono già stati anticipati nel documento “Valutazione globale provvisoria Unica dei principali problemi nel distretto idrografico del fiume Po” che è stata pubblicata il 21 dicembre 2019 per la consultazione pubblica prevista di sei mesi. Essendo che il terzo PdG Po non modifica sostanzialmente gli obiettivi e le misure già contenute nel PdG Po 2015, per questo riesame è stata avviata in ottobre 2020 la verifica di assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica nel rispetto delle norme nazionali vigenti2, a seguito degli esiti della quale si procederà con le attività conseguenti. Allo scopo di fornire una chiave di lettura sintetica dei contenuti degli Elaborati del Progetto di PdG Po 2021, in questa Relazione generale sono evidenziati gli elementi di maggiore interesse per la comprensione dei principali cambiamenti che guideranno il terzo ciclo di pianificazione 2021-2027 e di quello che è in corso per rendere il futuro Piano pienamente conforme alla DQA. Per soddisfare in particolare quest’ultima esigenza, tutte le attività svolte e la struttura del Piano tengono conto di quanto indicato nella versione più recente del documento di riferimento europeo, il WFD Reporting Guidance 20223, che costituisce l’aggiornamento del precedente WFD Reporting Guidance 2016, che ha già guidato tutta la preparazione del PdG Po 2015, e il riferimento con cui la Commissione Europea valuterà la conformità dei nuovi PdG Acque. Si segnala, infine, che al riesame in corso si è sovrapposta la pandemia COVID 2019, tuttora in corso; nonostante le difficoltà incontrate ad operare con tutte le misure di cautela previste, tutte le attività programmate in carico al Gruppo di lavoro distrettuale, seppur con tempi più dilazionati, sono proseguite in modalità “da remoto”. Le uniche attività sospese riguardano gli incontri in presenza (forum, workshop, ecc.) che erano stati programmati nel Calendario per assicurare la partecipazione pubblica al riesame e che ad oggi non si ritiene possibile realizzare neppure per la fase di consultazione del Progetto di Piano. 2 Per ulteriori approfondimenti si rimanda a https://pianoacque.adbpo.it/valutazione-ambientale-strategica-vas/. 3 Per ulteriori approfondimenti si rimanda a http://cdr.eionet.europa.eu/help/WFD/WFD_715_2022 2
2. Stato di attuazione ed aggiornamento del Piano di Gestione Acque 2.1. Contesto generale Il contesto istituzionale nazionale in cui si svolge il riesame per il prossimo PdG Po è regolato dalle importanti novità introdotte dalla Legge 221/2015 (Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali), in vigore dal 2 febbraio 2016, che all’art. 51 detta “Norme in materia di Autorità di bacino” sostituendo integralmente gli articoli 63 e 64 del D.Lgs. 152/06. Questa riforma - oltre a riallineare l’Italia con quanto richiesto dalla Commissione Europea in merito alla piena coerenza con i principi della DQA e delle direttive successive in materia, tra cui la Direttiva 2007/60/CE sulla gestione del rischio di alluvioni - ha dato piena operatività alle Autorità di bacino distrettuali, definendo con maggiore chiarezza il ruolo e le responsabilità di questo ente per la pianificazione e la programmazione di rilevanza europea (Piano di Gestione delle Acque e Piano di Gestione delle Alluvioni) rispetto a quella nazionale (Piano di bacino e i suoi principali stralci funzionali e piani di settore attuativi di competenza distrettuale e regionale, tra cui il Piano di bilancio idrico e i Piani di Tutela Acque regionali). Inoltre, per il distretto idrografico del fiume Po le variazioni apportate riguardano un significativo ampliamento del territorio di competenza (vedi Figura 2.1), che oltre al bacino del fiume Po, ora include anche altri bacini che afferiscono direttamente al mare Adriatico e precisamente: • il bacino del Fissero-Tartaro-Canal Bianco, prima appartenente al distretto idrografico delle Alpi Orientali; • i bacini del Reno, Romagnoli e del Conca-Marecchia, prima appartenenti al distretto idrografico dell’Appennino Settentrionale. Figura 2.1 Bacini idrografici appartenenti al distretto idrografico del fiume Po, in seguito alla nuova delimitazione territoriale effettuata ai sensi dell’art. 51 della L. 221/2015 3
Per rispondere alle novità normative che, tra l’altro, richiedono una pianificazione distrettuale integrata di valenza europea, a differenza dei cicli di pianificazione precedenti, le attività di questo riesame sono state progettate e strutturate in modo coordinato con quelle programmate per aggiornamenti in corso che riguardano altri due Piani di competenza dell’Autorità di bacino4 e precisamente: • il secondo Piano stralcio del bilancio Idrico (di seguito PBI); • il secondo Piano di Gestione del rischio Alluvioni (di seguito PGRA), in adempimento a quanto previsto dalla Direttiva 2007/60/CE “sulla gestione del rischio di alluvioni”. Tenuto conto del fatto che il PGRA sarà articolato in 5 Unit of Mangement (UoM) a cui corrispondono i sottobacini che caratterizzano il nuovo distretto idrografico e per facilitare il confronto con le informazioni pertinenti contenute nei tre PdG 2015 pregressi, anche per il PdG Po 2021 si prevederà per la prima volta l’articolazione nelle seguenti 5 Sub Unit: • Sub Unit Bacino del fiume Po • Sub Unit Bacino del Fissero-Tartaro-CanalBianco • Sub Unit Bacino del Reno • Sub Unit Bacino del Conca-Marecchia, che include anche il bacino del Tavollo • Sub Unit Bacini Romagnoli Rimangono tuttora attuali i riferimenti normativi di seguito indicati: • il Piano di gestione (art. 117 del D.Lgs 152/06), a recepimento della Direttiva 2000/60, è un piano stralcio del Piano di Bacino distrettuale (art. 65). L’articolazione e i contenuti del Piano di Gestione, così come previsti dalle norme nazionali, coincidono con quelli previsti dalla Direttiva europea; • i Piani di Tutela, di competenza regionale secondo l’articolazione del D.Lgs 152/06 sono “specifici piani di settore”, e ne viene esplicitato il collegamento con gli obiettivi e le priorità di intervento a scala di bacino, definiti dalle Autorità di bacino distrettuali. Il contenuto dei Piani di Tutela ex D. Lgs. 152/2006 e del Piano di Gestione viene, pertanto, in taluni punti a sovrapporsi, e in questo caso deve opportunamente essere adottato il principio di sussidiarietà verticale tra i diversi livelli di pianificazione. Inoltre, l’Italia, tramite il MATTM, per rispondere alle raccomandazioni della Commissione Europea presentate nell’ambito dell'incontro bilaterale del 24 settembre 2013, ha dichiarato “ per quanto riguarda invece la tempistica di pubblicazione dei Piani Regionali di Tutela delle Acque (PTA) si sta consolidando l’approccio in base al quale i PTA sono elaborati e quindi adottati contestualmente ai Piani di Gestione distrettuali: in pratica i PTA rappresentano un dettaglio di ambito regionale (a scala di bacino o sottobacino) dei programmi di misure, conformemente a quanto stabilito al comma 5 dell’art. 13 della DQA”. Nel distretto padano, alcune Regioni, come per il ciclo di pianificazione precedente, stanno riesaminando i loro Piani di Tutela, in parallelo al riesame del PdG Po 2021; altre Regioni hanno già avviato il processo di revisione dei loro Piani che terminerà però solo a seguito dell’adozione del PdG Po e per dare piena attuazione, a livello regionale, delle misure individuali condivise a livello distrettuale e in piena coerenza con gli obiettivi e il Programma di misure del PdG Po 2021. Per ulteriori approfondimenti sui processi di riesame e contenuti dei PTA regionali si rimanda ai siti web delle Regioni del distretto e a quanto sarà pubblicato nel PdG Po 2021 finale. 4 Per ulteriori 4
2.1. Obiettivi generali, questioni da affrontare e obiettivi specifici Il Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po è lo strumento operativo previsto dalla Direttiva 2000/60/CE per attuare una politica coerente e sostenibile della tutela delle acque comunitarie, attraverso un approccio integrato dei diversi aspetti gestionali ed ecologici alla scala di distretto idrografico che garantisca il conseguimento dei seguenti obiettivi generali (ex art. 1 della DQA): a. “impedire un ulteriore deterioramento, proteggere e migliorare lo stato degli ecosistemi acquatici e degli ecosistemi terrestri e delle zone umide direttamente dipendenti dagli ecosistemi acquatici sotto il profilo del fabbisogno idrico ”; b. “agevolare un utilizzo idrico sostenibile fondato sulla protezione a lungo termine delle risorse idriche disponibili”; c. “mirare alla protezione rafforzata e al miglioramento dell’ambiente acquatico, anche attraverso misure specifiche per la graduale riduzione degli scarichi, delle emissioni e delle perdite di sostanze prioritarie e l’arresto o la graduale eliminazione degli scarichi, delle emissioni e delle perdite di sostanze pericolose prioritarie”; d. “assicurare la graduale riduzione dell’inquinamento delle acque sotterranee e impedirne l’aumento” e. “contribuire a mitigare gli effetti delle inondazioni e della siccità”. Nel Programma di Misure (art. 11 della DQA, di seguito PoM) del PdG Po sono contenute tutte le misure necessarie a raggiungere gli obiettivi ambientali fissati dalla DQA (art. 4), per tutte le tipologie di corpi idrici che ricadono nel distretto (acque superficiali interne, acque di transizione, acque marino-costiere e acque sotterranee). La verifica di tali traguardi e, quindi, dell’efficacia delle misure, da applicarsi entro i 3 cicli di pianificazione previsti, avviene attraverso i seguenti obiettivi: 1. non deteriorare lo stato dei corpi idrici; 2. raggiungere, entro i termini 2015, 2021 e 2027, il buono stato per tutti i corpi idrici del distretto. Le strategie di intervento indicate nel PdG Po 2021 mantengono come riferimento le 10 questioni di rilevanza distrettuale di cui alla Errore. L'origine riferimento non è stata trovata., individuate attraverso l’intenso lavoro di cooperazione e collaborazione con tutte le Regioni del Distretto che ha portato all’Atto di indirizzo per la predisposizione del secondo ciclo di pianificazione idrica distrettuale e il coordinamento dei Piani di Tutela delle Acque e gli strumenti di programmazione regionale con il Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po ai sensi della Direttiva 2000/60/CE (di seguito Atto di indirizzo distrettuale), approvato in sede di Comitato Istituzionale in data 23 dicembre 2013, ma tuttora attuale. Tabella 2.1 Elenco delle 10 questioni di rilevanza distrettuale per il distretto idrografico del fiume Po, di cui all’Atto di indirizzo Questioni AMBIENTALI 1. Eutrofizzazione delle acque superficiali per le elevate concentrazioni di nutrienti (azoto e fosforo) di origine civile e agro-zootecnica 2. Inquinamento delle acque superficiali e sotterranee, in particolare rispetto alla presenza di sostanze chimiche prioritarie e di nuova generazione 3. Carenza idrica e siccità, legata ad un eccessivo utilizzo delle risorse di acqua dolce esistenti e in relazione a fenomeni globali come i cambiamenti climatici e la crescita demografica 4. Alterazioni idromorfologiche e della funzionalità dei corsi d’acqua, in funzione di esigenze di utilizzo delle acque e/o di urbanizzazione degli ambiti di pertinenza fluviale 5. Perdita di biodiversità e degrado dei servizi ecosistemici dei corpi idrici 5
Questioni TECNICO-ISTITUZIONALI 6. Monitoraggio e controllo, ambientale e di efficacia 7. Integrazione delle pianificazioni che a vario titolo concorrono al raggiungimento degli obiettivi della DQA e delle programmazioni operative 8. Integrazione e rafforzamento della cooperazione istituzionale - sia verticale ed orizzontale - e della formazione e della partecipazione a livello distrettuale (Rafforzamento della governance di distretto) 9. Integrazione della conoscenza e delle informazioni, anche attraverso la condivisione dei criteri per la raccolta delle informazioni utili a scala regionale e di distretto (Integrazione delle conoscenze di livello distrettuale) 10. Sviluppo dell’analisi economica e finanziamento delle misure dei Piani e dei Programmi Anche per il PdG Po 2021 sono mantenuti gli stessi obiettivi specifici dei PdG Po precedenti di cui alla Tabella 2.2, e le misure sono state articolate per i temi e pilastri di intervento (vedi Elaborato 7 Programma di misure del PdG Po 2015). Tabella 2.2 Ambiti strategici e obiettivi specifici del Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po 2021, di riferimento per tutti i cicli di pianificazione DQA Ambiti strategici e obiettivi specifici A Qualità dell’acqua e degli ecosistemi acquatici A.1 Proteggere la salute, proteggendo ambiente e corpi idrici superficiali e sotterranei A.2 Adeguare il sistema di gestione dei corpi idrici a supporto di un uso equilibrato e sostenibile A.3 Ridurre l’inquinamento da nitrati, sostanze organiche e fosforo A.4 Ridurre l’inquinamento da fitofarmaci A.5 Evitare l’immissione di sostanze pericolose A.6 Adeguare il sistema di gestione del reticolo minore di pianura A.7 Gestire i prelievi d’acqua in funzione della disponibilità idrica attuale e futura B Conservazione e riequilibrio ambientale B.1 Preservare le zone umide e arrestare la perdita della biodiversità B.2 Preservare le specie autoctone e controllare l’invasione di specie invasive B.3 Preservare le coste e gli ambienti di transizione B.4 Preservare i sottobacini montani B.5 Preservare i paesaggi C Uso e protezione del suolo C.1 Migliorare l’uso del suolo in funzione del rischio idraulico e della qualità ambientale dei corpi idrici C.2 Ripristino dei processi idraulici e morfologici naturali dei corsi d’acqua, anche per potenziare gli interventi di riduzione del rischio idraulico D Gestire un bene comune in modo collettivo D.1 Adottare azioni che favoriscano l’integrazione delle politiche territoriali e delle competenze D.2 Mettere in atto strumenti adeguati per il finanziamento delle misure del piano D.3 Colmare le lacune conoscitive e costituire una rete della conoscenza multidisciplinare D.4 Informare, sensibilizzare, favorire l’accesso alle informazioni E Cambiamenti climatici E.1 Individuare strategie condivise di adattamento ai cambiamenti climatici 6
2.2. Indirizzi strategici per il riesame del Piano Gli indirizzi strategici per il riesame del Piano sono gli stessi che guidano l’attuazione del PdG Po 2015, tenuto conto dell’analisi dello stato di attuazione delle misure di intervento effettuata attraverso la Programmazione Operativa del PdG Po, aggiornata a dicembre 2018. La Programmazione Operativa del PdG Po 2015 costituisce lo strumento di partenza per la revisione del Programma di misure al 2021 in quanto fornisce una sintesi importante per comprendere quanto è già stato fatto nel distretto idrografico del fiume Po per la gestione e la tutela delle risorse idriche e permette di individuare dove occorra intervenire per rendere più efficace il PdG Po, in particolare perseguendo le seguenti priorità, coerenti anche con le indicazioni della Commissione Europea: a) aumentare la resilienza dei corpi idrici, cioè affrontare i problemi relativi all’inquinamento diffuso dall’agricoltura (nutrienti e fitosanitari), agli aspetti quantitativi (DMV e portata ecologica, controllo degli usi e delle concessioni), alle modifiche idromorfologiche dei corpi idrici (misure di ritenzione, infrastrutture verdi); b) assicurare l’integrazione intersettoriale, cioè migliorare l’integrazione degli obiettivi della politica in materia di Acque con le altre politiche settoriali (Difesa suolo, Agricoltura, Rete Natura 2000); c) investire sulle misure del Piano, cioè ottimizzare le risorse umane e finanziarie e cogliere le opportunità di finanziamento che derivano dai Fondi europei 2021- 2027 (FEASR, FSE, FEAMP) o altre possibilità (LIFE, Horizon 2020, BEI, PNRR, Green Deal, Next Generation EU,ecc.); d) applicare i “principi chi inquina paga” e “chi usa paga”, cioè dare piena attuazione al principio “Full recovery cost” (art.9 WFD) ed eventuale revisione della tariffa e dei canoni; e) aumentare la conoscenza multidisciplinare, cioè realizzare le ricerche e gli studi necessari per aumentare le conoscenze in particolare per gli impatti ambientali e socio-economici delle pressioni idromorfologiche, dei carichi di inquinanti di origine diffusa e delle nuove emergenze legate ai cambiamenti climatici. Tenuto conto di queste priorità di intervento, proseguendo con l’impostazione già utilizzata per il PdG Po 2015, il riesame del Programma di Misure del PdG Po 2021 avviene seguendo il percorso logico indicato nello schema seguente, seguendo le indicazioni metodologiche di cui alla WFD Reporting Guidance 2022. 7
Figura 2.2 Schema riepilogativo del percorso definito per il riesame delle misure del PdG Po 2021 2.2.1. Tipologie chiave di misure di interesse europeo Per il riesame delle misure del PdG Po 2021 sono mantenute come riferimento le 26 Tipologie chiave di misure (Key Types of Measures – di seguito KTM), utilizzate per il Programma di misure del PdG Po 2015. L’elenco di queste misure è riportato nella Tabella 2.3, dove è stata anche evidenziata la loro potenziale relazione con le questioni ambientali di cui all’Atto di indirizzo. Tabella 2.3 Elenco delle Tipologie chiave di misure (KTM) di rilevanza europea per il PdG Po 2021 e collegamenti con le questioni prioritarie del distretto idrografico del fiume Po (Traduzione in IT non ufficiale a cura di Adb Po) N° KTM di cui al WFD Reporting Tipologie chiave di misure di cui al Questioni ambientali e tecnico-istituzionali KTM Guidance 2022 in EN WFD Reporting Guidance 2022 in di cui all’ATTO di INDIRIZZO IT KTM.1 Construction or upgrades of Costruzione o ammodernamento di Q1 Eutrofizzazione e nitrati nelle acque wastewater treatment plants impianti di trattamento delle acque Q.2 Inquinamento delle acque superficiali e reflue sotterranee KTM.2 Reduce nutrient pollution from Ridurre l'inquinamento dei nutrienti di Q1 Eutrofizzazione e nitrati nelle acque agriculture origine agricola Q.2 Inquinamento delle acque superficiali e sotterranee KTM.3 Reduce pesticides pollution from Ridurre l'inquinamento da pesticidi in Q.2 Inquinamento delle acque superficiali e agriculture. agricoltura. sotterranee KTM.4 Remediation of contaminated sites Bonifica di siti contaminati Q.2 Inquinamento delle acque superficiali e (historical pollution including (inquinamento storico compresi i sotterranee sediments, groundwater, soil). sedimenti, acque sotterranee, suolo). 8
N° KTM di cui al WFD Reporting Tipologie chiave di misure di cui al Questioni ambientali e tecnico-istituzionali KTM Guidance 2022 in EN WFD Reporting Guidance 2022 in di cui all’ATTO di INDIRIZZO IT KTM.5 Improving longitudinal continuity Miglioramento della continuità Q.4 Alterazioni idromorfologiche e della (e.g. establishing fish passes, longitudinale (ad es. attraverso i funzionalità dei corsi d’acqua demolishing old dams). passaggi per pesci, demolizione delle vecchie dighe). KTM.6 Improving hydromorphological Miglioramento delle condizioni Q.4 Alterazioni idromorfologiche e della conditions of water bodies other idromorfologiche dei corpi idrici, funzionalità dei corsi d’acqua than longitudinal continuity (e.g. diverse dalla continuità longitudinale, river restoration, improvement of ( ad es: restauro fluviale, riparian areas, removal of hard miglioramento delle aree ripariali, embankments, reconnecting rivers rimozione di argini, riconnessione dei to floodplains, improvement of fiumi alle loro pianure alluvionali, hydromorphological condition of miglioramento delle condizioni transitional waters, etc.). idromorfologiche delle acque di transizione, ecc.) KTM.7 Improvements in flow regime Miglioramento del regime di deflusso Q.3 Carenza idrica e siccità and/or establishment of ecological e/o definizione della portata ecologica Q.4 Alterazioni idromorfologiche e della flows. funzionalità dei corsi d’acqua KTM.8 Water efficiency technical Misure per aumentare l’efficienza Q.3 Carenza idrica e siccità measures for irrigation, industry, idrica per l'irrigazione, l'industria, energy and households l'energia e l’uso domestico KTM.9 Water pricing policy measures for Misure relative alla politica dei prezzi Q.10 Sviluppo dell’analisi economica e the implementation of the recovery dell'acqua per l'attuazione del finanziamento delle misure dei P/P of cost of water services from recupero dei costi dei servizi idrici households (uso domestico) KTM.10 Water pricing policy measures for Misure relative alla politica dei prezzi Q.10 Sviluppo dell’analisi economica e the implementation of the recovery dell'acqua per l'attuazione del finanziamento delle misure dei P/P of cost of water services from recupero dei costi dei servizi idrici industry (uso industriale) KTM.11 Water pricing policy measures for Misure relative alla politica dei prezzi Q.10 Sviluppo dell’analisi economica e the implementation of the recovery dell'acqua per l'attuazione del finanziamento delle misure dei P/P of cost of water services from recupero dei costi dei servizi idrici agriculture (uso agricolo) KTM.12 Advisory services for agriculture Servizi di consulenza per l'agricoltura Q.7 Integrazione delle pianificazioni Q.8 Integrazione e rafforzamento della cooperazione istituzionale e della formazione e della partecipazione pubblica KTM.13 Drinking water protection Misure di tutela dell'acqua potabile Q.2 Inquinamento delle acque superficiali e measures (e.g. establishment of (ad esempio istituzione di zone di sotterranee safeguard zones, buffer zones etc) salvaguardia, fasce tampone, ecc) KTM.14 Research, improvement of Ricerca e miglioramento dello stato Q.9 Integrazione della conoscenza e delle knowledge base reducing delle conoscenze al fine di ridurre informazioni uncertainty. l'incertezza KTM.15 Measures for the phasing-out of Misure per la graduale eliminazione Q.2 Inquinamento delle acque superficiali e emissions, discharges and losses delle emissioni, degli scarichi e sotterranee of priority hazardous substances or perdite di sostanze pericolose for the reduction of emissions, prioritarie o per la riduzione delle discharges and losses of priority emissioni, scarichi e perdite di substances. sostanze prioritarie. KTM.16 Upgrades or improvements of Ammodernamento degli impianti di Q1 Eutrofizzazione e nitrati nelle acque industrial wastewater treatment trattamento delle acque reflue Q.2 Inquinamento delle acque superficiali e plants (including farms) industriali (comprese le aziende sotterranee agricole) 9
N° KTM di cui al WFD Reporting Tipologie chiave di misure di cui al Questioni ambientali e tecnico-istituzionali KTM Guidance 2022 in EN WFD Reporting Guidance 2022 in di cui all’ATTO di INDIRIZZO IT KTM.17 Measures to reduce sediment from Misure per ridurre i sedimenti che Q1 Eutrofizzazione e nitrati nelle acque soil erosion and surface run-off origina dall’erosione e dal deflusso Q.4 Alterazioni idromorfologiche e della superficiale dei suoli funzionalità dei corsi d’acqua KTM.18 Measures to prevent or control the Misure per prevenire o per controllare Q.5 Perdita di biodiversità e degrado dei adverse impacts of invasive alien gli impatti negativi delle specie servizi ecosistemici dei corpi idrici species and introduced diseases esotiche invasive e malattie introdotte KTM.19 Measures to prevent or control the Misure per prevenire o per controllare Q5. Perdita di biodiversità e degrado dei adverse impacts of recreation gli impatti negativi degli usi ricreativi, servizi ecosistemici dei corpi idrici including angling tra cui la pesca KTM.20 Measures to prevent or control the Misure per prevenire o per controllare Q.5 Perdita di biodiversità e degrado dei adverse impacts of fishing and gli impatti negativi della pesca e dello servizi ecosistemici dei corpi idrici other exploitation/removal of sfruttamento / rimozione di piante e animal and plants animali KTM.21 Measures to prevent or control the Misure per prevenire o per controllare Q.2 Inquinamento delle acque superficiali e input of pollution from urban areas, l’inquinamento da aree urbane e dalle sotterranee transport and built infrastructure infrastrutture viarie e di trasporto KTM.22 Measures to prevent or control the Misure per prevenire o per controllare Q.5 Perdita di biodiversità e degrado dei input of pollution from forestry l’inquinamento da silvicoltura servizi ecosistemici dei corpi idrici KTM.23 Natural water retention measures Misure per la ritenzione naturale delle Q.3 Carenza idrica e siccità acque Q.4 Alterazioni idromorfologiche e della funzionalità dei corsi d’acqua Q.5 Perdita di biodiversità e degrado dei servizi ecosistemici dei corpi idrici KTM.24 Adaptation to climate change Adattamento ai cambiamenti climatici Q.3 Carenza idrica e siccità Q.7 Integrazioni delle pianificazioni KTM.25 Measures to counteract Misure per contrastare l’acidificazione Q.2 Inquinamento delle acque superficiali e acidification delle acque sotterranee KTM 26 Governance Governance Q.7 Integrazione delle pianificazioni Q.8 Integrazione e rafforzamento della cooperazione istituzionale e della formazione e della partecipazione pubblica Come per il PdG Po 2015, le KTM sono il riferimento europeo e distrettuale assegnato ad ogni corpo idrico che non raggiunge lo stato buono e/o è a rischio di deterioramento per la presenza di pressioni e impatti significativi, tenuto conto della questione ambientale da risolvere. Per il processo di riesame in corso sono analizzate le 118 misure individuali che compongono l’Atlante delle misure individuali del PdG Po 2015, come descritto nell’Elaborato 7, per valutare il loro stato di attuazione e/o le eventuali criticità incontrate per la loro implementazione a scala distrettuale e regionale, oltre che la loro efficacia/pertinenza tenuto conto del nuovo quadro conoscitivo che supporta il secondo PdG, delle raccomandazioni europee e delle nuove emergenze ambientali che si sono manifestate anche a causa degli impatti dei cambiamenti climatici in atto. 2.2.2. Nuovi riferimenti metodologici per l’art. 9 della DQA Il pieno recepimento dell’art. 9 della DQA, che regola il principio di recupero dei costi finanziari/ambientali, a livello di normativa nazionale è avvenuto solamente di recente attraverso il Decreto 24 febbraio 2015, n. 39, Regolamento recante i criteri per la definizione del costo ambientale e del costo della risorsa per i vari settori di impiego dell’acqua (pubblicato in data 8 aprile 2015 sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 156), che rappresenta anche un criterio della condizionalità ex-ante per l’utilizzo dei Fondi comunitari 2014-2020. 10
La sua completa attuazione richiede la trattazione di aspetti specifici alquanto complessi e di non facile applicazione in contesti già strutturati sulla base di paradigmi di programmazione pre-DQA. Tuttavia, il pieno successo della DQA ai fini del raggiungimento di un equilibrio tra le esigenze di tutela delle risorse idriche e le esigenze socio-economiche dipende in modo prioritario anche dall’efficacia degli strumenti economici che potranno diventare operativi e cogenti in tutti i distretti nazionali. I contenuti del decreto nazionale, che per la realtà nazionale possono essere definiti innovativi, introducono un nuovo linguaggio e un nuovo approccio e, attraverso la definizione di alcuni concetti- chiave (utilizzi, usi, servizi idrici, costi ambientali, costi della risorsa, costi finanziari, ecc.), forniscono i metodi per l’accertamento delle diverse tipologie di costo da analizzare e degli strumenti di contabilizzazione per l’utilizzo della risorsa e di compensazione per il recupero dei costi (prezzi, strumenti fiscali, obblighi). Per questo nuovo ciclo di pianificazione una importante novità riguarda il Manuale Operativo per l’implementazione dell’analisi economica 5 di cui al Decreto Direttoriale n. 574/STA del 6 dicembre 2018, già citato. Il Manuale costituisce, infatti, un ulteriore passo avanti rispetto al DM in quanto ne rappresenta lo strumento applicativo e complementare. In esso viene infatti definita una metodologia di analisi economica da applicare sull’intero territorio nazionale. L’attuazione di quanto previsto prevede l’impiego di un sistema di dati distribuiti nei diversi settori di impiego della risorsa idrica, di non facile reperibilità e la cui lettura richiede competenze specialistiche economico-finanziarie, non sempre presenti tra i Soggetti attivi nel processo di riesame e aggiornamento del Piano. Per queste ragioni il MATTM, attraverso le linee progettuali Creiamo PA L6WPI e Mettiamoci in Riga L7, supporta tutti i distretti nazionali per garantire il massimo coordinamento, le sinergie e la complementarietà tra tutti i soggetti istituzionali coinvolti nell’aggiornamento dei Piani di Gestione Acque e l’elaborazione del Piano Strategico Nazionale 2021-2027 e del Piano strategico 2021-2027 in carico ad ARERA, per quanto riguarda il Servizio Idrico Integrato. Sono stati fatti incontri promossi dal MATTM, a scala distrettuale, con le Regioni, CREA, ARERA, ANEA, ISTAT finalizzati alla verifica della disponibilità dei dati necessari, e ad agevolare la condivisione e circolazione delle informazioni, funzionali all’implementazione dell’analisi economica ex DQA e nel contempo all’attuazione e implementazione della futura PAC e dei Piani/programmi ARERA/ANEA. A causa dei problemi incontrati per la pandemia in corso, le attività in merito sono tuttora in corso e gli esiti finali saranno forniti solamente in concomitanza con l’approvazione del Piano finale 2.2.3. Nuove priorità segnalate dalla Commissione europea Come già successo per i primi PdG adottati nel 2010, anche i PdG 2015 sono stati oggetto di attente analisi da parte della Commissione Europea e di successivi approfondimenti attraverso confronti diretti con gli Stati membri e le Autorità di bacino distrettuale, al fine di valutarne la coerenza con quanto previsto dalla DQA e con quanto già indicato nel novembre 2012, attraverso il “Piano per la salvaguardia delle risorse idriche europee (cosidetto Blueprint 2012)”6 e documenti tematici allegati sui cambiamenti climatici e sulla scarsità e siccità, tuttora attuali e di riferimento per la pianificazione e gestione delle risorse idriche a scala distrettuale. Le raccomandazioni ufficiali da parte della Commissione Europea sono pervenute all’Italia con la Comunicazione ufficiale già citata (COM (2019), 95 final) 7.. Nei documenti tecnici pubblicati a febbraio 2019, che supportano questa comunicazione, è possibile verificare come il PdG Acque del distretto del Po sia stato oggetto spesso di valutazioni approfondite e preso come riferimento per valutare i progressi nell’attuazione della DQA a livello di Stato Membro. 5 Vedi Allegato 6.1 dell’Elaborato di Progetto di PdG Po 2021 6 Per ulteriori approfondimenti si rimanda a: https://ec.europa.eu/environment/water/blueprint/index_en.htm 7 Per ulteriori approfondimenti si rimanda a: COM(2015)120 final. Direttiva quadro Acque e direttiva Alluvioni: azioni a favore del “buono stato” delle acque unionali e della riduzione dei rischi di alluvioni. SWD(2015), 50 final 11
Diventa indiscutibile, pertanto, assumere che le raccomandazioni effettuate possano ritenersi particolarmente dirette al distretto del fiume Po che continuerà ad essere oggetto di particolare attenzione da parte della Commissione Europea anche nel futuro. Un’altra importante novità di quest’analisi riguarda il fatto che nello stesso documento sono state fornite le raccomandazioni allo Stato Membro sia per il PdG Po sia per l’altro Piano di Gestione in corso di riesame, il secondo Piano di Gestione del Rischio Alluvioni ai sensi della Direttiva 2007/60/CE. Questa scelta conferma la necessità per entrambi i Piani di operare in modo integrato, di mantenere un impegno costante per raggiungere gli obiettivi di politica idrica fissati dalla DQA, di garantire processi decisionali aperti, trasparenti e partecipati, e di individuare soluzioni che tengano conto degli impatti sull’ambiente, sulla salute e sul benessere individuale e sulla crescita economica e sulla prosperità di un territorio. Pur riconoscendo gli sforzi fatti e i progressi decisamente realizzati, quello che viene chiesto per i prossimi Piani è quanto riportato di seguito. Tabella 2.4 Raccomandazioni all’Italia per la preparazione dei III PdG Acque e dei II PGRA PdG Acque PGRA • Based on the findings emerging from its 2nd RBMPs, Italy • Based on the findings emerging from its 1st FRMPs, Italy is is particularly encouraged to: particularly encouraged to: • Harmonise different regional approaches, in particular for • Develop specific and measurable FRMP objectives and the definition of the significance of pressures. establish a link between objectives and measures. • Provide meaningful information about the scope and the • Consistently explain in the FRMPs how the monitoring of timing of the measures in the Programme of Measures so measures will be carried out and provide greater detail on it is clear how objectives are to be attained. RBMPs how measures will be funded. should indicate a systematic prioritisation of measures. • Expand the use of cost-benefit analysis in the selection and • Ensure that information on funding sources of the prioritisation of measures where possible. Programme of Measures is more clearly described in the • Ensure coordination with the National Climate Change third RBMP. Adaptation Strategy • Reinforce metering for all abstractions, and review abstraction permits systems. Ensure that action is taken to address illegal abstractions especially in RBDs with relevant water scarcity problems. • Tackle urban waste water discharges, and make sure that the measures planned are sufficient to meet the WFD objectives (as well as the UWWTD) in all RBDs. • Ensure the proper implementation of Article 9 on cost recovery, including the calculation and internalisation of environmental and resource costs. Per il distretto idrografico del fiume Po, le raccomandazioni fornite non rappresentano sostanzialmente delle novità, ma piuttosto evidenziano ulteriormente i problemi già noti e su cui si stanno già concentrando gli sforzi e le energie per operare con maggiore efficacia ed efficienza. Si ricorda che risolvere le questioni evidenziate, oltre che necessario per archiviare gli EU Pilot inviati (6011/14/ENVI_idroelettrico e 9722/2020/ENVI_ DQA) e per evitare altre procedure di infrazioni, oltre a quelle già avviate per la Direttiva Aree sensibili (91/271/CEE) e la Direttiva Zone Vulnerabili da Nitrati (91/676/CE), diventa un presupposto per garantirsi l’accesso ai finanziamenti europei 2021- 2027 tenuto conto delle future condizionalità abilitanti che i regolamenti dei Fondi in corso di approvazione prevederanno. Il riesame del PdG Po dovrà quindi essere attentamente valutato e coordinato con tutto quanto in evoluzione a livello di programmazioni e decisioni finali rispetto agli strumenti citati per non perdere le opportunità finanziarie che offre l’Unione Europea e che, anche in termini temporali, trovano per la prima volta una piena sovrapposizione con la fase di attuazione 2021-2027 delle misure ex DQA. Il nuovo quadro Sviluppo regionale e coesione oltre il 2020, in corso di approvazione prevede infatti, che, nel periodo 2021-2027, gli investimenti dell’UE siano orientati su cinque obiettivi principali, 12
dando priorità per le risorse del FESR e del Fondo di coesione ai primi due, quelli di maggiore interesse per le misure dei Piani distrettuali e precisamente: 1. un’Europa più intelligente mediante l’innovazione, la digitalizzazione, la trasformazione economica e il sostegno alle piccole e medie imprese; 2. un’Europa più verde e priva di emissioni di carbonio grazie all’attuazione dell’accordo di Parigi e agli investimenti nella transizione energetica, nelle energie rinnovabili e nella lotta contro i cambiamenti climatici; 3. un’Europa più connessa, dotata di reti di trasporto e digitali strategiche; 4. un’Europa più sociale, che raggiunga risultati concreti riguardo al pilastro europeo dei diritti sociali e sostenga l’occupazione di qualità, l’istruzione, le competenze professionali, l’inclusione sociale e un equo accesso alla sanità; 5. un’Europa più vicina ai cittadini mediante il sostegno alle strategie di sviluppo gestite a livello locale e allo sviluppo urbano sostenibile in tutta l’UE. Altre novità importanti derivano dalle priorità fissate per il Green Deal Europeo8 e per le programmazioni legate alla pandemia COVID tuttora in corso, in particolare per quanto previsto nell’ambito della Next Generation EU9. Per il valore assunto nelle politiche comunitarie e le evidenze di questi ultimi decenni, i cambiamenti climatici rappresentano un altro dei temi importanti per le scelte e le priorità di tutti i Piani distrettuali. A livello nazionale è in corso di attuazione la Strategia nazionale per i cambiamenti climatici (SNACC) che fornisce indicazioni importanti in merito alle necessità e alle strategie da adottare per operare attraverso azioni di adattamento e le misure indicate come “no regret” o “win-win” e dove il distretto padano è stato inserito come caso speciale di riferimento10. Si cita, infine, quanto in corso a livello nazionale per l’attuazione della Direttiva quadro 2008/56/CE sulla Strategia per l’ambiente marino (di seguito Strategia Marina o SM), recepita in Italia con il D.Lgs 190/201011. L’obiettivo generale di questa Direttiva è quello di preservare gli ecosistemi marini attraverso un approccio eco-sistemico che riguardi tutte le attività umane che hanno un impatto sull’ambiente marino ovvero gli Stati membri sono chiamati a adottare le misure necessarie a conseguire e a mantenere un buono stato dell’ambiente marino entro il 2020. La sottoregione marittima di riferimento, delle 3 individuate a livello nazionale, è quella del Mare Adriatico che vede per il distretto idrografico del fiume Po coinvolte operativamente le Regioni Emilia-Romagna, Veneto e ora anche la Regione Marche. 8 Per ulteriori approfondimenti: https://ec.europa.eu/info/strategy/priorities-2019-2024/european-green-deal_it 9 Per ulteriori approfondimenti: https://www.consilium.europa.eu/it/infographics/ngeu-covid-19-recovery-package/# 10 Per ulteriori approfondimenti si rimanda al documento pubblicato nell’area web del MATTM dedicata alla SNACC ed in particolare al documento disponibile in: http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/allegati/clima/snacc_2014_rapporto_stato_conoscenze.pdf, pagg 810-852 11 Per ulteriori approfondimenti si rimanda ai documenti pubblicati nel sito ufficiale: http://www.strategiamarina.isprambiente.it/ 13
3. Struttura del Progetto di PdG Po 2021 e chiave di lettura dei principali aggiornamenti Il 3° Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po 2021 costituisce l’aggiornamento del Piano precedente approvato con DPCM il 27 ottobre 2016 e vigente fino a dicembre 2021. Per questo motivo parte degli Elaborati del PdG Po 2015 sono da ritenersi parte integrante del presente Progetto di PdG Po 2021, la cui struttura rimane coerente con quanto indicato dalla DQA all’All. VII, parte A e parte B, ed è composta dagli Elaborati elencati nella tabella che segue. Ai fini della consultazione, si segnala che l’elenco degli Elaborati e i contenuti presentati per il Progetto di Piano potranno subire integrazioni e modifiche in funzione delle attività di approfondimento tuttora in corso e delle eventuali necessità che potrebbero emergere dai contributi che perverranno ai sensi dell’art. 14 della DQA. Tabella 3.1 Elenco degli Elaborati del Progetto di Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po. Riesame e aggiornamento al 2021 (PdG Po 2021) Elaborati del Progetto di PdG Po 2021 Principali aggiornamenti e contenuti caratterizzanti Elaborato 0 Relazione Generale Fornisce la chiave di lettura dei contenuti degli elaborati del Progetto di PdG Po 2021, dei principali aggiornamenti rispetto al Piano precedente e degli approfondimenti ancora in corso che si completeranno entro dicembre 2021 per il Piano Elaborato 1 Aggiornamento delle caratteristiche del Redatto in funzione delle esigenze di cui all’art. 5 della DQA, distretto fornisce un sostanziale aggiornamento del precedente elaborato per Allegato 1.1 Modifiche apportate dal D.Lgs. 172/2015 di le parti inerenti la classificazione dello stato dei corpi idrici del riferimento per lo stato chimico dei corpi idrici distretto padano riferito al sessennio 2014-2019, tenuto conto delle superficiali novità introdotte per lo stato chimico dei corpi idrici superficiali e di tutte le nuove linee guida SNPA e ministeriali per la classificazione dello stato dei corpi idrici superficiali e sotterranei. Elaborato 2 Sintesi e analisi delle pressioni e degli impatti Costituisce un approfondimento delle conoscenze del precedente significativi Piano, riviste ed integrate nel caso in cui è stato possibile reperire Allegato 2.1 Linee guida SNPA per l’analisi delle pressioni ai dati aggiornati, attraverso un approccio metodologico, basato sul sensi della Direttiva 2000/60/CE modello concettuale DPSIR, e sulla base delle decisioni armonizzate Allegato 2.2 Aspetti generali per l’analisi delle pressioni nel a scala distrettuale in attuazione alle LG SNPA. Gli Allegati distretto idrografico del fiume Po forniscono i riferimenti di interesse per i contenuti di questo Elaborato. Allegato 2.3 Metodologia per l’analisi del surplus dell’azoto L’analisi dei determinanti del distretto, di interesse anche per le Allegato 2.4 Schemi riepilogativi di riferimento per la valutazioni delle pressioni, è descritta nell’Elaborato 6 del PdG Po definizione dei descrittori utilizzati per l’analisi 2015. delle pressioni e degli impatti Allegato 2.5 Valutazione dei carichi di azoto, fosforo e silice nel fiume Po e nei suoi principali affluenti: contributo scientifico di riferimento per il bacino del fiume Po Allegato 2.6 Relazione di accompagnamento al 2° Inventario del distretto idrografico del fiume Po ex art. 78ter del D.lgs. 152/06 e ss.mm.ii Elaborato 3 Registro delle aree protette Fornisce l’aggiornamento dell’Elaborato 3 del PdG Po 2015, sulla Allegato 3.1: Sintesi regionali elaborate per le Aree Protette base delle attività in corso. ad integrazione delle informazioni contenute I contenuti presentati nel progetto di Piano potranno essere rivisti e 14
Elaborati del Progetto di PdG Po 2021 Principali aggiornamenti e contenuti caratterizzanti nell’Elaborato 3 integrati sulla base della attività in corso che si completeranno entro Allegato 3.2: Siti Natura 2000 del distretto idrografico del dicembre 2021 per il Piano fiume Po e relative misure di conservazione/piani di gestione Elaborato 4 Mappa delle reti di monitoraggio e Sulla base dei dati disponibili, fornisce una preliminare rappresentazione cartografica dello stato delle rappresentazione cartografica delle reti di monitoraggio e dello stato acque superficiali e delle acque sotterranee di tutti i corpi idrici del distretto padano, distinguendo lo stato ecologico e lo stato chimico per le acque superficiali (fiumi, laghi, acque di transizione e marino-costiere) e lo stato quantitativo e lo stato chimico per le acque sotterranee (sistema profondo, superficiale, collinare-montano, fondovalle) Elaborato 5 Elenco degli obiettivi ambientali fissati per In questo Elaborato del Piano di Gestione del distretto idrografico acque superficiali ed acque sotterranee del del fiume Po 2021 (PdG Po 2021) sono riportate in forma tabellare distretto idrografico padano le classificazioni degli stati di riferimento per ciascun corpo idrico del Allegato 5.1 File xls contenente le tabelle dell’Elaborato distretto, distinti per tipologie di acque, di riferimento per la definizione degli obiettivi ambientali per il terzo ciclo di pianificazione 2021-2027. Nel PdG Po 2021 queste informazioni saranno integrate con gli obiettivi art. 4, commi 4,5,6,7 in corso di definizione Elaborato 6 Sintesi dell’analisi economica sull’utilizzo idrico Fornisce la descrizione dei principali aggiornamenti in corso in Allegato 6.1 Manuale operativo e metodologico per attuazione del Manuale di cui all’Allegato 6.1. l’implementazione dell’analisi economica Quando riportato in questo Elaborato è da ritenersi la base per gli Allegato 6.2 Canoni e sovracanoni per l’uso dell’acqua nel approfondimenti futuri già programmati per dare attuazione anche a distretto del fiume Po. sintesi del quadro quanto disposto dal decreto del MATTM 39/2015, che recepisce normativo e ricostruzione storica degli importi l’art. 9 della DQA. Allegato 6.3 Servizio idrico integrato: dati di riferimento Elaborato 7 Programma di misure del PdG Po 2021 Per il Progetto di Piano sono rivisti i contenuti dell’Elaborato 7 sulla Allegato 7.1 Programmazione operativa per l’attuazione del base delle attività in corso e che si completeranno per il PdG Po Piano di gestione del distretto idrografico del 2021 fiume Po 2015: Reporting PoM 2018 Mantenendo la stessa impostazione in obiettivi specifici, temi e Allegato 7.2 Aggiornamento al 2020 delle misure di base Pilatri, è fornito il quadro emerso del Reporting PoM 2018, un necessarie per attuare la normativa comunitaria aggiornamento al 2019 dello stato di attuazione delle misure. sulla protezione delle acque Per il Piano si completeranno tutte le altre informazioni richieste, Allegato 7.3 Aggiornamento al 2020 degli approfondimenti tenuto conto anche degli sviluppi delle attività in corso per specifici per le misure di base art. 11 (3) d-e-g-h- l’applicazione del Manuale dell’analisi economica. i della DQA Allegato 7.4 Relazione di sintesi sulle linee fondamentali dell’assetto distrettuale per il Piano Nazionale di Interventi nel Settore Idrico - Sezione Invasi Elaborato 8 Repertorio dei Piani e Programmi relativi a Fornisce lo stesso elenco del PdG Po 2015 e sarà modificato se sottobacini o settori e tematiche specifiche necessario per il PdG Po 2021, a seguito del completamento delle attività in corso. Elaborato 9 Sintesi delle misure adottate in materia di Fornisce il riepilogo di tutte le attività intraprese ai fini dell’attuazione informazione e consultazione pubblica, con dell’art. 14 della DQA per il processo di riesame del PdG Po 202, relativi risultati e eventuali conseguenti tenuto tenuto conto degli ostacoli incontrati a seguito della pandemia modifiche del Piano COVID 2019 Elaborato 10 Elenco autorità competenti Fornisce un aggiornamento dei riferimenti già forniti nel precedente 15
Elaborati del Progetto di PdG Po 2021 Principali aggiornamenti e contenuti caratterizzanti Piano Elaborato11 Referenti e procedure per ottenere la Fornisce un aggiornamento dei riferimenti già forniti nel precedente documentazione e le informazioni di base di cui Piano all’articolo 14, paragrafo 1 della Direttiva 2000/60/CE Elaborato 12 Atlante cartografico del Progetto di PdG Po Contiene solo l’Atlante cartografico del Progetto di Piano. 2021 Questo Elaborato sarà modificato e integrato per il PdG Po 2021 a conclusione delle attività programmate per il 2021 e fornirà tutti i dati e le informazioni del Piano con gli stessi strumenti e modalità già utilizzate per il PdG Po 2015. 16
4. Quadro conoscitivo di riferimento per il terzo ciclo di pianificazione 2021-2027 4.1. Ampliamento dei confini distrettuali Alla luce dei cambiamenti dei confini distrettuali apportati con la L.221/2015, rispetto all’ambito territoriale del solo bacino Po, il distretto idrografico del fiume Po ora è più ampio di circa 10.000 km2. Il territorio di competenza dell’Autorità di bacino interessa 8 regioni (Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Emilia-Romagna, Toscana, Lombardia, Marche, Veneto) e la Provincia autonoma di Trento per una estensione di circa 82.700 km2, oltre a porzioni di territori extra nazionali di Francia, Svizzera e San Marino per una superficie complessiva di circa 86.800 km2. Esso include 38 province e 6 città metropolitane (Torino, Milano, Genova, Venezia, Bologna, Firenze) oltre a 3323 comuni che costituiscono il 42% dei comuni italiani (comuni totali italiani 7926 – fonte Istat 2019). La rete idrografica naturale e artificiale che caratterizza questo distretto, suddivisa nelle 5 Sub Unit sopraindicate, ad oggi si articola in circa 40 sottobacini principali, di cui 35 appartenenti al bacino del fiume Po. La dimensione complessiva di questo reticolo è pari a circa 62.800 km di lunghezza complessiva ed esprime in sintesi la notevolissima estensione e complessità del sistema idrico costituito dalle acque correnti superficiali di questo bacino. Il quadro idrografico si arricchisce, inoltre, per la presenza singolare dei Grandi Laghi prealpini (importantissimi serbatoi superficiali di acqua dolce) del bacino del fiume Po e per la grande riserva di acqua pregiata costituita dal sistema delle acque sotterranee, che con i nuovi confini si amplia significativamente. Una specificità delle acque superficiali del distretto del Po è rappresentata dalla presenza di un sistema fitto di corsi d’acqua artificiali destinati a soddisfare le esigenze di bonifica e irrigue della pianura padana. Nel corso del tempo la complessità degli interventi di trasformazione e di sistemazione idraulica di questi corsi d‘acqua ha portato alla creazione di un reticolo che si interconnette con la rete idrografica naturale, formando un sistema che svolge funzioni multiple e diversificate, tra cui anche quella di alimentare la circolazione sotterranea e contribuire alla veicolazione e autodepurazione dei carichi inquinanti. 4.2. Revisione dei corpi idrici del distretto Con le modifiche della L. 221/2015, le Idro-ecoregioni e i tipi del distretto idrografico del fiume Po sono aumentati. Rispetto alle HER presenti nel solo bacino del fiume Po, alcuni bacini che afferiscono direttamente nel mare Adriatico appartengono alla HER 11 (Costa Adriatica), di conseguenza ora il distretto è caratterizzato da 10 idro-ecoregioni: Alpi Occidentali (HER 1), Prealpi e Dolomiti (HER 2), Alpi Centro-Orientali (HER 3), Alpi Meridionali (HER 4), Monferrato (HER 5), Pianura Padana (HER 6), Appennino Piemontese (HER 8), Alpi Mediterranee (HER 9), Appennino Settentrionale (HER 10), Costa Adriatica (HER 11). Anche il numero dei corpi idrici del distretto è cambiato per tutte le tipologie di acqua, così come si evidenzia nella Figura 4.1. Le variazioni indicate oltre ad essere imputabili alla presenza di nuovi bacini nel distretto sono dovute anche alle maggiori conoscenze a disposizione che hanno permesso di aggiungere/eliminare/accorpare/ridelimitare i corpi idrici indicati nei Piani del 2015. Ora il numero complessivo corrisponde a 2548 corpi idrici, di cui 2320 superficiali e 228 sotterranei. 17
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