RECOVERY FUND Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal - Engineering Ingegneria Informatica
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RECOVERY FUND DI COSA PARLIAMO? Scenario 1 Cos’è il Recovery Fund? 8 2 Next Generation EU: una sfida europea 12 3 Italia: verso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza 15 4 Il nostro contributo alla Trasformazione Digitale del Paese 18 5 Le questioni aperte 33 Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal 1
RECOVERY FUND AUTORI Barbara Balzano Emiliano Coraretti Responsabile del Centro di Competenza Content Specialist Group Marketing, Fondi Europei Direzione Pubblica Engineering Amministrazione e Sanità, Engineering Envelope barbara.balzano@eng.it Envelope emiliano.coraretti@eng.it Barbara Balzano Emiliano Coraretti Esperta di diritto dell’Unione Europea e fondi strutturali, Emiliano ha 20 anni di esperienza nel campo del da oltre 20 anni Barbara si occupa di politiche di giornalismo e della comunicazione, ha lavorato per coesione e interventi per lo sviluppo economico. Ha il Gruppo Editoriale l’Espresso. In Engineering ha lavorato a supporto di numerose amministrazioni seguito progetti comunicazione e portali web. Oggi cura pubbliche nella progettazione di interventi complessi la realizzazione dei principali contenuti editoriali del per la riorganizzazione, il rafforzamento della capacità Gruppo. amministrativa e la digitalizzazione dei processi. CON LA COLLABORAZIONE DI: Antonietta Branni Dario Buttitta Gestore Sviluppo Offerte Senior Municipia, General Director Public Administration & Engineering Healthcare, Engineering Antonio Delli Gatti Fabrizio Fontanesi Healthcare Division Director, Director, Regulatory Consulting and Business Engineering Development, Energy & Utilities, Engineering Alessia Freda Matteo Lovato Communication Specialist Municipia, Senior Sales Executive, Engineering Engineering Piero Luisi Massimiliano Lunghi Smart Government Innovation Director, Direttore Commerciale del mercato Industrial Engineering Manufacturing Lanfranco Marasso Antonio Nardelli Smart City Program Director, Direttore Commerciale della Pubblica Engineering Amministrazione, Engineering Stefano Picchio Carlo Risi Business Development, PA & Healthcare Innovation Department, Energy & Utilities, Department, Engineering Engineering Alessandro Scandurra Valerio Sensi Senior manager, Technical Director PA PA and Healthcare Marketing & Central Italy, Engineering Communication Manager, Engineering Domenico Vaccaro Sauro Zuccali Direttore Generale di Engineering Business Development, Digital Finance, International Belgium Engineering Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal 2
RECOVERY FUND Scenario Dal 19 febbraio 2021 è ufficialmente in vigore il Regolamento (UE) 2021/241, che istituisce il Dispositivo per la ripresa e la resilienza, più conosciuto come Recovery Fund. Si tratta del principale strumento del Piano "Next Generation EU" previsto dal nuovo Bilancio UE in risposta alla crisi e alle sfide generate dalla pandemia Covid-19. La novità dal punto di vista tecnico-finanziario sta nella possibilità, per la Commissione europea, di contrarre, per conto dell'Unione, prestiti sui mercati dei capitali, da utilizzare in aggiunta alle risorse del quadro di bilancio “ordinario”, per potenziare le capacità di reazione alla crisi e mettere in campo le misure per la ripresa. Le risorse del “dispositivo”, del valore complessivo di 672,5 miliardi di euro a prezzi 2018, saranno a gestione “diretta” della Commissione e rese disponibili agli Stati Membri che ne faranno richiesta sotto forma di sovvenzioni e di prestiti (da rimborsare a lungo termine e con condizioni agevolate), ma in cambio di riforme e investimenti mirati. L’attivazione dello strumento risponde infatti all’esigenza più generale di garantire la mitigazione degli shock generati dalla crisi, contribuendo al rafforzamento della coesione economica e sociale mediante misure che consentano agli Stati membri di intraprendere una ripresa rapida e sostenibile a lungo termine, nella prospettiva lanciata poco prima della pandemia nel cosiddetto Green Deal Europeo. Gli investimenti nelle tecnologie, nelle capacità e nei processi verdi e digitali in vari settori chiave dell'economia contribuiranno, secondo gli orientamenti europei, a creare posti di lavoro e una crescita sostenibile e consentiranno all'Unione di sfruttare al massimo le opportunità di riposizionamento nella corsa mondiale alla ripresa. Per tali ragioni il governo del Recovery Fund è strettamente integrato al processo di coordinamento delle politiche economiche regolato nel sistema del “semestre europeo”, ed è da tale prospettiva che va osservata la fotografia della reale portata e dei vincoli oltre che delle opportunità che ne derivano. Ciò implica in primo luogo che i Recovery Plan, o “Piani per la Ripresa e la Resilienza”, dovranno essere coordinati e coerenti con i piani nazionali di riforma annuali. Dovranno, inoltre, essere allineati a tutti gli altri strumenti di programmazione che contribuiscono ad attuare gli obiettivi di sviluppo e coesione dell’UE, in particolare agli accordi di partenariato e ai programmi operativi adottati nell'ambito dei fondi strutturali e d’investimento dell'Unione. 3 Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal
La Commissione ha indicato a questo scopo, sei settori su cui gli Stati possono scegliere di investire: ■ transizione verde; ■ trasformazione digitale; ■ crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, che deve comprendere coesione economica, occupazione, produttività, competitività, ricerca, sviluppo e innovazione, e un mercato interno ben funzionante con piccole e medie imprese (PMI) forti; ■ coesione sociale e territoriale; ■ salute e resilienza economica, sociale e istituzionale; ■ politiche per l'infanzia e i giovani, come l'istruzione e le competenze. Dal 15 ottobre del 2020 si è aperta la fase informale di confronto tra i Governi degli Stati interessati e Bruxelles per la definizione dei piani nazionali di ripresa e resilienza. I piani dovranno essere pronti entro il prossimo 30 aprile in un documento integrato con i programmi nazionali di riforma, per essere sottoposti al vaglio formale della Commissione Europea. Sono previsti requisiti stringenti per poter “passare” la candidatura e in particolare: ■ una chiara spiegazione delle risposte da dare alla situazione economica e sociale dello Stato membro interessato e in relazione ai sei pilastri, tenendone in considerazione le sfide specifiche; ■ l'insieme dettagliato di misure per la supervisione e attuazione, compresi i traguardi e gli obiettivi e la stima dei costi, nonché l'impatto previsto del piano stesso sul potenziale di crescita, sulla creazione di posti lavoro e sulla resilienza economica, sociale e istituzionale, anche attraverso la promozione di politiche per l'infanzia e i giovani, e sull'attenuazione delle ripercussioni economiche e sociali della crisi Covid-19, che contribuiscono all'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali; ■ le misure pertinenti per la transizione verde, compresa la biodiversità, e la transizione digitale, con la spiegazione di come contribuiscano ad affrontare con efficacia le sfide e le priorità specifiche per Paese individuate nell'ambito del semestre europeo; ■ il contributo previsto per l'uguaglianza di genere e le pari opportunità per tutti; ■ una sintesi del processo di consultazione condotto con i portatori di interessi nazionali (e tra questi in particolare con le Regioni). L’Italia, come è noto, ha avviato il confronto informale con la CE già dal mese di ottobre, sviluppando numerose versioni del Piano, non ultima quella approvata il 12 gennaio scorso dal Consiglio dei Ministri. Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal 4
RECOVERY FUND Il documento, oggi in corso di attenta revisione da parte del nuovo Governo, presenta solo alcuni dei requisiti richiesti, per cui l’analisi dei contenuti disponibili deve essere condotta con la consapevolezza della fluidità complessiva del quadro. Gli elementi certi, oltre alla mole di risorse potenzialmente disponibili per l’Italia, pari a 191,5 miliardi tra prestiti e sovvenzioni, riguardano gli ambiti macro d’investimento, perché sappiamo che l’Italia intende investire su tutti i sei pilastri indicati dalla Commissione. La destinazione specifica delle risorse è tuttavia la partita del momento, legata alle scelte del Governo e alle indicazioni che arrivano via via dai servizi della CE. I lavori in corso dovranno però basarsi sulla risoluzione di alcune questioni rimaste aperte o non ancora affrontate, di cui si dà una panoramica nella parte conclusiva di questo Instant Paper. Il Recovery Fund sarà per l’Italia, e per l’Europa tutta, l’occasione più importante di liberare potenziale in un momento di forte criticità. Come abbiamo detto nel White Paper Engineering The New Normal, il Covid-19 non ha solo scoperchiato quello che non funzionava, ma ha anche fornito una forte accelerazione alla Digital Transformation, che ormai è entrata tra le priorità sia delle organizzazioni pubbliche (in primis delle Pubbliche Amministrazioni) che delle aziende. Ma ora è arrivato il momento di far evolvere quell’improvvisa spinta all’innovazione, nata in un momento di grande emergenza, in un percorso capace di rivoluzionare il Paese. Il Recovery Fund deve diventare l’opportunità non solo di aggiustare quello che non funzionava, ma di applicare e velocizzare quell’Explore & Evolve, da noi indicato come l’ultimo dei First Steps pensati per accompagnare i nostri partner nella costruzione del loro New Normal. 5 Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal
Da oltre 40 anni noi di Engineering supportiamo i nostri stakeholder nel trovare, gestire e far evolvere le loro strategie di Trasformazione Digitale. Lo facciamo con le nostre competenze tecnologiche e la nostra conoscenza dei mercati, convinti che l’innovazione nasce lì dove le necessità del business incontrano le opportunità della tecnologia, creando nuovi ecosistemi digitali. Lo faremo anche e soprattutto ora che il Recovery Fund spingerà l’Italia non solo ad investire, ma a portare a termine quelle riforme che ne cambieranno il volto e le ambizioni. Uno slancio verso il futuro che troverà in una digitalizzazione totale e sistemica, che noi da sempre supportiamo e abilitiamo in tutti i settori, il motore fondamentale per far diventare il nostro Paese più competitivo, più moderno, più sostenibile. 1 I primi passi per il post Covid-19 PRIORITIES ACTIONS TECHNOLOGY FOCUS Protect Digital Allow Work From Anywhere Cloud Productivity Workplace Increase Resource Automation of Tasks RPA Availability Manage AI & Advanced Simulation & Decision Making Digital Twin Complexity Analytics Protect Manage Cyber Threats Cybersecurity Business Grow AI & Advanced Increase Digital & Online Capabilities E-Commerce Social Business Analytics Digitally Virtualize Physical Space & Activities AR/MR/VR E-Commerce Digital Services Present Explore Maturity Change Change & Adapt the Way We Work Process Redesign New Tools Frontier Tech And Evolve Assessment Management Dalle prime risposte tattiche per reagire e gestire la crisi alla definizione di una strategia per esplorare ed evolvere nuovi percorsi di Digital Transformation Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal 6
Dopo un lungo negoziato, il 16 dicembre 2020 è stato approvato dal Parlamento europeo (e il giorno dopo dal Consiglio europeo) il Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) per gli anni 2021-2027. Questo nuovo QFP, che vale 1.074,3 miliardi di euro, è stato rafforzato dal Next Generation EU (NGEU), che consente alla Commissione europea di contrarre, per conto della Ue, prestiti sui mercati di capitali fino a 750 miliardi, da utilizzare solo per affrontare le conseguenze della pandemia. Nello specifico, 390 miliardi sono destinati a sovvenzioni, 360 miliardi a prestiti. L’NGEU si configura quindi come uno strumento di natura emergenziale, di durata temporanea e con valenza una tantum, che rafforzerà il bilancio Ue con nuovi finanziamenti da utilizzare entro il 2026. L’NGEU si articola su 3 pilastri: L’NGEU SI ARTICOLA SU 3 PILASTRI: AIUTARE TRARRE RILANCIARE L’ECONOMIA LA RIPRESA INSEGNAMENTI E SOSTENERE GLI DEGLI STATI MEMBRI DALLA CRISI INVESTIMENTI PRIVATI Lo strumento più sostanzioso previsto nel pacchetto è il Dispositivo per la ripresa e la resilienza (Recovery and Resilience Facility R&RF), noto anche come “Recovery Fund”. Questo si posiziona come il principale strumento dell’NGEU, perché apporterà un sostegno senza precedenti di 672,5 miliardi di euro in prestiti e sovvenzioni. Il 70% di queste risorse dovrà essere impegnato entro il 2022, il restante 30% entro il 2023: si tratta di impegni giuridicamente vincolanti, frutto quindi di un’attenta pianificazione operativa per fare in modo che queste somme vengano utilizzate entro il 2026. L’obiettivo del Recovery and Resilience Facility è fornire un sostegno finanziario su larga scala per riforme e investimenti intrapresi dagli Stati membri, con la duplice finalità di attenuare gli effetti della pandemia sul contesto sociale ed economico e di rendere le economie dell'UE più sostenibili, resilienti e preparate per le sfide poste dalle transizioni verde e digitale. I due princìpi di fondo della strategia europea per il rilancio e la crescita sono: ■ il Green Deal europeo, con cui l’Ue si impegna a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 attraverso una trasformazione della società e dell'economia dell'Europa efficiente in termini di costi, giusta e socialmente equilibrata; ■ una più ampia diffusione e adozione delle tecnologie digitali, che può fare dell’Europa un leader nel processo di trasformazione. Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal 8
RECOVERY FUND La sfida digitale dell’Europa L'epidemia Covid-19 ha dimostrato l'importanza e la centralità delle tecnologie digitali nella nostra vita FOCUS quotidiana. L'impatto della crisi sarebbe potuto essere ben peggiore senza i mezzi, le strutture e le competenze digitali. Le tecnologie digitali non stanno soltanto cambiando il nostro modo di comunicare, ma anche il nostro modo di vivere e di lavorare. Hanno inoltre il potenziale per fornire soluzioni a molte delle sfide che l'Europa ed in generale gli europei stanno affrontando. Supportate da opportune infrastrutture, queste possono facilitare il telelavoro non come soluzione di emergenza ma come modalità operativa strutturata, il commercio elettronico e la vendita al dettaglio in linea. Senza contare l'importante impatto che possono avere sul modo della sanità, non solo limitato alla fornitura di servizi di assistenza sanitaria a distanza ma anche alla raccolta di dati che, in combinazione con l'Intelligenza Artificiale, possono contribuire in maniera consistente alla ricerca scientifica anche nell'ambito della scoperta di nuovi vaccini. 9 Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal
Tuttavia la crisi ha mostrato non solo l'importanza e le opportunità create da queste tecnologie, ma anche i limiti e i rischi legati a un loro uso non strategico e solo emergenziale. È qui che il Recovery Fund gioca un ruolo fondamentale. Questi fondi sono alla base per raggiungere obiettivi chiave quali: FOCUS ■ lo sviluppo della prossima generazione di tecnologie digitali; ■ accelerare la diffusione di infrastrutture di rete sicure e ad alta capacità; ■ migliorare le capacità dell'Unione Europea di proteggersi dalle minacce informatiche; ■ liberare il pieno potenziale delle tecnologie per raggiungere l'ambizioso progetto per realizzare un'UE a impatto climatico zero entro il 2050. I cambiamenti forzati dalla pandemia hanno fatto fare un grande "salto digitale" anche ai Paesi considerati i fanalini di coda della trasformazione digitale, ma bisogna assicurarsi che nessuno rimanga di nuovo indietro. Deve far riflettere il modello adottato dalla Grecia, che a lungo ha occupato il fondo della classifica dell'economia digitale europea e che ha annunciato che investirà più di un quinto dei fondi che riceverà in questo processo di transizione con oltre 400 progetti, dalle infrastrutture digitali fino al rafforzamento della sicurezza informatica, raccolti in quella che è stata definita la "Bibbia della trasformazione digitale 2020-2025”. Come ha detto il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel “il progresso tecnologico è inutile se non migliora la vita delle persone”. È per questo motivo che gli sviluppi tecnologici abilitati dal Recovery Fund dovranno promuovere i valori fondamentali di un'Europa sempre più innovativa e vicino al cittadino. Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal 10
RECOVERY FUND 2 NEXT GENERATION EU: UNA SFIDA EUROPEA
RECOVERY FUND Per accedere al Dispositivo per la ripresa e la resilienza, i Paesi membri devono elaborare dei piani per la ripresa e la resilienza che integrino riforme e investimenti per i prossimi cinque anni, e che devono essere attuati entro il 2026. Dal 1 ottobre 2020 Entro il 30 aprile 2021 Il Consiglio dell'UE Cominciano i pagamenti Annualmentela Stati membri presentano Stati membri devono valuta e adotta agli Stati membri. CE riferisce le bozze consegnare i loro piani i piani sulla base Prefinanziamenti fino in Parlamento e in Consiglio “Piani di Ripresa che si potranno modificare delle proposte al 10% delle sovvenzioni riguardo all'attuazione e Resilienza” in una fase successiva della Commissione e al 10% dei prestiti del piano STATI MEMBRI La CE discute La CE valuta i piani Il Consiglio può Gli Stati membri riferiscono Valutazioni i piani e li trasmette sospendere l'approvazione dei progressi due volte all'anno indipendenti con ogni al Parlamento dei pagamenti nell'ambito del nel 2023 e, ex post, COMMISSIONE EU Stato membro e al Consiglio nel caso di inadempienze Semestre Europeo entro il 2029 2020 2023 2026 I piani possono Le risorse per la Ripresa Le riforme includere misure e la Resilienza destinate e gli investimenti introdotte a partire agli Stati membri possono devono essere portati da febbraio 2020 essere impegnate fino a termine entro il 2026 alla fine del 2023 I piani devono quindi delineare un pacchetto coerente di riforme e investimenti per affrontare le sfide individuate nel contesto del semestre europeo e in particolare quelle relative alle transizioni verde e digitale. Nel tradurre tali raccomandazioni in riforme e investimenti specifici, gli Stati membri devono concentrarsi su quelli che produrranno l’impatto più duraturo e rafforzeranno il potenziale di crescita, la creazione di posti di lavoro, i sistemi sanitari, la resilienza economica e sociale e la coesione regionale. Nello specifico, la Commissione valuterà i piani nazionali che rispetteranno i seguenti obiettivi: ■ almeno un 37% della spesa legata al clima nei settori dell’energia, dei trasporti, della decarbonizzazione dell’industria, dell’economia circolare, della gestione delle risorse idriche e della biodiversità (in coerenza con il Piano Nazionale per il clima); ■ almeno un 20% della spesa legata alla digitalizzazione, con riforme e investimenti che migliorino la connettività, lo sviluppo delle competenze digitali a tutti i livelli (in particolare nella PA), facilitino lo sviluppo di capacità digitali all’avanguardia (AI & Artificiale Intelligence, Cybersecurity, infrastrutture e servizi Cloud, Blockchain). Infine, tutte le riforme e gli investimenti devono garantire parità di opportunità, un’istruzione inclusiva, condizioni di lavoro eque e una protezione sociale adeguata. 12 Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal
I fondi che gli Stati membri riceveranno nel quadro del Dispositivo per la ripresa e la resilienza si aggiungeranno ai finanziamenti che normalmente ricevono attraverso i Fondi Strutturali nell’ambito della politica di coesione della Ue o attraverso altre fonti della Ue. Per questo motivo gli stati devono garantire sinergia e complementarietà tra tutte le risorse ricevute, con la possibilità di combinare i finanziamenti provenienti dai diversi strumenti, evitando duplicazioni. Il Recovery Fund sarà particolarmente vantaggioso per gli Stati che lo utilizzeranno in progetti che tengono conto della concentrazione e della cantierabilità. Dato che l’orizzonte temporale per impegnare i fondi è il 2023, e dal momento che devono essere utilizzati entro il 2026, gli Stati membri dovranno concentrarsi su progetti gestiti a livello nazionale e di grandi dimensioni e che si trovano in uno stato di preparazione piuttosto avanzata. La prima scadenza che gli Stati devono rispettare è quella per la presentazione del Piano nazionale. Il nostro PNRR e quelli degli altri stati dovranno infatti essere presentati entro il 30 aprile 2021. Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal 13
RECOVERY FUND 3 ITALIA: VERSO IL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA
Le risorse destinate all’Italia sono indicativamente 191,5 miliardi. Il 13 settembre 2020 Camera e Senato hanno approvato il documento relativo alla struttura del Piano Nazionale per il Recovery and Resilience Facility: Linee guida per la definizione del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza. Il 15 ottobre 2020 è stato avviato il confronto informale con Commissione Europea sulla bozza del Piano. L’11 gennaio 2021 il Consiglio dei Ministri ha approvato la nuova bozza del Recovery Plan, che dovrà essere sottoposta al negoziato della Commissione Europea entro il 30 aprile 2021. Premesso che tale bozza è in corso di revisione e completamento da parte del nuovo Governo, di seguito si offre una panoramica istantanea di quanto al momento è stato tracciato nel documento. Il nostro Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR) è sviluppato in 3 assi: DIGITALIZZAZIONE TRANSIZIONE INCLUSIONE E INNOVAZIONE ECOLOGICA SOCIALE Il piano si fonda poi su 3 dimensioni orizzontali: ■ un’equa distribuzione territoriale delle risorse e degli interventi: da realizzare in coerenza strategica con il Piano Sud 2030 e il coordinamento attuativo con le politiche di coesione europee e nazionali, così come definite nell’Accordo di Partenariato per il ciclo di programmazione 2021 2027; ■ equità di genere; ■ Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile per le persone, il pianeta e la prosperità. Le sfide del PNRR vengono affrontate attraverso 6 missioni: DIGITALIZZAZIONE, RIVOLUZIONE VERDE INFRASTRUTTURE INNOVAZIONE E TRANSIZIONE PER LA MOBILITÀ E COMPETITIVITÀ ECOLOGICA DEL SISTEMA PRODUTTIVO ISTRUZIONE, EQUITÀ SOCIALE, SALUTE FORMAZIONE, DI GENERE RICERCA E CULTURA E TERRITORIALE Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal 15
RECOVERY FUND Come richiesto nelle linee guida della CE e dalle Raccomandazioni specifiche per l'Italia, alla base del Piano è prevista una serie di riforme come condizioni abilitanti per l'intera strategia. Le linee di riforma riguardano: ■ il sistema giustizia ■ la competitività delle imprese ■ la Pubblica Amministrazione ■ il mercato del lavoro ■ il sistema fiscale ■ l'istruzione ■ l'Università e la ricerca Ciascuno dei punti sopracitati necessita sia delle tecnologie appropriate che dello sviluppo di nuovi dispositivi e sensori sempre più specializzati e, ancora una volta, il rapido sviluppo delle tecnologie ci viene in aiuto. Assistiamo infatti all’impressionante accelerazione di alcuni “fattori tecnologici” che determineranno a loro volta una penetrazione sempre maggiore di queste tecnologie in ogni ambito della vita quotidiana. Ricerca e innovazione sono la leva fondamentale, per dare impulso alla crescita intelligente e sostenibile di un mercato che, fatalmente, sarà diverso nel post COVID e una volta raggiunto il nostro New Normal. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza vede la digitalizzazione e l’innovazione come uno dei tre assi strategici condivisi a livello europeo. Se è vero che da un lato i progetti dovranno rispondere a criteri di realizzabilità, accountability e monitorabilità, dall’altro non potranno perdere l’occasione straordinaria di sviluppare nuovi prodotti, processi e servizi innovativi, rendendo possibili l’aumento della produttività, della competitività industriale e, in ultima analisi, della prosperità del nostro Paese. La Ricerca e l’Innovazione giocheranno quindi un ruolo essenziale nell’indirizzare e sostenere scelte strategiche basate su una Digital Transformation in grado di far incontrare le esigenze del mercato e l’opportunità delle nuove tecnologie. Lanfranco Marasso Smart City Program Director, Engineering 16 Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal
RECOVERY FUND 4 IL NOSTRO CONTRIBUTO ALLA TRASFORMAZIONE DIGITALE DEL PAESE Il Next Generation EU è la risposta agli shock determinati dal Covid-19, che mette in campo uno strumento potenzialmente straordinario al servizio della ripresa economica e sociale: il cosiddetto “Recovery Fund”. Al cuore della nuova visione europea c’è l’obiettivo di costruire “un decennio digitale” affinché tutti i cittadini e le imprese possano avere accesso a quanto di meglio può offrire il mondo digitale e vivere e contribuire a un sistema più forte e inclusivo. Sono anche gli obiettivi su cui noi di Engineering siamo impegnati da molti anni, con la convinzione di essere portatori di valore al servizio di una digital transfomation, che pone la persona al centro. Per questo crediamo che il Next Generation EU non possa essere letto semplicemente come “una mole di risorse senza precedenti”, ma che debba piuttosto rappresentare una spinta formidabile per disegnare i nuovi percorsi d’innovazione da cui innescare il “rinascimento digitale”. Dario Buttitta General Director Public Administration & Healthcare, Engineering
RECOVERY FUND Smart Government Cosa dice oggi il Recovery Plan Tra gli obiettivi che l’Italia si dovrà porre con l’utilizzo dei fondi del PNRR c’è sicuramente quello di accelerare la Digital Transformation della Pubblica Amministrazione. La parola d’ordine è semplificazione: dando una nuova spinta alla digitalizzazione si potrà infatti ottimizzare i processi per velocizzare le procedure amministrative e facilitare i servizi alle imprese e ai cittadini. Il rafforzamento delle infrastrutture (da rendere sempre più agili) e dei servizi digitali potrà prevedere: ■ un nuovo modello di Cloud per la PA; ■ un'infrastruttura nazionale per la razionalizzazione e il consolidamento dei Centri per l'elaborazione delle informazioni e per ospitare i servizi più strategici della PA centrale; ■ un catalogo di API che consenta alle Amministrazioni centrali e periferiche, secondo vari livelli di autorizzazione, di attingere ai dati del Cloud, di elaborarli e di fornire servizi a cittadini e imprese; ■ piattaforme abilitanti con standard comuni di utilizzo e case dell'innovazione. Sarà poi necessario rafforzare il capitale umano, con azioni di reskilling e upskilling e attraverso iniziative di Digital Workplace e co-working. 18 Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal
Il nostro approccio Noi di Engineering da oltre trent’anni siamo al fianco della Pubblica Amministrazione italiana nei percorsi di innovazione e digitalizzazione nei diversi ambiti di governo (PA centrale, PA Locale, Agenzie) e tematici: welfare, risorse e sviluppo economico, ambiente e territorio, scuola, turismo e cultura, etc. Una visione sistemica che oggi ci consente di costruire veri e propri ecosistemi digitali attorno ai cittadini e alle imprese, che dovranno essere il volano di rilancio economico, ma soprattutto, di costruzione di una cittadinanza digitale ormai irrinunciabile nel New Normal nel quale viviamo. Grazie alle nostre competenze e conoscenze, in questa fase possiamo: ■ declinare la Digital Strategy del Sistema Paese nei singoli ambiti di Smart Government dei quali conosciamo i processi di governo, esecuzione e relazione; supportandone la governance strategica anche attraverso i sistemi di monitoraggio e gestione delle specifiche fonti di finanziamento che saranno disponibili; ■ consolidare le attività di sviluppo e sistematizzazione delle infrastrutture e piattaforme pubbliche alle quali è affidato il compito di abilitare alla Digital Transformation: data center cloud based, servizi per la connettività e la multicanalità, anagrafi e identità digitali, pagamenti elettronici, servizi di conservazione, etc.; ■ gestire il management dell’innovazione (e ridisegno di quelli esistenti) attraverso l’uso di approcci di “Ecosystem & Platform design” che consentono di realizzare servizi di Cittadinanza digitale non più verticalizzati su singoli ambiti di servizio, ma in grado di costruire ecosistemi di servizi pubblici che convergono e rispondono in modo personalizzato, e predittivo, sulla “citizen experience” multicanale (fisica e digitale). Mettere al centro della trasformazione digitale tutti gli stakeholders impattati dall’innovazione, significa infatti anche co-progettare il servizio in modo collaborativo, attento alla gestione della relazione e con uno sguardo sistemico: in grado, cioè, di evolvere e rendere usabile non soltanto l’accesso e fruizione del servizio, ma anche i processi, l’organizzazione, le competenze ed anche l’apparato normativo-regolamentare che ne garantisce la gestione efficace e ne misura la soddisfazione; ■ aprire all’utilizzo e alla condivisione dei dati provenienti dai diversi ambiti della PA, così da consentire la costruzione di servizi innovativi da parte di soggetti pubblici e privati: condizione, questa, indispensabile per la costruzione di ecosistemi informativi sempre più trasversali. Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal 19
RECOVERY FUND E-Health Cosa dice oggi il Recovery Plan Uno dei capitoli principali del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza sarà di certo quello che riguarda il mondo della Sanità. Per innovare radicalmente il Sistema Salute sarà necessario disporre di un approccio di sistema alla sanità digitale, che non significa solo disporre di infrastrutture tecnologiche, di certo indispensabili, ma anche di ripensare l’intero modello di governance e di servizio secondo processi, dinamiche e dimensioni appunto digitali. Significa in definitiva rendere accessibili alle organizzazioni, agli operatori e ai cittadini, tutte le potenzialità offerte dalle competenze e dalla capacità all’avanguardia, per garantire la qualità dell’assistenza, della cura e della prevenzione secondo i suoi specifici bisogni. Due gli assi fondamentali: ■ assistenza di prossimità e telemedicina; ■ innovazione, ricerca e digitalizzazione dell'assistenza sanitaria. L’assistenza di prossimità e la telemedicina potranno essere innovata attraverso: ■ un’integrazione complessiva dei servizi assistenziali socio-sanitari; ■ un’implementazione strutturale della telemedicina nei processi di assistenza; ■ l’implementazione locale di un modello digitale dell’assistenza domiciliare integrata; ■ la prevenzione primaria e secondaria e controllo delle malattie trasmissibili e non trasmissibili, anche grazie all'integrazione delle soluzioni tecnologiche; ■ la costituzione di Centrali Operative Territoriali; ■ il miglioramento degli standard assistenziali nelle Residenze Sanitarie; ■ una rete di centri territoriali per il contrasto alla povertà sanitaria; ■ lo sviluppo di un modello di sanità pubblica ecologica (“One Health”). L’Innovazione, la ricerca e la digitalizzazione dell'assistenza sanitaria dovranno prevedere: ■ un ammodernamento tecnologico - attraverso una “digitalizzazione totale e specialistica” - del sistema sanitario; 20 Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal
■ lo sviluppo di un ecosistema per l’innovazione nell’area “Salute”, tramite partenariati misti per soluzioni innovative nel settore life science e la creazione di nuove imprese science based; voucher per il sostegno al trasferimento tecnologico negli ambiti della salute. ■ il potenziamento della formazione del personale sanitario con interventi per l’ampliamento dell’accesso ai percorsi di specializzazione dei neo-laureati in medicina; il potenziamento della formazione dei professionisti sanitari. Sarà poi necessario pensare alla ristrutturazione e all’ammodernamento delle strutture ospedaliere, con particolare riferimento alle sedi di Dipartimenti di Emergenza e Accettazione. Il nostro approccio Noi di Engineering per il nostro ruolo specifico in questo settore abbiamo un osservatorio privilegiato che già da alcuni anni ha permesso di orientare e specializzare la nostra offerta lungo questi assi di intervento oggi di pressante attualità. La nostra presenza lungo tutta la filiera di prevenzione-accesso-diagnosi- cura-assistenza e la presenza verticale attraverso tutti i livelli di governo (Ministero della Salute - Regioni - strutture sul territorio), ci qualifica attori di riferimento nella co-progettazione “fondante” della nuova sanità; con al centro il digitale, ma soprattutto la persona, nelle sue molteplici dimensioni, non solo quella sanitaria. Grazie alle nostre competenze e conoscenze, in questa fase possiamo: ■ progettare insieme agli utenti modelli e soluzioni specifiche per la sanità territoriale attraverso le nostre competenze tecnologiche e di processo, per attivare la continuità e l’integrazione con l’ospedale e con gli altri servizi sanitari e socio-sanitari, adottando un approccio multidisciplinare e personalizzato alla cura; ■ abilitare forme di Home Care mettendo a disposizione le nostre componenti di nuova generazione utilizzanti le tecnologie più innovative (tra queste anche l’AI & Data Analytics e l’IoT), con le quali costruire le piattaforme per i tele-servizi (es. telemoniotraggio e teleassitenza) pienamente integrate con i sistemi informativi aziendali; ■ concretizzare la sanità “data driven” grazie alla nostra capacità di governo e valorizzazione del dato, con la quale costruire strumenti di acquisizione, aggregazione e analisi delle informazioni provenienti da fonti anche eterogenee, per la ricerca scientifica, per i servizi innovativi di diagnosi e cura, così come di prevenzione e di population health management. La piattaforma di biosorveglianza Eng-DE4Bios utilizzata da due Regioni italiane per l’emergenza Covid-19 ne è un esempio; ■ digitalizzare massivamente tutti i processi sanitari, sempre più “ad elevata intensità informativa”, così da far confluire automaticamente i dati nei sistemi che si affiancano ai professionisti della sanità, supportandone le decisioni di governo e cura. La nostra nuova piattaforma healthcare ellipse è nata con questa precisa focalizzazione. Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal 21
RECOVERY FUND Smart Energy & Utilities Cosa dice oggi il Recovery Plan Il Recovery Fund rappresenta una grande opportunità per il settore delle Utilities: in primis per i settori più tradizionali e consolidati. Primo fra tutti il settore idrico, in cui potrebbero finalmente trovare risposta istanze importanti relative all’ottimizzazione degli approvvigionamenti, alla depurazione efficiente, alla riduzione delle consistenti perdite di rete e al contrasto del dissesto idrogeologico. Importanti sono anche i temi sul tavolo per il settore energetico: prima fra tutte la decarbonizzazione (con idrogeno e rinnovabili a farla da padrone), passando poi all’efficientamento energetico degli edifici e al teleriscaldamento, alle smart grid e micro-grid fino allo sviluppo delle energy community. Infine nel settore ambientale si dovrà potenziare la raccolta differenziata, l’ampliamento della tariffa puntuale, la valorizzazione dei fanghi di depurazione e la realizzazione di nuovi impianti per il riciclo, dando ulteriore nuovo impulso alla circolarità delle risorse. Non va trascurato il ruolo che il settore utilities potrà svolgere nel campo della mobilità sostenibile, con particolare attenzione al mondo della mobilità elettrica e delle infrastrutture necessarie al suo sviluppo. Il new normal posta pandemico richiederà anche alle aziende la revisione dei propri processi di relazione con clienti finali, non trascurando lo sviluppo di ecosistemi valorizzati attraverso piattaforma digitali. 22 Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal
Il nostro approccio Noi di Engineering crediamo nella centralità del digitale in questo percorso, con l’auspicio che la declinazione del “pilastro” della trasformazione digitale non abbia uno sviluppo a se stante, ma contribuisca ad accrescere esponenzialmente il valore nel tempo degli interventi previsti nelle varie aree di intervento. In questo senso la speranza è che venga superata l’esperienza che ha caratterizzato i bonus e superbonus, che hanno lasciato pochissimo spazio di applicazione per la componente digitale ed il valore aggiunto che questa garantisce nel tempo agli interventi strutturali. Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal 23
RECOVERY FUND Digital Finance Cosa dice oggi il Recovery Plan Come si legge nel PNRR, “rafforzare il Paese” significa anche sostenere la crescita delle PMI, vero motore propulsivo del sistema Italia, potenziando la capacità delle imprese italiane di competere sui mercati internazionali e di far fronte alle crisi economiche. Sarà fondamentale favorire processi di fusione e patrimonializzazione delle micro e piccole imprese, anche stimolando la creazione di reti che possano facilitare la diffusione di conoscenze e tecnologie. Sarà anche importante potenziare gli strumenti finanziari per sostenere e migliorare la competitività delle imprese sui mercati internazionali. Permettere alle PMI di sopravvivere alla concorrenza internazionale significa investire abbondantemente in Ricerca e Sviluppo, pagare salari adeguati per attrarre forza lavoro qualificata, investire in marketing e servizi finanziari. 24 Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal
Il nostro approccio Noi di Engineering ci poniamo come punto di incontro tra finanza e imprese locali, fulcro di ecosistemi aperti basati sulla collaborazione tra business advisory e fintech, operatori pubblici e privati, confidi, banche e finanziarie regionali, mettendo a disposizione anche il nostro network di clientela. Supportiamo le banche nel passare dall’essere “erogatrici di credito” a “business advisor”, entrando nei processi di business delle PMI. Le banche devono avere la capacità di individuare esigenze e prospettive economiche specifiche delle aziende per cui operano, elemento che richiede una profonda conoscenza dell’azienda stessa e del mercato attuale e potenziale a cui si rivolge, oltre ai processi legati alla gestione del capitale circolante. L’industria bancaria e assicurativa deve accelerare il processo di trasformazione digitale non solo per meglio servire il mercato, che per l’Italia vuol dire, in particolare, PMI e individui, ma anche per contribuire, alla trasformazione del sistema di riferimento. La digitalizzazione deve essere ampia e pervasiva. Il sistema delle PMI è strategico e deve essere in cima a queste priorità. In particolare, i loro processi devono diventare più efficienti e le banche possono supportarli in questo processo di trasformazione, e noi di Engineering possiamo essere snodo e spinta di questa evoluzione. Nel 2020 il Covid-19 ha rappresentato la necessità di accelerare la digitalizzazione dell’industria bancaria e finanziaria, trasformandola in un’opportunità. Quello che però oggi ci si aspetta è una trasformazione dell’intero modello di business e operativo e non solo una evoluzione del modello distributivo. Fondamentale sarà la capacità di innovare il modello relazionale, di conoscenza delle PMI, di creare partnership per costruire nuovo valore, non solo economico, sviluppando nuove professionalità ed una nuova cultura della sostenibilità. Ambiti in cui possiamo portare la nostra esperienza cross- industry e di innovation, per costruire interconnessioni e network che realizzino questo sviluppo. Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal 25
RECOVERY FUND Augmented City Cosa dice oggi il Recovery Plan Il PNRR è lo strumento che dovrà dare attuazione, in Italia, al programma NGEU. Le risorse destinate agli investimenti pubblici superano il 70%. La missione da perseguire è quella della trasformazione digitale del Paese, a cominciare dai Comuni, per un vero e proprio cambiamento strutturale. La digitalizzazione riguarda trasversalmente tutte le missioni del PNRR, con un focus sulla indispensabile automazione e digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. La tecnologia e l’innovazione sono le leve strategiche della progettazione delle città del futuro. La creazione di una Smart City / Augmented City rappresenta la sfida contemporanea più grande in tema di Digital Transformation. La strada verso le città inclusive e sostenibili passa attraverso infrastrutture basate sull’IoT, strumenti di eGovernment, Big Data e gli Analytics per raccogliere ed elaborare dati e informazioni, mobilità elettrica e condivisa, efficienza energetica, sensori ambientali, illuminazione stradale intelligente e tanto altro. 26 Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal
Il nostro approccio Attraverso Municipia, la società del Gruppo che affianca le città di ogni dimensione proprio nel percorso di trasformazione digitale, in Engineering siamo in campo con conoscenze, competenze, nuove tecnologie e strumenti finanziari per dare vita a questo cambiamento, agendo in settori cruciali come la mobilità, il welfare, la sostenibilità finanziaria, l’efficientamento energetico, la sicurezza urbana, la gestione dei rifiuti, la valorizzazione culturale e turistica. Inoltre, valorizziamo la qualità progettuale delle autonomie locali, favorendo l’accesso alle risorse disponibili, e sosteniamo i processi di investimento pubblico territoriale, in linea con la transizione digitale e ambientale. Raggiungiamo questi risultati assistendo le Amministrazioni locali nell’analisi dei fabbisogni, la verifica degli asset disponibili e nella costruzione di alleanze territoriali / strategie finanziarie che facciano leva non solo sulle risorse pubbliche. Il privato diventa così un partner fondamentale. Secondo le linee guida del Governo italiano per il PNRR, infatti, le proposte progettuali da presentarsi a valere sulle risorse del Recovery Fund devono svilupparsi attraverso co-progettazioni che riescano a coinvolgere altri potenziali partner, da individuare secondo principi di trasparenza tra i portatori di interesse e potenziali co-attuatori. Le potenzialità offerte da una immissione nel Paese di risorse di tali dimensioni saranno addirittura moltiplicabili se si riuscirà a favorire l’accesso anche a capitali. Sarà indispensabile ricorrere con sistematicità ed efficienza a strumenti come il Partenarito Pubblico Privato o Project Financing, uscendo dall’attuale logica delle piccole operazioni fatte solo per compensare la mancanza di risorse proprie. Occorrerà sfruttare anche nuove opportunità di finanziamento con il ricorso, ove possibile, a progettazione europea, ricercando fondi di finanziamento nazionali e comunitari (come Orizzonte Europa 2021-2027, InvestEU, Europa digitale, Smarter Italy) per gli investimenti di interesse, liberando risorse che potranno rimanere comunque nella disponibilità dell’Ente. Le autonomie locali dovranno puntare a una strategia d’investimento flessibile, che tenga conto sia dei principali fondi al momento disponibili che degli strumenti finanziari integrativi provenienti da fonti di finanziamento alternative, come i fondi a gestione diretta della Commissione Europea e forme di finanza privata. Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal 27
RECOVERY FUND Digital Industry Cosa dice oggi il Recovery Plan Il PNRR, poggiandosi su tre pilastri principali quali l’ecologia, la digitalizzazione e le infrastrutture, punta non solo a rilanciare l’economia dell’ecosistema manifatturiero italiano, ma anche e soprattutto a dare l’opportunità alle aziende di sviluppare il proprio vantaggio competitivo. Le ingenti risorse che il PNRR metterà a disposizione dovranno essere declinate in progetti che aumentano le performance, l’efficienza e la competitività, indirizzando il settore verso un imprescindibile percorso di innovazione. La transizione 4.0 del sistema produttivo, che il PNRR incentiva, si andrà a collocare in una Italia che dovrà essere più concorrenziale grazie ai sistemi di interazione digitale. 28 Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal
Il nostro approccio Le competenze di processo ed organizzative, unitamente a quelle applicative ed infrastrutturali, permettono ad Engineering di essere il partner strategico di riferimento, in grado di far cogliere alle aziende manifatturiere tutte le opportunità della transizione 4.0 così da costruire proprio vantaggio competitivo. Applicando le tecnologie abilitanti più evolute, Engineering supporta i propri clienti nel percorso di digitalizzazione di tutti i processi aziendali. Nel contesto di fabbrica, noi di Engineering aiutiamo gli stakeholder ad aumentare la propria efficienza produttiva attraverso l’adozione dei principi dell’IoT, implementando, ad esempio, soluzioni MES che permettono una attenta analisi e risoluzione dei tempi di fermata indesiderati, delle situazioni di under- performance o in generale di qualsiasi collo di bottiglia nelle varie fasi produttive. Al fine di coordinare al meglio gli operatori di linea o l’interconnessione operatore-macchina, Engineering ha studiato delle innovative modalità di interazione attraverso dispositivi wearable. L’applicazione di tecnologie IoT può quindi diventare motore per la generazione di nuovo business, qualora si studino soluzioni per l’interconnessione dei prodotti finiti creando nuovi servizi da includere nell’offerta. Si considerino, a titolo esemplificativo: ottimizzazione costante dei parametri del prodotto finito, identificazione di interventi di manutenzione predittiva, invio di suggerimenti d’utilizzo in funzione della modalità con cui viene adoperato il prodotto finito, ecc. Ripercorrendo il processo end-to-end, offriamo soluzioni per gestire la schedulazione più favorevole della produzione, il corretto ri-approvvigionamento, il livello ottimale di inventario, la previsione più veritiera di vendita, la simulazione più appropriata della domanda e la gestione di tutte le tematiche di Supply Chain. Particolare attenzione, inoltre, merita la gestione delle relazioni con il cliente e del Field Service. Un mercato imprevedibile e competitivo richiede un profondo focus sul cliente stesso. In Engineering, attraverso progetti di implementazione di CRM, supportiamo i nostri partner nel monitoraggio delle opportunità commerciali, nella ottimizzazione della gestione dei lead, nell’aumento del brand awareness, nell’accurata gestione del post-sales ed in generale di tutti i punti di contatto e dei processi inclusi nel Customer Journey. Le squadre sul campo possono essere organizzate con strumenti dedicati che, grazie all’applicazione di tecnologie di realtà virtuale od aumentata, vengono orientate verso una pronta risoluzione dell’intervento. Con un team di consulenti interdisciplinari, riusciamo ad applicare concetti di Intelligenza Artificiale e simulazioni con tecnologia Digital Twin, per arrivare a risolvere problemi complessi, come ad esempio la previsione del forecast basata su dati storici e l’ottimizzazione dei percorsi produttivi, della configurazione di cantiere o della linea produttiva, che diventano ambiti chiave per lo sviluppo del vantaggio competitivo. Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal 29
RECOVERY FUND Smart Agriculture Cosa dice oggi il Recovery Plan Gli impegni e le regole definiti nella nuova Politica Agricola Comunitaria (strumenti sul reddito), così come gli indirizzi definiti nella nuova strategia Europea “Green Deal” e “Farm To Fork”, e gli impegni del PNRR per una Agricoltura “Verde e Digitale”, indurranno l’agricoltore italiano ed europeo ad adottare nuovi strumenti tecnologici e piattaforme abilitanti per gestire al meglio le nuove sfide che riguardano la salvaguardia dell’ambiente, la riduzione degli impatti sui cambiamenti climatici, la preservazione degli ecosistemi, e la diffusione di conoscenza sempre più capillare e trasparente all’interno dell’intera filiera agroalimentare, che sarà sempre più governata in futuro dalle scelte di mercato dei consumatori e cittadini sempre più attenti ed esigenti al consumo di prodotti e cibi sani, ma dove nuove label come “Carbon Footprint” e “Water Footprint” saranno informazioni associate ai prodotti alimentari e alla stessa azienda agricola, anche tramite sistemi di certificazione della sostenibilità dei processi produttivi. I prodotti richiesti dal mercato dovranno quindi favorire il connubio fra sostenibilità e produttività del business agroalimentare attraverso un ecosistema integrato di tecnologie e soluzioni per consentire alle aziende agricole di monitorare e controllare i loro processi, garantendo la qualità e l'efficienza per tutti gli elementi e gli stakeholder coinvolti nelle operazioni di campo, logistiche ed interne all'azienda, lungo l'intera filiera agro-alimentare. 30 Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal
Il nostro approccio In questo quadro, Engineering è pronta ad offrire soluzioni basate sulle più innovative tecnologie digitali e geospaziali per monitorare e ottimizzare i processi di produzione delle aziende agricole sfruttando le tecnologie dell’Internet of Things, Advanced Analytics, GIS e Remote Sensing, per consentire anche alle piccole e medie aziende agricole di ottimizzare le quantità di fertilizzanti e acqua irrigua nelle colture utilizzando indici di vigoria e stress idrico prodotti dai dati di Remote Sensing (Copernicus Open Data) e produrre mappe di prescrizione da utilizzare a bordo di mezzi di campo sfruttando la tecnologia VRT (Variable Rate Technology) e stimare da remoto le future rese produttive utilizzando veri e propri DSS. Inoltre, il mercato avrà bisogno di nuovi strumenti per la gestione degli attacchi patologici alle colture, come ad esempio App Mobile per il riconoscimento automatico di patologie fitosanitarie tramite tecniche di scouting in cloud o nuovi strumenti per la corretta gestione relativa allo stoccaggio degli effluenti zootecnici e dei digestati e per lo spandimento dei liquami e dei fertilizzanti rispetto agli obblighi amministrativi previsti dalle regole della condizionalità (Cross Compliance). L’evoluzione della sensoristica consente già oggi di tracciare il lavoro sul campo dei mezzi e degli attrezzi, prevedere una corretta manutenzione delle macchine e anticipare i guasti, utilizzare sistemi di controllo e tecnologie informatiche per automatizzare i processi produttivi e ridurre la necessità dell'intervento manuale umano, ottimizzare la raccolta e il trasporto dei carichi. L’informazione agrometeorologica diventerà sempre più essenziale nella previsione e gestione delle attività produttive dell’azienda agricola, in quanto consentirà di amministrare al meglio gli agenti patogeni, gli attacchi fitopatologici, i sistemi di irrigazione, fertilizzazione, i trattamenti fitosanitari, per ridurre gli impatti sull’ambiente e fronteggiare le conseguenze del cambiamento climatico. Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal 31
RECOVERY FUND 5 LE QUESTIONI APERTE
RECOVERY FUND Quale visione? La bozza del Piano per la Ripresa e la Resilienza non ha ancora una struttura organica: le missioni al suo interno sono ancora illustrate in modo generico e con una distinzione ancora poco chiara tra ambiti strategici e riforme sottostanti. La prima questione riguarda quindi “il progetto”, ossia, la necessità di una chiara visione delle risposte da dare alla situazione economica e sociale del Paese in relazione ai sei pilastri del Recovery, tenendo in considerazione le sfide specifiche che l’Italia deve affrontare, molte delle quali nel solco di antiche questioni e riforme mancate. Quale la strategia per raggiungere gli obiettivi? Serve la dimensione operativa, la “matrice” dei traguardi, degli obiettivi e dei costi e le relative modalità di attuazione, che deve essere costruita in sinergia e complementarità con il quadro complessivo degli interventi mirati alla coesione economica sociale e territoriale sostenuti da altre fonti di finanziamento, in primis dai fondi strutturali, ma non solo. Servono, quindi, a garanzia dei risultati, le soluzioni per la supervisione efficace dell’attuazione e dell'impatto effettivo sul potenziale di crescita, sulla creazione di posti lavoro e sulla resilienza economica, sociale e istituzionale. Questo comporta la necessità di prevedere strumenti e meccanismi idonei a supportare la gestione sana delle risorse (misure di controllo, monitoraggio, valutazione) e ad attivare quella che dovrà essere una vera e propria “macchina da guerra”, che deve agire in fretta e centrare gli obiettivi senza distrazioni o, peggio, continue “revisioni tattiche”. Come si attua la “messa a terra” del Piano? Si è parlato molto, in questi mesi, della cosiddetta “governance” del Piano, riferendosi però solo agli aspetti legati al presidio delle risorse. Ma il nodo fondamentale per veder arrivare i fondi a destinazione è stabilire le modalità di funzionamento e di interazione tra e con le istituzioni ordinariamente deputate a gestire gli ambiti toccati dal Piano, senza trascurare la dimensione territoriale e il ruolo delle Regioni, soprattutto negli ambiti di rispettiva competenza, come quello sanitario e non solo. Essendo note ormai le debolezze in termini di capacità amministrativa nella gestione dei fondi europei in molte delle realtà candidate al governo delle varie linee progettuali raccolte nel Piano, è sicuramente indispensabile un supporto eccezionale in termini tecnici e procedurali, onde scongiurare il tipico modello a "matrioska" secondo cui la responsabilità attuativa viene passata di Pubblica 33 Una grande opportunità per ripartire e costruire il nostro New Normal
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