RECENTI RIFORME IN MATERIA PENSIONISTICA IN FRANCIA, GERMANIA, REGNO UNITO E SPAGNA - N. 3 - Giugno 2013
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RECENTI RIFORME IN MATERIA PENSIONISTICA IN FRANCIA, GERMANIA, REGNO UNITO E SPAGNA N. 3 – Giugno 2013
Camera dei deputati XVII LEGISLATURA LEGISLAZIONE STRANIERA Materiali di legislazione comparata RECENTI RIFORME IN MATERIA PENSIONISTICA IN FRANCIA, GERMANIA, REGNO UNITO E SPAGNA N. 3 - Giugno 2013
Servizio responsabile: SERVIZIO BIBLIOTECA - Ufficio Legislazione Straniera tel. 06 6760. 2278 –06 6760. 3242 mail: LS_segreteria@camera.it I dossier della Camera dei deputati sono destinati alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. La Camera dei deputati declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge. File:MLC17003
Indice SCHEDE DI SINTESI ...............................................................................1 FRANCIA ................................................................................................. 3 La riforma del 2010 del sistema pensionistico .................................... 3 La pensione di vecchiaia nel regime pensionistico generale ............ 4 Il regime pensionistico nella Fonction publique............................... 8 I regimi pensionistici speciali.......................................................... 14 La “pensione progressiva” (pensione parziale)................................15 Le nuove misure annunciate ...............................................................17 GERMANIA ........................................................................................... 19 La disciplina generale del sistema previdenziale ............................... 19 Pensione ordinaria di vecchiaia (Regelaltersrente) .......................20 Pensione di vecchiaia per assicurati con lunga carriera assicurativa (Altersrente für langjährig Versicherte) ........................................ 21 Pensione di vecchiaia anticipata per donne (Altersrente für Frauen) ............................................................................................ 22 Pensione di vecchiaia per assicurati grandi invalidi (Altersrente für schwerbehinderte Menschen) ......................................................... 22 Pensione di vecchiaia per disoccupazione o dopo lavoro a tempo parziale (Altersrente wegen Arbeitslosigkeit oder nach Altersteilzeitarbeit) ......................................................................... 24 Pensione parziale (Teilrente) .......................................................... 25 REGNO UNITO ..................................................................................... 27 La riforma del 2011 del sistema pensionistico ................................... 27 La riforma del 2013 delle pensioni del pubblico impiego.................. 31 SPAGNA ................................................................................................. 33 Le modifiche al regime pensionistico dell’ultimo triennio ................ 33 Condizioni di idoneità ..................................................................... 33
Prestazioni ....................................................................................... 35 Pensionamento anticipato............................................................... 36 Pensione parziale............................................................................. 37 Le nuove misure annunciate ..............................................................40
Schede di sintesi 1
FRANCIA La riforma del 2010 del sistema pensionistico In Francia sono previsti regimi pensionistici differenti tra il settore privato e il settore pubblico. Il sistema pensionistico dei lavoratori subordinati del settore privato prevede un regime generale di base collegato al reddito e regimi professionali complementari obbligatori, che fanno capo alle istituzioni raggruppate nell’ambito dell’Association générale des institutions de retraites des cadres (AGIRC) e dell’Association des regimes de retraites complémentaires (ARRCO). Anche i lavoratori autonomi e i liberi professionisti beneficiano di regimi di base e di regimi complementari obbligatori. Per quanto riguarda la Fonction publique (statale, territoriale e ospedaliera) sono previsti regimi pensionistici di base, simili tra le tre funzioni pubbliche, grazie ai quali i dipendenti di ruolo (fonctionnaires) “statali”, i magistrati e i militari sono pagati direttamente dallo Stato, mentre i dipendenti di ruolo delle funzioni pubbliche territoriale e ospedaliera dipendono dalla Caisse nationale de retraite des agents des collectivités locales - CNRACL. I fonctionnaires delle tre funzioni pubbliche beneficiano di un unico regime supplementare obbligatorio, la Retraite additionnelle de la fonction publique – RAFP. Per alcuni settori di attività professionali, pubbliche e private, sono invece previsti regimi pensionistici speciali. 3
Una riforma del sistema pensionistico francese è stata approvata nel 2010 1 e comporta, tra l’altro, un progressivo ravvicinamento tra il settore pubblico e il settore privato (si segnala il sito internet Retraites2010.fr). La pensione di vecchiaia nel regime pensionistico generale La riforma del 2010 si applica ai nati dopo il 1° luglio 1951. Le norme attualmente in vigore prevedono l’allungamento della vita attiva ed elevano innanzitutto l’età legale e il periodo contributivo necessari per avere diritto alla liquidazione di una pensione e l’età per una pensione a “tasso pieno”, per le professioni del settore privato e del settore pubblico assoggettate al regime pensionistico generale 2 . A partire dal 1° luglio 2011, l’età legale minima per avere diritto alla liquidazione di una pensione (età al di sotto della quale non è possibile richiedere la liquidazione della pensione) viene elevata progressivamente da 60 a 62 anni (è previsto un aumento, secondo l’anno di nascita, di 4-5 mesi ogni anno fino al 2017 3 ) con alcuni adattamenti per talune attività lavorative. Sempre a partire dalla medesima data, anche la durata del periodo contributivo necessario al calcolo dell’ammontare della pensione viene allungata di un trimestre 4 all’anno, in base all’anno di nascita, per adeguarla alle aspettative di vita: da 40 anni e due trimestri per i nati prima del 1° luglio 1951 a 41 anni e 1 trimestre per i nati nel 1953 e nel 1 Loi n. 2010-1330 du 9 novembre 2010 portant reforme des retraites. La legge ha modificato, in particolare, le norme in materia di pensioni contenute nel Code des pensions civiles et militaires de retraite, nel Code de la sécurité sociale e nel Code rural et de la pêche maritime. 2 Sulla riforma delle pensioni nel settore privato si segnalano anche le schede sulla pagina web dedicata alla Retraite des salariés du secteur privé del sito internet ufficiale dell’amministrazione francese http://www.service-public.fr. 3 L’attuazione della riforma pensionistica ha avuto un’accelerazione con la Loi n. 2011- 1906 de financement de la securité sociale pour 2012 (LFSS) che ha anticipato al 2017 (rispetto al 2018) l’innalzamento dell’età legale minima a 62 anni e al 2022 (rispetto al 2023) l’innalzamento dell’età legale per la pensione a “tasso pieno” a 67 anni, ovvero alla generazioni nate a partire dal 1° gennaio 1955 (non più 1956). 4 Ai fini della pensione vengono considerati, tra i trimestri contributivi cotisés, anche i periodi di studio superiore riscattati (laurea, master, dottorato, specializzazione), nonché i periodi di lavoro a tempo parziale per maternità e congedo parentale. 4
1954. Per i nati a partire dal 1955 la durata del periodo contributivo sarà fissata per decreto entro la fine dell’anno del 56° compleanno (ad esempio, per i nati nel 1955 e nel 1956 è stato indicato un periodo di 41 anni e due trimestri). Tuttavia nel luglio 2012 è stata introdotta una modifica alla riforma del 2010 con il “Decreto Holland” 5 , entrato in vigore dal 1° novembre 2012, che ha fissato le condizioni di apertura al diritto alla pensione anticipata a 60 anni per coloro che abbiano già raggiunto il periodo contributivo previsto per la loro generazione, avendo cominciato a lavorare prima dei 20 anni di età (sono stati estesi così i casi di pensionamento anticipato per carrières longues; cfr. infra). In caso di raggiungimento dell’età legale minima per la pensione senza aver raggiunto il relativo periodo contributivo necessario alla pensione a “tasso pieno”, l’eventuale richiesta di liquidazione della pensione sarà ammessa, ma con l’applicazione di un sistema di penalizzazioni (décotes) percentuali per ogni trimestre mancante al periodo contributivo di riferimento, fino ad un numero massimo consentito di trimestri, variabile a seconda dell’anno di nascita e del settore privato o pubblico di appartenenza dell’interessato. La décote si applica al tasso di liquidazione della pensione per gli assicurati 6 . Anche per quanto riguarda l’età legale per la pensione a “tasso pieno” (età al compimento della quale è possibile pretendere il versamento di una pensione senza décote), qualunque sia l’ammontare degli anni di contributi versati, la riforma del 2010 ha previsto l’innalzamento 5 Décret n° 2012-847 du 2 juillet 2012 relatif à l'âge d'ouverture du droit à pension de vieillesse; cfr. il comunicato-stampa del Governo: Gouvernement.fr, Entrée en vigueur du décret élargissant les possibilités de départ à la retraite à 60 ans (2-11-2012). La nuova misura ha riguardato circa 28.000 assicurati nel 2012 e dovrebbe riguardare 110.000 persone nel 2013, ma è destinata a costare sempre meno e ad auto-estinguersi nel corso degli anni in quanto il progressivo aumento del periodo di anni contributivi richiesto per la pensione renderà impossibile poterne beneficiare. 6 La pensione di vecchiaia nel settore privato è calcolata sulla base di tre elementi: la retribuzione media annua, il tasso di liquidazione e il periodo assicurativo maturato nel regime assicurativo di riferimento. Per gli assicurati nati dopo il 1974, il calcolo della retribuzione media annua è effettuato sulla base dei 25 anni di maggiore retribuzione percepita. L’aliquota della pensione varia tra il 25 e il 50%, secondo il periodo di assicurazione in tutti i regimi e in base all’età. 5
progressivo da 65 a 67 anni, entro il 2022 7 , prendendo sempre in considerazione la data di nascita degli assicurati. Ogni assicurato la cui pensione sia calcolata a “tasso pieno” riceve, sulla base del regime generale di base, una pensione minima, detta “minimo contributivo”. Tuttavia, in caso di pensione a “tasso pieno” per limiti d’età, con un periodo assicurativo inferiore ai trimestri richiesti in base all’età, il “minimo contributivo” varierà in proporzione all’effettiva durata dell’assicurazione nel regime pensionistico generale. È previsto anche un tetto massimo: la pensione non dovrà superare un importo pari alla metà della retribuzione massima sulla quale sono calcolati i contributi. Nel settore privato è previsto un premio per pensionamento ritardato. Una maggiorazione (surcote) della pensione di base del 5% all’anno, senza possibilità di pensionamento d’ufficio, per chi, superato il limite d’età e il periodo contributivo per la pensione a “tasso pieno”, rimanga comunque al lavoro fino ad un massimo di 70 anni di età. La riforma del 2010 ha previsto diverse eccezioni all’applicazione del regime pensionistico generale così riformulato, con trattamenti differenziati per alcune categorie di assicurati. La stessa riforma ha riconosciuto la possibilità di pensionamento anticipato in caso di: “carrières longues”: gli assicurati che abbiano iniziato la loro attività lavorativa tra i 14 e i 17 anni potranno continuare ad andare in pensione a 60 anni o anche prima (con un progressivo aumento dell’età pensionabile di 4 mesi l’anno sino al tetto dei 60 anni, in base all’anno di nascita e all’età di entrata nel mondo del lavoro); “pénibilitè” del lavoro: il pensionamento anticipato con una pensione a “tasso pieno”, qualunque sia la durata assicurativa, è previsto per gli assicurati con meno di 60 anni affetti da invalidità permanente di almeno il 20% derivante dall’attività lavorativa (malattia professionale, incidente grave sul lavoro, etc.). Gli assicurati con invalidità permanente tra il 10 e il 7 Cfr. nota 4. 6
20% potranno beneficiarne solo dimostrando un’esposizione al rischio professionale di almeno 17 anni. La riforma ha inoltre tenuto conto della specificità delle madri di 55 o più anni con tre figli e dei genitori di figli portatori di handicap, che abbiano interrotto la loro carriera lavorativa per accudire la prole: per entrambe le categorie di assicurati viene mantenuta a 65 anni l’età legale per la pensione a “tasso pieno”, qualunque sia la durata del periodo assicurativo. Ad alcune categorie più fragili è assicurata, tra l’altro, particolare tutela: viene mantenuta l’età di 65 anni per accedere alla pensione minima di vecchiaia che sarà rivalutata nel suo ammontare del 25% (circa 150 euro al mese); le pensioni di reversibilità per le vedove sono rivalorizzate dell’11% per i redditi più modesti; i lavoratori handicappati (con invalidità del 50%) e i loro congiunti avranno diritto alla pensione anticipata, a particolari condizioni di età e di periodo contributivo. Tavola riepilogativa del regime generale Età per la Periodo Età minima pensione contributivo per Anno di nascita per la a “tasso una pensione “a pensione pieno” tasso pieno” anni + mesi anni + mesi anni trimestri fino al 1950 60 65 40 2 fino al 1° luglio 1951 60 65 40 3 dal 1° luglio 1951 al 31 60+4 65+4 dicembre 1951 1952 60 +9 65+9 41 1953 61+2 66-2 41 1 1954 61+7 66+7 1955 -1956 62 67 41 2 dal 1957 62 67 Fissata per decreto nell’anno del 56° compleanno Fonte: Ministère du travail, de l’emploi et de la santé 7
Il regime pensionistico nella Fonction publique Anche se negli anni più recenti la disciplina delle pensioni dei dipendenti della Fonction publique ha registrato un notevole ravvicinamento a quella del settore privato e nonostante la riforma del 2010 abbia ulteriormente favorito tale convergenza dei sistemi pensionistici, esistono ancora differenze e particolarità tra i due settori (NdR: il presente paragrafo riguarda in particolare i fonctionnaires di ruolo 8 ). Nella Fonction publique francese 9 le posizioni professionali dei dipendenti pubblici (fonctionnaires) sono distinte in due categorie: “categoria sedentaria” o “categoria attiva”. I lavori di “categoria attiva” 10 , classificati come tali da uno specifico decreto del Consiglio di Stato, presentano un rischio particolare o sono considerati “faticosi” in maniera “eccezionale”, al punto da giustificare il pensionamento anticipato prima dei 60 anni. Tutti i lavori 8 I dipendenti della Fonction publique, gli agents, si distinguono in: fonctionnaires, di ruolo o immessi nei ruoli, che fanno capo al Code des pensions civiles et militaires e la cui pensione di base viene versata direttamente dallo Stato o dalla Caisse nationale de retraite des agents des collectivités territoriales (CNRACL); agents non di ruolo, che dipendono dal regime generale per la pensione di base e dall’Institution de retraite complémentaire des agents non titulaires de l’Etat et des collectivités publiques (IRCANTEC) per la pensione complementare. 9 Nel 2009 erano occupate nella Fonction publique 5.300.000 persone, ovvero il 20,4% del totale complessivo del lavoro, privato e pubblico, in Francia. La Fonction publique è divisa in 3 rami: (État, territoriale, hospitalière). La Fonction publique de l’État (50%) comprende le amministrazioni centrali (ministeri), i servizi decentrati (prefetture, rettorati, direzioni regionali e dipartimentali, etc.), e gli enti pubblici a carattere amministrativo (EPA). Anche il personale delle assemblee parlamentari rientra tra i fonctionnaires de l’Etat, ma il loro statuto è fissato dall’Ufficio di ciascuna assemblea, nell’ambito di regimi pensionistici speciali. La Fonction publique territoriale (30%) comprende le collettività territoriali e i loro raggruppamenti (regioni, dipartimenti, comunità di comuni, metropoli e agglomerati), i relativi enti pubblici (centri comunali d’azione sociale, etc.) La Fonction publique hospitalière (20%) comprende gli enti pubblici sanitari e gli enti pubblici sociali o medico-sociali (ospedali, case di riposo, istituti per l’infanzia, istituti per i portatori di handicap, etc.). 10 A titolo di esempio si segnalano, tra i lavori classificati di categoria “attiva”: nella Fonction publique de l'État, il personale di sorveglianza dell’amministrazione penitenziaria, il personale paramedico degli ospedali militari; nella Fonction publique territoriale, i vigili del fuoco, gli agenti della polizia municipale, gli agenti della rete fognaria; nella Fonction publique hospitalière, il personale paramedico il lavoro del quale comporti il contatto diretto e permanente con i malati (infermieri, infermieri specializzati, ostetriche, etc.). 8
non espressamente classificati nella categoria “attiva” sono automaticamente considerati di categoria “sedentaria”. Con la riforma del 2010, per i dipendenti pubblici di “categoria sedentaria”, nati dopo il 1° luglio 1951, è previsto l’innalzamento progressivo dell’età legale minima per la pensione a 62 anni entro il 2017 11 e dell’età legale per la pensione a tasso pieno a 67 anni entro il 2022, che avverrà con le stesse modalità previste per il settore privato, ossia secondo l’anno di nascita ad un ritmo di 4 o 5 mesi all’anno, e con un corrispondente aumento dei trimestri contributivi richiesti per la pensione a “tasso pieno” (vedi tabella precedente) 12 . Per i dipendenti pubblici di “categoria attiva”, ovvero un corpo o un organismo per il quale l’età legale minima per la pensione era inferiore a 60 anni secondo le norme precedenti la riforma del 2010, l’età legale per andare in pensione sarà aumentata di due anni, in ragione di 4 o 5 mesi all’anno, entro il 2017. La riforma non si applica ai nati prima del 1° luglio 1956 per i quali l’età legale minima rimane fissata, di norma, a 55 anni. A) fonctionnaires di “categoria attiva”: età minima per la pensione Anno di nascita del Età minima per la Data a partire dalla quale è fonctionnaire pensione consentito il pensionamento anni mesi 1° luglio 1956 55 4 1° novembre 2011 1° gennaio 1957 55 9 1° ottobre 2012 1° gennaio 1958 56 2 1° marzo 2014 1° gennaio 1959 56 7 1° agosto 2015 11 L’accelerazione dell’attuazione della riforma, prevista dalla Loi n. 2011-1906 de financement de la securité sociale pour 2012 (LFSS), ha riguardato anche la Fonction publique. 12 Sulla riforma delle pensioni nella funzione pubblica si segnalano: la brochure del Ministère de la Fonction publique Tout savoir sur la réforme des retraites dans la fonction publique e le schede sulla pagina web dedicata alla Retraite des agents de la fonction publique (titulaires et non titulaires) del sito internet ufficiale dell’amministrazione francese, Service-public.fr. Per ulteriori approfondimenti sullo stato della Fonction publique francese e, in particolare, sull’attuazione della riforma delle pensioni si segnala: Ministère de la Fonction publique, Rapport annuel sur l’état de la Fonction publique (2011-2012). 9
1° gennaio 1960 57 1° gennaio 2017 Fonte: Ministère de la Fonction publique Anche per gli impieghi pubblici in “categoria attiva”, per i quali era prevista un’età legale minima a partire da 50, 53 o 54 anni, l’età minima sarà innalzata progressivamente di due anni, in ragione di 4 o 5 mesi per anno di nascita dell’interessato a partire dal 1° luglio 1956, entro il 1° gennaio 2017. È previsto un aumento progressivo della durata minima del periodo in servizio di “categoria attiva”, da 15 a 17 anni entro il 2015, richiesta per beneficiare del relativo regime pensionistico. Per le occupazioni di “categoria attiva” per le quali la durata minima di servizio richiesta era fissata, prima della riforma del 2010, in 10, 25 o 30 anni, tale durata è stata elevata di 4 mesi nel 2011 e viene progressivamente innalzata di 2 anni, in ragione di 5 mesi all’anno, tra il 2012 e il 2015. Per i militari, la durata del servizio per ottenere una pensione militare passerà da 25 a 27 anni per gli ufficiali, da 15 a 17 anni per gli altri gradi. La durata del periodo assicurativo è costituita da trimestri contributivi “cotisés” (periodi di servizio effettivo) e di trimestri «validés» 13 . I fonctionnaires possono beneficiare anche di «bonifications» (abbuoni) di una parte della durata assicurativa che si aggiungono agli anni di servizio effettivo 14 . 13 A titolo di esempio, sono considerati tra i periodi corrispondenti a versamenti di contributi, rientranti fra i “trimestri di servizio effettivo”: i servizi militari, gli anni di studio riscattati, i periodi di servizio effettuati come “agenti non titolari” e successivamente convalidati, i periodi di servizio oltre il limite minimo d’età per l’attività svolta, i periodi di lavoro a tempo parziale, etc. 14 Ad esempio per alcuni corpi di categoria attiva (vigili del fuoco, poliziotti, doganieri, etc.) e per i militari viene riconosciuto la “ bonification du cinquième”, un abbuono di un anno per cinque anni di servizio effettivo, con il limite massimo di cinque annualità bonifiées. 10
Anche nella fonction publique è previsto un sistema di penalizzazioni (décotes) percentuali per ogni trimestre mancante al periodo contributivo di riferimento, qualora sia richiesta la liquidazione della pensione avendo l’età legale minima per ottenerla, ma senza aver completato il periodo di assicurazione necessario o aver maturato il diritto ad una pensione a “tasso pieno” 15 . Con la riforma il tasso di décote applicato alla liquidazione della pensione subirà un aumento progressivo, passando dallo 0,75 all’1,25% a trimestre, entro il 2020, in base all’anno di nascita (a partire dai nati nel 1951 per la “categoria sedentaria”). La décote raggiungerà il 5% all’anno nel 2015 per ogni anno contributivo mancante fino ad un tetto massimo di 5 anni. La durata minima (durée d’affiliation minimale) di anni di servizio nella Fonction publique per beneficiare del relativo regime pensionistico è invece stata abbassata da 15 a 2 anni, per gli impieghi di “categoria sedentaria”. È pertanto sufficiente aver versato contributi per 2 anni nella Fonction publique per beneficiare del regime pensionistico dei dipendenti pubblici, ovvero di una pensione calcolata sulla base del trattamento percepito negli ultimi sei mesi 16 , naturalmente soltanto per il periodo nel quale l’interessato abbia lavorato nel settore pubblico. Per gli impieghi di “categoria attiva” anche l’età legale per la pensione a “tasso pieno” senza penalizzazione sarà aumentata di due anni entro il 2022, rispetto all’età prevista prima della riforma. L’aumento avverrà progressivamente in ragione di 4 o 5 mesi per anno di nascita dell’interessato a partire dal 1° luglio 1956. La riforma non si applica ai nati prima del 1° luglio 1956 per i quali l’età legale è ancora fissata, di norma, a 60 anni. 15 A fini pensionistici gli anni di attività professionale sono considerati, sia per quanto riguarda la durata in servizio che per la durata del periodo assicurativo, “tutti i regimi compresi”, per i fonctionnaires che, nel corso della loro attività professionale, abbiano lavorato sotto diversi regimi del settore pubblico o anche del privato. 16 La pensione a «tasso pieno » corrisponde al 75% del trattamento ricevuto negli ultimi 6 mesi, esclusi gli eventuali “premi” o “indennità” speciali. 11
B) fonctionnaires di “categoria attiva”: età/pensione a “tasso pieno” Anno di Età legale Data per la pensione “a tasso pieno” nascita anni mesi 1° luglio 1956 60 4 1° novembre 2016 1° gennaio 1957 60 9 1° ottobre 2017 1° gennaio 1958 61 2 1° marzo 2019 1° gennaio 1959 61 7 1° agosto 2020 1° gennaio 1960 62 1° gennaio 2022 Fonte: Ministère de la Fonction publique Per gli impieghi pubblici in “categoria attiva” per i quali i limiti di età erano fissati a 55, 57, 58, 59, 62, 64 o 65 anni prima della riforma, tale limite sarà ugualmente innalzato di due anni, progressivamente in ragione di 4 o 5 mesi per anno di nascita dell’interessato a partire dal 1° luglio 1956 17 , entro il 1° gennaio 2022. È previsto anche per i regimi della funzione pubblica un premio (surcote) per pensionamento ritardato, pari al 5% per ogni anno supplementare, applicabile secondo regole specifiche. Oltre alle posizioni professionali in “categoria attiva” il pensionamento anticipato è ammesso in caso di: “carrières longues”: a partire dal 1° gennaio 2008 è possibile un pensionamento prima dei 60 anni, di norma tra i 56-57 anni per coloro che abbiano iniziato a lavorare molto presto, a particolari condizioni di durata di carriera. Ad esempio, per gli assicurati nati dopo il 1° gennaio 1956 l’età d’accesso al dispositivo “carriere longues” sarà fissato a 58 o 59 anni per chi abbia iniziato l’attività lavorativa a 14 o 15 anni, a 60 anni per coloro che abbiano iniziato la carriera a 16-17 anni. Il dispositivo riguarda soprattutto il personale di sesso maschile; “motifs familiaux”: i/le dipendenti con 15 anni di servizio possono richiedere la pensione anticipata se 17 Cfr. nota precedente. 12
genitori di tre figli viventi o, comunque, accuditi per nove anni, oppure di un figlio con più di un anno di età che sia affetto da invalidità (maggiore dell’80%) oppure abbiano un congiunto invalido. Il dispositivo riguarda in gran parte il personale di sesso femminile. A partire dal 1° gennaio 2012, il dispositivo di pensionamento anticipato per i/le dipendenti con 15 anni di servizio, genitori di tre figli, avrà termine, ad eccezione di coloro che, a tale data, soddisfino già i requisiti richiesti; invalidité: diversamente dal regime generale del settore privato, è ammesso il pensionamento anticipato per causa d’invalidità, senza condizioni di età e di durata in servizio. Il regime pensionistico dei dipendenti pubblici (fonctionnaires) prevede per la pensione un “minimo garantito”, corrispondente al “minimo contributivo” nel settore privato. Con la riforma del 2010 il “minimo garantito” è riconosciuto alle stesse condizioni che nel settore privato, ossia con il raggiungimento dell’età per aver diritto alla pensione a “tasso pieno” 18 . La condizione del rispetto dell’età per il “tasso pieno” entrerà in vigore progressivamente, secondo l’anno di nascita dell’assicurato, e non si applicherà retroattivamente ai dipendenti che, al momento dell’entrata in vigore della riforma, abbiano già superato l’età legale minima per la pensione prevista in precedenza 19 . Il “minimo garantito” sarà riconosciuto senza condizioni di età o di durata del periodo assicurativo per i pensionamenti per invalidità, per i pensionamenti anticipati dei dipendenti portatori di handicap e per i dipendenti genitori di un figlio portatore di handicap. La riforma prevede anche il progressivo allineamento del tasso di contribuzione assicurativa previsto per i dipendenti pubblici a quello del settore privato, dal 7,85 al 10,55% in dieci anni (entro il 2020). 18 I dipendenti pubblici beneficiavano del “minimo garantito” già al raggiungimento dell’età legale minima per la pensione, anche in mancanza di tutti i trimestri contributivi previsti, mentre il lavoratore dipendente del settore privato doveva raggiungere l’età legale per la pensione a “tasso pieno” per avere il “minimo contributivo”. 19 L’ammontare del “minimo garantito”, in funzione della durata di servizio presa in considerazione ai fini della liquidazione della pensione, non è stato modificato dalla 13
I regimi pensionistici speciali In Francia lo Stato e alcuni grandi imprenditori privati applicano “regimi di protezione sociale specifici” ad alcuni settori di attività, per ragioni legate all’esigenza di “fidelizzare” un personale qualificato, sottoposto a forti pressioni nell’ambito lavorativo, o per la volontà di ricompensare in maniera più vantaggiosa un impegno lavorativo in un settore vitale per la nazione. Sono previsti Régimes speciaux de retraite 20 per il personale di alcune grandi imprese pubbliche (es., le imprese ferroviarie o di trasporti come SNCF e RATP) o di interi rami del settore industriale (es., le industrie di energia elettrica e gas come EDF, GDF e le imprese locali di distribuzione di elettricità e gas), per gli appartenenti a determinati corpi o per il personale di organi legati alla funzione pubblica (come militari, agenti di polizia, assemblee parlamentari, etc.), ma anche per altre professioni (marittimi, impiegati degli studi notarili, dipendenti dell’Opéra di Parigi, etc.). L’organizzazione e il funzionamento dei regimi speciali differiscono molto tra loro. Le differenze dei regimi speciali rispetto al regime pensionistico generale riguardano, tra l’altro, l’età minima per la pensione (di norma inferiore a 60 anni) e la durata della contribuzione assicurativa richiesta per il “tasso pieno” (di norma inferiore ai 41 anni). La riforma del 2010 sarà applicata solo a partire dal 2017 ai settori di attività soggetti ai regimi pensionistici speciali per permettere la completa attuazione della precedente riforma del 2007 ancora in corso per la parte dedicata a tali regimi. Dal 2007, infatti, le pensioni dei “regimi speciali” sono in via di progressivo allineamento a quelle dei dipendenti del settore privato (con il graduale passaggio, tra l’altro, del periodo contributivo a 41 anni e l’introduzione di un sistema di penalizzazioni). riforma, ovvero 1.067 euro per una carriera completa a fronte di 897 euro di “minimo contributivo” per i lavoratori subordinati del settore privato. 20 I regimi speciali riguardano circa 5.000.000 di lavoratori. Si segnala il sito internet dedicato ai regimi speciali http://www.regimesspeciaux.org/. 14
La “pensione progressiva” (pensione parziale) La riforma delle pensioni del 2010 ha comunque confermato un particolare istituto, il dispositivo della “pensione progressiva” che facilita la transizione tra la vita lavorativa attiva e la pensione ed è stato introdotto nell’ordinamento francese nel 1988 per i settori rientranti sotto il regime pensionistico generale 21 . L’applicazione del dispositivo giuridico, che permette una liquidazione parziale della pensione a fronte della continuazione del lavoro a tempo parziale, avrebbe dovuto terminare al 31 dicembre 2010, ma è stato reso perenne prima del suo termine di scadenza, per le professioni del settore privato assoggettate al regime pensionistico generale e per le professioni agricole, artigianali e commerciali 22 . Per beneficiare dell’istituto della “pensione progressiva” l’assicurato deve attualmente essere in possesso dei seguenti requisiti: possedere l’età legale minima per andare in pensione (cfr., ad esempio, la tavola riepilogativa del regime generale); avere raggiunto almeno 150 trimestri contributivi (trimestri assicurativi o periodi riconosciuti equivalenti) a titolo dell’assicurazione-vecchiaia nei regimi di base obbligatori (regime generale, regime dei dipendenti agricoli, regime delle professioni artigianali, industriali e commerciali, della professioni liberali e delle professioni agricole); esercitare un’attività lavorativa dipendente a tempo parziale, ovvero inferiore all’80% della durata legale 23 o convenzionale del lavoro svolto. 21 Il meccanismo della pensione progressiva è stato introdotto con la Loi n° 88-16 du 5 janvier 1988 relative à la sécurité sociale. 22 Décret n° 2010-1730 du 30 décembre 2010 relatif à la retraite progressive du régime général e Décret n° 2010-1739 du 30 décembre 2010 relatif à la retraite progressive des artisans, des commerçants et des chefs d'exploitation ou d'entreprise agricole. 23 La durata legale del lavoro è espressa in ore ripartite nella settimana o nel mese. Tale durata non comprende le ore di lavoro complementari e le ore d'équivalence, calcolate in base ad una particolare contabilizzazione del tempo di lavoro e applicabili a determinati settori di attività che comportano periodi di inattività (es: commercio al dettaglio di frutta e legumi, latterie). 15
La durata non deve superare l’80% del tempo pieno; non importa a tal fine la ripartizione del tempo di lavoro parziale (alcuni giorni della settimana, alcune settimane del mese o alcuni mesi per anno). Il contratto a tempo parziale può essere già in corso alla data in cui prende effetto la pensione progressiva o iniziare a partire da tale data. In quest’ultimo caso il datore di lavoro potrebbe non essere d’accordo, ma non avendo il diritto di mettere in pensionamento obbligatorio il dipendente prima del compimento dei suoi 70 anni, potrebbe essere facilmente convinto dell’opportunità offerta dalla “pensione progressiva”. Il salario è calcolato sulla base del tempo parziale al quale si aggiunge una frazione della pensione di base e di quelle integrative alle quali l’assicurato abbia diritto. L’ammontare della pensione dipenderà dalle percentuale temporale di lavoro parziale rispetto al tempo pieno: 30% della pensione per un tempo di lavoro parziale compreso tra il 60 e l’80% del tempo pieno; 50% per un tempo di lavoro parziale compreso fra il 40 e il 60% del tempo pieno; 70% per un tempo di lavoro parziale inferiore al 40% del tempo pieno. Al momento del collocamento definitivo in pensione, quest’ultima sarà ricalcolata includendo anche i contributi versati durante il periodo di pensionamento progressivo. Per quanto riguarda invece la Fonction publique, fino al 2010 i dipendenti pubblici potevano usufruire, a richiesta, di un istituto analogo alla pensione progressiva, la “cessazione progressiva di attività (CPA)”, applicabile ai dipendenti e agli agenti dello Stato e degli enti pubblici, ma anche agli agents delle collettività locali e dei loro enti pubblici a carattere amministrativo. Il dispositivo della CPA permetteva di gestire una transizione morbida tra l’attività lavorativa e la pensione. L’agente pubblico lavorava a tempo parziale, beneficiando di una remunerazione superiore a quella corrispondente alla durata del tempo di lavoro effettuata 16
materialmente, percependo, in proporzione, una parte della pensione maturata. La CPA è stata tuttavia soppressa dalla riforma pensionistica 24 a partire al 1° gennaio 2011. Hanno continuato a beneficiarne solo gli agenti pubblici, dipendenti e agenti fuori ruolo, già ammessi alla CPA prima di tale data. Le nuove misure annunciate La presentazione di una nuova riforma del sistema pensionistico è attesa per il 2013, in quanto, nonostante l’approvazione della legge del 2010, l’attuale regime pensionistico porterebbe ad un deficit record di 20 miliardi di euro entro il 2020. Il Primo Ministro in carica, Jean-Marc Ayrault, ha già ricevuto, il 13 maggio 2013, sindacati e patronato per la preparazione della Conferenza sociale prevista per i successivi 20-21 giugno che dovrebbe fissare il calendario delle discussioni. Il Governo francese propenderebbe, in accordo con quanto sostenuto dal Presidente della Repubblica François Hollande, per un allungamento della durata degli anni contributivi necessari per la pensione (dagli attuali 41 a 43-44 anni contributivi) e, forse, sul congelamento dell’indicizzazione delle pensioni sull’inflazione più che su un ulteriore innalzamento dell’età legale minima per il pensionamento, fissata attualmente a 62 anni. 24 La Loi n. 2010-1330 du 9 novembre 2010 portant reforme des retraites (art. 54) ha abrogato l’ordinanza n. 82-297 del 31 marzo 1982 relativa, tra l’altro, alla cessazione d’attività dei dipendenti e degli agenti dello Stato e degli enti pubblici statali a carattere amministrativo e l'ordinanza n. 82-298 del 31 marzo 1982 relativa alla cessazione progressiva d’attività degli agenti di ruolo delle collettività locali e dei loro enti pubblici a carattere amministrativo. Cfr. anche la Circulaire du 6 décembre 2010 relative aux conséquences de la réforme des retraites sur le dispositif de cessation progressive d'activité. 17
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GERMANIA La disciplina generale del sistema previdenziale La Germania è, storicamente, il primo paese in cui è stato introdotto un sistema previdenziale pubblico: il regime dell’assicurazione sociale obbligatoria, ideato da Bismarck, è stato infatti adottato nel 1891 ed esteso all’intera popolazione lavorativa nel 1972. Il suo funzionamento è basato sul principio della ripartizione, che prevede il finanziamento delle pensioni con le contribuzioni correnti. Il sistema di previdenza pubblica è finanziato in parte dall’imposizione fiscale e in parte attraverso i contributi versati dai datori di lavoro e dai lavoratori dipendenti. Il sistema pensionistico varia a seconda della categoria dei lavoratori e dei settori produttivi e non è obbligatorio per i lavoratori autonomi che tuttavia hanno facoltà di iscriversi alla gestione pubblica. Tutti i lavoratori subordinati e determinate categorie di lavoratori autonomi sono quindi soggetti al regime di assicurazione obbligatoria per la pensione e coperti dall’assicurazione di vecchiaia. La pensione di vecchiaia (Altersrente) riconosce il lavoro prestato nel corso della vita attiva. Essa è soggetta a requisiti di età e di maturazione contributiva minima (il periodo contributivo generale è di 5 anni di contributi e periodi sostitutivi). Tutti i mesi in cui sono stati versati contributi e i periodi dedicati all’educazione dei figli fino a 3 anni sono considerati nel calcolo dei periodi contributivi di 5, 15 e 25 anni. Per il periodo contributivo di 35 anni, i periodi considerati sono tutti quelli che danno diritto ad una pensione, come gli anni di formazione e quelli dedicati all’educazione dei figli fino a 10 anni di età. La disciplina riguardante le pensioni è contenuta nel Sesto Libro del Codice sociale (Sozialgesetzbuch Sechstes Buch - SGB VI), introdotto dalla legge sulla riforma delle pensioni del 18 dicembre 1989 e in vigore dal 1° gennaio 1992. L’ultima riforma di rilievo, introdotta dalla Große Koalition nel 2007, è entrata ufficialmente in vigore il 1° gennaio 2012: la Germania è stata pertanto il primo 19
paese europeo ad elevare a 67 anni la soglia dell’età pensionabile, la quale diverrà effettiva per tutte le future generazioni nel 2029. La normativa generale prevede diversi tipi di pensioni di vecchiaia, elencati al comma 2 del § 33 del SGB VI e di seguito illustrati. Pensione ordinaria di vecchiaia (Regelaltersrente) I requisiti per accedere a tale pensione sono: minimo 5 anni di contributi versati; 65 anni di età per le persone nate prima del 1947; 67 anni di età per le persone nate dopo il 1963. Dal 2012 al 2028, per i nati tra il 1° gennaio 1947 e il 31 dicembre 1963, il limite viene portato gradualmente da 65 a 67 anni, in base alla tabella sotto indicata (§§ 35 e 235 SGB VI), in modo che l’innalzamento dell’età pensionabile entri a regime il 1° gennaio 2029 per tutti i nati dal 1964 in avanti. Anno in cui viene Età di pensionamento Anno di nascita Aumento mesi percepita la pensione Anno Mese 1947 2012 1 65 1 1948 2013 2 65 2 1949 2014 3 65 3 1950 2015 4 65 4 1951 2016 5 65 5 1952 2017 6 65 6 1953 2018 7 65 7 1954 2019 8 65 8 1955 2020 9 65 9 1956 2021 10 65 10 1957 2022 11 65 11 1958 2023 12 66 0 1959 2024 14 66 2 1960 2025 16 66 4 1961 2026 18 66 6 20
1962 2027 20 66 8 1963 2028 22 66 10 Pensione di vecchiaia per assicurati con lunga carriera assicurativa (Altersrente für langjährig Versicherte) I requisiti per accedere a tale pensione sono: 63 anni di età (con detrazioni); 65-67 anni di età (piena); 35 anni di contributi. È possibile ottenere questa pensione già al compimento del 63° anno di età, con 35 anni di contributi, accettando una riduzione pari allo 0,3% per ciascun mese di percepimento prima del raggiungimento dell’età pensionabile ordinaria. Tale pensione è concessa agli assicurati nati prima del 1° gennaio 1964, che abbiano compiuto il 65° anno di età e che abbiano versato 35 anni di contributi assicurativi (§§ 36 e 236 SGB VI). Per gli assicurati nati tra il 1° gennaio 1949 e il 31 dicembre 1963, il limite di età è gradualmente innalzato, a partire dal 2012, da 65 a 67 anni, in base alla data di nascita (vedi tabella di seguito indicata). Per gli assicurati nati dopo il 1° gennaio 1964, a partire dal 2012, il limite di età è di 67 anni, con 35 anni di contributi. Anno di nascita Anno in cui viene AumentoEtà di pensionamento percepita la pensione mesi Anno Mese 1949 Gennaio 2012 1 65 1 Febbraio 2013 2 65 2 Marzo–Dicembre 2014 3 65 3 1950 2015 4 65 4 1951 2016 5 65 5 1952 2017 6 65 6 1953 2018 7 65 7 21
1954 2019 8 65 8 1955 2020 9 65 9 1956 2021 10 65 10 1957 2022 11 65 11 1958 2023 12 66 0 1959 2024 14 66 2 1960 2025 16 66 4 1961 2026 18 66 6 1962 2027 20 66 8 1963 2028 22 66 10 È infine prevista dal § 38 SGB VI una pensione di vecchiaia a favore di assicurati con una carriera assicurativa particolarmente lunga (Altersrente für besonders langjährig Versicherte), che non subisce alcun tipo di riduzione. A partire dal 2012 possono percepire questa pensione i lavoratori che, compiuto il 65° anno di età, abbiano versato 45 anni di contributi. Pensione di vecchiaia anticipata per donne (Altersrente für Frauen) Tale pensione spetta alle donne nate prima del 1° gennaio 1952. I requisiti sono: 60 anni di età (con importo mensile ridotto); minimo 15 anni di contributi, di cui 121 mesi (10 anni e 1 mese) versati dopo il 40° anno di età (§ 237a SGB VI) per attività lavorativa dipendente o autonoma soggetta all’obbligo assicurativo. Pensione di vecchiaia per assicurati grandi invalidi (Altersrente für schwerbehinderte Menschen) Ai sensi del § 37 SGB VI gli assicurati nati dopo il 1° gennaio 1964 hanno diritto alla pensione di vecchiaia per grandi invalidi se: hanno compiuto il 65° anno di età; 22
all’inizio della pensione di vecchiaia è stato riconosciuto loro un grado di invalidità non inferiore al 50% (§ 2, comma 2, del Nono Libro del Codice sociale); e hanno maturato 35 anni di contributi. In base al § 236a gli assicurati nati prima del 1° gennaio 1964 hanno diritto alla pensione di vecchiaia per grandi invalidi se: hanno compiuto il 63° anno di età; all’inizio della pensione di vecchiaia è stato riconosciuto loro un grado di invalidità non inferiore al 50% (§ 2, comma 2, del Nono Libro del Codice sociale); e hanno maturato 35 anni di contributi. La richiesta di pensionamento anticipato è possibile solo dopo il compimento del 60° anno di età. Nel dettaglio, la disciplina prevede la seguente suddivisione: i nati entro il 31 dicembre 1951 hanno diritto alla pensione di vecchiaia dopo il compimento del 63° anno di età, mentre la richiesta di pensionamento anticipato è consentita al compimento del 60° anno; per i nati tra il 1° gennaio 1952 e il 31 dicembre 1963, i limiti di età di 63 e 60 anni (pensionamento anticipato) sono rispettivamente elevati a 65 e a 62 anni secondo la tempistica fissata dalla tabella sottostante: Età per il Età per il Anno e mese di Aumento percepimento della percepimento della nascita mesi pensione ordinaria pensione anticipata Anno Mese Anno Mese 1952 Gennaio 1 63 1 60 1 Febbraio 2 63 2 60 2 Marzo 3 63 3 60 3 Aprile 4 63 4 60 4 Maggio 5 63 5 60 5 Giugno-Dicembre 6 63 6 60 6 1953 7 63 7 60 7 23
1954 8 63 8 60 8 1955 9 63 9 60 9 1956 10 63 10 60 10 1957 11 63 11 60 11 1958 12 64 0 61 0 1959 14 64 2 61 2 1960 16 64 4 61 4 1961 18 64 6 61 6 1962 20 64 8 61 8 1963 22 64 10 61 10. Non è invece prevista alcuna elevazione dei limiti d’età per gli assicurati che soddisfano le due seguenti condizioni: sono stati riconosciuti grandi invalidi alla data del 1° gennaio 2007 (§ 2, comma 2 del Nono libro del Codice sociale); sono nati prima del 1° gennaio 1955 e anteriormente al 1° gennaio 2007 hanno concordato un lavoro part-time ai sensi dei §§ 2 e 3, comma 1, n.1 della Legge sul lavoro part-time degli anziani (Altersteilzeitgesetz - AltZG) o, in alternativa, hanno percepito un’indennità di licenziamento come lavoratori dell’industria mineraria. Pensione di vecchiaia per disoccupazione o dopo lavoro a tempo parziale (Altersrente wegen Arbeitslosigkeit oder nach Altersteilzeitarbeit) Ai sensi del § 237 SGB VI possono accedere a tale pensione coloro i quali: sono nati prima del 1° gennaio 1952; hanno compiuto 60 anni di età; risultano disoccupati alla data di inizio della pensione e al compimento di 58 anni e 6 mesi sono risultati complessivamente (ossia nell’arco dell’intero periodo lavorativo) disoccupati per 52 settimane o, in alternativa, hanno svolto lavoro part-time per almeno 24 mesi; 24
hanno versato, durante i 10 anni precedenti il raggiungimento della pensione, almeno otto anni di contributi obbligatori; hanno versato complessivamente 15 anni di contributi. Chi desiderasse posticipare la pensione dopo il raggiungimento dell’età pensionabile ordinaria ottiene un incremento dello 0,5% mensile (6% annuo) per ogni anno di lavoro aggiunto. L’importo della pensione dipende dai contributi previdenziali versati nel corso dell’intera vita assicurativa, che può essere più lunga del periodo effettivo, giacché rientrano nel computo i periodi esenti da versamento di contributi o a contribuzione ridotta. Pensione parziale (Teilrente) La possibilità di accedere ad una pensione parziale è stata introdotta nel 1992 e, nonostante le diverse modifiche al regime dell’età pensionabile intervenute nel corso del tempo, il meccanismo si è mantenuto pressocché inalterato. Ai sensi del § 42 SGB VI i lavoratori più anziani hanno la possibilità di richiedere la pensione di vecchiaia per intero (Vollrente) o una pensione parziale (Teilrente). In quest’ultimo caso, nonostante il raggiungimento del limite di età per la pensione di vecchiaia, il lavoratore percepisce solo una parte della pensione che gli spetta se decide di continuare l’attività lavorativa. Il reddito da pensione in presenza di altre entrate contemporaneamente è però limitato dal tetto massimo ai guadagni aggiuntivi che va determinato individualmente per ogni lavoratore interessato. In via eccezionale non sussiste alcun limite relativo ad ulteriori guadagni per coloro che hanno compiuto il 65° anno di età. Il lavoratore può scegliere liberamente l’ammontare della pensione parziale in tre varianti: un terzo, la metà o due terzi della pensione completa. In qualsiasi momento sono possibili il cambio tra i diversi tipi di pensione parziale o l’opzione per la pensione completa. Quanto più bassa è la pensione parziale, tanto più elevato è il limite del possibile guadagno aggiuntivo senza ritenute. Generalmente con una pensione parziale di 1/3 si può guadagnare circa l’80% del reddito da ultimo percepito e con le pensioni parziali di 1/2 o di 2/3, rispettivamente, circa il 60% o il 40%. 25
Il lavoratore continua a svolgere la sua attività in un normale rapporto a tempo parziale. La trasformazione delle condizioni di lavoro può avvenire solo su base volontaria, tuttavia il dipendente può richiedere al datore di lavoro di discutere insieme la possibilità di una limitazione dell’orario lavorativo. Per la remunerazione del lavoro part-time vanno versati i contributi assicurativi e pensionistici, che però possono essere presi in considerazione soltanto col percepimento della pensione completa. 26
REGNO UNITO La riforma del 2011 del sistema pensionistico Dopo essere stata più volte oggetto, negli ultimi anni, di interventi legislativi finalizzati ad una revisione dei requisiti di accesso alle prestazioni previdenziali, la disciplina pensionistica è stata modificata dalle misure contenute nel Pensions Act 2011, dirette a contenere la spesa pubblica in questo ambito e a precostituire basi adeguate per la sostenibilità finanziaria del sistema. Il provvedimento, annunciato nel programma del governo di coalizione liberal- conservatore, era stato preceduto da un “Libro bianco” del Department of Work and Pensions (DWP) dal titolo A sustainable State Pension: when the State Pension age will increase to 66 (Cm 7956), apparso nel novembre 2010, che ne aveva anticipato le linee fondamentali; alcune di esse, tuttavia, sono state modificate nel successivo esame parlamentare. Saldandosi alle riforme introdotte dal precedente governo laburista (in particolare con i Pensions Acts del 2007 e del 2008), la legge del 2011 ha innovato il regime delle pensioni con l’obiettivo di renderlo compatibile con il contesto sociale, demografico ed economico in mutamento, e ne ha articolato la riforma su due assi principali: la revisione dell’età di accesso al trattamento pensionistico a carico dello Stato (State pension) e la partecipazione automatica dei lavoratori ad un fondo previdenziale aziendale (automatic enrolment); altre disposizioni sono dedicate alla revisione del regime pensionistico in ambiti specifici del settore pubblico (con riferimento ai magistrati). La soglia anagrafica per beneficiare della State pension (la quale può articolarsi, a seconda dei casi, in una forma “di base” e in una di secondo livello o “addizionale” 25 ), era già stata materia di interventi che, oltre a parificare il requisito 25 La pensione statale aggiuntiva (tale rispetto al trattamento di base, consistente in una prestazione flat-rate in quanto indipendente dal reddito del beneficiario, sia esso lavoratore dipendente od 27
dell’età per le donne e per gli uomini, ne hanno graduato il progressivo innalzamento dai 60 anni nel 2010 ai 65 anni nel 2020 (Pensions Act 1995). Con il Pensions Act 2007 tale soglia è stata poi portata a 66 anni nel 2026 (Schedule 3, Table 2) e, sempre dalla medesima legge, ulteriormente fissata a 67 anni nel 2036 (Schedule 3, Table 3) e a 68 anni nel 2046 (Schedule 3, Table 4) 26 . Le stime dell’andamento demografico, indicative di una maggiore aspettativa di vita delle persone, e i dati relativi alla grave crisi economico-finanziaria tuttora in atto hanno indotto il legislatore a rimodulare, con il Pensions Act 2011, il calendario precedentemente stabilito per il graduale incremento dell’età di accesso alla pensione, anticipando nel tempo l’applicazione del requisito dei 66 anni. In base a tali previsioni (e ferma restando la soglia più avanzata dei 68 anni da raggiungere nel 2046), questo requisito anagrafico è destinato ad applicarsi nell’ottobre del 2020 per gli uomini e le donne beneficiari della State pension, con un innalzamento progressivo dell’età (tra il 2016 e il 2018) più rapido per le donne in conseguenza della parificazione prescritta dalla normativa europea in materia di parità di trattamento fra uomini e donne nel mercato del lavoro. Per effetto di tale innovazione la data della pensione, a seconda dell’età anagrafica del lavoratore, è determinabile in base al seguente calendario: Uomini e donne Data di nascita Data/età di percepimento della pensione Tra il 6 dicembre 1953 e il 5 gennaio 1954 6 marzo 2019 Tra il 6 gennaio 1954 e il 5 febbraio 1954 6 maggio 2019 Tra il 6 febbraio 1954 e il 5 marzo 1954 6 luglio 2019 Tra il 6 marzo 1954 e il 5 aprile 1954 6 settembre 2019 autonomo) è erogata ai lavoratori dipendenti in misura variabile in base al reddito e ai National Insurance Contributions versati oppure accreditati in modo figurativo (negli indirizzi del Governo è tuttavia prefigurata, anche in questo caso, l’introduzione di una flat – rate al fine di incoraggiare il ricorso a forme di previdenza complementare). Occorre tuttavia precisare che – come evidenziato più avanti - il modello della State Pension articolato nella basic e nella additional pension è stato oggetto, più di recente, di un ripensamento da parte del Governo, propenso ad introdurre, a partire dal 2017, un trattamento unitario. 26 La legge del 2007 ha stabilito che le nuove soglie di età pensionabile vadano a regime progressivamente in ragione di 2 mesi per ciascun mese di nascita dell’interessato, a partire rispettivamente dal 6 maggio 2024 (data poi anticipata al 6 marzo 2019 in seguito alla modifica del Pensions Act 2011), dal 6 maggio 2034 e dal 6 maggio 2044 (queste ultime due tabelle non hanno invece subito modifiche dopo il 2007). 28
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