Quadro VIRUS HPAI H5-H7 in Europa e Italia Situazione contingente nel Lazio - Izslt

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Quadro VIRUS HPAI H5-H7 in Europa e Italia Situazione contingente nel Lazio - Izslt
Riunione Servizi Veterinari Regione Lazio
          Influenza Aviaria – Attività di sorveglianza straordinaria
                             Roma, 13/11/2017

Quadro VIRUS HPAI H5-H7 in Europa e Italia
     Situazione contingente nel Lazio

     Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana
          Osservatorio Epidemiologico Veterinario Regione Lazio
                                   Roma
Quadro VIRUS HPAI H5-H7 in Europa e Italia Situazione contingente nel Lazio - Izslt
HPAI - 2017 – H5N8
Argomenti

• Situazione Italia al 10/11
• Situazione Europa al 08/11
• Focolaio H5N8 HPAI nel Lazio
   Descrizione-diagnosi-mortalità
   Programmazione attività
• Misure in zona di Protezione (Manuale Operativo IA-DL n9 25/10/2010)
• Misure in Zona di Sorveglianza (Manuale Operativo IA-DL n9 25/10/2010)
• Campioni Standard (Manuale Diagnostico IA-DL n9 25/10/2010)
Quadro VIRUS HPAI H5-H7 in Europa e Italia Situazione contingente nel Lazio - Izslt
HPAI - 2016/2017 – H5N8, H5N5
Quadro VIRUS HPAI H5-H7 in Europa e Italia Situazione contingente nel Lazio - Izslt
HPAI - II sem 2017 – H5N8, H5N5
Quadro VIRUS HPAI H5-H7 in Europa e Italia Situazione contingente nel Lazio - Izslt
HPAI - 2016/2017 – H5N8, H5N5
Quadro VIRUS HPAI H5-H7 in Europa e Italia Situazione contingente nel Lazio - Izslt
HPAI - II sem 2017 – H5N8, H5N5
Quadro VIRUS HPAI H5-H7 in Europa e Italia Situazione contingente nel Lazio - Izslt
HPAI - 2016/2017 – H5N8, H5N5
ITALIA 3,3% dei focolai europei   ITALIA 21,6% dei capi coinvolti in Europa
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104RMXXX
Comune di Tivoli
ASL RM 5
Specie ornamentali
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• 02.11.2017 conferiti all’IZSLT 14 carcasse di volatili
• Eseguiti pool tamponi pre-autoptici e prove virologiche 1 oca e 6
  galline
• 03.11.2017 esito PCR con evidenza di RNA virale su tutti
• Invio a CRN IZSVE
• 06.11.2017 esito CRN: RT Real Time PCR positiva H5N8
• 07.11.2017 esito CRN patotipo: HPAI (Alta Patogenicità)
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ANAMNESI 1

• Allevamento domestico/ornamentale a 300 mt da attività di agriturismo della
  stessa proprietà
• Animali detenuti in capannone recintato di ca 300 mq con spazio esterno
  recintato
• Su scheda prelievo del 02/11 indicato inizio della mortalità il 30/09
• Le mortalità giornaliere si sono protratte per tutto ottobre
• Nessuna segnalazione o notifica ai SV della ASL
• Solo tardivamente inviati campioni IZSLT
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ANAMNESI 2

• Consistenza originaria pre-mortalità:
      60 galline, 11 oche, 10 polli 2 germani reali
• Presenti equidi (17), bovini (9)
• 110 suini cinta senese BRADI in zona recintata a 200mt
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Cronologia degli eventi

• 23/09 il proprietario con mezzo proprio introduce 6 pavoni (4 pulcinotti e 2
  adulti) provenienti da azienda «amatoriale» non registrata in BDN del
  Comune di Castiglion Fibocchi
• Dopo 7 giorni (30/09) muoiono 2 piccoli di pavone
• Nei giorni successivi anche galline, polli ed oche dopo una breve
  sintomatologia clinica di abbattimento del sensorio, anoressia;
• A metà ottobre si rinvengono morti i pavoni ed i 2 germani
• 02/11 morti 11 galline, 2 polli ed 1 oca
• 03/11 morte le restanti 11 galline

                  Mortalità 100% in 40 gg
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3-5 novembre
• Sequestro allevamento
• Prescrizioni ai proprietari ed al personale (divieto visite altri allev.)
• Registro ingressi
• Notifica focolaio
• Disinfezioni preliminari
• Dislocazione avvisi e perimetrazione
• Istituzione dei punti di disinfezione
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3-5 novembre
Contattata Regione Toscana e Asl di AREZZO
Sopralluogo presso Castiglion Fibocchi
Nessuna mortalità attuale o «pregressa» segnalata
06.11 Eseguiti prelievi sui volatili presenti
10.11 Tamponi cloacali negativi
13.11 Tamponi tracheali ed Ematici negativi
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06. 11
Sottoposti a PCR tamponi nasali/tracheali 60 suini dell’allevamento
come da Manuale Operativo
10.11 Esiti PCR negativi su tamponi, presso IZSLT
10.11 inviati a CRN IZSVE i sieri dei suini sottoposti a controllo MVS
pochi giorni prima
14/11/2017 Esiti negativi su sieri di suini inviati a CRN IZSVE
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Prossimi esiti previsti
• Esito dei sieri suini inviati a CRN IZSVR
• Ripetizione del controllo sui suini a 2-4 settimane
• Se negativi si sblocca movimentazione Suini (Manuale Operativo)
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zone protezione e sorveglianza

Zona Protezione (3Km)
3 rurali (2 RM 5 – 1 RM 2)
Zona Sorveglianza (10Km)
4 commerciali (3 RM 5 – 1 RM 2)
81 rurali (78 RM 5 – 3 RM 2)
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LAZIO zone protezione e sorveglianza
• Prodotta lista da BDN con ordine di priorità per le visite e istruzioni
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  LAZIO zone protezione e sorveglianza
• Ordine di priorità
   Le aziende sono ordinate secondo priorità da 1 a 4
   Per ogni livello di priorità le aziende sono ordniate in base a codice aziendale crescente

   Priorità 1 Aziende site in zona di protezione
   Priorità 2 Aziende site in Zona di Sorveglianza registrate in BDN come commerciali (>250 capi)
              o aziende registrate in BDN come rurali ( a 250.
   Priorità 3 Aziende sie in Zona di Sorveglianza registrate in BDN come rurali (
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 LAZIO zona protezione
AZIONI da Manuale Operativo (art 19 DL 25/01/2010 n. 9)
• Blocco totale movimentazioni e trasporti di pollame eccc..
• Divieto Fiere Mercati e spargimento strame
• Disposto ricovero al chiuso dei volatili presenti
• censimento di tutte le aziende commerciali (allegato 21)
• registro delle visite del veterinario e dei relativi risultati (allegato 21)
• Esecuzione visita clinica nelle aziende secondo allegato 23
• registrazione visitatori che entrano ed escono dall’azienda (allegato 20)
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LAZIO zona protezione
Se alla visita clinica si accerta oppure se pervengono segnalazioni di aumento
morbilità, mortalità cambi nella produzione:
a) verifica dei registri relativi alla produzione e allo stato sanitario
dell'azienda.
• Se aumento della mortalità giornaliera ( > 3 volte quella normale) o
• se calo nella produzione giornaliera di uova (superiore al 5 %) o
• Se diminuzione del consumo giornaliero di mangime e/o di acqua
  (superiore al 5 %),
prelievo dei campioni standard in ogni unità produttiva;
b) ispezione clinica di ogni unità produttiva, compresi una valutazione della
sua anamnesi clinica ed esami clinici del pollame o degli altri volatili in
cattività, soprattutto di quelli che sembrano malati.
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LAZIO zona protezione
Divieto di movimentazione e trasporto di animali e prodotti
all’interno delle zone di protezione
art. 22 del D.Lgs. n. 9 del 25 gennaio 2010:
• vietati la movimentazione e il trasporto tra aziende, di pollame o altri
  volatili, di pulcini di un giorno, di uova e di carcasse.
• E’ possibile ottenere delle deroghe a tale divieto (allegato 24) che
  vengono concesse dal Ministero
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LAZIO zona protezione
Durata delle misure nelle zone di protezione
• Tutte le misure, applicate alla zone di protezione, sono mantenute
  per almeno 21 giorni dalla data del completamento delle operazioni
  preliminari di pulizia e disinfezione nell’azienda infetta
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LAZIO zona sorveglianza
AZIONI da Manuale Operativo (art 30 DL 25/01/2010 n. 9)

• Censimento di tutte le aziende commerciali (allegato 21)
• Divieto di movimentazione di pollame, pollastre pulcini di 1 giorno e
  uova all’interno della zona di sorveglianza (deroghe concesse dalla
  Regione)
• Divieto di trasporto di pollame, pollastre, pulcini di 1 giorno e uova
  verso macelli, centri di imballaggio, satbilimenti per ovoprodotti
  all’esterno della zona di sorveglianza (deroghe concesse dalla
  Regione)
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LAZIO zona sorveglianza
Quando un veterinario ufficiale effettua un'ispezione in un'azienda con
segnalazione di aumenti della morbilita, mortalita o modifiche dei
livelli di produzione:
a) verifica dei registri relativi alla produzione e allo stato sanitario
dell'azienda;
b) ispezione clinica di ogni unita produttiva, compresi una valutazione
della sua anamnesi clinica ed esami clinici del pollame o degli altri
volatili in cattivita, soprattutto di quelli che sembrano malati;
c) esecuzione di campioni standard devono essere prelevati in ogni
unita produttiva”.
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LAZIO zona sorveglianza
Durata delle misure nelle zone di sorveglianza
• Tutte le misure, applicate alla zone di protezione, sono mantenute
  per almeno 30 giorni dalla data del completamento delle operazioni
  preliminari di pulizia e disinfezione nell’azienda infetta
HPAI - 2017 – H5N8
Campioni standard
Il set di campioni standard per i test virologici

1) almeno cinque volatili malati/morti, laddove ce ne siano; e/o
2) almeno 20 tamponi tracheali/orofaringei e 20 tamponi cloacali.
        o da tutti i volatili se il numero presente sia inferiore a 20.
• Devono essere raccolte le carcasse dei volatili morti di recente o
  gravemente malati o moribondi e abbattuti in modo eutanasico
• Ai fini del campionamento devono essere scelti in modo mirato i
  volatili che presentano segni clinici della malattia
HPAI - 2017 – H5N8
Campioni standard
Il set di campioni standard per i test sierologici

Almeno 20 campioni ematici
o da tutti i volatili di un'azienda, laddove il numero di volatili sia
inferiore a 20
Ai fini del campionamento devono essere scelti in modo mirato i volatili
che sembrano malati o quelli apparentemente guariti
http://www.izsvenezie.it/temi/malattie-patogeni/influenza-aviaria/documentazione-normativa/
SORVEGLIANZA IA 2017
Lazio                            pro-memoria

Regione considerata a «Rischio Medio»
province da sottoporre a monitoraggio a «frequenza meno elevata»

                                     Roma e Viterbo

La nota Ministero della salute 0024016-20/10/2017-DGSAF-MDS-P inserisce il Lazio tra le
regioni ad elevata densità avicola (come E-Romagna, Veneto, Lombardia e Piemonte)
Ciò determina obbligo di controllo di tutti gli allevamenti commerciali ogni 21 gg. (20 tamponi
tracheali per capannone fino ad un massimo di 60)
Tutti gli allevamenti commerciali dovranno essere visitati per verifica della biosicurezza. Esito
favorevole consentirà di accasare nuovi gruppi.
Esito sfavorevole: no accasamento
Le attività sono iniziate
SORVEGLIANZA IA 2017
Lazio                  Pro-memoria sul «rischio»

Criteri e fattori di rischio per la sorveglianza basata sul rischio

• ubicazione delle aziende in zone ad alta densità di volatili selvatici migratori, in
  particolare di quelli appartenenti alle “specie bersaglio”;
• presenza di aree ad alta densità di aziende avicole (DPPA) (Allegato 2: Roma e Viterbo);
• caratteristiche strutturali e gestionali del sistema produttivo avicolo;
• situazione epidemiologica presente e pregressa;
• flusso e tipologia di scambi commerciali;
• tipologia produttiva e misure di biosicurezza degli allevamenti commerciali di specie a
  rischio (presenza nell’azienda di categorie di pollame a lunga vita produttiva, multi-età e
  multi-specie);
• presenza di aziende avicole free-range in cui il pollame può entrare in contatto con i
  volatili selvatici (assenza di barriere o barriere non funzionali).
SORVEGLIANZA IA 2017
Lazio             Pro-memoria sul «rischio»

Criteri e fattori di rischio per la sorveglianza basata sul
rischio

In base al rischio di introduzione e/o di diffusione verranno testati sia
allevamenti del settore industriale sia del settore rurale (svezzatori,
commercianti e rurali).
SORVEGLIANZA IA 2017
 Pro-memoria sul «rischio»
                             Tacchini
                             carne

                             Ovaiole
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