Proposta di dimensionamento insediativo comunale - per la redazione del Puc e del Ruec
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Comune di Capaccio Pæstum Proposta di dimensionamento insediativo comunale per la redazione del Puc e del Ruec Ver. 1.0/201302 a cura dell'AREA IV – pianificazione urbanistica del Comune di Capaccio-Pæstum
Proposta di dimensionamento insediativo comunale per la redazione del Puc Sindaco dott. Italo VOZA Segretario Generale sott. Andrea D'AMORE Coordinatore dell'AREA IV arch. Rodolfo SABELLI Area IV – pianificazione urbanistica e progetti strategici del comune di Capaccio Pæstum www.comune.capaccio.sa.gov.it questa opera è rilasciata secondo la seguente licenza creative commons http://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.5/it/
INDICE 01. Premessa....................................................................................................... 1 3.2.10. Programmi di intervento, interventi e progetti realizzati ed in corso .................................................................................................................. 29 02. Dinamiche demografiche e dati di base......................................................9 3.2.11. Interventi a valere sui fondi comunitari (Programmi Comunitari etc.) 2.1. Dinamiche della popolazione..................................................................11 .................................................................................................................. 29 2.2. Struttura della popolazione dal 2002 al 2011..........................................14 4.2.12. Esperienze nella gestione/attuazione di strumenti della 2.3. Indicatori demografici..............................................................................15 programmazione negoziata......................................................................30 2.3.1. Indice di vecchiaia..........................................................................15 4.2.13. Progetti OOPP di particolare rilievo:.............................................30 2.3.2. Indice di dipendenza strutturale......................................................15 4.2.14. Progetti di finanza.........................................................................30 2.3.3. Indice di ricambio della popolazione attiva.....................................15 04. Allegato A.1) alle linee guida per la costruzione del quadro conoscitivo 2.3.4. Indice di struttura della popolazione attiva......................................15 ............................................................................................................................ 31 2.3.5. Carico di figli per donna feconda....................................................15 4.1. Stato di formazione del piano urbanistico comunale...............................33 2.3.6. Indice di natalità..............................................................................15 4.1.1. Responsabile struttura tecnica........................................................33 2.3.7. Indice di mortalità............................................................................15 4.1.2. Estremi dell’atto amministrativo relativo all’avvio del procedimento, 2.4. Piramide delle età...................................................................................16 con nomina RUP ......................................................................................33 2.4. Famiglie e numero di componenti per famiglia.......................................18 4.1.3. RUP procedimento di formazione del PUC.....................................33 4.1.4. RUP procedimento di Valutazione Ambientale Strategica...............33 03. Allegato A) alle linee guida per la costruzione del Quadro Conoscitivo21 4.1.5. Costituzione di un Ufficio di Piano..................................................33 3.1. Notizie generali in merito alla strumentazione urbanistica vigente..........23 4.1.6. Assistenza tecnico-scientifica all’Ufficio di Piano............................33 3.1.1. Strumentazione urbanistica generale vigente.................................23 4.1.7. Affidamento di incarichi esterni per l’elaborazione del PUC............33 3.1.2. Strumentazione urbanistica attuativa vigente.................................23 4.1.8. Livello di informatizzazione - capacità di utilizzo software in 3.1.3. Piani di settore................................................................................24 ambiente GIS............................................................................................ 33 3.2. Stato di attuazione dello strumento urbanistico vigente..........................25 4.1.9. Responsabile sistema informativo dell’Ente....................................34 3.2.1. Caratteri demografici......................................................................25 4.1.10. Report delle principali attività svolte e degli studi eseguiti............34 3.2.2. Caratteri insediativi ........................................................................25 4.1.11. Stato di avanzamento della procedura relativa alla VAS...............34 4.2.3. Bilancio aree residenziali per Zona Territoriale Omogenea Z.T.O. . 25 05. Proposta di dimensionamento..................................................................35 3.2.4. Bilancio degli alloggi realizzati abusivamente condonati/condonabili .................................................................................................................. 26 5.1. Il dimensionamento abitativo e gli standard connessi.............................37 Dettaglio richieste di condono in zona sottoposta a vincolo L. 220...........26 5.1.1. Il fabbisogno pregresso [art. 124]...................................................37 3.2.5. Bilancio aree/immobili a destinazione produttiva............................27 5.1.2. Il fabbisogno aggiuntivo [art. 125]...................................................37 3.2.6. Dotazione patrimonio turistico-ricettivo...........................................27 3.1.2. Standard per gli spazi pubblici e di uso collettivo............................39 3.2.7. Edifici/aree produttive dismesse.....................................................28 06. Abbreviazioni e link utili.............................................................................41 3.2.8. Bilancio aree a destinazione agricola.............................................28 6.1. Abbreviazioni..........................................................................................43 3.2.9. Bilancio aree destinate a servizi ed attrezzature pubbliche............29 6.2. Sitografia.................................................................................................43
Art. 58 - Il dimensionamento insediativo 1. I criteri operativi per il dimensionamento insediativo sono contenuti nella Parte III delle presenti Norme e nella allegata scheda per il “dimensionamento del fab bisogno residenziale”. Norme di Attuazione del PTCP
01. PREMESSA L'allegato B) alle linee guida per la costruzione del Quadro Conoscitivo pre trasformazione del territorio urbano resti verificata e giustificata sentato dalla Provincia di Salerno all'interno della Conferenza permanente di dal concorso di tutti i temi della pianificazione.” pianificazione dell'Ambito identitario “Piana del Sele” ha proposto una meto 5. I Comuni, entro 180 giorni dalla attivazione delle Conferenze, dologia di computazione del dimensionamento del Puc relativa al fabbisogno di cui al comma precedente, dovranno sottoporre alla Provincia, residenziale. La scheda è stata elaborata con la collaborazione della Comu la proposta di dimensionamento insediativo comunale, elaborata nità Montana Vallo di Diano (Progetto AIRT) al fine di offrire un supporto me in conformità ai criteri operativi dettati nella III parte delle todologico per la costruzione del dimensionamento del fabbisogno residen presenti Norme e nella allegata scheda per il “dimensionamento ziale, quale base per il confronto da sviluppare in sede di Conferenza del fabbisogno residenziale”. d’Ambito. 6. I Comuni dotati di PUC approvato alla data di entrata in vigore Preliminarmente giova ricordare gli articoli delle Norme di Attuazione del del PTCP presenteranno, in sede di Conferenza d’Ambito, il PTCP, che regolano il dimensionamento e che si riportano integralmente: dimensionamento del PUC vigente corredato da una relazione Art. 58 - Il dimensionamento insediativo sullo stato di attuazione dalla quale emergano altresì le criticità e le problematiche più rilevanti. 1. I criteri operativi per il dimensionamento insediativo sono contenuti nella Parte III delle presenti Norme e nella allegata 7. In caso di mancata presentazione del documento nei termini scheda per il “dimensionamento del fabbisogno residenziale”. previsti dal comma 5, la proposta di dimensionamento insediativo comunale verrà effettuata di ufficio. 2. In recepimento delle prescrizioni dettate dalla Regione Campania all’esito dei lavori della Conferenza Permanente ex 8. Nei successivi 60 giorni la Provincia, sulla base delle proposte LrC n.13/2008, ed in attuazione del principio di pianificazione dei singoli Comuni di cui al comma 5 e della proposta di dinamica contenuto nel presente Piano, con l’entrata in vigore dimensionamento d’Ambito di cui al precedente comma 1, del PTCP la Provincia indirà – di concerto con la Regione – le procederà ad elaborare una ipotesi di ripartizione del carico Conferenze di piano permanenti per Ambito Identitario, di cui insediativo da sottoporre ai lavori della Conferenza, ai fini della all’art.2 delle Norme del Piano, ed ai sensi dell’art.5 della LrC redazione dei piani urbanistici comunali. n.13/2008. 9. All’esito delle attività di cui ai commi precedenti si perverrà al 3. Le conferenze, coincidenti con la “conferenza territoriale per Piano di Dimensionamento d’Ambito, soggetto a revisione lo sviluppo sostenibile” prevista al terzo quadro territoriale di quinquennale. riferimento del PTR, avranno il compito di accompagnare i 10. La scheda per il dimensionamento del fabbisogno processi di formazione dei piani urbanistici comunali (PUC) in residenziale allegata alle presenti norme sarà aggiornata con un’ottica di area vasta (in riferimento agli ambiti individuati dal cadenza massima quinquennale, approvata dalla Provincia, PTR come STS e come CTC). sostituendo la precedente senza che ciò comporti variante al 4. Alle conferenze è demandata la definizione di dettaglio delle PTCP. strategie di piano di valenza sovra comunale, al fine di definire Art. 114 - Determinazione delle densità territoriali un sistema comprensoriale di sviluppo integrato attuandovi l’allocazione dei carichi insediativi, della connessa quota dei 1. I Comuni, in fase di redazione dei PUC, dovranno elaborare servizi e degli standard urbanistici, residenziali e ambientali, e una attenta analisi del proprio sistema insediativo al fine di attuando altresì il riordino urbanistico ed edilizio connesso al addivenire alla quantificazione delle densità insediative patrimonio privo o difforme dal titolo abilitativo. All’interno del raggiunte, da cui potranno emergere le situazioni di saturazione sistema comprensoriale saranno precisate le funzioni e le che meritano interventi di decongestionamento, quantitativo e/o quantità spettanti ad ogni singolo Comune di modo che ogni funzionale, o viceversa i differenti gradi di trasformabilità e completabilità, compatibilmente con la capacità di carico del 3
01. PREMESSA territorio e con la disponibilità di spazi e di attrezzature di uso 4° livello Qualora i fabbisogni insediativi non siano completamente soddisfatti pubblico volte al soddisfacimento dei bisogni (standard) e delle secondo le modalità e le precedenti priorità, i PUC potranno esigenze e nuove domande di qualità dell’ambiente urbano e di prevedere aree di nuova urbanizzazione nelle aree agricole – vita associata. Oltre allo svolgimento di tale analisi, si dovrà escluse le aree agricole periurbane e le aree per le quali non è prevista l’edificabilità dai vigenti Piani Stralcio per l’Assetto tener conto dei seguenti indirizzi: Idrogeologico – nel rispetto della disciplina di tutela delle risorse • al fine di decomprimere la fascia costiera, nelle Conferenze storico-culturali, ambientali e paesaggistiche definita dalle presenti norme, secondo i criteri di piano ed i seguenti indirizzi e prescrizioni: d’Ambito i Comuni potranno determinare densità territoriali • riuso prioritario dei manufatti ed aree dismessi; programmatiche - secondo i criteri relativi agli aspetti • contiguità al tessuto edificato; geomorfologici e sociali – finalizzate a riequilibrare lo sviluppo • adeguate condizioni di accessibilità, prioritariamente attraverso antropico, prevedendo densità territoriali lungo la costa più il trasporto pubblico; basse rispetto a quelle per le aree interne; • prossimità alle sedi di attrezzature pubbliche e servizi; • presenza delle reti di urbanizzazione primaria; • nei Comuni il cui territorio si estende tra la costa e le aree • organizzazione compatta dei nuovi insediamenti e, qualora si interne, anche collinari o montane, i nuovi insediamenti tratti di insediamenti residenziali, con un indice di densità dovranno essere distribuiti nelle aree costiere ed in quelle con territoriale non inferiore a 150ab/ettaro e non superiore a 300 acclività superiore al 10%, secondo densità territoriali e ab/ettaro; fondiarie più basse rispetto alle densità delle aree interne o • definizione netta dei margini delle aree di nuova urbanizzazione. con acclività inferiore al 10%. Art. 118 - Indirizzi localizzativi per l’insediamento di Art. 115 - Localizzazione dei nuovi insediamenti complessi per servizi e/o attrezzature pubbliche di interesse 1. I Comuni dovranno provvedere al soddisfacimento dei locale fabbisogni locali di abitazioni, servizi, attrezzature pubbliche, 1. I PUC per le aree destinate a servizi o attrezzature pubbliche insediamenti produttivi ecc. dimensionati secondo le indicazioni di interesse locale dovranno documentare il relativo definite nelle presenti norme, nel rispetto degli indirizzi e dei dimensionamento secondo le indicazioni del PTCP e disciplinare livelli di priorità di seguito indicati: gli interventi, anche per la riorganizzazione dei complessi 1° livello Al fine di limitare gli interventi di nuova edificazione nelle aree esistenti, secondo i seguenti indirizzi: attualmente non edificate né impermeabilizzate dovranno essere attivate prioritariamente misure per: a) riuso prioritario di aree ed immobili dimessi, anche mediante • il riuso degli edifici e delle aree dismessi; sostituzioni edilizie nelle aree compromesse nei limiti delle • la massimizzazione dell’utilizzo degli immobili sottoutilizzati. volumetrie preesistenti; b) priorità per localizzazioni nelle aree degli “Insediamenti urbani 2° livello Al fine di contenere il consumo di suolo delle aree extraurbane, anche parzialmente urbanizzate, la localizzazione dei nuovi di riqualificazione urbanistica e di riequilibrio ambientale”, interventi dovrà essere prevista all’interno delle zone urbane di prevedendone la realizzazione nell’ambito della riqualificazione e ristrutturazione urbanistica con impianto incompiuto riorganizzazione complessiva dei comparti interessati; e/o con densità abitative basse e/o qualità urbanistica carente che i comuni individuano nell’ambito degli “Insediamenti recenti a tessuto c) prossimità alle stazioni del trasporto su ferro, esistenti o edilizio consolidato”. programmate, o, in via subordinata, accessibilità diretta alla rete del trasporto pubblico su gomma; 3° livello Al fine di contenere il consumo di suolo nelle aree extraurbane, i nuovi interventi di edificazione ed urbanizzazione dovranno d) prossimità ad attività di servizio a supporto delle attrezzature; comunque essere localizzati in via prioritaria nelle aree incluse nelle zone B di cui al d.m. n. 1444/1968. e) prossimità ad aree di parcheggio di estensione adeguata 4
01. PREMESSA all’entità dell’utenza o disponibilità di aree da destinare a distinguendo tra: parcheggio. a) fabbisogno pregresso di nuova residenza, con riferimento alle 2. I progetti relativi alle attrezzature pubbliche di interesse locale famiglie che vivono in alloggi impropri o in condizioni di dovranno assicurare: sovraffollamento; a) superfici a verde e alberature lungo la viabilità e nelle aree di b) fabbisogno aggiuntivo connesso alla dinamica demografica e parcheggio, per la compensazione e mitigazione ambientale; al prevedibile incremento della domanda di nuove abitazioni nel territorio di riferimento. b) la coerente integrazione spaziale e funzionale nel tessuto residenziale; 3. Il dimensionamento del PUC dovrà strutturarsi secondo le dinamiche demografiche, sociali ed economiche del Comune, c) la sistemazione degli spazi scoperti destinati a parcheggio con con riferimento ad un arco temporale decennale e ad un attenta pavimentazioni semipermeabili, quali quelle in grigliato erboso; analisi della struttura insediativa e dello stock abitativo esistente d) l’impiego di tecnologie per migliorare le prestazioni energetiche sul territorio. degli edifici, per favorire lo sviluppo, la valorizzazione e 4. Al fabbisogno residenziale, calcolato secondo i parametri che l'integrazione delle fonti rinnovabili e la diversificazione precedono, può essere aggiunta una quota di nuove unità energetica, per contribuire alla limitazione delle emissioni di edilizie (di superficie utile non superiore a 200 mq) per uffici, gas a effetto serra, nonché per mitigare l’inquinamento negozi, esercizi pubblici e servizi privati di vicinato, sino ad una luminoso, nel rispetto degli indirizzi in materia energetico- quota non superiore al 20% del numero di nuovi alloggi previsti. ambientale di cui alla Deliberazione della Giunta Regionale della Campania n.659/2007 e delle linee guida in materia di Art. 124- Il fabbisogno pregresso edilizia residenziale sociale di cui alla Deliberazione della 1. La stima del fabbisogno pregresso di nuova residenza dovrà Giunta Regionale della Campania n.572 del 22 luglio 2010; essere valutata con riferimento a riconosciute condizioni di e) l’utilizzo di tecniche e materiali dell’architettura bioclimatica; disagio, in relazione alle famiglie che vivono: f) per le strutture esistenti, il miglioramento della qualità a) in alloggi impropri – di cui alle voci censuarie relative alle architettonica e dell’organizzazione spaziale complessiva. “Famiglie che occupano un altro tipo di alloggio”, “Famiglie senza tetto o senza abitazione” e “Famiglie in coabitazione”; Art. 123 - Indirizzi generali b) in condizioni di sovraffollamento, in cui il rapporto fra numero 1. Il fabbisogno residenziale, articolato in base alla consistenza dei componenti e spazio abitativo è inferiore a minimi dei nuclei familiari e delle unità abitative, va espresso in alloggi e accettabili. stimato sulla base delle seguenti tre componenti: Questa componente dovrà essere ricostruita sulla base di una • eventuale incremento demografico; matrice di affollamento, che indica la distribuzione delle famiglie • eventuale riduzione del sovraffollamento abitativo; per numero di componenti nelle abitazioni per numero di stanze, posta in relazione a standard vani/abitanti assunti come soglia • eventuale eliminazione di alloggi malsani non recuperabili. minima. Sono considerati non idonei o sovraffollati le abitazioni: 2. I Comuni, nella formazione dei PUC, redatti sia in forma • costituite da una sola stanza; singola che associata, dovranno elaborare la propria proposta per il dimensionamento residenziale, in conformità ai criteri • costituite da due stanze se occupate da un nucleo familiare operativi dettati nei successivi artt.124 e 125 e nella allegata costituito da tre o più componenti; scheda per il “dimensionamento del fabbisogno residenziale”, 5
01. PREMESSA • costituite da tre stanze se occupate da un nucleo familiare saltuariamente, domicilio nel comune per motivi di studio, lavoro costituito da cinque o più componenti; o turismo. • costituite da quattro stanze se occupate da un nucleo familiare 5. Nella redazione dei PUC, per ciò che attiene la valutazione costituito da sei o più componenti. dell'offerta abitativa, il dimensionamento dovrà tenere conto del bilancio di attuazione dello strumento urbanistico pre-vigente. L’indice di affollamento deve ritenersi soddisfatto se ad ogni Del dimensionamento fa infatti parte il residuo non attuato del nucleo familiare corrisponderà una adeguata unità abitativa. piano pre-vigente del quale deve essere effettuata una accurata 2. Sono considerati, ai fini del computo del fabbisogno valutazione, sulla base della stima del numero di alloggi residenziale, anche gli alloggi malsani e non recuperabili, i quali convenzionali realizzabili con il completamento delle sua andranno detratti dal conteggio delle unità esistenti. Sono di attuazione, considerando le zone di completamento, le zone di massima considerati alloggi malsani e non recuperabili: espansione e una stima delle potenzialità residue degli interventi di recupero a fini abitativi del patrimonio edilizio esistente. a) gli alloggi interrati per oltre il 35% del perimetro; 5. La capacità insediativa teorica residua potrà essere calcolata b) gli alloggi privi di illuminazione e ventilazione diretta nella attraverso: maggior parte delle stanze; a) il numero massimo di alloggi realizzabili negli ambiti per nuovi c) gli alloggi ubicati a piano terreno con affaccio solo su strada insediamenti e negli ambiti da riqualificare, con la piena carrabile di larghezza inferiore ai 6 metri; utilizzazione della potenzialità edificatoria consentita, nonché d) gli alloggi privi di servizi e senza possibilità di integrarli. di quelli derivanti dalla saturazione dei lotti liberi negli ambiti consolidati; Art. 125- Il fabbisogno aggiuntivo b) gli alloggi realizzabili con operazioni diffuse di recupero 1. La stima del fabbisogno abitativo aggiuntivo dovrà essere edilizio, cambio d'uso, sostituzione edilizia e/o addensamento calcolata sulla base di scenari di proiezione demografica relativi nel tessuto urbano consolidato. sia alla componente naturale che alla componete migratoria, con riferimento ad un arco temporale decennale. 6. Nel PUC i Comuni dovranno, per le diverse aree del territorio, indicare il carico urbanistico massimo ammissibile, quale dato 2. Ai fini della determinazione del fabbisogno abitativo il calcolo strutturale calcolato in relazione alle capacità territoriali riferite va effettuato sulla base del rapporto di 1 alloggio per ciascun alle diverse qualificazioni delle aree ed altresì alle nucleo familiare. Il rapporto abitazioni/famiglie deve essere determinazioni del processo di Valutazione Ambientale stimato in ragione della effettiva presenza territoriale registrata, Strategica (VAS), al quale tutti i PUC, e relative varianti, sono considerando la composizione e la morfologia sociale del nucleo assoggettati così come disciplinato dalla normativa statale e familiare. regionale di riferimento. Il dimensionamento dei Piani dovrà 3. Il dimensionamento abitativo del PUC dovrà essere condotto quindi essere accompagnato dalla verifica della capacità delle in termini di bilancio tra alloggi esistenti e previsti e famiglie risorse del territorio di sostenere i carichi aggiuntivi. Da un punto previste all'orizzonte temporale assunto, tenuto conto della di vista strettamente operativo, la determinazione della capacità quota di patrimonio non occupato "frizionale", cioè destinato a di carico dovrà prendere avvio dalla completa ricognizione delle consentire mobilità e funzionalità del mercato. risorse stesse e da una accurata ricostruzione del quadro conoscitivo, a cui viene quindi affidato il compito di organizzare 4. Per i Comuni che presentano particolari fenomeni di un sistema di conoscenze non limitato all’uso del suolo, ma attrazione il dimensionamento di piano deve essere riferito esteso e mirato alla descrizione di stato e disponibilità delle anche alla quota di popolazione effettiva che ha, anche risorse quali quelle idriche, energetiche, etc. 6
01. PREMESSA Analogamente, ai termini in cui viene espresso il del carico urbanistico, non costituiscono nuova costruzione e la dimensionamento del piano dovranno essere affiancate unità di loro realizzazione, in aree di tutela, potrà essere consentita misura direttamente rapportabili al consumo delle risorse previo ottenimento dei necessari nulla osta. ambientali. 5. I PUC potranno prevedere altresì premialità per chi realizza Art. 126 - Standard per gli spazi pubblici ed altre dotazioni parcheggi pertinenziali privati con quote che potranno essere ad uso collettivo asservite, entro un congruo limite temporale che verrà stabilito dai Comuni, sia ad edifici esistenti che ad interventi di 1. I Comuni nella redazione dei PUC dovranno calcolare il trasformazione del patrimonio edilizio, potendosi in questo complessivo fabbisogno di spazi pubblici e di uso collettivo sulla ultimo caso interpretare quale “moneta urbanistica” la quota di base delle previsioni demografiche di cui al precedente Capo I, standards privati. adottando gli standard urbanistici minimi ai sensi della normativa vigente. Tale fabbisogno va articolato nella quota che può Art. 129 - Complessi dismessi considerarsi soddisfatta in rapporto alle attrezzature pubbliche 1. Fermo restando quanto previsto ai precedenti artt. 101-102, esistenti, alla quota di fabbisogno corrispondente all’eventuale per il soddisfacimento del fabbisogno di edilizia residenziale incremento di popolazione previsto ed alla eventuale quota di sociale, di concerto con la Regione Campania - in sede di fabbisogno pregresso. Conferenza d’Ambito - si potranno altresì definire ambiti di 2. Potranno essere considerate, ai fini del soddisfacimento degli riconversione consentendo interventi di sostituzione edilizia, a standard urbanistici, anche aree private i cui proprietari stipulano parità di volumetria esistente, di aree urbane degradate o di con il Comune specifiche convenzioni, eventualmente immobili dimessi (anche precedentemente adibiti ad attività incentivate: manifatturiere industriali, artigianali) la cui trasformazione è finalizzata alla realizzazione di edilizia sociale per una quota non a) per realizzare e gestire a proprie spese parcheggi e impianti inferiore al trenta per cento della volumetria realizzabile, a fronte sportivi, recuperando i costi di investimento e di esercizio e della cessione gratuita e/o convenzionamento, da parte dei manutenzione attraverso i ricavi di gestione con l’applicazione proponenti l’iniziativa, quali enti pubblici, privati proprietari, di tariffe convenzionate, che ne garantiscano la natura di possessori dell’area, singoli o riuniti in consorzio, di aree o servizi pubblici; immobili allo scopo ad essa destinati, in aggiunta alla dotazione b) per consentire la fruizione pubblica – disciplinata negli orari e minima inderogabile degli standards pubblici di cui al d.m. n. nelle forme – degli spazi verdi. 1444/1968 e della vigente normativa regionale, comunque nel rispetto dei parametri urbanistici edilizi in esso prescritti. 3. Per i privati che realizzano quote di standards pubblici, con i meccanismi di cui al precedente comma 2, è consentito 2. Per le finalità precedenti l’utilizzazione di ambiti già edificati, a prevedere misure aggiuntive, potendosi interpretare la quota di prevalente destinazione residenziale consolidata e/o dismessi standards pubblici che verrà ad essere così realizzata quale ancorché non residenziali, può attuarsi attraverso l’istituto “moneta urbanistica” da utilizzarsi, mediante metodo dell’accordo di programma, previa valutazione della sostenibilità perequativo, per possibili trasformazioni urbanistiche. del maggior peso insediativo e della compatibilità con i prescritti carichi urbanistici ed ambientali, eventualmente consentendo 4. Per recuperare il deficit di standards urbanistici e consentire l’impiego di ambiti destinati a servizi non già utilizzati e che la messa a norma dei centri abitati, i PUC potranno prevedere risultino in esubero rispetto al fabbisogno minimo inderogabile di azioni per incentivare progetti per la realizzazione di parcheggi cui al richiamato d.m. n. 1444/1968 e della vigente normativa d’uso pubblico e di parcheggi pertinenziali privati interrati; questi regionale, con metodo perequativo. ultimi concorrono alla formazione di una quota degli standards urbanistici privati per le costruzioni, non comportano aggravio Si evidenzia la richiesta presente nella scheda di elaborare scenari, oltre che 7
01. PREMESSA in riferimento al decennio di validità del Puc, anche per l'anno 2019 al fine di renderli coerenti con le stime elaborate nel documento regionale “La stima del fabbisogno abitativo e la definizione degli indirizzi per la determinazione dei pesi insediativi”. Si evidenzia il ruolo del comune di Capaccio che nel documento regionale ha il compito di valorizzare la propria centralità locale come fuoco di un sistema di centri urbani minori (sistema individuato nei comuni di Capaccio – Rocca daspide, di Agropoli, di Vallo della Lucania, di Sapri) organizzati come città poli-nucleo. In conclusione il presente documento presenta la proposta di dimensiona mento basato – oltre che sulla propria strategia di sviluppo – sul fabbisogno pregresso e aggiuntivo (elaborato ai sensi degli artt.124 e 125 delle NTA), secondo il modello di calcolo illustrato nel documento regionale “La stima del fabbisogno abitativo e la definizione degli indirizzi per la determinazione dei pesi insediativi nei PTCP”, edizione settembre 2009 e nel successivo aggior namento del giugno 2010. Nel medesimo documento la Provincia ha proposto una scheda metodologi ca di computazione del dimensionamento in relazione al fabbisogno residen ziale. In ogni caso le modalità di computazione dei dimensionamenti dei Puc, rico nosciuti non vincolanti nel documento della Regione, devono consentire di impostare una programmazione territoriale conforme su tutto i territorio regio nale; a questo riguardo è stato predisposto il presente documento. 8
02. DINAMICHE DEMOGRAFICHE E DATI DI BASE
02. DINAMICHE DEMOGRAFICHE E DATI DI BASE 2.1. DINAMICHE DELLA POPOLAZIONE. A partire dal 1861 ad oggi la popolazione è cresciuta con un trend significati vo e correlato alla vivacità del ruolo territoriale che Capaccio occupa ancora oggi. La tabella riepilogativa della popolazione e della variazione intercensuaria, insieme ai grafici, mostra la stretta correlazione tra le dinamiche demografi che e le vicende economiche e sociali locali e nazionali. Si noti il trend positivo in occasione dei periodi post bellici, durante la bonifica della piana, durante il boom economico degli anni '50 e '60 e quello all'indo mani del 1980, subito dopo il terremoto. Variazioni che si sono attestate su tassi significativi negli ultimi trent'anni. Id Anno1 Popolazione Var. Ass. Var. % 1 1861 3.501 2 1871 2.644 -857 -24,48% 3 1881 4.011 1.367 51,70% 4 1901 4.461 450 11,22% 5 1911 4.748 287 6,43% 6 1921 5.037 289 6,09% 7 1931 4.632 -405 -8,04% 8 1936 5.661 1.029 22,22% 9 1951 7.699 2.038 36,00% 10 1961 11.349 3.650 47,41% 11 1971 13.043 1.694 14,93% 12 1981 15.672 2.629 20,16% 13 1991 18.503 2.831 18,06% 14 20012 20.238 1.735 9,38% 15 20113 22.016 1.778 8,79% Il dato 2011 è stato ufficializzato dall'Istat il 18 dicembre 2012 presenta conti nuità con la rilevazione del decennio precedente, segnando una stazionarie tà nel trend di crescita, rispetto alle rilevazioni precedenti, da imputare a una Questa prima visione a scala temporale lunga dimostra come le dinamiche serie di concause tra cui la sostanziale saturazione del Piano regolatore vi demografiche di Capaccio siano profondamente influenzate dagli eventi na gente risalente al 1994 e le dinamiche recessive generali dell'economia na zionali ma anche – e significativamente – dalle politiche locali che hanno se zionale che hanno riguardato nella provincia di Salerno principalmente il gnato in maniera significativa il progressivo – e costante – incremento di abi comparto edile. tanti. 1 Dati Demo ISTAT al 21 ottobre 2 Dati Demo ISTAT al 31 dicembre 3 Dati Anagrafe Comunale 11
02. DINAMICHE DEMOGRAFICHE E DATI DI BASE Analizzando le dinamiche a una scala più breve e più fitta (2001-2012) utiliz Come detto il censimento 2011 ha rettificato la popolazione residente a zando dati Istat 2001 e 2011 insieme ai dati forniti dall'ufficio statistica 22.016 persone ma, i dati relativi all'anno 2012 appena trascorso, hanno ri dell'Ente. portato la popolazione in linea con il trend osservato negli anni precedenti. Per addentrarci più in profondità e chiarire maggiormente le dinamiche della Id Anno4 Popolazione Var. Ass. Var. % popolazione nell'ultimo decennio, milita lo studio che evidenzia la ripartizione 1 2001 20.229 dei residenti, all'interno di ogni singolo anno solare, tra cittadini italiani e stra nieri: 2 2002 20.275 46 0,23% 3 2003 20.614 339 1,67% Pop. Ita. Pop. Str. ID Anno7 Pop Var. Ass. Var. % Var. Ass. Var. % Res. Res. 4 2004 20.934 320 1,55% 1 2001 20.229 19.930 299 5 2005 21.206 272 1,30% 2 2002 20.275 19.936 6 0,03% 339 40 13,38% 6 2006 21.265 59 0,28% 3 2003 20.614 20.081 145 0,73% 533 194 57,23% 7 2007 21.556 291 1,37% 4 2004 20.934 20.135 54 0,27% 799 266 49,91% 8 2008 21.895 339 1,57% 5 2005 21.206 20.309 174 0,86% 897 98 12,27% 9 2009 22.083 188 0,86% 6 2006 21.265 20.340 31 0,15% 925 28 3,12% 10 2010 22.300 217 0,98% 7 2007 21.556 20.431 91 0,45% 1.125 200 21,62% 11 20115 22.016 -284 -1,27% 8 2008 21.895 20.555 124 0,61% 1.340 215 19,11% 12 20126 22.502 486 2,21% 9 2009 22.083 20.595 40 0,19% 1.488 148 11,04% Si deve evidenziare immediatamente l'effetto della rilevazione censuaria del 10 2010 22.300 20.485 -110 -0,53% 1.815 327 21,98% 2011 che, come sovente accade in occasione del censimento, ridimensiona 11 2011 8 22.016 20.001 -484 -2,36% 2.015 200 11,02% la popolazione residente accertata dagli uffici comunali. 12 2012 9 22.502 20.249 248 1,24% 2.253 238 11,81% 4 Dati Demo ISTAT al 31 dicembre 7 Dati Demo ISTAT al 31 dicembre 5 Dati Anagrafe Comunale rettificati dall'ISTAT 8 Dati Anagrafe Comunale rettificati dall'ISTAT 6 Dati Anagrafe Comunale 9 Dati Anagrafe Comunale 12
02. DINAMICHE DEMOGRAFICHE E DATI DI BASE In dettaglio si presenta l'andamento della popolazione italiana residente e quella relativa agli stranieri residenti Si rilevano due tendenze: La prima riguarda la popolazione italiana residente, che tende alla staziona rietà seguendo un profilo complesso di crescita/decrescita (19.930 nel 2001, 20.249 nel 20001 nel 2011 con incremento di sole 71 unità). La seconda è rappresentata dall'incremento, progressivamente costante, della presenza di cittadini stranieri nel tempo che sostiene e compensa in maniera decisa correggendole, le dinamiche stazionarie della popolazione degli italiani residenti (229 nel 2001, 2253 nel 2011, con incremento di 2024 unità). Si può affermare che nell'ultimo decennio considerato dal censimento 2001- 2011, l'incremento di popolazione è dovuto esclusivamente all'apporto dei cittadini stranieri che hanno eletto residenza nel comune di Capaccio Pae stum. In particolare è interessante analizzare la distribuzione degli stranieri all'inter no del campione relativo all'anno 2011. Gli stranieri residenti a Capaccio Paestum al 2011 rappresentano il 10,01% del totale della popolazione residente, di questi il 55,3% proviene da paesi europei. 13
02. DINAMICHE DEMOGRAFICHE E DATI DI BASE vamente alla presenza straniera: infatti, la popolazione italiana è sostanzial mente costante negli ultimi 10 anni...”. Sembra che l'analisi di Giovannini sia stata fatta commentando i dati demo grafici di Capaccio Paestum dell'ultimo decennio. 2.2. STRUTTURA DELLA POPOLAZIONE DAL 2002 AL 201110 La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con L'analisi della struttura per età della popolazione considera tre fasce di il 25,9% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dal Marocco età: giovani 0-14 anni, adulti 15-64 anni e anziani 65 anni ed oltre. (18,6%) e dall'Ucraina (17,1%). In base alle diverse proporzioni fra tali fasce di età, la struttura della popola zione di Capaccio Paestum è definita di tipo progressiva, stazionaria o re gressiva seconda che la popolazione giovane sia maggiore, equivalente o minore di quella anziana. Lo studio di tali rapporti è importante per valutare gli impatti sul sistema so ciale, ad esempio sul sistema lavorativo o su quello sanitario. 65 e oltre Come è evidente ci sono due distinti processi in atto che impongono differen ti risposte. 15-64 Nel primo caso (popolazione italiana) è in atto una sostanziale fase staziona ria che deve essere investigata approfonditamente per comprendere le ra gioni della dinamica in atto e predisporre risposte adeguate. 0-14 Nel caso dei residenti stranieri è di tutta evidenza la necessità di dispiegare politiche abitative coerenti con il trend di crescita che si rileva dai dati statisti ci. Come è possibile verificare dal grafico precedente, la struttura della popola L’Istituto nazionale di statistica ad aprile del 2012 ha presentato i primi risul zione sta mutando nell'arco temporale studiato dal 2002 al 2011, da una si tati, non definitivi, del 15.mo Censimento della popolazione e delle abitazioni. tuazione progressiva a una lievemente regressiva in cui la popolazione an Durante la presentazione dei dati è stato evidenziato che dopo due decenni ziana (15,9%) è leggermente superiore dell'1% a quella giovane (14,9%). di scarso dinamismo demografico, la popolazione italiana è tornata a cresce La tendenza è comunque regressiva. re. L'incremento è dovuto all'aumento dei residenti stranieri. Nell’ultimo de cennio, la popolazione straniera regolarmente residente in Italia è triplicata, arrivando a circa 3 milioni e 770 mila. Come ha commentato Enrico Giovannini, presidente dell’Istat: "E’ un’Italia che dopo quasi 20 anni di stagnazione, in termini di popolazione, cresce di quasi il 4 per cento in 10 anni. Un aumento della popolazione dovuto esclusi 10 Elaborazioni su dati ISTAT dal sito www.tuttitalia.it. 14
02. DINAMICHE DEMOGRAFICHE E DATI DI BASE 2.3.2. Indice di dipendenza strutturale 2.3. INDICATORI DEMOGRAFICI11 Rappresenta il carico sociale ed economico della popolazione non attiva (0-14 anni e 65 anni ed oltre) su quella attiva (15-64 anni). Dalla letteratura di settore si riportano i principali indicatori demografici calco lati sulla popolazione residente a Capaccio Paestum negli anni dal 2002 al Teoricamente a Capaccio nel 2011 ci sono 44,4 individui a carico, ogni 100 che la 2011. vorano e segna una tendenza alla diminuzione degli individui a carico. Indice di Indice di Indice di Indice di ricambio struttura carico 2.3.3. Indice di ricambio della popolazione attiva Indice di dipende della della di figli Indice di Indice di Rappresenta il rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per andare Anno vecchiai nza popolazio popolazio per natalità mortalità a struttural ne ne donna in pensione (55-64 anni) e quella che sta per entrare nel mondo del lavoro (15-24 e anni). La popolazione attiva è tanto più giovane quanto più l'indicatore è minore di attiva attiva feconda 100. 2002 82,2 47,4 78,4 80,3 25,3 - - Nel 2011 l'indice di ricambio è 93,1; significa che la popolazione in età lavorativa 2003 86,5 47,5 78,1 82,5 24,5 9,6 4,9 più o meno si equivale fra giovani ed anziani. 2004 89,9 46,8 76,3 82,8 24,4 9,2 8,0 2.3.4. Indice di struttura della popolazione attiva 2005 93,9 46,9 73,8 85,2 23,8 9,4 5,4 Rappresenta il grado di invecchiamento della popolazione in età lavorativa. È il 2006 97,4 46,6 66,2 86,9 24,3 10,0 7,0 rapporto percentuale tra la parte di popolazione in età lavorativa più anziana (40- 64 anni) e quella più giovane (15-39 anni). La tendenza nel decennio considerato 2007 101,3 46,3 71,5 90,4 24,3 9,5 6,8 restituisce un invecchiamento della popolazione in età lavorativa. 2008 103,0 45,5 76,5 93,4 23,9 9,6 7,8 2.3.5. Carico di figli per donna feconda 2009 106,3 44,9 80,0 95,1 23,8 8,7 7,0 È il rapporto percentuale tra il numero dei bambini fino a 4 anni ed il numero di 2010 105,1 44,9 83,2 99,1 23,5 10,3 8,4 donne in età feconda (15-49 anni). Stima il carico dei figli in età prescolare per le mamme lavoratrici. La tendenza nel decennio considerato restituisce una diminu 2011 106,8 44,4 93,1 103,1 22,4 8,4 7,8 zione del carico di figli per donna feconda. 2.3.1. Indice di vecchiaia 2.3.6. Indice di natalità Rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione. Rappresenta il rapporto percentuale tra il numero delle nascite ed il numero della È il rapporto percentuale tra il numero degli ultra sessantacinquenni ed il numero popolazione residente. dei giovani fino ai 14 anni. 2.3.7. Indice di mortalità Nel 2011 l'indice di vecchiaia per il comune di Capaccio dice che ci sono 106,8 an ziani ogni 100 giovani e segna un innalzamento della percentuale degli anziani nel Rappresenta il rapporto percentuale tra il numero dei decessi ed il numero della decennio considerato. popolazione residente. La serie restituisce una tendenza all'invecchiamento della popolazione residente. 11 Elaborazioni su dati ISTAT dal sito www.tuttitalia.it. 15
02. DINAMICHE DEMOGRAFICHE E DATI DI BASE 2.4. PIRAMIDE DELLE ETÀ La rappresentazione della piramide delle età è un altro modo di guardare alla struttura e alle dinamiche della popolazione. Dalla forma della piramide delle età si è potuto dedurre la storia e l'andamento demografico del comune. Particolare attenzione è stata posta al dettaglio della popolazione residente nelle contrade in riferimento alle aree di circolazione censuarie così come re stituite dall'ufficio statistica comunale. La piramide, mostra una erosione alla base tipica della maggior parte delle Nazioni sviluppate, assumendo quella che viene chiamata forma a trottola. Questo fenomeno, ovvero l'invecchiamento della popolazione, è dovuto alla diminuzione del tasso di natalità e al contemporaneo aumento della capacità di sopravvivenza e quindi della speranza di vita (con la conseguenza appa rentemente paradossale dell'aumento del tasso di mortalità, che in realtà au menta proprio perché la popolazione invecchia). Le fasce di popolazione più numerose sono quelle dei residenti nati durante il boom economico a cavallo degli anni sessanta/settanta e rappresentati/e dai/dalle quaranta-cinquantenni. Interessante analizzare le differenze tra le contrade (cfr. grafici a pagina se guente). Si segnala il ruolo svolto da Capaccio capoluogo che presenta un calo delle nascite solo nell'ultimo decennio e Rettifilo che presenta una piramide ten Nel caso di Capaccio Paestum, la popolazione rappresentata nel suo com dente a un rettangolo che evidenzia una crescita praticamente stazionaria plesso e raggruppata in classi di cinque anni produce la forma della piramide ovvero una capacità di un continuo rinnovamento generazionale. tendente a un trapezio che conferma il decremento della popolazione evi denziata nelle dinamiche temporali esposte in precedenza. Tutte le altre Contrade confermano la tendenza alla diminuzione del tasso di natalità seguendo – in maniera sostanzialmente simile – il trend generale. 16
02. DINAMICHE DEMOGRAFICHE E DATI DI BASE 17
02. DINAMICHE DEMOGRAFICHE E DATI DI BASE Come è evidente, mentre le dinamiche demografiche sulla popolazione resti 2.4. FAMIGLIE E NUMERO DI COMPONENTI PER FAMIGLIA tuiscono un quadro stazionario (pur con la vivacità dovuta alla componente degli stranieri residenti) il numero delle famiglie è costantemente in crescita. L'analisi delle dinamiche demografiche relative alle famiglie restituisce il I motivi sono principalmente da ricercare in un processo, a Capaccio Pae compimento di una silente rivoluzione culturale e dei costumi che è avvenuta stum molto spinto, nella riduzione dei componenti per famiglia. In parte è do negli ultimi due lustri e che ha interessato l'intero territorio comunale. vuto all'invecchiamento della popolazione analizzato in precedenza, ma an che alla creazione di un numero elevato di famiglie mononucleari. Id Anno Popolazione Famiglie12 ab/fam 1 2001 20229 7172 2,821 2 2002 20275 744013 2,725 3 2003 20614 7708 2,674 4 2004 20934 7829 2,674 5 2005 21206 7940 2,671 6 2006 21265 8041 2,645 7 2007 21556 8269 2,607 8 2008 21895 8640 2,534 9 2009 22083 8630 2,559 10 2010 22300 8774 2,542 11 2011 22016 8975 2,453 12 2012 22502 926714 2,428 La media di componenti per famiglia è passato da 2,82 ab/fam del 2001 a 2,43 ab/fam nel 2012, diminuendo in maniera significativa rispetto alla media provinciale, (Salerno 2,98 ab/fam nel 2001, 2,7 ab/fam nel 2011) e regionale (Campania 2,96 ab/fam nel 2001, 2,8 ab/fam nel 2011) attestandosi in linea con la media nazionale (Italia 2,6 ab/fam nel 2001, 2,4 ab/fam nel 2011). 12 Dati Demo ISTAT al 31 dicembre 13 Dato ricavato mediante interpolazione numerica per carenza fonti 14 Dati Anagrafe Comunale 18
02. DINAMICHE DEMOGRAFICHE E DATI DI BASE Tale tendenza è confermata dall'analisi del numero di famiglie suddivise per Dai dati si rileva che sono aumentate le famiglie composte da 1, 2 e 3 perso numero di componenti che è stato possibile reperire dai dati Istat del 2001 e ne: dai dati dell'anagrafe al 2008 e al 2012. • Le famiglie composte da una sola persona nel 2001 erano 1650, nel 1 2 3 4 5 6 2008 sono diventate 2542 (+64,55% rispetto al 2001) per attestarsi a 2001 1650 1592 1409 1712 625 184 3140 nel 2013 (+90,30% rispetto al 2001 e +23,52% rispetto al 2008). 2008 2542 1882 1696 1770 582 168 2012 3140 2036 1700 1703 556 132 • Le famiglie composte da due persone nel 2001 erano 1592, nel 2008 sono diventate 1882 (+18,22% rispetto al 2001) per attestarsi a 2036 Il trend nazionale evidenzia che in Italia, tra il 2001 e il 2011, le famiglie resi nel 2013 (+27,89% rispetto al 2001 e +8,18% rispetto al 2008). denti sono aumentate del 12,4%, nello stesso periodo a Capaccio Paestum l'incremento è stato pari al 22,61%. • Le famiglie composte da tre persone nel 2001 erano 1409 nel 2008 sono diventate 1696 (+20,37% rispetto al 2001), per attestarsi a 1700 In Italia tendono a diminuire le famiglie numerose e a crescere quelle mono nel 2013 (+20,65% rispetto al 2001 e +0,24% rispetto al 2008). nucleari, anche in conseguenza del progressivo invecchiamento della popo lazione. Sono diminuite le famiglie di 4, 5 e 6 componenti: A Capaccio Paestum il fenomeno di crescita delle famiglie è correlato sicura • Le famiglie di quattro persone nel 2001 erano 1712, nel 2008 sono mente al progressivo invecchiamento della popolazione insieme alla marcata diventate 1770 (+3,39% rispetto al 2001) per attestarsi a 1703 nel diminuzione dei componenti per nucleo familiare avvenuta negli ultimi dieci 2013 (-3,79% rispetto al 2001 e -4,18% rispetto al 2008). anni. • Le famiglie di cinque persone nel 2001 erano 625, nel 2008 sono di ventate 582 (-6,88% rispetto al 2001) per attestarsi a 556 nel 2013 (- 11,04% rispetto al 2001 e -10,75% rispetto al 2008). • Le famiglie di sei o più persone nel 2001 erano 184, nel 2008 sono diventate 168 (-8,70% rispetto al 2001) per attestarsi a 132 nel 2013 (-28,26% rispetto al 2001 e -21,43% rispetto al 2008). Infine si riporta il peso percentuale di ciascuna categoria in relazione al totale delle famiglie per ognuno degli anni considerati evidenziando che cresce il peso percentuale delle famiglie mononucleari all'interno di ogni anno. 2001 2008 2012 19
02. DINAMICHE DEMOGRAFICHE E DATI DI BASE L'analisi evidenzia un fattore demografico importante, il cambiamento della composizione delle famiglie: “...aumentano le famiglie, ma sono sempre più piccole”15 La tendenza trova autorevole conferma nel Rapporto annuale 2012 dell'Istat: “La situazione del Paese” "Anche la struttura delle famiglie italiane è cambiata: si è ridotto il numero dei componenti e sono aumentate le persone sole, le coppie senza figli e quelle monogenitore. È diminuita dal 45,2 al 33,7 per cento la quota delle coppie coniugate con figli e sono aumentate le nuove forme familiari. La famiglia tradizionale non è più il modello prevalente, nemmeno nel Mezzogiorno: le libere unioni sono quadruplicate e la quota di nati da genitori non coniugati (pari al 20 per cento) è più che raddoppiata. Si esce dalla famiglia più tardi e si assiste ad uno spostamento in avanti di tutte le fasi della vita, ivi compresa quella in cui si diventa genitore. La quota di giovani tra i 25 e i 34 anni che vive ancora nella famiglia di origine è cresciuta di quasi nove punti e ora è pari a circa il 42 per cento.” Se ne deduce, come corollario all'analisi svolta che: a) il fabbisogno derivante dal sovraffollamento abitativo sia una compo nente residuale e trascurabile nel dimensionamento; b) il peso delle famiglie mononucleari sia significativamente in crescita all'interno delle categorie, anche per ogni anno osservato; c) l'analisi sulle dinamiche e la struttura delle famiglie costituisce il per no intorno al quale effettuare il calcolo del fabbisogno abitativo del Puc. 15 Rapporto annuale 2012 ISTAT “La situazione del Paese” 20
03. ALLEGATO A) ALLE LINEE GUIDA PER LA COSTRUZIONE DEL QUADRO CONOSCITIVO
03. ALLEGATO A) ALLE LINEE GUIDA PER LA COSTRUZIONE DEL QUADRO CONOSCITIVO 3.1.2. Strumentazione urbanistica attuativa vigente 3.1. NOTIZIE GENERALI IN MERITO ALLA STRUMENTAZIONE URBANISTICA VIGENTE Estremi dell’atto amministrativo Vigente dal... al... Tipologia di approvazione 3.1.1. Strumentazione urbanistica generale vigente Capaccio Scalo e Licinella dal 6/1971 Estremi dell’atto amministrativo di Vigente dal... al... App. con D.M. n. 181 del 16/6/71 al 6/1989 Tipologia Variante D.C.C. n. 73 del 15/07/87 approvazione PEEP/ERP Variante D.C.C. n. 74 del 15/07/87 Variante al PEEP Ottobre 1981 dal 10/1981 1° PdF - D.M. LL.PP. n. 181 del 18/06/1971 15/07/1971 al 10/1999 PdF 2° PdF - D.P.G.R. Campania n. 3036 del Giugno 1977 28/06/1977 Zona artigianale Prat. n. 235 del 2004 D.G.R. n. 3623 del 03/05/1991 pubblicato su dal 13/01/1992 in zona alberghiera Prat. n. 43 del PRG Burc il 13/01/1992 attualmente vigente 16/02/2007 Reiterazione dei vincoli D.C.C. n. 9 del dal 22/01/1997 in zona residenziale Prat. n. 112 22/01/1997 al 22/01/2002 del 2007 Varianti Variante Normativa per Attività Turistico Albergo residence Prat. n. 196 del Alberghiera D.C.C. 129 del 22/12/1998 2007 Tutti i procedimenti Piani di lottizzazione in zona residenziale Prat. n. 167 sono in itinere del 2008 Villa Doria D'Angri - Variante Urbanistica 12/04/2010 in zona artigianale Prat. n. 206 del Varianti per puntuale app. con D.C.C. n. 29 del 2009 attività produttive 12/04/2010 in zona alberghiera Prat. n. 181 - D.P.R. 160/2010 29/09/2003 del 2010 (ex art.5 DPR Hotel Pace - Variante Urbanistica puntuale in zona artigianale Prat. n. 126 del 447/98) app. con D.C.C. n. 75 del 29/09/2003 2010 PIP Sabatella D.C.C. n. 31 del dal 05/2000 PIP 15/04/1999 al 05/2010 D.C.C. n. 51 del 08/05/2000 Capaccio Capoluogo D.C.C. n. 59 dal 08/11/2004 Piani di Recupero del 29/09/2003 al 08/11/2014 Burc. n. 52 del 08/11/2004 Programmi complessi Programma Integrato del Centro dal 05/2009 (programmi integrati di Storico di Capaccio al 05/2019 intervento – PRU – PRIU – D.C.C. n.18 del 06/03/2009 (Burc PRUSST – Contratti di n.29 del 18/05/2009) Quartiere – etc.) 23
03. ALLEGATO A) ALLE LINEE GUIDA PER LA COSTRUZIONE DEL QUADRO CONOSCITIVO 3.1.3. Piani di settore Stato di avanzamento degli Interventi (report Eventuali Tipologia delle principali attività svolte) e relazioni con la Estremi atto amministrativo di Descrizione aggiorname strumentazione urbanistica vigente approvazione nti Interventi di riqualificazione "Piano Casa comunale" individua due ambiti, dov'è piano comunale di protezione D.G.C. n. 1457 del 02/08/1996 delle aree urbane degradate, possibile la trasformazione urbanistica ed edilizia, da civile in attuazione dell’art.7 della LrC destinare a edilizia sociale - approvato con D.C.C. n. 6 (art.108 del D.Lgs n.112/98) n.19/2009 del 28/02/2010 - pratica in fase d'istruttoria piano comunale del commercio D.C.C. n.44 del 28/06/2001 Programma Regionale di nessuno (LrC n.1/2000) edilizia residenziale sociale, di cui all'art. 8 piano di distribuzione dei Non presente (a seguito della riforma del DPCM 16 luglio 2009 carburanti del commercio il settore è stato "Piano Nazionale di Edilizia (D.Lgs 32/98 e LrC n.6/2006) liberalizzato e il comune di Capaccio ha Abitativa" abrogato i precedenti piani) (Housing Sociale) piano urbano del traffico D.C.C. n.48 del 28/06/2001 (art.36 D.Lgs n.285/92) programma urbano dei Non presente parcheggi (L.122/89) piano di zonizzazione acustica - D.C.C. n.84 del 15/09/1999 (L.447/95) - D.C.C. n.40 del 02/07/2002 Piani generale degli impianti - D.C.C. n.3 del 17/02/1996 d.G.C. n.255 pubblicitari - P.G.I.P app. con DCC n. 28 del del 12/05/2011 e Regolamento app. con 28/07/2009 D.C.C. n. 62 del 25/07/2011 - Programma di Valorizzazione e Del. C.C. n. 61 del 29/09/2003 dal proposta di inserimento In attuazione della Catalogazione del 29/09/2003 nell'elenco dei comuni censiti patrimonio Storico-artistico ed (L.R. n.26 del 18/10/2002) architettonico - Giugno 2005 Piani del colore del Centro D.C.C. n.62 del 23/07/2004 Storico di Capaccio Capoluogo - (L.R. 26/2002) Piano aree Demaniali D.C.C. n.54 del 29/06/2011 Piano di assestamento forestale D.G.C. n.311 del 23/10/06 dec. 2006-2015 - (L.R. 11/96) 24
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